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C.c. Casalnuovo di Napoli - 28.05.2020
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PRESIDENTE. Buon pomeriggio a tutti.
Cominciamo con l’appello.
Visone Crescenzio (presente), Crispo Giuseppe (presente), Avallone Biagio (presente), Giuliano Antonio (presente), Guadagno Anna (presente), Luise Roberta (assente), Iorio Katia (presente), Marcianò Domenica (assente), Mozzillo Carmine (presente), Equestre Pasquale (presente), Cafiero Rita (presente), Piscopo Luigi (presente), Romano Anna (presente), Perna Claudio (presente), Peluso Antonio (assente), Cerbone Christian (assente), Perugino Walter (assente), Pelliccia Maria (assente giustificata; è pervenuto il certificato medico con protocollo 20112 del 28.05), Brandi Giovanni (assente), Romano Carmine (presente), Sassone Salvatore (assente), Corcione Antonio (presente), Sorrentino Silvio (presente), Errichiello Salvatore (presente). Il Sindaco Massimo Pelliccia è presente.
Essendo presenti 17 consiglieri e assenti 8, la seduta è valida.
Prima di iniziare, comunico che le postazioni sono state organizzate proprio in virtù delle disposizioni relative al Covid-19, quindi dell’emergenza sanitaria.
Il Consiglio comunale, ovviamente, si svolge a porte chiuse, questo per garantire a tutti, anche a un eventuale pubblico presente, il mantenimento della distanza di sicurezza. Vi prego, quindi, di mantenere la distanza di sicurezza.
Per quanto riguarda gli interventi, chi si prenota per intervenire alza la mano, come al solito, e si reca al banco dove c’è il microfono, questo per non passare il microfono di mano in mano. Anche questo è stato deciso in base alle disposizioni. Una volta svolto l’intervento, ritorna al posto che preferisce.
L’ordine del giorno, al punto n. 1), reca: «Approvazione verbali seduta precedente 17/03/2020».
L’articolo 73 del vigente Regolamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari prevede che il verbale, di norma, è sottoposto all’approvazione consiliare nella prima seduta utile.
All’inizio della riunione il Presidente chiede al Consiglio se vi siano osservazioni sul verbale depositato. Se nessuno si pronuncia, il verbale si intende approvato all’unanimità.
Quando un consigliere lo richiede, il Segretario comunale provvede alla lettura della parte del verbale della quale lo stesso intende richiedere modifiche o integrazioni. Tali richieste devono essere effettuate proponendo per iscritto quanto si intende sia cancellato o inserito nel verbale. Nel formulare le proposte di rettifica, non è ammesso rientrare in alcun modo nella discussione del merito dell’argomento.
Il Presidente interpella il Consiglio per conoscere se vi siano opposizioni alla rettifica della proposta. Se nessuno chiede di intervenire, la proposta si intende approvata. Se vengono manifestate contrarietà, possono parlare un consigliere a favore ed uno contro la proposta, ciascuno per non più di cinque minuti. Dopo tali interventi, il Presidente pone in votazione per alzata di mano la suddetta proposta di rettifica.
Occorre, quindi, procedere all’approvazione dei verbali relativi alla seduta del 17/03/2020, dal n. 9 al n. 13, quindi cinque delibere, già resi oggetto di pubblicazione nelle forme di legge.
Metto il punto in votazione. Chi è a favore alzi la mano. Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? Corcione, Errichiello, Romano e Sorrentino.
Tredici favorevoli e quattro astenuti.
Il Consiglio approva.
Passo alla seconda delibera. Sull’argomento? Su quale argomento? Va bene.
L’ordine del giorno, al punto n. 2), reca: «Variazione al Bilancio di previsione Finanziario 2020/2022. Ratifica della deliberazione di Giunta comunale n. 44 del 30/03/2020 adottata ai sensi dell’art. 175, comma 4 del D.Lgs. n. 267/2000».
Relaziona l’assessore Coscia.
CARMINE ROMANO. Presidente, chiedo la parola.
PRESIDENTE. Su che cosa? Su quale argomento?
CARMINE ROMANO. Sugli argomenti all’ordine del giorno del Consiglio comunale.
PRESIDENTE. Su quale argomento?
CARMINE ROMANO. Se ci troviamo qua a Casarea, c’è una motivazione ben valida. Ritengo che all’ordine del giorno ci sia qualcosa che Casarea deve avere. Visto che noi tutti siamo coscienti che la si deve votare prima, propongo un’inversione all’ordine del giorno. Propongo di passarla... Sì, la proposta deve essere messa ai voti. La proposta è di anticipare il punto sulla chiesa e di affrontarlo al posto di quello che stiamo discutendo.
PRESIDENTE. Va bene. Grazie, consigliere.
CARMINE ROMANO. Presidente, non ho capito perché non mi voleva dare la parola. Aspetto una risposta.
PRESIDENTE. Consigliere, perché il Regolamento vale solo a senso unico.
CARMINE ROMANO. No, non vale a senso unico. Io ho chiesto la parola.
PRESIDENTE. La mettiamo in votazione. Si accomodi, grazie.
Dopo il punto che facciamo adesso.
CARMINE ROMANO. No, Presidente, prima.
PRESIDENTE. Consigliere, non è...
CARMINE ROMANO. Presidente, io le ho chiesto la parola prima.
PRESIDENTE. Consigliere, lei il Regolamento lo conosce?
CARMINE ROMANO. Io lo conosco. È lei che non mi ha voluto dare la parola. Io ho chiesto la parola prima che lei iniziasse.
PRESIDENTE. Prego, assessore.
Consigliere, la metto ai voti. Io avevo già letto la proposta di delibera. Se lei, come dice, conosce il Regolamento... La mettiamo in votazione. Il Regolamento non me lo consente. Io avevo già letto la delibera.
Prego, assessore.
STEFANO COSCIA, Assessore. Buonasera, Presidente. Buonasera, Sindaco. Buonasera colleghi assessori, consiglieri comunali e pubblico presente.
Passo alla proposta di variazione di bilancio alla previsione finanziaria 2020-2022, legata alla ratifica di una delibera di Giunta presa a causa dell’emergenza sanitaria che si è manifestata in questi ultimi mesi, che ci ha obbligato a intervenire d’urgenza per poter dare una mano ai cittadini casalnuovesi.
Questa variazione di bilancio era legata all’acquisizione delle somme che ci sono pervenute tramite la Protezione civile. È una variazione all’interno del nostro bilancio per consentire un contributo ai commercianti di Casalnuovo che sono stati soggetti a una chiusura obbligata per effetto dell’emergenza sanitaria.
Pertanto, questa è una variazione che rispetta completamente gli equilibri di bilancio e acquisisce i 400.000 euro della Protezione civile, che sono stati poi erogati sottoforma di buoni spesa per i cittadini casalnuovesi.
Vi invito ad approvare la delibera di Consiglio per la ratifica della delibera di Giunta.
Grazie.
PRESIDENTE. C’è qualcuno che vuole intervenire sull’argomento? Consigliere Errichiello, prego.
SALVATORE ERRICHIELLO. Buonasera, Presidente. Saluto la Giunta, il Segretario, i colleghi, il pubblico e gli altri presenti.
Presidente, solo una domanda, così sfatiamo anche questo problema con il consigliere Romano. Lei in pratica gli ha detto che questa votazione...
PRESIDENTE. Consigliere, però lei mi ha chiesto la parola sull’argomento.
SALVATORE ERRICHIELLO. Sì, le sto dicendo...
PRESIDENTE. Sta deviando l’argomento.
SALVATORE ERRICHIELLO. Le sto dicendo, dopo questo farà l’inversione?
PRESIDENTE. Il Regolamento del Consiglio comunale non è una cosa che si usa a piacimento, come vogliamo. Il Regolamento prescrive una cosa. Lei sta intervenendo sull’ordine del giorno?
SALVATORE ERRICHIELLO. Certo.
PRESIDENTE. Prego. (Interruzione fuori microfono: “Non mi ha voluto dare la parola però”)
SALVATORE ERRICHIELLO. Assessore, lei ovviamente sta parlando di una variazione, di un fatto tecnico più che altro, perché sono soldi ricevuti dallo Stato che sono stati spesi per i buoni spesa per i cittadini.
Preannuncio il mio voto favorevole a questa variazione di bilancio, per un motivo molto semplice: è un fatto tecnico. Sono soldi arrivati dallo Stato. Li dobbiamo mettere in bilancio, quindi in entrata e in uscita. È chiaro che il voto favorevole va al fatto tecnico di accettare i soldi dallo Stato, ma su tutta la materia dei buoni spesa, lo abbiamo scritto, anche pubblicamente, c’è una procedura da seguire. A noi non è piaciuto come si è impostata la situazione dei buoni spesa, a cominciare dalla delibera di Giunta che ha deciso come bisognava dividerli. Ovviamente, a nostro avviso. Non sono state giuste, sempre a nostro avviso, a mio e degli altri consiglieri, che hanno sempre scritto qualcosa, le modalità adottate per il bando, i criteri. I criteri sono stati scelti dalla Giunta. A nostro avviso, probabilmente, bisognava mettere qualche parametro un po’ più stringente per quanto riguarda l’ISEE, per esempio. In questo modo, uno, c’è stato un numero di richieste altissime. E va bene. Se ha bisogno tanta gente, ben venga.
Il problema ‒ penso che in questi mesi l’abbia sentito anche lei, così come la Giunta, il Sindaco e tutti quanti ‒ è che c’è stato qualcuno che ha preso i ticket senza averne veramente bisogno e che c’è stato qualcun altro che ne aveva veramente bisogno e che si è trovato più sotto in graduatoria. Quindi, il primo aspetto riguarda i criteri decisi dalla Giunta, sui quali non siamo d’accordo.
Il secondo aspetto riguarda le modalità organizzative. Se erano buoni spesa dovuti all’emergenza, la gente li avrebbe dovuti ricevere in tempi rapidi, perché in quel momento c’era l’esigenza economica importante. Non è che sia passata, però in quel momento era più stringente. La stessa modalità per fare la richiesta ha creato difficoltà a tantissimi cittadini. Infatti, tanta gente non sapeva se la domanda era stata accettata o meno, perché usciva la scritta “error”. Non solo. Non c’era un numero di riferimento: quando è uscita la graduatoria (giustamente, per la privacy, è uscita una graduatoria solo con un protocollo, con un numero di riferimento) il cittadino ha dovuto fare le corse per sapere come era fatto. Non dico molto, ma probabilmente se vicino a quel numero si fossero messe quantomeno le iniziali del nome e del cognome della persona che ne aveva fatto richiesta o qualche altro riferimento del cittadino... Quasi nessuno si era conservato... Io non ho fatto la domanda, quindi non so nemmeno se usciva il numero o meno o dove si poteva vedere. Tanta gente ha detto: “Non è uscito nessun numero. Io come faccio a vedere dove sono in graduatoria?”.
Anche la stessa modalità dei ticket: è stata una scelta, per l’amor di dio, però sappiamo bene che con quei ticket ci sono stati problemi anche nel doverli spendere. Mi sembra che in questi giorni, almeno seguendo i video del Sindaco, siano ancora in distribuzione, probabilmente, perché si sta scorrendo la graduatoria.
Fermo restando che ben vengano i soldi dallo Stato, secondo me potevano essere spesi diversamente o potevano essere utilizzati criteri più consoni alle vere esigenze della città. Certo, era lasciato al buonsenso di qualcuno fare o non fare la domanda, ma se tu mi dai la possibilità io la faccio. Sarebbe stato più opportuno, forse, per noi ovviamente, utilizzare qualche parametro più stringente. Se io avessi fatto la domanda, avendo 10 punti, sarei arrivato tra i primi 600 posti in graduatoria. Ovviamente non l’ho fatta, per ovvie ragioni. È solo un esempio. Con criteri un po’ più stringenti, probabilmente, anche gli altri li avrebbero presi, ma forse li avrebbero presi prima quelli che ne avevano veramente bisogno.
Se le notizie che abbiamo avuto, le lamentele che ci sono state erano solo un fatto colorito... Io penso siano reali. Come abbiamo scritto, ben vengano queste misure. In ogni caso, sarebbe stato meglio adottare criteri diversi. Fermo restando che si tratta di una critica alla scelta della Giunta su come spendere i soldi, oggi lei ci sta chiedendo di votare una variazione di bilancio, che è un fatto tecnico: devo prendere 474.000 euro, li devo mettere in bilancio e li devo far uscire.
Per questo motivo, preannuncio il voto favorevole a questa delibera.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Errichiello.
C’è qualcun altro che vuole intervenire? Consigliere Avallone, prego.
BIAGIO AVALLONE. Buonasera a tutti.
Preannuncio il mio voto favorevole alla delibera. Inoltre, vorrei contrapporre le mie considerazioni a quelle del consigliere Errichiello. A prescindere dal fatto che qualsiasi tipo di graduatoria stilata avrebbe portato comunque sempre disappunti, a prescindere, voglio dirgli una cosa. Io non ricordo che siamo stati così lenti. Anzi, penso che nei primi due giorni l’Amministrazione abbia consegnato ‒ in due giorni, appunto ‒ personalmente, quindi certificandoli, circa 500 buoni alle famiglie.
Nel merito, se siano state fatte o meno, secondo le considerazioni del consigliere Errichiello, scelte giuste da parte della Giunta, non ci voglio entrare. Ripeto: qualsiasi cosa avrebbe scontentato altre persone. Ci tenevo a dire che non solo siamo stati veloci, ma abbiamo cercato di accontentare il maggior numero di persone.
Faccio un esempio. Il Comune di Napoli, con circa 1,5 milioni di abitanti, ha ricevuto solo 9.000 domande. Noi siamo una cittadina di 50.000 abitanti e abbiamo ricevuto 6.000 domande. Sapete quante famiglie abbiamo accontentato, alla fine? Abbiamo accontentato circa 4.200 famiglie. Penso, quindi, che l’Amministrazione in questa situazione si sia comportata egregiamente. Anzi, i tempi in cui è stata fatta tutta la procedura sono stati rapidissimi. Per ogni assegnazione si doveva andare a casa dei cittadini e certificarla. Quindi, ogni operatore che si è adoperato per consegnare i ticket è andato a casa delle famiglie per certificare. Nel giro di quindici giorni abbiamo accontentato circa 3.000 domande per quanto riguarda i ticket.
Preannuncio il mio voto favorevole e dichiaro che l’operato dell’Amministrazione è stato non solo ottimo, ma anche velocissimo.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Avallone.
Nel frattempo, registriamo l’ingresso dei consiglieri Cerbone Christian, Perugino Walter e Brandi Giovanni.
Vi prego, se vi allontanate, anche temporaneamente, di segnalarlo a me o al Segretario comunale. Grazie.
C’è qualcun altro che vuole intervenire? Consigliere Corcione, prego.
ANTONIO CORCIONE. Buonasera, Presidente.
Intanto, ti volevo chiedere una cosa. In ogni Consiglio comunale ti chiedo sempre la stessa cosa. Perché questo Consiglio comunale non è ancora trasmesso in streaming? Per assicurare la trasparenza di quello che stiamo facendo. È vero che dobbiamo assicurare la sicurezza, ci mancherebbe. Ti ringrazio per esserti impegnato per garantirla. Tuttavia, dobbiamo anche garantire la trasparenza. Io ho visto tanti Consigli comunali di altri Comuni. L’ultimo è quello di Acerra. Giustamente, si procede a porte chiuse. Segretario, mi rivolgo anche a lei, che è un po’ il notaio della seduta. Malgrado questo Consiglio comunale abbia da un paio d’anni, penso, deliberato un Regolamento sulle riprese streaming delle sedute, come mai questa Presidenza non è riuscita ad attrezzarsi?
Il Sindaco spesso dice che siamo il primo Comune su tante cose. Sindaco, mi dispiace dirtelo, su questo siamo l’ultimo Comune d’Italia. Siamo nel 2020 e i Consigli comunali non vengono trasmessi in streaming. Stasera, oltre alle persone del luogo che hanno la possibilità, abitando qui vicino, di sentire quello che stanno dicendo gli eletti del popolo, perché noi rappresentiamo comunque tutta la cittadinanza, vorrei sapere da te o, al limite, se non riesci a dirmelo tu, dal Segretario perché ancora una volta questo Consiglio comunale non viene fatto in streaming. Questa è la prima cosa che volevo dire. Visto che tu sei una persona così precisa e ti appelli ai Regolamenti, ti dico che il tuo Consiglio comunale, quello che tu presiedi ha deciso tempo fa che le sedute dovevano essere riprese in streaming. Questa è la prima cosa.
Per quanto riguarda il punto all’ordine del giorno, l’articolo 175 del Testo unico stabilisce che voi, come Giunta, potete fare variazioni di bilancio in presenza di questioni urgenti. Giusto, assessore? Questa era una questione urgente. Sono arrivati al riparto questi 400 milioni di euro che il Governo a livello nazionale ha stanziato per i Comuni. Al nostro Comune spettavano più di 400.000 euro. Io non mi dilungo sulle modalità. Segretario, è lei responsabile della trasparenza del Comune? Lì abbiamo dato un pessimo esempio, malgrado l’enorme lavoro svolto. Io non dico che non abbiamo lavorato. Siccome si trattava di una graduatoria pubblica, i cittadini sono andati nel panico perché non riuscivano a capire se erano in graduatoria, se venivano prima, quanti venivano pagati, quanti non venivano pagati.
Penso che un Comune come il nostro, di 50.000 abitanti, che non riesce minimamente... Sul merito, sul bando mi sono espresso in Commissione e c’è stato un dibattito sui social, quindi non mi ripeto. Consigliere Avallone, quando si fa contrasto alla povertà, quella è una visione delle cose. Non conta quanti soldi e a chi ne dai di più. Conta a chi li dai. Nell’ordinanza della Protezione civile era indicato precisamente, negli articoli, quali segmenti di popolazione dovevano ricevere quei soldi. Noi abbiamo fatto la gara per darne di più, ma l’ordinanza della Protezione civile non diceva questo. Io lo so che non era facile in quel momento. Mi metto nei panni di un Sindaco, di una Giunta che ha un’emergenza come questa, storica, però la Protezione civile ha detto quali priorità dare nel bando.
Ripeto, è scandaloso che un Comune di 50.000 abitanti, con un servizio informatico, con un responsabile alla trasparenza, produca quel tipo di graduatoria. Stiamo vedendo le graduatorie della Regione, per esempio, quelle dei 500 euro per le famiglie. Lì tu avevi un numero di protocollo con le quattro cifre. Magari per il prossimo bando potremmo seguire questo esempio. Le persone vanno sul sito, cliccano in “cerca” e vedono se sono in graduatoria. A Casalnuovo era impossibile. I numeri erano intasati. Ti dovevi affidare all’amico o al consigliere di turno: “Te lo faccio sapere io”. È normale una cosa del genere? Lo chiedo al burocrate per eccellenza del Comune, ossia al Segretario comunale. “Burocrate” come notaio, come Segretario. Tu politicamente mi potrai rispondere come Avallone sulle cose politiche, ma sulle cose tecniche mi dovrebbe rispondere la struttura dell’ente. Sindaco, se tu lavori tanto e la tua struttura non lavora bene, devi prendere provvedimenti. Pure il lavoro politico, indipendentemente se uno è di maggioranza o di opposizione, viene vanificato dalle falle presenti nel nostro apparato.
In merito a questa ratifica della deliberazione di Giunta, siccome sono soldi in entrata da parte del Governo, annuncio il mio voto favorevole, quindi non chiederò la parola quando si tratterà di annunciare il voto.
Chiedo al Presidente di rispondermi, al limite, sullo streaming, così sveliamo questo arcano, ossia perché Casalnuovo non riesce a fare il Consiglio comunale in streaming.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Corcione.
Pur non essendo argomento di...
Consigliere Corcione, le volevo rispondere. Se lei interloquisce con i consiglieri si perde la risposta.
Consigliere Corcione, fermo restando che non rientra nell’argomento, le dico che oggi non sarebbe stato proprio possibile attrezzarsi per quello che lei diceva. Se è un richiamo alla trasparenza, la trasparenza ‒ come lei sicuramente sa ‒ è assicurata da un dattiloscritto e una registrazione del Consiglio comunale che tutti i cittadini... Consigliere Corcione, io non l’ho interrotta. È un fatto di educazione. Lei sarà un bravissimo politico, ma purtroppo sull’educazione è carente. Mi dispiace. Io l’ho ascoltata. Come qualche altro consigliere che fa commentini. È un fatto di educazione.
Va bene. A te è inutile proprio rispondere.
Consigliere, la trasparenza è assicurata da quello che lei dice. Ovviamente, cerchiamo di attrezzarci per darle una risposta concreta.
Se non ci sono altri interventi... Consigliere, io non l’ho interrotta quando ha parlato. Sono le norme basilari. Grazie. Lo sai, no?
Ci sono altri interventi? Dichiarazioni di voto?
Passiamo alla votazione. Chi è favorevole alla delibera in discussione. Okay. Facciamo la controprova. Chi è contrario? Consigliere Perna, se abbassa il braccio... Nessuno. Chi si astiene? Nessuno. Il consigliere Cerbone, chiedo scusa. Il consigliere Cerbone si astiene.
Diciannove favorevoli e un astenuto.
Il Consiglio approva.
Votiamo per l’immediata esecutività. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? Cerbone.
Diciannove favorevoli e un astenuto.
Il Consiglio approva.
Mettiamo in discussione e in votazione la proposta del consigliere Romano di inversione dell’ordine del giorno.
Consigliere Romano, quando le cose vengono chieste nell’ambito del Regolamento e con educazione, io sono il primo... Okay? Consigliere Mozzillo, per cortesia.
Qual è la proposta, consigliere Romano? Grazie.
La motivazione l’abbiamo capita. La proposta qual è? Di invertire il punto numero? Il punto n. 9): realizzazione del nuovo complesso parrocchiale. A quale punto?
CARMINE ROMANO. Era al punto n. 1), ma, visto che l’abbiamo già discusso, adesso.
PRESIDENTE. La spiegazione è questa: io già avevo letto la delibera e il Regolamento mi dice che...
CARMINE ROMANO. Presidente, io stavo al posto. Lei sa quanta educazione ho. Ne ho pure parecchia. Io ho alzato la mano e mi sono spostato.
PRESIDENTE. Dal n. 9) al n. 3).
CARMINE ROMANO. Non mi richiami all’educazione. La prego. Credo di essere molto, molto educato nei confronti di tutti.
Grazie.
PRESIDENTE. Va bene. Grazie, consigliere.
Ci sono interventi? Il Sindaco vuole intervenire.
SINDACO. Buonasera a tutti. Saluto i cittadini di Casarea. Grazie per la presenza e per l’ascolto.
Ci troviamo a fare un Consiglio comunale a Casarea. Sono consigliere da vent’anni. Era il 2001 la prima volta che sono stato eletto, ma anche considerando i trascorsi più indietro nel tempo non ricordo un Consiglio comunale svolto a Casarea. Stasera stiamo facendo veramente una bella cosa. La stiamo facendo soprattutto... Consigliere Romano, va bene, ma una domanda gliela devo fare. Dopo me lo può anche chiarire.
Non ricordo un Consiglio comunale a Casarea. Forse ne è stato fatto mezzo, o uno, può essere, però stiamo facendo una bella cosa, e la stiamo facendo nel momento in cui approviamo, tra i punti all’ordine del giorno, finalmente e definitivamente la variante urbanistica generale, dopo il parere ‒ come sapete ‒ della Città metropolitana, per fare in modo che venga realizzato il complesso parrocchiale nella piazza larga.
Vorrei condividere con il consigliere Romano, che ha proposto l’inversione dell’ordine del giorno, e anche la maggioranza vorrei che lo facesse, questa inversione dell’ordine del giorno, in maniera tale da affrontare questo argomento. Dal consigliere Romano e da coloro che vogliono questa inversione dell’ordine del giorno, però, vorrei un impegno semplice: non è che votate questa inversione e poi abbandonate il Consiglio comunale? Abbiamo variazioni importanti sull’IMU, dobbiamo parlare della TOSAP gratis per tutte le attività commerciali, dobbiamo approvare la tariffa dell’IMU con lo sconto dal 10 al 20 per cento, dobbiamo parlare della Piscina comunale. Insomma, ci sono temi importanti da affrontare.
Se c’è l’impegno da parte dell’opposizione a restare in Consiglio comunale fino all’ultimo punto all’ordine del giorno, cioè fino al completamento dei lavori del Consiglio comunale, rispetteremo e voteremo a favore l’inversione dell’ordine del giorno. Se questo impegno, però, non ve lo prendete, chiaramente lasceremo così com’è il calendario dei punti all’ordine del giorno.
Approfitto... Consigliere Corcione, non è una discussione tra te e me. Vogliamo fare l’inversione dell’ordine del giorno? La approviamo tutti con tranquillità. L’abbiamo messo all’ultimo punto all’ordine del giorno perché prima vengono le variazioni di bilancio.
PRESIDENTE. Chiedo scusa, Sindaco, l’ordine del giorno lo decido io. Siccome sono tutti argomenti tecnici, di variazione...
SINDACO. Consiglieri, non ho capito se avete...
PRESIDENTE. Ancora una volta il Regolamento è poco chiaro. Studiatevelo. Grazie.
SINDACO. Consiglieri, non ho capito ancora... Noi siamo a Casarea perché dobbiamo votare i punti all’ordine del giorno e dobbiamo svolgere un Consiglio comunale. Dobbiamo svolgere un Consiglio comunale, non un punto all’ordine del giorno. Deve essere chiaro che l’importante...
PRESIDENTE. Chiedo scusa, perché non chiedete la parola? Io ve la do. Però dovete far terminare chi sta intervenendo.
SINDACO. Non deve essere un dibattito strumentale. È chiaro che voi chiedete l’inversione dell’ordine del giorno e per noi l’ordine del giorno sta bene così come sta. Se, invece, deve essere l’occasione per andare via... Soprattutto perché è già successo. O mi sto sbagliando? Siccome è già successo, vorrei una condivisione con tutti quanti voi... Anzi, vorrei fare un passaggio un po’ più politico, giusto per capirci. Spesso e volentieri abbiamo approvato una variazione prima e ci siamo dimenticati che il Comune di Casalnuovo ci ha messo altri 350.000 euro per realizzare tutto quello che è stato realizzato, come se non fosse successo niente. Noi siamo qua, oggi, come se non ci fosse stato il Coronavirus, che per due-tre mesi ha distrutto anima, cuore, tempo, lavoro, impegno fisico, e soprattutto ha distrutto l’economia, non solo comunale, ma nazionale.
Questo è un discorso di natura politica.
Io sono molto chiaro. Chiedo alla maggioranza di votare insieme all’opposizione l’inversione dell’ordine del giorno. Però, prima di questa votazione, l’opposizione deve prendersi l’impegno di restare per tutto il Consiglio comunale. Abbiamo le variazioni di bilancio, che sono importanti. Abbiamo il tema della Piscina comunale, che arriva per la prima volta in Consiglio comunale. I temi sono tutti importanti.
Siamo a Casarea per dimostrare che il nuovo complesso parrocchiale, con l’oratorio e tutte le relative strutture, lo vogliamo fare. Stasera mettiamo la parola “fine” alla procedura burocratica e la parola “inizio” per tutta la struttura.
Questo è ciò che volevo chiedere. Il consigliere Romano mi può rispondere in tranquillità, senza discutere. È un ragionamento molto chiaro e molto evidente. Cittadini di Casarea, noi siamo qua. La maggioranza sicuramente farà tutti i punti all’ordine del giorno fino all’ultimo, in maniera tale da affrontare anche il tema relativo al complesso parrocchiale. Non ci tiriamo indietro.
Sull’inversione dell’ordine del giorno parla uno della maggioranza e uno dell’opposizione. Non possiamo fare cinquanta interventi.
PRESIDENTE. C’era prima il consigliere...
SINDACO. Grazie.
ROMANO CARMINE. Sindaco, se ho chiesto l’inversione dell’ordine del giorno è perché ne ho parlato con i colleghi consiglieri e perché siamo qui. Non per altro, non per chissà quali film qualcuno si stia facendo.
Presidente, ne approfitto. Segretario, lei mi doveva far dare la parola. Io ho chiesto la parola prima che il Presidente parlasse. Punto.
PRESIDENTE. C’era il consigliere Errichiello. Mettetevi d’accordo.
Consigliere Corcione, prego.
ANTONIO CORCIONE. Per chiarire una cosa, Presidente, e per rispondere a te...
PRESIDENTE. Stiamo parlando di questa proposta. Quindi, lei deve parlare della proposta di inversione dell’ordine del giorno. Grazie, consigliere.
ANTONIO CORCIONE. Il Sindaco ha fatto una proposta politica. Io vorrei ricordare innanzitutto, Sindaco, che le maggioranze si reggono sui numeri. Noi siamo opposizione. Noi valutiamo quello che c’è da votare e quello che non c’è da votare. Possiamo abbandonare l’Aula. Dipende dalla tua maggioranza se ha i numeri per proseguire il Consiglio comunale.
Presidente, tu sei bravo sui Regolamenti. Il Regolamento dice che gli ordini del giorno si fanno sentito anche il Sindaco, giustamente. Però esiste l’istituzione della Conferenza dei Capigruppo. Nella tua interpretazione del Regolamento, molto restrittiva... Al di là dei Regolamenti, il Sindaco prima ha fatto una proposta di buonsenso. Io ho capito quello che voleva dire, però ti devo rispondere in maniera corretta e in maniera politica. Esiste la Conferenza dei Capigruppo che decide.
Noi stiamo parlando da un quarto d’ora, venti minuti, di una cosa di cui, facendo una Conferenza dei Capigruppo, non avremmo discusso. Non è che deve intervenire il Sindaco per richiamare all’ordine. Ti richiamo su questa cosa, caro Presidente.
Spero di essere stato educato. Se vuoi, la prossima volta vengo pure con...
PRESIDENTE. Quando finisci ti rispondo.
ANTONIO CORCIONE. La Conferenza dei Capigruppo serve proprio a questo. Siccome sono a Casarea...
PRESIDENTE. La Conferenza dei Capigruppo serve a questo sempre. Va bene?
ANTONIO CORCIONE. Perché non la convochi?
PRESIDENTE. Se hai terminato, ti rispondo. Io il Regolamento lo leggo, fortunatamente.
ANTONIO CORCIONE. Oltre la burocrazia, nelle Istituzioni...
PRESIDENTE. No, non toccare questo tasto, perché è ancora peggio. Io ti dico, scusami se ti interrompo, perdonami, però può darsi che lo chiariamo anche a te...
ANTONIO CORCIONE. Qualche volta...
PRESIDENTE. L’ultima Conferenza dei Capigruppo che abbiamo tenuto è stata il 9 marzo. In quella Conferenza dei Capigruppo...
ANTONIO CORCIONE. Che abbiamo richiesto noi.
PRESIDENTE. In quella Conferenza...
ANTONIO CORCIONE. Di’ la verità.
PRESIDENTE. L’ho convocata io d’urgenza. Ma quando mai? Ma che stai dicendo?
ANTONIO CORCIONE. E va bene.
PRESIDENTE. Ancora peggio. Se l’hai chiesta tu è ancora peggio. Sai perché? Perché l’ultima Conferenza dei Capigruppo...
ANTONIO CORCIONE. Presidente...
PRESIDENTE. No, aspetta un attimo.
ANTONIO CORCIONE. Tu hai un concetto di presiedere il Consiglio...
PRESIDENTE. Quando finisci, ti rispondo.
La gente deve sapere che tu mi hai convocato una Conferenza dei Capigruppo il 9 marzo, nella quale all’unanimità hai deciso di tenere le Commissioni necessarie e il Consiglio comunale a porte chiuse. Il Consiglio comunale è stato convocato, in base a quella Conferenza dei Capigruppo, per il 17 marzo. Il 16 marzo tu hai avuto il coraggio, insieme ad altri colleghi...
ANTONIO CORCIONE. Non sono venuto. Rivendico quella scelta.
PRESIDENTE. No. Non sei venuto, e hai fatto bene. È una tua scelta personale.
ANTONIO CORCIONE. Certo.
PRESIDENTE. Hai scritto ‒ hai fatto male ‒ sui giornali perché non si doveva andare a quel Consiglio comunale, non si doveva tenere il Consiglio comunale, nonostante nella Conferenza dei Capigruppo all’unanimità... Ci sono i verbali, non me lo sto inventando. Nonostante, ed è a verbale, all’unanimità...
ANTONIO CORCIONE. Non ho capito su quali specchi ti stai arrampicando.
PRESIDENTE. ...anche tu hai deciso...
ANTONIO CORCIONE. Non ho capito su quali specchi...
PRESIDENTE. ...di tenere il Consiglio comunale.
Prego. Finisci, per favore.
ANTONIO CORCIONE. Tu non sei il Presidente del Consiglio. Tu sei l’assessore aggiunto di Pelliccia.
PRESIDENTE. Finisci, per favore.
ANTONIO CORCIONE. Questo è il tuo problema. Fai le Conferenze dei Capigruppo e quando si arriva in Consiglio comunale...
PRESIDENTE. Io le ho tenute le Conferenze dei Capigruppo.
ANTONIO CORCIONE. ...maggioranza e opposizione già sono d’accordo sui punti...
PRESIDENTE. Quando ci sarà la maturità...
ANTONIO CORCIONE. Ma quale maturità?
PRESIDENTE. Non è così.
La Conferenza dei Capigruppo sai che cos’è, secondo il nostro Regolamento?
ANTONIO CORCIONE. Allora lo cambiavi...
PRESIDENTE. È un organo...
ANTONIO CORCIONE. Questo è il Regolamento che votavi tu, consigliere Visone...
PRESIDENTE. Lo hai votato anche tu.
ANTONIO CORCIONE. Io non ero consigliere Comunale. Non ti ricordi bene. Tu non ti ricordi bene.
PRESIDENTE. C’è un Regolamento. Siccome il Regolamento...
ANTONIO CORCIONE. Devi fare il Presidente del Consiglio, non l’assessore della Giunta.
PRESIDENTE. Siccome il Regolamento è quello, noi lo seguiamo. Se una legge è sbagliata, noi facciamo i fuorilegge.
ANTONIO CORCIONE. Devi fare il Presidente del Consiglio.
PRESIDENTE. Io faccio il Presidente del Consiglio. La Conferenza dei Capigruppo è convocata e presieduta dal Presidente del Consiglio ogniqualvolta lo ritenga utile ‒ il Presidente del Consiglio lo ritenga utile ‒ o su richiesta del Sindaco o su richiesta di un...
ANTONIO CORCIONE. Il buonsenso politico...
PRESIDENTE. ...per la programmazione, eccetera.
ANTONIO CORCIONE. ...in tutte le Assise del mondo, prima di convocare i Consigli comunali, si fa...
PRESIDENTE. La Conferenza dei Capigruppo è di aiuto al Presidente del Consiglio. Non c’è l’obbligo.
Grazie, consigliere.
ANTONIO CORCIONE. Sei l’unico Presidente in Italia che non fa le Conferenze dei Capigruppo.
PRESIDENTE. Okay. Va bene.
Prego. Lei ha terminato. Va bene.
Chi vuole intervenire sulla proposta? Consigliere Errichiello e poi la consigliera Romano. Va bene, consigliere. No, consigliera Guadagno, per favore, si deve sedere.
Consigliere Mozzillo, prego, vuole intervenire? Mi dica lei come devo fare. Lo stiamo facendo. Tu mi stai dicendo che io sono troppo democratico. Certo. Va bene, consigliere. Grazie. Si accomodi, consigliere. Consigliere, lei doveva fare la sua dichiarazione di voto sulla proposta di inversione. Ha parlato di tutt’altro anziché della proposta. Prego. Okay. Va bene. Grazie. Okay. Va bene. Grazie. Quindi, è chiaro.
Prego, consigliere.
C’è qualcun altro della maggioranza? Sennò la mettiamo ai voti.
SALVATORE ERRICHIELLO. Presidente, in merito a questa proposta, ho sentito quello che ha detto il Sindaco, mi permetto semplicemente di dire che il consigliere Romano, prima dell’inizio del Consiglio, stava chiedendo di fare un’inversione, ma non perché vuole andare via o non vogliamo andare via. Questa è un’altra scelta. Lei non ci può obbligare.
Per quanto riguarda la richiesta di inversione dell’ordine del giorno, il consigliere Romano è stato molto semplice, molto chiaro: poiché siamo a Casarea, poiché c’è un punto all’ordine del giorno importante per la frazione di Casarea, come per tutta la città, ritenevamo opportuno mettere una cosa del genere al primo punto all’ordine del giorno. Questo non giustifica il fatto di dire: “Se noi accettiamo il cambio dell’ordine del giorno voi dovete restare”. No. Sindaco, lei ha una maggioranza. Il Consiglio comunale... Una maggioranza costruita in un certo modo, ma ha una maggioranza. Se c’è la maggioranza si fa tutto quello che si deve fare. Non può obbligare un consigliere a trattare o non trattare alcuni argomenti. Semplicemente questo.
L’impegno lo prenda con la sua maggioranza. Se lei ha la maggioranza si fa tutti i Consigli comunali di questo mondo. Punto. Spesso e volentieri, come stava cercando di fare ora, lo show, come dice Carmine Mozzillo, al quale do tanta ragione...
Ha fatto una richiesta molto semplice: inversione dell’ordine del giorno perché al punto n. 9) c’è la realizzazione della chiesa di Casarea che, stando a Casarea, meritava di stare al primo punto, indipendentemente se restiamo o non restiamo. Se andiamo via, lei ha la sua maggioranza. Vada avanti con la sua maggioranza.
Grazie.
PRESIDENTE. Se non ci sono... No, per favore dal pubblico. Consiglieri, per favore.
Metto in votazione la proposta. Chi è a favore dell’inversione del punto all’ordine del giorno? Sorrentino, Corcione, Cerbone, Romano, Errichiello, Perugino e Brandi. Brandi, lei è a favore della proposta? E perché non si siede, consigliere Brandi? Per favore. Ho capito. Sennò non si capisce più niente.
Chi è contrario? Sindaco, Visone, Crispo, Avallone, Giuliano, Guadagno, Iorio, Mozzillo, Equestre, Cafiero, Piscopo. Astenuto. Okay. Dodici. Chi si astiene? Mozzillo. Uno.
Un astenuto, dodici contrari e sette favorevoli.
Il Consiglio non approva.
Variazione al Bilancio di previsione Finanziario 2020/2022. Ratifica della deliberazione di Giunta comunale n. 49 del 17/04/2020 adottata ai sensi dell’art. 175, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 3), reca: «Variazione al Bilancio di previsione Finanziario 2020/2022. Ratifica della deliberazione di Giunta comunale n. 49 del 17/04/2020 adottata ai sensi dell’art. 175, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000».
Relaziona il Vice Sindaco, dottor Coscia.
STEFANO COSCIA, Assessore. Questa seconda variazione che ci apprestiamo ad approvare è esclusivamente tecnica. Nel momento in cui abbiamo applicato la variazione al bilancio di cui al punto precedente, abbiamo istituito alcuni capitoli all’interno del bilancio e, a seguito dell’intervento della Ragioneria generale dello Stato, per equiparare tutti i Comuni utilizzando un unico conto, quindi rispettando i codici SIOPE, l’obbligo di utilizzare un unico conto. Infatti, il conto che noi andremo ad utilizzare sarà “Solidarietà alimentare Covid”, che sarà uguale in tutti i Comuni che hanno ricevuto il contributo di cui prima.
È stata solo ed esclusivamente una variazione della denominazione del capitolo di bilancio, che vi invito ad approvare.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, assessore.
Chi vuole intervenire? Nessuno.
Scusami. Sei coperto dal consigliere Perna, scusami. Prego, consigliere Corcione.
Consigliere Avallone, per cortesia.
ANTONIO CORCIONE. Nelle Commissioni il Presidente Mozzillo si è dato da fare per portare... Volevo capire quale variazione stiamo votando, assessore, visto che lei è stato molto telegrafico. Siccome le variazioni di bilancio... Per capire che cosa sto votando. Così rimango qua e evito pure di fare...
STEFANO COSCIA, Assessore. La variazione di bilancio è il punto che abbiamo approvato all’ordine del giorno n. 2). Questa variazione di bilancio...
ANTONIO CORCIONE. Parla di questa delibera comunale, la n. 49 del 17 aprile...
STEFANO COSCIA, Assessore. Perfetto. Questa è solo una modifica dei conti all’interno del bilancio per i quali è necessario, poiché...
ANTONIO CORCIONE. E quali sono i conti? Lei non ha letto nemmeno la relazione istruttoria. Me la legga, perché prima di votare uno deve sapere che cosa deve votare.
STEFANO COSCIA, Assessore. Abbiamo modificato...
ANTONIO CORCIONE. Pure per far sentire ai cittadini...
STEFANO COSCIA, Assessore. Assolutamente.
ANTONIO CORCIONE. Voi parlate tanto del fatto di far capire ai cittadini e poi...
STEFANO COSCIA, Assessore. Consigliere, glielo sto spiegando. Pensavo di essere stato chiaro. Forse la prossima volta mi devo spiegare meglio.
ANTONIO CORCIONE. Ecco, grazie.
STEFANO COSCIA, Assessore. Oppure voi dovete prestare un attimo di attenzione in più. Io sono stato chiaro. Io ho detto che è stata modificata la denominazione, quindi il nome di un conto all’interno del bilancio. Per modificare il nome di un conto all’interno del bilancio è necessaria una variazione presa d’urgenza.
Abbiamo nominato il conto in primis “Fondo di solidarietà alimentare”, come scelta dell’ente Comune di Casalnuovo. A seguito della richiesta della Ragioneria generale...
PRESIDENTE. Chiedo scusa, assessore.
Consiglieri, che state facendo là? In Italia non è successo niente? Non è successo niente in Italia? È a vostra tutela e a tutela del pubblico.
Prego, assessore, continui.
ANTONIO CORCIONE. Questo è il conto dell’IBAN, giusto? No? Per far capire pure ai cittadini che cosa votiamo. Sono soldi del bilancio del nostro Comune, quindi delle tasse dei cittadini.
STEFANO COSCIA, Assessore. Consigliere Corcione, qui non stiamo facendo una lezione di economia pubblica. Io le sto solo spiegando che stiamo modificando il nome di un conto appostato in bilancio, per espressa richiesta della Ragioneria generale dello Stato. Non è una variazione numerica. È la variazione del titolo di un capitolo. Punto. Non c’è nulla di particolare e non c’è variazione economica. È solo una variazione di denominazione per poterla portare all’interno del bilancio, in conformità a quanto richiesto dalla Ragioneria generale dello Stato, per uniformare, all’interno di tutti i Comuni, un’unica voce, che andrà, poi, a confluire nel bilancio generale dello Stato.
ANTONIO CORCIONE. Io qua leggo che c’è una variazione al bilancio di previsione.
STEFANO COSCIA, Assessore. La variazione al bilancio di previsione è determinata, in questa cosa, solo nella modifica del capitolo. È lo stesso importo.
ANTONIO CORCIONE. E i soldi?
STEFANO COSCIA, Assessore. Sono quelli che ha approvato con la delibera precedente.
ANTONIO CORCIONE. Ora abbiamo capito di cosa...
STEFANO COSCIA, Assessore. Lo sto dicendo da circa venti minuti.
ANTONIO CORCIONE. Adesso lo sta spiegando.
STEFANO COSCIA, Assessore. Penso di essere stato finalmente chiaro.
Grazie.
ANTONIO CORCIONE. Quindi, stiamo votando... Giusto per farlo capire a tutti quanti. Un consigliere comunale, che non vuole essere di opposizione con i paraocchi, capisce che cosa deve votare e dice: “Siccome prima ho votato questa variazione, questa la posso votare”. Tu mi stai dicendo che io devo votare il cambio di un capitolo, che è un fatto tecnico, della variazione dei 474.000 euro che ha mandato il Governo. Adesso abbiamo capito. Prima non si era capito.
Volevo solo capire come devo votare dopo, perciò ho chiesto la parola. Sempre per fare in modo che il Consiglio comunale discuta nel merito, indipendentemente se uno è di maggioranza o di opposizione, e per far capire, siccome si richiama sempre il bene comune dei cittadini... Adesso anche qualche cittadino che sta ascoltando questo Consiglio comunale capisce che il Governo ci ha chiesto questa variazione tecnica.
Segretario, quando ha tempo mi risponde sul fatto della non trasparenza... Con i suoi tempi. Lei si prende sempre un sacco di tempo.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Corcione.
Qualcun altro vuole intervenire? Lasciamo spazio a qualcun altro. Chi vuole intervenire? Nessuno.
Qualcuno in dichiarazione di voto? No.
Mettiamo il punto in votazione. Chi è a favore? Chi è contrario? Errichiello, Cerbone, Sorrentino. Chi è contrario? Chiedo scusa. Cerbone e Sorrentino. Chi si astiene? I contrari sono Cerbone e Sorrentino. Si astengono Romano, Perugino, Errichiello, Corcione e Brandi.
Tredici favorevoli, due contrari e cinque astenuti.
Il Consiglio approva.
Votiamo l’immediata eseguibilità. Chi è a favore? Tredici. Chi è contrario? Cerbone e Sorrentino. Chi si astiene? Perugino, Errichiello, Romano, Corcione, Brandi.
Tredici favorevoli, due contrari e cinque astenuti.
Il Consiglio approva.
L’ordine del giorno, al punto n. 4), reca: «Approvazione Regolamento per l’applicazione dell’IMU».
Relaziona sempre l’assessore Coscia.
Grazie.
STEFANO COSCIA, Assessore. Prima di tutto voglio ringraziare il consigliere Mozzillo per le attività che sono state svolte in Commissione in questa fase così delicata, con una serie numerosa di argomenti che la Commissione ha dovuto trattare e che è riuscita, anche in tempi brevi, a licenziare.
L’approvazione di questo Regolamento IMU, di cui ho visto anche il verbale che avete fatto, quello del 25 maggio, è legata a una necessità a seguito della legge di bilancio dello Stato per il 2020, nella quale viene abolita l’Imposta comunale unica, la cosiddetta “IUC”. Poiché la IUC era composta da tre imposte, ossia IMU, TASI e TARI, venendo a mancare la IUC, era necessario adeguare il Regolamento dell’IMU in virtù delle eventuali incongruenze che si sarebbero potute creare avendo a riferimento un’imposta che oggi non esiste più. Così come si legge nel Regolamento che avete acquisito in Commissione, avete provveduto alle modifiche per eliminare queste incongruenze e legarle alla “nuova IMU”, chiamiamola così, che comunque fa riferimento alla normativa originaria stessa dell’imposta.
Così come licenziato, vi invito ad approvare il nuovo Regolamento comunale dell’IMU. Non stiamo parlando, in questo caso, delle tariffe, che ancora non sono state approvate. È stato consentito per deroga ai Comuni di approvare le tariffe successivamente all’approvazione, per l’anno 2020, del bilancio comunale.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, assessore.
Qualcuno vuole intervenire? Nessuno.
Il consigliere ha presentato... Vediamo se è ammissibile. Però quello fa riferimento alle mozioni. Un attimo di pazienza.
Il consigliere Cerbone mi chiede di intervenire e ci illustra una richiesta di mozione al Regolamento dell’IMU.
CHRISTIAN CERBONE. Proposta di emendamento ai sensi dell’articolo 34, comma 4, del Regolamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari approvato con delibera n. 29 del 31 marzo 2015: Regolamento IMU, articolo 2, lettera b).
Presidente, chiedo, in qualità di Capogruppo del Movimento 5 Stelle, alla proposta di delibera di Consiglio comunale del punto n. 4) dell’ordine del giorno della suddetta seduta, avente ad oggetto “Approvazione Regolamento per l’applicazione dell’IMU”, di sopprimere all’articolo 2, lettera b), ovvero la possibilità di verificare la veridicità nella dichiarazione sostitutiva, ai sensi del DPR n. 455/2000, la seguente frase “o professionisti esterni”.
Grazie.
PRESIDENTE. A che articolo è? Dovremmo acquisire i pareri.
Acquisiamo i pareri in Commissione secondo il Regolamento e lo riportiamo al prossimo Consiglio comunale. La procedura è questa. Devi dare modo pure a tutti gli altri consiglieri di capire che cosa stiamo modificando. Solo per questo.
CHRISTIAN CERBONE. Visto che è un Regolamento visto abbastanza in Commissione e firmato da tutti, anche da me, penso che tutti sappiano che all’articolo 2 c’è questa dicitura che io intendo sopprimere. In effetti, non è altro che la possibilità di incaricare i tecnici esterni per la regolarità di…
PRESIDENTE. Come abbiamo fatto anche in altri casi, lo mettiamo agli atti nella delibera. Ripassa per le Commissioni e lo approviamo nel prossimo Consiglio comunale. È l’unico strumento che possiamo usare. Altrimenti, dovrei metterlo in votazione. I consiglieri, non capendo, potrebbero… Invece, potrebbe essere una cosa utile, quindi lo portiamo sicuramente nel prossimo Consiglio. Acquisiamo anche i pareri di regolarità tecnica e contabile.
CHRISTIAN CERBONE. Visto che, come dice il Regolamento, non occorrono pareri né tecnici né…
PRESIDENTE. Almeno della Commissione.
CHRISTIAN CERBONE. … né economici…
PRESIDENTE. Sto cercando di collaborare.
CHRISTIAN CERBONE. Per me potete anche metterlo in votazione. Non c’è problema.
PRESIDENTE. Rischiamo di perdere l’occasione di poterlo cambiare e magari non ci danno i pareri. È solo questo il motivo. Per cui, come abbiamo fatto anche in altre occasioni, con altri Regolamenti, approviamo la delibera, acquisiamo la mozione o l’emendamento come la vogliamo intitolare, acquisiamo i pareri almeno della Commissione consiliare e lo riportiamo in Consiglio comunale.
CHRISTIAN CERBONE. Capisco il buon intento, però questo è un emendamento molto politico. Come è scritto anche nella norma nel Regolamento, non ha bisogno di pareri. Se mi permette di avvicinarmi al tavolo, lo consultiamo insieme. Però, per me possiamo anche metterlo ai voti. Non è un problema. Casomai, in una seduta di Commissione successiva possiamo anche…
PRESIDENTE. Va bene. Mettiamolo ai voti. Lo rileggo, così facciamo prima.
Il consigliere Cerbone propone di sopprimere all’articolo 2, lettera b), la possibilità di verificare la veridicità della dichiarazione sostitutiva ai sensi del DPR n. 455 del 2000 e sostituirlo con la frase “o professionisti esterni”.
Mettiamo in votazione l’emendamento o la mozione. Chiede di chiede di sostituire una frase “la possibilità di verificare la veridicità” con “o professionisti esterni”. Quindi, se approviamo l’emendamento, dobbiamo recepire questa sostituzione. Se non lo approviamo, non la recepiamo. (Interruzione fuori microfono) “Sopprimere” significa cancellare.
Mettiamo in votazione. Chi è a favore? I consiglieri Sorrentino, Perugino, Errichiello, Romano, Cerbone, Corcione e Brandi. Chi è contrario? Dodici. Chi si astiene? I consiglieri Perna e Romano.
Con sette voti favorevoli, dodici voti contrari e due astenuti, la proposta viene respinta.
Il Consiglio non approva.
La invito, siccome è una cosa interessante, a ripresentarla in Commissione.
Passiamo alla votazione del Regolamento. (Interruzione fuori microfono) Romano e Perna. Lo abbiamo già detto. (Interruzione fuori microfono) Romano Anna, scusi. Siete anche di genere diverso. Romano Anna, ha ragione. Romano Carmine ha votato a favore e Romano Anna si è astenuta.
Votiamo per il Regolamento. Per dichiarazione di voto, prego.
CHRISTIAN CERBONE. Grazie.
Presidente, basta aprire l’Albo pretorio comunale per trovare innumerevoli nomine a professionisti esterni e a personale comunale. La gran parte delle persone che si sono candidate o che si candideranno con l’attuale maggioranza…
PRESIDENTE. Scusami, stiamo parlando del Regolamento IMU.
CHRISTIAN CERBONE. Sì, sul Regolamento IMU, sull’emendamento. Sto argomentando.
Presidente, io voto contrario a questo Regolamento, però è bene che una volta per tutte si chiarisca che la campagna elettorale non si fa con i Regolamenti e non si fa soprattutto a spese dei cittadini.
Se gli uffici comunali sono sotto organico, bisogna assumere personale con concorsi trasparenti e, soprattutto, dove ognuno può mettersi in competizione con le proprie capacità e non con le proprie amicizie o i tornaconti personali.
Voto “no” a questo Regolamento per questi motivi. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cerbone. C’è qualcun altro che vuole intervenire? Consigliere Avallone, ma secondo lei è una cosa normale? Non lo so!
Consigliere Perna, per favore.
Mettiamo in votazione. Il consigliere Perna per me è fondamentale. Se lo distrai…
Chi vota a favore del Regolamento? Quattordici favorevoli. Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? I consiglieri Sorrentino, Perugino, Errichiello, Romano Carmine, Corcione.
Quattrodici voti favorevoli, cinque astenuti e un contrario (Cerbone).
Il Consiglio approva.
Votiamo per l’immediata eseguibilità. Chi è a favore? Quattordici. Chi è contrario? Il consigliere Cerbone. Chi si astiene? I consiglieri Sorrentino, Perugino, Errichiello, Romano Carmine e Corcione.
Il Consiglio approva.
Occupazione suolo pubblico per gli esercizi di Somministrazione – Proposta al Consiglio comunale di approvazione norme speciali per occupazione suolo pubblico fino alla data del 31/10/2020 (Deroga al Regolamento di cui alla delibera di C.C. n. 20/2010)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 5), reca: «Occupazione suolo pubblico per gli esercizi di Somministrazione – Proposta al Consiglio comunale di approvazione norme speciali per occupazione suolo pubblico fino alla data del 31/10/2020 (Deroga al Regolamento di cui alla delibera di C.C. n. 20/2010)».
Relaziona l’assessore Imma Delle Cave. (Interruzione fuori microfono) Mi sono sbagliato io, chiedo scusa. C’è una proposta della Commissione sull’occupazione suolo pubblico norme speciali che, in via preliminare, faceva delle modifiche. Queste modifiche sono state sottoposte agli uffici e quindi abbiamo acquisito il parere degli uffici.
Leggo il parere dell’ufficio del terzo settore.
Oggetto: Occupazione suolo pubblico norme speciali. Riscontro nota n. 20189 del 28.05.2020. Con riferimento all’oggetto in cui si chiede di analizzare le modifiche proposte dalla VI Commissione consiliare da voi trasmesse con la nota in oggetto, a seguito di valutazioni tecniche, si comunica quanto segue: con riferimento alla richiesta di modifica di cui all’articolo 4 “Localizzazione delle occupazioni suolo pubblico” si chiede di eliminare la dicitura “non è consentita in nessun caso eccetera, eccetera” sostituendola con “è consentita l’occupazione di suolo pubblico, laddove insistente sul fronte di altri pubblici esercizi, previa autorizzazione da parte del proprietario del fondo interessato, l’ufficio, considerato che il comma proposto atteneva ad una volontà di salvaguardare la concorrenza tra esercenti che svolgono la stessa attività di pubblico esercizio, propone di doversi acquisire l’autorizzazione da parte dell’esercente e non del proprietario (questo è sostanzialmente quello che ci chiede l’ufficio) al quale viene limitata la facoltà di occupare le aree fronteggianti la propria attività”. Pertanto, si propone di accogliere parzialmente la modifica proposta dalla Commissione sostituendo la parola “proprietario” con la parola “esercente”.
Quindi, si esprime parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica in merito a tutte le proposte di modifica con la precisazione sopra riportata.
Sostanzialmente, invece di “proprietario” va messo “esercenti”, perché è giusto che sia l’esercente, nell’ambito della concorrenza, a dare il proprio parere.
Metto prima in votazione questa modifica proposta dalla VI Commissione consiliare e dopo voteremo la delibera.
Chi è a favore? Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? Nessuno.
Il Consiglio approva all’unanimità.
All’unanimità viene approvata la modifica proposta dalla VI Commissione consiliare.
Chiedo all’assessore di relazionare. Prego.
IMMA DELLE CAVE, Assessore. Buonasera a tutti.
Vorrei innanzitutto ringraziare tutti, a partire dal Sindaco, i miei colleghi assessori, i consiglieri, i dirigenti e gli uffici per il cuore che ci stanno mettendo, lavorando incessantemente, per risolvere questa emergenza sanitaria, sociale, economica che sta colpendo non solo il nostro paese, ma tutta la nazione e tutto il mondo.
Nello specifico questa proposta che adesso voterete si somma a una serie di incentivi regionali, nazionali e anche comunali che abbiamo messo in campo per aiutare le attività commerciali e per sostenere il nostro commercio locale, come ad esempio, il bonus di solidarietà di 500 euro e la riduzione del 10 per cento della TARI per tutte quelle attività commerciali che sono state chiuse ai sensi del DPCM del 10 aprile 2020.
In realtà, l’articolo 181 del Decreto Rilancio prevede, per le imprese di pubblico esercizio previste dall’articolo 5 della legge del 25 agosto 1991, cioè quelle attività che svolgono pubblico esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, l’esonero dal 1° maggio fino al 31 ottobre 2020 dalle tasse per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e per le nuove richieste l’esonero anche dell’imposta di bollo.
Il fine di questa proposta è prima di tutto quello di andare a compensare gli operatori commerciali che sono stati chiusi, per aiutarli, anche perché sapete gli spazi limitati che le nuove attività e le attività che sono già aperte devono rispettare, perché soggette alla misure di contenimento al Covid-19 e anche per far sì che i cittadini finalmente ricomincino a vivere la nostra città.
Vi leggo brevemente la relazione istruttoria. La Giunta comunale, con delibera n. 66 del 20.05.2020, avente ad oggetto “Covid-19. Fase 2: occupazione suolo pubblico per gli esercizi di somministrazione - Proposta al Consiglio comunale di approvazione norme speciali per occupazione suolo pubblico fino alla data del 31.10.2020 – Deroga al Regolamento di cui alla delibera del Consiglio comunale n. 20/2010”, approvava, al fine di non vanificare le esigenze di rapidità nella conclusione delle procedure, la disciplina transitoria in deroga alle norme regolamentari vigenti.
Dato atto che le norme speciali contengono una disciplina derogatoria al Regolamento comunale per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e per l’applicazione della tassa, approvata con delibera del Consiglio comunale n. 20 del 2010, deve essere sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale come deliberato con atto n. 66 del 20.05.2020.
Visto il decreto legislativo n. 207 del 2000, lo Statuto comunale, il decreto-legge n. 34 del 19.05.2020, cioè il Decreto Rilancio, il documento di Giunta comunale n. 66 del 20.05.2020, tutto ciò premesso, per le motivazioni su esposte, la Giunta propone al Consiglio comunale di deliberare la proposta.
PRESIDENTE. Grazie, assessore.
C’è qualcuno che vuole intervenire?
Consigliere Cerbone, prego.
CHRISTIAN CERBONE. Presidente, sarò veloce. Questa si aggiunge a una serie di misure economiche e provvedimenti che sono stati messi in campo – l’ha detto proprio l’assessore – a livello nazionale. Fronteggiare una epidemia di tale portata, una pandemia, e tutto quello che ne consegue, soprattutto una crisi economica, porta a realizzare queste proposte che sono concrete e fattive. Seguiranno nel corso dei prossimi mesi dei provvedimenti di piena liquidità che porteranno di nuovo dei piccoli contributi e degli ausili monetari in tasca di tutti gli italiani. Questo era solo un appunto che volevo fare. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cerbone. Consigliere Corcione, prego.
ANTONIO CORCIONE. Cercherò di essere breve pure io. Ringrazio l’assessore per aver letto tutta la delibera ed essere stata chiara. Votiamo questa misura del Governo. Il Comune deve adeguare il proprio Regolamento per l’occupazione di suolo pubblico. Questo per incentivare, in questa fase 2, le attività commerciali, soprattutto quelle che possono ospitare all’aperto i tavolini. Stiamo parlando di queste cose.
Qui c’è bisogno di un minimo di riflessione politica. Ormai siamo entrati nella cosiddetta “Fase 2”. Le attività commerciali, soprattutto i bar e la ristorazione, sono tra le attività che più di tutte hanno subìto questa crisi. Molte di queste attività a Casalnuovo comunque sono gestite a livello familiare e quindi sono un’opportunità di lavoro, di autoimpiego che va stimolata assolutamente, come qualsiasi iniziativa che l’Amministrazione metterà in campo.
Nel bene e nel male, vorrei spezzare una lancia a favore della Regione Campania. Il Piano socioeconomico che ha fatto la Regione Campania di 1 miliardo di euro è un Piano socioeconomico che in Italia non ha eguali. Molte di queste piccole imprese, che avevano un fatturato sotto i 100.000 euro, anche a Casalnuovo, hanno ricevuto 2.000 euro, molto più dei 600 euro che ha dato il Governo.
Su questo noi potevamo fare tante altre iniziative. Il problema, Presidente, è che in un momento di crisi e di emergenza l’Esecutivo si è un po’ isolato dal resto del Consiglio comunale.
La Commissione competente non è stata convocata durante questo periodo, malgrado quello che lei diceva in quella famosa Conferenza dei Capigruppo. Noi non abbiamo partecipato a una elaborazione di proposte per stimolare e far riprendere il commercio locale. Ovviamente, Casalnuovo non è un Comune che vive fuori da quelli che sono i problemi della Regione Campania. C’è un grande dibattito sulla movida. Io, per esempio, plaudo al Presidente De Luca su una serie di iniziative che ha messo in campo. Davvero dobbiamo ringraziare, per la prima volta, di essere cittadini campani. In questa emergenza, come tanti di voi, mi sono sentito orgoglioso di essere campano e casalnuovese per il comportamento sia dei cittadini di Casalnuovo, sia dei cittadini campani e soprattutto delle Istituzioni campane. Davvero dobbiamo essere orgogliosi delle nostre Istituzioni sovracomunali di prossimità. Sulla questione della movida io sono uno che si schiera. Ovviamente, non è che dobbiamo aprire indiscriminatamente, ma prima o poi, soprattutto nella città più giovane e vitale della Campania, una delle città più giovani, ad esempio, io la penso come la pensa il Comune di Napoli. Io sono contro la restrizione alle ore 23 dei locali, perché, prima o poi, comunque dobbiamo entrare in questa benedetta fase 2 e tutte le iniziative che metterete in campo e che saranno concertate con il Consiglio comunale troveranno il nostro plauso, almeno per quello che mi riguarda, in maniera costruttiva.
Al di là delle diverse e legittime posizioni politiche, penso che per il commercio in una città che ormai ha una vocazione commerciale, si debbano fare…
Non siamo la Regione Campania. Non abbiamo 1 miliardo di euro, Sindaco, a disposizione, però potremmo usare come modello quello che ha fatto la Regione Campania. Ripeto, sulle restrizioni si è esagerato. Io sono contro. Noi non siamo in Lombardia. In Lombardia vogliono aprire tutto e hanno molti più casi positivi al giorno. Noi, in Campania, abbiamo la media di sei o sette casi. Ovviamente, dobbiamo aprire con le dovute cautele. Se i commercianti vogliono più metri quadri, è giusto che si vada in quella direzione e spero che prima o poi si possa ritornare anche a fare iniziative ludiche, quando saranno permesse.
Siccome l’assessore è una brava imprenditrice del ramo, sa bene che bisogna anche creare degli eventi per attrarre i giovani. Su queste iniziative, da parte nostra, almeno da parte del Gruppo politico che rappresento, c’è la massima disponibilità ad elaborare insieme delle proposte per far ripartire il commercio nella fase 2.
Annuncio anche il mio voto favorevole a questa delibera.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Corcione. C’è qualcun altro che vuole intervenire? No.
Passiamo alla votazione. Chi è favorevole? Facciamo la controprova. Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? Nessuno.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Votiamo per l’immediata eseguibilità. Chi è favorevole? Unanimità. Facciamo la controprova. Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? Nessuno.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Attivazione anticipazione di liquidità ex articolo 1, comma 556, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, legge di bilancio 2020, alla Cassa depositi e prestiti. Proposta al Consiglio
PRESIDENTE. Passiamo alla prossima delibera all’ordine del giorno: «Attivazione anticipazione di liquidità ex articolo 1, comma 556, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, legge di bilancio 2020, alla Cassa depositi e prestiti. Proposta al Consiglio».
Relaziona l’assessore Coscia.
STEFANO COSCIA, Assessore. Con questa proposta abbiamo la possibilità di richiedere un’anticipazione di liquidità, consentita dalla legge, per poter assolvere ai debiti certi del Comune fino al 31.12.2019. Questo anticipo di liquidità viene concesso ai Comuni proprio per risolvere i problemi di liquidità dovuti alla incapacità dello Stato a garantire le somme in tempi certi. Mi riferisco ai trasferimenti che arrivano da parte dello Stato, che arrivano sempre con un certo ritardo e quindi non consentono al Comune di poter rispettare i tempi dei pagamenti dei crediti del Comune stesso.
Per poter aderire a questa richiesta di liquidità è necessario andare a identificare nella piattaforma dei crediti certi, che è una piattaforma tenuta dal Ministero dove vengono indicati tutti i debiti che ha il Comune di Casalnuovo, una somma determinata in base a questi crediti.
PRESIDENTE. Scusi, assessore. Siccome io ce l’avevo così, in ordine, questa è l’attivazione anticipata di liquidità. I consiglieri erano distratti. Giustamente il consigliere Romano mi ha… (Interruzione fuori microfono) Lo dico per farli seguire meglio. Solo per questo.
STEFANO COSCIA, Assessore. La somma che noi andremo a richiedere… (Interruzione fuori microfono)
PRESIDENTE. Si tratta dell’integrazione all’ordine del giorno. (Interruzione fuori microfono) Io ce l’ho così. (Interruzione fuori microfono) Ha ragione, perciò ho precisato. (Interruzione fuori microfono) Se il consigliere Romano non avesse avuto ragione, non l’avrei sottolineato.
STEFANO COSCIA, Assessore. La somma che noi andremo a richiedere è di 1.935.000 euro, pari ai debiti certi indicati in piattaforma al 31.12.2019.
Questa è una pratica ricorrente che lo Stato ci concede. Infatti, anche l’anno scorso abbiamo provveduto a fare questa anticipazione di liquidità e abbiamo poi saldato il debito entro la fine dell’anno del 2019.
Anche l’anno scorso stavamo in un’anticipazione di liquidità di circa 2 milioni di euro che al 31.12 abbiamo regolarmente pagato alla Cassa depositi e prestiti.
In breve, vi leggo la proposta. L’articolo 4 del decreto-legge recante “Attuazione della direttiva n. 2035 relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali”, come integrato dall’articolo 1, comma 556, della legge 27 dicembre 2019, autorizza le Regioni, le Province autonome, i Comuni e le Città metropolitane e le Province a richiedere, tra gli altri, alla Cassa depositi e prestiti anticipazioni di liquidità da destinare al rimborso di debiti certi liquidi ed esigibili. La medesima norma, nel qualificare le anticipazioni di liquidità come operazioni che non costituiscono indebitamento ai sensi dell’articolo 3, comma 17, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, stabilisce un preciso perimetro di debiti a fronte dei quali le stesse possono essere concesse, dettando specifici limiti, termini e condizioni.
Cassa depositi e prestiti, con la circolare 1299 del 3 febbraio 2020, ha stabilito le condizioni generali per l’accesso da parte dei Comuni e delle Città metropolitane, delle Province, delle Regioni e delle Province autonome alle anticipazioni di liquidità per il pagamento dei debiti di cui all’articolo 1, comma 556, della legge 27 dicembre 2019, n. 160.
Considerato che il ricorso a tale anticipazione di liquidità ha rappresentato per il Comune di Casalnuovo un vero e proprio obbligo in considerazione della proiezione tra i pagamenti da saldare e i flussi di cassa previsti nei prossimi mesi, in attesa che la riduzione delle esposizioni finanziarie sia accompagnata anche da una correlata riduzione della spesa, al fine di poter restituire entro la fine dell’anno queste somme.
Dato atto che, a tal fine, nel bilancio di previsione 2020-2022 è stato previsto il ricorso all’istituto dell’anticipazione di liquidità per un importo di 1,5 milioni che ridefinisce le posizioni debitorie esistenti sulla piattaforma dei crediti, l’importo da richiedere per il pagamento dei crediti al 31.12.2019 ammonta a 1.935.056 euro.
Pertanto, occorre apportare al bilancio di previsione 2020-2022 la variazione in entrata e in uscita come da prospetto allegato alla proposta.
Rilevato che la procedura presente sull’applicativo informatico di gestione e sul sito web della Cassa depositi e prestiti prevede che la richiesta vada presentata entro il 27.05.2020, l’elenco dei debiti da pagare con l’anticipazione forma apposita dichiarazione da sottoscrivere dal legale rappresentante dell’ente e da allegare alla domanda di anticipazione alla Cassa depositi e prestiti. Dato atto che la circolare della Cassa depositi e prestiti riporta le modalità di accesso all’anticipazione di liquidità specificando che vanno accertati i termini e le condizioni ivi previste per la presentazione della domanda di anticipazione e per la concessione della stessa e che il tasso di interesse per l’operazione fosse determinato dal parametro Euribor maggiorato di un margine definito dalla Cassa depositi e prestiti in data 14 febbraio 2020 al valore di 0,8, nettamente più basso del parametro applicato all’anticipazione di liquidità definito dalla convenzione di tesoreria.
L’ente si obbliga a pagare i relativi creditori entro quindici giorni, trenta giorni per gli enti del Servizio sanitario nazionale, dall’erogazione dell’anticipazione di liquidità nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 4, comma septies, del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, come integrato dall’articolo 1, comma 556, della legge 27 dicembre 2019.
L’operazione deve essere autorizzata con una delibera di Consiglio comunale, esecutiva a tutti gli effetti di legge, da comunicare alla Cassa depositi e prestiti entro il 30 maggio.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, assessore.
Consiglieri, un po’ di attenzione. Chi vuole intervenire? Nessuno. Per dichiarazione di voto? Nessuno.
Passiamo alla votazione. Chi è favorevole? Quattordici. Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? I consiglieri Cerbone, Sorrentino, Romano Carmine, Errichiello, Perugino.
Quindici voti favorevoli e cinque astenuti.
Il Consiglio approva.
Votiamo per l’immediata eseguibilità. Chi è a favore? Quindici. Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? I consiglieri Cerbone, Sorrentino, Romano Carmine, Errichiello, Perugino.
Quindici voti favorevoli e cinque astenuti.
Il Consiglio approva.
TARI (Tassa rifiuti) – Determinazione delle tariffe per l’anno 2020 in applicazione di quanto stabilito dall’art. 107, comma 5, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18. Delibera di G.C. n. 68 del 22/05/2020. Atto di indirizzo – Agevolazioni
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 6), reca: «TARI (Tassa rifiuti) – Determinazione delle tariffe per l’anno 2020 in applicazione di quanto stabilito dall’art. 107, comma 5, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18. Delibera di G.C. n. 68 del 22/05/2020. Atto di indirizzo – Agevolazioni».
Relaziona l’assessore Coscia.
STEFANO COSCIA, Assessore. Con questa delibera ci apprestiamo ad approvare le tariffe per la TARI per il 2020. Anche in questo caso dobbiamo fare riferimento a quanto previsto dalla legge di bilancio, che, anche in questa circostanza, così come per l’IMU, non ha previsto l’approvazione delle tariffe nei tempi di approvazione del bilancio di previsione, ma ha dato la possibilità di approvarle in tempi successivi.
Con la nuova normativa la determinazione delle tariffe è soggetta al parere dell’ARERA, un ente sovracomunale che dovrebbe stabilire il costo della tariffa da applicare di anno in anno, alla quale, ovviamente, il Comune di Casalnuovo, insieme a tanti altri Comuni, ha deciso di opporsi.
Il nostro comune ha deciso di opporsi alla delibera dell’ARERA perché tende a limitare la capacità impositiva del Comune. Quindi, nell’ambito dell’imposta comunale, che è un’imposta di piena autonomia dell’ente, ci è sembrato giusto e corretto fare un’opposizione a questa delibera e quindi, come Comune di Casalnuovo, l’abbiamo impugnata.
Nel frattempo, approviamo le tariffe così come erano determinate nell’anno precedente, quindi non c’è nessun incremento del costo per il cittadino. Vengono, quindi, mantenute le stesse tariffe.
Ovviamente, anche in questa circostanza – mi ricollego a quanto detto prima dall’assessore Delle Cave – abbiamo tenuto in considerazione le agevolazioni che andremo a riconoscere ai commercianti che, purtroppo, in questo periodo di emergenza sanitaria, hanno dovuto tenere chiuse le proprie attività.
Questa agevolazione prevede il 10 per cento circa di riduzione dell’imposta per i commercianti i cui codici ATECO hanno avuto l’obbligo, a seguito dei vari decreti ministeriali, di chiusura per l’emergenza sanitaria.
Pertanto, vi invito ad approvare le tariffe ricordando e ribadendo che sono le stesse tariffe che erano applicate all’anno 2019.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, assessore. C’è qualcuno che vuole intervenire?
Consigliere Romano Carmine, prego.
CARMINE ROMANO. Grazie.
Proprio in virtù di questo…
PRESIDENTE. Si avvicini un po’ al microfono.
CARMINE ROMANO. L’altro giorno abbiamo fatto una delle ultime riunioni su questi regolamenti, precisamente il giorno 27 corrente mese.
Come risulta dal verbale che avete lì dentro e poc’anzi ho preso, abbiamo riscontrato che c’è uno sconto dal 10 al 20 per cento da parte vostra proprio per ciò che state dicendo, ciò che avete intenzione di fare. Siamo pienamente convinti che vada fatta questa applicazione. Riteniamo, come già proposto in Commissione, di portare questa applicazione per tre mesi almeno al 25 per cento, proprio per venire incontro ai nostri concittadini che, purtroppo, hanno attraversato e stanno attraversando tuttora questa problematica così enorme. Siamo disposti a votare a favore. Lo abbiamo detto in Commissione e lo ripetiamo qui in pubblica assise. La ringrazio.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Romano. (Interruzione fuori microfono) La proposta è di portare dal 20…
CARMINE ROMANO. Voi l’avete portata dal 10 al 20. (Interruzione fuori microfono) La mia proposta è di portarla al 25, Sindaco. (Interruzione fuori microfono) Indubbiamente.
SINDACO. La TARI deve coprire il servizio.
CARMINE ROMANO. Non ci piove.
SINDACO. Non ho capito la sua proposta. È dal 10 al 25?
CARMINE ROMANO. Sì, al 25.
SINDACO. È condivisibile. Anche da 10 a 50.
CARMINE ROMANO. Non l’abbiamo proposta per non mettere in difficoltà l’ente. Era quella la proposta. La proposta era proprio 50. Se voi siete d’accordo, noi la proponiamo.
SINDACO. È un emendamento?
CARMINE ROMANO. Certo.
PRESIDENTE. Quindi lo dobbiamo mettere in votazione. La proposta del consigliere…
CARMINE ROMANO. Io mi sono mantenuto al 25 per non eccedere. Però, se si è coscienti e convinti tutti quanti, se proprio vogliamo dare una mano, posso anche aumentarla.
PRESIDENTE. Ricapitolo per chi deve votare. Lei propone di portare la forbice, che ora è da 10 a 20, da 10 a 25. Questa è la proposta.
La parola al consigliere Errichiello. Dopo mettiamo in votazione.
SALVATORE ERRICHIELLO. Presidente, in merito a questa proposta noi siamo partiti da lontano, dal 28 aprile, quando nella Commissione del Presidente Mozzillo dicemmo una cosa molto semplice: in questo periodo di emergenza sediamoci a un tavolo tutti quanti, maggioranza e opposizione, per cercare di fare delle misure a favore dei cittadini e in questi casi in particolare a favore delle attività produttive.
Abbiamo chiesto più volte un confronto per poter far sì che insieme si potesse trovare una soluzione almeno alle nostre proposte, perché partivamo da un concetto molto semplice.
Sentimmo dall’Amministrazione che si voleva fare uno sconto del 10 per cento ai commercianti, alle attività produttive che avevano avuto il codice ATECO chiuso.
Uno ragiona in modo molto semplice. Se queste attività produttive sono state chiuse circa tre mesi, i tre mesi rappresentano il 25 per cento dell’intero anno.
In questi tre mesi di chiusura non spontanea, ma di chiusura subita, queste attività produttive, ovviamente, non hanno nemmeno prodotto spazzatura. Quindi, sulla nostra proposta, che volevamo portare prima del Consiglio, e l’abbiamo chiesto anche in Commissione, perché sappiamo bene che qualsiasi proposta che si fa sulla TARI va a incidere sul bilancio, va a incidere nella copertura, volevamo avere un confronto. L’abbiamo chiesto all’assessore, il Presidente Mozzillo ha messo tutto a verbale. Partivamo da un presupposto molto semplice. Se un’attività produttiva è stata chiusa tre mesi, pari a un 25 per cento, tutto ciò che mi dai sotto il 25 per cento di sconto equivale a nulla. Il 25 per cento di sconto mi tocca perché io sono stato chiuso il 25 per cento nel tempo di un anno intero. Quindi, fino al 25 per cento proposto dal consigliere Romano io penso che sia proprio un diritto di chi è stato chiuso. Poiché stiamo parlando di una tassa su un servizio del quale non si è usufruito, perché tutto è stato chiuso, tutto ciò che facciamo fino al 25 per cento non è nemmeno un regalo, non è nemmeno un aiuto ai commercianti, cioè gli diamo solo quello che gli spetta.
Sono stati chiusi il 25 per cento di un anno e noi gli dobbiamo dare almeno il 25 per cento. Se poi li vogliamo aiutare veramente, dobbiamo aumentare questa percentuale. Noi abbiamo fatto una proposta del 50 per cento. Sappiamo bene, e volevamo discutere di questo, che nel momento in cui noi parliamo di percentuali di sconto sono “x” migliaia di euro. Di questo volevamo parlare in questo mese. Sediamoci e insieme vediamo dove dobbiamo trovare i soldi nel bilancio per portare lo sconto almeno al 35, al 40 per cento, perché sotto il 25 non è niente, è una cosa della quale già hanno diritto, perché sono stati chiusi un quarto di anno, senza voler considerare il fatto che hanno aperto, perché sappiamo bene che tanti negozianti, tante attività produttive hanno aperto per modo di dire, hanno aperto veramente perché sono stati coraggiosi nel dire “Vediamo se riesco ad andare avanti”.
Sappiamo bene che non c’è nessuno nei negozi, nei bar, nei ristoranti o in tutte le attività produttive. Questo è sotto gli occhi di tutti. Questo mese che noi abbiamo chiesto queste cose ci confrontavamo. Ci vogliono 500.000 euro? Perfetto, troviamoli. Vediamo in quale parte del bilancio dobbiamo andare a tagliare per fare questa cosa per le attività produttive. Questo è quello che abbiamo detto, e non siamo stati nemmeno ascoltati. Quindi, per l’ennesima volta, lei ci ha chiesto l’impegno di non cambiare l’ordine del giorno. Noi siamo stati qua, siamo stati qui per tutti e cinque i punti, perché sono manovre economiche per il Comune. Responsabilmente siamo stati qui, ma non si può ragionare sempre così.
Queste cose le può fare con la sua maggioranza. Non può chiedere all’opposizione di sostituirsi alla maggioranza. Ognuno deve svolgere il suo ruolo. La maggioranza si prenda la responsabilità di quello che approva. L’opposizione deve non approvare o quantomeno controbattere con delle proposte. Ma se le nostre proposte non vengono nemmeno sentite, è normale che noi dobbiamo agire di conseguenza.
In un mese ci sono state tante Commissioni, anche in merito alla Conferenza dei Capigruppo, Presidente. Non torno indietro, ma semplicemente per dire che lei si dimentica…
PRESIDENTE. Sulla questione della Conferenza dei Capigruppo invito lei e chi la pensa come lei a scrivere al Prefetto. Chiediamo a lui se è come dico io o è come dice lei o i suoi colleghi.
Grazie.
SALVATORE ERRICHIELLO. Non sto dicendo che lei ha sbagliato…
PRESIDENTE. Non è un punto all’ordine del giorno.
SALVATORE ERRICHIELLO. Non ha sbagliato.
Le sto dicendo che in questo periodo di emergenza, come ha detto il consigliere Corcione, questa Amministrazione si è chiusa intorno a un nucleo ristretto di persone, mentre, invece, in tutt’altre parti c’è stata la collaborazione anche dell’opposizione. Eppure, noi volevamo essere propositivi. Ci potevate dire che le proposte che abbiamo fatto non sono buone, non si possono fare per questi motivi. Ne avremmo preso atto e stasera avremmo votato tutto a favore, perché avremmo concordato su questa misura e anche sui 500 euro ai commercianti. Tutto ciò che può essere dato ai commercianti è sempre un fatto positivo, perché stanno veramente alla canna del gas.
Tuttavia, 370-320 persone che partecipano a un bando su 2.000 significa che non è stato un grande successo. Non voglio nemmeno dire questo. Non è un problema. È vero che tanti commercianti non hanno partecipato perché magari non erano a posto con i pagamenti. Va bene, è giusto che quelli non prendano il contributo, però io che sono stato chiuso, indipendentemente se sto a posto o non sto a posto con i pagamenti, io sono stato chiuso, un servizio non mi è stato dato. Mi aspetto almeno la parte percentuale dei giorni che sono stato chiuso. Si poteva ragionare.
Assessore, lei che ha un po’ i conti in mano, non credo che possa darmi una risposta precisa, ma se si ragionava in ordine di percentuale e si andava un attimo nel bilancio a trovare qualcosa e magari si ragionava su alcuni risparmi e su alcune cose, si potevamo dare risposte alle attività produttive. Tanto, alla fine, l’aveva fatto l’Amministrazione, l’aveva fatto la Giunta, l’aveva fatto la maggioranza. Noi avremmo voluto semplicemente partecipare. Se per due mesi si è pensato di fare in un certo modo, e sappiamo bene, perché poi la città ha parlato di come è stato gestito il tutto, e non voglio fare polemiche qui, perché non è il caso, assolutamente, avremmo semplicemente voluto partecipare. E questa sera ci dite “Noi votiamo l’inversione dell’ordine del giorno se voi state qui”? Vi abbiamo dimostrato che siamo stati qui per votare questi emendamenti, ma non si può sempre tirare la corda. Se avete i numeri, governate. Quando una maggioranza non ha i numeri deve fare solo una cosa: andare a casa.
In Consiglio comunale, indipendentemente dalla nostra presenza, dovete sapere se avete i numeri o non ce li avete. Se avete i numeri, andate avanti, fate le cose che dovete fare. Noi siamo stati qui responsabilmente, non so se lo faremo anche per i prossimi punti. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere. Qualcun altro vuole intervenire?
Consigliere Corcione, prego.
ANTONIO CORCIONE. Siccome si parla di TARI, condivido il ragionamento che ha fatto il consigliere Errichiello. Penso che quando si fanno ragionamenti nel merito delle proposte, indipendentemente se si è maggioranza oppure opposizione, le proposte si valutano.
C’è una differenza, Presidente, tra governare e comandare. Sindaco, tu purtroppo vuoi comandare. Te lo dico senza polemica. Tu lo sai il rapporto che c’è tra me, te e Franco. Non usciamo mai fuori dalle righe. Governare è un’altra cosa.
Governare i processi significa anche avere equilibrio, significa coinvolgere chi non la pensa come te. Poi, esistono le maggioranze e le opposizioni per questo. Però, in alcuni momenti storici mi sarei aspettato… Al di là delle polemiche, in quasi tutti i Comuni si è cercato, come diceva il collega Errichiello, di condividere le scelte. Invece, tu, non lo so perché, ti sei arroccato, come dicevo prima…
Non possiamo, come Consiglio comunale, come eletti del popolo, come persone deputate a fare le proposte e a portare le istanze, perché anche l’opposizione rappresenta i cittadini…
Il Consiglio comunale è l’organo sovrano e in questa materia avete bisogno del Consiglio comunale. È vero che la legge, con l’elezione diretta dei Sindaci, accentra i poteri, anche giustamente, perché i Sindaci sono molti esposti, ma il Consiglio comunale lo avete abolito, Presidente.
Mi dispiace, ma al di là dei regolamenti, io parlo a livello politico, pure su questa cosa, secondo me, siete poco coraggiosi, perché dovete smentire il ragionamento che fa il consigliere Errichiello sui mesi di chiusura che ci sono stati.
Abbiamo fatto delle proposte in Commissione. Secondo me, bisognava anche essere più coraggiosi su questa cosa e lavorare insieme al Sindaco, insieme all’Assessore, insieme a tutto il Consiglio comunale, capire quali sono state le economie di questo periodo. Il bilancio è di competenza del Consiglio comunale. Il Consiglio comunale non può essere l’organo che ratifica quello che decide la Giunta, perché sennò non ci sarebbero competenze diverse tra Consiglio comunale e organo amministrativo. Si è persa un’occasione, secondo me, perché si è trasformata questa emergenza in una pre-campagna elettorale.
Ci sono stati molti Sindaci… Io davvero mi sono divertito e penso anche voi. Non so se avete visto i video del Sindaco di Lucera. Ho fatto anche una classifica. Molti sindaci hanno perso il tempo a tentare di…
Alla fine, quello che conta è la sostanza, come siamo vicini ai cittadini. Non sto dicendo che tutte le scelte fatte da questa Amministrazione in questo periodo emergenziale sono state sbagliate. Erano difficili perché era difficile il momento. Siamo stati sempre disponibili, al di là delle legittime schermaglie e dialettiche che ci possono essere. Se voi fate delle scelte sbagliate e non le condividete con il Consiglio comunale e non vi confrontate con l’opposizione, non possiamo essere la dépendance della Giunta e del Sindaco.
Il Consiglio comunale rimane un organo sovrano. Come diceva il consigliere Errichiello, noi siamo stati qua perché si discuteva di cose importanti e non abbiamo votato contro. Pure sulle grandi programmazioni, sui PICS, io sono uno che non ha votato contro, così come quando ci sono stati questi milioni di euro che arrivano dalla Regione per cercare di fare delle opere pubbliche nella nostra città.
Il Centro polifunzionale è stato realizzato nella scorsa programmazione. Io ero assessore alle politiche sociali. Questa sera sono venuto in maniera… (Interruzione fuori microfono) Se vuoi, ti porto tutte le delibere: progettazione preliminare, progettazione definitiva… (Interruzione fuori microfono) No, progettazione preliminare. (Interruzione fuori microfono) L’ha inaugurato. C’è ancora la foto di quando i colleghi Peluso, Errichiello e la consigliera Romano tagliano il nastro. Progettazione preliminare, progettazione definitiva, progettazione esecutiva, stato di messa a gara. È stato inaugurato prima delle votazioni. L’abbiamo fatto con i fondi PON FESR Città Solidali – io ero di un’altra parte politica – interloquendo con un assessore, che voglio giustamente ringraziare, l’assessore Ermanno Russo, che era assessore alle politiche sociali. Fu fatta sinergia e abbiamo dato un’opera che rimarrà alla città di Casalnuovo. Si facevano sinergie istituzionali. Perciò, io penso che quando ci sono momenti difficili c’è bisogno di sinergia istituzionale. Noi siamo rimasti qui, perché i punti all’ordine del giorno meritavano il rispetto nei confronti della città.
Però, Sindaco, lo ripeto, non poi su una nostra proposta di invertire l’ordine del giorno, sulla chiesa di Casarea… Siamo qui a Casarea anche in maniera simbolica. I consiglieri comunali sono liberi di fare delle scelte e di assumersi anche le responsabilità. Però, ripeto, per votare le cose ci vogliono le maggioranze. Se avete la maggioranza, le votate. Se non l’avete, noi non possiamo fare da stampella a questa Amministrazione con cui non condividiamo quasi nulla.
Presidente, sull’emendamento del consigliere Romano annuncio il mio voto favorevole.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Corcione. C’è qualcun altro che vuole intervenire? Il Sindaco ha chiesto la parola.
Prego, Sindaco.
SINDACO. Intervengo giusto per chiarire qualche aspetto.
Mi riservo di intervenire meglio dopo per chiarire un po’ tutta la vicenda, fare un resoconto magari sul punto che aspettiamo tutti quanti, compresi i cittadini. Però, volevo chiarire dei punti adesso, altrimenti non si capisce di che cosa stiamo parlando.
Oggi approviamo la tariffa TARI, la tassa dei rifiuti che, come tutti quanti voi conoscete, è una tassa che va a coprire un servizio per cui ha dei costi fissi di gestione, canone alla Falsarano, pagamento dell’umido, la SAPNA, tutta una serie di voci che fanno questa tariffa.
Per dare un concetto a tutti voi, non abbiamo mai aumentato la tariffa da quando amministriamo questa città, forse anche prima. Si è fatta la tariffa, se mi ricordo bene, nel 2013-2014 e poi da allora non è mai stata aumentata, è sempre stata la stessa.
Anche per il 2020 abbiamo stabilito che resta la stessa tariffa e in più abbiamo aggiunto un atto di indirizzo per dare un’agevolazione a coloro che hanno sofferto, alle attività commerciali che hanno sofferto di più di questa crisi, ossia quelle attività che hanno avuto il codice ATECO sospeso, chiuso. Mi riferisco, per esempio, ai barbieri, ai parrucchieri. Non entro nel contesto politico, non inizio a ragionare delle restrizioni.
Tutti voi sapete la battaglia che ho fatto a favore dei parrucchieri, dei barbieri, degli estetisti, delle attività commerciali rispetto alle restrizioni. Se devo iniziare a parlare del Presidente De Luca, ha fatto un lavoro egregio. Tutti noi Sindaci, che siamo il front office rispetto ai cittadini, siamo quelli che veramente stanno in prima linea nella battaglia, abbiamo fatto un bel lavoro. Casalnuovo si è distinta, ha avuto numeri contenuti. Sono cose che racconto quotidianamente. Potrei farlo adesso, ma mi riservo di raccontarle dopo. Voglio chiarire il ragionamento che facevamo prima, perché altrimenti manca qualche pezzo, manca qualcosa.
Il Presidente De Luca, se devo dire qualcosa, ha trascurato i Comuni, perché si è messo…
Consigliere Corcione, le voglio un sacco di bene, però quando il Presidente De Luca si mette a buttare i coriandoli va bene, se lo facciamo noi come Amministrazione, non va bene più.
Il Presidente De Luca ha pensato di tralasciare i Comuni. Vi faccio un esempio: il bonus per i disabili. È proprio una notizia di oggi pomeriggio. Ci ha scritto il Presidente De Luca dicendoci che non riesce a coprire tutte le domande dei bonus per le persone invalide. Per chi non lo sa, è partito un altro bando per dare la possibilità agli invalidi, alle persone che hanno delle disabilità, di avere un bonus, un contributo. Per questo ulteriore bando il Presidente De Luca dice di poter accontentare solo cento persone. Tuttavia, siccome ha dato 200.000 euro del 2014 da utilizzare per gli anziani, ha chiesto di prendere quei 200.000 euro da utilizzare per gli anziani e metterli vicino alla graduatoria così da accontentare anche gli altri bonus. Questo è quello che ha fatto il Presidente De Luca oggi, tanto per dare un’idea. Ha detto: “Non posso accontentare le persone, accontentateli voi con i soldi del Comune”.
Ma non stiamo parlando di questo. Arriviamo alla problematica di adesso, tanto per darci un’idea, perché comunque De Luca ha fatto un lavoro egregio. Devo dire la verità, il lavoro egregio l’hanno fatto i tanti medici, gli ospedali, i primari, l’ospedale Cotugno, riconosciuto a livello mondiale come eccellenza.
Se dovessimo parlare di sanità in Campania il Presidente De Luca sarebbe rimasto proprio l’ultimo degli ultimi sulla sanità. Ma non è questo l’argomento. Immaginate che il Presidente De Luca ha dichiarato che teneva 600 posti di terapia intensiva, quando ne teneva solo 300. L’ha fatto a dicembre. Ha dovuto iniziare di nuovo. È un discorso politico, che non c’entra con la TARI.
Per tornare alla TARI, abbiamo approvato un atto di indirizzo che dà un’agevolazione alle attività commerciali che hanno tenuto il codice ATECO chiuso nel periodo Covid. Peraltro, sono stati chiusi due mesi, due mesi e dieci giorni, possiamo dire due mesi e mezzo, vogliamo dire tre mesi, ma è un altro discorso. Per cui, condivisibilmente dal 10 al 20 per cento è una proposta condivisibile. Qualcuno ha detto il 25 per cento e possiamo anche farci un ragionamento. Però, manca il presupposto essenziale, il presupposto principale: a questi commercianti e artigiani, a queste attività imprenditoriali in generale, oltre a stabilire quello che stabiliamo in Consiglio comunale con questo punto all’ordine del giorno noi, noi diamo pure 500 euro. Questo vi manca nel ragionamento, ma voi dovete dirla tutta. Un barbiere che è stato chiuso… Scusatemi, ma ci tengo personalmente, perché in questo periodo mi sono venuti i capelloni. Quand’ero giovane portavo un capello lungo, per cui sono tornato a quei bei tempi, però… Dicevo, un barbiere che è stato chiuso due mesi e dieci giorni, due mesi e mezzo in questo periodo di Covid, ovviamente se è in regola con la TARI avrà lo sconto che noi avevamo pensato all’inizio del 10 per cento e che abbiamo portato al 20 per cento, o meglio, vediamo, perché dobbiamo fare sempre i conti in quanto la certezza ce l’abbiamo solo con lo sconto del 10 per cento, ma allo stesso barbiere che è stato chiuso, se è in regola, diamo anche 500 euro. Del resto, se vogliamo ragionare in linea di principio, io alzo la mano e dico che voglio cancellare la TARI per tutto l’anno. Chiediamo al Governo di darci… Non come la TOSAP. La TOSAP sembrerebbe un’altra cosa. È facile, l’ha fatto il Governo, è tutto a posto. Ma il Governo sapete che cosa ha scritto? Cari Comuni, se volete togliere la TOSAP alle attività commerciali, va bene, fatelo, seguite queste direttive, e noi Governo istituiremo un fondo per coprire questa mancata entrata del Comune. Però, che cosa significa “istituiremo un fondo”? Non si sa quando lo istituiscono, non si sa se copre tutto il fabbisogno del nostro Comune, così come del Comune di Napoli, così come di tutti gli altri Comuni. Quindi “istituiremo un fondo”. Nel frattempo, il Comune di Casalnuovo, voi, il Consiglio comunale si è preso la briga di annullarla fino al 31 ottobre senza preoccuparsi minimamente di dove arrivano i soldi, se arrivano i soldi, quando arrivano i soldi. Comunque, noi l’abbiamo coperto con il nostro bilancio, con i sacrifici dei cittadini casalnuovesi. La stessa cosa per la TARI: noi abbiamo deciso sicuro di dargli un’agevolazione scontistica del 10 per cento e potenzialmente possiamo arrivare al 20 per cento. Però, se vogliamo ragionarci ancora sopra, facciamolo. Si chiede se possiamo arrivare al 25 per cento. Magari. Io arriverei anche al 100 per cento. Però, alla stessa attività imprenditoriale a cui facciamo lo sconto dal 10 al 20 o al 25 per cento noi diamo sicuri 500 euro. Tenete conto, però, che noi diamo 500 euro e offriamo una scontistica sulla TASI al barbiere, all’estetista, all’agenzia di viaggi, all’artigiano e a tutti coloro che purtroppo in questo periodo sono stati chiusi. Quindi, stiamo facendo molto di più, con sicurezza e con certezza, di tutto quello che io ho sentito poc’anzi, molto, molto di più, perché ci dovete mettere allo stesso imprenditore i 500 euro che gli diamo, più l’agevolazione sulla TARI nei limiti del 10, massimo 20 per cento, a cui si aggiunge il vostro ragionamento.
Concludo, perché dobbiamo essere chiari anche in questo…
PRESIDENTE. Un minuto, Sindaco.
SINDACO. Ho un minuto per concludere? Ci metto trenta secondi.
Al bando per il bonus di 500 euro per le attività commerciali, che è solo ed esclusivamente un’iniziativa comunale, quindi vostra, del Comune di Casalnuovo, dei cittadini di Casalnuovo, hanno partecipato 372 attività commerciali. Rispetto ai potenziali partecipanti abbiamo fatto le verifiche. Ovviamente, i potenziali partecipanti erano quelli che dovevano tenere il codice ATECO chiuso. Del resto, non possiamo dare 500 euro al supermercato che è rimasto aperto tutto il tempo e magari ha guadagnato anche di più, o al macellaio e via elencando. A coloro che hanno sofferto la chiusura del codice ATECO. Quindi, calcolando la chiusura del codice ATECO delle attività e calcolando, ovviamente, il requisito che tu devi stare… È normale, se non paghi le tasse mica ti posso dare un contributo! Penso sia inimmaginabile che qualcuno possa pensare di dare i soldi pure a chi magari è moroso, è debitore eccetera, eccetera. Quindi, in tutto potevano partecipare 570 aziende. Ebbene, delle 570 potenziali aziende che potevano partecipare abbiamo ricevuto la domanda da parte di 372 imprenditori. Non è un successo, questo? Se uno vuole misurare i 370 imprenditori sui potenziali 2.000 o 3.000 che ci sono in città, sicuramente cambia. Ma non è che potevano partecipare pure i supermercati e tante altre attività che sono rimaste aperte. I potenziali partecipanti erano 570 e i partecipanti sono 370. Se non è successo questo, voi dovete andare ancora a trovarlo da qualche altra parte il successe, perché questo è un successo, dal momento che più del 75 per cento degli aventi diritto ha partecipato a questo bando e tutti potenzialmente potranno avere, a meno di qualche errore o perché non sono in regola, i 500 euro messi a disposizione dal Comune di Casalnuovo di Napoli attraverso i soldi dei cittadini, voi, i sacrifici vostri, le vostre tasse, quello che pagate sui vostri stipendi. Quindi, allo stesso soggetto imprenditoriale a favore del quale adesso approviamo la potenziale agevolazione diamo pure 500 euro. E questa è una certezza. Non la possibilità di valutare l’opportunità di arrivare al 50 per cento o al 100 per cento.
Con riferimento alla collaborazione, io ringrazio sempre della collaborazione, ve la chiedo ancora, ve la chiederò sempre, ve la sto richiedendo parlando adesso. Quindi, collaborate e dateci una mano, perché la collaborazione è necessaria in tutti i momenti, ma soprattutto in questi momenti particolari. Però, se poi dite che noi ci siamo chiusi a riccio e non vi abbiamo tenuto in considerazione, dite una cosa non vera. Non voglio dire che è una bugia, però almeno che non è vero. D’altronde, appena iniziata la pandemia, io sono arrivato là, ho iniziato a fare ordinanze di sospensione delle attività e ho avuto le prime lettere contro. Ho fatto le Conferenze dei Capigruppo e lì il clima è stato abbastanza sereno, ma successivamente è cambiato. Pensate alle lettere e alle richieste di cambiare quei numeri o pensate al fatto che è stata chiesta la ragione per cui le riunioni si fanno dal Sindaco e non si fanno al Centro polifunzionale Labor Inti. Io le farei tutti i giorni al Labor Inti. Però, in momento di Covid se non le facevo dal Sindaco le riunioni dove avrei potuto farle? Oppure, mi si chiedeva: perché si risponde al telefono là? E il bilancio? No, non approviamo il bilancio. In periodo di Covid non veniamo a fare il Consiglio comunale e non approviamo il bilancio. Insomma, tenete conto di tutta l’attività che avete messo in campo voi. Invece di dire “siamo qua e siamo aperti ai ragionamenti", un giorno non va bene il numero di telefono, un altro giorno non vanno bene i ticket. Peraltro, sui ticket mi riservo poi di fare un ragionamento. Mi sono scritto delle cose, che vi dirò quando se ne parlerà, perché so che tutti voi state aspettando questo punto all’ordine del giorno, così come lo stiamo aspettando noi.
Per chiosare sull’argomento di cui stiamo parlando, intendo ribadire che allo stesso imprenditore non diamo solo la scontistica sulla TARI, ma diamo pure 500 euro. La scontistica è per loro. Del resto, non potete immaginare che facciamo lo sconto sulla TARI per tutti i cittadini di Casalnuovo. Io lo farei pure, magari, però il Governo mi deve pure iniziare a dire da dove devo prendere i soldi. Questo è il concetto.
PRESIDENTE. Grazie, Sindaco.
Mettiamo in votazione la proposta del consigliere Romano… (Interruzione fuori microfono) No, è la proposta. Non c’è ancora la dichiarazione di voto. Votiamo prima questa e poi votiamo l’atto di indirizzo.
Per chiarire a tutti i consiglieri, il consigliere Romano propone di portare la forbice che abbiamo stabilito in quell’atto di indirizzo dal 10 al 20 per cento, invece lui propone di portarla dal 10 al 25 per cento. È giusto, consigliere Romano? Bene.
Metto in votazione la proposta. Chi è favorevole? Sette (Sorrentino, Perugino, Errichiello, Romano, Cerbone, Corcione e Brandi). Chi è contrario? Tredici. Chi si astiene? Nessuno.
Il Consiglio non approva.
Ci sono interventi per dichiarazione di voto sull’atto di indirizzo? Prego, consigliere.
INTERVENTO. Sindaco, io ho sentito quello che lei ha detto e mi esprimo per dare il mio voto. Nessuno di noi ha detto che vuole dare i soldi alle attività produttive che non stanno a posto con le tasse. Prima cosa.
Seconda cosa. Le attività con il codice ATECO chiuso a Casalnuovo, dal conto dell’ufficio, sono 1.683. Se l’ufficio mi ha dato un numero sbagliato, io le sto dando un numero sbagliato.
Inoltre, il ragionamento che noi abbiamo portato è stato molto semplice. È vero che ci sono attività produttive che non stanno a posto con le tasse, magari per 100 euro o 500 euro, comunque non stanno a posto con le tasse, ma il Covid ha colpito tutte le attività produttive, non solo chi stava a posto con le tasse. Anzi, chi non stava a posto con le tasse forse non ce li aveva nemmeno per pagarle. (Interruzione fuori microfono) No, il supermercato non deve avere niente. Sindaco, io sto dicendo attività produttive con codice ATECO chiuso. Sto parlando solo di quelle. Non mi metta in bocca parole che non ho detto.
Chi non ha pagato le tasse non deve avere il contributo, punto. Va bene. Anche su quello, però, noi abbiamo fatto una proposta: ma possiamo mettere questo contributo solo per quelle attività che stanno sotto un certo livello? Cioè, a chi ha un bilancio di 2, 3, 4 o 5 milioni di euro – non so quante ce ne sono a Casalnuovo, perché non controllo i bilanci delle aziende, comunque sono poche – ma anche a chi fattura 700.000 euro devo dare un contributo di 500 euro rispetto al negozietto che con 500 euro probabilmente fa la sanificazione… È la stessa cosa dei ticket. Ma non è questo il problema.
PRESIDENTE. Scusami, solo una correzione: la TARI è proporzionale, non è il contributo di 500 euro.
INTERVENTO. Presidente, lo so. Io sto dicendo un’altra cosa. Sono state dette cose che noi non abbiamo detto. Chi non ha pagato e non sta a posto con le tasse non deve avere il contributo, ed è giusto così. Ma il Covid ha colpito chi aveva pagato le tasse e chi le tasse purtroppo non le aveva pagate. Infatti, noi abbiamo detto: facciamo uno sconto più grande.
In merito alle nostre proposte, lei si ricorderà che il Covid ha cominciato ad andare fuori livello agli inizi di marzo in Campania e io le ho detto, dieci giorni prima che ci fosse l’apertura del 4 maggio, quindi il 27 aprile: possiamo fare delle proposte in modo che quando arriviamo al… Non l’abbiamo detto durante l’emergenza o, meglio, nel clou dell’emergenza. Nel clou dell’emergenza noi siamo stati zitti, senza dire nulla, perché capivamo che c’era qualcosa che doveva andare. Mi spiego? Inoltre, il 27 aprile noi abbiamo detto: da qui ai prossimi giorni, alle prossime settimane… Stasera, i colleghi consiglieri che hanno votato contro il risparmio del 25 per cento alle attività produttive lo hanno fatto anche per un motivo, perché non hanno contezza dei conti, perché avrebbero dovuto votare un qualcosa senza sapere di che cosa stiamo parlando. Ma se questi provvedimenti, se queste proposte si fossero discusse nella Commissione presieduta dal Presidente Mozzillo, alla presenza dell’assessore, si sarebbe arrivati, dopo una settimana, dopo due settimane, a un punto in cui forse anche noi avremmo capito che, raschiando il barile, a più del 19 per cento non potevamo arrivare, e ce ne saremmo fatti una ragione anche noi, avremmo evitato a tredici consiglieri comunali di dire alla città e alle attività produttive “noi non vi vogliamo far scontare il 25 per cento”. Questo stiamo dicendo. C’era il tempo per poterci lavorare. Non si è voluto fare. Non si è voluto dare spazio a chi magari voleva fare delle proposte, a chi magari poteva dire: “Vediamo in quale parte del bilancio. Che ci serve per fare questa manovra, 400.000 euro? Vediamo in quale parte del bilancio”. Si poteva mettere in discussione qualsiasi situazione, qualsiasi capitolo di bilancio. Ma non è stato fatto.
Per questo, io annuncio il mio voto contrario. Però, non ci faccia dire cose che noi non abbiamo detto. Chi sta a posto con i pagamenti può avere il contributo, chi non sta a posto il contributo non lo può avere. Ma noi abbiamo fatto un’altra proposta: la TARI andava scontata. Le vuole fare la Ragioneria, due mesi e quindici giorni, due mesi e sedici giorni? Non c’è problema. La faccio anche in percentuale. La faccia in percentuale, che sicuramente non è il 10 per cento, perché il 10 per cento di dodici mesi equivale a poco. Ma quelli sono stati chiusi due mesi e mezzo, quindi calcoliamo qual è la percentuale. E per quella chiusura a quello sconto hanno diritto, perché tra l’altro non hanno usufruito di un servizio in quanto sono stati chiusi. Stiamo parlando del servizio di raccolta dei rifiuti di cui loro non hanno usufruito, dal momento che sono stati chiusi.
PRESIDENTE. Okay. Grazie, consigliere.
INTERVENTO. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Per dichiarazione di voto sono cinque minuti.
Consigliere Mozzillo, prego.
CARMINE MOZZILLO. Buonasera, Presidente.
Ho visto che abbiamo perso mezz’ora di tempo con il consigliere Errichiello perché ci vuole mandare a scuola di matematica. Stiamo parlando di percentuali, di due mesi, di due mesi e tre giorni, ed è una polemica quasi sterile. Un mese equivale all’8,5, quindi se parliamo di due mesi equivale al 17 per cento. Quindi, è lui che deve andare a ripetizioni di matematica e non si deve permettere di dire che io non so cosa voto o cosa dico. Un anno è fatto di dodici mesi… (Interruzione fuori microfono) Fammi finire.
Detto questo, in Commissione abbiamo votato una proposta con cui davamo un’agevolazione con una molla che andava dal 10 al 20 per cento. Non abbiamo tolto niente che toccava. Quindi, due mesi chiusi è pari al 17 per cento. Se diamo il 20 per cento, abbiamo dato tre punti in più. Questo per la TARI e per i codici ATECO che, per decreto, hanno subìto la chiusura.
Lei ha fatto solo la polemica che l’una tantum dei 500 euro per le imprese noi abbiamo scelto di darlo anche alle imprese con un giro d’affari alto, per il consigliere Errichiello, però. Quindi, la critica è che lo dovevamo dare a meno imprese, perché il nostro budget bene o male è quello lì. Inoltre, ha aggiunto che avrebbe preferito dare 500 euro a soldi, in liquidità, e non dare uno sconto del 25 per cento sulla TARI, che è uno sconto, ma non sono soldi. Ma le ricordo che il problema di oggi delle imprese è la liquidità, non lo sconto sulle tasse per risparmiare. È come un paziente che sta all’ospedale e ha bisogno di sangue. Un po’ è come fa il Presidente Conte che, in televisione, dice di aver dato non so quanti soldi ai Sindaci. A furia di dire sempre le stesse cose, è arrivato ad annunciare non so quanti miliardi. Sempre a chiacchiere. Vorrei che questo lo sentissero i consiglieri dei Cinque Stelle.
PRESIDENTE. La stanno sentendo.
CARMINE MOZZILLO. Mi stanno sentendo? Bene. Del resto, voi siete come lui: non mi ascoltano quando parlo. Poi la mattina mi serve l’interprete per capire che cosa ha detto il Presidente Conte la sera prima.
Detto questo, quando un paziente sta in fin di vita e ha bisogno di un litro di sangue, in quel momento tu lo salvi. Se, invece, non glielo dai subito, ma gli prometti di dargliene tre litri la sera dopo, nel frattempo il paziente muore. Non so se avete capito. Mi esprimo a modo mio per farmi capire…
PRESIDENTE. È chiaro, è chiaro.
CARMINE MOZZILLO. Quindi, lascia il tempo che trova.
Io voto favorevolmente. Tutto quello che ho detto sta nel verbale, la mia dichiarazione, perché questa cosa l’ho già detta uguale. Ma io le cose non le imparo a memoria, mi limito a dire quello che penso, e il consigliere Errichiello lo sa, perché la sua proposta fatta nella mia Commissione ha avuto questa risposta.
È vero che [audio incomprensibile] senza distinguere maggioranza e opposizione, perché quello che penso è quello che dico, però il consigliere Errichiello si è preso la guantiera, perché giustamente le persone tante piccolezze non le conoscono, e sono dettagli, sono numeri. È anche pesante come materia. Poi stiamo subendo da due mesi tutti queste chiacchiere, tutti questi annunci, si mette il Presidente De Luca, poi si mette il Presidente Conte.
In tutto questo, il nostro Sindaco, con tutti i difetti che qualcuno può dire di avere, che forse ha, io lo ringrazio per il lavoro che ha fatto in questi due mesi, lavoro che io non avrei fatto al suo posto. Ve lo dico sinceramente. Anzi, molte volte lui sbaglia per eccessivo protagonismo, potrebbe dire qualcuno. Io dico sempre che lui dovrebbe fare il Sindaco di un paesino del Nord Italia, perché qua non lo capiscono. Prendiamo i buoni ticket: negli altri Comuni, ad esempio Pomigliano, che ha una popolazione come la nostra, sono arrivate 1.200 domande, da noi 6.000. Se io fossi un dipendente comunale, mi appiccicherei tutti i giorni così, perché si fa una grande fatica. Dico questo perché la legge gli imponeva solo di far fare la domanda a chi ha un reddito, a chi ha una pensione minima, quindi lui avrebbe potuto semplicemente fare il suo dovere da amministratore applicando quanto stabilito dal decreto-legge a livello nazionale, con i soldi dello Stato. Quindi, andavano i ticket solo a 1.000-1.200 famiglie a Casalnuovo. Invece, che cosa ha fatto? Ha detto: diamo qualcosa pure a [audio incomprensibile] che ha una pensione di 500 euro e due figli – giustamente, pure io la penso così –, pure se prende 100 euro va bene. Molte persone non hanno capito che quei soldi non erano dovuti. Questo stando a quello che diceva sempre quel signore il sabato sera, generalmente intorno alle 23. Quindi, è successo che sono arrivate 6.000 domande. I dipendenti del nostro Ufficio Politiche sociali hanno lavorato fino a mezzanotte, per venti giorni consecutivi. I vigili, con tutti i difetti che hanno pure loro… (Interruzione fuori microfono) Nel senso buono. Ricordatevi che sono venti e che il nostro paese conta 50.000 abitanti. Fanno due turni, perché ci vuole il piantone, ci vuole chi va a fare le notifiche e chi fa a fare le residenze. Teniamo quattro vigili da fuori per un fatto di organico. Poi ci lamentiamo che vogliamo fare la scuola nuova a Casalnuovo. Quindi, spezzo una lancia a favore dei vigili.
Non contento, il nostro Sindaco, finita la distribuzione dei primi 1.500 ticket di soldi dello Stato, si è inventato di trovare altre risorse del Comune e le ha messe sempre per comprare altri ticket, lasciando la graduatoria aperta per cercare di accontentare altre persone. Siamo arrivati a 2.500. Gli ultimi 1.000 ticket che sono arrivati gli altri Comuni italiani non li hanno avuti. È stata una scelta politica. Però, che cosa è successo? Siccome alcuni credevano che fossero dovuti, si sono lamentati che sono arrivati dopo venti giorni rispetto agli altri. Questo per spiegarvi che molte volte è meglio essere meno altruisti. La politica è fatta di “cazzimma”, di quello che tu riesci a vendere al popolo, purtroppo. Poi ci stanno i becchini, che sarebbe l’altra parte, che infiammano, che appiccano piccoli incendi tra le persone alle quali, giustamente, per la loro ignoranza in materia, per la loro non conoscenza della materia, riescono a vendere quello che loro gli vogliono vendere.
Per finire, voglio ricordare all’assessore Errichiello che noi abbiamo governato cinque anni e siamo stati premiati, per il momento. Poi fra tre mesi potremo anche essere bocciati. Quindi, sarà il popolo a decidere se noi abbiamo governato bene o meno. Ma certamente non lo può decidere il consigliere Errichiello, perché è già stato bocciato quattro anni e mezzo fa. Quindi, stiamo uno a zero. Non decide lui se noi abbiamo fatto bene o male, ma decide il popolo.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Mozzillo.
No, dal pubblico no, cortesemente.
Consigliere Mozzillo, lo so che a te non piace, però volevo approfittare per ringraziarti del lavoro svolto, perché tutte queste delibere… Lo so che non ti piace, però io mi sento di dirlo. Desidero ringraziarti del lavoro svolto in così poco tempo e con tutte le difficoltà. Tutte queste delibere sono passate nella tua Commissione in maniera egregia.
CARMINE ROMANO. Grazie all’opposizione.
PRESIDENTE. Prego, consigliere Romano.
CARMINE ROMANO. Ha preso il tempo?
PRESIDENTE. Adesso glielo prendo.
CARMINE ROMANO. Pure prima l’ha preso il tempo?
PRESIDENTE. Certo. È per dichiarazione di voto.
CARMINE ROMANO. Ma pure prima era..
PRESIDENTE. Il consigliere Errichiello ha parlato per cinque minuti e trenta secondi…
CARMINE ROMANO. Non mi faccia incazzare!
PRESIDENTE. Lei si può incazzare quanto vuole!
CARMINE ROMANO. Non mi faccia incazzare! Mi faccia fare la persona seria!
PRESIDENTE. Il consigliere Errichiello ha parlato per cinque minuti e trenta secondi, il consigliere Mozzillo per cinque e dieci secondi.
CARMINE ROMANO. Voglio la stessa disponibilità che ha dato al consigliere Mozzillo.
PRESIDENTE. Lei avrà lo stesso tempo.
CARMINE ROMANO. Okay. E fuori tempo.
PRESIDENTE. Non è fuori…
CARMINE ROMANO. E fuori tema! Fuori tema.
PRESIDENTE. Lei è fuori tema!
CARMINE ROMANO. No, è uscito fuori tema. Sta la registrazione.
Intanto si è capito ancora una volta – grazie, Sindaco – che esiste una maggioranza fortunatamente e una opposizione. Vi ringrazio, infatti, per aver bocciato le due mie proposte, tutte e due. Poi in separata sede vorrei capire la motivazione, perché non è da lei. Prima mi vuole portare sull’altare, come dice lei, rimanendo qua, e sono rimasto. Dopo purtroppo, per problemi tecnici miei – lei mi capisce –, andrò via, perché non sto bene, non per mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini di Casarea. Ecco perché avevo chiesto quell’inversione dei punti all’ordine del giorno, non perché non volessi rimanere, come sono rimasto fino adesso. Purtroppo io ho i miei problemi. Io ho una BNC e non posso rimanere qua. Una BCO. Già è tanto che sto qua, alle intemperie. È un qualche cosa che purtroppo lei non ha compreso. E io le sto chiedendo gentilmente di fare delle inversioni. (Interruzione fuori microfono) Va bene, poi gliela spiego in separata sede. (Interruzione fuori microfono) Poi gliela spiego, non si preoccupi. (Interruzione fuori microfono) Gliela spiegherò, ma non adesso. Gliela spiegherò in separata sede, le ho detto. È un fatto fisico e non glielo posso spiegare ora. (Interruzione fuori microfono) E perciò. Le avevo chiesto delle cose, ma lei non me le ha volute concedere. (Interruzione fuori microfono) Presidente, voglio completare.
PRESIDENTE. Consigliere, proceda. Ha perso un minuto per spiegare una cosa che non aveva bisogno di spiegare.
CARMINE ROMANO. Okay.
Perdo qualche altro minuto per dire che purtroppo andrò via, e non perché non intendo votare la manovra sulla chiesa, assolutamente. La sto votando dal 2012, non vedo il motivo perché non dovrei adesso, alla conclusione di tanti anni, votare anche questo. L’abbiamo votato anche in quell’altro Consiglio comunale. Pertanto, non voglio essere tacciato, ora che vado via, di averlo fatto per chissà quale altro motivo.
Mi avete fatto capire e hanno capito tutti che esiste una maggioranza e una opposizione, per cui ci sono i numeri, avete i numeri, la votate. A me non fa altro che piacere.
Con riferimento al 25 per cento, se aveste avuto realmente l’intenzione, l’avremmo accettato, discusso. Invece, non c’è stata proprio volontà. Io credo che chiunque in questa pandemia mondiale, chiunque aveva delle responsabilità si sia dato da fare. I pregi e quant’altro non sono meriti che si prendono così, ma si prendono perché lo si fa con il cuore. Ripeto, mi è dispiaciuto non essere presente, ma non potevo; diversamente, avrei messo io la mia tuta mimetica, la mia tuta mimetica, e avrei fatto io il volontariato, ma senza pubblicizzarlo, come ho fatto tante altre cose senza pubblicizzarle. E Casarea lo sa. Anche Casarea lo sa. E non ho messo i manifesti e non sto sui social.
Vi ringrazio, quindi, per l’attenzione. Vi ringrazio che non avete di nuovo considerato le mie proposte. Chiedo scusa alla città di Casarea, i cui cittadini sanno come la penso. Vi saluto e vi dico buonasera. Mi astengo per il voto su questa nostra questione.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere, anche per i tempi.
Per dichiarazione di voto, il Sindaco. Prego.
SINDACO. Trenta secondi, più veloce di prima, per chiarire una cosa. C’è confusione in questo ragionamento, quindi è meglio che lo chiariamo subito. I 500 euro di bonus per le attività commerciali potevano andare a 570 aventi diritto, che sono quelli che avevano avuto il codice ATECO chiuso ed erano in regola con i pagamenti. 570. Questo è tutto. Su 570 hanno partecipato 370 attività. Grosse imprese, e faccio il nome che avete fatto voi, Attolini, che conta 300 dipendenti, non si sono interessate ai 500 euro.
Quello che voglio sottolineare, invece, a chi ha fatto gli interventi prima è che veramente è caduto in un grosso errore, perché più aumentiamo la percentuale di sconto della TARI più favoriamo le grandi imprese. In quel caso sì. Del resto, se noi facciamo lo sconto del 20 per cento a un barbiere, quello sconto è pari a 50-60 euro, e sicuramente quel barbiere preferisce i 500 euro. Se io, invece, la percentuale del 20 per cento la porto al 25 o al 30 o al 50 per cento favorisco Attolini, che paga 40.000 euro di TARI all’anno. Quindi, se lo porto al 50 per cento, quello avrà uno sconto del 20 per cento. Lo so che è difficile capirlo nei numeri e cerco di essere quanto più maccheronico possibile, però quello che proponeva l’opposizione era di favorire i grossi imprenditori. Mentre, poi a chiacchiere e sui giornali vogliono favorire i piccoli imprenditori. I grossi imprenditori sono favoriti se noi aumentiamo la percentuale, come proposto dal consigliere Romano, che voleva arrivare al 25 per cento, o da qualcun altro, che addirittura voleva arrivare al 50 per cento, perché ai grossi imprenditori più aumenti la percentuale e più risparmiano. Infatti, loro pagano 20.000, 30.000, 40.000 euro di TARI all’anno, per cui se gli fai uno sconto del 20 per cento risparmiano 4.000-5.000 euro, mentre se gli fai uno sconto del 25, 30 o addirittura 50 per cento risparmiano 20.000-30.000 euro. Questa è una cosa chiara ed evidente.
Noi, quindi, abbiamo ancora una volta favorito le piccole attività e non le grandi attività. Diversamente, se avessimo seguito il consigliere Romano e gli altri consiglieri di opposizione, avremmo favorito le grandi imprese, cosa che noi non vogliamo fare. Loro, invece, dicono che non lo vogliono fare, ma a chiacchiere, perché poi qua fanno le proposte a favore delle grandi imprese. Più aumenti la percentuale di sconto e più la grande impresa fa i fatti suoi, perché risparmia più soldi. Questo per chi lo vuole capire.
Sono numeri difficili, è una questione di numeri, però vi ho chiarito qual è il ragionamento. I 500 euro, invece, fanno comodo ai barbieri, agli estetisti e a tutti quanti.
Concludo qui. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Sindaco.
Passiamo alla votazione… (Interruzione fuori microfono) No, lei è intervenuto per dichiarazione di voto. (Interruzione fuori microfono)
CARMINE ROMANO. Lei non deve dire cose che io non ho detto.
PRESIDENTE. Consigliere Romano…
CARMINE ROMANO. Un attimo, Presidente.
Io non ho detto ciò che sta dicendo il Sindaco…
PRESIDENTE. Consigliere Romano, mi ascolti.
CARMINE ROMANO. La voglio ascoltare.
PRESIDENTE. Io non la posso far intervenire perché lei è intervenuto per la proposta, per la discussione generale e per la dichiarazione di voto…
CARMINE ROMANO. La ringrazio. Tuttavia, le faccio notare che io sono stato menzionato nei confronti non solo…
SINDACO. Tu hai fatto una proposta e io ho menzionato la tua proposta.
CARMINE ROMANO. La mia proposta, appunto. Mica dico quello che vuole dire lei.
PRESIDENTE. Consigliere Romano, per cortesia.
CARMINE ROMANO. Io non dico quello che dice lei, io ho detto un’altra cosa.
PRESIDENTE. Va bene. Grazie, consigliere Romano.
Consiglieri, per cortesia. Ditemi cortesemente chi si è allontanato.
Mettiamo in votazione l’atto di indirizzo della TARI. Chi è a favore? Tredici. Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? Sette (Sorrentino, Perugino, Romano Carmine, Cerbone, Corcione, Brandi, Errichiello).
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione l’immediata eseguibilità. Chi è a favore? Tredici. Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? Sette (Sorrentino, Perugino, Romano Carmine, Cerbone, Corcione, Brandi, Errichiello)
Il Consiglio approva.
Comunico che si allontanano dall’aula i consiglieri Corcione, Sorrentino, Brandi, Errichiello, Perugino, Romano Carmine e Cerbone.
POR FESR Campania 2014/2020 Programma (P.I.C.S.) Asse X azione 9.6.6 – Progetto “Urban Swim” piscina comunale con finalità sportive ricreative ed aggregative – Approvazione studio di fattibilità tecnica ed economica quale adozione di variante al P.R.G. ai sensi dell’art. 19, commi 2 e 4, D.P.R. 327/2001 e artt. 3, 4 e 6 del Decreto regionale n. 5/2011
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 7), reca: «POR FESR Campania 2014/2020 Programma (P.I.C.S.) Asse X azione 9.6.6 – Progetto “Urban Swim” piscina comunale con finalità sportive ricreative ed aggregative – Approvazione studio di fattibilità tecnica ed economica quale adozione di variante al P.R.G. ai sensi dell’art. 19, commi 2 e 4, D.P.R. 327/2001 e artt. 3, 4 e 6 del Decreto regionale n. 5/2011».
Prego.
INTERVENTO. Grazie, Presidente.
Descrivo brevemente l’argomento. Si tratta del progetto relativo alla nuova piscina comunale, che noi abbiamo denominato “Urban Swim” e che ha ottenuto un finanziamento nell’ambito del programma PICS. Sono fondi europei ai quali il Comune di Casalnuovo attinge, perché è tra le quindici città medie che hanno già usufruito dei fondi PIU Europa.
Il progetto è già stato dichiarato coerente con le finalità del finanziamento e ci apprestiamo in questo momento ad approvare lo studio di fattibilità, che poi vale anche come adozione della variante urbanistica. Insomma, dobbiamo rendere i suoli su cui sorgerà la piscina omogenea urbanisticamente all’opera che andiamo a realizzare. A differenza della chiesa – dopo ci arriveremo – per la quale approveremo la variante urbanistica in quanto abbiamo già ottenuto i pareri di coerenza di Città metropolitana e i pareri tecnici dell’ASL e del Genio civile, con questa delibera, invece, avviamo l’iter per ottenere questi pareri e, quindi, per fare la variante urbanistica.
La piscina sorgerà nel centro storico di Casalnuovo, nell’area compresa tra Corso Umberto e Via Roma. È un progetto, a mio parere, veramente bello, che prevede anche la realizzazione di molte aree e parcheggi di cui potranno usufruire i cittadini e sarà raggiungibile a piedi da quattro varchi.
Preferite che vi legga la proposta di delibera o la vogliamo dare per letta? Lo chiedo anche perché è molto tecnica. Allora, dico semplicemente che andiamo a rendere omogenea la zona di destinazione, che è già una Zona F, con la destinazione a piscina comunale. Per cui, chiediamo al Consiglio comunale di approvare lo studio di fattibilità, che vale anche come adozione della variante urbanistica. Quindi, chiederemo il parere di coerenza sovracomunale e i pareri tecnici e sanitari.
PRESIDENTE. Grazie, assessore.
Ci sono interventi? No.
Passiamo alla votazione. Chi è favorevole? Consigliere Mozzillo, lei è favorevole o contrario? Favorevole. Okay. Dodici. Chi è contrario? Nessuno. Chi si astiene? Nessuno. (Interruzione fuori microfono) Consigliere, non la posso mettere come assente perché ha votato prima. (Interruzione fuori microfono) Allora, sono undici voti a favore e due astenuti.
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione l’immediata eseguibilità. Chi è a favore? Undici.
Il Consiglio approva.
Approvazione Regolamento Comunale “STREET ART”
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 8), reca: «Approvazione Regolamento Comunale “STREET ART”».
Relaziona l’assessore Visone… (Interruzione fuori microfono) Premesso che chi non è in Consiglio comunale non può richiedere la verifica del numero legale, procedo ugualmente a una verifica: Visone Crescenzio (presente), Crispo Giuseppe (presente), Avallone Biagio (presente), Giuliano Antonio (presente), Guadagno Anna, Iorio Katia, Luise Roberta (assente); Marcianò Domenica (assente), Mozzillo Carmine (presente), Equestre Pasquale (presente), Cafiero Rita (presente), Piscopo Luigi (presente), Romano Anna (presente), Perna Claudio (assente); Cerbone Christian (assente), Peluso Antonio (assente), Perugino Walter (assente), Brandi Giovanni (assente), Romano Carmine (assente), Sassone Salvatore (assente), Corcione Antonio (assente), Sorrentino Silvio (assente), Errichiello Salvatore (assente).
Sono presenti 12 consiglieri, più il Sindaco Massimo Pelliccia.
Siccome non c’è il numero legale, dichiaro chiusa la seduta. (Interruzioni fuori microfono) Consigliere Perna… (Interruzione fuori microfono) Consigliere Mozzillo, venga qua. Il consigliere Perna non ha risposto all’appello, probabilmente. (Interruzione fuori microfono) No, non siamo in votazione. (Interruzione fuori microfono) Consigliere Mozzillo, mi scusi. (Interruzione fuori microfono) Va bene.
Consiglieri, dichiaro chiusa la seduta.
La seduta è tolta.