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C.r. Puglia 10.07.18
FILE TYPE: Video
Revision
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti. Iniziamo la seduta del 10 luglio 2018.
Diamo per approvato il processo verbale della seduta di giovedì 28 giugno 2018.
Ha chiesto congedo l’assessore Di Gioia.
È pervenuta risposta scritta alla interrogazione del consigliere Gatta sulle procedure per l’erogazione del buono servizio per minori, gravi ritardi.
Sono stati assegnati alle Commissioni:
I Commissione diversi disegni di legge per riconoscimenti di debiti fuori bilancio, il cui elenco sarà riportato nel resoconto d’Aula;
III Commissione: proposta di legge a firma del consigliere Campo sulla nuova disciplina in materia di autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio, all’accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private;
VII Commissione: proposta di legge a firma del consigliere Borraccino “Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 2/2005 ‘Norme per l’elezione del Consiglio Regionale e del Presidente della Giunta’”;
IV Commissione: bilancio di esercizio al 31 dicembre 2017 e relazione del Collegio dei revisori dei conti del Consorzio per l’area di sviluppo industriale di Bari.
Procediamo con l’ordine del giorno. Come stabilito nella Conferenza dei Presidenti, procediamo all’approvazione del rendiconto del Consiglio regionale per l’anno 2017.
La parola al consigliere Fabiano Amati.
Speaker : AMATI, relatore.
Grazie.
Signor Presidente, colleghi, siamo chiamati ad esaminare il rendiconto del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2017 in forza della deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 165/2018, in cui sono state esposte le risultanze della gestione delle entrate e delle spese avvenute nel corso del primo esercizio del bilancio di previsione 2017-2019.
Nel documento sono esposte, nella parte entrata e nella parte spesa, le previsioni definitive 2017. Per le entrate sono evidenziate le previsioni iniziali, le somme accertate, le somme riscosse e quelle rimaste da riscuotere, nonché le minori entrate rilevate. Viene, altresì, evidenziato il Fondo pluriennale vincolato suddiviso in parte corrente e in parte conto capitale.
Per la parte spesa sono esposte le previsioni definitive, le somme impegnate, quelle pagate e quelle rimaste da pagare per l’esercizio di riferimento, nonché gli importi riaccertati con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 164/2018.
Infine, evidenziata separatamente, è stata riportata la gestione dei residui attivi e passivi provenienti dagli esercizi precedenti. La deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 76 del 13.12.2016, di approvazione del bilancio 2017-2019, riportava per il primo esercizio finanziario una previsione di entrata per complessivi 52.403.737,52 euro, così suddivise: entrate correnti per euro 40.711.700, euro 181.037,52 per entrate derivanti da Fondi a destinazione vincolata ed euro 11.511.000 per partite di giro.
Ai succitati importi deve essere aggiunto il Fondo pluriennale vincolato, pari ad euro 885.447,30. Nel corso dell’esercizio sono intervenute cinque variazioni di bilancio che hanno comportato prelievi dall’avanzo di amministrazione e maggiori entrate a destinazione vincolata. In particolare, il Consiglio regionale ha beneficiato di finanziamenti dell’FSE e nello specifico dell’Asse 11 sub azione 11.2 quantificazione ed empowerment delle istituzioni degli operatori degli stakeholders della pubblica amministrazione per l’attuazione dei due progetti a favore delle proprie strutture, mirati alla formazione specialistica sia sotto il profilo delle competenze giuridico-amministrative, anche con riferimento alla gestione degli appalti pubblici, sia sotto il profilo della adeguatezza delle procedure adottate.
L’importo riconosciuto e trasferito nelle casse del Consiglio per tali finalità ammonta ad euro 2.177.700. Le entrate accertate, come risulta dallo schema del conto finanziario di riferimento, ammontano, pertanto, a 51.272.023,32 euro così suddivise: entrate correnti per euro 40.787.369,14, di cui 629 euro di entrate per interessi maturati presso il tesoriere, euro 76.739,66 quali introiti vari e casuali, euro 40.710.000 di entrate derivanti da trasferimenti della Giunta regionale, inoltre entrate per prelievi dall’avanzo di amministrazione, pari ad euro 133.374,48, entrate a destinazione vincolata, pari ad euro 2.459.727,76, e partite di giro, pari ad euro 7.891.551,94.
Alle entrate sopra elencate occorre aggiungere le quote relative al fondo pluriennale vincolato aggiornato in sede di riaccertamento dei residui di cui alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 104 del 6 giugno 2017, come di seguito specificato. Pertanto, l’ammontare definitivo delle entrate accertate ammonta ad euro 52.157.470,62.
L’ammontare definitivo degli stanziamenti in entrata, invece, è pari a 55.701.249,54. La differenza è compensata tra maggiori entrate a destinazione vincolata e minori entrate per partite di giro.
Le entrate correnti risultano tutte riscosse al 31/12/2017.
Come si evince dal riscontro tra le previsioni di entrata e le somme riscosse, gli interessi maturati sul conto acceso presso il tesoriere hanno subìto un ulteriore calo rispetto alle previsioni, già drasticamente ridotte rispetto al passato per effetto del crollo dei tassi. Gli introiti vari e casuali sono stati superiori alle previsioni per effetto di maggiori entrate provenienti dalla vendita dei servizi, nonché da trattenute, effettuate sugli emolumenti dei consiglieri regionali, relative alle assenze effettuate dagli stessi nelle sedute degli organi istituzionali.
I trasferimenti della Giunta regionale, infine, risultano conformi alle previsioni.
Le somme riscosse a destinazione vincolata ammontano ad euro 2.268.218,75 e quelle rimaste da riscuotere ammontano ad euro 191.509,1 e si riferiscono alle quote del secondo semestre del 2017 dei fondi provenienti dall’Autorità per la garanzia delle comunicazioni e ai trasferimenti del Ministero per messaggi autogestiti in occasione delle consultazioni elettorali. Gli incassi relativi alle entrate a destinazione vincolata risultano notevolmente superiori alle previsioni in virtù del riconoscimento di una somma di cui al decreto interministeriale del 16/11/2016 quali rimborsi degli oneri alle emittenti radiofoniche e televisive per la trasmissione dei messaggi autogestiti a titolo gratuito in occasione delle campagne elettorali o referendarie, dei finanziamenti del FSE per 2.177.700. La riscossione tra le partite di giro ammontano ad euro 7.891.394,54 e restano da incassare 157,49 euro.
Per l’anno 2017, sono state adottate dall’Ufficio di Presidenza cinque variazioni al bilancio, di cui alcune con prelievo dal fondo di riserva e una con prelievo dall’avanzo di amministrazione. Sui fondi con vincolo di destinazione non sono stati effettuati impegni di competenza, pertanto l’intero ammontare, pari ad euro 2.459.727,76, confluisce nel fondo delle economie vincolate, ai sensi dell’articolo 93 della legge regionale n. 28/2001 e successive modificazioni.
Il risultato di amministrazione alla fine dell’esercizio è costituito dal fondo di cassa esistente al 31 dicembre dell’anno considerato, maggiorato dai residui attivi e diminuito dai residui passivi, al netto del Fondo pluriennale vincolato risultante alla medesima data. Vanno sottratti, altresì, gli importi destinati ai fondi di accantonamento.
Il fondo crediti di dubbia esigibilità è pari a zero. Va evidenziato che per la disponibilità dell’ente, rilevata in data 26 gennaio 2017, la situazione era la seguente: per consistenza di cassa, euro 39 milioni e rotti; per consistenza di cassa al 31.12.2017 a 48.165.483,91; l’avanzo di amministrazione risultante alla data del 31 dicembre 2017 è pari a 38.364.447.
Faccio rilevare che le pagine 50, 55, 56, 57 e 74, relative all’allegato di cui alla delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 165, quella con cui è stato adottato il rendiconto del 21.06.2018, sono state sostituite nel passaggio dalla Commissione all’Aula, in quanto, per mero errore materiale, l’elaborazione informatica delle pagine ha generato incongruenza tra alcuni dati contabili. Tuttavia, occorre precisare che la sostituzione di tali pagine non influisce sul risultato di amministrazione al 31 dicembre 2017, che è quello che ho già evidenziato nel corso della relazione.
Esaurito l’esame della deliberazione, la Commissione, dopo aver discusso, ha espresso parere favorevole. Pertanto, si sottopone il presente provvedimento all’esame e all’approvazione dell’Assemblea.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Vedo che non ci sono interventi.
C’è una richiesta di intervento del consigliere Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
Intervengo, in realtà, per dichiarazione di voto – non so se si è conclusa la discussione generale – quindi per anticipare, naturalmente, il nostro voto contrario. Da sempre siamo abbastanza critici per quanto riguarda la maniera in cui questo Consiglio regionale spende i suoi soldi. Anche nel 2017 abbiamo speso 15 milioni di euro, ad esempio, per i vitalizi, ed è un peccato perché a dicembre 2016 quest’Aula aveva avuto la possibilità di evitare questa spesa. Ha rinunciato con un voto contrario praticamente di tutte le forze politiche, tranne che il Movimento 5 Stelle. La stessa cosa, più o meno, è avvenuta, ma credo di aver registrato qualche astensione, quindi qualcuno un pochino si è ravveduto, nel 2017. Quindi, sostanzialmente, anche quest’anno stiamo continuando a pagare i vitalizi agli ex consiglieri regionali.
Ci sono anche 5 milioni di euro per le indennità di mandato, soldi spesi molto male evidentemente, visto che alcuni consiglieri regionali hanno addirittura il tempo di inventarsi delle mozioni per denunciare i garanti, esponenti, in qualche modo, volti, megafoni di un movimento politico che li ha spazzati via alle scorse elezioni politiche. Probabilmente è questa la grave colpa che riconoscono a questa persona. E quindi, addirittura, spendono male il tempo e i soldi dei pugliesi inventandosi una mozione del genere quando ci sarebbe molto di più da fare e avrebbero dovuto farlo per arginare il problema della Xylella e per andare incontro agli agricoltori. Quindi, per queste ragioni e anche per la spesa sui contributi alle associazioni, ad esempio, vogliamo intervenire. Noi abbiamo fatto una proposta. Sono stati impegnati 142.000 euro l’anno scorso, nel 2017. Noi abbiamo fatto una proposta per regolamentare diversamente questa spesa e introdurre criteri più trasparenti e più meritocratici in qualche modo, una valutazione. Quindi, meritocrazia nel senso di valutazione trasparente da parte dell’Ufficio di Presidenza. Anche questa proposta è lì che, purtroppo, non viene calendarizzata; una proposta di legge. Quindi, quando volete, ne parliamo. Quando avete finito di giocare, possiamo parlare di cose serie. Naturalmente stiamo annunciando il nostro voto contrario a questo rendiconto, perché non ci piace come il Consiglio regionale, e, naturalmente, di conseguenza, la Regione Puglia spende i soldi dei pugliesi.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Procediamo alla votazione. No, c’è una richiesta di intervento del capogruppo Campo. Prego.
Speaker : CAMPO.
Intanto, Presidente, faccio rilevare che all’interno dell’Ufficio di Presidenza, se non sbaglio, lei è componente, credo che si sia sempre utilizzata – chiamiamola così – una modalità anche nella discussione, nell’utilizzo delle risorse che abbia tenuto conto non degli interessi parziali di tutti, ma abbia tenuto conto di soluzioni, norme condivise.
La prassi ha sempre messo in luce, tant’è che questo non è il primo bilancio che approviamo, non ha mai fatto rilevare da parte di esponenti dell’opposizione e della maggioranza criticità o, peggio ancora, opacità nella gestione del bilancio del Consiglio. Comunque, se vi sono proposte che in qualche modo tendono a migliorare anche la maniera in cui l’Ufficio di Presidenza gestisce i fondi attribuiti al Consiglio regionale, non credo che nessuno si sia mai sottratto a offrire la propria disponibilità a discuterne, né tantomeno noi ci sottrarremmo a una riflessione di questo tipo.
Non mi sembra comunque che, al di là di ricorrenti slogan che hanno solo l’effetto di catturare l’attenzione mediatica, si sia mai calendarizzata una discussione su alcunché avesse natura normativa o regolamentare intesa a fornire una diversa disciplina dei lavori o, meglio, delle regole che presiedono i lavori dell’Ufficio di Presidenza.
Inoltre, Presidente, non per ritornare su un tema già controverso e più volte discusso in quest’Aula, però ci siamo costretti perché, nonostante le competizioni elettorali si siano celebrate, nonostante l’esito sia sotto gli occhi di tutti e nonostante sia pienamente in carica un nuovo Governo nazionale, che ha i numeri e la possibilità per assumere scelte che vanno nella direzione auspicata dalla consigliera del Movimento 5 Stelle, non è la prima volta, immagino non sarà l’ultima, che torna il tema dei vitalizi. Su questa questione noi abbiamo espresso più volte e chiaramente la nostra opinione, quindi nessuno ha tentato di esorcizzare la questione né tantomeno si sono assunte posizioni di retroguardia volte in qualche modo a eludere il merito, il nocciolo delle questioni poste dalla consigliere Laricchia. Quindi, non vedo quale sia l’utilità ad ogni piè sospinto e anche quando il tema non ha nessuna conferenza con quello che si discute di riprenderla, tanto più – lo ribadisco per l’ennesima e, spero, ultima volta – che al momento esistono tutte le condizioni per cui chi è al Governo del Paese assuma le decisioni che ritiene di dover assumere in materia e si assuma le responsabilità conseguenti. Se questo è un tema così sentito, anzi è un impegno programmatico, tra i tanti che sono stati posti alla base della campagna elettorale, oggi ci sono gli strumenti affinché il tema si affronti nella direzione auspicata dalla Laricchia. Credo veramente, senza nessuna vis polemica, Presidente, che si dia a questo Consiglio regionale la possibilità di liberarsi una volta e per sempre di questa inutile lagnanza. Sono d’accordo, sarà il caso che ci si occupi delle questioni che incombono all’ordine del giorno, tra cui non ultima quella richiamata dalla consigliera Laricchia. Mi riferisco alla mozione proposta dal consigliere Amati ed altri.
Lì non si tratta, Presidente, di irrompere nell’agone mediatico con un’iniziativa stravagante, come pure si vuol far credere. Alcune dichiarazioni, evidentemente rilasciate, poi avremo modo di ritornarci più puntualmente, ma siccome in quella circostanza interverrà il consigliere Amati, che è il proponente, mi premeva sottolineare questo punto, alcune delle dichiarazioni rilasciate debbo dire da esponenti politici di primo piano... Come dovrei chiamarli se non “esponenti politici”, per quanto nella vita abbiano sempre fatto un altro mestiere? Quando, poi, si partecipa alle consultazioni con il Presidente della Repubblica, quando si guida una comunità che ha ottenuto seggi in Parlamento e che ha eletto rappresentanti del popolo italiano, bisognerebbe comprendere che è finito il momento della comica, ma quando si parla ai giornali lo si fa in una veste diversa, per quanto è comprensibile che sia difficile – come diceva Robert De Niro in un famoso film – svestirsi dei panni del mestiere che si fa quotidianamente. Se uno è un comico, nasce comico, evidentemente muore comico, ma quando partecipa alle consultazioni del Presidente della Repubblica ha un’altra responsabilità, la gente gli attribuisce un’altra responsabilità. Fuori dall’Italia si guarda a personaggi del genere come a persone in grado di influenzare il corso della politica.
Quando si fanno affermazioni di quel tenore su un tema sensibile, come quello della Xylella, quando è stato detto in questo Consiglio regionale, in occasione dell’ultima discussione che abbiamo avuto al riguardo, che evidentemente alcuni eccessi esasperati, alcune – se vogliamo, chiamiamole così – disinvolture nell’affrontare la questione sottraendola all’ambito scientifico hanno prodotto i danni che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Ahimè, ormai anche coloro che prima protestavano sotto la Regione hanno percepito quanti danni hanno prodotto e ritardi hanno causato nell’arginare questo fenomeno. Io non credo si stia invocando in maniera surrettizia un tema improprio. Credo, invece, che si stia facendo uno sforzo, un richiamo al senso di responsabilità, Presidente, che ognuno di noi dovrebbe mantenere in quest’Aula.
Non siamo sempre, comunque e perennemente in campagna elettorale. La campagna elettorale è terminata. Qui dobbiamo lavorare nell’interesse dei pugliesi e lavorare nell’interesse dei pugliesi, per quanto da punti di vista diversi, per quanto mantenendo diverse opinioni sui temi all’ordine del giorno, con estrema serietà, legiferando, sforzandoci di legiferare al meglio, ma anche assumendo iniziative politiche e non solo, quelle che noi riteniamo utili a tutelare gli interessi di questa grande Regione.
Pertanto, il mio, Presidente, diventa un richiamo davvero non in ogni caso ed in ogni circostanza a tirar fuori il pelino di una polemica consunta, abbondantemente trita e ritrita, ma stare sul pezzo e anche nella circostanza, dunque, rispetto ai criteri che presiedono le norme e i regolamenti, che presiedono l’approvazione e dunque anche l’utilizzo dei fondi a disposizione del Consiglio da parte dell’Ufficio di Presidenza, se vi sono proposte concrete che ci si confronti per tempo visto che, e concludo, ho già detto che si sono sempre amministrati i fondi del Consiglio regionale nella maniera, mi risulta, più trasparente possibile e con il consenso non trasversale, ma come è necessario che sia, con il consenso unanime dei componenti l’Ufficio di Presidenza medesimo.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Io vedo una richiesta del consigliere Casili, a cui faccio rilevare, però, che gli interventi sono per dichiarazione di voto. Ha già parlato il capogruppo, il consigliere Laricchia.
Io le do la parola, però, se adesso interveniamo tutti non era più una dichiarazione di voto quella del consigliere Laricchia.
Perlomeno le chiedo un intervento breve, perché dobbiamo procedere al voto.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente. Non è per abusare e non vorrei assolutamente uscire fuori dal perimetro, appunto, che è quello della dichiarazione di voto, però vorrei far rilevare dall’ultimo intervento del collega Campo, un intervento di nove minuti, che siamo proprio usciti fuori dal discorso della dichiarazione di voto su un punto ben preciso.
Poi la pazienza fino a un certo punto, perché in Capigruppo c’eravamo tutti quanti, ci siamo dati un ordine del giorno ben preciso e abbiamo anche accolto la possibilità che ogni Gruppo potesse presentare una sua mozione durante i lavori, ma a questo punto dico al collega Campo, che parla di campagna elettorale e quant’altro, che io ho una mozione, presentata un anno e mezzo fa, tra l’altro poi decaduta evidentemente, per cui l’ho dovuta ripresentare, sullo studio della resistenza di alcune piante individuate in provincia di Lecce già tempo fa. Quindi, nel solco di quello che ci dice la scienza e che ci dice la scienza da un po’ di tempo, è una mozione molto importante per il nostro territorio che è stata un po’ trascurata, per utilizzare un eufemismo.
Io lascerò lo spazio dell’argomento nel momento in cui ci sarà l’occasione per poterlo fare durante i lavori dalle 14 alle 16, perché abbiamo prefissato in Capigruppo di discutere le mozioni in quel lasso di tempo, però consiglio al collega Campo di utilizzare toni un po’ più pacati su questi argomenti, ripeto, dove tutti quanti abbiamo delle responsabilità, e non ultimo le ho ricordato una mozione, per la quale io non ho neanche insistito in Capigruppo perché c’era data la possibilità di presentarne soltanto una, molto importante e che purtroppo, ahimè, fino ad oggi, pena anche a volte l’assenza dell’assessore, non è stato possibile discutere in questo Consiglio regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Casili.
Pongo ai voti, come da determinazione dell’Ufficio di Presidenza, innanzitutto la correzione materiale di cinque schede, dove vi erano dei refusi. Pongo ai voti per alzata di mano. Favorevoli alla correzione? Contrari? Astenuti? Astenuti sono il Gruppo dei Cinque Stelle.
È approvata.
Adesso procediamo con la stessa modalità all’approvazione del rendiconto del Consiglio regionale, sempre per alzata di mano. Favorevoli? Contrari? Astenuti? Contrario il Gruppo del Movimento 5 Stelle.
È approvato.
Si intende, quindi, approvato il rendiconto del Consiglio regionale per l’anno 2017.
Possiamo adesso procedere alle interrogazioni, come da ordine del giorno.
Verificata la presenza di alcuni componenti della Giunta regionale, direi di procedere.
Vedo l’assessore Leo, il quale chiede di poter discutere l’interrogazione n. 983, a firma del consigliere Damascelli.
È presente l’assessore Giannini e c’è il Vicepresidente Nunziante.
Chiamiamo l’interrogazione n. 991, a firma del collega Trevisi. Vuole intervenire o diamo già la risposta all’assessore?
Oggetto dell’interrogazione: “Alloggi studenti universitari e stato di attuazione dei protocolli di intesa”. È presente l’assessore Leo.
Prego, collega Trevisi.
Speaker : TREVISI.
Grazie, Presidente.
Questa interrogazione si occupa di alcuni casi che abbiamo soprattutto in provincia di Lecce. Per esempio, a Monteroni c’è un edificio completato da tempo, destinato agli alloggi studenteschi. Sono state spese diverse centinaia di migliaia di euro per il restauro e l’adeguamento di questo edificio, ma adesso, anche se è praticamente ultimato, non viene utilizzato dall’ADISU per questioni burocratiche.
Ecco il motivo di questa interrogazione: volevamo capire, considerando anche la carenza degli alloggi universitari, cosa intende fare la Giunta regionale per utilizzare stabili che oggi sono pronti che, però, non vengono ancora assegnati all’ADISU per motivi burocratici. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. La parola all’assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Colgo un attimo l’occasione – chiedo scusa, assessore – per rammentare a tutti che, come da Conferenza dei Presidenti, è stato convenuto che dalle ore 14 poi inizieremo l’esame e la discussione delle mozioni. Fino alle 14 proseguiremo con l’esame delle interrogazioni.
Prego, assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Grazie, Presidente. Rispetto all’interrogazione del collega Trevisi io risponderei a queste tre domande di cui, in qualche modo, è fatta l’interrogazione.
La prima domanda riguarda il fatto che la Regione Puglia non è coinvolta nel protocollo d’intesa che esiste tra Università del Salento e Comune di Monteroni, sottoscritto questo nel 2013. Io ho chiesto, anche per iscritto, all’ADISU chiarimenti in merito. Ripeto, non esistono, sino a questo momento, protocolli o comunque determinazioni in merito. È un problema molto discusso in questi giorni, quindi si sta cercando in qualche modo di dare risposta, soprattutto rispetto agli alloggi universitari. C’è una grande discussione con le associazioni studentesche. Oltre agli alloggi che noi abbiamo già disponibili, stiamo cercando in qualche modo anche di predisporre delle prospettive di ristrutturazione di immobili, di completamento di immobili, di mettere in sicurezza gli immobili esistenti. C’è un progetto che l’ADISU Puglia ha realizzato nel senso che ha fatto un censimento delle strutture studentesche, degli alloggi studenteschi e in quella relazione ci sono delle indicazioni rispetto al da farsi.
La seconda domanda è quali sono le azioni che l’ADISU intende intraprendere per assicurare agli studenti adeguati alloggi se non ritenga opportuno richiedere l’immediata attuazione eccetera eccetera. L’ADISU Puglia, quindi, ha cercato e sta valutando, come ho detto prima, soluzioni abitative nella città di Lecce, più rispondenti a queste esigenze. Questa è una fase. Attualmente si sta prendendo in considerazione quale prospettiva, quale idea portare avanti, ovviamente oltre a quelle già esistenti, oltre a quegli alloggi che già esistono, oltre agli assegni e ai contributi che vengono dati per gli alloggi da prendere in fitto.
Rispetto alla terza domanda, se l’ADISU, in merito alla gestione degli alloggi per gli studenti, ha attivato un ulteriore confronto con l’Università del Salento e ci sono successive deliberazioni del Senato Accademico, che riferiscono differenziazioni, noi non abbiamo informative, in generale, in merito. Posso però assicurare che l’ADISU e anche il sottoscritto, in queste ultime settimane sta prendendo in considerazione tutto ciò che è possibile, che è nelle nostre prerogative, e soprattutto nelle nostre forze per affrontare questa questione.
Assolutamente noi la riteniamo importante, urgente e strategica anche per i nostri ragazzi.
Speaker : PRESIDENTE.
Per una brevissima replica, Trevisi.
Speaker : TREVISI.
Grazie, Assessore.
Io con questa interrogazione volevo anche segnalarle che l’Università del Salento non è collocata solo a Lecce, ma gran parte del campus ricade nel territorio di Monteroni di Lecce, in particolare le facoltà di Ingegneria, di Matematica, di Fisica, di Giurisprudenza, sono tutte ubicate nel comune di Monteroni di Lecce. Pertanto, abbiamo uno stabile già pronto in via Trento, uno stabile assolutamente utile per alloggi studenteschi, è stato restaurato proprio per questi motivi, e io prego l’assessore, magari, di fare un sopralluogo, di verificare di persona il perché questo stabile oggi non venga utilizzato per alloggi per gli studenti, considerando i denari pubblici che sono stati utilizzati per il suo restauro ed adeguamento. Grazie.
Io spero che l’assessore possa visitare questo stabile il più presto possibile. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al collega Trevisi.
Procediamo con le interrogazioni: la n. 1036 a firma dei consiglieri Laricchia e Bozzetti. Risponde sempre l’assessore Leo.
La parola alla collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie. Questa interrogazione è per avere alcuni chiarimenti sulla procedura di liquidazione coatta amministrativa dell’ex ENAIP, in sostanza.
L’ENAIP era un ente munito di personalità giuridica che operava nell’ambito del territorio regionale per realizzare gli obiettivi di promozione morale, culturale, civile per la formazione.
In sostanza, a luglio 2013 il Tribunale di Bari ha dichiarato lo stato di insolvenza dell’ente. È stato quindi nominato un commissario liquidatore. Quello che vogliamo sapere è qual è lo stato della procedura di liquidazione in atto, quali sono stati i costi a valere sulle casse della Regione e se la procedura si è conclusa.
Per quanto riguarda i lavoratori, invece, vorremmo capire se sono stati tutti ricollocati e se agli stessi sono stati pagati gli stipendi, e se ci sono ancora dei beni che fanno parte del patrimonio immobiliare dell’ente e qual è il loro stato e la loro destinazione.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola all’assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Grazie, Presidente.
Con riferimento a questa interrogazione, che è datata 28/03/2018, si rappresenta che l’Amministrazione regionale ha provveduto ad insinuarsi al passivo in via privilegiata per un importo complessivo di 19.575095,80 e in produzione per un importo complessivo pari a 4.600 euro. Quindi, questo è lo stato dell’arte rispetto all’insinuazione nel passivo.
La Regione, ancorché i rapporti di lavoro tra enti di formazione e dipendenti siano da annoverare nell’alveo della disciplina privatistica, ha operato, in collaborazione con la delegazione per la contrattazione regionale Puglia, per facilitare la ricollocazione del numero massimo possibile di ex lavoratori di ENAIP Puglia presso altri enti di formazione. Allo stato, tuttavia, risultano non ultimate le ricollocazioni solo per alcuni soggetti con un basso livello di inquadramento e titolo di studio inferiore.
A quanto costi, i lavoratori hanno provveduto, per i crediti rivenienti dal rapporto di lavoro, ad insinuarsi nel passivo. L’Amministrazione regionale, non potendo procedere ad azioni esecutive in danno della curatela ENAIP in ragione di quanto previsto dall’articolo 51 della legge fallimentare, non conosce l’attuale consistenza del patrimonio immobiliare di ENAIP Puglia.
Quindi, quello che posso dirle, consigliere, che la Regione Puglia assolutamente segue la questione e ha fatto tutto quello che era nelle condizioni di poter fare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La collega Laricchia vuole intervenire? Perfetto, è soddisfatta.
Procediamo con la prossima interrogazione, che è la n. 995. Risponde l’assessore Ruggeri, proponente la collega Barone. Oggetto: “Trasformazione in ASP dell’IPAB RIPANDELLI di Candela”.
C’è risposta scritta. Perfetto. La collega Barone rinuncia. C’è risposta scritta.
Procediamo con l’interrogazione n. 1041.
Risponde sempre l’assessore Leo. Il proponente è il collega De Leonardis. Oggetto: “Dipendenti di APULIA PRONTOPRESTITO”.
Prego, collega De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente.
Assessore, come già le avevo ricordato per le vie brevi, qui stiamo parlando di dipendenti, nel numero di 37, della società APULIA PRONTOPRESTITO, una società nata nel 2004 come costola della Banca Apulia per fare una serie di operazioni in servicing a favore del gruppo Banca Apulia, specialmente per erogare finanziamenti attraverso questa nuova società.
Questa società è cresciuta nel tempo e ha raggiunto nel 2008 un miliardo di finanziamenti erogati ed è diventata una dei principali operatori nazionali. Successivamente, come sapete, Banca Apulia è entrata nel gruppo Veneto Banca. Questa operazione ha comportato il delisting di APULIA PRONTOPRESTITO da Borsa Italiana nel 2012 e la cancellazione nel maggio 2016 dall’albo degli intermediari finanziari tenuto da Banca d’Italia, privando così APULIA PRONTOPRESTITO della licenza a erogare credito.
C’è stata la mancata iscrizione al nuovo albo degli intermediari finanziari proprio perché il piano industriale di Veneto Banca a sua volta aveva rilevato Apulia. Era anche prevista la fusione per incorporazione di APULIA PRONTOPRESTITO in Banca Apulia. In buona sostanza, questi dipendenti sarebbero diventati dipendenti di Veneto Banca. Sappiamo tutti che questa incorporazione, che era prevista nel maggio 2016, non è più avvenuta, anche perché nel giugno 2017 la Veneto Banca, che era diventata proprietaria di Banca Apulia, è stata posta in liquidazione coatta amministrativa. Non solo. Questo ha comportato la separazione di Banca Apulia, quindi si è bloccato il processo di incorporazione.
Che cosa è successo, in buona sostanza? Il decreto “Salva banche” ha messo in liquidazione Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e 10.000 unità, queste 10.000 maestranze, sono passate ad essere dipendenti del gruppo San Paolo. Quindi, non essendoci stata la fusione prevista per incorporazione oggi che è successo? Abbiamo trentasette unità… Assessore, chiedo scusa, colleghi, Presidente, la materia è ostica e parliamo anche di trentasette persone che rischiano di restare per strada.
So anche che ci sono stati…
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo di silenzio, per cortesia, colleghi.
Speaker : DE LEONARDIS.
Vedo tanti capannelli che ci sono. Presidente, grazie.
Quindi, APULIA PRONTOPRESTITO è uscita dal gruppo bancario perdendo la rappresentanza e i trentasette dipendenti qualificati stanno vivendo questo problema professionale e lavorativo in maniera drammatica, perché non sono potuti entrare a far parte del gruppo San Paolo. Io chiedo, quindi, all’assessore… Volevo rendere edotto l’assessore di questa situazione e di questo problema. Vorrei che si interessasse di questa situazione, incontrasse i lavoratori, li convocasse e portasse la situazione di queste trentasette persone al tavolo nazionale per far sì che anche loro entrino a far parte della famiglia di Intesa San Paolo, visto che Intesa San Paolo sta programmando in questo momento altre 1.500 assunzioni sul territorio nazionale. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al collega De Leonardis.
La parola all’assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Grazie, Presidente. Effettivamente la questione sollevata dal consigliere De Leonardis è una questione abbastanza importante.
Per quello che riguarda la task force regionale è una vertenza sconosciuta, nel senso che non è mai arrivata nessuna istanza di prendere in carico questa vertenza. Però, posso rassicurare il consigliere, il collega, che prendo l’impegno per portare questa vertenza sul tavolo della task force regionale e quindi di spostarla sul tavolo ministeriale, perché sono assolutamente d’accordo che questa vicenda di questi tantissimi lavoratori deve essere reinserita in un ragionamento più ampio e che sta sul tavolo nazionale e ministeriale.
Accolgo con piacere questa sollecitazione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie all’assessore Leo. Procediamo.
Per una replica, collega De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Io ringrazio l’assessore Leo per l’impegno che ha preso qui, sono convinto che ci sarà a breve la convocazione di questi lavoratori per il tavolo regionale.
Sono convinto che questa ipotesi di lavoro verrà portata anche sul tavolo nazionale. Il Ministro competente, che penso essere adesso, forse, Di Maio o Tria, sicuramente si impegnerà per risolvere la situazione di questi lavoratori della Puglia.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al collega De Leonardis.
Procediamo con l’interrogazione n. 1072, proponente il collega Perrini. Oggetto: “Vertenza ex lavoratori MARCEGAGLIA. Richiesta di convocazione task force regionale sulla occupazione”.
Il collega Borraccino ha chiesto di intervenire.
Speaker : BORRACCINO.
Per ordine dei lavori.
Io faccio presente che è vero che le mie interrogazioni, quasi tutte, sono rivolte al Presidente Emiliano, manco a farlo apposta, ma è un caso. Però, in una c’era la concomitanza della risposta dell’assessore Ruggeri e una, ancora prima, dell’assessore Nunziante.
Speaker : PRESIDENTE.
Lo facciamo, collega Borraccino, non scavalchiamo nessuno. Nessun problema.
Speaker : BORRACCINO.
Involontariamente, sono certo, sono state scavalcate queste due che possiamo recuperare. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Stavamo soltanto assecondando la disponibilità dell’assessore Leo per poi procedere per gradi con gli altri assessori. Nessun problema.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, il collega Perrini.
Speaker : PERRINI.
La Marcegaglia, a Taranto, nell’ottobre 2013, ha chiuso il suo stabilimento lasciando per strada tutti i suoi dipendenti. Si tratta di un’ottantina di lavoratori particolarmente specializzati che si sono formati anche all’interno dello stabilimento, che hanno acquisito nel corso degli anni una serie di competenze professionali, spediti sul mercato.
Da ottobre del 2013 ci sono stati alcuni incontri che hanno dato seguito a promesse e attese, tutte disattese, che hanno avuto pure, però, due conseguenze dirette: la prima è il loro licenziamento, la seconda tentare di far dimenticare la vertenza.
Sono passati quattro anni e mezzo, quasi cinque, e il futuro di questi lavoratori è sempre più incerto. A novembre 2015 sono stati tutti licenziati e ora sono in mobilità.
Era stato siglato un accordo sindacale in Regione Puglia, in virtù del quale la Marcegaglia si impegnava a perseguire un’attività finalizzata a cercare un progetto industriale che potesse ricollegare i suoi dipendenti.
Col passare del tempo, però, ancora non è successo niente, anzi, ultimamente c’è stato anche il discorso che i loro capannoni sono stati affittati all’azienda Vestas.
Rilevato altresì che Marcegaglia è un cognome che circola molto a Taranto e poiché, al netto delle prossime decisioni dell’Antitrust, risulta essersi ancora incontrati con rappresentanti di ArcelorMittal per tentare di creare il più grande stabilimento siderurgico europeo Ilva. Naturalmente sto parlando di aprile, e questa cosa è già passata. Questa è un’interrogazione di aprile.
Tutto ciò premesso e considerato, chiedo che venga convocata con urgenza una task force regionale sull’occupazione nella quale ascoltare l’azienda Marcegaglia, capire le sue reali intenzioni, ma soprattutto trovare una soluzione che porti al ricollocamento di questi lavoratori.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha terminato il collega Perrini, la parola all’assessore Leo.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Grazie. Ovviamente questa è una vertenza storica, importante e complessa, e ringrazio il collega consigliere Perrini che ha sollevato questa dolorosissima vertenza.
L’ultimo tavolo della task force si è tenuto il 18 maggio 2018 e le parti che erano presenti sul tavolo – c’erano tutte le parti – hanno in qualche modo raggiunto un accordo. Qual è questo accordo? Intanto c’è la proroga dei precedenti impegni, quindi sino alla data del 31/12/2018 c’è la proroga di tutti gli impegni presi, a partire dalla riduzione dell’incentivo alla ricollocazione da 25.000 a 12.000 euro per ogni lavoratore. Questa intesa raggiunta è un utile supporto per continuare a fare opera di scouting, perché l’argomento più importante, il problema più serio è quello di continuare con l’opera di scouting, cioè con l’opera di andare alla ricerca di imprenditori di una certa consistenza per iniziare un ragionamento che possa in qualche modo portare avanti questa azienda, che è un’azienda importante.
Occorre anche aggiungere che lo stabilimento ex Marcegaglia vede accresciuta la propria appetibilità perché, nonostante la crisi Ilva, che inibisce in qualche modo nuovi investimenti nell’area, il mix di incentivi rappresentato dal richiamato accordo della task force, l’impegno della Regione anche a sostenere eventuali piani formativi di riqualificazione professionale dell’ex personale e la possibilità di candidare eventuali piani industriali di cofinanziamento pubblico secondo le misure di sostegno gestite dalla Regione Puglia. È molto probabile anche l’inserimento dello stabilimento di Taranto nell’area cosiddetta “ZES” e le agevolazioni comunque previste per i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità. Tutti questi elementi portano a considerare intanto l’impegno della Regione Puglia, ma comunque la possibilità effettiva di fare scouting in maniera efficace.
Per tutte queste ragioni, ovviamente, la nostra task force continuerà a monitorare la crisi Marcegaglia e soprattutto a convocare continuamente incontri periodici di verifica.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Il collega Perrini ha chiesto la parola per una brevissima replica.
Speaker : PERRINI.
La ringrazio, assessore.
Non so se sapete che i capannoni di Marcegaglia li ha affittati alla Vestas. Non so se sapete anche questa notizia. La Marcegaglia che fa? Viene in Puglia, si prende i finanziamenti, si prende tutti gli incentivi, licenzia le persone e addirittura, dove ha preso i capannoni con l’incentivo che aveva sul fotovoltaico e altri tipi di finanziamenti, che cosa fa? Fitta il capannone alla Vestas e lascia a casa i dipendenti.
Su queste cose bisogna vigilare. Bisogna vedere con quale criterio si fittano questi locali, questi capannoni e perché, fittando, si prendono i dipendenti in carico alla Vestas. Sono domande che, come consigliere regionale della mia provincia, le sto facendo, anche perché lei rappresenta la Regione e insieme dobbiamo verificare questa situazione.
La ringrazio della risposta, ma spero di sollecitare questo incontro.
La ringrazio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Perrini.
Procediamo con l’interrogazione n. 1088. Proponenti Trevisi, Laricchia, Bozzetti e Di Bari. Oggetto: “Pubblicazione avvisi formazione professionale”.
La parola ad uno dei proponenti, qualora intendano intervenire. Collega Laricchia, la date per letta? Perfetto.
La parola all’assessore Leo.
Si prepari, poi, Borraccino.
Speaker : LEO, assessore alla formazione e al lavoro.
Anche questa è un’interrogazione molto puntuale.
Da un po’ di tempo persistono queste criticità rispetto al sistema delle piattaforme di InnovaPuglia. Devo dire, però, la verità: nelle ultime settimane qualcosa è cambiato e InnovaPuglia ha formalizzato anche un piano di interventi di presa in carico delle varie misure; misure che riguardano “Garanzia Giovani”, che riguardano “Mi formo e Lavoro”, misure che riguardano “Diritti a scuola” e misure che riguardano “Piani formativi” e “Pass Imprese”.
La risoluzione probabilmente delle criticità che obiettivamente ci sono state sino a qualche tempo fa sembra che siano superate. Quindi, io sono molto fiducioso che InnovaPuglia cominci in maniera efficace ed efficiente a portare avanti tutte quelle misure che indubbiamente oggi possono essere veicolate a livello regionale solo su piattaforma informatica e non più cartacea.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie all’assessore Leo.
Interrogazione a firma del collega Borraccino, che è la numero?
Speaker : BORRACCINO.
Possiamo discutere la 969.
Speaker : PRESIDENTE.
La 969.
Speaker : BORRACCINO.
Con l’assessore Nunziante.
Speaker : PRESIDENTE.
Con l’assessore Nunziante, con il vicepresidente Nunziante. È pronto l’assessore Nunziante per rispondere?
Speaker : BORRACCINO.
Sì, ho capito. Anche l’altra volta l’assessore all’agricoltura disse che aveva integrazione con il suo assessorato. Alla fine, l’assessore all’agricoltura dice che ha un’integrazione, lei, Presidente, dice…
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Borraccino, se è arrivata risposta scritta, credo sia superfluo. Se vuole illustrarla, lo faccia. Oppure, procediamo ad un’altra interrogazione.
Speaker : BORRACCINO.
No, procediamo con questa.
Speaker : PRESIDENTE.
Procediamo con questa.
Risponderà l’assessore Nunziante per la parte di sua competenza.
Speaker : BORRACCINO.
Per quanto di sua competenza.
Parliamo del Piano di concorso di emergenza in protezione civile. Facendo riferimento ad una vecchia delibera del 2012, parliamo del rischio meteorologico, idrogeologico ed idraulico. Ovviamente, ha ragione l’assessore Nunziante quando dice che questo ha una stretta correlazione con l’assessorato all’agricoltura, tant’è vero che, inizialmente, la interrogazione, quando fu presentata la prima volta e poi ripresentata a febbraio del 2018, era indirizzata all’assessore all’agricoltura.
L’assessore all’agricoltura poi chiese che per alcune di quelle competenze, trattandosi di protezione civile, andava anche inviata all’assessore Nunziante. Noi quindi abbiamo fatto l’invio all’assessore Nunziante.
Parliamo di un atto che risale al 2016, quando furono istituite le Sezioni della protezione civile in sezione coordinata con i servizi territoriali.
Ovviamente, c’è un atto dirigenziale. L’atto dirigenziale è dell’11 luglio del 2017, e su questo noi chiediamo maggiori chiarimenti, quando la Regione Puglia ha approvato il Piano di concorso in emergenza in protezione civile per l’anno 2017, strumento ovviamente importante per quanto riguarda l’utilizzazione del personale e della struttura di riferimento per quanto riguarda l’emergenza.
All’interno dell’allegato A di questo piano si fa sempre riferimento al Regolamento regionale n. 9 del 2015, dove si afferma testualmente – leggo – : “i servizi territoriali effettuano il controllo sui rischi derivati da eventuali incendi boschivi durante la stagione estiva, ed il rischio di dissesti idrogeologici durante l’intero anno, con personale del comparto forestale, pronto ad intervenire in caso di calamità naturali e/o incendi boschivi, in quanto conoscitore del territorio di propria competenza. L’intervento – continuo a leggere – consiste nell’invio di squadre reperibili secondo un calendario mensile trasmesso alla Sezione protezione civile della Regione Puglia. Il Gruppo protezione civile ha il compito di provvedere a tutte le incombenze relative alla tenuta ed aggiornamento annuale del presente Piano di protezione civile, nonché alla conservazione degli atti relativi a tutte le attività connesse (sopralluoghi, eccetera). Inoltre, il gruppo è organizzato in squadre di pronta reperibilità”, questo è molto importante sulla pronta reperibilità: “Ogni squadra si compone di personale tecnico e/o amministrativo del comparto forestale incardinato nei servizi territoriali. Per tutto il personale del comparto forestale inserito nel Piano è prevista la corresponsione dell’indennità di pronta reperibilità, disciplinato ovviamente dalle norme vigenti”.
Questo è il tema. Considerando che il piano al quale noi facevamo riferimento rispetto al 2017, e presumo che quello per il 2018 sarà uguale, nel punto 2.3 dell’Allegato sub-A non risulta essere stato effettuato perché non risultano essere state predisposte delle squadre di pronta reperibilità per le emergenze meteorologiche, idrogeologiche e idrauliche presso la sezione Coordinamento dei servizi territoriali del Dipartimento agricoltura, sviluppo rurale e ambientale, e di conseguenza sussiste anche la mancata liquidazione della relativa indennità di turno personale di categorie B e C. Parliamo sempre dei comuni mortali, quelli – tanto per essere chiaro – ai quali non è stata ancora data l’indennità di reperibilità, che invece sarebbe toccata entro il mese di luglio e che il dirigente Paladino ha detto che sarà pagata ad agosto, ma noi sappiamo molto bene che neanche ad agosto sarà pagata, perché chi fa i cedolini per agosto li fa anche per luglio, e se non li fa per luglio non li fa neanche ad agosto, quindi sappiamo che l’indennità di reperibilità per i dipendenti A, B, C e D della Regione, del Consiglio regionale in questo caso, saranno pagati – se tutto va bene – a settembre, quando invece era il 2017.
Chiusa questa parentesi, visto che parlavamo di questa indennità di reperibilità, chiaramente noi interrogavamo l’assessore all’agricoltura, ma anche l’assessore e Vicepresidente Nunziante, che è sempre pronto a fornire risposte per quanto riguarda la protezione civile e il personale, per conoscere le iniziative che la Regione Puglia voleva intraprendere, quando abbiamo presentato l’interrogazione, un anno fa, in merito al piano dei concorsi in emergenza di protezione civile sia per il 2018 che per il 2017, perché non è stato attuato, e ovviamente occorre attuarlo perché serve garantire la reperibilità e la pronta reperibilità di questo personale per le emergenze che malauguratamente – ovviamente tutti tocchiamo ferro – possono accadere all’interno della nostra regione, sperando sempre che mai ciò possa accadere.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al collega Borraccino.
La parola al Vicepresidente Nunziante.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e allo sviluppo economico.
Grazie, Presidente.
Il richiamo che lei ha fatto, collega Borraccino, alla delibera del 2012 è superato dalla legge regionale n. 7 del 2014. In quella circostanza si è provveduto a creare lo staff di emergenza, ed è funzionante. Tant’è vero che l’anno scorso, perché questa è un’interrogazione un po’ datata, l’anno scorso abbiamo fatto delle convenzioni sia con i Vigili del Fuoco, sia con i Carabinieri e la Forestale, che hanno dato una mano. Con la legge è stata istituita, collega Borraccino, il COREM, cioè il Comitato operativo regionale per l’emergenza.
Questo ha creato – ciò che mancava prima – una rete che ha dato la possibilità di approntare le squadre di pronto intervento. Tenga presente che questo quadro viene fatto in comunione non solo con la Città metropolitana e con tutte le altre Province, ovvero Aree vaste, quanto con le sei Prefetture. Siamo a completa disposizione. Tenga presente che c’è stato effettivamente nella SOUP, cioè la Sala operativa unificata permanente, una carenza di personale, soprattutto della mancata presenza dell’ARIF. Abbiamo chiesto e ottenuto e il personale che riguarda un po’ il settore agricoltura è sempre presente.
Le faccio presente – e qui vado a memoria – che il 2017 è stato un anno veramente terribile, però la Protezione civile regionale, unitamente a tutto il volontariato, ha dato prova di grande efficienza.
Poi, collega, siccome il personale non ha ricevuto... Noi stiamo pagando gli arretrati. Oggi abbiamo iniziato a firmare i contratti che riguardano le stabilizzazioni.
Sì, lo so. Per me è tutto sacro. Nessun profano.
Speaker : PRESIDENTE.
Evitiamo. Magari il collega Borraccino replicherà al microfono.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e allo sviluppo economico.
Il ritardo vi è stato perché stiamo dando precedenza assoluta a pagare gli arretrati. Il cronoprogramma che noi ci siamo fatti – io non sapevo che lei mi doveva interrogare sul fatto; stamattina ho parlato con il dottor Paladino – non penso sia come dice lei.
Se nel cronoprogramma, nonostante le due stabilizzazioni... Tenga presente anche una cosa: nel frattempo è intervenuta l’ARPAL. Quindi, noi dobbiamo anche pensare a queste situazioni. Ecco per quale motivo… Comunque, tenga presente, così come ho detto a tanti dipendenti qui in Consiglio, ad agosto o quanto meno più in là, vediamo, perché abbiamo anche fatto un piano ferie, vediamo di poter andare incontro a tutto il personale.
Speaker : PRESIDENTE.
La replica al collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Presidente Nunziante, io le voglio davvero bene, umanamente. Oltre a stimarla politicamente, le voglio bene umanamente.
Detto ciò, e questo appartiene ad una mia sfera personale che avrei potuto anche fare a meno di esternare, assessore, rispetto alla sua risposta specifica all’interrogazione, prendo atto di quello che lei ha detto. A me risulta, invece, che il Piano di concorso in emergenza di protezione civile nel punto 2.3 dell’Allegato A non risulta essere stato attuato. Però, io prendo quello che lei dice e mi confronterò con le persone che mi hanno segnalato questo tema, perché sarei falso a dire che una mattina mi sono svegliato – diceva una vecchia canzone e poi continuava diversamente – e mi sono andato ad interessare di questo problema. Ovviamente, come tutti i colleghi che stanno qui in Consiglio regionale, c’è una sollecitazione da parte di soggetti interessati, portatori di interessi, che ti sollecitano e ti sottopongono questo problema. Io andrò a verificare e sarò ben lieto di riconoscere quello che lei mi ha detto.
Rispetto, invece, all’incipit al quale ho fatto riferimento, all’indennità di reperibilità dei dipendenti delle categorie A, B, C e D della Regione, del Consiglio regionale, Presidente Nunziante, abbia la bontà di continuare a seguire la sua onestà intellettuale che l’ha sempre caratterizzata di non mischiare cose differenti, perché il cronoprogramma delle assunzioni, che abbiamo seguito tante volte nella Commissione da me immodestamente presieduta, rispetto a questo tema, non ha nessun collegamento. Quelle stanno andando de plano e stanno seguendo un cronoprogramma dal suo assessorato e condiviso dalla II Commissione già all’inizio del 2017, che non ha nulla a che vedere con questo tema. Qui parliamo di schede di valutazione che alcuni dirigenti avrebbero dovuto fare già subito dopo la fine dell’anno 2017, che non sono state fatte e che io dico, e mi assumo la responsabilità di quello che sto dicendo, perché molti dipendenti mi hanno detto che le buste paga del mese di agosto vengono fatte più o meno nel periodo in cui si cominciano a chiudere quelle del mese di luglio.
Siccome sappiamo che nel mese di agosto la stragrande maggioranza degli uffici giustamente limita notevolmente, se non blocca, l’attività, noi sappiamo che quell’indennità di reperibilità difficilmente, molto difficilmente, al contrario di quello che ha asserito il dottor Paladino, sarà pagato nel mese di agosto: se tutto va bene sarà pagato a settembre.
Ma il tema che io voglio rammentarle è che questo, rispetto al cronoprogramma, alle assunzioni, eccetera, agli arretrati, non ha nulla a che vedere. Stiamo cioè mischiando due ordini di ragionamento che non hanno assolutamente un minimo comun denominatore.
Soltanto questo volevo dire. Ovviamente io la ringrazio per la risposta e andrò a verificare, fermo restando che per ora accetto e faccio fede a quello che lei mi ha detto, però mi consentirà anche di informarmi con i tecnici e con le persone che lavorano in quel settore per verificare che le cose siano state applicate così come lei ha detto e ha affermato nella sua interrogazione.
La ringrazio per la sua sempre cortese disponibilità.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Borraccino.
C’è un’interrogazione a firma del collega Caroppo, che è la n. 1146, ad oggetto “Ex plesso scolastico Giovanni XXIII”. Se è pronto anche l’assessore Ruggeri, credo si possa dar luogo.
Interviene il collega Caroppo.
Speaker : CAROPPO.
Grazie, Presidente.
Riassumo molto brevemente la vicenda. Con il turno, per così dire, di fondi europei, del FESR 2007-2013 è stato finanziato l’ex plesso scolastico sito nel Comune di Neviano per realizzare strutture residenziali per l’accoglienza di persone vittime di violenza, un obiettivo valido, assolutamente encomiabile. È accaduto però che ci sono stati sin da subito all’interno della realizzazione della struttura, del recupero e dell’allestimento della struttura, esattamente atto ad accogliere le persone vittime di violenza, una serie di ritardi.
Più volte la Regione attraverso la sua struttura ha evidenziato il ritardo nell’esecuzione prima dei lavori, e soprattutto il ritardo nella rendicontazione. I ritardi probabilmente sono tutti scaturiti, assessore, dalla volontà, da parte del Comune di Neviano, una volontà persistente, di provare a utilizzare questa struttura non in maniera diretta e in maniera totale e assoluta per accogliere le donne vittime di violenza, ma magari di farne altro, e magari anche questo obiettivo è altrettanto utile e altrettanto encomiabile, però è in totale contrasto rispetto a quelle che sono le finalità del FESR 2017-2013, che destinavano le risorse in maniera specifica per accogliere queste persone.
Il Comune di Neviano più volte è stato richiamato, in maniera particolare e in modo puntuale da parte della struttura, che con una nota negli anni ha esattamente escluso che non è possibile l’utilizzo da parte della struttura adeguata e ristrutturata con finanziamento a valere sui fondi FESR 2007-2013 al fine di ospitare uffici e sala ambulatoriale nel distretto sociosanitario di Galatina, poiché in primo luogo tanto mina la segretezza dei luoghi della casa di rifugio prevista dal Regolamento regionale e in secondo luogo l’utilizzo anche solo parziale della struttura per altre attività non originariamente previste né previamente approvate risulterebbe una distrazione dell’immobile dall’uso autorizzato e finanziato con risorse vincolate comunitarie, tale da determinare l’obbligo regionale di segnalazione agli organi deputati al controllo delle irregolarità circa la gestione dei fondi strutturali europei. Ciononostante, il Comune di Neviano ritiene che dei regolamenti comunitari, delle norme e delle leggi si possano derogare solo perché sostiene il Sindaco di Neviano testualmente in un’intervista “sono stata dietro al Presidente della Regione Emiliano un’intera giornata ottenendo garanzie sull’ordinanza”. Del resto, il Sindaco, dopo queste garanzie prestate dal Presidente Emiliano, che potrebbe anche darci qualche rassicurazione in merito, Presidente che avrebbe fornito rassicurazioni al Sindaco, avrebbe proceduto con un’ordinanza adibendo parte della struttura, ripeto, destinata ad accogliere donne vittime di violenza, una parte la stacca per destinarla, invece, ad ambulatorio.
È una cosa molto grave, è una cosa che, se accertata, a mio modo di vedere rischia di attenere ad altri profili per l’utilizzo e per la distrazione delle risorse, e quindi lo dico al Presidente Emiliano perché è stato tirato in ballo dal Sindaco di Neviano, che sostiene di aver avuto ampie garanzie da parte sua all’adozione di un’ordinanza per l’utilizzo di una parte dell’immobile, che era stato originariamente finanziato… Non lo so in che cosa lo dice.
Il problema è questo, e credo che l’assessorato e la Presidenza, che so essere interessata direttamente con la sua struttura e con il suo gabinetto, debba necessariamente prendere una posizione per evitare problemi ben più gravi.
Speaker : PRESIDENTE.
Lascio la parola all’assessore Ruggeri.
Speaker : RUGGERI, assessore al welfare.
Come già preannunciato verbalmente al consigliere Caroppo, qui esiste una delibera comunale da parte del Comune di Neviano. Tra l’altro, ci riportano che l’ANCI è favorevole, però su questo caso noi chiederemo un parere all’Avvocatura per capire se ci sono le condizioni per andare avanti oppure per definire la questione in modo celere.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Ruggeri.
Una brevissima replica del collega Caroppo.
Speaker : CAROPPO.
Premesso che l’ANCI non so quali pareri possa fornire su un utilizzo di fondi regionali, quindi deve essere la Regione con la sua struttura a capire se l’utilizzo è adeguato ed è giusto, le chiedo, assessore, appena l’Avvocatura in maniera celere fornirà un parere, di trasmetterlo, lo chiedo anche alla Presidenza, Presidente Gatta, e di dare seguito, ovviamente, affinché l’interrogazione venga chiusa con il trasferimento da parte dell’assessore alla Presidenza del Consiglio, quindi trasmettere il parere da parte dell’Avvocatura, in modo tale che possa perdurare l’attività di sindacato del consigliere regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Caroppo.
Interrogazione n. 1012. Il proponente è il collega Borraccino.
Prego tutti i colleghi di essere brevi nell’esposizione dell’interrogazione, perché oltretutto alle 14 inizieremo l’esame delle mozioni e la seduta verrà sospesa alle ore 16.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, Presidente.
Si tratta di un Regolamento o, meglio, due Regolamenti – il Regolamento n. 7 del 2002 e il n. 3 del 2015 – che devono essere adeguati necessariamente a seguito della legge nazionale n. 3/2018, la cosiddetta “riforma Lorenzin”.
Parliamo del sistema del welfare del servizio sociale, parliamo delle strutture residenziali psichiatriche in Puglia, le cosiddette “CRAP”, che si dividono a livello di intervento terapeutico-riabilitativo, ma anche in base alla compromissione e alla funzione dell’abilità dei pazienti.
Ovviamente, per questi due Regolamenti regionali già nel lontano 2013 si decise di attuare la modifica, tant’è vero che fu anche istituita una apposita Commissione, assessore Ruggeri. Ovviamente, parliamo di una cosa avvenuta quasi cinque anni fa. Alla fine del 2013 fu istituita questa Commissione, ovviamente fatta da tecnici, per andare a modificare quei due regolamenti che sono molto importanti, che impattano, ad esempio, sulle prerogative delle stesse CRAP, che impattano sul personale che lavora all’interno delle CRAP, che impattano, per esempio, sul livello e sul percorso delle persone assunte che devono avere, anche dal punto di vista della qualifica della loro formazione, che impattano sulla residenza che bisogna avere per essere poi ricoverati all’interno di queste strutture psichiatriche semiresidenziali.
Bene, siccome quella Commissione si è insediata, noi volevamo chiedere, con questa interrogazione presentata a marzo di quest’anno, se quella Commissione ha prodotto dei lavori e in che tempi l’assessorato intende procedere a questa importante modifica dei regolamenti regionali n. 7 del 2002 e n. 3 del 2015, tenendo presente che parliamo di psichiatria, parliamo di un servizio particolare, molto particolare, anche per come è gestito, per come è stato sempre gestito nella Puglia, che ha visto, purtroppo, sempre una grande apertura ai privati che, di fatto, hanno una gestione quasi al cento per cento delle strutture psichiatriche in Puglia.
Questo non è certo un errore da addebitare a questa Giunta regionale, ma è una cosa che deriva da tantissimi anni che, purtroppo, non si è mai riusciti a modificare. Però, intanto, abbiamo questi due regolamenti e sarebbe importante incidere e cambiarli e soprattutto far lavorare quella Commissione nominata nel lontano 2013.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al collega Borraccino.
La parola all’assessore Ruggeri.
Speaker : RUGGERI, assessore al welfare.
È pervenuta risposta scritta.
Speaker : PRESIDENTE.
Se è pervenuta risposta scritta, credo si possa…
Se vuole illustrare la risposta scritta, collega Ruggeri. Non credo che si debba leggere. Collega Borraccino, ha ricevuto la risposta scritta? Va bene, penso si possa procedere, collega Borraccino. No?
Assessore Ruggeri, il collega Borraccino riferisce di non aver ricevuto la risposta scritta. Vorrà dire che gli uffici provvederanno a rimandargliela.
Se lei lo richiede, l’assessore potrà leggere la risposta scritta – perderemo del tempo – che non ha nemmeno qui.
Si può discutere la prossima volta. Assessore Ruggeri, se può prendere nota, la prossima volta si discuterà. Magari anche gli uffici prenderanno nota.
Possiamo procedere.
Credo che ci sia tempo soltanto per un’altra, o al massimo due interrogazioni. Proseguiamo in ordine cronologico.
La prima è del collega Pendinelli, che però non vedo.
Gli è arrivata risposta scritta, d’altra parte.
Poi c’è una risposta scritta all’interrogazione n. 950, sempre al collega Borraccino. È pervenuta risposta scritta del Presidente. Le sta bene, collega Borraccino? È la n. 950.
Abbiamo ripreso l’ordine cronologico. Siamo all’interrogazione n. 950, “Apertura della discarica BLEU s.r.l.”.
Speaker : BORRACCINO.
La risposta scritta va bene. Eventualmente possiamo anche discuterla. La posso illustrare brevissimamente, perché qui si tratta dell’annosa questione delle discariche e delle autorizzazioni. Posso illustrarla brevemente, Presidente?
Speaker : PRESIDENTE.
Ne ha facoltà.
Speaker : BORRACCINO.
Al di là della vicenda della discarica BLEU di Minervino, il problema è questo. Le continue autorizzazioni per le discariche speciali nella nostra Regione. Le autorizzazioni per le discariche speciali sono rilasciate dagli enti provinciali, dalle Amministrazioni provinciali.
Qui, in questa interrogazione chiediamo ancora una volta, così come anche un analogo progetto di legge è stato presentato, che so che forse è anche all’attenzione del Governo regionale, di togliere le deleghe alle Province per quanto riguarda le autorizzazioni per le discariche speciali, perché le ordinanze per il conferimento in emergenza nelle discariche speciali, dopo che il rifiuto è stato biostabilizzato, le fa la Regione, ma le autorizzazioni per quanto riguarda ampliamenti e aperture di nuove discariche speciali, una su tutte quella che è stata recentemente dal Comitato tecnico provinciale della provincia di Taranto a Grottaglie autorizzata per altre due milioni e mezzo di tonnellate, le rilasciano le Amministrazioni provinciali, che essendo Amministrazioni – e mi assumo la responsabilità di quello che sto dicendo –, essendo Enti non eletti a suffragio universale e che sono il frutto di una sgangherata riforma, che speriamo possa essere rivista, che mettono nelle mani di consiglieri e di sindaci che non hanno il voto del suffragio universale e dei cittadini, e molto spesso, come è anche accaduto in alcune Amministrazioni provinciali, si mettono insieme centrodestra e centrosinistra ed eleggono un Presidente della Provincia, come è avvenuto in alcune Amministrazioni provinciali, senza controllo alcuno, c’è questo uso spasmodico da parte delle Province nell’autorizzazione agli ampliamenti delle discariche speciali.
Noi chiediamo, anche con questa interrogazione, partendo dalla discarica BLEU di Minervino nella BAT, di voler togliere la delega assegnata anni fa alle Province per quanto riguarda l’autorizzazione all’ampliamento e ai nuovi impianti delle discariche speciali. So che questo è anche un tema pertinente, perché stiamo incominciando a discutere del Piano regionale dei rifiuti, quindi mai come in questo momento questo è un tema davvero molto, molto caldo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al collega Borraccino.
La parola al Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
È chiaro che la richiesta avanzata dal consigliere Borraccino è oggetto di approfondito esame da parte della Giunta e, in generale, dai procedimenti partecipativi che sono a valle del nuovo Piano dei rifiuti e sono oggetto anche di discussione con i sindaci, che hanno richiesto di presentare il loro punto di vista entro la fine di luglio. Io mi auguro che i sindaci facciano un po’ prima per non mandarci troppo a ridosso della fine dell’anno. Però, in linea di principio è evidente che, nel momento in cui l’Ente provinciale ha perso – devo misurare le parole – il suo radicamento nel consenso popolare – va bene così? – rischia di non essere pienamente connesso alle valutazioni dei territori, e questo ovviamente è certamente un danno.
Dunque, bisogna valutare, anche sotto l’aspetto organizzativo, che cosa può comportare l’eventuale revoca della delega con la ripresa in carico di tutto il personale e dei budget relativi. È un’operazione piuttosto complessa, ma, devo essere sincero, almeno personalmente, qui parlo a titolo personale, credo che una gestione più centralizzata in capo alla Regione di questioni così rilevanti darebbe almeno un indirizzo più omogeneo. Altrimenti rischiamo, sia pure in sede tecnica, di vedere orientamenti molto diversi a seconda delle ASL, delle Province, degli uffici tecnici. Alle volte diventa difficile per noi spiegare alle popolazioni come a condizioni diverse conseguano, poi, provvedimenti di natura diversa.
Credo sia opportuno attendere l’adozione del Piano dei rifiuti e, sulla base di quello, poi, valutare quali provvedimenti di legge ed organizzativi bisognerebbe adottare, valutando, da parte di tutto il Consiglio regionale, l’opportunità di revocare queste deleghe. È una decisione che credo vada presa dal Consiglio regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Emiliano.
Direi che sia adesso il caso di procedere con l’esame delle mozioni, come avevamo convenuto, perché dalle 14 bisognava iniziare, fino alle 16, l’esame delle mozioni.
Spero che al Presidente Emiliano siano state fornite le mozioni che abbiamo concordato per la discussione. Sono sette.
In attesa che arrivino anche gli altri proponenti, cominciamo con la mozione a firma Casili: “Bosco Lupomonaco”.
Prego, collega Casili.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
In realtà, insieme all’assessore Pisicchio, abbiamo valutato attentamente questa mozione, che è stata oggetto anche di una interrogazione precedente e di uno studio da parte dell’Università degli Studi di Lecce su quest’area della provincia di Lecce, un’area di circa 20 ettari, che, grazie a questo studio molto approfondito da parte dell’Università, ha rilevato una serie di emergenze sia paesaggistiche, ma soprattutto in ordine ad alcuni habitat, che ne costituiscono una di quelle zone più incontaminate, seppur nell’area prospiciente la città di Veglie, siamo a qualche chilometro dal centro abitato del comune di Veglie, allora abbiamo ritenuto opportuno, d’intesa anche con la struttura, la struttura assessorile, impegnare questo Governo per attivare – perché chiaramente un Governo non può istituire un’area SIC – tutte le procedure per fare in modo che l’iter di istituzione di quest’area SIC, che si chiama, appunto, zona di località Bosco Lupomonaco, possa concretizzarsi. Io la sottopongo anche al Consiglio e non rubo più tempo così possiamo discutere anche altre mozioni importanti, perché ce n’è una, Presidente, molto simile, ma anche di questo lei se ne era accorto e l’ha rilevato, e la ringrazio, in Capigruppo, per l’istituzione sempre di un’area SIC nello specchio di mare prospiciente al litorale di San Foca, Marina di Melendugno. Io non rubo più tempo e prego il Consiglio, perché anche quella è molto importante, di poterla discutere.
Vi ringrazio.
Speaker : PISICCHIO, assessore all’urbanistica e all’assetto del territorio.
La premessa, collega Casili, è che l’Amministrazione, ovviamente, è sensibile e attenta alla salvaguardia del proprio habitat naturale ed è favorevole sicuramente all’individuazione e al riconoscimento di nuovi siti d’importanza, purché ne sussistano, ovviamente, le premesse. Questo potrebbe essere uno di questi casi e quindi, da questo punto di vista, ci sarebbe l’interesse a perseguire lo scopo e la finalità di questa mozione. È importante che, ovviamente, si faccia, dal punto di vista locale, del territorio, anche un’utile attività di sensibilizzazione da parte dell’amministrazione pubblica, in questo caso del Comune di Veglie, che potrebbe esprimere la propria disponibilità in tal senso. Pertanto, è in linea con quanto detto dal collega Casili.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ci sono altri interventi. Credo che possiamo procedere al voto. Mi pare che ci sia un parere favorevole anche del Governo.
Votiamo per alzata di mano. Chi è d’accordo con la mozione di cui al punto n. 10) all’ordine del giorno? Alziamo la mano. Chi è contrario? Chi si astiene?
La mozione è approvata.
Passiamo adesso alla mozione Amati: “Xylella: diffusione di notizie false”.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
In realtà, non è la mozione Amati, è la mozione Amati più altri. Mi serviva anche per formalizzare la sottoscrizione da parte di altri colleghi: Pentassuglia, Abaterusso, Mennea, Franzoso, Perrini, Vizzino, Turco e Blasi.
È molto semplice. Con questa mozione non si vuol parlare dell’argomento della Xylella, quindi di tutte le questioni che sono state abbondantemente esaminate, oppure di tutte le questioni che saranno esaminate in futuro.
La questione è molto circoscritta e attiene ad un avvenimento di fatto circoscritto alla data del 2 luglio 2018, quando il Garante del Movimento 5 Stelle ha detto che “la Xylella è una bufala, punto”.
Noi con questa mozione, quindi questa è la questione, chiediamo, previa verifica, ovviamente, se vi siano i presupposti, e cioè i requisiti soggettivi e oggettivi di cui al reato contravvenzionale dell’articolo 656 del Codice penale, quindi previa questa verifica, ove questa verifica dovesse dare esito positivo, per un problema di legalità, come viene detto e viene ripetuto continuamente, cioè se c’è un reato uno deve segnalare l’esistenza del reato. Quindi, ove ci fosse questa verifica positiva con riferimento ai requisiti di cui all’articolo 656 del codice penale, pare opportuno che questo Consiglio regionale dia indirizzo di sollevare la questione dinanzi all’autorità giudiziaria competente. Tutto qui.
Ha un significato politico, e non si nasconde, nel senso che è un significato politico che va ad abbattere questo dilagare di suggestioni pseudoscientifiche. Peraltro, in questo senso esprimo la mia solidarietà a tutti i componenti del Gruppo Cinque Stelle, i quali vengono aggrediti negli ultimi tempi semplicemente perché hanno rivisto il loro punto di vista originario, attraverso un documento noto a tutti, che è il documento dei cosiddetti dieci punti, e quindi trovo fastidioso – ve lo dico veramente con estrema sincerità – che ci siano persone che vi attacchino, attraverso gli strumenti noti dell’attacco gratuito, quello che non richiede ragionevolezza, semplicemente perché avete approfondito l’argomento. Ecco, questo non è giusto. Quindi, tutto questo ha un significato politico nel senso che noi combattiamo anche in questo momento in cui è importante questa battaglia, affinché su argomenti come questi dove fortissima dovrebbe essere la prudenza e l’equilibrio non ci si lasci andare a inseguire suggestioni o chimere.
Insomma, noi vogliamo aprire fino in fondo la scatola di tonno delle bugie. Noi le bugie le vogliamo aprire come una scatoletta di tonno. Alcuni colleghi in questo Consiglio colgono benissimo il senso di questa metafora. Proprio noi vogliamo fare così con le bugie. E un contributo possiamo darlo auspicabilmente… Interviene sempre la collega Di Bari, che sembra come Donna Prassede dei Promessi Sposi. Voi non so se conoscete il personaggio di Donna Prassede: ogni volta che intervengo interrompe la collega Di Bari. Donna Prassede era quella che sapeva tutto ed era anche petulante. Va bene? Era anche Petulante.
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo al dunque, scusate. Prego, collega Amati…
Speaker : AMATI.
Ma vengo interrotto.
Speaker : PRESIDENTE.
L’ho capito. Tu pensi quelli di ammaliarli, ma non ci riesci.
Speaker : AMATI.
No, Presidente, io penso di celebrare la collega Di Bari, non ammaliarla.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Speaker : AMATI.
Addirittura di celebrarla.
Quindi, dicevo, noi vogliamo fare questo da un punto di vista politico, che è un fatto secondario, è un fatto successivo. Il fatto più importante è quello di chiedere, attraverso l’Avvocatura regionale, se vi siano i requisiti oggettivi e soggettivi per dire che siamo di fronte a questa violazione.
Tutto qui. Non c’è una discussione sulla Xylella, né, ovviamente, c’è una discussione tra le soluzioni o il punto del dibattito attuale su questo argomento. Altri sono i momenti in cui questo potrà farsi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Casili.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente.
Considero i colleghi di maggioranza – l’ho sempre fatto – colleghi intelligenti, ma questa volta, ahimè, io tutta questa intelligenza non l’ho vista. Avremmo potuto in Capigruppo o avrei potuto, in qualità, oggi, pro-tempore, di Capogruppo esprimere un voto contrario alla discussione in Aula di questa che forse è anche un eufemismo descrivere “mozione”, perché non so veramente di che cosa si tratta e la natura. Se lo stesso consigliere Amati giustamente dice che questa è una mozione che rimane nel perimetro della politica e poi, dall’altra parte, ammette che ci sono dei punti, dieci punti che un Gruppo consiliare, insieme a parlamentari neoeletti a Camera e Senato, ha reso pubblici in una conferenza stampa di qualche mese fa, trovo un po’ di incongruenza e distonia rispetto a quanto il collega Amati afferma.
Se restiamo nel perimetro della politica, lasciando da parte altre opinioni personali, forse potremmo essere tutti più costruttivi di fronte a un’emergenza così importante che non ammette discussioni vuote. Capisco che possa servire ai proponenti la mozione per aprire un dibattito e creare anche qualche articolo sul giornale, ma detto ciò – l’ho anticipato prima in risposta all’intervento del collega Campo – sarebbe stato altrettanto interessante, per esempio, discutere di quella mozione che questo Gruppo consiliare ha presentato un anno e mezzo fa, cioè quella relativa alle cultivar ritenute resistenti. Il Presidente Emiliano proprio ieri, credo, in questi giorni, ha fatto un sopralluogo proprio per vedere de visu queste piante e questi campi sperimentali. Sarebbe stato anche interessante, facendo una cosa utile ai nostri produttori, discutere di quella sì, ma non perché l’ha presentata il sottoscritto, la poteva presentare anche un collega di maggioranza e noi l’avremmo indubbiamente votata e supportata perché ancora si è fatto molto poco nel dare gli strumenti e delle risorse a coloro che si stanno impegnando per rinvenire sul nostro territorio delle piante oggi ritenute tolleranti o comunque resistenti per dare un’arma in più ai nostri produttori. Quindi, noi abbiamo un po’ riso di fronte a questa mozione, ripeto, e non c’è stato alcun modo e alcun motivo per cui io dovessi poi osteggiarla in Capigruppo. L’avete voluta discutere.
Tra l’altro, ripeto, tutto ciò che viene fuori dal blog del Movimento 5 Stelle, che è Ilblogdellestelle.it, da tempo è stato creato questo nuovo blog che doveva dare poi voce a tutti gli eletti sia in Parlamento, nei Consigli regionali e anche poi nei rispettivi Comuni. Quindi, collega Amati, con tutto il rispetto veramente di tutti, perché poi io ho rispetto delle intelligenze, capisco lo spirito, che è quello di fare un po’, mi passi la possibilità di utilizzare un termine che io non utilizzo quasi mai, fare un po’ di caciara sull’argomento, nel momento in cui ci si stava dando tutti quanti insieme un indirizzo importante nella piena responsabilità di andare incontro ai nostri agricoltori che poco sono interessati alle vicende legate a un blog, alle vicende legate a coloro, in questo caso Grillo che per stimolare il dibattito, non è la prima volta, che alza i toni e ospita nel suo blog articoli di altri giornalisti, altri contributi di altre persone e attori che si occupano dei più svariati temi. Per cui, non ci appassiona sicuramente, ma non perché si tratta di Grillo. Poteva trattare trattarsi di qualsiasi altro cittadino italiano. Non ci appassiona perché la riteniamo inutile rispetto alla presa di responsabilità anche con l’ordine del giorno che abbiamo sottoscritto insieme ai colleghi di maggioranza, se ricordate. Noi la riteniamo non inopportuna, perché “inopportuno” già includerebbe alcuni discorsi, è una semplice speculazione, tra l’altro di cattivo gusto, che non offre nessuna utilità all’argomento di cui stiamo trattando.
Quanto alle scatolette, collega Amati, in questi anni non c’erano le scatolette di tonno, ma gli scatoloni di tonno delle bugie e delle fesserie che provenivano proprio dal suo partito, in questi anni. Se quindi qui stiamo a chi la spara più grossa, io non so chi vince il premio, e il podio non so chi lo conquista.
Speaker : BLASI.
Presidente, grazie.
Io ho firmato la mozione proposta dal collega Amati e da altri colleghi perché ho ritenuto molto grave, dal mio punto di vista, mi scuserà il collega Casili se in questo difetto moltissimo di intelligenza, se le ho ritenute gravissime, le affermazioni del Garante del Movimento 5 Stelle.
Lo ricordo perché dalle parole del collega Casili sembra quasi che non sappia chi sia Beppe Grillo, fa riferimento al Blog delle Stelle, come se lui fosse un’altra cosa. Sembra più che Cinque Stelle, il gioco delle tre carte, caro Cristian. Sono gravi, le affermazioni, non soltanto perché ha detto che la Xylella è una bufala, ma perché ha detto che è una bufala e che la Xylella è un’invenzione delle associazioni di categoria, di scienziati disponibili, di multinazionali dell’agricoltura, della stampa locale complice di tutti questi.
Quelle affermazioni sono gravi per questo. Se fosse stata una delle solite uscite di Beppe Grillo – eleggere i senatori ad estrazione, eccetera – non ce ne sarebbe importato un bel niente. Ma siccome il tema della Xylella è un tema che mette un territorio sul crinale del precipizio, oppure di riuscire a tirarlo fuori da quella condizione, e che rischia, al di là di quel territorio da cui è partita, di investire il territorio regionale, e non solo, non c’entra qui, come pure ho visto circolare su internet, la libertà di stampa di una giornalista che ha tutto il diritto e titolo, in quanto giornalista, di scrivere, come ha fatto su Il fatto e su altri giornali tutto quello che ritiene. Non è quello, ma chi è a capo, al di là degli Statuti modificati, di un movimento e che si permette di dire che quella è un’invenzione “con la complicità di”, quindi, anche con la tua, visto che hai firmato i punti che ha sottoposto in occasione del Consiglio monotematico, di questo Consiglio monotematico sulla Xylella, un’associazione di categoria come Coldiretti, che tu sei andato a sottoscrivere. Allora è grave per questo, ed è per questo che io ritengo che bisogna verificare se ci sono le condizioni, oggettive e soggettive, di chi ha potuto mettere in campo una fake news di quel tipo, di chi cerca il caos proditoriamente, per poi presentarsi come antidoto a quel caos che produce. Questa roba non è più tollerabile, non solo in un Paese come questo, ma a maggior ragione su una questione come questa, che rischia di mettere in ginocchio uno dei settori trainanti della ricchezza e dello sviluppo di questa terra.
Ecco perché io ritengo che, nonostante la scarsa intelligenza che ci ha contraddistinto, questa sia una questione sulla quale questo Consiglio deve esprimersi.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
Io voglio davvero di cuore ringraziare soprattutto chi è intervenuto prima di me e soprattutto chi sta firmando questa mozione, perché siete proprio l’esempio concreto, sono i fatti che portate avanti che ci permettono di spiegare ogni volta ai cittadini pugliesi come impiegate il prezioso tempo e le preziose risorse dei cittadini pugliesi. Come dire, ogni nostra parola non basterebbe, qualsiasi nostro discorso o descrizione di ciò che accade qua dentro potrebbe non essere sufficiente. Per fortuna, arriva il momento in cui ci pensate voi a fare qualcosa di talmente stupido che non ha bisogno di altre spiegazioni e che parla per tutti noi.
Io ho bisogno di dire che il consigliere Amati non ha tutti i torti quando dice che bene o male qualsiasi cittadino pugliese, se ha un sospetto di reato, può rivolgersi alla procura e chiedere un approfondimento, ma il problema è che lei lo sta facendo fare al Consiglio regionale, che ha molto di meglio da fare, ha qualcosa di molto più urgente da fare che andare ad attaccare per, purtroppo, i problemi del suo partito, del partito di Forza Italia, di tutti quelli, insomma, che hanno firmato e che non si spiegano come mai purtroppo stanno per essere spazzati via – lo sono già stati il 4 marzo – e non si spiegano come è possibile che una forza politica senza fondi pubblici e senza politici esperti di professione li abbia spazzati via.
Quindi, siccome state sempre a chiedervi questa cosa, purtroppo dobbiamo perdere tutti un po’ di tempo perché avete bisogno di andare ad attaccare il garante del Movimento 5 Stelle, il megafono del Movimento 5 Stelle, quel comico che ha permesso alla politica italiana di cambiare completamente strada, perché questo sta succedendo con il Movimento 5 Stelle. Quindi, che cosa invito io a fare i firmatari: se avete questo dubbio, fatelo per i fatti vostri; andate voi in Procura, rivolgetevi voi, avete tutto il diritto di farlo, ma non fate perdere tempo al nostro Consiglio regionale.
Tra l’altro, sono anche contenta, perché a volte basta lasciarvi parlare perché vengano fuori i motivi e le ragioni per cui fate quello che fate. Amati lo ha detto. La Xylella con questa mozione non c’entra nulla. Lo ha detto proprio lui. Ed è vero. Non è la Xylella il problema. Qui non vuole parlare di Xylella lui. Lui vuole attaccare politicamente una forza politica. Nonostante il comunicato stampa di qualche giorno fa dicesse il contrario, lui oggi ammette, per fortuna, perché i momenti di sincerità ce li hanno anche loro, che la Xylella non c’entra nulla, e questo dimostra quanta importanza dà anche ai lavori del Consiglio regionale il fatto che dobbiamo tutti stare a perdere tempo per questa ragione.
Persone che in qualche modo mettono in dubbio l’esistenza della Xylella ce ne sono tante, purtroppo, e devo dire che qualcuno è anche nella task force e qualcuno, magari, ha anche ricevuto qualche contributo da questa Regione. Io su questo interverrei, su chi soprattutto prende soldi pubblici. Bene o male, tutti hanno il diritto di dire la loro, soprattutto di pubblicare commenti di chi dice questo, perché questo poi sostanzialmente è accaduto sul blog di Beppe Grillo.
Quello che a me ha colpito ultimamente... Il Ministro dell’agricoltura sicuramente sta facendo le sue valutazioni. Sono contenta che abbia recepito e, quindi, il Governo abbia recepito alcuni dei suggerimenti che sono anche in questi dieci punti, come il richiamo alle eradicazioni chirurgiche. Magari riuscire a ottenere questo, che almeno gli ulivi sani siano lasciati in pace. Magari. Sarebbe un ottimo risultato, insieme a tutti gli altri contenuti nei dieci punti.
In ogni caso, io ho presentato con molti miei colleghi un emendamento a questa mozione, che sostanzialmente elimina la parte finale di quella mozione e aggiunge un “considerato”, cioè aggiunge che, considerando che i ritardi della Regione Puglia – e anche dei Comuni, ovviamente, non ce lo dimentichiamo, perché i problemi non sono stati solo della Regione, ma anche dei Comuni – nell’erogazione degli indennizzi agli agricoltori previsti per gli impianti hanno contribuito ad alimentare la convinzione che la Xylella non esista e che sia un’invenzione mediatica a favore degli speculatori; considerato che le risorse sono state anche parecchie (11 milioni di euro per i residenti nei 71 Comuni della Provincia di Lecce più altri 4 fuori Provincia, nel brindisino); il Consiglio regionale conferisce, se voi approvate questo emendamento che sostituisce la patetica denuncia a Beppe Grillo con questo impegno serio a favore dei nostri agricoltori, l’indirizzo alla Giunta regionale di rimuovere immediatamente gli ostacoli che impediscono ancora oggi l’erogazione del risarcimento, perché purtroppo ci giunge notizia che, dopo tante difficoltà, le risorse sono arrivate ai Comuni, ma ancora non sono arrivate a tutti gli agricoltori, ed incaricare l’Avvocatura regionale, a questo punto, ad individuare i responsabili di questi ritardi e procedere ad accertare eventuali responsabilità penali e patrimoniali per aggiungere al risarcimento previsto per la Xylella un ulteriore risarcimento per riparare i danni del ritardo così conseguito. Questa mi sembra che potrebbe essere un’azione che in qualche modo ci aiuterebbe a recuperare un po’ il tempo che stavamo rischiando di perdere inutilmente per le vostre beghe politiche, le vostre beghe elettorali. Eppure, la storia dovrebbe avervi insegnato che non serve assolutamente a nulla.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Laricchia, mi consenta di dirle, però, che non perdiamo tempo qui, perché considero quelle parole un’offesa al Consiglio regionale. Anche in questa circostanza stiamo svolgendo la nostra funzione. Poi, legittimamente le opinioni sono diverse e questo è il bello della democrazia. Però, non le consento di dire che qui perdiamo tempo, perché questa frase la considero un’offesa al lavoro del Consiglio regionale.
Gli attacchi politici sono consentiti, però anche i termini che siano più sobri e meno insultanti.
La parola al collega Caroppo.
Speaker : CAROPPO.
Grazie, Presidente. Io credo che ognuno faccia la politica o come gli è stato insegnato o come ritiene di farla. A me spiace che il collega Amati abbia fatto quella che io considero una “pierinata”, una cosa simpatica, che vale per conquistare forse anche il titolo di un giornale, discutere, dibattere. È simpatico un po’ discutere e farlo anche oggi. Forse potrei rispondere anch’io con un’altra “pierinata”, magari potrei ricordare al Presidente Emiliano quello che diceva, ricordare anche al collega Blasi quando nei suoi emendamenti diceva che ancora non era approvato il fatto che a creare il disseccamento era necessariamente la Xylella. Forse magari potrei fare un emendamento in cui dico di valutare anche se è prescritto il reato nei confronti del Presidente Emiliano o nei confronti del collega Blasi, magari costituirsi parte civile contro se stessi, perché questo è il paradosso. Però, la politica, soprattutto in questa fase e su questo tema mi sforzo di dirlo su questo tema in modo particolare, è una cosa serissima. Solo gli stolti e gli sciocchi non cambiano idea. Bene se oggi non solo la comunità scientifica, ma tutta la comunità pugliese sta facendo e ha fatto finalmente dei passi avanti sull’affrontare il tema e affrontarlo in maniera seria e concreta. Così, però, torniamo ad una cosa che è buona per farci un po’ di risate e ovviamente mi esimo dal presentare un emendamento che sarebbe altrettanto ridicolo quanto quella proposta di mozione.
Magari il Presidente del Consiglio dissente dalla perdita di tempo. Non la consideriamo una perdita di tempo, ma non credo che stiamo rendendo una grande utilità ai nostri concittadini. Ovviamente non mi appassiono. Sulla mozione mi asterrò completamente dal voto, perché se non è una perdita di tempo, è sicuramente assolutamente inutile e non risolve i nostri problemi.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Zinni.
Speaker : ZINNI.
Solo qualche piccola annotazione. Noi abbiamo, in questo Consiglio, dibattuto molte volte di tante mozioni che a me personalmente sembravano estemporanee, presentate da questa o da quella forza politica. Che mi risulti, però, mai nessuno da questa parte dei banchi si è alzato per stigmatizzare queste mozioni come perdita di tempo, come barzellette o come boutade. Credo che sia rispettoso dell’intelligenza di tutto questo Consiglio che ogni iniziativa attuata dai consiglieri, per quanto agli occhi di ciascuno di noi possa apparire estemporanea o addirittura capotica, sia degna di quel rispetto che non è soltanto di natura formale, ma è un rispetto di natura sostanziale per le funzioni che ognuno di noi svolge.
Questa mi sembra una caduta di stile da parte di colleghi, che lei, Presidente, ha già rimarcato, ma io non voglio perdere l’occasione per dire la mia su questo punto.
Secondo: io non ho firmato questa richiesta di mozione non perché non la condivida ma perché ritengo che la castroneria affermata non da un quisque de populo ma da un esponente fondamentale di un movimento politico sia talmente evidente agli occhi di tutti che soltanto in un Paese un po’ strano come il nostro questa cosa non venga stigmatizzata dagli stessi aderenti ad un movimento, i quali avrebbero fatto bene, come tante altre volte è accaduto a chiunque, a prendere le distanze in maniera netta, inequivoca e indiscussa dal loro guru e tutto finiva lì.
Invece, anche in questo Consiglio io sento difese improponibili e impossibili di una posizione che poteva essere bollata come provocazione, in qualsiasi altro modo, ma che non può passare sotto silenzio, specialmente se si iscrive in un filone, dalle scie chimiche al fatto che siamo tutti microchippati, al fatto che non si è mai andati sulla Luna o ai vaccini, che è un filone evidentemente che ammicca in maniera molto facile e in maniera molto becera a strati della popolazione che evidentemente esistono, ma sarebbero da me che ho una mentalità un po’ retrograda, che ogni tanto faccio il predicatore… Insomma, c’è anche una pedagogia della politica. Ma questo appartiene al mio modo di vedere e di sentire da predicatore domenicano, non da politico di questi scranni. Però, credo che da questi scranni, invece, bisogna dire delle cose serie, quindi questa cosa, al di là del merito della segnalazione all’autorità giudiziaria, che ognuno di noi poteva fare e che, invece, evidentemente i colleghi che hanno firmato questa mozione vogliono che sia evidenziata all’opinione pubblica, questa questione, come una questione seria, da non sottacere, perché a furia di andare sotto il livello della rotula, come diceva un comico durante una trasmissione di tanti anni fa, condotta da Renzo Arbore, a furia di andare sotto il livello della rotula potremmo trovarci a scavare pozzi. Quindi, su questo io credo che bisogna essere molto netti e precisi.
Ultima considerazione. Se questa mozione è una perdita di tempo, che senso ha emendarla? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : FRANZOSO.
Grazie, Presidente.
Io l’ho firmata la mozione e l’ho firmata perché penso che non sia una pretestuosa polemica politica. Io penso che la Regione, con questa mozione, rivendichi i diritti degli agricoltori pugliesi, gli stessi agricoltori pugliesi – lo ricorderete – che, se non erro, a marzo 2017 insorsero contro il collega Casili, che era un capo popolo del popolo degli ulivi, non lo facevano nemmeno parlare, gli urlavano “vergogna, buffone”, perché attraverso le trasmissioni di Michele Santoro, perché attraverso Sabina Guzzanti aveva infiammato l’opinione pubblica su un presunto complotto delle multinazionali a danno della olivicoltura pugliese. Addirittura, da tutto questo marasma era nata una inchiesta ai danni dei ricercatori e della comunità scientifica. Allora mi chiedo se in un Paese come il nostro, se è giusto che si aprano inchieste a danno di ricercatori e di una comunità scientifica, perché mai non si dovrebbe verificare se c’è un’ipotesi di reato nei confronti di chi ancora continua a fomentare falsità di questo tipo.
Capisco che per il Movimento 5 Stelle, oggi più che mai, nel caso Xylella sia necessario distogliere l’attenzione sull’argomento in sé, e lo si fa dicendo: “Ah, ma voi siete i partiti che sono stati spazzati via nelle ultime elezioni”. Tempo. Diamogli tempo. Vengono spazzati via normalmente i partiti quando governano, perché il Governo comporta delle decisioni. Le decisioni non soddisfano e allora la gente cambia. Oggi governano loro e purtroppo, come sempre accade, saranno anche loro protagonisti di una stagione del cambiamento che incarnerà un’altra forza politica. Ma qui non parliamo di questo. Qui non parliamo di partiti che sono stati spazzati via o che ancora continuano a esistere. Qui parliamo della Xylella. L’argomento è: è possibile che ancora si continuino ad avvelenare i pozzi di falsità? È possibile che ancora ognuno di noi, nel momento stesso in cui esprime un’opinione sulla Xylella, così come i vaccini, a favore della scienza e della comunità scientifica, venga preso in maniera violenta dal popolo dei 5 Stelle di mira con insulti, che – credetemi – non hanno possibilità di difesa? Questo è il popolo che loro hanno aizzato. Questo è il popolo che loro hanno fomentato e che il garante dei 5 Stelle, con quei post, continua ad aizzare.
Perciò è giusto che la Regione Puglia oggi voti questa mozione non come atto politico, ma in difesa degli agricoltori che, a distanza di anni, oggi sanno di essere stati presi in giro e hanno sfogato – lo ripeto – a marzo 2017 la loro frustrazione nei confronti di chi li aveva illusi e presi in giro. Oggi ne pagano il prezzo. Per me è importante, invece, dichiarare una guerra convinta contro le fake news. Non mi sorprende che il collega Caroppo abbia ridicolizzato la mozione come una “pierinata”. D’altronde, è il linguaggio a cui, da quando ha aderito alla Lega, è avvezzo.
Gli immigrati sui barconi vivono uno stato di pacchia e la difesa degli interessi degli agricoltori è una “pierinata”. Per noi di Forza Italia è una cosa seria. Ecco perché ho sottoscritto quella mozione e come Gruppo la voteremo convintamente. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Trevisi.
Speaker : TREVISI.
Grazie, Presidente. A me dispiace sentire che noi del Movimento 5 Stelle aizziamo il popolo. Noi quotidianamente riceviamo tante chiamate dai cittadini per gli innumerevoli ritardi che ha questa Regione; ritardi nello stanziamento dei fondi, penso al PSR, ritardi anche nell’applicazione dei Piani per il contenimento della Xylella che non dipendono da noi, probabilmente dipendono dal Governo, anzi dipendono dal Governo Emiliano. Quindi, se voi eravate sicuri che la Xylella dal primo momento fosse la causa del disseccamento perché non avete agito in tempo e avete aspettato anni e anni?
Evidentemente noi non siamo coloro che aizzano il popolo, noi siamo coloro che ascoltano il popolo e cerchiamo di trovare delle ragioni anche in quello che il popolo ci dice, cerchiamo di trovare le giuste mediazioni e capire le istanze che arrivano dai territori. Facciamo un grosso lavoro per contenere la rabbia del popolo. Forse proprio oggi il popolo italiano non è arrivato ad atti estremi grazie proprio all’esistenza del Movimento 5 Stelle, che è stato capace di contenere la rabbia del popolo causata da anni e anni di cattivo governo e cattiva politica dei Governi di centrodestra e di centrosinistra.
Io non parlerò di perdita di tempo, perché anch’io non ritengo che sia la parola più idonea. Però, parlo di priorità. Vedo alcune mozioni che sono state protocollate molto prima di quella del consigliere Amati; mozioni che parlano di fattore di pressione sulle discariche perché la gente sta morendo vicino alle discariche.
Speaker : PRESIDENTE.
Trevisi, ti fermo subito. Così non va bene.
Speaker : TREVISI.
Ho diritto a parlare.
Speaker : PRESIDENTE.
Non va bene.
Speaker : TREVISI.
Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo concordato con il tuo Capogruppo queste mozioni da discutere.
Speaker : TREVISI.
Va bene. Io posso dire la mia opinione?
Speaker : PRESIDENTE.
Però ti devi rivolgere al tuo Capogruppo,
Speaker : TREVISI.
Si vede che è diversa dal mio: la dico lo stesso, in divergenza dal mio Capogruppo.
Qui abbiamo mozioni molto più importanti e prioritarie, come quella che vedeva anni fa, in questa Regione, stracciato il SIC Mare a Melendugno, e lei, Presidente, lo sa bene che è stata falsificata la Carta sugli habitat del SIC Mare. Sa benissimo che è stato cancellato quel SIC Mare, facendo risultare appositamente San Foca il miglior posto dove far passare la TAP perché si doveva costruire un porto. Siete responsabili di questo, perché avete condannato una città con quel SIC Mare, è stata falsificata la cartografia.
Allora perché non discutiamo di questo? Perché a Melendugno cercano delle risposte, oggi. Cercano delle risposte perché Melendugno non era il miglior approdo, sappiamo tutti che la VIA è poggiata su documenti falsificati da questa Regione, e me ne prendo le responsabilità. Lei lo sa bene, e me lo disse in quei salottini, che è venuto un Sindaco qui a chiedere che quella cartografia venisse tagliata sui limiti territoriali di Melendugno. Dobbiamo parlare di questo, perché questo oggi è prioritario per questa Regione, non l’opinione di un libero cittadino come Beppe Grillo, che ha il diritto di dire quello che vuole sul suo blog personale.
Non è perdita di tempo, però noi non siamo capaci, perché noi abbiamo una Regione che è sempre in affanno, che è sempre in ritardo, è una Regione che oggi non riesce a rispondere ai problemi della gente. Veniamo qui in Consiglio a parlare di cosa? Di un’opinione espressa sul blog personale di un libero cittadino, quando la Regione è piena di ritardi e di problemi, e io ho il diritto di dire questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Blasi, mi hai chiesto di nuovo di parlare? Prego. All’emendamento arriviamo dopo. Ora siamo ancora in discussione generale.
Non ci sono altri iscritti a parlare. La parola al consigliere Bozzetti. Ma cos’altro si può aggiungere? Ormai è chiaro.
Speaker : BOZZETTI.
Grazie, Presidente.
Chiedo scusa perché non avevo visto che erano terminati gli interventi. Io sarò veramente abbastanza breve, e cercherò di valutare tutta quella che è la situazione. Devo dire che ultimamente il consigliere Amati è altamente attento a tutto ciò che riguarda la sfera del nuovo Governo su tutto ciò che vien detto, su tutto ciò che vien fatto. Personalmente sono anche abbastanza contento che un consigliere del Partito Democratico in Regione Puglia trovi finalmente un Governo che riesca a interloquire sicuramente anche con la Regione Puglia, visto che fino ad adesso non c’era mai stato, nonostante fosse del suo stesso partito.
Trovo abbastanza soddisfacente il fatto che per qualsiasi tipo di questione riguardi la Regione Puglia il consigliere Amati interpella e chiede l’intervento del Ministro Di Maio o del Ministro Lezzi. Probabilmente a breve lo chiederà anche magari per rifarsi il giardino, non lo so. Ma probabilmente ci attrezzeremo anche per questo. Finalmente cerchiamo di accontentare un po’ tutti, cerchiamo di accontentare anche voi.
Questo nasce sicuramente da un’esigenza, ovvero il fatto che prima c’era un Governo del Partito Democratico che non ascoltava neanche i suoi stessi eletti, oggi quel partito sostanzialmente non esiste più, quindi c’è la necessità di coprire quel buco cercando di trovare un’interlocuzione con qualcuno che ascolti anche le loro necessità, e noi siamo qui per questo: ascoltiamo le necessità di tutti i cittadini.
In realtà, la mozione oggi presentata poteva essere presentata da qualsiasi cittadino nei confronti dell’allora Presidente Renzi, perché magari potremmo definirla la fake news del famoso Jobs Act, potremmo definire una fake news la “Buona scuola”, che diceva di buono e poi solamente in Puglia ha portato migliaia e migliaia di docenti fuori dalla propria casa e dal proprio territorio, o probabilmente avremmo potuto definire fake news anche l’abolizione da parte del Partito Democratico dell’articolo 18 per la tutela dei lavoratori, però forse quella fake news non è, ma purtroppo è triste realtà.
Allora, giusto per rispondere a qualche domanda che è stata fatta, si diceva, e qualcuno si è offeso, che quella di oggi sarebbe stata una perdita di tempo e perché, allora, abbiamo emendato se era una perdita di tempo. Ebbene, l’ha spiegato prima la collega Laricchia, probabilmente non è stato compreso: è per rendere quella perdita di tempo magari un tempo non perso, ma recuperarlo e, quindi, rendere costruttiva questa discussione, perché comunque nell’ambito delle discussioni si può sempre riuscire ad arrivare a portare qualcosa a casa di buono per i cittadini e non magari per i titoli di giornali delle singole forze politiche.
Si diceva anche che noi siamo i complottisti, quelli delle scie chimiche. A me, permettetemi, quando mi è stata lanciata l’idea delle scie chimiche mi è subito balzato alla memoria un articolo che il Movimento 5 Stelle fece diversi anni fa. Probabilmente, anche gli stessi membri della maggioranza lo dimenticavano. Ad esempio, per la prima volta un’interrogazione sulle scie chimiche – anzi ben sei interrogazioni sulle scie chimiche – l’hanno portata proprio quelli del Partito democratico all’interno del Parlamento, già nel lontano 2003. Poi di nuovo nel 2003, nel 2006, nel 2008 e nel 2009, tutte interrogazioni sulle scie chimiche proprio del Partito democratico, proprio quello che ci viene a dire che noi siamo i complottisti.
Capite bene che le bugie hanno le gambe corte, fortunatamente. Probabilmente, se i Governi e i partiti classici storici oggi sono stati spazzati via dal Movimento 5 Stelle è semplicemente perché non hanno saputo governare. Altrimenti, probabilmente, oggi starebbero ancora tutti lì, se avessero fatto gli interessi dei cittadini. Se oggi quei partiti hanno al loro interno la maggior parte di indagati, corrotti o persino arrestati, probabilmente è questa la ragione che deve far pensare e deve far riflettere su una discussione all’interno del vostro partito, non certo del nostro, dove fortunatamente le discussioni si possono fare, a volte anche aspre, ma dal dialogo si riesce sempre a portare a casa i risultati per i cittadini, che è quello che noi chiediamo da mesi, se non da anni, attraverso delle mozioni che, come ben diceva il nostro collega Trevisi, sono ancora in giacenza da oltre un anno.
Mi riferisco, ad esempio, solo per citare quelle mie, ai problemi riguardo i malati di fibromialgia, di encefalomielite mialgica benigna, di sensibilità chimica multipla o problemi relativi all’istruzione, al 118. Questi sono gli argomenti che probabilmente interessano di più i pugliesi – ho terminato, Presidente – e non sicuramente queste chiacchiere da bar, che ormai il consigliere Amati ci ha insegnato essere pane per i suoi denti.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Mi vedo costretto a intervenire, perché me lo sarei risparmiato volentieri, da alcune affermazioni di contorno.
La prima è quella del consigliere Caroppo, che sostiene che io abbia detto qualche volta una cosa simile a quella detta da Grillo. Questa è una stupidaggine. Io non ho mai detto una cosa del genere e se Caroppo trova una dichiarazione del genere viene qua, me la fa vedere e ne riparliamo. Io non ho mai detto che la Xylella non esiste, non l’ho detto neanche tre anni fa, quando abbiamo cominciato l’istruttoria. Certo, detta dopo tre anni di questo periodo obiettivamente, lo riconosco, mi sembra un…
Neanche più Casili dice una cosa del genere. Quindi, mi rendo conto che adesso le situazioni si sono evolute e dovete avere un po’ di pazienza gli uni verso gli altri, perché le situazioni che evolvono, come tutte le istruttorie umane, danno risultati diversi. È chiaro che in questa fase di un intervento del genere ho verificato persino il Governo in carica giallo-verde non ha sentito il bisogno, tant’è che il Governo giallo-verde in carica è intervenuto immediatamente per dire che non condivideva l’affermazione del cittadino Grillo. Ora, che questa affermazione informi il reato di cui all’articolo 656 non lo so.
Peraltro, è un reato eventualmente commesso in un altro territorio, con competenza da parte di altre autorità e in tutta sincerità credo che questa discussione sulla qualificazione giuridica del fatto in Consiglio regionale sia abbastanza complicata, nel senso che voi volete assegnare al Presidente della Regione, che non è più pubblico ministero, la verifica della sussistenza degli elementi oggettivi e soggettivi del reato di cui all’articolo 656. Lo posso fare accademicamente, cioè lo posso fare per divertimento, per esercitazione universitaria, ma questa valutazione, rispetto ad un reato procedibile d’ufficio, non spetta al Presidente della Regione. Quindi, io posso certamente accogliere questa mozione, nel senso di stigmatizzare l’imprudenza politica di una dichiarazione del genere nel 2018. In questi termini io non ho assolutamente alcun problema perché, obiettivamente, mi sembra che dal punto di vista dell’imprudenza sia di tutta evidenza che si tratta della solita affermazione fatta così senza motivazione e questo credo che sia stato detto da tutti gli intervenuti. Tutti gli intervenuti hanno detto – lo dico io al vostro posto – “si tratta di una stupidaggine detta da Grillo, non gli date retta”.
Signori miei, la sintesi è evidente. L’hanno sentito tutti. Io penso che se tutto il Consiglio regionale è d’accordo sul fatto che si tratta di una stupidaggine detta senza ragione, senza motivo e senza fondamento, ci si possa accontentare di una bella mozione: se la volete scrivere la scrivete, se la volete dedurre dal dibattito è la stessa cosa, che in materie che non si conoscono bene è meglio evitare di dire delle stupidaggini. Soprattutto, però, consentitemi, in una terra che vive questo dramma, lo dico perché ho la possibilità di farlo vista l’attenzione che ho sempre avuto per ogni affermazione fatta dal Movimento 5 Stelle, in una terra che vive questo dramma, meno stupidaggini si dicono sulla Xylella, meglio è. Questo ve lo chiede il Presidente della Regione, ve lo chiedono gli agricoltori, ve lo chiedono tutte le persone che probabilmente sono in affanno nel rincorrere e nel combattere questo fenomeno, che non hanno bisogno di qualcuno che parli senza conoscere le cose di cui si occupa.
Questo è un fatto che in politica corrisponde ad un’etica: è morale non parlare di cose che non si capiscono. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Dobbiamo porre in votazione l’emendamento a firma dei colleghi Laricchia ed altri del Movimento 5 Stelle.
Consigliere Blasi, non c’è la prenotazione. Non so se ha sfilato la scheda. Prego, collega Blasi. Ha la parola.
Speaker : BLASI.
È sull’emendamento che volevo…
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : BLASI.
Volevo dire, parlo naturalmente a titolo personale, che rispetto all’emendamento presentato dai colleghi del Movimento 5 Stelle, se vogliono considerarlo, se lo considerano aggiuntivo rispetto alla mozione presentata nella sua seconda parte, cioè laddove sollecita il Consiglio regionale ad impegnare la Giunta a rimuovere tutti gli ostacoli affinché chi ha interesse e diritto possa usufruire degli stanziamenti relativamente alle vicende di cui stiamo parlando, io sono per votarlo, per quello che mi riguarda: aggiuntivo rispetto alla mozione, relativamente alla seconda parte dell’emendamento presentato.
Se invece intendono presentarlo, mantenerlo interamente e sostitutivo di un pezzo della mozione, è evidente che il mio voto sarà contrario, anche per evitare che si dica, votando contro questo emendamento, così com’è posto, che magari c’è una parte del Consiglio regionale che non vuole rimuovere gli ostacoli che impediscono l’arrivo e la distribuzione delle risorse a sostegno di chi ha subìto un danno relativamente alla calamità.
Naturalmente, molto a margine io non derubricherei le affermazioni di Beppe Grillo come una stupidaggine, Presidente, perché è un atteggiamento che oggi è su questo, ieri era su altro, domani sarà su altro ancora, un atteggiamento antiscientifico e negazionista, che domani potrebbe essere antidemocratico. Allora, questo diventa preoccupante, molto preoccupante.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola al collega Zinni.
Speaker : ZINNI.
Presidente, soltanto per una precisazione nei confronti del collega Bozzetti, che mi ha tirato in ballo.
Uno, dovrebbe informarsi meglio sulla geografia consiliare: io non appartengo al Gruppo del PD. Due, dovrebbe avere la pazienza di ascoltare meglio quello che viene detto: io non ho detto che c’è una forza politica in particolare che arruffa il pelo agli antiscientisti, ho detto che c’è un atteggiamento diffuso su questo e che alcune forze politiche hanno più di altre la capacità di farlo. C’è una grossa differenza, dal mio punto di vista.
Quindi, laddove sulle scie chimiche sia stato assunto un atteggiamento da chi si voglia antiscientifico, la mia riprovazione è nei confronti di chiunque, senza sconti per nessuno. Io sto dicendo una cosa completamente diversa da quella che il collega Bozzetti mi ha voluto mettere in bocca, e cioè che la politica dovrebbe occuparsi di tendere al meglio, di esaltare le conquiste anche scientifiche e di non denigrarle, e di non accarezzare gli istinti più beceri che la popolazione può nutrire in qualche momento storico, perché quando lo fa la politica, ben lungi dall’assolvere il suo compito, e secondo me tra i suoi compiti c’è anche un compito pedagogico, ma, ripeto, questo appartiene al mio modo di sentire, tradisce sé stessa, arruffando il pelo a chi già non ne ha bisogno.
Questo ho detto e questo vorrei che rimanesse agli atti del Consiglio, invitando il consigliere Bozzetti, se gli può interessare, ma se non gli interessa dormo lo stesso questa notte, la prossima volta ad attribuirmi esattamente quello che ho detto e non altro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al collega Zinni.
C’era il quesito che ha posto il collega Blasi ai proponenti l’emendamento, e cioè se il vostro emendamento sia integrativo o sia sostitutivo. Ebbene, la risposta al collega Blasi è che l’emendamento è sostitutivo.
Procediamo a mettere in votazione, con il sistema elettronico, l’emendamento proposto dalla Laricchia e altri del Movimento 5 Stelle.
Presenti 33, votanti 32, favorevoli 8, contrari 24, astenuti 1.
Non è approvato.
Adesso votiamo, invece, la mozione nella sua interezza e nella sua formulazione originaria. Si ponga ai voti.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 27, contrari 8, astenuti 0.
È approvata.
Passiamo all’esame della mozione urgente a firma Marmo, De Leonardis, Pellegrino, Gatta e altri, avente ad oggetto “Indizione di una Conferenza regionale sulla famiglia ed elaborazione di Piano regionale delle politiche familiari”.
La parola al collega De Leonardis. Poi al collega Damascelli, che ne ha fatto richiesta.
Speaker : DE LEONARDIS.
In attesa del collega Marmo, la illustro io. Questa mozione ha per oggetto l’indizione di una Conferenza regionale sulla famiglia ed elaborazione di un Piano regionale sulle politiche familiari”. Noi tutti sappiamo che in Puglia si è registrato un preoccupante calo delle nascite, con solo 7,6 nati su ogni mille abitanti. Questo contribuisce non solo all’invecchiamento della popolazione pugliese, ma anche ad un progressivo impoverimento economico, sociale e culturale della Regione, con enormi ricadute sulle finanze pubbliche. Al calo delle nascite si aggiunge l’esodo di migliaia di ragazzi pugliesi che ogni anno lasciano la Puglia per cercare un’occupazione stabile e dignitosa in altre regioni italiane o addirittura all’estero. Si stima che in soli quindici anni, dal 2002 al 2017, i giovani pugliesi, con età compresa fra 0 e 24 anni, siano diminuiti di circa 227.000 unità, mentre nei prossimi dieci anni si prevede un calo di altre 145.000 unità nella predetta fascia anagrafica. È chiaro, quindi, che il Forum delle Associazioni Familiari di Puglia chiede un intervento regionale a sostegno delle famiglie pugliesi attraverso la specifica adozione di misure a sostegno della natalità oltre che di serie azioni in contrasto al precariato giovanile e non.
Lo scorso 26 giugno 2018 il Forum delle Associazioni Familiari di Puglia, le sigle sindacali, le associazioni delle categorie produttive e quelle impegnate nel sociale hanno chiesto alla Regione Puglia l’organizzazione e l’indizione di una Conferenza regionale sulla famiglia ove discutere su queste problematiche e individuare gli interventi a sostegno della natalità delle famiglie, del benessere sociale, dell’occupazione lavorativa e professionale.
Per questo chiediamo che il Presidente della Regione e la Giunta regionale indicano in tempi rapidi la Conferenza regionale sulla famiglia aprendo un tavolo di discussione con il Forum delle Associazioni Familiari di Puglia, le sigle sindacali, le associazioni di categoria per individuare le misure necessarie a sostenere le famiglie pugliesi, per aumentare il tasso di natalità, migliorare l’occupazione lavorativa e professionale, nonché a contrastare in primis il precariato giovanile e non.
Invitiamo il Governo regionale a predisporre un Piano regionale per la famiglia che rispetti le istanze provenienti dal mondo associativo emerse nel corso dei suddetti incontri; che il Presidente della Giunta, anche tramite la Conferenza Stato-Regioni, chieda un intervento del Governo centrale al fine di predisporre misure specifiche a sostegno della natalità e delle famiglie italiane”.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola al Presidente Marmo.
Speaker : MARMO.
Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega De Leonardis per aver dato lettura dell’ordine del giorno che abbiamo condiviso con molti consiglieri di maggioranza e di minoranza.
Abbiamo ritenuto che fosse una mozione urgente, che fosse trasformata in una mozione urgente e in un impegno per il Presidente della Giunta, a raggiungere un obiettivo che tutti declamano, cioè la tutela della famiglia, la tutela della natalità, la verifica, appunto, di quanto la nostra Regione sia, insieme a pochissime altre, se non l’ultima sicuramente tra le ultime tre, per natalità.
Questo è un problema che deve preoccupare tutta la nostra comunità regionale, oltre che quella nazionale, perché significa regredire nelle forme più importanti del sostegno comunitario che una nazione può avere.
Rispetto a questi temi, è inutile ricordare, ma è opportuno farlo, che quasi sempre in tutte le campagne elettorali ognuno di noi si trova a firmare un documento o un manifesto per la famiglia e per tutti gli strumenti che possono essere utili affinché la famiglia possa essere sostenuta. Ma il giorno dopo, tutto ciò che si è firmato prima o che ci si è impegnati a sostenere, di fatto viene dimenticato.
Questo però non accade soltanto a noi nella nostra Regione, ma accade in tutti i consessi nazionali, da quello parlamentare a quello delle altre regioni: ovunque c’è la dichiarazione di principio che noi vogliamo tutelare la famiglia, che vogliamo tutelare la natalità, fare in modo che questa cresca, dopodiché, non accade mai niente.
Quello che desideriamo, quindi, Presidente è che con solerzia lei indìca un tavolo di confronto per mettere a punto un pacchetto di interventi a favore delle politiche per la famiglia e che questo poi venga suggellato in una Conferenza regionale che abbia come obiettivo questi elementi che abbiamo suggerito e che abbiamo solo sommariamente indicato in questa mozione, per fare in modo che veramente questa Regione si ponga come obiettivo un’inversione di tendenza non solo nella natalità, ma anche nella creazione di quel clima favorevole acché le famiglie crescano e crescano anche nel numero dei componenti. Per fare questo, Presidente, c’è bisogno di molta attenzione e di risorse nuove, di risorse fresche. Non servono incroci tra fondi comunitari, che vengono spesi o non spesi a seconda delle varie sezioni.
Io credo che bisognerebbe impegnarsi a fondo e chiediamo che il Presidente Emiliano e la Giunta, oltre le promesse che sono state comunque fatte come assicurazione alle associazioni che lo hanno interpellato e con cui ha avuto un’interlocuzione, così come tutti quanti noi, consiglieri regionali, abbiamo avuto la possibilità di interloquire, passino dalle parole ai fatti e alla predisposizione di un piano chiaro in favore della famiglia.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
La parola al collega Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
Grazie, Presidente.
Ritengo che sia un argomento importante e che debba essere centrale rispetto ad un’agenda politica di governo della nostra regione.
A spulciare nei bilanci della Regione Puglia, anche nelle precedenti leggi di stabilità, è molto complicato riuscire a trovare dei reali sostegni finanziari alle esigenze della famiglia, alle giovani coppie, alle politiche abitative che possono consentire alle giovani generazioni di poter sognare un tetto coniugale. Così come non si denotano politiche di contrasto alla desertificazione giovanile e all’esodo di tanti ragazzi, che abbandonano il nostro territorio per recarsi al nord o addirittura all’estero alla ricerca di opportunità che qui non trovano.
Ecco perché è forte e importante la proposta di istituire una Conferenza regionale per la famiglia e di farlo al più presto possibile, affinché la Regione, di concerto con le organizzazioni e le associazioni del territorio, con tutte le espressioni e con tutte le forze politiche, possa mettere su finalmente un programma di interventi strutturali per una fiscalità più equa e per un incentivo anche alla procreazione.
I dati parlano chiaro: negli ultimi quindici anni la nostra Regione ha perso 227.000 unità e per il futuro si prevede una riduzione di altri 145.000 bambini. Sappiamo che una regione senza bambini non consente di avere un futuro e una regione senza famiglia è una regione senza futuro. Ecco perché è fondamentale raccogliere la proposta della istituzione della Conferenza regionale per le famiglie e farlo al più presto possibile. A seguito di questo, devono nascere atti concreti, definitivi, importanti, strutturali, perché la famiglia è il primo modello di società naturale, è la cellula fondamentale della nostra società, e noi dobbiamo sostenerla e incentivarla.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola al collega Congedo.
Va bene, grazie.
Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Mi fa piacere che ci sia questo afflato, anche perché è in corso la predisposizione, già da quindici giorni, con la Presidente Lodovica Carli del Forum delle famiglie, è in corso – dicevo – la predisposizione della assemblea e della riunione di cui stiamo parlando.
L’attività di predisposizione della Conferenza sulla famiglia è un’attività nella quale io mi sono coinvolto personalmente. Ovviamente, un po’ come per altre materie, ci sarà da discutere su questioni epistemologiche. Una conferenza di questo livello apre tutta una serie di discussioni. Quindi, chiedo sin da oggi aiuto al Signore che ci metta nelle condizioni di discutere su questo argomento serissimo con quella capacità di immedesimarci nella società italiana, quale essa è non quale desidereremmo che fosse, tale da poter garantire a ciascun cittadino e a ciascuna cittadina la libertà di esprimersi e di vivere secondo la Costituzione della Repubblica, in modo tale che questa Conferenza non sia uno strumento di propaganda politica, ma sia un momento di riconciliazione, un po’ come per la Xylella, un po’ come per altre materie dove riconciliarsi chiamando le cose possibilmente con il nome che gli stessi cittadini ci danno è un compito della politica.
Certo, mi rendo conto che l’orologio va avanti e che, quindi, se non ho capito male, tra un paio d’anni ci sono le elezioni. Ma non è che voi potete pensare che, per esempio, la Regione fa il Piano dei rifiuti, comincia a utilizzare la legge sulla partecipazione, organizza la Conferenza sulla famiglia, fa il bilancio di metà mandato e che queste cose poi diventino delle interruzioni della nostra capacità di ricongiunzione con la società e diventino strumentalizzazioni politiche.
Occorre da parte nostra, come abbiamo fatto fino ad oggi, una particolare serietà, perché è lì, nel terreno delle cose da fare, che si riconoscono i progetti e il futuro della Regione. È lì che misureremo come funzionano le singole forze politiche, ammesso che ne esista ancora qualcuna dotata della capacità di tenere dentro di sé l’intero disegno della società, perché c’è il rischio che passi il modello per il quale ratione materiae all’interno delle medesime organizzazioni politiche o delle medesime maggioranze ci sono disegni completamente diversi che, però, in funzione delle competenze amministrative vengono resi compatibili dal fatto che non si interferisce e non si pretende una visione completa. Sulla questione della famiglia non è che possiamo parlare delle famiglie bianche occidentali di religione cristiana e possibilmente con uno schema fondato. È una cosa complessa. Lì ci dobbiamo misurare con la modernità e non solo con lo schieramento. È la cosa più semplice del mondo, ha detto il consigliere Marmo, il quale, ovviamente, sicuramente, darà un contributo fondamentale all’aumento della saggezza collettiva del popolo pugliese, da Andria, da Castel del Monte. Tutto questo è ovviamente molto più semplice che dai luoghi urbani dai quali provengo io, nei quali, obiettivamente, la realtà anche della famiglia, non solo di tutto il resto, spesso ci sorprende. Io che ho fatto il Sindaco per tanti anni di una città complicatissima…
Sono venuto di recente ad Andria proprio in un quartiere di questi. È una sfida molto, molto intrigante, importante, che io mi auguro di poter vivere assieme a voi con pienezza. Quindi, si comincia a parlare di questo argomento così importante che ovviamente è connesso ad un elemento che dal punto di vista storico mi preoccupa in modo particolare: quello della nostra incapacità di sperare attraverso la nascita di nuovi bambini.
Il problema di questo Paese è la fuga dall’Italia, non l’invasione dell’Italia. Stanno scappando via dall’Italia. Meno male che abbiamo avuto qualche milione di immigrati, altrimenti il nostro bilancio demografico sarebbe un disastro… Certo, non sono suo amico, sto constatando. Parlare della famiglia quindi richiederà lo sforzo di mettere da parte le legittime operazioni di marketing che si svolgono in altri settori. Mi raccomando perché come per la Xylella e per altre cose questa è una materia centrale. Quando parliamo di famiglia, parliamo ovviamente della quotidiana realtà dei nostri concittadini.
Auguro quindi buon lavoro al Consiglio, alla Giunta e a tutte le associazioni che parteciperanno a questa Conferenza della famiglia che quindi verrà votata, credo all’unanimità, se ho capito bene. Non avete paura di votare all’unanimità col Governo regionale? Perfetto, grazie molte. Buon lavoro.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene, grazie. Votiamo. Presenti 36, votanti 35, favorevoli 35, astenuti 1.
Il Consiglio approva.
È approvato.
Passiamo alla mozione “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza di cui all’articolo 1, comma 7 del decreto legislativo 30/12/1992, n. 502 (LEA)”.
La parola al collega Turco, che è uno dei due firmatari, oltre al collega Pellegrino.
Speaker : TURCO.
Grazie, Presidente. Naturalmente vorrei ricordare che questa mozione per me è importantissima, ma è importantissima per tutti i cittadini italiani, o quantomeno anche chi non è italiano, ma usufruisce delle garanzie della sanità nazionale, che è una delle migliori in assoluto a livello mondiale. Mi dispiace perché non mi dà la possibilità, questo impegno come Ufficio di Presidenza, di intervenire quotidianamente e periodicamente sulle affermazioni degli amici – vi posso dare degli amici? – perché mi sarebbe piaciuto esprimere il mio concetto per quanto riguarda la mozione Amati ed altri, tra cui c’era anche la mia firma.
Vorrei ricordare che la politica, caro Cristian, e ti invito ad ascoltarmi un attimo, perché sono d’accordo in toto con quanto affermato precedentemente dalla consigliera Franzoso, mai come in questa occasione vorrei copiare e ridire quello che ha detto Francesca, è bella perché è rappresentativa. Quando ci sarà la democrazia diretta, come amate voi, e non ci riuscirete mai perché siete i primi a non volerla, perché siete così aggrappati ad alcuni centri di potere che evitate ogni tanto di concretizzare poi nella realtà quello che la vostra teoria politica… Al netto di questo, vi ho chiesto scusa e vi ho dato la possibilità di affermare o meno se potevo intervenire. Cosa dice? Io sono diverso da lei, Capogruppo… Capogruppo, sono diverso, visto che si sostituisce sempre ai Capigruppo. La ringrazio. Lei sta dimostrando tutta la sua arroganza e impertinenza politica…
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Turco…
Speaker : TURCO.
Comunque, quando prenderete qualche città pugliese con i nostri voti…
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Turco…
Speaker : TURCO.
Bozzetti, quando vincerai a Brindisi potrai dire di essere amato e di aver fatto qualcosa per la tua società, per cui c’è una ricaduta elettorale…
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Turco…
Speaker : TURCO.
Sto solo scherzando. Sto solo scherzando.
Al netto di questo, quando vincerete nei vostri paesi dimostrerete di essere dei politici che hanno dato tutto…
Speaker : PRESIDENTE.
Per favore, collega Turco.
Speaker : TURCO.
Ora parliamo di cose serie e non parliamo di… Ora parliamo di cose serie. Dovete capire una volta tanto che esiste il voto di opinione e il voto sulla persona…
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Turco, per cortesia…
TURCO. Quello che voi avete è un voto di opinione. Scusi, Presidente. In America vincono i democratici quando si parla di welfare, vincono i repubblicani quando si parla di sicurezza. La sicurezza non è ammazzare gli immigrati. Quando vincerete...
Collega Turco, rientriamo nell’argomento.
Speaker : TURCO.
Bozzetti, quando vincerai a Brindisi potrai parlare. Siccome tu non ti dai da fare per la tua città, non vincerai mai.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Turco...
Speaker : TURCO.
Io e Francesca abbiamo sempre un Sindaco. È vero, Francesca? Ci alterniamo. Noi vinciamo sempre. Non ha capito niente. Non mi sto arrabbiando perché sono afono.
Non si arrabbiano mai loro. Sono apatici.
Ora mi fanno un altro post e domattina esco criminale.
Ora parliamo di questa mozione, al di là dello scherzo e dello sfottò. Parliamo di una mozione importante. Questa mozione impegna la Giunta, impegna il Presidente, ma impegna voi, impegna il Governo giallo, verde e rosso e color di rosa perché possa realizzare quello che c’è in questa mozione. Si parla di un fatto serio. Parlate tanto di LEA, quindi vorrei che la votaste. Vero, Cristian? Se qualcuno non intende che cosa sono i LEA, noi impegniamo il Presidente e la Giunta, per farla molto breve, a promuovere ogni azione per sollecitare il Governo e gli organi competenti a porre in essere tutte le iniziative ed i provvedimenti necessari perché le disposizioni contenute nell’articolo 64 del DPCM 12.01.2017 entrino in vigore, al fine dell’aggiornamento dei LEA e delle relative tariffe, ferme al 1999. Di questo si tratta. Sono aggiornate, ma non possono essere ancora messe in campo e realizzate. Questo è un effetto negativo sia sull’economia delle Regioni sia sui pazienti, perché non possono vedere l’efficacia dei LEA.
Le disposizioni contenute nel DPCM del 12 gennaio 2017 entrano in vigore dalla data di pubblicazione del decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, da adottarsi ai sensi dell’articolo 8, comma 5, del decreto legislativo del 30.12.1992, n. 502, per la definizione delle tariffe massime delle prestazioni previste dalle medesime disposizioni.
Capite quanto sia importantissimo intervenire su un problema molto importante.
Presidente Emiliano, mi stia ad ascoltare una volta tanto, visto che lei non ascolta mai. Non ascolta il Movimento 5 Stelle, non ascolta Borraccino, non ascolta me. Stavo scherzando. Stavo cercando di sdrammatizzare, perché altrimenti il Movimento 5 Stelle poi mi assale. Ho capito.
Noi la stiamo impegnando, Presidente, a promuovere questa azione per sollecitare il Governo e gli organi competenti a porre in essere tutte le iniziative ed i provvedimenti necessari, perché le disposizioni contenute nell’articolo 64 del DPCM del 12 gennaio 2017 entrino in vigore. È una questione importantissima. Se lei sarà cortese di sollecitare il Governo e di farcela avrà un grandissimo premio dalla comunità pugliese e non solo.
Bozzetti, quando vincerai a Brindisi, potremo poi parlare. Sto scherzando.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Votiamo la mozione per alzata di mano. Favorevoli? Contrari?
È approvata all’unanimità.
Mozione: “Inquinamento del torrente dell’Asso”. È del collega Abaterusso. Prego.
Speaker : ABATERUSSO.
Grazie, Presidente.
Nel territorio di Nardò, nelle contrade Paduli e Colucce, ad alcuni chilometri a nord dell’abitato, nei pressi della strada provinciale per Leverano, si verifica da molto tempo un probabile inquinamento ambientale ai danni delle acque sotterranee della salute pubblica. Tale probabile inquinamento delle acque sotterranee si realizza per immissione di reflui rivenienti da depurazione fognaria in cavità carsiche delle rocce, ossia le vore Colucce, Parlatano, Olivari, Manieri 1 e Manieri 2, nelle quali, trasportati dal torrente Asso, confluiscono i reflui prodotti dai depuratori fognari di Copertino, Nardò (zona industriale), Maglie consortile, Galatone, Neviano e Aradeo.
Nel torrente Asso confluiscono anche le acque piovane convogliate da numerosi canali naturali, raccolte dal grande bacino idrografico omonimo che parte dalle zone di Collepasso, Casarano, Cutrofiano e giunge per pendenza naturale nei luoghi fino a Nardò, attraversandone in periferia anche l’abitato. Anche le acque piovane trasportate dal torrente Asso e dai suoi affluenti confluiscono nel sistema carsico delle vore suddette site nella zona di Nardò e vanno a rimpinguare la falda idrica sotterranea.
Costituente fondamentale del bacino idrografico del torrente Asso è quello di non avere sfoci in mare ma soltanto all’interno delle vore suddette. Le acque della falda sono definite risorsa strategica del Salento nel Piano di tutela delle acque della Regione Puglia e costituiscono una riserva di acqua potabile protetta dalla legge in vigore che viene prelevata ed impiegata in usi civile, agricolo e industriale.
L’Acquedotto pugliese, gestore del servizio idrico per la Puglia, dispone di circa 120 pozzi sparsi nella provincia di Lecce, attraverso i quali viene attinta dalla falda acquifera sotterranea l’acqua che rappresenta, secondo la documentazione pubblica fornita dalla nostra Regione, il 97 per cento circa delle acque potabili fornite agli utenti della provincia di Lecce. L’Acquedotto pugliese è contemporaneamente anche il gestore unico del servizio di depurazione fognaria per la Regione Puglia.
In condizioni naturali, il torrente Asso dovrebbe ricevere solo ed esclusivamente acque di origine meteorica e di conseguenza dovrebbe rimanere in secca in assenza di precipitazioni piovose. Negli ultimi sessant’anni, gli afflussi di acque al torrente Asso sono nettamente aumentati, e grande parte di tali afflussi sono oggi rappresentati da acque di origine non meteorica provenienti da ben cinque impianti di depurazione fognaria, civili ed industriali, che scaricano all’interno del torrente un volume complessivo giornaliero di oltre mille metri cubi/ora di refluo fognario.
I reflui fognari suddetti, che contengono un rilevante carico batterico e molte sostanze chimiche con un significativo potenziale inquinante, giungono alla fine del percorso nel torrente Asso e attraverso le vore carsiche nelle acque sotterranee, concretizzando così un inquinamento diffuso dell’intera falda acquifera della zona intorno alle vore, e di conseguenza dei numerosi pozzi al servizio di aziende agricole ubicate intorno alle vore che attingono acque proprio da questa falda acquifera.
Le acque sotterranee sono caratterizzate da un lento movimento in direzione generalmente delle risorgive sparse lungo la costa ragione per cui è ragionevolmente ipotizzabile che il carico inquinante giunga fino alle marine di Torre Squillace e Sant’Isidoro, Frascone e Torre Inserraglio.
L’attuale sistema del trattamento e rilascio nell’ambiente delle acque reflue di origine fognaria per la provincia di Lecce appare complessivamente causa di inquinamento ambientale a carico delle acque sotterranee e del sottosuolo del Salento, con serio rischio per la salute pubblica. Lo scarico nel torrente Asso, nonostante la situazione reale anzi descritta, continua a non essere classificato come scarico nel sottosuolo ma scarico in corpo idrico superficiale non significativo. Il torrente Asso viene classificato come bacino idrografico con immissione nel Mar Ionio, presumibilmente per la presenza di un canale scolmatore che lo dovrebbe collegare al mare nei pressi di Lido dell’Ancora, a Sant’Isidoro, dove invece le acque dello scolmatore stesso non giungono mai a causa della pendenza in salita assunta dal canale in contrada La Grotta.
Tutto questo premesso, si chiede l’impegno alla Giunta regionale di porre in essere nei confronti di Acquedotto pugliese ogni intervento necessario a impedire il perpetrarsi dell’immissione illegale di scarichi di reflui di depurazione fognaria nelle falde acquifere attraverso le vore suddette nel territorio di Nardò e a realizzare in tempi brevi un nuovo piano di trattamento e recupero dei reflui fognari rispondente alla filosofia del riuso agricolo, civile e industriale, mediante la costruzione delle vasche di assorbimento, dette ecofiltri, dello stesso tipo di quelle previste nel piano proposto per la depurazione dei reflui fognari di Nardò e Porto Cesareo, con l’obbligo per tutti i depuratori che attualmente scaricano in Asso di realizzare nel proprio territorio un tale analogo progetto, al fine di scongiurare la prosecuzione dello scarico inquinante nel torrente Asso e nella falda.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Il Governo esprime parere favorevole all’approvazione e, ovviamente, la fa propria… Per la parte di competenza della Regione, è chiaro.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Giannini.
Speaker : GIANNINI, assessore ai trasporti e ai lavori pubblici.
Sinteticamente, sentendo la mozione sembra come se la Regione Puglia non abbia fatto nulla in tema di recupero di reflui da destinare all’irrigazione agricola, invece non è così. C’è stato un avviso pubblico, fatto dalla Regione, che ha raccolto le manifestazioni di interesse dei Comuni che volevano cimentarsi sul tema. Sono arrivate poche manifestazioni di interesse soprattutto dal Salento e dal Foggiano, quindi andrebbe sollecitato anche il territorio a sfruttare determinate opportunità che gli vengono messe a disposizione.
Le immissioni abusive nel torrente Asso, al di là del fatto che vengono monitorate le acque del torrente come quelle della falda sistematicamente sia dal servizio idrico integrato che dall’Acquedotto, sono di competenza di altre autorità. Non compete all’Acquedotto andare a individuare chi commette il reato di inquinamento della falda.
Va benissimo, concordo con lo spirito della mozione, anche se va puntualizzato che alcune cose contenute nella mozione stessa sono state già fatte. Noi abbiamo ridotto le procedure d’infrazione dell’Unione Europea da 36 a 3. Taviano, Porto Cesareo e Casamassima. Porto Cesareo e Casamassima sono in via di definizione. L’altro giorno abbiamo definito anche la questione relativa al Comune di Taviano.
Quindi, diciamo anche le cose estremamente positive che riusciamo a realizzare, oltre ad evidenziare quello che di più va fatto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Votiamo per alzata di mano. Favorevoli? Astenuti? Contrari?
È approvata all’unanimità.
Mozione sugli assegni di cura. Il primo firmatario è il collega Zullo.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
Questa mozione attiene a tutte le procedure di valutazione delle persone gravemente non autosufficienti per poter ottenere l’accesso agli assegni di cura.
Al nostro Gruppo sono pervenute diverse segnalazioni di non puntuale adempimento da parte dei distretti rispetto a quello che era prescritto dal bando. Nella mozione sono descritti questi non puntuali adempimenti. Primo: per esempio, anziché la valutazione essere fatta dalle unità multidisciplinari, è stata fatta dal singolo specialista. Oppure, anche chi avesse ottenuto la qualifica di persona gravemente non autosufficiente nell’anno precedente andava d’ufficio ricollocato rispetto alle scale. Questo non è stato fatto.
Per di più, esiste un altro problema, il problema della incoerenza tra il bando emanato e le linee guida nazionali del decreto per gli assegni di cura. Il decreto nazionale prevede che ci possa essere la compatibilità, quindi l’erogazione contemporanea sia dei buoni servizi che dell’assegno di cura, mentre il bando regionale non ha previsto questa aggiunta.
Noi cosa chiediamo? C’è un elenco di persone, che altrimenti si rivolgerebbero al giudice, che chiedono di essere viste dalle unità di valutazione multidisciplinare. Si fa una rivalutazione e si vede qual è, se effettivamente hanno diritto. Perché dico questo? Perché un conto è che la non autosufficienza grave venga vista dal singolo, che non vede tutte le componenti, che una disabilità grave, multipla, che prevede una presa in carico globale e permanente, ha in sé, deve essere vista da una unità di valutazione multidisciplinare che contiene in sé le diverse professionalità che guardano a una valutazione globale della persona.
Io credo che sia di alto grado di civiltà rispondere positivamente a questa mozione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Presidente Emiliano, prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
È chiaro che il riesame dei risultati delle visite dell’UVM ha una sua complessità procedurale che adesso su due piedi mi permetto di dire essere piuttosto insuperabile senza adottare i normali schemi di diritto amministrativo. Quindi, mi riferisco a eventuali constatazioni di errori da parte dello stesso ufficio, dello stesso collegio diciamo così, che poi determinano eventuali provvedimenti in autotutela, perché si tratta di giudizi tecnici sui quali l’organo di indirizzo politico, ovviamente, non ha possibilità di intervento diretto. Se, dunque, con riferimento alle singole posizioni delle persone che asseriscono essere state mal valutate, noi abbiamo degli elementi non necessariamente compiuti, ma dai quali si può dedurre la necessità di procedere ad un riesame tecnico noi possiamo indirizzare alle UVM competenti questi elementi oggettivi possibilmente che potrebbero indurre lo stesso collegio a riesaminare i loro giudizi, fermo restando che bisognerà verificare se i poteri delle UVM, una volta compilate le graduatorie, sono tuttora sopravvissuti all’espletamento della procedura. Voglio anche aggiungere, però, che è in corso la trattativa, chiamiamola così, con le associazioni per la redazione del nuovo bando.
Vi preciso da adesso che l’assessorato al bilancio già ci dice che i 69 milioni che quest’anno abbiamo speso per gli assegni di cura, quindi quasi tre volte il previsto, da 18 milioni siamo arrivati a 69, nel nuovo bilancio prevede una… Adopero questo termine che si adopera per le chiese: occorre una dedicazione del bilancio a questo scopo che va valutato, anche perché tutte queste somme ovviamente sono a detrimento del sistema di assistenza domiciliare delle disabilità gravi e gravissime che ovviamente in pendenza di questo sistema degli assegni di cura rischia di non poter mai decollare.
La Puglia è la regione italiana che ha speso di più in assegni di cura, e questa evidentemente è una decisione politica che va adottata con una riflessione approfondita da parte del Consiglio, che deve decidere se il sistema di sostegno alle famiglie, in questi casi deve avere esclusivamente natura di welfare, quindi attraverso integrazioni del reddito, sia pure finalizzate a migliorare la cura attraverso i caregiver dei pazienti, dei cittadini disabili gravi e gravissimi, oppure se questo processo deve subire una sanitarizzazione, cioè se si deve trasferire sulle ASL, in modo tale che esse con le stesse dotazioni finanziarie possano trovare il modo di dare il servizio necessario in questi casi non attraverso la semplice emissione di un assegno, ma attraverso la predisposizione di una… Tutte e due le cose insieme non si possono fare, questo è il punto chiave.
Aggiungo che abbiamo modificato la struttura del reddito di dignità anche in funzione del fatto che ci aspettiamo che il Governo gialloverde – non so come altro chiamarlo, quindi adopero i colori d’istituto, come si dice – istituisca il reddito di cittadinanza. Noi quindi abbiamo rideterminato la missione del reddito di dignità anche connettendolo alle vicende delle disabilità gravi e gravissime, consentendo eventualmente l’utilizzazione dell’assegno per l’impiego nelle famiglie meno abbienti, con riferimento alla cura dei propri familiari che sono afflitti da disabilità gravi e gravissime, proprio al fine di utilizzare i fondi del reddito di dignità regionale, quello della Regione Puglia che per quello che ci risulta è l’unico reddito di integrazione e inserimento che esista in Italia, che abbia una minima consistenza.
Voglio anche dire che oggi finalmente l’INPS ha comunicato di aver risolto i suoi problemi informatici che hanno bloccato l’erogazione di una parte di questi strumenti. Quindi, la rideterminazione del reddito di dignità con riferimento a queste specifiche esigenze sarà uno degli elementi che in sede di discussione del nuovo bilancio dovrà illustrare il cammino da percorrere.
Ripeto, quest’anno abbiamo impiegato una somma… Era necessario perché, per una serie di ragioni, il cambio di platea, l’allargamento enorme della platea, determinato dalla nuova legge, che poi assecondava una sentenza della Corte costituzionale, è stato talmente grande che non ci è parso di poter rispondere a questo cambio, a questo allargamento della platea dicendo che non c’erano soldi, e chi s’è visto s’è visto. Quindi, abbiamo fatto uno sforzo enorme quest’anno, e ciononostante il giudizio di parifica si presenta lusinghiero, al di là di alcune sciocchezze che ho letto oggi con riferimento alle consulenze. Non so da dove sia… Certo, mi rendo conto che scrivere sul giornale che il bilancio della Regione è il migliore d’Italia non si può scrivere, né si può dire che non ci sono problemi. Bisogna scrivere qualche cosa perché sennò l’occhio non va sull’articolo. Però, onestamente, nonostante questo investimento imprevisto che è stato realizzato sugli assegni di cura, il bilancio, che rendiconteremo tra breve, è perfettamente in ordine. Però, non sarà facile, il prossimo anno, ottenere lo stesso risultato senza una riflessione. Soprattutto rischiamo che la scelta fatta dalla precedente Amministrazione di privilegiare il meccanismo degli assegni di cura sul rafforzamento dell’assistenza domiciliare non è detto che sia la migliore delle scelte. Bisognerà pensarci su, e sono sicuro che il contributo che verrà dal Consiglio sarà importante.
Nel frattempo, sottoporrò alle ASL questi princìpi di erroneità delle valutazioni, in modo tale che, se ne ricorreranno i presupposti, queste persone possano essere rivalutate, sperando che ci siano i soldi. Non sono tanti: ho visto che l’elenco è di meno di venti persone, se ho capito, in tutta la regione o in provincia di Bari. Quindi, speriamo di avere la copertura per potere… Nel frattempo, dovremmo aver completato quasi totalmente tutti i pagamenti degli arretrati e anche la rata ultima, che è quella di luglio, perché da luglio in poi gli assegni di cura sono senza copertura di nuovo, quindi bisognerà fare il bando e ricominciare. Quindi, c’è anche un’urgenza enorme di procedere alla rimeditazione di questo sistema.
Devo dire che la maturità delle associazioni in materia di assegno di cura è tale che essi stessi si rendono conto che investire queste somme enormi in un meccanismo che poi non lascia traccia nel rinforzare la strumentazione dell’assistenza domiciliare potrebbe essere una scelta politicamente sbagliata. Era quella che ci siamo trovati a gestire. Abbiamo fatto fronte. Adesso bisognerà trovare un altro sistema.
Ho colto l’occasione per informarvi, perché questa è l’attualità più rilevante che oggi ho affrontato con la dottoressa Candela e con l’assessore Ruggeri, sulla quale ci intratterremo nei prossimi giorni, perché si tratta di prendere decisioni immediatamente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Collega Zullo.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
Presidente Emiliano, io la ringrazio di questa sensibilità e di questa apertura. Volevo specificare che non si tratta di soggetti valutati dall’unità di valutazione multidimensionale che deve rivedere i suoi giudizi; di soggetti valutati dal singolo specialista in difformità rispetto al bando, che vanno visti, così come prevede il bando. Questo volevo specificare.
Poi volevo dire che la mozione contiene anche dei suggerimenti per il futuro, nel senso che se viene dato un giudizio negativo non c’è un organo di appello di tipo amministrativo. Questo io penso che bisognerebbe prevederlo.
Per il resto, la ringrazio di questa sensibilità.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Presidente Emiliano? No. Benissimo.
Votiamo per alzata di mano. Favorevoli? Astenuti? Contrari?
È approvata all’unanimità.
L’ultima mozione è quella del collega Borraccino: “Trasferimento dei corsi di formazione di base dei volontari in ferma prefissata annuale da Taranto a La Maddalena”.
Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Grazie, Presidente.
Ovviamente, non è un tema di pertinenza della Giunta regionale o del Consiglio regionale, però si chiede al Presidente Emiliano, tanto per cambiare, lo si chiede sempre al Presidente di una Regione, di intervenire nei confronti del Governo nazionale rispetto all’ennesimo scippo che sta per perpetrarsi nei confronti della comunità tarantina.
Taranto ha il campus Mariscuola della Marina Militare che ogni anno addestra migliaia di ragazzi corsisti in ferma volontaria prolungata, e non soltanto, anche in altri ambiti della Marina. Diciamo che è un’eccellenza e rappresenta anche, per via della presenza di oltre mille di queste persone ogni anno sul nostro territorio anche un indubbio valore aggiunto al PIL, all’economia cittadina e della provincia. Basti pensare a quello che accade il giorno dei giuramenti ogni mese all’interno della nostra città e della nostra provincia per capire l’economia che si muove.
Scippare i corsi di VFP1 è stato calcolato che avrebbe un impatto notevole. Parliamo di molti milioni di euro che perderebbe ogni mese la nostra città e la nostra comunità. Già dal mese di settembre il Ministero della difesa ha deciso che i corsi di VFP1 per la categoria di nocchiere di porto e di manutentore di tecnico delle macchine saranno svolti a La Maddalena. Per questo motivo c’è una levata di scudi, ad esempio, delle associazioni degli albergatori, dei gestori dei B&B e dei ristoratori della città di Taranto.
Quindi, da questo punto di vista, questo rappresenta un indubbio impoverimento per la nostra città. Se questo poi lo uniamo anche ad alcune iniziative che potevano farsi e che non sono ancora state varate, penso a quello che da sempre il Consiglio regionale e anche il Presidente Emiliano ha detto di voler attuare a Taranto, penso all’avvio dell’aeroporto per voli civili passeggeri, per non parlare, per stare su un tema caldissimo di queste ore, al varo della ZES jonica, che rischia di non partire nei tempi previsti, quindi accumulando un ritardo rispetto alla zona economica speciale invece che si farà sulla dorsale adriatica, penso che su questo tema l’intero Consiglio regionale, non soltanto la comunità tarantina, ma l’intero Consiglio regionale della Puglia debba votare questa mozione e chiedere al Presidente Emiliano di intervenire su questo tema, che è un tema molto caldo, molto rischioso per la perdita di PIL di economia, di sviluppo e quindi anche di occupazione e di benessere nella città di Taranto e quindi anche indirettamente nella nostra Regione.
Pertanto, chiedo che sia approvata questa mozione che ho presentato recentemente, la settimana scorsa, quando ci sono state le prime avvisaglie e che ringrazio la Conferenza dei Capigruppo per aver consentito di superare tantissime altre mozioni, circa una sessantina di mozioni, e di poterla discutere. Io auspico di poterla votare tutti quanti insieme in questo Consiglio regionale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Il Governo è favorevole.
Mettiamo ai voti la mozione per alzata di mano. Favorevoli? Astenuti? Contrari?
È approvata all’unanimità.
Il Consiglio è sciolto. Grazie.