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C.r. Puglia 05.04.18
FILE TYPE: Video
Revision
Speaker : .
(Segue inno nazionale)
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti.
Diamo per approvato il processo verbale della seduta precedente.
Non ci sono congedi.
È pervenuta risposta scritta a un’interrogazione di Liviano D’Arcangelo “Protocollo d’intesa con l’Associazione europea Vie Francigene”.
Sono stati assegnati alla I Commissione una serie di riconoscimenti di debito fuori bilancio, più un disegno di legge sempre di riconoscimento di debiti fuori bilancio. Alla III Commissione: il disegno di legge n. 15 “Norme in materia di nomine dei direttori generali delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale”; proposta di legge a firma dei consiglieri Di Bari, Marmo, Zinni “Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 60”. Alla Commissione V: disegno di legge n. 23 “Sostituzione dell’articolo 13 della legge n. 22”. Alla Commissione VI: disegno di legge n. 22 “Disciplina dell’apprendistato”.
Interrogazioni presentate: Stea “Situazione ASP riunite Terra di Bari”; Zullo: “Piano assunzionale autorizzati”; Trevisi: “Progetto GENEO”; Marmo “Gestione del personale di Apulia Film Commission”; Marmo “Bando selezione personale di Pugliapromozione”; Gatta “Gravi criticità del sistema viario della Provincia di Foggia”; Barone “Realizzazione di parchi eolici nel territorio della provincia di Foggia”; Trevisi “Riammodernamento e adeguamento dell’impianto di Cavallino”. Mozione: Turco, Pellegrino “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza”.
Passiamo all’ordine del giorno.
Primo punto: “Dimissioni dell’avvocato Marco Lacarra da consigliere regionale”. È una semplice presa d’atto. Auguri a Marco Lacarra.
Procediamo al punto n. 2): Surrogazione – dicono i tecnici – del consigliere Lacarra e la convalida del consigliere Maurodinoia.
A seguito dell’elezione a deputato del Parlamento e delle avvenute dimissioni, con votazione palese, per alzata di mano, delibero di convalidare l’elezione a consigliere regionale della dottoressa Anna Maurodinoia, ovviamente in sostituzione del consigliere Marco Lacarra, dimissionario.
Dobbiamo procedere a questo adempimento per alzata di mano siamo. Siamo d’accordo?
È approvata all’unanimità.
Buongiorno, Presidente. Chiedo alla consigliera Maurodinoia di prendere posto. Auguri innanzitutto e buon lavoro.
Damascelli, ha chiesto già di parlare? Anche sulla surrogazione? È uscito qui Damascelli. Prego, la parola alla collega Maurodinoia.
Speaker : MAURODINOIA.
Grazie e buongiorno a tutti. Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta, assessori, consiglieri, per tradire l’emozione che ovviamente si è presentata in modo puntuale appena sono entrata in quest’Aula, soprattutto per una sorta di timore reverenziale per quello che il popolo pugliese rappresenta, per la potestà legislativa di quest’Aula, per la funzione di indirizzo e di controllo che svolge, volevo esternare una sensazione sicuramente nuova a molti di voi, a parte qualche eccezione. A differenza vostra, che siete scesi in campo all’inizio della legislatura, io entro con discrezione, con l’entusiasmo della debuttante, a partita già iniziata. Questo momento della surroga, questo momento formale, ovviamente, è per me, che sono già presente in altri consensi, un’esperienza nuova.
Non vi nascondo che mi passano per la mente tantissimi pensieri, la maggior parte legati a dei sentimenti di stima, di umiltà, di responsabilità, di consapevolezza. Innanzitutto di stima, di stima nei confronti di tutti voi, non soltanto per il fatto di essere stati scelti ed eletti, ma soprattutto per quello che ognuno di voi rappresenta con la propria storia, la propria esperienza, la propria militanza politica. Questa considerazione alimenta ancora di più quel sentimento di umiltà, di cui vi parlavo prima. Insieme alla consapevolezza del ruolo e alla responsabilità che questo rappresenta, voglio iniziare a servire i pugliesi e a sottopormi al giudizio dei miei elettori per quello che saprò fare.
Nonostante questo contesto e il momento della surroga, siccome sono in vena di confidenze, vi svelo quello che mi piacerebbe fare in questa Amministrazione. Io vorrei condividere, vorrei proporre delle iniziative, delle leggi per dar voce a chi non ha voce. E poi, caro Presidente Emiliano, mi batterò affinché il pregiudizio nei miei confronti possa diventare un giudizio, un giudizio basato su elementi concreti, su delle situazioni definite, ovviamente un giudizio che verrà dalla maggioranza e dalla minoranza, senza chiedere sconti a nessuno, purché ci siano questi due elementi fondamentali per non ricadere nel pregiudizio.
Con tanta onestà e serenità d’animo, vi dico che da quando sono stata eletta nel Consiglio comunale di Bari, risultando la più suffragata, poi alla Città metropolitana, ma anche durante la candidatura alle elezioni alla Regione, io ho conosciuto la graticola mediatica, sono diventata da “lady preferenza”, “miss preferenza” – i giornalisti qui presenti ne sanno qualcosa; anzi, colgo l’occasione per ringraziarli – sono diventata “lady bersaglio”. Ogniqualvolta si presentava un nuovo appuntamento, che poteva essere una campagna elettorale, ma anche quando qualche mese fa si preannunciava la candidatura dell’avvocato Marco Lacarra, si è scatenata una girandola di insulti, di pregiudizi, non colpendo soltanto me, ma soprattutto alterando la serenità familiare, essendo mamma di due bellissime ragazze. Io spero che la magistratura, nella quale confido, al più presto possibile riesca a chiudere l’iter per dare dignità politica non soltanto a me, ma a tutte le persone coinvolte.
Caro Presidente, ho divagato un po’, ora rientro nel tema della surroga. Volevo innanzitutto dichiarare la mia ampia fiducia al Presidente Michele Emiliano, una fiducia che ho già confermato e dichiarato quando ho scelto di candidarmi come indipendente nella lista del Partito Democratico, una candidatura che, tutto sommato, è andata abbastanza bene avendo raccolto quasi 8.000 voti, che sono serviti a raggiungere quel quorum elettorale necessario a far eleggere addirittura tre consiglieri della provincia di Bari.
Ricordo ancora quando nel 2015 il Presidente Emiliano mi propose la candidatura nel Partito Democratico. Ora posso dirlo: rimasi un attimino basita perché mi sembrava un’impresa ardua; poi ho accettato. E ho accettato riconoscendo il valore che in quel momento stava dando al movimento che rappresento, Sud al Centro, e quindi accettai quella sfida così grande di candidarmi a fianco a personaggi di alto spessore, di vecchi militanti del Partito Democratico come Loizzo – ne cito qualcuno –, Giannini, Lacarra, ma tanti altri. Quindi, per me è stata sicuramente un’impresa difficile farmi accettare e far accettare questa mia candidatura.
Caro Presidente Emiliano, io, oltre ad aver accettato la candidatura alle elezioni regionali, credo di aver contribuito pure ad altre fasi, ad altri appuntamenti, come quello congressuale, quello referendario, e non da ultimo alle elezioni politiche. Lei sa benissimo che, con la candidatura di Marco Lacarra al proporzionale avrei potuto aspettare tranquillamente a casa, non partecipare, tanto in giro tutti dicevano “Marco Lacarra sarà eletto”, ma io ho voluto fare della campagna elettorale di Marco Lacarra la mia campagna elettorale.
Lei sa benissimo quanto mi sono spesa, e l’ho fatto sinceramente perché io ritengo che, quando qualcuno appartiene a una squadra, la partita la debba giocare e debba cercare anche di vincerla, quindi io ho cercato non soltanto di aiutare Marco Lacarra, ma tutti i candidati del Partito Democratico che erano eletti, da Foggia a Lecce, senza fare sconti in assoluto. Quindi, credo di aver messo in pratica quello che dichiarai quando volle la mia candidatura nel Partito Democratico, cioè quello di mettermi in fila e rispettare la fila. Io credo che almeno questo mi debba essere riconosciuto.
Concludo salutando lei, il Presidente del Consiglio, gli assessori e i consiglieri, però permettetemi di salutare in modo particolare l’amico, l’assessore Alfonso Pisicchio, che oggi non è ancora presente, perché con lui condivido un percorso politico al Comune di Bari, ma anche alla Città Metropolitana. E poi l’amico, l’avvocato Marco Lacarra, con il quale si è consolidato un rapporto di stima e di amicizia.
La politica fa anche questo. Eravamo avversari nel 2015, oggi siamo degli amici, cerchiamo di condividere un percorso. E colgo anche l’occasione per ringraziarlo per le parole solidali nei miei confronti, che ha espresso alla stampa qualche giorno fa.
Poi, da donna volevo riferirmi a tutte le donne presenti in Consiglio e in Giunta, in modo trasversale. Lo faccio perché auspico che così come il Parlamento appena rinnovato può contare già su una presenza femminile che è forse la percentuale più alta di sempre – il 35 per cento – io spero che questa Regione, con questo Consiglio, possa concretizzare quella parità di genere che nella scorsa legislatura fu umiliata. Quindi, credo che bisogna porre fine alla discriminazione di genere, così come hanno fatto già altre Regioni.
Ora concludo veramente con l’auspicio che l’iter legislativo si possa veramente concretizzare, possa sprecare meno tempo possibile, fermamente convinta. Continuo a essere convinta, comunque, che al di là delle quote rosa le donne sapranno dimostrare la propria capacità, perché quando una persona vale, vale al di là del sesso. Grazie mille a tutti.
Speaker : PRESIDENTE.
Di nuovo auguri alla collega Maurodinoia. Le faccio osservare che al primo intervento ha sforato già di tre minuti. Quindi, per cominciare ad allenarci.
Vuoi la parola, Presidente? Il Presidente può parlare in qualsiasi momento.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Voglio anch’io dare il benvenuto alla prima donna eletta nella maggioranza di centrosinistra. È un vulnus che ho sempre considerato gravissimo, direi – adopero il termine che mi viene in testa – veramente una vergogna, perché se una maggioranza di centrosinistra non è stata in grado di eleggere neanche una donna e quindi vede in lei l’unico riferimento di genere all’interno della maggioranza, evidentemente devo cogliere il suo invito a fare in modo che questa legislatura possa varare, come già accaduto in altre Regioni italiane, una legge che consenta la elezione di un maggior numero di donne.
Io non so se ci riusciremo; non so se esista, diciamo così, la reale volontà da parte di tutti noi di arrivare a varare una legge elettorale che – ripeto – come in altre regioni italiane consenta almeno un minimo di agevolazione nella elezione di un maggior numero di donne. Però, ci dobbiamo provare. Ci dobbiamo provare perché è evidente che ciò che agli uomini normalmente viene perdonato, raramente viene perdonato alle donne. Questa rimane una convenzione, diciamo così, che lei ha il compito di aiutarci a superare.
Il suo intervento odierno credo abbia meravigliato molti. Tutti pensavano che probabilmente lei non avesse né il dono della parola, né il dono del ragionamento, né il dono del carattere. Evidentemente cominceranno a conoscerla e cominceranno a capire perché il Partito Democratico le chiese a quel tempo di candidarsi nelle sue liste.
Le do il benvenuto, le auguro un buon lavoro. Guardi tutti dritto negli occhi e non si preoccupi del resto.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Proseguiamo con l’ordine del giorno.
La mozione al punto n. 3) è superata, in quanto abbiamo già, in un altro Consiglio regionale, votato nel senso chiesto dalla mozione Congedo insieme a quella proposta da Marmo.
Passiamo al punto n. 4), mozione Borraccino.
Collega Borraccino, abbiamo convenuto nella Conferenza dei Presidenti, al fine di poter affrontare il maggior numero possibile di mozioni e quindi dare possibilità a tutti i consiglieri di avere il loro momento di discussione, siccome le mozioni sono scritte e le abbiamo lette, di limitarsi – lo dico non solo a lei, ma a tutti – massimo a due minuti per illustrare il senso della mozione, in modo da poter procedere abbastanza speditamente, avendo tutti noi già letto le mozioni che i consiglieri hanno.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, Presidente. Colleghi, starò nei tempi stabiliti dalla Conferenza dei Presidenti di Gruppo. Questa mozione, come tantissime altre, che non mi stancherò mai di dire, a costo anche di sprecare qualche importante secondo dei 120 a mia disposizione, appartiene ad una serie di mozioni già presentate tra la fine del 2016 e tutto il 2017 e che per incapacità dell’Aula, dei rappresentanti del Governo, di tutti quanti noi, non hanno ricevuto risposta e quindi sono state ripresentate agli inizi di gennaio. Questa mozione riguarda i lavoratori della scuola, i lavoratori che, per via della 107 del 2015, la legge sulla buona scuola, sono costretti a lavorare lontano dalla nostra regione per motivi che tutti quanti sappiamo, per via di una scelta contenuta a partire dall’articolo 1 della stessa legge, che purtroppo penalizza il personale docente delle regioni meridionali.
Che cosa chiediamo con questa mozione, Presidente, Presidente della Giunta e colleghi consiglieri? Chiediamo – mi rivolgo anche all’assessore ad hoc – che si faccia una richiesta al Governo centrale affinché siano ristabilite le classi che sono state soppresse negli anni scorsi dai Governi precedenti a quelli del Governo Renzi. Mi riferisco al Governo Berlusconi, mi riferisco al Governo Monti, che ha falcidiato il numero delle classi nell’Italia meridionale. Soprattutto nell’Italia meridionale. Facendo questo, ci sarebbe la possibilità di rendere liberi dei posti in organico nelle regioni del sud, quindi poter far trasferire il personale nelle nostre regioni.
È un tema molto caldo. È un tema che ha visto diversi colleghi consiglieri spendersi per questa battaglia. È un tema che vede anche centinaia, se non migliaia, di docenti che lavorano al nord impegnarsi periodicamente in manifestazioni, in iniziative per chiedere un loro sacrosanto diritto.
Chi volesse approfondire la mozione, che non leggerò per ragioni di tempo, è a disposizione sul sito, è a disposizione di tutti quanti. Chiedo, ovviamente, di votarla, possibilmente, all’unanimità per fare in modo che ci sia un’azione importante nei confronti del futuro Governo, per fare in modo che ci sia una presa di coscienza nei confronti non soltanto degli insegnanti della Puglia, ma degli insegnanti dell’Italia meridionale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi?
La parola al Governo. Assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Grazie, Presidente.
Ringrazio il consigliere Borraccino perché davvero questa dovrebbe essere la nostra, anzi è la nostra battaglia più importante. Ha fatto bene anche a promuovere, a chiedere di promuovere un’iniziativa con le regioni meridionali, perché di questo si tratta. Questo è il problema vero dell’organico di diritto. Avere più dotazioni organiche, avere più docenti, ovviamente, porta sicuramente o porterebbe sicuramente a far rientrare i nostri docenti che sono al nord.
Io sono convinto che questo è un problema che veramente abbiamo già affrontato diverse volte sia in IX Commissione che in Conferenza Stato-Regioni, e io mi impegno, il Governo si impegna a riportare in IX Commissione, che è la Commissione competente, e di conseguenza in Conferenza Stato-Regioni per questa battaglia per recuperare posti sicuramente tagliati negli anni scorsi da tutti i Governi che si sono succeduti.
Grazie, consigliere.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay.
Passiamo al punto n. 5)… È vero, votiamo. Scusami, hai ragione.
Votiamo per alzata di mano. Chi è d’accordo su questa mozione? Contrari? Non ne vedo. Astenuti. Non ce ne sono.
È approvato all’unanimità.
Passiamo alla mozione n. 5), sempre Borraccino: “Nomina rappresentanti infermieri nell’Assemblea del Consiglio sanitario regionale”.
Prego.
Speaker : BORRACCINO.
Questa mozione, che anche in questo caso – bisogna riconoscerlo – è stato oggetto di interessamento da parte di altri colleghi della maggioranza e dell’opposizione, qualcuno ha anche presentato qualche progetto di legge su questa svista, io ritengo che di ciò si tratti, nel momento in cui noi abbiamo legiferato la legge per l’istituzione del Consiglio regionale sulla sanità, abbiamo dimenticato, siccome io faccio parte anche della Commissione sanità e abbiamo fatto un lavoro anche di organizzazione, di verifica dei curricula, eccetera, quando abbiamo poi scelto in base alle richieste che sono arrivate all’interno della Commissione sanità per procedere con la nomina del Consiglio regionale sulla sanità pugliese, io ritengo che sia stata una svista da parte del Governo, da parte dei commissari, da parte anche del sottoscritto, e me ne prendo le mie responsabilità. Ho risposto così agli ordini professionali degli infermieri di varie province che, prima di presentare questa mozione, ho incontrato, innanzitutto scusandomi e poi dicendo che avrei tentato, ma ovviamente non da solo, insieme a tutti i colleghi, insieme all’Aula, di porre rimedio ad una svista, quella che nel Consiglio regionale sanitario della Puglia, nel collegio, un collegio per certi versi pletorico, ma che si rende necessario molto numeroso per via dei tanti attori, delle tante professioni, delle tante organizzazioni, associazioni di categoria che compongono il mondo variegato della sanità ospedaliera, distrettuale, del territorio, dei Dipartimenti, delle varie specializzazioni e anche del sociosanitario, ovviamente mancano, purtroppo – per un errore fatto, ripeto – l’organizzazione, la categoria professionale che ha più dipendenti all’interno del sistema sanitario regionale. Mi riferisco agli infermieri.
Quindi questa è una mozione… Mi avvio a concludere, sapendo di aver abbondantemente superato i due minuti a disposizione, e ringrazio il Presidente per avermeli concessi, chiedendo di poter rivedere la legge che noi abbiamo fatto per inserire all’interno del Consiglio sanitario regionale la figura degli infermieri professionali, che certamente non è secondaria a nessuno per il ruolo che svolgono e soprattutto per il numero, che è straordinariamente e certamente quello maggiormente rappresentato all’interno delle varie professioni, di poter essere rappresentato all’interno del Consiglio regionale della sanità pugliese. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Naturalmente il Consiglio, che è il promotore di questa legge, può modificarla come crede, e noi siamo assolutamente favorevoli alla modifica eventuale della legge. Rimane che gli infermieri già sanno che nella concreta organizzazione degli uffici del Consiglio, per consenso generale di tutte le altre categorie presenti, sono già stati inseriti. Quindi, dal punto di vista dell’immediato coinvolgimento degli infermieri nel Consiglio sanitario, noi adotteremo degli atti interni allo stesso Consiglio che già inseriscono gli infermieri nell’attività quotidiana del Consiglio medesimo.
Rimane il fatto che se qualche consigliere deciderà, ad integrazione della legge, di correggere questa dimenticanza, ovviamente il Governo è assolutamente favorevole. Se poi ritenete che questa modifica debba essere proposta dal Governo, anche questa è una delle ipotesi sulla quale non ho alcuna particolare prevenzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, solo per dare un ordine più compiuto, chiedo ai consiglieri di parlare prima del Governo. Sono arrivati dopo Galante e Pellegrino. Io vi do la parola, però… Prego, Galante, sperando che la risposta del Presidente sia sufficiente.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. Io volevo solo sottolineare al consigliere Borraccino che non c’è stata nessuna svista della mancanza degli infermieri all’interno del Consiglio sanitario regionale perché noi, come Movimento 5 Stelle, io e il collega Mario Conca, abbiamo presentato degli emendamenti che andavano a integrare quella legge, però non sono passati. Ci fu detto: “O nell’Ufficio di Presidenza o nell’Assemblea”. Per noi, oltre agli infermieri, mancavano anche altre professioni. Non c’è stata nessuna svista. Sapevamo che mancavano alcune professioni, ma non siamo in maggioranza e quindi non sono passate le nostre osservazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Pellegrino, prego.
Speaker : PELLEGRINO.
Per completare il quadro dell’informazione al Consiglio, nel corso dell’ultima Commissione Sanità si è posto il problema partendo da una proposta di legge del consigliere Congedo e si sta già lavorando per proporre una legge emendativa che possa servire a colmare questa lacuna; lacuna che devo ricordare, però, non è soltanto riconducibile alla legge in quanto tale, ma anche al fatto che le categorie degli infermieri non hanno trovato tra di loro la sintesi necessaria per essere presenti all’interno dell’organismo. Penso che la Commissione Sanità a breve…
Io sto parlando perché manca in questo momento il Presidente della Commissione Sanità a cui sarebbe spettato fare questa precisazione. Speriamo che la Commissione vari subito il testo emendato che possa poi andare in Consiglio e coprire questa lacuna. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Mi pare che con tutte queste proposte emendative si possa votare… Non lo so, intanto è un auspicio. Votiamola e poi seguiranno gli atti conseguenti. Chi d’accordo? Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvata all’unanimità.
Punto n. 6), Conca.
Collega Conca, anche per lei valgono i due minuti. Lo dico subito, perché ho visto… Noi abbiamo letto tutto. Posso garantire. Abbiamo letto tutto. Riassumi.
Speaker : CONCA.
Siccome immagino abbiate letto tutti, e fuori ci sono un drappello di dipendenti, i cosiddetti dipendenti storici che stanno da 35 anni a svolgere quasi sempre mansioni superiori a quelle che la lettera gli aveva assegnato, è chiaro che aspettavano queste progressioni verticali che gli avrebbero consentito, nel tempo, di poter ambire ad un aumento stipendiale, ad un giusto riconoscimento dell’impegno profuso negli anni. Invece, c’è gente che è nata con la categoria A e morirà con la categoria A, come ci sono persone che sono diventate B7 Special, come se si stesse giocando al flipper, e la C la vedono come una chimera. C’è gente che, magari, adesso non avrà neanche più l’interesse a raggiungere la categoria C perché è al limite della pensione, per non perdere sotto l’aspetto economico. La cosa vera è che nel programma triennale delle assunzioni si vanno a prendere 4 posti, il 20 per cento delle 22 persone, che però stridono molto con le 62 categorie C dei precari.
Io volevo far riflettere un attimo il Consiglio su come queste persone siano state maltrattate da una politica che è stata spesso scientifica, certosina, perché qualcuno ha scalato il ranking, perché magari aveva la conoscenza giusta. Oggi dobbiamo passare a tempo indeterminato 62 precari entrati senza concorso. Oggi la Brunetta fa decadere una graduatoria del 2009 e la circolare D’Alia dava e avrebbe dato margine alla Regione per poter, magari, ricercare un altro parere di un altro Consiglio di Stato, che poteva dare un appiglio e una giusta gratificazione a questi dipendenti che sono stati bistrattati per quarant’anni, che probabilmente faranno causa alla Regione per le mansioni superiori che hanno svolto a fronte di una categoria inferiore.
Io chiedo all’assessore e alla Giunta di poter valutare ogni possibilità per dare loro il giusto riconoscimento dopo una vita spesa per la Regione Puglia, nelle sue strutture e articolazioni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi? No.
La parola all’assessore Nunziante.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e ai trasporti.
Collega, innanzitutto i 58 sono vincitori idonei di concorso.
No, sono 58 più 5. Quelli sono vincitori, attenzione, non sono precari. Sono idonei, quello che voi mi avete detto in una mozione, che noi stiamo assumendo. Poi le illustro tutto il piano assunzionale concordato con i sindacati. Le progressioni verticali risalgono ad un atto dirigenziale del 18.06.2008, n. 560. Allora dirigeva l’ufficio personale l’attuale dottoressa Gattulli. Successivamente, sono intervenute altre leggi che non consentono più una progressione verticale. Ci sono circolari, anche quella che lei ha citato della D’Alia, e io le leggo soltanto l’ultima giurisprudenza, quando il Consiglio di Stato, con una recente – parliamo del 2015 –, testualmente dice: «Si è pronunciato sulle varie proroghe legislative – il Consiglio di Stato – delle graduatorie concorsuali in scadenza, escludendo – questo lo dice il Consiglio di Stato, non io – che tali proroghe potessero riguardare anche le progressioni verticali, in quanto non possono riguardare queste progressioni per la natura pubblica del concorso, che contraddistingue il modello generale per l’accesso al pubblico impiego». Che cosa dice il Consiglio di Stato? Il concorso deve essere pubblico, l’Amministrazione può dare delle aliquote, ma mai una progressione verticale.
Quando noi abbiamo incontrato i sindacati, nel piano assunzionale abbiamo preso un accordo: il 20 per cento in più previsto dalla Madia, che a noi, Regione Puglia, si applica, e non ci dimentichiamo che le altre Regioni hanno avuto il 25 per cento del turnover precedente, noi il 75 per cento, ti dice: tu puoi fare le progressioni verticali in base a che cosa? Al 20 per cento del concorso purtroppo pubblico prorogato, che riguardava la C. Il concorso pubblico prorogato, che scadeva, la C, il 31/12/2017, per la Madia prorogato al 2018, ne rimanevano soltanto altri ventidue. Io sono costretto, per legge, perché se dovessi aumentare a mia dismisura è chiaro che non ce la farei.
Nel piano assunzionale noi che cosa abbiamo previsto? Partiamo dal fatto che assumiamo – finalmente andiamo ad aggiustare le cose – oltre 400 persone. Il Ripam lo abbiamo chiuso tutto, i vincitori. Sul Ripam ne prendiamo degli idonei 58. In più, abbiamo autorizzato il Ripam a fare delle convenzioni con i Ministeri perché potessero attingere dalla nostra graduatoria. Ne prenderà 12 il Ministero dell’interno, 68 il MiBAC, e probabilmente circa 200 il Ministero della giustizia. Come ben vedete, stiamo portando avanti il discorso che questo Consiglio aveva suggerito.
Il prossimo anno, se le cose non dovessero cambiare dal punto di vista legislativo, noi andiamo ad assumere 93 persone che sono tutti vincitori di concorso, ancorché idonei, e le posso garantire, collega Conca, che sono tutti bravi, seri e preparati.
Se lei mi vuole incontrare… Poi abbiamo dato finalmente spago, per la legge Madia, ai 285 precari che saranno immessi in servizio, regolarizzati. Abbiamo voluto dare dignità, attraverso il lavoro, anche agli invalidi. Abbiamo fatto uno sforzo: l’anno scorso 35, quest’anno ne assumiamo 25, sempre tramite un concorso. E qui andiamo alle progressioni verticali, tramite concorso. Dalla B alla C ne assumiamo 4, perché è il 20 per cento di quei 22; ne assumiamo 22 della graduatoria degli idonei, che non abbiamo più, quindi abbiamo chiuso anche quella graduatoria. E in più portiamo avanti un discorso di progressioni verticali, da C a D, e ne assumeremo 12.
In più, poiché stiamo veramente a corto di dirigenti, ne assumeremo 9 a tempo indeterminato. Se voi avete il piano assunzionale, ne vedete uno a tempo determinato, ed è colui che, tramite un avviso pubblico, dovrà prendere il posto del compianto e amato Stefano Fumarulo.
Questa è la situazione. Non riesco a capire… Io capisco le persone che per tanti anni… Però, tenga presente che non posso fare degli atti non dico illegali, ma illegittimi, altrimenti se qualcuno si sveglia e mi impugna gli atti, andiamo a finire che non hanno neanche quelli. Questo è il motivo per cui, Conca, ti ho dimostrato con le carte e su questa questione a un solo sindacato, che qui vedo in Aula, abbiamo risposto. Se fa ricorso e il magistrato ci dice che comunque… Noi assumiamo tutto quello che si vuole, per carità di Dio. Poi, un’ultima cosa. Non è vero che attualmente se io sono B7, B8 e tutti questi macelli, se io vado nella C1 io prendo meno di quello che oggi guadagno. Quindi, attenzione, perché oggi il mio plafond stipendiale è aumentato. Ecco per quale motivo ho detto, giuridicamente parlando, che è impossibile. Questo è stato riferito sia alla Giunta sia nell’incontro con i sindacati. Ieri abbiamo risposto al sindacato autonomo. Se vogliono andare a fare ricorso al magistrato noi ci… Se il magistrato ci darà torto, va bene, non è un problema. Però, oggi come oggi purtroppo sono vincolato perché le progressioni verticali, tranne quelle previste dalla Madia, del 20 per cento, non sono più previste.
Non so lei che cosa ha deciso, se lo vuol mettere ai voti o no. Presidente, poiché il consigliere vuole mettere ai voti, il Governo esprime parere contrario a questa mozione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Vuol mettere ai voti o si ritiene un po’ soddisfatto di questa… Prego.
Speaker : CONCA.
Giusto per fare una precisazione. Quando mi riferivo alle 62 categorie C mi riferivo alle 62 di 285, quindi dei precari, non ai Ripam.
Scusi, ho il programma delle assunzioni triennali. C’è scritto “stabilizzazione di tutti i precari”. A quelli mi riferisco.
Presidente, la mole… Cosa devi fare? A parte questa precisazione, io ritengo che l’aver rappresentato e dato voce al grido di dolore di 300 e rotti dipendenti, perché di questo stiamo parlando, è un atto doveroso. Non voglio addossare all’assessore Nunziante colpe che non sono sue perché provengono dal passato. Capisco che la Corte dei conti o il rispetto della norma sia sempre da prediligere, però io ritenevo che nell’alveo delle interpretazioni si potesse, in qualche maniera, bypassare le norme valorizzando le professionalità. Se domani dobbiamo rispondere alla Corte dei conti lo dovremo fare anche perché abbiamo fatto fare mansioni superiori a chi, invece, ha fascicoli di prove a dimostrazione di averle fatte e non è stato valorizzato.
Questo io voglio che si metta ai voti perché rimarrà agli atti che c’è stata una votazione contraria. Noi voteremo a favore e chi vorrà farlo si accomodi.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e ai trasporti.
Grazie, Presidente.
Due cose. Non confondiamo le mansioni superiori con la progressione verticale del 2008. Sono cose ben diverse.
No, chiedo scusa. Voi che amate la legalità, la compensazione sulle cose illegali? No. Ti prego. Le cose illegali no. Quando cambierò, probabilmente. Però tieni presente questo. A completamento di quello che ho letto giuridicamente, le graduatorie per legge, non perché lo vuole Antonio... Capendo i dolori, i drammi, tutto quello che lei ha detto, le graduatorie sono valide per tre anni. Qua noi parliamo del 18.06.2008. Abbia pazienza. Io ho potuto assumere i 22 C perché la graduatoria scadeva il 31 dicembre 2017. Per legge io ho avuto la proroga. Ma di che parliamo?
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Se il collega Conca insiste nel voto, votiamo la mozione. C’è il parere contrario del Governo.
Votiamo. Abbiamo votato tutti? Bene.
Presenti 28, votanti 28, favorevoli 10, contrari 18.
Non è approvata.
Passiamo adesso alla mozione n. 7), Perrini. Anche per te valgono sempre due minuti. Prego.
Speaker : PERRINI.
Allora “Sanità, impegnare i 70 milioni di euro per l’ammodernamento delle apparecchiature delle strutture sanitarie di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra, Montemesola”.
Il Governo ha messo a disposizione, attraverso il tavolo CIS di Taranto, nell’ambito del Progetto Salute, introdotto dal DL “Mezzogiorno” n. 243/2016, 70 milioni di euro per l’ammodernamento tecnologico delle apparecchiature e dei dispositivi medio-diagnostici delle strutture sanitarie pubbliche situate nei comuni di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola. Sempre con i 70 milioni si provvederà alla formazione e all’aggiornamento professionale del personale sanitario.
I soldi così ripartiti sono: 19 milioni verranno utilizzati per le sale operatorie, 200.000 per la terapia intensiva postoperatoria, 3 milioni per la piastra di endoscopia, 5 milioni per la radiologia, 17 milioni per la radioterapia, 4 milioni per la medicina nucleare e 540.000 per gli ecografi. In particolare, ci saranno anche degli interventi per le sale operatorie.
Tra gli strumenti diagnostici che dovrebbero essere acquistati con le risorse del progetto figurano tomografi di ultima generazione, accessori per la TAC e altre strumentalizzazioni. Il totale di tutti questi elencati è di 46 milioni di euro.
Rilevato che i fondi in questione sarebbero disponibili finalmente e sappiamo anche a quali settori sono destinati, ma allo stato attuale non conosciamo come e quando saranno spesi questi soldi dall’ASL.
Tutto ciò… Quando farete un’interrogazione mi metterò a parlare. Tutto ciò premesso e considerato, si impegna la Regione Puglia a verificare se i soldi siano realmente a disposizione e, quindi, a utilizzare. Del resto, caro Presidente, io sento un sacco di soldi che arrivano a Taranto, ma sinceramente non ne vedo mai. Voglio capire, sinteticamente, sento sempre numeri… Io leggendo qua già siamo arrivati a 70 milioni di euro. Allora, voglio capire se questa realtà è vera e se il Presidente Emiliano pubblicamente ci dice come stanno veramente i fatti.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola al Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Noi abbiamo premuto in maniera costante sul Ministero… Colonna vuoi andarti a sedere, prima che il consigliere Perrini ti rimproveri la seconda volta? Dicevo, abbiamo premuto e non appena il Ministero della salute ce l’ha consentito, sottoscrivendo il protocollo, abbiamo avviato le procedure, quindi in attesa appunto della restituzione dello stesso protocollo e del decreto di impegno delle somme, abbiamo dato indirizzo – ci vuole il visto della Corte dei conti – all’ASL di Taranto, che nel frattempo ha già predisposto i capitolati di gara ed è in procinto di bandire le gare. Sarà cura del Dipartimento fornire i dettagli del programma di acquisto non appena ricevuta l’ulteriore documentazione del Ministero della salute.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Perrini, credo che la riposta sia esaustiva e possiamo… No? La vuoi votare?
Speaker : PERRINI.
Quello che voglio dire al Presidente è che su Taranto spesso sentiamo tante situazioni, però credo che ci debba essere un’attenzione un po’ più forte da parte sua. Ho sentito “aspetteremo”, “vedremo”, però sono passati..
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Siamo stati talmente addosso a questa roba che il Ministero ha immediatamente firmato il protocollo, che però è in attesa del visto della Corte dei conti. Ora possiamo fare un salto io e lei alla Corte dei conti per accelerare il visto, però è una procedura su tutti i procedimenti di spesa. Appena arriva il visto della Corte dei conti, abbiamo già preparato le gare, quindi abbiamo messo il massimo impulso, perché abbiamo bisogno di quei macchinari. In altri casi non lo so, ma in questo caso onestamente io non ravviso nessuna perdita di tempo, soprattutto da parte della Regione.
Speaker : PERRINI.
Va bene, io vigilerò su questa situazione e poi terrò al corrente tutto…
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Se vogliamo andare a vedere alla Corte dei conti…
Speaker : PERRINI.
Io credo che tutte le cose che servono per velocizzare le cose bisogna farle. Questa è la mia…
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Però la Corte dei conti vista tutti i provvedimenti di spesa di questo genere d’Italia.
Speaker : PRESIDENTE.
Credo che possiamo considerarla esaustiva. Non votiamo.
Passiamo alla mozione n. 8, sempre Perrini, “Lavoratori Vestas”. L’assessore Leo è qui in sala.
Speaker : PERRINI.
Lavoratori Vestas. La Vestas è un’azienda danese presente sul territorio dal 1998. È leader nel settore in Italia per la produzione di pale eoliche. Nei mesi scorsi la Vestas, pur confermando buoni volumi produttivi per il 2018, pari a 1.311 pale, ha fatto sapere che non intende confermare 333 lavoratori dello stabilimento di Taranto dove si realizzano appunto le pale eoliche. Si tratta di 333 lavoratori per i quali da tempo viene chiesto un percorso di stabilizzazione affinché a loro siano date finalmente certezze occupazionali.
Considerato che la scelta della Vestas appare decisamente incomprensibile perché, invece di licenziare queste preziose maestranze che lei stessa forma e qualifica in un settore dove la preparazione e l’esperienza contribuisce alla buona qualità della produzione, dovrebbe premiarle stabilizzandole.
La Vestas, così come tante altre aziende nelle energie rinnovabili, ha ricevuto in Puglia un indubbio vantaggio grazie ad incentivi regionali ricevuti e di certo non può pensare di pagare la Puglia licenziando questi lavoratori.
Tutto ciò considerato, caro assessore e caro Presidente, voglio che la Puglia, la nostra regione, si impegni a trovare una soluzione definitiva a questa vertenza, partendo da una convocazione urgente di una task force per il lavoro.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola all’assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Il consigliere Perrini sa che abbiamo già fatto una riunione con i sindacati, con i lavoratori e con la task force. Io mi impegno ovviamente a farne un’altra, a convocare subito questa riunione. Purtroppo devo dire che il consigliere Perrini ha ragione. Molte aziende, molte ditte utilizzano questi tipi di contratti che sono atipici nell’attività aziendale, perché continuano a utilizzare questi contratti senza stabilizzare. Io penso che sia anche una perdita professionale che l’azienda compie.
Convocherò subito una riunione e affronteremo nuovamente questo problema. Grazie.
Speaker : PERRINI.
Voglio che il Consiglio regionale, il Presidente, si impegni su questa situazione, che è veramente molto strana, perché queste aziende usano le maestranze del nostro territorio, le formano, fanno trentasei mensilità, a un certo punto, dopo tre anni, manda fuori queste persone e si dice che sta assumendo altre persone. Io credo che queste persone siano state formate. Non credo che tutte 333 non sono adatte a fare questa mansione. Hanno ottenuto i finanziamenti regionali, hanno ottenuto tutte le agevolazioni che la Puglia in quegli anni ha dato, a un certo punto non è che il mercato, caro Presidente, sta perdendo delle commesse. Addirittura nel 2018 è pure positivo. E vogliono licenziare queste persone.
Allora io dico che voglio che si deve votare perché, se il Consiglio regionale – se il Presidente, invece di telefonare, ascolta – si impegna, credo che insieme questo problema lo dobbiamo risolvere, perché secondo me sta passando troppo tempo e alla fine non vorrei che queste persone vengano licenziate. Ecco perché io voglio che il Consiglio regionale deve votare.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Borraccino, hai chiesto di parlare?
Speaker : BORRACCINO.
Sì, Presidente. Io non ho chiesto di parlare, come da consuetudine, prima del Governo, perché mi sarei aspettato che su questa vicenda, che ha visto interessato anche il Partito che rappresento, il sottoscritto, attraverso la richiesta di una convocazione di una task force e di una riunione che c’è stata già in assessorato… Condivido le motivazioni del collega Perrini. Mi sarei aspettato anche dal collega Perrini, che ho invitato più volte quando abbiamo fatto questa iniziativa, che riconoscesse che su questo tema c’era anche qualche altro consigliere che, insieme a lui, si è interessato del tema. È una questione di stile. Io, quando ciò avviene, lo faccio sempre. Evidentemente ci sono stili in quest’Aula e altri stili. Il mio stile io lo continuerò a portare avanti e, quando ci sarà qualche collega che, insieme a me, si sarà interessato di qualche problema, io riconoscerò sempre il lavoro svolto in quest’Aula. Evidentemente siamo in presenza di stili differenti.
Io, ovviamente, mi associo alla richiesta del collega Perrini per quanto riguarda la richiesta di votare la mozione, ovviamente preannunciando il voto che, ovviamente, non potrà che essere a favore.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Ancora, Perrini? Che cosa è successo?
Speaker : PERRINI.
Ha ragione il consigliere Borraccino, perché questa battaglia insieme a lui l’abbiamo portata avanti, abbiamo partecipato anche a delle riunioni insieme all’assessore Leo. Mino, mi è sfuggito. Il mio stile? Io, quando giocavo a calcio, giocavo da mediano. Non facevo il regista e purtroppo ero più… Ti chiedo scusa, ma riconosco in te… anche perché questa battaglia è iniziata insieme a te.
Speaker : PRESIDENTE.
Proseguiamo con il voto. Parere favorevole del Governo.
Votiamo.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27.
È approvata.
Passiamo adesso alla mozione n. 9.
Barone, due minuti.
Speaker : BARONE.
Presidente, anche meno. Chiediamo con questa mozione in qualche modo di aiutare lo sviluppo del made in Italy, a sviluppare in pratica, anche collaborando con Puglia Sviluppo, un piano di interventi a favore appunto del made in Italy, magari dando vita a un fondo ad hoc che aiuti le piccole e medie imprese, e a mettere a disposizione, nell’ambito delle risorse POR 2014-2020, attraverso avvisi pubblici regionali, per favorire agevolazioni a favore delle start-up, di piccole e medie e micro imprese, che abbiano il loro sviluppo, la loro commercializzazione, comunque il loro ambito nel made in Italy.
Solo questo, grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola all’assessore Capone.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Come si evince chiaramente da tutta la mozione, Puglia Sviluppo ha messo insieme, con la regia della Regione, una serie di incentivi che costituisce il sistema di incentivi più organico che abbia un’agenzia di sviluppo in Italia. All’interno di quel sistema di incentivi, tutte le azioni che sono indicate nella mozione sono già presenti, nel senso che è presente il supporto all’innovazione, anzi all’innovazione e ricerca, attraverso NIDI, Titolo II, PIA e Contratti di programma. È presente il supporto all’internazionalizzazione attraverso gli stessi incentivi; è presente anche il supporto con l’ingegneria finanziaria, attraverso una serie di incentivi che sono stati individuati nella stessa mozione, che io per sintesi non ripeto, e che vanno dal Fondo di garanzia al Fondo di controgaranzia, al Fondo per i Cofidi, fino ad arrivare al …
Ora, il Fondo di microcredito aiuta peraltro proprio le piccole e medie imprese anche a sostenere piccole attività, con un prestito piccolissimo, fino alla misura di 25.000 euro che, diversamente, non potrebbero ricevere dalle banche. Tutto questo per cosa? Per una serie di settori che comprendono il made in Italy. Attivare nuovi strumenti che riguardino settori già tracciati e i cui codici ATECO sono già presenti nel sistema di incentivi sarebbe impossibile. Che cosa, però, è possibile? È possibile comunicare specificamente quali sono i codici ATECO che rientrano nell’ambito del made in Italy e che sono quelli sostanzialmente che consentono le produzioni artigianali tipiche dell’Italia, tipiche del nostro Paese; produzioni artigianali che, ripeto, però, sono tutte garantite.
Consigliera, il Governo non può che esprimere parere negativo, ma per il fatto che esistono già quegli incentivi, non bisogna crearne di nuovi. Mentre, invece, ci impegniamo come Giunta con lei a vedere se possiamo promuovere ulteriormente rispetto a quanto già non si faccia tutto quello che all’interno degli incentivi è possibile fare.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Barone, che decide? Non votiamo? La possiamo considerare superata. Okay, grazie.
Punto n. 10), Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
È una mozione che riguarda un intervento su politica internazionale. Siamo un’Assemblea legislativa e ci occupiamo anche di questo. Si tratta di esprimere una solidarietà al Rojava, praticamente il Kurdistan siriano.
La mozione, anche in questo caso, la possono leggere tutti quanti. Riassumendola brevemente, si tratta di esprimere non soltanto solidarietà, ma di chiedere al Governo italiano di condannare fermamente l’atteggiamento di Erdogan e della Turchia rispetto all’attacco inusitato perpetrato sulla regione del Kurdistan siriano, il Rojava, che grazie alle iniziative delle unità di difesa del popolo, delle unità di difesa delle donne regolarmente inquadrate nell’esercito siriano, ha portato dal 2015 ad arrestare l’avanzata dell’autoproclamatosi Stato islamico, l’Isis. Da questo punto di vista, è inaccettabile come un esercito popolare, che ha contribuito, insieme anche agli altri eserciti, tra i quali quello americano, all’arresto e a fermare l’esercito dell’Isis, del terrore e di tutto quello che ha prodotto, in una regione dove sino al 2016 convivevano pacificamente le popolazioni arabe, curde, cristiane, egizi, assiri, a dover subire degli attacchi inusitati da parte dell’esercito turco.
Questo si inquadra in una vicenda, quella siriana, che è oggetto di una guerra dal 2011, che ha prodotto – ricordiamo – 500.000 morti e che ha prodotto anche oltre 5 milioni di sfollati. Quando poi si alzano i muri di filo spinato nelle ex Repubbliche socialiste della Jugoslavia, quando si fermano nelle Nazioni dell’Ungheria queste popolazioni che fuggono da queste guerre, dobbiamo ricordarci quello che è avvenuto, dobbiamo ricordarci che si assiste ad una guerra portata avanti dalla Turchia, che è il secondo esercito della NATO, che ha uno spaventoso potenziale bellico. Purtroppo, nessuno dice niente.
Dico anche questo rispetto al fatto che la Turchia ha l’Italia come secondo partner commerciale. Rispetto a tutto questo, penso che da parte del Governo italiano ci debba essere una presa di posizione contro questi attacchi unilaterali che vengono portati su popolazioni inermi, che – ripeto, e chiudo – hanno aiutato a fermare l’avanzata dell’Isis all’interno della Siria, che era stata per due terzi occupata, sino al 2015.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Considerata la caratteristica della mozione, siccome non credo che qui ci siano dei filoturchi, penso che si possa votare favorevolmente.
Se non ci sono contrari, votiamo per alzata di mano la mozione.
È approvata all’unanimità.
Passiamo, adesso, alla n. 11). Santorsola è il primo firmatario.
Speaker : SANTORSOLA.
Grazie, Presidente.
Signori tutti, la mozione credo che sia sufficientemente esaustiva ed è stata sottoscritta dai colleghi Colonna, Borraccino e Leo, e precede una proposta di legge che ha gli stessi firmatari, in aggiunta ad altri colleghi della maggioranza, che si propone di regolamentare, di sensibilizzare la Giunta regionale e l’assessore alla sanità a favorire l’umanizzazione al momento del parto e a favorire la libertà di scelta delle donne sulla sede in cui far avvenire il parto.
Io credo che questo sia un dovere di questo Consiglio regionale, in quanto il nuovo riordino regionale rende sicuramente più cogente la necessità di favorire l’istituzione di queste case del parto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Santorsola.
Collega Di Bari, prima di dare la parola al Presidente Emiliano. Di Bari, prego.
Speaker : DI BARI.
Grazie, Presidente.
Io credo che questa mozione presentata oggi a firma anche del collega Santorsola sia ultronea, perché io ho già provveduto a depositare una proposta di legge, precedente a quella del collega Santorsola, che è del 21 settembre 2017, al n. 63536, quindi ritengo che vada discussa e portata in Commissione la mia proposta di legge.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
In modo che ne possiate tenere conto per eventuali proposte di legge, voglio ricordare che l’accordo Stato-Regioni del 16/12/2010, che ha ad oggetto “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso di nascita per la riduzione del taglio cesareo”, ha definito stringenti requisiti strutturali, tecnologici e di sicurezza per tutti i punti nascita.
Vi devo ricordare che è impossibile, è vietato dalla legge istituire un punto nascita che non sia attrezzato, per esempio, con terapia intensiva e rianimazione. Quindi, è inimmaginabile che ci possano essere dei provvedimenti che consentano, in maniera comprensibile sul piano della tradizione e della particolare importanza emotiva del momento della nascita, di sostenere e di in qualche modo agevolare la scelta del parto in casa. La scelta del parto in casa dalle linee guida del Servizio sanitario nazionale viene considerata di estremo pericolo per le donne. Quindi è inimmaginabile che la Regione Puglia possa sostenere in qualunque modo attività che non abbiano gli stessi requisiti di un punto nascita ordinario. Siamo stati costretti, alle volte, a chiudere i punti nascita in ospedale che non avevano i requisiti. Adesso mi sembra veramente difficile che si possa immaginare in qualche modo, fermo restando ovviamente che chiunque può fare quello che ritiene, però che qualunque tipo di attività agevolativa da parte della Regione di un parto in casa, in caso di incidente corrisponde ad una corresponsabilità diretta nell’eventuale evento dannoso che dovesse colpire la donna. Quindi, salvo immaginare terapie intensive, sale rianimazione e neonatologie di quartiere, cosa che allo stato non siamo in condizione di assicurare, è difficile che una normativa del genere possa essere agevolata. Anzi, colgo l’occasione per sconsigliare il parto in casa, perché esso contraddice le linee guida del Ministero. Ovviamente, come assessore alla sanità, come titolare della delega alla sanità, come Presidente della Regione non posso che rispettare e devo dire anche condividere dal punto di vista personale.
Speaker : PRESIDENTE.
Credo che le valutazioni del Presidente Emiliano siano assolutamente pertinenti e giuste. Per cui, vi invito a non votarla, a ritirarla, pur avendo capito qual è lo spirito della mozione. La mozione è ritirata.
Prima di passare al punto n. 12), c’è il collega Mennea che mi chiede di anticipare, in via del tutto straordinaria, la mozione n. 37).
Prego, collega Mennea. Ha due minuti.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente. Due minuti per chiedere alla Giunta regionale di recepire le linee guida che sono state approvate con il DPCM del 24 novembre 2017 che riguardano tutti i percorsi che devono essere predisposti all’interno delle aziende sanitarie ospedaliere per le donne vittime di violenza. È un atto che chiaramente, rispetto ai dati ISTAT e alla relazione finale approvata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, ci impone di accelerare questo recepimento perché ogni struttura sanitaria ospedaliera si attrezzi con personale qualificato e con percorsi appositi per seguire le vittime di violenza, soprattutto di violenza sessuale, maltrattamenti e stalking, che oggi non trovano alcun tipo di regola per l’assistenza adeguata a questo tipo di atto.
Chiedo che vengano subito recepite. Solo la Lombardia lo ha fatto, perché il provvedimento è di recente emanazione. Quindi, saremmo una delle prime Regioni a farlo e a dotarci di queste regole.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Mennea.
La parola al Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Con riferimento alla mozione n. 279 in discussione, si rappresenta, con riferimento agli aspetti di competenza del Servizio minori, famiglie e pari opportunità, che la Regione Puglia ha partecipato al lavoro propedeutico alla definizione delle linee guida sui tavoli di lavoro nazionali e che il nostro orientamento è positivo in margine alla proposta di cui alla mozione. Per questa ragione, provvederemo a recepire degli indirizzi nazionali, unitamente all’approvazione del nuovo Piano regionale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, che è attualmente in corso di stesura.
Speaker : PRESIDENTE.
Credo si possa mettere ai voti questa mozione.
Votiamo.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvata.
Mozione n. 12), sempre Santorsola.
Prego, Santorsola.
L’assessore Leo è qui.
Speaker : SANTORSOLA.
Grazie, Presidente.
In più occasioni con l’assessore Leo abbiamo discusso delle difficoltà che sono emerse nei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Dopo aver audito sia i dirigenti scolastici che le rappresentanze degli studenti, con il collega Borraccino e con il collega Colonna abbiamo proposto questa mozione che intende sensibilizzare la Giunta regionale e in particolar modo l’assessore Leo, visto il fatto che la Regione è concorrente nella legislazione in materia con lo Stato, io credo che l’assessorato si debba impegnare a emanare apposite linee guida che possano ridurre le discrepanze e le difficoltà la maggior parte delle volte evidenziate a carico degli studenti e a supportare in maniera adeguata i percorsi di formazione scuola-lavoro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Presidente, concordo con il consigliere Santorsola, soprattutto nel secondo e terzo punto, che noi sicuramente abbiamo già fatto, lo stiamo facendo, ma riguardo al primo “apposite linee guida” io direi più delle misure a favore, a sostegno dell’alternanza, a fare degli avvisi, assicurare risorse, perché le linee guida non ci appartengono perché di competenza esclusiva, l’alternanza scuola-lavoro e, comunque, la legge sulla “Buona Scuola”, di pertinenza esclusiva del Ministero. Però, sicuramente misure o avvisi a supporto, quindi anche delle risorse finanziarie, dell’alternanza scuola-lavoro è un impegno che il Governo assolutamente può prendere.
Grazie, consigliere.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora possiamo non procedere al voto.
Mozione n.) 13. L’assessore Capone è in Aula.
Prego, consigliere Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie.
Si tratta delle community library: chiediamo, essenzialmente e molto velocemente, lo scorrimento delle graduatorie per i progetti non finanziati. Siccome è stato un indubbio lavoro utile, ritenuto utile anche dalle pubbliche amministrazioni e dalle comunità, che hanno valutato positivamente questo avviso, e ci sono state molte domande, chiediamo che, per quanto riguarda questo avviso, ci possa essere lo scorrimento, compatibilmente con le risorse messe a disposizione, per queste community library.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Capone.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Grazie.
Rassicuro il consigliere Presidente Borraccino che sulle Community Library noi abbiamo finanziato fino a 120 milioni, incrementando l’importo con altri 100 milioni rispetto ai 20 milioni previsti originariamente, e abbiamo fatto una delibera. Ho inviato una risposta scritta, la numero 51 del 23 gennaio 2018, in cui abbiamo inserito la possibilità di utilizzare le economie al fine di finanziare tutti i progetti della strategia Smart-In. Sostanzialmente la richiesta è pienamente accolta, però c’è già la delibera, la delibera del 23 gennaio del 2018.
Speaker : PRESIDENTE.
Credo che possiamo considerarla superata, insomma. C’è già la delibera. Abbiamo già ottemperato. Volete votare? Votiamola ad adiuvandum.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
La delibera stabilisce proprio che le economie saranno riutilizzate a favore della strategia Smart-In, che comprende anche le Community. Anche le Community. Stabilire tutto sulle Community, tutte le economie che derivano sulle Community, significa privare tutto il resto della strategia di importi. Certamente cominceremo delle Community, perché tra l’altro è scritto anche nella delibera. Le prime economie che si generano… A scorrimento totale non lo sappiamo se avremo sufficienti economie, ma neanche lei lo chiede nella mozione. Non sappiamo. Di certo è che appena maturano economie, e queste potranno maturare intorno a giugno-luglio perché cominciano gli appalti e quindi si matura il ribasso, ordinariamente quei ribassi sarebbero andati nel cumulo complessivo della misura. Invece, in questo caso quei ribassi dovranno essere utilizzati nella strategia Smart-IN, a partire dalle Community.
Grazie a lei, consigliere.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Laricchia. L’assessore è in grado di rispondere.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie. Sintetizzo molto. Nella prospettiva di avvio di un nuovo programma di investimenti, abbiamo chiesto che la Giunta si impegni ad effettuare un monitoraggio delle risorse FESR per le piccole e medie imprese e le grandi imprese, con il quale i beneficiari di queste risorse che partecipano agli avvisi comunichino i dati più significativi rispetto alla crescita aziendale per almeno tre esercizi successivi all’erogazione del contributo.
Infatti, le risorse del POR FESR 2014-2020 consentono di qualificare le politiche regionali di investimento pubblico in ambiti strategici, con l’obiettivo di portare a un miglioramento delle infrastrutture e dei servizi sul territorio che possa attrarre nuovi investimenti. Nel resoconto del 30 giugno 2017 del Comitato tecnico regionale si rileva come il Fondo europeo di sviluppo regionale per il settore delle PMI e grandi imprese offra un ventaglio molto ricco di opportunità e che per l’avvio di un nuovo programma di investimenti sia opportuno, però, avere una conoscenza puntuale delle ricadute di questi strumenti sul territorio.
Siccome riteniamo che sia necessario avere dati e fonti costantemente aggiornati, ad esempio quelli relativi all’occupazione media annua, il dettaglio di volume di affari, i risultati di eventuali attività di ricerca e sviluppo, i mercati nazionali e internazionali conquistati, l’andamento della produttività media a seguito di interventi di formazione continua, e così via, con l’obiettivo semplicemente di migliorare l’efficienza della spesa e consentire all’Ufficio statistico della Regione Puglia di rielaborare i dati nell’immediatezza della rilevazione, intervenendo anche sulla normativa di riferimento dove si dovessero riscontrare delle criticità ripetute.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Capone.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Consigliera Laricchia, condividiamo totalmente la necessità di un monitoraggio costante del risultato degli investimenti. Ad onore del vero, però, dobbiamo fare alcune precisazioni. La prima precisazione è che già nel Regolamento europeo e negli strumenti attuativi del Regolamento europeo questo monitoraggio è previsto, però è previsto corrispondentemente all’espletamento delle attività relative agli incentivi erogati.
Mi spiego. Se si eroga un incentivo a un’impresa per realizzare un investimento, il risultato dell’incentivo non lo puoi avere a tre mesi dall’erogazione dell’incentivo. Lo potrai vedere quando, ultimato l’investimento, che generalmente va dai 3 ai 5 anni, si procede all’occupazione e quindi, nel frattempo, agli interventi relativi all’aumento del PIL sotto il profilo edilizio, sotto il profilo economico, di acquisto di beni e servizi.
Quindi, c’è un monitoraggio che può farsi nel breve periodo e un monitoraggio che richiede un più ampio periodo. Attraverso la funzione prevista dal Regolamento europeo si è scelto, a livello europeo, il monitoraggio di più lungo periodo, proprio a conclusione dell’investimento. Tant’è che la Regione seleziona un’apposita agenzia, programmazione per programmazione, ed è successo nelle precedenti programmazioni, ma anche in questa 2014-2020, attraverso la quale fare questo monitoraggio.
Cosa introduce, lei, nella mozione? Lei o voi, nella mozione. Introducete un obbligo per l’azienda che riceve l’incentivo di comunicare, ogni tre mesi, l’evoluzione del proprio investimento. È evidente che questo è un aggravio per l’impresa, che già ha tutti i suoi problemi burocratici. È altrettanto evidente, però, che nello spirito dell’interesse pubblico almeno come raccomandazione questa spinta, questo stimolo alle imprese lo si può fare.
Dice “ad effettuare un monitoraggio che diventi sistematico e costante, con i quali i beneficiari di tali risorse pubbliche che partecipano agli avvisi relativi comunichino i dati più significativi rispetto alla crescita aziendale”. Detto così per noi non c’è problema, nel senso che si introduce una raccomandazione. Se questo dovesse diventare un obbligo, poiché tutti gli obblighi sono previsti a pena di revoca del finanziamento, oggettivamente mi sembra eccessivo. Quindi, ci premeva chiarirci rispetto a questo.
La raccomandazione, una volta che questa mozione dovesse essere approvata, noi la inoltreremo a Puglia Sviluppo perché possa essere fatta alle imprese che ricevono gli incentivi. Oltre alla raccomandazione sarebbe oggettivamente troppo.
Se voi siete d’accordo, quindi, il nostro parere in questo senso è positivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo votarla con questa raccomandazione? Okay. Votiamo la mozione.
Favorevoli 26.
È approvata.
Adesso verifichiamo, perché non c’è l’assessore.
Collega Laricchia, prego.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente. Anche in questo caso sarò sintetica. Questa mozione si pone sulla stessa scia della precedente e interagisce sempre attraverso Puglia Sviluppo, nel senso che quello che viene richiesto è il potenziamento dell’azione informativa sul territorio perché noi riteniamo che l’attività svolta sia sicuramente fondamentale, ma possa essere potenziata. In particolare devo dire che ultimamente ho ricevuto una risposta anche a un’interrogazione che avevo depositato tempo fa in cui Puglia Sviluppo ci informava che comunque sta avviando una rete di Istituzioni sul territorio più che altro per cercare di potenziare il più possibile le sue attività e soprattutto l’informazione. Di fatto, questa mozione chiedeva proprio il potenziamento dell’azione informativa sul territorio interessando anche i Comuni. A questo punto io approfitterei di questa mozione un po’ per sapere di che si tratta esattamente questa rete che hanno in mente, perché non ho capito bene se è attiva o è in programma, di che si tratta, perché nel caso appunto è quella in qualche modo proposta anche attraverso questa mozione e quindi immagino che sarà facile anche poterci trovare d’accordo su quanto propone la mozione.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Capone, prego.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Puglia Sviluppo ha, come abbiamo detto, un grande sistema di incentivi. Questo protocollo d’incentivazione sino ad ora lo ha comunicato in vario modo sul territorio. Innanzitutto per ogni bando ci sono una serie di incontri, oltre ad utilizzare internet, ad utilizzare il sito www.sistema.puglia.it, che è un sito aggiornatissimo e con una comunicazione che credo sia tra le migliori presenti, fino ad ora ha fatto gli interventi sul territorio di comunicazione incontrando gli Ordini professionali, incontrando tutti i soggetti, le associazioni di categoria, gli imprenditori direttamente, provincia per provincia e spesso comune per comune. Ricordo il bando NIDI. Solo per il bando NIDI io ho partecipato a cento riunioni presso i Comuni.
Ovviamente, ci si rende conto facilmente che non è sufficiente questo tipo di comunicazione, perché gli operatori chiedono di avere informazioni più dettagliate, quasi fosse assistenza, ma senza sostituire gli ordini professionali, quindi senza sostituire i professionisti. Lo richiedono durante lo svolgimento delle pratiche, quindi in maniera continuativa.
D’altra parte, però, non si può organizzare un’agenzia di Puglia Sviluppo per ogni Comune. I Comuni più efficaci, d’accordo con la Regione, con l’Assessorato, con Puglia Sviluppo hanno costituito piccoli nuclei di informazione presso il proprio Comune, o d’accordo con le associazioni di categoria, per fornire tutte le informazioni necessarie. Puglia Sviluppo si è impegnata in appositi protocolli – anche senza protocollo lo farebbe comunque – a formare quei dipendenti che sono disponibili a rendere le informazioni. In tal modo, si è già costituita una rete informale di Comuni che puntualmente fanno formazione ai propri dipendenti per fornire l’assistenza sul territorio.
Quindi, direi che non è tanto la mozione che impegna Puglia Sviluppo. Puglia Sviluppo è molto impegnata. Il tema è impegnare i territori ad essere coinvolti per raccogliere questa disponibilità di Puglia Sviluppo e metterla in campo a favore della propria cittadinanza, posto che anche l’attività di formazione che Puglia Sviluppo fa è estremamente proficua. Non solo positiva, ma proprio proficua. Ci sono delle sedute specifiche che Puglia Sviluppo organizza nella sede di Modugno, con tutti gli operatori interessati, in cui i singoli responsabili di misura simulano non solo la domanda, ma anche i problemi che possono venire dalla domanda.
Quindi, in realtà, consigliera, la richiesta che si fa nella mozione è già a pieno regime in Puglia Sviluppo. Dobbiamo muoverci tutti quanti, e io lo chiedo anche a tutti i consiglieri, perché sia sempre più diffusa tra i Comuni, invece, l’opportunità di dare questa prima informazione e primo accompagnamento agli operatori che ne hanno bisogno.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie. Io sono contenta delle informazioni ricevute. Volevo solo capire, a questo punto, se può indicarci quali sono, per esempio, i Comuni che hanno già fatto questo, in maniera tale che costituiscano esempio, poi, per gli altri Comuni pugliesi. Anche perché, appunto, qualche Comune magari ci arriva un po’ da solo all’idea, però qualcun altro ha bisogno dell’esempio degli altri per poter andare avanti.
Poi, questa collaborazione è codificata in un protocollo, diceva, ma è un protocollo d’intesa o è un atto che Puglia Sviluppo stipula di altro tipo? Questo in maniera tale da fornire proprio una strada che sia da esempio ai Comuni che ancora non lo fanno.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
La ringrazio della domanda e lo dico a beneficio di tutto il Consiglio. In realtà, ci sono due diverse modalità per ottenere questo tipo di supporto da Puglia Sviluppo, seguite fino ad ora. La prima è quella del protocollo d’intesa. Esempio: il protocollo d’intesa fatto con gli ordini dei commercialisti. Hanno cominciato a fare protocolli d’intesa l’Ordine dei commercialisti di Bari e l’Ordine dei commercialisti di Lecce, anche Taranto ci ha lavorato; dopodiché, è possibile farlo con tutti gli ordini professionali. Questa è una cosa assolutamente utile, perché con quel protocollo d’intesa gli ordini professionali attivano un rapporto con Puglia Sviluppo che va a vantaggio di tutti gli associati. Non sempre, infatti, le informazioni sono utili direttamente all’imprenditore, ma frequentemente sono utili proprio al consulente, il quale non sempre si occupa di finanza agevolata e, quindi, non sempre è informato di tutte le opportunità che mettono in campo gli enti istituzionali a vantaggio degli imprenditori. Perciò, questi protocolli rafforzano le competenze e le informazioni di chi già opera nel campo della finanza agevolata e aiutano gli altri ad avere quelle prime informazioni che servono per orientare il cliente.
Con i Comuni quasi sempre si è proceduto sulla base di un’intesa informale. Perché? Perché il rapporto, in questo caso Puglia Sviluppo-Ente pubblico, è estremamente più facile: i Comuni individuano il personale che è utile, a loro avviso, formare perché realizzano una sorta di URP, di ufficio relazioni con il pubblico specializzato sulle informazioni di questo tipo, e lo mandano a Puglia Sviluppo, che lo forma e monitora l’azione attraverso una sorta di tutoraggio che Puglia Sviluppo stessa fa.
Diciamo che sino ad ora non c’è stato neppure bisogno di protocolli, perché questi enti virtuosi hanno manifestato, essi stessi, l’interesse a collaborare, mentre i protocolli si sono fatti con gli ordini professionali.
Comunque non c’è dubbio che possiamo mandare queste informazioni attraverso una nota scritta della stessa Puglia Sviluppo o dell’assessorato.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Bene. Mi pare che l’iniziativa della collega Laricchia sia stata già presa in considerazione. Seguirà questa ulteriore comunicazione. Possiamo ritenerla ritirata.
Punto n. 16). Il Presidente si è allontanato per un incontro urgente al quarto piano. Può rispondere l’assessore Ruggeri? Va bene. Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Si tratta del pagamento della sanzione per la mancata disdetta della prenotazione delle ASL. Mi dispiace che non ci sia il Presidente Emiliano, perché volevo fare una battuta su questa mozione, sempre nei due minuti, Presidente. Siccome lui dice che io sono sempre l’estremo difensore delle cose fatte nel decennio a guida del Presidente Vendola, questo è vero, ma in questo caso trattasi di una delibera del 2010 della Giunta regionale del Presidente Vendola che sto chiedendo di modificare. Poteva rappresentare l’eccezione che probabilmente conferma la regola, come qualcuno dice. Scherzi a parte, per svelenire un po’ il clima, si tratta di un problema importante in certi settori della popolazione. Si tratta della penale che si è costretti a pagare per la mancata disdetta delle prenotazioni presso i CUP, i Centri Unici per la Prenotazione. Ovviamente, per snellire le liste d’attesa, come è giusto che sia, nel 2010 furono varate alcune misure per quella che tecnicamente si definiva la pulizia delle liste d’attesa, cioè per rendere le liste d’attesa quanto più brevi possibili e cancellare eventualmente persone che avevano fatto la prenotazione e che poi non avevano disdetto rispetto a questa prestazione di cui non c’era più necessità o si era svolta in altra sede o con altre modalità, comunque tali da non rendere necessaria quella prenotazione e quindi non utilizzarla. Rispetto a questo quella delibera del 2010 della Giunta regionale poneva l’accento, oltre al metodo del recall, vale a dire che i Centri unici devono fare anche delle telefonate per verificare che le prenotazioni siano ancora valide, oltre a questo aspetto, che per legge deve fare chi gestisce le ASL o, comunque, i servizi gestiti per quanto riguarda i Centri unici per la prenotazione. Detto ciò, nell’ambito del recall si specificava questo, ma si specificava anche che le persone che non disdettavano l’appuntamento erano costrette a pagare una penale. Lo trovo anche giusto.
Il problema nasce, e noi lo segnaliamo, perché il decreto legislativo n. 124/98 – leggo un pezzettino della mozione, perché ovviamente non sono un giurista e non conosco a memoria queste cose – dice che, articolo 3, comma 15, escludono espressamente gli utenti esenti dal pagamento della quota di partecipazione al costo della prestazione a titolo di penale per mancata disdetta. Ovvero, assessore Ruggeri, che vuole rispondermi, rispetto a chi è esente dal pagamento del ticket, quindi parliamo molto spesso di soggetti ultrasessantacinquenni, in alcuni casi persone disoccupate o con reddito veramente esiguo, bassissimo, o gli esenti per malattie particolari, penso, per esempio, al tanto famoso Codice 048, per queste persone è, ovviamente, necessario non chiedere la penale, non soltanto perché questo decreto legislativo che io cito nella mozione (il n. 124/98) esclude il pagamento a queste persone della penale per la mancata disdetta, ma anche perché molto spesso si tratta di persone anziane, di persone con difficoltà. Oggettivamente, districarsi in una fase di recall che non è molto semplice... Noi chiediamo...
Sì, concludo, Presidente. So che ho sforato, ma era un po’ particolare.
Per chiedere la possibilità di togliere la penale alle persone che hanno l’esenzione totale dal ticket. Inoltre, si fanno voti all’assessore per fare in modo che ci sia una maggiore attenzione sulle operazioni di recall che deve fare chi gestisce i CUP e, nello stesso tempo, di esentare tutte le persone che hanno avuto una prestazione da svolgersi dopo i sei mesi. Oggettivamente, ricordarsi che fra sei mesi c’è una visita, quindi, nell’eventualità, dover andare a disdettare, è un po’ complicato.
Al di là di questi due aspetti secondari, l’oggetto della mozione fondamentalmente è quello della richiesta di eliminare la penale per le persone che sono esentate totalmente dalle prestazioni prestate, dove invece altri pagano il ticket.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Ruggeri.
Speaker : RUGGERI, assessore al welfare.
La mozione 257 si articola su tre punti, come lei ha ben esposto. Sul primo punto il parere è negativo, perché a escludere il pagamento della penale, come dice lei, per mancata disdetta nei riguardi degli utenti esentati dal pagamento del ticket, essendo la gran parte delle prestazioni erogata in regime di esenzione, verrebbe meno l’efficacia della sanzione. Mentre, per quanto riguarda il secondo punto, è positivo.
Lei dice “a verificare l’effettivo ed efficace funzionamento del servizio Recall per le prenotazioni presso tutte le ASL pugliesi al fine di migliorare la situazione legata alle liste di attesa nell’ambito del servizio sanitario regionale; ad escludere il pagamento della penale per mancata disdetta per quei cittadini che, essendo vista fissata la prestazione richiesta in una data, come ha detto lei adesso, superiore a sei mesi dalla prenotazione e senza essere stati contattati dal servizio Recall, non si sono presentati il giorno stabilito omettendo di annullare la prenotazione”. Su questo il parere è negativo, in quanto vi sono prestazioni programmate, ad esempio per controlli periodici annuali, per le quali un termine superiore a sei mesi dal momento della prenotazione è congruo.
Speaker : BORRACCINO.
Ma si specifica “senza essere stati contattati da Recall”.
Speaker : RUGGERI, assessore al welfare.
Sì, senza essere stati contattati da Recall. Lo specifica. Vedremo quello che si può fare, ma oggi come oggi non possiamo dare parere positivo perché ci sono visite che vengono programmate oltre i sei mesi e, di conseguenza, dobbiamo in qualche modo portare avanti questo tipo di discorso.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Ovviamente è inutile che chiedo la votazione, se c’è il parere contrario del Governo. Mi rendo conto che due punti su tre, dove fondamentalmente sui due punti c’era da intervenire, perché poi la verifica dell’effettivo ed efficace funzionamento del servizio Recall sono come quei voti che si chiedono, uno fa voti, e non si nega a nessuno… Non voglio neanche escludere che da parte dell’assessorato partiranno delle lettere a tutte le ASL in cui si chiede di verificare il servizio del recall, ma mi sarei aspettato che almeno da questo punto di vista ci fosse stato l’impegno da parte dell’assessore a dire che torneremo fra tre mesi, fra quattro mesi, fra sei mesi con una relazione che noi chiederemo alle ASL sulle attività di recall.
L’attività di recall aiuta anche molto a snellire le liste d’attesa, cosa che, mi giungono notizie, in molte parti della nostra regione viene fatta in maniera veramente molto molto al rallentatore per non dire quasi inesistente. Se l’assessore prende l’impegno a tornare fra un tempo ragionevole, quattro mesi, tre mesi, sei mesi con una relazione puntuale sulle attività di recall delle ASL io mi ritengo soddisfatto e la ritiro. Altrimenti, è un essere insensibile rispetto ad un problema che è reale, esiste. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. La mozione è ritirata.
Prego, assessore.
Speaker : RUGGERI, assessore al welfare.
Valuteremo quello che bisogna fare. Cercheremo, nei limiti del possibile, di accontentarvi.
Speaker : PRESIDENTE.
Accantoniamo il punto n. 17) perché il Presidente Emiliano insieme all’assessore Leo sono impegnati in un incontro con due aziende in difficoltà. Appena ci raggiungono la richiameremo.
Punto n. 18), sempre Borraccino. È una richiesta un po’ complicata. C’è un assessore all’urbanistica. Riguarda l’edilizia. Non so che cosa possiamo fare noi per il deprezzamento. Non c’è il Presidente. L’ho detto poco fa. Insieme all’assessore Leo sono impegnati in un incontro con due aziende in difficoltà.
Speaker : BORRACCINO.
[…] anche di un interessamento del collega Turco di questo problema. Lo dico io. Lo riconosco quando le persone si impegnano.
Speaker : PRESIDENTE.
Il deprezzamento l’abbiamo capito.
Speaker : BORRACCINO.
Se leggiamo anche la mozione c’è anche la possibilità… Posso? Oppure, se non c’è… L’assessore dall’urbanistica mi pare che ci sia, è presente. Pisicchio è sempre presente.
Il tema è caldo e si inserisce in una vicenda particolare di Taranto e del quartiere più martoriato dalla città di Taranto, il quartiere un po’ icona in negativo di quello che in questi anni, purtroppo, è avvenuto dal punto di vista della presenza impattante della grande industria nella città di Taranto.
Esiste una sentenza – non è una causa – passata in giudicato, dove viene riconosciuto un risarcimento a 120 famiglie, se non erro, che hanno subìto un deprezzamento dei propri immobili acquistati quando ancora le informazioni ambientali e, soprattutto, sanitarie di quel quartiere non erano conosciute, quindi immobili acquistati ad un certo prezzo che adesso hanno subìto una svalutazione incredibile. Quindi, paradossalmente, ci troviamo nelle condizioni che se una famiglia volesse andare via dai Tamburi per condizioni particolari di qualche componente del proprio nucleo familiare si trova anche con la beffa che, nel caso in cui volesse vendere quell’immobile, quell’immobile, praticamente, viene quasi regalato per un mercato immobiliare che vede in crisi quel settore in quel quartiere della città di Taranto.
Siccome non soltanto io, ma anche altri colleghi – citavo poc’anzi il collega Segretario della Presidenza, il collega Peppino Turco – ci siamo interessati in passato di questo problema, ritengo che su questo tema ci possa essere un’attenzione da parte del Governo regionale. È stato chiesto un risarcimento. Parliamo di circa 1 milione di euro, qualcosa in più, qualcosa in meno. Mi rendo conto che non è semplice inquadrare il problema. Mi rendo conto che la Regione non si può sostituire all’azienda, alla grande azienda che non può risarcire, perché anche in questo caso, il danno oltre alla beffa, ci troviamo di fronte all’Amministrazione controllata che non può intervenire su questioni afferenti vicende che non riguardano la loro gestione, un ingarbugliamento tutto italiano frutto di 11-12 decreti ILVA che sono stati fatti per la città di Taranto.
Io penso che sia nostro dovere analizzare questo tema e verificare possibilità che possano in parte mettere a disposizione, da parte del bilancio della Regione, un intervento per quelle famiglie, per quelle 120 famiglie che hanno promosso ricorso nei confronti dello Stato e che un tribunale italiano ha visto giudicare legittime quelle richieste.
Chiedo all’assessore Pisicchio di attenzionare questo tema e, eventualmente, se vuole, di dare una risposta in Aula, tenendo presente che questa mozione è stata presentata già lo scorso anno, quindi non da pochi giorni.
Grazie.
Speaker : PISICCHIO, assessore all’urbanistica e all’assetto del territorio.
Devo dire che comprendo e che non si può che essere d’accordo quando in una città ci sono alcuni cittadini che sono più sfortunati e che vivono un disagio, tra l’altro lo vivono sulla propria pelle, ovviamente non è che non bisogna essere attenti alle richieste. C’è da dire che il collega Borraccino conosce bene che c’è tanto lavoro che si sta svolgendo soprattutto nel quartiere Tamburi sulla riqualificazione ambientale e anche in tal senso quella dell’edilizia popolare, per esempio. Quindi, c’è l’attenzione dovuta a quello che è il problema messo in luce.
Ovviamente qui si tratta di sentenze singole, che parlano di singoli cittadini, e la competenza regionale rispetto a questo è relativa. Certamente, più che una sorta di mozione d’impegno dell’Amministrazione relativa alla richiesta di un aiuto o di forme agevolative nei confronti di questi cittadini potremmo dare delle indicazioni generali, cioè una richiesta da parte della Giunta regionale chiedendo che questi cittadini che hanno vissuto questo tipo di situazioni possano essere rinfrancati attraverso qualche forma di agevolazione. In questo momento, dal punto di vista urbanistico non potrei immaginare altre forme di percorsi.
Siamo d’accordo, quindi, sulla richiesta dell’attenzione maggiore rispetto alle vicende dei singoli, però con la riserva che oggettivamente, se il cittadino ha dovuto procedere al riconoscimento attraverso un atto giudiziario, evidentemente è un problema di alcuni e non di tutti. Comunque, l’attenzione ci deve essere e credo che l’Amministrazione possa prendere cura, modificando ovviamente la mozione così com’è, proprio perché un’attenzione andrà a realizzarsi nei confronti di questi cittadini.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Presidente, all’assessore Pisicchio io dico che, siccome non è richiesto oggettivamente nella mozione un intervento a ristoro da parte del Governo regionale, poi vedremo in sede di bilancio, di assestamento di bilancio, anche insieme al collega Turco, visto che il collega Turco fa parte della maggioranza e io non faccio parte la maggioranza. Magari può avere più possibilità di aver approvato l’emendamento.
Detto ciò, possiamo trasformarla in ordine del giorno anche perché comunque io chiedevo l’impegno a chiedere al Parlamento e al Governo nazionale di assumere ogni iniziativa e inviare questa delibera al Presidente del Consiglio dei Ministri. Possiamo anche approvarla in questo modo. Se vogliamo trasformarla in ordine del giorno la modifichiamo in ordine del giorno. Siccome non c’è un impegno concreto da parte sua, se non che farla propria e mandarla al Governo nazionale, io penso…
Trasformiamola in ordine del giorno. Tecnicamente io non so come funzioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Anch’io credo, vista la natura dell’impegno e la sollecitazione al Governo nazionale si può approvare come impegno, così com’è. Non impegna la Giunta regionale in atti amministrativi.
Speaker : BORRACCINO.
Assolutamente no.
Speaker : PRESIDENTE.
Credo che si possa fare. È un auspicio, è un impegno politico. Se siamo d’accordo, procediamo per alzata di mano onde evitare situazioni spiacevoli.
È approvata.
Andiamo alla mozione n. 19) “Inquinamento Pertusillo”. Siamo all’ambiente. Siamo, purtroppo, senza assessore competente.
Gatta dove è andato? È lì. Sulla mozione n. 20) l’assessore Nunziante è qui. Può parlare.
Speaker : GATTA.
Si tratta di una mozione che presentai nel lontano ormai 2017, che sono stato costretto a ripresentare il 20 febbraio 2018 e che oggi finalmente viene all’ordine del giorno. Si tratta della situazione relativa ai caduti nelle missioni internazionali di pace all’estero. L’Italia dal 1950 ha annoverato purtroppo drammaticamente ben 177 caduti e di questi 177 caduti italiani nelle missioni internazionali di pace ben 24 sono figli della nostra Regione. Che cosa chiediamo con questa mozione? Chiediamo sostanzialmente che possano essere estesi ai familiari dei deceduti nelle missioni internazionali di pace i benefici di cui alla legge n. 68 del 99, sia con l’abbattimento dell’età anagrafica, perché la legge n. 68 del 99 prevede alcuni limiti anagrafici per poterne godere, e sia in ordine al requisito dell’essere a carico del deceduto. Noi chiediamo che sostanzialmente questo Consiglio regionale chieda alla Giunta di far voto al Governo di modificare la legge per come è oggi estesa, per come è stata elaborata, e di estendere – ripeto – ai familiari dei deceduti, di cui un numero piuttosto congruo, ahimè, della nostra regione, quei benefici che fanno sì che si possano applicare, poi, tutte quelle condizioni e quelle agevolazioni che spettano ai lavoratori. I lavoratori, assessore Nunziante, come lei ben sa, si dividono in disabili ed in altre categorie. Nelle altre categorie rientrerebbero anche i familiari dei deceduti nelle missioni internazionali di pace. Credo che la loro missione e il sacrificio di questi eroi meriti un riconoscimento anche a favore dei familiari superstiti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola al collega Nunziante. Parere favorevole.
Votiamo per alzata di mano la mozione Gatta.
È approvata.
Passiamo, adesso, alla mozione Borraccino: “Accordo commerciale di scambio tra UE e Canada”, che può assorbire la prossima del collega Marmo.
Non dovremmo essere contrari. Prego, collega Borraccino, se la vuole illustrare. La possiamo, secondo me, assumere.
Speaker : BORRACCINO.
Un altro collega l’ha presentata?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì. C’è dopo un’altra a nome di Marmo, al punto n. 29). È identica, sostanzialmente.
Speaker : BORRACCINO.
Se il collega Marmo la vuole illustrare...
Speaker : PRESIDENTE.
Non c’è.
Siamo favorevoli.
Speaker : BORRACCINO.
Tutti lo conosciamo. È l’accordo con l’Unione Europea e il Canada.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay.
L’assessore Di Gioia vorrebbe, a conferma della nostra contrarietà...
Speaker : BORRACCINO.
Come “contrarietà”?
Speaker : PRESIDENTE.
La nostra contrarietà a quell’accordo, non alla mozione.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Voglio solo ricordare che la Giunta ha già votato una delibera su questo argomento di contrarietà, ed è una delle poche Regioni che si è espressa in questi termini. Quindi, è un di più quello di aver fatto questo tipo di attività. Però, è pure giusto...
In realtà, l’abbiamo già fatta l’attività.
Ti dico che l’abbiamo già fatta.
Speaker : BORRACCINO.
Vogliamo vedere quando l’abbiamo presentata e quando l’ha fatta...
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Te lo stavo dicendo io.
Speaker : BORRACCINO.
Detto così sembra come se noi facciamo le cose e copiamo. Siccome l’abbiamo fatta prima noi in Consiglio regionale, va bene che voi l’avete approvata, ma dire che è un di più...
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Purtroppo, mentre noi litighiamo, quei trattati rischiano di essere in vigore.
Andiamo avanti.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Per terminare quello che stavo dicendo, è un qualcosa che va ad incrementare la portata dell’operazione politica che abbiamo già fatto in Giunta. Quindi, assoluta condivisione.
Speaker : PRESIDENTE.
È uno dei firmatari del punto n. 29), che stiamo assorbendo.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente. In qualità di firmatario della mozione sul CETA, sono d’accordo all’accorpamento con quella del collega Borraccino, che ci vede, appunto, uniti nella battaglia a questo provvedimento.
Ringraziamo la Giunta per essersi già, nel contempo, attivata, ma è bene che anche il Consiglio regionale esprima una sua posizione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo contestualmente questa mozione e la n. 29), che riguardano lo stesso argomento. Votiamo per alzata di mano.
È approvata all’unanimità.
Damascelli, qua è complicato. Il n. 22), Borraccino, è complicato, qui mi dicono. Non c’è chi è competente per le sepolture qui. Questa è la prima volta.
Prego, collega Borraccino. Vediamo che cosa possiamo fare.
Speaker : BORRACCINO.
Praticamente si chiede, nell’ambito della libertà di religione, di impegnare chiaramente la Giunta regionale a individuare… Ovviamente non è che possiamo farlo noi. È un aspetto non secondario. Forse qualcuno sorride, ma ci sono molti cittadini musulmani nella nostra nazione e una logica dell’integrazione prevede anche questo.
Mi rendo conto che sono i Piani urbanistici generali dei Consigli comunali ad approvare questo, nella libertà ovviamente, ma io penso anche che, quando ci sono i documenti di indirizzo emanati dall’assessorato, ad esempio ci sono delle leggi, delle norme che sono propedeutiche per l’approvazione dei Piani urbanistici generali, nell’ambito di quell’indirizzo generale che viene portato avanti dalla Giunta regionale per fare in modo che poi le Amministrazioni comunali approvino i Piani urbanistici generali, o comunque Piani di lottizzazione, o comunque tutto ciò che prevede l’organizzazione urbanistica di un territorio, io ritengo che segnalare – perché ci sono Comuni che lo hanno fatto, per la verità sono pochi – questo problema, la possibilità di prevedere dei cimiteri per la sepoltura di cittadini musulmani, che, ripeto, rappresentano ormai una percentuale molto alta anche nella nostra Regione, io penso che così come sia garantita la libertà di culto debba essere anche garantita la libertà completa dell’espletamento di questa religione.
Noi cattolici siamo tutelati perché la nostra religione è una religione fondante e fondamentale del nostro ordinamento, della nostra nazione. Il fatto stesso che spesso si ragioni anche sulla presenza del crocifisso nell’aula, cosa che è prevista, è un aspetto. Io penso che ciò non possa limitare e non debba limitare la libertà anche di espressione delle religioni altrui. Siccome c’è un problema in molti Comuni della mancanza di un luogo per la sepoltura dei cittadini musulmani, io ritengo che un’indicazione data, ripeto, lo so molto bene, e fa bene l’assessore a specificarlo, l’ho letto nel suo labiale, che non è competenza della Regione, ma è competenza dei Comuni prevedere questa organizzazione, io ritengo che però non faremmo una cosa sbagliata, nell’ambito delle comunicazioni di massima date dall’Assessorato per la programmazione urbanistica, prevedere anche questi spazi, ritengo che non sia una cosa assolutamente sbagliata o inopportuna, anzi. Grazie se ci sarà sensibilità dall’Aula su un tema molto delicato che non porta certamente consensi, ma è un tema importante e penso che noi dobbiamo occuparci anche di queste cose.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Pisicchio, prego. È un auspicio.
Speaker : PISICCHIO, assessore all’urbanistica e all’assetto del territorio.
La questione etica e morale che pone all’attenzione dell’Aula e della sensibilità sicuramente è un tema che va guardato con la dovuta attenzione, ma che oggettivamente, in termini di competenza regionale, vedo abbastanza complicata e complessa. D’altronde, l’ha detto lei, collega, che le competenze sono di natura comunale e quando parliamo di altre religioni io immagino che noi non possiamo dare un indirizzo specifico sui mussulmani anziché qualche altro. Rispetto a questo, credo sia utile, dando la piena libertà di coscienza alle comunità comunali di rappresentare e regolamentare quanto meglio possano in questo tema.
Certo, se sarà utile nello scambio di valutazione che io personalmente potrò fare con i Sindaci delle comunità pugliesi, cercherò di sensibilizzarli a tenere aperto il canale della pluralità delle culture di religione. Onestamente, mi sembra un impegno che non vorrei che il Consiglio possa assumersi così come oggi è posta.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, parere negativo.
Prego.
Speaker : BORRACCINO.
Presidente, io non la ritiro. Chiedo che sia votata.
Speaker : PRESIDENTE.
Siamo rimasti in pochi, i fedelissimi. Proviamo per alzata di mano e conteremo rapidamente.
Il collega Turco è bravissimo a fare la conta. Dov’è? Sta qua.
Chi è favorevole alla mozione Borraccino alzi la mano. 5. Chi è contrario? Mi pare che sono di più i contrari. Bene. Io non ho problemi. Se insistete.
Passiamo alla n. 24).
È una scelta di politica industriale. Siamo in grado noi, salvaguardando...
Aspettiamo un poco. Risolviamo la questione di Liviano, che è molto simile alla questione già votata sulla vicenda del Kurdistan posta da Borraccino.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Sì, infatti, Presidente, è molto simile.
Questa è, in realtà, una dichiarazione di intenti di un gruppo di siriani profughi in Libano, che hanno chiesto alla comunità Papa Giovanni XXIII, quella di don Benzi, di farsi da tramite. È una mozione che si sta approvando in tutti i Consigli regionali d’Italia.
La richiesta, quindi, è che il Consiglio regionale della Puglia faccia questa dichiarazione di intenti a favore della pace in Siria, che è stata scritta di fatto da un gruppo di profughi siriani.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene.
Votiamo anche la mozione di Liviano D’Arcangelo, che è un pochino più arricchita. Chi è d’accordo alzi la mano. Contrari? Astenuti.
È approvata.
Adesso torniamo sulla n. 23). L’assessore Capone è in grado di dare una valutazione.
Prego, consigliere Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Ovviamente attenzione anche alle date che sono citate: questa è una mozione che è stata presentata nella scorsa tarda primavera, circa un annetto fa.
Si tratta di una richiesta che si fa alla Regione per un intervento simile a quello che è stato fatto da altre Regioni per quanto riguarda gli incentivi alle aziende, e noi in Puglia ne abbiamo due, abbiamo la Bosch e abbiamo quella che sta a Foggia che lavora per la FIAT, dovrebbe essere FTP, se ricordo bene. Ammetto la mia parziale non conoscenza, per non dire ignoranza, del tema. So soltanto, però, che noi chiediamo su questa vicenda un intervento particolare nell’ambito dell’organizzazione delle misure a sostegno delle aziende e di poter prevedere incentivi per quanto riguarda il passaggio dai motori diesel ai motori ibridi, tenendo presente che non soltanto la vicenda del dieselgate a livello internazionale ha posto il problema e un accento sull’inquinamento dei motori diesel, ma sappiamo molto bene che tantissime case automobilistiche incominciano a puntare sempre più sul motore ibrido, sulla tecnologia ibrida, sull’elettrico.
Quindi, siccome noi abbiamo due aziende che, invece, producono motori diesel, chiedevamo un po’ di tempo fa e continuiamo a chiederlo adesso se il Consiglio regionale, così come, ripeto, fatto da altre parti, da altre Regioni in Italia, possa varare delle misure atte alla diversificazione della produzione per accompagnare la produzione di Bosch ed FTP, ovviamente in un piano concordato, certamente la Regione non si può sostituire alla logica industriale di case, di multinazionali, predisponendo e mettendosi a disposizione su un processo che inevitabilmente anche Bosch ed FTP dovranno intraprendere o forse già, a me non è noto questo, hanno intrapreso. Una disponibilità da parte dell’Assessorato a mettere finanziamenti sulle misure atte alla diversificazione della produzione dei motori dal diesel all’ibrido, tenendo presente, e chiudo, che in quegli stabilimenti lavorano, tra uno e l’altro, qualche migliaio di lavoratori e quindi questo ci preoccupa anche dal punto di vista della tenuta dei livelli occupazionali.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Capone, prego.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
È evidente che la mozione sottopone un tema che è di rilevanza globale, non riguarda solo la Regione, non riguarda solo il nostro Paese, ma è di rilevanza globale. Sia pure nella narrativa lo affronta dai due punti di vista, la rete delle ricariche e d’altra parte la produzione industriale relativa ai veicoli ibridi o elettrici. Sulla rete delle ricariche la Regione Puglia ha introdotto una legge, ha approvato una legge con la quale imponeva a tutti i nuovi distributori di carburanti, se ricordate, di inserire almeno un distributore di ecocompatibile. Lo ha fatto nella convinzione che soltanto laddove le ricariche elettriche fossero diffuse all’interno delle città e anche nei distributori, nei vari distributori, si potesse generare una incentivazione della domanda di veicoli elettrici o ibridi, che diversamente sembrava essere scoraggiata proprio dalla mancanza di ricarica.
Questa legge fu impugnata dal Governo e la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di quell’articolo per violazione della libertà di iniziativa economica privata sancita dall’articolo 41 della Costituzione.
L’innovazione importante che la Puglia aveva realizzato ha visto un blocco proprio in quell’iniziativa del Governo, invece il Governo stava lavorando su un’iniziativa analoga, dopo che aveva fatto tutta quell’azione.
Sul piano delle ricariche, in ogni caso, c’è in questo momento una importante azione compiuta da ENEL anche in Puglia (Bari è una testimonianza, ma tutti i capoluoghi di provincia lo sono) proprio di diffusione del sistema di ricariche.
I motori. È vero, esiste questa produzione di parti di motore da parte di Bosch da parte di FTP, motori che sono per i diesel. C’è stato già un contatto importante e i primi tavoli di lavoro, con Bosch soprattutto, per lavorare sull’incentivazione di nuove produzioni che tenessero conto, a dire la verità, non solo dell’elettrico e dell’ibrido, ma di vari altri prodotti nell’ambito dell’automotive. Questi incontri si sono susseguiti proprio al fine di dare sicurezza ai lavoratori che sono coinvolti da queste aziende.
L’iniziativa del tavolo, la condivisione di questo percorso da parte del Consiglio sul tavolo di lavoro, che spinge queste aziende a trovare nuove attività, nuovi prodotti da realizzare qui in Puglia, è estremamente valida ed è un’iniziativa di condivisione che il Governo non può non accettare.
Il punto secondo della mozione, invece, laddove si chiede di stanziare oggi 60 milioni di euro per un’iniziativa che non è definita nella sua attività e nei suoi modelli, posto che gli incentivi vanno tutti su codice ATECO, quindi bisogna dire a che cosa li si indirizza, non è previsto un sistema di incentivazione tout court, io quella la toglierei.
Per cui, consigliere, mi permetto di dire che se ci si ferma al punto del tavolo si ha, in questo modo, una condivisione tra azione di Governo e azione del Consiglio che rafforza ulteriormente la posizione del Governo, togliendo, però, quella seconda parte.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Elimino tranquillamente la seconda parte, tenendo presente, assessore, che lo scorso anno FCA, quindi la FIAT, anche se non è più FIAT, insieme al Ministero dello sviluppo economico e insieme a qualche Regione, se non mi sbaglio il Piemonte, ma non soltanto il Piemonte, la Campania sicuramente, forse la Provincia autonoma di Trento, hanno approvato un accordo di programma proprio su questo tema che io sto sollevando per poco meno di 100 milioni di euro varati per questo programma.
Allora, siccome c’è già un’iniziativa del genere, l’approvazione della mozione può – penso – essere utile e dare anche un’indicazione al Governo regionale, a lei come assessore, nell’unanimità del Consiglio regionale per dare forza per inserire anche la regione Puglia, che ha due realtà produttive di un certo peso, per poter eventualmente implementare e allargare quell’accordo di programma che c’è stato.
Chiaramente, Presidente, è tutto stenotipato e registrato, quindi nella seconda parte, dove chiedo l’impegno, eliminiamo le ultime due righe, dove è scritto “stanziare una dotazione finanziaria […]”
Speaker : PRESIDENTE.
Esatto. Abbiamo capito.
Speaker : BORRACCINO.
…e lasciamo soltanto la prima parte, dove è scritto “promuovere un tavolo tra le imprese interessate, le università pugliesi e il CNR-Istituto Motori per assicurare un futuro produttivo a un pezzo così importante del sistema industriale pugliese e un avvenire a 3.800 persone”.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Okay.
Con questa correzione votiamo la mozione. Chi è d’accordo? Chi è contrario? Chi è astenuto?
È approvata all’unanimità.
Adesso andiamo a Damascelli. L’assessore Leo è diligentemente in Aula.
Prego, consigliere Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
Come già accennato all’assessore Leo al tempo in cui presentai la mozione e discussi di questo argomento, e l’assessore stesso mi invitava a depositare un atto, vi è la richiesta da parte della scuola secondaria di primo grado “Rutigliano-Rogadeo” di Bitonto per l’istituzione di corsi ad indirizzo musicale, che darebbe la possibilità a tanti ragazzi con una inclinazione verso questa materia di poter non diventare dei professionisti, ma quantomeno di poter dedicarsi alle attività musicali.
Vista anche la notevole portata culturale del nostro territorio in merito proprio alla materia musicale da un punto di vista storico e considerata la disponibilità del Governo a chiedere all’Ufficio scolastico regionale di poter attivare tali corsi, chiedo che sia approvata una mozione con cui si impegna la Giunta a intervenire presso l’Ufficio scolastico regionale competente in materia affinché si provveda, in tempi rapidi, all’espletamento dell’iter burocratico volto appunto alla istituzione di corsi ad indirizzo musicale già dal prossimo anno scolastico nell’istituto Rutigliano Rogadeo di Bitonto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Leo, prego.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Grazie, Presidente. Certamente il Governo si impegnerà per questa ricerca. È una iniziativa importante perché davvero c’è grandissima richiesta di corsi musicali in Puglia. Il problema sono le risorse finanziarie, perché attivare dei corsi in indirizzo musicale, con l’indirizzo musicale, costa molto e quindi bisogna fare delle scelte. Io sono convinto che la scelta per questi indirizzi è giusta, perché c’è davvero tantissima richiesta. Quindi, il Governo, il sottoscritto si impegnerà con l’USR regionale a proporre nelle varie realtà locali questo tipo di indirizzo.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo, con il parere favorevole del Governo.
È approvata all’unanimità.
Adesso prima che qui si arrivi alla mancanza di votanti, vorrei chiamare la mozione Cera, che mi pare importante, firmata da tutti, in modo da poterla votare.
Speaker : CERA.
Grazie, Presidente. Il 9 agosto scorso, come sapete, i fratelli Aurelio e Luigi Luciani di San Marco in Lamis, cittadini italiani, lavoratori infaticabili, padri di famiglia esemplari, sono rimasti vittime innocenti di un vile ed efferato agguato mafioso consumatosi nelle campagne sammarchesi a poca distanza dalla stazione ferroviaria del Comune garganico. Il fatto criminoso ha sconvolto la comunità locale e l’opinione pubblica nazionale, in modo particolare i cittadini di San Marco in Lamis, dove le due vittime erano conosciute e apprezzate per la loro integrità morale, il grande senso civico e il rispetto delle leggi dello Stato. Aurelio e Luigi Luciani, a cui sono state riconosciute anche le esequie di Stato, hanno lasciato moglie e figli in tenera età che ora restano privi di ogni sostentamento e incapaci di provvedere a se stessi.
Per questo, a nome mio e di tutti i Gruppi politici, e ringrazio per questo anche tutti i consiglieri regionali, chiedo al Governo regionale di poter intercedere presso il Ministero degli interni alla Prefettura di Foggia per accelerare l’iter previsto dalle leggi nn. 302 e 407 e che possano essere attivate le procedure per il riconoscimento di tutti i benefici previsti dalle leggi suddette in favore dei familiari di vittime innocenti della criminalità organizzata di tipo mafioso.
Per questo, auspichiamo che tale riconoscimento possa avvenire in tempi brevi anche per Aurelio e Luigi Luciani.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
L’assessore Nunziante, per altre competenze, ci faceva rilevare che c’è una legge ad hoc che prevede le procedure. Quindi, noi stiamo soltanto chiedendo di accelerare la verifica all’interno di una legge già codificata, che prevede tutti i passaggi che conosciamo.
Si sollecitano le procedure. Non stiamo chiedendo di cambiarle.
Ho capito. Se noi diciamo che quella procedura prevista dalla legge, anziché attivarla fra un anno, si possa attivare più rapidamente... Stiamo chiedendo solo questo. La tempistica definita dalla legge. Devono passare i tempi da quando avviene l’incidente.
Ferme restando...
[...] accelerarle. Dopodiché, ogni organo competente verificherà il da farsi.
Chi è d’accordo?
È approvata all’unanimità.
Passiamo a Damascelli. C’è l’assessore Leo, che credo possa rispondere. La n. 26): “Sorveglianza sanitaria in agricoltura”.
Prego, Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Leo è qui e lotta insieme a noi. Sta qui.
Speaker : DAMASCELLI.
Posso? Il comparto dell’agricoltura ha un’incidenza considerevole sull’economia della Puglia, dove le imprese del settore primario hanno un peso notevolmente superiore rispetto alla media nazionale.
La normativa vigente in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi… Sì, condivido.
Speaker : PRESIDENTE.
Pensavo che fosse un’attività legata all’agricoltura, invece qui sono competenze ASL.
Speaker : DAMASCELLI.
È agricoltura e sanità insieme.
Speaker : PRESIDENTE.
Però, ho visto che gli impegni riguardano non l’assessorato, ma le ASL…
Speaker : DAMASCELLI.
Esatto.
Speaker : PRESIDENTE.
…per cui aspettiamo l’assessore competente, appena tornerà.
Speaker : DAMASCELLI.
Va bene. Posticipiamo, allora.
Speaker : PRESIDENTE.
Invece la prossima, gli allevatori, sono di competenza.
Andiamo alla n. 28.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
Ho depositato questa mozione il 28 giugno 2017, perché in quel momento vi fu un rischio dei tagli dei contributi del Ministero all’AIA, ma questo rischio incombe da sempre. Un tempo il contributo era di 60 milioni, poi è passato a 22 milioni e ultimamente si rischiava passasse addirittura a 7 milioni.
Rammento che l’AIA (Associazione Italiana Allevatori), fondata nel 1944, ha l’obiettivo di far rinascere e sostenere la zootecnia nazionale e ad essa fanno capo ben ventisette associazioni nazionali di allevatori di specie o di razza e anche diciannove associazioni regionali, tra cui quella pugliese, l’ARA (Associazione Regionale Allevatori), e il Ministero delle politiche agricole e forestali ha sempre sostenuto le associazioni, affinché svolgessero un ruolo fondamentale nel tenere l’albero genealogico degli animali e affinché, attraverso l’importante attività svolta sul territorio, si desse un sostegno concreto alle aziende del settore zootecnico, che in Puglia sono un’importante realtà economica, ma anche alla certificazione della salubrità dei prodotti lattiero-caseari del nostro territorio per tutelare i consumatori. Il rischio, che purtroppo spesso si è presentato, quello di un quasi annullamento delle funzioni dell’AIA e quindi dell’ARA, l’Associazione Regionale Allevatori, nelle sue funzioni per mancanza di fondi che i Governi destinano alle ARA regionali e per il tramite delle regioni.
Con la mozione cosa si chiede? Di intervenire presso il Ministero delle politiche agricole e alimentari per scongiurare i tagli dei finanziamenti per il Piano nazionale dei controlli sulla produttività animale svolti dall’ARA; di agire presso i responsabili del Governo nazionale affinché siano valutate in tempi brevi le ripercussioni negative che i tagli potrebbero comportare e contrastare una riduzione delle risorse che metterebbe profondamente in crisi il sistema virtuoso dell’allevamento in Puglia portando al collasso un settore importante con ricadute negative per gli allevatori, aziende di trasformazione, ma anche i consumatori e non ultimo per tante famiglie di lavoratori che rischiano di perdere il posto.
Chiedo che sia approvata questa mozione con un piccolo emendamento. Al punto 1, dopo “impegna” eliminare le parole “annunciato di oltre 15 milioni di euro”. Il punto diventa “ad intervenire presso il Ministero per scongiurare il taglio dei finanziamenti” in modo generico, non più facendo riferimento a quello che poi non c’è più stato, ma ad un taglio che purtroppo è sempre dietro l’angolo. Grazie.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Chiarito che il provvedimento, questo atto, è comunque talmente datato da non avere un impatto reale su quella che è la situazione attuale e tra l’altro il Ministero, il Ministro in particolare, prima di andar via, ha approvato un decreto di riordino nel quale più o meno i finanziamenti saranno garantiti. Quindi, se c’è l’esigenza di fare direi uno dei comunicati stampa dedicati possiamo anche approvarlo. Diversamente, è comunque una materia già disciplinata.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo approvarlo. Favorevole. Votiamo.
È approvata all’unanimità.
La n. 29 l’abbiamo già votata e l’abbiamo assorbita. “Trattato Unione europea e Canada – CETA”. Damascelli. Anche questa qui mi pare che era similare con quella che abbiamo approvato, la numero 30, o no? Siccità in Puglia. È una cosa diversa? Okay.
Prego, Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
La mozione, depositata il 27 luglio, chiede soltanto alla Giunta regionale, considerato il grave e perdurante stato di siccità di tutto il territorio pugliese, visto anche il DDL del Mezzogiorno, che ha previsto un emendamento, approvato in Commissione bilancio del Senato, secondo cui è consentito alle aziende colpite dalla prolungata siccità, che non abbiano sottoscritto polizze assicurative, di accedere ai benefici per favorire la ripresa dell’attività, previsti dalla legge n. 102/2004; considerato che le Regioni interessate possono, pertanto, deliberare la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi atmosferici; considerato come investimento strategico sul breve periodo, il Ministero ha attivato un bando per migliorare le infrastrutture irrigue, che prevede anche una dotazione finanziaria di 600 milioni di euro, tra l’altro, con l’obiettivo di garantire più liquidità alle imprese agricole.
Per questo, è stata anche avanzata alla Commissione europea la richiesta di aumentare gli anticipi dei fondi UE della politica agricola comune fino al 70 per cento e per i pagamenti diretti fino all’85, per il sostegno nell’ambito delle misure di superficie dello sviluppo rurale.
Chiedo che la Giunta regionale provveda alla deliberazione per deliberare la proposta di declaratoria al Ministero per le politiche agricole e forestali, quindi di prevedere anche la maggiorazione di carburante, ma questo avveniva all’epoca, affinché potessero essere svolte le operazioni culturali accessorie e necessarie a sopperire alla mancanza di acqua.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Poi te la procuri.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Il tema è questo ed è molto semplice. Quando arrivano le segnalazioni della calamità, gli uffici si attivano in automatico. Quindi, non è una discrezionalità mia decidere se c’è una calamità o meno, né tantomeno è un impulso di un consigliere più solerte di un altro dire dove si deve andare a fare la verifica.
Le associazioni, i Comuni, i singoli, nel momento in cui ravvisano le condizioni previste dalla legge, attivano una procedura, alla quale si risponde nei termini di legge, che è tutta tecnica e che ha a che fare con una norma, quella della 102, che è una norma obsoleta, ma che è comunque l’unica che regolamenta questa materia.
Io, quindi, chiederei di non sottoporre al voto alcuni tipi di calamità o alcuni eventi specifici, perché credo che ci si possa dare come indirizzo di lavoro che, in presenza di una segnalazione anche dei consiglieri che sono informati sullo stato dei luoghi meglio forse anche dei tecnici, si provvede automaticamente e come le norme prevedono a fare tutte le ricognizioni.
Nello specifico, sulla calamità per la siccità sono stati attivati tantissimi procedimenti e provvedimenti, è stato incrementato il beneficio del gasolio, quindi queste sono attività già espletate con determina, sulle quali tra l’altro non ci siamo ascritti nessun merito particolare, quindi visto che è datata e visto che vale per tutte le questioni come questa, l’idea credo che sarebbe quella di non fare di questa cosa un’attività politica puntuale.
Dove ci sono dei ritardi e in alcuni casi anche delle segnalazioni utili, come quella sulla questione previdenziale ed altro, come sai, abbiamo abbondantemente recepito gli indirizzi che venivano. Quindi, soprassiederei su una cosa di 6-7 mesi fa, sapendo che su questo stiamo abbondantemente lavorando.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
La tempestività dell’atto non dipende dal sottoscritto, che l’ha depositata il 27 luglio, ma dipende purtroppo dal fatto che qui le mozioni arrivano dopo un anno a essere discusse. Per colpa di nessuno, però purtroppo si verifica questo.
Quanto, invece, al provvedimento, assessore, nessuno si vuole ascrivere alcun merito… Scusate, ragazzi. Nessuno vuole ascriversi alcun merito o nessuno vuole additare alcun demerito di altri, c’è un fatto: la calamità c’è e la procedura va attivata; le leggi ci sono, ma spesso c’è anche molta discrezionalità nell’applicazione o nell’interpretazione di una legge. Questo glielo posso assicurare più che da amministratore regionale e più che da amministratore comunale nel passato da agricoltore. Glielo posso assicurare: spesso c’è troppa discrezionalità nell’applicazione della legge.
La 102 sappiamo che è una legge del tutto sbagliata, e lo dico io. È stata approvata da un Governo di centrodestra. Non la condivido. È stata condivisa dalle organizzazioni di categoria, ma io, come operatore del settore, le posso dire che non è condivisibile, perché quasi nessuno ha la possibilità di stipulare polizze assicurative per garantire una eventuale remunerazione in caso di calamità per i propri prodotti agricoli. Però, quello che c’è da fare – noi possiamo anche non approvarla, non ha importanza – è svolgere la procedura per consentire agli agricoltori di ottenere quei benefici che la legge stabilisce, perché spesso, assessore, i funzionari dell’Assessorato ritengono che, non essendoci la possibilità di indennizzare da parte della Regione o da parte dello Stato gli agricoltori, sia inutile avviare la procedura e procedere alla deliberazione. Tuttavia, agli agricoltori sono dovuti non solo gli indennizzi, ma anche alcuni benefici come sgravi fiscali, abbuoni e sconti sugli oneri contributivi, propri e dei propri dipendenti, per i coltivatori diretti, per gli imprenditori agricoli professionali, per coloro che rientrano in determinate categorie previste dalla legge n. 102 del 2004. Ecco perché io le chiedo comunque di procedere. Come posso fare io consigliere regionale, se non attraverso…
Se lei legge la mozione, non fa nessun riferimento al lavoro dell’Assessorato, non assegna alcun rimprovero a nessuno. È molto asettica, non è un provvedimento… Però, questo le chiedo e le chiedo anche di capire con quale deliberazione di Giunta regionale si sia andati avanti e se non è stata ancora completata io chiedo, da organo politico ad un altro organo politico, di approvare un atto politico, che è la deliberazione della Giunta regionale. Soltanto questo. Mi creda, non sarà merito mio, nel modo più assoluto. Questo è scontato. È soltanto questo che volevo sollecitarle.
Speaker : PRESIDENTE.
La deliberazione di merito le verrà segnalata. Sta lì. Dopodiché, collega Damascelli, solo per precisare, io non ho nessuna responsabilità sul fatto… Però, voglio dire anche che un mese fa avevo chiesto ai consiglieri, proprio alla luce dei ritardi nel discutere le mozioni, di guardarle e verificare se ci fosse ancora l’attualità. Se uno la ripresenta pari-pari, pur essendo stati già attivati gli atti previsti, noi non ci possiamo fare nulla. Per questo discutiamo in ritardo. Non a caso avevamo detto di verificare se per caso non fossero più attuali.
Lui dice che la delibera è stata già fatta. Io voglio solo ripristinare… Non è che non sa la delibera, non è che si ricorda i numeri di tutte le delibere. Però la delibera ti arriverà fra poco, ti darà il numero.
Questa la riteniamo superata.
Andiamo alla n. 31). Anche qui, Damascelli, io ti do la parola però la questione che tu poni è abbastanza complicata. Chiedi di censurare un Ministro della giustizia, di sollevare questioni che noi non conosciamo.
Prendiamo atto delle tue valutazioni, ma non siamo in grado di verificare quello che tu qui denunci. Chiedi di promuovere l’errore del Ministero della giustizia, io non so se possiamo discuterne, di cui noi non abbiamo nessun elemento di verifica. Prendo per buone le tue informazioni, però noi qui che cosa possiamo approvare?
Speaker : DAMASCELLI.
Posso, Presidente?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : DAMASCELLI.
La questione è molto, molto delicata. È così delicata che sia il Comune di Bari sia la Regione Puglia hanno sempre, per fortuna almeno questo, ogni anno assicurato la loro presenza istituzionale. Il Presidente Emiliano, prima da Sindaco e poi da Presidente, e il Sindaco Decaro. Quello che è avvenuto ai danni delle famiglie pugliesi, quasi tutte pugliesi, è così grave e così assolutamente ingiustificabile e inaccettabile che il Consiglio regionale ha il dovere – è tutto scritto ed è tutto riportato in modo dettagliato e analitico in queste quattro pagine – di censurare anche l’atteggiamento del Ministero.
Speaker : PRESIDENTE.
Non abbiamo gli elementi per poter valutare. Noi prendiamo per buono...
Io non so se corrispondono al vero le tue valutazioni.
Speaker : DAMASCELLI.
Io non ho scritto fesserie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non sto dicendo questo. Sto dicendo che noi qua non abbiamo gli elementi...
Speaker : DAMASCELLI.
Le dico che corrispondono...
Speaker : PRESIDENTE.
Onde evitare incidenti politici, chiedo un poco di accortezza.
Speaker : DAMASCELLI.
Le dico che rispondono al vero perché su tutto questo, se vuole, io le porto, ma poi dovrà dedicarmi, non tra sei mesi di nuovo... Dobbiamo fissare da adesso una data. Io le porto tutta la documentazione necessaria a dimostrare tutto quello che è avvenuto, tutto quello che vergognosamente è avvenuto, dove purtroppo tanta gente resta impunita di un reato.
La cosa più assurda è che per un semplice refuso una persona arrestata e che doveva finalmente scontare la pena, per un semplice errore di refuso da parte del Ministero, il Ministero ha consegnato all’autorità giudiziaria francese una relazione relativa a tutt’altro caso, che non c’entrava niente con il disastro aereo di Capo Gallo. L’associazione delle vittime attende un segnale da parte delle Istituzioni territoriali e attende anche un segnale da parte nostra. Sa che agli atti del Consiglio regionale c’è questa mozione, che loro conoscono molto, ma molto bene, e attende che il Consiglio regionale si esprima su un fatto così grave e così increscioso avvenuto ai danni di coloro che hanno perso i propri cari in quella tragedia.
Io penso di aver raccontato, appunto, proprio per dare degli elementi di serenità al Consiglio regionale, tutti i dettagli di quello che è avvenuto, e ogni cosa è assolutamente sostanziata da ampia documentazione. Ho incontrato il legale dell’associazione, ho visionato personalmente la documentazione, ho incontrato le famiglie e, quindi, l’associazione, conosco molto bene questo e io chiedo soltanto di promuovere ogni azione possibile a verificare chi ha commesso questo errore, perché è stato commesso, a sostenere i familiari delle vittime della strage aerea di Capo Gallo, nella battaglia per ottenere la giustizia per i loro cari, affinché sia onorata la memoria di sedici italiani che hanno perso la vita in quel drammatico incidente, causato da gravi errori di fatto, ad oggi rimasti impuniti, nonostante sette condanne, confermate anche dalla Corte di cassazione. Quando sono stati arrestati, perché su di loro vi è un mandato di arresto europeo, nel frattempo che tale individuo fosse consegnato all’Italia, per poi far scontare la pena, purtroppo il Ministero di grazia e giustizia ha trasmesso alle autorità francesi non la relazione del procuratore generale della Corte d’appello di Palermo inerente al caso della strage di Capo Gallo, ma ha trasmesso un altro foglio, che non c’entrava nulla, ma assolutamente nulla con quel caso, quindi questa persona è stata rimessa in libertà. Questo è gravissimo.
Noi abbiamo il dovere di onorare la memoria di queste persone e abbiamo il dovere, secondo me, di approvare questo atto.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Damascelli, nessuno sta mettendo in discussione il tuo impegno, il tuo lavoro e la tua descrizione. Sto semplicemente sostenendo la tesi. Non so se nel Governo regionale c’è qualcuno che ha approfondito le questioni e siamo in grado di assumerle, perché è una mozione però siccome sono impegni molto, molto delicati impegnare un Consiglio regionale su quelle cose è complicato. Questo sto sostenendo. Non abbiamo gli strumenti per verificare esattamente quello che tu stai dicendo e hai scritto. Se c’è nel Governo qualcuno che ha verificato questi aspetti, bene. Sto semplicemente richiamando questo. Non credo che siamo nelle condizioni di assumere impegni, perché sono impegni delicati. Non stiamo scherzando. Solo questo le sto chiedendo.
Rinviamo in un secondo momento, nel momento in cui nel Governo ci sarà qualcuno che si adopererà per verificare tutto questo che viene qui descritto. Passiamo oltre.
Andiamo, invece, alla questione più concreta, che è la soppressione del passaggio a livello a Bitonto-Santo Spirito.
Speaker : DAMASCELLI.
I passaggi a livello sono punti in cui i treni incrociano la viabilità stradale e la loro funzione è quella di superare il traffico ferroviario dai veicoli, dai mezzi a due ruote e dai pedoni. Poiché il loro attraversamento rappresenta un potenziale pericolo, tutte le linee ferroviarie di nuova costruzione sono ormai progettate già con opere alternative (cavalca-ferrovia oppure sottopassi).
La Puglia è fra le regioni con il più alto numero di passaggi a livello, il che rende più insicure le sue linee ferroviarie e più rischioso il traffico veicolare con conseguenze pesanti sulla circolazione.
La Strada Provinciale 91 per Santo Spirito interseca, all’uscita dal centro abitato di Bitonto, il passaggio a livello delle ferrovie del Nord Barese, importante linea di collegamento tra Bari e Barletta con stazioni nei capoluoghi e in importanti comuni delle province di Bari e BAT e con fermate strategiche presso l’aeroporto internazionale di Bari e l’ospedale San Paolo di Bari.
La Provinciale 91 rappresenta una vitale arteria di collegamento con il capoluogo e con i quartieri marini di Santo Spirito e Palese che, soprattutto nella stagione estiva, sono meta di numerosi turisti e vedono moltiplicarsi il numero dei residenti. La sosta obbligatoria al passaggio a livello di Bitonto su via Santo Spirito in attesa del transito dei treni delle Ferrovie del Nord Barese rappresenta un grave disagio e determina la creazione di lunghe code che congestionano il traffico in ingresso e in uscita da Bitonto, sia per i veicoli privati sia per quelli del trasporto pubblico locale, con conseguenti ritardi e disservizi.
Questo problema si acuisce notevolmente nel periodo estivo, quando la mole dei veicoli diretti a Santo Spirito e Palese aumenta in misura considerevole ed ingolfa la circolazione stradale, rendendo ancor più gravosa l’attesa al passaggio a livello. Si sono registrati alcuni casi di passaggio di convogli ferroviari a barriere alzate, con comprensibile preoccupazione dei viaggiatori e degli automobilisti in attesa al passaggio a livello.
Arrivo alla conclusione.
Speaker : PRESIDENTE.
Lo ripeto: noi abbiamo letto tutto.
Speaker : DAMASCELLI.
Tale passaggio a livello, Presidente, è stato negli anni teatro di, purtroppo, vari incidenti, anche mortali. Quindi, è necessario prevedere un’opera alternativa. Nella mozione non è indicata, nella fattispecie, quale perché è allo studio delle Ferrovie del Nord Barese, della Regione, della Città metropolitana, dell’Amministrazione comunale di Bitonto la soluzione migliore.
Qualche anno fa è stato approvato all’unanimità un progetto che prevedeva un sottopasso, per un importo di 12 milioni di euro. Adesso, da pochi mesi, abbiamo appreso che può essere finanziato soltanto per 7 milioni. I fondi che l’assessore aveva previsto in Consiglio regionale non possono essere più utilizzati, mi ha comunicato in una successiva seduta presso l’assessorato, in quanto pare che i fondi derivanti dalla Città metropolitana non possano essere oggetto di cofinanziamento da parte dei fondi regionali. Quindi, l’assessorato dice che non possono essere più utilizzati dei 7 milioni a disposizione. Con questi 7 milioni il sottopasso si dice che non si può realizzare.
Noi oggi chiediamo di approvare una mozione che comunque preveda un’opera alternativa. Abbiamo valutato, anche a seguito di alcune riunioni indette dall’assessore, la possibilità di prevedere un cavalcavia, ma pare che sia impattante da un punto di vista ambientale. Sono allo studio dell’assessorato altre soluzioni alternative. Io – all’assessore l’ho detto anche in un clima di sincerità – resto un sostenitore e un fan del sottopasso, ma mi dicono che sia irrealizzabile.
Comunque, vi è la necessità di risolvere questo problema con un’opera alternativa. Quindi, chiedo che il Consiglio, una volta per tutte, possa approvare una mozione che impegni il Governo regionale a prevedere un’opera alternativa, la migliore possibile per la circolazione stradale e per la comunità bitontina.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Nunziante.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e ai trasporti.
Grazie, Presidente.
Questa è un’opera che risale a quando lei faceva l’assessore…
Speaker : PRESIDENTE.
Me lo ricordo benissimo.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e ai trasporti.
…e la situazione che propone il collega Damascelli è una situazione che lei giudicò impraticabile, perché il sottovia prevedeva delle opere idrauliche a monte che non si potevano fare.
La questione è stata affrontata con il collega ben quattro volte in questi sei mesi che io faccio l’assessore, e immagino che anche il collega Giannini l’avesse fatto prima, e ci sono state varie soluzioni. È stata scartata quella del sottovia perché costava molto: i tecnici avevano fatto un preventivo di quasi 12 milioni di euro, che noi non avevamo in bilancio. Massimo dalle economie potevano essere tolti 4 milioni, che non bastavano. Altra soluzione, sempre in una riunione di massima trasparenza, dove è intervenuto anche il Comune di Bitonto, era l’alternativa di via delle Fornaci. Però, ci furono degli ulteriori approfondimenti.
Lei, quando fece la monotematica – e torno a ringraziarla – per il giorno 9 gennaio, io dissi che i passaggi a livello andavano tolti quanto più è possibile, però non sapevo – l’avevo appreso dai giornali – che il Ministero dei trasporti avesse dato 36 milioni direttamente alla Città metropolitana. Dai giornali appresi che di questi 36 milioni di euro 7-7,5 milioni erano destinati dalla Città metropolitana, quindi noi non c’entravamo niente, a togliere il passaggio a livello della Bari-Santo Spirito.
Abbiamo fatto un approfondimento dal punto di vista tecnico-finanziario e i tecnici mi hanno risposto così: “Si evidenzia come tale intervento non risulti sommabile ad altre fonti di finanziamento, in quanto i fondi comunitari finanziano esclusivamente interventi unitari conclusivi e funzionali”. Per cui, avevamo escluso questa situazione.
Si è tentato, su proposta del collega Damascelli, di fare un sovrappasso. Però non si poteva fare, perché l’entrata, tecnicamente, creava problemi e in più c’è una villa, Villa Silos se non sbaglio, che è sotto vincolo della Sovrintendenza. Quindi, l’ultima volta che ci siamo visti, venti giorni fa, se non sbaglio, collega, si è risolto con una strada alternativa. Per cui, si procederà per quella strada. Il passaggio a livello sarà tolto, perché rientra nello spirito di sicurezza. Noi vogliamo mettere quanto più è possibile la strada ferrata in sicurezza, tenendo conto che i 115 milioni dati extra dal Ministero, una parte di questi sono devoluti alla Bari Nord per l’eliminazione di tutti i passaggi a livello, oltre alle varie forme di sicurezza.
Al momento si sta progettando per questa via alternativa. Tenga presente, collega, che la questione è relativamente della Regione, perché poi chi deve decidere è sempre il Consiglio comunale, che sembra si sia rivolto a quella strada che le fu illustrata. L’unica situazione negativa che c’è è che nel percorso di togliere il passaggio a livello c’è una costruzione abusiva. Però, proprio perché è abusiva e noi pretendiamo il rispetto della legalità, probabilmente non ci dovrebbero essere problemi.
La situazione della Bari-Santo Spirito si risolverà con quel progetto che le fu illustrato venti giorni fa con il finanziamento dei 7 milioni dateci dalla Città Metropolitana.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente. Soltanto per precisare. Quel primo progetto, che il Presidente Loizzo conosce bene, fu eliminato e a dicembre 2014 ne fu approvato un altro dall’ultimo Consiglio comunale di Bitonto, dove il Sindaco, dopo aver contattato gli uffici, ci dichiarava, ed è agli atti del Consiglio comunale, che si trattava di un progetto cantierabilissimo, testuali parole riporto, perché era stata stralciata la parte relativa all’acqua piovana della stazione Medici, ma rimaneva soltanto quella che confluiva invece al passaggio a livello e quello ci comunicavano che era cantierabilissimo. Però, occorrevano i 12 milioni di euro. Ecco perché, nel dibattito, ai 7 milioni della Città metropolitana io chiedevo l’intervento dell’assessore nel rimpinguarlo con altri 4 milioni. Poi ci ha comunicato, invece, come da nota che ha appena letto, che gli importi non possono essere sommati, quindi non c’è possibilità di cofinanziamento. Resta soltanto uno dei due, quello migliore, quello più alto, di 7 milioni.
Io avevo pensato alla soluzione del sovrappasso. Considerato che il progetto abbiamo visto che non è fattibile, e in effetti non è fattibile perché non possiamo, come dicono i tecnici, bloccare un’area e una zona con il sovrappasso, io sinceramente resto della considerazione che l’unica soluzione migliore è quella del sottopasso. Ho visto la strada ipotizzata. È un’opera alternativa, però è un’opera alternativa che non piace a nessuno. È un ripiego, ma non perché la si vuole utilizzare come ripiego. Perché non ci sono oggettivamente le possibilità. O si trovano i 12 milioni oppure non si può fare niente, si deve fare quest’altra cosa.
Io ero convinto del fatto che, con un po’ di impegno da parte di tutti, i 12 milioni si potessero recuperare. Occorre l’assenso del Consiglio comunale, tra l’altro. Ad oggi il progetto depositato in Consiglio comunale, approvato all’unanimità e depositato nella Regione Puglia, è quello del sottopasso. Quello è l’ultimo atto ufficiale approvato dal Consiglio.
Siccome la mozione non dice quale, dice “un’opera alternativa”, perché non potevo, io, da solo, stabilire se era un sovrappasso o un sottopasso o una strada laterale, non avendo le possibilità sia tecniche sia dal punto di vista della fattibilità del progetto... Nella mozione si parla di un’opera pubblica sostitutiva, non si specifica quale.
Se dovessimo riuscire tutti insieme, tanto di guadagnato, magari a convincere il Sindaco metropolitano a fare uno sforzo in più, è bene. Altrimenti, si dovrà comunque trovare una soluzione per eliminare un passaggio a livello che è sempre più un problema per la circolazione stradale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Giacché mi avete tirato in ballo, se mi permetti, non c’è dubbio che la migliore soluzione è il sottopasso. A suo tempo, quando si verificò la mancanza di un sistema di fogne bianche a Bitonto, dichiarai, all’epoca da assessore, la mia disponibilità ad aggiungere le somme necessarie per fare prima i lavori a monte e, quindi, regimentare le acque, e poi il sottopasso, nonostante questa mia disponibilità – lo dico per cronaca, ma lo sanno tutti –, dall’Amministrazione di Bitonto dell’epoca non arrivò mai nessuna risposta per poter completare il progetto sottopasso e gli interventi a monte di regimentazione delle acque. Per cui, io penso che, anziché fare soluzioni un po’ strampalate, se si potesse fare uno sforzo e tornare all’ipotesi, con risorse che non sono dei trasporti, ma che si possono trovare tra i lavori pubblici, per fare i lavori a monte di fogna bianca per Bitonto e poi seguire il sottopasso, non sarebbe male. Sarebbe la soluzione ottimale, anziché stare a cercare soluzioni che, da come le ho viste… Scusatemi questa mia interferenza. Non parlo più.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e ai trasporti.
Se potessimo trovare eventualmente risorse, che non abbiamo, quindi dovremmo andare ai lavori pubblici… Però, il problema è che noi andiamo a perdere 7 milioni. La compatibilità tra le due fonti non c’è, perché avevamo pensato… La cosa deve essere uguale per tutti. Sulla sicurezza non puoi scherzare. Cioè, il progetto è unico.
In un primo momento, Presidente, avevo pensato: 7 milioni più 4 ci andavamo. Però, lì le due fonti di finanziamento non sono cumulabili. Me l’hanno messo per iscritto proprio perché non vorrei… Ecco perché, davanti a questa situazione, l’alternativa che noi avevamo previsto andava addirittura non a 7 milioni ma, se non sbaglio, a 6, e quel milione in più era adoperato per migliorare ulteriormente la viabilità.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Mi pare che si stia lavorando nella direzione, per cui è inutile sottoporla al voto. Assumiamo questa esigenza di Bitonto, si troverà un modo per risolverla… La possiamo pure votare, tanto siamo tutti d’accordo. Il problema… Esatto… E non c’è dubbio. Senza l’approvazione del Comune non si fa niente. Non c’è il permesso a costruire, si dice in gergo tecnico. Okay? Quasi mezz’ora hai parlato su questa e sull’altra, Damascelli. Basta, adesso.
La votiamo. Chi è d’accordo?
È approvata all’unanimità.
Anche la n. 33) credo che sia un effetto… Tutti quegli atti che tu chiedi sono stati già fatti, riguardo alle calamità. È vero, assessore Di Gioia? Quella è superata perché purtroppo la stiamo discutendo ora. All’epoca era tempestiva, ma ormai quelle procedure sono state attivate.
Mozzarella DOP. Andiamo al punto n. 34). Sentiamo da Damascelli che problemi ci sono.
Speaker : DAMASCELLI.
Nella mozione – non sto a raccontare tutto, andiamo direttamente alla sintesi – è chiesto alla Giunta regionale di sostenere i produttori della mozzarella di Gioia del Colle per l’ottenimento della denominazione di origine protetta per un prodotto di qualità e tipicità indiscutibile. Al punto 2, assessore, ci sono due aspetti: la richiesta di intervento presso il Ministero e la richiesta di intervento presso l’Unione europea. Nel frattempo, la mozione, depositata il 28 settembre 2017, è superata nella parte in cui si chiede il riconoscimento al Ministero perché l’ha dato, ma mantiene la richiesta all’Unione europea.
La proporrei eliminando il punto 2 dalle parole “ad intervenire presso il Ministero delle politiche agricole” sino alle parole “alla mozzarella di Gioia del Colle e”, partendo da “a svolgere tutte le attività politiche e istituzionali presso l’Unione europea affinché il riconoscimento definitivo della designazione di origine protetta sia deliberato in tempi brevi”. All’Unione europea non è stato ancora approvato.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Io che cosa dovrei fare? Dovrei andare alla Commissione europea a sollecitare la pratica, a dire “fate presto” perché deve fare il comunicato stampa? È così? Là c’è un protocollo, c’è una burocrazia europea e ci sono delle procedure che il Ministero segue, perché l’interlocutore della Commissione non è la Regione. Onestamente faccio fatica a capire quale dovrebbe essere il mio compito. Apprezziamo l’impegno congiunto di tutti per ottenere questo bel risultato, sapete quanto abbiamo lottato contro la Campania che aveva obiettato. Il Ministero è stato dell’avviso di chiedere il riconoscimento, di fatto ha dato ragione per intero ai nostri produttori. I tempi tecnici dell’Unione europea non dipendono da noi. Ti chiederei di non metterla in votazione, perché sarebbe inapplicabile, irrealizzabile questa mozione di accelerazione di un iter già avviato.
Speaker : PRESIDENTE.
Si può aggiungere che, su proposta di Damascelli, l’assessore Di Gioia si adopererà con tutte le forze per arrivare a una definizione della questione. Che cosa possiamo fare? Tuttavia, possiamo approvarla. Va bene.
È approvata.
Sempre Damascelli, ma qui non c’è l’assessore. Insegnanti e educatori nelle scuole. È rinviata.
Quella di Gatta è rinviata.
Quella di Mennea l’abbiamo già discussa.
Passiamo alle famose bandiere di Trevisi. Qui siamo a quella trasparente.
Speaker : TREVISI.
Grazie, Presidente.
Con questa mozione chiediamo che la Regione attui lo strumento della bandiera trasparente, già presente nella regione Marche, per far sì che i territori, i Comuni possano competere sulla qualità dell’ambiente, soprattutto delle emissioni, ma anche degli altri inquinanti. Ci sarà una selezione condotta su base di punteggi assegnati ai Comuni verso campagne di monitoraggio della qualità dell’aria effettuate da un laboratorio accreditato. In questo modo, si riesce ad introdurre un riconoscimento, quello della bandiera trasparente, che può essere un mezzo di promozione del territorio per l’eccellenza della qualità ambientale, quindi anche per il livello conseguito.
Chiediamo alla Regione di impegnarsi a disciplinare con un apposito atto criteri uniformi di assegnazione di questo riconoscimento e prevedere, in sede di predisposizione dei bilanci, per i Comuni che hanno ricevuto tale riconoscimento, speciali risorse.
Grazie.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Rispetto alle bandiere, ci sono vari tipi di bandiere previste come riconoscimento delle città e vari tipi di riconoscimenti in generale. La Regione Puglia è attestata a riconoscere sicuramente quelle procedure che permettono ai vari Comuni, alle varie città di migliorare la propria qualità paesaggistica e ambientale, ma che derivino da pratiche di utilizzazione di istituti riconosciuti e pubblici.
La richiesta, invece, formulata in questa mozione, come un’altra che riguarda le Bandiere Lilla, richiede l’utilizzazione in forma diretta di istituti che a pagamento fanno questo riconoscimento, sulla base di un’attività privatistica. Pertanto, io sarei per distinguere quei riconoscimenti che, sulla base di caratterizzazioni pubbliche o, meglio, pubblicistiche, intervengono rispetto alle attività che si svolgono nei Comuni da quei riconoscimenti che, invece, richiedono l’utilizzazione di istituti privati, ovvero di istituti legati al pubblico, ma unici in Italia, che lo fanno attraverso un congruo pagamento in danaro.
Ovviamente la mozione è tesa a finalità condivisibili e condivise, pertanto confermo che la Regione Puglia, ad oggi, ha attivato una qualificazione dei sistemi territoriali e di promozione e valorizzazione turistica attraverso intese per Bandiera Blu, Bandiera Arancione, Bandiera Verde, Borghi autentici, Borghi più belli d’Italia, Bandiera EMAS ed Ecolabel, Città Slow e Vele di Legambiente. Per tutti questi sistemi di riconoscimento e di qualificazione territoriale, la Regione ha supportato spesso i Comuni che ne hanno fatto richiesta, anche perché si tratta di attività specifiche che fanno i Comuni. Ritiene, invece, di non dover supportare la logica di Bandiera Blu e Bandiera Trasparente. Bandiera Trasparente in particolare… Chiedo scusa, di Bandiera Lilla e Bandiera Trasparente. Bandiera Trasparente in particolare è stata ideata e deliberata dalla provincia di Pesaro Urbino nel 2011. La certificazione è attestata da ARPAM Marche. Quindi, non potremmo farlo noi con ARPA nostra, se non d’intesa con ARPAM Marche, che ha il brand, che ha il marchio. ARPAM Marche non lo fa gratuitamente. Io sarei del parere che noi possiamo condividere le qualificazioni e le certificazioni turistiche, sociali e ambientali purché le facciamo nell’ambito degli istituti pubblicistici.
L’idea di decidere qui in Consiglio regionale di individuare direttamente un soggetto estraneo e che si è costituito il modo per fornire questo tipo di servizio lo escluderei. Questo vale, lo ripeto, sia per Bandiera Trasparente, sia per Bandiera Lilla rispetto alla quale anche pende una medesima mozione e prima ancora una interrogazione.
Per Bandiera Lilla il problema è ancora più serio, perché lì non è l’ARPAM della Regione, ma è proprio un istituto privato, che su richiesta di informazioni della Regione Puglia ha chiesto fior di quattrini e una convenzione rilevante a trattativa privata diretta per poter procedere alla qualificazione.
Consigliere, valuti lei. Noi a queste qualificazioni stiamo procedendo e abbiamo una serie di Comuni che, ovviamente, per poter mantenere gli standard, intervengono anche con proprie attività, sia per borghi autentici, sia per le vele, tutte quelle che ho citato in precedenza. Su queste due, in particolare, non esprimerei parere favorevole qui in Consiglio regionale per l’approvazione.
Speaker : TREVISI.
[…]che ci rivolgiamo a istituti privati. Nella nostra mozione non lo leggo da nessuna parte. Sono analoghi a istituti… Anzi, dice proprio “affiancandosi a realtà tipo bandiera blu, bandiera arancione, borghi più belli d’Italia, bandiera verde e così via”. Sono istituti analoghi a quelli che già avete approvato, ma da nessuna parte dice che dovete utilizzare istituti privatistici.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Lei mi insegna, consigliere, che quando esiste un marchio non si può fare attività di plagio rispetto a quel marchio. Quindi, noi non possiamo utilizzare il marchio registrato “Bandiera Trasparente”, che è un riconoscimento scientifico-ambientale ideato e deliberato precisamente dalla Provincia di Pesaro e Urbino nel 2011.
La certificazione per la procedura dell’utilizzazione di quel marchio è stabilita in un apposito Regolamento, consigliere. Perciò le stavo dicendo di rivalutare questa situazione. La certificazione è attestata da ARPAM Marche, Università degli Studi di Urbino e Servizio ambientale della Provincia di Pesaro e Urbino e intende individuare Comuni di eccellenza ad emblema dello stato qualitativo raggiunto a livello atmosferico-ambientale, sulla base, ovviamente, degli accertamenti fatti da ARPAM Marche, che non sarà mai disponibile a cederci il marchio gratuitamente.
Primo Comune d’Italia Bandiera Trasparente nell’anno 2011 è Carpegna. Bandiera Trasparente nell’anno 2012-2013 è Monte Cerignone. Noi ci siamo informati rispetto alla pratica di riconoscimento di Bandiera Trasparente. Tutte le cose che le ho detto derivano da queste informazioni. Peggio ancora per quanto riguarda Bandiera Lilla, dove non è un ente come l’ARPA della Regione Marche, ma è addirittura un soggetto privato a gestire tutto il Regolamento – Regolamento e procedura – per il riconoscimento della Bandiera Lilla.
Ecco perché le dicevo, magari, se lei la ritira poi possiamo ragionare su come arrivare ad una qualificazione che assolva gli obiettivi che lei esplicita nella mozione, ma oggi il nostro parere su questo è sfavorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Riassumendo, Trevisi, se lei è nelle condizioni di portarci l’utilizzazione del Marchio “a gratis”, noi siamo pronti qui a farlo e mettiamo tutte le bandiere trasparenti. Però ci deve certificare che è gratis l’utilizzazione. Se lei è in grado di avere questa autorizzazione, noi procediamo. Ho capito bene?
Speaker : TREVISI.
[...] che sia gratuito, però che raggiunga quegli obiettivi: accesso libero alle spiagge per i disabili...
Speaker : PRESIDENTE.
Quello è un altro conto.
Speaker : TREVISI.
Si può trovare un nome diverso.
Va bene, la ripresento con un nome diverso.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Penso di poterci fermare qua, perché la n. 39)... Qui non c’è chi può introdurre il fattore di pressione. Non c’è l’assessore all’ambiente. Quindi, dobbiamo rinviare questa cosa complicata.
Possiamo, credo, fermarci qua. Abbiamo fatto un buon lavoro.
Non c’è il Presidente Emiliano. Dopo vengono tutte quelle del Presidente Emiliano e non saprei come fare.
Va bene, ci fermiamo qua e ci vediamo martedì 10 aprile.
La seduta è tolta.