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C.c. Grottaglie - 04.05.2017
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Speaker : PRESIDENTE.
Buonasera a tutti.
Possiamo procedere con l’appello. Prego il Segretario Tamburrano di procedere con l’appello. Prego tutti i consiglieri di confermare l’appello con il tasto n. 1 sulla tastiera, al momento della chiamata da parte del Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Annicchiarico Giovanni, Cabino Anna, Cometa Andrea, D’Abramo Gabriele, D’Alò Saveria, Danese Loreto, De Carolis Giulio, Di Palma Pierluigi, Donatelli Francesco, Galiandro Aurelio, Gianfreda Ciro, Lacava Alessandra, Manigrasso Alfonso, Marangella Aurelio, Marinelli Giovanni, Miglietta Gabriella, Petrarulo Ciro, Rossini Domenico, Russo Antonietta, Santoro Michele, Serio Massimiliano, Trani Immacolata, Zimbaro Massimo.
20 presenti, 5 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie mille, Segretario. Possiamo iniziare con il Consiglio comunale.
Prima di passare ai punti all’ordine del giorno, vorrei fare una comunicazione: nient’altro sono che gli auguri di buon compleanno all’assessore Mariagrazia Chianura, che festeggia oggi il compleanno e ha avuto il piacere di festeggiarlo insieme a noi, durante il Consiglio comunale.
Tanti auguri.
Va bene. Tanti auguri da parte di tutti i consiglieri.
Mi è arrivata poi una richiesta di comunicazione, da parte del consigliere Cometa, a cui do la parola.
Prego, consigliere Cometa.
Speaker : ANDRE COMETA.
Grazie, Presidente.
Signori consiglieri, con questa nota, in risposta alla nota n. 10020 del 13 aprile 2017, voglio comunicare la variazione dei componenti delle Commissioni consiliari per Sud in movimento. Quindi, con riferimento all’articolo 39 del Regolamento del Consiglio comunale ed all’articolo 4 del Regolamento delle Commissioni consiliari, con la presente si indicano i nominativi del Gruppo Sud in movimento, in sostituzione della consigliera Cabino: per la III Commissione, Lacava Alessandra, per la V Commissione, D’Alò Saveria.
Ovviamente, colgo l’occasione per augurare buon lavoro alle consigliere di Sud in movimento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Cometa. Sì.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Come sapete, abbiamo cambiato la denominazione del Gruppo, cosa che è stata effettivamente fatta, eccetera.
Il mio intervento è legato al fatto che bisogna ancora aggiornare, sul sito internet del Comune, le Commissioni perché sono rimaste – parlo di quelle in carica, perché è cambiata la denominazione, ho visto – quelle originarie. In effetti, in tutte le Commissioni, ad esclusione della II, c’è il consigliere Aurelio Marangella, quindi va aggiornato solo questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Accolgo la segnalazione.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Coglievo l’occasione appunto per ricordare questa cosa. Sì, i componenti sono rimasti sempre quelli.
Speaker : PRESIDENTE.
Accolgo la segnalazione. Provvederò, come la scorsa volta, a far aggiornare anche questo.
Primo punto all’ordine del giorno “Approvazione del verbale della seduta consiliare del 9 marzo 2017”.
Se non ci sono segnalazioni o comunicazioni da parte dei consiglieri, procederei alla votazione. Okay.
Prego i consiglieri comunali di votare il primo punto all’ordine del giorno, “Approvazione del verbale della seduta consiliare del 9 marzo 2017”, marcando prima la vostra presenza sul tasto n. 1 e successivamente esprimendo il voto, così come da indicazioni della tastiera di un microfono.
Prego, consiglieri, votate.
Prego i consiglieri di controllare sul monitor il proprio nome che conferma l’effettiva votazione. Manca il voto di un consigliere o di una consigliera. Controllate sul vostro monitor.
Siamo 21. Manca un consigliere che non ha espresso la preferenza. Dovete marcare sempre la presenza. 21, okay. Va bene.
Chiusa la votazione. Con 21 presenti, 19 favorevoli, un contrario e un astenuto, contrario Santoro, astenuto Gianfreda, dichiaro approvato il primo punto all’ordine del giorno.
Punto n. 2) all’ordine del giorno, “Approvazione del verbale della seduta consiliare del 29 marzo 2017”.
Consigliere Manigrasso, prego.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Grazie, Presidente.
Nella lettura della stesura della trascrizione, devo far rilevare che alla fine – è quasi riportato tutto integralmente –, nella realtà, manca il passaggio di quando l’intera minoranza è uscita dall’aula. Non si fa riferimento a nessuna di queste azioni che sono state fatte nella seduta del Consiglio.
Non è assolutamente riportato. È vero che forse il sistema trascrive solo quello che viene detto e che viene registrato, però credo che la registrazione integrale di ciò che avviene in Consiglio comunale, anche eventi diversi, eccezionali come questi, debbano avere comunque una loro traccia nell’andamento di tutto il Consiglio. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Manigrasso.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Solo per suggerire di correggere, si tratta di un errore sicuramente di trascrizione: a pagina 83 è scritto “Mariangela” al posto di Marangella.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusatemi un attimo. Consigliere Annicchiarico….
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Siccome citava me, in quel caso, diceva “poi il professor Annicchiarico parlerà di questo, Mariangela”, insomma… So che ti chiami Aurelio….
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Annicchiarico, mi scusi per….
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Pagina 83.
Speaker : PRESIDENTE.
Rigo?
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Beh, insomma… sopra, più o meno.
Speaker : PRESIDENTE.
Nel primo capoverso?
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Quinto, sesto. Lettera maiuscola, si potrà individuare abbastanza. L’intervento è di Marangella: pagina 83, penso di aver letto bene. Lo hai trovato?
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, grazie, consigliere Annicchiarico.
Per quanto riguarda la segnalazione del consigliere Manigrasso, abbiamo annotato e ovviamente verrà messo nel verbale e stenotipato già nel verbale di questa seduta.
In più, è stato riportato anche nel verbale che il Segretario Tamburrano redige volta per volta, con la cronaca, appuntando volta per volta chi è presente e chi non lo è nelle varie votazioni. Lo si evince anche dalle votazioni che sono state fatte, perché si marca la presenza, proprio perché ogni volta, all’interno delle votazioni, marchiamo la presenza. È certificato quindi dalla documentazione delle votazioni che la minoranza non era presente.
Da oggi in poi, magari, facciamo anche un passaggio, lo farò io, registrando, all’interno del Magnetofono, per via orale, questo tipo di avvenimenti.
Grazie per averlo fatto presente.
Se non ci sono altre osservazioni, passerei alla votazione. Prego, consiglieri, votate il secondo punto all’ordine del giorno, “Approvazione del verbale della seduta consiliare del 29 marzo 2017”. Marcate sempre la vostra presenza ed esprimete la vostra preferenza.
Con 21 presenti, 19 voti favorevoli, uno contrario e uno astenuto, è approvato il secondo punto all’ordine del giorno.
Terzo punto all’ordine del giorno, “Interrogazione protocollo n. 2471 del 30.01.2017, avente ad oggetto ‘Centro servizi per l’agricoltura’, presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”. Quelle sono le attività. Grazie.
Prego, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Buonasera. Assessori buonasera, consiglieri comunali buonasera, pubblico buonasera.
Questa interrogazione l’ho presentata il 30 gennaio, appunto, come diceva il Presidente, per sapere, nella mia qualità di consigliere comunale, i motivi per i quali a tutt’oggi non sono stati presi dei provvedimenti in merito alla definizione del Centro servizi per l’agricoltura. Mi fermo qua.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì. Risponde l’assessore Magazzino. Prego.
Speaker : ANDREA MAGAZZINO, Assessore.
Sì. Buonasera.
Il Centro servizi per l’agricoltura, come ben sapete, ha avuto un percorso abbastanza difficoltoso sin dalla nascita, per poi arrivare, come ben sapete, alla rescissione contrattuale, che è stata fatta nel 2010. Da lì c’è stato un percorso differente tra le varie amministrazioni, anche nella possibilità di intervento per recuperare quello che purtroppo è accaduto.
L’oggettività della questione è che purtroppo le somme, quelle residue, a seguito della rescissione contrattuale, risultano essere tutt’ora insufficienti per poter completare i lavori, a causa, come viene evidenziato nelle diverse delibere, della priorità di un intervento rispetto a un altro, quindi la proprietà verso un edificio, quello degli uffici, oppure la priorità verso il capannone industriale. Momentaneamente, quindi, risultano essere insufficienti.
Tuttavia, proprio perché bisognava comunque risolvere questo problema perché ormai ce lo portiamo dietro da circa vent’anni, domani avremo un colloquio con l’assessore Di Gioia. Successivamente, mercoledì 10 (o 12) avremo un altro colloquio con il Responsabile unico del procedimento, Palmisano. Questo innanzitutto per fare il punto della situazione e per prendere immediatamente gli adeguati provvedimenti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, assessore Magazzino. Un attimo. Prego, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sindaco, io nel 2008, quando allora era Sindaco Bagnardi, Presidente del Consiglio comunale Alfonso Manigrasso, facemmo intervenire, in una seduta di Consiglio comunale monotematico sul problema del Centro servizi per l’agricoltura, Sud in movimento. A quel Consiglio intervenne un vostro rappresentante, chiedendo tante notizie. Tutte quelle notizie… Anzi, scusatemi, tra parentesi, non potevano intervenire, li facemmo intervenire – non so se ti ricordi, consigliere Manigrasso –; non potevano intervenire le associazioni, al che, per far parlare un’associazione di Grottaglie, insieme ad altri Presidenti dei Gruppi locali del Consiglio comunale fummo tutti d’accordo a farla intervenire.
Intervenne. Facemmo un bel dibattito, però da quel dibattito Sud in movimento di questo Centro per l’agricoltura non ha più parlato. Ne ha parlato soltanto nel bilancio scorso, quando ha detto che questo struttura è molto importante per l’agricoltura, è la fonte principale, per la pubblicità dei prodotti agricoli, e chi più ne ha, più ne metta. Questo è quello che voi avete scritto nel bilancio.
Io ho fatto le fotocopie e l’ho letto tutto, per quello che potuto leggere, perché il tempo era tiranno, per me. Ho letto tutto, quindi, e adesso mi sento dire dall’assessore, ecco perché ho chiesto il suo intervento, Sindaco, che non ci sono risorse per poter costruire o completare questa struttura. Lei, in un suo intervento, durante un comizio, l’ultimo che ha fatto, ha detto “questa non voglio che sia una struttura nel deserto”. Non voglio usare altre parole, però lei già l’ha detto che sarà una struttura nel deserto. È probabile che voi di agricoltura non ne mastichiate e non vogliate saperne, anche se c’è un assessore dell’agricoltura. Sto vedendo, già da un anno, che di agricoltura non si parla proprio.
Ma non voglio entrare nello specifico di quello che sta accadendo. Caro assessore, lei dice, ogniqualvolta interviene su qualunque cosa, che domani si deve sentire con l’assessore Di Gioia – non so chi sia – , dopodomani si deve sentire con Michele Santoro – non so chi sia –, dopodomani ancora si deve sentire con quello… Ma queste cose le devi fare prima. Questa mia interrogazione è datata 30 gennaio; sono passati tre mesi. Potevi già sentirti prima, non oggi.
Questo movimento politico mi fa molto onore e piacere che voglia cambiare Grottaglie, perché Grottaglie era in una situazione particolare, nel passato. Io ci ho creduto. Certamente non l’ho votato… È probabile pure che ti ho votato, conoscendoti come una persona che sa amministrare bene la città. È probabile che il mio pensiero non sia andato a Michele Santoro, ma è andato a Ciro D’Alò. Per carità, tutto è possibile nella vita, mai dire mai, mai dire gol. Ieri sera aspettavo un gol del Monaco, ma non c’è stato. Quindi, questa struttura, caro assessore, è stata fatta da una delibera di Consiglio comunale dell’anno 2007 ed all’epoca lettera morta. Non voglio che accada come il tiro al piattello, non voglio che accada come – ti farò l’interrogazione su queste cose: finché starò qui dentro, ti darò la morte, non la morte fisica, assolutamente, ma la morte politica, politicamente parlando – la struttura della scuola Pellari, che sta abbandonata. Queste sono tutte rogne che voi vi siete addossati: dovete completarle. Ci sono poi tante altre strutture, del tutto abbandonate, come il campo di calcio della 167, come tante altre cose che non sto qui a elencare, parlo dell’argomento.
Quindi, io chiuderò qui, non andrò oltre perché ho da dire tante cose. A parte che non mi posso stancare, stasera, ho da dire tante cose. Però, ritornerò su questo argomento, e ritornerò con una mozione, se lei non farà nulla. Anzi, tutto quello che farà in favore di questo Centro per l’agricoltura, la prego di comunicarmelo, perché, Sindaco, io non ricevo nessuna documentazione da parte del Comune – Segretario, non ricevo nessuna documentazione da parte del Comune, glielo ripeto –: non mi costringete a usare poi forze più autorevoli andando in tribunale, perché sono dieci mesi che aspetto ancora risposte: aspetto fatture, aspetto delibere e aspetto comunicazioni, dietro mie richieste, che non mi sono mai state date.
Io sono un consigliere comunale, sono uno zombie vivente, che non riceve notizie da parte dell’Amministrazione comunale. Ecco perché ho votato Ciro D’Alò, perché non doveva avere nessuna notizia, e questo mi fa piacere. Però attenzione, perché io ho la penna facile. Ho dato anche le fotocopie al Segretario, è vero, Segretario? Nessun dipendente mi ha nemmeno detto “ecco, questa è una copia”: niente, zero. Quindi, se è così che io, Michele Santoro, devo fare il consigliere comunale, io sto al gioco e vado avanti. Quindi, la prego, assessore, per qualunque cosa lei farà, mi metta per conoscenza. Non la lasci al protocollo, perché non arriva mai, a me, ve lo posso garantire: nessuna lettera mi arriva. Io ho saputo tante cose, e ancora a me non è giunto nulla, mentre ad altri è giunto.
Mi fermo qua, non vado avanti. Mi dichiaro insoddisfatto, per il momento. Rigiro l’interrogazione in mozione, perché voglio fare una mozione. Non so quando la farò, però attenderò.
Se tu gentilmente mi dirai che stai facendo queste cose e che l’assessore Di Gioia – che non so chi sia – ti darà notizie certe, fammelo sapere, perché se hai bisogno, io l’ho sempre detto, per il bene della comunità di Grottaglie, anche se non lo merita – non me ne frega niente, anche se non lo merita – io ti starò vicino e ti darò una mano. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro.
Quarto punto all’ordine del giorno “Interrogazione protocollo n. 99 del 03.01.2017, avente ad oggetto ‘Chiarimenti in merito alla delibera di Giunta comunale n. 508 del 2015’ presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”. Prego, consigliere.
Tutto per lei.
Speaker : MICHELE SANTORO.
L’altra volta non discutemmo questa delibera perché mancava il Sindaco. Il vicesindaco, anzi, il Presidente disse: “ti vuole rispondere direttamente il Sindaco sulla problematica di una delibera, la n. 508 del 2015”, una delibera di Giunta del 2015. Siccome era una delibera molto importante, il Sindaco doveva rispondermi.
La prego, signor Sindaco, rispondimi. Quindi, su questa mia interrogazione ti chiedo delucidazioni, il perché, ancora, non è stata messa in atto questa delibera.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Sì. Consigliere Santoro, grazie per l’interrogazione. Francamente, che dire? Non penso di dover rispondere sulle delibere fatte dalla vecchia amministrazione. Cioè, queste sono le priorità programmatiche della vecchia Amministrazione, rispetto alle quali mi pare che ci sia stato un superamento, anche legislativo, se vogliamo, in quanto le linee programmatiche dell’Amministrazione vengono approvate con il bilancio preventivo.
Per quanto riguarda le opere che abbiamo inserito, sono quelle del programma triennale delle opere pubbliche. Questa delibera di Giunta, in realtà, fu fatta dall’Amministrazione perché nel periodo in cui fu realizzata ci fu la possibilità di sbloccare, si vociferava lo sblocco degli spazi finanziari, quindi furono date delle priorità per l’utilizzo delle somme. Non è, quindi, un atto particolare. Serviva all’Amministrazione per indirizzare le somme disponibili in quel momento. Sono, quindi, due cose completamente differenti.
Questo è. Per quello che riguarda la nuova Amministrazione, ci sono gli atti programmatici che già sono stati approvati e sono già conosciuti da tutti. Sono due cose completamente differenti. Questo scansiona un momento in cui bisognava, quasi a fine mandato, se non a fine mandato, reindirizzare delle opere, anche legate all’ingresso di un nuovo assessore al ramo, che ha dovuto calibrare meglio l’indirizzo politico, cosa che a noi non riguarda, perché, ripeto, nel DUP è già tutto indicato, così come nel piano triennale delle opere pubbliche.
Magari, se arriveremo, fra quattro anni – se arriveremo, non lo sappiamo, fra quattro anni – ad avere anche noi la situazione di dover cambiare un assessore e avere una possibilità di apertura di spazi finanziari, allora in quell’occasione magari cercheremo di dare un indirizzo all’Amministrazione. Questo non c’è perché stiamo seguendo ancora un impianto prettamente programmatorio, legato al DUP. Questo è quanto. Quindi, sono cose che non riguardano questa Amministrazione, ma che riguardavano una riorganizzazione di quella passata.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Il 17 novembre del 2015 fu fatta questa delibera, atto di indirizzo della Giunta, con il quale si diceva “individuazione di priorità programmatiche da inserire nel bilancio in occasione della variazione di assestamento generale”. Ci sono delle opere, ma questo… Questo è un atto di indirizzo che riguarda l’amministrazione precedente che ha indicato, lo dice specificamente “in occasione del bilancio di variazione e assestamento”, quindi era in quel contesto che si andava a inserire questa delibera. È chiaro che una delibera di un Consiglio precedente, un atto di indirizzo, non può vincolare un’Amministrazione che subentra, altrimenti avremmo il governo del primo che ha fatto l’atto di indirizzo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sindaco, la risposta non me l’aspettavo, devo essere molto sincero. È una risposta molto puerile.
Nemmeno, non è né tecnica, né politica, né amministrativa, non è niente. È una risposta da “si salvi chi può”. Questa interrogazione che io le ho fatto recita in questa maniera, consiglieri: “chiedo di conoscere i motivi per i quali non viene messa in esecuzione la delibera di Giunta comunale n. 508 del 2015 avente come oggetto atto di indirizzo ‘Individuazione priorità programmatiche da inserire nel bilancio in occasione della variazione di assestamento generale’. È già trascorso un anno dall’approvazione della delibera di Giunta e sei mesi dalla relazione del Sindaco. La nostra città, politicamente e amministrativamente vive in condizioni di degrado. Tutte le promesse elettorali non sono state mantenute. Questa amministrazione ha solo gestito l’ordinaria amministrazione”. 2015. Lo so, ma eri consigliere comunale. Ascolta, fammi parlare, fatemi parlare. Poi vi dico io che c’entra.
La Giunta comunale parla di tanti lavori che devono essere fatti nel Comune di Grottaglie: sistemazione piazza Verdi, e ancora non viene messo in discussione niente, abbandonato; sistemazione piazza UNICEF… Sindaco, fammi parlare: questa è stata fatta. Ma cittadini, vi chiedete perché è stata fatta questa sistemazione di piazza UNICEF? Io non lo so. No, non lo so. Dillo tu, che hai parlato. Scusa, chi ha parlato?
Speaker : PRESIDENTE.
Consiglieri, per cortesia.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Per quale motivo è stata fatta?
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Per l’inaugurazione è stata fatta….
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Galiandro, consigliere Santoro!
Speaker : MICHELE SANTORO.
Bravo, Donatelli, bravo. Allora ha lavorato, Donatelli. Parla: perché è stata inaugurata?
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro!
Speaker : MICHELE SANTORO.
Parlate, se avete il coraggio! Parlate anche di una lettera che è arrivata!
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, le ho tolto la parola! Consigliere Santoro, ne parliamo adesso. Consigliere Santoro, si rivolga a me, per cortesia, non coinvolga gli altri consiglieri.
Va bene, si rivolga a me, non agli altri Consiglieri. Si rivolga a me e non agli altri consiglieri. Prego tutti i consiglieri di osservare il silenzio.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Questa delibera la conosci, signor Sindaco: dove ti conviene la attui, dove non ti conviene non la attui. Dove ci sono i soldi, li prendi e fai i lavori, dove non ci sono, non puoi fare nulla.
Vai avanti. Sistemazione San Francesco De Geronimo più piazza Leopardi. Qui hai fatto un rimpinguamento, ancora perché i soldi non bastavano, hai fatto un’altra delibera, stai facendo delle cose, quindi ancora sta lì piazza Leopardi, ancora non è finita. Assessore, questo è anche per lei: io mi rivolgo al Sindaco, però è per lei, perché è lei che deve… Sistemazione piazza Ciro Cafforio. Stamattina o ieri ho visto degli operai che stavano pulendo l’erba, è tutto abbandonato… Va beh, e poi abbiamo pagato anche le multe, abbiamo pagato tante cose. So che avete fatto una lettera alla Corte dei conti, speriamo che la Corte dei conti intervenga.
Poi, sistemazione via Madonna di Pompei. Meno male che non si sono vantati di tutti questi lavori che sono stati fatti. Si sono vantati? Allora la conoscevano, questa delibera!
Sistemazione pineta Frantella: devi vedere quante processionarie ci sono ancora! Ripristino intonaco ammalorato e successiva pitturazione; sistemazione area via Marzabotto, indagini diagnostiche, solai cofinanziamento; manutenzione Piazza Mercato Campitelli; allestimento sala operativa Polizia municipale – non so cosa significa, “allestimento” perché ancora succedono tante cose –, palazzetto dello sport e rifacimento fogna, sistemazione canile municipale – quello lo stanno facendo, esiste, qualcuno ha detto pure “ché noi stiamo facendo i lavori alla signora che gestisce l’ANPA, noi stiamo facendo i lavori, cosa doveva fare quell’Amministrazione passata? –, ripristino pubblica illuminazione, sistemazione strade extraurbane. Non so cosa significa “sistemazione strade extraurbane”, credo siano le strade di campagna, le strade rurali, non lo so. Poi dice, voglio arrivare al dunque: ripristino pubblica illuminazione, ripristino palestra scuola Don Luigi Sturzo, installazione servoscala per disabili, giochi per parchi, cestini portarifiuti, transenne, gazebo, segnaletica stradale.
In più – molto importante, ragazzi, a un anno da quando amministra questa maggioranza –, se voi scendete da via delle Torri e andata in via Maranò, che sarebbe vicino al Monte dei Paschi di Siena, ci sono ancora le transenne. Non so per quale motivo ci siano quelle transenne, è probabile che sta crollando il muro, però nessuno va ad aggiustarlo, nessuno si muove, ed è già passato un anno da questa amministrazione.
Poi c’è la sistemazione del calvario: hanno fatto determine, le sto seguendo tutte queste cose, hanno fatto aggiudicazione dei lavori, perché prima hanno finito, era molto importante, la sistemazione del castello, perché hanno avuto delle lettere da parte di un consigliere comunale dell’opposizione che il castello stava crollando, non c’era l’agibilità, però Gesù Cristo rimane con una gamba offesa – anzi, scusa, diversamente abile, se dico “offesa”, sbaglio.
Sindaco, questa cosa è molto importante: almeno risolvi il Calvario. Durante le elezioni ne hai dette assai, di queste cose. Non lo risolvere l’ultimo giorno in cui devi stare qua, risolvilo adesso. Se lo risolvi adesso, io può darsi pure che me ne vada. Allora me ne vado. Finalmente!
Quindi, Sindaco, lei non deve giustificarsi dicendo “non sono cose che ho fatto io”, perché se le dico che lei ha approvato il bilancio della passata Amministrazione, allora, è un grave reato politico. Non doveva approvarlo. Se lei ha detto “io non posso approvare questa delibera, non posso fare i lavori che hanno detto nella passata Amministrazione”, perché hai approvato i debiti fuori bilancio? Non dovevi approvarli, dovevi farli pagare a loro. Se hanno commesso degli errori, come hai avuto il coraggio, e dico il coraggio, poi lo vedremo, di mandare via delle persone dal mercato settimanale, senza nessuna motivazione, così potevi avere il coraggio di fare questi interventi. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro.
Per fatto personale?
Speaker : SINDACO.
Per fatto personale, ma solo per dire che la sua richiesta non recava una domanda specifica. Cioè, dici: “chiedo di conoscere il motivo per cui non viene messa in esecuzione la delibera di Giunta”. L’esecuzione di questa delibera non può avvenire per mano mia. Queste opere indicate qua sono delle opere che si stanno già eseguendo. La delibera è un’altra cosa. Quello che c’è da fare, si sta facendo. Poi, non abbiamo bisogno di fare pubblicità. Ce la stai facendo tu, però va bene così, grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Quinto punto all’ordine del giorno: “Interpellanza n. 3708 del 10.02.2017 su ‘Chiarimenti in merito alla concessione e gestione dell’impianto natatorio’ presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”.
Prego, consigliere. Leggo io? Se per lei va bene, si è offerto l’assessore Quaranta di leggerla e di risponderle. Prego, assessore.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
La leggo io perché tanto comunque dovrei rispondere alle domande, quindi leggo domanda e do conseguentemente la risposta.
Leggo l’introduzione: “Io sottoscritto, Michele Santoro, consigliere comunale presso il Comune di Grottaglie, con la presente sono a richiedere urgenti informazioni circa la concessione e gestione dell’impianto natatorio. In particolare, il sottoscritto intende sapere con la massima urgenza i seguenti punti”. Una piccola premessa: poiché sono nove punti e alcuni riguardano le politiche aziendali e gli obblighi che la stessa Mediterranea Nuoto ha nei confronti dell’Amministrazione in quanto concessionaria dell’impianto, abbiamo chiesto all’amministratore unico della SSD Mediterranea Nuoto, di dare risposte ad alcuni dei punti da lei indicati.
La risposta ci è pervenuta il 23 febbraio 2017, quindi parliamo di una settimana dopo la sua interpellanza. Risponde al primo punto che chiede: “il Regolamento stabilisce che il concessionario garantisca il mantenimento degli standard qualitativi offerti dall’impianto comunale definendo una serie di obblighi e oneri ai quali si deve attenere. Chi vigilerà sull’adempimento di questi oneri e obblighi? E in che modo verranno effettuati i controlli e con quale cadenza?” A tal proposito la rimando al Regolamento per la gestione dell’impianto natatorio comunale, che è stato sottoscritto in fase di gara, in particolare all’articolo 9, capoverso n. 2, dove recita, appunto: “a tal fine il concessionario dovrà eseguire almeno una visita annuale (quindi, questa la cadenza) a dette opere ed impianti, in contraddittorio con il responsabile del servizio di manutenzione (che in questo momento è l’ingegner Rotondo), a seguito del quale verrà redatto un verbale di visita firmato dalle parti, che sarà inoltrato al Sindaco”, e via dicendo. Quindi, queste sono le modalità, la cadenza e il responsabile, rispondendo al punto n. 1.
Il punto n. 2 chiede: “Per quale motivo la concessionaria richiede il saldo dell’intera quota di accesso, visto che siamo già a metà anno sportivo, e visto che la stessa, invece, validità, fino alla scadenza dell’anno sportivo?” Qui risponde l’amministratore unico dell’associazione e dice: “l’iscrizione o quota associativa al suddetto centro natatorio conferisce il diritto all’utente di partecipare alle attività connesse quali corsi di nuoto, nuoto controllato, nuoto agonistico, pre-agonisitico, corsi di acqua gym per gestanti e per neonati. La stessa iscrizione, come si evince dalla ricevuta fiscale allegata, ha validità un anno solare”. Nella cartellina che le è stata data sono contenuti alcuni documenti, dice che non gliene diamo, oggi è completa. Sono tutti documenti relativi alla dimostrazione di quanto affermato in queste risposte. A tal punto c’è una ricevuta dove viene indicata anche la validità dell’iscrizione che è annuale e non relativa ai corsi.
Continua, sempre l’amministratore unico dicendo: “pertanto, lo stesso utente, nel caso volesse iscriversi nuovamente alle diverse attività, nei prossimi mesi, non è tenuto a pagare la quota associativa fino alla sua naturale scadenza”.
Punto n. 3: “per quale motivo la concessionaria richiede il saldo dell’intera quota dei corsi quadrimestrali, visto che si è sotto il limite delle 32 lezioni previste dal regolamento, considerato che l’avvio dei corsi, com’è riportato essere è il 13 febbraio, e il termine a maggio”. L’amministratore risponde: “La Società sportiva dilettantistica Mediterranea Nuoto vuole portare avanti una politica di sostegno alle famiglie, pertanto, nonostante non previsto dal regolamento, applica in quasi tutte le attività la rateizzazione dei corsi. Inoltre, rispetto alla data di inizio corsi, non è il 13 febbraio, ma il 16 febbraio, come anche la conclusione non risulta essere a maggio, bensì il 30 giugno, come si evince, sempre della ricevuta allegata, garantendo così la 32 lezioni, come da contratto”. Questa risposta è del 23 febbraio 2017. In che senso? Se lei guarda la ricevuta, c’è, sulla ricevuta, l’indicazione della durata del corso: 16 giugno 2017.
Continua al punto n. 4: “per quale motivo non è stata rilasciata la Carta della qualità dei servizi che sarebbe dovuta essere adottata entro sei mesi dal rilascio della concessione, e per quale motivo questa Carta non è stata pubblicizzata come previsto dal regolamento?”. “La carta della qualità dei servizi è stata adottata fin da subito come si evince dalla data di pubblicazione. Inoltre è disponibile sia all’interno dell’impianto che sul sito della società”. Comunque sia, trova la Carta della qualità anche nella cartellina.
Ai punti n. 5 e n. 9, poiché molto simili tra loro, è stata data un’unica risposta. In particolare recitano: “per quale motivo la concessionaria ha riservato sconti del 30 per cento ai cittadini di altri Comuni rispetto a quelli del Comune di Grottaglie?” Risponde, sempre l’amministratore unico: “la politica aziendale della Società sportiva dilettantistica Mediterranee Nuoto non è tenuta ad avere vincoli tariffari al ribasso nei confronti degli utenti, enti e società. La stessa può stipulare convenzioni, purché non siano superiori alle tariffe stabilite dal regolamento. Comunque, gli sconti sono applicati non a tutti i Comuni, bensì ai Comuni di Francavilla Fontana, San Giorgio e Crispiano, dove sono presenti delle piscine gestite da una società sportiva che più volte ha utilizzato strumenti concorrenziali nel Comune di Grottaglie (come da volantino in allegato)”.
Poi, per quanto concerne i punti n. 6 e n. 7, il punto n. 6 chiede: “se è stata sottoscritta dalla concessionaria la polizza assicurativa multirischio prevista dal Regolamento all’articolo 13”. Sempre nei documenti trova una polizza assicurativa RC All con la Zurich Assicurazioni. È in cartellina e segue i dettami di quanto previsto dall’articolo 13 del regolamento. Al punto n. 7 viene chiesto se è stata versata cauzione valevole per l’intera durata della concessione, di importo pari al 15 per cento dell’importo contrattuale dell’appalto, a garanzia dell’esatto adempimento di ogni vincolo della concessione. Anche qui, la fideiussione è stata fatta e ci sono le ricevute in allegato.
Al punto n. 8, dove risponde ancora l’amministratore unico, viene chiesto se è stata rilasciata dal Servizio di igiene pubblica dell’ASL l’attestazione positiva sui valori dell’acqua presenti in vasca al momento dell’apertura. L’amministratore risponde: “gli impianti natatori sono tenuti a predisporre il piano di autocontrollo dei rischi igienico-sanitari, come già fatto dalla SSD Mediterranea Nuoto nella piscina comunale di Grottaglie. Tale piano è destinato ad assicurare mediante analisi e monitoraggio dei processi e dei punti critici, il costante rispetto delle condizioni di idoneità igienico-ambientale e strutturale-gestionale. Il piano di autocontrollo si compone dei seguenti registri che vengono compilati periodicamente, con esami strumentali effettuati in loco, cloro attivo libero, cloro attivo combinato, pH, acido iso-cianurico e con analisi di laboratorio fisiche, chimiche e batteriologiche, queste ultime effettuate da laboratori privati autorizzati dall’ASL Taranto 1; manuale di autocontrollo e piano rischi igienico-sanitari nelle piscine, registro dell’impianto, registro delle operazioni giornaliere di pulizia e sanificazione, registro dei controlli giornalieri, registro controllo punti critici, registro dei prelievi e dei rapporti di analisi, registro interventi di prevenzione, sanificazione e bonifica rischio legionella.
Pertanto, tutti gli esami e le analisi effettuati periodicamente vengono messi a disposizione, come previsto dal piano di autocontrollo, qualora gli enti preposti (ASL) ne facessero richiesta”.
Conclude, l’amministratore unico: “certi di essere stati esaurienti nel rispondere alle vostre domande, porgiamo distinti saluti”. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Quaranta.
Va bene così, consigliere Santoro? Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Non va bene nulla perché non è giusto ricevere i documenti nella seduta in cui si discute l’interpellanza, non è giusto Assessore, perché anche l’altra volta mi sono stati dati falsi documenti durante la discussione durante il Consiglio comunale.
Non è giusto che mi risponda l’amministratore unico, perché io non parlo con l’amministratore unico, non so chi sia l’amministratore unico, quindi io devo interloquire con il Comune di Grottaglie o con l’Amministrazione comunale.
Su quello che lei ha detto, mi duole ancora una volta dire che questa Amministrazione comunale – voglio usare un termine diverso, un termine molto più soft – non guardi in faccia i problemi che attanagliano il ceto meno abbiente. Come ha detto questo amministratore unico, di cui non c’è nemmeno la firma, assessore – c’è scritto “dottor Pietro Notaro”, non so chi sia, senza la firma e senza niente, ma al di là di questo, e lasciamo perdere se un domani c’è qualcosa che non va, chi te li ha dati questi documenti–, quando mi dice, un amministratore unico, che deve soltanto salvaguardare i cittadini della città dove esiste una struttura della piscina, a Francavilla Fontana o a Carosino, abbiamo finito di vivere... I cittadini, visto che la struttura esiste su Grottaglie, per quale motivo non devono usufruire di questo sconto del 30 per cento. Perché, i cittadini grottagliesi non pagano le tasse? Perché, i cittadini grottagliesi non danno nulla alla città di Grottaglie? Perché, i cittadini grottagliesi non pubblicizzano la struttura della piscina. Anzi, vanno fieri che la piscina esiste a Grottaglie. Assessore, su questo lei deve intervenire.
Io non l’ho letto perché, appunto, mi è arrivato adesso, ma mi riserverò di leggerlo e chiederò ancora lumi su questo problema. Lei mi ha detto che io ho scritto qui il 13 febbraio e, invece, è iniziato il 16 febbraio. Va beh, due giorni non contano. Però, io ho scritto fine maggio, che era fine maggio, ed è stata fatta sicuramente qualche proroga, qualche cosa che a me è sfuggita. Però, questa risposta che lei mi ha dato, non me l’ha data l’Amministrazione comunale, bensì me l’ha data l’amministratore unico.
Sono insoddisfatto e la ringrazio. Neanche la voglio girare a mozione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Prego.
Speaker : PRESIDENTE.
Punto n. 6) all’ordine del giorno: “Interpellanza prot. 4952 del 23/02/2017 su ‘Delucidazioni in merito alla delibera di Giunta n. 5 del 13/01/2017 gestione degli impianti di pubblica illuminazione’ presentata in maniera congiunta dai consiglieri Michele Santoro e Loreto Danese”.
Passo la parola a lei, consigliere Danese? Prego.
Speaker : LORETO DANESE.
Grazie, Presidente.
Leggo l’interpellanza: “I sottoscritti consiglieri comunali Danese e Santoro chiedono, con la presente, delucidazioni sulla delibera n. 5 del 13 gennaio 2017, avente come oggetto ‘Convenzione Consip: Servizio Luce 3’, che riguarda l’affidamento, tramite convenzione Consip, della gestione degli impianti di pubblica illuminazione e semaforici per nove anni”.
Adesso entro più nello specifico così capiamo cosa vogliamo sapere. Intanto, è una delibera che affida nove milioni di euro in nove anni e, quindi, vincola l’Amministrazione comunale per nove anni ad un’impresa, senza passare per il Consiglio comunale, senza chiedere magari qualche consiglio agli altri colleghi. Probabilmente a livello legale e regolamentare è tutto lecito, però il buon senso amministrativo (se così vogliamo chiamarlo) avrebbe dovuto suggerire un passaggio in questo senso in Consiglio, secondo quello che è il mio intendimento. Del resto, affidando a questa impresa la manutenzione per nove anni della pubblica illuminazione non è stato fatto sicuramente il meglio per l’Amministrazione.
Faccio una panoramica su Consip così capiamo tutti dove voglio arrivare. La Consip è una società per azioni dello Stato, del Ministero dell’economia e delle finanze che bandisce lavori o servizi in maniera generica, cioè lavori di un certo tipo e servizi di un certo tipo, senza entrare nello specifico su dove poi questi lavori saranno in qualche maniera realizzati, e ci sono delle imprese che partecipano ed evidentemente poi, in base a ciò che offrono, vincono queste gare. Le Amministrazioni possono attingere all’elenco, evidentemente, di queste aziende che si sono aggiudicate questi lavori per poter poi usufruire dei servizi delle imprese aggiudicatarie.
Quello che, però, leggo sempre dal sito della Consip è che il prezzo di riferimento che viene fuori da queste gare è un prezzo di riferimento per l’acquisizione di beni e servizi ed è un prezzo che per legge non può essere superato dall’Amministrazione che voglia acquisire quel determinato bene o servizio. Quindi, è un prezzo che non deve essere in qualche maniera superato.
Detto questo, leggo su un documento dell’Ufficio tecnico che hanno eseguito una comparazione fra la proposta “Luce 3” che portava l’azienda aggiudicataria con un progetto preliminare di adeguamento normativo della passata Amministrazione. Quindi, c’è stata una comparazione fra Consip e un vecchio progetto, rispetto al quale evidentemente avete trovato delle economie, insomma, delle migliorie.
Io, però, mi chiedo e dico – questo sarebbe stato un consiglio che probabilmente io, come consigliere comunale, avrei dato, se ci fosse stata data la possibilità – che per me è Consip il prezzo di riferimento dal quale partire, per poi magari bandire un qualcosa e mettere a gara un progetto, non il contrario. Cioè, per me Consip non è il prezzo migliore, ma è il prezzo che non può essere superato. È come se fosse un prezzo a base d’asta. Invece, è stato preso come riferimento un vecchio progetto della vecchia Amministrazione, alla quale poi tra l’altro – e parlo sempre a livello politico – imputate solo disastri, mentre in questo caso prendete a riferimento un progetto fatto dalla vecchia Amministrazione, rispetto al quale evidentemente ci saranno delle migliorie. Ma questo non mi sorprende, anche perché è un progetto datato, non per altro, per quello che mi riguarda e sono le mie competenze.
Quindi, quello che io chiedo è capire quali sono le logiche che hanno spinto l’Amministrazione in questo senso. Per quale motivo, anche magari con un po’ di umiltà amministrativa, non c’è stato un passaggio in Consiglio. Infine, chiedo un’azione a tutela dell’Amministrazione e una revoca di questo affidamento, considerando che la Consip è finita al centro delle polemiche dopo un’inchiesta sugli appalti, e quindi questa la potrebbe anche dire lunga. Non è ancora niente di definitivo, però potrebbe anche metterci il dubbio sulla bontà dei servizi e dei prezzi che in qualche maniera Consip ci ha fornito.
Volevo, quindi, che l’Amministrazione ci desse delle delucidazioni su effettivamente quali sono i motivi per cui, considerando che, molto meglio, magari impiegando un po’ più di tempo e probabilmente con un po’ più di fatica avremmo potuto raggiungere dei risultati migliori per la città.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Danese.
Consigliere Santoro….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, io….
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo soltanto. Vorrei sapere in che modo interviene, perché mi chiede la parola.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sono cofirmatario dell’interpellanza.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, però io avevo chiesto chi dei due illustrava l’interpellanza….
Michele SANTORO. Vorrei aggiungere soltanto una cosa.
Solo se si mantiene nei….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sì, sull’argomento.
Speaker : PRESIDENTE.
Sull’argomento e con quei due minuti restanti.
Speaker : MICHELE SANTORO.
No, pochi secondi. Già stiamo perdendo tempo.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, due minuti, consigliere Santoro. Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
No, di meno.
Presidente, Sindaco e assessore, non so se la Consip ancora è in vita come azienda, però voglio capire, perché ho letto una determina, se questa… Non lo so. Se questa gara d’appalto, ingegnere Danese, si deve dare in subappalto, se è vero questo.
Io ho saputo in questi giorni che è stata fatta una determina. Siccome l’ho chiesta, ancora non mi è stata data risposta. Se tutto ciò è vero, mi date subito, per favore, seduta stante, adesso, questa determina della richiesta di subappalto?
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro.
Volevo ricordare ai consiglieri Danese e Santoro che, quando si tratta – e lo sapete bene – di interrogazioni e interpellanze, gli assessori, il Sindaco o chi per loro è tenuto a rispondere deve rispondere a delle domande e dei quesiti contenuti all’interno delle interpellanze e delle interrogazioni, in maniera tale da poter essere preparato a rispondere al meglio a quelle che sono le istanze… Un attimo. Consigliere Santoro, mi ascolti. Consigliere Santoro, mi ascolti. La produzione di documenti seduta stante non è possibile… Indipendentemente… Consigliere Santoro… Avanzati, sì. Preparati.
Volevo soltanto ricordarlo, senza avere anche delle risposte e quant’altro. Quindi, vale quello che è richiesto all’interno delle interrogazioni e delle interpellanze.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Ma stanno emergendo altri problemi. Se date in subappalto….
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, avrà modo di esprimerlo.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Segretario, io mi rivolgo a lei..
Speaker : PRESIDENTE.
No, un attimo, consigliere Santoro… Consigliere Santoro… Consigliere Santoro… No, io non prendo in giro nessuno… Io non prendo in giro nessuno, consigliere. Ho soltanto rammentato quelle che sono… Consigliere Santoro… È successivo all’interpellanza che voi avete fatto.
Adesso do la parola a chi deve rispondere e successivamente….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Posso avere la determina, Segretario, di questa richiesta di subappalto?
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, non in questo momento perché stiamo eseguendo il Consiglio comunale e non abbiamo modo di poterci muovere per poter produrre la cosa. Comunque, sono dati ufficiali.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Stai sbagliando, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
No, non sto sbagliando, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Va beh, vai avanti! Okay.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Vai avanti!
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Prego, assessore Chianura.
Speaker : MARIAGRAZIA CHIANURA, Assessore.
L’articolo 1 del decreto-legge n. 95/2012, concernente la riduzione della spesa per l’acquisto di beni e servizi e trasparenza delle procedure, recita: “I contratti stipulati in violazione dell’articolo 26, comma 3, della legge 23 dicembre 1999, n. 488, e i contratti stipulati in violazione degli obblighi di approvvigionarsi attraverso gli strumenti di acquisto messi a disposizione da Consip SpA sono nulli. Costituiscono illecito disciplinare e sono causa di responsabilità amministrativa”.
Devo permettermi di correggere il consigliere Danese, perché approvvigionarsi attraverso Consip non è una facoltà dell’Amministrazione, è un obbligo giuridico stabilito da norme assolutamente in vigore. Quindi, quello che noi abbiamo fatto è stato semplicemente seguire una procedura.
Quella che ci siamo posti come domanda era, invece, che per il fatto che ci fosse già un progetto che riguardava l’illuminazione pubblica dovevamo andare a comparare quel progetto in essere che l’Amministrazione precedente aveva comunque assegnato e pagato con quello che proponeva, invece, il servizio attraverso Consip. Solo nel caso in cui il progetto precedente fosse stato più vantaggioso per l’Amministrazione, potevamo procedere in quel senso. Se avessimo fatto il contrario, ovviamente stavamo facendo una cosa del tutto nulla. Non solo nulla, ma poteva costituire un illecito. Quindi, ci siamo comportati secondo legge. Cioè, abbiamo contattato Consip, abbiamo fatto il paragone con il progetto che l’Amministrazione precedente aveva messo in cantiere e, poiché era più vantaggioso quello di Consip, abbiamo semplicemente applicato la norma e, quindi, affidato il servizio. Punto.
Speaker : ANDREA MAGAZZINO, Assessore.
Volevo aggiungere il fatto del richiamo del decreto-legge che obbliga le Amministrazioni a fare riferimento alla Consip oppure alle Centrali uniche di committenza regionale. Proprio perché avevamo un progetto preliminare, quindi partiamo già da un grado comunque preliminare del progetto e anche perché era già stata pagata dalla precedente Amministrazione una somma di circa 15.000 euro ai dipendenti, innanzitutto ci è sembrato opportuno almeno non vanificare questi soldi che sono stati spesi, visto che c’è un decreto-legge che, comunque, dichiara che per l’acquisto di determinati beni e servizi le Amministrazioni sono tenute a servirsi di questi strumenti informativi, quindi parliamo di Consip oppure di Centrale unica di committenza.
Per quanto riguarda la convenzione, a livello tecnico possiamo avere modo di discuterne per fugare i dubbi. Però, voglio ricordare che, come diceva il Presidente del Consiglio, nel momento in cui si presenta un’interrogazione o un’interpellanza, sarebbe opportuno almeno essere anche più chiari perché, qualora ci fossero dei dubbi anche a livello tecnico, si può ben rispondere tranquillamente. Però, un minimo, comunque, bisogna almeno richiederlo, altrimenti parliamo del niente, parliamo praticamente di quello che al momento ci viene in testa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Magazzino.
Prego, consigliere Danese.
Speaker : LORETO DANESE.
Grazie.
L’assessore Chianura ha detto esattamente quello che ho detto prima io. Avete fatto un confronto con un progetto, secondo me, datato. È vero, sono state spese delle somme per realizzarlo, ma probabilmente in nove anni quei 15.000 euro si sarebbero potuti sicuramente recuperare su ulteriori economie trovate in un progetto differente. No, avete fatto un confronto – questo è quello che ha detto, assessore – fra Consip e il vecchio progetto… Probabilmente. Avete fatto un confronto… O forse io non ho capito. Sta dicendo tutto lei, assessore. Se mi fa parlare, poi replicherà… Per favore, se posso….
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Danese, continui.
Speaker : LORETO DANESE.
Sì. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Invito tutti a osservare la precedenza di parola, a non intervenire e a non interrompere i consiglieri che stanno parlando. Grazie mille.
Speaker : LORETO DANESE.
È stato detto prima che è stato fatto un confronto fra Consip e il vecchio progetto e su quello avete trovato delle differenze, non delle economie, ed è quello che ho detto io. È la stessa cosa. Quello che io dicevo è che probabilmente un progetto attualizzato e innovativo avrebbe portato a delle economie rispetto a Consip. Io non credo che la legge impedisca di risparmiare rispetto a Consip. Non lo so. Questo poi avremo modo probabilmente di chiarirlo anche nella mozione che sicuramente chiederemo. Questo è quello che dicevo.
Poi a livello tecnico, secondo me, tutto è discutibile. Ci sono un sacco di cose che mancano dal computo Consip, che in un progetto di finanza si potrebbero tranquillamente inserire. Quindi, siamo insoddisfatti sicuramente della risposta e la trasformeremo in mozione.
Speaker : PRESIDENTE.
Certo. Va benissimo, consigliere Danese. Va bene così. È una questione di Regolamento. Ovviamente, se non siete soddisfatti, così come avete annunciato, trasformerete in mozione o in ulteriori interrogazioni e interpellanze.
Grazie.
Settimo punto all’ordine del giorno: “Mozione prot. n. 9819 del 12/04/2017 avente ad oggetto ‘Richiesta di annullamento delibera n. 96 del 28/02/2017 e allegato schema di convenzione tra il Comune di Grottaglie e il Dipartimento di scienze dell’ingegneria civile e dell’architettura (DICAR) del Politecnico di Bari’. Presentata dal Gruppo politico Articolo 1 Movimento Democratici e Progressisti”.
Chi illustra la mozione? Prego, consigliere Donatelli. Allora, passo la parola al consigliere Donatelli, che parla dalla postazione del consigliere Pierluigi Di Palma.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Io faccio una mozione alla mozione. Dobbiamo risolvere questo problema. Non si può stare lì. Adesso andiamo verso l’estate, quindi è assolutamente inconcepibile, nonostante i lavori che sono stati fatti. Almeno da quella parte bisogna chiudere con delle tende.
Speaker : PRESIDENTE.
Accolgo l’indicazione.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Non si può stare proprio.
Speaker : PRESIDENTE.
Stiamo cercando la soluzione migliore. È stato segnalato anche dal consigliere Serio antecedentemente.
Grazie.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Non copertura finanziaria….
Speaker : PRESIDENTE.
È anche copertura finanziaria.
Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Va beh, aspettiamo delle risposte concrete. Va bene.
Entriamo nel merito della mozione. Faccio brevemente una cronistoria per cui si è arrivati, come Gruppo consiliare Articolo 1 MDP, a presentare la mozione. La mozione, così come è previsto, si conclude anche con un voto, quindi chiedo anche che i consiglieri si esprimano poi sulla mozione che abbiamo presentato.
Rapidamente, la scaletta di quello che è successo inizia il 17 novembre 2016, quando la Giunta comunale approva una delibera che ha come oggetto la stipula di una convenzione con il Dipartimento del Politecnico DICAR per quanto riguarda la realizzazione del Piano urbano del traffico.
In sostanza, la delibera e l’allegata convenzione alla delibera stessa dice che l’incarico è per l’attività di studio e ricerca propedeutica alla redazione del PUT. In quell’occasione, allora come Gruppo PD, noi presentammo una interpellanza intanto per chiedere delle informazioni, magari attraverso anche un passaggio nella competente Commissione, per capire meglio come si è arrivati a questa conclusione. In particolare, abbiamo messo in evidenza il fatto che, senza che il Consiglio comunale fosse stato per niente informato, c’era stato un passaggio, la soppressione sostanzialmente di una voce del capitolo che era destinato alla redazione del PUT e all’adeguamento del PPTR, ed erano stati utilizzati quei 50.000 euro destinati dal bilancio per la realizzazione, appunto, del Piano urbano del traffico, chiedendo appunto un passaggio in Commissione e delle informazioni magari più precise in Consiglio comunale. Cosa che non è avvenuta o, meglio, è avvenuta parzialmente perché, come Gruppi di minoranza, chiedemmo la convocazione della II Commissione, in cui ci è stato spiegato quella che era l’intenzione dell’Amministrazione comunale in questa direzione. Quindi, avevamo – e li abbiamo tuttora – tutta una serie di dubbi dal punto di vista della legittimità non soltanto dell’aspetto dello spostamento di un capitolo di spesa, ma anche della legittimità, tra l’altro sollevata anche dai legali degli ordini professionali sia degli architetti che degli ingegneri, che in pratica dicevano “avete sbagliato – rivolgendosi all’Amministrazione comunale – a utilizzare, tra l’altro, la legge n. 241, che non prevede un corrispettivo per i servizi resi e non si deve prestare all’elusione delle norme della concorrenza, bensì il riferimento alla base di quella convenzione doveva essere la legge n. 56 del 2016”. Alla luce di tutta una serie di motivazioni che sono state portate avanti dal legale degli ordini professionali, si chiedeva all’Amministrazione comunale di annullare quella delibera, cosa che praticamente chiedevamo anche noi, come Gruppo.
In effetti, qualcosa è cambiato perché quella delibera, la n. 470, la prima delibera, del 17 novembre, fu revocata dalla Giunta comunale con un’ulteriore delibera, la n. 529 del 21 dicembre 2016. In questa delibera sostanzialmente si chiarisce e si controdeduce alle preoccupazioni che avevamo espresso nella nostra interpellanza a proposito del trasferimento dei 50.000 euro sulla base di una dettagliata relazione del Segretario generale e, quindi, si modifica – c’è già una prima modifica – la convenzione, tant’è che non si parla più di atti propedeutici alla redazione del PUT, a delineare criteri per la redazione del PUT e del PUG. Quindi, si è data già una motivazione diversa rispetto a quella originale.
Ma evidentemente anche questa non andava bene, perché a quella delibera, la n. 529, che aveva revocato la precedente delibera n. 470, se ne aggiungeva un’altra a integrazione dell’ultima delibera, cioè della n. 529, con delibera del 28 febbraio, la n. 96, che sostanzialmente è servita a integrare la delibera n. 529 a seguito – si dice nella delibera – dell’incontro con gli ordini professionali degli architetti e degli ingegneri. C’è stato un incontro con l’Amministrazione comunale, il 23 febbraio, che ha portato all’integrazione di quella delibera precedente e alla terza modifica della convenzione, che tiene conto di quanto hanno presentato gli ordini professionali. E hanno introdotto – lo sintetizzo in questo – che la Giunta comunale deve avvalersi per la nomina dei componenti della selezione dei soggetti indicati dagli ordini degli ingegneri e degli architetti. Quindi, sulla base di questo incontro c’è stata questa integrazione e questa precisazione, che è scaturita, appunto, anche dall’incontro con gli ordini professionali.
Noi, come Gruppo, non soltanto come Gruppo allora del PD, insieme al Gruppo Volare Alto, abbiamo fatto un po’ la somma di due più due, che ci ha portato esattamente a quattro, così come prevede la matematica, perché abbiamo visto tutta una serie di atti, a partire dalla revoca dell’appalto per quanto riguarda la sistemazione di piazza Ciro Cafforio, che, come diceva anche il consigliere Santoro, ha comportato, tra l’altro, anche il pagamento della penale, oltre a pagare ovviamente anche i lavori per il progetto, ma poi ci saranno altri oneri per quanto riguarda un eventuale futuro progetto. Intanto la situazione è sempre così, di grande degrado, perché quello che si chiedeva con quel progetto, che era stato tra l’altro appaltato e che prevedeva una cosa molto semplice, era di mettere in evidenza, sia di giorno che di notte, la visibilità della piazzetta stessa per evitare lo sconcio che continua quotidianamente e che comporta un degrado non soltanto dal punto di vista proprio dell’impatto, ma anche dal punto di vista igienico-sanitario.
Ebbene, nell’esposto noi abbiamo ipotizzato una correlazione tra questi due atti. Perché? Perché nella delibera di revoca, la n. 364 del 2016, della Giunta si dicono quali sono le motivazioni che hanno portato alla revoca, parlando di probabile futura destinazione a parcheggio nell’ambito del PUT, tramite la convenzione con il Politecnico, sostanzialmente. Quindi, tutta questa attività serviva a ipotizzare che in quella piazza dovesse essere realizzato un parcheggio. Ovviamente, questo comporterebbe, se si arrivasse a questa conclusione, anche l’abbattimento di tanti alberi in pieno centro, un vero e proprio polmone verde che verrebbe abbattuto.
Quindi, sulla base di queste considerazioni – noi abbiamo ritenuto che sono le due vicende atti potenzialmente idonei a poter provocare un danno erariale alle casse della città – abbiamo presentato le interpellanze che abbiamo già discusso in Consiglio comunale il 4 maggio e siamo arrivati alla mozione, non prima di aver notato alcune questioni strane, che abbiamo anche denunciato pubblicamente, rispetto… Ho quasi concluso, Presidente. Delle cose che abbiamo messo in evidenza anche pubblicamente, sulla stampa. Il comportamento abbastanza singolare e anomalo da parte dei presidenti degli ordini professionali perché, nell’attività che ho succintamente richiamato, si è partiti da dire “questi sono assolutamente atti illegittimi, tant’è che vi diamo dieci giorni di tempo per l’annullamento, perché sono atti illegittimi”, motivandoli tra l’altro anche con l’utilizzo della legge alla base di quella convenzione, appunto dicendo che non è la n. 241 del 1990, ma la n. 56 del 2016.
Di colpo, sulla base di questo incontro che c’è stato con l’Amministrazione comunale, per le cose che sono state poi decise e inserite nella delibera, nell’ultima versione della convenzione, sono sparite magicamente tutte le preoccupazioni dal punto di vista della legittimità degli atti da parte dei presidenti dei due ordini professionali.
Per cui, e concludo, abbiamo a questo punto ritenuto doveroso presentare una mozione e, quindi, chiediamo al Consiglio comunale che si esprima su questa vicenda, perché fino a questo momento è stato soltanto un rapporto a due, cioè i Gruppi consiliari di opposizione e l’Amministrazione comunale. Per cui, noi chiediamo al Consiglio comunale che si esprima attraverso il voto sulla mozione per annullare tutti gli atti fin qui citati, quelli che ho citato prima, in particolare la delibera di Giunta comunale n. 96 del 28 febbraio 2017 e l’allegato schema di convenzione tra Comune di Grottaglie e Dipartimento di scienze dell’ingegneria civile e dell’architettura del Politecnico di Bari.
Questo è quello che chiederemo al Presidente alla fine di mettere in votazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Ci sono interventi? Consigliere Santoro, dica. No, sono in attesa di prenotazioni. Se non ci sono interventi da parte dei consiglieri, passerei alle dichiarazioni di voto.
Prego, consigliere Annicchiarico.
La questione portata all’attenzione del Consiglio comunale, dopo un breve passaggio in Commissione, nel cui svolgimento ricordo vagamente gli interventi chiarificatori della maggioranza, mi porta a partire da questa considerazione. Sono state citate tre delibere a cadenza quasi bimestrale, delibere che hanno visto l’Amministrazione comunale correggersi in progress ma, secondo il Gruppo Articolo 1, non correggendosi in progressione, bensì continuando a sbagliare.
Non è vero che la matematica dice che due più due fa quattro. Questa è una matematica molto stantia, perché due fagioli più due ceci non fanno quattro ceci o fagioli. E qui mi pare che, nel cambiare forma, la sostanza sia rimasta intatta, e questo è nella volontà dell’Amministrazione. Cioè, l’Amministrazione via via ha messo abiti diversi a un corpo che intenzionalmente doveva rimanere quello e che rimane questo.
Tutto nasce dall’idea di cominciare a far vedere che qualcosa si muove. Io credo che sia questo. Cioè, l’Amministrazione aveva bisogno, qualche mese dopo l’insediamento, di mettere in evidenza una sua idea originale e in discontinuità con il passato, e ha ritenuto di farlo anche sulla base di alcune considerazioni che furono dette in quella riunione di Commissione. Si dovevano coinvolgere un po’ anche i giovani professionisti, fare un lavoro che doveva andare a scavare precondizioni utili a futuri progetti, programmi.
Sta di fatto che, secondo me, nulla è cambiato e che l’Amministrazione perseguirà ancora questa sua idea, essendosi mossa tra vicoli un po’ tortuosi di procedure amministrative, dove effettivamente dovremmo sapere di più sull’idea e sulla determinazione degli ordini professionali. Io non posso, in questo momento, esprimere un giudizio che non sia avventato, in mancanza di una chiarificazione che, a questo punto, non me la devono dare in questa sede gli ordini professionali o i rispettivi presidenti, ma me la deve dare l’Amministrazione comunale.
Con quale argomentazione l’Amministrazione comunale è riuscita a far recedere dall’idea che era aut-aut (o-o) e non era et-et? Io voglio sperare che siano argomenti razionalmente sostenibili e, quindi, anche moralmente giustificabili. E al momento non ho dubbi che possano essere questi, perché è necessario che nell’aula consiliare i sospetti vengano fugati attraverso le dichiarazioni sostenute con responsabilità. Del resto, non può esserci un piano pubblico e un piano privato da questo punto di vista, cioè un pourparler all’interno di consessi segreti e poi tirar fuori una soluzione che sta bene a tutti, anche a contendenti che si erano minacciati, se non a vicenda, uno dei quali aveva minacciato di far ricorso, di adire le vie legali.
Il combinato disposto del consigliere Donatelli fra piazza Cafforio e il Piano urbano del traffico rientra fra le ipotesi, che al momento sono e restano ipotesi e che comunque vanno tutte a convogliare nella direzione di quella fretta – diciamolo anche così – che la maggioranza entrante aveva di fornire all’opinione pubblica l’idea che si cominciasse a cambiare. Ed è una fretta che generalmente non porta mai buoni risultati, perché inseguire quello che viene richiesto a gran voce e nei luoghi più disparati, di vedere il cambiamento, dovrebbe invece mettere qualsiasi saggia Amministrazione ad avere i tempi di verifica e di consultazione, perché non ogni cambiamento è un cambiamento.
Quindi, su questo argomento quello che ancora non è cambiato e quello che dovrebbe cambiare è, appunto, il parlarsi e, appunto, il confrontarsi prima di decidere. Resta il vizio capitale di questa maggioranza. Ripeto, siete chiusi in un fortino nel quale continuate a vivere, cosa che mi viene in qualche modo negata, tant’è che abbiamo approvato poco fa il verbale di un trascorso Consiglio comunale dove il Sindaco negava quella mia accusa di essere chiusi in un fortino. Ma come lo chiamiamo, allora, questo modo di amministrare se non quello di confrontarsi all’interno di un chissà quale consesso, forse di Giunta, e quello è l’unico legittimato a farlo. Ma partecipazione, bilancio partecipato, sociale, eccetera, il trascorso anche di Sud in Movimento aveva dato a tutti l’idea che si continuasse a parlare e non che si fosse già blindato ciò che era stato in tanti anni raccolto, codificato e adesso quasi cementificato.
Io vedo ancora – per la prima volta in Consiglio comunale ne ho facoltà e la esprimo tutta intera – attraverso questa vicenda un campanello d’allarme per l’Amministrazione. Non si può continuare a procedere stabilendo sulla base di un’idea che ciò che è nella vostra testa è buono e imponendolo in qualche modo, strozzando il dibattito, il confronto, la richiesta di consiglio. Io ribadisco sempre l’idea. Non è un caso che questo si chiami Consiglio comunale. Non è che le parole non hanno il loro peso. Però, da quanti anni il Consiglio comunale evita che ci possano essere le occasioni in cui chi parla viene ascoltato e chi ascolta prende in considerazione seriamente ciò che viene detto? Con responsabilità certamente, non ciò che viene gridato o dichiarato in via pregiudiziale.
Io non ho capito bene ancora l’utilità di questa. Non l’ho capita, quindi non so che cosa verrà fuori dall’utilizzo di una somma, peraltro non di poco conto. Sostanzialmente, in assenza di una capacità di convincimento dato dalla maggioranza io non posso non pensare che sarebbe meglio azzerare tutto.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Ci sono altri interventi? Possiamo procedere alle dichiarazioni di voto. No? Ci sono altri? Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, la bella relazione fatta dal professor consigliere comunale Mimmo Annicchiarico mi ha dato alcuni spunti per poter intervenire su questo argomento.
Io voglio ringraziare anche Articolo 1 di aver presentato questa mozione, perché così facendo ha messo in luce la carenza totale di questa Amministrazione comunale nel senso negativo.
Sinceramente queste delibere annullate in autotutela (chiamiamole così) è una storia un po’ particolare perché, appunto come chiamava in causa i nostri professionisti di Grottaglie che si sono mossi perché hanno visto togliere la loro professionalità, svenduta la loro professionalità ad altri professionisti non del luogo, come dicevo anche nella mia interpellanza fatta sul problema della piscina comunale, si vuole dare maggiore spazio alle persone che non sono di Grottaglie.
Questa è l’immagine di questa Amministrazione comunale, che in un anno non ha prodotto alcunché. Questa delibera molto importante che viene annullata tre volte, perché non sono riusciti a quagliare la situazione politica e amministrativa del territorio. Pur avendo fatto le elezioni, pur avendo scritto un programma politico, non hanno le idee per poterle mettere in atto.
Questa è l’immagine dell’incapacità politica e amministrativa di questa maggioranza. Devo essere sincero, se questa maggioranza avesse un partito alle spalle e non dei movimenti civici, dove questi movimenti vengono chiusi per andare poi allo sbaraglio, senza parlare con nessuno, allora ci troviamo in questa situazione, dove Grottaglie, ancora una volta, si trova nel degrado completo.
Questa mozione che questo partito politico ha presentato non è altro che il frutto di uno studio fatto a monte, perché ha capito che questa Amministrazione comunale non ha la spina dorsale per andare avanti, appunto come diceva il consigliere comunale professor Mimmo Annicchiarico, che due più due non fanno quattro, ma sono le idee dei consiglieri comunali che devono portare avanti al suo Esecutivo e dire come sta la città.
All’inizio ho visto che, anche se mancava un tubo di un segnale stradale, veniva preso e veniva portato nella stanza del Comando dei Vigili urbani, e lì è rimasto abbandonato. Tanti altri pali dei servizi stradali tutti abbandonati. Ecco, questa Amministrazione comunale, non avendo un partito politico, rimane un’Amministrazione comunale che non ha la sua spina dorsale, come dicevo appunto prima, perché i partiti politici li spingono a essere più propositivi nel dare una bella immagine al proprio territorio, perché – attenzione – l’economia parte, oltre che dal proprio territorio, anche, se abbiamo un’Amministrazione comunale ben solida e ben capace di amministrare, anche dai paesi limitrofi. Noi siamo un paese ormai decaduto….
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Mi faccia parlare, Presidente. Va beh, statevi bene. Okay.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Ho finito. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Volevo soltanto richiamarla a discutere dell’argomento in oggetto, considerato che per metà del suo intervento ha un po’ divagato. Soltanto questo.
La prego di riprendere la parola, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, lei ogni volta disturba il mio intervento.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ha fatto neanche in tempo ad ascoltare quello che volevo dirle.
Grazie, comunque, consigliere Santoro. Era chiaro comunque l’intervento del consigliere.
Prego, consigliere Gianfreda.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Nell’illustrazione principale fatta dal consigliere Donatelli è chiaro tutto l’iter, quindi è inutile ripeterlo. Però, voglio fare una premessa. Sia chiaro, per quanto mi riguarda ritengo necessario che a Grottaglie ci sia il Piano urbano del traffico. Quindi, il mio intervento non è di opposizione a uno strumento urbanistico importantissimo, che era previsto anche nel nostro programma elettorale, però chiaramente i princìpi di trasparenza devono essere prioritari e i princìpi di rotazione o di possibilità di dare degli incarichi a persone qualificate del nostro territorio è fondamentale, specialmente in un periodo in cui le figure professionali che si occupano di questo (architetti, ingegneri, urbanisti, paesaggisti ed altre persone tecniche che stanno soffrendo una crisi economica abbastanza pesante) non devono essere bypassate dal punto di vista normativo.
Avevano fatto bene in primis i due Ordini professionali. Probabilmente non se la sono poi sentita anche perché il mio Ordine, l’Ordine professionale degli ingegneri, adesso è sotto elezioni; quindi, l’ingegner Curri non l’è sentita di portare avanti questa problematica mettendo, secondo me, una pezza a colori. Io ho letto la convenzione, non l’ultima, ma le convenzioni che erano allegate alle prime due delibere. Anche lì era carente, a mio avviso, del fatto che così come si era discusso nella Commissione competente di dare degli incarichi per dire a dei giovani per il rilevamento dei dati sul territorio non è chiaro né come dovevano essere scelti né chi li doveva scegliere. Anzi, per dire la verità, non era nemmeno scritto o forse mi è sfuggito. Per giunta, nella stessa convenzione, gli studi che dovevano essere fatti non sono studi che riguardano la legge n. 241, cioè che potevano ricadere nella legge n. 241, perché non sono studi particolari che possono riguardare non competenze professionali che possono essere date in ricambio di un onorario. Quindi, l’onorario deve essere computato secondo le vigenti norme esistenti e gli incarichi devono essere affidati, così come ha detto il consigliere Donatelli, con l’ultima legge n. 56 del 2016. Non a caso, in altre delibere questa Amministrazione, ad esempio, per quanto riguarda gli studi della Pineta Frantella e della Pineta di Fantiano, ha scelto, attraverso proprio l’applicazione della legge n. 56, perché sotto la soglia di 40.000 euro l’affidamento può essere diretto chiaramente scegliendo sempre sia con un’offerta economica più vantaggiosa, ma anche attraverso la predisposizione di requisiti tecnico-professionali che i tecnici devono avere in funzione del caso. Mentre tra i 40.000 e la soglia successiva devono essere almeno cinque offerte. Se è superiore, invece, deve essere fatto un bando vero e proprio di selezione per quanto riguarda gli incarichi professionali. In questo caso, secondo me, si è voluto fare un po’ i furbi. Non so, quindi, dove voleva andare a parare questa Amministrazione, ma ritengo che la procedura non portasse nemmeno nel tempo breve alla redazione dello strumento perché qui in questa convenzione si dava tempo un anno per la predisposizione di tutti i dati e poi successivamente sicuramente con un’altra procedura si doveva redigere il Piano urbano del traffico.
Secondo me, bisognava stringere i tempi perché i dati in parte ci sono e sono anche in capo all’Amministrazione e in parte possono essere rilevati sul territorio in maniera molto ma molto più celere con figure professionali non di altissimo livello, perché per rilevare i flussi di traffico sia sul territorio per recuperare tutta la cartografia, per predisporre le indagini statistiche sicuramente un anno è tantissimo. Altrimenti, i piani di questo tipo non per la procedura che sicuramente è una procedura un po’ più lunga, ma per quanto riguarda la redazione questi tipi di strumenti vengono redatti in 3-4 mesi non di più, massimo 5 mesi, e i dati vengono rilevati in meno di 4-5-6 mesi. Parte dei dati, ripeto, sono già in dotazione di questa Amministrazione quindi potevano essere benissimo recuperati. Io ritengo che questa procedura seguita hanno ragione i proponenti, non a caso l’Ordine degli ingegneri e l’Ordine degli architetti ha anche presentato il ricorso al TAR, con l’avvocato Cecinato.
Non capisco poi qual è il contentino dato a chi ha partecipato a quell’incontro tenuto dall’Amministrazione e dagli organi professionali. Quindi, io ritengo che questa procedura debba essere effettivamente sospesa e in brevissimo tempo, siccome stiamo sotto soglia delle 40.000 euro, perché si parla di 38.000 euro, almeno così ha detto il Segretario in più occasioni, può essere data a trattativa diretta sotto forma anche di ribasso su selezione dei curricula professionali a tecnici locali. Intendo locali nel senso della provincia di Taranto senza procedere in altro modo. Se si vogliono coinvolgere i giovani, benissimo si può chiedere nella predisposizione del bando la partecipazione di uno o due giovani professionisti e quindi si raggiunge anche l’obiettivo di far creare curricula a giovani ingegneri, giovani architetti, giovani urbanisti. Io ritengo che questa mozione possa essere votata per le motivazioni che ho appena detto. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda. Un invito ai consiglieri: quando finite di parlare, cortesemente, staccate anche il microfono così evito il passaggio con il mouse e siamo più veloci nel passaparola. Grazie.
Consigliere Galiandro, prego.
Speaker : AURELIO GALIANDRO.
Grazie, Presidente. Buonasera a tutti. L’intervento di stasera non avrei dovuto farlo per un semplice motivo. Consigliere Donateli, ne avevamo discusso abbondantemente nello specifico sia nella Commissione e ripetutamente anche in Consiglio comunale. Ogni volta si usa questo escamotage di presentare una mozione e dopo discutere di altro. Quindi, gli argomenti sono diventati due e si ripropone di nuovo la questione di Piazza Cafforio. Credo che non c’entri nulla con l’argomento in oggetto, però tutte le volte bisogna rispiegare perché Piazza Cafforio è stata decisa.
Consigliere Annicchiarico, capisco perfettamente il desiderio, la voglia, la passione di voler contribuire, ma sinceramente parlare ancora di fortino, di chiusura e quant’altro io ogni tanto… So che esistono anche le scelte politiche. È stata una scelta politica e non per far vedere che si fa qualcosa. Sin dal primo giorno Piazza Cafforio sin dal primo giorno credo lei fosse ancora dei nostri, se mi posso permettere, avevamo detto che così com’era stata progettata, così come stato destinato ancora una volta, per la terza volta in meno di dieci anni, di nuovo a piazza per noi era un problema perché non avrebbe risolto alcunché. Lo abbiamo detto all’inizio. Poi possiamo discutere sullo stato in cui versa, il tempo che ci stiamo mettendo per renderla più o meno fruibile, più o meno in decenza, ma consumare… Consigliere Donatelli, di nuovo la matematica ci viene in soccorso: 100.000 euro meno la penale a casa mia continua a fare poco più di 90.000 euro. Ce li abbiamo ancora in tasca non li abbiamo spesi. La piazza sta lì. Ripeto, possiamo discutere quanto vogliamo sui tempi, sulla pulizia e quant’altro ed è stato anche detto fra l’altro quello che si intende fare. È del tutto evidente che se io faccio questo accordo con Dicaro, anche seguendo l’idea di Gianfreda, devo attendere. Non posso utilizzare ulteriori risorse per dare un futuro uguale a quello di prima e secondo noi con lo stesso esito.
Sono intervenuto perché è curiosa questa cosa qua. Quando gli ordini professionali per una cifra… Posso dire ridicola, ingegnere? Sì, lo posso dire. Sono due Ordini professionali che si muovono. A nessuno da questa parte è venuto il sospetto che qualcuno li abbia imbeccati. A nessuno è venuto il sospetto di dire che sono stati avvisati da qualcuno che ha interesse, che non ha interesse. A nessuno. Hanno preso, hanno agito, hanno proposto un ricorso, ho fatto prima la lettera, la diffida e quant’altro. Non ha detto una parola nessuno. È abbastanza curioso che stasera in tre interventi si fanno delle allusioni. Voglio capire che cosa è stato promesso. Si è parlato di contentino, si è parlato di accordo nelle stanze segrete. Non ho capito. Come funziona la cosa? Da una parte c’è il sospetto e dall’altra è tutto okay. A me ha dato il sospetto quello precedente perché l’Amministrazione comunale non è l’ufficio di collocamento. Quindi, se le cose devono andare in un certo modo, vanno. Se i nostri professionisti sono bravi, faranno i loro bravi progetti come sempre è stato fatto. Oppure devo pensare che tutti i progetti che sono in essere in questo territorio sono sicuramente rivenienti dal passato? È del tutto evidente. Dati i tempi tecnici, non so per quanto tempo ancora parleremo di progetti della passata amministrazione. È evidente. Se avremo la fortuna o la sfortuna di governare vent’anni probabilmente non se ne parlerà più, ma è del tutto evidente che chi ha governato prima di noi ha lasciato un lascito che chissà per quanto tempo ancora resterà.
In questi giorni sono partiti dei lavori per quanto riguarda il dissesto idrogeologico. È evidente che non è colpa nostra. Nessuno sta facendo inaugurazioni, anzi. Quella piazza, per tornare a Piazza Cafforio, qualcuno pensò bene di inaugurarla durante la campagna elettorale. Forse fu leggermente sprovveduto in quel momento a fare una cosa del genere. Quindi, non c’è nessuna voglia o volontà politica di tornare indietro sulla decisione presa sulla piazza. Invece, il Piano urbano del traffico, così come l’ingegnere Gianfreda diceva, lo riteniamo uno strumento utile e indispensabile e anche qui abbiamo fatto lo stesso ragionamento. Tutto ciò che si può risparmiare anche attraverso una collaborazione fra Istituzioni andando a trovare quegli spazi fra le maglie strette della legge, della legalità, chiamiamola così, ha portato a sistemare la delibera per tre volte, ma non è mai cambiato l’orientamento politico. È sempre rimasto quello. Quindi, non c’è nessuna schizofrenia da parte nostra perché si vogliono cambiare. Ogni volta che è stata fatta una osservazione si è cercato di porre rimedio per poter provare ad andare avanti. Era solo questo il mio intervento stasera, perché parlare di nuovo della stessissima cosa dopo tre volte, va bene che il Consiglio comunale deve essere coinvolto, ma essere coinvolto sempre sugli stessi argomenti, sostenendo le stesse posizioni di sempre sui due argomenti, che fra l’altro in mozione non risultano, mi sembra davvero una perdita di tempo. Credo di aver detto tutto. Professore, sono rammaricato quanto lei del fatto che il Consiglio comunale, i Consigli comunali siano mortificati. Così come diceva prima il consigliere Danese avremmo voluto avremmo potuto dare il nostro contributo, ma la riforma elettorale, la legge elettorale sui Sindaci non l’abbiamo fatta noi. Lei sa benissimo che le competenze di Giunta adesso sono prevaricanti rispetto a tutto. Il Consiglio comunale spesso si trova a dover in qualche modo ratificare. Quando le dobbiamo fare queste cose se non a cose fatte? È del tutto evidente che come componente della maggioranza ho la possibilità di poter incidere. L’opposizione lo deve fare secondo quelle che sono le normative. Non ci sono altri strumenti oppure, non so, provate a dare voi un suggerimento, ma non mi sembra che stiamo facendo altro che non seguire quello che è scritto nel programma. Non mi sembra che si stiano facendo cose strane, non voglio dire illecite, strane oppure che non erano previste. Credo che siamo perfettamente in linea. Siamo così in linea che alcune cose, lo diceva prima il collega Santoro, alcune cose che si dovrebbero riservare per la fine della legislatura, della consiliatura, come sempre è stato fatto, non abbiamo paura e lo stiamo facendo sin dall’inizio. Poi per i prossimi due anni ci metteremo in ferie. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Galiandro. Ci sono altri interventi?
Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Presidente, presenterò una mozione per la luce del sole negli occhi del Sindaco.
Speaker : PRESIDENTE.
La aggiungo alla mozione del collega Donatelli.
Speaker : SINDACO.
Non è normale che il Sindaco si debba mettere in piedi per parlare perché il sole gli arriva direttamente negli occhi. Si comporti da Presidente non solo per l’opposizione, ma anche per la maggioranza. Grazie.
Io sono costretto a intervenire perché evidentemente, per quanto sia stato scritto tanto, c’è necessità comunque di aggiungere altro perché non è stato ben compreso quello che è stato scritto. Comprendo anche giustamente il ruolo dell’opposizione. Di questa cosa se ne parla da vent’anni e nessuno l’ha mai messa all’ordine del giorno. Ora arriviamo noi, la mettiamo all’ordine del giorno e qualcuno dice “Caspita, l’hanno fatta e noi non l’abbiamo mai fatta”. Forse questa può essere l’interpretazione. Non lo so. Cambiamento? Forse. Mi sembrava una cosa così minimale questa francamente da aprire un dibattito così importante sul cambiamento che veramente la chiudo. Non è cambiamento. È andato via il consigliere Santoro. Proprio perché non abbiamo un partito alle spalle ci siamo mossi da subito per andare in Regione e cercare di capire quali erano gli strumenti necessari affinché l’Amministrazione comunale di Grottaglie non rimanesse fuori da quelli che erano i bandi che poi, di fatto, giorno dopo giorno, stanno uscendo. Qualcuno non so se li sta osservando sulla mobilità sostenibile, sulla rigenerazione urbana. Queste cose chiedono un documento programmatorio che deve essere fatto dalle Amministrazioni; documento programmatorio che queste Amministrazioni non hanno. È inutile che ci prendiamo in giro. Il Piano della mobilità sostenibile non è mai stato redatto, né un Piano urbano del traffico. Serve – poi vi dirò come risolveremo – per poter aderire a quei bandi. È una cosa alla quale qualcuno avrebbe dovuto pensare ieri. Noi oggi ci stiamo pensando perché oggi siamo qua a discutere di questa cosa. Il Piano della mobilità sostenibile è uno strumento propedeutico necessario per affrontare il futuro. Il documento di programmazione della rigenerazione urbana è un documento necessario per la programmazione futura del territorio del recupero e quant’altro. Però, il Sindaco e la Giunta stanno utilizzando delle cose che qualcuno ha fatto prima. C’è uno strumento che chi stava prima ha redatto. Noi non avremmo dovuto utilizzarlo secondo qualcuno. Avremmo dovuto dire “Questo fa schifo, ne facciamo un altro”. Quello che sta nell’Amministrazione, di buono o di brutto, noi dobbiamo utilizzare e mettere a posto come stiamo facendo, senza aprire un capitolo sulle cose brutte. C’era il Piano Cervellati nel Piano della rigenerazione urbana. Ciò che c’era di buono lì lo abbiamo portato lì dentro.
La mobilità sostenibile è fondamentale non solo per i bandi, ma anche per cercare di regolare un attimo il traffico veicolare cittadino e capire bene in che modo localizzare gli spazi per aree parcheggio e quant’altro. Guardando il bilancio, avendo avuto queste indicazioni da parte della Regione… Consigliere Annicchiarico, non volevamo dare un segnale. Questo documento non ha prodotto niente e non produrrà niente da qui al prossimo anno probabilmente. Il segnale non era quello. Il segnale da cogliere era: “Come hanno fatto questi a capire?”. Fatevi la domanda oggi alla luce dei bandi che sono stati pubblicati. “Come hanno fatto a capire questi prima che andava fatto quel Piano della mobilità sostenibile in funzione dei bandi che ci sono e che ci saranno e che la Capone ha già detto più volte che saranno misure finanziate da qui in avanti?”. Non è il segnale del cambiamento rispetto allo scenario elettorale. Il segnale del cambiamento è quello di mettersi in carreggiata rispetto a linee programmatiche della Regione, che riguardano tutti i Comuni. Non 50.000 euro per il Piano della mobilità sostenibile, poco più di 35.000 euro, poco più.
“Perché l’avete modificato nel corso d’opera?”. Qualcuno ha sollecitato gli Ordini a intervenire su questa cosa, gli ordini hanno fatto il primo ricorso, non l’hanno trascritto il ricorso, l’hanno solo notificato e non trascritto. Dopodiché c’è stata un’interlocuzione nella quale abbiamo spiegato agli Ordini quello che stiamo spiegando al Consiglio comunale dall’inizio sino ad oggi e lo ripetiamo oggi. C’erano quei 50.000 euro indicati per il Piano, per il PUG. Va bene? 50.000 euro per il PUG erano sufficienti per avviarlo a ottobre-novembre? Non erano sufficienti. Quindi, l’Amministrazione ha detto: “Siccome stanno nel capitolo pianificazione urbanistica e lo studio di cui ci stiamo occupando fa parte della pianificazione urbanistica è stato introdotto un sottocodice nell’ambito di quel codice”. Quindi, è un sottocodice, ma sta sempre in pianificazione urbanistica, quindi tutto l’allarme sul creare nuove cose… Chi ha esperienza amministrativa, consigliere Donatelli, queste cose le sa bene. Lei è esperto. Era assessore, lo è stato e ancora oggi vanta questo ruolo. È così. Non c’è un nuovo capitolo. Il capitolo è sempre quello. C’è un sottocodice dove è stato identificato il tipo di Piano che è stato finanziato. Se noi non avessimo utilizzato quei 50.000 euro entro dicembre del 2016, quei 50.000 euro sarebbero andati persi. Questo è quello che dice purtroppo il bilancio del Comune di Grottaglie.
Vengo agli utilizzi. Entro fine anno, altrimenti quelli vanno nell’avanzo e ti bruci la possibilità di fare delle cose. Questo è il senso di quello che abbiamo fatto. Quindi, con lungimiranza e con responsabilità e anche con opportunità, quei 50.000 euro sono stati utilizzati per lo strumento che serve alla città. Questo abbiamo spiegato agli Ordini. Abbiamo detto agli Ordini: “Voi potreste avere ragione, ma potreste avere torto”. Di fatto, l’Amministrazione non cambierà opinione su questa linea di indirizzo, andremo avanti.
Vorremmo che voi partecipaste con noi alla costruzione di questa cosa. Lo strumento utilizzato del coinvolgimento degli Ordini è quello indicato nella revoca che poi è stata fatta e per la modifica. Non c’è nessun accordo. I soldi verranno dati nel modo in cui sono indicati su quell’atto, in quella convenzione, senza doppi pensieri. Io non vado nella sede privata perché quando incontriamo gli Ordini si incontrano persone serie e persone serie, altrimenti quelle persone serie non rappresenterebbero altre persone serie iscritte agli Ordini. Al mio Presidente dell’Ordine degli avvocati non mi permetterei mai di accusarlo o di allegargli supposti pensieri di contentini. Questo per me. Né al Sindaco direi questo, soprattutto quando gli incontri vengono fatti nelle sedi istituzionali e pubbliche. Lo dico per riportare un attimo tutti al crisma della responsabilità, più che delle supposizioni di atti che poi potrebbero essere giusti, ingiusti, legittimi, illegittimi. L’Ordine ha ritenuto, secondo me giustamente, e in altri Comuni li hanno impugnati quegli atti, sono in corso procedimenti, con sentenze che arriveranno chissà quando, ma l’Ordine ha condiviso l’obiettivo della città di Grottaglie, il fatto che si sia messa in discussione in un confronto sereno, aperto e limpido. Questo è accaduto e questo ha portato gli Ordini a dire: “non facciamo più ricorso”. Non c’è un’altra motivazione. Siccome erano presenti anche i rappresentanti locali, i tecnici locali a quel tavolo, potranno testimoniare essi stessi o loro stessi comunque li vogliate ritenere i soggetti della bontà di quello che si è detto, la bontà assoluta, tant’è che se avessero subodorato, visto o partecipato a cose illecite o illegittime credo che ci avrebbero messo 30 secondi a comunicarlo ai referenti politici locali per alzare un polverone, ma non un minimo di sospetto è stato sollevato sino ad oggi, tranne da qualcuno che, non so, prima utilizza gli Ordini e poi li butta a mare. Io non sono fatto in questo modo. A maggiore garanzia, lo dico qui in questo Consiglio per essere chiari, in quella sede il sottoscritto è andato con il Segretario generale del Comune. Se a qualcuno venisse il sospetto che il Sindaco va a fare trattative, ho portato l’organo garante di questa Amministrazione, quindi persona al di sopra di ogni sospetto direi.
Su questa cosa andremo avanti e andiamo avanti senza perdere tempo perché c’è il rischio di perdere fior fiore di finanziamenti per la città di Grottaglie che onestamente per un capriccio di qualcuno che gioca a rivendicare, a fare la guerriglia urbana su queste cose perché ha perso le elezioni e francamente non me ne può importare di meno. Se stiamo a discutere ancora di Piazza Cafforio dico, come ho già detto e ritorno a dire, fatevene una ragione: Piazza Cafforio, finché non avremo un atto concreto di pianificazione, verrà sistemata nel migliore dei modi e ripulita con piccoli interventi ad opera della Amministrazione comunale, delle associazioni locali per renderla pulita e sistemarla. Quando avremo deciso che cosa farne a seguito di queste valutazioni, di questi pianificazioni, Piazza Cafforio avrà la sua destinazione. Quindi, ci possiamo ritornare milioni di volte, ma noi non cambieremo idea su quella cosa. Non la cambieremo, non la cambieremo. Potevate cambiare idea voi, potevate farlo prima, non lo avete fatto. Abbiamo detto che avremmo fermata quella cosa e l’abbiamo fermata. Non vi piace? Vincete le elezioni. Rivincetele e rifate quella piazza così come l’avete fatta, costringendo a quei cittadini a vivere dietro un muro, con dei loculi, con dei bagni chiusi che sono stati espressamente richiesti dall’allora assessore ai lavori pubblici, con uno strumento che è quello che vedono tutti.
Tutti vedono che quel bagno non può funzionare, un bagno abbandonato a se stesso, senza un custode, senza una sorveglianza, senza niente. Eppure già agli atti di quella progettazione si sarebbe potuto pensare, come succede nelle altre parti del mondo, ad un’entrata a gettone così da consentire almeno alle persone che hanno bisogno di entrare di avere una porta che si apre si chiude a seguito di versamento del gettone. Tenerlo sempre aperto può costituire un problema. Si può fare adesso? Non si può fare adesso? Si può fare tutto. Oggi siamo in attesa di pianificare. Per noi pianificare è importante. Stiamo perdendo tempo per qualcuno? Per noi è importante per non trovarci poi a dover rincorrere pezzi e bocconi di cose, come è accaduto in alcune situazioni. Questo è quanto. Non c’è un’altra strada da seguire o che si è perseguita: la massima trasparenza, la massima linearità. È un’impostazione questa. Può non piacere, ma questa è. Rispetto al resto, chiunque voglia entrare in contatto con l’Amministrazione o con la Giunta o con la maggioranza non aspetti a casa che qualcuno gli telefoni. Siamo a disposizione. Potete chiedere, potete partecipare. Non è precluso a nessuno. Non vi aspettate le cartoline di Natale a casa o le telefonate perché nessuno vi chiamerà. Quindi, se avete bisogno di qualcosa, se volete partecipare e contribuire, le porte sono aperte. Non è un festival a invito. Non c’è un biglietto che vi dobbiamo spedire a casa. Stiamo qua a lavorare ventiquattro ore su ventiquattro. Se volete starci, vi aspettiamo con le porte aperte. Questa è la nota di chiusura, per chiudere ogni ipotesi che si apre ogni volta sulla democrazia, la partecipazione, il cerchio magico. Io sto aspettando ancora di capire o di ricevere una telefonata di qualcuno che dica: “Sindaco che sta succedendo su questa cosa?”. Nessuno me l’ha fatta, nessuno ha chiamato gli assessori, nessuno ha chiamato i componenti della II, III, I, IV o V Commissione. Ci si aspetta che arrivi qualcuno a casa imbeccarci e a dirci delle cose. Non funziona così. Tecnicamente non funziona così. Grazie per la mozione, ma francamente ritengo che sia fuori luogo, errata nell’impostazione e soprattutto nel contenuto tecnico e direi anche politico.
Visto che, caro consigliere Donatelli, ve l’ho già detto, vi piace scrivere alla Corte dei conti, scriveremo anche noi alla Corte dei conti. Stia sicuro. Chiudo dicendo che Piazza Cafforio è un problema, ma ce ne sono tanti altri che recano firme di personaggi noti, molto noti, tra i banchi dell’opposizione che meritano un attento vaglio.
In ultimo, su quella relazione tecnica sull’impianto di illuminazione, chiunque avesse avuto cognizione della legge, avrebbe dovuto sapere che non andava fatta, ma andava chiesto il progetto a CONSIP e su quello avviare tutta una serie di valutazioni. È un problema non conoscere le norme. Non è colpa mia, però, come direbbe qualcuno, forse a volte è meglio leggersele o studiarsele. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Consigliere Danese, prego.
Speaker : LORETO DANESE.
Grazie. Approfitto per dire, sulle ultime del Sindaco, che per poter partecipare e dare un contributo bisogna avere comunque contezza di quello che sta accadendo. Spesso lo veniamo a sapere poi dalla stampa o da Facebook. Qui credo che tutti siamo disponibili a dare un contributo all’Amministrazione, però se le cose poi le dobbiamo sapere per vie traverse… Ho capito. Da casa no, però esistono anche i modi istituzionali per informare i consiglieri. Così come ho già avuto modo di dire, e fa bene, il Presidente a inviarci le rassegne teatrali o altre cose del genere, magari potrebbe anche con un’e-mail informarci in altre cose che hanno uno spessore istituzionale un pochino diverso. Questo è uno.
Poi, se posso rispondere per fatto personale a Galiandro, io ho premesso nel mio intervento che sicuramente l’Amministrazione ha seguito la via maestra o comunque ha seguito i Regolamenti nell’affrontare, tramite una delibera di Giunta, un appalto anche se di 9 milioni di euro. Quello che ho detto è che, secondo me, avete seguito la via giusta, però l’obiettivo l’avete fallito per quello che mi riguarda; fallito nel senso dell’obiettivo da raggiungere secondo quello che è il mio intento.
Mi hai chiamato, mi hai nominato. Hai detto: “Danese ha detto che vuole a tutti i costi andare in Consiglio”. Questo sto dicendo. Le prerogative della maggioranza sono quelle che sono, che la legge elettorale adesso vi consente. Quelle della minoranza… Noi cerchiamo di fare nostre anche le prerogative della minoranza. Detto questo, proprio perché crediamo e siamo convinti che in Consiglio alcune cose debbano necessariamente passare, l’interpellanza la trasformeremo comunque in mozione. Dopodiché, nessuno si aspetta la cartolina da casa. Però, quantomeno, per le vie istituzionali, anche se la legge magari prevede alcune cose, però magari il buonsenso può dettare altro, potrebbe dettare altro, magari io mi aspetto che su alcune cose i consiglieri….
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Danese, continui. Non si preoccupi.
Speaker : LORETO DANESE.
Mi riferivo alla mia.
Speaker : PRESIDENTE.
Si riferiva a quella antecedente.
Speaker : LORETO DANESE.
Questo è quanto. Quindi, maggiore informazione per una maggiore partecipazione anche per i consiglieri di minoranza. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Danese.
Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie, Presidente. Per la verità, in questo caso, come anche in altre situazioni, mi immaginavo un dibattito anche per contrastare una linea che è stata detta dal Sindaco che è assolutamente una linea non perseguibile. Dite sempre le stesse cose. Quindi, mi aspettavo che il dibattito fosse un po’ più articolato. Come al solito, lo ha fatto il Sindaco. Ha surrogato un po’ gli eventuali interventi da parte degli altri consiglieri di maggioranza dandoci la lezione un po’ su tutto, insomma, a cominciare da Piazza Cafforio.
Come vede, consigliere Galiandro, di Piazza Cafforio ha parlato più il Sindaco di me. Io ho soltanto detto che per quanto riguarda Piazza Cafforio noi come Gruppi di opposizione abbiamo visto una correlazione tra due atti amministrativi, che sono strettamente legati. Vuoi o non vuoi sono strettamente legati. In questo abbiamo ipotizzato, se eventualmente ci possa essere anche qualche danno erariale per le casse del Comune. Il Sindaco risponde con le minacce. Abbiamo tanto da vedere, da mandare. Noi siamo qui, non abbiamo mai avuto nessun timore e ci siamo sempre assunti la responsabilità, sia quando eravamo forza di maggioranza che quando eravamo forza di opposizione. Aspettiamo fiduciosi interventi nei confronti della Corte dei conti che vedrebbero interessati questa parte del Consiglio. Apprezzo molto gli interventi che hanno fatto i tre consiglieri della minoranza, perché, tra l’altro, hanno avuto anche un contributo complementare. Io, come era giusto che sia, ho fatto un po’ la cronistoria, perché siamo arrivati a questo, non perché mi piace ripetere sempre le stesse cose, ma perché ci crediamo a queste cose e utilizziamo gli strumenti che sono previsti dal Regolamento del Consiglio comunale. Quindi, abbiamo presentato un’interpellanza, una risposta assolutamente insoddisfacente da parte dell’Amministrazione comunale e ci ha “costretto” a dire: “Vediamo che cosa dice il Consiglio comunale su questo”. Io sono convinto che la mozione sarà bocciata, come di prassi, perché non volete – lo dico ai consiglieri di maggioranza – approfondire le questioni. Siete fermi e ossequiosi alle linee che vi detta il Sindaco. Sono fatti vostri. Io ho tentato di dire quello che andava detto in questa occasione, compreso il comportamento di altri. Il Sindaco addirittura ha detto che qualcuno ha imbeccato gli Ordini professionali. Ma di che stiamo parlando, Sindaco? Imbeccare che vuol dire? Che qualcuno è andato dagli Ordini professionali? Lei è andato dagli Ordini professionali accompagnato dal Segretario, come ha detto. Altri non sono andati agli Ordini professionali. Abbiamo fatto degli atti, l’interpellanza, che abbiamo reso pubblici attraverso la stampa. Immagino che gli Ordini professionali, i tecnici leggano anche le note che appaiono sulla stampa e quindi si sono sentiti di intervenire come Ordini professionali. La contraddizione non è nostra, la contraddizione è dei Presidenti dei due Ordini professionali. Qualcuno ha parlato di contentino. Non so che cosa è successo di strano, di misterioso, non so che cosa c’è dietro. C’è una palese retromarcia. Si è detto, nel giro di due documenti, esattamente il contrario. Leggo testualmente così sicuramente non mi sbaglio. L’avvocato Cecinato, a nome degli Ordini degli ingegneri, del Presidente degli Ordini degli ingegneri, dice, dopo aver fatto un po’ la cronistoria, parlando appunto dell’utilizzo della legge n. 56, non della n. 241, vi è però che il predetto affidamento diretto si appalesa illegittimo. Poi, alla fine, dice: “Dalle conclusioni innanzi rassegnate” continuando ad entrare nel merito citando delibere del Consiglio di Stato, verbale dell’autorità anticorruzione, citando tutta una serie di atti che hanno portato a dire, da parte degli Ordini professionali, che quelli sono atti illegittimi, tant’è che avevano presentato ricorso al TAR. Hanno detto: “Dalle conclusioni innanzi rassegnate si evince agevolmente che lo strumento impiegato dal Comune di Grottaglie si appalesa estraneo alla logica degli accordi fra più enti pubblici previsti dall’articolo 15 della legge n. 24/90, poiché vede uno di questi fare ricorso a prestazioni astrattamente reperibili presso attività con la conseguente riconducibilità delle prestazioni in oggetto nelle attività economicamente contendibili per le quali è necessario il rispetto della normativa europea in materia di contratti pubblici”. Quindi, conclude: “Alla luce di quanto innanzi esposto, con la presente invito i signori loro ad annullare, entro non oltre dieci giorni dal ricevimento della presente, la suddetta deliberazione – era la n. 470 – con avvertimento espresso che mi vedrò costretto ad adire alle vie giudiziarie a tutela dei diritti e degli interessi del mio assistito, nonché a segnalare quanto innanzi rappresentato all’ANAC”. Mi rivolgo all’intelligenza di tutti i consiglieri comunali. Ma che cosa è successo dopo queste affermazioni perentorie, accuse precise nei confronti degli atti dell’Amministrazione comunale? È successo, viene raccontato nella delibera della Giunta comunale, che c’è stato un incontro e con l’Amministrazione comunale. Alla fine si è concluso questo incontro dicendo sostanzialmente “Noi ci stiamo sacrificando. Facciamo marcia indietro, facciamo una bella figura agli occhi della gente, dei nostri iscritti”, perché poi il Presidente dell’Ordine degli ingegneri ha notificato ufficialmente questa cosa a tutti gli iscritti, gli ingegneri, basandosi anche su falsità, su note che non sono corrispondenti perché quando il Presidente dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Taranto dice, tra l’altro: “Nelle more del suddetto giudizio è emersa la circostanza che in caso di accoglimento del ricorso proposto innanzi al TAR di Lecce, l’eventuale annullamento – si stanno preoccupando delle conseguenze del loro atto – degli atti impugnati avrebbe comportato la definitiva perdita della somma di 50.000 euro impegnata dal civico ente per le ricerche di analisi e di studio dovendo le stesse essere utilizzate entro il mese di dicembre 2016, pena la restituzione del relativo finanziamento regionale – finanziamento regionale – con la conseguenza che in tal caso l’azione intrapresa dagli Ordini professionali sarebbe risultata comunque […] ”. Niente di più falso. Non esiste assolutamente nessun finanziamento regionale. Quindi, hanno anche utilizzato questo sotterfugio nei confronti degli iscritti all’Ordine per giustificare questa clamorosa retromarcia. Io non ho altre parole. Detto questo, è stato detto, è stato spiegato anche nella Commissione consiliare, che bisognava – lo ha ripetuto anche il Sindaco – utilizzare questi fondi perché ci servono per la redazione del PUG, del Piano urbanistico generale, perché fa parte appunto del quadro conoscitivo. Ci serve lo studio del PUT, del Piano urbano del traffico, ai fini di avere il quadro conoscitivo. Intanto si poteva iniziare ad impegnare quelle somme così come erano state già licenziate e deliberate dal Consiglio comunale all’interno del bilancio, destinate alla redazione del PUG e alla rettifica o all’aggiornamento rispetto al PPTR, al Piano del paesaggio regionale. Si poteva utilizzare impegnando questi 50, così come era previsto dal bilancio. Dico di più. Se si volevano creare le condizioni per avere il quadro conoscitivo completo c’era soltanto una cosa che io ho suggerito nella Commissione consiliare. Se non si capisce qual è il quadro della situazione, qual è la fotografia della nostra città dal punto di vista economico e sociale, sotto tutti i punti di vista, come si fa a passare agli altri atti successivi per la redazione del PUG? Mi riferisco al documento programmatico preliminare, al DPP. È chiaro che è stato fatto e approvato qualche anno fa dalla Giunta e che va aggiornato, ci mancherebbe altro, ma io sarei partito proprio da quel quadro. Io devo fare prima la fotografia della situazione complessiva della città per poi arrivare a contribuire alla conoscenza complessiva. Questo non è avvenuto. Si dice non vi aspettate né telefonate né lettere a casa. Nessuno dice questo, Sindaco. Nessuno sta chiedendo questo. Chiediamo soltanto, lo ha detto anche il consigliere Loreto, che ci sia un maggior rispetto del Consiglio comunale. Mi rivolgo anche al Presidente della Commissione. Lei sa, Presidente, che abbiamo lavorato abbastanza concretamente sul documento di base sulla rigenerazione urbana. Abbiamo lavorato talmente in termini concreti, soprattutto l’opposizione, non soltanto il sottoscritto, ma anche l’ingegnere Gianfreda e l’ingegnere Loreto, tant’è che quel documento lo abbiamo licenziato unitariamente. Domani scopriamo che c’è una prima iniziativa pubblica. Noi non vogliamo partecipare, non vogliamo fare i protagonisti di questo. È l’Amministrazione comunale che giustamente deve svolgere questo ruolo di conoscenza e di coinvolgimento del territorio, eccetera. Non vi sembra che questo è anche uno sgarbo nei confronti della Commissione che ha lavorato su quel documento e quantomeno andava notificata questa cosa? Come diceva Loreto, vengono notificate le canzonette, i balletti, eccetera, eccetera. Non sarebbe stata utile una cosa di questo genere? Tutto qua.
Il cambiamento, in effetti – mi rivolgo al collega Annicchiarico – c’è. Lo vediamo tutti i giorni. È un cambiamento che qualcuno si aspettava. Cominciano anche ad emergere tutta una serie di prese d’atto anche da parte degli stessi elettori, che hanno portato questa maggioranza a essere premiata in campagna elettorale. Più di qualcuno mi ha detto “Mi sento come l’elettore inglese che ha votato per la Brexit. Sono pentito di averlo votato”. Tutti cominciano anche a dire queste cose. Quindi, il cambiamento dove sta? Il cambiamento sta nel fatto che su questo atto, che è un atto importante sul quale andava coinvolto tutto il Consiglio comunale, si è arrivati, partendo da una situazione che non ripeto, su un’esigenza, quella appunto di parlare e di cominciare a far redigere il Piano urbano del traffico, nel modo peggiore. Quindi, il pressappochismo che noi denunciamo molto spesso da parte degli atti dell’Amministrazione è questo. C’è un atto importante, che voi ritenete assolutamente prioritario. Siete arrivati a modificarlo per la terza volta. Questa non penso che sia né serietà, né capacità, né competenza per portare avanti un discorso così importante come la pianificazione della città.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli. Se non ci sono altri interventi, passerei la parola al Sindaco. Prego.
Speaker : SINDACO.
Evidentemente non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Consigliere Donatelli, gli Ordini professionali hanno capito ciò che lei non vuole continuare a capire o fa finta di non capire ancora oggi. C’è un problema di capire, non c’è un retropensiero. Hanno capito quello che abbiamo detto. Non è una marcia indietro. Hanno capito e hanno condiviso quello che abbiamo proposto. Ribadisco che lei non ha capito ciò che hanno capito gli Ordini. È una cosa diversa. Si tratta di impostazioni di vedute. Ecco perché non ci troviamo. Loro lo hanno capito e lei si ostina a non volerlo capire. Questo è il punto. È inutile che ci ritorna a dire tutta la solfa che gli elettori hanno cambiato idea, bla bla, bla bla. Se hanno cambiato idea, bene hanno fatto. Cosa devo fare per questo? Dobbiamo stracciarci le vesti? Non abbiamo promesso niente a nessuno. Quello che dovevamo fare sta nel programma. Quei cittadini se lo leggessero. Se ci hanno votato senza averlo letto è un problema loro. Noi siamo stati eletti per quel programma e quello dobbiamo fare. Se poi mi devo preoccupare che qualcuno non mi rivota fra cinque anni… Fra cinque anni chissà se ci sono ancora. Quindi, stiamo parlando di una cosa veramente ipotetica. Per cui i cittadini fra cinque anni decideranno cosa fare. Oggi saranno scontenti. Benissimo.
Le decisioni comportano delle reazioni che non sono perfettamente in linea con le decisioni stesse. Le decisioni impopolari forse vanno prese. Chi ha il coraggio le prende. Lei non le ha mai sapute prendere. Così è. Noi le stiamo prendendo. Impopolari. Questo vogliamo essere. Però, vogliamo fare queste cose. Le stiamo facendo in tutti i modi. Gli Ordini probabilmente avranno sbagliato a scrivere il finanziamento regionale nella nota, però parlare di falsità… Un dato falso presuppone che ci sia… Lo dovrebbe sapere lei che è esperto in imbeccatori a questo punto. Siccome stiamo parlando di situazioni che non possono essere accettate in nessun modo con sospetti che lei cerca di alimentare parlando di falsità, io avrei parlato di errore. La falsità presuppone un elemento psicologico ben diverso dall’errore, presuppone che quel Presidente abbia voluto scrivere una cosa per ingannare gli iscritti volutamente. Questa è la falsità. Si informi che è così. Io avrei detto “Ha erroneamente comunicato una cosa” non “falsamente”, perché un atto falso è un’accusa grave, un’accusa di un reato, consigliere Donatelli. Si informi, è così. Si informi. È così.
Evidentemente, il Presidente avrà capito male, scritto male o, addirittura, fatto un “copia e incolla” sulla modifica di una nota e ha lasciato quel termine, tant’è che mi pare che gli architetti, ad esempio, non abbiano fatto riferimento a questo. Per cui, si è trattato di un errore, e in questo vorrei riportare il ragionamento.
Continua a dire sempre le stesse cose. Ne ha facoltà. Noi la continueremo ad ascoltare per i prossimi cinque anni, se dureremo, sempre su questa questione. Ha ragione. Fa bene. Non ho visto, però, un solo invito io, da consigliere di opposizione, da parte sua e della vecchia maggioranza nemmeno per i balletti. Per cui, lei è già fortunato che ai balletti almeno la invitiamo. Lo dico così. Non avete nemmeno – lo dico così – comunicato all’opposizione il pensionamento del Segretario generale precedente. Giusto per dirne una. Avete fatto la festicciola tra di voi. L’opposizione non sapeva nemmeno che era andato in pensione il vecchio Segretario. Questo lo dico per le feste, i balletti, per le critiche facili che fa lei. Il ruolo d’opposizione lo eserciti meglio, soprattutto venendo da esperienze positive. Lei non ha fatto ciò che chiede a noi oggi. Non l’ha mai fatto.
Le ricordo che non mi avete mai consegnato carte per cinque anni, per essere chiari. Per dire chi siamo e chi eravate. E poi, il fatto di mettere delle regole accettatelo. Sono regole che vanno messe, altrimenti ci troviamo, come ho già detto in altre occasioni, che non sappiamo da chi difenderci, soprattutto nei giudizi.
Detto questo, questo Piano non è assolutamente una perdita di tempo. È una cosa necessaria, una cosa utile, e gli Ordini lo hanno capito. Mi affido al ragionamento e al buonsenso degli Ordini dove, lo dico con serenità, ci sono persone che hanno una certa professionalità e anche una certa levatura per poter capire delle cose. Mi pare chiara questa cosa. L’hanno capito, tant’è che, piuttosto che farci un ricorso, pur pensando di avere ragione... Lei dice: “L’avvocato Cecinato ha scritto”, ma l’avvocato Cecinato non è né il Consiglio di Stato né la Corte di Cassazione. È un avvocato che interpreta le norme, come fanno tutti gli avvocati quando affrontano le cause. Tant’è che la Cassazione ha detto ultimamente: “Avvocati, non ci sono cause con risultato certo. Tutte le cause sono incerte”.
Detto questo, vorrei solo ricordare che l’avvocato Cecinato ha portato una tesi difensiva. L’avvocato fa quello che gli dice il cliente. Il cliente, in quel caso, l’assistito, è il Consiglio dell’Ordine o i Presidenti, in questo caso, quali legali rappresentanti, i quali hanno capito quello che abbiamo detto – ribadisco: loro hanno capito quello che abbiamo detto – e hanno ritenuto logicamente, giustamente di non andare avanti. Non c’è l’incarico professionale con dazione di danaro a soggetti specifici. Per cui, non abbiamo finanziato un tecnico. Noi abbiamo detto che finanziamo delle borse di studio in favore di soggetti iscritti all’università. Saranno quei ragazzi a fare ciò che, secondo noi, è un obiettivo politico anche. Poi ci lamentiamo che non ci sono gli spazi per i giovani che frequentano l’università, di fare i tirocini, di fare le attività, la formazione. È un orientamento che abbiamo avuto noi. A lei non le sta bene perché il ragionamento è “ingolfiamo professionisti che stanno morendo di fame”. Pure. Pure. Però, guardiamo, a volte, anche a questi ragazzi che non hanno gli spazi per collaborare con le Pubbliche amministrazioni. O guardiamo solo i professionisti che sono in crisi? Pure i giovani sono in crisi. Sono in crisi di prospettiva, sono in crisi di pratica, sono in crisi di esperienza. A quello stiamo guardando noi. Questo è l’obiettivo. Ecco perché l’università.
Che cosa ci avrebbe cambiato fare altre cose? A me, personalmente, non avrebbe cambiato nulla, né a questa Amministrazione far vincere attraverso Tizio, Caio o Sempronio, ma è un obiettivo quello di andare incontro alle esigenze di questi ragazzi, che hanno una grande opportunità. A voi non piacciono i giovani e a noi piacciono. Mettiamola così. Vogliamo metterla sotto il conflitto generazionale, così come la state mettendo voi, che i professionisti sono in crisi? Pure i giovani sono in crisi di esperienza. Stiamo dando loro l’opportunità di fare un’esperienza con il Comune di Grottaglie. Non redigeranno un Piano quelli dell’università. Collaboreranno con l’Amministrazione per trovare questi dati, che non c’entrano niente con il DPP. Non c’entrano niente. Non mischiamo sempre tutto per dire che abbiamo fatto una cosa. Quella cosa non ci interessa. Oggi dobbiamo prendere un dato. A noi serve il dato. Quel dato esula dalle carte che lei sta richiamando costantemente per dire che la storia che abbiamo costruito noi è un percorso sociale, culturale... Non c’entra niente. Si tratta di dati del traffico. Va bene? Capire queste cose e valutare delle opzioni a seconda degli indirizzi: questo sarà oggetto del Piano. Se ne faccia una ragione. È così. Se, poi, lei ritiene sia illegittimo, per la miseria, lo faccia lei il ricorso. Se si sente così male da non accettare questo atto così illegittimo... Gli Ordini, addirittura, hanno fatto marcia indietro... O sono troppo bravo io ad averli convinti, e non penso di essere troppo bravo, o si sono dispiaciuti di me, che sono troppo giovane, inesperto e pressappochista. Ben venga anche questo. Vuol dire che loro hanno capito che ho bisogno di una mano, e ce la stanno dando. Loro, però. Non lei, continuando a ripetere sempre la stessa cosa contro il Comune, con la speranza che ci facessero un ricorso per farci perdere, per bloccarci. È comunque una cosa che si fa per la città, e – voglia o non voglia – la faremo, nel bene della città.
Quel Piano, proprio perché andrà nel senso da me detto, interessa tutti. L’università dà maggiore garanzia, a questo punto, che io non le dia ad un professionista amico mio, che abbia favorito qualcuno. Saranno dei giovani. Le dico che non ho né fratelli, né cugini, né parenti all’università iscritti. Per cui, stia tranquillo che nessuno dei miei parenti potrà collaborare con l’Amministrazione per avere quella borsa di studio. Questi sono i sospetti per i quali un’Amministrazione comunale dovrebbe interrompere un percorso che porta ai vantaggi di una città. Almeno, dico, sono apprezzabili gli sforzi che rimangono – e qui chiudo, dicendolo in ultimo – nel campo della politica. Continuate a usare, a nicchiare, a nascondervi. Assumetevi le responsabilità.
Consigliere Donatelli, faccia ricorso amministrativo. È facile mandare avanti gli Ordini. Lo faccia lei. Le conviene quando non costa niente scrivere alla Corte dei conti, alla Procura, con uno scritto. Poi, quando deve cacciare i soldi per fare un ricorso, viene qui, istiga gli Ordini e fa i ragionamenti. Perché non lo fa adesso? Perché non scrive all’ANAC, non scrive alla Corte dei conti? Perché non fa questo? Facciamo la politica... O è politico e dibatte in questo Consiglio... Deve decidere, però. Per valutarla politicamente noi, oggi, o sta in Consiglio e fa politica oppure segue la strada dei ricorsi, come lei ha sempre contestato a quelli che venivano prima di lei nei comitati e quant’altro. È una schizofrenia, una contraddizione in termini il suo atteggiamento. Faccia politica, faccia dibattiti, vada nella città, si confronti, organizzi assemblee, vada a dire a tutti quello che stiamo facendo, se ha la forza di farlo. O metta i soldi per fare ricorso. Né l’uno e né l’altro. Questo è il giudizio politico.
Andremo avanti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Se non ci sono altri interventi, passerei alle dichiarazioni di voto.
Prego, consigliere Gianfreda.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Ho assistito a un dibattito surreale. Pensavo di stare in un’aula di tribunale, in cui si danno lezioni di quello che bisogna fare e quello che non bisogna fare. Io sto ai fatti, a quello che è scritto sugli atti e a quello che, in pratica, produce questa Amministrazione. Una cosa è certa: siamo a un anno dall’insediamento di questa Amministrazione e ancora non si vede la luce di nulla.
Non so nemmeno se il Sindaco, che probabilmente sottoscriverà la convenzione, l’ha letta. Parla di borse di studio, invece non sono finanziate le borse di studio. Se andiamo a leggere l’articolo 3 e l’articolo 6 della convenzione, si parla, invece, di un assegno di ricerca. No. Quando lei parla di “giovani”... Allora non siamo più nei giovani, perché i giovani, probabilmente, sono altri. Le borse di studio sono al punto b) e non al punto a), dove eventuali... “Eventuali” dice. Non sono finanziate, perché poi all’articolo 6 è citato proprio qual è il comma che deve essere finanziato. Una cosa è la ricerca, una cosa è il dottorato di ricerca e una cosa sono le borse di studio. Non sono la stessa cosa.
Non stiamo in un’aula di tribunale. Qui una volta gli ingegneri sono bravi a capire le leggi (però alcuni, non tutti) e una volta, invece, sono bravi gli avvocati (non tutti, ma solo alcuni).
La 470 parla di PUT (Piano urbano del traffico). L’ultima parla, invece... Perché c’è pure una forma di schizofrenia di quello che bisogna fare e di quello che si vuole realizzare. E poi parla di Piano urbano della mobilità. Appunto. No, lei ha fatto intendere altre cose nel suo intervento. Lei dice: “Siccome mi serve il Piano urbano della mobilità per poter partecipare ai bandi che stanno per uscire”. Una cosa è il Piano urbano del traffico... Quindi, c’erano 50.000 euro. Erano insufficienti? Bene. Lei ci doveva mettere gli altri soldi. Oppure deve dire (ed è questa, poi, la realtà dei fatti ad oggi): “C’erano 50.000 euro e non li ho voluti perdere”, e siamo tutti d’accordo, sfido chiunque a dire... Erano stanziati nella scorsa Amministrazione... Nello scorso bilancio c’erano 50.000 euro per questa cosa; io adesso li utilizzo solo per il rilevamento dei dati, con la tipologia che lei ha scelto, secondo me sbagliando. Le ho detto pure che lei poteva benissimo dare la possibilità a giovani laureati o neolaureati di fare curriculum, quindi di raggiungere gli obiettivi. Qui nessuno è contro i giovani e a favore degli anziani. C’è una sindrome, ormai, come se l’anziano o chi ha più esperienza è colui che non capisce nulla. Spazio ai giovani, agli incompetenti e agli altri. Questo lo pensa lei. Certamente non lo penso io. È una cosa che assolutamente non sta né in cielo e né in terra.
Ritornando alle 50.000 euro, lei adesso sta spendendo 36.000 e qualcosa, più eventuale IVA, quindi sono le 50.000 euro che lei ha stanziato, per fare un rilevamento dei dati. Non vedo ancora il traguardo per poter realizzare né il Piano urbano della mobilità né il Piano... Questi sono i fatti. Noi stiamo discutendo di un documento che è propedeutico al Piano urbano del traffico. Lei non ci ha messo né i soldi né ha dato l’incarico, perché l’incarico lo doveva dare all’ufficio tecnico, cosa diversa, che comunque non è a costo zero. Comunque, l’ufficio tecnico, alla fine, ha bisogno di risorse non solo tecniche, non solo umane, ma anche finanziarie per poter realizzare.
Come qualcuno ha detto prima negli interventi, questa opposizione non è demagogica. Qui lei ha scelto una strada sbagliata. Ha scelto una strada... E non, caro Galiandro, per perdere altro tempo. L’avete già perso. Voi l’avete perso. Avete fatto tre modifiche. Non le ho fatte io. Avete spiegato bene... Dovevate farlo prima, evidentemente, invece di perdere tempo. A quanto mi risulta, ancora non è stata sottoscritta la convenzione. Ancora non è stata sottoscritta. Da poco è stata sottoscritta.
Sindaco, va bene il rispetto delle regole, ma non solo per l’opposizione. Io ho fatto richiesta di documenti, e sono passati mesi. Mesi. Ho fatto richiesta, non ultimo, della III e V Commissione a norma del Regolamento e non mi è stata ancora comunicata la data. Lei dice che dovevo fare ricorso al TAR? Se lei mi dà i soldi, non ci sono problemi. Io faccio ricorso al TAR. Lei non può giocare con le parole e con i soldi degli altri. È chiaro? Lei dice bene. Ognuno si assumerà la responsabilità politica di quello che fa. È chiaro? Lei quando stava all’opposizione, insieme a me, faceva bene a chiedere, però lei, che sta adesso dall’altra parte, doveva fare esperienza di questo. E si deve comportare diversamente.
Galiandro dice che noi non diamo posti di lavoro. Io spero che sia così. Perché – e lo approfondirò – mi è arrivata una lettera anonima. Non so se sia arrivata anche a lei. Se è vero quello che è scritto là dentro, è gravissimo. Approfondiremo. Probabilmente ne discuteremo anche in questo Consiglio comunale, se questo Consiglio comunale sarà chiamato a discutere di queste cose. Sono arrivate delle lettere... Almeno, a me è arrivata ieri... Scopro che è arrivata pure a qualcuno della maggioranza. Voglio capire chi è che dà posti di lavoro. Io ai miei familiari... Sono 20-22 anni che faccio il consigliere. Non ho mai chiesto nulla. Mai chiesto nulla. D’accordo? Anzi, quando stavamo all’opposizione, mi permisi anche di intervenire. Anche in quell’occasione altri consiglieri di maggioranza, probabilmente, avevano goduto del ruolo che avevano. Probabilmente. D’accordo? Nessuno si senta offeso.
Certamente, io non do posti di lavoro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Gianfreda.
Ci sono altre dichiarazioni di voto? Altrimenti, proseguirei… No, l’ho annunciato prima.
Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Brevemente, per rispondere soprattutto al Sindaco. Sono due i dati che emergono dal doppio intervento del Sindaco. Il primo è quello di tentare di spostare l’attenzione di un ricorso tutto politico con gli atti che ha fatto questo Gruppo consiliare, prima con l’interpellanza e poi con la presentazione della mozione. Quindi, non c’è assolutamente altro interesse da parte di questo Gruppo.
Invece, si è spostata l’attenzione, anche dicendo delle cose che non corrispondono nemmeno alle vere intenzioni del sottoscritto e del Gruppo che rappresenta, nei confronti degli Ordini professionali. Ho messo nero su bianco, anche nella mozione... Basta leggere la mozione. Nella mozione ho messo nero su bianco alcuni dati oggettivi. Ho parlato della lettera dei legali, che dicono determinate cose, ho parlato dell’annuncio di un ricorso al TAR e, poi, ho parlato di una clamorosa marcia indietro rispetto all’impostazione iniziale. Non so se ci sia stato “imbeccamento” (non voglio nemmeno più utilizzare questa parola). Io ho fatto degli atti politici. Non mi sono sentito con nessun tecnico, né tantomeno con qualcuno del collegio degli ingegneri o degli architetti. Ho soltanto messo in fila alcuni dati. Prima avete detto questo con il legale, avete fatto il ricorso. Adesso fate marcia indietro, aggiungendo anche elementi... Non ho detto che sono falsi o che hanno dichiarato il falso... È inutile fare le minacce da avvocato. Ho detto che sono dati che non corrispondono alla realtà. Come devo dirlo? Perché non esiste nessun finanziamento regionale che si sarebbe perso. Questo ho detto. Questo è il primo elemento.
L’altro elemento, secondo me, è ancora più grave. Lo dico anche come fatto personale. Mi rivolgo anche al Presidente. Possiamo sempre assistere – parlo per me, ovviamente – a queste lezioni con minacce da parte del Sindaco nei confronti del sottoscritto, alla luce di atti che sono atti politici? È arrivato a dire che io ho un comportamento schizofrenico oppure “se vuoi fare l’opposizione, falla sulle carte legali”. Sindaco, io faccio politica. Ho sempre fatto politica nella mia vita, perché a me piace la politica e perché mi appassiona la politica. Mi metto a disposizione della città, della comunità. Ho sempre fatto questo e continuerò a farlo, indipendentemente dal posto che occuperò. Quindi, non esiste assolutamente nessun altro interesse. Stia tranquillo. Se ne faccia una ragione (utilizzo la sua frase). Non c’è, alla base del mio comportamento, assolutamente nessun atto schizofrenico. Per fortuna, ritengo di avere la testa sulle spalle e di comportarmi di conseguenza.
Il problema vero, Sindaco, è che, evidentemente, qualche problema lo ha lei sotto questo punto di vista. Abituato con la maggioranza a fare il despota (“Qui comando io. Se non ti piace, te ne vai”, come ha fatto con la Cabino, oppure tante altre questioni, eccetera), è chiaro che salta uno schema mentale. Questo è successo al Sindaco. È saltato uno schema mentale. Dice: “Che sta succedendo qua? Quando dico una cosa, nessuno osa obiettare su quello che dico”, tant’è vero che tutta la maggioranza – l’ho detto in tantissime occasioni – si comporta di conseguenza. “Qualcuno osa contestarmi”. Quindi, se di schizofrenia dobbiamo parlare o di problemi dal punto di vista di comportamenti, evidentemente, questo appartiene al Sindaco. Quindi, la invito a rispondere ad atti politici sottoscritti dal Capogruppo del mio Gruppo insieme agli altri componenti del Gruppo. La invito a rispondere con elementi politici. Questo Gruppo, il sottoscritto, fa semplicemente il proprio dovere dal punto di vista politico. È questo che hanno deciso gli elettori di affidarci e di affidarmi: essere l’opposizione alla Giunta D’Alò.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Avevo sommessamente chiesto di fugare le mie perplessità rimandando tutto, come è giusto che sia, a chiarimenti che fossero negli atti. Non ho chiesto una narrazione, caro Sindaco.
A Grottaglie dicono che sono privilegiati quelli che la sanno raccontare. La politica, da un po’ di tempo a questa parte, è diventata un racconto, un racconto anche secondo schemi, modalità, fraseologie tutte interne al modo di pensare di ciascuno di noi. Sarà difficile per noi due avere la stessa concezione della politica e della partecipazione. Sarà proprio difficile. Non mi verrebbe mai in mente di dire “fatevene una ragione”. Ai miei alunni non ho mai detto “fatevene una ragione”. “Fatevi la vostra ragione”.
Avere un Sindaco che si trincera dietro a un fortino, dentro un fortino... Non me ne voglia il collega, ma è iscritto a Sud in Movimento, per caso, Galiandro? Il fortino, da dieci anni a questa parte. Il fortino di chi ha vissuto, convissuto, diviso tutto all’interno di una coralità che andava dalla mattina alla sera, fino alla notte. Ho detto, in un’altra occasione, che è una cosa bella, ma che trasferita sul piano politico è una cosa pericolosa.
Non ce ne dobbiamo fare una ragione. Noi dobbiamo ragionare. La politica, nel momento in cui si pasce di sofismi, e gli avvocati in questo sono bravi... No. Io ho sempre avuto paura di Sindaci e avvocati. L’ho detto e l’ho scritto. L’avvocato, per sua costituzione... Qui, sottovoce, anche la consigliera Trani dava un’interpretazione. Cecinato (e il Sindaco, poi, ha confermato) è chiaro che scrive tutte le cose che il cliente vuole ed è bravo a cambiare tutte le tesi. Tanto gli avvocati non rispondono delle loro falsità. Ma quando si diventa sindaci bisogna dimenticare di essere avvocati. Questo modo di fare arringhe in Consiglio comunale mortifica la parola “Consiglio”.
Io continuerò a gridare (“a gridare” si fa per dire), cioè a dire a voce ferma che non mi piace girare intorno alle parole. Questi si chiamano anche paralogismi, oltre che sofismi. Quando la politica si rifugia nella narrazione è una politica che vuole andare comunque sulla sua strada. Il Sindaco non va sulla sua strada. Il Sindaco va avanti a tutti e va incontro a tutti. Non sta qui a ricevere. Non sta qui a ricevere. Il Sindaco esce dalla sua torre eburnea: va, chiede, spiega. Non aspetta che uno venga a chiedere per spiegare. Anticipa. Il suo ruolo è anche quello di educatore, di punto di riferimento, di persona che toglie i dubbi prima che si formino nella mente. Prima. Anticipa. Fa un atto di prevenzione.
Quindi, io le consiglierei.. Non tutti quelli che le danno il proprio sostegno critico... Io sono qui a dare il mio sostegno critico. Non sono l’opposizione. Oltretutto, le opposizioni qui sono tante: alcune hanno responsabilità e altre non ne hanno per il passato. È un gioco troppo facile prendersela con chi ha amministrato in passato. Fino a quando dovremo sopportare noi questo schema non solo mentale, ma anche comportamentale? Che dobbiamo metterci sempre qua per sapere... Io, tu, che hai fatto, non l’ho fatto, io il Piano almeno lo faccio... Lo faccia, ma non piano piano. Troppo piano.
Non mi ha convinto l’idea della utilità. Non mi ha convinto. Ci vogliono altre argomentazioni, Sindaco, non la narrazione, per sgombrare il campo. Si porta il Segretario dietro, non se lo porta... È la città che si deve portare dietro, non il Segretario. È la città che deve essere convinta che lei sta facendo la cosa giusta, opportuna, la più veloce. Altrimenti, il Consiglio serve a dirle che ci può essere un’altra strada.
Non per essere capotici... Mettiamo ai voti la mozione, noi stoppiamo, il Sindaco dice “fatevene una ragione, tanto andiamo avanti”. Molte volte, quando la ragione ha i paraocchi non va da nessuna parte, se non nel precipizio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Prima di continuare a dare la parola ai consiglieri, volevo ricordare che siamo nella fase di dichiarazione di voto. Negli ultimi due interventi non ho evinto la dichiarazione. Perdonatemi. Assolutamente no. Siccome l’ho dato per scontato da parte del consigliere Donatelli, che è il proponente, essendo dichiarazioni di voto, volevo soltanto porre l’accento su questo.
Prego, consigliera Cabino. Sindaco, per cortesia.
Speaker : ANNA CABINO.
Sindaco, perché non la smette con queste polemiche?
Chiedo scusa. Buonasera a tutti. Io sento di dover prendere parte a questa dichiarazione di voto, innanzitutto come cittadina e poi, istituzionalmente, come consigliera, grazie a dio oggi di opposizione. Sono stata chiamata in causa in maniera errata quando il consigliere Donatelli ha dichiarato che lei mi ha indotto... No, non mi ha indotto il Sindaco. Me ne sono andata di mia volontà, felicemente e dichiarando le motivazioni, quelle che sono state addotte questa sera: il dispotismo del Sindaco, la tirannia del Sindaco, il silenzio assoluto della sua maggioranza, che dice sempre “sissignore” (yes man e yes women). Qui, grazie a dio, si può parlare. Grazie a dio.
Il suo modo di fare, signor Sindaco, non le dà merito. Mi creda. Se stasera i cittadini la ascolteranno e se lei stesso si ascolterà nella sua manifestazione in unico atto di primo attore sul palcoscenico, non credo che le piacerà. Non piacerà ai cittadini e non piacerà neanche a se stesso. Lei sta diventando minaccioso, signor Sindaco. Come ha detto? Io, in questo istante, sento di dover sostenere le tesi del consigliere Donatelli, che ha parlato per sostenere, come Capogruppo, il suo Gruppo. No. Io allargo anche, per quanto mi riguarda, a me e al mio Capogruppo di Direzione Italia, il signor Michele Santoro, che è stato costretto dal vostro modo di fare e di procedere nei Consigli comunali... Perché lo state facendo sempre e spesso. Questo non è un modo partecipativo, compartecipativo e condivisivo di fare politica. Questo è un modo di minacciare chi tenta di opporsi alla vostra volontà.
Noi non stiamo dicendo che lei sta facendo male, sta distruggendo tutto. Noi stiamo facendo la nostra parte, come quando lei era da questa parte. Lei, che adesso sta da quell’altra parte, per favore, si comporti da persona civile.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Cabino, in merito all’argomento, alla dichiarazione di voto? Mi scusi.
Speaker : ANNA CABINO.
L’ho detto in precedenza. Io, la mozione [...].
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Se non ci sono altri interventi, passerei...
Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Io la mozione non la voterò, ovviamente. Visto che è andato via il sole non mi alzo più, perché non mi dà fastidio la luce. Rimango seduto.
La narrazione. Non ci posso fare niente. Non è che uno fa il Sindaco e cambia la sua natura. Io non sono capace. Sono così. Tant’è che quando prendo le decisioni mi assumo la responsabilità e mi prendo pure le minacce. In tutti i settori delle cose è così. Vado avanti sempre. Forse è anche questo che mi ha portato a essere Sindaco. Poi mi cacceranno i cittadini fra cinque anni.
L’errore mio non c’è. L’errore è di chi si è candidato con me senza sapere com’ero. Chi sta con me lo sa, mi conosce. Quindi, chi è stato eletto... Il 99 per cento delle persone mi conosce, sa che sono così. Avete sbagliato a candidarvi con “Ciro D’Alò Sindaco”.
La democrazia in questa assise viene garantita attraverso Statuti e Regolamenti, tant’è che parlano tutti: c’è chi ha ragione e chi ha torto, chi ne ha motivo e chi non ne ha motivo. Tutti. Il Presidente è di mano larga: anche quando bisogna fare dichiarazioni di voto, come in questo caso, fa esprimere, perché è giusto garantire la democrazia della partecipazione anche attraverso cose che non stanno nell’ordine del giorno della discussione. Quando non si sa che dire, è la democrazia che manca, ma sul merito non ho sentito grandi osservazioni. Questo è il punto.
Una replica segue il livello dell’intervento. A interventi di profilo, segue replica di profilo. Anzi, pensavo di essere stato abbastanza esaustivo, invece addirittura sono stato proprio di pari livello all’istanza. Non sono andato oltre. Scusatemi. Non sono stato capace di rispondere, agire, interagire. Io sono fatto così. È così che la gente mi conosce. È così che la gente mi ha votato. È così che chi sta in maggioranza sa che il Sindaco è. Non un despota, non un tiranno. A volte, si usano queste parole senza conoscerne il significato, ritengo io, pure quello offensivo che... Lasciamo perdere. Bisogna conoscere il significato, spesso, delle parole. Lei mi insegna, l’etimologia delle parole. No, professore? No, non ho mai agito secondo questi termini. Sinceramente, direi che, come direbbe qualcuno che sa il latino meglio di me, in claris non fit interpretatio. Non pensavo che si dovesse chiarire ciò che è scritto chiaramente, in modo lapalissiano sugli atti. Invece, si sta creando un panegirico di ragionamenti su questa cosa, perché non si sa che dire. Di fatto, si è riusciti a portare una cosa all’ordine del giorno approvata e si sta eseguendo. Questo è quello che dico.
Per cui, voterò contro questa mozione, che è assolutamente di mera opposizione strumentale a chi sta cercando di fare qualcosa. Questo, secondo me, è tutto. Chi se ne è andato o chi verrà non è un problema mio. Come ho già detto in più occasioni, da ultimo quel giovedì delle minacce, io non faccio ragionamenti di lungo termine. Io sono un Sindaco a tempo. Qualcuno mi ha detto quella mattina: “Sindaco, lei non arriverà a stasera” e io ho risposto: “Io ragiono a mezz’ore. Se arrivo tra mezz’ora sono già contento. Figuriamoci a stasera. Già mi hai fatto un regalo”. È così ragiono in termini politici. Non devo costruirmi un consenso, non voglio costruirmi niente. Applico quel vangelo, per me: il programma firmato, condiviso, che prevede queste cose. E le stiamo facendo.
Non vi spiegherò più di tanto su questo. Ho già spiegato, ho già detto. Non voglio che si cominci a dire che il Sindaco deve ragionare. C’è poco da ragionare. È un modo per non fare niente continuare a ragionare e riragionare. Sono mesi che stiamo riragionando su una cosa. Quella è una cosa fatta. È una cosa fatta. E quella cosa andrà avanti. Non mi interessa se mi giudicano male le persone perché si decide di fare le cose, e si fanno. Io le faccio perché devo durare cinque anni (se duro). In questi cinque anni voglio fare le cose. Non ho schemi per cui gli ultimi anni devo fare la strada, devo fare il marciapiede, devo aggiustare quella cosa. Appena è possibile lo facciamo. Se il programma lo facciamo prima, ce ne andiamo a casa prima. È quello il corpo che mantiene in vita la maggioranza,
Non ricoprire il ruolo per mettersi la fascia. Fare le cose per le quali la città ti ha eletto. Altrimenti, candidiamo persone. Invece, abbiamo candidato un programma e quelle persone sostengono il programma. Caschi il mondo se uno crede in un programma e se poi si tira indietro. Si tratta di bere o di non bere la cicuta per un ideale, professore. A ognuno la scelta. È una narrazione, per cui vale per tutti. Mettiamola così. È una narrazione e vale per tutti.
Detto questo, ringrazio certamente tutti per gli interventi, perché arricchiscono il dibattito democratico in questa assise nelle forme e nei modi imposti dai Regolamenti, che a tutti vengono garantiti, ma non posso che votare contro la mozione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Prego, consigliere Galiandro.
Speaker : AURELIO GALIANDRO.
Grazie, Presidente.
La mozione, è evidente anche dall’intervento che ho fatto prima, non la sostengo. Voterò contro per ragioni pragmatiche e programmatiche. Dovevamo fare quello e lo abbiamo fatto. C’è stata una perdita di tempo, e di questo, ovviamente, ce ne assumiamo la responsabilità, perché si doveva fare in modo che potesse andare avanti – da qui in avanti, appunto – in maniera liscia.
Potrei terminare qui l’intervento, naturalmente, perché stiamo dichiarando la nostra intenzione di voto. Sarebbe sufficiente.
Qual è stato il filo conduttore di stasera degli interventi? Tranne quello del consigliere Gianfreda, che ha dato una sua valutazione di quello che si sarebbe potuto fare meglio o in più, con altre dinamiche, con altri provvedimenti. Però mi è sembrato molto sul tema. Il resto degli interventi molto poco, sinceramente, sul tema, ma tanto sul metodo, un metodo attribuito a volte al Sindaco e a volte alla maggioranza.
Un punto me lo sono segnato: la notifica dell’incontro per la rigenerazione urbana di domani. Mi assumo la responsabilità di non averlo fatto. Avrei dovuto sollecitarlo io e me ne dispiace. In futuro porremo rimedio. Però per domani sera invito tutti quanti a partecipare. Non mi sembra che una notifica in più o una in meno possa cambiare quella che è stata una leale collaborazione fino a questo punto. Rivendico quel risultato, e ringrazio tutti i consiglieri che hanno contribuito, di maggioranza e di opposizione. Consigliere Donatelli, lo dico a lei perché ogni volta lei apre le danze e qualcuno le viene dietro: in quella Commissione si riesce a lavorare senza insulti e offese. Il coinvolgimento è una cosa molto bella. Ognuno lo rivendica: l’opposizione, la maggioranza, tutti quanti. Anche nell’ambito dei Gruppi, a volte, accade la stessa cosa.
Il punto dirimente qual è? Il punto è come si pone il problema del coinvolgimento. Rivendicarlo attraverso... No, ne ho segnato solo qualcuno. Per decenza mi sono fermato, perché a un certo punto era diventato anche insopportabile. Nell’ordine: ossequiosi alla linea del Sindaco. Mi appello all’intelligenza, se ce l’hanno, dei consiglieri. Sicuramente sarà bocciata, perché così sarà. Despota, tiranno e quant’altro. Questo, ovviamente, riferito al Sindaco, ma è del tutto evidente che se c’è un despota, se c’è un re, ci sono dei sudditi. Per quanto mi riguarda, lo dico così, in maniera personale: non venite a chiedere coinvolgimento un minuto dopo aver fatto le offese. La risposta sarà sempre negativa.
Il consigliere Annicchiarico mi stimola. Questa cosa del prima e del dopo la sentirà per tanto tempo. Lei ha fatto un salto. È stato fino a un certo punto. Dopodiché, ha fatto altro ed è rientrato. Negli ultimi anni, almeno negli ultimi dieci anni. Negli ultimi dieci anni, quelli che ricordo meglio, anche per averli vissuti in maniera più diretta, una benedetta mozione perché è passata, un coinvolgimento che sia stato applicato... Eppure non ricordo di tiranni, re, sudditi, eccetera. Era la logica della maggioranza e dell’opposizione, che a volte concedeva un contentino e altre volte un po’ meno. Io sono per invertire questo ordine. Anche io vorrei un Consiglio comunale più partecipe, più coinvolto e quant’altro, ma – come ho detto prima – prima i toni, prima i termini, prima i modi e poi il risultato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Galiandro.
Se non ci sono altri interventi... Sì. Prego, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Io ho sempre richiesto in questi mesi, oramai in questo anno, di parlare sostanzialmente di contenuti, ma l’ho fatto semplicemente perché ho cercato sempre nel mio percorso politico di badare a quello.
Questa sera mi troverò a ribadire una mia idea – naturalmente, voterò contro la mozione – per l’ennesima volta. E per l’ennesima volta chiederò a questa assise di essere più concreta per poter lavorare in maniera produttiva come, devo dire, in Commissione siamo riusciti a fare. Dico, siamo riusciti a fare con tutti i membri della Commissione.
Io devo dire che con il Sindaco... Ahimè, il Sindaco non ha uno yes man. Molte volte siamo non d’accordo su certe cose; poi, con la ragionevolezza e con l’intelligenza che riconosco nel Sindaco, che probabilmente o in minima parte ho anche io, riusciamo a trovare una soluzione. Naturalmente, non usciamo con i capelli tutti stracciati, anche perché lui li ha corti e ne ha pure pochi, però la discussione viene fatta per poter concretizzare un’idea, per poter concretizzare un programma. Partire da un presupposto, cioè “la mozione è giusta perché la presento io” o “la mozione è sbagliata perché non la presento io” credo che sia un presupposto pregiudiziale che non porterà da nessuna parte e, naturalmente, fa prendere posizioni a chi in questo momento governa questa città.
Diverso è quando la posizione è una posizione potenzialmente aperta alla discussione e al colloquio. Il fatto che si ritorni al passato non è per recriminare gli errori che sono stati fatti in passato o le cose giuste che sono state fatte in passato. Ahimè, qua io sono, credo, il più anziano oramai di questa maggioranza. Prima mi vantavo di essere il terzo. Adesso sono, credo, il più anziano. C’è tanta voglia di fare. C’è un modo nuovo di approcciarsi. C’è un modo deciso di approcciarsi, sicuramente, ma c’è tanta voglia di fare.
Mi dispiace che il consigliere Santoro, ahimè, raggiunto un orario, sembra che debba andare via, perché avrei risposto piacevolmente a una provocazione, e non lo faccio per rispetto alla sua assenza.
Quindi, ribadisco il mio “no” e invito veramente i consiglieri, invito anche i consiglieri sia di opposizione che di maggioranza: all’opposizione di non continuare con il tranello della polemica e alla maggioranza di non cadere nella polemica. Avremmo, probabilmente, discusso già di altro, probabilmente avremmo fatto risparmiare alla comunità spese di luce per il Consiglio comunale e avremmo ottenuto sicuramente un risultato molto più leggibile per chi in questo momento ci guarda in streaming.
La politica – me l’hanno insegnato – è discussione, è confronto ed anche scontro, ma di contenuti, non di chiacchiere. Noi questa sera, ahimè, mi ci metto anch’io in mezzo, abbiamo fatto tante chiacchiere.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Se non ci sono altri interventi, passiamo alla votazione.
Pongo in votazione il punto n. 7) all’ordine del giorno, avente come argomento la mozione protocollo n. 9819 del 12/04/2017. Nello specifico, chiedo ai consiglieri comunali di votare a favore, contro o di astenersi rispetto alla motivazione della mozione, quindi di annullare tutti gli atti fin qui citati, in particolare la delibera di Giunta comunale n. 96 del 28/02/2017 e allegato schema di convenzione tra il Comune di Grottaglie e Dipartimento di scienze dell’ingegneria civile e dell’architettura (DICAR) del Politecnico di Bari. È chiaro per tutti?
Prego i consiglieri di procedere con la votazione, dopo aver marcato la propria presenza, così come nelle scorse votazioni. Sì. Chiusa la votazione.
Presenti 20, favorevoli 6, contrari 13, astenuti 1.
Il Consiglio non approva.
Si è astenuto il consigliere Manigrasso.
Il punto n. 8) all’ordine del giorno verrà discusso nel primo Consiglio comunale utile, considerato che il firmatario non è presente in aula.
Prima di lasciarvi, vorrei fare due comunicazioni. La prima mi preme a titolo personale.
No, prima ancora una motivazione tecnica. Sono assenti giustificati il consigliere Di Palma e la consigliera Russo. Al momento dell’appello ho dimenticato di dichiararlo. Mi hanno prodotto giustifica nei giorni scorsi.
Una nota all’intero Consiglio comunale, alla quale tengo, perché la forma è importante. Quando vengono fatti richiami agli eventi... Non entro nella polemica. È soltanto una questione di forma che racchiude la sostanza in toto. Quando vengono fatti riferimenti a eventi culturali di cui vi metto a conoscenza, mi piacerebbe che, da adesso in poi, venissero chiamati “eventi culturali” e non “balletti”. A mio avviso, il balletto... Senza colpevolizzare chi, cosa e quando l’ha detto. Cercate di comprendermi in questo. Non è il primo Consiglio comunale in cui capita di definire con nomignoli queste cose. Eventi culturali... Eh? Rassegne teatrali, eventi culturali in genere. Esuliamo e cerchiamo di eliminare...
Invito i consiglieri a rimanere seduti. Devo dare altre due comunicazioni. Consigliere Manigrasso, per favore. Vicesindaco, per favore. Sì, sì. No, assolutamente. Proprio per avere rispetto di chi con gli eventi culturali lavora e con gli eventi culturali, appunto, contribuisce al miglioramento della cultura della persona e dell’anima di ognuno di noi. Primo.
Secondo. Mi ero già ripromesso – mi è testimone il Segretario – di porre all’attenzione, di invitarvi e di sollecitarvi a partecipare a degli incontri che si terranno nei prossimi giorni, a breve. Uno è quello della rigenerazione urbana presso l’atrio della chiesa del Carmine, domani sera alle ore 19. È un evento pubblico a cui tutti sono chiamati a partecipare, a contribuire. Spero e confido in voi nel spargere la voce quanto più possibile e di essere presenti e partecipi a quell’incontro, visto che è anche frutto delle Commissioni e dell’intero Consiglio comunale.
Il secondo evento che ci tengo a porre alla vostra attenzione è la partita di beneficenza che si terrà domenica 7 presso lo stadio D’Amuri avente per titolo “Insieme per il bene comune”. L’intero ricavato dei biglietti di ingresso, che sono anche fissati ad un prezzo modico, allo stadio sarà devoluto completamente in beneficenza alle famiglie bisognose di Grottaglie, della città di Grottaglie. Ci saranno, poi, altre iniziative e quant’altro. L’Amministrazione comunale parteciperà con una squadra che... Chiedo scusa... Sì, è presente anche il Segretario generale. Siamo tutti in forza. Ho certezza che siano stati contattati tutti i consiglieri per poter dare anche il proprio contributo fisico alla partita. Per quanto mi riguarda, parteciperò, però avrei bisogno di una sostituzione rapida e veloce in panchina, perché il fiato non mi accompagna.
Detto questo, vi auguro una buona serata e spero di rivedervi nei prossimi giorni in questi eventi.
Potete alzarvi.
Grazie mille e buona serata.
Dichiaro chiuso il Consiglio comunale.