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C.r. Puglia 05.03.19
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Revision
Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno. Cominciamo la seduta del Consiglio regionale.
Diamo per approvato il verbale della seduta precedente.
Hanno chiesto congedo De Leonardis, Emiliano e Liviano D’Arcangelo.
Sono pervenute risposte scritte alle seguenti interrogazioni: Trevisi “Potenziamento del serbatoio di acqua potabile sito in località Zanzara, in agro di Nardò”; Trevisi “Lavori di completamento e potenziamento della rete idrica e fognaria a servizio dell’area urbana di Porto Cesareo”.
Abbiamo dato seguito al coordinamento formale per quanto riguarda la legge relativa all’accorpamento dei due Comuni di Presicce e Acquarica.
Il Consiglio dei ministri ha deliberato di non impugnare la legge n. 68 e ha, invece, deliberato di impugnare la legge n. 67, una serie di articoli della legge di bilancio.
Alla II Commissione è stata assegnata la proposta di legge a firma dei consiglieri Bozzetti, Galante, Laricchia “Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 56”.
Sono pervenute ulteriori interrogazioni: Gatta: “Invasione sul Gargano di lupi e cinghiali”; Pellegrino: “Criticità connesse alla mancanza di tempestività nella valutazione e conclusione degli adempimenti delle Unità di valutazione multidimensionali”; Gatta: “Prestazioni aggiuntive anno 2019 ASL di Foggia”; Trevisi, Conca, Laricchia: “Criticità impianto Isotherm di Gioia del Colle”; Liviano: “Situazione ambientale a Taranto e chiusura scuole nel rione Tamburi”.
Mozioni: Gatta: “Emergenza fauna selvatica”; Trevisi: “Impegno della Regione a intervenire sul tema dell’HIV”; Laricchia, Galante, Bozzetti: “Informazione in ordine al divieto di chiusura delle agende di prenotazione delle prestazioni sanitarie”; Marmo: “Contro l’autonomia differenziata”.
Informo i consiglieri che la Conferenza dei Presidenti, considerata l’assenza del Presidente Michele Emiliano, che è impegnato nella importante Fiera internazionale sul turismo a Berlino, ha deciso di non procedere alla discussione del punto n. 1) e del punto n. 2). Ovviamente, abbiamo anche concordato che questi due punti verranno affrontati nella prossima seduta del 19. Mentre, il giorno 12 è convocato il Consiglio per le interrogazioni. Quindi, ripristiniamo il metodo di dedicare una seduta mensile alle interrogazioni. Invece, i punti n. 3) e n. 4), la nuova disciplina in materia di attività estrattive e la proposta di legge relativa alla perequazione urbanistica, saranno i primi due punti del Consiglio regionale convocato per il 20 marzo, cui seguiranno ovviamente gli ulteriori disegni di legge o proposte di legge che saranno arrivate all’esame dell’Aula.
Oggi abbiamo convenuto di procedere su una serie di disegni di legge e proposte di legge su cui c’è sostanzialmente l’unanimità.
Quindi cominciamo dal punto n. 5) “Quota di integrazione Aziende Ospedaliere- universitarie per i maggiori costi”.
Ha chiesto di parlare il consigliere Fabiano Amati.
Speaker : AMATI.
Grazie Presidente, colleghi.
Io intervengo perché non passi sotto silenzio una condizione di dispiacere da parte di alcuni consiglieri regionali, nella formulazione dell’ordine del giorno, così come è stato deciso. A parte le questioni relative – quindi, intervengo anche ai sensi dell’articolo 33, anche se non chiedo in questo momento il privilegio di cui all’articolo 33 – ai punti 1 e 2, su cui mi intratterrò fra un minuto, risulta ormai insostenibile che tutte le leggi e i disegni di legge che hanno una maggiore possibilità di incidere concretamente in argomenti più importanti, quindi attività estrattiva, perequazione, energia, vengano sistematicamente rubricati nel rinvio.
Naturalmente, su tutto questo spicca la legge sulle liste d’attesa. Inoltre, si aggiunge l’argomento sull’autonomia. Capisco tutte le giustificazioni, ma se non fosse per i litigi del Governo nazionale tra i 5 Stelle e la Lega sull’argomento, oggi avremmo già la bozza di intesa approvata, e probabilmente saremmo già in piena mobilitazione, o dovremmo stare in piena mobilitazione. Dobbiamo quindi ringraziare i due partiti di Governo che stanno litigando su questo argomento, e che quindi ci daranno la possibilità, eventualmente, di mettere a punto il nostro punto di vista.
Sulla questione delle liste d’attesa, diciamoci la verità, poi magari il 19 lo faremo, e quindi io mi renderò conto di aver preso una cantonata terribile, questa mattina, e chiederò scusa a tutti. Però è passato più di un anno. E in quest’anno siamo andati beccheggiando tra scuse, finzioni, simulazioni, espedienti. Insomma, una serie di argomenti che hanno portato sempre al rinvio.
Diciamoci la verità, così che si sappia e lo sappiano tutti, e non appaiano, i promotori, come quelli che stanno in silenzio, soltanto per questo: c’è il timore di essere contro e c’è il timore di essere pure a favore. È precisamente il luogo del mestiere della politica dove non si decide, ma questo non porta giovamento a nessuno, né a noi né ai cittadini.
Noi possiamo dire soltanto una cosa, io, tutti i firmatari e chi magari è d’accordo: siamo dispiaciuti. Quando decideremo su questi argomenti, perché quel giorno viene, perché c’è una limitazione negli espedienti, nelle simulazioni e nelle finzioni, si sappia che noi staremo ad aspettarvi nel luogo che sempre frequentiamo, quello della politica che si trasforma in decisioni e poi in fatti. Noi saremo lì. Decidete quando. Mi rivolgo a chiunque, anche a me stesso. Noi staremo lì ad aspettare. Deve essere evidente che noi, quando abbiamo una opportunità, una parola, quale che sia, la pronunciamo sugli argomenti, e lo facciamo perché abbiamo un senso, come immagino tutti, però su alcuni argomenti si preferisce a volte l’indecisione, abbiamo un senso – forse inspiegabile – del dovere, insito nelle sfide che si raccolgono perché la storia te le manda.
Noi non siamo d’accordo su questo continuo rinviare. Oggi ci viene annunciato il 19, ci viene annunciato il 20 per altri punti all’ordine del giorno. Noi ci rimettiamo, come al solito, fiduciosi in questo ulteriore rinvio, ma si sappia che il rinvio non è avvenuto con il nostro consenso. Anzi, con il nostro dispiacere e il nostro dissenso. La cosa importante nell’Amministrazione pubblica è decidere, perché il tempo ha un costo. Se calcoliamo i costi del tempo, probabilmente ci ritroveremmo a fare cose diverse rispetto a quelle che stiamo facendo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha chiesto di parlare? Dopo Zullo.
Speaker : MAZZARANO.
Presidente, sull’ordine dei lavori.
Penso sia stato giusto rinviare il primo punto all’ordine del giorno. La mozione di cui sono firmatario ha bisogno necessariamente della presenza del Presidente della Giunta. Il fatto di averla rinviata per l’assenza del Presidente mi sembra una decisione giusta. Credo che stiamo parlando di un argomento di grande rilievo e interesse nazionale, su cui quello che fanno i Governi regionali, al di là dell’importante sollecitazione e l’intendimento della nostra mozione da parte dei Consigli, è fondamentale. Immaginare che si potesse fare qui una discussione su questo punto senza il Presidente della Giunta non mi sembra potesse essere una scelta giusta.
Ritengo invece – su questo faccio appello al Presidente del Consiglio regionale – che sia diventata un po’ imbarazzante la vicenda delle liste d’attesa, il cui tema merita di essere affrontato, senza più rinvii, sapendo che anche qui ci sono iniziative e provvedimenti da parte del Governo nazionale che sarebbe giusto valutare approfonditamente. Per cui spero, come mi sembra di capire, che al prossimo Consiglio regionale si possano affrontare i due punti all’ordine del giorno, con la presenza del Presidente Emiliano, da cui ovviamente, soprattutto sul punto dell’autonomia, attendiamo una posizione che sia in linea e coerente con il ruolo della Regione Puglia tra le Regioni meridionali e italiane.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente e colleghi, io intervengo perché anche la nostra voce resti in questo Consiglio. Sennò, se noi stiamo zitti, e apprendo che anche il collega Marmo si è prenotato per parlare, è come se avessimo deciso noi di non discutere le liste d’attesa. Però, noi abbiamo avuto una Conferenza dei Capigruppo dove, all’unanimità dei Capigruppo, si è decisa una certa storia. Voi avete un Capogruppo e, se non vi parlate tra di voi, è una questione vostra. C’erano i Capigruppo delle forze politiche e della maggioranza.
Venire qui mi sembra ancora a dire e a ciurlare nel manico di questa situazione mi sembra ancora una demagogia forte che si vuole fare da quella parte su una legge che è inutile. La legge sulle liste d’attesa è un’inutile legge, che non risolverà mai le liste d’attesa in questa regione, perché in questa regione ci vogliono le assunzioni, ci vuole l’aumento dei budget per gli accreditati, se volete risolvere le liste d’attesa. Non che fate delle leggi inutili per apparire nelle televisioni, nei congressi e nei Consigli dove tutte le volte ponete la questione leggi inutili che non permetteranno mai a nessuno di anticipare una prestazione.
Noi abbiamo avuto i divieti di assunzione con il Piano di rientro, e in coincidenza abbiamo avuto la legge Fornero: il Servizio sanitario regionale si è depauperato di risorse umane. Gli ospedali sono vacanti, se non grazie alle ultime assunzioni. È quello il tema principale: assumete le persone, fate efficientare la sanità, fatela funzionare!
Basta, Presidente, basta! Io sono il primo a volere che si discuta, di questa legge, delle liste d’attesa. Magari fosse stata approvata un anno fa! Se fosse stata approvata un anno fa, nessun pugliese avrebbe avuto un beneficio in questa Regione, nessuno! Perché non risolve le liste d’attesa, e avremmo avuto la prova concreta che non avrebbe risolto nessuna lista d’attesa e nessun problema di nessun cittadino pugliese, che se si vuole curare deve andare a pagamento, in Puglia. Questa è la verità di questa sanità, della vostra sanità, di quella che avete costruito da assessori di una Giunta, e delle Giunte precedenti, con cui ci avete portato nel Piano di rientro: finitela con questa demagogia! Quindi, Presidente, la prossima volta saremo noi a chiedere che si discuta delle liste d’attesa. Dobbiamo dimostrare al mondo intero e alla Regione Puglia che fate solo demagogia e chiacchiere. Chiacchiere, perché quella legge non risolve nessun problema. Voi pensate che si possa anticipare una risonanza magnetica, oggi prenotata ad un anno, pensate di anticiparla senza uomini? Con le attrezzature che abbiamo? Andate all’Ospedale della Murgia: abbiamo una TAC in più, una risonanza in più, ma ferme perché non ci sono radiologi, non ci sono tecnici di radiologia. Andate all’Ospedale della Murgia, vedete se riuscite a ricoverarvi in un reparto di chirurgia, dove non si riescono a fare i turni da parte dei medici chirurghi! Andate a vedere la situazione degli ospedali!
E non venite con delle leggine per prendere in giro la gente, per prendere in giro i pugliesi, per illuderli ancora una volta: li avete illusi. Sono 15 anni che si illudono: con l’eliminazione dei ticket, con la riapertura degli ospedali. Con tutte le sciocchezze che avete fatto avete incancrenito un sistema nell’inefficienza, nell’inefficacia, nell’antieconomicità, spostando la spesa pubblica sulla tasca del cittadino: 10 euro in più sulla ricetta per prestazioni specialistiche, un euro in più per la farmaceutica, aumenti di Irpef. E poi, se vogliono avere una prestazione, se non vanno a pagamento prima muoiono.
Pensate a quello che succede per un malato terminale, pensate a quello che succede per chi ha bisogno di assistenza domiciliare, pensate a che succede a chi ha bisogno della riabilitazione in Puglia. Non si riabilita più nessuno.
Di che state parlando? Efficientate il sistema prima di fare leggi che state sbandierando prendendo ancora in giro la gente. Presidente, il 12, il 19, domani, dopodomani, si faccia la legge sulle liste d’attesa, perché poi dobbiamo calcolare gli effetti di una legge inutile, che non anticiperà nemmeno di un giorno il problema di una persona che ha bisogno di essere curata, visitata, di un’indagine radiografica, di una mammografia, di una cura domiciliare, di un posto in un hospice, di un posto in riabilitazione.
Noi siamo i primi, però siano responsabili e maturi. Hanno un Capogruppo. Il Capogruppo è venuto nella Conferenza dei Capigruppo a dire “si rinvii”. Noi potevamo metterci contro il Capogruppo? Lei, Presidente, si poteva mettere contro il Capogruppo? Immagino di no. Scusi se la difendo io. Lei sa difendersi bene.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Collega Marmo.
Poi Conca.
Speaker : MARMO.
Grazie, Presidente.
Io non interverrò nel merito della questione, così come ha fatto il collega Zullo, perché le mie obiezioni sono ai sensi sempre del Regolamento, così come ha fatto il collega Amati, ma per contestare non la decisione dei Capigruppo. Altrimenti, ogni Capogruppo potrebbe essere delegittimato in ogni decisione che la Conferenza dei Capigruppo assume.
Il tema è un altro. Le osservazioni a questa decisione di rinviare il tema delle autonomie e di rinviare il tema delle liste d’attesa è una decisione che riviene da un altro elemento che in questa Regione è diventato l’elemento imponderabile della vita del Consiglio e della stessa Regione. L’elemento imponderabile è il Presidente Emiliano.
Io vorrei che riflettessimo tutti quanti, soprattutto i colleghi della maggioranza. Molti Consigli regionali non riescono a concludersi perché manca il numero legale da parte della maggioranza. La minoranza fa il proprio dovere di essere presente, di proporre, quando è possibile, emendamenti, di replicare, sostenere, quando è possibile, ma l’elemento disturbatore di una progressione di lavoro io credo che sia solo ed esclusivamente il Presidente Emiliano.
Sulla questione delle liste d’attesa io mi sono espresso più volte, perché è più di un anno, un anno e un mese, che noi discutiamo e attendiamo una soluzione. Ripeto, non entrerò nel merito, ma i colleghi della maggioranza che protestano contro chi non lo so per il fatto che non si giunga ad una conclusione hanno strumenti in più rispetto a noi. Hanno lo strumento dell’essere componenti di una maggioranza e di poter decidere all’interno della maggioranza come procedere e hanno lo strumento in più che è quello di avere il Presidente che è assessore alla sanità. Su questo tema avevamo chiesto con forza che la Giunta regionale, l’assessore alla sanità si esprimesse su quelle che potevano essere le iniziative sui diretti responsabili dei ritardi delle liste d’attesa, che sono i direttori generali.
Domani può darsi che creeremo il tutor, il responsabile di un determinato settore, e va bene così. Ma oggi non abbiamo ascoltato una parola dall’assessore alla sanità. Questo è il primo tema.
Secondo tema. Mi è abbastanza curioso il fatto che si pensi che il tema dell’autonomia sia un tema che oggi dobbiamo discutere per forza. Non se ne sono accorti, naturalmente, quando, giusto un anno fa e un giorno, qualche giorno prima di questo compleanno, fu il Presidente Gentiloni a firmare le pre-intese sull’autonomia. Lo diciamo oggi solo per ricordarlo. Lo diremo nuovamente e successivamente nel dibattito che avremo.
Siamo stati noi a ricordare al Presidente Emiliano che era inopportuna la rincorsa delle Regioni del nord verso l’autonomia rafforzata e il Presidente Emiliano e la sua maggioranza lo hanno capito sei mesi dopo, sette mesi dopo, quindi io sono abbastanza turbato da questo fatto.
Il Presidente Emiliano poteva essere qui quest’oggi. Sulla base di che cosa lo dico? Sulla base del fatto che avendo avuto esperienze di governo in passato è assolutamente inopportuno che il Presidente andasse in giro per l’Europa e che andasse in giro per la Puglia. Io vorrei sapere quando è seduto ad una scrivania per leggere un atto, per essere effettivamente cognito di quelli che sono le procedure e gli atti che questa Regione assume.
Ci sarebbe potuto andare l’assessore al turismo, a questo evento importante. Non è che il Presidente attragga ancor più turisti se non c’è una politica di attrattività verso il turismo. Se quindi noi rinviamo questi due argomenti, è perché l’assessore alla sanità non c’è, è perché il Presidente non c’è, e avrebbe dovuto darci molte spiegazioni, soprattutto su una Regione che lui ritiene di aver mandato avanti e di aver rinnovato in senso mitteleuropeo.
Su queste cose allora è bene chiarirsi. I Consigli non si possono consumare così. Probabilmente questa seduta servirà ad eliminare o ad approvare norme e leggi che non hanno una grande divisione all’interno del Consiglio, quindi potremmo poi prossimamente andare alla sostanza. Ma è chiaro che il Consiglio deve raccordarsi con il Governo e con il Presidente della Giunta per fare in modo che si possano celebrare Consigli dove gli argomenti cruciali possano essere affrontati.
Tutti e due i rimbrotti avanzati dalla maggioranza, quindi, io credo che vadano restituiti e riconsegnati, con lettera espressa – e per me la prossima volta sarà anche con diffida – al Presidente della Giunta.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Conca, per l’ultimo intervento.
Speaker : CONCA.
Grazie, Presidente.
In verità, la situazione sanitaria in Puglia è assai disastrosa. Considerato che da quattro anni non abbiamo un assessore alla sanità, la responsabilità di Emiliano è gravissima, perché si è trattenuto la delega più importante, che rappresenta l’84 per cento della spesa, ma di fatto non se ne sta occupando, a parte tagliare nastri per contenitori vuoti.
Non abbiamo un dipartimento alla salute, perché Ruscitti è dimissionario e andrà a fare il capo dipartimento nella Provincia autonoma di Trento. Ricordo ancora quando venne in Commissione, nel novembre del 2016, a fare la sua relazione in III Commissione. Io dissi che condividevo gran parte di quello che lui stava prospettando per la Puglia. Però dissi: “Adesso sono curioso di vedere che cosa la politica pugliese ti lascerà fare”. E lui ricordo che replicò dicendomi: “Quando non sarà più possibile farlo, io me ne andrò”.
Credo poco ai problemi familiari generici. È evidente che lui ha avuto tanti stop e tanti “no” su tante questioni. Conosciamo il Presidente Emiliano: senza mai approfondire le questioni, dice tutto e il contrario di tutto.
Il problema, ha ragione Zullo, è che manca il personale, però voglio ricordare al collega Zullo che il problema del personale l’ha creato Fitto quando sottostimò le piante organiche e Tremonti con il blocco assunzionale, che insiste dal 2014, con la decurtazione dell’1.4 per cento, unitamente al blocco del turnover. Quindi, di fatto, oggi noi abbiamo una situazione che rinviene anche da quelle scelte scellerate. Se tu vuoi garantire i LEA non puoi fare i conti con il personale. Il fabbisogno del personale deve essere agganciato al fabbisogno epidemiologico, quindi alla quiescenza.
Nessuno ha detto qual è la verità. La firma alla legge del collega Amati io l’ho apposta perché Emiliano aveva detto che in sette giorni (ma l’ha detto sessanta giorni fa) avrebbe fatto una delibera di Giunta, ma era un altro prender tempo. In verità, era stata bocciata a me quella legge a dicembre del 2017, quando io proposi il blocco automatico in caso di disallineamento tra CUP e ALPI, invece si bocciò così, senza nemmeno pensarci. Adesso ne parliamo da un anno. Sono convinto anch’io che non risolve il problema, perché il problema delle liste d’attesa si risolve in due maniere: riformando il sistema sanitario nazionale e controllando e verificando puntualmente attraverso le direzioni sanitarie generali. Tutto ciò non viene fatto. Il paziente SSN ha la leucemia. Siccome la leucemia porta febbre, noi diamo la tachipirina. Lì ci vuole il trapianto di midollo, sennò quel paziente morirà e tutti ne saremo complici.
Soprattutto il controllo. Tutti i giorni mi trovo a verificare. Se mi scrivono che per un tumore al colon retto prospettano una lista di due mesi e il tumore è grave e va operato subito, però poi ti dicono “se mi dai 40.000 euro lo facciamo in tre giorni”, quelli sono da arrestare. Se poi io dal Policlinico devo sapere da pazienti ricoverati a Bergamo che vanno i nostri chirurghi a nero senza l’autorizzazione del direttore generale, quelli vanno arrestati oltre che licenziati. Se di fronte al San Giacomo di Monopoli c’è uno studio privato che per metà è di proprietà del primario che sta in extramoenia, e un primario in extramoenia è un ossimoro, un primario in extramoenia non si può sentire, perché al massimo potrà fare l’intramoenia, perché deve controllare i suoi medici e il reparto. Invece, lì per due anni e mezzo – poi ci meravigliamo – la risonanza magnetica del San Giacomo è stata sotto il cellofan. E si capisce, sennò chi andava di fronte?
Vogliamo continuare a parlare della chirurgia del Policlinico piuttosto che delle PET, dove c’è un conflitto apicale, dove vanno a Napoli in mobilità passiva perché ci vogliono otto mesi per una PEC di stadiazione per un tumore. Io più volte sono dovuto intervenire e ho anche minacciato di accompagnare la signora settantasettenne di Valenzano a Napoli! Ma di che cosa stiamo parlando?
Sapete che la chirurgia pediatrica di elezione non si può fare nell’ASL Bari, la più grossa ASL pugliese, la terza in Italia, perché mancano gli anestesisti pediatrici. Chi deve togliere una tonsilla perché ha apnee notturne, un bambino di dieci anni… Mi è capitato stamattina, perché poi qualcuno dice… Stamattina ho chiamato Marra al Policlinico, al quale ho prospettato il caso e mi è stato detto che non hanno l’otorino al pediatrico. Ma di che stiamo parlando? L’assessore dove sta? Dove sta l’assessore?
Se noi dobbiamo assistere… Addirittura se lo sentisse Checco Zalone o Lino Banfi gli verrebbe da strapparsi i capelli, loro che ce li hanno. Ebbene, si licenzia un medico del Santissima Annunziata perché non è riuscito a far sì che la direzione generale e i NAS fermassero un primario che faceva caporalato. Ma di che stiamo a parlare? Uno che lascia il pubblico per andare a lavorare nel privato, perché stava perdendo la sua piazza, stava perdendo la manualità.
Ecco, così si risolvono le liste d’attesa, licenziando queste persone, verificando. Ma siccome i primari li nomina la politica e la politica ad essa si rivolge, di che parliamo? Siccome il direttore generale lo nomina la politica, che vuoi che dica o che faccia un direttore generale, che vale come il due di bastoni quando la briscola è a denari, quando deve licenziare un primario? Non lo farà mai, se non prima di aver sentito la politica.
Non prendiamoci in giro. Qui la situazione è grave e tutti quelli che devono controllare di fatto non lo fanno. Mi fermo qui, perché se no potremmo parlare per ore.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Nel frattempo ci ha riflettuto il consigliere Galante e ha chiesto di parlare. Prego.
Speaker : GALANTE.
Grazie, Presidente.
Io vorrei solo riportare un attimo alla realtà anche il consigliere Amati, dicendo che nel frattempo è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il Piano nazionale per l’abbattimento delle liste d’attesa.
La Regione Puglia ha sessanta giorni per attuare e mettere in pratica tutta la riorganizzazione, e il ministero della salute in un certo senso ha quasi completamente espresso nel Piano nazionale i vari emendamenti alla proposta di legge. Io quindi credo, senza prendere in giro i pugliesi e senza stare a dibattere su chi deve intestarsi questa battaglia, che dovremmo essere più efficienti, portare l’assessore e Presidente Emiliano in Commissione sanità, analizzare questo Piano nazionale, che è stato recepito dalle Regioni e capire come aiutare i pugliesi.
Io non voglio dire che solo a noi sicuramente arrivano le segnalazioni, anche se in questi giorni abbiamo fatto il giro di alcune ASL per capire il problema delle agende chiuse: come sappiamo, anche se questo è vietato dalla legge, purtroppo accade, è usanza di tutte le varie ASL.
Se quindi vogliamo essere pratici, senza portare ancora avanti questa proposta di legge, potremmo più che altro spingere l’assessore ad attuare il prima possibile il Piano nazionale per l’abbattimento delle liste d’attesa. Vorrei ricordare a tutti che tra questi c’è la responsabilità del direttore, c’è l’accentramento delle prenotazioni in un CUP digitalizzato, dove ci sia massima trasparenza per le agende. C’è appunto il problema dell’intramoenia, che potrà anche essere utilizzata – e anche per questo una legge esiste già.
C’è la possibilità di passare alle aziende accreditate per poter abbattere le liste d’attesa, e sono stati stabiliti tempi certi per i ricoveri ospedalieri, per le prestazioni ambulatoriali. Infine, perché purtroppo non ci si può fidare delle Regioni, a questo punto, un osservatorio nazionale controllerà e monitorerà l’andamento delle liste d’attesa.
L’invito che faccio anche al Presidente Romano, magari, è di convocare urgentemente l’assessore Emiliano e analizzare insieme questo Piano nazionale che è stato recepito dalle Regioni, per essere, ripeto, fattibile, senza star più ad intestarci battaglie, che credo che tutti quanti facciamo sul territorio, pur con lo sforzo di medici, infermieri e di tutti gli operatori sanitari che cercano di rispondere. Almeno per le urgenze, questo io lo posso dire, il Sistema sanitario regionale risponde. Ci sono problemi per le lungaggini di tutti i vari controlli, che anche qui, nel Piano nazionale, viene presa in carico… Anzi, c’è la presa in carico, dove un cittadino non deve più, dopo il primo accesso alla prenotazione, stare a sbattersi da una struttura all’altra, ma deve essere lo stesso medico che deve indirizzarlo e prenotare per lui, proprio perché in un momento di fragilità, qual è la salute, psicologicamente si è molto deboli. Quindi, il supporto sanitario, anche a livello umano da parte di medici e infermieri, è fondamentale.
Ribadisco l’invito a portare in Commissione questo tema e capire se la Giunta è in grado di recepire quanto prima il Piano nazionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ci sono altri iscritti a parlare.
Torniamo al punto n. 5), come concordato nella Conferenza dei Presidenti.
La parola al Presidente Romano.
Speaker : ROMANO Giuseppe.
Mi consenta due minuti prima della relazione. Per economia di tempo, come dice il collega Amati, non ho potuto chiedere la parola su questo aspetto.
Credo che nell’intervento del collega Galante su questa Conferenza Stato-Regioni che ha licenziato linee di indirizzo programmatico per le liste d’attesa non ci sia niente di nuovo. È stata approfondita. Comunque, ne parleremo approfonditamente nella prossima seduta dedicata. Spero che in quella seduta ci sia lo spazio e il tempo per poter parlare davvero delle liste d’attesa. Quello di cui stiamo parlando non riguarda la lista d’attesa. La lista d’attesa riguarda le persone che non possono permettersi di pagare, non l’intramoenia allargata. Comunque, questo lo approfondiremo nella prossima seduta.
Avendo da un anno un Governo gialloverde con responsabilità del ministro della sanità del Movimento 5 Stelle, non ho visto nulla che ha affrontato il tema intramoenia, extramoenia, dell’ampliamento del personale, dello sblocco delle assunzioni eccetera. Forse è il caso di fermarsi un attimo e riflettere sul messaggio che si dà alla popolazione. Io non sono un sostenitore del sistema sanitario regionale pugliese, però dico, ho detto e ritorno a dire che è uno dei sistemi migliori che ho vissuto sulla mia pelle. L’altro giorno – ritengo giusto dire questa cosa – mi ha telefonato un amico di Milano. Ha fatto un trasloco. È scivolato e si è slogato una caviglia. Il sistema sanitario pubblico di Milano gli ha detto che non era niente. Bastava mettere qualche panno caldo per sistemare. È ricoverato al Perrino perché aveva [...]. Il commento di questo nostro caro amico, che è un coordinatore della sanità pugliese, non è l’ultimo fesso della Puglia: ha detto che i mali stanno dappertutto, dipende da chi gestisce la responsabilità.
Con questo volevo soltanto dire che continuare a ciurlare e a gridare non ci porta da nessuna parte. I problemi ci sono, stanno in Puglia, stanno a Milano, stanno in Italia, stanno in Inghilterra, con le liste d’attesa persino per il medico di base. Si tratta di affrontare le questioni cum grano salis. Ma questa è un’altra cosa.
Chi ritiene di dover discutere in Aula di questo argomento e anche del primo, perché anche sul primo ci divertiremo a rispondere alle questioni che sono state sollevate, è giusto che ci sia quanto prima, perché io sostengo che il tentativo… Di questo si è trattato, o no, Presidente Loizzo? Lei è stato l’artefice di questo tentativo di trovare una soluzione amministrativa che ponesse la Giunta nella condizione, insieme agli uffici, di poter rispondere al problema posto dalla proposta di legge del collega Amati. Io ero convinto che non saremmo arrivati a nulla, però stiamo andando in Aula perché quella è l’ipotesi di delibera della Giunta che è circolata, arriviamo in Aula e discutiamo. Vediamo cosa è possibile fare per questo problema.
Questo proprio mi sentivo di doverlo dire: non grido sulle questioni, però su questo credo che si stia facendo un torto alla Puglia e all’intelligenza dei pugliesi.
Detto questo, sul punto n. 5), colleghi, l’articolo 6, comma 2, del decreto ministeriale 31 luglio 1997 del Ministero della sanità, recante “Linee guida per la stipula dei protocolli d’intesa Università-Regioni”, prevede che la Regione si impegni a riconoscere alle aziende ospedaliere universitarie i maggiori costi indotti sulle attività assistenziali dalle funzioni di didattica e di ricerca. Questo anche per alleggerire i bilanci delle aziende ospedaliere, sia quella del Policlinico che quella degli Ospedali Riuniti di Foggia. A questo fine, la Regione corrisponde direttamente all’azienda un’integrazione dal 3 all’8 per cento della valorizzazione dell’attività assistenziale, una volta che la valorizzazione stessa sia stata decurtata del risparmio corrispondente alla maggiore spesa di personale che avrebbe dovuto sostenere l’azienda per produrre la stessa attività.
Nell’ambito del predetto range percentuale, determinato a livello nazionale dal DM succitato, la Regione Puglia, con propri atti normativi, aveva fissato nella misura dell’8 per cento l’integrazione da riconoscere alle aziende ospedaliere universitarie pugliesi per i maggiori costi indotti sulle attività assistenziali dalle funzioni di didattica e di ricerca.
In particolare, l’articolo 9 della legge regionale n. 7/2002 (Bilancio di previsione) prevede che la percentuale del 3 per cento e del 6 per cento prevista dall’articolo 7, comma 2, lettera d), della legge regionale n. 32/2001 per l’azienda ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia e del Policlinico di Bari, è elevata rispettivamente al 5 per cento e all’8.
L’articolo 26 della legge n. 14/2004, assestamento anche questo, e prima votazione, prevede che la percentuale del 3 per cento di cui all’articolo 7 sia elevata al 5; con l’articolo 19 della legge n. 21/2007, sempre bilancio, è ulteriormente elevata all’8 per cento.
Conseguentemente, i protocolli d’intesa a suo tempo stipulati tra la Regione e l’Università, recanti la disciplina dell’integrazione delle attività assistenziali didattiche e di ricerca, si sono adeguati alle richiamate previsioni legislative regionali, confermando tale quota di integrazione all’8 per cento. In fase di rinnovo dei citati protocolli d’intesa, il testo del nuovo protocollo d’intesa unico Regione-Università, approvato dalla Commissione paritetica congiunta in data 28 novembre 2016 è stato inviato per il parere di competenza ai ministeri della salute, dell’economia e delle finanze che, nella riunione congiunta del 21 marzo l’anno 2017 del tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza, giusto relativo verbale, hanno richiesto alla Regione di apportare talune modifiche al suddetto schema di protocollo, in particolare riducendo al 7 per cento la quota percentuale di integrazione finanziaria riconosciuta alle Aziende Ospedaliere Universitarie, in ragione delle attività di didattica e di ricerca svolte in azienda, in coerenza con quanto previsto nell’ultimo accordo interregionale, con la compensazione della mobilità sanitaria per gli anni 2014, 2015 e 2016, approvata in Conferenza Stato-Regioni il 24 novembre del 2006.
Il presente disegno di legge non comporta spese a carico del bilancio regionale. Nella seduta dell’8 novembre stesso è stato discusso ed approvato a maggioranza dalla Commissione che mi onoro di presiedere.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Romano.
La parola al consigliere Amati Fabiano.
Speaker : AMATI.
Grazie, Presidente.
Io in realtà vorrei chiedere conforto a lei e ai colleghi. Siccome si tratta di un disegno di legge che si occupa di apportare modifiche sulla base di una richiesta provenuta dal ministero, quindi, siccome contemporaneamente abbiamo degli altri problemi relativi ad altre leggi su cui sono state effettuate delle osservazioni, una di queste in particolare è quella relativa al Piano casa, nonostante l’ufficio nostro Studi e Ricerche abbia formulato puntualmente una osservazione, a mio giudizio, molto fondata. Tuttavia, poiché non cambia nulla del recepimento dell’osservazione formulata dal Ministero, noi ci toglieremmo il problema di quel contenzioso.
Siccome questa è una legge che, in realtà, affronta un adeguamento alle richieste del Ministero, se non c’è nulla in contrario, potremmo presentare un emendamento, così da risolvere anche quel problema. Lo pongo in termini interrogativi a lei e anche ai colleghi consiglieri.
Speaker : PRESIDENTE.
L’emendamento che dovremmo fare è di lasciare l’8 per cento.
Speaker : AMATI.
Il disegno di legge, Presidente, nasce per andare incontro ad una richiesta da parte del Ministero, e fanno delle modifiche. Potremmo aggiungere ulteriori articoli all’interno di questo disegno di legge per risolvere un altro problema relativo ad un’altra legge che il Governo ha osservato presentando anche il ricorso alla Corte costituzionale, quindi aderendo a quelle indicazioni, così risolveremmo anche il problema che in questo momento gli uffici tecnici sono tutti quanti fermi perché evocano la pendenza di questo ricorso.
Siccome si tratta di un disegno di legge di adeguamento, magari qualche collega potrebbe eccepire, però l’oggetto è materia sanitaria, per questo, prima di presentarlo, non che questo sia ostativo, perché si cambia semplicemente il titolo, ma per questo motivo ponevo l’argomento, prima di presentare l’emendamento, in termini interrogativi. Significa che se qualche collega è contrario non presentiamo nemmeno l’emendamento. Se, invece, c’è la volontà di risolvere il problema, è già pronto e lo presentiamo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo fatto altre volte operazioni di questo tipo, soprattutto in occasione delle variazioni di bilancio. Io non lo so, siccome la materia è sanitaria, se introdurre quel correttivo rispetto al Piano casa ci crea problemi o meno. Non ho competenze per decidere. Si può anche presentare, approvarlo e poi si vede. Non lo so.
Se troviamo nelle altre leggine che stanno dopo qualche affinità maggiore, potremmo incasellarla lì. C’è un’altra serie di leggine che forse hanno maggiore affinità con il tema. Io non ho nulla in contrario. Intanto presentalo e vediamo dov’è la maggiore opportunità.
Prego, consigliere Zullo.
Speaker : ZULLO.
Presidente, sulle prime mi son detto: è la solita creatività di qualcuno di noi. Però, se si vuole fare, dovremmo cambiare il titolo, cioè fare un emendamento al titolo e dire “adempimenti rispetto ai rilievi della…”, quindi parlare dell’uno e dell’altro; oppure, con quel titolo, secondo me, non si può fare.
Bisognerebbe cambiare il titolo della legge, quindi presentare un emendamento al titolo, e poi presentare anche il resto.
Speaker : PRESIDENTE.
Una che abbia qualche affinità maggiore, che renda facilmente accessibile quell’emendamento.
Per ora votiamo questa legge e poi vediamo.
Non ci sono interventi. Articolo 1.
Abbiamo votato tutti? Abbiamo recuperato? C’è la postazione del consigliere Ventola che non risulta aver votato. Se si può aggiungere.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato.
Con l’aggiunta del consigliere Ventola, saremmo 35. Chiedo agli addetti d’Aula di annotare.
Articolo 2.
Presenti 29, votanti 29, favorevoli 29.
È approvato.
Adesso votiamo l’intero testo di legge.
Presenti 27, votanti 27, favorevoli 27.
È approvato.
Bisogna aggiungere il voto del consigliere Ventola, che non riesce ancora a votare.
Passiamo adesso, sempre come concordato, al punto n. 8).
La parola al consigliere Vizzino “Istituzione del sistema informativo dell’Edilizia sismica della Puglia”, proposta di legge Pendinelli.
Speaker : VIZZINO.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, il sistema di gestione delle pratiche di edilizia sismica sta evidenziando particolari criticità sia per il numero di procedimenti e la diversa loro natura, sia per le difficoltà derivanti dal copioso quantitativo di documentazione cartacea.
La realizzazione di un Sistema informativo regionale rappresenterebbe un passo avanti nella semplificazione dei procedimenti amministrativi legati all’edilizia sismica, oltre a determinare un significativo miglioramento del processo di dematerializzazione della documentazione che la pubblica amministrazione deve conservare.
Uniformare le procedure in tutta la Regione, così come consentire la presentazione delle istanze attraverso la compilazione della modulistica presente sulla piattaforma informatica permette di raggiungere risultati di velocizzazione e semplificazione altrimenti impossibili.
Inoltre, l’opportunità di inserire nel Sistema anche una parte destinata alla pubblicazione di chiarimenti ed eventuali nuove disposizioni, va nella direzione di rendere un servizio più efficiente per gli operatori tecnici e di conseguenza per i cittadini.
Appare infine superfluo sottolineare il valore innovativo che tale Sistema avrebbe nel quadro della burocrazia regionale. La presente proposta di legge è stata modificata attraverso alcuni emendamenti che sono stati, unitamente al titolo e agli articoli stessi, approvata all’unanimità. L’intero provvedimento ha ottenuto il parere favorevole all’unanimità di tutti i componenti la Commissione, che si ringraziano per la proficua collaborazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono interventi?
Passiamo alle votazioni.
Articolo 1.
Presenti 20, votanti 20, favorevoli 20.
Il Consiglio non è in numero legale.
Caro collega Pendinelli, se non approviamo, stiamo sotto il rischio sismico qui, come vedi.
Ci aggiorniamo fra un’ora.
Prego i colleghi consiglieri di prendere posto.
Procediamo con le votazioni. Avete preso postazione per votare?
Ci eravamo fermati all’articolo 1.
A questo punto, rivotiamo l’articolo 1, nella speranza che vada bene.
Chi non riesce a votare? Ventola. Diamo tra i numeri Ventola.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33.
È approvato.
Non so se nei 33 c’è il voto di Ventola. No. Quindi, bisogna aggiungere sempre il voto del collega Ventola.
Articolo 2.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato.
Aggiungere sempre il collega Ventola.
Articolo 3.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato.
Articolo 4.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 34.
È approvato.
Articolo 5.
C’è un emendamento con cui si sostituisce l’anno 2018 con l’anno 2019. Votiamo l’emendamento.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato.
Votiamo adesso l’articolo 5.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36.
È approvato.
Articolo 6.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 36, astenuti… Chi è che non riesce a votare? Bisogna aggiungere la collega Laricchia. Voto contrario. Anche il collega Galante. Quindi, ci sono due voti contrari: Laricchia e Galante.
È approvato.
C’è l’ultimo emendamento, di cui si è parlato prima, sul Piano casa. È un articolo aggiuntivo che riguarda la riscrittura di un vecchio articolo della legge originale.
Se non ci sono problemi – è firmato da Vizzino, Marmo, Amati –, votiamo.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 33, contrari 3, astenuti 1.
È approvato.
Adesso votiamo l’altro emendamento: “ l’articolo 2 (della vecchia legge) viene abrogato”.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 34, astenuti 4.
È approvato.
Adesso votiamo l’intero testo della proposta di legge.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 32, astenuti 5.
È approvato.
Andiamo adesso, sempre come concordato, al punto n. 10).
La parola al consigliere Romano.
Speaker : ROMANO Giuseppe.
Il presente provvedimento viene proposto al fine di allineare le quote di compartecipazione prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 12 gennaio 2007 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del DL 30 dicembre 1991 n. 502” alle quote di compartecipazione regionali, in riferimento alle persone non autosufficienti, alle persone con disabilità ed alle persone con disturbi mentali.
Nella seduta del 25 ottobre il testo è stato presentato in Commissione dalla dottoressa Memeo, del Dipartimento promozione della salute, del benessere sociale e dello sport per tutti, sezione strategie e governo dell’offerta.
Il presente disegno di legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale.
Nella seduta del 22 novembre 2008 il testo è stato discusso ed approvato a maggioranza dalla Commissione.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono interventi? Non ne vedo.
Passiamo al voto.
Articolo 1.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 37, astenuti 1.
È approvato.
Il testo è composto da un solo articolo. Quindi, il testo è approvato.
Passiamo all’ordine del giorno n. 11): turismo equestre.
La parola al Presidente Pentassuglia.
Speaker : PENTASSUGLIA.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, con il presente provvedimento si propone di riconoscere al turismo equestre un ruolo innovativo per lo sviluppo economico ed occupazionale della Regione e un ruolo strategico per la crescita culturale e sociale, in armonia con l’ambiente e con il territorio pugliese.
Il turismo equestre è lo strumento di diversificazione delle attività turistiche regionali, di integrazione al reddito delle imprese agricole, di esplorazione del territorio nel rispetto della sostenibilità ambientale e della qualità del paesaggio rurale. Infatti, la realizzazione degli itinerari, l’individuazione dei percorsi, il mantenimento in fruibilità delle ippovie consente di sviluppare in modo integrato e completo il turismo equestre, cioè un driver importante per scoprire e riscoprire questi nostri territori spesso non conosciuti o apprezzati, ma che hanno specificità, peculiarità e caratteristiche insite nella originalità della loro proposta, nella combinazione di questo con le eccellenze turistiche, enogastronomiche, culturali e artistiche presenti nei territori che attraversano.
Oltre ai centri ippici già presenti nel territorio regionale, che svolgono un importante ruolo di presidio del territorio e di punti di ritrovo per i cavalieri, la proposta di legge delinea una strategia integrata di individuazione, definizione e tracciamento di percorsi a cavallo caratterizzati da un profondo significato turistico.
L’equiturismo è, quindi, uno strumento di sviluppo sostenibile e di valorizzazione del territorio per i seguenti motivi: si è più portati a rispettare l’ambiente, perché un ambiente degradato è un ambiente perso per sempre; il turismo equestre favorisce la scoperta del territorio, della sua storia e della sua cultura in modo dolce e rispettoso; l’utilizzo del cavallo favorisce il recupero degli antichi mestieri; l’andar per sentieri favorisce la scoperta della gastronomia e dei prodotti tipici e contribuisce a ridurre l’abbandono di vaste aree del nostro territorio; l’equiturista mantiene aperti gli antichi sentieri rurali, spesso abbandonati; lo sviluppo di un turismo equestre diffuso favorisce le relazioni umane tra i cavalieri e le popolazioni che si incontrano ed è propedeutico alla convivenza e alla conoscenza.
Una sfida per il turismo equestre è promuovere una nuova forma di turismo della Puglia nei circuiti nazionali ed europei, e soprattutto rendere vivi percorsi a cavallo, animando i tracciati, creando eventi di interesse culturale e storico, di valorizzazione delle aree naturali e del paesaggio rurale.
La combinazione fra turismo equestre e turismo rurale rappresenta la perfetta coniugazione delle attività regionali, di diversificare le attività turistiche rispetto ai tradizionali filoni del turismo, di scoprire e valorizzare nuove destinazioni, sicuramente emergenti rispetto a quelle già conosciute e con elevata notorietà.
Con questo provvedimento si intende affrontare in maniera organica una serie di aspetti che possono permettere un adeguato sviluppo a tutto il settore e, in particolare, garantire un’adeguata transitabilità del binomio cavallo-cavaliere.
La creazione di ippovie e/o greenway favorisce uno sviluppo turistico alternativo, che è il motore per la nascita di una nuova economia rispettosa e compatibile con l’ambiente.
È anche affrontato il tema della convivenza e collaborazione tra utenti che hanno la stessa sensibilità ambientale, in modo da creare sistemi integrati come nel resto dell’Europa.
Si è valutata, inoltre, la possibilità di utilizzare il binomio cavallo-cavaliere come strumento per il controllo del territorio, per la salvaguardia ambientale e per iniziative di protezione civile.
Va rilevato, inoltre, che il Consiglio regionale ha già manifestato interesse a questa forma di turismo, approvando la norma di cui alla legge approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 30 luglio 2018 “Assestamento e variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2018 e pluriennale 2018-2020”. Nella seduta del 18 novembre 2018, la Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza dei voti dei Commissari presenti, che si ringraziano per la proficua collaborazione.
Si rimette il provvedimento per l’approvazione in Consiglio regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Pentassuglia. Ci sono interventi? Non ne vedo.
Procediamo al voto.
Articolo 1.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 27, astenuti 15.
È approvato.
Articolo 2.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 23, astenuti 11.
È approvato.
Articolo 3.
Presenti 34, votanti 34, favorevoli 26, astenuti 8.
È approvato.
Articolo 4.
Presenti 39, votanti 39, favorevoli 26, astenuti 13.
È approvato.
Articolo 5.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 27, astenuti 11.
È approvato.
Articolo 6.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 26, astenuti 10.
Articolo 7.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 27, astenuti 13.
È approvato.
C’è un emendamento che sostituisce l’articolo 8. Rimane, sostanzialmente, lo stanziamento di 100.000 euro, solo che viene precisata l’imputazione di spesa. Votiamo.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 26, astenuti 12.
È approvato.
Non ci sono dichiarazioni di voto.
Votiamo l’intero articolo emendato.
Lo abbiamo già votato. Adesso dobbiamo votare l’intero testo. Era sostitutivo l’articolo.
Votiamo l’intero testo.
Presenti 41, votanti 41, favorevoli 27, astenuti 14.
È approvato.
Passiamo, adesso, al punto n. 13). È un adempimento sostanzialmente tecnico.
La parola al Presidente Romano.
Speaker : ROMANO Giuseppe.
Alla luce delle novellate disposizioni normative nazionali in materia di procedure propedeutiche alla nomina dei direttori amministrativi e sanitari delle aziende ed enti del servizio sanitario nazionale, che disciplinano la materia nel dettaglio ed esaustivamente, e comunque in modo difforme dalla preesistente normativa regionale, ritiene opportuna l’abrogazione dell’articolo 9 della legge 3 agosto 2006, n. 25.
Il presente disegno di legge non comporta oneri a carico del bilancio.
Dopo l’arrivo della ATN il 15 novembre, nella seduta del 29 novembre 2018 il testo è stato discusso e approvato all’unanimità dei voti dei commissari presenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Votiamo. C’è un solo articolo.
Presenti 40, votanti 40, favorevoli 40.
È approvato.
Adesso andiamo al punto n. 17), la proposta di legge a firma del consigliere Pellegrino.
La parola al Presidente Romano.
Speaker : ROMANO Giuseppe.
L’articolo 3 (Rendicontazione della legge in oggetto) al comma 1 dispone che, entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di assegnazione del contributo, le associazioni beneficiarie presentano direttamente al Settore Ragioneria della Regione Puglia la rendicontazione delle spese effettuate, corredata della relativa documentazione giustificativa di spesa. conformemente alle vigenti norme amministrativo-contabili e di dichiarazioni attestanti che la stessa documentazione non è stata utilizzata per rendicontare finanziamenti provenienti da altre fonti.
Il comma 3 dello stesso articolo di legge dispone che la mancata rendicontazione o la presenza di giustificativi di spesa ritenuti non idonei dal competente Settore Ragioneria comportano il recupero del contributo complessivamente erogato, ovvero della somma non correttamente rendicontata.
Tenuto conto che, dopo la formale assegnazione del contributo di cui alla succitata legge regionale, la concreta erogazione dello stesso e, quindi, il suo utilizzo sono avvenuti in un esercizio diverso, non consentendo così al beneficiario di rendicontare e documentare nei termini, ovvero entro il 30 aprile di ogni anno, ciò ha comportato che il competente Settore Ragioneria della Regione Puglia ha ritenuto di recuperare il contributo.
Di qui la necessità di modificare il comma 1 dell’articolo 3 della citata legge regionale, sostituendo la parola “assegnazione” con la parola “erogazione”, al fine di consentire al beneficiario di utilizzare il contributo e di acquisire la relativa documentazione da rendicontare al competente settore ragioneria entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di erogazione. La presente proposta di legge non comporta oneri a carico del bilancio.
Dopo l’arrivo del documento di analisi tecnico-normativa, il provvedimento è stato incardinato nella prima seduta del 15 novembre 2018, e il 17 gennaio 2019 il testo è stato discusso ed approvato dalla Commissione a maggioranza.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Presidente Romano.
Si tratta di un solo articolo. Votiamo.
Articolo 1.
Presenti 42, votanti 42, favorevoli 37, astenuti 5.
È approvato.
Adesso andiamo al punto n. 20): “Proposta di legge Santorsola ‘Modifiche alla legge regionale n. 25’”. La parola al Presidente Amati.
Lo deve decidere il Presidente.
Speaker : AMATI.
Se l’Aula è d’accordo, chiedo di darla per letta.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Speaker : AMATI.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay, grazie a te, Presidente. Non ci sono interventi.
Articolo 1. Votiamo.
Presenti 33, votanti 33, favorevoli 33, astenuti 1.
È approvato.
Articolo 2.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 35.
È approvato.
Fermatevi un minuto prima di andar via. Abbiamo esaurito i punti all’ordine del giorno concordati.
Votiamo l’intera legge.
Presenti 38, votanti 38, favorevoli 38.
È approvata.
Ero preso dall’informazione successiva, per cui avevo accelerato.
Pendinelli e Amati, chiedete di parlare? Pendinelli, vuole parlare? Il Regolamento dice che bisogna parlare in piedi. Solo Emiliano rimane seduto.
Speaker : PENDINELLI.
Solo per ricordare, Presidente, che in Conferenza Capigruppo avevamo deciso anche di verificare la possibilità di fare i punti nn. 18) e 19).
Speaker : PRESIDENTE.
Adesso ci arriviamo. I debiti fuori bilancio? Non li stavo mettendo perché ho l’impressione, con i tre che abbiamo in congedo... Non so se siamo 26, però ci proviamo. Volevo evitare un altro flop. Ci proviamo. Se siamo 26, ci proviamo.
Debiti fuori bilancio, punto n. 18).
La relazione la diamo per letta.
[...] al punto n. 19). Aspetta che riprendiamo il punto. Sul punto n. 18) c’è un secondo articolo, la norma finanziaria. Avevo un altro testo.
Votiamo l’articolo 2.
Presenti 37, votanti 37, favorevoli 26, astenuti 11.
È approvato.
Non ci sono altri articoli, per cui adesso votiamo l’intero punto n. 18).
Favorevoli 26, astenuti 10.
È approvato.
Votiamo l’urgenza per alzata di mano.
È approvata.
Passiamo adesso al punto n. 19).
Se il Presidente è d’accordo, diamo per letta la relazione.
Anche qui ci sono due articoli. Votiamo l’articolo 1.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 26, astenuti 10.
È approvato.
Votiamo l’articolo 2. Abbiamo votato l’articolo 1. Ora stiamo votando l’articolo 2.
Voleva già l’urgenza? Un momento, un po’ di calma.
Presenti 35, votanti 35, favorevoli 26, astenuti 9.
È approvato.
Dobbiamo votare adesso il punto n. 19). Poi daremo l’urgenza. Votiamo.
Presenti 36, votanti 36, favorevoli 26, astenuti 10.
È approvato.
Adesso, un minuto di pazienza.
L’urgenza è accordata. La degenza viene dopo.
Abbiamo esaurito i punti concordati.
Quanto ai punti nn. 28), 29) e 30), si tratta semplicemente della relazione dei garanti, della relazione sulla tutela dei detenuti e della relazione di fine mandato della Presidente Barone, della Commissione di studio e di inchiesta sul fenomeno della criminalità.
Si tratta di una presa d’atto.
Pongo ai voti per alzata di mano il punto n. 28).
Segue la votazione del punto n. 29).
ongo in votazione il punto n. 30).
Con l’approvazione del punto n. 30) si completa l’iter previsto dalla normativa, quindi per il 21 abbiamo concordato la convocazione della Commissione per eleggere il nuovo Presidente. Ovviamente, arriverà ai componenti della Commissione la relativa convocazione.
Buonasera a tutti. Ci vediamo il 12, con all’ordine del giorno le interrogazioni.