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C.r. Puglia 28.06.18
FILE TYPE: Video
Revision
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti.
Diamo per approvato il verbale della seduta precedente.
È pervenuta risposta scritta all’interrogazione di Liviano D’Arcangelo.
Comunico che il Governo nazionale, nella seduta del 21 giugno, ha deliberato di non impugnare le seguenti leggi regionali: n. 16 e n. 17.
Nella seduta del 28 giugno ha deliberato di impugnare la legge regionale n. 18 del 30 aprile 2018.
Assegnazioni alle Commissioni.
I Commissione: debiti fuori bilancio; debiti fuori bilancio; richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 911; deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 165.
III Commissione: proposta di legge a firma dei consiglieri Galante, Conca, Laricchia ed altri “Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 29”; richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 972; richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 1001.
IV Commissione: disegno di legge n. 107.
VI Commissione: richiesta parere deliberazione della Giunta regionale n. 885.
IV Commissione (sede referente) e III Commissione (sede consultiva): proposta di legge a firma del consigliere Amati “Abrogazione della Legge regionale n. 26”;
Commissione IV e VI: proposta di legge a firma Bozzetti, Di Bari, Laricchia ed altri “Norme in materia di contrasto alle delocalizzazioni produttive”.
Commissione V e IV: petizione “Salviamo l’Arpa” referente la signora Angela Maria Luce Giorgino.
Sono inoltre state presentate interrogazioni:
- Marmo, Gatta, Damascelli: “Situazione occupazionale e strutturale della clinica ‘Santa Maria’ di Bari”;
- Gatta: “Punto di Primo Intervento di Torre Maggiore”;
- Bozzetti: “Punto di Primo Intervento di San Pietro Vernotico ed annessa RRMS”.
Mozioni:
- Trevisi: “Adesione all’iniziativa promossa dal Ministero dell’Ambiente”;
- Abaterusso: “La Regione porti avanti la politica di valorizzazione del trasporto su ferro”;
- Zullo, Manca, Perrini, Ventola: “Assegni di cura”.
Non ci sono richieste di congedi.
Dovremmo passare all’ordine del giorno, sennonché l’assessore Di Gioia è impegnato in una conferenza di tutti gli assessori e ha chiesto dieci minuti. A questo punto passerei, per andare avanti, al punto n. 5)… È arrivato? Okay.
Come da decisione assunta nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, cominciamo con il punto n. 3): “Modifica alla legge regionale n. 13”.
Relatore, consigliere Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA, relatore.
Signor Presidente...
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, Presidente.
Speaker : PENTASSUGLIA, relatore.
Prego.
Speaker : PRESIDENTE.
Vedo solo un emendamento, che avete già allegato, a firma di Colonna.
Speaker : PENTASSUGLIA, relatore.
Ce n’è uno che sto presentando io, Presidente. Glielo do subito. Si tratta di un refuso che va cancellato, un errore proprio nella legge, che approfittiamo a fare adesso.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Se dovessero esserci altre esigenze, vi prego di presentarle immediatamente.
Prego, Presidente.
Speaker : PENTASSUGLIA, relatore.
Potete dare questo alla Presidenza? Grazie.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, la Regione Puglia si è dotata dal marzo 2015 di una legge regionale specifica che disciplina le attività di pescaturismo e ittiturismo. In data 23 aprile 2015 sono pervenute all’Amministrazione regionale, ex Servizio Caccia e Pesca, alcune osservazioni da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Settore Affari Generali, su possibili aspetti di dubbia costituzionalità di tre articoli della citata legge regionale n. 13/2015.
In particolare, sono state mosse le seguenti censure. L’articolo 3 prevede l’istituzione di un albo regionale degli operatori di pescaturismo e ittiturismo quale requisito necessario per l’esercizio dell’attività, al quale i medesimi devono essere iscritti dopo aver ottenuto l’autorizzazione ai sensi del decreto del Ministero delle politiche agricole e forestali n. 293/99. In proposito, è stato rilevato che la disciplina nazionale in materia non prevede albi, ma solo l’autorizzazione. La previsione normativa regionale, pertanto, determinerebbe una lesione del principio della libera prestazione dei servizi e della libera concorrenza, la cui tutela spetta all’esclusiva competenza dello Stato, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione. L’ottenimento dell’autorizzazione, di cui al decreto ministeriale citato, è già requisito di accesso all’attività. L’iscrizione all’albo, quindi, risulta ultronea rispetto alle esigenze di verifica del possesso dei requisiti previsti dalla norma nazionale ed è confliggente con il processo di recepimento della direttiva n. 123/2006, che prevede, all’articolo 16, che gli Stati membri non possono imporre l’obbligo per un prestatore dell’iscrizione ad un registro o ad un Ordine professionale salvo i casi previsti dal diritto comunitario.
L’articolo 7 reca una serie di criteri che disciplinano le attività di ristorazione e di ospitalità che possono essere svolte dai soggetti che esercitano l’attività di pesca sia a bordo che a terra.
A tale proposito hanno determinato perplessità le previsioni contenute al comma 5, lettere a) e b), e al comma 10. Infatti, ai sensi della lettera a) del comma 5, si consente la somministrazione di alimenti pronti per il consumo preconfezionati e preincartati anche da soggetti terzi e ai sensi della lettera b) si consente la somministrazione a bordo di alimenti senza ulteriore rielaborazione o mediante servizio di catering svolto da soggetti con comprovata esperienza nella gastronomia ittica tipica regionale.
Tali previsioni consentirebbero a qualsiasi soggetto rientrante nella fattispecie su indicata di svolgere un’attività analoga a quella dei soggetti autorizzati a svolgere la somministrazione di alimenti e bevande senza l’obbligo del rispetto dei vincoli prescritti per questi ultimi.
Il comma 10 del medesimo articolo 7 prevede che, al fine di incentivare e qualificare i prodotti tipici delle produzioni regionali, gli alimenti, le bevande e le preparazioni somministrate nelle attività di pescaturismo e ittiturismo devono provenire per almeno il 50 per cento da aziende agroalimentari pugliesi che trasformano e commercializzano produzioni agricole regionali.
Il pescato e gli altri prodotti ittici somministrati devono provenire per almeno il 50 per cento direttamente dalla propria impresa o da imprenditori, cooperative e consorzi di imprese operanti nell’ambito regionale.
La suddetta disposizione non è risultata conforme al principio sancito dal decreto legislativo n. 4/2012 riguardante l’attività di distribuzione e commercializzazione dei prodotti della pesca, che deve essere connessa all’attività di pesca professionale purché non prevalente rispetto a questa e deve essere effettuata dall’imprenditore ittico mediante l’utilizzo di prodotti provenienti in prevalenza dalla propria attività di pesca, ovvero di attrezzature o di risorse dell’azienda normalmente impiegate nella impresa ittica.
La circostanza introdotta dalla succitata norma regionale, ovvero che l’imprenditore possa utilizzare, per almeno il 50 per cento, prodotti di imprenditori, cooperative e consorzi operanti nell’ambito regionale, potrebbe configurare situazioni in cui nessun prodotto somministrato sia in alcun modo pescato o comunque manipolato dall’imprenditore stesso.
Per altro verso, l’obbligo di utilizzare per almeno il 50 per cento prodotti di aziende agroalimentari pugliesi, sancito dalla norma in questione, potrebbe rischiare di alterare gli equilibri concorrenziali all’interno del territorio nazionale, determinando così una violazione dell’articolo 117, comma 2, lettera e) della Costituzione.
Articolo 8. La norma, al comma 3, prevede che l’operatore che voglia esercitare un’attività didattica debba aver conseguito una formazione didattico-metodologica partecipando a corsi abilitanti organizzati o riconosciuti dall’assessorato regionale alle risorse agroalimentari, servizio pesca, di almeno novanta ore, con l’ulteriore indicazione che sono ritenute valide esperienze formative di settore, purché riconosciute da enti pubblici, sino al raggiungimento del fabbisogno formativo abilitante.
L’individuazione di un percorso di formazione da parte della Regione appare porsi in contrasto con l’articolo 117, terzo comma, della Costituzione, che attribuisce competenza legislativa concorrente allo Stato e alle Regioni in materia di professioni, violando il principio fondamentale per cui spetta allo Stato l’individuazione dei titoli necessari per l’esercizio delle attività professionali e l’istituzione di albi ed elenchi, sulla base dell’orientamento ormai consolidato della Corte costituzionale secondo cui, nell’esercizio della potestà legislativa concorrente, le Regioni devono osservare il principio secondo cui l’individuazione delle figure professionali, con i relativi profili e titoli abilitanti, è riservata, per il suo carattere necessariamente unitario, allo Stato, rientrando nella competenza delle Regioni la disciplina di quegli aspetti che presentano uno specifico collegamento con la realtà regionale.
La violazione di tale principio comporta l’incostituzionalità delle norme regionali richiamate alla stregua dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione. Il Governo ha già impugnato in passato un’analoga norma della Regione Calabria nella legge regionale n. 15/2009.
Nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale ENPI CBC Med 2007-2013 READY Med Fish, i cui obiettivi erano in parte rivolti al miglioramento delle norme di settore in apposito work page, la ex sezione caccia ha provveduto a redigere e discutere, all’interno dell’apposito gruppo di lavoro istituito, le proposte di modifica che risolvano le osservazioni, consentendo il pieno utilizzo della norma regionale.
Si ringrazia la Commissione per la fattiva collaborazione e la discussione di merito avuta, con l’ausilio del dottor Luca Limongelli. Il presente provvedimento non comporta oneri di spesa a carico del bilancio regionale.
Si rimette il provvedimento al Consiglio per la sua trattazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Pentassuglia.
Apriamo la discussione generale.
Ci sono interventi? Non vedo iscritti a parlare.
Passiamo all’articolato.
Articolo 1.
Dobbiamo votare. Apriamo la votazione.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato.
Articolo 2. C’è un unico emendamento. Poi vedremo quello di Pentassuglia. C’è un emendamento a firma Colonna, con cui viene sostituito il comma 2 dell’articolo 2.
Governo? Parere favorevole? Parere favorevole.
Votiamo.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato.
È stato approvato l’emendamento a firma Colonna, senza il voto del presentatore dell’emendamento. Hai votato, Colonna? Bravo.
Adesso votiamo l’articolo 2.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato.
Votiamo l’articolo 3 e poi voteremo un emendamento aggiuntivo.
Articolo 3, votiamo.
Presenti 32, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato.
Come annunciato, il Presidente Pentassuglia ha formalizzato un emendamento, che diventa un emendamento aggiuntivo, con cui si chiede alla legge madre di cambiare l’Albo regionale con l’Elenco regionale. È un errore tecnico. Va bene, votiamo.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato.
Ci sono dichiarazioni di voto? Non ci sono dichiarazioni di voto. Procediamo al voto sull’intero articolato, così come è stato emendato. Votiamo.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Passiamo adesso al punto n. 4: “Norme sull’impresa olearia”.
Chiedo a tutti i consiglieri di presentare eventuali emendamenti al punto n. 7) sulle energie rinnovabili in modo da poterli fotocopiare e procedere in maniera ordinata.
La parola, sul punto n. 4), al Presidente Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA, relatore.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, l’importanza…
Speaker : PRESIDENTE.
Per cortesia, consiglieri, un po’ di silenzio.
Speaker : PENTASSUGLIA, relatore.
L’importanza dell’impresa olearia e del ruolo del mastro oleario per la propria azienda e per tutta la filiera olivicola olearia ha portato all’approvazione della legge regionale n. 9/2014 “Norme sull’impresa olearia”.
La legge, oltre a fornire le definizioni di impresa olearia e mastro oleario, dispone sulla formazione dei mastri oleari, prevedendo disposizioni per l’istituzione di specifici corsi di formazione e modalità per la tenuta dell’Albo regionale dei mastri oleari.
Nel corso dell’applicazione della legge sono state rilevate alcune criticità, che, permanendo le motivazioni alla base della legge stessa, si è ritenuto di dover superare. I correttivi introdotti attribuiscono ai corsi di formazione la funzione di formare e aggiornare i mastri oleari ed eliminano la distinzione tra corsi a carattere propedeutico e corsi a carattere teorico-pratico. Le modifiche consentono di semplificare le modalità di accesso degli operatori ai corsi di formazione, che non sono corsi abilitanti l’esercizio della professione, agevolandone la partecipazione e la conseguente possibilità di iscrizione all’albo regionale. Inoltre, consentono di semplificare il percorso formativo per coloro i quali abbiano dimostrato di essere già in possesso di un’adeguata esperienza.
Occorre evidenziare che l’attestato rilasciato dalla Regione al termine del percorso formativo ha valore ai fini di iscrizione all’albo regionale, istituito per rendere uniformi le competenze degli operatori del settore, elevandone le capacità di conduzione tecnica del frantoio e di coordinamento delle operazioni di cui al comma 2, articolo 2.
È stata anche prevista una più attenta valutazione delle esperienze acquisite dagli interessati ai corsi di formazione per mastro oleario i quali non si trovino nelle condizioni di cui all’articolo 5, quindi che non hanno potuto richiedere l’iscrizione in deroga.
Il disegno di legge è stato approvato all’unanimità dei commissari presenti. Si ringrazia la Commissione tutta e la struttura assessorile competente per la fattiva e proficua collaborazione. Il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio regionale. Si rimette il testo al vaglio del Consiglio per la sua trattazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
Procediamo al voto. Prego i consiglieri di prendere posto.
Ci sono interventi? Non ne vedo. Emendamenti non ci sono.
Articolo 1.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Articolo 2.
Votiamo.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato.
Ci sono dichiarazioni di voto? Non ne vedo.
Votiamo l’intero testo.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Passiamo, adesso, al punto n. 5): «Disegno di legge n. 42 “Disciplina in materia di emissioni odorigene”».
Ci sono emendamenti da presentare? Vizzino non c’è più.
Aggiustiamo un po’ gli emendamenti. È uscito per non leggere la relazione? Fatemi capire. Stava qui.
Vizzino, volevo solo la sua autorizzazione per darla per letta. Aspettiamo gli emendamenti. Ho visto che è corposa la relazione. Faccia uno sforzo di sintesi.
Speaker : VIZZINO, relatore.
La devo prima trovare, Presidente.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, il presente disegno di legge n. 42 del 20 aprile 2017, assegnato alla V Commissione in data 26 aprile 2017, fu da questa licenziato con parere favorevole a maggioranza nella seduta del 28 settembre 2017 e inviato in Aula.
Il Consiglio regionale, nel corso della seduta del 21 novembre 2017, considerato l’elevato numero di emendamenti presentati, lo riassegnò alla V Commissione per svolgere i necessari approfondimenti, i quali, in seguito alle sedute svolte, hanno prodotto, mediante ulteriori emendamenti, le conseguenti modifiche al testo di legge che è stato approvato a maggioranza nella seduta del 13 giugno di quest’anno.
Il tema del monitoraggio, del controllo e della valutazione dell’impatto olfattivo prodotto da talune realtà industriali è oggetto di sempre maggiore attenzione per la Pubblica Amministrazione, per gli Enti preposti al rilascio di autorizzazioni e provvedimenti aventi natura ambientale e, conseguentemente, anche per gli enti di controllo, quali le agenzie ambientali. Questo anche in relazione alle sempre più numerose segnalazioni e richieste di interventi e di controllo da parte della popolazione esposta, che rivendica il diritto a una migliore qualità della vita.
Il monitoraggio e la stima quantitativa di un’emissione odorigena presentano aspetti piuttosto complessi da affrontare. L’odore si riferisce, infatti, alla sensazione elaborata dal sistema olfattivo umano in seguito all’interazione specifica di una miscela di sostanze con l’organo olfattivo. L’odore dell’aria che respiriamo è stato riconosciuto come una variabile ambientale che può determinare la qualità della vita e influire sull’attività economica.
La vasta gamma di sostanze potenzialmente odorifere, la soggettività fisica e psichica della percezione di un odore, i fattori ambientali, uniti alla complessità del sistema olfattivo, rappresentano, pertanto, una serie di ostacoli che rendono la caratterizzazione degli odori e il controllo dell’inquinamento olfattivo particolarmente complessi.
A livello internazionale la regolamentazione delle emissioni odorigene è generalmente fondata su due distinti approcci: misura delle emissioni e criteri di accettabilità del recettore. A livello nazionale, in Italia non esiste una specifica normativa per la disciplina delle emissioni olfattive. È, infatti, possibile individuare solo la presenza di generici criteri regolatori di specifiche norme di settore. A fronte di tale indeterminatezza normativa, anche la giurisprudenza si è dovuta confrontare con l’assenza di valori limite specifici e di metodologie certe ai fini della determinazione di grandezza adeguatamente descrittive del fenomeno odorigeno.
Per sopperire a tale grosso vuoto normativo, alcune Regioni hanno votato provvedimenti aventi natura perlopiù regolamentare, nonché linee guida, con lo scopo di disciplinare i casi di molestia olfattiva, e nel contesto nazionale solo la Regione Puglia ha, viceversa, varato apposita disciplina normativa.
Sulla scorta dei sopracitati intendimenti, che sono già stati letti la scorsa volta, si propone, dunque, di varare ex novo una nuova disciplina in questa materia e, stante la corposità delle modifiche da apportare alla norma attualmente vigente, si ritiene più conveniente abrogare la primigenia norma, la legge regionale n. 7/1997, e le successive che l’hanno emendata, e riproporla con l’articolato formulato nei termini declinati nel testo del provvedimento che, licenziato in Commissione, ora si rimette al vaglio del Consiglio.
Il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio regionale e si ringrazia la Commissione tutta e la struttura tecnica degli uffici per il lavoro svolto e lo spirito collaborativo dimostrato.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ci sono interventi? Non ci sono interventi.
Passiamo all’esame dell’articolato.
Articolo 1.
Non ci sono emendamenti.
Mettiamo al voto l’articolo 1.
Presenti 34, votanti 21, astenuti 13, favorevoli 21, contrari 0.
È approvato.
Articolo 2.
Non ci sono emendamenti all’articolo 2.
Mettiamo al voto l’articolo 2.
Presenti 35, votanti 22, astenuti 13, favorevoli 22.
È approvato.
Articolo 3.
All’articolo 3 c’è un emendamento: «Dopo il comma 2 dell’articolo 3 è aggiunto il seguente». Emendamento n. 1.
Parere del Governo? Chi risponde per il Governo? Assessore Nunziante? Il Governo è favorevole.
Votiamo l’emendamento all’articolo 3.
Un attimo, un attimo. Blocchiamo la votazione. Un attimo che arriva l’assessore al ramo. Un attimo. Allora, un attimo.
Presenti 34, votanti 32, favorevoli 7, contrari 25, astenuti 2.
Non è approvato.
Votiamo l’articolo 3. Ha chiesto la parola Bozzetti. Prego.
Speaker : BOZZETTI.
Grazie, Presidente. Solo per far rilevare ancora una volta la schizofrenia di questo Governo che prima ha dato parere favorevole, non si sa secondo quale assessore o secondo quale Governo, tutti i consiglieri di maggioranza si sono adeguati al voto favorevole e il Presidente ha voluto aspettare non sappiamo cosa per chiudere la votazione. Dopodiché, si vede che è arrivata qualche direttiva dall’alto e tutti hanno cambiato idea. Per l’amor di Dio, è legittimo cambiare idea, però vorrei solamente far rilevare che ci sono, come sempre, questioni anche regolamentari che dove dovrebbero essere applicate anche da lei, Presidente, visto che la votazione si doveva chiudere ben prima, in cui c’erano tutti già i voti favorevoli e invece si è aspettata la volontà di cambiare una votazione in corso e quindi bocciare l’emendamento del Movimento 5 Stelle.
Questa è la maggioranza di Emiliano, questo è il vostro Governo a cui noi ci dissociamo, come sempre e sempre ancora di più a tutela dei cittadini, perché era un emendamento assolutamente legittimo che forse sarebbe stato il caso di approvare proprio per coscienza e aiuto dei cittadini.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Votiamo l’articolo 3. Stiamo votando l’articolo 3.
Presenti 36, votanti 27, favorevoli 27, astenuti 9.
È approvato.
Articolo 4.
Non ci sono emendamenti all’articolo 4. Votiamo l’articolo 4.
Presenti 32, votanti 25, favorevoli 25, astenuti 7.
È approvato.
Articolo 5.
Non ci sono emendamenti all’articolo 5. Votiamo l’articolo 5.
Presenti 33, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 9.
È approvato.
Articolo 6.
Non ci sono emendamenti all’articolo 6. Votiamo l’articolo 6. Prego? Non mi risulta. Sospendiamo la votazione e diamo la parola al collega Colonna. Prego, collega Colonna.
Speaker : COLONNA.
Presidente, per sapere: l’allegato tecnico sarà oggetto di una specifica approvazione a parte? Siccome non vedo richiamato… Io sono intervenuto sull’articolo 6 proprio per l’aggiornamento dell’allegato. Poiché sull’allegato ci sono due emendamenti, vorrei evitare che approvassimo l’allegato senza...
Speaker : PRESIDENTE.
Sarà oggetto di ulteriore votazione.
Articolo 6.
Presenti 29, votanti 20, favorevoli 20, astenuti 9.
È approvato.
Articolo 7.
C’è un emendamento a pagina 2: «Al comma 1 dell’articolo 7, al secondo periodo, prima delle parole “su istanza del proponente” aggiungere le seguenti “solo per le nuove installazioni”». Emendamento presentato dai colleghi Galante, Trevisi e Casili.
Il Governo?
Un attimo solo, collega.
Il Governo? Ha chiesto di parlare il collega Galante.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente. Stavo aspettando comunque il parere del Governo. Comunque, lo dico per conoscenza ai consiglieri. Dice semplicemente che per i procedimenti già avviati deve valere la legge attuale prima che venga approvata questa, nel senso che le autorizzazioni (AIA) sono state affidate a questi gestori in base a quella legge.
Credo che la parola, su istanza del proponente, valga solo per le nuove installazioni, cioè chi non ha iniziato già un procedimento. Credo che sia, oltre che di buon senso, corretto nei confronti di chi ha avuto già un’AIA.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Vedo anche il collega Colonna.
Speaker : COLONNA.
Presidente, volevo sollecitare un chiarimento su questo emendamento. Io sinceramente non trovo ragioni per circoscrivere l’applicazione della nuova normativa a procedimenti già avviati solo per le nuove installazioni. È una possibilità rimessa alla scelta del proponente, perché, diversamente, la regola generale, sancita nella prima parte dell’articolo, è che ovviamente, tempus regit actum, il vecchio procedimento è regolato dalla previgente normativa.
Ora si apre lo spazio ai proponenti di chiedere l’applicazione delle nuove disposizioni per maggiore chiarezza, maggiore certezza della norma, per una serie di motivazioni. Non capisco perché questa possibilità vada circoscritta solo alle nuove installazioni. Se si tratta di un ampliamento, se si tratta di una riconversione, perché dobbiamo circoscrivere solo alle nuove installazioni questa possibilità non capisco le ragioni, anche perché non ha un effetto direttamente cogente, ma consegna al proponente la scelta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di nuovo il collega Galante. Prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie.
Per rispondere al consigliere Colonna, le ragioni sono nei nuovi limiti, che non ci sono più, tra l’altro. Chi ha avuto l’autorizzazione con la vecchia legge deve rispettare quell’AIA. Cioè, se io ti ho dato delle prescrizioni è in base a quella legge. A questo punto bisogna rivedere l’AIA di tutti quanti per rivedere le prescrizioni. Quindi, questa legge non offre maggiore chiarezza, questa legge impone solo minori limiti, legge che voi vi siete vantati di aver applicato nella scorsa legislatura come una grande vittoria del centrosinistra. Perciò, mi sembra un po’ strano che si stia chiedendo il motivo per cui solo per le nuove installazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Il Governo? Il Governo dà parere contrario.
Votiamo l’emendamento di cui all’articolo 7.
Presenti 43, votanti 32, favorevoli 9, contrari 23, astenuti 11.
Non è approvato.
Pongo in votazione l’articolo 7.
Presenti 39, votanti 30, favorevoli 24, contrari 6, astenuti 9.
È approvato.
Articolo 8.
Non ci sono emendamenti. Votiamo l’articolo 8.
Presenti 37, votanti 29, favorevoli 24, contrari 5, astenuti 8.
È approvato.
Articolo 9.
Non ci sono emendamenti.
Votiamo l’articolo 9.
Presenti 40, votanti 32, favorevoli 25, contrari 7, astenuti 8.
È approvato.
Ci sono due emendamenti all’allegato tecnico.
Emendamento a pagina 3: «Al paragrafo 18 la lettera j) è così sostituita».
Parere del Governo? Il Governo è favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento di pagina 3.
Presenti 37, votanti 30, favorevoli 23, contrari 7, astenuti 7.
È approvato.
C’è un altro emendamento, quello a pagina 4, al paragrafo 20.
Il Governo? Il Governo è favorevole.
Votiamo l’emendamento a pagina 4.
Presenti 42, votanti 31, favorevoli 24, contrari 7, astenuti 11.
È approvato.
Si vota l’intero allegato tecnico.
Presenti 42, votanti 33, favorevoli 26, contrari 7, astenuti 9.
È approvato.
Votiamo l’intera legge.
Ha chiesto la parola la collega Laricchia. Prego.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto. Anticipo il voto contrario del Movimento 5 Stelle. Faccio una considerazione molto triste. Si chiude il sipario sull’ultima sceneggiata che è partita, io me lo ricordo bene, in campagna elettorale, nel 2015, perché all’epoca ero la candidata Presidente del Movimento 5 Stelle ricordo come la legge regionale sulle emissioni odorigene era un grandissimo cavallo di battaglia di quanti erano in Consiglio regionale e si apprestavano poi a fare appunto la campagna elettorale per chiedere di essere rieletti, andando a dire quanto erano sensibili al tema ambientale, alle ripercussioni odorigene anche sulla vita quotidiana dei cittadini, tanto che avevano approvato una legge regionale che sembrava coraggiosa, che sembrava all’avanguardia. Peccato che era uno spettacolo da campagna elettorale, perché da quel momento in poi sono seguite proroghe, sono seguite deroghe e tante altre pantomime che si sono concluse oggi con una legge che torna sostanzialmente indietro rispetto al passato e che non accetta numerosi emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle, quali, ad esempio, quello dell’inserimento di un valore limite.
Spero che si finisca qui. Io ogni volta che vedo uno spettacolo del genere mi auguro sempre, in cuor mio, che sia l’ultimo. Temo, purtroppo, che non sarà così, però è importante dare il loro nome alle cose.
Questo oggi in Aula è stato veramente l’ultimo spettacolo, l’ultima sceneggiata di un teatrino iniziato tempo fa. Ci è dispiaciuto anche vedere un teatrino nel teatrino quando c’è stata la presentazione del nostro emendamento sul valore limite che ha già ben descritto il nostro collega, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianluca Bozzetti, che con Marco Galante ha sottolineato anche come tutto questo è iniziato e purtroppo è stato solo una scelta, un gesto da campagna elettorale con una serie di teatranti che oggi gettano via la maschera e naturalmente a questo spettacolo noi non possiamo votare favorevolmente, ma votiamo contro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non vedo altri interventi. Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, Presidente.
Colleghi, voterò contro a questa legge. La legge n. 7 del 1999 rimandava a delle delibere di Giunta regionale attuative, che non sono mai state mai. La legge n. 23 del 2015 ha introdotto, per la prima volta, degli elementi e dei criteri discriminanti di una legge fatta male, in tutta fretta, fatta dalla Giunta Vendola, quindi lo dico io senza che lo dice qualcuno. Non tutto è stato fatto alla perfezione, anzi alcune cose sui temi ambientali difettavano. La legge n. 23 del 2015 ha avuto la bontà di introdurre degli elementi discriminanti, ma certamente non rispondeva alle necessità di controllare le emissioni odorigene.
Voto contro a questa legge perché questa legge poteva migliorare molto della legge n. 23 del 2015, e non l’ha fatto. Le stesse osservazioni dell’ARPA, che hanno tentato più volte di introdurre suggerimenti, di portare idee più chiare sui controlli, per evitare elementi discrezionali, che questa legge mantiene all’interno del proprio testo normativo, purtroppo non sono state recepite.
L’iter della legge ha di nuovo riascoltato ARPA Puglia, un ente istituzionale super partes, certamente non ascrivibile al soviet supremo o al Comintern, ebbene rispetto a questo la stragrande maggioranza, il 90 e passa per cento delle osservazioni fatte da ARPA, ripeto, un ente autonomo, un’agenzia autonoma e super partes, non è stato recepito.
Allora, per questi motivi, siccome sulle emissioni odorigene abbiamo bisogno di controlli stringenti, forti, anche alla luce del nuovo Piano regionale dei rifiuti, che proprio in queste ore, in questo momento, mentre noi siamo qua, in un altro posto della nostra città di Bari c’è l’incontro con gli Enti pubblici, avanti ieri c’è stato, continuerà con un altro incontro, per poter giungere all’approvazione del Piano regionale dei rifiuti, che prevede, guarda caso, degli impianti di compostaggio anaerobico. Alcune delle manifestazioni di interesse che ci sono state riguardano anche impianti vicini ai centri abitati. A maggior ragione, mai come in questo caso c’è bisogno di maggiori controlli e c’è bisogno di controlli dal punto di vista delle emissioni odorigene.
Per questi motivi, per quello che si sarebbe potuto fare con questa legge e che, invece, purtroppo, si è deciso di non fare, il mio voto sarà contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non vedo altre richieste.
Votiamo l’intera legge.
Presenti 45, votanti 34, favorevoli 26, contrari 8, astenuti 11.
È approvata.
Siamo tutti in Aula? Dobbiamo procedere, come concordato nella Conferenza dei Presidenti, con i debiti fuori bilancio.
Prego tutti i consiglieri di prendere posto.
Punto n. 1) dei debiti fuori bilancio.
Che succede? Non l’avevamo già votata? No, era l’altra.
La parola al Presidente Amati.
Pensavo che fosse quello che avevamo già votato, su cui c’era stata già la relazione, invece è riportato nell’ordine del giorno integrativo.
Prego, Presidente.
Speaker : AMATI, relatore.
Grazie.
Presidente, colleghi, siamo chiamati in questa Assemblea ad esaminare e approvare il disegno di legge sul riconoscimento debiti fuori bilancio ai sensi del decreto legislativo n. 118 del 2011. Come già sapete, il decreto legislativo n. 111 del 2011, così come integrato e modificato, prevede una disciplina in materia di riconoscimento di debiti fuori bilancio che trova applicazione a decorrere dall’esercizio finanziario 2015.
Il debito fuori bilancio consiste in un’obbligazione verso terzi maturata senza che vi sia stata l’assunzione dell’impegno di spesa. In particolare, il Consiglio regionale riconosce con legge la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive e copertura di disavanzi di enti società ed organismi controllati o comunque dipendenti dalla Regione purché il disavanzo derivi da fatti di gestione.
Mi limito a citare soltanto le lettere a) e b) perché alle lettere a) e b) si riferiscono i debiti trattati con questo disegno di legge.
Per il pagamento la Regione può provvedere mediante un piano di rateizzazione della durata di tre esercizi finanziari, compreso quello in corso, convenuto con i creditori. Qualora il bilancio della Regione non rechi le disponibilità finanziarie sufficienti per effettuare le spese conseguenti al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, la Regione è autorizzata a delineare aumenti sino al limite massimo consentito dalla legislazione vigente.
Insomma, tutto questo, assieme ad altre norme, è il corpo ordinamentale a cui si fa riferimento per approvare un debito fuori bilancio.
In questo disegno di legge rientrano i debiti fuori bilancio di cui alle lettere a) ed e) del su menzionato articolo 73.
La Commissione ha esaminato l’istruttoria preliminare svolta dai servizi e preso atto delle relazioni accompagnatorie dei disegni di legge e ha deciso di approvare a maggioranza un emendamento che per motivi di semplificazione ha recepito in un unico articolo le discipline contenute nei disegni di legge nn. 58, 59, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 68, 71, 72, 73, 82, 83 e 84.
L’approvazione dell’emendamento ha comportato l’assorbimento e quindi la decadenza dei disegni di legge.
I referti tecnici e gli ATN depositati nella I Commissione sono stati integralmente allegati a corredo del presente disegno di legge.
Esaurita la discussione e il confronto e dopo aver esaminato il disegno di legge così come emendato, la Commissione ha approvato a maggioranza dei suoi componenti e per questo si sottopone all’esame e all’approvazione dell’Assemblea. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Amati.
Non ci sono richieste di interventi. Procediamo al voto. Prego tutti i consiglieri di prendere posto. Stiamo votando il punto n. 1).
Presenti 41, votanti 28, favorevoli 28.
È approvato.
Andiamo al punto n. 2), sempre debito fuori bilancio.
La parola al Presidente Amati.
Speaker : AMATI.
La relazione per questo disegno di legge è la stessa per il precedente disegno di legge, con l’unica differenza che anche in questo caso è stato presentato un emendamento e questo emendamento ha assorbito, sempre per fini di economia procedurale, le disposizioni contenute in questo disegno di legge n. 74/2018 e nei disegni di legge nn. 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 85, 87, 88, 93, 94, 95, 96 e 97, e nelle due proposte di legge dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, in particolare le nn. 915 e 917 del 2018.
Anche questa relazione la concludo con la rimessione all’Aula per l’esame del disegno di legge.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al Presidente Amati.
Procediamo al voto.
Presenti 38, votanti 29, favorevoli 29, astenuti 9.
È approvato.
Adesso andiamo al punto n. 1) dell’ordine del giorno integrativo, disegno di legge n. 50”.
La parola al Presidente Amati. Qui c’è un subemendamento, che recepisce i debiti con la lettera e), se capisco bene. Prego, Presidente.
Speaker : AMATI, relatore.
Grazie.
La relazione è la stessa, ha gli stessi fondamenti normativi degli altri disegni di legge. Qui c’è una differenza, è una particolarità: questo lo abbiamo già esaminato in Consiglio regionale. Poiché ci fu una votazione infruttuosa, nelle more alcuni debiti fuori bilancio, in particolare quelli previsti dalla lettera a) del decreto legislativo hanno subìto...
Io posso anche non spiegarlo. Vorrei spiegare perché presento il subemendamento.
Hanno subìto il riconoscimento ope legis. Per cui, in sede di nuovo esame da parte del Consiglio regionale, sto presentando un subemendamento al maxiemendamento presentato in prima lettura, se così posso dire, con il quale sopprimo tutti i debiti fuori bilancio che, in virtù del decorso del tempo, per disposizione legislativa, hanno subìto già il riconoscimento. Per cui, non vi è bisogno di un atto deliberativo di tipo legislativo da parte del Consiglio regionale.
Con queste avvertenze, sottopongo all’Aula l’esame del disegno di legge in oggetto.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso votiamo il subemendamento.
Prego, Presidente.
Speaker : AMATI, relatore.
Avevo dimenticato che, attraverso il subemendamento, dopo la lettera f), aggiungiamo le lettere g), h), i), j), k), l) ed m). Per chi volesse e fosse un cultore di questa materia, al subemendamento abbiamo anche presentato una relazione esplicativa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Procediamo al voto.
Presenti 45, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 17.
È approvato.
Adesso votiamo il debito fuori bilancio n. 50, il punto n. 1) all’ordine del giorno.
Il subemendamento abbiamo votato. Non ce ne sono altri. Era solo un subemendamento.
È il punto n. 1). L’articolo 1 del disegno di legge. Va bene, ci siamo capiti.
Presenti 41, votanti 28, favorevoli 28, 13 astenuti.
È approvato.
Adesso andiamo al debito fuori bilancio n. 86.
Relaziona il Presidente Amati.
Speaker : AMATI, relatore.
Grazie, Presidente. Anche per questo valga la relazione già effettuata, quella generale, effettuata per il primo punto trattato dall’Aula.
Vorrei soltanto aggiungere che le disposizioni contenute nel presente disegno di legge sono state assorbite, hanno assorbito con un emendamento le disposizioni contenute nei disegni di legge 90, 91, 92, 98.
Con l’articolo 1 sono riconosciuti i debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) e con l’articolo 2 sono riconosciuti i debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera e).
Da questo disegno di legge abbiamo scelto la tecnica redazionale della distinzione tra i debiti di cui alla lettera a) e quelli di cui alla lettera e). Questo al fine di una comodità nell’esame da parte del Consiglio regionale, perché qualora dovesse decorrere il tempo a cui il legislatore riconduce l’effetto dell’approvazione tacita per mero decorso del tempo, in sede di approvazione, stata molto semplice presentare un emendamento di soppressione dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a). Quindi, per comodità sia redazionale, ma soprattutto interpretativa da questo debito fuori bilancio abbiamo scelto questa tecnica redazionale.
Per il resto, mi rimetto all’Aula per l’esame. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Procediamo al voto.
Articolo 1, debito fuori bilancio n. 86.
Presenti 44, votanti 34, favorevoli 28, 6 contrari, 10 astenuti.
È approvato.
Articolo 2, votiamo.
Presenti 34, votanti 28, favorevoli 28, astenuti 6.
È approvato.
Votiamo l’intero disegno di legge.
Presenti 38, votanti 33, favorevoli 27, contrari 6, astenuti 5.
È approvato.
Andiamo adesso all’ultimo debito fuori bilancio, disegno di legge n. 89.
La parola al Presidente Amati.
Speaker : AMATI, relatore.
Presidente e colleghi, per la parte di tipo ordinamentale della relazione mi riporto a quanto detto per gli altri disegni di legge.
Questo debito fuori bilancio ha la particolarità che riguarda il debito nei confronti di Aeroporti di Puglia. Lo abbiamo esaminato in I Commissione, coadiuvati dall’istruttoria preliminare svolta dai servizi competenti, e abbiamo preso atto della relazione accompagnatoria al disegno di legge.
Io non leggerò la relazione accompagnatoria al disegno di legge, ma mi limito a riportarmi. Nel corso della seduta abbiamo ascoltato in audizione l’assessore ai trasporti Giovanni Giannini, il Direttore generale di Aeroporti di Puglia Marco Franchini, il Direttore progetti speciali di Aeroporti di Puglia Patrizio Summa e il Dirigente della sezione turismo Salvatore Patrizio Giannone. All’esito delle audizioni, abbiamo effettuato la discussione generale e il disegno di legge, con emendamenti, a maggioranza è stato approvato.
Così come nel testo allegato a questa relazione, rimetto all’Aula l’esame del progetto di legge.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Io devo dare la parola alla collega Laricchia. L’assessore lasciasse dove sta e arrivasse. Facesse attendere le bonifiche. Riprenderà dopo.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
Il Gruppo, il Movimento ritiene che questo debito fuori bilancio non possa essere riconosciuto. Come già anticipava il consigliere Amati, su questo debito fuori bilancio c’è stata una riflessione importante. Questo debito fuori bilancio non può essere riconosciuto perché, secondo noi, non è la Regione Puglia a dover pagare questa cifra, in quanto – ricordiamo brevemente ciò che è successo – per quei famosi contratti con Ryanair per la promozione del nostro territorio, a un certo punto, dal 2014, Aeroporti di Puglia non ha più pagato l’IVA. C’è stato un controllo della Guardia di Finanza, successivamente, che ha specificato e che ha ricordato ad Aeroporti di Puglia che avrebbe dovuto pagare l’IVA.
Stando ad Aeroporti di Puglia, l’errore nasce per una determina dirigenziale nell’occasione in cui si è riformato completamente il modo di scrivere il bilancio regionale. Di conseguenza, in quella fase, quel tipo di spesa è stato riconosciuto sotto un’altra voce, per cui l’IVA non era più riconosciuta, a loro parere. La verità è che a un certo punto Aeroporti di Puglia deve essersi resa conto che aveva a disposizione una cifra più consistente rispetto all’anno precedente. Quindi, almeno in maniera previdenziale, se questo dubbio – come pare sia successo – fosse venuto dal primo momento, avrebbe dovuto almeno accantonare in maniera previdenziale.
Tutto ciò non è successo. Nonostante le spiegazioni di Aeroporti di Puglia, quello che è accaduto è questo: Aeroporti di Puglia ha avuto il dubbio, ma probabilmente ha avuto anche la certezza che in qualche modo la Regione Puglia sarebbe intervenuta.
Tutto questo noi non possiamo permetterlo, anche perché tra poco la Regione dovrà rimpinguare il capitale sociale di Aeroporti di Puglia, perché per via dell’aumento del numero dei passeggeri bisognerà portare quel capitale sociale ad almeno 25.850.000 euro. Quindi, già tra poco dovremo dare una somma consistente ad Aeroporti di Puglia. Non può aggiungersi anche questa. Se errore c’è stato, se superficialità c’è stata, perché si avverta questa responsabilità, perché si avverta questo errore bisogna pagare. Se qualcuno risolverà loro il problema, questo errore non sarà avvertito, questo errore sarà, forse, anche più facilmente ripetuto in futuro.
A nostro parere, Aeroporti di Puglia ha un fondo di riserva da cui può attingere 8 milioni di euro. Gli altri 2 milioni, il resto lo inserisce la Regione, dà un aiuto la Regione Puglia, sicuramente. Però, il fondo di riserva serve a questo, ad affrontare delle spese impreviste, degli errori, delle perdite improvvise. Serve a questo. È comodo. So benissimo che è comodo avere dei fondi nel fondo di riserva, perché è sempre utile accantonare gli utili lì, ma, ripeto, servono a questo motivo e quindi, di conseguenza, a nostro parere, non è la Regione che deve dare questa spesa, che deve affrontare questa spesa, anche perché nel contratto all’articolo 4 c’era scritto chiaramente che il contributo riconosciuto era IVA compresa.
Il dubbio come minimo sarebbe dovuto venire. Inoltre, Aeroporti di Puglia, che non ha riconosciuto l’IVA, che adesso chiede, si è detratta l’IVA rispetto a quelle spese, quindi qualcosa non torna e soprattutto ho anche letto sui giornali e naturalmente dal punto di vista umano mi dispiace sempre che ci dovrebbe essere una indagine della Procura, ma che farà naturalmente e solo a loro spetta controllare le responsabilità. A noi, però, spetta, il nostro dovere è che non siano i pugliesi a pagare due volte per questo errore. È sufficiente la prima volta. Adesso, da quel fondo di riserva si prelevi il necessario per pagare parte della spesa, non tutta, addirittura, quindi già parte della spesa. Noi daremo le risorse dei pugliesi ad Aeroporti di Puglia quando dovremo aumentare il capitale sociale per la parte rimanente eccedente rispetto al fondo di riserva, ma di più non è il caso, non è assolutamente il caso. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Laricchia.
Collega De Leonardis, prego.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente. Siamo qui a parlare per l’ennesima volta della questione aeroporti e in qualche modo questa storia, dalla documentazione a cui ho avuto accesso, sembra parta dal momento in cui è finito il primo step dei fondi comunitari, la cosiddetta start-up e quindi il nuovo assessore ha ben pensato di dare dei soldi ad Aeroporti di Puglia in vario modo non per tenere aperti tutti gli aeroporti, ma tutti gli aeroporti tranne l’aeroporto di Foggia. Questo è il momento in cui parte questa situazione.
Oggi ci troviamo qui a dover discutere di questa situazione, cioè del fatto che Aeroporti di Puglia fa la fattura alla Regione senza metterci l’IVA e quindi la Regione dà i soldi ad Aeroporti di Puglia senza dare l’IVA e, quindi, Aeroporti di Puglia fa un’operazione che non è più di servizio, cioè non fa una prestazione in cambio di un corrispettivo o almeno questo ritiene Aeroporti di Puglia, ma prende dei soldi e li incamera. Dopodiché, che succede? Che arriva la guardia di finanza nella sede di Aeroporti di Puglia, fa una verifica contabile e dice: cari Aeroporti di Puglia, tu hai preso 9.100.000 euro nel 2014, più 1,2 milioni sempre nel 2014, 12.614.000 nel 2015, 12,5 milioni nel 2016, 12,3 milioni nel 2017 e non hai fatto l’IVA, che varia anno per anno (20, 21, 22, insomma non si sa). Quindi, per 2 milioni nel 2014, più 254.000 euro, per 2,7 milioni nel 2015, per 2,7 milioni nel 2016, per 2,7 milioni nel 2017, per un totale di 10,5 milioni.
Allora io dico ai miei colleghi, tutti, di maggioranza e di opposizione: chi ha fatto queste fatture? Chi ha vigilato – lo dico anche ai miei colleghi che stavano nel Collegio sindacale di Aeroporti di Puglia – se queste fatture andavano fatte in questo modo o non andavano fatte? Il Direttore amministrativo di Aeroporti di Puglia, il Direttore generale, gente a cui abbiamo dato fior di milioni, il nuovo Presidente di Aeroporti di Puglia, il professore universitario, i dirigenti nostri della Regione, il Presidente Emiliano, l’assessore Giannini, l’assessore Capone, che hanno ricevuto queste note senza nulla eccepire.
Che cosa è successo, quindi? Che la guardia di finanza ha fatto questo accertamento. Se voi aveste chiesto non a un commercialista, non a un ragioniere, ma a chi ha fa il primo anno di ragioneria, vi avrebbe detto chiaramente che erano corrispettivi soggetti ad IVA. Era pacifica questa cosa. Parliamo di cose scontate, che avrebbero dovuto emergere con chiarezza. E questa cosa è partita dalla precedente Giunta ed è stata portata avanti anche dalla Giunta attuale.
Naturalmente che cosa fa Aeroporti di Puglia? Non solo dice: fammi vedere se queste cose che dice la guardia di finanza sono vere. Ma dà incarico, mi sembra, a due o tre professori universitari, di cui non si conosce l’importo delle fatture che ha emesso Aeroporti di Puglia per recepire quello che uno studente del primo anno di Ragioneria avrebbe facilmente fatto emergere e dice: “Sì, dammi 200.000-300.000 euro di parcella”, e tu devi pagare queste somme, perché queste somme sono soggette ad IVA. Spero che nel 2018, assessore Piemontese, Aeroporti di Puglia abbia fatto la fattura aggiungendoci l’IVA o, comunque, quando la farà, sarà così.
Con importi di questo genere, è chiaro che si va nel penale anche per la responsabilità degli amministratori di Aeroporti di Puglia e dei dirigenti. Non so se c’è anche una responsabilità della Regione su questo. Non lo so. Spero di no.
Che succede? Alla luce di questi chiarimenti, si dice a noi: “Questo è un debito fuori bilancio”. Io ho letto la relazione del Presidente Amati. Dice il Presidente Amati che il Consiglio regionale riconosce con legge la legittimità dei debiti fuori bilancio quando derivano da sentenze esecutive, coperture di disavanzo di enti (non è né la prima né la seconda), ricapitalizzazione, procedure espropriative e occupazione d’urgenza, acquisizioni di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa. Forse questo debito fuori bilancio non emerge da nessuna di queste cinque fattispecie. Io farei attenzione, come Consiglio, ad approvare questa cosa. In questi cinque forse non rientra. Bisogna fare uno sforzo di fantasia importante per farlo rientrare in queste fattispecie.
Quindi, forse va riconsiderata con attenzione tutta la politica che è stata fatta in questi anni di risorse spese in questo modo e capire se, piuttosto che fare una copertura con un debito fuori bilancio, non conviene fare direttamente una ricapitalizzazione di Aeroporti di Puglia. Non so se tecnicamente questa sia la strada corretta.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente e colleghi, solo per dire che su questo tema ci eravamo già espressi.
Noi riteniamo che qui non ci sia affatto un errore o qualcosa che è sfuggito. Noi abbiamo contestato sin dall’inizio – e risale alla precedente legislatura – tutta la strategia impostata su Ryanair, e cioè la strategia secondo la quale era indispensabile far volare a poco prezzo i pugliesi con una compagnia che poneva il cappio alla gola a quella regione dove andava ad insediarsi. L’ho detto già una volta e lo ripeto: se avessimo voluto agevolare una situazione del genere avremmo potuto fare come a Bruxelles. L’aeroporto Charleroi è tutto gestito da Ryanair e noi avremmo potuto dare il Gino Lisa tutto a Ryanair senza dare un euro e fargli gestire tutto l’aeroporto secondo i criteri che una compagnia a basso costo può fare.
La dimostrazione l’abbiamo avuta l’altro giorno con una conferenza stampa della Regione dove la compagnia Volotea, senza contributo della Regione, ha stabilito collegamenti con il Montenegro senza colpo ferire.
Sarà un’altra questione, ma è un’altra gestione. Concordo con il collega De Leonardis, questo non è un debito fuori bilancio della Regione. E io capisco pure non l’errore, perché qui non c’è errore, qui non si sa più come uscire fuori da una situazione che ha visto irrompere negli uffici dell’aeroporto la Guardia di Finanza.
Riteniamo che, invece, il socio maggioritario, quasi unico, di Ryanair doveva compiere il proprio dovere secondo il diritto societario e intervenire a sostegno della propria azienda e non coinvolgere il Consiglio regionale in un’operazione di riconoscimento di debito fuori bilancio della Regione che debito non è.
Per questo motivo, Presidente e colleghi, noi non parteciperemo al voto su questo tema. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Mennea, prego.
Speaker : MENNEA.
Grazie, Presidente. Non potevo non intervenire perché in Commissione ho proposto un emendamento che è stato poi votato a maggioranza e che fa parte adesso di questo disegno di legge e riguarda appunto la parte relativa alle responsabilità.
Io penso che noi in qualità di consiglieri regionali abbiamo l’obbligo di intervenire in caso di disavanzo delle nostre aziende partecipate, ma non possiamo rimanere muti di fronte a ciò che abbiamo letto a corredo di questo disegno di legge, che appunto ha riguardato la decisione arbitraria di non applicare l’IVA su un contributo erogato dalla Regione. E questa decisione non convince da quali elementi giuridici sia fondata. Per cui, la precisazione del terzo comma di questo disegno di legge vuole evidenziare un atteggiamento di controllo che i soci di Aeroporti di Puglia Spa debbono tempestivamente porre in atto. Perché? Perché occorre andare a verificare se quella decisione era fondata o meno, oppure si poteva ovviare attraverso un accantonamento in bilancio in apposito fondo, visto che la questione era incerta o sarebbe stata interpretata in maniera incerta.
Voglio, pertanto, ribadire che la Regione Puglia, in quanto socio, deve attivare tempestivamente questa verifica e anche valutare la possibilità di attivare tutte le azioni di salvaguardia dell’Ente socio, che possono essere azioni di responsabilità o anche provvedimenti particolari, individuali su chi arbitrariamente ha deciso di non applicare, da un anno all’altro, l’IVA su questi contributi, e di farlo tempestivamente, quindi in tempi brevi, proprio per evitare che il bilancio possa essere inficiato da un atteggiamento che può anche far configurare un falso in bilancio, oltre a ciò che è stato già accertato dalla guardia di finanza, che ha configurato il reato di dichiarazione fiscale infedele.
Questa è una questione molto particolare, che va affrontata subito, e io vorrei che in breve tempo – e lo ribadisco qui ufficialmente – vengano fatti questi accertamenti per chiarire la vicenda una volta per tutte.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho altri iscritti a parlare. Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, Presidente.
Colleghi, parliamo di un tema importante, non soltanto per il debito fuori bilancio, un debito importante, un debito di oltre 10 milioni di euro, che quest’Aula è chiamata a riconoscere o meno, ma parliamo anche inevitabilmente di un’attività che è stata, per molti versi, oggetto di elogi e, nello stesso tempo, di giudizi negativi rispetto all’operato e rispetto all’indubbio vantaggio che il rapporto con Ryanair ha determinato in questi anni.
Gli aeroporti di Bari e Brindisi – ha ragione il collega De Leonardis, solo di Bari e Brindisi – hanno avuto un aumento importante di passeggeri, quasi il raddoppio dal 2008 al 2017. La convenzione parte nel 2009. Dal 2009 al 2013 la Regione Puglia riconosce un contributo di 10.250.000, IVA compresa. Nel 2014 si fa la nuova convenzione e questa nuova convenzione viene rinnovata alle medesime condizioni: 10.250.000, IVA compresa. Il 19 dicembre 2017, invece, si fa una nuova delibera, perché precedentemente la Ragioneria della Regione dice che questo è un contributo non euro-compatibile, vale a dire un contributo che può far intravedere degli aiuti di Stato indiretti che la Regione avrebbe dato ad una compagnia aerea, e non per la promozione, come invece nella delibera, nell’accordo, nella convenzione c’era. Quindi, si decide di dare un contributo differente, ma sempre di 10.250.000, e nel trasferire questo contributo nella delibera c’è sempre la scritta “IVA compresa”. Questo avviene nel 2014, poi avviene nel 2015, nel 2016 e nel 2017.
Di fatto, noi abbiamo trasferito 10.250.000 euro ad Aeroporti di Puglia e Aeroporti di Puglia non ha fatturato l’IVA, quindi ogni anno Aeroporti di Puglia ha ricevuto per la sua attività e ha inserito ovviamente nel bilancio – e nessuno fa adombrare alcunché, ci mancherebbe altro –, però ha utilizzato 10.250.000 euro e, anziché versare quei 2 milioni e rotti di IVA, 2,5 milioni, qualcosa più, qualcosa meno, non ha versato l’IVA.
Adesso, dopo l’accertamento della guardia di finanza, che invece riconosce, anche se soltanto come trasferimento dall’Ente Regione ad una società gestita quasi al 100 per cento dalla Regione, Aeroporti di Puglia, anche se il semplice trasferimento, però la guardia di finanza, con un accertamento, dice che l’IVA la deve pagare lo stesso perché comunque ha dato il contributo ad Aeroporti di Puglia.
Allora, da questo punto di vista il mio intervento non è per mettere in discussione quel contratto con Ryanair. L’intervento è sulla vicenda dell’IVA, perché vorrei portarvi a fare brevissimamente un ragionamento. Il ragionamento è questo: la Ragioneria dice nel 2014: “Noi non possiamo applicare l’IVA, non possiamo fare la fattura altrimenti è un contributo non euro-compatibile” praticamente un aiuto di Stato. Allora, noi diamo il contributo non pretendendo la fattura da Aeroporti di Puglia che non fa la fattura.
Nello stesso tempo adesso la Guardia di Finanza dice che l’IVA va versata e quindi la nostra Avvocatura, nella delibera, se non erro, per come ho potuto leggere gli atti, invece dice che quell’IVA va pagata e quindi dobbiamo pagare l’IVA. Due sono le cose: o l’IVA non andava pagata, perché era un aiuto di Stato o l’IVA va pagata e quindi è un aiuto di Stato. Quindi, dal 2014 ad oggi in questi quattro anni che cosa è accaduto? È vero quello che diceva la Ragioneria nel 2014, che non potevamo mettere l’IVA perché altrimenti ci sarebbe stato un contributo come aiuto di Stato non euro-compatibile oppure, come noi invece stiamo facendo, ha ragione la Guardia di Finanza a dire che questo è comunque un trasferimento e quindi l’IVA va pagata?
Nell’attesa di tutto ciò, che non è poca roba, anche per il futuro della convenzione, io dico che intanto Aeroporti di Puglia i soldi per l’IVA li ha presi. Non so, perché non conosco il bilancio dettagliatamente, non so quei 10 milioni di euro che sulla delibera era scritto IVA compresa come siano stati spesi.
Ovviamente io non voglio assolutamente far adombrare alcunché, lo ribadisco. Non sto mettendo sotto accusa l’operato di Aeroporti di Puglia per questo aspetto, lo farò per altri. Ma io dico che da questo punto di vista Aeroporti di Puglia quei 10 milioni già li ha presi.
Noi praticamente rischiamo, se si vota questo provvedimento, di ridare altri 10 milioni ad Aeroporti di Puglia.
Aeroporti di Puglia ha, come è stato detto prima di me da qualcuno, il fondo di riserva. Aeroporti di Puglia dovrà avere il capitale sociale aumentato per legge e quindi si può prendere la restante parte dal capitale sociale ed evitare… Non voglio fare il demagogo, non dicendo che i pugliesi pagheranno. Il capitale di Aeroporti di Puglia è pubblico e anche se paga Aeroporti di Puglia, pagano sempre i pugliesi, perché quella società è una società al 99 per cento pubblica, è della Regione e, quindi, è dei pugliesi. Non si tratta se paga Aeroporti di Puglia non pagano i pugliesi: questo lo dico per specificare, senza vena polemica, alla collega Laricchia. Non si tratta che, se paga la Regione Puglia, pagano i cittadini pugliesi, e se paga Aeroporti di Puglia, invece, non pagano i pugliesi. Sono sempre soldi pubblici, sono sempre soldi che appartengono alla comunità dei cittadini pugliesi, e io dico che sono somme che sono state già erogate ad Aeroporti di Puglia, quindi deve pagare Aeroporti di Puglia.
Per questo motivo io non voterò questo punto all’ordine del giorno. E non lo faccio anche perché l’atteggiamento di Aeroporti di Puglia, anche per quei contributi, come diceva il collega De Leonardis, non li ha utilizzati per rendere gli altri due scali che noi abbiamo in Puglia attrattivi dal punto di vista dei voli di linea passeggeri, e non voglio aprire su questo tema un’altra parentesi, che abbiamo già affrontato, non soltanto su mia richiesta, ma anche di altri colleghi della provincia di Taranto, il tema dell’aeroporto Arlotta di Grottaglie, e non lo farò, però è anche questo in agenda, è anche questo motivo, oltre al motivo fondamentale da un punto di vista legislativo ed economico rispetto ai temi che sono stati introdotti in questa delibera, che io voterò contro a questo punto all’ordine del giorno, perché l’attività di Aeroporti di Puglia nell’utilizzo di quei fondi non ha guardato a tutta la Puglia, ma ha guardato soltanto ad una parte. E non si può continuare a dire ai cittadini di alcune province “noi siamo disponibili a far decollare i voli passeggeri”, se poi si sta comodamente seduti, senza mettere in atto azioni importanti, che non le singole associazioni dovrebbero fare, ma i rappresentanti, il management di Aeroporti di Puglia, che è pagato, è pagato bene per fare questo, è pagato con i soldi pubblici, in più riceve 10.250.000 euro per fare implementare l’attività di conoscenza e di promozione del territorio a Ryanair, e quindi questo non è stato fatto per tutta la regione.
Per questi motivi, in maniera chiara voterò contro al punto all’ordine del giorno di questo debito fuori bilancio.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Amati.
Speaker : AMATI.
Presidente e colleghi, in sede di Commissione non sono intervenuto per un’evidente incompatibilità tra l’intervento di merito e la Presidenza della Commissione. Tutti gli interventi che finora si sono susseguiti hanno posto diverse questioni, tutte quante interessanti.
Devo, però, dire preliminarmente che il nostro intervento attiene al riconoscimento di un debito fuori bilancio e quindi tutta la vicenda sottostante al riconoscimento del debito fuori bilancio è una vicenda che va ricondotta esclusivamente all’interno della normativa che serve a riconoscere o meno la sussistenza del debito fuori bilancio.
Come è scritto nella relazione, noi procediamo al riconoscimento di un debito fuori bilancio in diversi casi e in particolare per la questione che ci interessa lo stiamo riconoscendo perché agiamo in copertura di un disavanzo di una società dipendente dalla Regione, controllata dalla Regione Puglia, purché il disavanzo sia da fatti di gestione.
Collega De Leonardis, lo so. Però, se lei mi ascolta, poi magari forse ci intendiamo pure. Qui stiamo venendo non perché la Regione Puglia ha acquistato una partita di penne senza la copertura della spesa e quindi essendosi arricchita perché ha preso il bene penna riconosce un debito fuori bilancio. No, qui siamo al di fuori di questo schema. Lo schema è perché si riconosce l’esistenza di un disavanzo. Che questo disavanzo sia o non sia è questione che attiene evidentemente a una fase di accertamento di tutta la vicenda, alla sua complessità. Non so se avete letto che all’interno della relazione al disegno di legge è scritto a un certo punto…
In realtà, questo paragrafo è un paragrafo leggermente equivoco. È scritto: “Il mancato riconoscimento potrà comportare nel breve periodo il raggiungimento del limite minimo del capitale sociale previsto dall’articolo 3 del Decreto Ministeriale n. 521 del 1997 con ricadute negative e criticità sulla convenzione ENAC”.
Questo che cosa vuol dire? In realtà, è poco chiaro, perché in realtà uno si aspetta di leggere: “Guardate che il mancato riconoscimento comporta una condizione di disavanzo”. Qui, invece, ci si avverte soltanto del fatto che potrà comportare nel breve periodo il raggiungimento del limite minimo del capitale sociale.
Tutto questo, però, che è assoggettabile ad una interpretazione viene reso dalla Giunta regionale nell’ambito della lettera e), cioè il raggiungimento nel breve periodo del limite minimo del capitale sociale previsto dall’articolo 3 del Decreto Ministeriale n. 521/97 viene introitato opportunamente, ma questo è un giudizio mio, viene introitato all’interno della fattispecie legale per cui quando vi è un disavanzo di una società controllata, come nel caso di specie, l’ente, la Regione Puglia nel caso, interviene a ripianare il disavanzo. Questo è lo schema all’interno del quale si sviluppa o si può sviluppare il nostro dibattito.
Poi, al di fuori di questo, c’è tutto quello che ho sentito, tutto quello che ci siamo detti. Infatti, per quanto pleonastica è potuta apparire, la presentazione dell’emendamento in Commissione da parte del collega Mennea, lì dove la pleonasticità è data dalla circostanza che, in realtà, l’accertamento sulla responsabilità degli amministratori è un accertamento che prescinde dal riconoscimento del debito fuori bilancio per ripianare un disavanzo, però da questo punto di vista, infatti in questo senso io meritoriamente accredito valore all’intervento del collega Mennea, realizza la circostanza che questo Consiglio regionale si sta limitando a dire che nella prospettiva della lettera e) noi ci siamo. Poi, per quanto riguarda tutte le attività successive anche in termini di eventuale accertamento che non ci sarebbe mica bisogno di scrivere una norma per farlo, oppure di eventuali ripetizioni qualora questo procedimento… Non è che il nostro riconoscimento di debito fuori bilancio, del debito fuori bilancio va a precludere tutte le attività di sindacato all’interno delle attività amministrative compiute. Perché tutti gli interventi dei colleghi fino a questo momento hanno eccepito in materia di congruità del procedimento amministrativo seguito nei rapporti tra la società Aeroporti di Puglia e la Regione Puglia. Però, questo è un ambito che prescinde dal debito fuori bilancio. Se noi fossimo venuti qui o la Giunta fosse venuta qui in Consiglio regionale a dire che… Faccio terminare il colloquio tra il Presidente Emiliano e il Presidente Loizzo. Dicevo, se la Giunta regionale fosse venuta in Consiglio regionale a dire “vi chiediamo il riconoscimento del debito fuori bilancio, perché abbiamo beneficiato di un arricchimento, quindi questo arricchimento, che non aveva copertura, noi dobbiamo ripianarlo”, allora sarebbe stato legittimo discutere come abbiamo discusso finora, e cioè nell’analizzare tutto il procedimento amministrativo sottostante. Ma la Giunta regionale è venuta a dirci che chiede l’approvazione del debito fuori bilancio ai sensi della lettera e), e cioè per ripianare un disavanzo.
Se quella formula della relazione contenuta nel disegno di legge presentato dalla Giunta è una formula… Perché non può che essere così. Quando si evoca, anche all’interno della disposizione, la lettera e) finalizzata al disavanzo, questo per noi è un debito fuori bilancio, cioè tecnicamente è un debito fuori bilancio. Se, invece, non dovesse essere nei fatti finalizzato a ripianare un disavanzo, ma ad intervenire surrettiziamente nell’ambito dell’attività di gestione di Aeroporti di Puglia, io credo che non ci sarà nessun dirigente della Regione Puglia che potrà dare esecuzione a questa legge scrivendo: determino, ai sensi della lettera e), in virtù del riconoscimento del debito fuori bilancio, e liquido. Infatti, in tal caso, senza il presupposto del disavanzo potenziale, in mancanza dell’intervento del Consiglio regionale di riconoscimento di debito fuori bilancio, quel dirigente sarebbe responsabile per danno erariale, afflitta per colpa grave. Quindi, nella prospettiva del debito fuori bilancio io credo che questo Consiglio regionale non abbia nulla da dire in più o in meno se non di riconoscerlo.
Poi tutta la questione sollevata dalla collega Laricchia, dal collega De Leonardis, dal collega Borraccino e dal collega Marmo, anche se l’intervento del collega Marmo era piuttosto un’eccezione sulla strategia, che è questione pertinente, ma diversa rispetto a quello che stiamo facendo, sono questioni che, con riferimento all’oggetto del disegno di legge in realtà non hanno una parentela stretta. Questo può essere fornito da assicurazione in questo senso anche dall’emendamento presentato in Commissione dal collega Mennea che la Commissione ha approvato.
In questo senso, almeno per noi, non risultano sussistere problemi di sorta per intervenire riconoscendo il debito fuori bilancio, ripeto, ai sensi della lettera e), così come il disegno di legge della Giunta regionale ci ha richiesto.
Speaker : PRESIDENTE.
Liviano. Poi c’è Colonna, Zinni e poi Laricchia.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Grazie, Presidente.
Mi pare assolutamente convincente l’intervento del collega Amati nella maniera in cui si era proposto. Mi permetto, però, di chiedere un parere tecnico, evidentemente non politico, ma tecnico, alla dottoressa Gattulli rispetto a questo tema.
Ho bisogno di un conforto, di un parere tecnico. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Pareri tecnici non ne può dare.
Colonna.
Speaker : COLONNA.
Mi consente, Presidente, di passare ad un altro posto? È possibile attivare questa postazione? Il microfono? Ho cambiato postazione. Grazie.
Presidente, sarò sorprendentemente breve per lei dicendo due cose in maniera anche superficiale, se è possibile, se è consentito. È bene condividere il buono che si riesce anche a dire e a pensare in quest’Aula. Io ho apprezzato tantissimo due interventi o meglio due passi di due interventi. Mi riferisco al passo dell’intervento di Mino Borraccino, quando ha spiegato in maniera apparentemente banale, ma che poi è sostanza, che tutta la disquisizione in ordine al fatto che i pugliesi pagano doppio è davvero una sciocchezza colossale, perché che sia AdP o che sia Regione Puglia stiamo parlando, comunque, di Enti comunque rappresentativi, in un caso istituzionalmente, Istituzione politica e amministrativa, nell’altro caso un ente rappresentativo di interessi economici dei pugliesi, e stiamo parlando in questo caso di una società interamente pubblica, con un socio pressoché unico, come gli Aeroporti di Puglia. Quindi, davvero mi compiaccio con Mino per questo passaggio che ha chiarito, ha sgombrato il campo da una retorica davvero estremamente superficiale e sciatta: che paghi AdP o che paghi Regione Puglia, sono sempre e comunque i pugliesi, stiamo parlando di interessi pugliesi.
Il secondo intervento a cui mi rifaccio nella sostanza, controllando molto poco la materia, lo confesso, è quello del collega Ruggiero Mennea e poi anche del collega Fabiano Amati. Capisco che qui tecnicamente si stia provvedendo a riconoscere un debito che è classificabile come il debito del socio nei confronti della propria società di appartenenza a copertura di un disavanzo. Ebbene, siccome questo mi persuade molto come argomento e credo che sia dirimente, chiedo però che questo concetto così chiaro, che ci vede non chiamati a ratificare l’operato di chicchessia, né entrare nel merito di un esito di accertamenti e di cose che poi avranno l’esito che avranno, sappiamo quanto mobile sia anche la lettura di vicende della disciplina legata al settore fiscale e tributario, non è compito nostro, noi qui stiamo rappresentando e stiamo svolgendo il nostro ruolo nell’Aula legislativa in ordine alla posizione del socio Regione Puglia in AdP. Ebbene, detto questo, è inevitabile, necessario e ovvio, quanto opportunamente Ruggiero Mennea in sede di Commissione e quindi la Commissione hanno sancito nel comma 3 di questo articolo 1, quindi eventuali azioni e responsabilità. È ovvio e andrebbe forse integrato il comma 3 con argomenti altrettanto ovvi come azioni di ripetizione e quant’altro da parte del socio nei confronti degli organismi che hanno condotto e hanno gestito effettivamente le risorse messe a disposizione della società, ma proprio quel ragionare di Ruggiero Mennea e di Fabiano Amati, vale a dire che noi qui si sta a riconoscere e a coprire il disavanzo maturato all’interno della società AdP credo che questo debba essere chiaramente esplicitato nel comma 1 perché se è così, e ne sono persuaso, mi sono convinto qui in Aula, è vero anche che il comma 1 di questo articolo non risulta da questo punto di vista esplicito in questo senso, perché il comma 1 porta a riconoscere il debito in relazione genericamente agli interventi attivati dalla società inerenti la campagna di comunicazione. Mi sembra una formulazione un po’ troppo astratta, mi sembra una formulazione che riconduce tutto a quell’operazione di comunicazione su cui vi confesso di avere, non da ora, da sempre, non solo qui in Aula, ma fuori dall’Aula, grandissime riserve. Mi riferisco all’operazione e alle relazioni contrattuali comunicative legate a Ryanair per sintetizzare tutto in maniera più semplice. Ebbene, poiché noi stiamo qui a verificare e ad accollarci il disavanzo di un bilancio questo credo debba essere chiaramente esplicitato nel comma 1. Noi non stiamo tornando sulle obbligazioni collegate alla campagna comunicativa, quindi dobbiamo cancellare, a mio parere, questo riferimento, ma dobbiamo semplicemente riconoscere i 10 milioni di euro in quanto obbligo del socio nei confronti della società e nei confronti di un disavanzo sacramentato nelle scritture contabili della società. Questo mi spinge a dire, uno, che è chiaro che da parte del Governo, e quindi dell’assessore Giannini, Capone, del Presidente, debbano venir fuori ovviamente impegni chiari per una verifica, come è detto nel comma 3, un accertamento di responsabilità da parte degli organi societari, ma chiedo anche che questo nostro ragionare e questi argomenti che a mio parere sono molto convincenti portano a una diversa formulazione sia del comma 1 che del comma 3, perché deve essere ben chiaro che con il comma 1 andiamo a riconoscere un debito in quanto soci e in quanto stiamo coprendo un disavanzo di bilancio derivante da quella gestione, su cui non entriamo e non possiamo entrare. Quindi, questo va esplicitato nel comma 1, oltre che nel comma 3 ancor meglio esplicitare l’ovvio, vale a dire la riserva di azioni non solo di responsabilità di ripetizioni che vanno portate avanti. Se questo porta a procrastinare questo riconoscimento di una settimana, alla prossima seduta, tanto meglio; se lo possiamo fare in questa sede, va bene lo stesso.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Zinni.
Speaker : ZINNI.
Presidente, colleghi consiglieri in realtà un paio delle considerazioni che io volevo svolgere sono state svolte egregiamente, probabilmente meglio di come avrei fatto io, dal collega Amati e dal collega Colonna, quindi mi riporto sia alla proposta da parte del collega Colonna di emendare il comma 1 dell’articolo 1 di questo disegno di legge, laddove si deve evincere con chiarezza che noi non stiamo facendo altro che ripianare un debito fuori bilancio ai sensi della lettera e), ed eventualmente, per la misura in cui serve, aggiungere qualcosa al comma 3, che – ribadisco anche qui quello che è già stato detto dal collega Amati e dal collega Colonna – il collega Mennea ha opportunamente fatto inserire, per quanto sia un principio ovvio che spetti alla Regione attuare una verifica tempestiva dell’operato degli organi amministrativi e di controllo della società partecipata.
Però io, siccome c’è, quando si tratta di questa vicenda di Aeroporti di Puglia, sempre un’aura di sospetto che aleggia, vorrei – probabilmente lo hanno fatto tutti i colleghi consiglieri, ma lo dico a beneficio del pubblico – leggere alcuni passaggi del referto tecnico, che tranquillizza me del tutto, ma credo possa tranquillizzare molti colleghi che hanno espresso delle perplessità su questo debito fuori bilancio, addirittura mettendo in dubbio che possa rientrare nella tipologia del ripianamento del disavanzo di società controllate, come ha fatto il collega Gian Nicola De Leonardis, che, essendo un esperto in materia, la cui parola io prendo molto sul serio.
Leggo il pezzo per soffermarmi su alcune questioni: “Guardia di Finanza, Nucleo di Polizia tributaria di Bari, primo gruppo, sezione verifiche complesse”. Questo ci dice già che stiamo parlando di una materia ad alto tasso di discutibilità, in cui l’atteggiamento tenuto dalla compagine amministrativa non credo sia stato dovuto a negligenza o ad approssimazione, ma piuttosto a una diversità di lettura di quello che era accaduto fino a quel momento. “Ha condotto e concluso una verifica in materia di imposta sui redditi eccetera eccetera. Gli esiti complessivi sono riportati nel processo verbale. Secondo la rappresentazione fornita dai verificatori, gli accordi stabiliti tra la Regione Puglia e la società nelle convenzioni configurano un rapporto di scambio di natura sinallagmatico ai sensi del quale Aeroporti di Puglia si è impegnata a svolgere una serie di attività preordinate alla promozione del territorio della Regione Puglia dietro il pagamento di un corrispettivo da parte di quest’ultima pari all’ammontare dei costi sostenuti da Aeroporti di Puglia. Nella propria analisi i verificatori evidenziano un profilo di criticità”. Non stiamo parlando di una fattispecie che non ha problematicità alla sua base, stiamo parlando di una fattispecie di natura molto complessa nella quale l’atteggiamento tenuto dall’Amministrazione può essere interpretato in una maniera piuttosto che in un’altra e il fatto che i verificatori abbiano accertato profili di criticità non significa che l’atteggiamento tenuto sia del tutto sbagliato, perché, vivaddio, c’è un giudice ancora a Berlino, quindi c’è la possibilità di fare un ricorso di primo grado, di secondo grado, di andare in Commissione centrale, di andare in Cassazione. Quindi, ci stiamo fasciando la testa prima che sia stata dichiarata rotta ufficialmente. Ancora, voglio sottolineare, proprio perché credo che non ci sia un profilo di schizofrenia da parte degli amministratori, che sino all’anno 2014 per i contributi di competenza del periodo 2013 Aeroporti di Puglia ha regolarmente assoggettato ad IVA le somme ricevute, con riferimento a trasferimenti di risorse di competenza 2014 e 2015 la società non ha, invece, emesso alcuna fattura. Immagino che, per una buona norma di prudenza, gli amministratori abbiano chiesto un parere pro veritate, abbiano fatto qualcosa per avallare la loro tesi e non siano degli sprovveduti, come non lo siamo noi in questa sede.
Che cosa voglio dire alla luce di tutto questo? Mi risulta, inoltre, che la materia è talmente controversa e complessa che ci sono state delle sentenze di commissioni tributarie che hanno detto che, laddove venga riconosciuto il debito, è riconosciuto soltanto il debito e non l’aspetto sanzionatorio, perché vuol dire che la materia è di particolare complessità nell’interpretazione, e lo Statuto del contribuente dà la possibilità di fare questo.
Alla luce di tutto questo, io credo che, senza fare nessuna difesa d’ufficio dell’operato della compagine amministrativa e del management di Aeroporti di Puglia, riservando alla Regione in maniera puntuale e in maniera meticolosa tutte le verifiche sull’operato che il codice civile mette a disposizione del socio, si potrebbe arrivare addirittura a promuovere un’azione di responsabilità, laddove l’atteggiamento fosse dettato da negligenza, da colpa grave o addirittura da dolo, pur riservando a noi tutte queste verifiche, che sono necessarie e che credo abbia fatto bene il collega Mennea a ritenere importanti per lasciare un segno nel corpo della legge e a farlo in maniera tempestiva, a valle di tutto ciò un debito si è comunque maturato e questo debito, rientrando, secondo me senza se e senza ma, nella fattispecie della lettera e), può essere, anzi deve essere tranquillamente ripianato dalla Regione Puglia.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Intervengo solo per rispondere, dato che sono stata chiamata in causa due volte, che quando si tratta di soldi pubblici, di soldi della Regione Puglia, sono soldi dei pugliesi. Per questo io intervengo in questi termini, perché sento profondamente la responsabilità di utilizzare, di manovrare, di decidere di soldi che non sono certamente miei, ma sono di tutti i pugliesi. Per questo io ho utilizzato quei termini.
Soprattutto per me si tratta di pagare due volte, di far pagare due volte i pugliesi, perché vi abbiamo spiegato che l’alternativa esiste ed è nel fondo di riserva di Aeroporti di Puglia che permetterebbe almeno per una buona parte di intervenire in quella maniera. Vi abbiamo anche detto che presto noi dovremo andare a rimpinguare il capitale sociale per via dell’aumento del numero di passeggeri e soprattutto voglio invitare il consigliere Colonna a non parlare di sciatteria, soprattutto non nei riguardi del Movimento 5 Stelle, perché se non fosse stato per noi di questo debito fuori bilancio probabilmente non ne avremmo parlato così a lungo. Sarebbe passato, probabilmente, inosservato insieme a tutti gli altri debiti fuori bilancio, come spesso accade, naturalmente, perché ne arrivano tanti.
È stato proprio il Movimento a chiedere un approfondimento e a chiedere di stralciarlo. Io ringrazio naturalmente il Presidente Amati e la maggioranza che ha permesso che questo accadesse, ci mancherebbe, ma l’approfondimento nasce da noi, anche la discussione qui nasce dal Movimento 5 Stelle. Quindi, parlare di sciatteria mi sembra profondamente ingiusto e scorretto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente. Faccio una premessa. Penso che l’intero Consiglio voglia mantenere in piedi questa struttura aeroportuale, questo sistema aeroportuale, ampliarlo, aumentarlo, dargli una maggiore risorsa e forza. Quello che sto dicendo io qui non va nella direzione distruttiva verso questo sistema aeroportuale, ma va verso una, secondo me, non corretta, ma mi posso anche sbagliare, non pretendo di essere depositario della verità; una non corretta procedura che si sta facendo per andare a coprire questo debito. Dico questo perché, lo dico al mio amico Fabiano, quando si parla di coperture di disavanzi di enti, e abbiamo anche il notaio Zinni, ci dovrebbe essere prima un verbale di Assemblea, un bilancio approvato dove emerge questo disavanzo. Dopodiché, il socio, in questo caso la Regione, andrebbe a fare la copertura di questo disavanzo. Secondo me, non rientra in questa fattispecie né tantomeno in nessuna delle altre. Fatta questa premessa, volevo sottolineare due cose, perché il collega Borraccino ha detto qui che le delibere fatte, quantomeno dalla vecchia Giunta, erano delibere che prevedevano un corrispettivo comprensivo di IVA. Questo mi sembra di aver capito. Se così fosse, ci troveremmo in un caso di difficoltà ulteriore, perché nell’imponibile attuale era già compresa l’IVA, quindi l’IVA, se fosse come dice il collega Borraccino, noi l’avremmo già data… Chiedo scusa, colleghi, ma la materia è un po’ ostica. Se fosse così… Assessore Giannini? Velocemente, due minuti, Presidente. Se fosse vero il fatto che nelle delibere precedenti erano già comprensive di IVA, l’IVA noi ad Aeroporti di Puglia l’abbiamo già data, quindi oggi andremmo a dare ulteriori risorse su imponibili attuali, che invece prima erano già stati comprensivi di IVA. Questo se quello che dice il collega Borraccino è corretto. Io non ho la documentazione.
Poi vorrei porre un’altra questione. Qui andiamo a coprire questo debito fuori bilancio e lo imputiamo alla Missione 7, Programma 2, Turismo, eccetera, eccetera, dove ci sono fondi comunitari, risorse liberate del POR 2000-2006, dove si parla di FESR Misura 4.15 “Attività di promozione finalizzata all’allargamento dell’offerta turistica”. Io voglio dire questo: quando si fanno investimenti utilizzando le risorse comunitarie, i fondi comunitari non finanziano mai le imposte, le tasse, in questo caso l’IVA. Quindi, essendo questa anche una programmazione vecchia, io non so se noi possiamo andare a pagare l’IVA, come è detto qua, utilizzando le risorse comunitarie e non incorrere in un’infrazione da questo punto di vista. Cioè, non stiamo mettendo risorse del bilancio autonomo, imputandole qui a copertura di queste situazioni, ma utilizzando dei fondi comunitari per dare la possibilità ad Aeroporti di Puglia di pagare l’IVA e non di fare investimenti. Io su questo ho dei forti dubbi.
Speaker : PRESIDENTE.
Ultimo intervento, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, Presidente.
Assolutamente senza vena polemica nei confronti della collega Laricchia, ma il tema dei soldi pubblici, dei soldi dei cittadini pugliesi io lo ponevo alle stesse condizioni poste sia dalla collega Laricchia che da altri colleghi, vale a dire l’attenzione che noi dobbiamo riservare su questo punto non deriva dal fatto che noi dobbiamo eventualmente pagare questo debito fuori bilancio, quindi è bilancio pubblico, quindi sono soldi dei cittadini. Alla collega Laricchia dico, e lei lo sa molto bene, che se questa sentenza, questo lavoro fatto dalla Guardia di Finanza, che ha accertato il pagamento di 10,5 milioni di euro, lo paga Aeroporti di Puglia è la stessa cosa. Questo si inserisce nel ragionamento che ha richiamato il collega De Leonardis richiamando l’intervento fatto dal sottoscritto nel primo mio intervento, vale a dire che noi abbiamo dato 10.250.000 euro nel 2014, nel 2015, nel 2016 e nel 2017 con la specifica IVA compresa. Quindi, noi se quell’IVA compresa non doveva esserci avremmo dovuto dare un contributo di 8 milioni di euro.
Noi, invece, abbiamo dato 10.250.000 euro, IVA compresa. Quindi, quelle somme stanno nel bilancio della Regione, di Aeroporti di Puglia, della società Aeroporti di Puglia. Ovviamente, qui non si pone pertanto il problema del pagamento dei soldi pubblici, nel senso che sono soldi pubblici quelli del bilancio autonomo della Regione e sono soldi pubblici quelli del bilancio di Aeroporti di Puglia perché Aeroporti Puglia ha quasi come socio unico la Regione Puglia e quindi i cittadini pugliesi.
Il problema è, invece, se eventualmente la Regione deve dare dal bilancio autonomo altri 10,5 milioni di euro che ha già dato ad Aeroporti di Puglia e che Aeroporti di Puglia dal mio modesto, modestissimo, non modesto, modestissimo punto di vista, di persona che non è notaio, non è avvocato, non è esperto di queste cose, ma che guarda la politica, osserva la politica, cerca di studiare gli atti, io penso invece che quei 10,5 milioni di euro Aeroporti di Puglia con un po’ di precauzione avrebbe dovuto accantonarli rispetto a quello che poi c’era magari nel fondo di riserva sapendo che la delibera era 10.250.000 euro, IVA compresa.
Per questo motivo, oltre che per le ragioni che poi ho espresso nell’intervento e che non ripeterò, io ritengo che quel debito fuori bilancio sia una parte dei fondi che tiene dentro Aeroporti di Puglia e che deve pagare Aeroporti di Puglia dal proprio bilancio, dal fondo di riserva in parte e in parte dal proprio capitale sociale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Liviano D’Arcangelo.
Speaker : LIVIANO D’ARCANGELO.
Ho fatto una richiesta, ma poi, al di là di una simpatica interlocuzione informale con la dottoressa Gattulli, non ho avuto risposta. E mi permetto di insistere su questa cosa perché in altre circostanze abbiamo deciso di votare contro o di non votare debiti fuori bilancio, ma per motivazioni completamente differenti, mentre in questo caso mi pare che tutti siamo chiamati ad assumerci una responsabilità, e io non voglio esimermi da questa responsabilità, me la voglio assumere, però mi permetto di chiedere in alternativa due cose. Una, se è possibile in qualche maniera rimandare al prossimo Consiglio la possibilità che il Consiglio si esprima su questo tema, cioè se è possibile verificare ulteriormente i contenuti espressi. Oppure, se questo non è possibile, io un conforto di un parere tecnico sono ancora sommessamente a chiederlo, non volendo mettere in imbarazzo alcuno, ma per avere poi la possibilità di dire che su questa parola, su questo conforto io esprimo il mio voto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prima di dare la parola al collega Colonna, mi permetto di ricordare al collega sommessamente che un referto tecnico c’è e l’ha letto il collega Zinni. Non vedo cos’altro potrebbe aggiungere un altro soggetto non so bene sulla base di quale abilitazione. C’è un referto ed è chiarissimo. Poi uno lo può condividere o meno, ma c’è già. Quindi, non riesco a capire che cosa chiedi. C’è la Ragioneria, c’è l’organismo competente. Quindi, non è un provvedimento privo di referto tecnico, c’è già ed è anche abbastanza chiaro.
Prego, collega Colonna. Ti prego rapidamente.
Speaker : COLONNA.
Presidente, uno per tranquillizzare la collega Laricchia di non essermi mai permesso di dare dello sciatto o dello sciocco a chicchessia, tantomeno a una collega e ancor più a un movimento. Ho declinato come sciocco l’argomento del doppio pagamento a carico dei pugliesi, perché che sia fondo di riserva, bilancio ordinario o bilancio regionale parliamo sempre e comunque di risorse dei pugliesi. Quindi, lo decliniamo al singolare e una volta.
Seconda cosa. Entrando nel merito e collegandomi a quanto detto prima, ribadito anche da diversi colleghi, e cito Sabino Zinni, Ruggiero Mennea e Fabiano Amati e così via. Se è vero che…
Presidente, chiedo scusa. Posso? Presidente, chiedo scusa. Poiché i nostri interventi sono almeno da questi banchi, a parte le perplessità che ha espresso con le sue motivazioni Mino Borraccino, se stiamo ragionando in termini di riconoscimento e siamo tutti pronti, di un disavanzo di una società partecipata dalla Regione coerentemente non solo dobbiamo modificare ed esplicitare meglio questo passaggio nel primo comma, ma dobbiamo inquadrare diversamente anche la impostazione del debito fuori bilancio, perché il richiamo alla lettera e) è all’acquisizione di beni e servizi per cui non vi sia stato un preventivo impegno di spesa.
La lettera b), invece, si riferisce, appunto, alla copertura di disavanzi di enti, società e organismi controllati o comunque dipendenti dalla Regione purché il disavanzo derivi da fatti di gestione. Quindi, poiché siamo persuasi che sia necessario coprire un disavanzo, e che questo disavanzo ovviamente venga fuori, emerga da documenti contabili, bilanci consuntivi, non sono un tecnico della materia, questo riconoscimento deve passare sotto la lettera o deve essere inquadrata sotto la lettera b) e non e) perché la e) in realtà tratta dell’acquisizione beni e servizi su cui si sta ragionando con questo testo.
Chiedo, appunto, se è possibile una riformulazione con un emendamento di questo taglio, perché ascoltando Ruggiero Mennea, Fabiano Amati, Sabino Zinni e quanto detto prima, noi siamo pronti, la Regione come socio al 99 per cento, a coprire un disavanzo emergente dalle scritture contabili della società Aeroporti di Puglia.
Speaker : PRESIDENTE.
Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Evidentemente nell’intervento precedente… Però, se serve, perché allo stato della discussione noi possiamo soltanto approvare l’articolo così come è stato presentato. Aspettate, poi me lo dite alla fine “bravo”, perché la questione è questa: l’ho detto anche prima, ho detto che la delibera della Giunta regionale evoca la possibilità che il pagamento vada ad incidere sulla quota di riserva. Quindi, non attesta un disavanzo, però mette in evidenza questo rischio, sulla base di un presupposto che deve valere sempre: Aeroporti di Puglia siamo noi, è la Regione Puglia; non è un soggetto diverso. Allora, in questo momento la Giunta l’ha configurata come il pagamento di beni e servizi, cioè come la questione delle penne, la partita delle penne, sulla base di una controversia interpretativa in materia di IVA, la quale allo stato è pendente dinanzi all’Agenzia delle entrate per provare un ravvedimento operoso. E si è in attesa che quel procedimento abbia ulteriore corso.
Se noi non lo riconosciamo ai sensi della lettera e), noi rischiamo di riconoscerlo ai sensi della lettera b). È chiaro, ai sensi della lettera b). Quando si chiede – è stato detto dalla collega Laricchia e l’ha ripetuto diverse volte – perché Aeroporti Puglia non paga con il suo fondo di riserva, io non so a quanto ammonta il fondo di riserva di Aeroporti di Puglia, non lo so, però questo argomento è un argomento che, da un punto di vista generale, non riconosce il fatto che Aeroporti di Puglia siamo noi e, da un punto di vista societario, non tiene conto di una serie di norme a questo proposito, e cioè che, siccome il fondo di riserva deve avere una quantità prevista dal legislatore, da un lato, e il fondo di riserva, dall’altro, serve alla stessa società a presentarsi nel mondo finanziario con i suoi rating, ne deriva che, se Aeroporti di Puglia avesse la possibilità di intervenire sul fondo di riserva, poi dovrebbe venire da noi a chiederci di fare un provvedimento, magari per altra via, che servirebbe a colmare, per esempio, il deficit che si crea sul fondo di riserva. Quindi, alla fine, se non è zuppa, è pan bagnato.
Con riferimento a noi, ai consiglieri regionali, a me, io perché voto, peraltro sgomberando da qualsiasi preoccupazione? Innanzitutto perché interviene ed è mia complice la Costituzione, che dice che i consiglieri regionali, nell’esercizio della funzione legislativa, godono di immunità. C’è innanzitutto questo. La Costituzione assegna questo proprio perché noi non stiamo in un Consiglio comunale, noi stiamo in un’Assemblea legislativa. Se voi trattate in questo modo la Costituzione – io evoco la Costituzione e voi dite “bella roba la Costituzione” – vi vorrei ricordare che quella Costituzione è quella che qualche anno fa è stata definita, con campagne strepitose, la più bella del mondo, in difesa della quale vi sareste bruciati come Jan Palach a piazza San Venceslao. C’è questo primo aspetto. Come?
Speaker : PRESIDENTE.
Vediamo di arrivare al voto. Queste discussioni sono tutte utilissime, però lasciamo stare il resto.
Speaker : AMATI.
Presidente, siccome ho sentito che c’erano delle questioni di natura tecnica, stavo informando per quale ragione va bene così. Poi, se a lei, Presidente Loizzo, non piace così, me lo dice e io modifico e presento qualche emendamento. Le piace così, benissimo.
Il primo argomento è quello. Il secondo argomento è che noi abbiamo un’istruttoria che ci dice che abbiamo acquisito beni e servizi e rispetto a questi beni e servizi viene riconosciuto come debito fuori bilancio. Punto, lo liquidiamo, lo riconosciamo.
Dopodiché, tutto ciò che ci sta sotto, cioè il sottostante, non sotto inteso come occulto, il sottostante, perché di occulto non c’è nulla, abbiamo tutti gli atti, sono emersi e li abbiamo anche trattati, tutto il sottostante è oggetto di una riflessione contabile e amministrativa la quale viene addirittura posta all’interno della disciplina con il comma 3 così come l’abbiamo emendato in Commissione. Quindi, mi pare che nella prospettiva del riconoscimento del debito fuori bilancio qua stiamo di fronte a una tempesta in un bicchier d’acqua.
Con riferimento a tutto il resto e al sottostante, ovviamente, saranno svolti tutti gli approfondimenti. Tengo a precisare ancora una volta che questo intervento è peraltro giustificato dal fatto che Aeroporti di Puglia non è un soggetto estraneo a noi, siamo noi. I problemi di Aeroporti di Puglia sono i nostri. È come per l’Acquedotto Pugliese, sono i nostri.
Le virtù di Aeroporti di Puglia sono le nostre virtù. È uguale, stiamo sulla stessa barca. Quindi, non c’è una fase dialettica dove possiamo dire: “Aeroporti di Puglia, prendi i tuoi soldi”.
Se prende i suoi soldi, e va a prenderli da fondi vincolati, poi il socio deve intervenire per poter colmare quella prensione di fondi. Siamo sempre lì. E siccome la legge è anche dotata di buonsenso, in questo buonsenso c’è il riconoscimento di debito fuori bilancio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ci sono altri interventi. La parola all’assessore Capone.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Sino all’anno 2014, come è stato detto, Aeroporti di Puglia ha regolarmente assoggettato ad IVA le prestazioni. Sono sorti poi una serie di dubbi interpretativi rispetto all’applicazione o meno del tributo. Questi dubbi interpretativi hanno fatto ragionare in maniera diversa le varie Regioni e in quel momento, nel 2014, peraltro in assenza di un contratto specifico, la maggior parte delle Regioni si è regolata nel senso di non assoggettare a tributo la prestazione. In tal senso si è regolato anche Aeroporti di Puglia.
A seguito dell’accertamento della guardia di finanza – sarò estremamente sintetica perché tanto è già stato detto da parte di tutti voi – la stessa guardia di finanza, rilevando che si possono individuare criticità – ha letto puntualmente il consigliere Zinni questa parte, per cui non la ripeto per non essere lunga –, rilevando delle criticità nel non versamento dell’IVA, ha ritenuto assoggettabile ad IVA la prestazione erogata, quindi praticamente ha imposto il pagamento dell’IVA. Aeroporti di Puglia ha chiesto, conseguentemente, alla Regione di intervenire per assolvere al tributo, di intervenire specificamente.
Che fosse incerta l’applicazione o meno dell’IVA lo potete derivare dal fatto che la stessa Commissione tributaria della Sardegna, pronunciandosi su un caso analogo, ha scritto, appunto, che non si possono applicare le sanzioni, ma solo riconoscere l’importo dovuto come IVA atteso il complicato inquadramento delle somme erogate della disciplina applicabile, della enucleazione e delimitazione controversa natura delle obbligazioni incombenti. Praticamente, la Commissione tributaria fa riferimento sia al complicato inquadramento delle somme erogate, sia della disciplina applicabile, sia dell’enucleazione e delimitazione controversa della natura di queste norme. Allora, è evidente, però, che nel momento in cui la Guardia di Finanza dichiara come dovuto questo importo, al di là del contenzioso che Aeroporti, ovviamente, ha instaurato, esiste la necessità di pagare queste somme e la Regione, essendo socio di Aeroporti di Puglia, non può esimersi dal corrispondere ad Aeroporti di Puglia le somme che vengono contestate dalla Guardia di Finanza.
Ovviamente, resta ferma la necessità di andare a fondo sulle eventuali responsabilità che ci sono e in questo senso l’emendamento proposto da Ruggiero Mennea, approvato in Commissione, dà atto per iscritto, all’interno della stessa legge, poi si può dire che è pleonastico, non è pleonastico, ma in ogni caso la sua presenza all’interno della stessa legge garantisce ulteriormente rispetto alle attività da compiere, quell’emendamento ci aiuta ulteriormente a ragionare sul futuro.
Oggi un atto solo, una cosa sola è dovuta: la Guardia di Finanza ha dichiarato la necessità di pagare l’IVA. La società non si può esentare. Vero è che ove non versasse l’IVA avrebbe probabilmente problemi di una perdita finanziaria da accertare all’interno degli organismi della società. A tutt’oggi, però, l’articolo così come è composto fa rilevare come questo debito, che è stato accertato dalla Guardia di Finanza e non onorato a tutt’oggi, richiede la necessità del riconoscimento del debito fuori bilancio ai sensi della lettera e) prevista dall’articolo corrispondente.
Io penso che da tutti i vostri interventi, assolutamente utili alla costruzione del dibattito in maniera tale da approfondire tutte le questioni, emerga con chiarezza, però, la necessità per la Regione di provvedere poiché lascerebbe in difetto, laddove non provvedesse, la società Aeroporti di Puglia, che è la società di cui la Regione ha il 99 per cento delle azioni, in gravissime difficoltà finanziaria. Non solo, omettendo di fare il proprio dovere come socio di maggioranza.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego tutti i consiglieri di prendere posto. Okay, mi pare che ci siamo tutti. Votiamo.
Presenti 36, votanti 35, favorevoli 27, contrari 8, astenuto 1.
È approvato.
Prego, collega Amati.
Speaker : AMATI.
Presidente, chiedo la deliberazione di urgenza per questo e per tutti i riconoscimenti di debiti fuori bilancio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Okay, facciamo un’unica votazione per alzata di mano.
È approvata.
Adesso torniamo all’ordine del giorno principale, punto n. 7), energie da fonti rinnovabili.
Gli emendamenti sono già stati presentati e distribuiti, sono due.
Speaker : VIZZINO.
Possiamo dare la relazione per letta, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Grazie, collega Vizzino.
Passiamo all’articolato.
Votiamo l’articolo 1, ovviamente se non ci sono interventi in discussione generale. Non vedo iscritti. Scusate, possiamo prendere posto, per favore? Stanno tutti qua. Scusa, assessore Di Gioia, per favore, sediamoci. Stiamo votando l’articolo 1. Abbiamo già aperto la votazione.
Presenti 27, votanti 24, favorevoli 24, astenuti 3.
È approvato.
Adesso passiamo all’articolo 2.
Articolo 3, collega Marmo, sì.
Chi se ne sta andando? Fino ad ora abbiamo trovato i 27.
Questa discussione in Aula non si può fare. Contano i voti. Ognuno si assume le sue responsabilità. Non si possono fare. Ognuno si assume la responsabilità e io procedo al voto.
Stiamo votando l’articolo 2.
Presenti 26, votanti 26, favorevoli 26.
È approvato.
Signor Presidente, le faccio notare che io ho ascoltato, nella Conferenza dei Presidenti, una pressione forte politica del Vicepresidente Nunziante per approvare questa norma. Ognuno si assume le sue responsabilità. Qui non stiamo all’asilo. Chi se ne vuole andare, faccia quello che crede. Ognuno si assume le sue responsabilità.
Passiamo all’articolo 3.
C’è un primo emendamento a firma Marmo.
C’è un ordine per approvarli. Ora vediamo. Collega Nunziante, io seguo quello che mi passa l’Ufficio d’Aula. L’Ufficio d’Aula ha classificato 1 e 2.
Prego. Proprio così non è, però…
Collega Colonna, prego.
Speaker : COLONNA.
Presidente, se mi posso permettere, vorrei corroborare le ragioni espresse dall’assessore Nunziante perché il mio intervento, di fatto, cassa pressoché totalmente, tranne salvare l’ultimo comma, l’articolo 3. Uso solo un argomento per giustificare anche con i colleghi dell’opposizione questo intervento. La proposta va a introdurre uno strumento abilitativo, un titolo abilitativo, che è la SCIA, ma questo tema è assolutamente controverso e molto controvertibile, perché il riferimento al titolo abilitativo SCIA, a proposito di impianti fotovoltaici eolici, è stato introdotto in maniera molto approssimativa e surrettizia con il decreto 222 del 2016 solo in una tabella, ma non è possibile, una tabella sinottica, richiamare come titolo abilitativo la SCIA anziché la PAS, la procedura abilitativa semplificata, senza passare da un cambio normativo, in particolare il decreto legislativo n. 28 del 2011 che disciplina le fonti di energie rinnovabili.
Anche a livello statale, essendomi confrontato, per un’altra mia proposta di legge, per la mia proposta di legge che andrà in discussione la prossima settimana, con la dirigenza del Ministero per lo sviluppo, anche da lì concordano che quel richiamo alla SCIA sia frutto di un refuso quando si è affrontato il tema della semplificazione e del riordino dei titoli edilizi andando a richiamare come titolo la SCIA anziché confermare, in base al quadro normativo pregresso, la PAS, cioè la procedura abilitativa semplificata. Tutto qui.
Riformulare l’articolo 3 e, quindi, non incidere sul quadro normativo pregresso, comporta inevitabilmente la decadenza dell’emendamento poi presentato dai colleghi Marmo e Gatta, se non sbaglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Marmo, c’è una tesi secondo cui – chiarissimo non è, si fanno riferimenti a testi diversi – votando l’emendamento Colonna decadrebbe il tuo emendamento.
Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Presidente, io non comprendo come l’emendamento che viene dopo, che è ad un altro punto, al comma 4 dell’articolo 6, mentre il mio è all’articolo 3, possa assorbire l’emendamento all’articolo 3.
Io desidero, invece, sapere se l’assessore è d’accordo sull’emendamento. Poi, se il collega Colonna lo ritiene assorbito, al massimo e al contrario può ritenersi un rafforzativo e non un assorbimento sic et simpliciter. Per cui, l’emendamento che abbiamo presentato insieme al consigliere Gatta è quello che, per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, fa acquisire una possibilità di potenza maggiore, e qui non vi è alcun impatto ambientale di nessun genere, perché sappiamo che i fotovoltaici, oggi, con le nuove tecnologie e i nuovi materiali, hanno una capacità di produzione maggiore.
In più, abbiamo aggiunto al primo emendamento che ci era stato sottoposto e che abbiamo presentato che coloro i quali vanno a realizzare impianti in zone degradate devono presentare un progetto per riqualificare quella zona, perché non è detto che una zona degradata debba rimanere per sempre degradata.
Lo stesso vale per il comma c).
Credo che vada votato prima il mio, se il Governo dà parere favorevole. A me non sembrano granché malevoli.
Speaker : PRESIDENTE.
Anch’io credo questo.
Colonna, il tuo agirà dopo. Non mi pare siano assorbibili.
C’è il parere contrario del Governo. Va bene.
Votiamo.
Presenti 33, votanti 32, favorevoli 4, contrari 28, 1 astenuto.
Non è approvato.
Adesso votiamo l’emendamento di pagina 2, a firma Colonna.
Parere favorevole. Votiamo.
Stiamo votando l’emendamento di pagina 2. Qual è il problema?
Presenti 27, votanti 26, favorevoli 26, 1 astenuto.
È approvato.
Adesso votiamo l’articolo 3, così come è stato emendato.
Presenti 30, votanti 29, favorevoli 29, 1 astenuto.
È approvato.
Adesso, se non ci sono dichiarazioni di voto, passiamo al voto sull’intero testo, così come è stato emendato.
Presenti 30, votanti 27, favorevoli 27, 3 astenuti.
È approvato.
L’urgenza è stata accordata.
Adesso, come da intesa, c’è l’ultimo punto, il punto n. 6).
Adesso io pongo una questione. Se siamo tutti, proseguiamo mantenendo la validità della seduta, altrimenti, se ci sono esigenze sopravvenute, impegni, acclariamolo subito anziché arrivare a metà strada. Ci sono solo due emendamenti.
Il testo è stato votato all’unanimità. Io penso che potremmo procedere liberamente votando tutto. L’importante è che non vi associate agli scherzetti strada facendo. Questo è il punto.
Va bene. Gli emendamenti sono qui.
La relazione del Presidente Vizzino la diamo per letta.
Articolo 1. Votiamo.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato.
Articolo 2. Non ci sono emendamenti.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato.
Articolo 3.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato.
Articolo 4.
C’è l’emendamento Caroppo. Parere del Governo? Decaduto? Non c’è più il collega Caroppo? Quindi, è pure decaduto, non essendo più presente il proponente.
Passiamo a questo punto all’articolo 4. Votiamo.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato.
Articolo 5.
Non ci sono emendamenti. Votiamo.
Presenti 30, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato.
Adesso andiamo all’articolo 6. Votiamo.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato.
Articolo 7.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato.
Articolo 8.
Votiamo.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Articolo 9.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato.
Articolo 10.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Articolo 11.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato.
Articolo 12.
Emendamento a firma Conca. Il Governo è favorevole.
Votiamo.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato.
Votiamo l’articolo 12, così come è stato emendato.
Presenti 32, votanti 32, favorevoli 32.
È approvato.
Articolo 13.
Votiamo.
Presenti 31, votanti 31, favorevoli 31.
È approvato.
Articolo 14.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Ultimo articolo, articolo 15.
Presenti 31, votanti 30, favorevoli 30.
È approvato.
Ci sono dichiarazioni di voto? Non ne vedo.
Votiamo l’intero testo di legge. Non vedo iscritti, collega Conca. Conca vi ringrazia tutti per l’atto di solidarietà nella proposta di legge.
Votiamo.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato.
Per finire facciamo gli auguri al consigliere Damascelli, che domani si sposa. Poi, a settembre, li faremo anche a Bozzetti, se mi ricordo bene. Devi aspettare settembre.