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C.r. Puglia 19.06.18
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Revision
Speaker : .
(Segue inno nazionale)
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto.
Diamo per approvato il verbale della seduta precedente.
Ha chiesto congedo l’assessore Piemontese.
Il Governo nazionale, nella seduta del 14 giugno ultimo scorso, ha deliberato di impugnare la legge regionale n. 15 e di non impugnare la legge regionale n. 14 “Diffusione e utilizzo dei defibrillatori nella regione Puglia”.
Assegnazioni alle Commissioni.
Commissione II: Richiesta di parere deliberazione della Giunta n. 839.
Commissione V: Disegno di legge n. 100.
Commissione VII: Richiesta parere deliberazione Giunta n. 797.
Commissione IV e II (congiunte): Richiesta parere deliberazione della Giunta n. 846.
Sono pervenute interrogazioni: Trevisi: “Signora con gravi patologie provocanti enormi difficoltà di deambulazione”; Barone: “Realizzazione della piattaforma logistica ferroviaria integrata ad Incoronata”; Galante: “Ruolo dell’infermiere nelle strutture riabilitative psichiatriche”.
Mozione Barone “Impegno della Regione ad avviare nel settore turistico alberghiero attività di formazione”.
Passiamo all’ordine del giorno.
Primo punto: “Prosieguo esame proposta di legge Pentassuglia: ‘Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica’”.
Come ricorderete – prego i colleghi di prendere posto – ci eravamo fermati all’articolo 6. Quindi, riprendiamo dall’articolo 6.
Pongo in votazione l’articolo 6. Non ci sono emendamenti. Votiamo.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 30, 1 astenuto.
È approvato.
Andiamo adesso all’articolo 7. Vedo un emendamento a firma Bozzetti: “Al comma 3 dell’articolo 7 sopprimere le parole ‘ove necessario’”. Governo?
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Parere contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Parere contrario del Governo.
Votiamo l’emendamento di pagina 8.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 6, 25 contrari.
Non è approvato.
Votiamo adesso – non ci sono altri emendamenti all’articolo 7 – l’articolo 7.
Presenti 30, votanti 23, favorevoli 23, astenuti 7.
È approvato.
Articolo 8. C’è un emendamento a firma Bozzetti. È abbastanza articolato. C’è bisogno dell’illustrazione o possiamo dare la parola al Governo? Aspetti, assessore, c’è Pentassuglia che vuole parlare.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Grazie, Presidente.
Volevo chiedere al collega Bozzetti di ritirare questa riscrittura, di fatto, di questi commi. Perché? Noi abbiamo fatto sull’articolo 8 un grande lavoro di ricostruzione dell’articolo relativamente al percorso indennizzi. Poiché questa riscrittura appesantisce di fatto tutta l’attività riportata nell’articolo 8, così come l’abbiamo discussa e preparata in Commissione, diventa quasi nel ragionamento incoerente il percorso sull’indennizzo. Chiedo se gentilmente può valutare l’idea di ritirarlo avendo costruito questo percorso in maniera corretta in Commissione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Bozzetti, prego.
Speaker : BOZZETTI.
Grazie, Presidente.
In realtà, io non ho problemi a ritirarlo perché effettivamente l’articolo 8 lo avevamo condiviso e scritto insieme. Era solo, se dal punto di vista politico non siamo d’accordo, portare all’attenzione il fatto che comunque nella formulazione anche degli indennizzi alcune Regioni hanno istituito una sorta di comitato per verificare. Io ho portato l’emendamento affinché si discutesse politicamente la possibilità, eventualmente, anche di istituire questo comitato in Puglia, però non ho problemi a ritirarlo, visto che comunque l’articolo 8 era stato scritto in maniera condivisa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
L’emendamento è ritirato.
Non so se questo ragionamento vale anche per l’emendamento di pagina 10, sempre all’articolo 8, Bozzetti.
Prego, collega Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Posso essere d’aiuto. Anche qui vale il ragionamento che abbiamo fatto la volta scorsa. Al limite dobbiamo esplicitare l’ambito regionale. Vero è che il capitolo di spesa riguarda... Però, se proprio vogliamo mantenerlo, va indicato l’ente di cui al punto… Insomma, dobbiamo riportare lo stesso ragionamento, cioè fare Ente regionale e non lasciarlo qui in maniera generica. Ente gestore regionale, sì. Se il collega è d’accordo, visto che è il proponente; altrimenti, vale lo stesso ragionamento fatto in passato.
Speaker : PRESIDENTE.
Aggiungiamo “Ente gestore regionale” e questo supera questo emendamento. Okay. Credo che non ci sia bisogno di porla ai voti. Va bene, votiamo per alzata di mano questa modifica tecnica, così gli uffici sono tranquilli.
È approvata.
Non ci sono più emendamenti all’articolo 8, per cui possiamo votare l’articolo 8.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 30, astenuto 1.
È approvato.
Articolo 9.
Non ci sono emendamenti. Votiamo.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato.
Articolo 10.
C’è un emendamento di pagina 11, sempre a firma Bozzetti. Mi pare un emendamento tecnico, se capisco bene. È al comma 1. Perché aveva fatto questo? Non lo riesco a collegare. Così mi pare non indispensabile, leggendolo rapidamente. Come?
Collega Pentassuglia, prego.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Volevo chiedere al collega, volevo capire che cosa significa, perché già l’articolo 10 è riproposto. Dire “il comma 1” che è sempre dell’articolo 10 riprende sempre i dati a cui si deve far riferimento per territorio, ma è già scritto. Altrimenti dobbiamo scrivere “del presente articolo”, cioè dobbiamo fare riferimento alla stessa… È lo stesso articolo 10. Siamo solo su commi diversi.
Sì, perché fa riferimento al comma precedente, se ho capito bene. Volevo capire questa cosa.
Speaker : PRESIDENTE.
Colonna ha chiesto di parlare.
Speaker : COLONNA.
Buongiorno. Per dire che vanno semplicemente soppresse le parole di cui al comma 1, perché ovviamente ci si riferisce ai dati di cui alla proposizione precedente dello stesso comma. Si sopprimono semplicemente. I dati sono raccolti.
Speaker : PRESIDENTE.
Cancelliamo “di cui all’articolo 10” praticamente.
Il comma 1 lo propone Bozzetti di aggiungere.
Bozzetti, prego.
Speaker : BOZZETTI.
Solo per spiegare molto semplicemente la frase del secondo comma: “Forniscono alla Regione i dati di cui al comma 1”, al comma 1 del presente articolo che fa riferimento appunto ai dati. È per esplicitare rispetto al complesso dell’articolo 10 che fa riferimento anche ad altre cose. È solo un…
Speaker : PRESIDENTE.
Si riferisce ai dati di cui al comma 1 dell’articolo 10?
Speaker : BOZZETTI.
Sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Non lo so, ditemi voi.
Speaker : BOZZETTI.
Se è un problema, lo ritiro.
Speaker : PRESIDENTE.
Al comma 1 è lo stesso, perché al comma 1 vengono richiamati i dati. Non cambia molto. Va bene. Così come è scritto si riferisce a quanto previsto dall’articolo 10. Così specifica i dati del comma 1. Votiamolo.
Prego, Colonna.
Speaker : COLONNA.
Posso suggerire di sopprimere al primo comma le parole “di cui al comma 1”, perché è già ovviamente nel comma 1 quanto si sta riferendo, mentre nel comma 2, effettivamente, l’emendamento di Gianluca – pensavo si riferisse al primo – ha senso, cioè si riferisce ai dati di cui al comma precedente, cioè al comma 1, e non all’articolo 10. Però dobbiamo aggiungere a questo la soppressione delle parole “di cui al comma 1” nel primo comma, perché non hanno senso.
Speaker : PRESIDENTE.
Perché è lo stesso comma dove è disciplinato in altri. Si può cancellare la prima formulazione. È chiaro, Bozzetti?
Speaker : BOZZETTI.
Al primo comma verrebbe cassata la parte “di cui al comma 1”. La seconda frase verrebbe “i dati sono raccolti in apposite banche dati regionali”. Mentre al secondo comma, al posto del “di cui all’articolo 10”, “di cui al comma 1”, che è l’emendamento che è stato presentato.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo per alzata di mano. Si tratta di cancellare “di cui al comma 1” al comma 1 e poi al comma 2 “i dati di cui al comma 1” cancellando “articolo 10”.
Votiamo questa modifica tecnica per alzata di mano. Siamo d’accordo.
L’11 lo abbiamo già accolto con questa votazione complessiva. Abbiamo fatto una votazione per l’uno e per l’altro. Non cambia molto.
Non ci sono altri emendamenti all’articolo 10.
Votiamo l’articolo 10.
Prego, collega Gatta.
Speaker : GATTA.
Presidente, per quanto non sia fatta richiesta di emendamento sul punto, al comma 2 “sono resi accessibili a chiunque ne faccia richiesta”, io riterrei opportuno aggiungervi “e ne abbia interesse”.
Speaker : PRESIDENTE.
Al comma 2 di quale articolo?
Speaker : GATTA.
Articolo 10. Stiamo parlando dell’articolo 10? Benissimo. Dati statistici sui danni da fauna selvatica. Al comma 2 “i dati raccolti dalla Regione devono essere”...
Speaker : PRESIDENTE.
Al comma 2 abbiamo un’altra cosa. Non so che cosa hai tu.
Speaker : GATTA.
Niente, la ritiro. Era un’osservazione. Come non detto.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo l’articolo 10.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato.
Andiamo adesso all’articolo 11.
C’è un emendamento di pagina 12 a firma Bozzetti. Il Governo?
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Su questo sarebbe bene specificare quali sono le modalità con cui eventualmente dovessimo dare erogazione, insomma con quale atto, se proprio dovessimo dare parere favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Bozzetti.
Speaker : BOZZETTI.
Grazie, Presidente.
Nel comma 2 si fa riferimento alle finalità, però poi si parla dei “seguenti interventi finanziari”, ma non sono specificati quali, i “seguenti” quali? Quindi, con la formulazione presentata nell’emendamento viene semplicemente esplicitato meglio quelli che poi devono essere gli interventi in questo caso finalizzati al…
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Grazie, Presidente.
Se il Governo dà parere favorevole, chiedo di subemendare questa proposizione dell’articolato così come fatta dal collega Bozzetti perché, anziché la Regione genericamente stabilisce proprio perché bisogna fare l’atto, la Giunta regionale stabilisce le disposizioni applicative del presente articolo. Così diamo contezza di chi fa cosa. Se siete d’accordo.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, il comma viene sostituito con l’emendamento togliendo “Regione” e aggiungendo “Giunta regionale”. Okay? Va bene.
Votiamo per alzata di mano questa specifica sulla Giunta regionale, dopodiché votiamo l’articolo 11 così come è stato emendato. Non ci sono altri emendamenti, no? Adesso andiamo all’articolo 12.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato.
Articolo 12. C’è un emendamento di pagina 13, a firma sempre di Bozzetti: “Le spese sostenute per aggiungere la raccolta, il trasporto…”. L’ultimo rigo: “Le spese sostenute per lo smaltimento degli animali morti”. Invece, tu vuoi aggiungere “Le spese sostenute per la raccolta e il trasporto”. Per smaltirli li devi anche raccogliere. Non è che si possono lasciare lì e si smaltiscono. Per smaltire deve raccogliere qualcosa, sennò non lo potrebbe smaltire. Tu vuoi proprio descrivere la dinamica.
Speaker : BOZZETTI.
Era nata una discussione. Io non ho nessun problema, posso anche ritirarlo. Era proprio nata una discussione nel merito in Commissione e quindi l’avevo presentato. Lo posso tranquillamente ritirare, non ho problemi.
Speaker : PENTASSUGLIA.
La richiesta al collega era proprio questa, chiedere di ritirare, perché nella formulazione è prevista questa cosa ed è onnicomprensiva. Tra l’altro, proprio ieri, Presidente, abbiamo approvato in Commissione la legge sullo smaltimento delle carcasse, che ho già mandato in I Commissione e che lunedì, con il parere della Commissione, arriverà in Consiglio regionale anche per l’indennizzo per lo smaltimento delle carcasse. Però, se lo ritira, ringrazio il collega.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, è ritirato?
C’è alla pagina 14 un altro emendamento non molto simpatico.
Collega Bozzetti, dove li vuole sotterrare questi poveri animali morti? Sotterramento nella propria azienda. Togliamolo. Teniamoli in vita. Sta studiando, Bozzetti. È previsto dalla legge? Non credo.
Prego, assessore Di Gioia.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
In questo parere dell’ufficio si esplicita chiaramente che quello che viene spiegato da te di fatto è già riferibile all’articolo inserito nel testo, cioè l’articolo 19, comma 1, lettere b) e c). Quindi, è di fatto inutile. Secondo l’ufficio non è né più e né meno di quello che già è scritto.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Pentassuglia, voleva aggiungere qualcosa?
Speaker : PENTASSUGLIA.
Soltanto per ricordare che la riscrittura di questo articolo, grazie al lavoro del dottor Limongelli e del dottor Mongelli, del servizio Assessorato alle politiche della salute, quindi il servizio sanitario, è stato riscritto proprio in funzione del Regolamento.
Ricorderà il collega Bozzetti che questo è stato oggetto di riscrittura, perché il problema di interrare gli animali morti va fatto a talune condizioni previste dal Regolamento comunitario, che qui viene richiamato per intero. Quindi, diventa pleonastico, se questo può essere d’aiuto.
Speaker : PRESIDENTE.
[...] 28.
È approvato.
Articolo 13. Non ci sono emendamenti. Votiamo.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato.
All’articolo 14 c’è un emendamento di pagina 15, Bozzetti: “Sopprimere, come disposto dall’articolo 19 della legge n. 157”. Qual è il problema, Bozzetti? Sopprimere l’ultima frase? Va bene.
Votiamo questo emendamento di pagina 15.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato.
Votiamo l’articolo 14.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato.
Articolo 15.
Non ci sono emendamenti. Votiamo.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato.
Andiamo all’articolo 16, ultimo articolo. Bozzetti, pagina 16. È solamente un fatto tecnico.
Collega Pentassuglia, prego.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Presidente, anche se è un problema di drafting, se proprio vogliamo completare il lavoro, qui bisogna subemendarlo perché al comma 1 dell’articolo 16, se sostituiamo “articolo 3” con “articoli 3 e 11”, bisogna ricordare anche l’articolo 8, perché nella scrittura originaria l’articolo 8 era già riportato come “Norme in materia di danni provocati da fauna selvatica e indennizzo danni”. Quindi, va subemendato.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, rimane l’articolo 8.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Sì, ma vanno riportati gli articoli 3, 8 e 11.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Diventa anche questo un problema…
Speaker : PENTASSUGLIA.
Sì, un problema di drafting.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Votiamo per alzata di mano questa correzione tecnica.
Adesso votiamo l’articolo 16, ultimo articolo.
Prego, Colonna.
Speaker : COLONNA.
Per chiarezza, i capitoli restano sempre distinti. Uno si riferisce ai contributi (articoli 3 e 11), l’altro, invece, il collega Presidente Pentassuglia suggeriva di modificare l’epigrafe del richiamo l’articolo 8, perché nel lavoro fatto in Commissione e recepito in Aula abbiamo superato l’idea del risarcimento danni e, invece, acquisito il regime degli indennizzi. Invece, nel richiamare il secondo capitolo da mettere in bilancio si fa riferimento a norme in materia di danni provocati. Invece, noi dobbiamo richiamare il riferimento agli indennizzi, cioè come esplicitato nel nuovo articolo 8. È chiaro? Va riformulato il richiamo del capitolo, vero?
Dobbiamo parlare di indennizzi.
Speaker : PRESIDENTE.
Tu dici va bene la modifica 3 e 11…
Speaker : COLONNA.
Il secondo capitolo va modificato.
Speaker : PRESIDENTE.
Lasciare “indennizzo danni articolo 8”.
Speaker : COLONNA.
Perfetto.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Il riferimento all’articolo 8 lo lasciamo.
Va bene. Votiamo l’articolo 16.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato.
Ci sono dichiarazioni di voto? Collega Pentassuglia, prego.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Presidente, c’è un articolo aggiuntivo a firma Pellegrino.
Speaker : PRESIDENTE.
È ritirato. Risolto anche il problema dell’articolo aggiuntivo. Dichiarazioni di voto? Collega Pentassuglia, prego.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Presidente, molto velocemente per ringraziare il dottor Limongelli che ha seguito ogni fase di lavoro in Commissione e le organizzazioni di categoria che oltre alle audizioni hanno collaborato a costruire questo provvedimento molto, molto atteso dalle imprese agricole e di acquacoltura.
Per questo ringrazio coloro i quali si sono cimentati con me ad approfondire il tema e ringrazio l’Aula anche per aver ripreso questa mattina la discussione per il voto che vorrà dare favorevolmente a una norma attesa, che mi auguro venga rimpinguata nei capitoli di spesa perché sia un fatto di civiltà rifondere con l’indennizzo tutti i danni che vengono provocati agli imprenditori agricoli e di acquacoltura.
Grazie.
Speaker : BOZZETTI.
Grazie, Presidente.
Anche noi vogliamo comunicare il nostro voto favorevole alla legge, anche se riteniamo ci sia un unico punto che, secondo noi, lascia ancora qualche dubbio. È il riferimento all’articolo 4, dove non si fa esplicito riferimento, invece, all’articolo 19 della 157. È l’unico dubbio che spero possa non creare problemi a livello governativo. Ci tenevo a precisarlo proprio per farlo rimanere agli atti.
Detto questo, comunque ringrazio il collega che ha posto l’attenzione su questa legge. Mi preme anche dire con soddisfazione il lavoro costruttivo che è stato fatto da tutti, dalla struttura, dai colleghi di maggioranza e di opposizione, di tutto il mio Gruppo. Quando si tratta di norme che riguardano la collettività, al di là della parte politica dalla quale viene proposta, c’è sempre il buonsenso che prevale, quindi il lavoro per la collettività e per il benessere, in questo caso, degli agricoltori pugliesi.
Grazie.
Speaker : GATTA.
Presidente, dichiarazione di voto favorevole a questa proposta di legge.
Le dico subito che avrei preferito un testo molto più snello, sicuramente meno farraginoso, meno ridondante, meno appesantito dai lacci e dai lacciuoli del burocratese così imperante quando si tratta di approvare leggi di questo genere, non fosse altro perché c’è una categoria, come quella degli allevatori segnatamente, che attende una risposta concreta e celere rispetto ai danni che patisce, soprattutto in alcuni lembi del nostro territorio regionale.
Ci sono stati alcuni articoli che hanno risentito molto di questa visione molto burocratizzata di questo genere di leggi. Probabilmente, avrebbe meritato una visione un po’ più snella, un po’ più leggera, però è comunque un primo passo significativo per andare incontro alle esigenze di più categorie di cittadini pugliesi che quotidianamente pagano uno scotto molto alto rispetto a quella che è stata una colpevole disattenzione nei confronti dei danni che risentono rispetto alla fauna selvatica che fa razzia spesso di greggi e che attenta seriamente all’incolumità dei cittadini e degli operatori economici. Per cui, il voto sarà favorevole. Mi rendo conto, come è giusto che sia, che tutto è perfettibile e mi auguro che questo testo possa essere riportato in Aula per poter essere migliorato nei mesi prossimi, perché vi sono alcuni articoli che, a mio modo di vedere, meriterebbero uno snellimento e un perfezionamento soprattutto per rendere più agevole l’accesso a quello che è il meccanismo dell’indennizzo che abbiamo previsto a favore delle categorie colpite.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Colonna.
Speaker : COLONNA.
Presidente, grazie.
Io, oltre ad annunciare il voto favorevole, tengo a sottolineare l’ottimo lavoro svolto in primo luogo dal proponente, il Presidente Pentassuglia, e il lavoro svolto con una proficua collaborazione tra le strutture, il dottore Limongelli in particolare, e tutti i colleghi della IV Commissione, che hanno consentito anche di mettere sulla giusta strada alcune misure, e mi riferisco, ad esempio, all’adozione del regime dell’indennizzo piuttosto che del risarcimento. Insomma, ne viene fuori un testo molto equilibrato e puntuale, che sintetizzo a beneficio di chi sta seguendo i lavori in tre ordini di misure: la prima è la misura di prevenzione, la seconda sono le misure di controllo, la terza è lo strumento dell’indennizzo per i danni arrecati soprattutto agli operatori agricoli del settore agricolo.
Quindi, esprimo grande soddisfazione su un tema molto sentito e rimarco in particolare quanto il tema debba essere – e lo faccio rivolgendomi all’assessore Leo – sviluppato di concerto con gli enti gestori delle aree protette, e mi riferisco in particolare agli Enti parco nazionale della Murgia e del Gargano, perché lì abbiamo dei problemi in più da gestire e vanno gestiti con azioni coordinate tra Regione, ATC ed Enti parco.
A questo riguardo sottolineo come particolarmente nel territorio murgiano il tema è particolarmente sentito proprio per la proliferazione degli ungulati, in particolare dei cinghiali, che, come ho più volte rilevato, ma anche altri colleghi, il collega Stea e il collega Damascelli, abbiamo più volte sottolineato, soprattutto nel territorio murgiano questo è un tema particolarmente avvertito per danni non solo alle colture e alle produzioni agricole, ma anche per i rischi concreti posti all’incolumità delle persone, sia pedoni sia automobilisti. Quindi, da qui la mia sollecitazione alla Giunta regionale, in particolare all’assessore Leo, ad avviare azioni coordinate con l’ente Parco, perché, oltre alla vicenda legata alla cinta della città di Bari, ci sia un’azione più puntuale e più efficace con riferimento alla zona dell’ente Parco nazionale dell’Alta Murgia.
Il nostro voto è favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Stea, prego.
Speaker : STEA.
Grazie, Presidente. Solo per ringraziare tutti i colleghi di Commissione e anche l’assessore Leo Di Gioia per il lavoro svolto e nello stesso tempo per aver preso anche in considerazione un subemendamento proposto da me e da Gatta per cercare di ridurre i giorni per l’indennizzo nei confronti di chi subisce i danni, perché in un primo momento era a 180 giorni e poi con un subemendamento lo abbiamo riportato a 90 giorni.
Io esprimo un voto favorevole e spero che diamo al più presto delle risposte a chi purtroppo, quotidianamente, subisce dei danni nel nostro territorio. Grazie.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Voglio ringraziare tutti i consiglieri, il Presidente Pentassuglia in particolare che ha fortemente voluto questa norma. Io voglio segnalare una cosa molto utile della legge che abbiamo scritto: il fatto che se nel bilancio prevedremo una risorsa adeguata per poter soddisfare i danni finalmente emergeranno le richieste. Ad oggi non venivano prodotte richieste di risarcimento danno perché si sapeva bene che non c’era né una norma né eventualmente un ente che era in grado di far fronte a questa cosa. Nel momento in cui avremo l’emersione delle richieste e quindi l’entità dei danni sarà anche più facile predisporre i piani per gli abbattimenti controllati, più in generale per fare quei piani che ad oggi ISPRA non ci consente di fare perché se andiamo a valutare qual è l’entità dei danni prodotti, di fatto, è pressoché zero con l’attuale norma e con la inconsistenza del fondo per il ristoro dei danni stessi. Quindi, questa legge avrà l’effetto di compensare sicuramente quelli che hanno il danno, ma anche di consentire a noi di costruire quei piani di attingimento, quei piani di abbattimento che possono essere utili a prevenirli anche poi i danni e a controllare la fauna che in alcuni casi non siamo in grado, come sistema Puglia, di monitorare e controllare.
Grazie a tutti. Il lavoro adesso si trasferirà in sede di bilancio dove ci vorrà una dotazione iniziale che consenta alla legge di essere credibile ed utilizzabile.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso votiamo l’intero articolato di legge. Prego.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 42.
È approvato.
Adesso dovrei passare al punto n. 2), però ho fatto un calcolo. Siamo in 25.
Siamo arrivati a 26? Okay. Io ne ho contati 25. Se voi avete un’altra matematica ditemelo. Se c’è qualche consigliere che si aggira per le stanze ditemelo, sennò è inutile votare e andiamo al punto n. 6).
Aspettiamo che arrivi qualche ritardatario.
Passiamo al punto n. 6): “Norme in materia di Politica Regionale dei Servizi per le Politiche Attive del Lavoro”.
La parola al Presidente Santorsola.
Speaker : SANTORSOLA, relatore.
Grazie, Presidente.
Colleghi consiglieri, in considerazione del mutato quadro normativo nazionale in materia di lavoro, con il presente disegno di legge si intende procedere alla ridefinizione di un sistema regionale delle politiche per il lavoro in cui la Regione mantiene le funzioni di indirizzo, coordinamento e vigilanza sulle politiche regionali. Per l’occupazione e per l’attuazione delle stesse si avvale di una rete regionale dei servizi costituita da agenzia regionale per le politiche attive per il lavoro (ARPAL) quale ente tecnico-operativo e strumentale dotato di personalità giuridica e piena autonomia organizzativa, finanziaria, patrimoniale, gestionale e contabile, sottoposta ai poteri di indirizzo, vigilanza e controllo dalla Regione Puglia, dai centri per l’impiego pubblici, quali articolazioni operative funzionali dell’agenzia, dai soggetti pubblici e privati accreditati ai servizi per il lavoro ai sensi della legge regionale n. 25 del 2011 e dei relativi regolamenti attuativi n. 28 del 2012 e n. 34 del 2012.
Al termine dell’approfondimento in Commissione, al quale hanno contribuito le rappresentanze sindacali, il 29 maggio ultimo scorso il disegno di legge è stato approvato a maggioranza dai componenti della VI Commissione, dopo ampia discussione, che ha riguardato in particolare la dotazione di personale dell’agenzia, con l’approvazione di alcuni emendamenti, frutto anche del recepimento di suggerimenti di drafting. Si rimette, pertanto, il provvedimento all’Aula per la sua trattazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi? Prego, collega Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente e colleghi, sapete bene qual è la posizione del Gruppo che rappresento in merito all’istituzione delle agenzie e fossimo di fronte a un altro argomento avremmo anche votato contro, però voteremo favorevolmente questa legge, nonostante noi siamo convinti che le attività potevano ben essere gestite dall’assessorato e che i dipendenti potevano essere dipendenti dell’assessorato e della Regione, piuttosto che di un’agenzia. Se la maggioranza ha voluto procedere in questo senso, non faremo altro che accompagnare questa vostra volontà.
Voglio dire anche che siamo soddisfatti dell’impegno che ha assunto l’assessore, in nome del Governo regionale, per prendersi cura di quei formatori che, comunque, sono di ausilio agli uffici per l’impiego, perché penso che i provvedimenti del Consiglio debbano raggiungere la felicità collettiva, piuttosto che la felicità di una parte. Per cui, con quell’ordine del giorno che io credo sottoporremo al voto a valle del voto della legge regionale sicuramente avremo fatto anche oggi un buon lavoro. Quindi, il nostro voto sarà favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Dobbiamo attendere un poco per sistemare l’ultimo emendamento pervenuto in questo momento; il tempo di catalogarlo e procedere alle fotocopie.
Ci sono già emendamenti all’articolo 1. Allora, spero che vi abbiano distribuito i testi.
Cominciamo dall’articolo 1… Prego? Sono? Non ce ne sono più. Ovviamente, da questo momento non si possono più presentare. Possiamo procedere? Allora, siamo all’articolo 1. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto.
All’articolo 1 c’è un emendamento di pagina 1 a firma Bozzetti, con cui si chiede di correggere al comma 4 la lettera r). Collega Bozzetti, vuoi… Il Governo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Riguardo all’osservazione, va bene, senza specificare a quale fine vanno promosse le intese. Cioè, sostanzialmente fino a “promuove intese con gli organismi di controllo territoriale dell’INPS, dell’INAIL e dell’articolazione territoriale dell’Ispettorato del lavoro”. Sin qui andrebbe bene. Insomma, questo lo si può approvare tranquillamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Come fin qui? Non c’è nient’altro. Questo è.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Sì, okay. Perfetto. Quello era forse presentato dopo. Okay. Va bene così. Perfetto.
Speaker : PRESIDENTE.
Con il parere favorevole del Governo, pongo in votazione l’emendamento di pagina 1, con cui si chiede di aggiungere la lettera r) all’articolo 1. Non ci sono più emendamenti.
Presenti 30, votanti 29, favorevoli 28, contrari 1, astenuti 1.
È approvato.
Votiamo adesso l’articolo 1.
Presenti 33, votanti 27, favorevoli 27, 6 astenuti.
È approvato.
Articolo 2. Non ci sono emendamenti. Votiamo.
Presenti 34, votanti 33, favorevoli 33, 1 astenuto.
È approvato.
Articolo 3. Votiamo.
Presenti 37, votanti 36, favorevoli 36, 1 astenuto.
È approvato.
Articolo 4.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 34, 1 astenuto.
È approvato.
Articolo 5.
Presenti 37, votanti 36, favorevoli 36, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 6.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 34, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 7.
Presenti 35, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 5.
È approvato.
All’articolo 8 c’è un emendamento di pagina 2 a firma Bozzetti.
Speaker : BOZZETTI.
Grazie, Presidente.
L’emendamento in questione nasce perché, così come rilevato anche durante la discussione in Commissione, con l’abrogazione della legge n. 19/99, all’articolo 18 di questa legge, che adesso viene abrogata all’interno di questo disegno di legge, venivano meno e si creava un vuoto normativo in riferimento a quelle che sono le controversie collettive gestite, sostanzialmente, nell’ambito dei propri territori provinciali di competenza.
Per questo, abbiamo presentato un primo emendamento all’interno della Commissione, che è quello poi oggi inserito nel testo di legge, ovvero la lettera t), gestire le controversie collettive, ma dal nostro punto di vista è opportuno riportare, così come era presente all’interno della legge n. 19, l’intera frase. Secondo noi, è più opportuno per specificarlo. Quindi, andiamo ad integrare “gestire le controversie collettive nell’ambito del territorio provinciale”, fermo restando che rimane, ovviamente, competenza dell’ARPAL, attraverso un proprio atto interno, la gestione delle crisi collettive, del doverle smistare nell’ambito dei propri uffici all’interno del proprio territorio provinciale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Governo è contrario. Il Presidente Marmo desidererebbe capire il perché. Non so se è possibile.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Non è opportuna questa precisazione di questo genere atteso che, a seguito dell’abrogazione del decreto legislativo n. 469/1997, il decreto legislativo, abrogando interamente il 469 del 1997, ha di fatto riportato in capo alla Direzione territoriale del lavoro la competenza in materia di licenziamenti collettivi, esercitato fino a quella data dalle Regioni. Di fatto, quindi, esiste un vuoto normativo che non consente in alcun modo alle Regioni di legiferare attribuendo competenze di cui la Regione non è titolare. Quindi, non possiamo inserire questo emendamento, perché la Regione, non essendo titolare, noi andremmo comunque a esercitare un potere che non è nostro, quindi andremmo a creare confusione su questo.
Questa è la motivazione, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente, per comprendere, siamo ancora al comma 1 dell’articolo 8, dove è specificato: “L’ARPAL è un ente tecnico, operativo e strumentale che opera a supporto della Regione nell’ambito delle competenze assegnate – competenze assegnate – all’Assessorato regionale al lavoro e provvede a – tra le altre cose – gestire le controversie collettive”. Il collega Bozzetti dice “a gestirle a livello provinciale”. Siccome è una competenza che l’assessore nell’articolo prevede che siano competenze dell’assessorato, e l’ARPAL fa da assistenza all’assessorato, allora o deve togliere la lettera t) “gestire le controversie collettive”, oppure aggiungere “anche nell’ambito del territorio provinciale”, perché di fatto in tutte le crisi aziendali la Regione, con la sua task force, si ritrova a gestire quelle funzioni. Anzi, probabilmente ci dovremmo domandare la task force per l’occupazione che fine fa con l’approvazione di questa legge e con la nascita dell’Agenzia.
Quindi, non è una funzione che la Regione non ha. Questa è una funzione che ha, tanto è vero che l’avete messa alla lettera t). Dovete decidere se gestire solo le crisi collettive, le controversie collettive a livello regionale oppure anche a livello provinciale.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Colonna, prego.
Speaker : COLONNA.
Presidente, il Presidente Marmo dice bene, però non è contraddetto quello che dice il Presidente Marmo dal testo proposto, perché poi, effettivamente, l’ARPAL è un ente strumentale, che supporta l’assessorato, nella gestione anche delle controversie collettive.
Aggiungo, in riferimento all’emendamento proposto, che mi sembra davvero ultroneo, sebbene il collega Amati avrebbe riserve, però nel linguaggio forense, di uso comune, nel linguaggio forense è ormai recepita come prassi questa cosa qui, il riferimento all’ambito provinciale in quanto è poi nella definizione dell’assetto organizzativo, come anche nei punti precedenti è precisato, che l’organizzazione dell’Agenzia può articolarsi per ambiti territoriali ottimali e, quindi, di conseguenza, ambiti territoriali magari su base provinciale che supportino sempre la Regione, l’assessorato nella gestione delle crisi collettive.
Non è il caso di aggiungere altro rispetto a quello che è già scritto.
Speaker : PRESIDENTE.
Anch’io credo che una volta che l’ARPAL ha la competenza sulle controversie, ovunque dovessero sorgere, se ne deve occupare. Poi dipende dalla natura dell’azienda, se ha una dimensione regionale o provinciale. Può avere anche una dimensione comunale. Per cui, se ha una competenza si deve occupare di tutte le vertenze al di là del territorio dove possono sorgere.
Io credo che si possa lasciare così com’è, collega Bozzetti. L’ARPAL si occupa delle controverse. Non si occupa di quelle regionali o provinciali. Si occupa laddove nascono le controversie.
Prego, Bozzetti.
Speaker : BOZZETTI.
Grazie, Presidente. In realtà credevo che la questione fosse già stata ampiamente chiarita anche in Commissione, ma probabilmente così non è stato.
L’articolo 18 del presente disegno di legge al primo comma, lettera a), abroga la legge n. 19 del 5 maggio 1999 regionale. Nell’ambito di questa legge era specificato che le controversie collettive venivano gestite nell’ambito del territorio provinciale. Che cosa vuol dire? Che questa legge dava ad alcuni uffici delle Province la possibilità di gestire alcune piccole controversie collettive.
Adesso, nel momento in cui viene abrogata questa legge, ovviamente decade questa possibilità che la Regione aveva dato attraverso questa legge. Che cosa vuol dire? Vuol dire che tutte le controversie ricadono in capo alla task force regionale, ovviamente.
L’intento qual è? L’intento era quello, attraverso questo emendamento, di lasciare, tramite l’ARPAL, che attraverso un suo atto interno lo andava a definire in maniera più specifica, ma lasciare già nel disegno di legge la competenza delle controversie collettive su base provinciale, quindi lasciare la possibilità a chi già fa questo da ormai numerosissimi anni di continuare a fare questo servizio, di dare questo servizio.
In Commissione era passata solo la prima parte dell’emendamento presentato. Io mi ero impegnato a ripresentarlo per specificare meglio l’ambito di competenza. Sia chiaro, questa è una posizione politica. Se l’assessore e la maggioranza decidono di volerlo lasciare così, significa che poi vigileremo se ci sarà un atto interno effettivamente che andrà a definirlo nel rispettivo ambito provinciale. Dal nostro punto di vista, è più corretto specificarlo all’interno della legge proprio perché lo prevedeva già una legge regionale che, venendo abrogata, è venuta meno.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Intanto, come ho già detto, la Regione Puglia, le Regioni non sono delegate a gestire le controversie, però l’articolo 34 del 150/2015 ha creato un vuoto normativo nella competenza delle Regioni. Di fatto, si continua a gestire la competenza in questione in attesa che lo Stato introduca una norma correttiva.
Intanto la task force gestisce le aree di crisi complessa, quindi sta su quel tavolo, non gestisce le controversie. Quindi, noi dobbiamo aspettare che il Governo nazionale emani questa norma e colmi questa lacuna, in modo che la Regione a un certo punto si sganci da queste controversie, perché ribadisco che non è di competenza della Regione… No, io penso che sia opportuno lasciarlo in quanto, siccome c’è questo vuoto normativo… Ho capito. Io penso di essere stato abbastanza chiaro.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
In realtà è la lettera t) che andrebbe eliminata, proprio tutta, perché il collega Bozzetti evoca una disciplina antica e nel frattempo tanta acqua è passata sotto i ponti. Supera anche il riferimento nazionale che portò alla legge del 1999, che non esiste più. L’agenzia di cui stiamo discutendo non ha alcuna competenza. Peraltro, c’è il rischio di ritornare in Consiglio regionale, dopo l’approvazione, perché ci segnaleranno che in realtà la materia delle controversie… Se dobbiamo parlare di diritto del lavoro. Se poi dobbiamo parlare di un’agenzia al servizio della tacitazione dei conflitti per ragioni di carattere politico, e cioè dove ogni consigliere regionale, con riferimento ai conflitti nelle sue province, debba poter andare lì al presidio e dire “non vi preoccupate, me ne occupo io”, e convoco l’agenzia, e poi arriva l’agenzia che dice “ma io non posso far nulla”. Cioè, se dobbiamo discutere del festival delle illusioni, allora lasciamo pure la lettera t), inseriamo l’inciso “di ambito provinciale”, così per quelle di Brindisi se la vedrà Bozzetti, per quelle di Taranto se la vedrà un altro. Insomma, siamo nell’ambito dell’illusione, in una materia come quella del lavoro che non ha bisogno di illusioni. Tant’è che opportunamente il disegno di legge presentato originariamente non discute mai dei problemi patologici nel rapporto del lavoro, discute invece delle politiche di promozione del lavoro, cioè discute come è possibile fare per ampliare la base del lavoro. Molto più opportunamente attribuisce a quell’agenzia queste competenze.
Io vi chiedo scusa, ma me ne sono accorto soltanto ora che era stata prevista la lettera t). Quindi, se il Presidente consente, però solo se consente, io proporrei nel subemendamento del collega Bozzetti l’eliminazione completa della lettera t), che mi sembra la cosa più quadrata se dobbiamo discutere di diritto del lavoro.
Se, invece, dobbiamo discutere di un manifesto politico contenuto nella lettera t) affinché un comunicato stampa alla fine dal sito Alta Società, che è il sito delle nostre comunicazioni alla stampa, deve risultare che grazie a noi abbiamo centralizzato l’attenzione alle controversie soprattutto quelle collettive dove in ogni provincia saremo noi cavalieri senza macchia e senza paura a determinare il futuro delle persone, allora lo diciamo, però, è un manifesto politico. Se dobbiamo discutere, invece, di diritto del lavoro, la lettera t) è impropria. Anzi, in realtà, per usare l’espressione più propria, è abnorme, nel senso che non c’entra nulla con la materia di cui stiamo discutendo.
Per cui, con riferimento eventualmente al consenso che presterà il Presidente Loizzo, io sarei disponibile a presentare il subemendamento all’emendamento Bozzetti. Altrimenti, invito il collega Bozzetti a ritirarlo, perché, diversamente, molti di noi non potrebbero dare parere favorevole all’articolo 8 ove contenesse una lettera di siffatta natura.
Grazie.
Speaker : MARMO.
Presidente, è quello che ho detto poco prima io: o la lettera t) viene eliminata oppure viene aggiunta la locuzione “ove di competenza” se fosse vero che c’è questo vuoto normativo e siamo in attesa di una riattribuzione di competenze in virtù di una norma abrogata.
Sono anch’io del parere che l’emendamento Bozzetti non vada accolto, ma se dobbiamo ragionare sulla costruzione delle leggi, così come questo emendamento può essere inutile, altrettanto nulla c’entra con le politiche attive del lavoro l’emendamento che avete approvato prima, perché io non l’ho votato, che riguarda, invece, i collegamenti con l’INPS, con l’INAIL, con l’Ispettorato del lavoro, se è vero che dobbiamo mettere su un’Agenzia che costruisca occasioni di lavoro e che non c’entri niente con le azioni ispettive e di controllo su lavoro mancato e su altre attività illecite che vengono purtroppo messe in campo.
Stiamo attenti ad approvare le leggi. Comunque, la lettera t) era qui dall’origine, non è che ce la siamo inventata noi consiglieri. Se dobbiamo sostituirla, siccome la legge è del Governo, proponga l’assessore l’eliminazione della lettera t).
Speaker : PRESIDENTE.
Governo, possiamo procedere?
Adesso il collega Amati lo formalizza.
Collega Bozzetti, prego.
Speaker : BOZZETTI.
Grazie, Presidente. Ovviamente, rispetto alle dichiarazioni del collega Amati, capisco che, non essendo presente quando ci sono vertenze sul proprio territorio, non si riesca a comprendere bene le crisi dei lavoratori e i problemi cui, magari, anche una norma del genere potrebbe portare un minimo non dico di risoluzione, ma quantomeno di conforto.
Al di là di questo, visto che io non sono un fine giurista come il collega Amati, vorrei semplicemente far presente che non è con un subemendamento che il collega Amati può proporre la soppressione del comma della lettera t), ma magari attraverso un emendamento proposto in questo caso dal Governo o, se vogliamo riaprire i termini per gli emendamenti, ripresentiamo gli emendamenti. Giusto per fare chiarezza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Passiamo al subemendamento.
Mi sono un po’ distratto. Avevo capito che andavano nella stessa direzione.
Collega Bozzetti, prego.
Speaker : BOZZETTI.
Il subemendamento del collega Amati, che può presentare, ne ha facoltà, deve essere il subemendamento sul mio emendamento, che quindi non può prevedere la cassazione della lettera t). Io non vado a cassare. Vado solo ad aggiungere. Al massimo, puoi andare a togliere quello che io sto andando ad aggiungere con un subemendamento.
Se devi togliere la lettera t) devi fare un emendamento. È normale. È così.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Ristabiliamo le procedure.
Votiamo l’emendamento Bozzetti, con il parere contrario del Governo.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 5, contrari 31.
Non è approvato.
Adesso votiamo l’articolo 8. Non ci sono altri emendamenti. Non vedo altri emendamenti qua. Gli emendamenti non si possono più presentare. Volete continuare sempre, ad ogni momento? Vogliamo questa prassi? Introduciamo questa prassi. Va bene, adesso la introduciamo, purché valga sempre. Bene, presentiamolo.
Adesso l’emendamento l’ha presentato il Governo e prevede la soppressione della lettera t). Votiamolo. Si tratta della soppressione della lettera t) dell’articolo 8.
Presenti 40, votanti 38, favorevoli 32, contrari 6, astenuti 2.
È approvato.
Adesso votiamo l’articolo 8.
Presenti 41, votanti 32, favorevoli 32, astenuti 9.
È approvato.
Articolo 9.
Al comma 3 c’è un emendamento soppressivo delle parole “su proposta del direttore del dipartimento e sentito l’assessore al lavoro”. Riguarda l’indicazione del direttore generale. Quindi, il testo rimarrebbe: “Il direttore generale è nominato con deliberazione della Giunta regionale”.
Non è stato distribuito. Comma 3, lo sto leggendo: “Il comma 3 dell’articolo 9…”. Del Governo. “Su proposta del direttore del Dipartimento e sentito l’assessore al lavoro, il direttore generale è nominato con deliberazione della Giunta”.
Va bene? È scritto così. Perché avete delle perplessità? Volete che ci sia il direttore del Dipartimento? Non ho capito bene, vi vedo perplessi.
Votiamo. Leo parla in Giunta.
Presenti 32, votanti 26, favorevoli 26.
È approvato.
Abbiamo modificato l’articolo 9. Votiamo l’articolo 9.
Presenti 37, votanti 27, favorevoli 27, 10 astenuti.
È approvato.
Adesso andiamo all’articolo 10. C’è l’emendamento a firma Borraccino, Pentassuglia ed altri, a pagina 2-bis: “sostituire il comma 1 con”. C’è qualcuno che lo vuole illustrare? Lo hanno distribuito. Come non ce l’avete? Non lo hanno distribuito? È possibile? Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, Presidente.
Colleghi, questo emendamento firmato insieme ai colleghi Pentassuglia, Liviano, Galante e Perrini, entra nel comma 1 dell’articolo 10, che poi è un po’ il cuore della legge quando si parla del personale dell’ARPAL. Tentiamo di specificare un po’ meglio l’enunciazione del primo comma, tenendo presente alcuni aspetti. Quello più importante è sul tema delle partecipate, delle Province, di alcune Province, tipo Taranto Isolaverde, tipo Santa Teresa, con persone che hanno svolto, in alcuni casi forse anche per vent’anni, queste mansioni all’interno dei Centri territoriali per l’impiego, che adesso saranno chiaramente assorbiti dall’ARPA.
Noi chiediamo che nell’ambito del processo di potenziamento, che necessariamente dovrà essere avviato, del resto questa è una cosa che conosce anche molto bene l’assessore al lavoro, Sebastiano Leo, perché tante volte si è incontrato con i sindacati e molte volte è stato sollecitato da vari consiglieri regionali, dal sottoscritto, ma non soltanto, per potenziare certamente i Centri territoriali per l’impiego, ma anche per tenere presenti le potenzialità di queste persone.
Per la verità, l’articolo 1 fa leggermente riferimento a questa possibilità. Noi tentiamo, sempre con le selezioni del personale in possesso, ovviamente, di una specifica funzione pregressa avuta all’interno dei Centri provinciali per l’impiego, oltre che del personale distaccato e comandato dalla Regione e da altri enti pubblici, sempre ovviamente all’interno della gestione del mercato del lavoro.
Chiaramente, tutto questo lo specifichiamo con il rispetto delle norme nazionali e regionali vigenti in materia. Questo articolo potrebbe dare la possibilità a decine di lavoratori che hanno per tantissimi anni svolto questo lavoro con una conoscenza straordinaria del proprio mestiere, lo possiamo tranquillamente dire, gente che ha mantenuto in piedi interi uffici provinciali del lavoro e sedi degli uffici provinciali del lavoro di poter essere, attraverso selezione, una selezione mirata, assunti all’interno dell’ARPAL. Insomma, ripeto e ribadisco all’assessore una maggiore specifica rispetto alle tre righe che aveva previsto la Giunta e l’assessore sul primo comma.
Ripeto, io sono convinto che l’assessore Sebastiano Leo, conoscendolo, non potrà che dichiararsi favorevole all’approvazione di questo emendamento, che è stato sottoscritto bipartisan dalla sinistra, dal centrosinistra, dalla destra e dal Movimento 5 Stelle proprio in un’ottica di giusto riconoscimento delle funzioni che hanno svolto queste persone. Chiaramente non è il mio pensiero, è il pensiero dei colleghi Pentassuglia, Liviano, Perrini e Galante, perché tutti insieme abbiamo deciso di presentare questo emendamento già molti giorni fa.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente, io credo che con la nascita di questa agenzia, che io credo debba essere uno strumento snello, rapido, veloce, al servizio delle politiche attive del lavoro nella nostra regione, io credo sommessamente che all’atto di nascita di questa agenzia non bisogna inserire elementi di complicazione. Anche perché tutti quanti ricorderete – e lo vedremo nei prossimi emendamenti – che ci sono questioni irrisolte da oltre un decennio, che sono le questioni degli ex formatori che hanno prestato attività presso i centri per l’impiego e che nessuno in questi anni si è ricordato di stabilizzare attraverso procedure previste dalla legge.
Io non comprendo i colleghi dove vogliono arrivare con questo emendamento, e cioè inserire la possibilità che una qualunque società in house di Province e di Comuni possa poi prendere i dipendenti e catapultarli in questa agenzia. Io già non condivido la nascita dell’agenzia, perché secondo me noi ci saremmo dovuti impegnare nella nascita del Dipartimento del lavoro della Regione Puglia, perché il fatto che si abbandoni all’interno della Istituzione una funzione importante delegandola a tutta una serie di agenzie, e questa è l’ennesima, io credo che non sia assolutamente corretto. Ora mi domando e pongo questo elemento di riflessione al Consiglio: possiamo noi stare a prevedere l’introduzione di elementi di complicazione? Soprattutto poi ci saranno procedure di stabilizzazione che complicheranno la vita a coloro i quali da oltre un decennio attendono di essere stabilizzati, e qualcuno se ne doveva ricordare in passato.
Chiedo che il Governo dica la sua su questa che mi sembra una occasione propizia solo a scaricare personale da una società in house, che non sappiamo in quale zona della Puglia si trovi, a una regionale. Vogliamo fare le cose un po’ seriamente?
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Galante, prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. Intervengo sull’intervento del collega Marmo. Capisco anche i dubbi o magari la voglia di essere chiari perché le leggi devono essere generali e devono rivolgersi a una materia che deve articolare bene tutta la nuova Agenzia, però questo emendamento è chiaro. Qui non stiamo parlando di muratori o intonachisti o piastrellisti o di quant’altro, stiamo parlando di personale impiegato negli anni presso centri per l’impiego che hanno lavorato, come diceva il consigliere Borraccino, forse per quindici o venti anni avendo a che fare con dati sensibili, svolgendo anche funzioni che vengono svolte normalmente da dipendenti pubblici. Poi, tra l’altro, non stiamo dicendo che qua stiamo stabilizzando, stiamo dicendo che la selezione futura attraverso anche un concorso deve tener presente, e questo lo dico alla consigliera Franzoso che aveva il dubbio, che parliamo di personale in possesso di pregressa, comprovata e specifica esperienza maturata presso i Centri per l’impiego. Non è che io vado in mezzo alla strada, chiamo un paio di persone e dico “venite un attimo”.
Questo per quanto riguarda i Centri per l’impiego. Tra l’altro, quello che lei ha elencato, consigliere Marmo, è avvenuto negli anni in cui lei è stato presente in questa Regione. Il problema dei formatori l’avete creato voi, non lei, ma questa Regione. Non stiamo parlando a persone che non sanno di che cosa state parlando. Detta come l’ha spiegata lei, praticamente, o come qualcuno forse sta pensando, stiamo facendo un favore a qualcuno. No. Stiamo parlando di persone che non sono state gestite correttamente dalla politica. Probabilmente, qualcuno forse in passato avrà creato consenso attraverso queste persone, perché in queste società in house qualcuno dice che sono entrate persone che non erano adeguatamente formate o che non avevano titoli.
Ad oggi, noi abbiamo la responsabilità nei confronti di gente che ha oltre cinquant’anni e che ha prestato per vent’anni servizio pubblico. Quindi, non ce ne possiamo uscire semplicemente dicendo che noi siamo la Regione Puglia, che fa le leggi di interesse generale, senza occuparsi anche, in questo caso, di interessi particolari di una società che ha prestato – ripeto – una funzione pubblica, di pubblica utilità ai cittadini.
Speaker : COLONNA.
Presidente, ovviamente attendo che l’assessore Leo, che è l’artefice...
Sebastiano. Attendo l’assessore Leo, che è l’artefice di questa riforma di sistema. Siamo dinanzi a una riforma di sistema. Dobbiamo anche essere consapevoli del cambio di passo, ovviamente, determinato da un quadro normativo nazionale, condizionato esso stesso dalle future determinazioni della nuova compagine governativa nazionale. Però attendo che sia l’assessore Leo, l’artefice di questo intervento così organico, complesso, che sino ad ora ha visto una votazione condotta all’unanimità, a confermare, se ve ne fosse bisogno, la bontà del lavoro svolto dall’assessore e dalla sua struttura. In particolare, mi preme ricordare il lavoro svolto dalla dottoressa Fiore.
Detto questo, io attendo da lui un’indicazione, un parere su questo emendamento proposto dai colleghi. Però voglio dire al Presidente Marmo o a chi può esprimere perplessità che in quest’Aula in tantissime occasioni abbiamo fatto uno sforzo nel rispetto, ovviamente, del quadro normativo nazionale, che non è una materia di selezione del personale, rapporto di lavoro, che è materia che sfugge alla nostra potestà. Abbiamo sempre condotto e sviluppato degli sforzi e dei tentativi, a volte riusciti, a volte meno, con riferimento a tante figure lavorative e professionali che erano impegnate in diversa misura e in diversa forma con una serie di strutture collegate, controllate e partecipate dalla Regione. Sono freschi i richiami agli sforzi che quest’Aula ha condotto con riferimento al personale ARIF, al personale dei Consorzi di difesa e tutta una serie di altre vicende, e in quelle occasioni si sono articolati interventi normativi ben più puntuali, incisivi e penetranti rispetto a quello che ora i colleghi, a partire da Borraccino, Pentassuglia e così via, ci stanno proponendo.
In realtà, questo comma si limita a fornire – forse non era nemmeno opportuno un testo normativo – una indicazione su quello che potrà essere lo sviluppo in termini di potenziamento del personale di questa agenzia e si dà come traccia di lavoro per il futuro che, nel caso di potenziamento, si tenga presente, nella fase selettiva del personale, una selezione che, ripeto, è ovvio dirlo, ma è il caso di dirlo, selezioni secondo quanto la normativa nazionale prevede in materia. Però, nella selezione ci si limita a dire di tenere conto dell’esperienza professionale, dell’expertise, direbbe qualcuno, già sviluppata dal personale variamente impegnato in questo settore, che va ai centri per l’impiego ovviamente, alle società controllate, alle società in house, partecipate e così via. È una semplice indicazione. Quindi, come tale non può destare un rifiuto quasi ideologico. Insomma, ci limitiamo a dire l’ovvio, tenendo a mente che il nostro compito è anche quello di aver cura, nei limiti del possibile, delle persone che hanno svolto il lavoro per conto di un servizio pubblico, sebbene non direttamente alle dipendenze della Regione. È tutto qui.
Quindi, salvo attendere ovviamente le indicazioni sul piano tecnico che la struttura, la dottoressa Fiore e, quindi, l’assessore ci daranno in merito a questo emendamento, io mi sento di condividerlo.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente, solo per rammentare al collega Galante che non tutto quello che è accaduto in passato sarebbe negativo. Anzi, probabilmente, qualcuno dovrebbe ricordare che quando negli anni passati oltre un migliaio di formatori erano senza stipendio da un anno fu grazie ad una misura comunitaria attivata dall’assessorato alla formazione che si avviò la formazione dei formatori in un corso molto importante che è durato oltre otto mesi e che se gli uffici per l’impiego furono avviati e riorganizzati, poi non sostenuti più negli anni successivi, è proprio grazie agli anni 2003 e 2004 quando enti di formazione sparivano dalla circolazione e lasciavano formatori senza più uno stipendio. Quei formatori furono introdotti negli uffici dei Centri per l’impiego e furono posti in condizione di lavorare.
È responsabilità di chi ha doverosamente risposto ad una esigenza di quel momento o è colpa di chi è venuto dopo non aver stabilizzato, con le procedure che si potevano attuare, tutto quel personale che era stato utilizzato per i Centri per l’impiego?
Il riferimento al passato molte volte non è negativo. Quindi, lo ringrazio per avermi consentito di chiarire questo, che forse a lui non è cognito, perché evidentemente nessuno gliel’ha raccontato, ma sono successe cose importanti in quegli anni e molte cose sono state poi abbandonate. Come nel dimenticatoio furono lasciati tutti quei formatori impiegati negli uffici per l’impiego presso le Province. Nessuno se n’è ricordato.
È chiaro che poi quando arriva uno strumento legislativo tutti cercano di salire all’arrembaggio su quello strumento legislativo, ma c’erano le possibilità di trasformazione di una situazione di precariato in una situazione di stabilizzazione di quel rapporto di lavoro.
Ogni Consiglio è l’assalto alla diligenza di qualcuno e di qualcosa. Inserirlo in questo emendamento, collega Colonna, è perfettamente inutile, perché l’Agenzia agirà con diritto privato e quindi potrà avvalersi di chi vorrà. Il fatto che tu voglia obbligare sin da oggi ad avvalersi di società in house di altri enti io credo che sia un fatto assolutamente negativo e che invece bisogna lasciare l’Agenzia più snella possibile a risolvere il problema principale, che è quello dei formatori e a stabilizzarli in modo definitivo, e non quello di non aprire un problema oggi. I problemi li avremo dopo, perché nel momento in cui comincerà a collaborare chiunque altro si apriranno dei problemi. Qui andiamo a prefigurare coloro i quali dovranno aprire i problemi con l’agenzia.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Pentassuglia, prego.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Grazie, Presidente.
La discussione è importante e non può essere sottovalutata. Oggi c’è la questione dell’agenzia. Ha ragione il collega Marmo. Il tempo, gli anni. Alla pari del personale chiamato “dei formatori” che sono stati utilizzati per mandare avanti i Centri per l’impiego, poi chiederò all’assessore di dirci a che punto è la procedura, eventualmente, di infrazione che è stata aperta su questa partita e come si intende risolvere la questione della procedura di infrazione, perché questo è un problema di persone che hanno un’esperienza messa a disposizione dei Centri per l’impiego, che hanno determinato... Grazie a loro si è portato avanti il lavoro del centro.
Alla pari, vorrei segnalare e lasciare agli atti di questa legislatura, di questo Consiglio regionale anche il lavoro fatto per quattordici-quindici anni da ex LSU, da gente delle società in house che sono stati messi allo sportello a trattare dati sensibili, mail, computer, accesso ai dati e hanno rilasciato certificazioni che non so se potevano rilasciare. Sta di fatto che senza queste persone, per esempio, perché ognuno poi fa riferimento al suo territorio, il Centro per l’impiego di Taranto avrebbe chiuso le porte a una situazione gravissima di impatto. Così per tutta la provincia di Taranto. Io faccio riferimento alla mia provincia perché ho rispetto del territorio di ognuno di noi. Anche se il contesto è regionale, stiamo costituendo l’agenzia.
Per cui, come diceva il collega Colonna, che dal punto di vista giuridico ne sa e ne conosce più di me, io però ho rispetto di tutti ed è giusto che, come abbiamo fatto in Commissione, anche ai lavori del Consiglio venga portato il Consiglio stesso all’attenzione di un tema che c’è, di personale utilizzato per questi anni a garantire la funzionalità degli uffici, quella che è l’attività ordinaria, e non solo. Per cui, va posta l’attenzione individuando tra gli storici il personale utilizzato da queste società in house, quindi determinata dalla provincia di appartenenza, che aveva competenza diretta a utilizzare il personale, che è facilmente individuabile per le cose che ho detto prima, ma ce ne sarebbero molte di più, quindi qui parliamo della comprovata esperienza, da far valere in una procedura selettiva, selettiva, perché nessuno può scappare da questo percorso, perché sappiamo che nella pubblica amministrazione si accede per bandi ad evidenza pubblica e, quindi, per concorso. Nessuno vuole disconoscere il percorso normativo.
Di certo, in questa fase e stante il fatto – e chiudo su questo – che corre voce in questa Regione che, all’indomani della costituzione dell’agenzia, e bene ha fatto la Commissione a individuare un articolato… Io mi ero permesso di aggiungere qualcosa in più, il Presidente mi ha detto “scaduti i termini, vediamo se dobbiamo subemendare”, perché se non ce la facciamo con i tempi a luglio e ad agosto dobbiamo garantire l’esercizio e la funzionalità degli uffici, ma dobbiamo garantire anche che quei lavoratori percepiscano il loro stipendio regolarmente.
Detto questo, noi abbiamo posto un problema serio e, anziché rincorrere una idea sacrosanta di implementazione delle unità nell’agenzia con un concorso… Per carità, non vogliamo illudere nessuno: è giusto che si faccia il concorso. Poniamo l’accento e l’attenzione su chi ha i requisiti, avendo svolto queste mansioni, avendo portato avanti gli uffici, senza guardare indietro… Perché oggi stiamo guardando alla costituzione dell’agenzia, a un obbligo di legge, che ci impone entro il 30 di decidere, e noi stiamo facendo questa cosa. Però, non vorrei che un problema è una categoria della quale ci dobbiamo occupare, non è un problema o non ci dobbiamo occupare dell’universo mondo che questo ha garantito e che oggi può essere ancora utilizzato al meglio, stante la responsabilità manifestata, il lavoro prodotto, aver maturato competenze specifiche proprio per quello che l’agenzia si propone di fare in termini di politiche attive. E chiudo dicendo che di politiche attive dovremmo parlare forse molto di più all’indomani della costituzione dell’agenzia, al di là delle questioni territoriali che ci sono, per valutare quanto questo possa incidere sulla nostra economia, anche sulla domanda che c’è fra domanda e offerta di lavoro e il rapporto anche con il privato, perché in regime di libera concorrenza va bene tutto, ma vorrei che guardassimo anche a questo proliferare di agenzie private e di agenzie interinali, che sono diventate la cartina di tornasole. Io non so quanto venga monitorato questo mondo, però mi fermo all’argomento di oggi perché ci tenevo a supportare questa iniziativa, non per parlare di un tema e non di un altro, ma per parlare dei temi veri che hanno caratterizzato il percorso che oggi ci porta a decidere sull’Agenzia.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ci sono altri iscritti. Assessore Leo? Liviano?
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Presidente, grazie.
Io non so se questo emendamento che ha come primo firmatario il collega Borraccino, e poi è stato firmato anche da me e da altri colleghi di Taranto, può apparire una sorta di forzatura. Quello che però so per certo è che se la politica… Non vorrei apparire retorico, ma dico davvero quello che penso. Se il nostro impegno in quest’Aula non ha a cuore, cioè non ha come principio iniziale e un momento terminale le aspettative di vita, di futuro delle persone, di persone che non per responsabilità loro da tempo fanno fatica a fornire risposte ai sogni di serenità dei loro figli, se non abbiamo questa aspettativa, qual è il nostro ruolo? Perché stiamo qua? Quindi, è evidente che questa cosa ci interpella e ci interpella il fatto che queste persone già da nettamente prima del 1998, cioè da prima che i formatori prestassero servizio presso i Centri per l’impiego, la loro comprovata esperienza può essere o no momento di preferenza all’interno di una procedura selettiva che comunque va tutelata e salvaguardata sempre. Per questa ragione io mi permetto di insistere sull’opportunità di portare avanti questo emendamento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso ci sarà tutta la batteria: Perrini, Mazzarano e poi arriverà Turco, di Taranto.
Speaker : PERRINI.
Questo emendamento che ho firmato pure io l’ho firmato anche perché fanno parte di Isolaverde, di questo gruppo. Però, voglio ricordare a qualcuno che non sono quelli che stanno nei bordi stradali o a far le pulizie nelle strade, sono persone che da anni svolgono un lavoro particolare e credo che se noi siamo stati eletti in Consiglio regionale dobbiamo fare anche qualche passo in avanti per cercare di agevolare alcune problematiche che nelle varie province e in altre realtà ci sono. Ecco perché c’è anche la mia firma su questo emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Turco non c’è più.
L’assessore dove è andato? Cerchiamo l’assessore Leo. Zullo, hai visto l’assessore Leo per caso?
Prego, assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Scusatemi tanto.
Grazie, Presidente. Io pensavo che c’erano altri a parlare, altri colleghi. Mi ero spostato per andare da qualche altra parte.
Io vorrei fare un po’ di considerazioni. Intanto, caro Presidente Marmo, io non contesto mai e non rinnego mai il contesto quando si operano delle scelte. Quindi, quando fu fatto il passaggio da alcuni enti in altri, quindi, di conseguenza, tutti questi lavoratori passarono a supportare i Centri per l’impiego, forse allora erano uffici di collocamento, quello era il momento, quindi andrebbe contestualizzato e capito quali erano i momenti all’epoca.
È troppo semplice oggi parlare, e su questo siamo d’accordo. Io ho fatto fatica davvero a spiegare ai miei colleghi, a livello nazionale, in Commissione, perché solo la Regione Puglia non avesse tempi determinati da stabilizzare in questa nuova legge per il potenziamento, per l’ARPAL, eccetera. Quindi, è stata un’anomalia tutta quanta pugliese. Probabilmente, doveva essere fatto un certo ragionamento qualche anno fa, e non è stato fatto. Non vado a trovare il colpevole. Evidentemente, le cose sono andate in questo modo per tanti motivi e in tutti questi anni si è prorogato di anno in anno questo lavoro svolto dai formatori in maniera importante, perché hanno supportato di fatto i centri per l’impiego con il loro lavoro, con la loro professionalità, perché non ci dobbiamo mai scordare che i centri per l’impiego sono ridotti all’osso, non hanno personale, non c’è personale, sia i formatori sia coloro i quali facevano parte di società partecipate che lavoravano nei centri per l’impiego hanno, tutti quanti, dato il proprio contributo. Quindi, questa è la premessa, le considerazioni.
Noi continueremo a supportare i formatori, lo abbiamo fatto in delibera di Giunta regionale, quindi lo posso dire perché è ufficiale, sino al 31/12/2018. Detto questo, però, la Commissione europea ci ha segnalato questa anomalia perché non è più possibile – e questo i formatori lo sanno, perché costantemente, sia con i sindacati sia nelle riunioni con tutti i formatori, lo abbiamo condiviso – prorogare in questo modo. Allora, le considerazioni sono due, cioè quello che si può fare sono soltanto due cose: o attraverso una misura con fondi strutturali che in qualche modo individui i lavoratori che hanno esperienza, eccetera, eccetera, e quindi a supporto sempre nei centri per l’impiego dell’ARPAL continuino a dare il loro lavoro e il loro supporto, oppure tramite selezione, sempre pubblica, perché non si può fare diversamente. Non esiste una possibilità sia per i formatori sia per coloro i quali erano in aziende partecipate o sono ancora in aziende partecipate passare direttamente nella nuova costituenda ARPAL. Questo lo sappiamo e lo sanno tutti.
Per quanto riguarda l’emendamento, io penso che possa essere positivo il parere del Governo. Io toglierei soltanto, perché non esistono società in house attive nella gestione del mercato del lavoro… Fermo restando, come ho già specificato, che qualunque tipo di supporto alla costituenda agenzia deve avvenire comunque e sempre, a tempo determinato o indeterminato, con selezione pubblica. Ma questo succede un po’ dappertutto. Io sono un docente e nelle scuole il punteggio che ha acquisito un docente in dieci anni di servizio, in dieci anni di lavoro sicuramente è da premiare rispetto a chi non ha mai lavorato nella scuola. Questo mi sembra che sia un riconoscimento importante e giusto. D’altronde, se parliamo di crisi aziendali, di controversie, eccetera, e poi non consideriamo tutte queste persone che indubbiamente hanno dato, non entro nel merito, il loro supporto per decenni è chiaro che qualche considerazione va fatta a supporto di questi lavoratori, tenendo sempre presente che per entrare a lavorare, e chiudo, nella nuova costituenda ARPAL la selezione deve essere una selezione pubblica, con criteri oggettivi e con le norme previste a livello nazionale e regionale in materia. Su questo non ci sono dubbi.
Il parere è favorevole alla modifica, perché noi non abbiamo società in house attive nella gestione del mercato del lavoro. Non esistono in Puglia questo tipo di società in house.
Speaker : PRESIDENTE.
Volete darmi un subemendamento con cui si elimina? Fatemi capire. Uno lo deve fare. Prego.
Speaker : MARMO.
Chiedo scusa per il mio terzo intervento. Poi non parlo più. Questo emendamento è da riscrivere, perché è scritto male. È scritto nella prima parte di dotarsi di personale direttamente assunto tramite la selezione di personale in possesso di pregressa, comprovata e specifica esperienza maturata…
Non si mette in una legge tutta questa roba e non si mette in una legge “dipendenti delle società in house”. Poi, prima di fare questa legge l’assessorato, che è l’assessorato al lavoro della Regione, ha valutato qual era la platea di soggetti che potessero essere interessati a queste soluzioni? L’assessorato al lavoro non si può trovare di fronte a un emendamento presentato in Aula, scritto con le scarpe, perché c’è un problema che probabilmente è sorto solo in una provincia. Ma la platea, l’entità del fenomeno l’ha valutata l’assessorato al lavoro? Questo è il tema. L’emendamento va riscritto o ritirato completamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Colonna, prego.
Speaker : COLONNA.
Scusi, collega Mamo, senza inalberarsi e riscaldarsi. Stiamo cercando di trovare una traccia di soluzione tecnicamente valida. Sono d’accordo con Nino Marmo, lo riferivo ora ai colleghi sottoscrittori dell’emendamento, in riferimento al “direttamente”, perché non c’è un’assunzione diretta. Questo è sicuro.
Assessore, potremmo immaginare una formulazione che dica che l’agenzia può dotarsi di personale assunto tramite selezione pubblica di personale, valorizzando esperienze pregresse, comprovate e specifiche maturate presso i CPI.
Non stiamo parlando di stabilizzazione. Non stiamo parlando di stabilizzazione. Non stiamo parlando di stabilizzazione. Stiamo dando un’indicazione per le future eventuali selezioni e diciamo in questa maniera che nella selezione si tenga conto, con criteri di attribuzione, di punteggio, di esperienze pregresse maturate e specifiche, nulla di più di quello che già avviene. Io ho già detto che questo emendamento forse è ridondante, ma certo non è un emendamento che compromette chissà che cosa. Stiamo dando una traccia di lavoro per le future selezioni, valorizzando le esperienze specifiche del personale già maturate presso i Centri per l’impiego.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, Presidente.
Assolutamente senza polemizzare, innanzitutto questa discussione, la possibilità di tenere dentro all’agenzia per il lavoro della Regione Puglia persone che da vent’anni, forse anche più, svolgono questa attività è un tema che nell’agenda politica regionale è presente da molti mesi.
Noi abbiamo soltanto voluto meglio specificare il primo comma dell’articolo 10 che, a nostro modo di vedere le cose, è il cuore del disegno di legge presentato dall’assessore Sebastiano Leo.
Voglio, inoltre, specificare che parliamo di persone che lavorano da vent’anni, che non sono figlie di favoritismi politici. Parliamo di persone che non appartengono soltanto ad una provincia, perché questo tema esisteva nella provincia di Taranto ed esisteva nella provincia di Brindisi. Quindi, non è un tema soltanto appannaggio della provincia jonica.
Probabilmente, se non ci fosse da mettere a verbale queste specificazioni, avrei fatto anche a meno di intervenire. Lo faccio perché stiamo provando a dotarci di una legge importante. Sarebbe un peccato non tenere presenti alcuni elementi importanti che vanno a rafforzare la specificità di questa legge perché, ripeto, qui non stiamo prendendo nessuna persona nascosta in qualche ufficio e messa in un posto che non conosce, non stiamo piazzando nessuno, stiamo soltanto dando dignità a persone che per anni, per troppi anni, in alcuni casi per venti anni hanno svolto questo lavoro, e adesso che sta nascendo l’Agenzia per il lavoro della Regione Puglia riteniamo giusto, corretto e necessario tenere dentro queste persone che da vent’anni svolgono questo lavoro. Peraltro, come diceva, ad esempio, il collega Pentassuglia, noi che conosciamo la realtà di Taranto, se non fosse stato per queste persone, gli uffici per l’impiego della provincia di Taranto avrebbero abbassato le saracinesche, non da adesso, ma da moltissimi anni. Quindi, va un riconoscimento a queste persone con un emendamento, che non è un emendamento di una parte politica, ma che è stato sposato in maniera trasversale dal centro, dalla destra, dalla sinistra, dal Movimento 5 Stelle, perché è un riconoscimento giusto a persone che da vent’anni svolgono questa attività.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Leo. State aggiustando un testo? Che cosa dobbiamo fare?
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Io volevo ribadire alcune cose. Penso di essere stato abbastanza chiaro: qui non c’è [...] parte. Qui si vuole semplicemente cercare di valorizzare e di tenere in considerazione il lavoro svolto per decenni da questi lavoratori, che hanno in qualche modo supportato e aiutato… Quindi, ci riferiamo a tutti i lavoratori, non ci riferiamo all’uno o all’altro. Non stiamo allo stadio, stiamo in un Consiglio regionale. Noi stiamo legiferando, stiamo cercando di trovare la soluzione migliore e tecnicamente e giuridicamente giusta per chiudere questo strumento dell’agenzia, che dovrebbe essere uno strumento snello, uno strumento agevole, uno strumento moderno per fare match di domanda e offerta di lavoro.
Io voglio ricordare anche questi ulteriori dati. Noi siamo con una dotazione organica di 371 persone nei centri per l’impiego e ne occorrerebbero almeno 700. Noi abbiamo ben chiaro quello che occorre fare nelle agenzie per il lavoro, nei centri per l’impiego. Lo sappiamo bene. Ma evidentemente non possiamo fare assunzioni nei centri per l’impiego. Le Province non hanno potuto fare assunzioni, altrimenti evidentemente l’avrebbero fatto. Non era un problema nostro. Noi abbiamo fatto semplicemente la conta dei dipendenti dei Centri per l’impiego e l’abbiamo comunicato al Ministero. In base ai dati, in base ai dipendenti dei Centri per l’impiego il Governo nazionale, il Ministero, ha dato le risorse, e noi stiamo facendo questo. Poi ci saranno due linee: il potenziamento dei Centri per l’impiego, già previsto dal Ministero, dovrebbero essere più di trecento quelli per cui ancora non ci sono le risorse, e poi ci sono le misure strutturali, i fondi strutturali con i quali noi dovremmo supportare il potenziamento a tempo sempre dei Centri per l’impiego.
Noi sappiamo benissimo quello che occorre fare nei Centri per l’impiego. Occorre tempo e occorrono risorse, perché senza l’una e senza l’altra noi non possiamo fare nulla. Questo è bene chiarirlo.
Riguardo all’emendamento, io l’emendamento lo condivido. Per il Governo va bene. Va risistemato, va rimodulato, perché ci sono delle incongruenze e quindi va scritto meglio. Tutto qui.
Speaker : PRESIDENTE.
Decidiamo di accantonare per il momento la votazione su questo. Spero che ci sia qualcuno che lo stia riscrivendo. Ditemi voi. Io non posso mettere in votazione le opinioni. Accantoniamo per il momento questo di pagina 2-bis e andiamo avanti sempre sull’articolo 10. C’è l’emendamento di pagina 3, Blasi: dopo il comma 3 aggiungere quello che è scritto.
Vuole la parola, collega Blasi? Lo vuole illustrare?
Speaker : BLASI.
Grazie, Presidente. Io credo che sia molto chiaro l’emendamento che ho proposto, e cioè di sostituire la parte conclusiva del comma, il testo che è uscito dalla Commissione con un testo che renda più chiaro certo ed inequivoco quello che è il sentimento anche della scrittura precedente, ma che rischia di creare interpretazioni e confusioni come già accaduto per altre norme non della Regione, ma mi riferisco a norme per esempio a un DPCM del 99 sempre in materia di mercato del lavoro nel trasferire il personale dal Ministero presso le Regioni che, in realtà, poi non se ne è fatto niente proprio per una scarsa chiarezza della norma. Il testo dell’emendamento che io propongo è abbastanza chiaro perché dice che è trasferito nei ruoli della Regione Puglia il personale dei Centri per l’impiego e che è vincolato all’assegnazione, questo personale, alla nascente agenzia ARPAL per il lavoro e che il predetto personale continua a fare riferimento al contratto collettivo delle Regioni e delle autonomie locali. Quindi, chiaro, preciso, limpido, senza creare equivoci o sorta di interpretazioni.
Anche perché non vorrei che ci trovassimo, Presidente, nel paradosso che mentre tutti, e più volte l’abbiamo fatto, almeno in questi anni in cui io ho avuto l’onore di sedere in questa Assemblea... Non ho mai sentito nessuno che si fosse espresso in favore della precarietà del lavoro e che ci trovassimo nella condizione di costituire un’agenzia che deve provare a far incontrare la domanda e l’offerta, da attivare politiche attive in favore del lavoro e che ci trovassimo nella condizione di prendere personale stabile e, attraverso una legge, renderlo precario. Sarebbe veramente un paradosso.
Ecco perché credo – e mi rivolgo a tutta l’Assemblea, maggioranza e opposizione – sia il caso di votare questo emendamento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Ventola.
Speaker : VENTOLA.
Grazie, Presidente.
Consiglieri, assessori, noi condividiamo questo emendamento, anche perché era stato da noi proposto in sede di Commissione, ma decaduto proprio perché c’era stata un’ampia discussione su questo argomento. Quindi, evitammo di bloccare i lavori in Commissione preferendo, poi, il colloquio e il confronto all’interno del Consiglio, soprattutto perché evita qualsiasi tipo di interpretazione. Il termine “transitare” di un contratto pubblico da un ente all’altro sarebbe, questa sì, una novazione. Invece noi siamo dell’ipotesi che bisogna dare certezza almeno in quelle cose certe che ci sono e consentire di poter continuare soprattutto ad erogare i servizi oggi resi ai nostri concittadini sin dal 1° luglio, senza alcun tipo di difficoltà.
In questo caso, si tratterebbe di una cessione contrattuale dalla provincia e dalle Città metropolitane direttamente alla Regione Puglia. Questo faciliterebbe anche il percorso formativo della stessa agenzia per quanto riguarda gli altri livelli occupazionali. Almeno parliamo di cose certe, in maniera tale che già dal 1° luglio nessuno avrà alcun tipo di difficoltà nell’erogare questo servizio.
Per cui, noi siamo favorevoli e sosterremo questo emendamento da noi condiviso.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
Che questo Consiglio sia ormai diventato un “agenzificio” è noto a tutta la Puglia. Qualsiasi iniziativa in Regione si voglia fare è già pronta l’agenzia con il suo direttore generale, con i suoi organi. Forse una sola, Presidente, quella più utile, quella che più serve, che è quella per il settore agricolo, perché abbiamo un’AGEA che fa acqua da tutte le parti, forse quella è quella più utile che ci servirebbe e quella ancora non ce l’abbiamo, al di là dell’ARXIA. Però, non abbiamo un’agenzia che gestisce i pagamenti. Quella potrebbe essere veramente forse più utile. Però, ogni iniziativa… Dovevano farla, Presidente. Io sono arrivato, come lei, a luglio 2015.
Quanto all’emendamento del collega Blasi, io sento di esprimere la mia condivisione in favore di questo emendamento per evitare di creare disparità tra dipendenti provinciali e dipendenti regionali, e affinché sia assicurato lo stesso trattamento economico e giuridico, e quindi tutti abbiano pari dignità e pari trattamento. Quindi, sono convinto che non debba transitare nei ruoli della Regione, ma essere assegnato nei ruoli della Regione. Avrei preparato lo stesso emendamento, però, quando ho letto quello del collega Blasi, ho pensato di condividerlo e di sottoscriverlo affinché, appunto, anche i dipendenti provinciali, che sono dipendenti storici e dipendenti pubblici, una volta assegnati alle competenze regionali, che sia di agenzia o meno, abbiano comunque lo stesso trattamento dei funzionari regionali.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Pendinelli.
Speaker : PENDINELLI.
Presidente, complessivamente sono favorevole alla proposta del collega Blasi, che oltretutto va anche nella direzione di un successivo emendamento che avevo presentato. Io offro uno spunto di riflessione anche sul testo, perché il testo che avevo presentato non parla di transitare, ma dice che “il personale è inquadrato nei ruoli della Regione Puglia ed è di seguito assegnato in avvalimento all’ARPAL”. L’avvalimento, che è uno strumento che la Regione Puglia ha utilizzato più volte, che ovviamente fa seguito a uno schema convenzionale che deve seguire, è uno strumento che poi definisce le sue modalità di applicazione attraverso uno strumento convenzionale, consente anche di poter organizzare nel modo migliore e di poter, anche in prospettiva, gestire le risorse umane nel modo migliore sia da parte della Regione sia da parte dell’Agenzia che noi andiamo a costituire. Sostanzialmente nel dibattito che si è sviluppato sono state fatte alcune osservazioni. Io credo che il Consiglio le posso tranquillamente superare, perché una delle obiezioni sostanziali era la preoccupazione che nel momento in cui lo Stato dovesse trasferire le risorse a un certo punto l’inquadramento del personale nei ruoli della Regione potesse determinare una diminuzione del trasferimento statale.
Io credo che questo problema non esista, perché il trasferimento delle risorse finanziarie da parte dello Stato avverrà in misura proporzionale alle spese e qualunque diminuzione non potrebbe che essere conseguente a una riduzione totale.
L’inquadramento della spesa avverrà sulla spesa fotografata al momento e quindi l’inquadramento del personale nei ruoli della Regione, così come l’utilizzo funzionale di quello stesso personale presso l’Agenzia non potrà determinare alcun pericolo e alcun rischio per la Regione Puglia.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho altri iscritti. Parere del Governo?
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Il referto tecnico rispetto a questo emendamento fatto dal consigliere Blasi recita in questo modo, già contenuto nel testo. Però, siccome ho rispetto del Consiglio regionale, dei consiglieri, del consigliere Blasi, del Presidente Blasi, vorrei in qualche modo articolare meglio l’emendamento fatto dal consigliere Blasi per dare tecnicamente anche una forma che sia più appropriata in modo che in qualche modo noi abbiamo anche da un punto di vista giuridico e funzionale una soluzione più efficiente in questo senso.
L’emendamento tuo io non l’ho letto. Io ho letto…
Io non ho l’emendamento. Siccome qui gli emendamenti riguardano essenzialmente questo articolo, perché qui è lo snodo di tutto, io chiederei al Presidente se fosse possibile procedere e nel frattempo riformuliamo, rivediamo e con un mio subemendamento cerchiamo di chiudere, anche se personalmente penso che nella formulazione della Commissione sia già inserito tutto.
Io vorrei leggerlo. Io vorrei leggere, gentilmente, quello che noi abbiamo scritto nell’articolo 10 al comma 3. Comma 3, articolo 10: “In attuazione dell’articolo 1, comma 293, della legge 27”, eccetera, “il personale a tempo indeterminato della Città metropolitana di Bari, delle Province pugliesi con rapporto di lavoro a tempo indeterminato in servizio presso i Centri per l’impiego e già collocati in soprannumero ai sensi dell’articolo 1”, eccetera, “per la formazione del bilancio annuale”, questo vuol dire che già la legge di stabilità, in deroga, ha previsto che questo personale non incide sulla dotazione organica della Regione Puglia, come non incide in nessun’altra Regione d’Italia, perché è previsto con finanziaria.
“In deroga al regime delle assunzioni prevista dalla normativa vigente transita – questo è quello che scrivo, quello che è uscito dalla Commissione – nei ruoli della Regione conservando lo stato giuridico dei dipendenti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2001, e contestualmente è trasferito nei ruoli dell’ARPAL. Al predetto personale continuano ad applicarsi i contratti collettivi del comparto Regioni ed Autonomie locali”.
Io penso che questo articolo racchiuda tutto. Non siamo contenti, non siamo riusciti a chiudere? Benissimo. Io prenderei qualche minuto per consultarci e approfondire meglio. Io vorrei arrivare anche su quest’articolo all’unanimità, perché mi sembra che l’agenzia non sia del Governo, non sia mia, ma sia di tutti quanti. Questo penso.
Speaker : BLASI.
Credo che bisogna avere ognuno rispetto dei ruoli che svolge. Io il rispetto dell’assessore e delle sue funzioni di governo, lui il rispetto del consigliere regionale semplice che siede qui e che, come tutti i colleghi che siedono da questa parte e da quell’altra dell’Aula, prova a fare del suo meglio.
Chiedo che non ci sia nessuna sospensione e che si voti sul mio emendamento. È un emendamento chiaro. L’Aula si assume la responsabilità, di fronte ai pugliesi, di ciò che intende fare, esprimendosi attraverso un voto. Io chiedo che transitare con trasferire abbia un significato. È un verbo riflessivo, ma che ha un significato assai diverso. Anche perché è già accaduto nella storia di questa Regione, nel rapporto con norme emanate dal Governo. Facevo riferimento un attimo fa al DPCM del 1999 esattamente in materia del lavoro, che trasferiva alle Regioni compiti e funzioni, di cui le Regioni, in questo caso parlo della nostra, non si sono curate. Allora, per evitare che ciò che è già disposto in norme nazionali, come il comma 798 della legge di stabilità 2018… Come? Il 793, chiedo scusa. Vado a memoria. Dicevo, della legge di stabilità 2018, che, come pure ha ricordato un attimo fa l’assessore, poteva in qualche modo aver inteso chiusa la partita, ma che in altre occasioni è accaduto che così non è stato, allora io, proprio in virtù di quel principio a cui facevo riferimento prima, tutti in sede di questa Assemblea, in altre sedi, nei nostri comunicati, in convegni e comizi ci avvampiamo in eloqui appassionati contro la precarietà, io oggi non vorrei che qua dentro noi, invece, costituissimo condizioni di precarietà laddove il lavoro è stabile. Allora, deve essere chiara la norma.
Ecco perché io rimango della mia convinzione. Non c’è bisogno di sospendere un bel niente, si vada avanti con gli emendamenti presentati, anche perché, Presidente, io non l’ho presentato stamattina, ma è da più di una settimana che il mio emendamento è depositato, quindi se il Governo avesse ritenuto di dover interloquire con il sottoscritto, se la struttura avesse avuto qualcosa da dire al sottoscritto, avrebbe avuto tutto il tempo per farlo. Quindi, a questo punto non ci rimane che il voto e ognuno si assume le sue responsabilità.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Pendinelli.
Speaker : PENDINELLI.
Per chiarire all’assessore, che giustamente diceva che questo argomento è stato ampiamente dibattuto anche in Commissione e alcune tesi in Commissione non sono passate. Ebbene, il “transita” presuppone un passaggio temporaneo, tant’è vero che il testo dice “transita” e poi è inquadrato nell’ARPAL. Io ho detto che ero favorevole, ovviamente, a quanto proposto dal collega Blasi, e lui dice “è trasferito” riportando il testo del decreto legislativo.
L’emendamento è inquadrato, perché noi non stiamo trasferendo, stiamo inquadrando del personale che arriva e che ci trasferisce una normativa nazionale. Però, è sostanziale la differenza fra quello che proponiamo con gli emendamenti, il collega Blasi in primis e poi gli altri colleghi che hanno anche presentato alcune norme che vanno in quella direzione, rispetto al principio del transitare perché transitare significa che l’inquadramento di questo personale avverrà nell’ARPAL.
Noi, invece, riteniamo che l’inquadramento di questo personale debba avvenire nei ruoli della Regione Puglia e che poi attraverso lo strumento che si terrà noi nell’emendamento avevamo individuato l’avvalimento in quanto è uno strumento che la Regione Puglia ha utilizzato, ma ovviamente poi gli strumenti, strumenti anche flessibili che consentano di svolgere al meglio, di raggiungere al meglio gli obiettivi che ci si prefigge…
Il dato sostanziale è se questo personale, che è pubblico, che viene dal Ministero del lavoro, che il Ministero del lavoro ha trasferito alle Province e che il Governo nazionale ha trasferito alle Regioni mantenga una dipendenza da un ente pubblico, in questo caso la Regione. La parola “transita” con successivo inquadramento nei ruoli dell’ARPAL non garantisce questo principio.
Io credo, come dicevo nel primo intervento, che non si chiede poi niente sostanzialmente alla Regione. I trasferimenti finanziari da parte del Governo avverranno nella misura in cui il Governo riterrà e se ci saranno riduzioni in futuro, come già le Province dovettero affrontare una riduzione dei trasferimenti riguardo alle posizioni retributive di quei dipendenti transitati al Ministero del lavoro, dopo un certo numero di anni, se questo avverrà, avverrà per tutti a prescindere da quello che il Consiglio regionale deciderà in questa seduta.
Noi rimaniamo fermi sul principio che quel personale deve essere inquadrato nei ruoli di un ente pubblico, perché proviene da un ente pubblico e questo non comporterà assolutamente alcun ulteriore peso o aggravamento per la Regione Puglia.
Speaker : PRESIDENTE.
Come ho avuto modo di dire altre volte, le Commissioni servono ad approfondire. Questo modo di procedere a volte pur di arrivare in Aula comporta il fatto che non si possono affrontare questioni delicate così: uno si alza, uno va, uno viene, uno passa, eccetera. Tuttavia, nonostante questa raccomandazione ci troviamo sempre nelle stesse condizioni. Andiamo avanti. Io non posso fare altro.
Collega Ventola, prego.
Speaker : VENTOLA.
Solo per aiutare l’assessore nell’esprimere il parere.
La nostra Regione qualche giorno fa ha scritto alle Province testualmente chiedendo i relativi dati del trattamento economico dei dipendenti provinciali che saranno trasferiti alla Regione Puglia, ai sensi dell’articolo 1, comma 793, della legge 23 dicembre. È giusto così.
Se approviamo, invece, così come previsto dal disegno di legge, è il contrario di quello che sta già facendo la Regione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
A me è chiarissima la questione.
Prego, collega Colonna.
Speaker : COLONNA.
Io ho una certa difficoltà a seguirvi. Davvero. Vi voglio bene, però ho una certa difficoltà a seguirvi.
Questa idea che il personale siano dei pacchi postali, per cui c’è la prima stazione di posta, poi la seconda stazione di posta... La legge nazionale mi sembra che sia chiara al riguardo. La leggo. O capisco male io? “Il personale” lasciamo stare la tecnica redazionale del nostro legislatore, e va bene. Dovrebbe preoccuparci e dovremmo essere noi stessi a preoccuparci di quello che scriviamo. Un comma illeggibile, però dice: “Il personale è trasferito alle dipendenze della relativa Regione o dell’agenzia o ente regionale costituito per la gestione dei servizi per l’impiego”. Non è che noi dobbiamo stare a immaginare dei doppi, tripli trasferimenti. Non sono pacchi postali.
Volete contestare la scelta dell’agenzia? È rispettabilissimo. Questa è una scelta di sistema. Rispetto chi dice “è bene incardinare questi servizi presso la Regione con una struttura ad hoc”. È una scelta politica di sistema. Questa scelta non è stata condivisa dall’Aula perché abbiamo deciso sino ad ora di andare avanti per l’agenzia? Non c’è altra strada che dire, mantenendo il ruolo di pubblico impiego, senza inquinare le menti, il personale è trasferito all’agenzia con la clausola di salvaguardia. Ove per un accidente qualunque, per una revisione del quadro normativo nazionale, l’agenzia dovesse venir meno, il personale... È scritto nei due commi successivi, se ci prendessimo la briga di leggere tutto: “Nell’ipotesi di soppressione, il personale sarà assorbito nei ruoli della Regione Puglia”. Non capisco perché complicarci l’esistenza.
Se ci sono dubbi, a questo punto, assessore, io sono dell’idea, seguendo le indicazioni del Presidente, che l’approfondimento avvenga in Commissione. Non possiamo ora stare lì a pasticciare, soprattutto sulla pelle delle persone e del personale. Che si ritorni in Commissione e si faccia una scelta di sistema.
Speaker : DAMASCELLI.
Chiedo scusa, Presidente, quello a cui si riferiva il collega Colonna è riportato nel comma 6 dell’articolo 10, è già riportato, dove recita che “nell’ipotesi di soppressione dell’agenzia il personale ivi trasferito sarà assorbito nei ruoli della Regione Puglia”. Quello che noi stiamo cercando di farvi capire è che non vogliamo disparità di trattamento tra coloro che sono dipendenti regionali e coloro che sono dipendenti provinciali. Quella è la differenza sostanziale, molto importante. Ecco perché chiediamo che siano assegnati nei ruoli regionali, come anche più avanti spiega il collega Pendinelli in un altro emendamento, anziché essere assunti tramite un transito nella Regione. Questa è la differenza sostanziale, al di là di quello che è stato detto poc’anzi.
Per questo, assessore, lei troverà l’unanimità. Lei ha chiesto l’unanimità? E ha trovato il centrodestra, ha trovato il PD, ha trovato quasi tutti i Gruppi consiliari, e l’ha spiegato prima anche il collega Ventola. Quindi, io penso che si possa subito proseguire su questa linea e votare adesso l’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Io non posso fare altro che procedere. Prego, assessore.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Caro consigliere, io penso che tutto quello che lei ha evidenziato della norma di salvaguardia, eccetera, eccetera, è tutto inserito nell’articolato. Assolutamente è tutto inserito.
Poi voglio dire anche un’altra cosa: il contratto dell’avvenimento del distacco non può assolutamente avvenire. È inutile che parliamo di distacco o parliamo di avvilimento. Il personale dei centri per l’impiego deve essere tutto trasferito nell’ARPAL: su questo non ci devono essere dubbi. Allora, io penso che potremmo togliere quel “transita” e inserire “trasferito”. Poi, per il resto io non comprendo perché noi dobbiamo accettare questo emendamento. Noi togliamo “transita” che è scritto nei ruoli della Regione e inseriamo “trasferito” nei ruoli della Regione. Non ci sono problemi. Anche perché – l’ho ribadito e lo ribadisco di nuovo – il personale dei centri per l’impiego già dal 1° gennaio è dipendente regionale. Questo per norma nazionale. È la legge di stabilità che lo ha deciso. Tutte queste ansie, questi timori io non so da dove scaturiscono, non l’ho compreso. Noi abbiamo inserito tutto quello che abbiamo: che sono dipendenti pubblici, che c’è la norma di salvaguardia nel caso in cui l’Agenzia dovesse essere soppressa e ritornano nei ruoli delle Regioni. Abbiamo inserito tutto, completamente.
Io non comprendo questa insistenza. Togliamo “transita”, se siamo d’accordo, e inseriamo “trasferire”. Punto. Penso che questa sia la soluzione assolutamente giusta.
Speaker : PRESIDENTE.
Il presentatore dell’emendamento, insieme agli altri, cosa pensa?
Speaker : BLASI.
Io penso esattamente quello che pensavo fino a qualche attimo fa. Io credo che noi lo dobbiamo porre in votazione, anche perché, Presidente, se non c’è questo problema e il problema sia soltanto lessicale, siccome ho visto approvare leggi in cui la grammatica italiana era abbastanza discutibile, vorrei entrare in questo guinness. Non fa niente che è scritto male, proviamo a votarlo.
Speaker : PRESIDENTE.
Repetita iuvant. Procediamo al voto.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Mi scuso, ma ho dovuto un pochino riepilogare tutta la vicenda e cercare di chiarirla anche a chi la sta seguendo, perché noi non solo dobbiamo fare le cose, dobbiamo spiegare perché le facciamo. Qui c’è un timore, devo dire giustificato per certi versi, perché lo Stato legifera in una maniera, come vogliamo dire, allo stato degli atti, ecco, chiamiamolo così. Voi potete immaginare cosa abbiamo passato con la riforma delle Province. Questo è uno dei cascami del disastro della riforma delle Province. Scusate un attimo.
È evidente che c’è il timore che la riforma mal fatta e nell’ottica di scaricare dalle Province tutto lo scaricabile possa, alla fine di complessi ragionamenti giuridici, vanificare quella che un tempo era la questione più importante del pubblico impiego, cioè la stabilità del posto di lavoro. Noi sul punto della stabilità del posto di lavoro e sulla sua - tra virgolette – anche se anche questa è in parte venuta meno, sulla intangibilità dell’impiego pubblico, della relazione di pubblico impiego dobbiamo essere chiari. Obiettivamente, l’emendamento, sia pure in maniera da suscitare qualche perplessità negli uffici, ha il pregio di essere nitido. Dopo le parole “norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni pubbliche” dice “è trasferito”. Evita una frase un po’ equivoca: transita nei ruoli della Regione. Se il consigliere Blasi mi segue, evita l’equivocità del termine “transita nei ruoli della Regione”, chiarisce che il personale, quindi, viene preso in carico dalla Regione Puglia e aggiunge per legge che questo personale è ex lege assegnato in servizio presso l’ARPAL.
Vi chiedo scusa, ma io non l’avevo approfondita prima. Quindi, mi sono dovuto fare un convincimento qui stamattina. Mi pare che risolva i timori di cui parliamo e lo fa nell’ambito, però, della cornice della legge nazionale. Voglio anche dire che i timori degli uffici in margine ad un eccesso di categoricità dell’affermazione “è trasferito”, quindi il timore che possa questa espressione essere considerata rescindente la garanzia che, invece, è contenuta nella legge nazionale sul sovrannumero di questo trasferimento rispetto alla pianta organica della Regione... Insomma, mi pare che questi timori, per quanto fondati, non li discuto, aiutati dai lavori preparatori della legge della discussione in Aula che sto facendo, chiariscano che la volontà del legislatore non è quella di assumere direttamente nei ruoli della Regione il personale senza “utilizzare” la normativa nazionale, ma è un trasferimento che consegue la normativa nazionale, che ci dà il sovrannumero sulla pianta organica, e peraltro di assegnare questo personale ex lege all’ARPAL, in modo tale che non basti un atto amministrativo per restituirli alla Regione, quindi facendo giochi e giochetti che probabilmente la legge, a questo punto, esclude, fermo restando che a questo personale si continuano ad applicare i contratti collettivi del comparto delle Regioni e delle Autonomie locali in ogni caso, anche nel caso – dice, poi, la legge negli altri articoli – di eventuale scioglimento dell’agenzia.
A questo punto, se mi posso permettere, ovviamente capisco bene che l’evoluzione tecnica della redazione della norma è talmente specifica e professionale che sinceramente va ben oltre le funzioni di indirizzo politico che noi esercitiamo, quindi mi sono permesso di intervenire innanzitutto per assicurare la maggioranza di avere una identità di visione, ma soprattutto per garantire tutti, anche gli uffici, che hanno questo timore, e, ripeto, in quel caso il danno sarebbe gravissimo, perché è chiaro che, se per ipotesi qualcuno volesse interpretare la volontà del legislatore come intesa ad assumere queste persone direttamente nell’organico… A parte che non c’è, credo, proprio il posto in pianta organica per fare queste assunzioni. Ma al di là di questo, laddove uno volesse interpretarlo in questo modo, è chiaro che questo sarebbe un danno grave anche per gli assumendi, cioè le persone che sono in attesa di assunzione, che noi dobbiamo garantire al pari di coloro che sono già nella pubblica amministrazione.
Quindi, abbiamo chiarito, anche con questo mio intervento, con quello del consigliere Blasi e con quello dell’assessore Sebastiano Leo, che la volontà del legislatore è quella di produrre il transito in sovrannumero rispetto alla pianta organica, quindi senza incidere sulla dotazione organica della Regione Puglia, ma assicurando giuridicamente che questo personale transita direttamente, più che transita, sennò ripeto l’errore, viene trasferito direttamente alla Regione, che poi per legge lo assegna all’ARPAL. In questi termini credo che l’emendamento sia accoglibile.
Quindi il Governo, alla fine del ragionamento, dà parere favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi permetto, Presidente, sommessamente di richiamare che, se modificate “transita” con…
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Non modifichiamo niente. Abbiamo dato parere favorevole all’emendamento…
Speaker : PRESIDENTE.
Di Blasi?
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Quindi, votiamo l’emendamento Blasi… No, “transita” rimane. Ha detto che non c’è più nessuna modifica… Come? Io adesso non sto capendo che cosa volete fare. L’emendamento di Blasi a me sembra chiaro nella sua visione: dice che, anziché “contestualmente è trasferito”, lo elimina e mette “è trasferito nel ruolo della Regione Puglia”. L’ho capito “transita”. Ho capito. Stavo esattamente dicendo questo, se ho capito bene. Se cambiamo il “transita” e scriviamo “è trasferito” è chiaro che ne consegue che è trasferito nei ruoli della Regione e quindi, di conseguenza, si elimina non il trasferimento nei ruoli dell’ARPAL, ma contestualmente assegnato all’ARPAL. Questo è il tema. Il tema che solleva Blasi è questo. Nei ruoli della Regione e poi passa all’ARPAL.
Se passa l’emendamento, va sistemata la norma. È così? Scusate, adesso votiamo e poi sistemiamo. Non so, Colonna, che cos’altro possiamo aggiungere qui dopo il Presidente.
Speaker : COLONNA.
Vorrei esplicitare un po’ quello che stiamo dicendo.
Presidente, credo che il collega Blasi stia dicendo… Presidente, il passo di Blasi va a seguire dopo “in deroga al regime della normativa vigente”. Dal “transita” in poi viene sostituito dal testo Blasi.
Speaker : PRESIDENTE.
Esattamente questo sto dicendo.
L’emendamento Blasi passa prima. Se cambi “transita” diventa “viene trasferito e successivamente assegnato”. Si toglie “poi contestualmente trasferito nei ruoli dell’ARPAL”. Quello viene eliminato. A me è chiarissimo.
Prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Vorrei fare questo suggerimento. Siccome l’emendamento Blasi inserito nel punto dove l’emendamento stesso decide di inserirsi viene dopo “Norme generali sull’ordinamento […] pubbliche”. C’è la virgola. E si inserisce “è trasferito” eccetera, eccetera.
Posso provare a finire? Naturalmente, è chiaro che nel momento in cui l’emendamento dice con chiarezza “è trasferito nei ruoli della Regione Puglia” la frase precedente “transita nei ruoli della Regione” è chiaramente superflua. Non modifica il senso, ma è superflua. Quindi, in realtà, si potrebbe...
È ridondante. Perfetto.
Sotto l’aspetto dello stile redazionale, secondo il mio giudizio, può essere facilmente risolta nella fase di riscrittura, perché il senso è assolutamente chiaro. Però, se vogliamo, possiamo presentare un ulteriore subemendamento in cui si elimina la frase “transita nei ruoli della Regione”, quella di sopra, lasciando solo quella di sotto “è trasferito”. Questa è la mia proposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Se siamo d’accordo con il testo Blasi, a questo punto la lettura verrebbe: «Dopo “vigente”» non dopo “pubbliche” «dopo “vigente” “è trasferito nei ruoli della Regione Puglia con il contestuale vincolo dell’assegnazione in servizio presso l’ARPAL”». Poi segue e viene cancellato “e contestualmente trasferiti nel ruolo dell’ARPAL”. Questo è il testo finale. È chiaro?
Viene anticipato il concetto. Dopo “vigente” si inserisce l’emendamento Blasi e a quel punto viene cancellato e contestualmente trasferito nel ruolo dell’ARPAL. Si ferma a “pubbliche”. È chiaro adesso? Anticipiamo il concetto dell’emendamento Blasi. È preso pari-pari. E poi prosegue “al predetto personale”. Va bene così? Okay.
Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Un altro errore, Presidente. È riportata due volte la dicitura “a tempo indeterminato”. Infatti, il comma 3 dice: “Il personale a tempo indeterminato della Città metropolitana di Bari e delle province pugliesi con rapporto di lavoro a tempo indeterminato” uno dei due deve essere eliminato. “In servizio presso i Centri per l’impiego e già collocato in soprannumero è trasferito alla Regione”, perché era a tempo indeterminato ed è trasferito alla Regione a tempo indeterminato e assegnato, poi, all’ARPAL.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Lo correggiamo con la stesura del testo.
È un rafforzativo. Va bene. Vediamo nella stesura finale, collega Marmo, se si può confermare o è superfluo, quindi lo sostituiremmo.
Adesso dobbiamo votare questo emendamento Blasi, così come l’abbiamo modificato. Votiamo.
Presenti 34, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 6.
È approvato.
Adesso andiamo a pagina 4, dove c’è l’emendamento Bozzetti che chiede di aggiungere una questione non di poco conto. Collega Bozzetti, prego.
Speaker : BOZZETTI.
Leggo l’emendamento, già ampiamente discusso. In realtà, era stato anche presentato in fase di Commissione, per poi essere ritirato e superato da un emendamento del Governo. Allora, al comma 3 dell’articolo 10 aggiungiamo il seguente periodo: “In fase di prima istituzione, l’Agenzia regionale si avvale anche del personale già impiegato nel potenziamento dei servizi per l’impiego della Regione Puglia, con risorse a valere sulle risorse di cui al FESR 2014-2020, il quale continuerà ad essere impiegato attraverso idonei atti convenzionali”.
Credo che sia abbastanza chiaro.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Governo?
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Il parere del Governo è negativo.
Speaker : PRESIDENTE.
Il parere del Governo è contrario. Votiamo.
Presenti 31, votanti 24, favorevoli 5, contrari 19, astenuti 7.
Non è approvato.
Pagina 5, sempre all’articolo 10: si aggiunge il comma 8. Prego, collega Bozzetti.
Speaker : BOZZETTI.
Grazie, Presidente.
In sostanza, questa è una formulazione differente rispetto all’emendamento presentato prima dai colleghi e che riguarda sempre il personale impiegato oggi nelle società in house che hanno già espletato da anni, da numerosi anni, il servizio per i Centri per l’impiego. In questo caso, però, e rispondo anche ad una legittima richiesta del consigliere Marmo che si chiedeva se fosse stato fatto una sorta di censimento, diciamo così, visto che va tanto di moda, rispetto al…
Non è il mio Governo. È il suo collega, non il mio. Ovviamente era una battuta. Mi fa piacere che vengono colte le battute. Mi fa piacere. Dicevo, per rispondere ad una legittima domanda del collega Nino Marmo, in cui si chiedeva se fosse stata fatta una sorta di ricognizione di quante sono le persone oggi, ieri al massimo, impiegate dalle società in house presso i Centri per l’impiego. Parliamo di una platea in tutta la Puglia di non oltre quaranta persone. Se non ricordo male, così, a spanne, dovrebbero essere nove per Brindisi, quattro per Foggia, venti, ventiquattro forse per Isolaverde di Taranto. Però, più o meno, siamo su queste cifre, persona più persona meno.
Ovviamente, queste sono persone che hanno lavorato e hanno espletato questo servizio, che è una funzione pubblica, per dieci, quindici, alcuni vent’anni e che ovviamente oggi si ritrovano ad avere per la maggior parte cinquanta-cinquantacinque anni e che noi sappiamo benissimo che non hanno magari un titolo preferenziale rispetto a tanti giovani come noi che cercano un’occupazione rispetto al proprio profilo professionale. Ovviamente, queste sono persone che non solo hanno avuto un grossissimo problema dalla legge Delrio, ma continuano ad avere e rischiano di ritrovarsi letteralmente dall’oggi al domani anche fuori da un possibile – io lo dico a chiare lettere, senza nessun problema – ombrello che possa permettere loro di dare prosecuzione innanzitutto a quello che è il loro lavoro, è quello che hanno fatto per vent’anni, e accompagnarli anche al pensionamento. Questo non fa altro che andare a creare un ricambio generazionale di cui l’Agenzia ha bisogno, la futura Agenzia probabilmente ne avrà bisogno, ma in generale i Centri per l’impiego ne avranno bisogno con personale appunto qualificato. Grazie.
L’aggiunta dell’emendamento, rispetto a quello presentato dagli altri colleghi, è che facciamo riferimento a delle convenzioni che possono essere stipulate dalla Provincia con le società in house tramite l’agenzia. Questo evita anche qualsiasi tipo di problema che possa sorgere da un punto di vista anche prettamente costituzionale, visto quello che è già stato attuato tramite convenzione con il personale, con le funzioni che riguardano, invece, la materia della cultura sempre in ambito dell’assegnazione delle funzioni della Provincia alla Regione Puglia.
Grazie.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, Presidente.
Chiaramente, condivido la ragione di questo emendamento, però, per raccordarci, dico al collega Bozzetti, ma più che al collega Bozzetti, che – ripeto – condivido in toto questo emendamento, al Presidente dell’assise e all’assessore che sta seguendo i lavori, che noi avevamo accantonato l’emendamento sottoscritto da alcuni consiglieri, classificato al 2-ter, proprio perché incideva su questo tema.
Colgo un aspetto dell’intervento del collega Bozzetti, che evidentemente è più preparato rispetto a chi ha firmato l’emendamento, quindi anche al suo collega Galante, oltre al sottoscritto, perché ha una conoscenza maggiore del numero delle persone interessate nelle varie Province. Questo lo dico perché ulteriormente rafforza l’idea che non è un tema caro soltanto alla Provincia jonica, ma è un tema che, bene o male, è spalmato su quasi tutte le Province della nostra Regione, quindi degno di essere accolto e di essere votato. Già l’assessore Sebastiano Leo ci aveva dato la disponibilità ad accogliere quell’emendamento, che poi successivamente è stato subemendato dall’assessore insieme alla struttura.
Chiederei, quindi, al Presidente della massima Assise regionale di voler coordinarci prima di votare questo emendamento rispetto ad un emendamento uguale e rispetto al subemendamento che l’assessore Leo ha già confezionato e consegnato anche a tutti i colleghi dell’Aula.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Borraccino, se guarda il subemendamento, dove si è cancellata quella parte, questo emendamento è difficile coordinarlo. Qui dice una cosa precisa – si può essere d’accordo o meno – l’emendamento di Bozzetti. Quell’altro emendamento è stato sostituito da un subemendamento, dove non si parla più, quindi non sono due cose da coordinare.
Prego, collega Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Io immagino che adesso ci sarà il parere del Governo su questo argomento e il subemendamento presentato all’emendamento Borraccino, poiché è sottoscritto dall’assessore, immagino che non conseguirà parere favorevole, e immagino che il motivo per cui non conseguirà parere favorevole è perché si invade la competenza dello Stato, a prescindere da ogni considerazione. Invito il collega Bozzetti a trasformarlo in ordine del giorno rivolto al Governo Conte e noi lo voteremo con piacere. Siccome questa è questione che attiene al legislatore nazionale, quindi io poi racconterò alle persone delle società in house, per esempio, della nostra provincia che appartiene alla competenza del legislatore statale.
Quindi, se lei lo trasforma in ordine del giorno, con il quale il Consiglio regionale della Puglia invita il Governo Conte, il Ministro al lavoro e il Parlamento nazionale a dotarsi di una norma che ci consenta di fare quello che lui chiede, noi voteremo con piacere. Diversamente, se non vorrà trasformarlo in ordine del giorno rivolto al Governo nazionale, immagino che egli abbia come obiettivo soltanto quello di non conseguire il risultato auspicato da parte dei lavoratori, ma soltanto quello di sollevare eventualmente un caso nel Consiglio regionale, che è incompetente in termini di attribuzioni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Bozzetti.
Speaker : BOZZETTI.
Solo per far presente al collega Amati che non c’è bisogno di fare ordini del giorno se vogliamo comunicare con il Governo nazionale, perché fortunatamente rispetto a quello precedente c’è molto più dialogo, e questo detto anche dal Presidente che detiene la sua maggioranza. Quindi, da questo punto di vista siamo abbastanza tranquilli.
A parte questo, vorrei far rilevare ancora una volta – lo dico io che non sono un fine giurista come il collega – che comunque le competenze sono passate in capo alla Regione anche grazie a questa legge. Quindi, è ovvio che con le società in house e con il personale che svolge quelle funzioni, attraverso questa legge ed eventualmente questo emendamento possono passare e continuare a espletare, per conto in questo caso della Regione che gestirà, tramite l’ARPAL, parte dei centri per l’impiego, sempre questa stessa funzione che continuavano a fare fino a qualche anno fa, prima che la legge del suo Governo e del suo Ministro Delrio squassasse tutto il sistema delle Province e delle Città metropolitane. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Governo è contrario.
Votiamo l’emendamento di pagina 5, con il parere contrario del Governo.
Presenti 37, votanti 35, favorevoli 7, contrari 28, 2 astenuti.
Non è approvato.
Adesso andiamo a pagina 6. Era riferito all’articolo 10 e non all’articolo 11, ma mi pare che è stato superato con l’approvazione di quello precedente. L’emendamento è ritirato.
Adesso c’è un altro emendamento all’articolo 10. Non ne vedo più. Anche quello di pagina 7? Va bene, anche questo è ritirato, praticamente. Ho capito. Questo è sempre all’articolo 10, non all’articolo 11, il comma 4. Qui dice è aggiunto il comma 4. È aggiunto il comma 8. Collega Pendinelli, due errori in un testo. È aggiunto il comma 8, assessore: “Il personale, di cui è trasferito… […] apposito ruolo soprannumerario, mantiene il trattamento economico di godimento ed è di seguito assegnato…”. Non è quello che abbiamo detto prima? Legge n. 32. Non so chi siano. Il 1998 non c’ero. Non mi ricordo questa legge. Chi sono non lo so.
Speaker : PENDINELLI.
Con la legge n. 32 del 1998 la Regione Puglia trasferì nei ruoli organici della Provincia di Lecce personale dell’ex Centro di formazione CNOS imponendo alla Provincia la costituzione di un ruolo soprannumerario unico ad esaurimento.
Inoltre, sempre la legge regionale impose alla Provincia di Lecce la sottoscrizione di un contratto nazionale di lavoro operante nel campo della formazione professionale.
Quindi, ci siamo ritrovati con dei dipendenti pubblici della Provincia di Lecce a cui veniva applicato un contratto nazionale diverso da quello degli enti locali. Quel personale non è stato inserito nel momento in cui c’è stato il processo di soppressione delle Province nel portale, anche perché in possesso di una contrattazione diversa rispetto a quella degli enti locali.
Sempre nel tempo, la Regione Puglia aveva disposto che quel personale venisse utilizzato presso i Centri per l’impiego. Quindi, parliamo di personale, di dipendenti pubblici che sono inquadrati in un ruolo organico sempre con legge regionale. Questo è il momento in cui quel personale deve transitare alla Regione. Quindi, la proposta è un comma aggiuntivo, sempre nell’articolo 10, che prenda atto di questa situazione.
Ovviamente, per come si è svolta la discussione sul precedente comma 3, io devo anticipare già che ci sarà la soppressione delle parole “in avvalimento all’ARPAL”. Quindi, è assegnato all’ARPAL sulla scorta dell’emendamento del collega Blasi che è stato precedentemente approvato.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci siamo fermati sull’articolo 10. Lo dobbiamo completare. Se hai bisogno di confrontarti con la struttura, vai lì e vedi un po’.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Il referto penso sia stato consegnato ai consiglieri.
I dipendenti ex CNOS trasferiti alla Provincia di Lecce hanno mantenuto il contratto e l’inquadramento previsto dal contratto collettivo nazionale della funzione pubblica. Con apposita delibera la Giunta regionale ha stabilito che potessero essere utilizzati presso i Centri per l’impiego solo quei dipendenti che fossero in possesso della qualifica di formatore. Pertanto, la previsione non può essere applicata a tutti i lavoratori, ma solo a quelli che hanno tale qualifica.
In aggiunta, si deve inoltre considerare che tutti i dipendenti in questione avrebbero dovuto essere collocati in sovrannumero, come da disposizione di cui all’articolo 1, comma 421, della legge n. 190/2014, e pertanto la copertura dei relativi costi non è garantita dal trasferimento statale. Quindi, noi non abbiamo le risorse per trasferire in dotazione organica, in pianta organica questo personale.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Pendinelli.
Speaker : PENDINELLI.
Io devo leggere la legge regionale del 1998. La legge regionale dice: “(Trasferimento all’Amministrazione provinciale di Lecce del Centro di formazione professionale CNOS - Polivalente di Lecce). Articolo 1. In adempimento di quanto previsto […] già gestito dalla Confederazione nazionale delle opere salesiane (CNOS) sono assicurate dall’Amministrazione provinciale di Lecce a far data dalla cessazione di ogni rapporto con la Regione Puglia. L’Amministrazione provinciale esercita le funzioni sulla base di piani e programmi approvati dalla Regione, ai sensi della vigente normativa. I beni funzionali delle attività formative esercitate dalla CNOS e pervenuti, tra gli altri, alla Regione con delibera del Comitato interministeriale (CIPE) sono trasferiti all’Amministrazione provinciale di Lecce. La destinazione d’uso degli stessi è finalizzata esclusivamente alle attività formative. Il personale a tempo indeterminato inserito nell’albo e nell’elenco degli operatori della formazione professionale di cui all’articolo 26 della legge regionale n. 54/1978, in servizio in data alla cessazione di detto rapporto convenzionale, è trasferito dalla stessa data all’Amministrazione provinciale di Lecce in apposito ruolo ad esaurimento e conserva la posizione giuridica ed economica in godimento all’atto del trasferimento. Allo stesso personale continua ad essere applicata la disciplina contrattuale per gli operatori della formazione professionale. Al personale eventualmente non utilizzato nelle attività corsuali assegnate viene applicato il trattamento di mobilità previsto per gli operatori iscritti […] entro 60 giorni. Gli oneri derivanti dall’applicazione della presente legge trovano copertura finanziaria sui capitoli di spesa relativi ai finanziamenti dei piani di formazione professionale e del bilancio della Regione Puglia e sui corrispettivi capitoli degli esercizi successivi”.
Sostanzialmente è la Regione Puglia che, nel momento in cui trasferisce il personale, si carica gli oneri. Qui non parliamo di personale della Provincia, parliamo di personale che la Regione ha assegnato con legge regionale alla Provincia di Lecce, dicendo nella legge che gli oneri sono a carico della Regione Puglia. Successivamente, la Regione utilizzò i fondi comunitari per utilizzare questo, ma è chiaro che non poteva che non caricarsi gli oneri finanziari di un personale che trasferisce a un altro ente.
Assessore, il problema non si pone, perché è a monte che la Regione si assume l’onere di corrispondere gli stipendi. Diversamente non poteva essere, perché non è che la Regione può trasferire a un altro ente del personale caricando gli oneri finanziari di quel personale all’altro ente.
Per quanto riguarda poi l’utilizzo del personale, nel momento in cui quel personale non è andato in ruolo perché era impiegato, viste le modifiche che la Provincia, nelle attività legate alle politiche del lavoro e diversamente non poteva essere perché la formazione professionale, di fatto, in Provincia di Lecce è quasi attività inesistente.
Del resto la Regione stessa ha operato un atto di avvalimento con cui ha prima trasferito in Regione un dipendente della Provincia e poi in avvalimento l’ha ridato alla Provincia di Lecce.
Credo che a prescindere dalle disquisizioni, il principio che questo personale sia stato trasferito alla Provincia di Lecce dalla Regione che ha imposto l’inquadramento nei ruoli e quindi ha imposto per legge un inquadramento nei ruoli io credo che sia palese che in questo momento non si può porre una questione rispetto al dato specifico dell’ARPAL, ma che la Regione deve continuare, così come ha fatto nel momento in cui ha trasferito il personale, deve continuare a caricarsi gli oneri di quel trasferimento che, oltretutto, è stato fatto con una legge che venne approvata all’unanimità dal Consiglio regionale di allora.
Speaker : PRESIDENTE.
Il parere del Governo rimane contrario. Votiamo.
Articolo 11. Non è il comma 4, ma il comma 8. È un comma aggiuntivo, Pendinelli con Mario Romano in supporto.
Abbiamo votato tutti?
Presenti 33, votanti 31, favorevoli 16, contrari 15, astenuti 1.
È approvato.
Sono finiti all’articolo 10.
Torniamo all’emendamento che abbiamo accantonato, quello accantonato al comma 1. C’è il nuovo testo formulato dall’assessore, c’è un subemendamento. Ci sono obiezioni?
Collega Amati, prego.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Vorrei soltanto capire il senso dell’emendamento, del subemendamento. Mi pare di capire che, rispetto al testo originario, assessore, mentre il testo originario prevedeva che l’agenzia, oltre che di personale direttamente assunto... Quindi, una delle regole d’ingresso era l’assunzione del personale attraverso le procedure di selezione. L’emendamento, con riferimento a questa modalità di reclutamento, aggiunge un requisito da bando, cioè dice a chiunque dovesse predisporre il bando “quando procederai al reclutamento, ricordati di richiedere come clausola di preferenza l’aver svolto una specifica attività all’interno dei servizi per il lavoro”. Mi pare di capire che, mentre nella versione originaria si evocava un procedimento di selezione, oggi si aggiunge un requisito specifico all’interno di quella selezione.
L’altra modifica rispetto al testo originario. Mi pare di capire che, mentre prima si richiedeva o, meglio, si attribuiva la possibilità del distacco o del comando dalla Regione o da altri enti pubblici ora non esistono più gli altri enti pubblici. L’unico ente pubblico che permane è quello delle Province. Significa che l’agenzia si può avvalere per distacco o comando di personale della Regione o delle Province. Primo comma. Mentre il secondo comma, con riferimento al reclutamento e alle procedure assunzionali ordinarie, inserisce una clausola di preferenza, cioè la comprovata esperienza maturata nei servizi per il lavoro. Mi pare di capire che è questo l’emendamento. Quindi, le chiedo conferma.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Per la verità io dovevo intervenire per dire e per chiedere all’assessore che nella stesura del suo subemendamento, nel secondo periodo, nel secondo comma, quando si parla “nell’ambito del processo di potenziamento della propria struttura l’agenzia può dotarsi di personale assunto tramite pubblica selezione in possesso di specifica e comprovata esperienza maturata nei servizi per il lavoro”, con tutto il rispetto per i servizi del lavoro per i servizi per il lavoro si potrebbero intendere anche i servizi per il lavoro di agenzie private. Abbiamo i collocamenti privati che da molti anni sono le agenzie interinali, che sono attive, per cui io gradirei di ritornare alla formulazione originaria, che era quella dei CTI, dei Centri territoriali per l’impiego, o come li vogliamo definire, se poi si sono chiamati Centri provinciali per l’impiego, come li vogliamo definire noi, purché si tratti dell’ex collocamento pubblico.
Mi rendo conto che sono ore frenetiche di discussioni e che l’assessore in questo momento è impegnato con il Capogruppo del Partito Democratico, che è cosa molto più importante che del sottoscritto – lo dico ironicamente, scherzando, senza acrimonia –, ma mi riferisco all’assessore chiedendole, nella stesura del secondo periodo del suo subemendamento, che io condivido per il resto, rispetto all’emendamento firmato dal sottoscritto, da Pentassuglia, da Liviano, da Galante e da Perrini, sul quale lei si è detto favorevole, a patto che si modificasse un po’ il testo, l’introduzione, anziché nella parte finale del secondo periodo, nei servizi per il lavoro, o possiamo anche eventualmente lasciarlo, l’importante è che si specifichi Centri territoriali per l’impiego. Infatti, assessore, non vorrei che in questa vicenda potessero anche entrare lavoratori dipendenti che sono stati alle dipendenze di Centri per l’impiego privati, Agenzie per il lavoro private. Qualcuno potrebbe obiettare anche questo. Io gradirei che ci fosse la parola Centri territoriali per l’impiego.
Il mio intervento doveva terminare a questo punto, ma l’intervento dell’ottimo collega Amati, che chiedeva chiarimenti all’assessore, ma ovviamente, indirettamente, li chiedeva anche ai firmatari dell’emendamento, e io mi sento parte in causa in quanto primo firmatario di quell’emendamento. Dico al collega Fabiano Amati, che è sempre molto attento alle vicende della politica regionale sui vari territori che lo ribadiamo per l’ennesima volta: la differenza tra il comma 1 originario, scritto e confezionato dalla struttura dell’assessorato e illustrato dall’assessore Fabiano Amati, dell’articolo 10, e la modifica che noi abbiamo voluto introdurre è specificatamente, lasciando invariati il passaggio del personale della Regione, delle Province, del Comando, del distacco, è quello di cercare di tutelare persone che in tutte le Province dal 1998, alcuni di loro, quindi sono passati venti anni, svolgono queste mansioni che non erano dei passacarte come magari qualcuno può immaginare. Erano delle persone che erano allo sportello, facevano il front office, preparavano i profili delle persone, dei disoccupati, dei giovani disoccupati che si recavano presso i Centri territoriali per l’impiego.
C’è una volontà di questo Consiglio regionale che vorrebbe, in maniera differente, non organica per una parte politica, in maniera anche destrutturata politicamente parlando, anche negli stessi schieramenti, negli stessi aggregati, voler trovare una soluzione per queste persone. Io penso che lo abbiamo fatto su tante altre vicende ed io sono stato sempre contento e ho sempre votato a favore quando abbiamo trovato la soluzione per i lavoratori dell’ARIF, quando l’abbiamo fatto per i Consorzi di difesa, quando l’abbiamo fatto per tante cose. Abbiamo molte volte, mi rendo conto, in quel caso si trattava di temi cari all’assessore all’agricoltura perché di sua competenza, abbiamo tirato, provato a tirare e a tenere dentro persone che si trovavano in una situazione di precariato spinto.
Noi stiamo chiedendo di fare questo, nulla di più e nulla di meno, su persone che non appartengono politicamente a nessuno e che non sono figlie di nessuno. Forse proprio il fatto di non essere figli di nessuno, probabilmente perché loro sono persone che rivengono dalle liste speciali dei disoccupati con progetti che furono varati nel lontano ’95, ‘96 e ‘97 e che si trovavano in quelle categorie perché figli di nessuno, proprio perché forse sono figli di nessuno, nessuno se ne vuole interessare.
Noi dobbiamo dare anche dignità a queste persone. Questa è la richiesta di questo emendamento. Prego l’assessore Sebastiano Leo, che si è rilevato sempre molto attento a questi temi, perché so che ha incontrato sindacati e delegazioni dei lavoratori, a voler modificare nei servizi per il lavoro e ad inserire “maturate nei Centri territoriali per l’impiego”.
Grazie.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Gran parte del mio intervento lo ha anticipato il collega Borraccino. In effetti, così come è stato riscritto, la parte in cui non viene specificato che noi dobbiamo avere questa selezione pubblica e dare una forma di dignità ai lavoratori che per anni, come abbiamo detto, anche vent’anni, hanno lavorato all’interno dei Centri per l’impiego, uffici di collocamento è troppo allargata. Bisogna introdurre la parola “Centri per l’impiego”. Poi è stata anche eliminata la parte “nelle società in house”.
Così com’è adesso, questo emendamento è proprio più che l’ovvio, come dice Colonna. Bisognerebbe, invece, entrare nello specifico, sempre rispettando la selezione pubblica, come è stato già detto dall’assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene il subemendamento così com’è? Togliamo “servizi per il lavoro” e aggiungiamo “Centri territoriali per l’impiego”.
Prego, collega Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Siccome ne abbiamo viste parecchie oggi, questa francamente... A tutte le persone non si può chiedere oltre un certo livello. Come sanno i dirigenti ottimi di questa Regione, e ovviamente questa discussione è stata portata fin qui perché, in virtù della loro capacità professionale, siamo stati a contenere mille questioni, se un dirigente predisponesse un bando per la selezione di personale e scrivesse “noi vogliamo questi con queste preferenze” un avvocato medio andrebbe dal Tribunale amministrativo e direbbe “bando fotocopia”. Si dice così? Si dice così. E il tribunale amministrativo gli direbbe: “Eh sì, in effetti è chiaro. Questo è”. Come è possibile? Perché dobbiamo fingere? Poi ci sarà il collega Bozzetti che dirà, perché lui è un antintellettualista, “il fine giurista Amati”, salvo poi riconoscermi, da un lato, la finezza nell’esperienza in questa materia, salvo poi dire “come gira il mondo su tutto”, dalle acque pubbliche alla Corte costituzionale. Cioè, lui è così, perciò bisogna temere i Danai quando ti portano i doni, come si diceva in altro tempo.
Da un punto di vista tecnico non si può scrivere in una legge “voi dovete inserire la clausola di preferenza e devono avere i capelli lunghi, gli occhi azzurri”. Non è possibile. Nell’ordinamento italiano non è possibile…
Speaker : PRESIDENTE.
E io, senza capelli, non potrei partecipare.
Speaker : AMATI.
Ai sensi della Costituzione italiana, quella che è stata difesa, non è possibile.
Poi io capisco che serve magari – è successo tante volte – che ci sono persone che sono interessate direttamente a queste questioni, vengono in Consiglio regionale, contestano eventualmente interventi come quello mio, però dopo due o tre mesi, o un anno, tornano e dicono: “Ah beh, in effetti avevate ragione: siamo stati illusi”. Perché? Perché purtroppo il procedimento è questo, in Italia funziona così.
Allora io, con riferimento all’emendamento, così come era stato costruito da parte dell’assessore e presentato, e non ho nulla da dire con riferimento al primo comma, lo dico al collega Borraccino, perché dire “il personale delle Province” ha un senso, quindi sul primo comma non ho nulla da dire, ma sul secondo comma con la specificazione “Centri territoriali per l’impiego” in realtà c’è un’incongruità. Allora, va bene tutto, però magari pure da solo, con quella modifica, o meglio, all’ulteriore emendamento dell’assessore, con quella modifica io non me la sento, perché so come vanno queste cose e so che si tratta di un’illusione nei confronti di quelle persone. E io quelle persone vorrò incontrarle tra qualche mese e loro mi devono sorridere perché diranno: “Ah beh, almeno c’è stato qualcuno che ha detto più o meno come vanno le cose e non ci hanno coinvolti in un’illusione”. Questo non è possibile. Il direttore generale che verrà dell’agenzia difficilmente produrrebbe un bando... Se io fossi il direttore generale difficilmente produrrei un bando in osservanza di questa disciplina, più o meno come è accaduto per altro verso per l’ARIF. Non so se vi ricordate. Difficilmente un direttore generale approverebbe con determina dirigenziale un bando di concorso così fatto. Io non lo farei e immagino la maggior parte dei colleghi che sono qui presenti nelle funzioni di direttori generali, perché la maggior parte dei colleghi qui presenti sono persone che agiscono secondo scienza, cioè sanno come funzionano le cose.
Siccome non voglio arruolarmi nel festival delle illusioni fino a questo punto, voi mi consentirete con amicizia una renitenza se sarà confermato quell’emendamento. Annuncio che sarò renitente a questa chiamata. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso procediamo. Collega Colonna, prego. Studia e dopo, piano piano, arriva, Colonna.
Speaker : COLONNA.
In effetti sono arrivato in ritardo, Presidente, perché io devo confessarvi una difficoltà complessiva nei confronti di questo articolo 10, che è arrivato in Aula con un suo rigore e, purtroppo, lo stiamo complicando molto. Qui arrivo con ritardo, nel senso che ho votato contro, ad esempio, l’emendamento del collega Pendinelli, le cui ragioni comprendo benissimo, però sono preoccupato e poi dirò su quest’altro emendamento qualcosa.
Nel momento in cui immaginiamo di trasferire in carico alla Regione… Io non conosco esattamente la situazione di questo personale regolato e disciplinato da questa legge di oltre vent’anni fa, però temo che questo possa complicare la vita, perché in base al dettato nazionale la deroga rispetto ai vincoli assunzionali vale solo per quel personale impiegato nei Centri per l’impiego. Estenderlo a questo personale, su cui la Regione Puglia ha fatto liberamente delle scelte nel 1998 credo che questo possa creare dei problemi. Lo dico con molta franchezza, che mi porta a manifestare il mio distacco rispetto a questo articolo 10, come si è andato dipanando.
Su questo emendamento io torno a dire, per non contraddirmi per un verso e per l’altro per mantenere il rigore a cui ci richiama anche il collega Amati, una cosa è dire che nelle future assunzioni di questa agenzia i bandi valorizzino esperienze pregresse. Credo che questo avvenga in tutti i bandi. È quasi l’ovvio. Altra cosa è scrivere in una legge che, nell’ambito del potenziamento, l’agenzia deve procedere o può procedere, meglio. Se diciamo “può” stiamo ammettendo, sostanzialmente, che, come dice Fabiano Amati, il direttore bellamente si avvarrà dell’opportunità opposta, cioè di non farne nulla.
Per dire qualcosa di più cogente, avremmo potuto dire, come suggerivo prima, sostanzialmente, che nelle procedure destinate al potenziamento dell’assunzione di nuovo personale, i bandi o le procedure debbono valorizzare in termini di attribuzione del punteggio, ma non escludendo. Non devono essere bandi escludenti altri soggetti, ma come avviene in tutto il mondo, per tutte le procedure, con punteggi e quant’altro, valorizzare il personale che già ha svolto un’esperienza comprovata in questo settore.
Io non lo so, davvero. Avevamo un disegno di legge che aveva avuto un parere sostanzialmente unanime della Commissione e un testo, quello elaborato dall’assessore e dalla sua struttura, che aveva un rigore pieno. Ha avuto, la legge, sino all’articolo 9, la condivisione di tutta l’Aula. Su questo articolo 10 temo che si stia pasticciando oltremodo, compromettendo e rinunciando noi stessi alla nostra funzione, che non è quella di essere accondiscendenti rispetto alla realtà, ma è quella di governare la realtà, affrontando con onestà i problemi...
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Colonna, posso chiederle un po’ di sobrietà?
Speaker : COLONNA.
La sobrietà, Presidente, mi induce a dire che questa storia di emendamenti svolazzanti da un momento all’altro, senza un rigore scientifico e contraddicendo anche i pareri tecnici della struttura, è un metodo che non funziona. Nel momento in cui andiamo a richiamare precedenti storici, contraddizioni che vogliamo tentare di sanare con emendamenti all’ultimo momento, è un metodo che non funziona e che mi porta a dire che forse avevo ragione quando ho sollecitato un ritorno in Commissione di questo testo.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Colonna, le ribadisco la procedura che abbiamo seguito. A lei può piacere o meno, ma non conta.
Avevamo un emendamento a firma di Borraccino e abbiamo convenuto di accantonarlo per riscriverlo, ed è arrivato un subemendamento, così come prevedono le norme, a firma dell’assessore, e di questo stiamo discutendo. È chiaro? Non stiamo forzando nulla. Poi torno sempre alla mia idea di prima, che se le Commissioni approfondissero di più le questioni, soprattutto quelle delicate, farebbero meglio, anziché sbrigarsi e mandarle in Consiglio, perché se si fa così succede quel che sta avvenendo oggi, dove ognuno si inventa una cosa al momento.
Andiamo avanti. Adesso dobbiamo procedere al voto. Prego, Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
L’emendamento in questione, ovviamente, ha aspetti che per certi versi sono probabilmente pleonastici, perché è evidente che nulla vieta a un’agenzia di fare un avviso pubblico per l’assunzione di personale dotato di comprovate esperienze maturate, non so se lo possa fare con esclusivo riferimento a una categoria di persone, cioè i dipendenti che vengono dalle Province. Temo che un bando così, per quanto supportato da una norma di legge, rischi di avere un problema in relazione all’articolo 3 della Costituzione, quindi non passerebbe. Rimane, però, il fatto che è evidente che questo personale potrebbe esserci utile e che, fatte le dovute perequazioni, valutazioni, eccetera, eccetera, è molto probabile che chi per vent’anni ha fatto quel mestiere, sia pure in un contesto diverso, possa essere richiamato all’interno dell’ARPAL. Per fare questo non è indispensabile la legge, ma se ci fosse non cambierebbe nulla. Questo voglio dire. L’importante è non creare aspettative, se ho capito bene l’intervento del consigliere Amati, cioè non fare il classico emendamento Prima Repubblica in cui si dà un contentino a una platea, facendogli intendere che probabilmente verranno assunti dopo la campagna elettorale, e poi vediamo. Non è in questi termini. Non so se è chiaro. Mi spiego? Non è in questi termini. Poi, se non si fanno le assunzioni, la colpa è di quella faccia di bronzo del Presidente che non ha voluto fare le assunzioni.
Quindi, se la verità deve prevalere, noi dobbiamo specificare che, in un meccanismo in avvio, dove non sappiamo ancora neanche bene come il Signore ci assisterà nel far partire questa macchina infernale, che peraltro dovrà essere legata a una delle esigenze forse più pressanti per i nostri cittadini, subito dopo la salute, la metto in questa graduatoria o forse persino sullo stesso piano, visto che a Taranto c’è persino qualcuno che è disposto a rischiare la salute per andare a lavorare? Non lo so.
Sono esigenze importantissime con le quali evidentemente bisogna intervenire da parte del legislatore senza creare fraintendimenti e senza rappresentare queste vicende come dei piaceri personali, fatte attraverso l’attività legislativa, perché così non è. Questo lo chiariamo bene dall’inizio.
Se ci saranno necessità di integrazione del personale, come avviene per qualunque altra Agenzia, si farà un avviso pubblico al quale vi garantisco potranno partecipare anche soggetti esterni e poi si valuterà se le esperienze che inevitabilmente alcuni avranno maturato dentro gli uffici provinciali del lavoro saranno di tale portata da farli privilegiare rispetto a chi non ha le medesime esperienze.
È sufficientemente vago l’emendamento per non violare la Costituzione. Se è in questi termini, il parere è favorevole.
Speaker : PRESIDENTE.
Pongo in votazione… Cosa c’è, collega Galante? Su che cosa deve chiedere la parola? Vuole fare una dichiarazione di voto sull’emendamento?
Il Presidente ha appena finito di dire che non si può aggiungere quella specifica. Ho sentito che l’assessore ha detto un’altra cosa.
Collega Borraccino, prego. Prima o poi dobbiamo chiuderla.
Speaker : BORRACCINO.
Penso…
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
O è pleonastico e di puro stile o è incostituzionale. Non esistono avvisi pubblici di integrazione di strutture pubbliche che sono limitati ad una platea precisa.
Non esiste questa cosa. Se noi vogliamo prelevare delle persone che hanno un rapporto di pubblico impiego da un’altra pubblica amministrazione abbiamo i mezzi di cui al comma 1, cioè il distacco, il comando, eccetera, eccetera. Se, viceversa, il passaggio deve essere definitivo, bisogna fare un’evidenza pubblica, diciamo così, che quindi è teoricamente aperta a chiunque. Questo volevo dire. Poi, è evidente che chi ha lavorato vent’anni in un Centro per l’impiego… Non è che ci sono tante aziende concorrenti dove uno può avere maturato lo stesso curriculum. Questo lo capisco. Quindi, questa frase finale non è un limite all’ammissibilità dei partecipanti. È un modo per fare presente che quel personale ha, in teoria, i requisiti professionali per partecipare ad una selezione del genere. Tutto qua. È una pura clausola di stile. Non si può restringere, sennò bisogna fare riferimento al comma primo, cioè se tu li vuoi prendere proprio da là, quindi intuitu personae, devi dire che io mi prendo Tizio, Caio e Sempronio in distacco o in comando. Siccome sono pubblici impiegati, questa cosa si può fare.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Ribadisco quanto detto più volte in questa giornata. Innanzitutto, il subemendamento presentato dall’assessore dice che nell’ambito del processo di potenziamento della propria struttura l’agenzia può dotarsi di personale assunto tramite pubblica selezione. Quindi “può”. E poi attraverso pubblica selezione in possesso di specifiche e comprovate esperienze maturate nei CT.
Io mi rendo conto che spesso in quest’Aula prevale la logica del fare, di sostituirsi alla Corte costituzionale. Quindi, prima di deliberare, prima di legiferare, anzi di legiferare, parliamo di presunta incostituzionalità. Mi rendo conto che questo non avviene sempre. C’è un ricorso ondivago alla musa e alla dea della costituzionalità. Quando si approvano alcune norme non si guarda la presunta incostituzionalità, norme che poi ci vengono osservate dal Governo centrale e che sono state dichiarate incostituzionali. Non faccio riferimento a nulla, ma anche recentemente è avvenuto questo.
Quando, poi, invece, noi vogliamo sanare attraverso una parte delle possibili assunzioni, e non è detto che ciò avverrà, quando noi vogliamo sanare una vicenda vecchia di vent’anni di persone che non sono figlie politicamente di nessuno e che nessuno – lo voglio puntualizzare, perché questa è una frase velatamente offensiva, perché più volte è stata riferita in quest’Aula – nessuno vuole illudere nessuno... Nessuno vuole illudere nessuno. C’è soltanto la presa d’atto, e un legislatore attento deve guardare anche a queste dinamiche, c’è una presa d’atto di una vicenda che non dura da otto mesi, da diciotto mesi, da due anni, ma in molti casi dura da vent’anni, ce la portiamo da vent’anni. E nel momento in cui noi stiamo riorganizzando per legge o, meglio, stiamo istituendo per legge l’Agenzia regionale per il lavoro, è chiaro e normale che bisogna guardare anche a quei casi, nel rispetto della norma, nel rispetto delle selezioni, perché si entra con selezione pubblica, ma anche, andando a pensare all’ovvio, volendo guardare e premiare questa esperienza, che oltretutto potrebbe essere, anzi tolgo il “potrebbe”, sarà sicuramente utile all’avvio dell’Agenzia per il lavoro. Io vi parlo della realtà di Taranto, che bene o male conosco, e vi posso garantire che i Centri territoriali per l’impiego di Taranto, senza questo personale, praticamente sono una macchina che non cammina. E lo stiamo notando con le difficoltà dei vari temi cari all’Agenzia per il lavoro che non decolla, proprio perché il welfare to work e altre situazioni che la Regione ha messo in campo non decollano per le difficoltà del Centro territoriale per l’impiego di Taranto. Quindi, nessuno sta illudendo nessuno. Stiamo soltanto tentando di fotografare una situazione che attualmente c’è e di inquadrarla in una legge, senza illudere nessuno.
Stia tranquillo, Presidente, che, se il direttore generale della nuova agenzia – mi riferisco al Presidente Emiliano, Presidente Loizzo – rispetto all’eventuale accusa che qualcuno dirà “è colpa della faccia da bronzo del Presidente che non ha voluto fare questo”, nessuno dirà questo, perché una volta che i legislatori avranno fatto la norma e da quest’Aula sarà uscita la norma, sarà compito nell’autonomia gestionale, così come i direttori generali delle ASL nelle loro autonomie fanno quello che vogliono, la stessa cosa varrà per il direttore generale dell’Agenzia per il lavoro.
Io chiedo all’assessore Leo, cortesemente, e al Presidente Emiliano, che è entrato, anche lui, in questa vicenda, di voler tenere dentro nel subemendamento del Governo la questione dei Centri territoriali per l’impiego, perché il problema sta lì, perché se noi non inseriamo questo, questa norma che noi introduciamo con il subemendamento darà la stura a letture differenti. Ho fatto l’esempio: anche chi avrà lavorato per Manpower, faccio un’ipotesi, o per Adecco o per Articolo 1, potrà reclamare una comprovata esperienza nei servizi per il lavoro, perché noi stiamo decidendo di approvare questo.
Ecco perché io chiedo, sommessamente, di voler introdurre il termine “Centri territoriali per l’impiego”.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Galante, prego. Il collega Borraccino non può più parlare perché ha parlato due volte. Ora parli tu e poi non puoi parlare più. Galante, una cosa garbata.
Speaker : GALANTE.
Una cosa garbatissima. Stiamo parlando, ripeto, di tutelare alcune storture, alcune distorsioni che sono state comunque provocate dalla politica, da chi doveva gestire e monitorare in questi anni e capire perché c’erano società in house, formatori, LSU. È stato detto in tutti i modi possibili. Questa situazione si discute da tre anni. Rispondendo a Colonna qui non stiamo improvvisando niente. Io ho anche trasferito all’assessore una documentazione relativa a una legge del Friuli Venezia Giulia, una legge che si occupava delle politiche del lavoro, che era stata effettivamente impugnata nella parte in cui diceva che la selezione pubblica doveva riservare una parte delle assunzioni a un determinato personale. È stata riscritta e messa in questo modo come l’abbiamo fatto noi, cioè cercando di individuare comunque una platea, non limitandola a quella platea, ma individuandola comunque per salvaguardare persone, stiamo parlando di persone che da vent’anni fanno questo lavoro. Se la politica ha creato questo problema, la politica deve risolvere questo problema. Non ce ne possiamo lavare le mani oggi dicendo che noi non possiamo rischiare l’incostituzionalità semplicemente e uscendocene così. Perciò, non c’è stata nessuna norma improvvisata, consigliere Colonna, come lo stesso consigliere Amati. Questa è una discussione che da tre anni va avanti per capire come tutelarla. Non basta una parola. Se la vogliamo inserire nella legge è perché noi probabilmente… Io ho sempre detto che domani potremmo anche non essere più in Consiglio regionale e dare delle indicazioni. Poi ci sarà un regolamento dove sarà detto: ricordatevi che qui c’è una platea di persone che lavora da vent’anni che bisogna tutelare in qualche modo, che è fuori dal mercato del lavoro e a cinquant’anni non può inventarsi un’altra questione, un altro lavoro. Tutto qua. Non stiamo facendo i delinquenti con una norma in Consiglio regionale. Stiamo, secondo me, facendo il nostro lavoro.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso basta. Procediamo al voto.
Nel frattempo, è pervenuto un subemendamento di Marmo, con cui si chiede di cancellare – ve lo leggo per evitare di attendere le fotocopie – le parole “in possesso di specifiche e comprovate esperienze maturate nei servizi per il lavoro”. È chiaro? Bene.
Adesso votiamo. Borraccino, che succede? Vuole fare la dichiarazione di voto su questo subemendamento? Prego.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, Presidente.
Sono contrario al subemendamento del collega Marmo, che tende a destrutturare il core business, la parte centrale, non so come definirlo, il nesso fondamentale dell’emendamento sostituito dal subemendamento. Togliere, collega Marmo, la “specifica e comprovata esperienza maturata nei servizi per il lavoro” io chiedevo nel CT, come ho chiesto all’assessore Sebastiano Leo e al Presidente, significa destrutturare tutto. È legittimo farlo, ci mancherebbe altro, per l’amor di Dio, però vuol dire che lei non condivide – lei e la sua parte politica – assolutamente l’emendamento presentato dal sottoscritto e da altri consiglieri regionali e non condivide il subemendamento dell’assessore Sebastiano Leo.
Lei, praticamente, dice che non si potrà assolutamente fare... Il tema era: nell’ambito del processo di potenziamento della propria struttura, l’agenzia può dotarsi di personale. Punto. Lei dice “di personale” assunto tramite pubblica selezione. Punto. Praticamente stiamo dicendo una cosa ovvia. È chiaro che l’agenzia dovrà dotarsi di nuovo personale. È chiaro. Noi stiamo dicendo, invece, che può dotarsi anche di personale in possesso di specifiche e comprovate esperienze maturate. Togliendo questo, praticamente, lei sta destrutturando tutto questo tentativo, che su varie posizioni, da quella del Presidente e dell’assessore a quella del collega Amati e del collega Colonna, da chi ha presentato l’emendamento, da chi è contrario, però sta tenendo in piedi questo ragionamento. Lei, invece, questa cosa la sta completamente cancellando, come se non ci fossero queste persone che da vent’anni, molte di loro da vent’anni, lavorano all’interno dei Centri territoriali per l’impiego.
Quindi, io ho fatto questo intervento per preannunciare il mio voto e per essere chiaro, perché adesso su subemendamenti e subemendamenti rischiamo di non capire più nulla, nel dire che io sto votando contro al subemendamento da lei presentato, che adesso andrà in votazione, che va a destrutturare la richiesta che è stata fatta di tenere dentro alle possibili assunzioni con procedure selettive il personale che da vent’anni lavora all’interno dei Centri territoriali per l’impiego.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente, solo per spiegare al collega Borraccino e al verbale di quest’Aula che nessuno è contrario a delle persone ben individuate. Questo non esiste, perché è esatto esattamente il contrario, e cioè la formulazione fatta dal consigliere Borraccino era impresentabile, scritta male, non chiara, equivoca. Nonostante le spiegazioni che gli hanno fatto il Presidente della Giunta, il consigliere Amati, il consigliere Colonna, non riescono a capire che il loro emendamento poteva inficiare l’eventuale selezione di costoro, non il mio. Il mio rende legittima, invece, un’operazione, che deve essere fatta da un altro organismo terzo. È stato spiegato benissimo da chi mi ha preceduto. Siccome non può rimanere a verbale quello che dice Borraccino, io ho cercato di destrutturare, sì, ma Borraccino ho cercato di destrutturare, non i diritti di quelle persone, che possono essere conclamati e riaffermati nella pubblica selezione che deve essere fatta.
Quindi, vorrei che tutto fosse chiaro. Nessuno illuda nessuno.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso passiamo al voto sul subemendamento Marmo, che chiede di cancellare dalla parola “in possesso” fino a “per il lavoro”. È sul subemendamento dell’assessore. Sì, al subemendamento dell’assessore. Esatto. È chiaro, solo lì c’è scritto. Non lo so io. Votiamo.
Presenti 35, votanti 34, favorevoli 6, contrari 28.
Non è approvato.
Tolto il subemendamento, adesso rimane il subemendamento a firma dell’assessore Leo. Votiamo.
Presenti 31, votanti 22, favorevoli 21, 1 contrario, 9 astenuti.
È approvato.
Non ci sono più altri emendamenti e subemendamenti. Votiamo l’articolo 10.
Collega Pentassuglia, prego.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Grazie, Presidente. Soltanto una cosa, assessore. Non ho presentato l’emendamento anche se lo avevo preparato, però le chiedo di riflettere sul comma 7 relativamente alla possibilità di valutare, oltre alle attività di gestione del personale, l’attività amministrativa dei Centri e dei Coordinamenti nelle more della costituzione.
Siccome non è riportato nel testo, forse andava emendato questo per darle l’opportunità di poter lavorare nei mesi che passeranno dall’approvazione della legge alla costituzione ufficialmente dell’Agenzia, perché lei ha previsto soltanto le attività di gestione e non l’attività amministrativa.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. L’assessore ha recepito questa raccomandazione.
Votiamo l’articolo 10. Presenti 37, votanti 27, favorevoli 26, contrari 1, astenuti 10.
È approvato.
Articolo 11.
Non ci sono emendamenti. Votiamo.
Stiamo votando l’articolo 11.
Aveva chiesto di parlare, ma non veniva fuori sul monitor. Prego, collega Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Molto velocemente.
Anche qui, assessore, nelle spese all’articolo 11, nelle risorse per il funzionamento dell’agenzia, forse non ha preventivato e andavano messe le risorse derivanti dalle attività svolte dai Centri per l’impiego, sia quelle remunerate sia quelle a processo e di risultato. Ci sono attività che vengono remunerate e queste devono rimanere nell’ambito delle risorse per l’agenzia.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo l’articolo 11.
Presenti 40, votanti 31, favorevoli 31, astenuti 9.
È approvato.
Passiamo all’articolo 12.
Non ci sono emendamenti. Votiamo.
Presenti 37, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 8.
È approvato.
Votiamo l’articolo 13. Presenti 37, votanti 30, favorevoli 30, astenuti 7.
È approvato.
Adesso andiamo a pagina 8, c’è un emendamento aggiuntivo, un 13-bis, “Valutatore indipendente”, a firma Laricchia.
Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
Con questo emendamento introduciamo, se l’Aula lo approverà, la figura del valutatore indipendente. Sostanzialmente devo dire che, a mano a mano che seguivo la discussione in Aula, ho ritenuto che questa figura sia veramente necessaria. Ripeto, la discussione che si è tenuta in Aula me ne ha dato, ogni minuto che passava, sempre più conferma. È necessaria una figura che, in tutto questo marasma e in tutte queste questioni che questa agenzia dovrebbe risolvere, si occupi poi di valutare la qualità delle politiche attive per il lavoro di cui l’agenzia dovrà occuparsi. Ed è una figura che, oltre a fare una relazione annuale, da trasmettere alla Giunta, al Consiglio e all’Osservatorio regionale del mercato del lavoro, deve valutare la qualità delle politiche e i risultati, ma soprattutto è una figura di riferimento che deve avere questa responsabilità, perché il timore è che alla fine si perda di vista l’obiettivo finale di questa agenzia, che se deve essere quello di creare le condizioni affinché si crei occupazione e migliori la qualità del lavoro è importante che identifichiamo una figura responsabile di questi risultati o, comunque, responsabile della valutazione di questi risultati. La scelta è naturalmente ad evidenza pubblica.
I pareri sono favorevoli dal punto di vista tecnico, sia della sezione, e ringrazio tanto gli uffici per la collaborazione, sia dal punto di vista del bilancio, perché ovviamente è una figura per cui abbiamo previsto comunque una dotazione finanziaria, anche per evitare che le risorse dell’agenzia, sia umane che economiche, venissero impiegate, distratte per questa valutazione, che comunque è necessaria. Quindi, abbiamo preferito aggiungere delle risorse, trovare delle risorse aggiuntive per dedicarci un attimo a questa valutazione.
Secondo me, ripeto, anche dalla discussione che si è tenuta in Aula, ritengo che questa figura possa essere importante. Possiamo inserirla per tre anni, poi valutiamo che cosa farne, se l’attività è utile o meno. Ma sono certa che, se l’Aula approverà, sarà un punto di riferimento per tutti, almeno tutti i consiglieri regionali nel momento in cui vorranno sapere dati, informazioni, dettagli sull’attività di questa Agenzia e poi naturalmente, mi auguro, anzi, ne sono certa, punto di riferimento anche per i cittadini e per chi vorrà usufruire delle attività di questa Agenzia.
Speaker : PRESIDENTE.
Il Governo?
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Si tratta di un emendamento profondamente innovativo, nel senso che introduce una sorta di autorità valutativa che, ovviamente, non incide sull’autorità amministrativa e sulle procedure amministrative. Si tratta semplicemente di affidare al valutatore indipendente, il cui parere è certamente autorevole, ma evidentemente, questo anche per capire di che si tratta, è sicuramente autorevole, ma non è un oracolo di Delfi, non è che stiamo individuando un soggetto al cui giudizio poi conseguono degli effetti di tipo giuridico. È un osservatore indipendente, che quindi viene selezionato sulla base del merito, se ho capito bene, sulla base quindi delle sue competenze. Diciamo che per un Presidente di Regione è un grosso rischio avere un valutatore indipendente, perché in realtà questo soggetto potrebbe essere selezionato ovunque ed essere ovviamente una figura piuttosto innovativa in relazione all’efficacia delle politiche, perché è di questo che stiamo parlando. Nel nostro ordinamento giuridico non sono tantissime. Onestamente, a memoria non me ne viene in mente nessuna. Non sono tantissime le figure di valutatori indipendenti, però esistono, ce ne sono, in materia bancaria, eccetera, eccetera.
Il Governo non è contrario a introdurre questa figura. Ovviamente, però, sarebbe forse opportuno introdurre, questo lo voglio chiedere ai presentatori, la natura sperimentale della questione. Eventualmente si potrebbe aggiungere un comma nel quale si definisce che all’esito di un periodo che può essere quello della fine di questa legislatura si farà poi una valutazione nella prossima sull’opportunità, sui risultati. È ovviamente pleonastico, perché, in teoria, il prossimo Consiglio può fare quello che gli pare.
Il fatto che l’istituto viene introdotto in modo sperimentale, cioè che non è una decisione definitiva. In tutta sincerità, nessuno di noi è in grado di capire dove andrà a parare questa cosa che, però, è una sfida che non solo ci incuriosisce, ma che noi vogliamo operare. Siamo convinti che le valutazioni dell’efficacia delle politiche... Questo, per esempio, potrebbe valere anche per i Fondi strutturali europei, nel senso che la Regione Puglia ha delegato, ha commissionato ad un particolare istituto di studi qualche anno fa il compito di stabilire quale era l’impatto sul PIL degli investimenti dei Fondi europei. Ci siamo accorti che l’impatto sul PIL era minimo, paragonabile a un normale flusso economico, direi quasi “irrilevante”, purtroppo, a causa del fatto che non c’erano state corrispondenti politiche nazionali sugli stessi obiettivi, che noi, invece, stiamo cercando di fare coniugando il Patto per il sud con i Fondi strutturali europei.
Il parere del Governo è favorevole, ove si aggiunga un comma nel quale si definisce che l’introduzione del valutatore ha carattere sperimentale e sarà rivalutata alla fine del mandato dello stesso.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega De Leonardis, prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
Mi piace questa apertura del Presidente Emiliano, che evidentemente segna anche un nuovo corso e una nuova apertura anche alle politiche in relazione all’incontro di ieri che c’è stato con il Ministro Di Maio e che, quindi, cerca in qualche modo di accreditarsi e di crearsi una certa benevolenza nei confronti del Movimento 5 Stelle, però mi sembra che questo emendamento – non me ne voglia nessuno – vada un po’ contro quella che è stata la politica del Movimento 5 Stelle in questi anni, contro la casta, contro gli sprechi, contro le cose inutili.
Mettere oggi qui a bilancio 70.000 euro per fare un bando per indicare un valutatore che ci deve fare dopo una relazione mi sembra veramente uno spreco inutile di soldi pubblici. Chiamiamolo così. Noi abbiamo questa agenzia, abbiamo un direttore generale, abbiamo un revisore unico. Abbiamo fatto il revisore unico per risparmiare e non fare il Collegio dei revisori. Non so se avremo oggi l’OIV. Oggettivamente, mi sembra, Presidente, uno spreco inutile di risorse pubbliche. Dare 70.000 euro ad un valutatore esterno, fatto con un bando che non si sa come debba essere fatto, per farci una bella relazioncina mi sembra proprio una cosa inutile.
La valutazione del funzionamento o meno dell’agenzia verrà fatta dall’organo preposto, che è la Giunta e il Consiglio regionale, che dovrà valutare se le cose sono state fatte bene e, quindi, approvarle, o fatte male e bocciarle. Ma oggi fare una captatio benevolentiae, Presidente, nei confronti dei Cinque Stelle facendo passare un emendamento, i 70.000 euro, che non ha alcuna funzione utile mi sembra del tutto improprio.
Speaker : PRESIDENTE.
Vedo uno che appare senza tessera: chi è? Sei tu, Zinni? Vuoi parlare? Prego.
Speaker : ZINNI.
Presidente, io sono francamente molto, molto perplesso su questo emendamento. Credo che sia un elemento del tutto estemporaneo rispetto a un corpus normativo che prevede degli organi di controllo fisiologici nell’ambito dell’attività complessiva che la Regione compie, credo che le funzioni di questo valutatore non siano affatto ben definite, credo che sia più che altro un modo per introdurre una forma surrettizia di diffidenza verso questa agenzia. Se noi non ci crediamo a questa agenzia, possiamo votare tranquillamente contro tutto il corpus normativo che abbiamo finora approvato.
La verità è che, siccome si vuole dare l’idea ai lavoratori dei centri per l’impiego che si è al loro fianco, ma nello stesso tempo si vuole inserire sempre qualche elemento di diffidenza nei confronti di ciò che gli organismi regionali, in questo caso tutto il Consiglio, introducono come strumento di gestione di un certo servizio, si pone questo elemento. Mi verrebbe da chiedere alla consigliera Laricchia: chi valuterà il valutatore? Visto che di questi tempi tanti valutatori sono stati svalutati, e loro qualcuno lo conoscono. I riferimenti alla realtà romana sono puramente voluti.
Questo emendamento, dal mio punto di vista, è fortemente inaccettabile, per cui io, benché segua sempre le indicazioni politiche di questa maggioranza, se sarò chiamato a votarlo, voterò contro.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho altri iscritti a parlare. Dobbiamo passare ai voti, con il parere contrario di Zinni. Un subemendamento? In via sperimentale? Si può scrivere “a carattere sperimentale” anche se poi non cambia niente.
Come dici? Per un periodo. Scrivere “fine legislatura” anziché tre anni. Fatemi capire.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente. Voglio inserire con un subemendamento il carattere sperimentale, perché sono convinta anch’io che sia una figura su cui dobbiamo riflettere assolutamente. Non ritengo che quando si tratti di valutazione si possa parlare di spreco di risorse pubbliche. Tra l’altro, neanche noi, ogni volta che le abbiamo denunciate, ne abbiamo parlato quando abbiamo denunciato, per esempio, un privilegio come i vitalizi, ma mai quando si tratta di non so Cantone, di figure che devono fare, perché in quel tipo di ruoli non è mai abbastanza la spesa. È un investimento.
Di conseguenza, io voglio inserire il carattere sperimentale, ho qualche difficoltà a sposarlo con quello che c’è scritto già nel primo comma, che dice “per un periodo di tre anni non rinnovabili”. Quindi, ho bisogno di un attimo di tempo, se il Governo è ancora convinto di voler richiedere questo subemendamento, per scriverlo bene in maniera tale che poi l’emendamento sia…
Speaker : PRESIDENTE.
Diamo la parola a Blasi. Poi c’è Amati. Nel frattempo…
Speaker : BLASI.
Presidente, grazie. Solo per due riflessioni. Una per esprimere anch’io, come ha poc’anzi fatto il collega Zinni, la mia perplessità, anche perché non si capisce perché dobbiamo valutare questa Agenzia e non valutare tutte le altre. Quindi, dovremmo inserire la figura del valutatore in tutte le altre Agenzie. Visto che è un’innovazione, questa innovazione dovrebbe essere estesa, se crediamo che sia tale e che sia utile, funzioni…
Speaker : PRESIDENTE.
Non sarebbero male un’altra decine di nomine. Di questi tempi non sarebbero male. È vero, Michele?
Speaker : BLASI.
È seria la cosa, Presidente. Io vorrei proporre, dentro queste perplessità che le ho poc’anzi espresso, visto che è in via sperimentale, che sperimenti anche l’eventuale valutatore, quindi che lo faccia a costo zero. Non può caricarsi sulle casse pubbliche una sperimentazione di questo tipo, che mi sembra alquanto stravagante.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Questa è la terza legislatura. Domani, se andremo a votare, verrà fuori che noi abbiamo votato contro, il Presidente Emiliano ha votato a favore, il Movimento 5 Stelle, i titoli dei giornali: “Il Presidente Emiliano titola”...
No, lei è “specchio, specchio delle mie brame”. Lo avete presente? Lei fa così. Peraltro, avendola di fronte, la favola regge bene. Specchio delle mie brame. Perciò le consento di parlare, perché fa la voce all’interno della nostra fabula, quella tutta personale tra me e la collega Di Bari.
Dicevo, verrà fuori che il Presidente emiliano ha flirtato con il Movimento 5 Stelle. Addirittura qua ci mettiamo il carico. Qualche commentatore dirà: “Se son rose, fioriranno”. Tutta questa roba qui.
Il collega Blasi, in virtù di questa roba qui, ovviamente, ha fatto la sua proposta. Ha detto “gratis”. Visto che dobbiamo prendere questa strada, prendiamo la strada dell’irrealtà e diciamo “gratis”. Faccio presente che 70.000 euro equivalgono ad una percentuale 0,00 sulle tasse dei cittadini. L’ho detto un’altra volta. Non esiste la cassa della Regione finanziata dai marziani. Ogni somma equivale alle tasse sui cittadini.
Questa polemica la possiamo pure mettere su. Benissimo. Dopo due giorni finirà e tutti si dimenticheranno di questa storia. Ora, però, nel nostro ordinamento il sistema di valutazione è affidato, per esempio, a un revisore unico, con riferimento agli aspetti economici dell’agenzia che noi stiamo per approvare, ed è scritto. C’è un revisore unico, che è un grande valutatore indipendente ai sensi della legge. Non può fare cose che non siano in sintonia con il suo ruolo di indipendenza, il revisore unico. Esiste una serie di altri organismi di valutazione indipendente nel nostro ordinamento, talché mi sento di dire che non è affatto una novità. Il Presidente Emiliano vi ha celebrato dicendo che è una novità, ebbene io vi dico che non è per nulla una novità: il nostro ordinamento è pieno di valutazioni indipendenti.
Quindi, se noi dobbiamo prendere questo argomento per la nostra disputa politica, c’è la soluzione Blasi, gratis. Se, invece, dobbiamo assumere questo argomento nella valutazione tecnica più stringente, più vera, più realistica, più adeguata al lavoro che abbiamo fatto, io vi dico che è una figura incongrua, quella del valutatore indipendente all’interno di un’agenzia. Non esistono altre ipotesi del genere nel nostro ordinamento.
Per cui, in questo senso mi pare di poter dire, dichiarandomi d’accordo con il collega Zinni, ma anche con gli altri colleghi, che, al di là della sperimentazione o meno, sembra che sia una figura del tutto eccentrica rispetto alla legge che stiamo per approvare.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : PENDINELLI.
Io, ovviamente sostenendo la contrarietà rispetto all’emendamento, volevo fare una riflessione rispetto ad alcune sperimentazioni, perché poi alla fine di questo si è trattato, che sono avvenute nelle Istituzioni italiane proprio su questo tema. Molti anni fa venne anche enfatizzata la figura del difensore civico, che doveva sostituirsi molto spesso alle Amministrazioni per gestire anche non solo fatti interni, amministrativi, addirittura valutare anche in prima istanza alcuni ricorsi, ma doveva sostanzialmente rappresentare un momento di contatto fra la pubblica amministrazione e il cittadino.
Io ho l’impressione che a questa figura, come bene hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, non definita sul piano puramente tecnico e amministrativo, si voglia anche dare questo ruolo di rapporto con l’esterno e di garanzia per i cittadini nell’ambito delle attività che si fanno in materia di politiche attive del lavoro. Quella figura, che ha anche portato, quella del difensore civico, ad alcune esperienze interessanti sotto forma di scuola, poi è fallita, e io credo che noi andiamo ricercando sempre forme che oserei dire “populiste” per cercare di dimostrare questa vicinanza ai cittadini, questa volontà di operare per i cittadini, e ritengo, invece, che la politica debba manifestare quella vicinanza attraverso l’attività quotidiana competente, tecnica e anche in linea con quello che vogliono le norme della pubblica amministrazione. Per cui io sinceramente questa forma di valutazione indipendente che, ripeto, non è tecnica e finisce per non essere neanche una forma di avanzamento rispetto ai rapporti della pubblica amministrazione con il cittadino, credo che sia assolutamente impropria. Non ha metodo di funzionamento, non rappresenta niente e mi sembra l’abdicazione della politica dell’azione di governo ai suoi ruoli, alle sue competenze per cercare percorsi incerti e assolutamente inconsistenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Non drammatizziamo la cosa. C’è una assoluta libertà di coscienza da parte di ciascuno. È una innovazione che va valutata da ciascuno. Ovviamente, la questione della gratuità dell’incarico è un punto di mediazione, se ho capito bene. Tutti lavorano gratis, fuorché i consiglieri regionali e il Presidente. Se questa è la regola…
Speaker : PRESIDENTE.
Non verrà nessuno a lavorare gratis. Va bene.
Collega Ventola, vuole parlare?
Speaker : VENTOLA.
Sì, Presidente. Per dichiarare il nostro voto contrario sia sull’articolo che sull’emendamento preannunciato, a maggior ragione perché se il subemendamento prevede una sorta di sperimentazione sinceramente inserire in una legge il concetto di sperimentazione è qualcosa che già un po’ stride con il principio costituzionale per il quale siamo qua come legislatori. Dovremmo dare certezze e non sperimentare nella legge.
L’organismo di valutazione su un’Agenzia che sta per nascere è di per sé già la Giunta e il dipartimento della formazione lavoro e sviluppo economico. Quindi, prevedere qualcosa del genere fa… A maggior ragione, dietro l’assessorato e la Giunta ci sono i cittadini che valutano il nostro operato.
Speaker : PRESIDENTE.
Prima di procedere, era stato preannunciato un subemendamento che dà il carattere di sperimentazione. Vediamo un po’. Il subemendamento dice: “Al comma 1 eliminare le parole ‘non rinnovabili’ e aggiungere le seguenti ‘la figura del valutatore indipendente ha carattere sperimentale e al termine del mandato sarà valutata la conferma’”.
Adesso votiamo prima il subemendamento e poi votiamo l’emendamento. Votiamo.
Presenti 35, votanti 30, favorevoli 11, contrari 19, astenuti 4.
Non è approvato.
Votiamo, adesso, l’emendamento di pagina 8.
Presenti 35, votanti 27, favorevoli 7, contrari 20, astenuti 8.
Non è approvato.
Adesso passiamo all’articolo 14.
Votiamo l’articolo 14.
Il 13 lo abbiamo già votato. A posto.
Votiamo il 14.
Abbiamo votato contro adesso. Non è passato. Non hai votato? Abbiamo letto e non è stato approvato.
Abbiamo votato il valutatore indipendente. La clausola valutativa viene dopo.
Quello è un altro. Viene dopo l’articolo 14. Stiamo votando l’articolo 14. Hanno votato tutti?
Presenti 32, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 8.
È approvato.
Adesso votiamo l’articolo 14-bis, “Clausola valutativa”. Zinni, ha chiesto di parlare? No. Bozzetti vuole illustrare l’emendamento.
Speaker : BOZZETTI.
Grazie, Presidente.
Facendo una piccola premessa e ricollegandomi all’emendamento bocciato precedentemente, faccio semplicemente presente che, come è vero che probabilmente quei 70.000 euro sarebbero stati il frutto di tasse dei cittadini pugliesi a carico del bilancio regionale, è altrettanto vero che anche i 10 milioni di euro l’anno di vitalizi degli ex consiglieri sono a carico del… No, questo l’ho detto… E, infatti, adesso arriviamo anche ad abolirli, perché dopo tanti anni probabilmente ci voleva l’unica forza politica libera per poter abolirli e ricalcolarli sul sistema contributivo, così come tutti i cittadini ci chiedono.
Detto questo, credo di aver dato solo un dato…
Speaker : PRESIDENTE.
Blasi, non insistere su questo, che tu non hai rinunciato a nulla, perché non avevi diritto a nulla. Anzi, ti sei preso i soldi per non aver diritto. Per cui, lascia perdere. Andiamo avanti.
Speaker : BOZZETTI.
La ringrazio, Presidente. Io sapevo, con questa che voleva essere obiettivamente una provocazione, di scatenare e suscitare l’ilarità di alcuni colleghi, ma ho semplicemente dato un dato di fatto. Poi ognuno è libero, ovviamente, di trarre le proprie conclusioni politiche.
Così come adesso, visto che ci sono stati numerosi interventi in cui si diceva che vi è necessita sempre, magari fuori da quelli che possono essere i 70.000 euro dati a un valutatore esterno, di valutare l’efficacia di una legge e visto che è previsto solitamente che ogni legge regionale abbia la clausola valutativa, e devo dire la verità che più volte in questo stesso Consiglio regionale si è fatto come le bandiere, così come dove andava il vento, ovvero se una legge piaceva la clausola valutativa veniva inserita, se non piaceva veniva tolta, devo dire che, comunque, nella stragrande maggioranza dei casi o forse tutti, ora non ricordo bene, è stato solo il Movimento 5 Stelle a presentare quella che dovrebbe essere una norma presente già random (permettetemi il termine), d’emblée su tutte le leggi. Quindi, anche in questo caso abbiamo presentato una norma che prevede nell’arco del tempo una valutazione di merito dell’efficacia della legge come credo sia giusto ci debba essere sempre e spero e mi auguro a questo punto, visti anche i vari interventi fatti prima dai colleghi della maggioranza, che venga ovviamente approvata così come è anche successo altre volte. Altrimenti sarebbe l’ennesima schizofrenia della maggioranza. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Pongo in votazione l’emendamento aggiuntivo 14-bis, clausola valutativa. Il Governo?
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
È ovvio che se fosse passato il valutatore indipendente non aveva senso questa clausola valutativa. Adesso potrebbe in qualche modo essere, secondo il mio punto di vista, ma è mio, non è del Governo, penso che potremmo in qualche modo valutarla. Penso di essere stato molto chiaro. Personalmente penso che adesso ha senso mettere questa clausola valutativa. Se, invece, fosse passato l’articolo del valutatore indipendente questa non avrebbe avuto senso. Questo io dico.
Speaker : PRESIDENTE.
Il valutatore non passerà qui da noi. Vediamo Marmo che dice.
Speaker : MARMO.
Solo per dire che per le premesse che ha fatto il collega Bozzetti meritava di essere bocciato questo emendamento, senza leggerlo, solo per le premesse fatte da Bozzetti. Andava bocciato.
Per il resto questa non è un’invenzione dei Cinque Stelle, quindi io non attribuirei tanto acume alla operazione di questo emendamento, perché per tutti i corsi che la Conferenza dei Presidenti e dei Consigli regionali pongono in essere consigliano a chiunque di approvare norme valutative degli effetti che produce una legge. Quindi, anche altri Gruppi hanno presentato in passato un emendamento del genere. Per cui è talmente ovvio che sarebbe innaturale bocciarlo. Credo che vada approvato, ma non tenendo conto delle premesse che ha fatto il collega Bozzetti.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo.
Presenti 35, votanti 31, favorevoli 23, contrari 8, astenuti 4.
È approvato.
Non ci sono più emendamenti.
Andiamo all’articolo 15.
Presenti 30, votanti 22, favorevoli 22, astenuti 8.
È approvato.
Articolo 16.
Presenti 33, votanti 25, favorevoli 25, astenuti 8.
È approvato.
Articolo 17.
Votiamo.
Presenti 37, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 8.
È approvato.
Ultimo articolo, articolo 18.
Presenti 36, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 8.
È approvato.
Dichiarazioni di voto? No.
Se non ci sono dichiarazioni di voto, votiamo.
Presenti 38, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 9.
È approvato.
Diamo l’urgenza, perché forse serve a questa legge. Votiamo per alzata di mano l’urgenza. È approvata.
È inutile richiamare i debiti fuori bilancio, perché siamo meno di quanto eravamo prima, per cui è meglio che ce ne andiamo.
C’è l’ordine del giorno voluto da Zullo. Va bene, lo diamo per approvato. Siamo tutti d’accordo. Tanto gli ordini del giorno non hanno mai risolto nulla.
Il Consiglio è aggiornato al 28 giugno.