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Consiglio Comunale 20.02.2025
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Buona buonasera, a tutti e a tutte e benvenuti a questa seduta di Consiglio comunale aperto convocata.
Va vado convocata per il giorno 20 febbraio 2025 alle ore 21 avente come ordine del giorno, fusione per incorporazione di Coop Centro Italia, Unicoop Tirreno, prospettive per il territorio e i livelli occupazionali e indotti ricordo che la seduta è registrata, quindi, chi parla e chi è presente davanti alle videocamere è acconsente in automatico alla al consenso per la per la privacy possono intervenire anche persone dal pubblico e.
Ricordo che comunque sia per agevolare un po' il i lavori e per dare spazio a un po' tutti gli interventi, chiediamo insomma di rimanere su un massimo. Insomma nei cinque minuti do la parola al Segretario per l'appello.
Grazie Presidente e buonasera a tutti Matteo Bouriki, Alessio Meloni, gloria persici, sarà Petruzzi, Alessio Fantucci sarà di in Tilla, Virginia Della Ciana, Michele Saporito, Massimo Giardiello, Claudio US.
Fabio duca Filippo vecchi.
Mauro, Capurso, Tamara Fratoni, Francesca tragica Paolo Brancaleoni Marino, Mencarelli è assente, giustificato per motivi personali.
Grazie, Segretario, do lettura di un documento politico delle forze politiche firmatarie sulla fusione per incorporazione di Coop Centro Italia Unicoop Tirreno. Oggi ci riuniamo per discutere un tema di grande rilevanza per il nostro territorio nell'ambito di questo Consiglio comunale aperto, richiesto dai gruppi consiliari Castiglione, open Castiglione, civica e le sue frazioni. Le forze politiche qui presenti condividono il seguente documento in merito alla fusione per incorporazione di Coop Centro Italia, in Unicoop Tirreno, un'operazione che si inserisce in un contesto economico e finanziario complesso. Le cooperative, pilastro fondamentale della nostra economia e del nostro tessuto sociale, affrontano oggi sfide crescenti che richiedono risposte strategiche per garantirne la sostenibilità e la competitività. Questa fusione si propone come un'opportunità per ottimizzare i costi, migliorare l'efficienza produttive di servizio e creare nuove prospettive di sviluppo. Tuttavia, affinché tale trasformazione porti benefici concreti a tutti, è essenziale che vengano rispettati alcuni principi fondamentali. Come rappresentanti delle diverse forze politiche di Castiglione del Lago, riteniamo che, oltre agli aspetti economici e strategici la priorità assoluta debba essere la tutela dei diritti dei lavoratori e la salvaguardia dei posti di lavoro, sia diretti che indiretti. L'obiettivo comune è che questa fusione valorizzi le competenze locali e garantisca il mantenimento dei livelli occupazionali del livello occupazionale nel nostro territorio. Per quanto riteniamo impresa, è imprescindibile che il processo di fusione sia gestito con la massima trasparenza e con il coinvolgimento attivo delle rappresentante si saprà rappresentanze sindacali e dei lavoratori.
Chiediamo quindi che Coop Centro, Italia e Unicoop Tirreno, presentino ai lavoratori, alle organizzazioni sindacali e alle Istituzioni i dettagli del piano industriale, affinché si possa avviare un confronto costruttivo e partecipato. Ogni scelta deve essere condivise, trasparente, evitando qualsiasi penalizzazione per le lavoratrici, i lavoratori e il tessuto economico locale. Inoltre, sollecitiamo la conferma della strategicità del sito di Castiglione del Lago all'interno del piano industriale, della nuova cooperativa e delle sue future strategie. La fusione, se condotta in modo corretto, può rappresentare un'opportunità per rafforzare la competitività delle cooperative e generare nuove possibilità occupazionali, ma è fondamentale che questo percorso sia accompagnato da misure concrete di sostegno.
Ribadiamo l'importanza di preservare e rafforzare i valori del modello cooperativo Bata, basato su solidarietà, equità e giustizia sociale. Questa fusione non deve essere solo un'operazione economica o un'occasione per consolidare tali principi e rinnovare il sistema cooperativo, garantendo al contempo la tutela dell'occupazione e lo sviluppo della nostra economia locale.
Infine, il Sindaco si impegna, con il supporto di tutte le forze politiche, a mantenere aperto un tavolo di confronto con i Capigruppo del Consiglio comunale, con l'eventuale coinvolgimento degli interlocutori interessati, assicurando aggiornamenti costanti sull'evoluzione del processo di font diffusione. Lo hanno la sottoscrizione Partito Democratico, Progetto Democratico Castiglione futura, ItaliaViva civici, per Castiglione, open Castiglione civica e le sue frazioni, Fratelli d'Italia, Castiglione del Lago.
Do la parola al Sindaco.
Brevemente solo per intanto ringraziarvi per per la presenza, ringraziare le forze politiche che hanno richiesto il Consiglio aperto e soprattutto la lungimiranza che ha avuto questo Consiglio comunale di sottoscrivere un documento tutti insieme, perché la sottoscrizione di questo documento insieme fa una sintesi, la qualità e la difesa del lavoro nel nostro territorio e capire, noi vogliamo capire insieme a voi tutti insieme, la strategicità di Castiglione del Lago nel piano industriale. Quindi noi in queste settimane abbiamo incontrato l'ERS, le RSU che abbiamo incontrato, i lavoratori e le lavoratrici insieme con i Capigruppo e che continueremo a farlo qui c'è anche un impegno che mi che mi prendo e che ha richiesto da tutti i Consiglieri. Continueremo a tenere questo tavolo aperto perché, guardate qui, non si tratta solo del lavoro e della qualità del lavoro di di chi lavora in Coop, ma del futuro di un territorio. Noi non siamo contro la fusione, ma vogliamo poterne gestire gli effetti. Qui io mi fermo qui all'ultimo.
Alla serata farò un intervento il mio intervento, ma questa sera noi abbiamo, credo, una grande responsabilità di dare, di dare la parola ai lavoratori, alle loro preoccupazioni.
Di dare la parola in questo palcoscenico che, a Castiglione del Lago, ma state attenti, perché chi ci guarda è tutta l'Umbria e oltre, quindi vi ringrazio per questa opportunità, grazie a tutti voi presenti e ai lavoratori e chi vorrà intervenire grazie.
Grazie Sindaco, faremo passare a un foglio per le iscrizioni per gli interventi, intanto chiedo se ci sono i rappresentanti qui in Consiglio comunale che vogliono intervenire, prego Capogruppo vecchi.
Buona sera a tutti ci troviamo qui per esprimere una preoccupazione che credo sia di fondamentale importanza per il nostro Comune e per il futuro della nostra comunità. L'operazione societaria di cui si sta discutendo questa sera è priva di un piano industriale chiaro, sostenibile e ben definito. Un piano industriale non è solo una formalità, ma una guida essenziale che fornisce visioni, obiettivi e misure concrete per garantire che l'operazione non si traduca in un rischio economico per entrambe le cooperative e per l'occupazione. Senza questo Piano rischiamo di trovarci di fronte a una situazione che non solo non produce i risultati sperati, ma che potrebbe addirittura danneggiare i nostri cittadini, creando instabilità lavorativa e, di conseguenza un impoverimento territoriale a livello nazionale. Se tutto o buona parte viene spostato dall'Umbria Toscana, non cambia nulla, ma a livello regionale, a livello locale, cambia molto. Vuol dire arricchire un territorio, impoverire in un altro nella convocazione del 26 e a Roma, con i sindacati Coop, Centro Italia, né nemmeno menzionata il confronto con i sindacati è previsto solo Co Co, con Unicoop, Tirreno,
Ormai sembra che la Coop Centro Italia, sa Jôf, sia già fuori dei giochi. Il pesci più grandi ha già mangiato il pesce piccolo, quindi è fondamentale che la stessa politica che negli anni ha fatto nascere crescere per poi, per poi impoverire e ora far morire la Coop Centro Italia, intervenga affinché i tavoli siano portati a livello regionale e a tutela dei lavoratori, cioè di coloro che gli hanno sempre dato fiducia. Se non si coinvolgono i sindacali ti locali vuol dire che non si vogliono coinvolgere i lavoratori. La dirigenza si assicurati il futuro, prevedendo che i due CdA delle cooperative fusi rimangono in essere, ma del futuro dei lavoratori. Nulla è stato detto, ma solo raccontato come meglio gli conviene per non allarmare e per non far rumore, al fine di non agitare le acque prima della fusione, perché dopo, quando i giochi sono fatti nulla più possibile cambiare. Chiedo dunque, in questo Consiglio comunale aperto di richiedere, come condizione in prestiti scindibile prima della fusione e non dopo la presentazione del piano industriale dettagliato che illustri non solo gli obiettivi economici programmati, visto che vogliono vendere i punti vendita più strategici, strategici e performanti, ma anche gli impatti sociali e occupazionali sul nostro territorio che tale operazione comporterà sia nell'immediato.
E soprattutto negli anni futuri. Invito tutti i membri del Consiglio, a prescindere dalla propria vocazione politica, a riflettere sulla responsabilità che abbiamo nei confronti delle generazioni presenti e future e dell'integrità del nostro territorio. Quindi, in qualità di Capogruppo, ritengo che il nostro dovere, ossia chiedere maggiore chiarezza. Non possiamo accettare una fusione che non prevede una visione strategica chiara, che non sia accompagnata da un piano concreto che tuteli il futuro della nostra più grande realtà economico a livello con comunali e fra le prime a livello regionale. Grazie a tutti.
Grazie, prego, capogruppo, troika.
Intanto buonasera a tutti è innegabile che ci troviamo di fronte a un argomento che va sviscerato, andrei a vari profili, certo è che si tratta di un tema importante per la nostra comunità sotto il profilo occupazionale e socio economico, aggiungerei, permettetemi che forse i tempi non erano proprio maturi per affrontare il tema in un Consiglio aperto con questo modesto parere avrei atteso di conoscere il piano industriale al fine di poter realmente trattare l'argomento a 360 gradi.
Mancando l'atto da cui si comprende come avverrà in che termini avverrà la fusione di cui stiamo parlando, rischiamo di parlare e confrontarci su ipotesi più o meno plausibili attenzione e di un'operazione di cui ancora non abbiamo totale contezza. La fusione per incorporazione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia, come ogni fusioni ingenera timori per eventuali possibili ricadute negative sul territorio, in primis occupazionali.
In termini di riorganizzazione delle risorse umane. Pertanto, evidente come si debbano chiedere e ottenere le garanzie previste per legge a favore dei lavoratori nel nostro territorio, che sicuramente ho diciamo con alta probabilità, potrebbero essere coinvolti da questa riorganizzazione. Ci sarà con certezza onta un trasferimento della sede legale e amministrativa in provincia di Livorno e tale scelta inevitabilmente determinerà un indebolimento. Un indebolimento si della presenza del territorio della Coop della cooperativa, ma torna a dire sarebbe stato più semplice. Forse è opportuno discutere oggi, conoscendo noi come i lavoratori, in primis attenzione di Castiglione del Lago, il piano industriale. Al riguardo, credo che questo comportamento non sia rispettoso nei confronti dei lavoratori stessi, ma anche la politica dovrebbe chiedere e garantire una maggiore trasparenza da parte di tutte le parti coinvolte in tale operazione.
Abbiamo avuto modo di ascoltare le dichiarazioni del nuovo assessore regionale competente e dei Rebotti, il quale ha precisato che non sono stati ancora forniti dati specifici sui lavoratori coinvolti e riferisce che gli stessi sindacati confermano che sul versante occupazionale ci sono impegni chiari da parte e delle due cooperative. Sto leggendo il verbale del Consiglio regionale. Ecco, allora l'Assessore ci dovrebbe spiegare.
E gli errori. Chiederemo sicuramente in Consiglio regionale, tramite i nostri referenti, il motivo per cui pochi giorni dopo e anche insomma in data odierna, pochi giorni fa e le sulle dichiarazioni sono, diciamo state smentite poi dal comportamento dei sindacati che hanno indetto uno sciopero con presidio insieme ai lavoratori della sede e del magazzino di Castiglione del Lago, sarebbe opportuno.
Quindi.
Fare una volta per tutte chiarezza,
Assumendosi, qualora fosse necessario, anche delle responsabilità politiche che fa tanta paura questa parola, non politiche, responsabilità, se ne parla tanto, ma poi nessuno se l'assume è infatti chiaro che quella che oggi appare una scelta aziendale del tutto che in quella che oggi appare una scelta aziendale del tutto autonoma lo è ovviamente vadano però ricercate anche a ricaduta delle responsabilità politiche riconducibili all'inerzia colpevole da parte delle istituzioni regionali e locali.
Di fronte ai vari campanelli d'allarme che nel tempo si sono succeduti susseguiti, potevano e dovevano far presagire questa evoluzione.
Credo che sarebbe opportuno che il PD locali e, più in generale, il PD umbro fa sarebbe futuro che facesse Rho un mea culpa, unge ma chiuse in quanto quello che si sta verificando va anche attribuito a quanto non è stato fatto nel recente passato e si sarebbe potuto fare mi riferisco al ruolo che avrebbero dovuto avere i dirigenti del partito locale regionale nella partita che si stava giocando e dalla quale sarebbe scaturita la sorte della Coop Centro Italia, il Partito Umbro. Luca umbro e locale si sono dunque sottratti al ruolo che gli competeva in ordine alla salvaguardia dei livelli occupazionali e al monitoraggio dello stato economico finanziario di quella che è a tutti gli effetti una azienda centrale e importante per l'economia castiglionese e Umbra.
Basti pensare a quello che è successo fra il 2016, il 2018, ma qui lo conoscono meglio di me all'acquisizione del gruppo Superconti, alla dei Locri lì Deco delocalizzazione nel ternano di due reparti del magazzino di Castiglione del Lago avvenuto in sordina, senza che nessuno alzasse un dito o comunque non con esiti e monitora si possibili risvolti che poi sono oggi visibili a tutti e vogliamo parlare dell'accordo per l'acquisizione di attività Coop, Centro Italia, nello specifico numero 29, punti vendita da parte di Unicoop Firenze ed al gennaio se non ricordo male, 2018. Questa operazione doveva aprire ad una seria riflessione sulle sorti di questa cooperativa.
Dove ora il Pd umbro, quando succedevano questi eventi, ve lo dico io al governo della Regione Umbria e al Governo locali, ma del tutto atavico e di indifferente.
Ma oggi siamo chiamati.
Ha la responsabilità.
Tutti, senza colori politici.
Ed il senso di responsabilità per la nostra comunità e per i lavoratori che saranno coinvolti devono spingerci a far fronte comune, ma veramente fronte comune, seppur con l'interlocutore politico, il Partito Democratico, che cioè di essere coerenti per l'IMU motivazioni sopra precisate.
A cui noi in qualche modo attribuiamo delle responsabilità, ma la priorità ce l'hanno i lavoratori e la comunità.
È per questo che il gruppo consiliare Fratelli d'Italia aveva tentato anche di emendare il documento che poi, per senso di responsabilità, abbiamo sottoscritto, perché pensavamo che il ruolo del Sindaco debba veramente essere centrali, non perché.
Centrali vuol dire in questa trattativa e tensioni e l'interlocuzione con la Regione era un passaggio importante e infatti avevamo chiesto e ribadito che il Consiglio impegnasse il Sindaco e la Giunta comunale a chiedere alla Presidente della Regione, Stefania Proietti, di aprire un tavolo di confronto con le 2 cooperative. Le organizzazioni sindacali, in una rappresentanza dei Comuni umbri maggiormente coinvolti dalla fusione per monitorare l'impatto della fusione sulle lavoratrici lavoratori e il tessuto economico. Questo forse sarebbe stato uscire da questo Consiglio comunale veramente, con un atto con un documento forte. Questo non vuol dire che il documento che abbiamo sottoscritto non lo sia, invece c'è convergenza di intenti. Resta il fatto che mai nessun Sindaco forse si è assunto questa responsabilità forse mi sarei a su mi sarei aspettata. Ecco, più in questo caso, è con una più di una maggiore disponibilità e apertura.
Da parte del nostro Sindaco. Questo non vuol dire che non ci sia, ma, insomma, questo era importante, secondo me era un passaggio imprescindibile. Oggi resta il fatto che Fratelli d'Italia appoggia questo documento e appoggerà qualsiasi iniziativa per garantire ai nostri concittadini di raggiungere il risultato sperato. Quindi anche con disponibilità interfacciarsi nei tavoli istituzionali.
Grazie Capogruppo, prego, capogruppo Brancaleone.
Buonasera a tutti.
Innanzitutto solidarietà a tutti i lavoratori, alle 320 risorse, perché sono risorse del territorio e stanno vivendo questo momento di difficoltà, io vorrei mettere in primo piano soprattutto loro soprattutto la ricaduta sul territorio di questa di questa fusione per incorporazione, ci sarebbe da discutere il motivo per cui viene fatta questa fusione per.
Per questa fusione, per incorporazione, ma ormai il latte versato pensiamo al futuro e pensiamo soprattutto alle persone che sono qui che lavorano ogni giorno che ogni giorno sono al servizio anche dei nostri concittadini, con i punti vendita, anche su posti sperduti che danno.
Danno sollievo e, soprattutto, che danno vita anche ai nostri centri, noi questo quello che dobbiamo fare, il ruolo che che ci siamo detti non è tanto fare un processo politico perché non ne usciremo tanto, conosciamo tutti la situazione, qual è stata Banca Popolare di Spoleto Monte dei Paschi Collestrada possiamo dirli tutti no, vorrei,
Lo zuccherificio di di Foligno, però, adesso non è il momento. È adesso il momento di salvaguardare queste persone che da qui a giugno è stato detto che verrà fatta la fusione e a tutt'oggi nessuno ci ha dato un piano industriale. Noi dobbiamo rivendicare, chiedere subito questo piano industriale, perché sicuramente è stato scritto qualcuno l'ha scritto prima di fare questa operazione. Noi vogliamo conoscere quello che è il piano industriale, è quello che riguarda le nostri i 320 dipendenti del nostro territorio, di un'azienda che fino a qualche tempo fa era tra le prime in Umbria per quanto riguarda il fatturato per il 2023 alla quinta azienda, con 775 milioni di euro di fatturato e più l'indotto, perciò questo credo che sono i dati.
E il piano industriale è fondamentale questo tavolo, questo documento che abbiamo sottoscritto tutti deve essere la base per non mollare di un centimetro, per far sì che queste persone vengano tutelate, venga tutelato il territorio e anche un'azienda umbra, grazie.
Grazie, prego.
Intervenire il Sindaco,
Capogruppo tragica quando si sottoscrive un documento in una serata così importante. Intanto dobbiamo lasciare lo spazio a chi deve parlare, più che la nostra visibilità personale a cerca consenso in questa Assemblea, che è inutile quando si firma un documento, tre minuti lì non si viene qua e lo si rinnega davanti a tutti, perché capisco dover fare i compiti. Non accetto che venga dato che vengono fatte così accuse a caso, se si firma un documento, questo Consiglio comunale, questa sera, su questo tema, ha deciso di rimanere unito per per le difficoltà che sappiamo. È che conosciamo però una precisazione. L'ha fatto il sindaco, per fortuna, che abbiamo una Regione dove che ci sta dando una mano partecipe viene invitato agli incontri che si fanno per cercare di esserci in tutti i tavoli. Il Sindaco non ha e non bravo, mi dice, il Sindaco non ha oggi i poteri per poter convocare un tavolo regionale di due regioni con i sindacati. Ci sono noi chiediamo che, dal che il tavolo, che il tavolo, che dicono i sindacati che a Roma sia anche locale. Noi chiediamo che la Regione informi il Sindaco e il Sindaco ha promesso che vi informa tutti. Io ringrazio chi è stato nel tema questa sera, lasciamo la politica fuori consigliera,
Grazie, ci sono altri interventi, ok, prego, Consigliere Meloni.
Sì, mi ha anticipato un po' il Sindaco perché l'inopportunità chiaramente di fare queste riuscire con queste proteste è un documento che poco prima si è si è si è approvato insieme a tutti i Capogruppo stasera forse non era non era il caso, comunque non sta a me giudicare leggo un documento del Partito Democratico, la fusione per incorporazione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia si presenta come una risposta strategica per la competitività e lo sviluppo.
L'obiettivo dovrebbe essere quello di garantire la nascita di un nuovo soggetto cooperativo, capace di affrontare le sfide del mercato della grande distribuzione, in questo contesto, il Partito Democratico di Castiglione del Lago, tenuto conto del ruolo fondamentale svolto negli anni della Coop Centro Italia nel tessuto economico e sociale della nostra realtà, ritiene prioritario al di là di ogni considerazione che vengano salvaguardati i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e i livelli occupazionali diretti e indiretti sul territorio.
La fusione deve quindi essere orientata a garantire che il processo non comporti la dislocazione delle risorse umane, quanto piuttosto una valorizzazione delle competenze locali e il mantenimento del livello quantitativo e qualitativo dei posti di lavoro. Il Partito Democratico sostiene pertanto lo sforzo che i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali compiono affinché vengano colte tutte le opportunità di sviluppo offerte da questo rafforzamento dell'assetto societario, in funzione di un arricchimento complessivo del tessuto sociale del territorio. Occorre pertanto promuovere la partecipazione dei lavoratori attraverso le loro rappresentanze sindacali nei processi decisionali, anche a livello locale, per garantire il carattere democratico delle cooperative, affinché tutto il processo di fusione sia gestito in modo equo e trasparente, che venga portato alla conoscenza dei lavoratori di Coop Centro Italia, le linee generali del piano industriale, assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali e delle migliori condizioni di lavoro per tutti i lavoratori diretti e indiretti, avere la certezza del ruolo strategico del sito di Castiglione del Lago nel futuro piano industriale e nelle strategie di sviluppo della cooperativa, investire nella formazione, così da permettere ai lavoratori che dovessero essere adibiti a mansioni diverse del dalle attuali di adeguarsi velocemente ai cambiamenti. La fusione delle cooperative, se ben gestita, può rappresentare una risposta positiva alle sfide economiche e FIDAL e finanziarie del nostro tempo. Essa può portare a una maggiore competitivi competitività, alla salvaguardia del lavoro e alla creazione di nuove opportunità per i lavoratori. Il processo deve però essere accompagnato da politiche concrete di supporto e tutela per il personale, in modo da garantire che il cambiamento porti benefici reali non solo alle cooperative stesse, ma anche alle persone che vi lavorano e ai territori in cui operano. La fusione delle cooperative deve in ultima analisi essere vista come una strada per consolidare e innovare il modello cooperativo, rispettando i valori fondamentali di solidarietà, equità e giustizia sociale. Grazie,
Grazie Consigliere, ci sono altri interventi nei gruppi consiliari, okay, allora o delle persone, tra il pubblico, di da fare intervenire che si sono prenotate per parlare, c'è il microfono lì al centro della stanza e ciò Ciarapica Luca.
Intanto buonasera e grazie per questa opportunità.
Abbiamo deciso di partecipare a questo Consiglio comunale proprio per illustrare quello che è il nostro contributo alla fusione per incorporazione che Coop Centro Italia avrà con Unicoop Tirreno.
Considerando l'importanza della questione, che comprende i cittadini, i lavoratori e territorio, accetteremo sostegno solo da chi avrà la trasparenza e l'onestà di metterci al nostro fianco senza assolutamente strumentalizzazioni politiche.
Voglio iniziare il mio intervento con un, forse una forte affermazione. Nessun lavoratore ha messo e sta mettendo in dubbio la fusione per incorporazione di Coop Centro Italia con Unicoop Tirreno, ma vogliamo gestire gli effetti che questa fusione avrà sul territorio e sulle occuperà sull'occupazione,
Questa mattina abbiamo indetto due ore di sciopero, in quanto gli ordini del giorno che la maggior parte delle lavoratrici e dei lavoratori hanno votato sono stati disattesi dalla dirigenza della cooperativa.
Questo atteggiamento sta generando incertezze e preoccupazioni, la richiesta contenuta negli ordini del giorni e di aprire un tavolo territoriale parallelo al tavolo nazionale.
In questo momento la cooperativa ci sta dicendo che esiste solo un tavolo per loro, che è quello nazionale, cosa che invece non va bene per noi, nel quale illustrare all'interno del piano industriale e iniziare a discutere gli effetti che potrebbe avere sui livelli occupazionali di sede e magazzino e quali le eventuali ripercussioni per il territorio di Castiglione del Lago.
È già un territorio che comunque vada è fortemente penalizzato in quanto il territorio che ha delle sue sollecitazioni su temi importanti come sanità e i trasporti e quant'altro dobbiamo difendere con le mani e con i piedi e con le unghie questo territorio.
Cito brevemente ciò che nel contratto integrativo è scritto perché ciò che abbiamo chiesto è legittimato da quello che abbiamo sottoscritto con la cooperativa, che si impegnava a promuovere azioni ai valori volte al miglioramento delle condizioni di vita interna, allo sviluppo della cooperativa con i lavoratori e le sigle sindacali cosa che ad oggi purtroppo rispetto alle nostre richieste e disatteso,
Non voglio fare tutta la cronistoria delle vicende che nell'ultimo decennio abbiamo vissuto, ma è doveroso accennarla per far capire quanto il senso di responsabilità dei lavoratori sia stato elevato e quanto sia forte la consapevolezza che il Coop Centro Italia sia un patrimonio di tutta la comunità. Non ci siamo posti al precedente piano industriale che prevedeva costi e benefici, e i benefici non si sono mai visti i costi per i lavoratori del magazzino. Sono stati attuati due reparti delle due delocalizzati e completamente terze ritirati a Terni, 47 esuberi ricollocati nei negozi per riempire le mani per i rimanenti lavoratori, aumento dell'orario di lavoro dei tre ore allo stesso stipendio, in pratica, una mensilità l'anno tutto ciò senza che nessuna opposizione, senza nessuna opposizione e senza che fosse, ormai è uscito un euro di prestito sociale.
Da lì a poco per la nota vicenda di Monte dei Paschi è stato deciso di vendere i gioielli di famiglia, 29 negozi della rete toscana e anche qui, senza opposizione, capendo il momento e ahimè forte uscita di capitali sociali dalle casse della cooperativa non per causa nostra aggiungo un'ultima battuta l'accordo di terziarizzazione di un turno di preparazione del magazzino, che inizialmente doveva servire per gestire l'uscita dei 29 negozi del magazzino, ma che poi è diventato uno strumento di risparmio dei costi, tutto ciò con accordi preceduti da confronti con le organizzazioni sindacali e con le RSU storicamente mai esistito okay, che un che un, le RSU, le e le sigle sindacali gestiscono la terza ed è la terza Realizzazione di un turno.
Fummo poi costretti a indire il 18 ore di sciopero per arginare l'espansione della terza realizzazione, che avrebbe spazzato via il marchio Coop dal magazzino.
Tutto ciò per ribadire, per ribadire che le lavoratrici e i lavoratori di Coop Centro Italia hanno già fatto sacrifici e contribuiscono quotidianamente alla sostenibilità della cooperativa, se razionalizzare se la razionalizzazione va fatta e altrove, che si deve guardare e in altri posti.
Concludo che vorremmo ritornare a parlare di distintività cooperativa da troppo tempo dimenticata e riportati nella nella gente dei nostri dirigenti, la parola rispetto per le vuol, per le lavoratrici, per i lavoratori e per le relazioni sindacali, a qualsiasi livello grazie.
Grazie, ho poi iscritto Asha'man Cristina,
Buonasera a tutti, come si evince dall'intervento del collega, noi lavoratori siamo preoccupati per il nostro futuro, riteniamo fondamentale che la dirigenza della cooperativa si siede al tavolo con le rappresentanze sindacali locali delle realtà operative al momento più coinvolte, cioè la sede e il magazzino.
Ai lavoratori e alle loro rappresentanze non è stato ancora presentato il piano industriale negli aspetti più rilevanti e concreti per assicurare il mantenimento della dignità del proprio lavoro, in particolare due punti punto 1 non sono dichiarati i criteri che la cooperativa vuole adottare nella gestione dei ricollocamenti.
Delle modalità operative, agili che necessariamente dovranno essere messe in campo rispetto alla eventuale pendolarità dei lavoratori, criteri e modalità che con evidenza sono stati già delineati sulla base di quanto affermato dalla cooperativa stessa, e cioè che non ci saranno esuberi e licenziamenti e che rimarranno comunque dei presidi sul territorio rispetto ai quali però non è stata fatta alcuna chiarezza in termini di quanti presidi in quali luoghi per quanto tempo dalla fusione. Per quante e quali figure? In questo contesto è del tutto naturale la preoccupazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze, rispetto all'oggettività e alla trasparenza dei suddetti criteri, che con evidenza saranno utilizzati per il riassetto organizzativo che i lavoratori subiranno punto 2.
È necessario e fondamentale che la cooperativa abbraccia una contrattazione collettiva a livello locale, ma per singola unità organizzativa, e quindi a livello di sede, come unità organizzativa unitaria e non a livello di singoli settori o uffici, per evitare di depotenziare la capacità negoziale dei lavoratori e delle loro rappresentanze attraverso contrattazioni separate e rivolte a piccoli gruppi o addirittura personali che non possono e non devono appartenere al DNA di una cooperativa grazie.
Grazie ciò, Bernardini Pierino.
Buonasera a tutti, grazie Presidente.
Ringrazio i con i consiglieri comunali che hanno promosso, hanno chiesto con insistenza a questo Consiglio comunale, è aperto.
E ringrazio anche tutti tutte le istituzioni qui presenti.
Anche se manca la controparte, ma Coop Centro Italia.
Io voglio dare il mio contributo a questo Consiglio comunale aperto, siccome ho vissuto una precedenti ristrutturazioni di Coop Centro Italia, quando ero in Consiglio comunale.
Coop, Centro Italia, è nata e a Cortona, nel 1997, su fusioni di Unicoop Senese e coppie Umbria.
Nel 2015 ci fu.
La trattativa con Superconti perché coppie Centro Italia si doveva allargare nel Lazio e penetrare nei mercati di laziali.
Eravamo di fronte a un piano industriale faraonico presentato.
La Coop Centro Italia, dove c'era fatturato, ingrossi espansione e anche posti di lavoro in grossi espansione.
Sennonché nel 2018 io ero consigliere comunale, il sindaco ero abatino.
Sollevai il problema dei punti vendita, la Toscana con l'interpellanza al Sindaco, il Sindaco accoltellamenti, impellenza.
E istituì un tavolo permanente, che durò dive qualche mese, questo tavolo.
Con il Sindaco, i Capigruppo consiliari.
Veniva il Presidente di Coop Centro Italia a raggi.
E i sindacati, sia a livello regionale che è restio a livello territoriale.
E la questione che fu portato avanti diverso tempo, per perché si trattava in che in quell'epoca anche lì c'era il problema che Coop Centro Italia, vendeva 29 punti vendita della Toscana Unicoop, Firenze incamerava 85 milioni perché i serviva questi e c'era il problema dei laboratori che dipendevano Coop Centro Italia però fu fu risolto il problema anche perché, per quanto riguardava i magazzini di di di Pucciarelli che prima erano stati in parte delocalizzata, Terni continuavano a fornire i prodotti a ai punti vendita che assorbiva Unicoop Firenze,
Ora, cosa fare qua?
La fusione è un atto obbligato a questo punto, cioè non è che Dio non voglia la fusione, qui vuol dire vivere un altro film, si tratta di salvaguardare i lavoratori perché i lavoratori vanno salvaguardati ora questa storia dei piani industriali, francamente io sono andato a un'assemblea della CISL che ha fatto quella casa del giovane l'altro sabato della CISL Regionale per sempre per la coppia e anche lì è venuto fuori che non c'è il piano industriale,
Però mettetevi d'accordo, perché ho visto anche un comunicato di Coop Centro Italia, nel pomeriggio venditrice a seguito dello sciopero di questa mattina molto è riuscito che ha visto i laboratori uniti, tutti uniti, e questo è importante la coppia e dice che il piano industriale dal ha presentato il 13 gennaio e alle organizzazioni sindacali a Roma dove c'erano anche le aree sulle RSA insomma, qui io mi trovo in imbarazzo quo, cioè c'è o non c'è questo piano industriale,
Non è che il piano industriale di risolvere tutti i problemi, che certamente, vista la situazione di chi qui la fusione, non è un fulmine a ciel a ciel sereno, esiste un problema finanziario dei dell'impresa che i bilanci certificano che questa situazione finanziaria però noi dobbiamo cosa dobbiamo fare le istituzioni, è giusto fare un tavolo a livello comunale perché la problematica investe soprattutto il comune di Castiglion del Lago con i capigruppo in questo tavolo sarebbe opportuna una larga dallo, diciamo possibilmente anche portare.
La proprietà di quel che dico a vedi di coppie, anche i futuri, diciamo i futuri dirigenti di di di coppie Etruria, quando ci sarà colpa Etruria, perché il laboratorio avanzato? Ma guardate qua, non si non si può immaginare che uno il che ci ha 45 anni perché c'è una ristrutturazione aziendale e si manda a Livorno perché Prince, più il posto di lavoro, insomma, questo qui siamo tutti i padri di famiglia. Insomma, la questione va salvaguardata, cioè ci sono stati indubbiamente i responsi responsabilità politiche. Quando c'è questa situazione qui e siccome serve quello della politica, si deve assume ogni conseguenza perché si deve mettere dalla parte dei laboratori questo piano industriale. Se c'è perché Coop Centro Italia, dice che la presentato qui mi dicono che non c'è, cioè se c'è, va analizzato, perché poi quello che serve non è la gestione ordinaria e straordinaria del momento e anche la gestione ordinaria successiva, e perché qui siamo di fronte a una situazione che il mercato è quello che ci dà la liberalizzazione della concorrenza e.
Qui non è che finisce il mondo domattina, se si fa un accordo qui, questi, in quest'azienda deve programmare anche un futuro,
Si vuole, si vuole un futuro, altrimenti qui si rischia di di di di mettere le toppe, com'è messo sempre toppe, a una situazione che poi non regge.
E quindi io ritengo che.
Le istituzioni a livello territoriale a livello regionale devono fare la nostra parte, vanno tranquillizzati, laboratori perché questo piano industriale Coop Centro Italia, dice l'aveva fatto, un comunicato dice io l'ho presentata sindacati, il 13 di chi ti ha anche loro ci ha messo a Roma e qui mi dicono che non c'è ma c'è o non c'è nessuno però la smentita proprio centro Italia se non c'è questo piano industriale che qualcuno abbia il coraggio di smentirla.
Quindi io auspico che PP prima possibile, sì, diciamo faccia chiarezza su questa situazione, perché i lavoratori non possono stare in queste condizioni, diciamo nell'incertezza, perché ci sono tutti i famiglie devono programmare il futuro delle loro famiglie, il futuro e il loro futuro per il personale quindi,
Spingo il sindaco, so che Kena non è.
Una cosa facile.
Però qui dobbiamo risolvere anche le cose più difficili nella vita desk, che con la buona volontà una soluzione si deve trovare a salvaguardia dei lavoratori del territorio, perché il territorio non merita di perdere la più grande azienda del territorio in termini di fatturato e di posti di lavoro perché questo questo qui va in Toscana,
Quindi il Sindaco e le istituzioni devono fare la sua parte.
Io auguro buon lavoro a tutti quanti al Sindaco, le istituzioni, vedo qui, c'è anche rappresentanti della Regione, però questa situazione va va va portata a sintesi, insomma prima possibile, perché i lavoratori non possono vivere in queste condizioni,
Diventa difficile anche torna a casa e la serie da quelle famiglie, grazie,
Grazie ciao, iscritto Pontefice, Fabio.
Buonasera. Io brevemente, perché il compagno dei sindacati, i colleghi che sono intervenuti hanno chiarito io volevo solo ringraziare innanzitutto l'Amministrazione comunale, le forze di opposizione, le forze di opposizione per l'interessamento e per il loro lavoro che stanno facendo, anche perché questa io ringrazio per, diciamo così, l'impegno alla salvaguardia però è una partita importante, difficile e ci sono diversi livelli. E se noi non riusciamo a capire bene quali sono stati i livelli, chiediamo magari al Sindaco allo forse l'opposizione, cose che non possono per per le responsabilità che hanno garantire assolutamente perché c'è una prima, diciamo così elemento di che bisogna guardare e che perché, al netto dei Sbai ricordavate che Coop Centro Italia, i suoi dirigenti hanno fatto gli sbagli che hanno fatto anche l'altra cooperativa che si fonderà con Coop Centro Italia. Al netto di questo c'è a livello nazionale, una situazione nel diciamo così nel commercio che va ad integrazioni necessarie, che sono appunto al netto degli sbagli ormai necessari e non più rinviabili, e noi siamo al primo passaggio di questa questione perché qui c'è un convitato di pietra che è Unicoop, Firenze, che a un certo punto dimostrerà che è quella che sta diciamo così, gestendo tutta la situazione per una parte a livello italiano del mondo della cooperativa, della cooperazione, dall'altra parte c'è la ex adriatica che comporrà ai Länder, ne restava uno qui ne resteranno due. Noi siamo all'interno di questa questione. Perciò il primo elemento è quello che un Trasimeno, unito di tutte le sue varie forze politiche, deve chiedere alla Regione di ragionare con l'altra regione, perché minimo almeno una parte di questa discussione si svolgerà a livello, diciamo così minimo regionale e cioè Unicoop Firenze quando prende la su tutto quanto quando ci ha spurgato come le le lumache, cosa ha intenzione di fare, cosa ha intenzione di lasciare anche nella parte, diciamo così, umbra? È chiaro che un colloquio una interlocuzione tra i vari tra i massimi dirigenti della Regione Toscana. Può essere d'aiuto, poi anche sulle decisioni che verranno prese, visto anche i buoni rapporti che ho visto guardando i giornali che ci sono tra la Presidente della Regione e il Presidente della Regione Toscana, poi c'è un'altra partita.
Perché anche a livello regionale, è chiaro che la partita che si sta giocando su quello che nella prima diciamo così fusione con l'altra cooperativa, quelle che saranno, diciamo così, i punti di riferimento che resteranno in Umbria, quando si andrà a mano a mano né né coi tempi che ci saranno a una funzione, a una fusione sempre più forte anche delle competenze delle de di chi fa che cosa.
Mi pare che, per quanto riguarda il magazzino ci siano delle sicurezze, ma soltanto perché da come è composto da due dove sono i negozi, la come è composto il magazzino causazione del lago fa comodo. Però io starei attento perché, al di là di essere di centro di sinistra, del Partito democratico dei Rifondazione o de le Fratelli d'Italia, c'è chi sta a Terni e c'è chi sta a Perugia e di cekista nel Trasimeno, io credo che in una prima fase bisogna stare attenti per quelle che sono le situazioni operative d'accordo che ci devono essere, quali sono le cose che possono restare a Castiglion del Lago che possono restare a Terni senza che qualcuno pensi che possa aver sta tutto a terre dei o possa, resta tutto da un'altra parte per altre questioni che non sono quelle operative o sono quelle che diciamo così. La logica imporrebbe perché perché eh no, perché purtroppo ormai so come funzionano queste cose e diciamo così, la cosa può essere utile da una, parte, ma se chi la propone è stata quell'altra parte del mondo e allora è utile da quell'altra parte. Io credo che ci voglia davvero una grande unità nel sindacato, perché io credo che inizieranno ora sicuramente i dirigenti che vogliono fare una cosa invece che in altra incominceranno a prendere la persona che guarda, tu, sta tranquillo, lascia per tutto il sindacato quello perché comunque la cosa andrà in una certa maniera e tu sarà garantito e tutto quanto è lì noi come sindacato, dobbiamo essere forti nel cercare ed invece di di stare tutti uniti e portare a vari enti un processo che sia un processo, appunto che che veda le le le questioni, le forze politiche. Io credo ci voglia uno sforzo di unità, al di là voglio dire del piccolo cabotaggio, nella speranza di avere qualcosa, diciamo così tanto qui è una situazione che si salva se salva per tutti, senza salva, non non non si salva per nessuno. Perciò io.
Grazie per il lavoro che state facendo, restate uniti, restiamo uniti e cerchiamo di lavorare insieme coordinati perché appunto la battaglia, quello che ecco, se è possibile, anche con il rappresentante della Regione, di ragionare anche con la Presidente, perché il primo elemento è quello a livello generale, su cui poi può scendere tutto il lavoro che possiamo fare a livello locale grazie.
Tra il pubblico non ho più iscritti quindi prima la parola al Capogruppo Duca.
Buonasera a tutti.
Allora io non ho timori a riconoscere che questa serata è personalmente la vivo come una sconfitta, perché quello che ha rappresentato il movimento cooperativo Coop Centro Italia, il Mulino popolare prima in questo territorio, noi un po' più anziani, l'abbiamo vissuto tramite l'impegno e il sacrificio dei nostri genitori, i nostri nonni. Quindi arrivare a un punto come questo personalmente mi trova in profonda difficoltà. Con molta amarezza, quindi, comprendo ancora di più la delicatezza del momento, la difficoltà con cui i lavoratori cercano di reggere la situazione e quindi la mia solidarietà è reale in questo senso e il nostro impegno sarà quello leale, fino in fondo di di contribuire a dare una mano per quello che è possibile. La serata di questa sera nasce, oltre che dalla risposta del Sindaco, che non era scontata di essere interprete di una appunto problematica così importante per questo territorio, anche da una collaborazione, che i Gruppi consiliari hanno messo in piedi da subito, con l'RSU, se non sbaglio, e abbiamo fatto degli incontri.
In costruendo un percorso condiviso che ci ha portato in questa giornata che è simbolica allo sciopero di due ore questa mattina e al Consiglio comunale aperto questa sera. Quindi non è che è un percorso così casuale. Ho buttato là, c'è un filo conduttore che è quello di tenere uniti i lavoratori e le lavoratrici con le istituzioni, almeno questa locale e il fatto di fare un Consiglio comunale aperto che è la massima forma di adunanza per l'Amministrazione comunale. Ascoltare i lavoratori, credo che sia quello che era giusto e doveroso fare in questo momento, come i lavoratori sono riusciti e stanno riuscendo a mantenere uniti i loro i loro obiettivi. Quindi il documento è presentato qualche tempo fa, la direzione.
La riuscita della manifestata dello sciopero questa mattina, il Consiglio comunale credo che ha fatto un grande gesto questa sera firmando un documento unitario, noi siamo un Consiglio comunale molto, molto combattivo, difficilmente riusciamo, vota una un atto con una unanimità, però questo credo vada riconosciuto a,
In merito a tutti, di averci tutti operato perché capiamo che è presentare un documento che non è sottoscritto da tutti i Consiglieri a tutte le forze politiche che rappresentiamo sarebbe.
Sarebbe inutile e anche offensivo, ripeto, per i lavoratori, quindi abbiamo costruito un percorso e fino ad oggi siamo solidali e come dire, ma siamo in parallelo con i lavoratori, l'unità, la condivisione, sono i due punti che ci devono contraddistinguere l'unica arma che abbiamo in questo momento per cercare di far uscire allo scoperto questo benedetto piano industriale.
Perché io credo che sia.
Meglio anche se possa essere contenere elementi di crudi di.
Crudi nel senso piuttosto che indocile o con prospettive future, come è avvenuto.
E quindi meglio che sia reale e realistico, appunto, crudo, ma.
Ci sia perché, se non sbaglio, la fusione va fatta entro giugno. 25 l'obiettivo che si è dato la, le 2 dirigenze, quindi diventa anche irrispettoso nei confronti e a questo punto degli autori e del consiglio comunale Castiglion del Lago non non presentare questo piano. Quindi credo che dopo questa sera mi auguro che ci sia appunto un recupero di un sussulto di orgoglio e venga presentata questa benedetta strategia aziendale, poi la esamineremo. Credo che quanto ci diceva prima il rappresentante, i rappresentanti dei lavoratori nei loro interventi dimostrano la dignità, la maturità del personale, perché con tutte le cose che sono successe in questi anni e se siamo arrivati a questo punto, ovviamente non è che questa è una cosa c'è, il terreno è maturata nel corso degli anni e qui la politica io credo tutta non devo difendere io una parte politica, assolutamente, però, non è questo il tema. Penso che la maturità, la consapevolezza, la il senso di responsabilità dei lavoratori saranno in grado di come dire, gestire al meglio questo piano industriale serve un'altra componente.
Perché anche il Consiglio comunale di Castiglion del Lago, se può impegnarsi impegnerà sarà sempre vicino se rifacciamo, se decidiamo di fare un altro percorso, andremo avanti insieme al Sindaco, sia impegnato anche nel nel documento, appunto a essere il momento di riferimento di de de de de tutto il Consiglio comunale ma serve che la politica tutta entra in campo entra in campo su questa vicenda.
Sia perché, come diceva prima Fabio Pontefice e ci sono due regioni che si confrontano.
E Castiglion del Lago e quello che è in questo senso, ma sia perché la sfida sarà una sfida delicata, perché comunque noi siamo consapevoli, voi siete consapevoli meglio di noi della della PAC, della posta in gioco.
Una direzione che salta riorganizzazione degli uffici riorganizzazione dei magazzini perché de della rete dei servizi, cioè non è che dice.
1 1 mette a posto un localino, fa una ristrutturazione complessiva di tutta la casa, quindi c'è un'operazione che va supportata e sostenuta anche dalla politica, dai parlamentari, dalla Giunta dal Consiglio regionale, supportata da dal sindacato, va messa in piedi un'attività di confronto e di dialogo che ci permetta a tutti noi uno di tutelare i lavoratori, farli sentire tutelati, di avere appunto sulle spalle la consapevolezza che tutta la collettività umbra e toscana è dalla parte del dei laboratori e quindi da quelle che sono le richieste giuste, di di di di, che sono contenute anche nel documento che abbiamo presentato e che sono state lette, ma che anche di appunto un segnale.
Non come è successo in questi anni, di come dire di non interesse della questione.
Non interessa a tutti i livelli, ma invece di appunto essere un sostegno attivo anche di rispetto proprio per quella.
Capacità Dachan capacità che hanno i laboratori di rimboccarsi le maniche e di fare i sacrifici. Questo glielo dobbiamo, tutti dobbiamo noi come Comune, ma credo che dobbiamo anche come forze politiche senza colore, perché no, su questa roba francamente lo trovo molto inopportuno. La vicenda ha una sua storia, ognuno la giudicherà. Fortunatamente in Italia ancora c'è il voto, quindi al momento del voto il voto, ognuno esprimerà il proprio disagio e la propria soddisfazione o il proprio malessere come meglio ritiene opportuno. Credo che oggi, per raggiungere un risultato che sia il migliore possibile, io non ho idea quale possa essere, ma sicuramente dobbiamo raggiunge il risultato migliore. Ci vuole coesione fra istituzioni e ai lavoratori, coesione all'interno di laboratori, coesione e come dire dentro le istituzioni, ma ci vuole anche la politica a tutto tondo che ritorni ad essere protagonista, come successe negli anni 80, quando Coop Centro Italia, venne realizzata in questo territorio. Non è che è stata una scelta estratta, lotto co co co. Il bussolotto è stata una scelta politica che diceva, per una serie di considerazioni,
Al di là della strategicità del territorio. Insomma, c'era anche una opzione politica molto forte che ha rivendicato e ha ottenuto quelli sulla. Credo che questo sia l'unica cosa che possiamo fare con serietà. Noi, per quanto riguarda il nostro gruppo, ci impegneremo fino in fondo e saremo sempre disponibili per dare tutto il sostegno possibile a lavoratori e lavoratrici.
Grazie, ci sono altri interventi.
No.
Prego, consigliere regionale netti.
Sì, grazie ovviamente Presidente, grazie all'Amministrazione a tutti i consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza e soprattutto grazie a tutti e a tutti voi e tutti voi che siete che siete qui presenti io.
Io credo che oggi sia una giornata molto importante.
Sia una giornata importante non solo per la comunità di di Castiglione del Lago, ma sia una giornata importante per un grande territorio allargato.
Perché oggi si sono verificate alcune cose che sono, che sono importanti la prima.
Questa mattina e molti di noi c'erano no, sicuramente tutti voi tutti tutti voi in quel presidio, che è stato veramente un qualcosa di enorme perché l'adesione è stata altissima.
Perché le modalità con cui si è svolto sono state quelle quelle giuste, quelle corrette, le parole che lì sono state dette sono state quelle giuste e quelle corrette, e quindi sicuramente oggi è stato il primo tassello di una giornata che secondo me rimarrà importante nella narrazione di questi di questi giorni che probabilmente sarà anche importante per quello che succederà nelle prossime settimane nei prossimi mesi.
E poi è importante quello che è successo stasera e rimarrà perché stasera un Consiglio comunale tutto.
Si è stretto intorno al Sindaco, si è stretto intorno alla propria comunità, alle lavoratrici e ai lavoratori, non solo di Castiglione del Lago, perché stasera ci sono persone di Corciano, ci sono persone di Magione, ci sono persone di Perugia, ci sono persone di Città della Pieve quindi una grande comunità che si è messa insieme insieme ai propri rappresentanti istituzionali di minoranza e di maggioranza che hanno dimostrato una maturità enorme, una grandissima maturità, una grandissima responsabilità né inc nel condividere non solo un documento,
Non solo un documento, ma nel condividere un atteggiamento.
E sono felice che questo tipo di atteggiamento sia stato rimarcato perché l'intervento di Fabio Pontefice è, secondo me, un intervento molto importante, perché lui ha lanciato un appello che va raccolto senza se e senza ma lui ha detto una cosina, spero che ce ne siamo accorti tutti hai detto restate uniti,
Restiamo uniti, non ci facciamo prendere dalla frenesia di chi riesce ad apparire co dicendo qualcosa di leggermente diverso, qualcun altro non è questo il momento giusto, Fabio ho tradotto bene, ecco, oggi è successo questo e di questo dobbiamo fare tesoro.
Perché la situazione è complessa, lo hanno, come dire ribadito tutti gli interventi che si sono susseguiti, lo hanno ribadito nei loro interventi Ciarapica, Cristina Shaman, lo arrivi, lo ha ripetuto Pontefice, questo è un ETR, una situazione da attenzionare fin nei minimi dettagli e vi posso assicurare non c'è bisogno dell'avvocato difensore perché credo che lo conoscete e credo che abbiate avuto la possibilità soprattutto i rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici in questi giorni di misurarlo.
Ma lo dico con estrema certezza perché, come dire, lo ho testato personalmente, come dire il sindaco di Castiglione del Lago e in prima fila fin dal primo giorno su questa vicenda in maniera instancabile e così è giusto che sia. È giusto che sia così, perché il Sindaco, il primo cittadino di questa comunità, insieme a tutti voi e insieme a tutti noi, e tra l'altro ricordo che stasera sono presenti dei consiglieri regionali, sia di maggioranza ma anche di di minoranza, cioè consigliere Bartolomei quindi, come dire, un'intera comunità regionale in con tutte le forze politiche, si sta stringendo intorno a voi, non a chiacchiere.
Non a chiacchiere, perché ci facciamo poco.
Ma con azioni concrete, quindi stasera noi abbiamo in questi giorni abbiamo seguito, abbiamo incontrato, abbiamo fatto, abbiamo spinto, abbiamo perorato, stasera abbiamo ascoltato molto e nei prossimi giorni continueremo a incontrare a spingere a perorare, perseguire quel percorso che da molti di voi è stato è stato delineato anche con una grandissima capacità come dire di prospettiva ribadisco il concetto che giustamente il Sindaco citava all'inizio, nessuno qui ha.
La presunzione, o, come dire la lavanderia, di andare contro a un processo che è obbligato, abbiamo però non solo la volontà, ma anche il diritto di gestirne gli effetti fin nei minimi dettagli e senza dividerci.
Quindi, come dire l'appello all'unità lo raccolgo, lo faccio mio, sarà quello che riporteremo insieme a Matteo nel nel Consiglio regionale e agli organi che sono deputati, quindi grazie però perché anche a me oggi avete dato una grandissima lezione di come si tiene insieme una comunità in bocca al lupo veramente a tutti voi e,
Grazie, ci sono altri interventi.
Ok, se non ci sono altri interventi, ridò la parola al Sindaco.
Io non mi ripeterò.
Su quello che avete detto bene, soprattutto quello che i rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici hanno spiegato benissimo.
Voglio ripetere solo una frase.
Che esce da Castiglione del Lago è uscita questa mattina davanti ai cancelli nessuno è contro una fusione, lo dobbiamo dire a tutti,
Noi vogliamo poterne gestire gli effetti, avete detto prima Luca nella relazione di di Ciarrapico, che significa significa che la politica questa mattina qualcuno ha detto grazie a me, grazie al consigliere Brancaleoni, al consigliere vecchi che eravamo, eravamo lì e ho detto grazie, io credo che è il minimo sindacale era doveroso esserci doveroso,
E permettetemi un altro ringraziamento, quello che aveva fatto questa sera questo Consiglio comunale di stare unito, tutti gli interventi grazie della pacatezza, perché questa in questo momento non dobbiamo dividerci, dobbiamo dire dobbiamo dare una mano a tutti, innanzitutto le sigle sindacali è stato detto una cosa importante. Dobbiamo evitare una contrattazione peer-to-peer persona per persona, ma dobbiamo far vedere che c'è una comunità unita, che sostiene quello che è un diritto essenziale che il lavoro, il lavoro venga difeso collettivamente e per questo vi ringrazio noi questa sera abbiamo dato una grande dimostrazione.
Ringrazio i rappresentanti della Regione, grazie per essere qui e permettetemi, ma non per non per partito, non per ma in questi giorni, con il consigliere Betti, penso che la prima telefonata che facciamo la mattina e e l'ultima la sera, perché il ruolo del Sindaco in questo momento è molto complicato, perché la verità è che ci sono tante aspettative, noi faremo di tutto e oltre le possibilità, ma abbiamo dei livelli.
Difficili, spesso da gestire da raggiungere. Lo spiegava prima. Fabio ti ringrazio, ma noi ci saremo e ci saremo e anzi, permettetemi di ringraziare perché su qualche tavolo qualche riunione, magari si potrebbe evitare di mettere di pur di chiamare il Sindaco e invece questo non accade non accade, non accadrà dopo questa sera, perché questa sera, da questa sera, ci alziamo con una comunità intera e questo penso che è un esempio importante, lo ribadiva il consigliere Betti, che deve andare, è vero, questa roba deve andare a ragione la consigliera tragica al Capogruppo tragica certo che c'è bisogno della Regione, certo che c'è bisogno delle Regioni. Certo che c'è bisogno di un dialogo alto, ma da questa comunità fa la sua parte e farà la sua parte da domani. Mi sentirò anche più motivato. Non possiamo immaginare che chissà cosa domani cosa succeda, ma noi tutti insieme, insieme alle sigle sindacali dei lavoratori e lavoratrici, dobbiamo dire a tutti che Castiglione del Lago, deve essere strategico e vogliamo sapere.
Per il bene non solo dei lavoratori, ma del futuro di questa comunità, di questo territorio, dell'economia di questo territorio. Quali saranno gli effetti di questa fusione su e le ricadute occupazionali e sull'indotto la chiudo qui io vi ringrazio per la correttezza della serata perché quando i temi sono importanti, forse questa comunità sa dimostrare di di stare insieme e questo forse non sarà il primo e nell'ultimo Consiglio comunale. Ringrazio i Gruppi che l'hanno convocato, ma ringrazio anche la pazienza che abbiamo avuto insieme ai rappresentanti dei lavoratori in un tavolo con il Capogruppo di dire sì, va bene, ma facciamolo quando ce lo chiedono quando è necessario per i lavoratori e anche la pazienza di aspettare e di farlo, di convocarlo quando i lavori Terra, dei laboratori che lavoratori e lavoratrici ci hanno detto sì, serve. E allora penso che sia stata questa sera abbiamo dimostrato un'intelligenza ancora più istituzionale, quindi io vi ringrazio e ringrazio tutti e nelle prossime occasioni, in questa comunità, quando sarà chiamato all'appello, sono sicuro che ci sarà sarà vicino all'Amministrazione vicino al Consiglio vicino ai lavoratori e vicino alla nuova cooperativa che ripeto dobbiamo vederla come qualcosa di positivo.
Una fusione positivo per competere nel mercato, ma se competere nel mercato significa perdita di posti di lavoro e perdita della strategicità, strategicità di Castiglione del Lago allora questo questo non solo i sindacati, non solo ai lavoratori, ma tutta la comunità, insieme anche con la Regione. Spero e tutto il Trasimeno ringrazio il Sindaco di Magione che è qui, ma posso dire che questa sera questa mattina c'erano anche con tutti i Sindaci del Trasimeno e spero di poter spero di poter parlare a nome di tutti. Questa comunità deve dire che noi ci siamo e vogliamo sapere quale sarà il nostro destino, perché lo vogliamo decidere insieme. Il nostro destino, grazie a tutti.
Esaurita la trattazione, chiudiamo la seduta alle 22:20.