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C.r. Puglia 27.03.18
FILE TYPE: Video
Revision
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti.
Diamo per approvato il verbale della seduta precedente.
Non ci sono richieste di congedo.
Il Governo, in data 16 marzo, ha deliberato di non impugnare le seguenti leggi regionali: la n. 1, la n. 2 e in data 21 marzo 2018 ha deliberato la non impugnativa per le seguenti leggi regionali: la n. 3, la n. 4 e la n. 5.
Assegnati alle Commissioni.
Alla I Commissione: Proposta di legge a firma del consigliere Pellegrino “Modifica dell’articolo 61 della legge regionale 29 dicembre, n. 67”;
Deliberazione della Giunta regionale n. 56.
Alla II Commissione: Proposta di legge a firma dei consiglieri Laricchia, Bozzetti, Galante “Norme in materia di nomine e designazioni di competenza della Regione”.
Alla III Commissione: Proposta di legge a firma dei consiglieri Campo e Lacarra “Proposte di modifica all’articolo 29 della legge regionale n. 9”.
V Commissione: Richiesta parere proposta di deliberazione all’assessore ai trasporti “Modalità di ripartizione del fondo regionale trasporti”.
Commissioni IV e V congiunte: proposta di legge a firma del consigliere Colonna “Norme in materia di promozione dell’utilizzo di idrogeno”.
Commissioni I, IV e VI: deliberazione della Giunta regionale n. 356 del 13 marzo 2018.
Sono, inoltre, pervenute interrogazioni con risposta scritta: Laricchia, Bozzetti “Ritardi nella erogazione dei contributi a favore delle imprese beneficiarie del titolo II”; Trevisi, Di Bari, Bozzetti “Chiarimenti in merito all’affidamento incarico di dirigente del Servizio controllo”; Galante “Acquisizione laboratori da parte della Lifebrain”; Barone “Impianto eolico off-shore denominato LESINA”; Conca, Galante “Trasporto in ambulanza dei pazienti bariatrici”; Bozzetti, Trevisi “Chiarimenti in merito al Piano industriale 2018-2022 di ENAV”.
Mozioni: Barone “Adozione di sistemi di allevamento ecosostenibili”; Bozzetti, Laricchia “Impegno della Regione ad avviare presso la task force una interlocuzione tra l’Assessorato alla Formazione e Lavoro e l’Assessorato allo Sviluppo Economico e le organizzazioni sindacali”; Bozzetti, Laricchia “Impegno della Regione ad attivare una interlocuzione con il MIUR”; Bozzetti, Galante, Conca, Laricchia “Transito dei medici convenzionati del 118 nella dirigenza medica”; Bozzetti “Istituzione del Registro, attività formativa”; Bozzetti, Di Bari “Impegno della Regione a istituire presso l’Assessorato all’Industria turistica e culturale”; Conca, Trevisi, Casili “Impegno della Giunta regionale a introdurre il riconoscimento Bandiera Lilla nella regione Puglia”; Galante, Conca, Di Bari, Laricchia ed altri “Legge n. 194”; Conca, Galante “Riduzione delle misure di contenzione nei Servizi Psichiatrici”; Conca, Galante “Budget della salute”; Galante, Trevisi, Casili “Istituzione di un Osservatorio nella Città di Taranto” Galante “Modifiche Regolamento RSA”; Conca, Galante, Barone, Bozzetti “Prevenzione vaccinale”; Galante “Impegno della Regione a proporre e istituire l’attività con l’arsenale della Marina militare di Taranto”; Gatta “Restituzione prestito d’onore”; Borraccino “Assistenza affettiva per persone con disabilità”; Damascelli “Piano industriale ENAV 2018-2022”; Franzoso “Ospedale Giannuzzi di Manduria”; Pendinelli “Sollecitazione al Governo per la questione Xylella”.
Passiamo all’ordine del giorno, al primo punto… Prego, consigliere Liviano D’Arcangelo.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Posso? Grazie, Presidente.
Solo per informare la signoria vostra che, in data 4 agosto 2016, io ho presentato un’interrogazione riguardante lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi per i dirigenti amministrativi all’ASL; in data 6 novembre 2017, un’ulteriore interrogazione per un impianto di fogne in un quartiere periferico di Taranto, poi ripresentata il 6 febbraio 2018; in data 25 gennaio 2018, un’interrogazione circa il protocollo d’intesa con l’Associazione europea delle Vie Francigene. A queste interrogazioni a tutt’oggi io non ho ricevuto alcuna risposta.
Poi, in data 2 agosto 2016, ho presentato una mozione per inserire Taranto all’interno del percorso delle Vie Francigene. Questa mozione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio in data 25 ottobre 2016 ma, nonostante questo, nel protocollo d’intesa firmato tra la Regione e l’Associazione europea delle Vie Francigene Taranto non è stata inserita nel percorso. Per avere chiarimenti, ho scritto due lettere con PEC all’assessore Capone il 9 marzo 2017 e il 25 gennaio 2018, ma non ho mai ricevuto risposta.
In data 7 marzo ho simbolicamente diffidato la signoria vostra, che invece ringrazio per la permanente disponibilità, ad aiutarmi a ricevere quanto dovuto, cioè le risposte a quanto dovuto, ma non ho ricevuto alcuna risposta.
Il 13 marzo ho fatto una richiesta di accesso agli atti formali all’AGER per avere notizie circa l’ampliamento del terzo lotto della discarica la Torre Caprarica e per la discarica Vergine, ma a tutt’oggi non ho ricevuto alcuna risposta.
In verità, io non mi sento garantito e tutelato nel mio ruolo di consigliere regionale, per questa ragione abbandono l’Aula.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Per parte mia posso semplicemente aggiungere che il consigliere Liviano D’Arcangelo ha perfettamente ragione, la sua protesta è legittima. Io mi sono adoperato più volte scrivendo agli assessori competenti sulle interrogazioni del consigliere Liviano per sollecitarli a rispondere. Purtroppo succede in questa legislatura che anche i richiami non hanno molte volte nessun seguito, che pure è un problema politico.
Dopodiché, io non posso fare altro che continuare a sollecitare, come farò prossimamente su altre questioni, gli assessori a rispondere in maniera tempestiva alle interrogazioni sollevate dai consiglieri.
Più di questo, collega Liviano, non posso fare. Ti ringrazio per aver sollevato il problema, nella speranza che anche la tua protesta possa avere un esito positivo.
Collega Franzoso, prego.
Speaker : FRANZOSO.
Grazie, Presidente. Mi… […]
Agganciandomi al collega Liviano, volevo farle presente che già la scorsa volta le ho evidenziato il problema non tanto della non risposta da parte degli assessori quanto della non risposta da parte dei dirigenti.
Io stessa ho fatto una richiesta di accesso agli atti al responsabile del Dipartimento Ambiente. Sono passati oltre due mesi e non mi sono stati ancora consegnati gli atti richiesti. Sono a sollecitarla. La volta scorsa l’ho fatto in maniera informale, questa volta lo faccio in maniera formale sperando di poter avere quanto ho richiesto.
Speaker : PRESIDENTE.
Su questa sua sollecitazione sono intervenuto chiedendo alla dirigente e all’assessore competente di dare una risposta in tempi decenti. Torneremo a sollecitare gli assessori e i dirigenti competenti per dare seguito alla giusta attività di sindacato da parte dei consiglieri regionali.
L’assessore […] è stato chiamato in causa da Liviano per un’interrogazione. Non so, vuole […] .
Siamo democratici. Però, vediamo. Dopodiché chiudiamo la vicenda.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Grazie, Presidente.
Il consigliere Liviano ha riferito di più interrogazioni fatte con riferimento a diversi assessori. Io voglio dire soltanto, per quanto riguarda quella fatta a me, che ho ricevuto da pochi giorni la risposta del Comitato europeo della via Francigena, del Comitato scientifico europeo, al quale sia io che il dirigente, nei diversi ruoli, abbiamo chiesto le informazioni richieste dal consigliere Liviano, che sono informazioni che riguardano il tracciato della via Francigena, che non si inventa, ovviamente. Deriva da una valutazione scientifica.
Sarà mia cura rispondere all’interrogazione, ora, del consigliere Liviano con la risposta del Comitato europeo delle vie Francigene, e lo farò oggi stesso perché la risposta è arrivata in maniera ufficiale.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi consenta, assessore Capone, a questo punto, di dirle che sarebbe stato anche opportuno che questo percorso fosse portato a conoscenza di chi ha fatto l’interrogazione. Può darsi che avrebbe anche avuto una contezza in più di quella che era la difficoltà.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Mi spiace che il consigliere non ci sia, però le potrà confermare che io l’ho informato verbalmente più volte del percorso che stavamo seguendo, chiarendo che non potevo rispondere io, perché l’assessore non ha questa competenza scientifica sulla via Francigena, ma doveva arrivarci la risposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Procediamo. C’è un senza tessera, 76. Chi è? Non c’è nessuno che ha chiesto di parlare? No.
Passiamo al primo punto: “Elezione del Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità”.
La parola al Presidente Romano.
Speaker : ROMANO Giuseppe.
Ero seduto ai banchi dell’opposizione, non della Giunta. Ero seduto sui banchi dell’opposizione. Stavo di là. Chiarimento dovuto.
La legge regionale 10 luglio 2006, n. 19, “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini di Puglia”, all’articolo 31-ter ha istituito presso il Consiglio regionale l’Ufficio del Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, a cui è affidata la protezione e la tutela non giurisdizionale dei diritti dei disabili residenti o temporaneamente presenti sul territorio regionale, al fine di assicurare la piena attuazione dei diritti e degli interessi individuali e collettivi delle persone con disabilità.
Funzioni e compiti attribuiti al Garante regionale sono individuati nell’articolo 31-ter della legge regionale n. 19/2006 e dal Regolamento regionale n. 9/2017.
L’articolo 31-ter, comma 6, della citata legge e l’articolo 3 del citato Regolamento stabiliscono, altresì, le modalità di nomina del Garante, prevedendo che lo stesso sia eletto a scrutinio segreto dal Consiglio regionale in seduta plenaria, con il voto dei due terzi dei consiglieri componenti l’Assemblea, nell’ambito di una rosa di tre nominativi predisposta e approvata dalla Commissione consiliare competente, sentiti il Presidente della Giunta regionale e l’assessore al welfare.
Ai fini della designazione della rosa dei tre nominativi, l’articolo 3, comma 3, del Regolamento prevede che la Commissione tenga conto dei princìpi di pari opportunità e di uguaglianza tra generi, nonché delle incompatibilità enunciate al comma 7 dell’articolo 31-ter della legge regionale n. 19/2006. Sempre ai fini della designazione della rosa dei tre nominativi, il medesimo articolo 3 al comma 3 individua i requisiti di ammissibilità delle singole candidature.
Ciò premesso, dovendosi provvedere, ai sensi e per gli effetti delle norme citate, alla nomina del Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità attingendo al seguente elenco dei candidati ammessi in esito al pubblico avviso del 31 luglio 2017, Di Cesare Giuseppina, Donno Claudia, Lepore Giuseppe, Pignatale Davide, Pascazio Alessandro e Tulipani Giuseppe.
La Commissione, sentiti il Presidente della Giunta regionale e l’assessore al welfare, nella seduta del 15 febbraio 2018 ha proceduto a individuare la terna dei nominativi. Ampia convergenza si è raggiunta sul candidato Giuseppe Tulipani. Per l’individuazione degli altri due nominativi si è proceduto a due sorteggi. Per garantire la pari opportunità e l’uguaglianza tra generi, è stato effettuato un primo sorteggio tra Di Cesare Giuseppina e Donno Claudia. Il secondo sorteggio è stato effettuato tra Lepore Giuseppe, Pignatale Davide e Pascazio Alessandro. Quindi, la Commissione, all’unanimità dei voti dei commissari presenti, ha approvato la seguente terna di nominativi, da inviare al Presidente del Consiglio regionale per la successiva nomina del Garante: Di Cesare Giuseppina, Pignatale Davide e Tulipani Giuseppe.
I suddetti nominativi si sottopongono, pertanto, al Presidente del Consiglio regionale per la successiva elezione del Garante dei diritti delle persone con disabilità da parte dell’Assemblea regionale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Romano.
Ci sono altri interventi? Consigliere Romano Mario, ha chiesto di parlare? No. Vedo qui 47: chi è che ha spinto? Va bene.
Allora chi fa lo…
Nel frattempo salutiamo l’assessore Piemontese, che ci ha raggiunti.
Signor Presidente, chiedo scusa. La salutiamo per la sua presenza. Non si faccia distrarre. Presidente, siamo in fase di votazione.
(Segue la chiama dei consiglieri)
Per cortesia, un po’ di ordine, per evitare problemi.
(Segue la chiama dei consiglieri)
(Seguono le operazioni di scrutinio)
Prego i colleghi consiglieri di prendere posto.
La votazione ha dato questo esito:
Presenti 45
Votanti 45
Schede bianche 7
Hanno ottenuto voti:
Tulipani 37
Di Cesare 1
Tulipani è eletto Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità. Auguri al nostro dipendente Tulipani.
Passiamo adesso al secondo punto. Assessore Capone, noi abbiamo raramente il privilegio di averti in Aula, se poi devi fare pure le riunioni in Aula è finita. Allora, vieniti a sedere. Dì ai consiglieri: dopo. Adempimenti o meno, gravi che siano, ambulatori, dopo. I pazienti dopo. Non è possibile.
Sul punto n. 2), “Riconoscimento dei debiti fuori bilancio”, siccome dalla scheda tecnica questo riconoscimento fuori bilancio comporta una variazione di bilancio, informo che ci vogliono 26 voti. Non vedo già il Presidente della Commissione Amati. Sta arrivando.
Per cui, se siamo nelle condizioni di avere 26 voti bene, sennò passiamo all’altro punto. Quanti siamo? Contiamo, non lo so. Devo fare anche questo. Tu non voti? Non ci dai una mano? No. Tu sei il contabile di quelli che fanno andare le Aule deserte. Qui 26 non siamo. Ci siamo tutti? Consigliere Caracciolo, Zinni, ci siamo? Se non ho contato male, dovremmo esserci.
La parola al collega Amati.
Speaker : AMATI, relatore.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo ai consiglieri che devono presentare emendamenti al punto n. 3) di farlo rapidamente.
Speaker : AMATI, relatore.
Grazie, Presidente.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, la relazione è uguale a quella relativa al riconoscimento di tutti i debiti fuori bilancio. Per cui, se eventualmente qualcuno di voi pensasse che stia esercitando una finzione leggendola, in realtà sto soltanto provando a recuperare i numeri adeguati per poter conseguire l’approvazione del provvedimento. Vi dico, sinceramente, che interromperò la relazione dal momento in cui mi comunicheranno che c’è questa opportunità.
Mi dite se ci sono i numeri, però? Francamente, è fastidioso dover fare una messinscena.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è un po’ di trambusto.
Speaker : AMATI, relatore.
Sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Come si fa?
Speaker : AMATI, relatore.
Colleghi, vi chiedo l’autorizzazione a dare per letta la relazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Presidente Amati è stato costretto, però, lo voglio dire ai consiglieri, per rispetto, non è possibile. Si legge una relazione e ognuno continua a fare quello che gli pare.
Va bene. A questo punto, ci sono interventi? Procediamo al voto.
Presenti 45, votanti 45, favorevoli 27, contrari 18.
È approvato.
Proposta di legge Santorsola, Bozzetti, Romano ed altri.
La parola al Presidente Santorsola.
Speaker : SANTORSOLA.
Finalmente. Buongiorno.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, innanzitutto vorrei ringraziare la Presidenza e lo staff tecnico del Consiglio per essere riusciti a superare tutte le difficoltà tecniche e a dotarmi di una voce adeguata.
La proposta di legge in esame, sottoscritta da tutti i componenti della VI Commissione, scaturisce dalla necessità di adeguare il quadro normativo regionale alle modifiche intervenute sul piano nazionale per effetto dell’approvazione della legge n. 234/2012 a titolo “Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, legge che ha provveduto ad adeguare l’ordinamento agli obblighi derivanti dal Trattato di Lisbona del 2010, ridefinendo in parte i meccanismi di partecipazione alla formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell’Unione europea, nonché delle Regioni, e introducendo novità importanti con riferimento al ruolo delle Regioni e delle Assemblee legislative in particolare.
La presente proposta, composta da diciotto articoli, prevede la completa riformulazione delle disposizioni regionali in materia di partecipazione della Regione Puglia alla formazione e attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, in ossequio al nuovo quadro normativo nazionale. Essa abroga la precedente legge regionale n. 24 del 28 settembre 2011 ed è suddivisa in cinque capi, come di seguito riportato: Capo I “Disposizioni generali” (quattro articoli); Capo II “Partecipazione della Regione alla formazione e all’orientamento delle politiche dell’Unione europea” (articoli 5, 6, 7, 8, 9 e 10); Capo III “Adempimento da parte della Regione Puglia degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea” (articoli 11, 12 e 13); Capo IV “Contenzioso” (articolo 14); Capo V “Disposizioni finali” (articoli 15, 16, 17 e 18).
L’articolo 6 della proposta prevede che le osservazioni in merito agli atti di programmazione europea possano essere formulate sia su iniziativa delle Commissioni consiliari competenti in materia di politiche economiche, previo parere della Commissione consiliare competente, sia dalla Giunta. Si introduce, inoltre, un termine di quindici giorni per la trasmissione dei suddetti pareri, trascorso infruttuosamente il quale essi si intendono comunque acquisiti. Si dispone, inoltre, la reciproca collaborazione tra le strutture della Giunta e quella del Consiglio, con il supporto della struttura regionale con sede a Bruxelles, al fine di garantire l’adozione di una posizione unitaria da parte della Regione sugli atti della Commissione e del Parlamento dell’Unione europea.
L’articolo 14 dispone che, nelle materie di competenza legislativa della Regione, il Presidente della Giunta regionale, previa conforme deliberazione della Giunta, può richiedere al Governo di promuovere ricorso dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea avverso gli atti normativi dell’Unione europea eventualmente ritenuti illegittimi e pone in capo anche al Consiglio regionale la possibilità di richiedere al Governo l’impugnazione di un atto legislativo dell’Unione europea tramite la propria Giunta.
La proposta legislativa non comporta implicazioni finanziarie a carico del bilancio regionale e al termine del confronto e dell’esame la stessa Commissione ha espresso all’unanimità parere favorevole al provvedimento che si sottopone all’approvazione di questa Assemblea. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Santorsola. Non ci sono iscritti a parlare. Per cui, possiamo passare alla votazione degli articoli.
Articolo 1. Abaterusso, articolo 1, devi votare sennò è un problema.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato.
Articolo 2. Votiamo.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato.
Articolo 3. Votiamo.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Articolo 4. Votiamo.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato.
Articolo 5. Votiamo.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato.
Articolo 6.
Votiamo.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Articolo 7.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato.
Articolo 8.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato.
Articolo 9.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato.
Articolo 10.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato.
Articolo 11.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato.
Articolo 12.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato.
Articolo 13.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato.
Articolo 14.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Articolo 15.
Presenti 38, votanti 37, favorevoli 37.
È approvato.
Articolo 16.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato.
Articolo 17.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvato.
Ultimo articolo, l’articolo 18.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Votiamo l’intero articolato di legge.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato.
Bene, adesso la legge è approvata.
Passiamo al punto n. 4): “Codice del commercio: modifica”.
La parola al Presidente Pentassuglia. Se ci sono emendamenti per il punto n. 5) vi prego di consegnarli.
La parola al Presidente Pentassuglia. No, perché? Il Presidente decide. Io ti ho dato la parola. Poi decidi tu cosa vuoi fare.
Diamo per letta la relazione del Presidente Pentassuglia.
Passiamo all’esame dell’articolato. C’è un solo emendamento all’articolo 11 quindi possiamo procedere.
Poniamo ai voti l’articolo 1. La votazione è aperta. È posto ai voti l’articolo 1.
Presenti 40, favorevoli 24, 16 astenuti.
È approvato.
Passiamo all’articolo 2. Dichiaro aperta la votazione.
Presenti 35, votanti 24, 24 favorevoli, 11 astenuti.
È approvato.
Articolo 3.
Presenti 36, votanti 14, 24 favorevoli, 12 astenuti.
È approvato.
Articolo 4.
Presenti 30, votanti 25, favorevoli 25, astenuti 5.
È approvato.
Articolo 5.
Presenti 33, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 9.
È approvato.
Articolo 6.
Presenti 36, votanti 25, favorevoli 25, astenuti 10.
È approvato.
Articolo 7.
Presenti 32, votanti 23, favorevoli 23, astenuti 9.
È approvato.
Articolo 8.
Presenti 29, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 4.
È approvato.
Articolo 9.
Presenti 33, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 9.
È approvato.
Andiamo all’articolo 10.
Presenti 33, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 6.
È approvato.
Adesso c’è un emendamento all’articolo 11, un emendamento sostitutivo a firma dei colleghi Mennea, Vizzino, Romano.
Poniamo ai voti l’emendamento. Credo sia stata fornita copia a tutti. No, qualcuno scuote la testa dai banchi dell’opposizione. Avete avuto la copia dell’emendamento sostitutivo a firma dei colleghi Mennea, Vizzino, Romano? Voi lo avete? Ai Capigruppo. Un attimo soltanto, consentiamo a qualche collega di prendere visione dell’emendamento.
L’emendamento sostitutivo sostanzialmente aggiunge il comma 3. Dopo il comma 2, è aggiunto il comma 3. Possiamo andare? Prego, per le operazioni di voto.
Presenti 40, votanti 32, favorevoli 24, astenuti 8.
È approvato.
Adesso poniamo ai voti l’articolo 11, come emendato.
Presenti 40, votanti 32, 24 favorevoli, 9 astenuti.
È approvato.
Articolo 12.
Presenti 39, votanti 30, 24 favorevoli, 9 astenuti.
È approvato.
Andiamo all’articolo 13. Stiamo votando l’articolo 13.
Presenti 37, votanti 25, astenuti 12, favorevoli 25.
È approvato.
Andiamo all’articolo 14.
Presenti 36, votanti 23, 23 favorevoli, 13 astenuti.
È approvato.
Articolo 15.
Presenti 37, votanti 24, 24 favorevoli, 13 astenuti.
È approvato.
Articolo 16.
Presenti 35, votanti 24, 24 favorevoli, 11 astenuti.
È approvato.
Andiamo all’articolo 17.
Presenti 40, votanti 25, favorevoli 25, astenuti 15.
È approvato.
Articolo 18.
Presenti 38, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 14.
È approvato.
Articolo 19.
Presenti 39, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 14.
È approvato.
Articolo 20.
Presenti 36, votanti 22, favorevoli 22, astenuti 14.
È approvato.
Articolo 21.
Presenti 39, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 15.
È approvato.
Articolo 22.
Presenti 42, votanti 25, favorevoli 25, astenuti 17.
È approvato.
Articolo 23.
Presenti 35, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 11.
È approvato.
Andiamo all’articolo 24.
Presenti 36, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 12.
È approvato.
Andiamo all’articolo 25.
Presenti 32, votanti 23, favorevoli 23, astenuti 9.
È approvato.
L’articolo 26, che è l’articolo finale.
Presenti 36, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 12.
È approvato.
Adesso poniamo in votazione l’intero articolato… Non mi appare, non ce l’ho. È già stata aperta la votazione, collega Marmo, mi spiace. La può fare dopo, magari, va bene? Quando è aperta la votazione non mi appare sul display.
Presenti 42, votanti 31, favorevoli 25, astenuti 11.
È approvata.
A questo punto ha chiesto la parola la collega Barone. Ne ha facoltà.
Speaker : BARONE.
Presidente, volevamo in qualche modo annunciare il nostro voto contrario perché, sebbene avevamo votato a favore in Commissione e ci eravamo astenuti per la maggior parte dell’articolato, votiamo contro proprio per l’emendamento che avete approvato, in quanto aumenta notevolmente di un altro anno, oltre le due proroghe già previste, soltanto per le grandi strutture di vendita, quindi i grandi centri commerciali. Chiaramente noi ci poniamo assolutamente contro questo emendamento e, di conseguenza, a tutta la legge. Ci sembrava giusto sottolineare che il voto contrario è per questo, soprattutto perché poi anche nella dicitura dello stesso emendamento c’è un commento in cui si dice “si ritiene che un’eventuale proroga debba essere fatta per quegli imprenditori che dimostrino l’effettiva volontà a portare a termine l’intervento”.
Crediamo che non sia assolutamente giusto, soprattutto nei confronti poi dei piccoli imprenditori che magari hanno ancora più difficoltà dei grandi imprenditori.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. La collega Barone ha esplicitato le ragioni del voto contrario. Adesso procediamo con l’ordine del giorno.
Siamo all’ultimo punto dell’ordine del giorno concordato nella Conferenza dei Presidenti: “Disegno di legge ‘Disposizioni in materia di semplificazione amministrativa e di rafforzamento della capacità competitiva delle imprese turistiche’”.
La relazione è a cura del Presidente Pentassuglia. Possiamo darla per letta, se il Presidente Pentassuglia… Perfetto. Grazie al Presidente Pentassuglia.
Passiamo allora all’esame dell’articolato, che è infarcito di diversi emendamenti. Per cui, per procedere sollecitamente, dovremmo concentrarci un attimo. Sono stati distribuiti tutti gli emendamenti? Non ancora? Siamo in attesa della consegna. Se i colleghi sono d’accordo, possiamo passare alla discussione, perché sono stati inseriti online. Se poi alcuni desiderano il cartaceo, dobbiamo pazientare qualche minuto. Non ci sono, dice il collega Ventola.
La collega Franzoso dice che sono online. Possiamo procedere? Abbiamo diversi emendamenti da esaminare. Grazie.
Iniziamo i lavori. Abbiamo un primo emendamento, che è un emendamento aggiuntivo. Firme indecifrabili. Immagino che il Presidente Pentassuglia…
Prego, la parola al Presidente Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Grazie, Presidente. Lo avrei detto al termine della relazione: gli emendamenti che sono stati presentati questa mattina sono preparati dalla struttura e li ho sottoscritti come Presidente della Commissione, tutti quanti, unitamente all’assessore, perché sono frutto del lavoro di condivisione fatto in Commissione. C’erano state delle sollecitazioni a spostare il tiro dalla Provincia presso i Comuni e una serie di adeguamenti normativi, tipo drafting, che la struttura ha gentilmente preparato per il Consiglio, perché era molto tecnica la cosa e non poteva essere fatta in Commissione.
Per cui, quella sigla è mia come Presidente della Commissione, frutto del lavoro di concerto chiesto da tutti i componenti all’unanimità.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Pentassuglia.
Passiamo all’esame dell’emendamento aggiuntivo, che viene prima dell’articolo 1. Credo abbiate tutti quanti il cartaceo. Lo avete online?
Possiamo procedere alla votazione del primo emendamento aggiuntivo, quello contrassegnato dal n. 1 sul foglio.
Presenti 31, votanti 25, favorevoli 25, astenuti 6.
È approvato.
Adesso procediamo alla votazione dell’articolo 1.
Prego disporsi la votazione.
Presenti 29, votanti 25, favorevoli 25, astenuti 4.
È approvato.
Adesso andiamo all’emendamento di cui a pagina 2, per chi ha il cartaceo, a firma sempre del Presidente Pentassuglia e dell’assessore Capone. Credo lo abbiate.
Possiamo procedere al voto.
Presenti 34, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 5.
È approvato.
Vi è ancora un altro emendamento di cui a pagina 3, sempre all’articolo 2. Possiamo procedere al voto… Ma io ho chiesto prima, collega Colonna, se tutti avessero la copia e mi è stato risposto di sì, che era sia on-line che sul cartaceo, altrimenti non avrei iniziato la disamina dell’articolato.
Presenti 29, votanti 28, favorevoli 28, astenuto 1.
È approvato.
Adesso votiamo l’articolo 2, così come emendato.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato.
Adesso passiamo all’esame dell’emendamento di cui a pagina 4. È un emendamento aggiuntivo, a firma sempre del Presidente Pentassuglia e dell’assessore Capone: introduce l’articolo 2-bis, dopo l’articolo 2. Possiamo procedere al voto.
Presenti 38, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 6.
È approvato.
Adesso passiamo all’articolo 3.
Presenti 35, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 6.
È approvato.
C’è un emendamento a pagina 5, un emendamento all’articolo 4, a firma sempre del Presidente Pentassuglia e dell’assessore Capone. Lo poniamo ai voti.
Presenti 35, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 6.
È approvato.
Vi è un emendamento aggiuntivo, sempre a pagina 6. Votiamo l’emendamento che aggiunge l’articolo 4-bis, a pagina 6. Prego.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato.
Adesso votiamo l’articolo 5. Prego disporre il voto. Stiamo votando l’articolo 5.
Presenti 35, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 6.
È approvato.
Passiamo adesso all’emendamento di cui a pagina 7, un emendamento a firma del collega Colonna. Vuole illustrarlo il collega o possiamo porlo ai voti?
Prego, collega Colonna.
Speaker : COLONNA.
L’eliminazione della parola “particolareggiato” dopo “piano” è semplicemente funzionale a un’evoluzione normativa che dal ‘99 a oggi si è avuta in materia urbanistica.
Semplicemente, lascia lo strumento prescelto dal proponente o dal Comune, lo strumento attuativo, esecutivo per la realizzazione di queste strutture, ovviamente con procedimento di variante, che viene esplicitamente richiamato nel prosieguo della norma. Il piano particolareggiato è un piano di iniziativa pubblica e forse non si attaglia perfettamente allo scopo della norma.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Colonna.
Poniamo in votazione l’emendamento di cui a pagina 7.
Prego disporsi il voto.
Il parere del Governo, assessore Capone? È favorevole il parere del Governo.
Le operazioni di voto sono già in corso. Prego.
Presenti 32, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 4.
È approvato.
Andiamo all’emendamento di cui a pagina 8, un altro emendamento a firma del collega Colonna. Lo ha ritirato? È ritirato dal collega Colonna.
Votiamo, adesso, l’articolo 6. No, c’è un altro emendamento a pagina 9, a firma sempre del collega Colonna. Vuole ritirare anche questo? No, non lo ritira.
Prego, la parola al collega Colonna.
Speaker : COLONNA.
Spiego il senso di questo mio emendamento. Qui stiamo parlando di campeggi. Nella disposizione originaria si prevede che non oltre il 25 per cento della ricettività complessiva possa essere destinata – un attimo, prendo la disposizione esattamente – a unità abitative allestite nei campeggi, e così via, con certi requisiti.
La disposizione originaria prevedeva anche la possibilità che alla ricettività complessiva o a quelle strutture fisse si potesse aggiungere una misura non superiore al 20 per cento e si potessero anche installare caravan e case mobili per ospitare turisti sprovvisti di mezzi di pernottamento. La formulazione proposta dal disegno di legge portava a incrementare questa percentuale dal 20 al 50 per cento, quindi l’esito finale sarebbe sostanzialmente un 75 per cento delle aree complessive destinate a campeggi occupate tra 25 per cento da strutture fisse e ora un 50 per cento da strutture chiamiamole semimobili, perché in realtà sono dei caravan, case mobili o tende che stanno lì sostanzialmente in pianta stabile, sebbene non collegate in maniera permanente al terreno, ed è evidente come questa situazione determini…
Speaker : PRESIDENTE.
Un po’ di silenzio, per favore.
Speaker : COLONNA.
…un affaticamento dal punto di vista paesaggistico e – se mi passate il termine, sebbene sia lontano molto spesso dalle nostre corde – anche dal punto di vista estetico e della bellezza, che a volte viene richiamata.
L’obiettivo dell’emendamento era, appunto, quello di limitare questa ulteriore percentuale al 25 per cento, quindi per avere massimo una superficie occupata o della ricettività destinata a questi campeggi tra fissi, caravan e così via al 50 per cento.
L’assessore mi faceva rilevare – io non so ora l’assessore in che termini si esprimerà, attendo le sue indicazioni – di tener presente altre esigenze, e le segnalerà l’assessore. Io voglio ora sottolineare, però, la necessità di modificare la seconda parte di questo comma quarto della legge originaria, perché sia la formulazione ormai che abbiamo a disposizione, con la sovrapposizione di una serie di interventi normativi, sia il disegno di legge avrebbero creato degli effetti paradossali, cioè contrari alle stesse esigenze di semplificazione che la norma si propone, e un emendamento, la seconda parte, quella che ho evidenziato in grassetto, per intenderci, che non fa altro che richiamare gli sviluppi normativi in materia di edilizia, cioè gli interventi che sono stati effettuati sul decreto n. 380 (Testo unico dell’edilizia), in particolare con il decreto legislativo n. 222/2016, conto anche delle ultimissime indicazioni che vengono dalla Conferenza Unificata e Stato-Regioni che poco più di due settimane fa ha adottato e approvato uno schema di decreto ministeriale che contiene un glossario tecnico per le attività riconducibili all’edilizia libera e non hanno fatto altro che mettere assieme tutti questi pezzi e richiamare le condizioni previste dall’articolo 3, lettera e)5 del Testo Unico.
Questo tipo di installazioni sono sottoposte al regime dell’edilizia libera, però con condizioni ben precise. Quali sono queste condizioni? Che siano realizzati in strutture ricettive all’aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, e questo era già scritto nella norma proposta, però le strutture previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previsto, paesaggistico in conformità alla normativa regionale. La struttura, complessivamente, deve aver superato il vaglio ovviamente dal punto di vista urbanistico ed edilizio, e questo è già pacifico, ma anche paesaggistico.
A queste condizioni la singola installazione della struttura fissa o del caravan, della tenda o come le chiamate voi le lodge tents, non so che cosa siano esattamente, può avvenire con il regime della attività edilizia libera.
La seconda condizione è che gli allacciamenti alle reti, l’adduzione e così via siano rimossi e rimovibili in ogni caso e ulteriori condizioni, che erano già contemplate nella disposizione proposta, cioè i meccanismi di rotazione sempre in funzione per le case mobili e caravan e per le tende l’utilizzo di materiali smontabili e trasportabili.
Per farla breve, questa seconda parte la disposizione è ineludibile se vogliamo ricondurre questi interventi all’edilizia libera, perché, per come è formulato, in realtà, si andava sostanzialmente a creare un equivoco se questo tipo di interventi fossero riconducibili a interventi di cui alla e)5 o all’eccezione prevista dalla e)5, vale a dire attività di edilizia libera.
Se parliamo di edilizia libera, come dobbiamo parlare in questo caso, dobbiamo inevitabilmente richiamare quelle condizioni a cui facevo riferimento, e cioè che il tutto avvenga in strutture che siano state già autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e paesaggistico.
Sul discorso della percentuale, c’è quella percentuale che si aggiunge alle strutture fisse destinate ai caravan, tende e quant’altro, quella disposizione in via stabile – passatemi il termine – per i turisti sprovvisti di un mezzo proprio, lascio alle valutazioni dell’assessore il modo di contenere questo aumento. Sinceramente, ridurre molte nostre zone, anche di pregio paesaggistico, di pregio ambientale, di pregio estetico, ridurle a distese di caravan o casette mobili, con tutto il rispetto per l’attività, sinceramente non è una prospettiva particolarmente allettante.
Quindi, il senso di quell’emendamento era di contenere al massimo questo tipo di cose. Una cosa è la tenda del turista che viene lì, pernotta, monta e smonta la tenda o arriva lì con il caravan di propria proprietà. Altra cosa è avere lì stabilmente il 75 per cento della ricettività strutturata tra fisse e caravan permanentemente al servizio dei turisti in arrivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Colonna.
Il parere del Governo?
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
È certamente favorevole.
Per sintetizzare, il subemendamento comporta che – rimane fermo l’emendamento per tutta la seconda parte con riguardo alla percentuale – il 25 per cento della proposta di emendamento si trasforma in 40 per cento. Ho capito bene, consigliere Colonna?
Va bene. Se è così, Presidente Pentassuglia...
Speaker : PRESIDENTE.
Se lo può dire al microfono, così resta...
Quindi, va cambiata solo la percentuale, da 25 per cento a 40 per cento.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Perfetto. Okay. Mettiamo la sigla anche con Donato, però.
Sull’emendamento, così come corretto dal subemendamento, il Governo è d’accordo.
Speaker : PRESIDENTE.
Riassumo per i colleghi che dovranno, tra poco, votare. L’emendamento di cui a pagina 9 prevede un subemendamento che cambia la percentuale da 25 per cento a 40 per cento. È un subemendamento del Governo all’emendamento presentato dal collega Colonna. Del Governo e del consigliere Pentassuglia.
La parte in grassetto di cui al cartaceo. Sempre quella. Il subemendamento si riferisce all’emendamento, quindi soltanto quel 25 per cento va a 40.
Lo possiamo porre al voto, grazie.
Un attimo solo, chiedo scusa, c’è il collega Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, colleghi.
Io penso che con molta leggerezza stiamo procedendo ad approvare questa disposizione. È una leggerezza che non tiene conto, perché nessuno magari forse se lo sta chiedendo, di che tipo di turismo vogliamo per la Puglia. Del resto, basta leggersi… Io sono paziente: appena i colleghi avranno terminato, io riprenderò il mio intervento.
La disciplina esistente in questa materia è la materia dei campeggi. A proposito della materia dei campeggi, si prevede la possibilità che tali campeggi possano assumere la denominazione di “centro vacanze” dotati di rilevanti impianti e servizi. In questi complessi è possibile riservare aree attrezzate, con unità abitative fisse, dotate di tutti i servizi, il numero massimo di unità abitative non potrà essere superiore a trenta unità per ettaro e, comunque, la recettività non potrà superare novanta posti letto per ettaro. Peraltro, è anche previsto attualmente che, per i campeggi esistenti autorizzati le cui aree non sono previste negli strumenti urbanistici, la realizzazione delle unità abitative viene consentita previa presentazione di apposito Piano particolareggiato, ma quello che doveva accadere evidentemente è accaduto, e al comma 4 si dice, ora, attualmente, che oltre al 25 per cento della ricettività complessiva consentita in strutture fisse è altresì consentita la realizzazione di allestimenti mobili di pernottamento e tale ricettività non potrà superare il 20 per cento di quella consentita. Cioè, attualmente noi abbiamo dei campeggi in cui la ricettività non supera il 20 per cento di quella consentita nel suo rapporto con le strutture fisse. Questa è la legislazione vigente.
Che fa la modifica? La modifica prende questo 20 per cento e lo amplia sino, si diceva, al 50, ma adesso è stata trattata una modifica al 40. Il collega Colonna diceva il 25. Aggiungeva il 5 per cento il collega Colonna, che significava che dopo l’entrata in vigore della modifica tutti i campeggi, che attualmente hanno tutti il 20 per cento di addizioni, avrebbero potuto fare il 5 per cento di addizione. In base alla modifica, è il 20 per cento. Stiamo parlando del raddoppio. Prima della modifica proposta dal collega Colonna stavamo parlando del doppio più qualcosa. Vi faccio una domanda. Quando noi propagandiamo la recettività turistico-alberghiera in Puglia e definiamo i dati…
Quando noi vantiamo la recettività, e peraltro la indichiamo nelle nostre comunicazioni, siamo efficaci anche nel dire una cosa strepitosa, cioè che la nostra recettività, se riuscissimo a calcolarla anche sulla base del costo del posto letto e della permanenza, e su questo so che l’Assessorato si sta adoperando, noi siamo riusciti diciamo sempre a realizzare un turismo di qualità che tiene preservato l’incanto e ha strutture turistico-alberghiere che attirano una clientela che ci dà la possibilità di consumare quello che per chi proviene dalla nostra formazione culturale è la più straordinaria fonte di distribuzione della ricchezza, cioè quella di istigare la spesa dei ricchi.
Uno che vuole aiutare i poveri l’unica cosa che può fare è istigare la spesa dei ricchi, cioè incentivare i consumi.
È come quando il Governo nazionale decide di ridurre le aliquote sulla nautica da diporto, tutti dicono “Hanno ridotto le aliquote della nautica da diporto, pensano solo ai ricchi” quando in realtà quelli sono provvedimenti destinati alla redistribuzione del reddito perché dietro la nautica da diporto c’è un ambaradan di attività produttive italiane.
Questa norma noi non la possiamo votare così, perché questa è una norma di vocazione. Qual è la vocazione? Dire che il territorio pugliese è un territorio dove in un’area ci sono gli attuali campeggi che diventano super campeggi perché alimentano la loro dotazione con i caravan, con le tende? Qualcuno eccepirà e dirà “Guardate che ci sono i caravan e le tende cinque stelle lusso”. Lo so, questo lo so, ma per esempio mica è scritto nella nostra legge che il tipo di insediamento mobile che vogliamo è quello “cinque stelle lusso”. In questa legge uno può inserire, può aggiungere quello che gli pare. Non è che ci sia un bollino di qualità.
Questa norma dirà che in alcune parti del territorio pugliese i campeggi diventeranno ancora più ampi perché avranno anche la possibilità di aggiungere strutture non fisse. In altre aree, per fortuna, della regione... Per fortuna. Infatti, sarei tentato di aggiungere un emendamento. Tutto questo non vale per la parte del territorio pugliese che va da Ostuni a Polignano a Mare. Io sarei veramente tentato. Mi piacerebbe scrivere una norma del genere, non fosse che come provocazione per metterci di fronte al dato di realtà. Sarei tentato di fare così. Ovviamente non lo faccio perché so che il nostro compito è quello di portare tutta la regione ad avere condizioni di omogeneità, concorrere tutti e beneficiare tutti di questa bellezza che ci sta capitando negli ultimi anni, che è quella dei dati del turismo.
Sappiate che il turismo di qualità decide di raggiungerci, la civiltà del turismo di qualità, se c’è una garanzia di infrastrutturazione fondata su una resa di servizi alla pari con quella domanda di qualità. Non possiamo, così, votare una norma del genere. Per questo, guardate, mi era sembrato ragionevole l’emendamento originario di Colonna, il quale, siccome il 5 per cento è in più, è uno scarto industriale, è quel di più che magari potrebbe essersi reso necessario a seguito di una gestione che magari va avanti da 10-12 anni, ed è pure comprensibile, però aggiungere il raddoppio della dotazione a me sembra, francamente, eccessivo.
Questo è il senso della norma che noi abbiamo di fronte. Quindi, prima di votare, uno deve dire che cosa vuole. Non è un problema di quantità. Uno deve declinare le sue generalità industriali. C’è la generalità industriale mia e quella che si riempia la Puglia come meglio può. Poi noi d’estate qualche volta ci lagniamo perché la Puglia è troppo piena e da qualche parte nella regione si dice che questo troppo pieno è fastidioso. Tanti oneri e poca ricchezza. È vero? Leggo bene i giornali? Succede questo? Quindi, dobbiamo decidere.
Io resto dell’opinione – però impegna soltanto me questo intervento, non impegna nessun altro – dell’opinione che forse, se proprio vogliamo fare qualche modifica, io accederei alla proposta del collega Colonna sull’ulteriore 25 per cento, che significa il 5 per cento in più, altrimenti noi stiamo decidendo di entrare in contraddizione con la comunicazione trionfante che giustamente facciamo in materia turistica in questa Regione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso il Governo, che aveva chiesto di intervenire.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Raccolgo la posizione sostenuta dal consigliere Amati, dal Presidente Amati, per precisare meglio probabilmente rispetto a quanto è stato fatto in Commissione con riferimento a una sua osservazione sullo stesso tema, le condizioni e il sostrato di questa norma.
Noi abbiamo sicuramente investito nel corso di questi ultimi anni e stiamo continuando a investire sul turismo di qualità. Questa scelta ci premia, ci sta premiando, e porta da noi non solo numeri maggiori, ma una maggiore attenzione del turismo internazionale che vuole fruire della nostra terra e del nostro paesaggio in maniera ulteriore e migliore, ulteriore nel senso della consistenza numerica e migliore nel senso della qualità.
Il turismo sta cambiando, però, sta cambiando profondamente, e noi dobbiamo avere l’occhio vigile e l’orecchio ardito rispetto a questo turismo che cambia. Per esempio, cambia con riferimento alla fruizione dell’ambiente e del paesaggio, cambia in particolare il turismo all’aria aperta. Il turismo all’aria aperta prima si svolgeva soprattutto con mezzi propri del turista e in maniera piuttosto improvvisata, oggi non è più così. Oggi è un turismo che vuole fruire dell’aria aperta proprio per valorizzare al massimo la qualità ambientale della propria domanda, per valorizzare al massimo la qualità ambientale dei luoghi dove insiste.
Il turismo all’aria aperta sta acquisendo a livello globale una dimensione notevolmente diversa rispetto al passato, quindi non chiede più solo la possibilità del pernottamento con il proprio caravan, qualunque siano i servizi messi a disposizione, ma chiede servizi idonei, chiede servizi accessori. È per questo che la norma introduce tutta una qualità – e ringrazio il consigliere Colonna per averla ulteriormente puntualizzata, una qualità dei servizi, degli allacciamenti, delle opportunità che chiede il turista all’aria aperta, che sono in loco.
C’è un’altra norma che riguarda, peraltro, anche i servizi accessori come la gastronomia, come tutte quelle attività che migliorano la qualità della vita di chi entra in un campeggio e dunque richiede oggettivamente una qualità più elevata, uno standard più elevato della qualità, non perché vuole vivere in maniera free il momento di presenza all’aria aperta, ma per chi ha scelto di penetrare nell’ambiente, di circondarsi di un paesaggio unico, ma, al contempo, dotandosi di servizi. E questo lo chiedono proprio quei turisti che vogliono spendere, quei turisti che esigono la qualità dell’offerta di ricezione e la esigono proprio perché sono disponibili a spendere.
Qual è il tipo di turismo in questo caso che viene coinvolto nel turismo all’aria aperta? È quello anche delle case mobili e anche quello di chi fa una vacanza a diretto contatto con l’ambiente naturale, ma non necessariamente legato al pernottamento autonomo. In questo caso bisogna attrezzare, da parte dell’offerta, una capacità ricettiva che sia sufficiente. Noi vogliamo raccogliere questo tipo di turista che ama l’ambiente, che vuole fare turismo all’aria aperta, che vuole godere del paesaggio, ma che vuole servizi oppure non vogliamo? Risponde proprio alla logica dell’investimento nel turismo di qualità quello di offrirsi anche con le modalità del turismo all’aria aperta, quindi villaggi all’aria aperta e campeggi, ma con i servizi dotati la nostra norma. Risponde cioè all’esigenza di una domanda che non sta chiedendo nuove costruzioni, che magari, in maniera conservativa, i titolari dei villaggi con miliardi di case propongono, ma è una offerta alternativa di chi, invece, con case mobili, ovvero caravan o strumenti di pernottamento autonomo, si propone.
D’altra parte non stiamo parlando di un incremento stabile della volumetria presente all’interno dei villaggi o dei campeggi, ma anzi, lo sottolineo, stiamo parlando di interventi finalizzati all’installazione dei predetti allestimenti mobili di pernottamento che non necessitano di titoli abilitativi edilizi e sono soggetti ad attività edilizia libera proprio perché sono realizzati in strutture ricettive all’aperto, per la sosta e il soggiorno dei turisti, previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previsto, paesaggistico. Gli allacciamenti alle reti tecnologiche di adduzione e di smaltimento possono essere rimossi in ogni momento. I caravan e le case mobili conservano i meccanismi di rotazione in funzione e non abbiano alcun collegamento permanente al terreno. Le tende e le lodge tents siano realizzate con materiali smontabili e trasportabili e non abbiano alcun collegamento permanente al terreno.
Insomma, Presidente Amati, mi permetto di dire, è esattamente nella logica della nostra strategia di aumento della ricettività della Puglia, che a fronte di un aumento dei turisti non può rimanere ferma ai numeri che abbiamo adesso, che però, nel rispetto dell’ambiente, tutela la possibilità anche della sostenibilità per le imprese che investono nell’attività che realizzano. Questo perché non vogliamo essere né a favore esclusivo di chi c’è già e ha costruito cemento, né a favore di chi con la logica del “no” si propone di non aumentare una offerta ricettiva di turismo all’aria aperta. Noi abbiamo strutturato una proposta, con la Commissione, che potesse essere equilibrata, di difesa del paesaggio, ma anche di fruizione del paesaggio.
Dico un’ultima cosa. Questa norma, in maniera estremamente interessata alla difesa dell’ambiente, si propone di evitare la logica della mera tutela e conservazione, ma di puntare alla valorizzazione. Per cui, vorremmo che i campeggi fossero davvero sempre di maggiore qualità nel nostro territorio, ma fossero anche rispondenti a questa nuova domanda, una nuova domanda che richiede – lo ripeto in sintesi conclusiva – servizi accessori, quindi sempre maggiore affidabilità dell’offerta turistica, in maniera tale da attrarre i turisti esigenti.
In questo momento, la Puglia vede una situazione di difficoltà dei titolari di campeggi perché noi abbiamo una normativa assolutamente restrittiva che impedisce l’adeguamento dei campeggi esistenti alla domanda nazionale e soprattutto internazionale di turisti che chiedono quel tipo di servizi. È evidente, quindi, che stiamo dicendo agli operatori, attraverso questa norma, “voi avete la possibilità di migliorare le condizioni dei vostri campeggi, anche incrementando l’offerta ricettiva”, ma gli stiamo dando delle regole prescrittive entro le quali devono farlo. Tutto questo oggettivamente è a beneficio dell’ambiente, perché da qualche parte questo turismo di lusso che ama entrare nell’ambiente e fruirne senza danneggiarlo noi lo dovremo ospitare, quindi è meglio ospitarlo in strutture di questo tipo.
Questa è la proposta che abbiamo studiato, peraltro in una logica di concertazione con tutti gli operatori, che sono stati auditi con le loro associazioni di categoria, insieme alle associazioni ambientaliste. Siamo arrivati a questa formula non perché l’abbiamo immaginata da soli, nel chiuso di una stanza, ma proprio dopo questo ascolto e queste audizioni.
La riduzione del 50 per cento, che era previsto originariamente nella norma, al 40 per cento, proposta dal consigliere Colonna dopo la presentazione dell’emendamento, ci sembra una formula che possa rispettare con equilibrio le esigenze di tutti. Ecco perché io ve la sottopongo. Anche perché l’obiettivo finale è di avere veramente le strutture del turismo all’aria aperta.
Noi, in Conferenza Stato-Regioni, in Commissione Turismo, stiamo riflettendo con le altre Regioni proprio per attrarre sempre il maggior numero nell’ambito di queste strutture, che non lasciando strutture infisse al suolo sono le meno negative per l’ambiente, dovendo l’Italia puntare su un incremento sempre maggiore del turismo, e quindi dando quell’offerta alternativa. Ecco perché mi permetto di dire che, se da un lato la norma sembra dare spazio, ma dall’altro poi lo ritira con un’ulteriore rigidità, rischiamo di non essere competitivi e, quindi, di essere meno attraenti rispetto alle altre regioni. Anche perché, come sapete, sul turismo la competizione è anche territoriale ed è proprio in virtù delle norme di cui ovviamente i territori si dotano.
Speaker : PRESIDENTE.
Interviene adesso il Presidente Zullo.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
Io facevo delle riflessioni, che riporto a voce alta. Intanto mi distanzio molto dal pensiero del collega Amati. Non è vero che il campeggio equivale a un turismo di massa. C’è anche chi, pur avendo molti soldi, vuole vivere a contatto con la natura. Per cui, non mi prende questo tipo di discorso. Mi prende, invece, un altro tipo di discorso. Noi abbiamo nella norma un aumento della volumetria del 25 per cento possibile per le strutture fisse. Poi diciamo che aumentiamo del 25-40 per cento e poi diciamo che tutto questo può servire ad attrarre turisti che abbiano voglia di vivere a contatto con la natura e che sono abbienti, che possono portare ricchezza. Però, questo non sempre, assessore, si coniuga con la qualità, perché noi dobbiamo dimensionare, e non è scritto da nessuna parte, questa aggiunta di volumetria, di spazi, di vivibilità – ascolti, assessore –, questa aggiunta di carico abitativo con i servizi che poi sono rapportati all’interno del campeggio rispetto alle persone che vengono ospitate.
Quando parlo di servizi sono servizi che riguardano la presenza dell’ospite, ma io parlo anche di servizi che riguardano anche, faccio un esempio, il carico fognario. Scusi, assessore, molto spesso questi campeggi non sono nemmeno collegati alla rete fognaria dinamica. Vivono di supporto o di impianti di depurazione, di fosse Imhoff, che sono dimensionate rispetto alle presenze.
Voi dite che dobbiamo aumentare del 20, 25 per cento, 40 per cento. Non ci rendiamo conto che se arrivano cento persone in più è chiaro che tutto va a farsi friggere. Il problema non è dire “aumentiamo del 20-25 per cento”. Se non ci sono gli spazi per assicurare una qualità di vita, nel senso che queste strutture fisse e mobili si mettono l’una sull’altra perché gli spazi non ci sono, non c’è scritto…
Assessore, io penso che qui state creando una norma far-west per i campeggi per poter fare quello che avviene. Figuriamoci chi va a vedere queste situazioni! Secondo me, è su questo che dovete riflettere. State autorizzando un aumento di situazioni senza tener conto di quella che è la corrispondenza dei servizi per i quali sono costruiti questi campeggi quando si troveranno di fronte a una ulteriore aggiunta di persone che arrivano e che non potranno essere soddisfatte. Altro che turismo di qualità! Su questo dovete, secondo me, riflettere.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Possiamo procedere alla votazione del subemendamento di cui a pagina 9, ripeto, con quella modifica relativa alla percentuale, da 20 a 40 per cento, nella parte in grassetto.
Può disporsi il voto.
È l’emendamento di cui a pagina 9.
Aveva già detto nella premessa, l’assessore Capone, di essere a favore dell’emendamento. Il collega Colonna si era rimesso alle determinazioni del Governo regionale e l’assessore ha ritenuto di fissare nel 40 per cento l’aliquota.
Si può disporre il voto.
Presenti 37, votanti 25, favorevoli 16, contrari 9, astenuti 12.
È approvato.
Adesso provvediamo a votare l’articolo 6, così come emendato. Prego.
Scusate, ci sono le operazioni di voto in corso. Poi, magari, chiedete la parola e parlate.
Abbiamo posto ai voti... Perfetto.
No, è stato già approvato il subemendamento. È stato approvato.
Un attimo, non chiuda. L’ho detto al microfono: hanno autorizzato la correzione. Prego.
Presenti 27… Allora, colleghi, se facciamo un po’ di silenzio, ci capiamo qualcosa, perché diventa un po’ difficile gestire.
Presenti 27, votanti 14, favorevoli 14, astenuti 13.
È approvato.
Adesso andiamo all’emendamento di cui a pagina 10, articolo 6-bis, a firma del Presidente Pentassuglia e dell’assessore Capone. È aperta la votazione per l’emendamento aggiuntivo di cui a pagina 10.
Presenti 37, votanti 22, favorevoli 22, astenuti 15.
È approvato.
Andiamo adesso all’emendamento di cui a pagina 11, a firma dei colleghi Barone e Casili. Parere del Governo? Introduce un articolo dopo l’articolo 6, l’articolo 6-bis. È a firma dei colleghi Barone e Casili: ce l’ha, assessore?
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Sì, ce l’ho.
Avevo detto alla consigliera Barone che, se noi togliamo la definizione di villaggi e campeggi, generiamo un po’ di confusione. Io preferirei tenerla nella legge, per chiarezza, per trasparenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, il parere del Governo è negativo…
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
È contrario, sì.
Speaker : PRESIDENTE.
È contrario. Possiamo andare al voto.
Esito della votazione: presenti 36, votanti 30, favorevoli 8, contrari 22, astenuti 6.
Non è approvato.
Emendamento aggiuntivo a pagina 12, che introduce l’articolo 6-ter, a firma sempre del Presidente Pentassuglia e del Governo. Non ci sono richieste di intervento.
Possiamo procedere al voto.
Presenti 36, votanti 23, favorevoli 23, astenuti 13.
È approvato.
Andiamo adesso all’emendamento a pagina 13, che introduce l’articolo 6-quater, a firma sempre Pentassuglia e Capone. Non ci sono richieste di intervento.
Si può procedere al voto.
Presenti 34, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 5.
È approvato.
Adesso votiamo l’articolo 7 così, come emendato. L’articolo 7. Prego disporsi il voto.
Presenti 34, votanti 22, favorevoli 22, astenuti 12.
È approvato.
Andiamo all’articolo 8. Prego disporsi il voto.
Presenti 28, votanti 22, favorevoli 21, astenuti 6, contrari 1.
È approvato.
Adesso vi sono diversi emendamenti.
A pagina 14, a firma Pentassuglia e Capone, emendamento aggiuntivo che introduce l’articolo 8-bis.
Prego disporsi il voto.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato.
Andiamo all’emendamento a pagina 15, un altro emendamento aggiuntivo, a firma sempre Pentassuglia e Capone.
Prego disporsi il voto.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato.
Andiamo all’emendamento aggiuntivo a pagina 16, che introduce l’articolo 8-quater.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 1.
È approvato.
Andiamo all’emendamento a pagina 17.
Prego disporsi il voto. Introduce l’articolo 8-quinquies.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 1.
È approvato.
Emendamento a pagina 18 che introduce l’8-sexies.
Prego procedersi al voto.
Presenti 30, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 1.
È approvato.
Emendamento a pagina 19.
Prego disporsi il voto. 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato.
Andiamo all’emendamento di cui a pagina 20, che introduce l’8-octies. È un emendamento aggiuntivo a pagina 20. Prego disporsi il voto.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 31, astenuto 1.
È approvato.
Andiamo all’emendamento a pagina 21, sempre a firma Pentassuglia e Capone. Il voto è già disposto, prego.
Presenti 34, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 2.
È approvato.
Andiamo all’emendamento a pagina 22. Prego disporsi il voto… Un attimo, c’è una richiesta del collega Colonna.
Speaker : COLONNA.
Presidente, io mi limito, poi farò delle considerazioni al termine, per carità di patria. Su questi emendamenti c’è il parere favorevole dei dirigenti, delle relative sezioni e quant’altro?
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Colonna, è stato detto in premessa, prima che…
Speaker : COLONNA.
Come stiamo procedendo?
Speaker : PRESIDENTE.
…prima che iniziassimo la disamina degli emendamenti, fu detto dal parte del Presidente Pentassuglia che questi emendamenti erano stati concordati dal Presidente Pentassuglia e dal Governo regionale, perché tra l’altro, avendo una valenza estremamente tecnica, si era ritenuto di recepire questi emendamenti scritti, formulati ed elaborati dalla struttura. E proprio per questo motivo non erano stati posti all’attenzione – mi è parso di capire – della Commissione competente. Questo è quanto io ho capito e quanto le trasferisco. Tant’è che tutti gli emendamenti sono sottoscritti dal Presidente Pentassuglia e dall’assessore Capone.
Speaker : COLONNA.
I proponenti mi sono chiari, come mi è chiara benissimo la discussione…
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Capone, credo che le possa interessare.
Speaker : COLONNA.
…la riflessione e gli spunti che io e tanti colleghi abbiamo fornito in sede di Commissione. La domanda che ho posto è questa: questi emendamenti hanno il parere favorevole, positivo dei dirigenti delle varie sezioni interessate? Questa è la domanda, perché siamo in una fase estremamente tecnica che avrebbe avuto bisogno di un minimo di attenzione e di riflessione, perché non possiamo stare qui a scrivere una nuova legge all’impronta.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore può parlare al microfono, così può tranquillizzare il collega Colonna.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
C’è il parere tecnico favorevole del dirigente dell’ufficio, su tutti gli emendamenti. No, tranne su quelli su cui il parere del Governo è stato contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Tengo a riferirle, però, che questo era stato già detto dal Presidente Pentassuglia in premessa. Forse le è sfuggito questo passaggio, può capitare, ma l’aveva detto.
Possiamo procedere? C’è una richiesta di intervento del Presidente Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente, solo per comprendere. La storia di questa legge nasce con la sessione di bilancio dove invitammo l’assessore a stralciare la legge e non presentarcela nel bilancio e a realizzarla come disegno di legge della Giunta.
Da quel momento ad oggi noi ci troviamo in questo momento con un nuovo articolo, l’8-quinquies, che sostituisce, ed è di quattro pagine. Quello che io non capisco è che c’era la possibilità di aggiustare quel disegno di legge in Commissione, di rendere edotti tutti i colleghi e in Commissione chiedere il parere tecnico non solo degli uffici della Giunta, perché è una proposta che proviene dalla Giunta, ma in Commissione potevamo chiedere anche il parere e la verifica nei nostri uffici, l’Ufficio legislativo e gli altri uffici che possono essere interessati.
Una volta che viene all’Aula sono i dirigenti dell’Aula che si occupano dell’emendamento, che devo dire è abbastanza complesso. Bisogna avere a mente tutto ciò che abbiamo approvato fino ad ora, quella che è la legge in originale e verificare queste altre quattro pagine. Io credo che non sia corretto e rispettoso nei confronti del Consiglio. Tutto qui. Non è che ripariamo il tutto chiedendo il parere a un dirigente che magari passa per caso in Consiglio perché i dirigenti non li vediamo quasi mai in Consiglio, ma è il modo di procedere e andare avanti in questo modo. Che vi devo dire? È veramente assurdo.
Speaker : PRESIDENTE.
Procediamo al voto sull’emendamento di cui a pagina 22, articolo 8-decies, a firma sempre del Presidente Pentassuglia e dell’assessore Capone.
Presenti 31, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 3.
È approvato.
Andiamo all’emendamento di cui a pagina 23. È un emendamento all’articolo 9, sempre a firma del Presidente Pentassuglia e dell’assessore Capone.
Possiamo procedere al voto.
Presenti 29, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 1.
È approvato.
Adesso andiamo a pagina 24. Emendamento, sempre all’articolo 9, a firma dei colleghi Barone e Casili.
Il parere del Governo, assessore Capone?
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Consiglieri, voglio evidenziare che l’emendamento appena approvato è uguale a questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, lo ritirate? È superato.
Poniamo al voto l’articolo 9, così come emendato.
Presenti 30, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 1.
È approvato.
Adesso andiamo all’emendamento aggiuntivo di cui a pagina 25, è un emendamento aggiuntivo, a firma sempre Pentassuglia e Capone. Poniamo al voto.
Presenti 34, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 3.
È approvato.
Adesso andiamo a pagina 26, altro emendamento aggiuntivo sempre a firma Pentassuglia e Capone, che introduce l’articolo 9-ter. Può disporsi il voto.
Presenti 34, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 4.
È approvato.
Adesso andiamo a un emendamento all’articolo 10 di cui a pagina 27, sempre a firma Pentassuglia e Capone. Può disporsi il voto.
Presenti 31, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 4.
È approvato.
Adesso votiamo l’articolo 10… Stiamo votando l’articolo 10.
Presenti 35, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 7.
È approvato.
Andiamo all’articolo 11.
Presenti 31, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 7.
È approvato.
Andiamo all’articolo 12.
Presenti 32, votanti 26, favorevoli 26, astenuti 6.
È approvato.
Andiamo all’ultimo articolo, che è l’articolo 13.
Presenti 33, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 4.
È approvato.
Poniamo in votazione l’intero articolato. C’è una richiesta di intervento del Presidente Marmo per dichiarazione di voto.
Prego.
Speaker : MARMO.
Presidente, il mio intervento è breve e serve solo a significare un dato che va sottolineato nel momento in cui approviamo questa legge. La storia l’ho già riferita nel mio intervento poco fa, qual è stato il procedimento di estrazione dalla legge di bilancio e di proposta di un disegno di legge ad hoc. Noi nonostante condividessimo il principio generale della semplificazione in questo settore, considerando anche che non ci fa scandalo il fatto che si alimenti un turismo che deve essere necessariamente soddisfacente per tutti i settori di livello economico di coloro i quali vengono in Puglia, riteniamo che questa possa essere una soluzione, ma che non soddisfa l’intero panorama del turismo in Puglia.
Con questa legge sicuramente gli operatori saranno indotti a migliorare talune strutture, ma quello che manca alla nostra Regione è un indirizzo chiaro, è un indirizzo che agevoli superando le molte difficoltà burocratiche a far sì che la Puglia sia oggetto di turismo di tutte le classi sociali, di coloro i quali possono spendere poco, ma devono avere delle strutture di campeggio e di residence adeguate, dignitose e civili. Lo sforzo che chiediamo ancora una volta alla Giunta è quello di individuare strumenti legislativi di semplificazione perché in Puglia possano approdare grandi strutture ricettive che possano far diventare la Puglia un riferimento del grande turismo che è capace di spendere ingenti quantità di denaro e che, a sua volta, è attrattivo anche di altri livelli di spesa nella nostra regione.
Queste norme sono utili, ma non sufficienti. Vanno bene, ma quello che non è andato bene in questa fase – lo voglio dire all’assessore con molto rispetto – è che non si può pensare che un disegno di legge del Governo approdi in Consiglio con una marea di articoli e di emendamenti provenienti dallo stesso Governo. C’è stato tutto il tempo per migliorare il testo che espungemmo da quello che era il bilancio. C’è stato tutto il tempo di discussione in Commissione. Non c’è stata una sola riunione di Commissione, ma ce ne sono state due o tre, se non sbaglio. Quindi, il Governo aveva la possibilità e la capacità di presentare emendamenti degli uffici in Commissione. Come procedimento, come economia generale di funzionamento di quest’Aula, credo che non sia corretto che il Governo si presenti con trenta emendamenti, due o tre di un Gruppo di minoranza.
L’altra cosa che mi preme segnalare è che se oggi questo provvedimento giunge a conclusione è perché la minoranza, l’opposizione è stata in Aula e ha mantenuto il numero dei voti per far sì che venisse approvato. Perché siamo rimasti in Aula? Perché ci piace tanto far fare bella figura al Governo sui disegni di legge che propone? No. Siamo rimasti in Aula per un motivo esclusivo. Nel momento in cui qualcuno decide di abbandonare il Consiglio, agli occhi dell’opinione pubblica, sono tutti i consiglieri che diventano cattivi, che esercitano una cattiva politica.
Probabilmente di fronte a uno scontro importante di visione delle leggi e di visione della Puglia ci può stare lo scontro politico e l’abbandono dell’Aula. Però, un invito alla maggioranza: risolvesse i suoi problemi al più presto e garantisse il numero che ha la maggioranza in Aula, in modo tale che la competizione e il conflitto diventino produttivi di visioni che si scontrano e che producono modifiche agli strumenti legislativi che andiamo ad approvare. Evitiamo, d’ora in poi, di assistere a uno spettacolo che non ci sta bene. Noi vogliamo che tutto il Consiglio sia dignitoso, abbia i propri numeri, la minoranza sia sconfitta sulle proprie posizioni perché c’è una maggioranza che è convinta delle proprie idee e delle proprie leggi, ritorniamo allo scontro politico e alle visioni del mondo che ci portano a dialogare, a discutere, a confliggere, e da questo conflitto far nascere leggi che siano utili per la Puglia.
Ve lo chiedo con grande apprensione, perché ci teniamo, noi che facciamo politica da tanti anni, a fare in modo che la politica torni ad avere un ruolo fondamentale in questa Regione e non che sia abbandonata a sé stessa e alle sinecure di chi, invece, è stato chiamato a curarla molto attentamente.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola al collega Zullo.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
Colleghi consiglieri, noi crediamo che uno degli aspetti fondamentali della redditività dei pugliesi e della produttività della Puglia sia il turismo. E bene abbiamo fatto a essere accanto a questo Governo regionale nell’approvare favorevolmente tanti degli articoli di questo disegno di legge, perché vanno in questa direzione. È cresciuto molto il brand Puglia in questi anni e il dato più significativo ci viene proprio confortato dalla presenza di stranieri e di italiani che da altre regioni arrivano nella nostra Puglia, così come dalle presenze di pugliesi che si muovono sul nostro territorio per fruire della nostra ricchezza, del nostro mare, dell’entroterra, delle nostre prelibatezze enogastronomiche e così via. Per questo, noi voteremo favorevolmente.
Però non posso fare a meno di rimarcare un dato: un Governo regionale che si rispetti è forte se ha una maggioranza e un Consiglio che lo sostiene. La forza di un Governo regionale non è tanto nella Giunta, è nella maggioranza del Consiglio che lo sostiene. Quando noi siamo qui di fronte a una maggioranza sfilacciata che non riesce nei numeri a sostenere il disegno di legge del suo Governo io penso che non sia uno spettacolo degno di essere visto, guardato dai pugliesi. Non è possibile, non è possibile che un Governo regionale non trovi dentro la sua maggioranza e dentro il Consiglio il numero sufficiente per dire alla Puglia “Stiamo facendo qualcosa di buono per i pugliesi e per la Puglia stessa”. Non è possibile.
Noi – lo diceva Marmo prima di me – responsabilmente siamo rimasti fino all’ultimo, assessore, però si chieda, assessore, qual è il consenso della sua parte politica, dei consiglieri della sua maggioranza rispetto agli emendamenti che lei ha portato in Aula. È una domanda che si deve fare, perché la forza dei suoi emendamenti può essere incisiva rispetto alla percezione della Puglia se è corroborata dalla presenza e dalla forza della sua maggioranza, che è venuta meno.
Io lo dico al Presidente Emiliano, lo dico alla Giunta, lo dico a tutti: non si può andare avanti così. Presidente Loizzo, non si può andare avanti così. Non possiamo essere posti nella condizione di dirci “Che facciamo, abbandoniamo l’Aula per far fare brutta figura?”. Non possiamo essere sempre qui a dirci “No, non possiamo”, perché, come dice Marmo, siamo accomunati in un giudizio negativo da parte della collettività pugliese. Non possiamo. Questo nostro pensiero, di non entrare in un giudizio negativo, quanto prende i consiglieri della maggioranza? Quanto prende? Fate una riflessione. Arrivano le vacanze di Pasqua. Fate la pace, fate tutto quello che volete, fate la riunione di maggioranza il 4 aprile, però, per favore, quando venite qui venite all’interno di un Consiglio che sappia confrontarsi tra una maggioranza coesa e una minoranza che deve fare il suo lavoro. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha finito, collega Zullo?
La parola al collega Blasi.
Speaker : BLASI.
Presidente, grazie. Per esplicitare il voto che esprimerò da qui a un attimo, che sarà un voto di astensione, e questo per correttezza nei confronti del mio Gruppo, perché reputo che la legge che stiamo per votare una legge che è stata profondamente modificata da una serie di emendamenti che avrebbero avuto bisogno di una sorte differente dal punto di vista del metodo.
È una legge che ci viene proposta dal Governo regionale. Anziché ritrovarci qui con una sfilza di emendamenti che modificano, anche profondamente e sostanzialmente, il testo originario approvato dalla Commissione, sarebbe stato il caso che la Commissione avesse avuto la possibilità di discuterne e non di farlo in quest’Aula.
Per questa ragione, il mio voto sarà di astensione.
Speaker : PRESIDENTE.
Non vi sono altri iscritti a parlare.
Credo possa procedersi alla votazione dell’intera legge.
Prego disporsi il voto. Si vota.
Presenti 39, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 10.
È approvata.
Ha chiesto la parola, per un brevissimo intervento, di non oltre un minuto, l’assessore Capone.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Non oltre un minuto. Per ringraziare, innanzitutto, tutta la Commissione che ha lavorato con noi, il Presidente Pentassuglia in primis e tutti coloro che, dalla maggioranza e dall’opposizione, ci hanno dato una mano.
Questa è una legge manutentiva, non è una legge rivoluzionaria. È una legge manutentiva, che per molti versi, con gli emendamenti, ha corretto alcune espressioni che derivavano dalla presenza delle Province invece del Comune. Tanti emendamenti, in realtà, sono stati necessari per cambiare singole parole. Questo avevamo convenuto. Avevamo convenuto in Commissione che avremmo fatto così. Quindi, oggi ringrazio tutti quanti anche per l’esito di questa legge, che aiuterà certamente le strutture ricettive, il turismo e la qualità dell’offerta nella regione Puglia.
Speaker : BARONE.
È stata fatta una richiesta oggi in Aula, in sincerità, perché questa mozione dovrebbe essere votata dai Capigruppo per il 5 aprile e abbiamo chiesto di anticipare ad oggi in quanto sono le 14.49 e stavamo in tempo, e abbiamo chiesto ai Capigruppo se volevano votare questa mozione, invece del 5 aprile, oggi, e c’era anche il Presidente Emiliano, che diede la sua parola dicendo che avrebbero votato a favore, riguardante il Piano delle aree. È una mozione che, in pratica, impegna il Governo regionale ad andare poi in Conferenza Stato-Regioni per definire il Piano delle aree… Non c’è il Governo nazionale, è chiaro. Quando poi verrà istituito il Governo nazionale. È ovvio che non è la prima mozione che verrà proposta. Chiaramente chiedevamo soltanto di votarlo.
È una proposta dei “No Triv”, non è una proposta del Movimento 5 Stelle. Noi ci facciamo soltanto portavoce della tutela del mare, niente di più. Era stata fatta una richiesta. È un anticipo del 5 aprile, non è niente di particolare. Io ho chiesto ai vari capigruppo se erano disponibili a votarla oggi, in questa sede, in quanto siamo in orario ancora di Consiglio.