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C.r. Puglia 02.10.18
FILE TYPE: Video
Revision
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti.
Diamo per approvato il verbale della seduta precedente.
Hanno chiesto congedo Abaterusso, Bozzetti, Laricchia, Leo e Turco.
Il collega Bozzetti, come sapete, si è sposato credo il 27 settembre. Approfittiamo ora per fargli gli auguri, sia pure postumi, ma sono sempre utili.
Speaker : GATTA.
Postumi sono più utili, giustamente rilevavano.
Speaker : PRESIDENTE.
L’importante è che abbiamo fatto gli auguri.
È pervenuta risposta scritta alla seguente interrogazione: Galante, Bozzetti “Bando realizzazione di progetti ricercatori diversi proponenti”.
Il Consiglio dei ministri, in data 24 settembre, ha deliberato la non impugnativa delle leggi regionali n. 40, n. 41 e n. 42.
Invece, in data 27 settembre, i consiglieri – questa è una comunicazione, non c’entra il Governo – Ernesto Abaterusso, Cosimo Borraccino e Mauro Vizzino hanno costituito il nuovo Gruppo regionale denominato LEU/i Progressisti, e hanno anche indicato come Presidente di questo Gruppo il consigliere Ernesto Abaterusso.
Invece, il consigliere Mario Romano in data 28 settembre ha comunicato che intende non aderire al Gruppo consiliare I Popolari, che il suo impegno a sostenere la maggioranza resta immutato, e quindi viene collocata nel Gruppo misto: parlo del collega Mario Romano da Lecce, perché il Romano da Brindisi sta già nel Gruppo misto, credo, al momento; non so dopo che succede.
Assegnazioni alle Commissioni:
I Commissione: debiti fuori bilancio, più una deliberazione n. 1691.
IV Commissione: Proposta di legge a firma del sottoscritto ,“Disposizioni in materia di promozione e tutela dell’attività di panificazione”.
V Commissione: Proposta di legge a firma del consigliere Casili, “Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali”.
Sono inoltre pervenute interrogazioni:
Liviano, “Fondazione Apulia Film Commission”;
Gatta, “Assegno di cura”;
Liviano, “Attività di Pugliapromozione”;
Liviano, “Apulia Film Commission. Nomina direttore”;
Galante. “Concorso OSS. Requisiti di partecipazione”.
Passiamo all’ordine del giorno, che è la cosa più complicata.
Seguendo l’ordine cronologico delle interrogazioni, la prima pagina riguarda, anche se molti hanno già ricevuto risposte scritte al riguardo, il Presidente Michele Emiliano, che dovrebbe arrivare fra poco, e il neo assessore Stea, che mi dicono avere qualche problema di salute. Così mi dicono e io così vi riferisco. La natura non mi è stata data: non so se sia ammalato immediatamente per la nomina ad assessore, comunque non è in buone condizioni.
Damascelli è qui. Io approfitterei della presenza o dell’assessore Nunziante o dell’assessore Di Gioia che sono in Aula, per la 983, per farla illustrare, se il consigliere Damascelli lo ritiene, avendo ricevuto già risposta scritta. Tra Di Gioia e il Vicepresidente Nunziante qualcuno potrebbe rispondere.
Interrogazione n. 983: incendi boschivi, misure straordinarie di prevenzione.
Può darsi che nel frattempo siano state ripristinate tutte le vegetazioni. “Difesa grande” e selve pugliesi.
Che mi dice, collega Damascelli? Non ha studiato bene stamattina?
Speaker : DAMASCELLI.
Presidente, grazie.
Nell’interrogazione, datata 28 agosto 2017...
Speaker : PRESIDENTE.
No. Io ce l’ho qui: 2 marzo 2018.
Speaker : DAMASCELLI.
Sì, è stata riscritta all’ordine del giorno.
Speaker : PRESIDENTE.
Non è mai troppo tardi, diceva la famosa trasmissione.
Speaker : DAMASCELLI.
Quest’estate già sono state, per fortuna, limitate, ma a seguito del grave incendio che ha devastato il bosco Difesa grande di Gravina in Puglia e anche le altre selve pugliesi, sottoponevo all’attenzione del Governo regionale una serie di interrogativi posti – sono addirittura otto – a conclusione della interrogazione, con cui chiedevo un massimo impegno della Regione su questo fronte, per difendere il nostro patrimonio naturalistico.
Nel primo punto mi riferivo all’impegno degli operai ARIF, che guarda caso oggi sono qui fuori dalla sede del Consiglio regionale per rivendicare giustamente i loro diritti e per farci notare che gli impegni da tutta la politica, assessore, mi riferisco a Di Gioia, trasversalmente presi non sono ancora mantenuti.
Spero che l’assessore voglia ricevere una delegazione per capire insieme come si può una volta per tutte risolvere questo problema. Quindi, sottoponevo all’attenzione del Governo regionale una serie di interrogativi, tra cui le convenzioni, quelle con le forze dell’ordine, quelle con l’ARIF, e chiedevo anche perché non fosse stato adottato il modello OFIDIA, una rete di sensori wireless, considerato che oggi viviamo in un mondo tecnologicamente fortemente avanzato, per la prevenzione dell’incendio e, quindi, tutte le relative conseguenze agli atti regionali adottati. Parliamo, però, di agosto 2017, quindi non dell’estate scorsa, ma ormai di due stagioni fa, con l’auspicio che le risposte siano seriamente utili a risolvere una grave piaga estiva, e io penso che la prevenzione in questo sia preziosa e fondamentale, e un’attività di prevenzione può essere ben svolta proprio dai nostri concittadini pugliesi dipendenti dell’ARES che lavorano negli incendi boschivi, considerato che il 9,2 per cento della superficie totale regionale della Puglia è coperto da boschi. Parliamo di quasi 180.000 ettari di preziose risorse naturali e polmoni verdi da salvaguardare con un’adeguata tutela e massima cura, al fine di proteggere questo nostro patrimonio ambientale che ha un immenso valore per la sua eccezionale biodiversità. Abbiamo parchi nazionali e regionali in Puglia, che vanno assolutamente protetti e tutelati sia con un’attività di controllo sia soprattutto con un’importante attività di prevenzione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Presidente Nunziante.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e allo sviluppo economico.
Io ho già risposto per iscritto. Tenga presente, collega, che abbiamo sottoscritto, anche per quest’anno, una convenzione con i carabinieri forestali e stiamo immaginando di poter creare un sistema di videosorveglianza per venire incontro a quello che lei dice. Quest’anno, con questo sistema, abbiamo avuto grandi benefici.
Il 90 per cento delle situazioni riguarda incendi dolosi, come quello che è accaduto in questi giorni alle Cesine, quindi come Protezione civile – ecco perché abbiamo implementato il budget – stiamo soprattutto investendo sulla cosiddetta vigilanza passiva, il che ci consentirà di incrementare sempre di più un concreto atteggiamento di controllo e prevenzione per il nostro patrimonio.
Sul resto risponderà il collega.
Speaker : DI GIOIA, assessore all’agricoltura.
Ho fatto predisporre una nota ad ARIF su questo argomento, che vi leggo velocemente: “La convenzione stipulata tra ARIF e il Comune di Gravina nel 2017 prima dell’avvio della campagna antincendio boschivo prevedeva che il Comune di Gravina di Puglia, nella sua qualità di comodante, al fine di contrastare con efficacia ed efficienza il rischio di incendi boschivi e conservare il patrimonio, fra l’altro, unitamente all’Agenzia, all’ARIF, proponesse un presidio di pronto intervento per lo stesso bosco comunale, costituito da operai assunti da ARIF e con un veicolo AEB pick-up messo a disposizione dall’Amministrazione comunale. L’Agenzia regionale fa sapere che per tutto il periodo della durata di predetta convenzione, quindi 15 giugno-15 settembre, è presidiato utilizzando il mezzo pick-up messo a disposizione il comprensorio forestale Bosco Difesa Grande in agro di Gravina di Puglia organizzando il servizio di allerta e pronto intervento sette giorni su sette su turno unico a copertura delle ore a maggior rischio incendi, con una copertura del servizio dalle 11 alle 18, garantendo anche reperibilità notturna.
Si precisa che il complesso forestale non è di proprietà della Regione e quindi non è gestito dall’Agenzia per tutte le attività irrigue e forestali bensì rientra nel patrimonio boschivo del Comune di Gravina di Puglia. Tuttavia, per rispetto di quanto previsto dal principio di sussidiarietà, questa è la buona volontà della nostra Agenzia, si è resa disponibile per quanto previsto dalle disposizioni normative (in pratica dalla legge n. 3 del 2010) a lavorare e a fare tutte quelle attività di concerto ove queste siano richieste ovviamente e convenzionate”.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Aveva chiesto di parlare? Prego.
Speaker : CONGEDO.
Io credo che sia l’occasione giusta, anche se non è oggetto dell’interrogazione, per affrontare anche la questione di quanto è successo nelle scorse ore nella marina di Melendugno, a San Foca, cioè delle Cesine: ettari ed ettari di riserva naturale WWF andati a fuoco. Condivido le rassicurazioni che arrivano dall’assessore Nunziante circa il potenziamento sia dell’attività di protezione civile, sia quella della cosiddetta vigilanza passiva. Immagino si riferisse a videocamere che sorvegliano la zona. Questo certamente per il futuro. Purtroppo, ci troviamo a parlare di questa situazione a danno già fatto e consumato. Peraltro, è importante anche quello che ha detto l’assessore Nunziante, alla luce anche ai suoi trascorsi prefettizi, sul fatto che è fondata l’ipotesi che si tratti di un incendio doloso, anche perché mi sembra che i focolai siano stati più di uno, quindi questo a conferma di criminali che mettono a fuoco e distruggono, in questo caso, uno dei patrimoni naturalistici e paesaggistici di straordinaria bellezza, valore e importanza.
Approfittavo anche della presenza dell’assessore Di Gioia per chiedere se, al di là dell’attività di prevenzione illustrata dall’assessore Nunziante, e di repressione, magari la Regione aveva in animo anche di intervenire per immaginare un ripristino dello stato dei luoghi, quindi per rimettere in moto e rivalorizzare questo patrimonio, che è andato, nel senso purtroppo letterale del termine, bruciato, ed è andato a fumo.
Speaker : PRESIDENTE.
Ho visto l’assessore Giannini, dove è andato? Lo puoi chiamare?
Approfittando della presenza del Vicepresidente Nunziante, c’è l’interrogazione 1060, De Leonardis, Gatta. Credo che riguardi lo stesso tema: “Annullamento deliberazione di Giunta regionale”, la 1060. La parola a De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Grazie, Presidente, della parola.
In buona sostanza, la Giunta regionale, ed è un tema molto importante, il 20 marzo ha fatto una delibera per distribuire le royalty degli idrocarburi che sono stati presi nel Subappennino Dauno. La ripartizione di queste royalty degli idrocarburi è prevista per legge: una parte va ai Comuni, una parte allo Stato, una parte va alle Regioni.
Bene, io voglio proprio concentrarmi sulla parte che va alle regioni, il 55 per cento. Come succede solitamente, poiché il Subappennino Dauno è una zona altamente svantaggiata, così come sta facendo per altri territori, il Presidente, per esempio sulla TAP, che sta lavorando per evitare scempi, ci si sarebbe aspettati che queste risorse – parliamo di varie decine di milioni di euro – venissero destinate a questi territori. Invece, che cosa è successo? La Giunta regionale, con delibera – fate attenzione, giornalisti, perché è un tema molto importante – del 20 marzo 2018, ha distribuito queste risorse per l’accoglienza degli immigrati, dandole al Comune di Apricena, in parte, altre al Comune di San Severo e altre al Comune di Nardò. Quindi, risorse che dovrebbero essere assegnate ai Monti Dauni sono state, invece, date diversamente a questi Comuni.
Queste risorse – vi chiederete – sono state assegnate tramite un bando? Come sono state assegnate? Direttamente? Indirettamente? No. La delibera di Giunta regionale, Presidente, ci dice che il Comune di San Severo ha fatto richiesta di un finanziamento il 16 marzo, quattro giorni prima – ripeto, quattro giorni prima – della delibera di Giunta. Il Comune di Apricena l’ha fatta il giorno prima, il 15 marzo 2018. Qui c’è scritto 2017, invece è 2018. Il Comune di Nardò l’ha fatta il giorno prima, il giorno di San Giuseppe, il 19 marzo. La delibera è stata fatta, invece, il giorno dopo, il 20 marzo. Parliamo di pochi soldi? No. Apricena, 6 milioni di euro; San Severo, 7 milioni di euro; Nardò, 1.200.000 euro.
È finita qui la questione di queste risorse che noi togliamo ai Comuni del Subappennino per darle ad altri? No. Sempre il 19 marzo – un giorno fortunato – 2018 il Comune di Massafra ha chiesto, a valere su questi soldi, 6 milioni di euro. Il giorno dopo la Giunta glieli dà. Il 19 marzo, senza un bando, senza niente, il Comune di Massafra, sui soldi che derivano dalla estrazione degli idrocarburi sul Subappennino, zona svantaggiata, zona per cui noi siamo oggi nell’obiettivo 1, il Comune di Massafra chiede il 19 marzo 6 milioni di euro e il giorno dopo la Regione Puglia, togliendoli al Subappennino, li dà al Comune di Massafra con questa delibera. Ma non è finita qua!
Il 19 marzo Aeroporti di Puglia dice che l’aeroporto di Grottaglie ha bisogno di risorse. Allora, togliamo le risorse al Subappennino, alla Provincia di Foggia, e le assegniamo con delibera del 20 marzo, il giorno dopo, ad Aeroporti di Puglia per potenziare non l’aeroporto Gino Lisa, ma l’aeroporto di Grottaglie. E va bene. Poi dice, per chiudere: diamo altri 1.100.000 euro ad ARTI perché deve redigere il piano strategico per Taranto.
Quindi, chiudo: 7 milioni a San Severo, 6 ad Apricena, 1,2 a Nardò, 6 a Massafra, 2 ad Aeroporti di Puglia, 1,1 ad ARTI, per un totale di 24 milioni di euro, dati senza uno straccio di un bando a cui potessero partecipare tutti i Comuni della Puglia, assegnati con domande fatte il giorno prima, mortificando un territorio che viene continuamente trivellato per avere queste risorse degli idrocarburi, e vengono dati a piacere a domande fatte il giorno prima e il giorno dopo assegnati con delibera di Giunta regionale, perché? Non si capisce, per cui mi sarebbe piaciuto – qua c’è l’assessore Nunziante, che all’epoca non era l’estensore di questa delibera – che il Presidente venisse qui a spiegarci le motivazioni in base alle quali non c’è un bando… Presidente, è una materia molto importante e delicata. Dicevo, le motivazioni per cui non c’è stato un bando, perché sono state assegnate queste risorse a questi Comuni e non ad altri, a semplice richiesta e a semplice domanda. Io so che anche gli assessori regionali della provincia di Foggia erano in difficoltà su questa questione, uno c’era, uno non c’era, perché anche loro avrebbero potuto chiedere il motivo di questa situazione.
Insomma, Presidente, io chiedo se è mai possibile distribuire queste risorse, milioni e milioni di euro, a piacere in base a semplice domanda e se gli altri Comuni della Puglia non abbiano lo stesso diritto di ricevere risorse così come le hanno ricevute questi Comuni.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Nunziante.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e allo sviluppo economico.
Un po’ di esperienza, collega, ce l’ho, perché quando facevo il prefetto in quel di Potenza… Però, le faccio presente che noi abbiamo utilizzato solo la parte delle royalty che riguardavano la Regione. Quindi, non quella spettante ai Comuni.
Per carità di Dio, non si dicono chiacchiere in quest’Aula. Però, io le dico soltanto questo, che noi una certa discrezionalità ce l’abbiamo. Quando fu discussa quella delibera che lei cita del 20 marzo 2018 ci fu una discussione per contemperare a delle esigenze di questi Comuni che davano in cambio determinati servizi che servivano alla Regione, come, per esempio, i Comuni di Apricena, San Severo e Nardò sono quei Comuni molto più sensibili a poter fare un discorso di accoglimento degli immigrati. Su queste cose noi abbiamo, quindi, una specie di compensazione, abbiamo dato precedenza a questi Comuni. Quello che lei dice è vero, però è altrettanto vero che ora stiamo affrontando il nuovo problema. Ci sono stati alcuni Comuni del foggiano che hanno chiesto. Quando andremo a riposizionare le varie royalties andremo a fare un discorso un po’ diverso e poi vediamo che succede.
Non serve un bando. Rientra nella piena discrezionalità della Regione perché l’articolo 20 non tocca i fondi, e lei lo ha detto, dei Comuni. Quei Comuni che sono stati avvantaggiati, Apricena, San Severo, Nardò, eccetera, hanno dato in cambio l’aiuto che serviva alla Regione per dare una certa dignità a queste persone che erano utilizzate anche nel mondo dell’agricoltura.
Speaker : PRESIDENTE.
Una breve replica. Prego. C’era il collega Casili che aveva chiesto di parlare.
Speaker : CASILI.
Grazie, Presidente. In realtà non è proprio così, io lo dico all’assessore, perché lo abbiamo visto anche con il commissariamento di alcuni Comuni sui Piani coste, per esempio.
Quando la discrezionalità politica si sostituisce tout-court alla discrezionalità tecnica qualche problema poi c’è. Noi notiamo questo da parte del Governo: i Comuni amici, quelli politicamente più vicini, e quindi qui c’è la discrezionalità politica che è molto, molto pericolosa, hanno dei privilegi, addirittura scavalcano anche altri Comuni che come giustamente diceva il collega De Leonardis magari avevano il diritto di ricevere determinate risorse, determinate somme. Che cosa è successo? Le ho citato il Piano coste: alcuni Comuni che non erano amici, politicamente, evidentemente del Presidente Emiliano, venivano, tranchant, commissariati. In questo caso, i nomi, e se vediamo i nomi dei Comuni citati dal collega De Leonardis, sono tutti Comuni che in un qualche modo si dimostrano politicamente collaborativi, che sarebbe una cosa importante, ma io direi che o sono Comuni che hanno fatto fare le primarie, pur non appartenendo, per esempio, alla stessa bandiera politica del Presidente Emiliano, hanno fatto fare le primarie e quant’altro: uno di questi, per esempio, è il Comune di Nardò.
Quindi, diciamoci le cose come stanno. L’andazzo di questa Presidenza, parlo evidentemente della Presidenza del Governo, non del Consiglio, è quella di distribuire risorse come mance e mancette a quei Comuni che sono Comuni amici politicamente.
Speaker : DE LEONARDIS.
Io in premessa ho detto che non c’era l’assessore Nunziante, e torno a dirlo.
In premessa ho detto che questo 55 per cento può essere distribuito come si vuole, però sta di fatto che queste risorse vengono dai lavori fatti con le trivelle sul Subappennino Dauno, che il Subappennino Dauno è una zona altamente svantaggiata, che il Governo regionale, su domande fatte il giorno prima di fare la delibera, li ha dati ad alcuni Comuni, dice il presidente Nunziante, per compensare alcune situazioni, ma le ha date anche ad altri Comuni perché dovevano fare un cavalca-ferrovia ed altre cose, per svariati milioni di euro.
Il dato politico emerge chiaramente: c’è stato l’abbandono, da parte di questo Governo regionale, di un territorio del Subappennino Dauno, risorse che dovevano essere legittimamente, non perché è detto dalla legge ma perché sono stati danni prodotti su quel territorio, investite su quelle zone, per permettere uno sviluppo e un rilancio di quel territorio, invece sono state arbitrariamente distolte da quei territori per essere investite in altri territori. Non voglio sapere oggi quali sono le motivazioni per cui ciò è stato fatto: domande fatte il giorno prima della presentazione, non sappiamo se c’erano i progetti, non sappiamo com’erano le situazioni, ed è stata chiaramente una volontà politica di questo Governo prendere le risorse e toglierle alla Provincia di Foggia per utilizzarle per altre situazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Nunziante.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e allo sviluppo economico.
Soltanto al collega Casili. Nei Comuni non ci sono molti amici di questa Giunta. Apricena non penso che sia uno di questi Comuni.
No, lei mi ha detto... Io ti sto dicendo che mance e mancette, in questo caso, probabilmente sono andate a Nardò, ma soprattutto Apricena... Perché consta a me. Ho fatto il prefetto là, quindi non penso che sia un Sindaco vicino a noi. Soltanto così, senza spirito di polemica. Assolutamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Vista la presenza in Aula dell’assessore Ruggeri, chiamerei la mozione Borraccino. Sarà una delle ultime, come voi ben sapete. Dalla prossima volta saremo esentati.
Per cui, do la parola al consigliere Borraccino per la 1012: modifica dei Regolamenti n. 7 e n. 3, strutture di riabilitazione psichiatrica.
Lo so che hai dato risposta scritta. Adesso facciamo una sintesi insieme.
Speaker : BORRACCINO.
È giunta risposta scritta.
Speaker : PRESIDENTE.
Galante, la n. 1026.
Il Regolamento dice questo. L’assessore è qui.
Riguarda i Consorzi di bonifica. È decaduta.
Bozzetti è in congedo per il matrimonio. Quindi, non la possiamo affrontare.
Avevo chiesto a Giannini se riprendiamo la questione, vedo ancora, aeroporto di Foggia, ma credo che sia per gli eventi… De Leonardis, interrogazione 1020 “Stallo aeroporto civile Gino Lisa di Foggia”. Conosco gli sviluppi, però siccome non c’è una risposta scritta… Qua non c’è ancora. È arrivata la risposta scritta? Io qui non la trovo.
Speaker : DE LEONARDIS.
Presidente, se l’assessore non è pronto… No, la 1020, assessore Giannini. È per l’assessore ai trasporti. È vecchia, non c’è qua. Non è questa qui.
Speaker : PRESIDENTE.
Riguarda l’aeroporto di Foggia?
Speaker : DE LEONARDIS.
Per l’esattezza, Gino Lisa.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora quella lì la cancello, la 1020.
Speaker : DE LEONARDIS.
No, la sto illustrando.
Speaker : PRESIDENTE.
Allora illustrala, visto che c’è l’assessore Giannini.
Speaker : DE LEONARDIS.
Lo dico anche perché c’è una giornalista di Foggia che ogni giorno, su Facebook, ci ricorda da quanti giorni aveva fatto il Presidente Emiliano la conferenza stampa a Foggia annunciando la ripartenza dell’aeroporto Gino Lisa.
Comunque è anche utile – lo dico all’assessore Giannini – una risposta su questo così capiamo com’è lo stato dei lavori in relazione all’aeroporto Gino Lisa di Foggia, che è stato destinatario di un finanziamento di 14 milioni di euro…
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate… scusate.
Speaker : DE LEONARDIS.
Presidente, ci sono vari capannelli qua.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Anche il capannello qua, alla sua destra.
Come voi tutti saprete oramai, l’aeroporto Gino Lisa di Foggia è stato oggetto di un finanziamento di 14 milioni di euro grazie soprattutto all’interessamento di un assessore che purtroppo non è più qui con noi, Guglielmo Minervini, e furono inserite queste risorse nel Piano per il Sud. Nell’agosto 2011 il CIPE ha confermato queste risorse. Dopodiché, c’è stato un continuo batti e ribatti sul fatto che ci voleva il cofinanziamento, chi doveva mettere questi soldi, come dovevano essere fatti, se c’era la volontà o meno di proseguire su questo, fino a quando si è arrivati a un certo punto al fatto che si è voluto inserire l’aeroporto Gino Lisa nella rete delle Protezioni civili regionali per avere un cofinanziamento eventuale della Regione del 5 per cento e il 95 per cento di queste risorse sarebbero venute poi dalla Giunta regionale.
Il 3 ottobre 2017 c’è stato un atto di indirizzo della Giunta regionale che indicava il Gino Lisa come sede operativa della Protezione civile regionale, anche perché erano arrivati questi 14 milioni di euro.
Il 14 dicembre 2017 c’è stato un sopralluogo dei tecnici della Protezione civile e nel bilancio di previsione 2018 sono stati stanziati 150.000 euro, nella successiva variazione di bilancio abbiamo stanziato altri milioni di euro per la questione della Protezione civile. Dopodiché, oggi non abbiamo più notizie in relazione a tutte queste risorse che sono state stanziate, allo stato di allungamento della pista a che punto siamo fra espropri e resto, la domanda che io pongo al Governo regionale, alla luce di tutte queste risorse che sono state impegnate, alla luce di questo dibattito che c’è a Foggia e in provincia di Foggia sulla volontà di avere fortemente l’allungamento della pista e di nuovo l’operatività del Gino Lisa, chiedo, visto che non abitiamo fra Bari e Brindisi e quindi abbiamo la possibilità di essere serviti non da uno, ma da due aeroporti, se uno si trova a risiedere a metà fra le province di Bari e di Brindisi, chiedo al Governo regionale di sapere a che punto siamo sulla Protezione civile regionale, che è stata individuata l’aeroporto di Foggia come sede e quanti soldi sono stati oggi stanziati e quali attività sono state fatte in relazione a questa nuova sede della Protezione civile regionale, e chiedere in relazione all’allungamento della pista i tempi che ci vorranno quantomeno per l’inizio dei lavori.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Presidente Nunziante, prego.
Speaker : NUNZIANTE, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla protezione civile, al personale e allo sviluppo economico.
Oggi approviamo in Giunta quello stanziamento che fu messo di 5 milioni. Oggi approviamo quella delibera. Si è sbloccata un pochettino questa situazione. Per quanto riguarda l’allungamento, i lavori procedono, dovrebbero procedere quantomeno celermente. Per cui, è confermato che Foggia diventa un hub della Protezione civile, considerato che anche il Ministero dell’interno propende per questa situazione.
Quindi, si è sbloccato un po’ con i 5 milioni che il Consiglio ha deliberato in favore dell’aeroporto di Foggia, e oggi questa delibera va in Giunta.
Speaker : GIANNINI, assessore ai trasporti e ai lavori pubblici.
Sull’allungamento, i tempi sono quelli tecnici. Io non capisco la ragione per la quale – poi mi riservo di darti un’informazione scritta più precisa, più dettagliata – bisogna ritornare sempre su un tema, anche quando è stato risolto.
Il tema è stato risolto. Il finanziamento è destinato a quella funzione, è stata trovata la soluzione. Adesso i tempi tecnici per avviare una gara che, ricordo, a suo tempo era stata già celebrata… Quindi, per cortesia, i tempi tecnici necessari. Poi avrai una nota nella quale magari riusciamo anche a dirti il giorno in cui cominciano i lavori.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Adesso prego, De Leonardis.
Speaker : DE LEONARDIS.
Ringrazio e prendo atto del fatto che oggi fortunatamente in Giunta si sblocca la questione per quanto riguarda la sede della Protezione civile regionale. I tempi tecnici, assessore Giannini, a me come ai suoi colleghi di Giunta, lo chiedono giornalmente gli abitanti di Foggia e provincia per capire a che punto siamo su questa questione che si trascina oramai da sette, otto, nove anni. Io non sono molto intelligente, quindi se lei ci fa sapere quando effettivamente partiranno i lavori, io sarò contento di questa notizia che ci darà, come anche se ci dirà quando verranno terminati i lavori. Non è una curiosità personale, ma è un motivo… non è polemica, è motivo per poterlo riportare alla comunità foggiana e a coloro i quali ci hanno indicato per stare qui in Consiglio regionale. Non è polemica.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso procediamo ovviamente “utilizzando” gli assessori che hanno la bontà e il dovere di stare qui.
Conca, Barone. Io non vedo né l’uno né l’altra, quindi cancello, anche se hanno ricevuto già la risposta scritta.
Consigliere Conca, o stai seduto… Io so che hai tante cose… Non ti sei ancora seduto, lì da stamattina trovo solo lo zaino.
Siamo all’interrogazione 1031. Ha già ricevuto risposta scritta. L’assessore Ruggeri è qui. Se ritieni di doverla discutere... Oppure la possiamo cancellare.
Il titolo è: “Attività di controllo e vigilanza Azienda SMAR, con sede a Manfredonia”.
Quando ti tornerà la memoria... Ora andiamo avanti.
Speaker : CONCA.
No, nessuna memoria. Parlo al posto del collega. Ho sbagliato posto.
Io ho ricevuto quella risposta, ma di fatto non rispondeva alle richieste che noi avevamo fatto. Mi risulta che la situazione sia anche peggiorata da che facemmo quella interrogazione. Noi avevamo anche presentato esposto alla Guardia di Finanza a Manfredonia, adesso non so l’iter che stava facendo, perché lì si stava gestendo il commissariamento in continuità. Addirittura mi risulta che nel frattempo tutti quei pagamenti mensili che erano stati contestati al precedente amministratore stanno continuando. Anche lo smantellamento del patrimonio di quell’ASP sta continuando.
Le risposte che ci diede all’epoca l’allora assessore non sono sicuramente esaustive. Ribadisco che la gestione di quell’ASP è assolutamente poco trasparente e in continuità con tutto ciò che non doveva esser fatto. Adesso non so, assessore, se ci sono novità nel frattempo, però quello che chiedo è di andare ad attenzionare il caso, perché si sta continuando come si era fatto in passato.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Ruggeri, prego.
Speaker : RUGGERI, assessore al welfare.
Come lei ha ben detto, vi siete rivolti alla Guardia di Finanza. Stiamo aspettando le risultanze. Per noi rimane quello che abbiamo detto. Se ci sono condizioni diverse, prenderemo in considerazione quelle che saranno le indicazioni che ci verranno date.
Perciò ci aggiorneremo a breve per cercare di darvi notizie più precise.
Speaker : PRESIDENTE.
Passiamo alla 1033, sempre Conca. Riguarda il Maria Cristina di Savoia di Bitonto.
È superata? Okay.
L’assessore Giannini è andato via? Assessore Capone, un momento, se ti siedi, chiedo al collega Borraccino, sempre per quelle ragioni che dicevo prima, se l’interrogazione 1046 “Sospensione pro loco di Pulsano” è superata. Hai avuto risposta scritta.
Prego, collega Borraccino.
Speaker : BORRACCINO.
Ho ricevuto risposta scritta e questa cosa è abbastanza esauriente, però ci terrei a segnalare come in futuro dovremmo evitare, attraverso un’azione di controllo da parte dell’assessorato regionale al turismo, situazioni di questo genere. Praticamente, abbiamo avuto una delle pro loco più attive della provincia di Taranto, ed è un giudizio, assessore, unanimemente riconosciuto dal centrodestra, dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle, diciamo che tutti i rappresentanti politici riconoscono ad una associazione, che è quella che è, che non è assolutamente politicizzata, come invece si potrebbe pensare, che ha svolto molto bene il suo lavoro e continua a svolgerlo con grande solerzia. Ma purtroppo ha portato, invece, ad una decisione presa dall’UNPLI di esautorare il consiglio direttivo di questa associazione.
Ovviamente la pro loco è andata avanti indipendentemente dal ruolo di presidente, eccetera, però questa esperienza che ho vissuto sulla mia pelle… In quest’Aula il Presidente Loizzo ironicamente ha detto “forse la prossima volta ci libereremo”, come a dire che forse sono il consigliere che ha fatto più interrogazioni. Non ho mai fatto un’interrogazione per il mio paese in tre anni che sto in quest’Aula. L’ho fatta proprio perché era una questione che gridava vendetta e che, secondo me, bisognava segnalare, per evitare che situazioni analoghe a quelle che sono accadute alla pro loco di Pulsano possano accadere in futuro anche ad altre associazioni.
Ho espresso questo giudizio pur avendo ricevuto la risposta dell’assessore Capone, che ritengo soddisfacente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Capone, prego.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Grazie, consigliere. Innanzitutto, come le ho detto nella risposta scritta, noi abbiamo saputo del problema dalla sua interrogazione. Per altro verso, la pro loco risultava ed è risultata sempre regolarmente iscritta al nostro elenco delle pro loco e riteniamo che se ci dovesse essere una controversia interna tra pro loco e UNPLI è giusto che la pro loco difenda i suoi interessi in tutte le sedi. Oggettivamente, sono vicende interne perché sono faccende associative. A noi, però, rimane il fatto che la pro loco era ed è iscritta nel registro delle pro loco. Solo questa precisazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Sempre per l’assessore Capone c’è Conca “Direzione tecnica agenzia viaggi”. Il collega Conca se ne è andato. La cancello. C’è Casili, che è anche cofirmatario, o Barone. C’è qualcuno che ha argomenti. Okay, via.
Qui non risulta la risposta scritta. Stiamo parlando della n. 1032. Se hai una qualche valutazione già pronta, procedi. Mancata indizione della procedura per la direzione tecnica dell’agenzia di viaggi.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
La legge regionale n. 34 del 2007 ha trasferito alle province pugliesi la competenza amministrativa in materia di esercizio dell’attività di agenzie di viaggio e turismo, ivi comprese anche le procedure che riguardano l’espletamento delle prove d’esame scritte e orali finalizzate all’abilitazione, al conseguimento dell’abilitazione dell’attività di direttore tecnico dell’agenzia di viaggio e turismo. Per gli effetti di quella norma, a seguito della sottoscrizione tra le sei province pugliesi del protocollo d’intesa del 2011, le medesime province hanno indetto il bando di esame che si è svolto nel 2012 e ha visto un’ampia partecipazione di candidati provenienti soprattutto dalle altre regioni italiane. Per poter sostenere l’esame ogni candidato ha corrisposto a titolo di concorso spese la somma di 100 euro.
Sul punto, però, è bene precisare che dal 2007 al 2012 nessuna delle province pugliesi ha bandito un esame di abilitazione e che successivamente alla procedura svolta nel 2012 e sino all’entrata in vigore della legge del 2015, la n. 31, e della successiva legge n. 9 del 27 maggio 2016, in attuazione della legge n. 56 del 2014, che ha definitivamente chiarito la questione relativa alle competenze in materia di abilitazione delle figure professionali turistiche, nessuna delle Province cui erano state trasferite le funzioni ha posto in essere ulteriori procedure abilitative.
All’esito dell’intervento chiarificatore del legislatore regionale del 27 maggio 2016 sono state avviate, a cura dell’Amministrazione regionale, le procedure amministrative dei bandi abilitativi per guida turistica e accompagnatore turistico, che a tutt’oggi sono in fase di svolgimento e che sono assai complesse per il numero di lingue che i candidati hanno presentato come proposta della loro candidatura.
A conclusione di detti esami si provvederà all’indizione degli esami di direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo, previa opportuna e necessaria variazione di bilancio, da modulare tenendo conto del contributo a carico dei partecipanti, a titolo di concorso, alle spese di espletamento delle procedure di esame sostenute dall’Amministrazione, come è già avvenuto per i richiamati bandi in atto.
Nelle more che in Puglia sia emanato il bando per l’esame abilitativo di direttore tecnico di agenzia di viaggio, ovviamente ciascuno può partecipare ai bandi eventualmente indetti, perché si tratta di procedure che anche se a bando regionale, possono vedere la partecipazione da parte di tutte le Regioni italiane.
Devo esporre anche un’altra considerazione, che avevo palesato al consigliere Conca, e cioè, che stiamo pensando di rendere con un regolamento regionale anche più semplice questo esame di direttore tecnico, in maniera tale da prevedere un percorso semplificato delle procedure di rilascio del titolo, a seguito della partecipazione ad apposito corso di formazione, e quindi al relativo esame finale. Le procedure infatti non sono uguali in tutte le Regioni, oggi. Ci sono alcune Regioni che prevedono il corso di formazione e poi il concorso, ce ne sono altre che prevedono soltanto il concorso, così come dovrebbe essere previsto per la Regione Puglia, ce ne sono alcune che li affidano ad alcuni enti, altre che li tengono in capo a sé.
La Regione sta pensando che chiuso il bando di concorso per guide turistiche si possa provvedere alla modifica del regolamento, in maniera tale da indire un concorso con procedura semplificata, quindi corso di formazione e successivo esame finalizzato al rilascio del titolo abilitativo.
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso, sempre approfittando della presenza dell’assessore Capone, consigliere Borraccino, interrogazione n. 1018. È pervenuta risposta scritta. È la via Francigena. Sei soddisfatto o vuoi qualche chiarimento?
Speaker : BORRACCINO.
Questa la possiamo dare per letta, perché già dal titolo si capisce la richiesta: comprendere perché nel percorso e nella previsione della Regione e del Ministero, per quanto riguarda la via Francigena, era stata tenuta fuori Taranto.
La risposta scritta mi è giunta, però, se l’assessore potesse anche meglio spiegare le motivazioni che hanno portato a questa scelta, ovviamente le sarei grato.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Capone, prego.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Consigliere, come dicevo nella risposta all’interrogazione e come è emerso da tutte le relazioni che sono state acquisite da parte dell’assessorato, dobbiamo dire una cosa chiara. Non tutti i cammini sono vie Francigene. Ci sono diversi cammini. Quella che ha riguardato Taranto è prevalentemente la via Appia-Traiana, la cosiddetta “regina viarum”, sulla quale il Ministero ha stanziato 20 milioni di euro e sulla quale, a nostro avviso, sia il Comune di Taranto sia tutti i Comuni collegati dovrebbero investire queste risorse attraverso progetti concreti da realizzare.
La via Appia è una via particolarmente importante, che peraltro agisce in maniera tale da far vedere dei siti anche con occhi diversi, cioè non soltanto far vedere siti diversi, ma anche con occhi diversi. Passa, per esempio, all’interno dell’ILVA. All’interno dell’ILVA, nel CIS, nel Contratto istituzionale di sviluppo, è previsto un progetto di riqualificazione di questa via, proprio per far vedere come l’industria si sia insediata su un luogo di particolare rilevanza archeologica e culturale.
Pertanto, la via Appia-Traiana...
Prego? Perfetto. È tutto un percorso culturale di straordinario rilievo, di cui abbiamo parlato nel Contratto istituzionale di sviluppo e su cui il Ministero dei beni culturali è intervenuto, anche puntualmente, con un apposito finanziamento.
La domanda è, allora: perché non ci concentriamo sulla via Appia-Traiana, che è la cosiddetta “regina viarum” e che vede Taranto come protagonista di un processo di cammini che riguarda tutto il sud e, invece, cerchiamo di vedere un cammino che non è confacente con Taranto e che, invece, riguarda altri luoghi? Questo è quello che ci dicono le Commissioni messe in essere dall’Associazione europea delle Vie Francigene, che più volte si è pronunciata su questo punto anche in relazione a interrogazioni di altri consiglieri.
Dice in particolare l’Associazione europea delle Vie Francigene che la storia millenaria del legame tra Taranto e la Regina Viarum fa sì che l’impronta della Via Appia sulla città abbia tale profondità ed estensione da costituire caratteristica prevalente rispetto ad itinerari posteriori, quale anche la Via Francigena.
A conferma dell’importanza della Regina Viarum, nell’anno 2018 l’Unione europea dedica al patrimonio culturale, ed è stato avviato da parte del MiBAC e delle Regioni traversate, un imponente progetto di valorizzazione che ne prevede il rilancio in cammino contemporaneo, con una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro, e di cui Taranto costituisce uno dei quattro cardini insieme con Roma, Benevento e Brindisi, perché a Brindisi c’è la colonna che è la parte finale del cammino.
Da una cosa dobbiamo sgomberare il campo: l’assessorato non ha in alcun modo selezionato le vie in relazione ai percorsi, attribuendo denominazioni che non fossero quelle storiche e derivanti da rilievi scientifici. L’assessorato ha inteso tutelare e intende tutelare i cammini di tutta la Puglia, quindi sia il cammino della Via Francigena sia quello della Via Appia, e nella Via Francigena le tre distinzioni, compresa quella che da Taranto scende verso il sud, fino a Santa Maria di Leuca. E in tutto questo dobbiamo dirci una cosa: la Regione sta premendo molto sui cammini. Ha finito il processo di realizzazione della cartografia e della segnaletica, coinvolgendo le associazioni a questo deputate, e oggi si pone di fronte ad una sfida importante, quella di convincere le altre regioni che sono in mezzo tra la Puglia e Roma a poter lavorare allo stesso modo, poiché un cammino che si interrompe, come accade oggi, fra Roma e la Puglia è un cammino che diventa poco attraente. Occorre, invece, che queste Regioni finalizzino i loro investimenti anche nell’ambito dei loro territori.
Devo dire che lo sforzo nostro, con Aldo Patruno, che peraltro è il coordinatore delle Regioni con riferimento al progetto “South Cultural Routes” della Via Francigena del Sud, sta cercando di portare tutte le Regioni a questi investimenti. Ad oggi, non siamo particolarmente soddisfatti del livello di investimento che stanno compiendo ed è per questo che anche nella prossima Commissione, Commissione nazionale ovviamente, la Regione Puglia insisterà perché queste Regioni si dotino degli strumenti necessari, in maniera tale che il cammino sia continuo e senza interruzioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Adesso, sempre approfittando della presenza degli assessori, esaminiamo la n. 1070, collega Borraccino. Risposta scritta dell’assessore Ruggeri: “Centro diurno di Mottola”.
Speaker : BORRACCINO.
Va bene la risposta scritta.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Borraccino. Mi hanno distratto.
Speaker : BORRACCINO.
Va bene la risposta scritta che mi è pervenuta molto tempo fa. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Gatta, insieme a De Leonardis, alterniamo questa volta, sulla questione galleria Monte Saraceno. Si chiedono degli aggiornamenti. Prego, collega Gatta.
Speaker : GATTA.
È la numero 1104.
Assessore Giannini, ho preso lettura della sua risposta che per ciò che è stato fatto era esaustiva, tant’è che il cronoprogramma che riguardava la chiusura e anche l’apertura sia pure parziale della galleria Monte Saraceno, che, lo ricordo a me stesso, è un’arteria di collegamento importantissima tra il capoluogo di provincia Foggia e Manfredonia che è la porta del Gargano con Mattinata e Vieste, che sono località molto, molto affollate durante il periodo estivo, l’interrogazione avrebbe ormai fatto il suo corso e non avrebbe ragion d’essere se non fosse per un particolare tutt’altro che irrilevante. Nella sua risposta lei dice che la chiusura della Galleria...
La Galleria dal 17 settembre è stata chiusa, ed è stata chiusa non stop, quindi full time. Oggi chiunque voglia recarsi sul Gargano verso nord (Mattinata, Vieste) è costretto a percorrere Monte Saraceno, una strada particolarmente tortuosa, pericolosa ed anche difficile da percorrere soprattutto quando si incrociano due autobus di linea. Sono stati frequenti anche gli incidenti tra gli autobus, perché lo spazio è davvero ridotto ai millimetri, bisogna avere particolare maestria nel condurre un mezzo e non essere sfortunati ad incrociarlo nel corso di un tornante.
Al di là di questo aspetto, che vede, ripeto, questa via essere problematicamente percorsa dai mezzi, perché inadatta anche a volumi di traffico sostenuti, e per l’elevata frequenza, tengo a dire tra l’altro che tutti gli studenti che vanno da Mattinata a Manfredonia o a Foggia con gli autobus di linea sono costretti, così come i pendolari, a percorrere Monte Saraceno. Di per sé, il lasso temporale non è particolarmente lungo, perché si tratta di impiegare un quarto d’ora, venti minuti in più, ma può diventare terribilmente lungo laddove vi siano degli incidenti, tenuto altresì conto del fatto che un’altra strada, quella interna che collega Mattinata a Vieste è interrotta, per cui bisogna percorrere soltanto la litoranea.
Al di là di questo aspetto, il quesito che le rivolgo riguarda un passaggio della sua risposta, che mi rendo conto all’epoca non potesse essere più esaustiva, laddove lei dice che i lavori si dovrebbero protrarre (lavori che sono riniziati), leggo testualmente, “entro i primi mesi del 2019”.
Bene. Da alcune voci che si rincorrono, pare che i lavori debbano finire entro la fine di quest’anno, che è poi l’auspicio che ci facciamo tutti. Il problema è un altro: che entro i primi mesi del 2019, sa benissimo, è una locuzione particolarmente vaga e generica, non dà certezza agli operatori economici e non dà certezza a tutti coloro i quali, per motivi di studio o di lavoro, sono costretti a recarsi da Foggia e Manfredonia verso Mattinata e Vieste, o all’incontrario.
Io colgo questa occasione della discussione di interrogazione che non avrebbe avuto di per sé ragion d’essere, tenuto conto che il periodo estivo è ormai alle nostre spalle, per chiederle cortesemente, nella sua veste, di rivolgere all’ANAS un quesito specifico e di fare in modo che i lavori terminino, così come una vecchia circolare dell’ANAS diceva, entro la fine di quest’anno. Comprenderà benissimo quanto sia importante, soprattutto per gli operatori economici di quella zona, fare in modo che questi lavori vengano completati il più presto possibile, e fare magari in modo che durante le festività natalizie possano lavorare e possano fare in modo di riceversi copiosi flussi di turisti, anche in virtù della tanto decantata destagionalizzazione che durante il periodo natalizio potrebbero decidere di recarsi verso il Gargano. Le dico questo perché, e anche questa è un’occasione gradita per poterlo rimarcare, vi sono dei giorni in cui sotto la galleria, ictu oculi, lo abbiamo constatato, non vi sono degli operai. Di notte, spesso, mancano degli operai in quella galleria, eppure dall’ANAS era stato assicurato che i lavori avrebbero avuto uno sviluppo piuttosto veloce, sarebbero proceduti alacremente, ma così non pare essere. Se così fosse, andremmo davvero a finire alla primavera del 2019, con un nocumento socioeconomico notevolissimo ai danni delle popolazioni interessate.
Colgo questa occasione, dunque, per rivolgerle cortesemente l’invito di contattare i vertici ANAS – lo faremo anche noi, ognuno nella sua veste – e di indurre l’ANAS a darci un cronoprogramma per i mesi che restano finalizzati alla esecuzione delle opere per cui sta procedendo, e cioè l’installazione delle colonnine dell’SOS, l’impianto nuovo di areazione, le luci LED, tutto quello che occorre per mettere in sicurezza questa galleria. Ripeto, la locuzione “entro i primi mesi del 2019” dice poco o nulla. I primi mesi possono essere gennaio, ma anche marzo o aprile, quindi la primavera.
Ecco, questo è l’invito che le rivolgo e vorrei sapere che cosa ne pensa a proposito, e spero che condivida e abbia la mia stessa sensibilità sul tema. Tenga conto che, diversamente, questi paesi, parlo soprattutto di Mattinata e Vieste, ma anche Foggia capoluogo e Manfredonia, per non dire anche Monte Sant’Angelo, vivrebbero questo disagio.
Aggiungo, e chiudo davvero, che per quanto riguarda Vieste e Mattinata vi è un problema legato anche alla risposta efficiente ed efficace sui bisogni della salute. Se qualcuno avesse la necessità di essere trasportato velocemente ai più vicini nosocomi, penso a Manfredonia, San Giovanni Rotondo o Foggia, dovrebbe percorrere questo quarto d’ora in più, che potrebbe diventare un’ora qualora si incrocino mezzi pesanti, il che potrebbe essere fortemente pregiudizievole per la salute e per l’incolumità di chi fosse trasportato a bordo di un’ambulanza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Giannini.
Speaker : GIANNINI, assessore ai trasporti e ai lavori pubblici.
Lei sa che il cronoprogramma è già stato rimodulato una volta da ANAS e naturalmente raccolgo la sollecitazione, e la farò mia, nella consapevolezza che sono lavori complessi proprio per la natura dei lavori stessi e per l’ubicazione del sito su cui sta operando l’ANAS.
Chiederemo ad ANAS di indicare una data certa per l’ultimazione dei lavori, perché il cronoprogramma lo hanno già delineato, così come le è stato trasmesso nella interrogazione, e sono d’accordo con lei: molto probabilmente è necessario che ANAS si impegni per una scadenza precisa. Faremo questa richiesta ad ANAS e sarà mia cura poi farle avere il riscontro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Giannini.
Adesso passiamo a Zullo, n. 1047 “Istituzione di nuovi uffici Info-point turistici”.
Prego, collega Zullo. Risponderà l’assessore Capone.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente. Colleghi consiglieri, la Regione si è posta un obiettivo, quello di coordinare e qualificare il sistema dell’accoglienza turistica in Puglia e ha emanato delle linee guida con una delibera di Giunta regionale, precisamente la n. 876 del 2017. Attraverso queste linee guida si vorrebbe e si vogliono instaurare dei rapporti di collaborazione e degli accordi con i Comuni affinché in ciascun Comune sia avviata l’attività di un Info-point turistico.
Queste linee guida indicano ai Comuni che questi Info-point devono avere determinate caratteristiche. I Comuni che sottoscrivono l’accordo devono anche soggiacere a determinati obblighi e a determinati oneri. Io per brevità citerò solo alcuni degli adempimenti che i Comuni sono chiamati a porre in essere. Lo dico per brevità, ma voglio dare il significato di quali oneri i Comuni devono assumere in un momento in cui i Comuni sono ormai allo stremo con le loro risorse finanziarie: garantire la disponibilità della sede, una sede che deve essere accessibile, come è giusto che sia, anche alle persone diversamente abili; provvedere al mantenimento degli Info-point turistici con risorse proprie; garantire la copertura assicurativa per danni a persone o cose; provvedere alle spese relative ai costi di gestione; assicurare l’adeguamento agli standard qualitativi dell’allestimento estetico degli arredi dei segni distintivi e delle insegne esterne; assicurare l’adozione di badge e divise identificative per il personale addetto al front office; realizzare e installare adeguata segnaletica dei punti informativi. Le linee guida sono particolarmente cogenti per i Comuni, cioè ai Comuni: dovete garantire che ci sia una carta dei servizi e che questa carta di servizi sia pubblicata nel sito web del Comune, dice che gli uffici Info-point turistici devono assicurare un’apertura per 36 ore settimanali e di estate addirittura sette giorni su sette con personale che sappia parlare la lingua inglese, giustamente. Poi si dice che Pugliapromozione esercita un monitoraggio di tutto quello che avviene. Il fine è nobile, è quello di vedere su tutta la Puglia, in tutti i Comuni, questi Info-point turistici omogenei, uniformi, tutti simili l’uno all’altro, per poter accogliere i nostri turisti. Però, quando noi andiamo a vedere quello che avviene all’atto pratico, ai Comuni viene dato il finanziamento di un contributo di 10.000 euro per poter avviare, e poi i Comuni devono gestire in proprio questi Info-point. Ma all’atto pratico, avete mai visto in Puglia, in qualche Comune, un Info-point turistico con queste insegne, con questo mobilio, con questo personale, aperto sette giorni su sette? A me, francamente, per quanto giri la Puglia, questo non mi è dato di vederlo.
Ma quello che balza agli occhi è che tutto questo viene enfatizzato con delle dichiarazioni. Ormai siamo nella politica delle dichiarazioni, lo vediamo oggi al Governo, diciamo tutto quello che vuole: c’è qualcuno che oggi al Governo ha detto “eliminerò la povertà”. Magari! Noi dobbiamo capire se c’è una politica che dice una cosa che è possibile fare, cioè che dice ai Comuni: fate tutto questo se siete in grado di farlo. Peraltro, ci sono degli strumenti che possono darci la previsione della possibilità dei Comuni. I Comuni fanno un DUP, un Documento Unico di Programmazione, pubblicano i bilanci di previsione, pubblicano i rendiconti consuntivi: è mai possibile che Pugliapromozione non vada a vedere se nelle voci di bilancio c’è qualcosa per il turismo, per l’Info-point? Io le assicuro, assessore, si vada a vedere i bilanci dei Comuni, che non c’è nulla, se non 2-3.000 euro: quisquilie, perché i Comuni sono allo stremo. Che cosa voglio dire? Voglio dire che se noi diamo 10.000 euro ai Comuni, a tutti i Comuni, che poi non riescono a mantenere l’Info-point, la spesa diventa inefficace, diventa inefficiente e diventa fonte di spreco, perché lei non otterrà il risultato. Allora meglio accorpare, o facciamolo per provincia, lo mettiamo in un capoluogo, oppure lo facciamo per i Comuni che possono. Ma in questo modo, io le assicuro che c’è stato, spero che non ci sia ancora, che non sia in atto e che non ci sia nel futuro, uno spreco di risorse che non hanno sortito l’effetto sperato. Io vi dico: quali controlli voi fate per capire se un Comune adempie agli obblighi che si assume, sottoscrivendo quella formula? Ma non un controllo punitivo, un controllo per capire le ragioni, per capire cosa si può fare per intervenire e rendere efficace, rendere possibile la realizzazione di un obiettivo che, per quanto mi riguarda, è nobile. Ma, facendo in questo modo, quella nobiltà la perdete per strada e, ovviamente, cadete sempre… Assessore, questo è il fondo. Cadete sempre in quella percezione che la gente ha e che noi abbiamo: si fa, come qualcuno ha detto in un’interrogazione prima di me, perché qualche comune si è attivato per le primarie. È una percezione. Lei mi dirà che non è così, ma non ci toglierà mai questo tipo di percezione che noi abbiamo.
Noi ci formiamo dentro di noi la percezione che ormai si va verso la clientela, che non è solo e solamente verso un individuo, diventa anche una clientela verso quel sindaco perché quel sindaco ha organizzato le primarie, verso quell’altro perché è dalla mia parte politica, perché non c’è una volontà di rendere efficiente e di determinare un risultato che sia un risultato tangibile al di là delle appartenenze e al di là di quello che ognuno di noi esprime rispetto a un orientamento della Giunta regionale. Lo diceva prima il collega De Leonardis, e io lo comprendevo quando diceva questo il collega De Leonardis, a proposito dei fondi che derivano dalle royalty distribuite nei Comuni, e poi andiamo a vedere, come diceva il collega Casili, che sono quei Comuni che avevano organizzato quelle famose primarie.
Questo è, in conclusione, il motivo della mia interrogazione. L’interrogazione dice questo: volete organizzare questa rete che comporta degli obblighi per i Comuni che già sapete a priori che non potranno sopportare; date dei soldi che poi non producono l’effetto; che volete fare, volete continuare su questa strada?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore Capone.
Speaker : CAPONE, assessore all’industria turistica e culturale.
Presidente Zullo, al di là del colore politico diverso che noi certamente abbiamo, lei sa quanto io la stimi e sa anche quante volte abbiamo affrontato insieme, nella chiarezza dei dati, situazioni, le più diverse. Mi dispiace che evidentemente con le sue parole dimostra di non conoscere quello che è successo relativamente agli Info-point allo stato degli atti. Per cui, sarà mia cura oggi rispondere alle sue osservazioni in maniera generale con una battuta, ma poi intervenire proprio sui dati concreti e dimostrarle come, invece, si può. Si può dimostrare che non si fa clientela, si può dimostrare che i Comuni partecipano a bandi, che vengono valutati i progetti migliori, che i Comuni vengono indirizzati tutti, 258 più le relative frazioni, vengono indirizzati a far meglio e che i risultati dimostrano anche quello che fanno i Comuni.
Abbiamo fatto quattro incontri con i Comuni e con le pro loco che sono spesso affidatarie di questi bandi per la gestione degli Info-point e in questi quattro incontri siamo stati severi, usando sempre bastone e carota, che è l’unico mezzo che abbiamo. Severa è stata Pugliapromozione anche nei controlli, ma in ogni caso abbiamo fornito ai Comuni le risorse che sono state necessarie perché gli Info-point funzionassero. Da che cosa partiamo? Veniamo ai dati. Perché la battuta generale? Se noi stessi, che siamo impegnati in un’Istituzione, buttiamo fango sulla politica a prescindere, senza andare ad analizzare i casi concreti, io credo che ci facciamo male tutti quanti e facciamo male all’Istituzione. Perciò, mi creda, mi ha fatta soffrire, perché siamo umani, la definizione che lei ha dato di gestione clientelare delle risorse con riferimento ai Comuni. Era generale mi auguro, non si riferiva al caso concreto, ma in ogni caso fa male quando dietro c’è passione, entusiasmo e impegno a fare le cose perbene e proprio ad evitare la clientela, perché ci sono bandi diretti ai Comuni con linee guida che sono fatte anche per indirizzarli a partecipare ai bandi.
2016, vediamo quali sono le proteste dei turisti sulle recensioni negative che riguardano la Puglia. Tra le tante recensioni positive che attengono all’accoglienza, ce ne sono anche alcune che effettivamente riguardano proprio le informazioni turistiche. I turisti dicono nel 2016 che è difficile conoscere effettivamente gli eventi che si svolgono in Puglia; è difficile avere dei punti informativi che siano veramente professionali; è difficile avere informazioni in lingua straniera.
Prendiamo atto di questo percorso e ci chiediamo come poter risolvere il problema. Non finanziare mai gli Info-point? Non aiutare i Comuni? Lasciarli al loro destino? Come sono effettivamente gli Info-point? Parte perciò un’indagine dell’Osservatorio sugli Info-point e scopriamo che degli 89 Info-point costituiti, soltanto 25 hanno il minimo, parlo del 2016, di standard che possa definire quegli Info-point qualitativamente adeguati a dare le informazioni ai turisti. Solo 25 sugli 89 istituiti. Molti di quegli 89 non erano stati finanziati dal turismo, erano stati finanziati dai GAL, in virtù di 450.000 euro che i GAL assegnavano ai Comuni per l’Info-point. Ma gli Info-point non avevano né un’immagine coordinata, né alcun tipo di attrezzatura che potesse rispondere alle caratteristiche degli Info-point standard (si chiamavano peraltro, IAT, neanche Info-point come si chiamano in tutto il mondo).
Questi Info-point organizzati soprattutto dai GAL spesso si rilevava che erano esterni al luogo abitato, difficilmente raggiungibili; le città erano prive di segnaletica che portasse agli Info-point, e pertanto, in realtà, più che punti informativi, erano dei punti non circostanziati nella città, per cui i turisti, come ho detto frequentemente, dovevano chiedere informazioni per capire quale fosse l’ufficio informazioni e dove fosse.
Abbiamo perciò redatto un Regolamento, delle linee-guida vere e proprie che dicessero ai Comuni i criteri standard, per aiutarli a realizzare quell’accoglienza, alla base dell’accoglienza, che era necessaria. Questo perché la Regione, neonata sul turismo – sono quindici anni che si fa davvero turismo in Regione, tranne le eccellenze che ci sono state anche prima – ha bisogno di puntare sull’accoglienza. Non bastava l’attività di promozione che si era fatta per tanti anni: il punto debole era l’accoglienza, quindi le linee-guida davano ai Comuni il senso dell’intervento che bisognava realizzare, dicendo quali fossero gli standard qualitativi minimi e quali fossero anche le aspettative della Regione rispetto all’accoglienza.
Dopo la pubblicazione delle linee-guida, quindi messi i Comuni nella condizione di sapere, abbiamo pubblicato il primo bando. In questo bando abbiamo previsto due finestre: una per l’estate e una per il periodo destagionalizzato. I Comuni, perciò, sono stati messi in grado di partecipare al bando per acquisire delle risorse, in maniera tale da strutturare i loro Info-point per avere gli standard qualitativi minimi. Quindi, il primo bando è servito a strutturare gli Info-point per avere gli standard qualitativi minimi, quelli che lei definisce immagine coordinata, quindi WeAreInPuglia, quindi l’Info-point, l’allestimento dell’Info-point idoneo, e la disponibilità di persone che conoscessero le lingue e che tenessero aperto l’Info-point anche in un periodo più lungo rispetto alle due ore di massima punta.
Ovviamente, abbiamo previsto anche che il Comune potesse delegare ad altri la gestione degli Info-point, quindi mettere in concessione, dare in concessione lo spazio dell’Info-point a pro loco e ad associazioni organizzate per fare questo tipo di attività.
Qual è stato il risultato? Il risultato è stato che nel primo anno abbiamo avuto un incremento degli Info-point risultati operativi e funzionanti tanto da passare all’istituzione di 21 nuovi uffici Info-point aderenti alla rete, un incremento degli uffici operativi, che quindi passano da 84 a 104, e l’incremento degli Info-point veramente organizzati, che passano da 25 a 92. Quando io intervengo, perciò, con quella dichiarazione, non è una dichiarazione di rabbonimento populista, è una dichiarazione che dice: “Abbiamo avuto dei risultati ottimi: siamo passati da 25 Info-point effettivamente qualitativamente utili a 94 Info-point”. Mi sembra oggettivamente un dato particolarmente significativo.
Non solo, questo era per strutturare gli Info-point. Poi abbiamo detto: “Attenzione, dovete potenziarli. Attrezzatevi per potenziarli, per non tenerli aperti soltanto ad agosto, quando la stagione è in piena. Questo perché la Regione con gli assessorati alle infrastrutture e al turismo e alla cultura sta investendo su voli internazionali, per cui arriveranno turisti durante il periodo soprattutto di allungamento della stagione, quindi nei primi sei mesi dell’anno e poi negli ultimi mesi, che sono turisti internazionali, quindi attrezzatevi con personale che dia le informazioni, che conosca gli eventi e che abbia conoscenza delle lingue. Per questo noi vi finanziamo. Però, attenzione, vi mandiamo i controlli per verificare che effettivamente siete aperti, per verificare che fornite anche questi servizi e per verificare che il vostro Info-point sia adeguato”.
Abbiamo pubblicato il bando e abbiamo verificato che per il potenziamento, attraverso sopralluoghi fatti dal nostro personale presente a livello territoriale, i Comuni in realtà non erano attrezzati. Anzi, abbiamo verificato che molti di quelli che ci chiedevano il potenziamento non erano neppure strutturati come noi avevamo chiesto secondo le nostre linee guida. Perciò, abbiamo fatto un incontro all’interno del Cineporto della Regione, al Cineporto di Bari, con tutti i sindaci, parte dei quali l’abbiamo ammessa con riserva, assegnando loro un termine per adeguarsi, in difetto del quale non avremmo erogato il finanziamento.
Consigliere Zullo, che cosa abbiamo fatto? Piuttosto che usare solo il bastone ancora una volta, abbiamo pensato all’indirizzo verso i turisti e abbiamo detto: qual è l’interesse in questo momento della Puglia, pensare che il Comune deve avere la sanzione di non avere il finanziamento perché non ha strutturato o avere Info-point strutturati e quindi poi potenziarli anche? Questa seconda ci è sembrata la risposta giusta. Allora, con un’azione fatta proprio a tu per tu all’interno del Cineporto con tutti i Comuni che avevano ricevuto soltanto la valutazione con riserva, abbiamo chiesto che si adeguassero e laddove non si fossero adeguati abbiamo precisato che non avrebbero avuto il finanziamento.
Il risultato è stato che di quei Comuni si sono adeguati quasi tutti, quindi un risultato per la Puglia importantissimo, tranne tre ai quali non è stato erogato il finanziamento. Ad oggi, quindi, noi abbiamo avuto un ulteriore risultato, frutto solo dell’impegno ovviamente da parte dei Comuni, anche da parte della politica dei Comuni. I Sindaci sono venuti loro, non sono venuti solo i loro dirigenti, e hanno capito che se non strutturano il proprio Info-point in maniera regolare avrebbero avuto difficoltà se non avessero strutturato, avrebbero avuto difficoltà poi a parlare davvero di città turistica. Quindi, ad oggi, che cosa abbiamo avuto con il secondo bando? Abbiamo avuto questo risultato: oggi abbiamo ulteriori 52 Comuni con immagine coordinata degli arredi, secondo ABACO e con unità minime. Pertanto, rispondendo alla sua interrogazione e sperando di essere stata esaustiva, voglio dirle che a noi non serve tanto andare a guardare il Documento unico di programmazione dei Comuni, perché noi non chiediamo ai Comuni di assumere personale in maniera diretta, perché ci rendiamo conto, come lei giustamente ha detto, che questa non è una cosa possibile per i Comuni. Diversamente, dovremmo aspettare tutte le attività di turnover e di sostituzione. Non sempre questo è possibile.
Ma i Comuni possono affidare in gestione l’Info-point e consentire alle agenzie, società, associazioni iscritte al REA o pro loco che si prendono in gestione l’Info-point, di realizzare anche attività integrative che corrispondono alla valorizzazione del territorio. Quindi, ad oggi, noi abbiamo avuto un incremento forse persino superiore alle aspettative degli Info-point organizzati. Siamo contenti? Solo parzialmente. Lo dico chiaramente, come lo dico ai Comuni, lo riferisco in questa sede, solo parzialmente perché oggettivamente vorremmo che tutte le città turistiche della Puglia o che ambiscono a diventare turistiche siano dotate di servizi veramente qualificati tutto l’anno. Non lo sono ancora tutte. L’ambizione nostra è che lo siano, ma soprattutto vorremmo che questa attività da realizzarsi fosse un’attività che tutta la società pugliese concepisce come un’attività utile, anche attraverso la conoscenza dei monumenti da parte dei cittadini, non solo da parte degli uffici informativi. Anche su questo stiamo lavorando.
Mi farà piacere poi, se avrà il tempo e la possibilità per farlo, sentirci, ma anche in Commissione potremmo farlo, in maniera tale che illustriamo tutte le attività che stiamo facendo anche sulla cultura, in questo senso, proprio per rendere diffusa la comunicazione.
Gli eventi territoriali che si svolgono, per esempio, sono tantissimi, e la Regione sta investendo tanto. A me fa piacere vedere che tanti Comuni finalmente hanno su Instagram il proprio Info-point, perché da lì passano migliaia di persone, anche stranieri. Ma non tutti sono ancora a questo livello, quindi dobbiamo lavorare tutti per portare i Comuni ad un livello di accoglienza ancora migliore, anche perché su questo si fonda proprio lo sviluppo principale del turismo della Puglia che vuole investire sul turismo esperienziale.
Quindi, la ringrazio, consigliere, confidando nel fatto che le sue preoccupazioni erano le nostre preoccupazioni. E se c’è stata questa evoluzione tra il 2017 e il 2018, è avvenuto proprio perché c’erano le preoccupazioni che lei mette alla base dell’interrogazione. Però oggi non mi sento di tradire l’impegno che i Comuni hanno avuto nel trasformare le loro sedi di accoglienza, dicendo che si è trattato di uno spreco. Sarebbe danno e beffa per chi si è impegnato, sia come Regione che come Comuni. Quindi, l’aiuto che le chiedo è invece quello di diffondere la necessità che i servizi siano sempre più qualificati, che siano sempre più presenti sul web, che siano sempre più uniformati nella rete regionale, e che perciò i controlli che sono fatti sempre, trovino sempre più un’aderenza rispetto alle nostre linee-guida. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Bene. Prego, consigliere Zullo.
Speaker : ZULLO.
Grazie, Presidente.
Una premessa: la stima è reciproca. Altra premessa: io ho parlato di percezione. Guardate: non siamo noi a buttar fango sulla politica, sono i cattivi esempi che noi diamo che generano il fango che poi la gente riversa sulla politica. Io ho parlato di quello che la gente percepisce, perché giriamo per le strade, capiamo e sentiamo cosa dice la gente.
Ora veniamo al merito della sua risposta. In parte lei stesso ha detto che avete fatto dei controlli e quelli che avevano avuto i soldi per strutturare alla fine non avevano nemmeno strutturato. E lei stessa ha detto che avete fatto dei controlli anche mandando qualcuno, ma non è necessario mandare qualcuno, ha detto, perché uno dei criteri era quello della pubblicazione della carta dei servizi sui siti web dei Comuni. Io le garantisco: vada sui siti web dei Comuni e carta dei servizi non ci sono.
Il problema è che lì io organizzo delle linee guida chiedendo un accordo con i Comuni su basi che io già so che sono difficilmente sostenibili da parte dei Comuni. E quando lei dice “io sono contenta dei risultati positivi”, io la capisco, perché chi lavora si accontenta ed è orgoglioso del proprio lavoro, però per me il risultato non è nell’apertura di tot Info-point, per me il risultato è nel funzionamento efficiente degli Info-point che sono aperti. Del resto, se ho la vetrina di un Info-point con un manifesto dietro e non c’è nessuno per tutti i giorni, per me è un fallimento. Forse per lei è un successo perché si è aperto un Info-point in più, ma per me è un fallimento.
Lei mi invita non so da quale parte. Ebbene, io la invito a fare un tour con me e vedere se noi abbiamo in Puglia gli Info-point che sono oggi aperti trentasei ore settimanali, con personale ovviamente non necessariamente dipendente, e questi lo sapevano, affidato a pro loco, eccetera, eccetera, che stanno lì a fare un servizio che è professionale, se sono in grado di parlare la lingua inglese. È questo che voglio dire. Allora, l’invito lo rivolgo io a lei: facciamoci una bella passeggiata. Troveremo una bella località turistica, saremo a pranzo insieme, offro io, stia tranquilla, non spenderà nulla, però mi darà ragione che noi abbiamo tutto sulla carta oppure tanto sulla carta, ma poco nella realtà.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Mi pare che, al netto della questione clientelare, l’interlocuzione era anche dialettica e positiva. Non ha detto che va tutto bene, ci sono delle questioni da migliorare e ci proverà a farlo.
Presidente, posso dare la parola al collega Perrini. Scelgo le interrogazioni che non hanno già avuto risposta scritta. Penso che sei nelle condizioni di rispondere. È quella relativa alla creazione di un centro del risveglio con aree di alta specialità.
Prego, collega Perrini.
Speaker : PERRINI.
“Creazione di un centro del risveglio con aree di alta specialità”.
Premesso che in Italia esistono strutture accreditate con il Servizio sanitario nazionale che forniscono una valida risposta ad alcune delle più complesse patologie in ambito riabilitativo. Si tratta di strutture di riferimento per molti pazienti che provengono da tutte le regioni. All’interno vi sono aree di alta specialità con reparti di unità di risveglio e gravi cerebrolesioni e un’area di riabilitazione intensiva.
Il punto di forza è il modello organizzativo, basato su un approccio multidisciplinare terapeutico, uno schema sanitario che può contare anche su una strumentazione di ultima generazione. L’unità del risveglio in particolare è in grado di accogliere pazienti che presentano uno stato vegetativo di minima coscienza dovuta a gravi cerebrolesioni di diversa origine. In questo reparto ha inizio la riabilitazione precoce che ha come obiettivo quello di facilitare il recupero dell’attività di coscienza e delle funzioni cognitive e motorie.
Rilevato, altresì, che in Puglia strutture così composte non ci sono, tant’è che i pazienti della nostra regione sono costretti ad emigrare altrove, la clinica più vicina è quella di Crotone. In buona sostanza, manca un centro adeguato che garantisca una risposta di assistenza immediata a tutti questi pazienti in coma o in stato vegetativo. I familiari devono allontanarsi da casa per ricevere la giusta risposta ai loro bisogni sanitari dopo la dimissione ospedaliera.
Tutto ciò premesso e considerato, chiedo al Presidente della Regione Puglia, nonché assessore regionale alla sanità, quanto spende la Regione Puglia per far curare altrove i pazienti pugliesi; se esiste una progettualità che prevede la creazione di un centro del risveglio strutturato con il modello complesso sopra descritto e se qualora non esiste di valutare la possibilità di avviare un percorso per la sua realizzazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano, prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Ovviamente vado a memoria perché non ho le risultanze degli uffici, quindi eventuali imprecisioni perdonatele in partenza. Mi risulta che ci sia in itinere la realizzazione di due centri risvegli, uno a Ceglie Messapica e uno a Triggiano. Non so se gli stessi abbiano le caratteristiche che lei richiede, ma non credo che ci siano problemi nel sottoporre questi progetti a verifica ed eventualmente integrarli con i suoi suggerimenti. Per cui, ritengo di poter accogliere questa sua interrogazione, cioè di accogliere positivamente questa sua interrogazione, pregandola ovviamente, anche per evitare che nella massa degli impegni questa cosa passi in second’ordine, di sollecitarmi a breve un incontro con il direttore generale della provincia di Brindisi e col direttore generale della provincia di Bari, se sono solo questi due. Se ce ne sono altri, eventualmente verificheremo (uno a Canosa, mi dicono, quindi forse ce n’è un terzo). Incontrando quindi i direttori generali si potrà capire se i progetti in itinere contengono i suggerimenti da lei offerti. Grazie.
Speaker : PERRINI.
Sono soddisfatto della risposta perché questo è l’approccio giusto che bisognava fare, cioè, cercare di collaborare insieme. Per esempio, io che a Crotone per motivi familiari sto andando spesso, purtroppo in questo ospedale, credo che in Puglia al momento non esista nessuno, caro Presidente, per questo tipo di patologia, che possa curare queste persone.
Ecco perché credo che un incontro nel più breve tempo possibile, subito, bisogna farlo con questi centri, perché certe volte, tante cose non si sanno.
Speaker : PRESIDENTE.
Non c’è una risposta scritta, non so se il Presidente… Peraltro, è una cosa, chiedere qui, in un’interrogazione, gli esiti di un’indagine, mi pare un po’ fuori luogo.
Però, andiamo con le risposte scritte, così che il Presidente giustamente sia in grado di interloquire in maniera compiuta.
Speaker : DAMASCELLI.
Io non ho problemi a posticiparla, ma non mi permetto di chiedere i risultati di un’indagine della magistratura, di un’indagine che la Regione Puglia, molto tardivamente, ha attivato dopo che i genitori per avere notizie sono stati costretti addirittura a rivolgersi all’Ufficio relazioni col pubblico dell’ospedale, benché fosse deceduta la propria figliola. La Regione si è ricordata dopo 48 giorni, quindi dopo quasi due mesi, di attivare l’indagine interna, comunque non ho problemi. Quando il Presidente sarà pronto, attenderemo questa risposta.
Andando invece all’interrogazione 981, “Ripristino del blocco operatorio del presidio territoriale di assistenza di Bitonto, del Distretto Socio Sanitario n. 3”, l’interrogazione è datata 30 ottobre 2017, quindi quasi un anno fa, quando reclamavo la mancata apertura del blocco operatorio.
La risposta a firma di Ruscitti dice che è stato aperto il primo dicembre; in realtà non corrisponde al vero, e mi assumo la responsabilità di quel che dico, perché ero presente io in quei giorni, il blocco operatorio era chiuso e ha ripreso le proprie attività l’11 dicembre. Ma ormai è risolto e superato, per fortuna, questo problema perché, una volta che è stato riaperto, ha iniziato a funzionare abbastanza bene, offrendo un servizio ottimo alla comunità, quindi punto di riferimento non soltanto per Bitonto, Presidente, ma per tutte quelle operazioni in chirurgia ambulatoriale non soltanto per la città di Bitonto, ma per tutto il distretto e anche per altri distretti vicini.
La cosa, invece, che resta attualmente ancora irrisolta – parliamo di oltre un anno – è la domanda n. 1 dell’interrogazione, e cioè perché – lo chiedevo il 30 ottobre 2017 – il problema della sostituzione dei canali aeraulici è stato affrontato tardivamente e quando saranno definitivamente portati a compimento i relativi lavori. Si verifica che nel blocco operatorio di Bitonto vi è anche un chirurgo plastico, che quindi svolge anche ulteriori prestazioni di chirurgia plastica, e anche questo è un aspetto positivo. Ma, ad oggi, Presidente, manca ancora la sistemazione dell’area climatizzata, e cioè negli ambienti in cui si ricevono i pazienti, non nelle sale operatorie, attenzione, guai se fosse così, ma negli ambienti in cui vi sono, appunto, gli operatori sanitari e in cui vi è l’accoglienza dei pazienti purtroppo l’aria condizionata ancora non funziona e succede che d’estate si muore dal caldo e l’inverno, invece, fa molto freddo.
Ecco perché chiedo, ancora una volta, di porre attenzione verso un presidio territoriale di assistenza importante per tutta una comunità e per tutto il territorio, affinché siano, una volta per tutte, risolte queste problematiche. Ma le dirò di più. Quel presidio territoriale di assistenza, che fa riferimento alla medicina del territorio e che il Presidente Emiliano ha più volte detto di voler incentivare, in certi casi purtroppo non assicura servizi efficienti. Mi riferisco sia alle prestazioni del punto di primo intervento, dove mancano gli operatori sociosanitari, cioè coloro che devono provvedere a determinate mansioni, sia in merito agli ambulatori della medicina specialistica. È da tanto tempo che è andato in pensione il medico che curava l’ambulatorio di pneumologia e da quel momento ci sono code e file di anziani che non riescono ad ottenere una visita medica nell’ambito della pneumologia. Questo è un altro aspetto fondamentale. Intanto, in merito, però, all’argomento all’ordine del giorno, che è il blocco operatorio, è stato ripristinato. È un bel blocco operatorio, perché sono stati fatti dei lavori che hanno reso confortevole gli ambienti, ma adesso bisogna farlo funzionare adeguatamente, ripristinando l’impianto di climatizzazione ancora bloccato e consentendo, Presidente, di avere la strumentazione utile e necessaria, anche la ferristica, per potere effettuare quegli interventi che sicuramente potrebbero avere una ricaduta straordinariamente positiva facendo anche risparmiare fondi alla Regione, perché ci sono tanti interventi che un tempo avevano necessità di ricoveri che oggi, invece, si risolvono in mezza giornata. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano, prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Al consigliere consta la risposta scritta del 21 marzo 2018. Sopravvive… Fermo restando che l’aria condizionata è importantissima, e io sono un sostenitore dell’aria condizionata, l’oggetto dell’interrogazione è soddisfacente, nel senso che la struttura sin dal 21 marzo 2018 ha ripreso a funzionare perfettamente e adesso, ovviamente, verificherò se l’aria condizionata ha ricominciato a funzionare anch’essa oppure no.
Ho capito, ma se fosse così la sala operatoria non sarebbe idonea. Mi sembra strano. Comunque, adesso verificheremo. Mi sembra strano che sia stata ristrutturata completamente e che manchi un elemento essenziale compreso anche il cosiddetto… L’addolcitore dovrebbero averlo messo, secondo il tenore della risposta. La risposta che è stata fornita quasi otto mesi fa soddisfa completamente e dimostra che l’interrogazione ha avuto il suo scopo, ha colto il suo scopo, sollecitando il termine dei lavori.
Dopodiché adesso verificheremo se ci sono ulteriori elementi di malfunzionamento della struttura. Ogni volta che si mette mani a fare lavori di questa importanza, la sala operatoria poi va ricertificata, quindi ho motivo di credere che tutto quello che la legge prevede per farla funzionare sia come minimo il riciclo dell’aria, perché il riciclo dell’aria e la sua sterilità sono gli elementi che distinguono una sala operatoria da un altro ambiente ospedaliero. Però faremo questa verifica.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
Non dal 28 marzo, ma dall’11 dicembre 2017, il blocco operatorio è tornato ad essere funzionale ed operativo. Se lei legge, Ruscitti scrive dal primo dicembre. In realtà quella data non è reale, è dall’11 dicembre, comunque l’11 dicembre è tornato ad essere funzionante.
L’aria condizionata nella sala operatoria funziona, e funziona anche perfettamente. È negli ambienti antistanti per l’accoglienza dei pazienti, e dove ci sono gli operatori sanitari che ancora oggi non va bene. L’interrogazione ha svolto il suo ruolo ed è superata perché già a dicembre, dopo un mese, il problema si è risolto.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Lei me aveva parlato a voce, prima di fare l’interrogazione, e io, come si dice dalle parti nostre, li avevo alzati da terra, quindi si erano mossi immediatamente, anche solo a voce.
Poi, ovviamente, tutto si è sistemato. Adesso farò un controllo per vedere se gli ambienti antistanti la sala operatoria sono adeguatamente condizionati.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiarimenti intervenuti. Damascelli, sempre per il Presidente Emiliano. Interrogazione 984: c’è la risposta scritta, riguarda consulenze specialistiche.
Speaker : DAMASCELLI.
“Consulenze specialistiche e diagnostiche nei punti di primo intervento del PTA”. È forte, da parte della cittadinanza, la richiesta che i punti di primo intervento territoriale offrano prestazioni sanitarie efficienti nei casi di emergenza-urgenza, garantendo il potenziamento di un’assistenza adeguata e completa.
Nella seduta del 25 ottobre 2016, Presidente, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione n. 61, “Accesso dei PPIT a consulenze diagnostiche e specialistiche in emergenza-urgenza, che ho proposto al fine di contrastare continui depotenziamenti e sollecitare l’erogazione di specifici servizi essenziali nei punti di primo intervento territoriale”.
La suddetta mozione stabilisce che nei PPIT allocati nei presìdi territoriali di assistenza in situazioni di emergenza-urgenza sia consentito l’accesso a prestazioni di consulenza diagnostica e specialistica, al fine di assicurare una corretta presa in carico in loco e l’immediata indispensabile assistenza nei casi gravi, delicati e rischiosi, garantendo percorsi diagnostici di prossimità e appropriatezza delle prestazioni erogate, al fine di salvaguardare la sicurezza dei cittadini. Nella mozione che questo Consiglio regionale ha approvato è previsto che i punti di primo intervento siano dotati di personale adeguatamente formato secondo profili professionali specializzati nelle emergenze-urgenze, con le attrezzature necessarie alla stabilizzazione del paziente.
È necessario dare attuazione concreta e definitiva alla mozione in oggetto, considerato l’elevato numero di utenti che si rivolge al PPIT, in modo da garantire la qualità delle prestazioni erogate. L’urgente applicazione della mozione in oggetto, cioè la n. 61, risulta improcrastinabile per evitare di compromettere e precarizzare i livelli di assistenza di prossimità, che devono essere assicurati ai pazienti che accedono alle reti territoriali di emergenza-urgenza, rilevato che il Presidente della Giunta regionale, nonché assessore alla sanità, aveva annunciato pubblicamente l’avvio della programmazione del piano di investimenti di fondi europei sulla sanità per un totale di 404 milioni di euro rivolti proprio al potenziamento dell’assistenza territoriale. La rete sanitaria regionale dell’emergenza-urgenza necessita di un indispensabile potenziamento della diagnostica specialistica presso gli ospedali riconvertiti in PTA.
Vorrei sapere entro quali tempi si intenda dare urgente, concreta e definitiva attuazione della mozione n. 61, approvata all’unanimità da questo Consiglio regionale, con il parere favorevole espresso dal Presidente della Regione Puglia, per consentire l’accesso ai servizi specialistici e diagnostici nei casi di emergenza, che richiedono interventi tempestivi e improcrastinabili, e per il potenziamento dei livelli essenziali di assistenza territoriali di prossimità. Come intenda assicurare la corretta presa in carico della salute dei pazienti che si rivolgono a un punto di primo intervento nei PTA. Cioè, Presidente, se arriva un paziente, va al PPIT e accanto c’è l’ortopedico che può diagnosticare se c’è un problema al polso è inutile che il personale del PPIT dica “dovete andare al San Paolo” ad ingolfare ulteriormente il pronto soccorso. Soltanto questo. Fin quando esistono i PPIT e sono allocati nei PTA, dove ci sono gli specialisti, il paziente dal PPIT va allo specialista e si fa controllare, cosa su cui lei stesso ha già espresso parere favorevole e il Consiglio ha approvato, però non viene ancora data attuazione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Presidente Emiliano, prego.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
È chiaro che le questioni di cui si parla sono tutte decisive per il successo della profonda riorganizzazione che stiamo attuando. L’ultima parte dell’intervento la condividiamo totalmente, nel senso che i PTA sono fondamentali per operare quella riduzione dei luoghi e della gestione delle acuzie derivante dal DM n. 70, nel senso che devono arrivare ai pronto soccorso e quindi alla ospedalizzazione solo i casi che necessitano di una ospedalizzazione.
Negli altri casi la rete dei presìdi territoriali deve soddisfare tutte quelle esigenze che non corrispondono ad esigenze salvavita, quindi per essere chiari i codici gialli e rossi, ma dovrebbe gestire in modo adeguato i codici bianchi e verdi, naturalmente assieme alla continuità, che sono tantissimi.
Ovviamente, dei 400 milioni, con una fatica inenarrabile, siamo riusciti a impegnarne 150, ma per 250 facciamo fatica ancora a ottenere dalle Direzioni generali l’impegno per la realizzazione dei PTA. Se aggiungiamo poi che stiamo costruendo molti nuovi ospedali e che, ovviamente, seguire tutte queste vicende è difficilissimo per la struttura sanitaria ordinaria, perché la struttura sanitaria ordinaria, ovviamente, non è fatta per seguire i lavori pubblici. Ci siamo accorti di non avere delle strutture dentro l’assessorato alla sanità che consentano la realizzazione e di seguire i lavori, al punto che abbiamo ridato una mission all’asset con il nuovo Statuto: di essere almeno uno strumento tecnico dell’assessorato. Però, sono problemi che noi stiamo risolvendo in maniera non ancora strutturata. Mi accorgo, per esempio, che il potenziamento del pronto soccorso del Santissima Annunziata è un’operazione che è stata realizzata in maniera informale tra il Presidente della Regione, l’asset e il direttore generale, senza che la struttura dell’assessorato della Regione sia in grado di seguire questi lavori. È proprio sconnessa completamente.
Qui sta emergendo la necessità di individuare, anche nell’assessorato, una struttura tecnica che evidentemente per ora non potrà che essere l’asset, ma anche una specifica attenzione da parte della Giunta nel seguire l’edilizia sanitaria, chiamiamola così. Sto semplificando perché non si tratta solo dell’edilizia, ma si tratta di mettere a punto le necessità del personale, di seguire i concorsi legati all’implementazione di queste strutture, perché è evidente che non è che facciamo la struttura e poi i concorsi li facciamo l’anno dopo. Bisogna sincronizzare tutti questi meccanismi che le ASL non sempre riescono a strutturare con i tempi giusti, nel senso che spesso ci troviamo con i lavori fatti, e non ci sono i concorsi e viceversa. Questa sincronia probabilmente ci indurrà ad individuare nella Giunta qualcuno che seguirà specificatamente questi problemi di edilizia. Lo annuncio qui per la prima volta, perché in tutta sincerità serve una dedicazione – adopero questo termine religioso – alla realizzazione dei PTA, senza dei quali tutto il Piano di riordino rischia di avere un insuccesso. Quindi, è centrale, questo elemento. Ovviamente, siccome contemporaneamente bisogna rendere efficiente tutto il sistema e portare a termine il Piano di riordino con le assunzioni delle 5.000 unità di personale che stanno per essere assunte, io credo che sia giusto individuare una specifica responsabilità, a partire dalla Giunta, ma che poi abbia una proiezione anche nella struttura amministrativa dell’assessorato, con l’aiuto dell’asset, che realizzi velocemente questi investimenti e che tenga sotto controllo anche l’utilizzo dei fondi, perché questi sono fondi FESR, quindi sono fondi che debbono essere utilizzati, altrimenti rischiamo il disimpegno.
Stiamo discutendo come realizzare in concreto questa operazione, il che non vuol dire che sto progettando di lasciare l’assessorato alla Sanità – chiariamo –: è che l’assessorato alla sanità è l’organizzazione sanitaria quale essa è, e ovviamente ha bisogno, vista la mole specifica degli investimenti che stiamo realizzando nell’edilizia, di una cura specifica, e anche di un riferimento che permanente che consenta a tutto il sistema di essere sincronizzato. Senza il successo dell’edilizia sanitaria, è impossibile il successo dell’Amministrazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Vuole intervenire per replica? Prego, collega Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
Ha detto una cosa importante: se facciamo le strutture e non abbiamo il personale, che le facciamo a fare? In certi casi, Presidente, noi sceglievamo le strutture, vanno in pensione i medici, non vengono sostituiti e lì salta tutto. Solo per fare un esempio. Ma non voglio parlare della mia città, è un esempio, che vale anche per altre. Ambulatorio di pneumologia PTA di Bitonto: macinava liste d’attesa a non finire; va in pensione il dottor Minenna, pneumologo, chiuso, saltato tutto. E ti vedi la mattina gli anziani dietro la porta a dire: “Ma io quando posso venire?”. Sono fatti, testimonianze. “Quando posso fare la visita?”. Io più volte mi sono sgolato, ma con atteggiamenti del tutto propositivi. Ho chiamato l’ASL, il direttore generale, ho spiegato. Adesso non conosco quello nuovo ancora, ma bisogna cercare di provvedere perché è un’emergenza, al di là delle note stampa, delle interrogazioni, proprio per offrire una segnalazione. Però, è rimasto chiuso.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Messaggio ricevuto.
Speaker : DAMASCELLI.
È rimasto chiuso.
Quanto, invece, all’oggetto dell’interrogazione, la prego di scrivere due note al dottor Ruscitti dicendo che si dia corso alla mozione n. 61, che il Consiglio ha approvato e su cui lei ha espresso parere favorevole.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Andiamo adesso all’interrogazione 985. Il Presidente ha la risposta scritta. Collega Damascelli, facciamo l’ultima interrogazione, perché vengo sollecitato dai lavoratori dell’ARIF che stanno lì fuori da qualche ora a sviluppare l’incontro che hanno chiesto e che abbiamo deciso nella Conferenza dei Presidenti.
Prego, collega Damascelli.
Speaker : DAMASCELLI.
È giusto. Anche io ho parlato con loro e attendono di essere ricevuti dall’assessore e dal Presidente Emiliano per l’annosa vertenza occupazionale.
In Puglia, secondo gli ultimi dati aggiornati del 2014, i disturbi dello spettro autistico riguardano 2.431 casi, diagnosticati in età evolutiva. A marzo 2017 il Ministero della salute ha approvato i nuovi LEA (livelli essenziali di assistenza) stanziando 50 milioni di euro per le prestazioni sanitarie necessarie ad attuare la legge n. 134/2015 sull’autismo per l’individuazione precoce e proattiva del disturbo e per specifici interventi di abilitazione e riabilitazione a vari livelli di intensità sia individuale sia di gruppo.
La Giunta regionale della Puglia ha approvato, in data 8 luglio 2016, il regolamento per la rete assistenziale territoriale sanitaria e sociosanitaria per i disturbi dello spettro autistico, che definisce il fabbisogno e i requisiti organizzativi, tecnologici e strutturali.
Secondo quanto disposto dal suddetto regolamento regionale n. 9/2016, l’ASL di Bari ha previsto l’attivazione di quattro centri territoriali per l’autismo, al fine di migliorare il secondo livello della presa in carico dei pazienti autistici consistente nell’approfondimento diagnostico di progettazione abilitativa.
I CAT hanno funzione di fulcro rispetto ai moduli territoriali ambulatoriali e domiciliari, alle strutture riabilitative ed educative ai centri di riferimento di alta specializzazione.
Le quattro sedi ASL Bari previste per i CAT sono l’area metropolitana presso l’unità operativa semplice di neuropsichiatria infanzia e adolescenza dell’ex CTO di Bari; per l’area nord presso l’unità operativa semplice di Bitonto, per l’area sud Putignano e per l’area Alta Murgia Altamura.
Per coprire adeguatamente tutto il territorio dell’ASL Bari è stato previsto un servizio di 24 ore settimanali, sei per ognuna delle quattro sedi CAT con un organico di otto neuropsichiatri infantili e sette psichiatri, a cui si affiancheranno psicologi, assistenti sociali, logopedisti e tecnici. Per ogni sede saranno a disposizione équipe dedicate e spazi appositi per prendere in carico i soggetti autistici per avviare così una valutazione dei singoli casi e i relativi progetti terapeutici. Considerato che nelle aree di Bitonto, Putignano e Altamura non sono ancora stati individuati spazi e strutture ASL idonei ad allocare i CAT e al momento risulta attivo il solo CAT di Bari, cui è stato assegnato un solo psichiatra, è assolutamente necessario e improcrastinabile procedere all’allocazione e attivazione per assicurare il pieno funzionamento di tutti i CAT affinché siano finalmente date risposte al bisogno di presa in carico e cura di pazienti autistici in età infantile e adolescenziale del territorio dell’ASL di Bari e alle impellenti istanze delle loro famiglie in situazioni di fragilità.
Vorrei conoscere per quali ragioni o impedimenti non siano stati ancora allocati o attivati i centri territoriali per l’autismo relativi all’area nord, sud e all’area dell’Alta Murgia indispensabili per l’erogazione del servizio da erogare su tutto il territorio della ASL Bari ai pazienti con disturbi dello spettro autistico e quali iniziative si intendano intraprendere nell’immediato per procedere alla definizione di tutti gli atti necessari all’urgente allocazione e attivazione dei CAT presso le sedi dell’ASL Bari idonee, nelle suddette aree facenti capo ai territori di Bitonto, Putignano e Altamura, ed entro quali tempi si intenda procedere all’individuazione di locali e strutture idonei in cui allocare e attivare le sedi dei Centri Territoriali per l’Autismo, al fine di assicurare in modo funzionale ed omogeneo le attese prestazioni sociosanitarie ad utenti e famiglie in condizioni di fragilità; quali procedure si intendano attivare e secondo quale cronoprogramma, per assicurare la piena operatività sia dei CAT dell’area metropolitana di Bari, sia di quelli ancora da allocare e attivare per consentire la copertura delle ventiquattro ore settimanali stabilite (6 per CAT) con un adeguato organico di neuropsichiatri infantili, psichiatri, psicologi, assistenti sociali, logopedisti e tecnici, e quali fondi sono attualmente stati assegnati all’ASL Bari, ovvero sono disponibili e/o ancora inutilizzati per ciascuna delle allocazioni ed attivazioni dei CAT nelle richiamate aree facenti capo ai territori ASL di Bitonto, Putignano e Altamura.
Ci sono stati casi in cui addirittura alcuni Sindaci hanno proposto di allocare CAT all’interno di palazzi di città, o strutture comunali, ma penso che non siano luoghi idonei a far ciò. Invece potrebbero essere ancora una volta idonei quegli ospedali dismessi, o comunque riconvertiti in presidi territoriali di assistenza, o comunque in centri della medicina del territorio affinché sia data un’assistenza sociosanitaria adeguata. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
La parola al Presidente.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
A me risulta una risposta scritta sin dal 7 settembre 2017, non so se corrisponde anche a voi.
Nella nota ovviamente si sostiene che la direzione generale dell’ASL di Bari, perché di questa, almeno, stiamo parlando, ha disposto l’attivazione di almeno un centro territoriale per l’autismo CAT per ciascuna ASL, quindi ha ritenuto… Chiedo scusa: l’ASL di Bari, sulla base del Regolamento regionale 9/2016 della mia Amministrazione, che ha stabilito che ci sia almeno un Centro Territoriale per l’Autismo per ciascuna ASL, ha disposto di articolare funzionalmente in considerazione dell’estensione del territorio aziendale l’attività del CAT che ha sede presso il servizio NPIA Bari Area metropolitana, in via Domenico Cotugno 47, utilizzando, al fine di favorire l’accessibilità dell’utenza, anche le quattro sedi dei servizi di Altamura, Bitonto, Putignano e Triggiano, e di assicurare in fase di avvio complessivamente n. 24 settimanali, svolto in orario ordinario e in prestazioni aggiuntive di straordinario, per garantire le attività di valutazione psicodiagnostiche, l’elaborazione del progetto riabilitativo individuale e le altre funzioni previste dal regolamento, e che la spesa connessa all’attivazione del servizio debba gravare sulle quote di FSR assegnata all’ASL – quelle di cui parlavamo in precedenza – visto che ad oggi il Ministero della salute non ha assegnato alle Regioni finanziamenti vincolati all’attuazione della legge n. 134/2015.
Anche in questo caso, consigliere, è chiaro che questa è una risposta tautologica, lo ammetto, nel senso che gli uffici hanno risposto in relazione alla teoria. Nella sostanza, onestamente, qui non ci sono notizie sull’efficacia di questo dispositivo. Se lei vuole, possiamo, anche insieme, provare ad approfondire. Devo essere sincero: con il metodo tipico di chi fa il nostro lavoro, siccome abbiamo fatto un lavoraccio incredibile e molto positivo con tutte le associazioni dell’autismo pugliese e in particolare con quelle della provincia di, Bari adottando di comune accordo il Regolamento n. 9/2016, il fatto di non aver ricevuto particolari eccezioni, nonostante la frequentazione quotidiana con queste persone, quindi non abbiamo avuto lamentele specifiche, da un lato mi rassicura, dall’altro non vorrei che avessero perso la speranza, perché quando non si fanno sentire o va tutto bene o si sono rassegnati. Quindi, controlliamo e verifichiamo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, collega Di Bari.
Speaker : DI BARI.
Grazie.
Io… Non lo so se per gli uffici, invece, sarebbe stata la stessa cosa… Mi fa piacere che c’è questa affinità elettiva.
Mi inserivo nell’interrogazione del consigliere Damascelli per farle presente che problemi per quanto riguarda i CAT ci sono anche per quanto riguarda la mia provincia, la BAT, e infatti l’avrei interessata. Quindi, colgo l’occasione per allargare… Sì, come sempre. Se, come si dice, l’occasione fa l’uomo ladro, figuriamoci la donna.
Le chiederei di allargare la sua indagine. Presidente, le chiederei di inserire anche la BAT per quanto riguarda le indagini che si propone…
Una ricognizione, perché so che stanno avendo problemi per quanto riguarda l’erogazione.
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
Me la faccio da solo l’interrogazione, se ho capito bene.
Speaker : DI BARI.
No, magari…
Speaker : EMILIANO, Presidente della Giunta regionale.
È tutto chiaro.
Speaker : DI BARI.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Come vi avevo preannunciato, i lavoratori stanno aspettando di sviluppare questo incontro. Per cui, è giusto che ci incontriamo con i Capigruppo e con l’assessore Di Gioia per vedere di trovare un percorso possibile.
Il Consiglio regionale è aggiornato a martedì 16. Il giorno 9, per impegni importanti di molti assessori e del Presidente, il Consiglio regionale non si può fare. Siamo aggiornati al 16.
Quelle che avranno trovato una maturazione tecnico-giuridica.