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C.r. Puglia 04.09.18
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Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi consiglieri, procediamo al primo dovere, un minuto di raccoglimento per i sedici braccianti morti nell’incidente stradale nel foggiano. Credo che non ci sia bisogno di aggiungere molti altri argomenti a tutto quello che è stato scritto, visto e che ognuno di noi ha vissuto in maniera lacerante.
Bene, grazie. Buongiorno a tutti, ben ritrovati. Approfitto anche per inviare, a nome vostro, un saluto affettuoso al consigliere Beppe Turco, che sta vivendo in ospedale un momento non proprio brillante. Gli facciamo, ovviamente, i nostri migliori auguri di pronta guarigione e speriamo di poterlo vedere al più presto qui fra noi.
Diamo per approvato il processo verbale della seduta precedente.
Hanno chiesto congedo Turco, Franzoso e Abaterusso.
Sono pervenute risposte scritte alle interrogazioni di Bozzetti, Trevisi, Trevisi e Gatta.
Il Governo ha deciso di impugnare la legge n. 22, la concessione in comodato d’uso di immobili regionali, e la n. 27 relativa alla questione degli obblighi vaccinali. Invece ha deciso di non impugnare la legge n. 29 (Norme in materia di politica dei servizi e politiche attive del lavoro) e di impugnare, invece, la legge regionale n. 28 relativa alle disposizioni per lo smaltimento degli animali da allevamento.
Sono state assegnate alle rispettive Commissioni, alla III la proposta di legge a firma del consigliere Borraccino “Norme per l’utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private” e il parere della deliberazione della Giunta n. 1145.
Alla IV Commissione la proposta di legge a firma dei consiglieri Gatta, Marmo e Damascelli “Modifiche alla legge n. 11”; proposta di legge a firma dei consiglieri Pellegrino, Zinni e Turco “Disposizioni per il turismo equestre”; richiesta parere deliberazione Giunta n. 1445 e n. 1452.
Alla VII Commissione è stato assegnato il rilascio del parere consultivo per quanto riguarda i fenomeni della criminalità organizzata in Puglia.
Sono state, inoltre, presentate interrogazioni: Laricchia “Commissione locale per il paesaggio del Comune di Giovinazzo”; Marmo, Gatta “Mancanza personale medico nei punti di primo intervento”; Marmo “Utilizzo della casa natale di Bartolo Longo”; Bozzetti “Procedimento di espropriazione per utilità nell’area dell’ex Riforma di Carovigno”; Gatta “Personale interinale ARIF”.
Mozione Borraccino: “Misure con la dipendenza da internet e dai videogiochi”.
Ordine del giorno. Come concordato nella Conferenza dei Presidenti, oggi discuteremo delle mozioni.
Approfitto, per la presenza in Aula del Presidente Michele Emiliano, nell’attesa che arrivino gli altri assessori competenti. e cominciamo dal punto n. 3), mozione Zullo.
Prego, consigliere.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
Colleghi consiglieri, questa mozione nasce da un problema reale che vive il nostro Paese, inteso come stato Italia, nel settore della sanità. Noi sappiamo che nel servizio sanitario nazionale, per poter accedere al lavoro per i medici e le altre figure professionali sanitarie laureati, c’è bisogno della specializzazione. Accade, però, che in un caso solamente si può lavorare senza specializzazione ed è proprio il caso dell’accesso alla figura primariale. Cioè, è possibile diventare primari anche senza specializzazione, purché si abbia lavorato per dieci anni nella disciplina. Per tutto il resto, dalla 97 è prevista la specializzazione. Però, questo servizio sanitario nazionale vive una carenza di medici specialisti, carenza di medici specialisti su cui si sta interrogando tutto il mondo parlamentare, ma anche gli ordini dei medici e anche gli ordini delle altre figure professionali laureate del mondo della sanità. Tant’è che c’è anche qualche Regione che dice “prendiamoli senza specializzazione”, ma la Federazione nazionale degli ordini dei medici ha detto “no, non possiamo mettere negli ospedali medici specialisti di serie A e medici non specialisti di serie B”.
L’altro tema che è ridondante nei discorsi della politica è il ritorno dei cervelli. Accade, Presidente Emiliano e assessore alla sanità Emiliano, che molti giovani, figli nostri, vivono in Inghilterra, in Svizzera e in altri stati esteri dove lavorano da anni senza specializzazione, perché in quegli stati si può lavorare anche nelle strutture pubbliche senza specializzazione. Allora noi diciamo: perché non favorire il rientro di questi giovani chiedendo al Governo con questa mozione di implementare un percorso per il quale se giovani medici, psicologi, biologi o chimici hanno lavorato per un numero di anni corrispondente al numero di anni per i quali è prevista la specializzazione e possono fare un esame di specializzazione, un’integrazione di esami teorici, eccetera? Perché non specializzarli e favorire il rientro in Italia e rispondere anche a questa carenza di medici specialisti? Ovviamente, laddove ci sono anche dei medici italiani che lavorano da anni nella sanità e che possono anche accedere a questo tipo di percorso, ovviamente sono da favorire solo loro, non c’è un discorso limitato a quei giovani che lavorano all’estero.
Questo è il tema della mozione. Ovviamente, la competenza è dello Stato, non è una nostra competenza. La nostra è solo una proposta, una proposizione rivolta al Parlamento e al Governo nazionale affinché possa valutare questa nostra proposta.
Io voglio ringraziare tutti i Capigruppo che hanno sottoscritto, nell’insieme e nell’interezza del Consiglio regionale, questa mozione. Io spero che possa essere approvata, perché l’argomento è all’attenzione del Parlamento e del Governo nazionale proprio in questi giorni, quindi è probabile che dalla Puglia parta una proposta che possa anche dare un suggerimento a chi deciderà a livello nazionale. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola al Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Innanzitutto, volevo ringraziare il consigliere Zullo per l’interessante stimolo che offre al principale dei problemi della sanità italiana del futuro. Per una serie di errori di programmazione legati anche a delle regole che penalizzano in modo particolare gli atenei del Sud, ma questa è una conseguenza di questi errori di programmazione ulteriormente negativa, in tutto il Paese abbiamo una prospettiva denunciata da tutti gli organi e da tutti gli ordini dei medici, di grave carenza di medici, e in particolare di medici con specializzazione che oggi, come lo stesso consigliere Zullo ha detto, appare sostanzialmente indispensabile per l’accesso ad una serie di ruoli che ovviamente implicano necessariamente la specializzazione del professionista. È questa la ragione dell’accordo unico in Italia che la Regione Puglia ha stipulato con le Università di Bari e di Foggia, del valore di 45 milioni di euro nel decennio che serve a evitare ciò che purtroppo è accaduto l’anno scorso, e cioè che nella competizione tra i due atenei, competizione inevitabile a normativa vigente, si finisca per perdere, com’è accaduto l’anno scorso, quindici scuole di specializzazione per mancanza dei parametri previsti dalla legge, come d’altra parte noi non riusciamo a far iscrivere nelle nostre facoltà tutti i pugliesi, o anche i cittadini italiani che fanno richiesta di iscrizione nelle università pugliesi, perché le università pugliesi hanno un organico accademico limitato che non consente l’iscrizione di un numero di studenti che vada oltre determinati numeri. Tutto questo sistema sembra fatto a posta per favorire le università del nord, ma qui siamo andati oltre, perché il nord quando intende favorirsi danneggia il Paese. Questo ormai è assolutamente chiaro. Quindi, è andata a finire nel modo in cui viene definito nella interrogazione e si arriva all’assurdo di dover approfittare di alcuni escamotage, come il fatto che per il primariato non sia indispensabile la specializzazione. Però, certo, bisognerebbe anche poi capire nei team di lavoro cosa accade se il vice o il sottoposto è specializzato nella materia e il capo no. Questo, evidentemente, può provocare problemi estremamente gravi. Il Governo, e in particolare io nella funzione di titolare della delega, ritiene di poter far propria la mozione e quindi di portare senza dubbio la questione nella Conferenza Stato-Regioni al Ministro della sanità. Se lo riterrete, ma io penso che sicuramente il vostro consenso non mancherà, di coinvolgere le due università nel richiedere una rimodulazione del numero chiuso sia delle iscrizioni, sia delle scuole di specializzazione in modo tale da poter comunque contare nel futuro su un numero non dico sufficiente, perché questo sarà difficile, ma almeno più elevato di professionisti che possano, peraltro, evitare un altro problema grave, quando i nostri medici pugliesi si specializzano fuori: quando si specializzano fuori, normalmente, nove su dieci rimangono fuori perché è la loro storia professionale, un po’ come la storia universitaria. C’è un doppio meccanismo: sia l’università che la scuola di specializzazione, se sono fuori dalla sede di residenza abituale, finiscono per cambiare le abitudini di vita delle persone per ovvie motivazioni e quindi allontanare moltissimi medici che sono poi quelli di cui si parla nella mozione e che potrebbero essere recuperati.
Noi proveremo a dar senso alla mozione e a non lasciarla solo sulla carta, e quindi la facciamo nostra.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente.
Procediamo al voto. Penso che si possa votare per alzata di mano. Chi è d’accordo con la mozione? Chi si astiene? Chi è contrario?
È approvata.
È arrivato l’assessore Giannini, quindi possiamo passare alla prima, dando la parola alla collega Laricchia. Mi permetto di suggerirle, considerato il tecnicismo della mozione, di riassumerla in maniera abbastanza rapida. Noi l’abbiamo letta.
Prego, collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
Grazie, Presidente.
Con questa mozione noi chiediamo al Governo e alla Giunta Emiliano di provare a fare un po’ di giustizia, ma soprattutto a dimostrare un po’ di tutela e cura delle risorse dei pugliesi mettendo in campo tutte le azioni possibili, quindi le verifiche dell’Avvocatura e quant’altro, per cercare di evitare il pagamento della restante parcella, quello che, appunto, è dovuto ancora ai progettisti, e magari cercare anche di rientrare rispetto a quello già erogato.
Parlo dei progettisti della nuova sede del Consiglio regionale perché l’aumento di costi enorme della nuova sede del Consiglio regionale ha evidentemente una giustificazione proprio nella carenza progettuale. Dunque, risulta un po’ fastidioso per i pugliesi sapere non solo di aver dovuto attendere tanti anni – quindici anni – per la realizzazione di quell’opera, non solo di aver dovuto assistere a un aumento sproporzionato dei costi, ma addirittura di dover pagare, come se nulla fosse, quanti probabilmente hanno un loro ruolo in questo ritardo e in questo aumento dei costi.
In particolare, noi ci siamo mossi – come sapete – da indagini che sono partite già da settembre 2017 e che hanno utilizzato carte, informazioni, dati che ci sono stati dati dalle Sezioni regionali, in particolare dalla Sezione lavori pubblici. Tutto quello che abbiamo detto risulta dalle loro carte.
In particolare, sappiamo tutti dell’aumento dei tempi. La gara viene aggiudicata nel 2003, la gara di progettazione. Sette anni dopo viene aggiudicata la gara di appalto. Il 21 marzo 2012 iniziano i lavori, che si sarebbero dovuti concludere, stando al contratto di appalto, a marzo del 2014, quindi due anni dopo. Oggi ancora i lavori non risultano ultimati. Infatti, siamo ancora in questa sede.
Dalla data di aggiudicazione della progettazione ad oggi sono passati, quindi, oltre quindici anni. Il tempo previsto per i lavori – come vi ho già detto in premessa – era di 729 giorni (circa due anni), ma il tempo trascorso dalla data di inizio dei lavori ad oggi è molto più di due anni, sono 2310 giorni. Io parlo lentamente sperando che il Presidente riesca a finire la telefonata, che sono certa sia di lavoro, non lo metto in dubbio, però è importante perché ho come l’impressione che alcune informazioni probabilmente gli possano essere date da noi, da un’operazione di approfondimento che abbiamo fatto e che lui spesso ha auspicato che l’opposizione o anche la sua stessa maggioranza facesse. Quindi, ripeto, se i lavori iniziano il 21 marzo 2012 e si sarebbero dovuti concludere due anni dopo, in realtà togliendo questi 729 giorni come da contratto possiamo calcolare questi 1.581 giorni di ritardo che esulano dai giorni di contratto.
Dal 2003 al 2010, infatti, sono venute fuori delle varianti di progetto, dal 2012 ad oggi cinque varianti in corso d’opera, e se andiamo a vedere dal 2012 ad oggi ogni variante si porta dietro dei giorni di proroga. Quattro proroghe delle prime quattro varianti hanno portato 315 giorni di proroga. Se a quei 2.000 giorni andiamo a togliere i 730 giorni del tempo contrattuale previsto e i 315 giorni di proroga, ci rimangono 1.265 giorni. Anche se, per assurdo, la proroga concessa per la quinta variante fosse stata di dieci mesi, di 300 giorni, rimarrebbero 1.000 giorni di sospensione lavori assolutamente ingiustificabili.
Ma purtroppo ad aumentare non è stato solo il tempo, sono aumentati anche i costi. Nel 2003 l’importo dei lavori, agli esiti della gara di progettazione, era di 39,5 milioni di euro. Dopodiché, sono subentrate quelle varianti progettuali, quindi gli stessi progettisti che avevano valutato la loro opera per un importo di 39.500.000 euro sentono l’esigenza di effettuare delle varianti e aumenta l’importo del valore di 27 milioni di euro, arrivando a 67 milioni. Dopodiché, con le cinque varianti in corso d’opera, quindi dal 2012 ad oggi, aumenta l’importo dei lavori ancora di 27 milioni di euro, che ovviamente con il ribasso d’asta del 41 per cento diventano semplicemente di 16 milioni. Ma stiamo parlando, comunque, di un’opera che triplica il suo valore. Questo incremento probabilmente è unico in Italia.
L’entità dei lavori ad oggi, quindi, è di quei 95 milioni che abbiamo detto. Ora voglio fare chiarezza, perché sulla complessità dei costi, delle varianti, di tutte le pratiche e i valori che concorrono poi a determinare un valore, su questa complessità dei meccanismi della macchina amministrativa e degli appalti si è inserita una risposta da parte dei dirigenti che sicuramente ha voluto creare confusione, o se non ha voluto farlo l’ha fatto in qualche modo. Infatti, noi abbiamo parlato di un valore dell’opera di 95 milioni, ma è ovvio che con il ribasso d’asta l’importo si è ridotto a 56 milioni, e questo l’abbiamo detto dal primo momento, senza aspettare la lezioncina degli uffici. L’abbiamo detto dal primo momento.
A questi 56 milioni, però, come gli stessi uffici ci hanno detto con delle note protocollate in risposta alle nostre domande, vanno aggiunti i costi per spese varie, progettazione, tasse, per altri 30 milioni, arrivando così a un costo effettivo di 87 milioni. Di conseguenza, la correzione giunta dagli uffici (non è 95 milioni, è 87 milioni) era già contenuta nelle nostre slide e in tutte le nostre affermazioni. A parte che si tratta di una correzione davvero risibile, ridicola, che non tranquillizza certamente i pugliesi che sono partiti da un’opera che sarebbe dovuta valere 39 milioni, e a un certo punto arriva a valere 95 milioni. Voi lo specificate, 87 milioni, anche se fosse voglio dire non è questo scarto a tranquillizzare i pugliesi. Ma in ogni caso, noi stiamo parlando del valore dell’opera che rimane di 95 milioni. Il costo effettivo delle casse è di 87 milioni, ma questo lo avevamo detto anche noi. Alcune varianti che hanno fatto lievitare i costi, vi risparmio le varianti progettuali, anche perché in qualche modo le varianti progettuali dal 2003 al 2010 non riguardano esattamente questa amministrazione, sarebbero da analizzare anche queste, tant’è che le abbiamo inserite nella nostra mozione, le abbiamo inserite anche nell’esposto fatto alla Corte dei conti, alla Procura e all’ANAC, perché è ovvio che si tratta di varianti che devono intervenire per rendere il progetto probabilmente più realizzabile. Le varianti, invece, sicuramente interessanti sono quelle dal 2012 ad oggi, perché sono le cinque varianti in corso d’opera. L’ultima è avvenuta adesso. Scusate. Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
La quinta è avvenuta recentemente, lo sappiamo.
Speaker : LARICCHIA.
Esatto. La quinta è avvenuta recentemente. Sicuramente avete potuto sentire i dettagli con cui l’abbiamo affrontata. Quello più importante è il principio stabilito dall’articolo 1 della legge 241 del 90, ovvero che l’attività amministrativa persegue fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità e di efficacia e aggiunge che anche i soggetti privati preposti all’esercizio di attività amministrative assicurano il rispetto dei principi di cui al comma 1, con un livello di garanzia non inferiore a quelle a cui sono tenute le pubbliche amministrazioni. In sostanza, ci sta dicendo che qualunque azione della macchina amministrativa dell’attività amministrativa deve preoccuparsi di seguire i criteri di efficacia e di economicità ed è proprio con questi criteri, seguendo queste premesse, che noi abbiamo voluto affrontare le varianti di costi intervenute in questa variante in corso d’opera. Siamo stati, penso, abbastanza chiari.
È diventata un po’ di dominio nazionale la questione delle plafoniere. Noi abbiamo cercato preventivi di plafoniere con le stesse identiche prestazioni illuminotecniche. Sarebbero dovute costare 150 euro e invece non si spiega perché la Regione sceglie quelle che costano 753 euro, che poi per più di mille plafoniere fa un costo esorbitante. Ci siamo chiesti anche perché le pareti mobili a un certo punto, la sostituzione delle pareti mobili attrezzate con pareti mobili semplici comporta un aumento del prezzo invece che una diminuzione, dato che si sta rendendo, sottraendo la comunità di un bene, di un oggetto più prezioso più pregiato con un altro che certamente lo è di meno.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Laricchia.
Speaker : LARICCHIA.
E ancora...
Speaker : PRESIDENTE.
Sempre in nome delle regole. Toccano cinque minuti. Sono dodici minuti che stai parlando.
Speaker : LARICCHIA.
Va bene. Vado alla conclusione.
Speaker : PRESIDENTE.
Noi abbiamo letto tutto.
Speaker : LARICCHIA.
Benissimo.
Speaker : PRESIDENTE.
Andiamo al dunque.
Speaker : LARICCHIA.
Chiudo dicendo che le responsabilità politiche sono evidenti e sono sicuramente sia della Giunta di centrodestra, guidata da Fitto, che era Presidente nel 2003, all’epoca della gara di progettazione, a cui poi sono seguite sentenze, condanne, eccetera, sia della Giunta Vendola, responsabile e comunque in carica nel momento in cui intervenivano tutte le varianti progettuali e anche, in qualche modo, della Giunta Emiliano che governa questa Regione durante la quinta variante, la più costosa. Ma la Giunta Emiliano ha una possibilità che ormai non hanno più le Giunte precedenti, quella di Fitto e quella di Vendola, ed è quella di iniziare non solo a fare chiarezza, ma soprattutto cercare di recuperare quelle risorse che per troppo tempo sono state spese in maniera assolutamente ignobile, senza che ancora noi abbiamo potuto vedere la realizzazione di quell’opera.
Per questo noi chiediamo di intervenire non, ovviamente, sull’aumento dei costi delle varianti, perché in qualche modo lì c’è un verbale di concordamento del prezzo, quindi non si può intervenire, a meno che lo facciano quelle persone, quegli enti che abbiamo interpellato noi (Procura, Corte dei conti, ANAC, eccetera), ma si può intervenire sui progettisti almeno. Ricordiamo che al variare, all’aumento dei costi dell’opera, del valore dell’opera aumenta sia l’importo sia la parcella dei progettisti, che ad oggi è di circa 11 milioni di euro, stando a quanto ci ha detto la Sezione dei lavori pubblici, sia ovviamente l’impresa che esegue i lavori.
Per questo motivo, almeno su quello in cui possiamo intervenire, ritengo che noi dobbiamo intervenire, perché è sotto gli occhi di tutti lo scandalo del ritardo e dell’aumento dei prezzi. È qualcosa che non si è, forse, mai visto in Italia, un incremento di questa natura. Quindi, interveniamo finché siamo in tempo e facciamolo subito. Già oggi è troppo tardi, ma facciamolo almeno oggi.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Giannini.
Speaker : GIANNINI, assessore ai trasporti e ai lavori pubblici.
Grazie, Presidente.
Credo che la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle faccia un po’ di confusione. Per questo, da questo punto di vista, sul piano tecnico, io deposito in Presidenza una nota che l’Ufficio ha inviato al Presidente Emiliano, all’assessore ai lavori pubblici e, per conoscenza, allo stesso Presidente del Consiglio, in modo che dalla lettura della stessa si possa avere una ricostruzione puntuale e corretta di tutto quello che è avvenuto. Mi limiterò a fare alcune considerazioni in maniera sintetica, perché credo che l’interesse alla verifica e al controllo che la spesa pubblica sia stata impegnata in maniera trasparente e corretta appartenga a tutti e che nessuno abbia il primato di essere il difensore civico in tutte le situazioni e in tutte le circostanze. Preme anche a noi verificare se c’è stato sperpero di danaro pubblico. Non ci pare questa, però, la circostanza in cui questa cosa è avvenuta.
Do un dato di partenza. Per costruire edifici residenziali di tipo medio ed economico il costo è di 338 euro al metro quadro, noi nella costruzione dell’edificio che ospiterà la nuova sede del Consiglio regionale spenderemo 320,90 euro a metro quadro, meno di quanto costa costruire un edificio di edilizia residenziale pubblica. Per costruire edifici direzionali in Italia si spendono 571 euro al metro quadro, noi spenderemo 320,90 euro a metro quadro. La Regione Lombardia ha speso 450 milioni per la costruzione della nuova sede regionale, il Piemonte 250, l’Emilia-Romagna 200, la Puglia 57 milioni.
Non è corretto impostare la questione così come è stato fatto. Le spese di progettazione non c’entrano nulla con l’appalto. L’appalto era di circa 40 milioni ed è lievitato di 17 milioni. Non si può dire che il valore complessivo dell’opera è di 95 milioni e poi, invece, scopriamo che per realizzare quell’intervento si spendono 57 milioni. È una contraddizione in termini insanabile, collega Laricchia. Qualsiasi tentativo di arrampicata sugli specchi lei voglia compiere non riuscirà a dimostrare il contrario. Del resto, ha detto poco fa di aver presentato un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica: aspettiamo che facciano luce su questa dilapidazione di risorse pubbliche di cui si è resa responsabile la Regione. Il garantismo vale anche in queste circostanze.
Sul piano giuridico, lei dovrebbe saperlo perché so che frequenta l’università di ingegneria, dovrebbe sapere che non si può, nel corso dell’esecuzione del contratto interrompere la propria prestazione che è quella di pagare i progettisti, se non ci sono delle circostanze specifiche e se non si esegue una procedura specifica nel corso della quale si chiede il conto delle contestazioni. Secondo l’ufficio, le contestazioni che sono state mosse non sono assolutamente fondate, sono come spesso accade, fuorvianti e tendenziose. Vediamo che cosa ci dice la Corte dei conti: tenga conto che non può aggiungere le spese della progettazione, perché l’appalto è per l’esecuzione delle opere; il resto riguarda altre vicende estranee al contratto in corso. E poi c’è il collaudo, e poi c’è il direttore dei lavori, e poi c’è il RUP, che sono tutti soggetti che rispondono della corretta esecuzione dell’opera e del corretto impiego delle risorse pubbliche.
Quindi, il giudizio, pur condividendo lo spirito che l’ha animata, nel senso che io sono con lei quando va a verificare e a controllare se effettivamente la cosa è stata fatta bene o no. Dove divergiamo? Divergiamo nel punto in cui lei fa prevalere la teoria e la cultura del sospetto e io faccio prevalere invece la cultura e la teoria delle cose concrete, delle cose oggettive. Qui non abbiamo dati che ci mettono nella condizione di adottare il provvedimento di sospensione dell’erogazione dei compensi agli ingegneri, quindi il parere del Governo è assolutamente negativo, nell’attesa che Corte dei conti e Procura della Repubblica dicano che cosa trovano nelle carte, e se ci sono delle irregolarità, delle illiceità, dei danni erariali, i responsabili saranno senz’altro chiamati a rispondere.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo ai consiglieri di prendere posto perché dobbiamo votare, lo dico per l’ennesima volta: riunioni, a conclusione del Consiglio. È opportuno stare in Aula.
C’è Marmo. Prego, collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Ho chiesto di parlare, Presidente, perché lei ha chiamato il voto e quindi desideravo dire apertamente, dichiarare apertamente il mio voto contrario rispetto a questa mozione presentata dai colleghi Cinque Stelle, perché condivido gli argomenti utilizzati dall’assessore Giannini in risposta all’arringa contenuta in una mozione di cinque o sei pagine.
Credo che la mozione stessa sia tardiva nel momento in cui, visto che lo abbiamo appreso non solo dai giornali, ma anche dai presentatori, è stato richiesto un intervento della Procura della Repubblica e della Corte dei conti. Credo che in quella situazione non possiamo che attenerci a quello che sarà il giudizio di questi organi esterni ed estranei all’Amministrazione regionale.
Io credo che la risposta sia stata di buon senso, al di là del fatto che l’opera sia stata avviata dal Governo Fitto del quale all’epoca facevo parte e che chi ha dovuto pagare ha pagato nel momento in cui la giustizia è intervenuta, senza inficiare la validità del contratto e dell’opera.
Rispetto a questo, al fatto che ognuno si erge a giudice del mondo intero in qualunque momento degli accadimenti storici, io dico che questo è abbastanza insopportabile e per questo dichiaro apertamente il mio voto contrario a questa mozione, perché credo che sia artificiosa, speciosa, provocatoria, nel momento in cui si attendono, visto che sono stati chiamati in causa, organismi altri e diversi da questa pubblica amministrazione.
Sarebbe oltremodo ridicolo che un Consiglio regionale si attenesse alle semplici spiegazioni di una parte, di un Gruppo e intervenisse a gamba tesa in un procedimento amministrativo dove altri sono responsabili non solo penalmente, ma anche contabilmente. Quindi, è assolutamente improponibile un ordine del giorno che ci chieda e che ci dica “blocchiamo ora”, “revochiamo ora”. Io credo che non sia assolutamente possibile ma proprio dal punto di vista dell’abicì non della politica, ma dell’Amministrazione.
Credo che questa mozione questa mozione vada respinta in toto, proprio perché ci affidiamo ad organi altri e diversi da questa assise che ha altro compito, altra funzione, e non quella di intervenire in un procedimento amministrativo di cui altri sono responsabili, e non il Consiglio regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente, colleghi, io intervengo per dichiarazione di voto. Un po’ mi ha anticipato il collega Marmo. Anche noi voteremo contro questa mozione, per le stesse ragioni che ha dettato e ha enunciato il collega che mi ha preceduto.
Quello che ci auguriamo, assessore Giannini, Presidente Emiliano, è che questi lavori arrivino al termine. È chiaro. È chiaro, Presidente. Noi ci auguriamo che questi lavori arrivino al termine e che si valuti il rapporto costo-beneficio del portare a termine quei lavori. Non dimentichiamo che una serie di fitti vengono pagati per tenere insieme la struttura ente Regione e che se si portano a termine quei lavori veramente il rapporto costo-beneficio virerà a 360 gradi verso la decisione di continuare nei lavori, di portarli a termine. Poi, se gli organi interessati della Procura della Repubblica, della Procura della Corte dei conti accerteranno delle responsabilità in capo a qualcuno o a qualcun altro, quelle persone saranno chiamate a dare le proprie spiegazioni.
Per cui, il nostro voto è di contrarietà ed è un voto di stimolo, di stimolo a portare a termine quei lavori e a fare in modo che già noi che sediamo nei banchi in questa legislatura possiamo sedere all’interno di quella struttura che ci sembra molto più strutturata, molto ben più strutturata rispetto alle strutturazioni che oggi ci occupano.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Laricchia, per una breve replica.
Speaker : LARICCHIA.
Per una dichiarazione di voto di dieci minuti, come il Regolamento mi concede.
Voglio semplicemente correggere alcuni dati che l’assessore Giannini – come ho sentito altrove – ha detto qui in Aula. Voglio credere che il vostro voto, che avete anticipato, contrario sia sinceramente dovuto a una difficoltà tecnica rilevata nella nostra mozione e non, invece, come qualche malpensante potrebbe ritenere, legato al fatto che magari i legami con le Giunte precedenti, a parte noi, più o meno li avete tutti quanti.
Intanto a noi risultano diversi valori di prezzo al metro quadro. Per esempio, nell’ipotesi n. 1, parlo di una ipotesi, l’ipotesi in cui i lavori contrattualizzati alla data odierna, al netto del ribasso d’asta, come dichiarato dalla Sezione dei lavori pubblici, quindi prendendo questa ipotesi dei lavori al netto del ribasso d’asta, 56 milioni diviso 25.175 metri quadri (superficie convenzionale) fanno 2235,65 euro al metro quadro, che poi sarebbero con i 97.000 al metro cubo 575 euro al metro cubo. Ci sarebbe anche una seconda ipotesi in cui il costo totale dell’opera, come dichiarato dalla Sezione dei lavori pubblici, quindi non al netto, arriverebbe ai 3.400.891.
Ma non è su queste cifre che adesso voglio soffermarmi bensì, visto che questi tre esempi – perché, noi cosa abbiamo detto? Che sono stati tre esempi che abbiamo analizzato – non vi hanno convinto, adesso vi voglio parlare di altri sette articoli che abbiamo trovato lì e che sono stati oggetto, anch’essi, di un aumento dei costi, altri sette nuovi, che forse vi sono sfuggiti. Prima di tutto i cavi elettrici. Questa variante è stata giudicata necessaria per andare a migliorare l’efficientamento energetico, perché si andava incontro a minori consumi di energia, e invece cosa abbiamo trovato? I cavi elettrici principali avrebbero dovuto quindi diminuire, invece sono addirittura aumentati in un’enorme quantità di 19,6 chilometri, con un maggior costo di 290.739 euro. Ebbene, in un edificio costituito da due corpi lunghi circa 100 metri ciascuno e con soli dieci livelli di piano come si fanno a infilare 19,6 chilometri di cavi principali?
Quello che interessa, comunque, è ovviamente qui evidenziare il paradosso: con la quinta variante, da una parte, si spendono milioni e milioni di euro per l’efficientamento energetico, per ridurre quindi i consumi, e dall’altra si è causato l’enorme maggior costo di 290.739 euro solo con riguardo a tre tipi di cavi elettrici qui esaminati.
Ma c’è dell’altro. A un certo punto tre trasformatori elettrici da 1.000 kilovolt ampere vengono sostituiti a 1.250 kilovolt ampere. Anche qui il paradosso: mentre, da una parte, le cinque varianti spendono milioni per l’efficientamento energetico e minori consumi, con il solito metodo in realtà, dall’altra, si vanno a inserire nuovi trasformatori di potenza elettrica aumentata addirittura del 25 per cento. Ciò sempre con il solito metodo ricorrente: viene eliminato un trasformatore che costa 13.000 euro per sostituirlo con un altro trasformatore che costa 22.726 euro, cioè quasi il doppio, pur avendo solo il 25 per cento di potenza in più. È un costo in più per la collettività, di 26.500 euro.
E ancora, il gruppo elettrogeno. Anche qui ci si aspettava in qualche modo un gruppo elettrogeno più piccolo, invece un gruppo elettrogeno più potente del 20-25 per cento rispetto a quello del progetto iniziale, viene in qualche modo con l’enorme aumento del costo di 108.000 euro, un costo in più di 108.000 euro, perché il costo passa da 119.000 euro a 228.000, cioè si è quasi raddoppiato. Ancora: noi infatti andremo ovviamente a integrare il nostro esposto con i canali zincati per l’alloggiamento dei cavi elettrici. C’è, anche in questo caso, un’enorme, impensabile quantità in più di 17,72 chilometri – chilometri – di canali zincati, con un aumento del costo di 271.000 euro.
Quanto ai quadri elettrici di piano tipo, con la quinta variante sono stati eliminati tutti i quadri elettrici di piano tipo previsti dal progetto iniziale, che prevedevano un prezzo medio ciascuno di 6.000 euro, per essere sostituiti con quadri elettrici di piano tipo ciascuno del prezzo di circa 16.000 euro. Quindi, i prezzi triplicati, che presuppongono…
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Laricchia, non è corretto nemmeno rispetto ai colleghi che vorranno discutere le loro mozioni, non è possibile.
Speaker : LARICCHIA.
Chiudo davvero. Come vede, Presidente, io chiudo, quando dico che chiudo, chiudo.
Speaker : PRESIDENTE.
Poi i chilometri li andremo a controllare, ma adesso vediamo…
Speaker : LARICCHIA.
Un approfondimento tecnico. La carenza progettuale, oltre che l’illegittimità delle varianti approvate dalla Direzione lavori – sto leggendo l’ultima parte della mozione perché quello che noi abbiamo proposto è possibile dal punto di vista giuridico –: sul punto giova ricordare che l’obbligazione del progettista rientra ai fini della responsabilità fra quelle di risultato, in quanto tra i doveri del professionista rientra quello di redigere un progetto conforme oltre che alle regole tecniche anche alle norme giuridiche che disciplinano le modalità di edificazione su un dato territorio, in modo tale da non compromettere il conseguimento del titolo edilizio che abilita l’esecuzione dell’opera con la conseguenza che gli errori di progettazione costituiscono inadempimento caratterizzato da colpa grave, sicché il committente può rifiutare di corrispondere il compenso, avvalendosi dell’eccezione di inadempimento di cui all’articolo 1460 del codice civile, sentenze n. 1208 del 1996 e n. 2257 del 2007. In tema di contratto d’opera per la redazione di un progetto edilizio, il progettista deve assicurare la conformità del medesimo alla normativa vigente e individuare in termini corretti la procedura amministrativa da utilizzare così da assicurare la preventiva soluzione dei problemi che precedono e condizionano la realizzazione dell’opera richiesta dal committente. Analogamente, con riferimento alla direzione lavori, costituisce inadempimento l’omissione delle attività di sorveglianza delle operazioni per conto del committente. Secondo una giurisprudenza ormai consolidata, l’alta sorveglianza in cui si concreta l’attività del professionista, pur non richiedendo la presenza continua e giornaliera sul cantiere nel compimento di operazioni di natura elementare comporta un’obbligazione di mezzi consistente nel controllo da effettuarsi non con la dirigenza ordinaria, ma con la dirigenza…
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Laricchia, adesso non capisco questa tua prepotenza.
Speaker : LARICCHIA.
Questo per dire che se vogliamo fare i giuristi…
Speaker : PRESIDENTE.
Mi stai costringendo a toglierti la parola.
Speaker : LARICCHIA.
…anche noi lo sappiamo fare. Ma quello che voi state dicendo è che a un certo punto se io o noi realizziamo una casa e ci accorgiamo che il progettista ha sbagliato voi state dicendo “adesso paghiamolo e poi si pensa”.
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo capito il tuo punto di vista.
Speaker : LARICCHIA.
Magari la giustizia ci dirà come e quando avere un risarcimento. Invece, avete la possibilità in questo momento di salvaguardare queste risorse dei pugliesi e io vi prego di farlo.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Passiamo al voto. Votiamo con il sistema elettronico considerata la delicatezza della questione. Ovviamente, il parere del Governo è contrario.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 8, contrari 25.
Non è approvata.
Passiamo alla mozione numero 3.
La parola al collega Marmo.
Speaker : MARMO.
Grazie, Presidente. È la mozione numero 2.
Presidente, io ho presentato, insieme agli altri colleghi del Gruppo, questa mozione il giorno 18 luglio chiedendo che venisse discussa con urgenza. Per galantomismo abbiamo anticipato quella della collega Laricchia, che veniva dopo. Lo abbiamo fatto con… Dopo il 18 luglio sappiamo tutti quello che è successo e dovremmo tutti quanti noi avere un momento di riflessione sulle 43 vittime del ponte crollato a Genova. La mozione che sto introducendo è una mozione che si riferisce soprattutto alla sicurezza stradale e, guarda caso, anche in quel caso la questione della sicurezza stradale era stata trascurata.
Le questioni che sottopongo con questa mozione sono due aspetti precisi. Uno riguarda la ex Statale 16bis, che con il federalismo stradale è stata spezzettata tra le varie Province, che rappresenta una delle arterie più pericolose dell’Italia meridionale – così è calcolata la pericolosità di quella strada – per il numero di incidenti, anche mortali, che sono individuati dall’AREM, dall’Agenzia regionale per la mobilità, con dati fino al 2016. Oltre il 70 per cento di incidenti sono su quell’arteria, anche mortali.
Per cui su questo tema, Presidente Emiliano, noi abbiamo ritenuto di dover sollevare l’attenzione del Governo regionale, soprattutto nella interlocuzione con il Governo centrale, perché vi è la necessità assoluta di mettere in sicurezza quella strada, che è l’unica, peraltro, che conduce al Salento, quindi per raggiungere Brindisi e per raggiungere Lecce, che è sovraccarica di traffico, soprattutto, ma non soltanto, nel periodo estivo. Le code che durano ore nel tratto tra Monopoli, Cozze e Bari sono inenarrabili, sono note a tutti. Sappiamo che nel Piano regionale dei trasporti è prevista una bretella, che ora l’assessore Giannini mi ha consegnato individuando un errore che avevo riportato nella mozione, cioè che non si trattasse di una bretella che partisse da Molfetta a Cozze, ma da Bitonto a Cozze. Va bene lo stesso. L’importante è che ci sia un impegno fattivo, ma veramente pesante dal punto di vista degli investimenti. Anche il Patto per il Sud, l’altra tranche del Patto per la Puglia, noi dovremmo cercare di mobilitare quelle risorse su progetti strategici e su grandi opere che possano eliminare problemi di pericolo nella circolazione in Puglia e favorire e accompagnare quel trend di sviluppo del turismo che oggi vede la Puglia come una delle mete più ambite. Questa è la prima questione che sottoponiamo come impegno al Governo regionale.
L’altra questione, che è ancora più pesante dal punto di vista degli investimenti, è quella autostrada interrotta, che si interrompe a Taranto e che a metà strada tra Taranto e Bari avrebbe dovuto avere una direzione che andasse verso il Salento, quindi l’Autostrada del Salento. Rispetto a questo, signor Presidente, le faccio vedere due elaborati, che sono stati pubblicati purtroppo all’indomani dei fatti gravi di Genova, che ci fanno vedere come il Sud intero, e cioè Molise, Puglia, Basilicata e Calabria, sia assolutamente escluso da grandi opere e da manutenzioni dell’ANAS. Come si può vedere da questo, Presidente, l’autostrada si ferma a Bari, al massimo arriva a Taranto, e in tutto il resto della Puglia non c’è più niente. Quindi, è un’immagine della nazione che fa vedere come la Puglia sia assolutamente negletta e bistrattata rispetto a un’antica programmazione che ha favorito tutto l’asse tirrenico invece di quello adriatico.
Quest’altra cartina, invece, che riguarda le manutenzioni e gli investimenti dell’ANAS in Italia, riporta che tutti gli investimenti dell’ANAS sono nel Centro-Nord, tranne le estreme regioni a nord, ed è escluso totalmente il Sud, il Molise, la Puglia, la Basilicata e la Calabria. Quindi, abbiamo una situazione veramente drammatica, che vede la necessità, come si suol dire, di prendere il toro per le corna per affrontare queste questioni a livello centrale con il Governo nazionale, che oggi si vuole occupare non solo degli squilibri territoriali, ma anche della sicurezza delle strade, per cui questo riteniamo sia il momento giusto per porre in essere un’azione fondamentale e importante per riequilibrare le infrastrutturazioni del Sud rispetto alle infrastrutturazioni del Nord.
Le dico questo, Presidente, è un dato di partenza essenziale. Se domani vogliamo parlare di autonomia, e so che lei se ne vuole occupare, tant’è vero che ha avviato già il procedimento di autonomia senza aprire un dibattito in Consiglio regionale, ma lo ha fatto con una delibera di Giunta, prima di parlare di autonomia, noi dobbiamo parlare del fatto che le infrastrutture devono essere alla pari, quelle del sud rispetto a quelle del nord. Altrimenti, altro che autonomia, sarebbe un’autonomia della povertà rispetto alla ricchezza.
E allora, su questo tema, su queste due questioni che io pongo all’attenzione del Consiglio regionale, sperando che il Governo le condivida e decida di fare un’azione pesante a livello centrale anche presso la Conferenza Stato-Regioni, perché possa certificare e trascrivere ciò che serve alla Puglia come grandi infrastrutture. Per questo chiediamo l’impegno del Presidente Emiliano e di tutto il Governo regionale per risolvere questi due grandi problemi della nostra Regione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Congedo.
Speaker : CONGEDO.
Grazie, Presidente.
In maniera molto sintetica, per esprimere apprezzamento per la mozione e ringraziare i colleghi Marmo, Gatta, Damascelli e Franzoso per averla prodotta, perché sollevano un problema, quello del deficit infrastrutturale in una parte della Puglia, nel grande contesto del deficit strutturale del Mezzogiorno rispetto ad altre regioni del nord.
Il fatto che i proponenti non siano salentini (nessuno dei quattro sottoscrittori) leva anche ogni dubbio circa la possibile rivendicazione meramente campanilistica, ma dimostra come consiglieri anche non della provincia di Lecce, guardino alla loro funzione di Consiglio regionale ad ampio spettro, cioè non si limitano al proprio giardino, ma guardano alla Regione e al suo interno.
Devo dire che il rischio è quello di assuefarsi un po’ a un deficit che ha colpito, che è sotto gli occhi di tutti, la provincia di Lecce e la provincia di Brindisi in particolar modo, che vivono una situazione di marginalità geografica per la conformazione della nostra regione, alla quale si somma una questione di marginalità di carattere infrastrutturale. Credo che l’alta velocità che si ferma a Bari, oltre all’autostrada, come ricordava il collega Marmo, e un cattivo equilibrio tra i voli che atterrano in un aeroporto piuttosto che in un altro, sono la dimostrazione di questo deficit.
Io credo che ciascuno dei consiglieri salentini – per salentini intendo provenienti dalla provincia di Lecce e dalla provincia di Brindisi – venendo qui in Regione e tornando alle proprie case non abbiano ringraziato il Signore ogni volta del fatto che il viaggio si sia concluso positivamente, perché le posso assicurare che è veramente rischioso ormai per l’aumento di traffico che colpisce quell’arteria percorrere quella strada, soprattutto nei mesi estivi, che sono i mesi in cui vengono svolte delle opere di manutenzione del manto stradale. File, incolonnamenti e deviazioni rendono la strada pericolosissima. Per cui al primo punto c’è quello della sicurezza stradale, perché i dati sono stati ricordati in maniera approfondita dal collega Marmo, ai quali si aggiunge la necessità di collegare l’intera regione con un pezzo della regione che oggi soffre questo deficit strutturale.
Per cui esprimo fin da subito non solo apprezzamento per la mozione dei colleghi, ma preannuncio, ovviamente, il voto favorevole e convinto alla mozione.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano, prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Non nascondo che questa mozione mi ha fatto ritornare alla memoria un sogno che avevo da Sindaco di Bari, onestamente, perché dovete immaginare che questa è la mossa strategica fondamentale della viabilità pugliese, perché da un lato libera il nord e il sud dal tratto stradale credo più trafficato d’Italia, se non mi ricordo male, che è la 16-bis all’altezza di Bari, e libera Bari da questo aggravio e consente la trasformazione dell’attuale area di sedime della 16 in una strada comunale sostanzialmente, che consenta un ulteriore alleggerimento del traffico cittadino.
Il traffico di Bari per una serie di opere infrastrutturali che sono state effettuate dalle varie Amministrazioni, perché in Puglia bisogna riconoscere, al di là delle contrapposizioni, che l’asse nord-sud fatto dall’Amministrazione Di Cagno Abbrescia si è poi collegato al ponte che ha realizzato la mia Amministrazione e questo evidentemente ha poi sollevato la città di Bari, assieme a moltissimi altri interventi, da un carico che consente oggi di dire che la circolazione stradale interna della città di Bari è probabilmente persino più agevole di quella di molte città. Ora non voglio fare nessun riferimento ad Andria, ma ovviamente è inutile dire che, ogni volta che si arriva ad Andria, la situazione è particolarmente complicata.
Naturalmente, questo è un progetto che implica una forte volontà politica nazionale. Si tratta, finalmente, di dotare il Salento di una infrastruttura di carattere autostradale. Valuteremo poi di che natura, di che dimensione giuridica parliamo, se, come qualcuno vagheggia, realizzare l’operazione – insomma, non è proprio un momento felice per la Società Autostrade – con un project financing con Società Autostrade o se, viceversa, si debba intervenire con finanziamento pubblico puro, in capo all’ANAS, dritto per dritto, con una sostanziale rivoluzione che incide non solo sui tempi di percorrenza, che è il minimo, ma anche, in generale, sulla sicurezza.
Devo essere sincero: quella era una strada micidiale fino a pochi anni fa. Adesso c’è una riduzione fortissima dei sinistri, però i tempi di percorrenza sono ancora molto complessi e, soprattutto, i nostri sogni di gloria, un po’ come per la depurazione delle acque e il sistema fognario, i sogni di gloria delle Regioni si fanno con le infrastrutture. È chiaro che c’è la super extra banda larga, e la stiamo facendo. È chiaro che dobbiamo depurare le acque, e lo stiamo facendo. Ieri siamo stati additati all’attenzione di tutta l’Italia – spero che i giornalisti se ne siano resi conto – come una delle regioni che ha il sistema di depurazione delle acque, certo, non perfetto, perché non è che abbiamo tutti i depuratori perfetti, però è uno dei migliori d’Italia. Questo è un lavoro oscuro che viene fatto. Come oscuro sarà il lavoro che ci impegneremo a fare, spero tutti, in ossequio e in accoglimento alla sostanza della mozione presentata dal consigliere Marmo e, se ho capito bene, sostenuta, credo, da gran parte degli assetti del Consiglio regionale.
Questo, però, non si deve trasformare in una illusione. Non è che da domani andremo a dire ai cittadini che stiamo per fare l’autostrada Bari-Lecce, però sarà interessante, con il Ministro del sud, con il Ministro Toninelli... Vedo che sulla revoca delle autorizzazioni alla società Autostrade c’è un ripensamento, anche perché purtroppo il diritto è una brutta bestia. È una brutta bestia, il diritto. Io ho passato tutta l’estate a spiegare – lo dico anche per rilassare un po’ il clima della precedente mozione – che cos’è l’autotutela, cioè come è possibile che un atto illegittimo non possa essere revocato mancando l’interesse attuale all’annullamento dell’atto. Mi riferisco, ovviamente, al contratto dell’Ilva. D’altra parte, quanto è complicato far saltare contratti pubblici e convenzioni senza avere degli atti che dimostrino in maniera inequivocabile l’inadempimento. Del resto, non si tratta di disdire un contratto d’affitto o un contratto privato, significa far saltare una prestazione pubblica, con una serie di conseguenze, anche di fronte alla Corte dei Conti, che laddove il Consiglio regionale dovesse dare un indirizzo sbagliato ai dirigenti e i dirigenti dovessero rispettarlo, perché questa è materia dei dirigenti… Chiariamo questo. Non è che io posso dire a un dirigente “apri la procedura di autotutela e revoca l’atto”. Io posso sollecitare questa ipotesi, posso sollecitare una richiesta di contestazione di un inadempimento, ma poi la decisione finale spetta al dirigente che ha adottato l’atto. Questo sta scritto nelle nuove norme del diritto amministrativo ed era anche la prassi precedente all’entrata in vigore di queste norme.
Insomma, in questa vicenda io penso che una unità di azione tra la maggioranza attuale della Regione Puglia e le minoranze potrebbe essere molto importante. Parlo anche agli esponenti della Lega Nord. È chiaro che un investimento di questo livello in una regione del Sud che è la più avanzata del Mezzogiorno, che sta dimostrando da molti anni di essere capace di spendere bene il danaro pubblico… Sinceramente è stata molto utile la precedente mozione, perché io non sapevo che siamo riusciti a fare un palazzo della Regione che costa 57 milioni di euro a confronto dei 450 della Regione Lombardia. Certo, loro se lo possono permettere e chissà che cosa hanno combinato. Però, riuscire a fare un’opera del genere nel susseguirsi delle Amministrazioni e mantenendo un criterio di buona gestione è una cosa che è coerente con la nostra storia. Forse la nostra storia adesso ha bisogno di una forte azione politica di sollecitazione al completamento di un disegno, anche in questo mi viene in mente l’asse nord-sud e il Ponte Adriatico. È chiaro che quello era il completamento del Piano Quaroni, lo aspettavamo da 60 anni e alla fine l’abbiamo fatto, ma questo completamento qualcuno lo dovrà fare.
Siccome per motivi che ho più volte chiarito, anche nei miei interventi pubblici, il programma di governo della Regione Puglia attuale ha una sua casuale, perché è venuto prima, compatibilità, probabilmente maggiore con il contratto di governo attuale del Governo nazionale, rispetto persino ai Governi precedenti, come si vede stiamo cercando di collaborare lealmente in tutte le materie dove il Governo ci sta chiedendo collaborazione.
Ieri abbiamo fatto una riunione importantissima sul caporalato, abbiamo ottenuto una cosa che io ho considerato politicamente rilevantissima, cioè il Ministro Di Maio ha detto che la legge sul caporalato è una legge ben fatta e che lui intende dare attuazione a questa legge, e che però ovviamente serve molto altro e noi siamo pronti a collaborare con lui. Quella è una legge fatta dal Ministro Martina e voluta da altre maggioranze.
Se noi usciamo dal caricarci reciprocamente a testa bassa, e proviamo a procurarci le occasioni di sviluppo del territorio, io non voglio dire che dobbiamo abbandonare la nostra militanza, dico però che questa militanza è strumentale rispetto ai fini della nostra comunità. Naturalmente, è molto difficile, questo lo so. Quando io dico che bisogna in questa nuova fase politica navigare nell’interesse dei cittadini, e quindi badando alle cose da fare, quindi partendo dai programmi comuni, credo di poter dire che questo elemento potrebbe far parte di qualunque programma, di qualunque coalizione dovesse succedere a questa. Io mi auguro di succedere a me stesso, come ho detto ieri, ma vedremo. È un augurio che faccio non tanto nel mio interesse, ma per continuità amministrativa. Devo essere sincero, l’interesse personale è un lavoro abbastanza complicato, quindi avere qualcun altro che lo fa al tuo posto è sempre un grande motivo di sollievo, però nella sostanza questa è un’opera titanica, però è una questione politicamente titanica, quindi va affrontata con quello spirito. Io ci sto, se mi permettete, a parità di ruolo, nel senso che la mia capacità di pressione non è diversa dalla vostra, non è diversa da quella che faremo sui parlamentari, però dobbiamo fare sul serio.
Per esempio, potrei immediatamente convocare, se voi lo ritenete, una riunione con tutti i parlamentari e i Ministri competenti al ramo per presentare le ipotesi progettuali che, sia pure embrionali, sono state realizzate. Questa cosa io la faccio subito. Torniamo al discorso: se mi mandate avanti, poi voi sapete che io faccio sul serio. Se uno mi dice “occupati dell’Ilva”, io mi occupo dell’Ilva. Se uno mi dice “occupati della TAP”, io mi occupo della TAP. Se uno mi dice “fai il referendum sulle trivelle”, io lo faccio fino in fondo. Non è che voi mi dite una cosa e io poi me la gioco diversamente. Io ci vado dritto, a camion, come sempre. Se some nel film “I soliti ignoti” non “mi rimanete da solo”, perché questa cosa è sgradevole, perché io mi sento parte di un tutto, non mi sento rappresentante di una parte, mi sento rappresentante di una Regione, io penso che noi possiamo fare un buon lavoro. È chiaro che questo impegno d’onore passa dalla mozione, ma passa anche dal sentimento di ciascuno di noi.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Mi pare che il parere del Governo sia nettamente favorevole. Dichiarazione di voto, collega Laricchia?
Prego.
Speaker : LARICCHIA.
Volevo solo correggere una cosa. Noi stiamo realizzando il palazzo del Consiglio regionale, non dell’intera regione, che ha ovviamente altre sedi in via Gentile, in Corso Sonnino, a Modugno, eccetera.
Speaker : PRESIDENTE.
Chi è favorevole alla mozione Marmo? Facciamo per alzata di mano e facciamo prima. Chi è contrario? Chi si astiene?
È approvata all’unanimità.
Quarta mozione, sempre Marmo, tariffe Alitalia.
Speaker : MARMO.
Anche su questa mozione, signor Presidente e colleghi consiglieri, sarò ancora più breve, perché la mozione rappresenta immediatamente e plasticamente quale sia la condizione dei cittadini pugliesi che vogliono recarsi al nord. Ho preso ad esempio il volo Bari-Milano, Bari-Linate, che viene a costare oltre 400 euro. Se si tiene conto che molte offerte, date naturalmente in anticipo, per gli Stati Uniti o per altre nazioni fuori dal continente europeo, il costo Bari-Milano costa quanto un’andata a New York o a Boston.
Il tema è semplicissimo, anche se quando è uscita la mozione, che naturalmente è stata pubblicizzata da un nostro comunicato, ho avuto messaggi di alcuni amici che mi dicevano: “Guarda che ti stai sbagliando. Se tu prenoti il volo per Milano, anche con Alitalia, tre mesi prima, quattro mesi prima, lo troverai a 30-40 euro”. Io su questo, lo dico prima, e rispondo all’amico che mi ha fatto l’osservazione, sono d’accordo. Nei voli che sono [...] vanno sempre oltre le 350-400 euro, credo che sia un fatto indegno come trattamento di un popolo, come quello pugliese, che è vincolato [...] che, invece, non è possibile subire costi di questo tipo rispetto alla vita normale. 400 euro sono un’enormità rispetto allo stipendio di una persona [...].
Il richiamo, quello che chiediamo nella mozione, è di intervenire affinché cessi questa operazione monopolistica e ci sia più possibilità, anche con altri vettori, di raggiungere Milano a prezzi accessibili.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Congedo.
Speaker : CONGEDO.
Mi tocca reintervenire a sostegno della mozione dei colleghi di Forza Italia, in particolare del primo firmatario, il collega Marmo. È evidente che le origini politiche svolgono un ruolo anche nelle battaglie di carattere politico.
In effetti precedentemente alla data di protocollo della mozione di Nino Marmo avevo presentato un’interrogazione al Presidente e all’assessore Giannini per chiedere di intervenire sul problema. Il problema è quello del regime monopolistico di Alitalia in alcune tratte, in particolare quelle per Roma da Brindisi e da Bari, che arrivano a imporre una tariffa che non è di 400 euro, bensì di oltre 500 euro, avendolo sperimentato personalmente e avendo fatto anche lo screenshot di una prenotazione aerea su un sito specializzato, insomma i siti on-line per la prenotazione nell’aeroporto. È evidente, come mi ha risposto l’assessore Giannini nell’interrogazione, che è un problema che riguarda una società privata che agisce secondo regole di mercato. È fin troppo ovvio, questo. Però, credo che dalla Regione, che è il socio di fatto unico di Aeroporti di Puglia, immaginare un tavolo per dire alla compagnia, quella che una volta era la cosiddetta compagnia di bandiera, che se alcune tariffe, come il Brindisi-Roma o il Bari-Roma solo andata o solo ritorno a oltre 500 euro, sono insostenibili, credo che questo rientri nel ruolo della Regione, quindi della più importante assemblea del territorio, nonché socio di fatto unico di Aeroporti di Puglia. È evidente che con quel prezzo, 500 euro per un Roma-Bari – non andata e ritorno, una sola tratta – o un Roma-Brindisi da Milano e da Roma possono fare il giro del mondo, possono andare in un altro continente, possono andare in Asia, possono andare in Africa.
Allora, al di là del dato, che abbiamo già sottolineato nella discussione della mozione precedente, sull’isolamento di una parte del nostro territorio regionale, c’è un problema anche di carattere economico. D’altronde, se un cittadino deve decidere se venire in vacanza in Puglia o andare in vacanza alle Bahamas, alle Maldive o in qualche altro posto, trovando addirittura meno dispendioso il biglietto aereo per andare all’estero piuttosto che per venire in Puglia, è evidente che la sua scelta sarà una scelta fortemente condizionata.
Ringrazio il Presidente Marmo per aver sottoposto, con questa mozione, una questione che io precedentemente avevo già sottoposto con un’interrogazione, ringrazio l’assessore Giannini per aver precisato in termini tecnici qual è il ruolo di una compagnia privata, seppur nell’immaginario collettivo è ancora la compagnia di bandiera, la compagnia statale, ma solo nell’immaginario collettivo, però non ritengo peregrina la possibilità che Aeroporti di Puglia apra un tavolo per chiedere ad Alitalia di avere prezzi per le tratte pugliesi più adeguate a quello che è il mercato internazionale, non solamente il nazionale. Sono tanti i cittadini che non possono programmare i viaggi con mesi di anticipo: mi riferisco a studenti, mi riferisco a persone che devono andare fuori dalla Puglia o rientrare in Puglia per motivi di salute, o per altre esigenze, oltre a quelle di turismo. Evidentemente prezzi di questo genere scoraggiano ogni viaggio da e per la Puglia.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, colleghi consiglieri. Assessore Giannini, siamo d’accordo, okay.
Pongo in votazione la mozione Marmo. Chi è d’accordo… Vuoi il voto elettronico? Ci sono dei problemi? Okay, votiamo col sistema elettronico.
Se volete far venir meno il numero legale, un favore fate a molti, così ce ne andiamo prima. È meglio che stiamo qui a lavorano un altro poco. Ci siamo? Abbiamo votato tutti? Bene.
Presenti 26, votanti 26, favorevoli 26.
È approvata.
. Procediamo con la quinta mozione: Borraccino, “Pronto soccorso San Marco di Grottaglie”. Io non so se la vicenda è ancora attuale dopo tutte le vicissitudini del Piano di riordino. Se è ancora attuale, discutiamone. Prego, consigliere Borraccino. Mi manca qualche passaggio.
Speaker : BORRACCINO.
È sempre attuale, Presidente. Qualcuno direbbe “è ancora più attuale”. Dico che questa mozione è attuale, la richiesta dell’apertura del pronto soccorso di Grottaglie, ma per la verità qui bisognerebbe anche inserire l’apertura del pronto soccorso del Moscati di Taranto-Statte, proprio perché in queste ore, meno di ventiquattro ore fa, all’interno del pronto soccorso, dei locali del pronto soccorso del Santissima Annunziata di Taranto assistevamo a scene da film quando sul cast e sul set ci sono persone che vogliono mimare la presenza di vicissitudini che avvengono durante un film di guerra, all’interno di un ospedale da guerra.
Dico questo perché ieri in questi video che giravano – ovviamente non li abbiamo fatti girare anche noi per il rispetto della privacy che è una0 cosa importante – si assiste a forse 25-30 persone stipate in 20 metri quadri su lettini, brandine, sedie a rotelle, insomma di tutto e di più. È davvero emblematico assistere a questo. Qualcuno potrebbe chiedere cosa c’entra il pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata se stiamo parlando del pronto soccorso dell’ospedale di Grottaglie. C’entra perché la vicenda che quasi quotidianamente si vive all’interno del Santissima Annunziata discende dalla scelta adottata dalla ASL di Taranto, ma certamente non senza l’accordo e l’okay dell’assessore Presidente della Giunta regionale quando nell’estate del 2016 si decise, con la scusa delle ferie, del turno di ferie, del far rispettare i turni di ferie al personale dei due pronto soccorsi, di chiudere quelle due strutture con la promessa, sancita su un tavolo prefettizio avanti a deputati, consiglieri regionali, sindaci, sindacati, associazioni e movimenti, che quei pronto soccorsi si sarebbero riaperti a settembre, cosa che a distanza di due anni non è avvenuta.
Noi lo abbiamo detto e ridetto in mille modi: non soltanto perché, come faceva riferimento il Presidente Loizzo rispetto al Piano di riordino ospedaliero oramai approvato o non approvato, perché ricorderemo tutti quanti certamente che quel piano non ha mai avuto il parere favorevole nella prima e nella seconda seduta della Commissione sanità presieduta dal collega Pino Romano. Nonostante quel Piano di riordino ospedaliero, oggi quel problema è ancora serio, è ancora lì sul tappeto. Purtroppo, non riattivare l’ospedale di Grottaglie, per quanto riguarda il pronto soccorso, significa ulteriormente appesantire i cittadini dell’intera provincia di Taranto. Con la chiusura del pronto soccorso di Grottaglie, e io aggiungo, anche se non è nella mozione, dell’ospedale Moscati, e su questo insieme al collega Perrini abbiamo presentato un’altra analoga mozione, suffragata, in quel caso, sulla richiesta di oltre 7.500 firme di cittadini raccolte nei gazebo davanti agli ospedali, non riaprire il pronto soccorso dell’ospedale di Grottaglie e il pronto soccorso dell’ospedale Moscati significa mortificare ancora di più un bacino d’utenza di oltre 300.000 abitanti, 300.000 abitanti che si rivolgono soltanto al Santissima Annunziata.
Ricordo a me stesso che, ad esempio, senza un fervore campanilistico, anzi, la città di Bari, che conta 300.000 abitanti, ha quattro pronto soccorso: tre pubblici e uno privato. Non voler considerare questo, e non lo dico per fare un’assurda, stupida, inutile e sterile guerra fra campanili, che non serve, e chi mi conosce sa molto bene che tento di sforzarmi per essere il consigliere regionale non di Taranto, ma dell’intera regione, occupandomi di problemi anche non soltanto della mia provincia. Questo lo porto avanti come esempio per dire che un bacino d’utenza di 300.000 abitanti ha quattro pronto soccorso a Bari. Bene. Un bacino d’utenza di 300.000 abitanti, come quello che dà l’ospedale Santissima Annunziata, unita al Moscati e al San Marco, che non hanno più i pronto soccorso, dà su 300.000 abitanti un solo pronto soccorso. Potete immaginare questo che significa.
Non ve lo dice il sottoscritto, che di questa vicenda ha fatto e continua a farne una questione prioritaria nella propria azione politica. Qualcuno potrebbe pensare: “Il consigliere Borraccino porta avanti questa battaglia in coerenza con quello che ha fatto due anni fa, e anche più”. No. Non chiedete soltanto a me. Chiedete agli altri consiglieri regionali, chiedete ai cittadini, chiedete agli operatori, chiedete con onestà anche ai dirigenti, al management dell’ASL di Taranto se la situazione del pronto soccorso del Santissima Annunziata è sopportabile. Io dico che non lo è. Ci sono le immagini, e anche Telenorba si è occupata nella giornata di oggi di questo tema. È un problema che noi viviamo da due anni.
Probabilmente il Presidente dirà “abbiamo problema di medici”, adesso gira sui social il bando dell’ASL di Parma dove per il pronto soccorso di Parma non si sono presentati medici per il bando, c’è tutto. Io mi rendo conto che ci sono tanti problemi. Ma non volersi occupare di questo problema, con l’obiettivo di riaprire almeno uno dei due pronto soccorsi soppressi, chiusi oltre due anni fa nella provincia di Taranto, secondo me, è un errore madornale, è un errore politico, è un errore assumersi questa responsabilità. Ma soprattutto, al di là della politica, perché le nostre presenze, il nostro attivismo politico oggi c’è e domani potrebbe non esserci, resta con tutta la sua drammaticità il problema per i cittadini della provincia di Taranto.
Io chiedo di affrontare questo tema non con la logica della contrapposizione, chiedo al Presidente e alla maggioranza di non affrontare questo tema oggetto di questa mozione non con la logica del braccio di ferro, ma di affrontarlo con i problemi, che anche voi sapete che esistono, che esistono nel pronto soccorso del Santissima Annunziata, che a causa della chiusura del San Marco e del Moscati non può più reggere questi ritmi, anche per la qualità degli operatori, per lo spirito di abnegazione che loro ci mettono, ma che sono costretti quotidianamente, nei loro turni di lavoro, a vivere uno stress psicofisico davvero inenarrabile. Quindi, va da sé che la mozione se sarà approvata o non sarà approvata. Io sarei felice se questa mozione fosse bocciata, qualora da domani mattina il Presidente e le strutture dell’assessorato regionale alla sanità considerassero questo problema e in tempi brevi, brevissimi provassero a riaprire almeno uno dei due pronto soccorsi che sono stati chiusi in questi due anni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Emiliano.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Provo, per l’ennesima volta, a spiegare ciò che evidentemente non sono stato capace di spiegare in due anni. Né l’ospedale di Grottaglie né il Moscati sono degli ospedali, per come erano prima, in grado di gestire un pronto soccorso.
Se noi avessimo mantenuto aperto, al Moscati e a Grottaglie un pronto soccorso così come definito dalle leggi, noi avremmo rischiato incriminazioni penali in modo seriale, perché né l’un ospedale, né l’altro, erano in grado di gestire, in termini di salvataggio delle vite, i codici gialli e rossi che sono i codici per i quali si fanno i pronto soccorso, perché i pronto soccorso gestiscono codici gialli e rossi. Poi, evidentemente, ci sono anche i bianchi e i verdi, che con riferimento al Moscati e con riferimento a Grottaglie sono perfettamente gestibili ancora oggi, visto che lì ci sono dei PPI che verranno trasformati in postazioni 118 fisse, e che sono perfettamente in grado di gestire i codici bianchi e i codici verdi. Quindi, non c’è nessun surplus, nessuno spostamento di pazienti sul Santissima Annunziata. Il Santissima Annunziata per questioni storiche è l’unico ospedale di un’area molto vasta degno di questo nome. Questa non è colpa di questa Amministrazione, né noi abbiamo mai detto che è colpa di qualcun altro. Ci siamo caricati il problema e stiamo cercando di concentrare sul pronto soccorso del Santissima Annunziata, che strutturalmente certo non è il più comodo dei pronto soccorso, tutto il personale che serve a gestire i codici gialli e rossi, che sono quelli che salvano la vita alle persone. E non c’era alternativa. L’abbiamo dovuto fare in fretta proprio per ragioni di tutela della salute e ovviamente anche di tutela del personale, perché lasciare la gestione di un ictus, o di un infarto a Grottaglie o al Moscati è da criminali. Questa cosa è un punto fondamentale sul quale ci dobbiamo intendere. Non potevamo ricostruire, all’ospedale di Grottaglie che non è mai stato in grado di gestire cose di questo genere, e/o costruire al Moscati, e peraltro abbiamo deciso su sollecitazione anche della popolazione residente, oltre che del Consiglio regionale, di trasformarlo nell’oncologico di Taranto. E un oncologico non gestisce ciò che serve ai codici gialli e rossi, ha un’altra impostazione. Certo, la struttura sanitaria tarantina, per responsabilità, perdonatemi, che non sono mie, è la più debole della regione: ha il minor numero di posti letto, ha una serie di incongruenze e sono accaduti fatti gravissimi che riguardavano la programmazione sanitaria. È inutile che vi sto a raccontare delle peripezie e del perché il Santissima Annunziata sta ancora lì così perché stiamo ancora lì con l’appalto che stiamo per presentare. Io non ne ho mai fatto riferimento. Perché non c’è il nuovo ospedale a Taranto? Questa è la domanda chiave. E a questa domanda io ho fatto finta di non saper rispondere. Non ho mai detto, non ho mai risposto “Faremo il nuovo ospedale” di fronte alle cose che non funzionano, né ho mai detto che c’è una responsabilità da parte di altri perché non c’è il nuovo ospedale. Quella è la situazione.
Riaprire il pronto soccorso al Moscati significa gestire al pronto soccorso, che peraltro ha lo stesso organico che ha adesso il PPI sia da una parte che dall’altra, significherebbe mandare lì delle ambulanze solo per i codici bianchi e verdi, perché se la centrale operativa del 118, anche se noi dovessimo dare ascolto a questa mozione che implicherebbe da parte di tutti i consiglieri una responsabilità se voi doveste prendere concretamente questa decisione, la centrale non potrebbe mai indirizzare al pronto soccorso del Moscati o di Grottaglie i codici gialli e rossi. Se io riaprissi un pronto soccorso che serve a gestire solo i codici gialli e rossi, sapendo di non poterceli mandare ditemi voi che cosa è questo, è sicuramente un illecito contabile, perché sto accontentando la piazza senza avere la possibilità di far svolgere in quel luogo la funzione per la quale quella struttura è nata. Mi sto accalorando, ma mi accaloro solo perché capisco che ripetere le cose, alle volte, peggiora la comprensione, nel senso che io l’ho ripetuto tante di quelle volte che rischio di essere ancora meno convincente.
Poi ci sono i numeri che vengono forniti. Abbiamo preso il periodo ante trasformazione: 20 giugno 2016-3 luglio 2016 e 4 luglio 2016, in corso di trasformazione, 17 luglio 2016. Ebbene, è emerso che nel primo periodo indicato ci sono stati 2.620 accessi. Si tratta praticamente di 13 giorni.
Nel secondo periodo di tempo ce ne sono stati 2.947, con un incremento di 327 utenti. Gli accessi erano così suddivisi: 118 601 il primo periodo, 792 il secondo periodo; codice rosso 122 primo periodo, 136 secondo periodo; codice giallo 968 primo periodo, 1.017 secondo periodo; codice verde, che sono quelli che non dovrebbero andare al pronto soccorso, 1490 primo periodo, 1755 secondo periodo; codice bianco 38 primo periodo, 58 secondo periodo. Grazie a questo provvedimento immaginate che nel 2017 c’è stata una riduzione – generale, devo dire – dei codici bianchi al pronto soccorso in tutta la regione di meno 11. In provincia di Taranto è meno 27. Noi abbiamo eliminato una serie di accessi impropri al pronto soccorso, che erano costi che addirittura il cittadino avrebbe dovuto risarcire pagando, perché questo accesso era improprio.
Naturalmente, questo non vuol dire che il pronto soccorso del Santissima Annunziata sia perfetto. Ci mancherebbe. Tant’è che stiamo provando – e ci riusciremo, secondo me – a ridisegnare il display del pronto soccorso in modo tale che sia più accogliente, ma dal punto di vista tecnico-giuridico e dal punto di vista sanitario la scelta del direttore generale, che ha deciso di trasformare... Noi adoperiamo sempre questo termine: chiusura. Qua non è stato chiuso neanche un ospedale. Qualcuno lo abbiamo trasformato. Nove. Solo nove. I miei predecessori ne hanno chiusi il doppio o il triplo. Li abbiamo trasformati da ospedali in senso proprio, quindi con i posti letto, in strutture post-acuzie, di lungodegenza o per malattie croniche. Non è stato chiuso nessun presidio. Grottaglie ha la stessa funzione, anche sociale, che aveva in precedenza. C’è un PPI che, nella sostanza, è quello che faceva il precedente pronto soccorso. Certo, ho meno personale impegnato, perché un PPI non ha tutta l’équipe rianimatoria permanentemente presente, ma l’équipe rianimatoria in un pronto soccorso, se non ha dietro un ospedale degno di questo nome, è l’equivalente di un’ambulanza o di un elicottero. Tant’è che a Grottaglie non erano inviati neanche allora i codici rossi.
Adesso, peraltro, con la trasformazione in posto fisso del 118, anche coloro che dovessero con i propri mezzi andare a Grottaglie trovano immediatamente l’ambulanza disponibile che li porta al Santissima Annunziata, che non ci risulta abbia avuto difficoltà nella gestione dei codici gialli e rossi. Ha difficoltà nella gestione dei bianchi e dei verdi, che sono, poi, quelli delle persone che hanno degli accompagnatori, che spesso si innervosiscono non tanto per la mancanza di cure, perché il triage è immediato, quanto per l’attesa. Per esempio, nel periodo di agosto noi abbiamo avuto delle attese ai pronto soccorsi e qualcuno si è pure lamentato, però quando uno sta a un casello autostradale o va in una pizzeria o va in un qualunque altro posto in un momento di punta dell’anno è normale che aspetti. La cosa importante è che non aspettino i gialli e i rossi. Su questo noi non possiamo tarare l’organico, che peraltro non riusciamo ancora a sbloccare totalmente, sui momenti del picco, dobbiamo tararlo sulla media degli accessi.
Su questo punto, lo sforzo di dotare il pronto soccorso del Santissima Annunziata di tutti i mezzi di cui il pronto soccorso ha bisogno io questa sfida, se lei me la lancia, l’accetto. Cioè, andiamo insieme al pronto soccorso del Santissima Annunziata e cerchiamo di capire cosa serve al Santissima Annunziata, che è un pronto soccorso vero, e cerchiamo di capire come riusciamo a spiegare alla popolazione che il punto di primo intervento, che diventerà punto fisso di 118 di Grottaglie e del Moscati, può essere utilizzato per i codici bianchi e verdi, senza andare ad aspettare al Santissima Annunziata. Fermo restando che, però, io non posso impedire a un cittadino che si sente più sicuro… Insomma, io gestisco con il famoso numero di telefono 3358402227, che hanno tutti i pugliesi, pure gli anziani che la notte hanno le crisi di panico e che mi chiamano perché la guardia medica non risponde o cose di questo genere. Naturalmente io gli ho detto “signora, se lei ha bisogno, deve chiamare il 118”. Poi non avrà nulla, ma l’ambulanza viene. Certo, si deve prendere la responsabilità di chiamare il 118 e il 118 deve prendersi la responsabilità di sentire al telefono, perché quello è il loro lavoro, quali sono i sintomi riferiti e decidere se l’intervento va fatto o non va fatto. La catena delle responsabilità e delle regole è chiara.
Fermo restando che, ripeto, per responsabilità che non sono di questa Amministrazione, Taranto è da anni la cenerentola della sanità pugliese, e io mi sto impegnando. Credo di essere stato il primo Presidente ad avere ottenuto da un Governo, peraltro non particolarmente affettuoso nei miei confronti, una possibilità di incremento almeno dei macchinari, purtroppo non sono riuscito a ottenere la possibilità di comprarli liberamente, devo fare per forza riferimento alla Consip e la Consip in qualche caso non ha i macchinari previsti, quindi mi stanno facendo perdere un sacco di tempo, per 50 milioni extra budget del servizio sanitario nazionale. Su questa cosa io vorrei che noi, fermo restando che io capisco il disappunto, col Sindaco di Grottaglie ho avuto un lunghissimo dialogo, però alla fine, parlandoci, il Sindaco di Grottaglie ha compreso quello che sto dicendo e sta cercando di darmi una mano. Tornare indietro significa assumere delle responsabilità giuridiche, peraltro in capo al direttore generale dell’ASL, che il Direttore generale dell’ASL non assumerà mai, neanche se glielo dicessimo. Cioè, questa cosa non è reversibile. Anche se noi dovessimo decidere di cambiare il piano di riordino e riclassificare l’ospedale di Grottaglie come un ospedale e non come una lungodegenza, in quel pronto soccorso o noi disponiamo nell’ospedale, una serie di requisiti per gestire, ed è un’operazione completamente incompatibile con la realtà e con la storia di quell’ospedale che invece, secondo me, nella funzione che gli è attualmente assegnata, quella di gestione delle lungodegenze, di day surgery può svolgere una funzione importantissima con lo stesso impatto sociale che ha adesso, o che ha avuto negli anni. Nessuno nega l’importanza di quell’ospedale, però adesso siamo in una fase successiva.
Io penso che dirsi sempre e comunque la verità, approfondire queste cose, per me è stata una cosa seria. Cioè, per uno che fa il Presidente della Regione controllare chi ruba, evitare sprechi, evitare le assunzioni allegre, chiudere le strutture inutili sono tutte cose che costano consenso. Se io, come è accaduto forse in altri contesti storici, mi fossi, come si dice nei luoghi comuni che riguardano i politici, limitato a dire sempre sì a tutto, probabilmente non avrei problemi ad andare a Grottaglie, come invece credo di avere ancora tutt’oggi, perché c’è qualcuno che si è convinto, come in Salento, per esempio, noi in provincia di Lecce non abbiamo chiuso neanche un ospedale. Ieri mi trovavo su una chat dove tutti mi dicevano: perché hai chiuso gli ospedali del Salento? Dico: guardi che lei dice stupidaggini. Adesso sui social c’è un capobanda che dice una fesseria, poi tutti i cani che stanno dietro ripetono la stessa fesseria. Quando io ho detto: guardate che in Salento non abbiamo chiuso neanche un ospedale, se per Salento intendiamo la provincia di Lecce. Quindi io penso che aiutarsi nella verità… anche perché, come dimostra il contesto, può succedere che qualcuno diventi maggioranza dopo aver fatto la minoranza, o peggio ancora, che sia stato maggioranza in passato. Insomma, i cittadini hanno bisogno di avere fiducia di noi e di sapere che noi ci muoviamo con un criterio che è sempre lo stesso, almeno sulle cose serie, e un pronto soccorso è una cosa seria, è una cosa sulla quale prima di buttare addosso ad una Amministrazione, a un Presidente, a un direttore generale probabilmente dovremmo essere più in grado di gestire questa vicenda.
Se io potessi, se mi autorizza, consigliere Borraccino, sussumere dalla sua mozione l’invito a rafforzare in tutti i modi possibili transeunti e definitivi il pronto soccorso del Santissima Annunziata io posso dire di essere favorevole perché nella sostanza lei non credo che ne faccia una questione di collocazione geografica del pronto soccorso. Io penso che lei voglia avere delle strutture in grado di supportare le esigenze. Da questo punto di vista io le devo dire che lei ha ragione nel dire che il pronto soccorso del Santissima Annunziata è in sofferenza ed è per questo che lì concentreremo tutto il personale possibile e cercheremo di allargare gli spazi disponibili, ma non mi faccia tornare indietro perché quel tornare indietro significherebbe innestare ancora una volta dei meccanismi non solo non conformi alle leggi, ma anche imprudenti dal punto di vista del rispetto del diritto alla salute dei pazienti.
Speaker : PRESIDENTE.
Vorrei provare a vedere se è possibile evitare il voto, dopo questi ulteriori chiarimenti, se è possibile. Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Avevo detto quasi verso la fine del mio intervento che sarei stato anche disposto a subire la bocciatura della mozione purché su questo tema ci fosse stato l’impegno concreto da domani, da subito dopo la discussione su questa mozione, a provare a risolvere il gravissimo disagio che si vive, che nella giornata di ieri, come ho ripetuto, si è vissuto all’interno dell’ospedale del Santissima Annunziata.
Le dichiarazioni del Presidente Emiliano sono importanti e sono utili per provare a capire. Io spero, Presidente, non soltanto, sebbene è fatta sempre salva la buona volontà, a parole, ma con atti concreti, con atti veri, in maniera tale che i cittadini di Taranto possano toccare con mano, perché io so, Presidente, che lei è andato a fare un blitz all’interno del pronto soccorso di Brindisi, se non erro. Io la inviterei un giorno qualsiasi, ovviamente senza annunciarlo, perché probabilmente io sto esagerando a raccontarle e a dipingere questa situazione, un giorno qualsiasi a passare un’ora, ovviamente a passare da osservatore, ci mancherebbe altro, all’interno del pronto soccorso Santissima Annunziata di Taranto per rendersi conto di quello che le sto dicendo.
Il direttore generale, nello svolgimento delle sue funzioni, ovviamente, deve dipingere sempre, probabilmente, una realtà leggermente diversa da quella che è. Così come anche la dirigente che dirige la struttura del pronto soccorso di Taranto dovrà, probabilmente, minimizzare. Invece bisogna recarsi di persona per rendersi conto di quello che accade.
Detto ciò, per non tirarla molto alla lunga, perché ha preso già tanto tempo la discussione su questo tema, io ritiro la mozione. Ovviamente, farla bocciare e non ottenere nessun risultato non serve assolutamente a nulla. Non serve su questo tema fare un inutile braccio di ferro sapendo che la maggioranza certamente non cambierebbe idea. Io prendo per buona la proposta, l’idea lanciata dal Presidente Emiliano, sperando – ripeto – non perché metta in dubbio le cose che ha detto, perché la buona volontà si ascolta dalle parole, certamente la volontà c’è, ma per tentare di mettere davvero in campo quei buoni propositi per provare in tempi ristretti, quasi come un’emergenza, a modificare lo stato delle cose che davvero i cittadini di Taranto, oltre 300.000 abitanti, sono costretti quotidianamente a vivere in quel nosocomio.
Quindi, per stare alla domanda del Presidente Loizzo, ritiro la mozione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Consigliere, apprezzo moltissimo questa sua decisione e le chiederò – se lei lo riterrà opportuno – proprio di esaminare insieme, passo-passo, tutte le misure che sono adottabili nell’immediato per migliorare la situazione.
Ovviamente, la ringrazio per la collaborazione che sta dando.
Speaker : PRESIDENTE.
Mozione Borraccino: “Inquinamento diga Pertusillo”.
La mozione è ritirata. Non c’è più discussione. Non possiamo discutere una cosa che non c’è più.
Ne abbiamo già discusso, però chiedo aggiornamenti ai protagonisti. Non posso fare altro.
Speaker : BORRACCINO.
Se il collega Galante vuole intervenire, io non ho...
Speaker : PRESIDENTE.
No. Vuole intervenire sull’altra, ma ormai l’abbiamo ritirata.
Ma se il proponente ritira la mozione si può discutere su una cosa che non c’è più? Adesso, a mano a mano che andiamo avanti, prende la parola per un’altra dichiarazione di voto e dice il fatto, e noi andiamo avanti.
Prego.
Speaker : BORRACCINO.
L’assessore Giannini stava dicendo qualcosa sulla diga del Pertusillo?
Speaker : PRESIDENTE.
No, diceva che avendo già discusso altre volte su questo… Questo voleva dire.
Speaker : BORRACCINO.
Essenzialmente il problema è noto e conosciuto: parliamo della sicurezza della diga del Pertusillo. Ebbene, al di là delle rassicurazioni date da ARPA Basilicata, con questa mozione si chiede un approfondimento e si chiedono maggiori garanzie da parte della qualità dell’acqua in quell’invaso, stante tutte le cose che noi conosciamo e che non stiamo qui a ripetere con il Centro Olio della Val d’Agri e con tutto quello che ha portato anche dal punto di vista giornalistico delle informazioni che ci sono state su questa vicenda dell’invaso del Pertusillo. Quindi, vorremmo chiarimenti su questo tema e soprattutto se ci sono dei dati rispetto a queste analisi che siano portati all’attenzione del Consiglio o, comunque, almeno della Commissione ambiente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : GIANNINI, assessore ai trasporti e ai lavori pubblici.
I controlli sono continui e naturalmente non vengono segnalate presenze anomale di sostanze inquinanti. Ad ogni buon conto, faremo un approfondimento e renderemo noto l’esito dell’approfondimento, anche se da febbraio ad oggi la cosa è andata via via scemando e allo stato non arrivano notizie allarmanti. Quindi, se vuole mantenerla, ma anche se ritira la mozione, l’approfondimento lo facciamo.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Se c’è la volontà dell’assessore, votiamola, perché votarla impegna a fare quello che effettivamente ha detto l’assessore. Quindi, si può votare.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Possiamo votare questa ulteriore sollecitazione a mantenere l’attenzione alta sulla questione inquinamento del Pertusillo. Votiamo con il sistema elettronico così ci capiamo prima. Ci siamo tutti? Pisicchio, puoi per favore votare? Dovremmo esserci. State votando? Stiamo votando?
Presenti 24, votanti 24, favorevoli 24.
Non siamo in numero legale. A questo punto anticipiamo la chiusura della seduta e ci aggiorniamo. Ci siamo un po’ tutti, poi non vi lamentate quando volete discutere le mozioni.
Il Consiglio è convocato per il 18, mentre il 17 convocheremo tutte le Commissioni per il rinnovo dei Presidenti e degli uffici. Ovviamente informo tutti i consiglieri, vi arriverà la nota scritta, che anche le attività delle Commissioni sono sospese nella prossima settimana, in occasione della Fiera del Levante.