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C.c. Grottaglie - 22.03.2024
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Speaker : PRESIDENTE.
Signori, buon pomeriggio, benvenuti a tutti.
Diamo inizio ai lavori della seduta odierna del Consiglio comunale. Mi scuso per la voce.
Prego, Segretaria. Può procedere con l’appello.
Speaker : CRISTINA VENUTO, Segretario generale.
Annicchiarico; Attanasio; Carbotti ; Carrieri ; Cassese ; D’Abramo ; D’Alò Saveria; De Carolis ; Donatelli ; Gianfreda; La Cava ; Lenti, ; Marangella (presente); Marchese ; Marinelli; Mingolla ; Mirto ; Orlando ; Palmieri ; Petrarulo ; Russo .
La seduta è valida, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Segretaria.
Mi hanno fatto pervenire regolare giustificazione il consigliere Gianfreda, il consigliere Annicchiarico… Chiedo gentilmente però al consigliere Orlando di marcare la presenza. Perfetto, grazie,
Stavo preannunciando che hanno fatto pervenire regolare giustificazione i consiglieri Gianfreda, Annicchiarico, D’Alò, mentre un imprevisto risolto porterà all’arrivo in ritardo dell’assessora Annicchiarico.
Pertanto, procediamo con l’inizio dei lavori.
Primo punto all’ordine del giorno, ovvero “Interrogazione protocollo n. 5895 del 9.2.2024 su degrado e pericolosità per i bambini della Piazzetta di Via Lombardia angolo Via Trentino, presentata dal Gruppo consiliare del Partito Democratico”.
La parola al consigliere Donatelli. Prego, consigliere.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. L’interrogazione, come diceva il Presidente, riguarda la situazione di piazzetta via Lombardia, angolo Via Trentino.
Il riferimento specifico riguarda la mancata o ritardata sistemazione delle giostrine per i bambini in quella piazzetta. Un lavoro che dovrebbe durare pochissimo, perché si tratta soltanto di una risistemazione di quella piazzetta, che in effetti è iniziata diversi mesi fa; è da settembre che è partita, non so con quale criterio partano e durino questi lavori. Fatto sta che alla luce della presentazione di queste interrogazioni (l’8 febbraio) subito dopo sono ripartiti i lavori che in effetti non sono ancora conclusi, perché evidentemente quello di cui necessita quella piazzetta non soltanto per i bambini, quindi per essere fruita un po’ da tutti, non è nelle condizioni ottimali.
All’interno della stessa piazzetta, c’è una parte di quella piazzetta, che sarebbe la parte finale, quella che adiacente a una villa privata. Quella è una zona a rischio, nonostante sia una piazzetta dedicata ai bambini. A rischio perché molto spesso sta al buio, molto spesso ci sono presenze non proprio dedicate ai bambini, senza girarci molto intorno, si parla anche di spaccio, soprattutto quando c’è buio. Bisogna fare quindi un intervento radicale su questo.
Quanto all’intervento che è stato fatto fino a questo momento, di radicale non ha assolutamente niente, ho richiamato altre situazioni. Non sono ancora completati i lavori, in più sembra che ci sia il ripristino di alcune giostrine, di quelle che già c’erano, quindi ancora ci sono segni di presenze un po’ inquietanti all’interno di quella piazzetta, che dimostrano che evidentemente nel rimontarle nessuno si è accorto di che cosa si stava montando lì per i bambini.
È un intervento fatto quasi controvoglia, com’è successo in altre realtà. Come abbiamo citato nell’interrogazione, sembra che Grottaglie non ami molto gli spazi per i bambini, se non quando, come magari l’altro giorno, l’assessore trionfalmente ha parlato di interventi importanti, fatti a Piazza Unicef e a Piazza Principe di Piemonte, che poi sono degli interventi di ordinaria attività. Chissà perché solamente in quelle piazze, mentre in altre piazze dove ci sono giochi dei bambini, la scelta che si è fatta è stata ancora più radicale, nel senso che sono stati proprio smontati completamente i giochi che c’erano.
Meno male che oggi è presente il collega Ottavio Orlando, che è stato l’artefice di un intervento in una piccola piazzetta, chiamata Largo degli Aquiloni, quella che si trova in Piazza delle Regioni, ma anche in Piazza Ciro Cafforio. Ricordo anche qui che pomposamente si annunciavano i finanziamenti che si erano avuti per le giostrine, soprattutto dedicate ai bambini disabili, cerimonia ovviamente con tanto di enfasi. Alla fine, basta andare a passare per di là per rendersi conto di che cosa è presente lì, o non è presente: praticamente, i giochi non esistono più.
Quindi, la domanda è semplicissima, assessore: Grottaglie è anche un paese per i bambini? Secondo quello che ho citato prima, non c’è molta attenzione. Non voglio dire che non sia un paese per i bambini, ma sicuramente non c’è molta attenzione su questo. L’interrogazione quindi ha lo scopo esclusivamente di mettere in risalto questo elemento di criticità, ma soprattutto è l’invito a fare meglio, a fare dappertutto questo tipo di interventi e a farli come si deve.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
All’interrogante risponde l’assessore al ramo, assessore Giovanni Blasi. Prego, assessore.
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore.
Innanzitutto, consigliere, nel mio post non c’era nulla di trionfante, anzi, c’è una delusione, quasi: noi interveniamo, compriamo le giostrine, montiamo quelle nuove; dopo qualche giorno le ritroviamo a terra, le altalene sono rotte, siamo dovuti intervenire a Piazza Principe di Piemonte, perché le altalene non erano più in sicurezza, addirittura sono state sradicate, le staffe sono poste sotto terra, fissate su plinti in cemento armato: sono state completamente sradicate, staffe rotte… La ditta è dovuta intervenire di nuovo, smontare la pavimentazione, che è particolare, è a colaggio, non è a tappetini, l’ha ritagliata, ha rifatto le piastre, le ha rifissate, abbiamo rimontato le altalene. Vedremo quanto dureranno.
Stessa cosa è accaduta a Piazza Unicef. Sono interventi che non sono di poca rilevanza, perché quelle attrezzature, quegli arredi hanno un costo importante per la cittadinanza, non per l’amministrazione, perché poi ricade tutto sulla cittadinanza.
Quanto alla piazzetta di via Lombardia, è una piazzetta che risale a qualche anno fa. Le altalene non erano a norma, quindi erano un pericolo. Quando abbiamo smontato la pavimentazione antitrauma, di sotto il massetto non esisteva più, o meglio, no “non esisteva”, non è mai esistito, quindi non so neanche come si reggevano quelle altalene in piedi. Abbiamo dovuto sopperire quindi con altre somme, mettere altre somme a disposizione per poter realizzare i massetti, i nuovi plinti e posizionare i nuovi elementi.
Quella giostrina a cui faceva riferimento, che giustamente poi negli anni è stata… Sembra quasi normale che tutti gli arredi debbano essere imbrattati, debbano essere vandalizzati, e poi noi ci dobbiamo prendere la responsabilità di questo. Quella giostra ancora funziona. Al momento, per non lasciare vuoto, l’abbiamo riposizionata. Siamo in fase di valutazione delle somme che avremo a disposizione a breve, per cui lì come in altre parti, andremo a intervenire: sulla 167 nord, in altre zone dove esistono altri spazi dedicati ai bambini, andiamo a intervenire e andiamo a sostituire quello che c’è da sostituire o integrare.
Noi quindi l’attenzione ce la mettiamo tutta, tanto che a un certo punto la ditta ci ha pure rimproverato, perché io la chiamo per venire a montare l’altalena nuova, e gli dico “per favore, guarda che in Piazza Principe di Piemonte c’è il ciuchino che è morto di nuovo”, non so com’è che muoiono, questi ciuchini. La ditta ha dato disponibilità e ha riposizionato il gioco insieme a quello che era stato divelto a piazza UNICEF, fra l’altro riservandosi di mandare il conto che poi vedremo.
Secondo me noi l’attenzione ce l’abbiamo. Naturalmente, dobbiamo tenere presente quelli che sono i passaggi, perché se l’ufficio si rende conto che lì, anziché montare solo il tappetino nuovo, c’è da rifare il massetto, ci sono delle procedure. Lei ha fatto l’amministratore: ci sono delle procedure da seguire… Dicevo: ci sono procedure da seguire. Abbiamo dovuto interessare due ditte: una che si occupa dell’accordo quadro di manutenzione strade e marciapiedi, fargli fare i preventivi, trovare le somme per poter dare a uno, le somme per dare all’altro già ce le avevamo, le avevano affidate. Questo è quello per cui è passato questo tempo. Però mi pare che adesso la piazzetta abbia un’altra dignità, con strutture che sono a norma, e andremo avanti in questa direzione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Blasi.
Per la replica, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
L’impegno, che mi aspettavo da parte dell’assessore, è un impegno molto generico. Anche perché, a proposito della Piazzetta di via Lombardia, ho citato un’altra situazione, eppure, quella è piccolina. C’è infatti una situazione abbastanza pericolosa, soprattutto per i bambini, ma non soltanto per i bambini. Ho parlato esplicitamente dell’attività che si svolge lì, probabilmente gli stessi autori sono quelli che poi sono andati a fare i loro disegnini sulle giostre, magari sono gli stessi che si sono affacciati nell’adiacente piazzetta dedicata a Giovanni Paolo II. Anche lì c’è stato un intervento anche da parte di un’associazione di volontariato. Subito dopo, c’è stato quest’altro intervento, sempre a livello di vandalismo.
Ci ha raccontato, assessore, che ci sono anche problemi economici, le due ditte, eccetera. Io penso che questo sia il mestiere di un amministratore, che deve farlo senza aspettare che ci sia qualcuno che gli faccia l’interrogazione. Deve intervenire non soltanto l’assessore, in questo caso ai lavori pubblici, su questa situazione, ma anche per prevenire, quindi anche qui allertare la polizia locale, allertare anche la polizia perché ci sono situazioni di una certa rilevanza e pericolosità.
Io quindi mi aspetto che a questo impegno formale segua un’attività molto più incisiva, riferita a quegli interventi che ho già citato, e che vanno fatti per facilitare e per far vivere ai bambini che usufruiscono di questi spazi della massima disponibilità possibile.
Per esempio, ho visto che tra le cose citate dall’assessore in Piazza Principe di Piemonte, è stata realizzata anche una protezione esterna. Per la verità, la protezione esterna prevista lì non consisteva soltanto nel fare delle palizzate in legno, ma anche nella realizzazione di una barriera arborea, che all’inizio c’era, solo che poi nessuno se ne frega della manutenzione, nessuno interviene per… (Interruzione fuori microfono) Nel momento in cui, a poco a poco è diventato un relitto di aiuola, è chiaro che la cosa più semplice è quella, come la cosa più semplice per l’amministrazione è realizzare la palizzata.
No. Proprio perché lì c’è un passaggio continuo di automezzi, quindi inquinamento per i bambini che usufruiscono di quelle giostrine, sarebbe stato il caso – anzi, l’invito è quello – di fare un intervento specifico per ripristinare quel verde attorno alle giostrine, per creare una protezione fisica, ma anche una protezione dal punto di vista ambientale. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Passiamo al punto n. 2 all’ordine del giorno “Interpellanza protocollo n. 332 del 3 gennaio, 2024 su gestione dei rifiuti solidi urbani ed indifferenziati presentata dal Gruppo consiliare del Partito Democratico”.
Chiedo ai consiglieri: per l’illustrazione, a chi do la parola? Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie, Presidente.
Per la verità, questa interpellanza segue un’analoga interpellanza che è stata fatta all’inizio di gennaio, a cui non è stata data nessuna risposta, per cui come Gruppo del PD siamo stati costretti a sollecitarla.
Per la verità, sta succedendo abbastanza spesso di sollecitare risposte a interrogazioni e interpellanze. Che cosa dicevamo all’inizio di gennaio, con l’interpellanza?
In estrema sintesi, c’è una situazione di grandissima criticità per quanto riguarda il servizio. Anche qui, ogni tanto si sente qualche trionfante dichiarazione da parte dell’assessore, all’ambiente, in questo caso, tralasciando il fatto che quell’appalto che poi è scaduto, quindi è stato rinnovato, eccetera, prevedeva e prevede tutta una serie di interventi che non ci sono stati, o sono stati fatti in minima parte, o non sono mai stati fatti questo tipo di interventi: mi riferisco al lavaggio delle strade, dei marciapiedi, ma anche ad altri servizi che complessivamente noi paghiamo, ma la Teorema evidentemente non fa questo tipo di attività, fregandosene evidentemente della convenzione.
Abbiamo poi messo in evidenza una situazione di grandissima criticità che riguarda il personale. Sappiamo – abbiamo affrontato la questione anche in altre occasioni, in quest’Aula – della discriminazione che c’è tra i dipendenti all’interno della Teorema, che hanno trattamenti salariali e trattamenti normativi completamente differenti, inaccettabili, non giusti. È come se sullo stesso camion che va a prelevare la spazzatura ci fossero due operatori: uno viene pagato una cifra, l’altro viene pagato una cifra molto inferiore e magari ha meno diritti sindacali rispetto al collega che sta affianco, una cosa che non può andare avanti.
Per la verità, oltre ai sindacati lo abbiamo sollevato anche noi diverse volte. L’impegno che c’è stato da parte dell’amministrazione, per quanto di competenza, ma soprattutto per quanto riguarda la Teorema, c’erano gli impegni a rivedere e a livellare queste situazioni riguardanti il personale, rimandando al nuovo appalto che quando è stato interpellato era ancora in corso.
Adesso quell’appalto si è concluso. Sappiamo che l’appalto è stato vinto dalla stessa ditta che aveva il precedente appalto, la Teorema, quindi quell’implementazione che era prevista quando è stata fatta l’offerta tecnica, all’interno delle cose che si aggiungono in più rispetto a quello che prevede normalmente il capitolato, questo evidentemente non è avvenuto, almeno fino a questo momento non avvenuto, tant’è che leggiamo ogni tanto interventi anche duri da parte delle organizzazioni sindacali; siamo arrivati a scioperi che hanno portato a un disagio anche ai cittadini. e queste cose dovevano essere ormai superate con il nuovo appalto. Però non si ha notizia, non so se il Sindaco o l’assessore possono fornirci delle novità rispetto a questo aspetto che ho messo in evidenza.
Infine, sempre da fonte sindacale abbiamo appreso una cosa abbastanza antipatica: si parla di carenza di personale, si parla di carenza di mezzi, però nel periodo in cui abbiamo fatto l’interrogazione siamo stati sommersi da una serie di proteste, da parte dei dipendenti, ma anche degli stessi sindacati, che c’è stato un periodo in cui si utilizzavano mezzi e personale di altri Comuni dove opera la stessa ditta Teorema. Queste erano le cose che avevamo messo in evidenza nella prima interpellanza a cui, come ho detto prima, non è mai stata data una risposta. Da qui abbiamo l’obbligo di reiterare quella interpellanza, chiedendo se ci sono novità. Anche perché, nel frattempo circa le cose che ho citato prima, le criticità dal punto di vista del servizio e le criticità dal punto di vista del trattamento del personale, non sembra che ci sia stata alcuna novità.
Quindi, aspettiamo, nella risposta che danno il Sindaco o l’assessore se ci sono novità su queste cose che sono state sollevate con l’interpellanza. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli. Una precisazione: nell’interpellanza lei fa riferimento al mese di luglio, non di gennaio: “premesso che con l’interpellanza…” ah no, chiedo scusa.
Ho anticipato la discussione del punto successivo.
Grazie.
Per la risposta, l’assessore al ramo, Maurizio Stefani.
Prego, assessore.
Speaker : MAURIZIO STEFANI, Assessore,
Buonasera a tutti.
Ringrazio il consigliere Donatelli per questa opportunità. Noi siamo sempre liberi, consigliere, di dare qualsiasi risposta in maniera ufficiale, anche se qualcosa ci viene richiesta all’interno dell’ufficio igiene urbana, o dell’Assessorato stesso. Mai nessuno ha chiuso le porte alla richiesta di qualsiasi genere di informazioni, siamo sempre stati liberi e immediati nel rispondere.
Comunque, il riscontro all’interpellanza n. 32, del 2 gennaio 2024 “Servizi di gestione dei rifiuti urbani e indifferenziati” si relaziona quanto segue. Veniva detto dall’interpellante che non si ha notizia se il nuovo gestore abbia implementato le specifiche del nuovo capitolato speciale di appalto integrato in relazione ai miglioramenti proposti in sede di offerta tecnica, anche il riferimento del trattamento economico e normativo dei dipendenti.
La società Teorema non ha ancora implementato le specifiche del nuovo capitolato speciale di appalto integrato in relazione ai miglioramenti proposti in sede di offerta tecnica, in quanto attualmente il servizio è eseguito secondo quanto statuito, con verbale di avvio d’urgenza del 30 aprile 2023 e all’ordine di servizio n. 1. Più precisamente, ad oggi, l’appaltatore è tenuto a eseguire il servizio di raccolta delle utenze domestiche e non domestiche, servizio di spazzamento stradale d’igiene urbana, gestione del centro comunale di raccolta, servizio di disinfestazione, deblattizzazione e disinfezione, servizio di videosorveglianza delle strade e delle vie interessate e del servizio degli abbandoni abusivi di rifiuti. Sono quindi servizi essenziali, poiché, come ben sapete tutti quanti, la gara d’appalto è stata impugnata davanti al TAR, quindi dovevano obbligatoriamente fornirci i servizi essenziali.
In ordine alla questione dei dipendenti e del trattamento economico, si fa presente che alle unità regolarmente impiegate nel servizio, così come previsto dagli atti di gara e dal progetto di riassorbimento del personale presentato dalla stessa Teorema alle stesse sono applicati i Contratti collettivi nazionali di categoria che per il caso di specie prevedono sia il contratto FISE Assoambiente che il Multiservizi. Si badi che l’applicazione di un determinato contratto collettivo piuttosto che un altro, rientra nelle prerogative dell’imprenditore, risultando sufficiente che sia rispettata la coerenza del Contratto nazionale applicato con l’oggetto dell’appalto. L’amministrazione comunale nelle varie interlocuzioni che abbiamo noi affrontato anche davanti al Prefetto ha espressa sempre la massima solidarietà nei confronti degli operatori, e abbiamo sempre esortato l’azienda Teorema a poter equilibrare questi contratti, e che non ci siano queste discrepanze tra il contratto FISE Ambiente e il Multiservizi, di usare un’unica tipologie di contratto, tant’è che noi abbiamo usato nella prima gara d’appalto dare delle indicazioni ben precise. Purtroppo, come ben sapete, il TAR ci ha contestato tutto questo, perché noi non possiamo dare le indicazioni su qual è la tipologia di contratto che deve usare l’azienda appaltante. Siamo quindi stati costretti a ritirarlo in autotutela, e a ripresentare una nuova gara d’appalto.
Questi sono fatti, non parole. Noi diamo la massima solidarietà, siamo i primi a essere solidali con gli operatori, ma si deve anche riscontrare con le tipologie di contratto, i contratti sottoscritti dagli stessi operatori. Non è stato il Comune, cioè, ad andare a sottoscrivere o a dire qual è il tipo di contratto che doveva essere sottoscritto. Loro l’hanno letto, sono stati d’accordo e hanno sottoscritto quel genere di contratto, consigliere Donatelli.
Noi cioè non abbiamo possibilità in alcun modo di poter stabilire qual è il tipo di contratto.
Quanto alla seconda domanda era che da fonti sindacali si apprende dell’utilizzo del personale addetto al servizio di igiene urbana di Grottaglie, in particolare autista, oltre che all’utilizzo di mezzi in relazione concesse in comodato dallo stesso Comune, a favore di altri appalti in altri Comuni. Si precisa per il tramite della Direzione dell’esecuzione del contratto che il Comune di Grottaglie ha eseguito mirati controlli sul personale e sugli automezzi che hanno determinato nei confronti della società Teorema la notifica di specifici provvedimenti di contestazione e sanzioni, il cui iter procedimentale è ancora in corso di definizione.
Relativamente all’interpellanza n. 8266 del 26 febbraio 24, sempre riferita al servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani indifferenziati, in ordine alle nuove e aumentate criticità che hanno comportato ritardi e disfunzioni della raccolta dei rifiuti, determinando disagi per i cittadini, si rende noto che il Comune di Grottaglie in data 20 febbraio 2024 ha convocato d’urgenza un incontro tecnico operativo da remoto con la società Teorema, col dottor Gianni Milano, dottor Claudio Nardecchia che è l’amministratore unico della società, avvocato Paolo Maria Rachele, avvocato Elena D’Andrea e avvocato Esther Ielacqua, alla presenza della direzione dell’esecuzione del contratto, del Sindaco, del sottoscritto e della responsabile dell’ufficio ambiente, dottoressa Marilena Annicchiarico e dalla nostra segretaria.
Nel predetto incontro sono state eccepite e contestate sia da parte della Direzione dell’esecuzione del contratto che della stazione appaltante, tutte le inadempienze riscontrate, e più precisamente la mancata esecuzione del servizio di raccolta dei rifiuti, così come previsto dal capitolato speciale sugli appalti e dall’offerta tecnica. Inoltre, in difformità con quanto comunicato con la programmazione giornaliera all’appaltatore è stata altresì contestata la non adeguata qualità di servizio, spazzamento, lavaggio, disinfezione guano, deiezioni presso il centro storico di Grottaglie, anche sulla rimanenza del nostro territorio.
Il riscontro delle contestazioni ricevute dal responsabile, dottor Claudio Nardecchia, riconoscendo la gravità della situazione in concreto verificatosi, rendeva edotti i presenti che in pari data la società si è trovata a fronteggiare una carenza di personale dovuta alla contemporanea assenza per malattia di circa 34 unità e di come tale situazione perdurasse da alcuni giorni. Anche in precedenza c’erano state assenze per malattia continue, e la predetta società si impegnava a esprimere nei termini di legge le opportune verifiche ed azioni legale sulla massiccia assenza di personale, oltre che far fronte a tutte le necessarie procedure all’assunzione o sostituzione del personale nel più breve tempo possibile.
Per le inadempienze eccepite sono state notificate alla già menzionata società contestazioni e sanzioni specifiche, nel rispetto di quanto previsto all’articolo 24 del capitolato speciale degli appalti. Come ben vede, noi non è che siamo fermi. Le contestazioni, nel momento in cui il servizio non viene espletato, così com’è stato sottoscritto il capitolato speciale d’appalto, noi continuamente facciamo le dovute verifiche e contestazioni.
Quindi, non è vero che non verifichiamo l’azienda, o che non sappiamo delle difficoltà che si stanno avendo. In effetti, siamo in fase di redazione del nuovo contratto, quindi chiaramente sul nuovo contratto, in base all’offerta fatta, vedremo che ci saranno tutte le migliorie previste di cui dicevate prima. Quindi, chiaramente passeremo a dare maggiore attenzione e maggiori servizi col nuovo capitolato.
Tutto qua.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Stefani.
Per la replica di soddisfazione, prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Con tutta la buona volontà possiamo sicuramente tenere conto dello sforzo che stanno facendo l’assessore Stefani, l’Assessorato, l’amministrazione, gli uffici. Però la realtà è sotto gli occhi di tutti. Le cose che abbiamo contestato non si possono concludere con “abbiamo esortato la ditta a fare questo”, “abbiamo esortato…” Si tratta di intervenire sulla base dell’appalto.
Lei ha citato il fatto che avete tentato di introdurre elementi di miglioria con il bando, però il TAR ha detto di no, quindi avete in autotutela ritirato quel bando e fattone un altro. Un atto dovuto, quello di ritirarlo, tra l’altro consigliato dall’avvocato perché era sicuramente perdente se si fosse continuato su quella strada. Quella però sarebbe stata l’occasione per rivedere quell’appalto. Noi paghiamo non so quanto quell’esperto che abbiamo incontrato una volta, che ha predisposto il capitolato, eccetera. Perché – ecco la domanda – in quell’occasione in cui è stato ritirato quell’appalto, quindi per fare il nuovo appalto, non si sono inserite quelle modifiche rispetto a quello precedente, quindi introducendo qualche elemento di chiarezza e di equità nei confronti del personale? Non può essere lasciato tutto soltanto alla buona volontà della Teorema, che per la verità non appare tanto di buona volontà, occorreva intervenire anche dal punto di vista… In questo caso si poteva rivedere quell’appalto che poi è stato ritirato.
Mi spiego meglio: perché non si sono messe delle somme in più rispetto al personale, equilibrando le diverse voci, favorendo e creando le condizioni per risolvere quel problema? Questo non è stato fatto e io immagino che da parte dell’amministrazione comunale ci sia forse l’intenzione di tentare qualche approccio, però sapendo come stanno le cose con la ditta Teorema, che tra l’altro ha diversi appalti anche in Comuni qua vicino, dove ci sono delle analoghe criticità, ecco perché a un certo punto ha giostrato con lo spostamento di personale e di mezzi: magari in un altro Comune c’era una diversa necessità, fa vedere che c’è un intervento, quindi lo prende da Grottaglie.
Poi si addebita alla malattia del personale che ha creato disagio al servizio, eccetera. Non ci si chiede perché contemporaneamente un certo numero di lavoratori sia arrivato in una certa situazione, dal punto di vista fisico, e forse anche mentale, visto come vengono trattati alcuni lavoratori all’interno di quel servizio da parte dell’impresa. Bisogna quindi anche capire perché è successo questo, e soprattutto che cosa fare per poter superare queste criticità.
A proposito di criticità, non si vede nessun concreto elemento, se non quello di “vedremo”, “faremo”, “ci incontreremo”, eccetera- Però, una cosa è certa: non mi risulta, per esempio che l’amministrazione, l’assessore, abbia incontrato il personale direttamente, non soltanto a livello di incontri sindacali, che sono dovuti, ma anche gli stessi lavoratori, intanto per ringraziare per un lavoro assolutamente importante, che con grande sacrificio affrontano questi lavoratori, quindi far sentire una vicinanza più diretta da parte dell’amministrazione comunale nei confronti di questi lavoratori.
Non possiamo dire quindi che siamo soddisfatti di questa risposta, perché mancano questi elementi di concretezza. In ogni caso sarebbe anche giusto, non l’ho sentito da parte dell’assessore, chiedere, magari attraverso la riunione dell’apposita Commissione, di fare un po’ il punto della situazione, perché tutte queste situazioni che si sono create, queste criticità che sono anche aumentate, forse è il caso anche di affrontarle a livello istituzionale. Non vi offendete se ogni tanto chiediamo un intervento da parte delle Commissioni, che sarebbe dovuto, non richiesto dall’opposizione. Quindi, quello che chiedo, oltre a manifestare una insoddisfazione rispetto a quelle risposte che ci sono state date, è di vedere insieme, attraverso la Commissione, di fare il punto della situazione. Quelle cose che ha detto l’assessore, magari nel frattempo avranno raggiunto qualche step in più, quindi probabilmente ci sarà qualche altro elemento, e sarebbe un atto dovuto, penso, anche nei confronti del Consiglio comunale, informare sullo stato dell’arte, teso ad avere non soltanto un’informazione come Consiglio comunale, ma anche come suggerimenti che possono esserci, e soprattutto per far sentire sempre più la vicinanza della pubblica amministrazione e dell’amministrazione comunale nei confronti di questi lavoratori, ma anche per rasserenare l’opinione pubblica e i cittadini che collaborano attivamente a questo servizio, che hanno permesso, insieme agli operatori, di raggiungere quel risultato che è stato recentemente ribadito. Anche se non è quello che ci aspettavamo, però siamo tra i Comuni sicuramente più virtuosi rispetto a questo tipo di risultato, cosa, questa, che ci inorgoglisce, e questo grazie al personale, ma anche grazie alla collaborazione da parte dei cittadini.
Per questo vanno ripristinate corrette relazioni sia con i lavoratori che con il Consiglio comunale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno, ovvero “interpellanza protocollo 1908 del 15 gennaio 2024 su Centro aperto polivalente per anziani, presentata dal Gruppo consiliare del Partito Democratico”.
Ha facoltà di intervenire il consigliere Donatelli. Prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Anche qui il Presidente prima citava…
Speaker : PRESIDENTE.
Avevo invertito i fogli delle proposte.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Ma è perché ci sono stati più interventi su questo aspetto, poi magari c’è il punto successivo, che è ancora più specifico in relazione al piano sociale di zona, quindi avremo occasione anche di approfondirlo ulteriormente. Noi abbiamo fatto più di un intervento in Consiglio comunale riguardo agli interventi a favore degli anziani. Stiamo parlando della fascia più debole, più disagiata della popolazione, che soprattutto negli ultimi anni ha visto la pubblica amministrazione sempre più lontana rispetto a come veniva gestito questo settore nel passato.
C’è una distanza enorme rispetto alle aspettative degli anziani, ai risultati che ci sono o che vengono offerti da parte dell’amministrazione comunale. Parleremo del piano sociale di zona al punto successivo, ma oltre a questo, noi negli interventi abbiamo chiesto, tra le altre cose, di ripristinare quello che abbiamo chiamato in quell’occasione il fiore all’occhiello del Comune di Grottaglie nel passato. Mi riferisco a quel centro di aggregazione degli anziani, centro aperto polivalente per anziani che era punto di aggregazione, di riferimento anche da parte degli anziani, soprattutto gli anziani che vivono da soli, che avevano tutta una serie di servizi che erano ubicati nell’attuale casa San Francesco De Geronimo, e servizi anche a livello domiciliare che adesso praticamente non esistono più.
Avevamo chiesto nella precedente interrogazione perché non si tenta di ripristinare questo servizio, il centro aperto polivalente per anziani. Visto che nel passato questo servizio ha dato eccellenti risultati, cerchiamo di salvare quello che è possibile salvare di quei risultati. La risposta che ci ha dato il Sindaco, l’amministrazione comunale su questo, è che intanto non poteva più essere ubicato insieme all’attuale RSA San Francesco De Geronimo, quindi necessariamente andava staccata. Questo lo sappiamo, lo comprendiamo, quindi va fatto uno sforzo in questa direzione. Ma questo sforzo deve essere concreto, non soltanto impegni molto blandi, anzi, non c’è stato nessun tipo di impegno, perché il Sindaco in quell’occasione disse “ci piacerebbe, però non abbiamo le risorse per poter ripristinare quel servizio”.
Noi modestamente qualche suggerimento lo abbiamo dato. Abbiamo detto: intanto ci sono le entrate dovute al servizio che è stato erogato nel passato, quello di trovare le risorse necessarie per ripristinare questo servizio, trovare una sede diversa dalla RSA e trovare delle risorse. Le risorse non è che non ci sono proprio; vengano utilizzate diversamente, perché nella convenzione per la realizzazione della RSA c’erano delle risorse importanti che potevano essere utilizzate, insieme a finanziamenti regionali che ci sono. Non a caso, quando abbiamo fatto l’interrogazione, anche qui, all’inizio di gennaio, abbiamo detto “attenzione, questa forse è l’occasione”. La Regione Puglia ha emesso un bando, un avviso pubblico per la verità, un bando InteRSSeca (interseca, tutto insieme); serve, questo avviso, per la realizzazione o ammodernamento di strutture sociali e socioassistenziali per rendere più proficua ed efficace la permanenza di quei soggetti che vivono in condizioni di fragilità.
Con tale bando la Regione Puglia mette a disposizione una dotazione finanziaria di 30 milioni di euro che potrà essere utilizzata per lavori pubblici di ristrutturazione di strutture esistenti, o per la realizzazione di nuove strutture e forniture di beni e/o servizi tecnici, conforme alla sostenibilità ambientale. Le domande, lo abbiamo anche riportato nell’interpellanza, andavano presentate dal 16 gennaio, sapendo che per ogni singola idea progettuale – quindi non il progetto, o chissà che cosa, ma già l’idea progettuale – il contributo partirà da un minimo di 250.000 euro ad un massimo di 3 milioni di euro. Questo abbiamo chiesto a gennaio con questa interpellanza.
Se quindi nella prima interpellanza c’era un problema economico, avevamo suggerito, anche parzialmente, una risposta, adesso, con questo bando, le risposte sono molto più concrete.
La domanda è questa, visto che sono passati un paio di mesi da quando abbiamo fatto le interpellanze: l’amministrazione comunale ha colto questa occasione, quindi ha partecipato a questo avviso pubblico? Questo è il succo, la sostanza che riguarda questa interpellanza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Ha facoltà di rispondere l’assessore Annicchiarico. Prego, assessore.
Speaker : MARIANNA ANNICCHIARICO, Assessore.
Grazie, buonasera a tutti e a tutte. Noi abbiamo ovviamente preso conoscenza di questo bando, lo abbiamo studiato, lo abbiamo valutato. Personalmente, mi sono interfacciata tanto con il Sindaco quanto con l’assessore Blasi e con il Vicesindaco Quaranta.
Intanto, il bando si proietta su due dimensioni: una è la possibilità di risistemare l’esistente, qualcosa di già esistente, oppure di costruire qualcosa ex novo. In entrambi i casi, abbiamo avuto delle difficoltà a individuare i luoghi giusti, perché intanto non abbiamo qualcosa che già funziona come centro sociale polivalente, sappiamo bene che la casa di riposo non è più una struttura come centro di aggregazione sociale. Pertanto, non possiamo intervenire su quella struttura, tantomeno avevamo o abbiamo un progetto esecutivo, qualcosa da poter presentare già al momento, sul quale sicuramente possiamo valutare di proiettarci nel futuro, utilizzando ovviamente tutte le risorse anche professionali che sono presenti in Giunta e che possiamo studiare anche con gli uffici.
In maniera proprio stringente rispetto a questo bando, al momento l’amministrazione comunale non ha avuto la possibilità di partecipare. Ripeto, perché tanto nella misura del rifacimento che in quella della costruzione ex novo non abbiamo al momento nulla di concreto per il quale si può pensare di poter concentrare i nostri sforzi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Annicchiarico.
Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Mi spezza un po’ le braccia, questa risposta, mi aspettavo un impegno maggiore. Cioè: sì, abbiamo studiato il bando, e poi non abbiamo… È credibile, questa cosa? Evidentemente è mancata anche la volontà. Con la possibilità infatti di avere un finanziamento fino a 3 milioni, stiamo parlando di una cifra importante, sicuramente non c’erano le condizioni per creare una sede idonea per avere questo servizio così importante? Io penso di no.
Ci sono sicuramente, penso che ci siano le condizioni almeno per tentare. Ripeto: andava presentata soltanto un’idea progettuale, non fare chissà che tipo di progetto. Abbiamo assistito al confezionamento di progetti per il PNRR, tanto per fare un esempio; nel giro di pochi giorni si è riusciti a trovare il tecnico abilitato a fare quel tipo di progetto, si sono fatti progetti, quindi si è fatto, perché sicuramente c’era la spinta della scadenza e la perdita di quelle risorse.
La stessa attenzione evidentemente è mancata da parte dell’amministrazione comunale, ma forse anche da parte dell’Ufficio tecnico, che non si è curato più di tanto di fare una ricerca e di trovare una soluzione. Mi viene in mente per esempio che abbiamo sempre quell’immobile di proprietà comunale, quindi non dobbiamo inventare niente, la ex scuola Archimede. Per esempio mi viene in mente questa, ma ci saranno e sicuramente ci potevano essere altre soluzioni: perché non si è chiamato un tecnico chiedendogli di fare uno studio progettuale sull’ex Archimede. Una struttura di proprietà comunale che sicuramente si presta – si prestava, ormai – a raggiungere questo importante obiettivo.
Evidentemente, è mancata soprattutto la volontà. Anche qui, anche di fronte a questa interpellanza, mi rivolgo ai consiglieri di maggioranza, ai Presidenti delle Commissioni, al Presidente Mirto, in questo momento, che vedo molto attento su queste tematiche: perché non si è fatta una riunione? Si poteva dire “noi non abbiamo le idee chiarissime, possiamo vedere insieme se possiamo trovare una soluzione?” Niente, perché sistematicamente viene ignorato qualunque tipo di proposta, di suggerimento, perché o l’idea parte e si concretizza all’interno di un ufficio comunale, oppure non se ne fa niente. E qui, ancora una volta a Grottaglie, soprattutto gli anziani hanno perso una possibilità, una grande occasione. E di questo qualcuno dovrebbe anche farsi carico, e non dico chiedere scusa, ma quantomeno chiarire nei confronti dell’anziano, magari facendo un incontro con le organizzazioni sindacali, altro strumento che viene completamente ignorato da questa Amministrazione, per dire: insieme che cosa si può fare? Invece, non si fa niente, né si coinvolge nessuno, né a livello istituzionale, né a livello sindacale, quindi il risultato è questo.
Avevano la possibilità di avere 3 milioni per creare un punto di riferimento per le fasce più deboli, quali sono gli anziani. Non l’abbiamo fatto, non lo avete voluto fare, quindi non ci resta che prendere atto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Proseguiamo con l’ultimo punto all’ordine del giorno, il punto n. 4 all’ordine del giorno, “Approvazione modifiche alla convenzione ex articolo 30 del decreto legislativo 267/2000 per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socioassistenziali per l’attuazione del Piano sociale di zona 2022-2024 dell’Ambito territoriale di Grottaglie”.
Il presente punto è stato oggetto della discussione della riunione delle Commissioni congiunte I e III tenutesi il 21.3.2024, con presenti 12; hanno espresso voto favorevole 10 e astenuti 2.
Per la relazione sull’argomento do la parola all’assessore Annicchiarico. Prego, assessore.
Speaker : MARIANNA ANNICCHARICO, Assessore.
Grazie, Presidente.
Come presentato ieri in seno alla I e III Commissione congiunte, con questo passaggio stiamo di fatto modificando l’articolo 15 della convenzione ex articolo 30, che regola il rapporto tra i Comuni di Ambito per regolamentare ulteriormente e specificare la modalità di cofinanziamento per l’Ambito di Grottaglie, con Grottaglie Comune capofila.
Come sappiamo, abbiamo avuto delle difficoltà, in seno alla programmazione, in merito ai trasferimenti cash da parte dei Comuni, quindi trasferimenti economici da parte dei Comuni fondo di Ambito, per la costituzione del fondo di Ambito per un importo pari al 100 per cento delle risorse riconosciute dalla Regione al nostro Ambito territoriale.
Dopo alcuni incontri che si sono susseguiti nel corso non soltanto di queste ultime settimane, ma che sono anche la risultanza di incontri tenuti nell’ultimo semestre, soprattutto del 2023, con la Regione e anche con le organizzazioni sindacali, su impulso della Regione è stata riconosciuta la possibilità di poter cofinanziare in servizi da parte dei Comuni di Ambito. Gli undici comuni quindi hanno certificato la loro spesa storica, con la quale sono riusciti a compartecipare al 100 per cento delle risorse riconosciute dalla Regione.
Ciò ovviamente ci consentirà di uscire da un’impasse che di fatto ha paralizzato la programmazione, e che soprattutto eviterà anche una situazione di stallo che poteva compromettere i servizi stessi.
Questa scelta è stata fatta quindi anche con un senso di responsabilità, per impedire principalmente che i servizi potessero essere interrotti, o che addirittura ci potessero essere dei tagli delle risorse.
Chiaro è che la prospettiva deve essere di una compartecipazione che avvenga da parte dei Comuni, secondo, ovviamente, le percentuali spettanti, nei confronti del fondo di Ambito non per monitorare ma per rendere anche più omogenea la distribuzione dei servizi sul territorio e regolamentare anche le modalità di accesso ai servizi, nonché tutta una serie di regolamenti per i quali siamo in fase di approvazione, che ci consentiranno anche di avere un funzionamento un po’ più snello dell’ufficio di piano, più funzionale. Mi permetto di dirlo non perché non lo sia al momento, ma perché verranno destinate delle risorse professionali appositamente individuate.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Annicchiarico.
Dichiaro aperta la discussione. Prego, consiglieri, per gli interventi.
Non ho interventi, prenotazioni. Prego, consigliere Lenti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente.
Come al solito noi prendiamo visione delle carte nell’immediatezza del Consiglio comunale. Proprio ieri ci è stata presentata una lettera da parte dei sindacati… Ieri.
La discussione del motivo per cui non si poteva far slittare anche questo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale senza poter audire e convocare i sindacati, per una serena discussione e di valutazione di quali possano essere le criticità del Piano sociale di zona nell’Ambito Taranto 6.
Io ho letto che i sindacati hanno sottoscritto i vari accordi con i vari Ambiti territoriali della provincia di Taranto, mentre non hanno approvato il vostro piano di Ambito per delle criticità che sono state sollevate non dal dottor Lenti, o da Fratelli d’Italia, ma dai sindacati che sono – dovrebbero essere – organizzazioni avulse dalla politica.
Loro parlano espressamente di una mancata approvazione per il concreto rischio che ci possa essere una riduzione dei servizi, soprattutto dei servizi per i pazienti più gravi e più fragili, e una riduzione dei servizi, soprattutto servizi socioassistenziali.
Io non posso giustificare una discussione di questo genere, come avviene oggi nell’immediatezza di una paventata possibilità di commissariamento dell’Ambito TA 6.
Vorrei conoscere le reali motivazioni per le quali non è stato sottoscritto un accordo con le parti sindacali, quali sono le criticità strutturali di questo piano sociale di zona che è stato sottoscritto, indipendentemente dalla volontà da parte dei Comuni di non inserire nelle voci in bilancio delle risorse economiche, ma sostituendole con i servizi. Per cui, è questa forse la motivazione vera che ha messo in allarme i sindacati, perché il rischio concreto di una riduzione dei servizi penso che sia possibile, perché a fronte di una… Io credo che sia uno stanziamento di 940.000 euro. Assessore, mi aiuti a ricordare. 940.000 euro, giusto? Però, sono fondi che provengono anche – leggo nell’atto deliberativo – dal Fondo nazionale per le politiche sociali, dal Fondo per la non autosufficienza, dal Fondo globale per i servizi socioassistenziali, più fondi derivanti da bilanci dei Comuni. Però, io credo che Grottaglie non abbia stanziato soldi per quanto riguarda il Piano sociale di zona per quest’anno. Tra l’altro, vi è anche un ritardo, perché queste cose noi avremmo potuto discuterle già dal 2022, visto che noi parliamo di un piano triennale 2022-2024, e ci siamo ridotti alla vigilia di un probabile commissariamento del Fondo di Ambito.
Io credo, pertanto, che forse un maggiore chiarimento andrebbe dato all’opinione pubblica e ai consiglieri di opposizione e soprattutto ritengo che sia fondamentale sottolineare quale possa essere il rischio di riduzione dei servizi paventato non dal dottor Lenti o da Fratelli d’Italia, ma paventato dalle sigle sindacali. Io vorrei un po’ di chiarezza, cosa che non è stata fatta assolutamente ieri in sede di discussione in Commissione, né I né III.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
Non ho altri consiglieri iscritti. Assessore Annicchiarico, prego... Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Si vede una grande partecipazione da parte soprattutto dei consiglieri che stanno di fronte, perché evidentemente loro non notano nessuna criticità su questo argomento. Non sanno, per esempio… Perché non hanno nemmeno la documentazione. Perché quando si fa una convocazione della Commissione o del Consiglio comunale, se non si danno i documenti, come si può dare un contributo in sede di Commissione o in sede di Consiglio comunale? Il Consiglio comunale viene chiamato sempre alle emergenze: dobbiamo approvarlo perché c’è qualcosa che scade, che rischiamo, l’interruzione del servizio. Rischiamo di tutto. Ma nessuno se ne assume la responsabilità. Sindaco, lo devo dire, non c’è assolutamente nessuna presa di coscienza della gravità di questa situazione.
Se alla fine dell’anno scorso, il 28 dicembre, i sindacati unitari, quindi non si può dire che magari sono di parte, i sindacati unitari scrivono alla Regione Puglia, all’Assessorato al welfare, all’assessora Rosa Barone, ricordano all’assessora che esistono nella provincia di Taranto sette ambiti territoriali, sette ambiti territoriali che sono praticamente partiti nei tempi, qualcuno sta più avanti, qualcuno sta più indietro, ma c’è un Ambito territoriale che non è mai partito di fatto. Eppure, anche qui, sempre il mancato coinvolgimento della Commissione e del Consiglio comunale. Anche qui. L’abbiamo detto nelle interrogazioni l’estate scorsa, quindi mesi e mesi fa. Abbiamo detto che Grottaglie sta rischiando molto su questa questione. Ricordo che il Piano sociale di zona riguarda i cittadini che più hanno bisogno di un intervento da parte della pubblica amministrazione, in questo caso il Comune, ma anche la Regione, per mettere a disposizione anche delle risorse su questo per poter approntare il piano con il coinvolgimento di tutti, a cominciare dalle organizzazioni sindacali.
I sindacati dicono alla Regione Puglia come una denuncia che il Comune di Grottaglie non ha assolutamente fatto sostanzialmente niente, nonostante altri ambiti, cinque dei sei ambiti territoriali hanno definito nel periodo intercorrente il 2022 e il 2023 il percorso dei rispettivi Piani sociali di zona della triennalità di riferimento, e con due dei cinque ambiti, attraverso la prevista cabina di regia, si è avviato il monitoraggio periodico degli interventi e dei servizi di welfare programmati. Manca Grottaglie. Non è nemmeno partito. Stiamo parlando del Piano sociale di zona 2022-2024. Praticamente siamo alla fine di questa programmazione e ancora non siamo partiti.
Ancora una volta mi rivolgo ai consiglieri di maggioranza: ma voi non sentite nessun fremito, non sentite l’esigenza di gridare, non necessariamente in Consiglio comunale, ma nelle segrete stanze, nei confronti del Sindaco, dell’Amministrazione comunale, dell’assessore competente: ma perché ci siamo ridotti in questa situazione, per quale motivo? Perché non dite mai niente? Io mi aspetto che ci sia da parte dei consiglieri comunali un minimo di intervento per ribadire quello che è ovvio ribadire, la domanda: perché siamo in ritardo? Di chi è la responsabilità di questo?
Il Presidente della I Commissione ieri ha ricevuto una lettera dai sindacati, che chiedevano, appunto, in previsione della Commissione di ieri e del Consiglio comunale di oggi, di essere sentiti, di ascoltare i protagonisti principali di questa fase di contrattazione, le organizzazioni sindacali. Invece, non c’è stata nessuna reazione. Veramente mi meraviglio. Ma non avete un sussulto di dignità rispetto a queste cose? Non dite mezza parola su queste cose?
Ecco perché di fronte a questo non voglio aggiungere altro. Viene veramente lo sconforto. Viene da dire: questa Amministrazione veramente non merita nemmeno il mio intervento, l’intervento del Gruppo del PD, l’intervento dell’opposizione. Del resto, a che cosa serve in questa fase, dopo aver superato tutti i tempi previsti per impostare questa programmazione senza fare niente. Quindi, perché non c’è stato nessun tipo di intervento? Quindi, si arriva anche alla considerazione: a che serve votare questo argomento? Io vorrei essere convinto a restare in aula e dire: votiamo questo argomento. Ma dateci qualche motivazione, anche per criticarvi, ma anche per darvi una mano rispetto a questo enorme ritardo. Ripeto, non stiamo parlando del ritardo dei lavori pubblici, come abbiamo denunciato altre volte. Tutto sommato, sono abbastanza fisiologici certe volte i ritardi in quel settore. Ma parliamo dei ritardi sul benessere delle persone anziane, dei bambini, delle persone malate. Veramente voi non avete niente da dire?
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Santoro. Prego, consigliera.
Speaker : MARIA SANTORO.
Buonasera a tutti.
Ho già fatto rilevare ieri in Commissione che sarebbe stato opportuno, anche per una completezza di informazioni, dato che noi – lo diciamo ripetutamente – purtroppo ne abbiamo davvero poche, ascoltare i sindacati. Trovo anche singolare che un’Amministrazione di sinistra non voglia ascoltare i sindacati e soprattutto sia carente su un argomento di così fondamentale importanza.
Abbiamo appurato che il Comune di Grottaglie, come tutti gli altri Comuni dell’Ambito, di cui il Comune di Grottaglie è capofila, non partecipa con il conferimento di somme in denaro, così come dovrebbe essere. Io vorrei capire una cosa: se la legge… Il Sindaco mi sorride. Io vorrei capire per quale motivo, Sindaco, se la legge lo prevede, non siamo mai riusciti nel bilancio a mettere delle somme per i servizi sociali? Anche se noi li forniamo in servizi – ieri si è parlato di questo – in ogni caso i servizi andrebbero comunque garantiti. Quindi, in ogni caso una diminuzione di servizi presumo che ci sia. Ecco, allora, io vorrei questo chiarimento. Questo mancato conferimento di somme in denaro da un punto di vista concreto che cosa comporta nell’erogazione di servizi? Faccio proprio questa domanda specifica, vorrei questo tipo di chiarimento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Santoro.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mingolla. Prego, consigliere.
Speaker : RAFFAELE MINGOLLA.
Buonasera a tutti. Grazie, Presidente.
Partiamo dall’assunto di ciò che è successo ieri sera, considerato che il collega consigliere Donatelli dice di spronarci in queste condizioni, in queste situazioni, io credo che non ci sia necessità, anche perché su questo Piano sociale di zona sono intercorsi quasi due anni e tutti i Sindaci dell’Ambito 6, che sono undici, ne hanno discusso abbondantemente sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista politico, e credo che i sindacati, con il massimo rispetto per le sigle sindacali confederali, avrebbero potuto già in antecedenza chiedere appuntamento a queste Commissioni per discutere gli Ambiti del contesto del Piano sociale di zona, non certo alle 17 di ieri, quando ho ricevuto una telefonata con cui mi si diceva che è arrivata la comunicazione dei sindacati perché vogliono discutere. Di che cosa dovevo discutere alle 17? Io, insieme a voi, insieme alla I Commissione di che cosa dovevamo discutere? Non sappiamo nemmeno i termini, perché loro non hanno approvato il Piano sociale di zona. Avrebbero già dovuto chiedere prima l’incontro alle Commissioni. Avrebbero già dovuto chiederlo prima.
Speaker : PRESIDENTE.
Non interrompa. Poi risponde. Ricordo ai consiglieri che non ci può essere un’interlocuzione bilaterale tra i consiglieri.
Speaker : RAFFAELE MINGOLLA.
Chiedo scusa, collega consigliere Donatelli, che l’abbiano fatto…
Speaker : PRESIDENTE.
Si rivolga a tutti.
Speaker : RAFFAELE MINGOLLA.
Presidente, io non ho capito perché quando parlo io tu cerchi di aggredirmi. Calmo, calmo, che questa sera non è il caso.
Hanno chiesto interventi di interlocuzione ad altri? A noi no. Perché, chi lo dice che noi non potevamo ascoltarli? Anche se serviva a poco, perché stiamo alle soglie dell’approvazione. Che cosa serviva adesso? A dire che l’assistenza domiciliare integrata con la ASL non va bene per questo? Non è il momento di discuterne adesso, bisognava discuterne prima.
Ad ogni buon conto, noi non siamo gli interlocutori giusti dei sindacati. Ripeto, lo dico con tutto il rispetto per le sigle sindacali confederali. Credo che loro avrebbero dovuto già in Regione politicamente andare a smontare questa situazione. Ma vi siete chiesti perché la Regione Puglia insieme a tutti i Sindaci dell’Ambito 6 hanno concordato di andare avanti e approvare il Piano sociale di zona? Non lo so. Lo chiedo a tutti i colleghi consiglieri. Datevi una risposta.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, sempre cortese, consigliere Mingolla.
Ha chiesto di intervenire il Sindaco. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Grazie, Presidente. Grazie per la parola.
Mi rivolgo alla consigliera Santoro, che ha chiesto spiegazioni. Giustamente, prima di esprimersi, forse è meglio conoscere le cose, altrimenti si rischia di dire cose inesatte.
Partiamo dal presupposto che non è stato tagliato, chiuso o rimodulato alcun servizio e che la spesa storica del Comune di Grottaglie nei servizi sociali è cresciuta ed è sempre in maggiore crescita. Quindi, l’allarmismo della chiusura dei servizi è lo strumento che usano per fare breccia in qualcuno che non conosce bene come funziona il piano, ma sicuramente avrebbero dovuto spiegare una cosa importante, e cioè che sin dalle origini il Piano sociale di zona nasce con quella formula giuridica della compartecipazione dei Comuni, ma allo stesso tempo quel Piano sociale di zona nasce, storicamente, con la compartecipazione in servizi del nostro e di altri piani. Non è questa la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima. Spiegherò tra poco il perché.
Intanto sarebbe bello chiedere ai sindacati il motivo per cui, nell’ultima riunione che abbiamo fatto con tutti i Sindaci, con il coordinamento istituzionale, hanno aggredito i Sindaci e li hanno insultati. Questo sarebbe bello chiederglielo. E nessuno si pone una domanda del perché si è arrivati a questo davanti alle spiegazioni dei Sindaci. I ritardi sono dovuti alla circostanza che l’Ambito di Grottaglie è l’Ambito più ampio in termini di partecipazione di Comuni. Siamo undici Comuni, di cui alcuni molto piccoli, e quei piccoli hanno una maggiore difficoltà a mettere il proprio contributo economico. Tra questi Comuni in tutto questo tempo ci sono stati anche Comuni in piano di riequilibrio, quindi la possibilità di compartecipare economicamente non c’è stata. Ed è stato detto, è stato ribadito. Tant’è che la Regione dice: in quei casi, ma in generale la deroga è concepibile, perché c’è quel problema di compartecipazione. Questo è un aspetto teorico, che è lo stesso aspetto che stiamo andando a modificare con questo articolo, in cui stiamo sostanzialmente riplasmando l’articolo precisando meglio gli obblighi che riguardano tutti i Comuni, aggiungendo addirittura che altri Comuni che mettono più soldi, e questa è una modalità per riorganizzare il funzionamento… È stato concordato con la Regione questo intervento. Perché, quale sarebbe il rischio? Di dire al Comune “X” che è in predissesto, è in piano di riequilibrio che “per colpa sua” non si può approvare il piano. Quindi, siccome si sono resi conto tutti sia dal supporto che ci è stato dato dall’ANCI… L’ANCI ha istituito una task force di supporto. Ci è stato detto: guardate che fino ad ora voi non avete sbagliato niente, dovete solo sistemare alcune cose per riallineare il sistema, tra cui questa modifica in cui prendete degli impegni precisi anche per gli altri. Attenzione, noi la stiamo approvando come Comune di Grottaglie, ma non c’è il favore di tutti gli altri Comuni da questo punto di vista. Noi ci stiamo facendo portatori d’avanguardia da questo punto di vista, perché molti Comuni che hanno difficoltà economiche non possono assumersi la responsabilità di coprire per gli altri. Fermo restando che il Comune di Grottaglie non solo mette la quota del 31 per cento, ne mette molto di più. Quindi, ci facciamo carico noi indirettamente di andare a sostenere gli altri Comuni con la quota offerta in servizio.
Non c’è un servizio chiuso. Quindi, al lupo al lupo, udite, udite: non c’è nessuna chiusura di servizi né ci sarà alcuna chiusura di servizi. Qual è il caso in cui si potrebbe avere la chiusura di un servizio o le difficoltà nei servizi? Qualora non ci sia l’approvazione del piano da parte della Regione, cosa che i sindacati hanno chiesto attraverso la loro lettera. Hanno detto che loro danno un parere negativo perché non vogliono approvare questo piano. Quindi, se si dovesse mai avere quel problema, è legato all’ostruzionismo fatto dai sindacati. Questo è chiaro. Lo abbiamo anche discusso in Regione e la Regione ha detto: ma loro hanno già detto che faranno mobilitazione. La risposta mia è stata: loro possono mobilitarsi, è un loro legittimo e sacrosanto diritto. Il nostro diritto è, però, chiudere e regolarizzare le carte normativamente, chiediamo a voi un indirizzo per correggerle. E ci hanno dato l’indirizzo per sistemare la parte più tecnica.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Santoro, si riservi di parlare nel suo secondo intervento, alla stessa stregua di…
Speaker : SINDACO.
No, tanto continuo a spiegare.
Prima cosa: non c’è chiusura e non ci sarà. Tra l’altro, in quella riunione ho detto: guardate che se volete il commissariamento io sono ben felice. Sapete perché? Perché poi voglio vedere il Commissario che viene andare nel Comune in riequilibrio e dire: tu devi chiudere l’asilo, la scuola, non devi dare i soldi alle cose perché li devi mettere nel Piano d’ambito. Ma se la prende lui la responsabilità di farlo. Deve andare a discutere lui con il ragioniere di quel Comune in cui deve dire che gli deve dare 200.000 euro.
La cosa più importante è quella che spiega l’esempio. Noi mettiamo circa 400.000 euro di rette per minori. La Regione negli anni precedenti ha indicato le rette per minori come misura prioritaria da finanziaria, ed era finanziata sia con i soldi di Ambito che con i soldi comunali. Questa misura non è più prioritaria. Quindi, la Regione ha messo altre misure prioritarie, che comunque stiamo cofinanziando, fermo restando che le rette per minori rimangono a carico del Comune di Grottaglie. Quindi, il punto qual è? Secondo il ragionamento dei sindacati è questo: voi dovete prendere comunque i 400.000 euro che mettete per le rette per minori e metterne altre 400.000 lì dentro. Quindi, noi dovremmo chiudere il bilancio in dissesto, secondo questo ragionamento. La Regione, invece, ha detto: siccome le rette per minori rientrano tra le misure, anche se non prioritarie, che sono finanziate dai fondi, voi dovete semplicemente garantirci che quelle misure vengano elargite con una modalità univoca e comune a tutti i Comuni, quindi che il servizio abbia il rispetto in tutto l’Ambito degli stessi parametri. In effetti, quella è una misura che è uguale per tutti perché l’accesso è regolato da norme specifiche. Quindi, si tratta di normalizzare queste cose. Quindi, non c’è alcun tipo di problema.
Gli altri servizi che cofinanziamo riguardano i ragazzi con disabilità, riguardano l’integrazione scolastica. Il Comune di Grottaglie ci mette già altri soldi, quindi non c’è il problema di chiudere i servizi o di non cofinanziarli, perché noi rispetto a quello che è dovuto mettiamo già in più.
Questo serve per dire che, quando qualcuno dice che bisogna trovare le soluzioni, le soluzioni bisogna volerle trovare tutti insieme, a fronte di un dato, che non è il dato astratto della norma in cui si dice che la norma dice questo. Lo sappiamo tutti che dice questo. Ma dice anche che, se i servizi sono resi in maniera uniforme nell’Ambito, quei servizi possono essere intesi come cofinanziamento. Questo, peraltro, è quello che ha detto la Regione. Quindi, noi ci stiamo attenendo a questo ragionamento. Assolutamente non c’è nessun tipo di problema.
Ancora attendiamo, non per me, a me non interessa, che qualcuno chieda scusa a qualche Sindaco, al quale hanno rivolto offese abbastanza importante. D’altronde, dire a un Sindaco che lo fa da venticinque anni “non hai capito ancora niente di come funziona il Piano d’ambito, se vuoi te lo spiego io” non è proprio una cosa carina in un’interlocuzione per costruire un percorso insieme. Quindi, se si viene prevenuti ai tavoli, la risposta non può che essere quella che ognuno resta nelle proprie proposizioni, nonostante sia stato spiegato in tutte le lingue che nessuno chiude i servizi e che, anzi, l’impegno di tutti i Sindaci è sempre quello di aggiungere risorse per i Piani sociali di zona.
Alcune misure, ad esempio, nel Piano che erano prima incluse in quei cofinanziamenti sono state escluse dal cofinanziamento. Faccio un esempio. I sussidi in un primo momento venivano conteggiati, con i nuovi piani quei sussidi non vengono più conteggiati. Ciononostante, le risorse dei Comuni in servizi altri continuano a essere sovrabbondanti rispetto alla quota di compartecipazione.
Gridare al lupo al lupo e fare un po’ di movimento ci sta. È il gioco delle parti. Dire, però, in modo furbo che il Comune di Grottaglie… Poi, perché il Comune di Grottaglie? Il Comune di Grottaglie è capofila. Io vorrei vedere i sindacati che vanno a Massafra, a San Giorgio, a San Marzano e negli altri Comuni a rivolgersi in questo modo. Non lo hanno fatto e non lo stanno facendo a Montemesola, mentre si sta facendo lo stesso Consiglio comunale. La logica è sempre quella di utilizzare il Comune più grosso per sollevare il polverone, di usare alcune leve presenti nel Consiglio comunale. Ci sta. Il dibattito è giusto. Però, dire che i servizi verranno chiusi non è una cosa ammissibile, perché si sta intanto procurando un allarme che è inutile. Alcuni cittadini dicevano: è mai possibile che nessuno nel 2022-2024 si sia reso conto che qua le cose stanno andando male? No, non se n’è reso conto nessuno, perché i servizi non sono stati chiusi né ridotti, anzi sono stati ampliati.
Qua nessuno ha un problema di dignità. Anzi, la dignità mi sembra che sia ben espressa, perché ognuno di loro, quando si fa il bilancio, chiede sempre di mettere soldi per i servizi sociali, sempre di più. Purtroppo a volte non si riesce a mettere quello che si vuole e che si chiede, ma il chip (chiamiamolo così) nei limiti del possibile, l’unico dove si mettono sempre i soldi, sono i servizi sociali. Quindi, non c’è nessun servizio chiuso.
Detto questo, mi pare di poter dire che intanto con questo nuovo regolamento andiamo anche a ricalibrare in base alla popolazione i numeri delle compartecipazioni. Grottaglie dovrebbe compartecipare con il 31, mentre prima era al 33. È stata ripartita in altri Comuni che, bontà loro, hanno avuto un aumento di popolazione o dei trasferimenti per minor costo della vita in comuni più piccoli, che è un fenomeno che si sta verificando. Quindi, da questo punto di vista noi siamo convinti che sia inutile continuare su un conflitto. Poi, del resto, hanno chiesto una convocazione alle 17 per le 17.30. Intanto voglio precisare che questa è una richiesta che i sindacati devono rivolgere… Presidente, sto rispondendo a tutti, se mi consente. Sennò, mi taccio. Va bene. I sindacati avrebbero dovuto chiedere intanto, prima cosa, al Coordinamento istituzionale dei Sindaci l’interlocuzione e poi al Comune di Grottaglie. Perché? Perché nel momento in cui mettiamo il caso qualcuno decida una cosa diversa a questo tavolo, al Sindaco di Montemesola, che in questo momento sta approvando la delibera, che cosa gli andiamo a dire, che ieri abbiamo cambiato idea? Qui si tratta di regolarizzare entro la fine di marzo tutta una serie di atti che servono alla Regione per quadrare definitivamente gli atti amministrativi e, quindi, approvare in via definitiva il piano e poter sbloccare anche delle risorse residue che ci sono, che sono anche importanti, per poterle rimettere al servizio dei cittadini, sulle quali risorse, in realtà, il Coordinamento dei Sindaci ha già fatto una previsione di intervento, che è stata già discussa e rappresentata con l’approvazione del piano, quindi non so se non sono state lette in quella circostanza, con l’approvazione del piano, le linee di indirizzo, nonché quello che ha deciso il piano di coordinamento. Però, se volete, si può convocare una Commissione e dare ulteriori spiegazioni rispetto a quelle già date in Consiglio.
Quello sblocco delle risorse passate è necessario perché ci sono dei soldi che si possono ulteriormente spendere. Attenzione, vi voglio dire una cosa più importante. La Regione ci ha detto che entro la fine dell’anno quelle risorse residue vanno spese, altrimenti si rischia di perderle. Ecco perché noi stiamo accelerando su questo tema, proprio per evitare che l’inutile trattativa al rilancio che è stata fatta… Perché abbiamo fatto diverse riunioni con i sindacati. Non è vero che non sono stati auditi. Sono stati auditi e stra-auditi. È stata ribadita sempre questa posizione, ciononostante hanno sempre ribadito la loro contrarietà a questa impostazione. Ma, per parola di tutti i Sindaci, non ce n’è un’altra. Se noi avessimo un’altra strada, sarebbe già stata percorsa. La strada è l’unica, quella che tiene in piedi l’Ambito e tiene in piedi i Comuni e i bilanci dei Comuni.
Io ho anche detto in Regione: se voi ci dite che dobbiamo definanziare le rette per minori, voi ce lo scrivete e noi quei 400.000 euro li mettiamo qua, o altri servizi già in piedi. Non è che uno prende 400.000 euro dal bilancio, di spesa corrente, non di investimenti, di spesa corrente, che è una cosa che chi ha studiato da amministratore sa che è differente, perché 400.000 euro sono una cifra enorme.
Vengo all’ultima questione. Rispetto al tema che non avremmo fatto la costituzione dell’Ufficio di Piano rammento che il Sindaco di Grottaglie, sin dal 2016, è stato avversato da tutti i Sindaci, perché tutti volevano la costituzione di un Consorzio. Poi, questa cosa è caduta quando il Sindaco di Grottaglie ha spiegato che, grazie alla cassa del Comune di Grottaglie, noi riusciamo ad anticipare le somme, cosa che il Consorzio non potrebbe mai fare. Primo, il Consorzio sarebbe obbligato ad avere i soldi in cassa e i Comuni dovrebbero versare comunque i soldi, e non in servizi. Secondo, dovrebbe avere delle riserve tali da poter pagare le cooperative che offrono i servizi alla data di presentazione delle fatture, per evitare che non si paghino poi i dipendenti. Davanti a queste cose sono tutti arretrati.
La seconda questione era quella dei dipendenti. Abbiamo chiesto a tutti di dare una mano a mettere a disposizione dei dipendenti per collaborare con l’Ufficio di Piano, ma questa cosa non è mai avvenuta. Tant’è vero che nell’ultimo piano abbiamo imposto di assumere i dipendenti dedicati all’Ufficio di Piano. Questa è la misura che sarà approvata con questo piano. Quindi, di fatto l’approvazione serve anche a rendere operativa questa funzione. Questo consentirà di avere persone dedicate all’Ufficio di Piano e svincolare i nostri uffici, per fortuna, da un lavoro che viene fatto per undici Comuni. Questo vuol dire che, quando c’è da fare una rendicontazione, su undici Comuni due mandano gli atti già nei proforma, altri otto ti mandano le fotocopie e ti dicono: fattelo tu, il proforma. Quindi, vuol dire che quell’anima di Dio di Nino Fornaro, che è quello che si occupa di fare queste cose, si deve caricare tutti i dati. Ma questa cosa è finita, non c’è più. O li presentano correttamente, o niente. E questo varrà anche con la costruzione del Piano d’Ambito.
Chiudo dicendo che vi ringrazio per l’attenzione. Ci possiamo anche dividere sul “sindacato sì, sindacato no”. È un discorso che ci può stare. Nessuno è contro i sindacati. Però, dobbiamo dirci sempre la verità, perché poi a gridare queste cose ai cittadini si crea un inutile allarmismo, che degenera spesso in altro.
Noi approveremo questo provvedimento, perché sinceramente ce l’ha chiesto la Regione. È un consiglio della Regione su come normalizzare alcune irregolarità formali. Le approveremo insieme ad altre cose che il Coordinamento dei Sindaci sta seguendo, alcuni regolamenti che vanno migliorati. In questi giorni si incontreranno di nuovo i Sindaci per definire ed entro la fine del mese ritorneremo ad approvare pure quei regolamenti – ve lo anticipo già – perché entro fine marzo dobbiamo approvare tutto per poter vedere approvato il Piano successivamente alla Regione e poter spendere le risorse. Questo è il cronoprogramma.
Possiamo dire tutto e il contrario di tutto, ma che in questo Comune siano stati chiusi i servizi sociali o non dati i servizi no. Si può fare di più? Certamente si può fare di più. Mica sto dicendo di no. Ce lo auguriamo tutti di avere risorse tali da offrire servizi. Ma andrebbe rivisto il sistema nazionale di trasferimento delle risorse e di riparto del fondo perequativo, che sono le questioni principali. Perché se noi misuriamo quanto danno a noi, un Comune di 30.000 abitanti in Puglia, e quanto danno a un Comune di 30.000 abitanti in Emilia Romagna, potete andare a verificare che effettivamente quel fondo ha una dotazione completamente differente. Quindi, noi dobbiamo fare i conti della serva, lì invece hanno dei servizi ampiamente diffusi, che a volte non vengono neanche fruiti, quando in realtà qua dobbiamo fare i conti con le noccioline. Questo è il punto. E qui aprirei un discorso sull’autonomia differenziata, su tutto quello che accadrà da qui in avanti, perché quel fondo perequativo che viene utilizzato per destinare… Perché, quando hanno fatto le norme sulla perequazione di quel fondo, stranamente secondo quei parametri applicati al nord spettano maggiori risorse. L’autonomia differenziata sarà ancora peggiore. Poi magari apriremo un dibattito su questo. Infatti, le risorse di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto che dovrebbero confluire in quel fondo non vi confluiranno più, perché vogliono trattenere per loro quei soldi. Quindi, ci sarà ancora meno disponibilità da dare ai Comuni, soprattutto a quelli del sud. Ecco perché si sta facendo questa battaglia contro l’autonomia differenziata, i LEP, tutta una serie di cose che hanno una copertura economica che non bastano due bilanci dello Stato per coprirle. Quindi, occhio a tutto quello che stiamo facendo, perché già stiamo vivendo un momento di difficoltà e sarà ancora peggiore.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Petrarulo. Prego, consigliere.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Mi sono testimoni il consigliere Mingolla e l’assessore: quando si tratta di servizi sociali sono sempre stato collaborativo. Come lo siamo stati, d’altra parte, anche nelle tre interpellanze presentate, che non sono state a urlare scandali, ma semplicemente a cercare di mettere in evidenza e a spronare eventualmente a fare meglio.
Nel tuo discorso hai usato un paio di frasi. La prima è che quando non sappiamo è inutile parlare, la seconda è che dobbiamo fare insieme. Sono due frasi che se le metti insieme e fai un discorso escono fuori gli interventi che faccio sistematicamente io, e cioè: qual è il modo per conoscere da parte di un consigliere, specialmente se non fa parte della maggioranza? Magari un intervento in Commissione, prima che sia un Consiglio comunale. Ma Commissioni qua non se ne fanno. Stessa cosa vale per la parola “insieme”: per poter avere una collaborazione da parte nostra in maniera proficua o, meglio, per quello che un consigliere di opposizione in virtù delle sue conoscenze o meno può dare alla maggioranza, è votare magari, come spesso è accaduto in Commissione – ti invito a dire il contrario se non è vero –, a favore quando c’è una condivisione, perché “insieme” è condivisione. Quindi, come vedi, hai ammesso anche tu nel tuo discorso che forse manca la conoscenza delle cose e hai reclamato lo stare insieme. Ma quella è una cosa che noi reclamiamo da due anni e mezzo.
Su questo argomento noi ci asterremo, per rispetto, per rispetto di una verità che è venuta fuori adesso. L’hai raccontata tu. Io non la conoscevo. Sfido chiunque: chi di noi la conosceva? Quello che ti ho sempre invitato a fare è coinvolgerci, perché magari diventi più forte tu quando si tratta di certe situazioni. Il fatto di non fare Commissioni nelle varie argomentazioni ci mette nelle condizioni… Vedo dei lavori e dico: ma quando li hanno cominciati? Chiamo il mio collega di Gruppo e gli dico: scusa, ma hanno fatto la Commissione, hanno detto qualcosa? No. Succede qualcosa per quanto riguarda l’ambiente. Io faccio parte della Commissione e non ne so niente. Il coinvolgerci nella discussione non è necessario poi che da parte dell’opposizione si debba votare contro o si debba remare contro, perché la comunità di appartenenza è la stessa. Allora, una cosa sono argomenti prettamente di natura politica, ma quando si parla di servizi sociali il coinvolgimento diventa quasi obbligatorio. Ed è quello che manca. E lo hai detto inconsapevolmente anche tu.
Noi su questo argomento ci asterremo, ripeto, per rispetto della verità, che non conoscevamo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Ha chiesto di intervenire nuovamente la consigliera Santoro. Prego, consigliera.
Speaker : MARIA SANTORO.
Sindaco, io mi stavo interrogando su una cosa: quindi, questa legge regionale che prevede questa allocazione di somme non ha senso di esistere, di fatto. Non so se mi sono spiegata. Se di fatto nella concretezza per i Comuni è impossibile…
Speaker : SINDACO.
Mi permetta un chiarimento.
Speaker : MARIA SANTORO.
Certo, prego.
Speaker : SINDACO.
Ci sono dei Comuni che hanno fatto un’operazione diversa. Sono sei Comuni di dimensioni più omogenee, quindi hanno la possibilità di allocare le risorse direttamente nel bilancio, e quindi lo fanno. Anche sotto il profilo della condivisione delle strategie hanno maggiore fluidità. Noi questo vantaggio non ce l’abbiamo. La Regione ti dice che devi compartecipare, perché il principio ispiratore della norma è che, se la Regione mette un milione di euro, tu devi mettere un milione di euro al pari della Regione. Ma se tu quel milione di euro lo metti per un servizio d’ambito è la stessa cosa che mettere i soldi. Cioè, a meno che tu non decida di dire: i 400.000 euro di Grottaglie per le rette per minori li metto all’interno dell’Ambito e faccio una gara unica d’ambito per gestire questo servizio. È la stessa cosa, purché la misura rientri tra quelle annoverate dalla Regione Puglia. Questo è il punto.
Noi non sappiamo come funzionano gli altri ambiti nello specifico su tutte le misure. Sappiamo solamente che su undici Comuni siamo l’unico Comune in Puglia forse che ha questa eterogeneità di dimensioni. Questo è il punto reale. Siccome quei Comuni non potrebbero garantire i servizi, perché c’è una fase di transizione in cui se gli togli… Io sto pagando già i 400.000 euro. Come faccio a mettere i 400.000 euro nell’Ambito e poi faccio una gara per quel servizio a parte? Io dovrei avere i 400.000 più i 400.000. E questo è impossibile. Questo varrebbe per tutti gli altri servizi compartecipati.
È stato anche detto alla Regione: guarda che, se voi cambiate in corso d’opera le strategie, non potete pensare che i Comuni vadano nello scantinato a stampare moneta per maggiorare le disponibilità sui bilanci. Quindi, va trovata una formula. Tant’è vero che la Regione ha detto: su questo avete ragione, però l’importante è che quei servizi rientrino nelle linee di indirizzo della Regione Puglia. E questi rientrano in quelle misure, perché il Fondo povertà prevede questo, il Fondo nazionale…
Speaker : MARIA SANTORO.
Diciamo, quindi, che ci sono magari Comuni e Ambiti con situazioni differenti in cui questa cosa si riesce a fare.
Speaker : SINDACO.
esattamente.
Speaker : MARIA SANTORO.
Sindaco, a conclusione del mio intervento voglio dire che, sinceramente, mi sento di condividere appieno le parole del consigliere Petrarulo, ma davvero in un’ottica di collaborazione e di senso di partecipazione, non di critica. Lo dico sinceramente. Credo, infatti, che trarremmo tutti vantaggio dal sentirci più considerati e dall’essere a conoscenza. Tu ci hai parlato di alcune cose oggi delle quali noi non eravamo assolutamente a conoscenza, il che ovviamente comporta di conseguenza anche delle incomprensioni oppure degli allungamenti qui, quando comunque, se vogliamo partecipare, se vogliamo onorare il nostro mandato, dobbiamo comunque chiedere, dobbiamo comunque avere informazioni. Quindi, lo chiedo anche a tutti i Presidenti di Commissione: forse sarebbe il caso che facessimo più Commissioni per sentire un maggior senso di partecipazione e per poter dare nel nostro piccolo, indipendentemente che poi venga accolto o non accolto, un maggior contributo. Lo dico in un’ottica veramente di serenità, non di accusa o di critica.
Ho concluso, grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Santoro.
Non ho ulteriori prenotazioni da parte dei consiglieri, per cui dichiaro chiusa la fase di discussione.
Per dichiarazione di voto? Non ho prenotazioni per dichiarazione di voto. Consigliere Lenti, prego.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente.
Io avrei voluto dal Sindaco una risposta un attimino più esauriente circa questa conflittualità con i sindacati. Io non credo che tre forze sindacali abbiano sottoscritto un unico documento semplicemente firmando un atto strumentalmente contrario all’azione degli undici Sindaci. Cioè, visto che dite che ci sono stati molti incontri con i sindacati, avrei voluto ascoltare anche la voce dei sindacati, cosa che mi è stata negata. Mi è stata negata in quanto consigliere di opposizione, mi è stata negata in quanto membro delle Commissioni I e III. Per cui, se la mia idea, come è stata votata in Commissione, è un’idea di astensione pro Amministrazione, adesso proprio per l’incompletezza della risposta del Sindaco ai miei quesiti… Perché non si può dire che la triade sindacale non approva il Piano sociale di zona dell’Ambito 6 perché in maniera strumentale si è opposta, senza apportare motivazioni, che il dottor Lenti e Fratelli d’Italia non conoscono. Per cui, il mio voto – lei sa benissimo che la posizione di Fratelli d’Italia è sempre stata per la difesa dei diritti, soprattutto dei diritti dei più deboli, dei più fragili e dei più bisognosi, sarà contrario, per un’azione politica incompleta, inconcludente e disinformata, perché io ad oggi non so le vere verità per le quali i sindacati hanno espresso parere contrario al vostro modo di costituire la compartecipazione.
Anticipo, pertanto, che il mio voto sarà negativo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
Non ho ulteriori prenotazioni per dichiarazione di voto, pertanto dichiaro chiusa la fase di discussione del quarto punto all’ordine del giorno.
Dichiaro aperta la fase di votazione del quarto punto all’ordine del giorno, avente ad oggetto “Approvazione modifiche alla convenzione ex art. 30 d.lgs. 267/2000 (TUEL) per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socioassistenziali per l’attuazione del Piano sociale di zona 2022-2024 dell’Ambito territoriale di Grottaglie”.
Ho già dichiarato l’esito delle Commissioni congiunte tenutesi ieri, pertanto invito i consiglieri a votare, sapendo che la votazione è espressione della doppia preferenza, ovvero anche dell’immediata esecutività.
Manca ancora qualche voto. Perfetto.
Dichiaro chiusa la fase di votazione.
Presenti 20, favorevoli 16, contrari 1, astenuti 3
Dichiaro approvato il quarto ed ultimo punto all’ordine del giorno, con il quale chiudiamo la sessione odierna del Consiglio comunale alle ore 17.10.
Grazie e buona serata.