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C.c. Grottaglie - 29.05.2017
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Speaker : PRESIDENTE.
Buonasera a tutti.
Prego il Segretario Tamburrano di procedere con l’appello. Ricordo, consiglieri… Ci siamo? Prego.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
D’alò Ciro, Annicchiarico Cosimo, Annicchiarico Giovanni, Cabino Anna, Cometa Andrea, D’Abramo Gabriele, D’Alò Saveria, Danese Loreto, De Carolis Giulio, Di Palma Pierluigi, Donatelli Francesco, Galiandro Aurelio, Gianfreda Ciro, Lacava Alessandra, Manigrasso Alfonso, Marangella Aurelio, Marinelli Giovanni, Miglietta Gabriella, Petrarulo Cito, Rossini Domenico, Russo Antonietta, Santoro Michele, Serio Massimiliano, Trani Immacolata, Zimbaro Massimo. È entrato il consigliere Manigrasso.
Sono 20 i presenti e 5 gli assenti .
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Segretario.
Possiamo iniziare il Consiglio comunale.
Vorrei iniziare con una comunicazione e un invito: domani, alle ore 11, presso l’Atrio del Castello, ci sarà la conferenza stampa di presentazione dell’evento “Buongiorno Ceramica”, un evento che vedrà il quartiere delle ceramiche principale punto di riferimento di una rassegna nazionale d’iniziativa dell’Associazione italiana Città delle Ceramiche; domani, durante la conferenza stampa, verranno spiegati tutti quelli che sono gli eventi e i dettagli, appunto, di questo evento. Invito tutti i consiglieri a partecipare e, comunque, a poter invitare quante più persone possibili, sia alla conferenza stampa che all’evento.
Data questa comunicazione, possiamo iniziare con il primo punto all’ordine del giorno.
“Estinzione anticipata dei mutui Cassa depositi e prestiti – Applicazione avanzo di amministrazione”.
Il presente punto è stato discusso nella seduta del 25 maggio della I Commissione e ha visto la presenza di 13 consiglieri e sempre il punto all’ordine del giorno in questione è stato approvato con 12 voti favorevoli e un voto di astensione.
Chiedo al Consiglio comunale se è comunque richiesta la relazione da parte dell’assessore sul punto in questione o se possiamo passare alla discussione. Va bene, passo la parola all’assessore Bonfrate. Prego, assessore.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Buonasera a tutti….
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Dopo la seduta consiliare del 17 maggio 2017, il Consiglio comunale ha approvato il rendiconto sul 2016. È emerso tra i vari valori che l’avanzo libero è di circa 9,446 milioni, 9 milioni e mezzo di euro….
Speaker : INTERVENTO
. Ma di cosa stiamo parlando?
Speaker : PRESIDENTE.
Del primo punto all’ordine del giorno.
Speaker : INTERVENTO.
E sarebbe?
Speaker : PRESIDENTE.
I mutui.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
L’estinzione dei mutui….
Speaker : INTERVENTO.
Io pensavo che fosse il….
Speaker : PRESIDENTE.
No.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Dicevo, è emerso questo avanzo libero di 9,5 milioni di euro circa.
È nata anche la necessità di capire come questo avanzo potesse essere utilizzato. Uno degli strumenti forniti dalla normativa era, appunto, l’estinzione dei mutui presenti nell’Amministrazione comunale.
Noi abbiamo una posizione debitoria del Comune di circa 10 milioni di euro. Sulla base di alcuni calcoli sono stati scelti alcuni mutui, che convenientemente sono stati scelti affinché il tasso di interesse possa essere considerato quello migliore per la scelta tra i mutui presenti. Quindi, noi staremmo utilizzando, se il Consiglio appunto approva, la cifra di 3.082.000 euro.
Questo cosa ci permette di avere? Che l’avanzo libero rimane ancora pingue, ma soprattutto avere una disponibilità di utilizzare per i prossimi anni uno spazio finanziario, che nel corso di quest’anno è circa 250.000 euro, nel corso del 2018 di 501.000 euro circa, nel 2019 della stessa cifra. Quindi, in ogni caso in questo momento noi possiamo utilizzare l’avanzo libero di bilancio, che ci permetterà, appunto, di avere nei prossimi anni una possibilità di spesa corrente importante.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Gianfreda.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Così come ho già detto in Commissione, ritengo che questa operazione andava fatta prima, già qualche anno fa, subito dopo che la normativa sul Patto di stabilità si era un po’ leggermente alleggerita. Questo fatto è stato anche discusso un po’ di anni fa, nel 2011 o nel 2012, se non sbaglio, in relazione ai residui.
I residui, per il Comune di Grottaglie, in generale sono sempre stati abbastanza capienti, quindi sia dal punto di vista patrimoniale sia dal punto di vista delle somme che potevano essere utilizzate e liberate affinché parte della spesa corrente, ma anche per quanto riguarda poi liberare risorse anche per quanto riguarda le spese in conto capitale, quindi altre opere pubbliche per il Comune di Grottaglie, è già stato affrontato, però non si capisce perché si intervenga solo oggi. Comunque, ritengo che sia stata fatta un’operazione buona e utile, affinché per i prossimi anni, a partire già dal 2018, si liberi una somma di circa 500.000 euro, mentre per quest’anno solo la metà, 250.839,78. E su questo, come ho già detto in Commissione, mi trovo pienamente d’accordo, ben venga, anche se le operazioni che vengono fatte con la Cassa depositi e prestiti è vero che riducono il numero delle rate da pagare, però chiaramente ci sono degli indennizzi, e in questa operazione “dare e avere” sono state comunque vantaggiose. Quindi, per quello che ha detto l’ufficio e così come è stato chiarito anche dai revisori dei conti, questo porta comunque un vantaggio futuro sui mutui che si intendono estinguere, chiaramente con le opportune operazioni che si andranno a fare poi puntualmente, che farà poi la Cassa depositi e prestiti.
Voglio comunque far presente all’Amministrazione – questa è una cosa che deve rimanere agli atti e che i cittadini di Grottaglie devono sapere – che è possibile, alla luce anche del prospetto che ci è stato dato dal dirigente Bavaro, liberare ulteriori risorse sui mutui che pagheremo fino al 2034 e in cui le opere sono state effettivamente già eseguite. Non a caso, ci sono degli importi residui che non sono stati utilizzati, perché le opere sono state completate, e non sono state utilizzate con le varianti in corso d’opera o con progetti che potevano essere rimodulati e ampliati per eseguire altre opere. Ne cito alcune, e sono cifre importanti. Per quanto riguarda le strade, ci sono residui che sommano complessivamente… alcune sono proprio irrisorie, 110 euro, 690 euro, mentre altre sono importanti, 7.359. Sto parlando di mutui che noi pagheremo fino al 2034, ma le opere si sono completate e si sono completate da un bel po’ di tempo. Quindi, sono cifre che sono lì ferme presso la Cassa depositi e prestiti e, attraverso un nuovo progetto, possono essere riprese, e stiamo parlando di una cifra che, ad esempio, per le strade ammonta a 217.186,47.
Invito da subito, quindi, sia il Sindaco D’Alò che l’assessore ai lavori pubblici a procedere a eseguire nuovi progetti di rifacimento strade, sia interne che esterne, ma anche nell’agro, dove ci sono richieste di cittadini, e ne dico alcune, ad esempio in Contrada Mannara, la strada principale, per cui sono state anche raccolte le firme, ma anche all’interno del centro abitato, dove vi è la necessità di rifacimento di marciapiedi e manto stradale. Stiamo parlando di una cifra considerevole, di 217.000. Da un conto così si riuscirebbero a fare tre o quattro chilometri in lunghezza, per una larghezza di circa sei metri, di nuovo asfalto. Quindi, è un progetto che, secondo me, potrebbe essere fatto a breve, quindi da riutilizzare non dico entro quest’anno, ma finché si fa il progetto preliminare, il definitivo e l’esecutivo e poi si fa la gara io penso che per gennaio, senza incidere nemmeno su questo esercizio finanziario, perché ci potrebbero probabilmente essere dei problemi, ma sul prossimo esercizio finanziario, si potrebbero utilizzare queste cifre, che sono importanti. Così come anche i 15.133 euro per quanto riguarda un altro mutuo per l’illuminazione pubblica. Poi ci sta un progetto, che è stato completato, con una cifra considerevole di circa 41.862 euro, che riguarda la realizzazione del parco a verde. Probabilmente dovrebbe essere proprio il progetto di qui sotto, quando hanno realizzato il Parco della Rimembranza.
Quindi, invito questa Amministrazione a procedere immediatamente al recupero di queste cifre, visto che i cittadini di Grottaglie pagheranno il mutuo fino al 31/12/2034.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Gianfreda.
Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi, passiamo alle dichiarazioni... Consigliere Santoro, prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, innanzitutto saluto tutti.
Poi, Presidente, certamente mi rivolgo a lei, perché è l’espressione massima di questa Assise cittadina. Io, ancora una volta, devo fare delle rimostranze molto forti all’Esecutivo e al Segretario generale. Questa penso che è una variazione di bilancio e come tale, essendo una variazione di bilancio, perché c’è un’estinzione di mutui, ci sono dei prelevamenti dei fondi, noto primo in quest’aula la mancanza sia del funzionario della Ragioneria sia dei Revisori dei Conti. Ancora una volta ci troviamo di fronte a una situazione molto, molto drammatica. Le ripeto, signor Presidente, signor Sindaco, signor Segretario generale, la presenza – e questa è l’ultima volta che lo dico – dei revisori dei conti in questi momenti così particolari è obbligatoria.
Poi manca… Consiglieri comunali, vi prego di stare molto attenti, perché è importante. Manca una relazione da parte dei revisori dei conti. I revisori dei conti non hanno dato nessun parere scritto se questa delibera… Io non l’ho vista. A me non l’hanno consegnata. Se c’è, Presidente, mi dai, per favore, la relazione dei revisori dei conti? Okay. Ritiro tutto, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
È arrivata?
Speaker : MICHELE SANTORO.
Ritiro tutto. Okay. Scusatemi, è stato un errore.
Comunque, io voterò contrario. Al di là delle tante problematiche che ha enunciato il consigliere Gianfreda, io non sono d’accordo all’estinzione e alla fuoriuscita di denaro fresco da parte del bilancio, quando la città ha bisogno di questa somma.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro.
Prego i consiglieri di disattivare il microfono appena finiscono di parlare, così posso dare più agevolmente parola al consigliere successivo.
Prego, consigliere Marangella.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Buonasera. Un saluto a tutti.
Come già premesso dal consigliere Gianfreda in sede di Commissione, ovviamente la proposta di atto deliberativo riguardante questo argomento è stato anche il pretesto per ampliare la discussione e poter favorire una ricognizione, che di fatto è stata chiesta al ragioniere capo, e avere un quadro più esaustivo della posizione debitoria dell’Ente con la Cassa depositi e prestiti.
Come già era emerso dal parere dei revisori dei conti in sede di rendiconto dell’Ente, ovviamente tra le prescrizioni c’era, appunto, quella di valutare l’estinzione del debito. Ovviamente, l’operazione in sé è accoglibile in quanto favorisce il liberare di risorse che andrebbero a interessare le opere di cui la nostra comunità ha bisogno.
Anche noi, come Movimento Democratici e Progressisti, abbiamo richiesto, alla stessa stregua dell’ingegner Gianfreda, di avere anche una situazione più dettagliata dei residui rinvenienti, appunto, dall’accensione di mutui per opere già completate e per le quali sono rimasti dei residui, perché questo favorirebbe appunto – lo si è visto con i lavori delle strade citate – la possibilità di ampliare quello che è il parco strade interessate dai lavori di manutenzione, che sono tra le priorità che i cittadini rivendicano. Per cui, si trae spunto da questa delibera per “approfondire” in un secondo momento l’argomento e intervenire, magari nella stessa Commissione, in una potenziale ridefinizione degli interventi possibili da mettere in atto nel futuro.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Marangella.
Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie.
Solo per aggiungere alle cose già dette soprattutto dal consigliere Marangella che intanto saluto positivamente questa operazione di recupero di somme che possono essere immediatamente disponibili, almeno una parte è sicuramente immediatamente disponibile.
Per quanto riguarda le cose che diceva l’ingegner Gianfreda, e cioè che andava fatto prima, eccetera, voglio precisare che nel passato questa operazione non era praticamente possibile, almeno con più limitazioni sicuramente, però alla fine del 2015 vorrei ricordare che l’Amministrazione comunale Alabrese fece già un’operazione non di questo genere, ma di svincolo di una serie di somme – ricordo una cifra superiore agli 800.000 euro – che ci ha consentito di mettere in campo una serie di progettazioni e di attuarle. In parte sono state attuate, in parte sono in corso, altre sicuramente saranno programmate.
C’è, allora, questa novità positiva per l’Amministrazione in generale e c’è anche un altro elemento positivo che prima non era a disposizione del Comune di Grottaglie, come ho già richiamato un’altra volta rivolgendomi all’assessore ai lavori pubblici. Nel passato, la manutenzione, quindi quando si tratta, appunto, di strade, di manutenzione di strade, di immobili comunali eccetera, negli ultimi anni la manutenzione era in capo quasi esclusivamente ai dipendenti comunali, e sappiamo che il numero esiguo dei dipendenti, di fronte all’esigenza di manutenzione sia degli immobili che delle strade, era assolutamente sproporzionato. Negli ultimi tempi ci siamo dotati di due strumenti che ci consentono di andare direttamente a ordinare alla ditta che ha vinto i due appalti, quello per la manutenzione degli immobili comunali e quello per la manutenzione delle strade e dei marciapiedi. Quindi, si può agire direttamente su questo.
Allora, l’invito che voglio fare, e concludo con questo, è di partire ovviamente dalle cose che sono già note dal punto di vista della programmazione. Mi riferisco al Piano triennale delle opere pubbliche. Ovviamente, non è che si possa fare molto e subito in questa direzione, però cominciamo a programmare, perché il Piano triennale delle opere pubbliche diventa uno strumento non dico inefficace, ma che si affronta con armi quasi spuntate se non ci sono disponibilità nell’immediato e soprattutto se non c’è un parco progetti già pronto. Allora, l’invito che faccio è questo: sfruttiamo questa occasione, quella appunto della rivisitazione del mutuo e, quindi, l’estinzione anticipata del mutuo e la liberazione di somme importanti, sfruttiamo questo fatto nuovo della possibilità di dare immediatamente attuazione a una serie di lavori, ma cominciamo a lavorare per un parco progetti con riferimento principale sulla manutenzione, e qui c’è tantissimo da fare, sia delle strade che dei marciapiedi, e non a caso nel Piano triennale assunsero e assumono tuttora un ruolo fondamentale, e quindi la manutenzione della città. A questo dobbiamo dare priorità. Quindi, da una parte programmare i lavori, quelli che diceva anche l’ingegnere Gianfreda, sia per quanto riguarda la manutenzione delle strade interne all’abitato ma anche esterne all’abitato, perché ci sono tutta una serie di viabilità rurali che vanno assolutamente riviste, sia per quanto riguarda la piccola manutenzione all’interno della città. Quindi, facciamone buon uso.
Noi su questo immagino che voteremo a favore, quindi non abbiamo nessuna difficoltà a sostenere questa operazione, ma vogliamo essere anche da stimolo per andare nella direzione che è stata indicata.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Donatelli.
Ci sono altri interventi? Per le dichiarazioni di voto?
Pongo in votazione il primo punto all’ordine del giorno “Estinzione anticipata dei mutui Cassa depositi e prestiti – Applicazione avanzo di amministrazione”. Prego i consiglieri di votare e di marcare, al contempo, la presenza. Prima la presenza, poi esprimete il voto. Dichiaro chiuse le operazioni di voto. Presenti 24, favorevoli 22, contrari nessuno, astenuti 2.
È approvato.
Votiamo per l’immediata esecutività. Prego i consiglieri, come sempre, prima di marcare la presenza e poi di esprimere il voto. Chiuse le operazioni di voto. Presenti 24, favorevoli 22, contrari zero, astenuti 2 (Russo e Santoro).
È approvata.
Secondo punto all’ordine del giorno: “Collegio dei Revisori dei conti, Comune di Grottaglie: ricostituzione del plenum”.
Il suddetto punto all’ordine del giorno è stato discusso nella seduta della I commissione consiliare del 25 maggio, alla presenza di 13 consiglieri, cui ha visto voti favorevoli 12, contrari nessuno, astenuti 1.
Ricordo al Consiglio comunale che si procederà alla ratifica della ricostituzione del plenum del Collegio dei revisori dei conti, nominando membro dello stesso il dottor D’Avolio Nazario.
Passo la parola al Segretario. Prego, Segretario… Se serve la relazione. Se è chiaro quanto discusso durante la Commissione… Va bene. Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Buonasera.
A seguito del decesso del Presidente dei revisori, si è provveduto a comunicare alla Prefettura la sua venuta meno. Per cui, la procedura, per legge, prevede il sorteggio dall’Albo dei revisori della Regione Puglia. Da questo sorteggio, la Prefettura ci ha comunicato una terna di nominativi. Il primo nominativo è quello del dottor Nazario D’Avolio, che addirittura è della provincia di Foggia, il quale ha accettato, e quindi non possiamo fare altro che prenderne atto. Oltretutto, in base agli incarichi già avuti, sarà anche il Presidente del Collegio.
Non c’è altro da dire, se non ci sono domande.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Segretario.
Consigliere Santoro, prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Dottore, io non conosco la data del decesso del Presidente dei revisori dei conti: mi può dire, per favore, quando è stato? Il 17 marzo. Bene. Quindi, il Comune, il 22 marzo, comunica alla Prefettura che questa persona è deceduta, quindi dopo un mese e dieci giorni si prodiga per poter nominare, anzi per poter estrapolare i nominativi, alla presenza non so di chi, perché è la Prefettura penso che fa questo sorteggio, non so alla presenza di chi, se del Sindaco, se del Segretario, se del Presidente del Consiglio, se dei consiglieri comunali, non sappiamo alla presenza di chi. Quindi, io non riesco a capire come faccio a votare questa delibera senza che nessuno di noi sia stato presente in questo sorteggio.
Poi non riesco a concepire una cosa molto importante: perché si dice che è stato sorteggiato anche il dottor D’Avolio? Perché, sono state sorteggiate altre persone? Perché nella delibera non viene riportato?
Poi nella delibera mi manca, dottore, la data di cessazione di questo Presidente dei revisori dei conti. Cioè, quando terminerà il suo mandato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro.
Prego, consigliere Manigrasso….
Speaker : MICHELE SANTORO.
No, no, per favore, se può rispondere….
Speaker : PRESIDENTE.
Facciamo prima gli interventi….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sì, va bene. Perché io poi ho altre domande da fare.
Speaker : PRESIDENTE.
…e poi facciamo rispondere il Segretario, nell’eventualità ci fosse qualche altra domanda.
Disattiva il microfono, consigliere Santoro, per cortesia. Grazie.
Prego, consigliere Manigrasso.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Grazie, Presidente.
In Commissione avevo chiesto al Segretario di fornirmi i dati con cui vengono remunerati i revisori dei conti, perché è mia intenzione presentare o una proposta di delibera o una mozione con la quale vorrei proporre al Consiglio comunale di abbassare l’indennità dei revisori.
In queste settimane, dopo i Consigli che abbiamo fatto con l’assenza degli stessi revisori, nonostante siano stati ufficialmente invitati a partecipare al Consiglio e volutamente non hanno partecipato al Consiglio, mi sono anche informato presso altri Comuni, presso altri Enti se effettivamente era una posizione, un indirizzo generale che la Corte dei conti avesse dato al Collegio dei vari revisori o era una presa di posizione solamente da parte del nostro Collegio. Tutti mi hanno detto che i revisori comunque partecipano al Consiglio comunale ed è sufficiente che il Presidente del Consiglio li inviti a partecipare.
Tra l’altro, anche la volta scorsa noi abbiamo disquisito sull’opportunità che i revisori fossero presenti almeno durante le sedute del Consiglio comunale in cui si trattavano questioni di bilancio. Al di là del fatto che nel Testo unico e nel nostro Regolamento si parlava di un termine che lasciava spazio un po’ all’interpretazione, dice “possono partecipare”, però nel nostro Regolamento di contabilità c’è un imperativo che dice “devono partecipare”.
Quindi, mi appello ancora una volta, Presidente e Segretario, acché i revisori, durante le nostre sedute, siano presenti comunque al Consiglio comunale. Attendo che lei mi fornisca, Segretario, i dati con cui posso presentare questa mia mozione. Proporrò, ripeto, che l’indennità dei revisori sia ridotta proprio per questa assenza di partecipazione al Consiglio comunale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Manigrasso.
Se non ci sono altri interventi, passerei la parola al Segretario….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Mi scusi, Presidente, riallacciandomi a quanto detto dal consigliere Manigrasso, desidero precisare che il nostro Regolamento di contabilità, Presidente, all’articolo 119 (Organo di revisione), comma 2, dice che l’Organo di revisione ha sede presso gli uffici del Comune, in idonei locali per le proprie riunioni e per la conservazione della documentazione. Sono due volte che vedo delle relazioni, dei verbali fatti dai revisori dei conti che si riuniscono una volta a Gallipoli, una volta a Copertino, una volta a Mesagne. Quindi, qual è la sede che loro hanno in mente di nominare al Comune di Grottaglie, dottore Tamburrano?
Poi, sempre all’articolo 119, comma 3, lettera c)… Presidente, ecco perché prima ho detto che questa è l’ultima volta. Il comma 3, lettera c), del Regolamento di contabilità dice che partecipano….
Speaker : PRESIDENTE.
Articolo 119, comma 3, lettera c)?
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sì.
Partecipano alle sedute del Consiglio dedicate alla discussione ed approvazione del bilancio di previsione e del rendiconto. Questi signori non si sono mai presentati. Quindi, la prossima volta devono essere presenti, anche perché giustamente prendono un compenso molto alto e questo compenso deve essere meritato.
Dottore, io voglio la risposta su qual è la sede e alle altre domande che le ho fatto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro. Il microfono, per cortesia.
Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
In riferimento al compenso – passerò poi alle risposte al consigliere Santoro – la delibera già adottata per la costituzione del Collegio indica che il Presidente del Collegio percepisce 13.527 euro, che è ridotto del 10 per cento in base alla normativa n. 78 del 2009. Mentre, per il componente del Collegio il compenso è di 9.018 euro. Oltre a questo, hanno diritto all’accesso e al vitto per la giornata in cui svolgono l’attività presso l’Ente. Per cui, implicitamente in questa maniera rispondo anche al consigliere Santoro, al quale confermo che la sede per lo svolgimento delle attività è quella del Comune… Non è che si lascia fare. A me risulta che sono stati invitati. Dovremo presentare probabilmente alla Prefettura una richiesta esplicita per invitarli… Una richiesta alla Prefettura del perché i revisori non presentano, eccetera. Oltretutto anche loro hanno detto che….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Io adesso voglio vedere quello di Foggia come farà a….
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
No, quanto ci costerà. È diverso, secondo me.
Per quanto riguarda il discorso del sorteggio, non possiamo chiedere alla Prefettura o protestare in Prefettura per gli adempimenti e non possiamo non fidarci della Prefettura, che fa i sorteggi davanti a testimoni e con apposito verbale, che poi viene inviato al Comune.
Per quanto riguarda i nominativi che sono stati individuati, il verbale… chiedo scusa, un attimo… ecco, nel verbale della Prefettura è stato sorteggiato per primo il dottor D’Avolio Nazario, poi Dell’Anna Giuseppe e Scarpello Daniela.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Di dove sono questi due?
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Non è scritto e non lo sappiamo. Quell’altro, invece, è di Ischitella, in provincia di Foggia. Cioè, noi abbiamo fatto immediatamente la comunicazione al primo, che ha accettato, ha mandato il curriculum, ha mandato le varie dichiarazioni di compatibilità, eccetera, come prevede la legge, per cui non possiamo fare altro che prenderne atto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Segretario….
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
È la stessa legge. L’ultima volta, quando parlammo in Consiglio comunale della Corte dei conti per quanto riguarda le auto, eccetera, si diceva che prevedeva una riduzione dei compensi.
Devo dire anche un’altra cosa in riferimento ai compensi. Se raggiungono una percentuale particolare di spese e di gestione, ecco, di entrate e di spese nel bilancio, hanno addirittura diritto a una maggiorazione ulteriore del 10 per cento, che noi non abbiamo mai concesso, né la precedente Amministrazione né quella attuale, alla quale è stato richiesto. Forse 2010. Adesso a memoria… devo andare su internet per verificarlo. Comunque, gliela fornisco direttamente e le do ausilio per fare eventuale richiesta.
Speaker : MICHELE SANTORO.
E il termine finale dell’incarico?
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Chiedo scusa, l’ho dimenticato. Il termine finale termina con gli altri… Allora nella delibera… glielo dico subito Sono stati nominati il 29 aprile 2016, per cui i tre anni dovrebbero terminare il 28 aprile 2019.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Annicchiarico.
Speaker : GIOVANNI ANNICCHIARICO.
Buonasera.
A me piace interloquire con l’Amministrazione, interloquire con la parte tecnica. Dal punto di vista politico, oltre che amministrativo, è un elemento che metto in secondo piano. Quindi, se io rivolgerò delle domande, le rivolgerò sempre al Sindaco o al Presidente. Poi sarà il Sindaco o il Presidente che, non sapendo o non volendo rispondere, chiederanno l’ausilio del Segretario generale o di chi per lui.
Riguardo a questo elemento, dobbiamo dire che è la legge che ha istituito questo nuovo modo di fare le pulci alle Amministrazioni comunali, perché in passato i revisori dei conti… anche se pure quel sistema aveva le sue falle e le sue pecche, perché venivano scelti ad personam secondo le volontà della maggioranza. Adesso si è voluto rendere neutra questa scelta, la si è messa a livello regionale e non si è fatto riferimento, non si è fatto nessun calcolo su ciò che questo poteva significare.
Allora la cosa che io chiedo a questa Amministrazione, che mi pare non voglia rispondere, è se la battaglia per la presenza in aula dei revisori dei conti è condivisa da questa Amministrazione. Io, infatti, la vedo reticente: “sì, vediamo”, “possiamo mandare”. Allora, gran parte di questo Consiglio comunale ha espresso questa esigenza personale, suffragata da elementi giuridici, che sono sia la parte delle disposizioni interne che questo Ente si è dato, sia l’interpretazione prevalente, quella di maggiore buonsenso giuridico ricavata dalle leggi generali.
Io non vedo il Sindaco, la Giunta, tutta intera l’Amministrazione prendere questo elemento come un elemento decisivo per onorare il Consiglio comunale e far rendere davanti a questi organi di controllo conto della maestà del Consiglio comunale. Quindi, quello che chiedo in maniera formale questa sera è: fin dove possiamo contare sulla volontà esplicita della maggioranza di vincere questa battaglia e di avere i revisori in aula, quando ce ne sarà bisogno, quando vogliamo che essi siano presenti, o alcuni di loro siano presenti? Perché noi vogliamo essere tutelati a livello personale, ma soprattutto vogliamo che si renda onore al Consiglio comunale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Solo un piccolo inciso, Presidente. Nulla quaestio, Segretario generale, sulla ratifica. È ovvio che è una presa d’atto da cui non si può prescindere. Anzi, ci dispiace ancora ricordare l’ex Presidente per la tragica scomparsa. Però, credo che, come sollevato dagli altri consiglieri, l’occasione può essere quella propizia per sollevare ed essere il Comune di Grottaglie Comune capofila di una problematica che credo riguardi anche gli altri Consigli comunali, cioè quella che è intervenuta a seguito, appunto, della modifica della normativa di nomina dei revisori dei conti, che ha portato al paradosso che in teoria un candidato iscritto nell’Albo regionale della provincia di San Severo possa essere designato a svolgere il ruolo di revisore dei conti presso il Comune di Santa Maria di Leuca, esattamente a trecento e passa chilometri, ovviamente con le conseguenze che oggi, ma anche nei Consigli precedenti noi abbiamo evidenziato, cioè quelle di avere un’assenza che, pur se giustificata, in realtà è palesemente motivata dalla lontananza e, quindi, dalla difficoltà di raggiungere il “luogo di lavoro” ed essere presenti, come richiamava il consigliere Annicchiarico, a un diritto del Consiglio comunale di reclamare una sovranità rispetto, appunto, a una necessità palese.
Ora, se viene accolta l’indicazione data dal consigliere Manigrasso di scrivere al Prefetto, come già anticipato dal Segretario generale, a questo punto proporrei, anche a nome del Gruppo, di far presente anche questa anomalia, affinché poi il legislatore possa intervenire e magari favorire in un ambito di scelta dei revisori dei conti su base magari provinciale o comunque di ambiti più estesi, ma non certo dell’intera Regione Puglia, perché poi provoca queste aberrazioni. In questo caso normalmente prassi vuole che un candidato iscritto giustamente e legittimamente nell’albo a rivestire il ruolo di revisore davanti a una nomina a Santa Maria di Leuca probabilmente nella stragrande maggioranza dei casi, nel 99 per cento dei casi rinuncia, però può anche capitare il caso in cui in realtà uno accetta l’incarico, perché ha diritto di accettare l’incarico, però poi con le distorsioni, che noi stiamo vivendo quotidianamente, che nemmeno in sede di rendiconto né di bilancio di previsione questo Consiglio si può avvalere della presenza dei revisori per poter porgere le domande.
Quindi, se a latere della richiesta formulata dal consigliere Manigrasso si può aggiungere anche “una nota” per favorire un superamento della base di scelte dei revisori dei conti, può essere che il Comune di Grottaglie diventi capofila, credo, di una lagnanza che appartiene un po’ a tutti gli Enti locali.
Grazie.
Presidente. Grazie a lei, consigliere Marangella.
Consigliere Petrarulo, prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Sull’argomento specifico dei revisori dei conti credo che sia comune la volontà di averli presenti in Consiglio comunale, tanto da sentirla ripetere in maniera quasi da voler far vedere che siamo in pochi, chi dell’opposizione dice “io voglio”, “io voglio”, come se gli altri non lo volessero. Tutti vorremmo la presenza dei revisori dei conti.
La cosa, però, che mi fa sorridere – mi dovete permettere – è che in Commissione, quando è venuto il rappresentante dei revisori dei conti – io ero presente insieme a tredici membri della Commissione –, a parte una domanda, credo, dell’ingegner Gianfreda, c’è stato il silenzio assoluto da parte di tutti. Non so perché, ma mi immaginavo in quel momento che quell’uomo che rappresentava i revisori dei conti dovesse essere smembrato dalle domande che doveva subire da parte degli organi che rappresentavano la Commissione. Ha subìto una semplice domanda, a cui lui ha risposto: sì, noi dovremmo essere presenti nei vari Consigli, anche se non è obbligatoria la nostra presenza, ma sarebbe doverosa la nostra presenza.
Adesso, assodato che tutti vorremmo la presenza dei revisori dei conti, nessuno escluso, dobbiamo anche capire e dire chiaramente qual è il compito dei revisori dei conti. Non è un organo politico, non è un organo amministrativo, è un organo tecnico che esplicita in maniera molto chiara eventualmente il suo parere. Punto. Stiamo tornando a dire sempre le stesse cose. Dico io, rinnoviamo le varie polemiche, rinnoviamo le argomentazioni anche con termini e con tempistiche differenti, diamo contenuto agli interventi. Non facciamo gli interventi per fare passerella, e basta.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Ma hai visto l’ordine del giorno che stiamo votando?
Speaker : CIRO PETRARULO.
Sì, Pierluigi. Forse la tua assenza continua non fa prendere consapevolezza di queste cose….
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Petrarulo, mi scusi… Consigliere Petrarulo, si rivolga a me.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Detto questo… Guarda la cosa… Va beh, non voglio rispondere, perché giustamente non è in tema. Poi la provocazione spicciola la lascio alle persone che vivono di spiccioli.
Chiudo qui il mio intervento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Ci sono altri interventi? Consigliere Santoro, prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, è probabile che il consigliere comunale Ciro Petrarulo è un neofita della politica, ecco perché alcune volte io lo grazio, anzi gli dico di stare zitto e di non fare questi interventi, perché nuocciono alla salute dell’Amministrazione comunale.
Caro signor consigliere comunale, lei il Regolamento di contabilità penso che non l’ha letto. Io, dal primo Consiglio comunale che lei ha fatto, ho messo in evidenza, anzi ho detto pure che farò ricorso al TAR contro quel bilancio che voi avete approvato senza la presenza dei revisori dei conti. Non l’ho fatto per alcuni aspetti amministrativi, perché ho detto: è un’Amministrazione giovane, deve andare avanti, deve risolvere i problemi della città, blablà. Ma questo è un continuare di questa storia perché l’articolo… Se vuoi parlare, perché ti sei fermato?
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, per cortesia, si rivolga a me.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Scusi, Presidente. La guardo in faccia.
L’articolo 119 (Organo di revisione) ti dice chiaramente che i revisori dei conti devono essere presenti nell’aula dell’Assise consiliare. Le ripeto che la Commissione – ecco perché dico che lei è neofita della politica – è un organo decisionale, che non serve a nulla e che non devono essere fatte. Invece, il Consiglio comunale, caro amico mio, è l’organo sovrano, quindi io devo fare delle domande perché a quella Commissione non appartenevo. Quindi, non puoi dire che noi siamo stati zitti. Io sto zitto soltanto in questo Consiglio comunale. In altri Consigli non posso andare a parlare. Allora, se io ho da dire qualche cosa lo dico ai revisori dei conti e al capo dell’Ufficio Ragioneria, che non è presente. E ricordati che tutti i dirigenti, che percepiscono il PEG – ditelo alle persone, e mi fa piacere che stasera sono presenti anche se per altre cose –, che prendono soldi, devono essere presenti in ogni seduta del Consiglio comunale. Lo dice un Regolamento e uno Statuto comunale. Se non ce l’hai, te lo do io, senza fare le fotocopie, perché le fotocopie al Comune non si possono fare perché non hanno soldi. Te le do io le fotocopie.
Allora, Presidente, prima di far intervenire le persone e farle dire queste cose, cerca di ammonirle, cerca di diffidarle dal dire queste cose, perché io mi sento offeso. Io sono un consigliere comunale e sono un organo sovrano, quindi io devo intervenire in Consiglio comunale e devo parlare ai revisori dei conti, perché per me il bilancio non è quello che è iscritto. Allora, io devo chiedere delucidazioni in merito a tale situazione.
Per questo motivo voterò contrario alla presa d’atto della Prefettura, perché quando si fanno i sorteggi, caro amico mio, deve essere presente o il Sindaco o il Presidente o il Segretario di questa Amministrazione. Siccome questi signori sono stati assenti, per me quest’atto è nullo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro.
Se non ci sono altri interventi, passiamo alle dichiarazioni di voto. Se non ci sono dichiarazioni di voto, dichiaro chiusa la discussione… Consigliere Petrarulo, prego. Consigliere Petrarulo, la prego di rivolgersi a me.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Non voglio fare polemiche, perché mi rendo conto che sicuramente è la mia capacità di esprimere l’italiano che mi porta ad avere difficoltà a essere compreso.
Io ho detto nel mio intervento, ed è per quello che voterò favorevole, che tutti noi vogliamo, per rispondere a quello che giustamente chiedeva il consigliere Annicchiarico, la presenza dei revisori dei conti nei vari incontri. Ho utilizzato come esempio nell’unica presenza, ahimè, e questo lo dico in maniera critica verso i revisori dei conti, in cui abbiamo avuto l’ultima Commissione, a parte la domanda dell’ingegner Gianfreda, non ci sono stati interventi. Non è stato fatto nessun indirizzo o nessuna critica verso il singolo consigliere che non era presente, che giustamente e legittimamente, e lo dice un neofita del Consiglio comunale, non era presente. Giustamente l’intervento in Consiglio è legittimo ed è legittimato da un consenso avuto durante un’elezione e poi uno lo esprime nel modo che più o meno meglio conosce. Io sono un neofita e lo esprimerò in maniera neofita.
Detto questo, non c’era nessuna polemica. Quello che voglio cercare di dire una volta per tutte è di entrare un po’ più nel merito, esprimendo qual è il concetto, senza cadere nella polemica spicciola, perché tutti e ventiquattro i consiglieri comunali di questo Consiglio vorremmo la presenza dei revisori dei conti. Tant’è vero che il Presidente del Consiglio fa ogni volta l’invito affinché vengano. Adesso se ci sono mezzi che possano “forzare” la presenza di questi revisori, si studieranno insieme. Ho solamente detto e sottolineato di non cadere nella polemica giusto per prendere la parola.
Per questo voterò favorevole.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Petrarulo.
Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, dichiaro chiusa la discussione.
Dichiaro aperta la votazione per esprimere parere favorevole o contrario o per astenervi per il Collegio dei revisori dei conti, secondo punto all’ordine del giorno, Comune di Grottaglie, ricostituzione del plenum. Prego, consiglieri, votate. Ricordate sempre di marcare la presenza prima di esprimere il vostro voto. Dichiaro chiusa la votazione. Presenti 23, favorevoli 20, contrari 3.
È approvato.
Chiedo ai consiglieri, tutti, di votare per l’immediata esecutività sempre del secondo punto all’ordine del giorno. La votazione è aperta. Prego, consiglieri, votate. La votazione è chiusa. Presenti 23, favorevoli 20, contrari 3.
È approvata.
Terzo punto all’ordine del giorno: “Situazione Ospedale ‘San Marco’ di Grottaglie”.
A nome di tutto il Consiglio comunale, do il benvenuto al dottor Ruscitti. Chiedo agli eventuali consiglieri regionali e onorevoli che sono stati invitati di sedersi nelle prime file, qualora vogliano, e di palesare la loro presenza. Siamo a disposizione.
Devo solo comunicare che… Ringrazio il Presidente del Consiglio del Comune di Monteiasi. Benvenuta. Il consigliere Borraccino mi ha comunicato che al momento si trova a un’assemblea dei lavoratori della Sanitaservice e che, non appena termineranno i lavori, ci raggiungerà. Ringrazio i Sindaci presenti.
Passo la parola al Sindaco, Ciro D’Alò. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Buon pomeriggio a tutti. Grazie per essere qui. Ringrazio l’opposizione per aver presentato questa richiesta di ordine del giorno monotematica, anche se poi di fatto non lo è stata perché si sono aggiunti dei punti in discussione che erano urgenti. Però, da adesso in poi parleremo solo ed esclusivamente della questione Ospedale “San Marco”.
Come è già noto, a seguito di una serie di percorsi più o meno accidentati, il Comune di Grottaglie ha preteso da tempo il mantenimento dell’ospedale San Marco nelle sue funzioni originarie.
A seguito del Piano di riordino, la Giunta regionale aveva destinato una sorte diversa a Grottaglie, prevedendo un punto di riabilitazione, quindi la riconversione in punto di riabilitazione. Successivamente, grazie a un ripensamento del Presidente Emiliano, ma direi anche grazie ai buoni consigli del dottor Ruscitti, si è avviato un tavolo di discussione che si è potuto avere anche grazie all’intervento di consiglieri regionali e consiglieri comunali di tutte le provenienze politiche, proprio con l’obiettivo di mantenere in vita l’Ospedale San Marco.
A seguito di questi tavoli e di questi incontri si è riaperta la possibilità di tenere Grottaglie come ospedale, però sulla bilancia la Regione pone quelle che erano le preclusioni già avute all’origine, ossia la chiusura dei punti nascita e la riconversione, o meglio, la conversione del pronto soccorso in punto di primo intervento.
A seguito della delibera regionale ultima, con la quale la Regione si è impegnata a mantenere in vita l’ospedale di Grottaglie, in attesa della costruzione del nuovo ospedale San Cataldo, la Regione ha assunto questo impegno di mantenere alcune funzioni e iniziare una graduale riconversione.
La direzione generale della ASL già da tempo ci ha inoltrato una proposta di riorganizzazione che è stata già trasmessa e diffusa ampiamente a tutti. Come abbiamo già detto, questa proposta è un punto di partenza. Rispetto a questo punto di partenza vorremmo capire quali sono le prospettive dell’ospedale, se si può intervenire, se non si può intervenire, ma allo stesso tempo vorremmo comprendere operativamente cosa questa proposta consente all’ospedale di fare e cosa in realtà non potremmo fare più.
Nei giorni scorsi ho incontrato i farmacisti, i medici di base e i pediatri, i quali hanno fatto alcune osservazioni (poi, magari, successivamente, magari dopo il suo intervento mi permetterò di chiederle). Ovviamente poi lasceremo spazio al Consiglio comunale, ai Sindaci, agli onorevoli e ai consiglieri regionali per un intervento. I Sindaci assenti si sono scusati, il Sindaco di Monteiasi ha mandato il Presidente del Consiglio, ma ci raggiungerà non appena terminerà gli impegni istituzionali. Sono presenti l’onorevole Vico, la consigliera regionale Franzoso; il consigliere Borraccino ha già annunciato il ritardo; il Sindaco di Faggiano, anche se non in veste politica ma in veste istituzionale, la direzione sanitaria dell’ospedale di Grottaglie, nella persona della dottoressa Carlucci.
Da ultimo, do atto che mi è giunta solo attraverso la direzione generale, con una nota del direttore generale, una proposta da parte del Comitato per l’ospedale, che dà dei consigli e dei suggerimenti su come migliorare la proposta riorganizzativa formulata dal direttore generale dell’ASL. Poi ovviamente attendiamo gli interventi di tutti i presenti.
Mi ha chiesto la parola, lo dico prima, il presidente di Medici per San Ciro, dottor Salvatore Lenti. Credo che sia previsto l’intervento del Comitato per l’Ospedale da parte di un rappresentante. Vi chiedo se c’è qualche rappresentante di associazioni, possibilmente un rappresentante che voglia intervenire, in modo da mettere il Consiglio già da adesso al corrente di eventuali interventi e metterli in scaletta, così evitiamo poi interventi improvvisati all’ultimo momento, che possono in qualche modo interferire con l’andamento del Consiglio.
Non si manifesta nessuno, a parte gli invitati istituzionali, che ovviamente avranno la possibilità di intervenire. Se siamo tutti d’accordo, darei la possibilità al dottor Ruscitti di relazionare in via generale sulle questioni dell’ospedale San Marco, salvo poi interloquire con delle domande, dopo, e gli interventi. Grazie e buon proseguimento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Sindaco. Prego, dottor Ruscitti.
Speaker : GIANCARLO RUSCITTI.
Buonasera a tutti e grazie per l’invito, che è stato preceduto da una serie di incontri formali e informali con i vari attori che il Sindaco ha nominato.
Dico grazie perché avendo assunto questo ruolo dal 30 novembre e non essendo pugliese di nascita, i colloqui, gli incontri e le visite mi servono anche per capire, nel momento in cui noi dobbiamo legiferare, in quale territorio è collocato l’ospedale, la struttura che stiamo esaminando, e mi dà anche quindi la possibilità di ragionare direttamente con le persone che vivono accanto a un luogo che dobbiamo ristrutturare, riconvertire o costruire ex novo.
Uno dei primi ospedali che ho visitato è stato il San Marco. Tra l’altro, io vivo nella città di San Marco, quindi c’è stata un’affinità immediata tra il leone dell’ospedale e il leone che è sulla mia carta d’identità. Anche questo forse ha favorito un dialogo in maniera istintiva.
In maniera sintetica, però, prima di parlare del San Marco, vorrei parteciparvi qual è la filosofia del riordino ospedaliero della Regione Puglia. La filosofia deriva dal fatto che i legislatori che ci hanno preceduto hanno continuato a pensare che questa Regione fosse una regione giovane, una regione in cui le patologie fossero patologie acute, che si manifestavano su una popolazione giovane, e che la quantità di anziani portatori, invece, di cronicità e di acuzie sulla cronicità fosse minima.
Purtroppo la demografia ha cambiato profondamente il volto di questa Regione, che sta invecchiando precocemente e oggi siamo una delle regioni che invecchia più velocemente in Italia. È vero che siamo ancora la terza ragione per natalità, ma è una corsa in discesa. Sapete che i bambini nascono sempre meno, mentre la piramide demografica si è profondamente ribaltata. Questo cosa ha comportato? Ha comportato che nella nostra regione, noi non abbiamo di fatto quel numero di strutture, di reti assistenziali per la cronicità, che badate bene, non significa solo essere anziani, ma la cronicità si manifesta anche nell’età giovanile, nei bambini.
In Puglia abbiamo tanti bambini che hanno malattie che diventano croniche perché metaboliche, genetiche o di altro tipo, e che per fortuna, oggi, grazie alla medicina, come in tutti gli altri Paesi europei, vivono molto a lungo, quindi portano avanti la loro cronicità.
Non avendo noi questo tipo di strutture, il riordino ospedaliero ha dovuto ragionare su come e quando presentare questo tipo di aspetto sul territorio, andando il più possibile vicino al domicilio di chi aveva un problema cronico.
D’altro canto, avendo una rete diffusissima di ospedali per l’acuzie, avevamo in realtà una rete poco efficiente, perché oggi l’acuzie ha bisogno di ospedali cosiddetti di secondo livello, in cui ci sia una concentrazione di professionisti e tecnologie che purtroppo nella nostra regione è presente solamente in pochi, pochissimi ospedali.
All’interno, quindi, di questo doppio livello, quando siamo andati ad esaminare la provincia di Taranto, è emerso immediatamente che in realtà mancava, in tutta la provincia, un ospedale di secondo livello, cioè un ospedale in grado di dare ai tarantini della provincia quelle risposte che la legge e lo Stato nazionale vogliono. Da qui, ben prima che arrivassi, io quindi non è merito mio, la storia del nuovo San Cataldo, che ha avuto i suoi ritardi, ma che in questo momento è nella fase di definizione e approvazione del progetto esecutivo, quindi io mi auguro, insieme al dottor Rossi, che venga appaltato il lavoro nell’autunno di quest’anno, in modo che in alcuni anni l’ospedale sia realizzato.
Perché il nuovo San Cataldo? Proprio perché per le tecnologie e le professionalità che servono un ospedale di secondo livello, il Santissima Annunziata non può essere modificato: è schiacciato al centro della città, non ha spazi di rinnovamento, qualsiasi lavoro venga fatto riduce i posti letto e l’accettazione, quindi l’idea di scartare il Santissima Annunziata è stato un fatto quasi naturale, e poi, arrivare alla costruzione del nuovo ospedale, una risposta per tutta la provincia di Taranto.
In questa provincia, poi, abbiamo un secondo aggravamento, che è il problema legato all’Ilva e all’oncologia, presente nella città di Taranto. Sapete che la Regione, in accordo con il Ministero della Salute e con l’Istituto Superiore di Sanità sta conducendo da anni una serie di studi sulla popolazione sana e sulla popolazione che purtroppo sana non è.
È un dato comune che noi, nella città di Taranto, abbiamo un tasso atteso di manifestazioni oncologiche che è quattro volte quello nazionale. Quindi, al di là di quello che si sta facendo dal punto di vista ambientale, l’attesa che noi abbiamo come struttura sanitaria regionale nazionale su Taranto è di un incremento progressivo nei prossimi anni delle patologie oncologiche che devono trovare una risposta in Taranto, e questa risposta è stata identificata nell’Ospedale Moscati, il quale andrà ristrutturato.
Sapete che c’è stata una trattativa, il Patto per la Puglia, con cui il Ministero della coesione territoriale si è impegnato a versare 70 milioni di euro per ristrutturare il Moscati. Siamo vicini, finalmente, alla deliberazione nazionale, quindi il Moscati ha questo tipo di vocazione.
Altri ospedali della provincia hanno una vocazione da ospedale di primo livello, o da ospedale di base, proprio perché comunque si vuole dare questo aspetto legato alla cronicità che non può trovare una sua risposta all’interno del San Cataldo, e qui arrivo al San Marco. Il San Marco ha due caratteristiche che lo rendono un unicum sul territorio tarantino: prima, la storia e la capacità dei professionisti che ancora oggi trattano le patologie acute, riconosciute a livello provinciale. L’altra è una vocazione, per quello che sarà il successivo ruolo della sanità tarantina, quando il San Cataldo sarà terminato, che è una vocazione fondamentalmente di accompagnamento, vicinanza, oggi del Santissima Annunziata e domani al San Cataldo. In termini di che cosa? In termini di trattamento delle patologie croniche dal punto di vista specialistico e territoriale per la zona di chi abita intorno a Grottaglie, e al tempo stesso, per poter “favorire” il lavoro oggi del Santissima Annunziata, domani del San Cataldo, in termini di acuzie. Un ospedale di secondo livello deve poter lavorare avendo la massima rotazione possibile sui posti letto, la massima occupazione delle macchine, ma questo mal si coniuga con persone che, come abbiamo detto prima, hanno patologie croniche su cui si sviluppa un evento acuto.
Se io sono una persona diabetica, ipertesa, dislipidemica, se ho avuto interventi chirurgici durante la mia vita normale e ho un evento acuto quale un infarto, o un ictus, ho una degenza, cioè, sopravvivo, ma al tempo stesso ho bisogno di trattamenti riabilitativi e di una rieducazione diversa rispetto a un “sano” che si fa un evento acuto. Secondo la pianificazione regionale, il San Marco, per la sua collocazione, per la sua dimensione, può essere questo luogo che può quindi aiutare la provincia di Taranto a dare una risposta a una popolazione che secondo noi diventerà sempre più numerosa.
È evidente che non può dare una risposta così com’è, quindi noi abbiamo programmato, insieme alla direzione generale di Taranto e insieme ai miei colleghi e collaboratori in Regione, degli investimenti su Grottaglie, che rendano il San Marco luogo adatto a ospitare persone che hanno bisogno di una degenza più lunga rispetto alle altre. Che significa luogo adatto? Significa non avere più stanze a quattro letti, ma a due letti, significa avere il bagno in ogni stanza e non solamente all’inizio e alla fine del corridoio, avere degli ambulatori che possano essere usufruibili a pianoterra; significa avere della tecnologia che serve a far sì che quando devo fare dei controlli non devo andare al Santissima Annunziata o al San Cataldo, ma posso avere un mio percorso particolare, significa palestre per la riabilitazione e significa comunque un luogo gradevole in cui andare, sapendo che avendo delle patologie croniche, non siamo delle persone che hanno una mobilità tranquilla, spesso dobbiamo essere accompagnati da altri, e soprattutto, che è un luogo in cui si possono ospitare persone sempre più anziane.
Infatti, l’altro dato positivo, da un punto di vista generale, quello che noi stiamo diventando più anziani e più in buona salute, dovete pensare che si accompagna spesso al fatto che siamo in buona salute perché conviviamo con le nostre patologie. Spesso e volentieri, oggi noi conviviamo con patologie che erano mortali fino a 10,15 anni fa, che oggi ci consentono una vita normale di relazione, ma che necessitano per essere controllate di una serie di controlli seriali che a Grottaglie si possono fare.
Il futuro del San Marco, quindi, lo possiamo dividere in due fasi. C’è un futuro a breve e medio termine, che è di affiancamento al Santissima Annunziata, con unità funzionale integrata, perché quello che ci è stato spesso contestato dal Ministero della Salute, è la dimissione dal Santissima Annunziata e il ricovero a Grottaglie, come se fossero due eventi diversi, mentre spesso la persona è invece all’interno di un percorso sanitario, di cui Grottaglie e il Santissima Annunziata sono la stessa parte. Poi, successivamente, quando il San Cataldo sarà completamente funzionante, diventare un luogo in cui la persona operata al Santissima Annunziata può trovare il luogo in cui riprende le sue funzioni sanitarie e sociali e torna poi auspicabilmente ad avere la sua vita relazionale. Questo corredato di poliambulatori specialistici e di quelle attività territoriali che rendono non obbligatorio, per chiunque abita nella provincia di Taranto, andare al nuovo San Cataldo, ma di poter fare tante prestazioni, direttamente, presso l’ospedale di Grottaglie. Questo a grandissime linee, in sintesi, è quello che avverrà.
Nel breve, lo anticipo, rimangono chiaramente aperte la Medicina, come reparto anche per acuti e l’ortopedia, che fa già oggi attività elettiva, quindi non fa ortopedia traumatologia, ma fa ortopedia su indicazioni. Rimane attiva anche perché è un’ortopedia che si integra perfettamente con l’ortopedia più importante e più invasiva che in questo momento è al Santissima Annunziata. Perché è più importante e più invasiva? Perché l’evento ortopedico, quando manifesta delle complicazioni, le manifesta fondamentalmente con dei sanguinamenti improvvisi che necessitano delle équipe multidisciplinari per la propria gestione.
Questo, oggi, nell’ospedale di Grottaglie non era possibile prima e non è possibile oggi. Mentre è possibile fare a Grottaglie tutta una serie di interventi che sono meno rischiosi per il paziente, che sono i più numerosi, perché per fortuna il grande intervento lo fanno poche persone, mentre il piccolo e medio intervento lo fa la maggior parte di noi, e questo può essere fatto tranquillamente a Grottaglie. E sarà fatto finché questo sarà necessario all’interno di un Piano di riordino, quindi pensiamo ai prossimi cinque, sei anni. Tra cinque, sei anni, quando il San Cataldo sarà pronto e funzionante, verificheremo non solo per Grottaglie, ma per tutta la provincia di Taranto quello che sarà stato l’impatto di un ospedale che avrà 680 posti letto, tecnologia avanzata e probabilmente dovrà anche prendersi carico dei pazienti oncologici che per fortuna continuano non a sopravvivere, ma a vivere, grazie alle nuove terapie, perché anche un paziente oncologico si fa l’appendicite, si fa la gastroenterite, si fa l’infarto, quindi, anche in questo caso, il San Cataldo e Grottaglie potranno giocare un ruolo importante.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, dottor Ruscitti. Ci sono interventi? Avevo avuto la richiesta da parte dell’onorevole Vico, di intervenire.
Prego l’onorevole, così come tutti gli altri ospiti, di intervenire dalla postazione ospite, perché siamo in diretta streaming, e lì dove vi trovate non verreste adeguatamente inquadrati, e anche per poter dare la possibilità a chi è collegato di potervi vedere ed ascoltare al meglio.
Un attimo soltanto.
Speaker : MICHE SANTORO.
Io sono d’accordo a far intervenire tutti gli ospiti e ad ascoltarli, però poi ci troviamo di fronte alla discussione soltanto di noi consiglieri comunali, perché giustamente gli ospiti vanno via e sicuramente non ci ascolteranno.
Io allora vorrei pregare la Presidenza di voler cambiare il tipo di interventi da parte degli ospiti: prima i consiglieri comunali e poi gli ospiti, se gentilmente viene accolta questa richiesta. Altrimenti, va a finire che questo Consiglio comunale non è per Grottaglie, bensì per gli ospiti. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro.
Essendo una modalità di Consiglio comunale aperto, dove abbiamo chiesto il contributo degli ospiti, se gli ospiti mi richiedono di poter intervenire, do la parola, così come mi sono stati richiesti gli interventi, anche per poter ascoltare, e sulla base di tutti gli interventi poter aprire anche la discussione.
Starà poi agli ospiti e ai loro eventuali altri appuntamenti, rimanere fino alla fine e ascoltare la discussione da parte del Consiglio comunale. Per una migliore discussione ascoltiamo anche gli ospiti. Era per quello che gli si stava dando precedenza a poter intervenire. Sì, dieci minuti, se per tutti va bene.
Prego, onorevole. Grazie.
Speaker : LUDOVICO VICO.
Grazie, Presidente.
Consigliere Santoro, noi siamo mediterranei ed è sacra l’ospitalità, nel Mediterraneo, anche quando si incontrano etnie diverse nel Mediterraneo.
Grazie Presidente, signor Sindaco e dottor Ruscitti. Nei dieci minuti, consentitemi, grazie, riassumerò in breve alcune valutazioni e anche dei suggerimenti.
Prima cosa: quello che avverrà domani, lo si sta decidendo oggi. Per tradurre, il San Cataldo di domani, quando esso verrà, sarà quello che oggi è il sistema POC e il sistema sanitario dell’ASL Taranto.
Lei questo me lo consente perché io faccio il legislatore, e come sa bene, non è una infrastruttura che cambia il mondo, ma è quello che c’è, e ovviamente quello che si potrà aggiungere quando il San Cataldo arriverà. Io sono fiducioso quanto lei che entro il 2023, il 2024 o il 2025 potremo avere il San Cataldo. Il punto, oggi, è come gestiamo l’emergenza sanitaria ionica, perché tale è stata definita in più sedi, nazionali ed europee, per le ovvie ragioni, antiche e più contemporanee, anche legate ai fattori dell’inquinamento atmosferico, degli effetti degli studi che lei conosce meglio di me, dei report che ci hanno reso, fino alle indagini più recenti, l’ultima del Ministero della sanità.
Io sono uno di quelli che pensano che quando la buona scuola deve essere corretta, vada corretta. Quando un Piano di riordino sanitario deve essere corretto, va corretto, mi sembra umano, non politico, quanto sto dicendo. Mi permetto di dire subito però che forse il Piano di riordino, per la parte dell’emergenza Taranto del suo sistema, forse esige una correzione, non rapida, ma una strategia e una correzione.
Qui a Grottaglie ci sono state importanti iniziative, dei comitati, delle forze politiche, del Sindaco, dell’Amministrazione, che hanno posto un primo problema che è stato conseguito: il POC, il presidio ospedaliero centrale, che corrisponde all’emergenza sanitaria Taranto. Questa è una cosa positiva.
Nella fase di avvio sono state adottate nella scorsa estate inopportune misure, spesso anche non sincere, che hanno riguardato la chiusura del pronto soccorso del Moscati, poi quella di Grottaglie, la cardiochirurgia al Moscati – non fatemi fare la lista, sono tutte persone informate dei fatti quelle che sono qui, non solo i consiglieri comunali. Ebbene, dopo quella cosa è venuto il Piano che ha confermato quelle cose e ne ha aggiunte altre, e ha offerto, lei mi permetterà, non il futuro, ma ha offerto un taglio. Il problema demografico pugliese è un problema vero, siamo ancora terzi, però. Lei però mi consentirà di dire: perché a Mottola da nove anni stanno aspettando che quella funzione si avvii?
Da nove anni attendono lì. Avviamola, insieme a Grottaglie, quando verrà il San Cataldo, vorrei essere chiaro. Avviamola, avviamo Mottola. Non è vero che abbiamo bisogno di inventarci un Piano di riordino per dire quello che a Mottola è chiuso lì, e lei sa che è una delle infrastrutture più moderne, penso che l’abbia visitata, ma la inviterei, come parlamentare, a farlo.
Ma veniamo al dunque. Lo stato dell’arte presenta le seguenti difficoltà, dopo le misure estive e il Piano piano di riordino, che sono le misure estive, sostanzialmente. Primo: il Santissima Annunziata scoppia, ne è testimonianza l’ordinarietà di Grottaglie, che non è un punto a vantaggio, è una fotografia. Due: il Moscati è mutilato. Per il polo oncologico, come ella sa quanto me, se mi permette solo come informazione, siamo in attesa della conclusione delle attività di avvio a partire dalle sale chirurgiche. Abbiamo bisogno dell’accelerazione già definita dell’intervento CONSIP, in base ai 70 milioni di euro per la strumentazione. Abbiamo dei problemi, al Moscati: i medici sono in grado di tenere, ma l’emergenza richiede uno sforzo sempre più straordinario. Il San Marco. Il San Marco, in questo momento, è uno stabilimento smontato, senza vision, senza funzione: fanno tutto, dalla bravo ortopedia, alla chirurgia, ai pronto soccorso che vanno su e giù, che tornano. Siamo nella fase di transizione, comunque.
Come ospedale di primo livello le cito solo quello di Castellaneta; quello di secondo, è quello di Manduria. Citando Louisa May Alcott, direi che mentre i privati non accreditati… piccole donne crescono. Questo è un problema, che non è oggetto di questo momento, ma era per offrirle un quadro.
Lei ha detto parole molto impegnative, quest’oggi, almeno in questa sede. Ha detto: come integriamo questa fase, in attesa del San Cataldo. Prima cosa, mi permetta di suggerirla a lei, ma anche al Sindaco, è questa: noi abbiamo un atto formale che è il Piano di riordino, che dice che questo ospedale è smontato. C’è una volontà politica ed amministrativa già di elemento correttivo che è intervenuta. Penso che sia corretto costruire un protocollo. Deve essere chiaro, cioè, per l’autorità sanitaria urbana che è il Sindaco, per la sua comunità, che se non dobbiamo far più riferimento a quanto è declarato nel Piano di riordino, occorre un protocollo dove ridefinire quello che chiamiamo l’asset fino al fino al San Cataldo. L’Amministrazione comunale e il Comitato contro la chiusura del San Marco hanno fatto delle proposte. Secondo me il sistema integrativo è fondamentale fra il Santissima Annunziata e il San Marco. È difficile immaginare che la direzione sia esclusivamente la direzione generale della ASL, né però va stravolto nulla, perché stiamo parlando del POC, è ovvio, quindi il presidio ospedaliero centrale. Forse è il caso di definire tratti precisi non di autonomia, perché stiamo parlando del POC, ma di gestione nella autonomia, ovviamente sapendo benissimo che c’è il Santissima Annunziata e c’è il San Marco.
Faccio un esempio: per quale ragione non è sostituita la figura del responsabile funzionario semplice di ortopedia o di chirurgia? Perché tanto quello che rimarrà, pena che i medici vadano via verso i privati, perché questo è il problema del sistema sanitario pubblico ionico in emergenza: che i medici, liberamente, decidano di andare verso il privato, non perché si chiudano reparti, ma perché si mettono in condizione, non è una critica ma è un’asserzione, i medici, di andare verso il privato. Questa integrazione, quindi, e concludo, ha bisogno di dichiarazioni che sono state rese in questi mesi. Io insisto che siano protocollari. Ovviamente poi c’è la gestione del POC, è fuori discussione. L’interlocuzione nel POC rimane col direttore della ASL, i direttori di stabilimenti, o chi fa le funzioni di stabilimento, in questo caso, perciò, insisto che la figura funzionale semplice sia una figura di organizzazione gestionale fondamentale. Forse, così, si apre una nuova stagione che comunemente, alla comunità ionica e all’amministrazione regionale pugliese renda chiaro che noi il San Cataldo lo avremo oltre il prossimo lustro; e oltre il prossimo lustro, la gestione ordinaria della sanità delle persone, che va dalla rottura di una caviglia ai fatti gravi ed importanti dell’oncologia, nell’emergenza ionica, oltre alle cose più semplici del primo intervento, del pronto intervento, del pronto soccorso.
Dottor Ruscitti, come ella avrà capito in questi mesi, venendo dall’estero extraregionale, ma con origini pugliesi, sa benissimo che la questione della sanità è una linea orizzontale, e che la sanità territoriale in questa provincia non esiste. Gli unici riferimenti sono gli ospedali, alcuni poliambulatori, molto privato, l’extraregionalità, che è una questione poco tollerabile.
Io questi suggerimenti vorrei consegnarle. Vorrei essere anche certo che in maniera definitiva siano accolti. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, onorevole Vico. Prima di continuare, vorrei ringraziare per la presenza, tutti gli ospiti che hanno accolto il nostro invito: Mino Fabbiano, Sindaco di San Giorgio Jonico, Antonio Cardea, Sindaco di Faggiano, Maria Rosaria Litta, Presidente del Consiglio comunale di Monteiasi, l’onorevole Ludovico Vico, la dottoressa Matilde Carlucci, direttore sanitario dell’ASL, la consigliera regionale Franzoso, il Sindaco di San Marzano, Giuseppe Tarantino, Mino Borraccino, consigliere regionale.
Grazie per aver accettato il nostro invito. Si è prenotata per l’intervento la consigliera Franzoso.
Speaker : FRANCESCA FRANZOSO.
Buon pomeriggio a tutti, buonasera a tutti.
Vi ringrazio per l’invito e ringrazio il dottor Ruscitti, per essere qui con noi questa sera. Dico con noi perché ho seguito, ho affiancato la comunità di Grottaglie nella rivendicazione del suo diritto alla salute da quando ha iniziato questa battaglia, sino ad oggi.
Lei, dottor Ruscitti ha parlato di pianificazione regionale. Io credo, e le do atto, le è mancata la prima parte, che il problema sia esattamente lì. Cioè, prima di lei è mancata una pianificazione regionale. Oggi, però, lei non ha ancora colto il problema, che è esattamente questo: ciò che è stato fatto nel Piano di riordino, è stato fatto senza pianificare effettivamente le necessità territoriali nella provincia di Taranto in particolar modo.
Perché le dico questo? Perché noi parliamo di riconversione di un ospedale che a parole pare sia stata congelata, ma nei fatti, poi, così non è. E lo facciamo quando ancora non è avvenuta l’apertura del nuovo San Cataldo. Di contro, in altre province, penso alla provincia di Foggia, tra gli iniziali nove ospedali che dovevano essere chiusi o riconvertiti, penso all’ospedale di Lucera, si fa un passo indietro e si mantiene l’ospedale di Lucera ospedale di base, sapendo che l’ospedale di Lucera non è in attesa dell’apertura del nuovo grande ospedale, ma ha già gli Ospedali Riuniti di Foggia, un’eccellenza pugliese, praticamente a 15 chilometri di distanza.
Questo mi sembra ingiusto, mi sembra completamente privo di pianificazione sanitaria regionale, fatta con cognizione di causa. Guardi: il POC che cos’è? Il POC è il nostro hub. Venendo meno l’ospedale San Marco, come ospedale di base, non come presidio riconvertito, Taranto di fatto è privato dell’hub, ed è l’unico capoluogo di provincia che avrà meritato, non si sa per che cosa, un’ingiustizia del genere, nonostante negli intendimenti più volte sbandierati e proclamati da parte di chi ci governa in Regione, proprio a Taranto ci sia un’attenzione particolare. Che però stride con i fatti.
Riflettevo poi sul documento che lei pochi giorni fa ha inviato alla I Commissione, alla Commissione bilancio di cui io faccio parte e di cui sono la Vicepresidente. Paradossalmente, si sono chiusi otto ospedali, o riconvertiti, e la spesa è rimasta identica. Spendevamo 3 miliardi, continuiamo a spendere 3 miliardi. Questo che cosa vuol dire? Che i tagli non sono serviti a nulla, perché non c’è stata la pianificazione. Perché comunque sia, la nostra domanda di salute è rimasta invariata, e i costi, addirittura – ho visto che si parla addirittura di una proiezione fra i 3 miliardi e 150 milioni – potrebbero aumentare, perché quando la domanda non è adeguatamente sostenuta dall’offerta, aumentano i disservizi, aumentano gli sprechi e quindi aumenta la spesa nel pubblico.
Ora, un altro dato mi ha incuriosito particolarmente: il dossier della Corte dei conti. La Corte dei conti ci dice che la Puglia ha la maglia nera fra tutte le regioni meridionali, per spesa in assistenza sanitaria privata. Ogni cittadino pugliese, cioè, paga più o meno intorno ai 500-600 euro per curarsi privatamente, perché non può sostenere i tempi di liste d’attesa che sono improponibili –improponibili!
L’altro giorno ero in farmacia, una signora cercava di prenotare, proprio qui a Grottaglie una visita. Le hanno dato maggio 2018: è una roba da vergogna! È una roba da vergogna! Una persona che può, ovvia andando a pagare privatamente una prestazione che invece di diritto le spetterebbe dal Sistema sanitario pubblico.
Io allora credo che una posizione saggia da parte della Regione, e confido in lei per questo, perché da parte del Presidente Emiliano abbiamo trovato completa sordità, non da un orecchio ma da ambedue, potrebbe essere quella di tornare completamente all’anno zero per Grottaglie e pensare: sì, Grottaglie si candida alla riconversione, ma post apertura San Cataldo. Nell’attesa del San Cataldo, Grottaglie ritorna a essere un ospedale di base, perché solo così quel POC ritornerà ad avere tre piedi, e noi potremo finalmente avere l’hub a Taranto. Se lei non farà questo, questa provincia – non il Comune di Grottaglie, questa cosa voglio che sia questa evidenziata –, l’intera provincia di Taranto sarà stata penalizzata oltre misura da parte della Regione.
Perciò, bocce ferme: ripensi il San Marco come ospedale di base, riattivi il pronto soccorso e riattivi tutti quei reparti che servono in un ospedale di base, a corredo di un pronto soccorso riattivato.
Solo così noi potremo ottenere davvero la razionalizzazione della spesa, perché ci sarà l’offerta adeguata alla domanda e ci ritroveremo a gestire non un periodo di caos sino all’avvento del San Cataldo, ma un periodo di ordinaria amministrazione.
Poi vedrà che questa cittadinanza, nel momento in cui avrà un ospedale di eccellenza, con 720 posti letto, che sono lì, pronti ad accoglierli, sarà la prima a volere la riconversione e a pensare a sé stessa in età avanzata, a pensare: io in età avanzata avrò l’ospedale riconvertito per le post acuzie a casa mia. Vedrà che questa cittadinanza e il comitato saranno con lei. Ma a San Cataldo inaugurato, però. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliera Franzoso.
Mi ha chiesto di interviene il dottor Lupo. Prego.
Speaker : VINCENZO LUPO.
Ho sentito che il dottor Ruscitti ha dimenticato nella sua disamina sull’ospedale di Grottaglie, la chirurgia.
Ebbene, c’è anche la chirurgia, oltre l’ortopedia, oltre la medicina e quel che è rimasto dell’ostetricia. Io sono un chirurgo e lavoro nell’ospedale di Grottaglie. Vorrei spendere due parole sulla chirurgia.
Quello di chirurgia è stato il primo reparto ad essere “normalizzato” nel 2011, passando di colpo da ospedale da 30 posti a ricovero ordinario a 8 posti a day service, quindi è stato, come si suol dire, falciato.
Ebbene, cinque anni fa, noi facemmo una proposta. Ricordo bene che di questa proposta si fece paladino anche Salvatore Lenti per quanto riguarda l’associazione Medici per San Ciro. Chiedemmo la conversione del nostro reparto in reparto di week surgery, in ospedale a ricovero breve, di cinque giorni, la cosiddetta chirurgia feriale, da lunedì a venerdì (sabato e domenica chiuso). In questo modo, avremmo continuato a fare la maggior parte degli interventi – lei sa che in chirurgia quasi il 60 per cento degli interventi si fa in bassa intensità, in cinque giorni –, avremmo continuato a fare il massimo di questa attività, in qualche modo sdrammatizzando la situazione di intasamento che si viene a creare nell’Ospedale Santissima Annunziata, e soprattutto riportando la chirurgia a bassa e media intensità dalla struttura privata a cui oggi si rivolge, alla struttura pubblica, quindi, mantenendo quella vocazione che era stata nostra fino a quel tempo.
Questa proposta non ha avuto successo, ma io penso che questa sia una proposta utile a cui voi potete attingere. Se nella logica della sua opinione, l’ospedale di Grottaglie si volge ad essere un ospedale per post acuti, e se questa attenzione viene rivolta all’ortopedia, perché non rivolgerla pure alla chirurgia?
Lei sa com’è situata la chirurgia a Taranto? La chirurgia di Taranto è molto impegnata, quasi intasata sui campi dell’eccellenza che adesso si propone di avere e sul campo della chirurgia d’urgenza. Quindi una chirurgia molto impegnata, da questo punto di vista, non può tendere a quella chirurgia a media e bassa intensità che invece potrebbe fare una struttura come la nostra, periferica,
Sempre, però, mantenendo il contatto col presidio ospedaliero centrale, al quale anche noi siamo associati, quantunque a livello centrale non ci riconoscano ancora alcuna rappresentanza.
Per cui, io ritengo che questa proposta che noi facemmo cinque anni fa, possa essere ancora utile al giorno d’oggi. Lei sa come siamo combinati adesso. Noi siamo un servizio a day service H12, praticamente possiamo fare soltanto interventi di bassa intensità ASA 1, 2, cioè trattare pazienti senza comorbilità o complicanze. Poiché, come lei ha detto, l’età media avanza, la nostra età avanza e aumentano i pazienti con comorbilità o complicanze, ebbene, la quantità di pazienti che noi possiamo trattare è minima in confronto alla necessità che ci viene richiesta dal territorio.
E quindi giocoforza, anche nell’ambito della ristrutturazione che da più parti viene invocata, anche dalla consigliera Franzoso, eccetera, perché non favorire questa integrazione, anche per quanto riguarda la chirurgia, e non dare alla chirurgia quella vocazione periferica, che possa portare a trattare la maggior parte delle malattie? In questo modo libereremmo Taranto dall’aggravio di questa patologia, potrebbe dedicarsi benissimo, come sta facendo, all’eccellenza, e alla chirurgia d’urgenza, lasciando a noi la possibilità di condurre la maggior parte delle affezioni in media e bassa intensità. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, dottor Lupo. Mi ha chiesto di intervenire la signora Milena Erario, in rappresentanza del Comitato In difesa dell’Ospedale San Marco. Prego.
Speaker : MILENA ERARIO.
Buon pomeriggio a tutti.
Il Comitato, sapete benissimo, ha sempre lottato per avere il proprio ospedale, lotta da otto anni, da quando avevamo Vendola in Regione.
Sapevamo che saremmo arrivati alla resa dei conti. Questa resa dei conti, però ci era stata data in mano dicendo: va bene, riconvertiamo Grottaglie facendo però il San Cataldo. Qui, in questa stessa sala, ci fu un assessore alla sanità con il quale firmammo tutti quanti un documento.
Noi abbiamo continuato ad attendere. Comunque, piano piano, siamo arrivati al punto di avere un ospedale, ormai non più definito tale, tutti quanti lo sappiamo, perché chi ci va sa che cosa trova: troviamo medici che stanno lì a lavorare facendo la turnazione per entrare in sala operatoria, l’ortopedia che comunque lavora sempre, in continuazione, però anche se al Sindaco era stato detto H24, signori miei, per chi non lo sa, non abbiamo l’H24 a Grottaglie, da nessuna parte.
Quindi, rendetevi conto che quello che avevano detto anche al nostro Primo cittadino e che il Primo cittadino ha riportato a tutti, erano fandonie.
Comunque, il Comitato, rendendosi conto che ostetricia… Non l’avremo più la nostra maternità, con tutto che anni addietro facevamo oltre 1.000 parti, più di Taranto, 850.
Voi, non il dottor Ruscitti, ma tutti quanti i politici che si sono alternati in Regione, avete fatto sì che ostetricia arrivasse a fare appena 550 parti l’anno. Bene, con 550 parti, sapete bene che la mannaia Rossi è arrivata nel periodo estivo. Noi non abbiamo la rianimazione, l’abbiamo sempre detto, ma come noi non ce l’hanno gli altri ospedali: non ce l’ha Martina, e anche Castellaneta, da quello che io so, avrà forse qualche posto, ma chissà se funziona o meno (anche perché lì morivano alcune persone, sbagliando). Comunque, lasciamo perdere questo. Siamo arrivati ad ottenere che ginecologia e ostetricia continuino a lavorare con due medici soltanto, facendo quasi, dal 1° gennaio ad oggi, circa 2.000 prestazioni. Rendetevi conto che a Taranto, con sei medici nel padiglione donna, ne fanno appena… Scusate, io so che voi li sapete tutti, questi dati, però io nel mio piccolo ho cercato pure di darmi da fare: ne fanno circa 700 in più di Grottaglie, noi con due medici, loro con sei, con tutto che ce ne sono 22 nel reparto di ostetricia e ginecologia, sempre continuando ad ascoltare tutta la gente, perché andiamo in ospedale, siamo utenti, siamo pazienti, quindi ci rendiamo conto che a noi serve il nostro ospedale. Abbiamo concordato un documento che abbiamo fatto pervenire sia al dottor Rossi che al dottor Ruscitti, ai vari consiglieri, e anche all’onorevole Vico, se non erro, devo averlo consegnato.
Onestamente, c’è stata una persona che mi ha detto: Milena, stai sbagliando, perché noi dobbiamo chiedere l’ospedale. Onestamente, in cuor mio, e in cuore di tutta la gente di Grottaglie, quello che noi vorremmo, lo vorremmo veramente con tutte le nostre forze. Ma avendo a che fare con questi tipi di… Scusate, stavo per dire un’altra parola….
Con questa politica – qualcuno disse che Taranto è la Terra dei fuochi, quindi Grottaglie fa parte della Terra dei Fuochi –, quello di Grottaglie non viene considerato come ospedale dove far curare realmente le persone. Quindi il Comitato che cosa ha fatto? Ha deciso, concordando con alcuni medici, di far sì che la media e bassa intensità operatoria venisse fatta a Grottaglie; sulla chirurgia ha ragione il dottor Lupo – che forse è andato via, non lo vedo più. Il dottor Lupo non so se ha detto che noi avevamo vinto un ricorso al TAR. Io me la prendo con la politica grottagliese, passata e presente, perché ricordatevi che comunque noi avevamo vinto un ricorso al TAR. Nessuno ha fatto sì che questo ricorso andasse avanti e che la nostra chirurgia continuasse a lavorare in H24. Questo non sta avvenendo, da noi: fanno i piccoli interventini e la sera la gente va via (stiamo parlando della sera alle 8); stessa cosa sta avvenendo in ortopedia.
Noi quindi abbiamo concordato un documento sul quale noi parliamo dati alla mano, anche: ci stiamo accontentando. Dottor Ruscitti, glielo dico col cuore in mano: mi fa male presentare questo documento, però visto che devo raccogliere le briciole, come ha detto qualcuno, ti accontenti della frisella, mi accontento della frisella. Quello che noi chiediamo quindi è che il nostro ospedale più di quello che vi ha dato non può continuare a dare. È andato via il dottor Pellicani: noi eravamo in ortopedia, a struttura semplice dipartimentale. Quello che stiamo chiedendo è questo: ci dia il responsabile dipartimentale dell’area chirurgica, della struttura semplice. Non stiamo chiedendo la luna, però vogliamo almeno un pochettino di libertà gestionale, chiediamo che i medici possano concordare tra di loro quello che devono fare, essere più tranquilli, quindi avere un solo responsabile che si rapporta al responsabile maggiore e che vadano tutti a confluire da questo. Se questo non è possibile per tutta l’area chirurgica, almeno che rimanga quell’unico dipartimento che era ancora in atto e che non è stato cancellato, con tutto che è andato via il dottor Pellicani, che ha vinto il concorso, non è stato cancellato.
Non stiamo chiedendo la luna. Noi le abbiamo fatto anche dei piccoli… per dire: 1.500 qui, 1.500 là, 800 interventi da un’altra parte porterebbero dei bei soldini nella sanità di Taranto, alla ASL di Taranto.
Lei sa benissimo che in day service, se la gente deve essere osservata, deve pagare il ticket. Pagando il ticket entrano soldi, andando nella sala operatoria arrivano altri soldi, quindi ci stiamo veramente accontentando di poco, noi. E noi siamo quelle persone che a Grottaglie sono scese in piazza in più di 5.000: lottiamo da otto anni. Anche se siamo noi a mettere i politici ai posti di comando, il politico non fa quello che la gente del proprio paese o del circondario dice. Noi abbiamo sempre detto che l’ospedale non è di Grottaglie, ma è di tutti i Comuni. Personalmente ho sempre girato per tutti i Comuni, quando c’è stata l’occasione di scendere in piazza. Ultimamente, ho persino consegnato questo documento a un Sindaco del comprensorio. Può immaginare quindi noi in che situazione viviamo.
Io la prego quindi a nome di tutti i cittadini, di quei 5.000 e più che sono scesi in piazza, almeno di darci quello che Grottaglie merita, perché siamo un ospedale, e lo siamo sempre stati, di eccellenza. È da premettere che io non lavoro lì, però come utente, come paziente, io e tutti quanti sappiamo la validità di questi medici che hanno dato la salute, perché le posso assicurare che ci sono medici che hanno dato la salute, e c’è stato un medico che ha dato la vita per quell’ospedale.
Tutti quanti loro sanno chi è stato. Non ce l’ha fatta più. Dopo che faceva Pasqua, Natale, il 15 di agosto, poi non ce l’ha fatta più, e quel giorno si è tolto la vita, perché la politica non ha fatto il suo dovere: si è sentito tradito da tutti, ma non dalla cittadinanza. Però, alle volte, la gente non ce la fa più. Se noi ci stiamo accontentando, non dico che ci siamo stancati, ma cerchiamo almeno di ottenere un pochettino, qualcosa.
Facciamo lavorare i nostri medici, adesso, in tranquillità. Aggiungo, per finire, soltanto questo: se ci sarà un atto di programmazione, dobbiamo sapere anche noi cittadini quando avverrà, come verrà fatto e chi sono le persone che devono fare queste cose; chi verrà messo lì a comandare, chi è che deve seguire un determinato laboratorio.
Io ho sentito in questi giorni, anche a Grottaglie, qualcuno ne sta parlando, che si vuol togliere via l’ambulatorio del TAO. Bene, si faccia un giro a Grottaglie, venga a vedere: non undici Comuni soltanto vengono in quell’ambulatorio, ma ne vengono a bizzeffe, da tutte le parti, anche da Martina vengono. Quindi, con quale criterio, dottor Ruscitti, questi politici… Lei è l’ultimo arrivato, quindi non ce l’ho con lei, me la prendo con il direttore generale che comunque ha sempre detto: questo non si farà, questo… però non ha mai rispettato quello che ha detto, mai.
L’unica cosa che stiamo chiedendo adesso, allora, è questa frisella che mi ha detto un politico di cui non voglio far nome, un politico che non è d’accordo, per la prima volta, con il Comitato. Il Comitato, dopo tante lotte, dopo tanti incontri, è venuto in Regione e noi abbiamo fatto anche la manifestazione in Regione. Qui ci sono dei politici che si sono seduti a terra insieme a noi, hanno capito che come state trattando l’area ionica non è giusto. Non è giusto, guardi: ne va della salute dell’oncologico, cioè di chi è malato di oncologia, ma della salute di gente normale, di gente che ha le piccole cose da fare, di chi ha un accidenti di colecisti, di chi deve fare il ginocchio, e non ci state dando più l’opportunità nemmeno di essere operati al ginocchio, a Grottaglie, quando abbiamo il massimo. Viene gente da Bari, a operarsi da noi, quindi state facendo soltanto del male, in questo ospedale.
Mi dispiace se mi sono riscaldato un pochettino. La ringrazio. Lei è stato gentilissimo.
Ho finito. Lei è stato gentilissimo con noi e col Comitato. In pochi siamo venuti da lei. Le porgo i saluti del mio Vicepresidente, che purtroppo, essendo un manager dell’area farmaceutica, come le è stato detto, non è potuto intervenire. Quello che però vogliamo dire è che noi abbiamo il cuore ferito. Io so benissimo che in Toscana, a Vicenza, da altre parti, sono stati prima costruiti gli ospedali e poi chiusi i piccoli ospedali. Questo a Grottaglie, e qui nel circondario non lo state facendo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie alla signora Erario. Ci sono altri interventi? Non ho nessun’altra prenotazione per gli interventi.
Passo la parola al consigliere Borraccino.
Speaker : COSIMO BORRACCINO.
Grazie, Presidente.
Saluto il Sindaco, l’intero Consiglio comunale, i cittadini, innanzitutto, e poi tutte le figure istituzionali presenti.
Ho chiesto a Ciro Petrarulo che mi è a fianco, l’ordine del giorno del Consiglio comunale, perché pensavo che all’ordine del giorno ci fosse uno schema certo, acclarato. Si giunge a questo Consiglio quasi con la certezza, comunque con la decisione, di fare propria quell’idea del day surgery polispecialistico, e di fare, di questo, la salvezza dell’ospedale di Grottaglie.
Io, personalmente, non sono d’accordo su questa cosa. Non sono d’accordo perché si vuole dipingere qualcosa di essenzialmente inconsistente per quello che non è. Se noi diciamo – e diciamo la verità – che ci stiamo avviando verso quello che è previsto anche nella quarta versione del Piano di riordino ospedaliero, che prevede per Grottaglie la chiusura... Diciamolo per quello che è. Perché, poi, elegantemente si può dire tutto quello che è (la riconversione, il polo della riabilitazione, eccetera), però, di fatto, è la chiusura. Se diciamo che stiamo andando verso quella direzione e stiamo passando, dottor Ruscitti, da una sanità ospedaliera a una sanità distrettuale, così come oggi, in maniera garbata, sul Sole 24 Ore, con le risorse Puglia FESR, e lei mi capisce, è stato illustrato che mettiamo a disposizione 400 milioni di euro per la sanità distrettuale, e per Taranto si parla della cosa più importante prevista per le varie ASL, che è il Polo assistenziale oncologico, mi piacerebbe capire, ma non è oggetto all’ordine del giorno, a distanza di quasi un anno dal varo di quel progetto, che ne è nei fatti, giacché abbiamo anche il direttore sanitario, la dottoressa Carlucci, che quando arrivò io tra i primi salutai con soddisfazione, in quanto veniva da un’esperienza virtuosa di una struttura similare. Quindi, vorremmo capire anche su questo tema, che i cittadini di tutta la provincia di Taranto chiedono a viva voce, che ne è.
Ma sto al tema. Si potrebbe parlare di tutto, ma i dieci minuti a disposizione ci impongono di essere assolutamente celeri e di stare al punto all’ordine del giorno.
Dicevo, noi dobbiamo dire che, di fatto, stiamo trasformando quello che sino a un anno fa, come oggi, aveva il pronto... Una struttura che aveva il pronto soccorso che faceva un numero elevato di accessi all’anno, che aveva il punto nascite funzionante che garantiva circa 600 parti all’anno.
Apro una parentesi e la chiudo immediatamente. Non lo dico io, che sono ignorante in tema, ma vi è una rivalutazione degli ospedali a livello nazionale, che fanno anche meno di 1.000 parti, che non sono assolutamente da bandire, come qualcuno quando vede l’Anticristo mette la croce davanti.
Questo per dire che un anno fa noi avevamo una struttura che aveva il pronto soccorso, che aveva il punto nascita H24, che aveva la chirurgia H24, che aveva l’ortopedia H24. Era un ospedale funzionante. Il dottor Stefano Rossi, e queste cose gliele ho dette anche davanti al Prefetto... Mi dispiace che non sia presente. Non sto parlando alle sue spalle. Gli voglio bene, lo stimo e queste cose gliele ho dette davanti. Con la scusa della chiusura estiva... Poi la riattivazione a settembre non c’è stata e abbiamo incassato la morte, di fatto, dell’ospedale con il trucco della pausa estiva. Ma noi, fino a dodici mesi, come oggi, avevamo ancora l’ospedale di Grottaglie funzionante. Oggi noi dobbiamo avere il coraggio di dire che stiamo andando verso la trasformazione di quella che era la sanità ospedaliera, che garantiva un pronto soccorso efficiente, un punto nascite in cui si poteva nascere, e non soltanto, l’ortopedia, la chirurgia, eccetera. Lo stiamo trasformando in un servizio territoriale, distrettuale. Tant’è che verrà la dottoressa Giusi Ronzino, mia amica, persona perbene, competente, direttrice del distretto, a gestire nei prossimi mesi e anni questo. Di fatto, noi stiamo parlando di questo. Mi chiedo: per fare questo, abbiamo le competenze? Abbiamo un piano delle assunzioni per fare anche questo? Oppure, anche in questo caso, vogliamo dare fumo negli occhi, partire con pochi posti per poi vedere che cosa si fa? Badate che sono 40 posti, non sono pochi, per la riabilitazione. Abbiamo il piano per le assunzioni per fare questo? Io penso di no.
Allora, forse, quel dubbio che tempo fa ho avanzato per questa struttura, per Triggiano, per Ceglie Messapica, per Canosa e per un altro ospedale dismesso, che adesso non ricordo, si stanno attivando... No, Casarano è primo livello. Si sta attivando un servizio da affidare a gestione privata. Probabilmente, si sta facendo questo.
Bene, caro Sindaco, tu che sei, da un punto di vista istituzionale, l’ufficiale sanitario sul territorio, come è storicamente stato per un Sindaco, per quello che può valere il mio giudizio, io ti suggerisco, eventualmente, di non firmare questo accordo. Qui stiamo morendo di fame e ci accontentiamo di una frisella senza neanche il pomodoro e l’olio d’oliva. Di una frisella senza pomodoro ci stiamo accontentando.
Da questo punto di vista, chiedo al dottor Ruscitti, che di fatto sta gestendo in questi mesi il settore della sanità, essendo il Presidente con delega, impegnato, ovviamente, come può esserlo un Presidente di una grande Regione, su tantissimi altri temi, io dico al direttore, la proposta che faccio... Perché non è che si viene qua e si dice “non sono d’accordo”, punto e basta, arrivederci e grazie, ciao. Sono sempre stato abituato a fare delle proposte alternative, così come facemmo per quanto riguarda il blocco per ciò che riguarda la mobilità passiva, che rimane sempre quella, oltre 200 milioni di euro; così come quando incitavo a ridurre un tantino, anche di pochi punti in percentuale, la fetta di 850 milioni di euro per la sanità ospedaliera privata. Cose che non si sono fatte.
La proposta che faccio qual è? Taranto, come diceva giustamente la collega Franzoso, insieme a Grottaglie fanno parte del POC. Il POC, che ha come ospedale centrale il Santissima Annunziata... Il Santissima Annunziata, non lo dico io, l’ho anche detto con interrogazioni e quant’altro, con delle fotografie, sta scoppiando, a partire dal pronto soccorso agli altri reparti.
Visto che abbiamo subìto per il Polo oncologico assistenziale, che io continuo a difendere e che voglio... Abbiamo chiuso il pronto soccorso, contestualmente, del Moscati. Quindi, Moscati e San Marco chiusi. Incominciamo, per favore, ad attivare il pronto soccorso del San Marco. Incominciamo a mettere a disposizione dei medici per quanto riguarda la chirurgia, per quanto riguarda l’ortopedia... Mettiamo a disposizione, anche con la reperibilità, un paio di anestesisti. Se noi facciamo questo, probabilmente, facciamo un servizio importante a questo ospedale, ma lo facciamo, direttore Ruscitti, all’intero sistema sanitario tarantino, che sta scoffolando (uso questo termine di un italiano sperimentale, direbbe qualcuno). Sta scoffolando. Basta recarsi al Santissima Annunziata per rendersi conto se io sto dicendo una cretinata o meno.
Mi avvio a concludere, pertanto, facendo questa proposta, di guardare a questa vicenda del Polo della riabilitazione, come si sta guardando, ma pensando innanzitutto... Perché si realizzerà chissà quando. Io voglio una riabilitazione pubblica, quindi bisognerà mettere a disposizione il personale per questo. Intanto, pensiamo a mettere le risorse a disposizione per quanto riguarda il pronto soccorso, per quanto riguarda l’ortopedia e la chirurgia H24, perché, direttore Ruscitti, questo, non vent’anni fa, dodici mesi fa, come oggi, a Grottaglie si faceva e una scelta nefasta ci ha portato a questa soluzione.
Va da sé che io resterò a disposizione del Sindaco, dell’intero Consiglio comunale e di tutti i cittadini di Grottaglie per continuare questo ragionamento che, come lei meglio di me sa, mi vede in una situazione straordinariamente critica nei confronti del Presidente Emiliano, pur appartenendo a questa maggioranza. E sapete gli atti effettivi che ho fatto rispetto a queste parole. Perché, poi, alle parole bisogna far seguire anche i fatti. Molto spesso è bello fare il rivoluzionario, ma poi bisogna vedere all’atto del voto, all’atto, come ci si comporta.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Borraccino.
Mi ha chiesto di intervenire il dottor Lenti, per l’Associazione Medici per San Ciro.
Prego, dottore.
Speaker : SALVATORE LENTI.
Buonasera a tutti. Io ho promesso ad Enzo Lupo...
Mi chiamo Salvatore Lenti, sono di Grottaglie. Dodici anni di Medici per San Ciro.
Ho promesso a Enzo Lupo, dopo cinque anni, di riparlare, perché avevo deciso, dopo cinque anni, come associazione, di non parlare più, nonostante dal 2008 abbiamo organizzato e fatto proposte vere dal punto di vista della riorganizzazione del nostro ospedale.
Il 19 maggio 2011 qui dentro ci fu una riunione e con il Comitato allora (abbiamo ancora il manifesto) partimmo per discutere sull’ospedale. A distanza di cinque anni, però, è giusto fare qualche considerazione.
Abbiamo chiesto aiuto, l’altra volta, alla vecchia Amministrazione, che è stata fallimentare.
Premetto una cosa. Io parlo in qualità di Medici per San Ciro, nonostante da tre mesi lavori all’ospedale di Grottaglie. Ho chiesto il permesso di poter parlare in pubblico, logicamente, mantenendo la mia identità di dipendete pro tempore dell’ospedale di Grottaglie.
Fu fallimentare perché non ci ascoltarono. Facemmo la proposta dell’ortogeriatria, della week surgery, della fisiopatologia del parto e del pronto soccorso autonomo gestito dal pronto soccorso. Fallimentare. Non è stato accettato dall’allora Amministrazione, dall’allora Sindaco. L’attuale Amministrazione almeno ascolta dal punto di vista delle proposizioni. Il dottor Vico era presente anche quando facemmo quella riunione. Io ai miei concittadini di Grottaglie devo dire una cosa, permettetemi, veramente con molta tranquillità. Io ho sentito l’intervento dei rappresentanti politici.
Cittadini di Grottaglie, amici cari, basta con questa passerella. Voglio ribadire alcune cose importanti che la gente deve sapere. Un secondino. Sto parlando. Io non ho interrotto, perché la gente...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Borraccino... Scusatemi. Dottore... Consigliere Borraccino! Consigliare Borraccino! Consigliere Borraccino, la richiamo all’ordine! Consigliere! Consigliere! Consigliere! Consigliere! Consigliere!
Invito tutti alla calma, innanzitutto, e a non intervenire quando ci sono già in corso altri interventi e a chi interviene di rispettare quelli che sono stati gli interventi precedenti. Fate i vostri interventi e esprimete le vostre idee senza, però, mai offendere nessuno. Dottor Lenti, sono stato chiaro? Sia per il dottor Lenti che per tutti gli altri.
Speaker : SALVATORE LENTI.
Non volevo assolutamente offendere. Anzi, chiedo scusa se ho offeso, ma la mia associazione in cinque anni non è stata offesa. È stata massacrata, perché abbiamo fatto proposte serie.
È giusto, però, che la gente di Grottaglie sappia una cosa. Quando il dottor Ruscitti parla di cronicità, non significa parlare di cronicario. Parlare di cronicità significa gestire, appunto, come è stato sottolineato, malattie croniche. Se vogliamo veramente uscire fuori e non prenderci in giro, lo dico a me stesso, non possiamo assolutamente riguardare la vecchia mentalità.
Io vengo da una regione, come la Toscana, dove gli ospedali sono stati chiusi prima che venissero costruiti altri ospedali, dove è partita la rete integrata ospedale e territorio, dove l’allora Presidente della Regione Puglia, Vendola... Chiedo scusa... Quale? Quale? Sì. Subito. Glielo dico velocemente. Arezzo, provincia di Arezzo. Okay? È stato... Perfetto. Le faccio un esempio, va bene? Dato che ha studiato, possiamo parlare di locali che ben conosciamo. L’ospedale dell’Amiata è stato chiuso prima che partisse l’ospedale di Nottola, perché è stato integrato (la rete integrata ospedale-territorio) con l’attivazione di day service, attivazione di day service 8-20, con low care a bassa intensità, DRG non più appropriato, perché c’era un filtro da parte del pronto soccorso. Ospedale... Guardi, aspetti un secondo. Ospedale di Cortona: ridimensionato e diventato hub per quanto riguarda tutti gli interventi chirurgici a bassa e media intensità. Perfetto. Okay.
La sanità... Una cosa, visto che lo ha tirato in campo. L’ospedale di Lucera, a cui ha fatto riferimento lei prima... No, guardi. Io volevo... Ascoltate una cosa. Ecco perché ho utilizzato quel termine, e chiedo umilmente scusa. Non mi sento più in grado di... Io ero venuto per portare delle proposte, ma io non sono un politico. Sono un tecnico. Permettetemi di fare il tecnico. Vi chiedo solamente questo. Chiedo solamente che l’ospedale della mia città, da parte della gente e delle Istituzioni, abbia rispetto dell’operato di noi medici, abbia rispetto dell’operato di una direzione generale, ma soprattutto di un assessorato, che condivida con i medici, coloro che lavorano... Siamo perfettamente d’accordo che l’hub di Taranto, senza l’ospedale di Grottaglie ridimensionato in una determinata maniera e gestito e organizzato, fa risparmiare una barca di soldi e, soprattutto, le persone vengono curate al meglio.
Le faccio un esempio. Due esempi le faccio. Due. Scompenso cardiaco e bronchite cronica ostruttiva sono i due DRG che costano più di tutti. Creare un punto hub a Grottaglie sulla gestione rete integrata significa far diminuire molto il discorso dell’ospedale hub di Taranto, perché non vanno a creare intasamento, l’imbuto, ma arrivano prima di un’altra parte attraverso un sistema – dato che lei è stata in Toscana – che si chiama “medicina di iniziativa”. Se permette, se gli altri modelli sono funzionanti, noi la possiamo calare nella nostra realtà. Non calarla dall’alto, ma integrandola con la nostra realtà. Alla fine, se io risparmio dei soldi per la mia terra e sono un virtuoso nei confronti della sanità... Non esiste nessun assessore o direzione generale che ha mai chiuso o ridimensionato un ospedale che funziona.
Se noi dimostriamo, attraverso questo risparmio, una migliore gestione della cronicità abbiamo fatto il salto di qualità sia per quanto riguarda il reparto della medicina che per quanto riguarda il reparto della chirurgia. La captazione di determinate malattie... Lo abbiamo detto cinque anni fa. Non siamo stati ascoltati. Dopo c’è stata... E chiedo umilmente scusa per quella parola che ho utilizzato, “passerella”, ma è un’opinione personale mia. Adesso basta. Fate lavorare i medici. I medici sanno come gestire un day service per portare il pane a casa, anche senza il San Cataldo, che ancora non è nato. Avere il punto di riferimento del San Cataldo e lasciare un ospedale che non ce la fa a produrre, non ce la fa a produrre... Un secondo. Io intendevo i DRG... Non ce la fa.
Lasciateci lavorare in questo senso. Io chiedo solamente di lasciarci lavorare affinché... Non devono essere i politici a governare i nostri ospedali, ma deve essere chi lavora dentro a poter lavorare. Noi sappiamo cos’è la gestione di un DRG, della degenza media. Sappiamo perfettamente l’integrazione che abbiamo con la medicina generale e confrontarci con gli altri medici. Se, poi, vogliamo avere un ospedale che non deve avere un’eccellenza, questo io personalmente, da grottagliese, non lo accetto. Preferirei avere un’eccellenza di week surgery, di day service medici e dare una risposta al 40 per cento della popolazione che ha una bassa e media intensità, forse anche di più, rispetto alla situazione. Non ho bisogno di fare proselitismi, perché non è il mio campo. Ho solamente dato un contributo, dopo cinque anni, come Associazione Medici per San Ciro.
Un’ultima cosa. L’ospedale di Lucera non è stato riconvertito perché appartiene a una zona disagiata. Giusto? Un’altra cosa volevo dire, ed è questa.
Penso che mi manchi pochissimo. Quant’è?
Dobbiamo ritornare a essere uniti come lo eravamo cinque anni fa, se vogliamo andare avanti. Se, invece, ci vogliamo dividere dando retta a degli orticelli che non servono a niente, quando stiamo perdendo di vista una grande prateria che possiamo cavalcare... Mi dispiace: sulla prateria ci vuole il cavallo, per cavalcare la prateria. Sugli orticelli non andremo avanti da nessuna parte. Non serve a niente difendere il nostro orticello quando non abbiamo la possibilità di poterlo fare. Lo so che non è d’accordo. Sono d’accordo che non è d’accordo. No, assolutamente. No. Cioè?
Speaker : PRESIDENTE.
Scusatemi, consiglieri. Lasciamo concludere il dottor Lenti, per cortesia.
Speaker : SALVATORE LENTI.
Ho finito.
Giusto per inciso, e il direttore sanitario qui è presente, sono tre mesi che lavoro a Grottaglie, non vengo pagato dall’ASL di Taranto, prendo 700 euro in meno al mese, non ho nessuna velleità, forse per quell’amore nei confronti di questa città. Voglio vedere quanta gente verrebbe a fare al posto mio una cosa del genere, senza nessuna medaglia. Caro consigliere, domani mattina potrei tornare ad Arezzo senza avvisare neanche il mio direttore sanitario o direttore generale. Questo è amore per la città. Faccio il medico, non il politico.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, dottor Lenti.
Passo la parola al dottor Ruscitti. Prego.
Speaker : INTERVENTO.
No. Fino alle 7,30 rimane. Fino alle 7.
Rispetto a quei servizi, che dicevano anche gli interventi precedenti... Sono delle domande che possono essere... Un secondo. Sto perdendo più tempo a discutere che a fare le domande.
La posizione del 118 ipotetica. Mi sono posto se questo 118, nell’ipotesi proposta da voi, visto che nel Piano non è stato descritto, rimane ipoteticamente così o viene depotenziato o viene potenziato; la diabetologia, se continua a rimanere o se viene tolta; se i poliambulatori rimangono ancora in piedi; se è possibile una consulenza pediatrica notturna, quindi a chiamata.
Mi hanno fatto questioni, eventualmente, nell’ipotesi che non si potesse modificare niente: riabilitazione pediatrica, se è possibile nell’ipotesi di riconversione, e perché la TAC e la risonanza magnetica, nelle attività ambulatoriali, non sono state mantenute. Si parla semplicemente di diagnosi RX ed ecografica, mentre noi abbiamo TAC e risonanza magnetica degli arti. Se nel laboratorio della sessualità, fertilità e paternità, e relativo ambulatorio, sono comprese genetica e ginecologia. O meglio, se l’ambulatorio di ginecologia rimane ancora. Il centro TAO, il laboratorio di analisi più volte ribadito e che fine fa il reparto di odontoiatria e ortodonzia pediatrica, che esiste... In generale, il reparto esiste presso il nostro ospedale.
Queste sono le domande venute fuori, alle quali, magari, se è possibile, nel suo intervento...
Speaker : PRESIDENTE.
Per venire incontro alle esigenze di tutti, anche del consigliere Di Palma, che deve ritornare a Roma, cinque minuti (se si riesce, anche meno) per dare la possibilità a tutti di avere dei chiarimenti in più e anche far fronte a quelli che sono i vari impegni. Va bene? Sì. Basta la prenotazione, consigliere Di Palma. Non sapeva come funzionava il microfono.
Prego.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Quando è rosso può parlare. Non lo deve toccare più, consigliere Di Palma.
Prego.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Grazie.
Io cerco davvero, in cinque minuti, di rappresentare... Qui sembra, effettivamente, “madama la marchesa, va tutto bene”. Secondo me, c’è un errore di analisi fondamentale. Noi un anno fa abbiamo iniziato una battaglia per l’ospedale di San Marco. Effettivamente, come dice Salvatore Lenti, tutti questi consiglieri regionali, e quant’altro, non ci erano vicini in questa battaglia, tant’è vero che, in qualche modo, questa programmazione che il dottor Ruscitti ci ha illustrato come filosofia del progetto della Regione Puglia così non era. Noi abbiamo ben detto l’anno scorso, tutti d’accordo, che non era assolutamente una programmazione tecnica, ma era una programmazione politica. Laddove c’era un ospedale con un consigliere regionale quell’ospedale non è stato toccato; dove, evidentemente, il consigliere regionale non c’era, come nel caso di Grottaglie, l’ospedale di Grottaglie è stato chiuso. Questa è la premessa.
Poi bisogna anche dire che il Consiglio comunale, all’unanimità, ha tentato di dire al Sindaco: “Cerchiamo di gestire questa crisi tutti insieme. Non la gestiamo, evidentemente, in piazza, ma gestiamola nelle Istituzioni”. È evidente che il Sindaco non ha accettato questa proposta, è andato avanti da solo e si è assunto una serie di responsabilità. Tra le responsabilità c’è l’accordo con Stefano Rossi, che è venuto qui nel Consiglio comunale, in cui, sostanzialmente, non sappiamo né come né perché, perché manca il verbale dell’incontro in Prefettura, che pure abbiamo chiesto, c’è stata la chiusura estiva dell’ospedale San Marco, che ha determinato, poi, lo smantellamento.
Dottor Ruscitti, per carità, io ho apprezzato molto il suo intervento introduttivo. È evidente. Lei arriva a novembre e ci racconta una storia sicuramente positiva rispetto al suo punto di vista, però questa storia positiva rispetto al suo punto di vista mal si concilia con una situazione in cui, effettivamente, come dice Salvatore Lenti, oggi abbiamo una passerella di politici che ci vengono a raccontare che difendono l’ospedale di Grottaglie, ma io... Hanno votato contro, ma non hanno fatto un piano per Taranto, Borraccino. Il problema che noi abbiamo posto era che si facesse un progetto per la provincia di Taranto, che non siete riusciti a fare. Siete andati tutti isolati. Nel Consiglio regionale si sono portate posizioni isolate. Non si è fatto un progetto della sanità di Taranto, perché ognuno ha tentato di difendere il proprio ospedale. Grottaglie, che era coccio tra altre, evidentemente, situazioni ben diverse, è stato chiuso. Questo lo dobbiamo dire.
È evidente che possiamo anche tentare di dire alla nostra comunità che oggi, grazie anche al nuovo intervento, alla nuova responsabilità della sanità, si sta tentando di mettere i cocci su qualcosa, ma l’ospedale è chiuso. Dobbiamo pure tentare di capire in positivo che cosa dobbiamo fare per questo ospedale. Che cosa ci racconta oggi il responsabile della sanità regionale? Che l’ospedale di Grottaglie rimane chiuso, tendenzialmente. Si farà, quando si farà il San Cataldo, una post-acuzie, com’era così. Nel frattempo, si tiene in piedi qualcosa che in piedi non sta. Dai racconti che si stanno facendo, è evidente che c’è un presidio ospedaliero molto limitato in cui... Come per gli scioperi, no? Gli scioperi nel mondo del trasporto aereo. L’effetto annuncio lo ha già distrutto l’ospedale di Grottaglie.
C’è questa volontà, questa capacità della Regione di mettere per iscritto e di dire che il Piano regionale, in qualche modo, garantisce il legame tra l’hub San Cataldo e la gestione dell’ospedale in maniera completamente diversa, sì o no? Questa è la domanda.
Ho molto apprezzato l’intervento – è evidente – della Franzoso. È chiaro che qui abbiamo una diseguaglianza tra Foggia e Taranto. Se uno va a vedere le percentuali... Perché a Foggia abbiamo Padre Pio e noi non abbiamo Padre Pio? Perché si chiude il San Marco e non si pone un equilibrio tra le varie situazioni dell’offerta sanitaria? Stiamo parlando di un’offerta sanitaria che non coinvolge, caro Borraccino, solo Grottaglie. Coinvolge la provincia di Taranto. E voi non vi siete battuti per un’offerta sanitaria della provincia di Taranto, ma state venendo qui, adesso, a raccogliere i voti di preferenza... Ha ragione Salvatore. State venendo a raccogliere voti di preferenza per le prossime elezioni! Questa è la verità!
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma! Consigliere Borraccino e consigliere Di Palma! Abbassiamo i toni.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Sentiamo quale sarà la proposta finale.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma, concluda. Grazie.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Io concludo nel senso che mi aspetto una proposta seria all’esito di questa discussione, in cui ci sono responsabilità gravi di chi ha gestito la sanità e anche responsabilità di questa Amministrazione perché, rispetto a un voto unanime del Consiglio comunale, lo ha totalmente disatteso, va avanti da sola e si è assunta la responsabilità di un fallimento.
Vediamo cosa succede adesso.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Di Palma.
Passo la parola al consigliere Annicchiarico, esortando tutti a rimanere sui propri inviti e a non tirare in ballo altri consiglieri o ospiti, in maniera tale da creare dei dibattiti. Portiamo il nostro contributo, esprimiamo le nostre idee o proposte e continuiamo ad andare avanti in Consiglio comunale moderando i toni. Grazie.
Prego, consigliere Annicchiarico.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Mi alzo in piedi, come è giusto che sia, davanti a qualcosa che assomiglia più a un funerale, una discussione per riportare in vita un moribondo.
Io applicherò a me stesso un criterio, che è quello di Guglielmo di Occam: userò il rasoio, parlerò poco, perché le parole non devono essere moltiplicate se non ce n’è necessità.
Io mi appello alla sensibilità culturale del dottor Ruscitti, che non conosco. Però sono andato a vedere il suo curriculum. Dal suo curriculum ho ricavato che lei sicuramente è una persona sensibile. Oltretutto, ha assistito anche a tutto quello che abbiamo detto con una capacità di ascolto che non è soltanto “lasciamoli parlare”. L’ascolto si è tradotto anche in una presa di appunti, non per dare una risposta ora, ma per studiarci sopra; quello che è mancato alla Regione Puglia e, soprattutto, all’assente di questa sera, al dottor Rossi che, quando si è presentato, ha fatto di tutto per farci innervosire.
Io posso parlare da consigliere comunale, posso parlare da ex Presidente della USL Taranto 6. Per un mese con il dottor Cocca, con il dottor Prete, con il dottor Calvi, eccetera, mi era stata data la possibilità di essere Presidente della USL, negli anni Ottanta, per preparare il terreno a chi doveva venire dopo, perché c’erano gli accordi politici quando si cominciò a parlare di qualcosa che somigliasse più all’azienda che al servizio pubblico. Sappiamo da allora come è partito. Essi si fidavano di Mimmo Annicchiarico, che si sarebbe dimesso, pur da Presidente, quando suonavano la campana per dire: “Adesso c’è il Presidente Rizzo. Adesso c’è il Presidente Pastore”. Non commento a distanza di trent’anni. Posso parlare anche come utente dell’ambulatorio oncologico, caro dottor Ruscitti.
Io inviterei il dottor Rossi, i primari di Taranto a frequentare un po’, insieme ai pazienti, il Moscati. È facile parlare, ma parlerò da consigliere comunale. Grazie a Dio, posso parlare ancora da consigliere comunale. Il passato è trapassato. Il presente spero che vada bene. Il futuro vi interessa non sul piano personale, ma sul piano politico generale. Io, se sto in questo Consiglio, sto per ragioni politiche, e questa gliela consegno come una mia confidenza.
La sanità deve produrre salute, non deve consumare assistenza, ma per fare questo c’è bisogno che ci sia alla base una rifondazione teorica: che cosa vogliamo? Invece, c’è la prassi: che cosa facciamo? Un fare senza un pensare non porta da nessuna parte. Io dico: fermatevi e ripartiamo. Se dobbiamo tenere presente questa carta straccia, forse... Chiedo scusa. Come si permette il direttore generale di mandare a un Consiglio comunale queste due paginette che non contengono né una premessa di quali sono i bisogni generali, né un’analisi, né una tempistica? Qual è la popolazione bersaglio? Quali risorse sono destinate? Manca tutto. O forse si vuole fare a Grottaglie qualcosa come si sta facendo – mi hanno detto – con i CAT (Centri autistici territoriali): “Senti, tu vuoi andare là che è più vicino a casa?” all’infermiere. Ma gli autistici non sono gli autisti. Sono persone che hanno bisogno di essere curate e affrontate da competenze di altissima specializzazione. Se apriamo questi poliambulatori... Qua si parla di infertilità con doppioni. Scegliete. Cos’è? La spesa, l’elenco della spesa che consegna il marito alla moglie o la moglie al marito o a chi va a compiere questi atti? Ci sono doppioni.
L’altro giorno ho presentato al mio Consiglio comunale (veramente, in Commissione) l’idea di stimolare anche l’attenzione sulla infertilità maschile, e qui si parla solo dell’infertilità come causa delle donne. Siamo indietro di quanti millenni? Occupatevi dei malati, non delle malattie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Consigliere Santoro, prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Rinnovo il saluto a tutti, anche agli ospiti.
Voglio dire una cosa. Consigliere regionale Borraccino, ti prego di non bloccarmi, di stare sereno, di stare calmo, perché io parlerò anche di te. Cose brutte. Cose brutte. Cose brutte. La verità.
Dottor Ruscitti, buonasera. Io mi chiamo Michele Santoro. Mi sono sempre battuto per l’ospedale di Grottaglie, dal 2001 fino a oggi. Non è dal 2016 che si parla della chiusura dell’ospedale di Grottaglie, bensì dal 2001 ad oggi. Io dico sempre “giù le mani dall’ospedale”. L’ospedale non si tocca, perché l’ospedale è molto importante per la salute di tutti i cittadini, specialmente quando uno ne ha bisogno.
Io l’altra sera ho portato un mio parente in ospedale. Purtroppo, ahimè, era un orario diverso dall’orario di pronto intervento. Non potevano fare analisi, non potevano fare raggi, non potevano fare nulla. Hanno preso questa persona, l’hanno messa in barella e l’hanno portata in ambulanza a Taranto. A Taranto è stata fatta la fila senza guardarlo, senza vederlo, senza che nessuno lo visitasse. Ha sofferto – non soltanto questo paziente, ma tutti i pazienti – tantissimo per quasi 13-14 ore in sala d’attesa, dove ci sono tutti i malati, senza essere visto da nessuno. Questo per colpa della chiusura del nostro pronto soccorso. Quindi, le chiedo l’immediata apertura del pronto soccorso.
Andiamo avanti. In questi anni – se non mi sbaglio quest’anno; correggetemi – il nostro ospedale, la nostra struttura, costruita con molta abnegazione da parte dei cittadini politici seri, ha fatto cinquant’anni di vita. Bene. Ho lottato moltissimo. Addirittura, abbiamo fatto una manifestazione molto forte per avere l’apertura di questa struttura, l’ospedale di Grottaglie. Macché. Il dottor Rossi è stato proprio duro nei confronti non della popolazione di Grottaglie, bensì di undici Comuni della Provincia di Taranto appartenenti al distretto Taranto 6, che sono bensì – guardate bene – 110.000 persone. Queste 110.000 persone devono rivolgersi, in caso di assistenza medica, al pronto soccorso del Santissima Annunziata. Bene. Se ogni sera vanno (ogni sera, ogni giorno) a farsi visitare perché hanno avuto dei problemi, tante di quelle persone... Perché ogni giorno noi abbiamo bisogno dell’assistenza della salute. Tante persone in quella struttura... Come fanno i medici, che sono ridotti, a visitare le persone? Oltre a quelli di Grottaglie, quelli di Taranto e quelli di altri paesi.
Anche io sono stato ospite del reparto oncologia. Guarda, dottore, in quel reparto per farmi una gastroscopia e una colonscopia mi hanno messo in un’autoambulanza vecchissima, di quasi cinquant’anni, con il freddo che faceva, e mi hanno trasportato dal Moscati al Santissima Annunziata. Sono caduto di nuovo malato, ho avuto un’altra malattia perché mi hanno trasportato da quell’ospedale a un altro ospedale. Non è giusto. Non è giusto.
Io mi chiedo, adesso, caro consigliere Borraccino. La politica ha fallito. Ha fallito sulla sanità. Perché ha fallito? Primo, perché è stata presa in giro dai tecnici. I tecnici sono comandati dalla politica. La politica è formata dal Governo regionale. Da un magistrato. Il magistrato si chiama Michele Emiliano, il quale è anche assessore alla sanità. Questo Michele Emiliano, addirittura, oltre a penalizzare Taranto, dottor Ruscitti, sta penalizzando anche i consiglieri regionali di maggioranza. Non è possibile che può dare un assessorato all’opposizione. Non ha dato nemmeno un assessorato ai consiglieri di maggioranza. Ecco perché Taranto è sotto-guardato, è sottosviluppato. Non siete capaci di farvi valere. Questa è la sinistra che voi avete tanto decantato. Questa è la sinistra che voi avete tanto innalzato in alto, caro consigliere Borraccino. Ti dico un’altra cosa importante. Vedere un giovane Sindaco farsi prendere in giro, dottor Ruscitti, dal dottor Rossi, di fronte alle Istituzioni che contano, il signor eccellenza Prefetto dal 4 luglio al 30 settembre, dicendo che dopo il periodo estivo la struttura sarà riaperta, sarà tornata come era prima, con il pronto soccorso, con il reparto maternità, con tutti i reparti... Invece, che ha fatto? Ancora una volta ha declassato questa struttura, ha declassato questi reparti.
Ve lo dico subito. Il reparto di ortopedia era un reparto di eccellenza. Anche oggi ci sono medici che lavorano con molta abnegazione nell’interesse dell’ammalato, ma vedersi – voglio usare un termine diverso – allontanare un primario come il dottor Pellicani ed essere trasferito... Buon per il dottor Pellicani, perché ha ricevuto un incarico maggiore. È diventato responsabile, direttore della ASL di Martina Franca. Qui noi non abbiamo nulla. Quindi, non abbiamo più l’H12, ma abbiamo l’H6. Mia moglie è stata operata per due volte qui a Grottaglie; una volta operata, è stata ferma tre ore in reparto ed è stata mandata via. Se succedeva qualcosa, chi era il responsabile? Il medico di famiglia? Nossignore. L’ospedale di Grottaglie deve essere riaperto immediatamente.
Io non voglio la frisella. Io voglio il pane intero. L’ospedale di Grottaglie deve essere riaperto perché ha bisogno dell’assistenza di tutti. Nossignore, non lo voglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
No, Presidente. Io mi prendo anche i cinque minuti del mio Gruppo. Dieci minuti, non cinque minuti.
Speaker : PRESIDENTE.
Erano cinque a Gruppo, consigliere...
Speaker : MICHELE SANTORO.
Calma, Presidente. Calma, Presidente. Stiamo parlando di cose serie, adesso, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere...
Speaker : MICHELE SANTORO.
Scusami, dottor Ruscitti. Scusami l’invasione.
Noi dobbiamo contestare...
Consigliere regionale Borraccino... No, no. Parlo con lei. No, parlo con lei. Non è responsabile la Franzoso.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, per cortesia! Consigliere Santoro...
Speaker : MICHELE SANTORO.
Stai calmo...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, la prego. (Interruzione fuori microfono) Consigliere Borraccino.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Te lo dimostro subito.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Borraccino...
Speaker : MICHELE SANTORO.
Te lo dimostro subito. Ecco perché devi stare zitto.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro! Consigliere Santoro, da questa parte qui. Si rivolga a me, per cortesia. Per cortesia.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, questo è un atto di Piano di riordino approvato dalla Giunta regionale. La Giunta regionale è formata da Michele Emiliano e dalla sinistra...
Speaker : PRESIDENTE.
Lo sappiamo.
Speaker : MICHELE SANTORO.
E fa parte anche un assessore di Borraccino. Devi dire, consigliere...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro...
Speaker : MICHELE SANTORO.
...Questo assessore che ti ha votato...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, per favore!
Speaker : MICHELE SANTORO.
Tu predichi bene e razzoli male.
Speaker : PRESIDENTE.
Così no.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Come dice Di Palma, per prendere voti!
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, così no! Ho fatto la premessa prima. Ho fatto prima la premessa. Rivolgetevi a me quando fate gli interventi. Non tirate in ballo...
Speaker : MICHELE SANTORO.
La sto guardando, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, ma deve parlare con me. Per favore...
Speaker : MICHELE SANTORO.
Dottor Ruscitti...
Speaker : PRESIDENTE.
Concluda, per cortesia, consigliere Santoro. Concluda, grazie.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Dottor Ruscitti, la prego di far smontare questo Piano di riordino ospedaliero, perché ha detto delle menzogne.
Dice, questo Piano ospedaliero, che ha incrementato anche la struttura dell’ospedale dando dei posti letto: 40 posti di lungodegenza e 32 posti di... Come si chiamano? 32 posti... Aiutatemi. Di riabilitazione. Benissimo. Io presumo che questi posti saranno dati a privati perché l’ospedale di Grottaglie, come lui giustamente ha detto, è chiuso. L’ospedale San Cataldo sarà costruito tra trent’anni. Ancora non c’è un progetto, non ci sono soldi e tra trent’anni sarà costruito l’ospedale San Cataldo. Quindi, ci stanno prendendo tutti in giro.
Che dice, dottor Ruscitti? Di stabilire che la permanenza dei punti nascita è assicurata – parlo perché ci hanno tolto il maltolto della maternità – dal rispetto dei requisiti strutturali, organizzativi e di sicurezza stabiliti dall’accordo Stato-Regioni, linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo.
Speaker : PRESIDENTE.
La devo interrompere, mi dispiace. Ha parlato per dieci minuti invece che cinque. Adesso basta, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Dal raggiungimento del numero di 1.000...
Speaker : PRESIDENTE.
Le do 30 secondi per concludere. Grazie.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Dal raggiungimento di 1.000 parti e, comunque, non superiore a 500.
Noi facevamo 700 parti all’anno. Qui si parla di 500. Perché non ce lo danno questo punto nascite? A noi spetta, perché Grottaglie era – come ha detto giustamente qualcuno – il fiore all’occhiello della provincia di Taranto e la maternità...
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro.
Prego, consigliere Gianfreda.
Speaker : MICHELE SANTORO.
No, Presidente. Io, con i miei...
Speaker : PRESIDENTE.
Li ha già utilizzati tutti. Erano cinque e l’ho fatta parlare per dieci. Il timer è testimone. Basta così.
Silenzio.
Prego, consigliere Gianfreda. Grazie.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
È complicato parlare dopo questi interventi così concitati, probabilmente perché teniamo al nostro ospedale. Questo discorso, questo Consiglio comunale è stato chiesto da noi. Dottor Ruscitti, la ringraziamo per la sua presenza. Poco capiamo, invece, essendo stato anche invitato, il dottor Rossi, il quale va a riunioni di partito però, nei momenti istituzionali, non viene. Ognuno si assume le proprie responsabilità nei confronti della cittadinanza.
Il mio intervento sarà, purtroppo, breve. Anche io avrei voluto un po’ più di tempo. Parto con un invito, che ho già trasmesso alla stampa. Anche io sono d’accordo con i consiglieri regionali che mi hanno preceduto, meno con l’onorevole Vico quando invita il Sindaco a firmare un protocollo o, perlomeno, non a firmare un protocollo, ma, quando le idee sono chiare, quello che veramente vogliamo fare di questo contenitore.
Non è un fatto campanilistico, dottor Ruscitti. Mi creda. Se doveva essere solo un fatto campanilistico... Io voglio ricordare prima a me stesso, ma ai cittadini di Grottaglie, ai consiglieri regionali e a tutti noi che l’ospedale di Grottaglie proviene dall’Opera Pia 1465... 62, scusate. Poi, nel 1956, il Consiglio comunale di questa città diede atto alla prima delibera di costruzione e il senatore Pignatelli, nel 1965, insieme ad altri consiglieri comunali, mise la prima pietra di questo ospedale.
Voglio ricordare che questa ASL, in questi anni, ha avuto l’idea di vendere tutti i beni provenienti da quell’Opera Pia. Le posso assicurare, da un’indagine fatta, che sono stati racimolati quasi un milione di euro. Ci sono ancora beni all’asta. Quindi, questa comunità sente sulla carne viva il proprio ospedale.
Capiamo la posizione dei medici. Chiaramente, così come nella politica nazionale, quando la politica traballa, si insinuano o i magistrati (quindi, altri poteri) o anche i medici, i quali, invece, essendo impiegati, essendo dirigenti dell’ASL, dovrebbero seguire determinate direttive, cosa che sull’ospedale di Grottaglie non sempre è stato fatto. La dobbiamo dire tutta. In molte nostre riunioni, anche direttori dell’ASL che si sono succeduti ci hanno portato degli esempi: “Quello ha la 104, quello ha...”. Una serie di problemi che capitano in tutti i posti di lavoro.
Torniamo a noi. Noi non crediamo a questa dirigenza. Mi dispiace per lei. Lei, probabilmente, arrivando a novembre si è trovato questa patata bollente (del Piano sanitario regionale parlo), quindi non potrà sicuramente risolverla in maniera compiuta. Però io non le chiedo “mi dia una risposta sul singolo ambulatorio, se rimane questo”. L’analisi è stata fatta in maniera compiuta dai consiglieri regionali che ci hanno preceduto. Hanno detto: “Questa è un’area ad alto rischio sanitario, così come lo era anche Cerignola, l’altro ospedale”, con il DM n. 70, dove sono state... Per Lucera. Lucera. Disagiata. Per Taranto non...
La problematica del Santissima Annunziata la stiamo vivendo tutti quanti. Lei, se adesso esce, passi dal pronto soccorso del Santissima Annunziata. Arrivano a noi consiglieri, ma a tutti voi e al Sindaco, ogni giorno, proteste per 8 ore, 9 ore di attesa. Qualcosa di vergognoso.
Nel frattempo che si realizzi il San Cataldo, spero nel più breve tempo possibile, ce lo auguriamo tutti, ma nel frattempo l’ospedale San Marco deve rimanere così com’era un anno fa, ospedale di base, a partire dall’istituzione immediata del pronto soccorso. Questo non lo chiede il singolo consigliere comunale. Lo chiede tutta l’Amministrazione, tutta la città di Grottaglie. Se il Sindaco, invece, vuole celebrare il funerale dell’ospedale di Grottaglie, se ne assumerà pienamente la responsabilità. E non lo dico da consigliere di opposizione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Consigliere Marangella, le chiedo cortesemente di fare il suo intervento nella maniera più sintetica possibile, sapendo di poterlo fare con lei.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Saluto tutti gli ospiti intervenuti e il dottor Ruscitti, in particolare, per la sua presenza. Siccome sono le 19, tocca a me rinunciare a un intervento strutturato. Lo faccio con piacere, perché credo che vi sia da parte di tutti la necessità di ascoltare una sua risposta. Però mi consentirà 30 secondi per sintetizzare, da un punto di vista di spot, quello che è anche emerso dalla discussione.
Ci può essere anche una condivisione a lungo termine di una pianificazione dell’offerta sanitaria in Puglia e nella provincia jonica. Quello che spaventa, come è emerso dalla discussione, ovviamente, è questa fase transitoria, cioè quella che ci porta da oggi all’ultimazione del San Cataldo.
Credo che sia emersa la necessità, oggi, che, al di là della programmazione, quindi degli strumenti con cui si pianifica, c’è la necessità di garantire che l’offerta sanitaria rimanga inalterata non nell’interesse della comunità di Grottaglie, ma negli interessi innanzitutto dei cittadini e poi di chi oggi, nei vari livelli (Regione, Provincia, Comune), gestisce l’offerta sanitaria provinciale.
Non è emerso – quindi le pongo una domanda secca – nella discussione finora, forse c’è stato un accenno da parte del consigliere Borraccino, che forse dimentichiamo che, parlando semplicemente di come strutturare una nuova offerta sanitaria, cioè quali servizi, quali reparti attivare o meno o dislocare nelle funzioni, dimentichiamo un particolare che, forse, è la vera spada di Damocle che ci porta a ragionare in questi termini. Il personale. Riusciamo, oggi, nella documentazione che ci viene fornita anche dal direttore Rossi, a conoscere una pianificazione delle assunzioni? L’idea di aprire nuovi servizi o nuovi reparti corrisponde, poi, all’assunzione di medici? In quali termini? Con quale tempistica? Con quale capacità di spesa che oggi hanno le ASL in termini di personale? Per poter far fronte a questi servizi o a questi reparti che si vuole attivare.
L’ultima domanda veloce è se c’è anche, a seguito di una mini sperimentazione del Piano di riordino ospedaliero, una riconsiderazione, invece, del Piano dell’emergenza-urgenza, per come è emerso dalla discussione, per far fronte, appunto, a questi imbuti che si sono creati, in particolar modo al Santissima Annunziata.
Spero di essere stato conciso. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie mille, consigliere Marangella.
Chiedo scusa ai consiglieri Petrarulo e Manigrasso, che si sono prenotati. Cerchiamo di avere delle risposte dal dottor Ruscitti, perché sono state fatte tante domande. Vi chiedo personalmente scusa di questo. Se ci sarà modo, ovviamente, possiamo continuare dopo il Consiglio.
Prego, dottor Ruscitti.
Speaker : GIANCARLO RUSCITTI.
Io mi scuso, ma ho altre persone che mi aspettano alle 8. Vi ascolterei volentieri. Chi non ascolto non se la prenda personalmente. Mi dispiace.
Prima cosa. Sono state fatte tante domande o affermazioni politiche. A me piace la politica, però in questo momento io non faccio politica. Quindi, non è la frase per cui non voglio rispondere, ma credo che sia corretto che a domande con un tono politico risponda un politico. In questo momento, l’assessore alla sanità, che è il mio assessore, è anche il Presidente della Regione, quindi comprenderete che sulle domande caratteristicamente politiche io non rispondo.
Per quello che riguarda, invece, la parte tecnica, una serie di cose veloci. Primo: il senatore accennava alle mie radici pugliesi. Sì, è vero, io ho una nonna materna che è pugliese, ma non credo che questo mi faccia pugliese, anche perché è morta quando avevo 4 anni. Quindi, poverina, ha avuto poco tempo per insegnarmi la Puglia.
Detto questo, un Piano di riordino ospedaliero, di per sé, non risolve i problemi. Soprattutto, un Piano di riordino ospedaliero, nella nostra Regione, e quando dico “nostra” è perché io quando indosso una casacca la sento mia anche a livello genetico (si vede che mia nonna si vendica in qualche modo), è monco se non ha un piano territoriale che lo affianchi. Quindi, è evidente che la parte territoriale che noi, a livello regionale, stiamo declinando deve essere letta insieme a quella del riordino ospedaliero.
Secondo punto. Il Piano di riordino ospedaliero non è un piano quinquennale di sovietica memoria, anche perché nei tempi di una legislatura, chiunque sia al Governo, in cinque anni cambia il mondo, cambia la sanità completamente. Quindi, il Piano di riordino cos’è, fondamentalmente? È una imposizione che viene posta alla Regione Puglia dal Ministero della salute e dal Ministero dell’economia e delle finanze, perché la Regione Puglia non è una Regione libera di legiferare. Se voi non accettate questo concetto, che non è un concetto politico, ma è un concetto tecnico – il piano operativo è stato imposto a questa Regione da un Governo di centrodestra ed è stato mantenuto da tutti i Governi di centrosinistra successivi – noi non ci comprendiamo. “Piano operativo” significa che questa Regione non può disegnare in autonomia quelli che sono i suoi bisogni, ma che va a Roma e ci sono il Ministero dell’economia e il Ministero della salute che, con fogli a quadretti, dicono: “Dovete fare questo”. Se non comprendiamo questo aspetto qui, poi non riusciamo a declinare tecnicamente e politicamente, nei vari territori della regione Puglia, quelle che sono le realtà.
Io adesso non sto parlando di Grottaglie, vorrei che fosse chiaro, sennò non si capisce il concetto generale. Io ho detto all’inizio che questa Regione, la nostra Regione, aveva legiferato in precedenza in modo tale che una rete ospedaliera dovrà dare risposta a tutte le esigenze dei cittadini pugliesi. Questo oggi è anacronistico ed è un modo con cui si buttano i soldi dalla finestra senza dare risposte. Non parlo per Grottaglie. Parlo per la Regione Puglia. Si sono succeduti negli ultimi dieci anni una serie innumerevole di Piani di riordino triennali che hanno portato questa Regione ad essere costantemente vigilata dai Ministeri, perché questo dobbiamo dircelo, e a dare risposte insufficienti a chi è residente in Puglia, perché non mi sembra che qui il sistema sanitario pugliese, e lo dico con dispiacere, sia l’eden. Non era l’eden quando Grottaglie era nei tempi d’oro e non è l’eden adesso che Grottaglie è in questa condizione. Ma è tutta la Regione Puglia che va vista all’interno di un piano complessivo. Se la vediamo all’interno di un piano complessivo dobbiamo fare questo tipo di operazione e cioè dare agli ospedali il ruolo vero che in Puglia non hanno, perché l’unico vero ospedale che noi abbiamo in Puglia oggi è il Policlinico di Bari se prendiamo gli standard europei e internazionali, l’unico, tant’è vero che è attrattivo. È l’unico ospedale pubblico pugliese che attrae persone da altre regioni e le persone si muovono da una regione all’altra perché lì c’è una risposta a un bene, a un’esigenza che non viene data dal proprio territorio.
Noi dobbiamo innanzitutto costruire una rete che in ogni provincia della Puglia dia le risposte di elevata specialità, e questo è il primo compito che noi abbiamo davanti, perché se no non dobbiamo smettere di lamentarci se i pugliesi vanno a fare l’oncologia in Lombardia, se vanno a fare le operazioni ortopediche nelle Marche, se vanno a fare altre cose quando hanno diritto di averle qui.
Questo deve essere il primo assunto. Però, come ho detto prima, dobbiamo – ripeto, dobbiamo, quindi non io, ma tutti insieme – comprendere che il fenomeno delle acuzie gravi riguarda, per fortuna, una parte della nostra vita.
Anch’io sono un malato oncologico, anch’io ho avuto la fortuna di essere operato nel 2011 e oggi sto qui a parlarne. Ma perché? Perché casualmente ho trovato una struttura che mi ha dato una risposta. I miei parenti pugliesi che hanno avuto lo stesso tumore che ho avuto io vent’anni fa, quando ero ancora un medico, sono morti tutti. Quindi, cosa devo dire? Devo dire che fortunatamente, almeno per quanto riguarda me, quel tipo di tumore oggi si cura, ma per essere curato deve essere fatto in una struttura che sia adeguata a quel trattamento, che vent’anni fa non c’era e che vent’anni nell’ospedale di Grottaglie non c’era.
Detto questo, però, la maggior parte della nostra quotidianità di salute è nella cronicità. La cronicità, lo ribadisco, non è la cronicità dell’anziano novantenne che vive sei mesi. Oggi ciascuno di noi che ha più di 65 anni, che è residente in questa regione, ha almeno una patologia cronica. Non lo dice Ruscitti, lo dice lo stato nella nostra salute e se si arriva a 75 sono tre.
Se non comprendiamo che tutti i pugliesi, ovunque essi siano, hanno il diritto di essere assistiti quotidianamente al meglio, secondo me, scusate, facciamo un grande errore.
È vero che noi stiamo ragionando sui POC, ma i POC sono delle articolazioni che vedono l’eccellenza in un luogo e tutto ciò che precede e segue l’eccellenza sul territorio provinciale. Possiamo discutere delle province fatta da Napoleone, che non corrispondono alla realtà della Puglia, ma in realtà noi su base provinciale finché, abbiamo delle ASL provinciali, e questo è la politica che deve deciderlo, dobbiamo comunque dare ai residenti di quella provincia le risposte, siano a Taranto, siano a Foggia, siano a Lecce, siano a Brindisi, siano nella BAT, siano a Bari. Questo è il compito che tutti noi dobbiamo dare.
Detto questo, calandoci, invece, nella realtà tarantina, il Moscati è quello che avete detto, però una buona notizia la posso dare: il Ministero della salute e l’Istituto superiore della sanità hanno finalmente accettato il Piano di riordino del Moscati che abbiamo presentato a novembre, perché bisogna anche dire, e lo dico da romano di nascita, che non è che la Capitale è più veloce delle periferie. Quindi, il 7 giugno ho appuntamento con il dottor Rossi in CONSIP perché stiamo intanto portando avanti le gare di acquisto, perché per fortuna non ci siamo fermati. Quindi, appena avremo il via libera formale, noi acquisteremo le apparecchiature e i servizi per fare del Moscati quello che il Moscati deve diventare, coscienti che il Moscati non è nato come polo oncologico, ma se dobbiamo dare oggi una risposta alle persone che hanno una patologia oncologica dobbiamo prendere quello che c’è e trasformarlo. Perché il Moscati? Perché il Moscati stava nella zona fisicamente più inquinata della città di Taranto. Quindi, la scelta politica, ma io da tecnico la condivido, è di dire “porto il Polo oncologico dove ci sono i quartieri con le manifestazioni oncologiche più elevate d’Italia”. Il segnale, che è un segnale reale, è “ti vengo vicino con il Polo oncologico”.
Poi non è che uno che sta lontano dal Moscati non avrà un servizio, ma il motivo per cui fu scelto il Moscati, e non l’ho scelto io, ma lo condivido, è per dire “l’intervento lo faccio esattamente dove ci sono le persone che si ammalano di più”, e questo io personalmente lo condivido.
Il San Cataldo – mi dispiace smentire il consigliere – è alla fine del progetto esecutivo. I soldi ci sono tutti. È stato dato mandato dalla Giunta Vendola a Invitalia proprio per evitare le lungaggini che ci sono tipicamente su una gara di tipo regionale. Il San Cataldo partirà con la gara di realizzazione, come ho detto, nell’autunno. Auspicabilmente, per come oggi si fanno le gare in Italia, quindi anche in Puglia, la gara non è fatta per mobile e apparecchiature. Quando il San Cataldo ci verrà consegnato – io voglio essere pessimista e vi dico cinque anni, ma probabilmente saranno quattro – quello sarà un ospedale funzionante. Poi bisognerà anche decidere che cosa fare.
Nel frattempo, in quello che è il Santissima Annunziata, che è un hub monco – non dovete dirlo a me, che so benissimo che è un hub monco –, stiamo cercando di arruolare, con tutte le difficoltà del caso, perché i medici non si trova, perché i professionisti non ci sono, ma non è che non ci sono in Puglia, non ci sono a livello nazionale. Io vorrei che ragionaste anche su questo dato. Nei prossimi cinque anni il 40 per cento della forza lavoro sanitaria della Puglia va in pensione e non abbiamo la sostituzione di queste persone.
Il Ministero quest’anno ha sbloccato il turnover che significa che finalmente, dopo undici anni, possiamo sostituire le persone che vanno in pensione, perché anche questo va detto. Non c’è una penalizzazione per la provincia di Taranto. È stata tutta la Puglia che è stata penalizzata. Quindi, finalmente, abbiamo la possibilità di sostituire gli anziani e poi di stabilizzare i precari, che è un bellissimo segnale per loro, ma al tempo stesso sono le stesse persone che già lavorano nel sistema.
Noi ci stiamo battendo per avere, invece, uno sblocco assunzionale, ma per avere lo sblocco assunzionale dobbiamo rispettare alcuni parametri. Qui torniamo alle reti, torniamo a come la visione nazionale vede la sanità in Italia e quindi anche in Puglia. Se non siamo coscienti di questo, scusate, ma tecnicamente ci chiediamo e ci domandiamo delle cose che nessuno ci farà mai fare.
Non conosco, ma prendo la responsabilità burocratica in continuità, molti degli aspetti che avete citato dal 2001 dal 2015 eccetera, però la realtà attuale oggi dell’Ospedale San Marco di Grottaglie è la realtà di un ospedale che va messo insieme al POC oggi Santissima Annunziata e domani con il POC San Cataldo. Mi scuso con il collega, ma ho dimenticato la chirurgia perché parlando a braccio me ne sono dimenticato. La considero allo stesso livello dell’ortopedia, quindi mi scuso con te. Però, è altrettanto evidente che quando facciamo delle attività in elezione, che significa attività prenotate, il concetto H24 è un concetto sbagliato. L’H24, quando c’è un centro traumatologico, parliamo di un centro che fa neurochirurgia, che fa cardiochirurgia, che fa chirurgia toracica di emergenza, che fa ortopedia traumatologia del lavoro e della strada non è l’H24. Un ospedale che ha un’ortopedia di elezione ha un servizio con gli ortopedici presenti 12 ore al giorno, ha l’ortopedico reperibile – questo in tutto il nostro Paese, non a Grottaglie – ed ha un chirurgo generale che fa anche la notte perché l’ortopedico se deve re-intervenire su un intervento lo fa a fronte di un’emorragia, sennò non interviene. Quindi, avere l’idea di avere un servizio H24 oggi non è coerente, perché se tengo un ortopedico, che già è merce preziosa, la notte in un reparto auspicabilmente a non fare niente, la mattina dopo quell’ortopedico non opera.
Noi vogliamo che l’ortopedia, che la chirurgia, che la medicina del San Marco funzionino, ma in questo momento abbiamo un personale contato. La ASL ha fatto i bandi per assumere altri ortopedici, per assumere altro personale e quando lo fa come ASL non lo fa per il San Marco, lo deve fare come ASL e poi distribuisce il personale, ma è difficile reperire professionisti, e non solo a Taranto, ovunque. Quindi, se abbiamo merce preziosa e in più sono anche bravi facciamoli lavorare durante il giorno, sono reperibili durante la notte. Auspicabilmente in un reparto di ortopedia – adesso non voglio tirar la nera – di solito le emergenze sono due o tre durante l’anno e in quel caso l’ortopedico interviene.
Dobbiamo anche renderci conto che la sanità è profondamente cambiata. I 72 posti letto che il Piano di riordino prevede su Grottaglie adesso sono 72 posti letto che non vanno al privato. Sono 72 posti letto che danno lavoro ai dipendenti pubblici e che soprattutto dando una risposta esattamente a quel problema che avete sollecitato, che è il Santissima Annunziata.
Oggi, quando si fa un intervento chirurgico, si esce in prima giornata. Ma perché? Perché nelle altre regioni italiane, dove i pugliesi vanno a farsi curare, immediatamente scatta la riabilitazione. Un ospedale per acuti con i suoi posti per acuti non fa quello. Il personale non è abituato a quello. Il personale di un reparto chirurgico assiste un paziente operato in un certo modo. Non lo muove, non lo riabilita, non è il suo compito. Noi vogliamo portare a Grottaglie una cosa fondamentale per la provincia di Taranto, che si chiama riabilitazione post operatoria, che ha una dignità enorme, perché il medico può essere bravo a fare l’intervento, ma se poi non c’è il fisioterapista, non c’è il logopedista, non c’è l’educatore quella persona non si alza più dal letto. Allora, torniamo al concetto di tanti anni fa: l’operazione è perfettamente riuscita, il paziente è destinato a stare a letto per il resto della vita. Arrivederci.
Quindi, il ruolo che noi stiamo tentando, dopo un contenzioso che ha la sua storia, con il Sindaco, con il Consiglio comunale, con il Comitato che ho incontrato a Bari mira a dire: “Ma Grottaglie può continuare a giocare un ruolo importante per la sanità di chi abita a Grottaglie e per la provincia di Taranto?”. Sì, troviamo il modo insieme di identificare quelle che possono essere le reali aspettative di una comunità fatta dagli undici Comuni che avete citato.
Ci sono stati altri momenti di tensione in altre province della Puglia, in altri posti in cui l’ospedale aveva una sua storia. Dopo un confronto, io spero, educato e soprattutto costruttivo abbiamo firmato protocolli con una serie di Comuni in cui la ASL di pertinenza e la Regione si sono impegnate a fare delle cose, mettendo anche i soldi per fare quelle cose e dicendo ciò che si poteva o non si poteva fare.
Il confronto con le comunità è utile perché comunque noi non è che stando in via Gentile abbiamo la conoscenza totale del mondo pugliese. La Puglia non solo è lunga e stretta, ma è anche suddivisa in ambiti territoriali che spesso e volentieri comunicano male tra di loro. Quindi, il confronto che il Sindaco ha avviato dopo un periodo di scontro – perché devo dire che con il Sindaco abbiamo avuto dei momenti sempre educati di scontro e di confronto – è fatto nel tentativo di dire: “Qual è l’interesse di chi vive qua? Qual è l’interesse di chi sta in provincia di Taranto? Questo può essere un interesse della Regione Puglia”. Comunque, Grottaglie e la provincia di Taranto fanno parte della Regione Puglia.
Quello che noi stiamo facendo nella Regione Puglia è proprio dare, dove è possibile, queste risposte di presa in carico del paziente che sennò finisce istituzionalizzato.
Quando parlo di cronicità che non viene aiutata vorrei farvi presente che i nostri Comuni, che sono tanti, sono abitati soprattutto fuori dai grandi centri urbani da anziani che se non hanno la possibilità di tornare a casa causano la desertificazione di quelle zone.
Le famiglie pugliesi, e lo dice uno che lo è per un quarto, non sono più quelle di prima. Oggi anche qui spesso gli anziani sono soli. Per fortuna hanno le rimesse: il figlio, la figlia, il nipote che manda i denari, ma non c’è più quella struttura sociale che permetteva all’anziano con problemi di mantenersi autosufficiente. O interveniamo in questo senso oppure rischiamo veramente di mettere una grande H di ospedale per anziani fuori, al confine della Regione Puglia. Ci ricoveriamo tutti lì dentro e non ne usciamo più. Quindi, io vorrei che si passasse da un concetto di cronicario, che è assolutamente antistorico e non è quello che c’è nel Piano di riordino, a un concetto di intervento a favore della popolazione pugliese cronica, che – torno a ripetere - non significa anziana; significa persone che hanno un problema quotidiano a cui va data una risposta. Oggi noi abbiamo le liste d’attesa intasate perché c’è un mix assurdo tra chi ha bisogno di fare quell’esame domani e chi può farlo tra venti giorni, ma la risposta la diamo sempre negli stessi luoghi. Dobbiamo iniziare a differenziare le cose e per farlo bisogna fare degli investimenti.
A me dispiace che i consiglieri della I Commissione abbiano interpretato quel testo che non dispongo, perché è molto tecnico, però vorrei ricordare che tutto quello che ho detto si traduce in termini di spesa, che la spesa sanitaria nazionale incrementa del 2-4 per cento l’anno. Se noi siamo riusciti, con il Piano di riordino, come abbiamo scritto alla Commissione Bilancio, a mantenere dei livelli di servizio che non sono ottimali, ma erano identici a quelli di prima, e non abbiamo speso di più vuol dire che abbiamo preso quei soldi che servivano per i farmaci oncologici, per i bio-similari, per le terapie personalizzate. Vi ricordo che ormai un malato oncologico sopravvive perché ha una terapia personalizzata che costa almeno 30.000 euro l’anno a testa, e la Regione Puglia deve garantire a tutti i pugliesi questi trattamenti. Questi denari non li troviamo sotto terra, li dobbiamo trovare all’interno del riparto del Fondo sanitario nazionale. Quindi, quello che noi stiamo cercando di fare è dire non che risparmiamo i soldi, non che li stiamo regalando, ma dobbiamo utilizzarli in maniera corretta.
Aggiungo una cosa: chi legge il Piano di riordino vedrà che ci sono sui privati degli asterischi. Io ho spiegato in lungo e in largo che la Regione può programmare ciò che succede per il privato, ma lo deve negoziare. Lo abbiamo fatto. Quindi, il privato non si arricchirà a spese del sistema pubblico pugliese. È impossibile, ci sono dei tetti di spesa che non possono essere superati. Piuttosto vedrete che da qui a due mesi, quando faremo l’integrazione sulla parte dedicata al privato, ci sarà una rimodulazione anche di questa parte privata che andrà a occuparsi della piccola e media complessità che oggi è il motivo principale del fatto che i pugliesi vadano fuori Puglia.
Ultimo aspetto. La parte emergenziale rimane congelata così com’è in tutta la Puglia, perché stiamo rivedendo il sistema emergenza-urgenza.
Noi abbiamo un sistema regionale sull’emergenza-urgenza, e lo dico da medico, schizofrenico. Abbiamo un sistema che non parla con chi sta dentro gli ospedali. Abbiamo una conflittualità palese al Santissima Annunziata tra chi porta il malato in barella e chi dovrebbe prendersene carico, perché la nostra legge regionale non è chiara. Abbiamo una rete sul territorio che in certi luoghi è ridondante e in certi luoghi non c’è.
Durante l’ultima legislatura Vendola fu approvata la legge che costituiva il Dipartimento emergenza-urgenza della Regione Puglia. Questo Dipartimento non ha mai preso reale consistenza per delle criticità interne al mondo medico, quindi do una responsabilità ai tecnici e non ai politici. Ho il mandato della Giunta, della maggioranza di attivarlo, cosa su cui stiamo lavorando. Quindi, io mi auguro che entro la fine dell’anno abbiamo un Dipartimento funzionante che superi queste emergenze, che quindi dovrebbe anche prendere in carico il problema di Grottaglie.
Finisco dicendo che una Regione come la nostra, lunghissima, ha un solo elicottero, e questo già vi dà l’idea di cosa significa gestire l’emergenza-urgenza, perché è evidente che se andiamo verso una rete fatta di pochi grandi ospedali efficienti il tempo di trasporto delle persone a questi luoghi in un momento di acuzie diventa fondamentale. La nostra Regione si doterà di tre elicotteri che copriranno nord, centro e sud, più un quarto elicottero estivo perché, per fortuna dei pugliesi, questa regione è una regione sempre più attrattiva e soprattutto in alcune zone della Puglia durante l’anno noi abbiamo una modificazione della popolazione talmente importante che anche il sistema sanitario e quello sociale si deve adattare.
Spero non di aver risposto a tutto, perché è impossibile, però di farvi comprendere che la logica non è una logica penalizzante per nessun Comune della Puglia. L’interesse è di far vivere tutte le realtà che ci sono. Una sanità purtroppo moderna spesso confligge nel nostro Paese con mura, Istituzioni, ospedali che sono benemeriti, ma che in altri Paesi sarebbero stati modificati radicalmente e noi purtroppo non lo possiamo fare e che le tecnologie e le modalità di cura attuali prevedono anche spazi fisici diversi. I lavori che dobbiamo fare al San Marco sono lavori importanti. Li ho accennati solo brevemente prima. Non si può avere un reparto che ha un bagno a inizio del corridoio, un bagno alla fine del corridoio, stanze a quattro letti nel 2017 e pensare che quello sia un reparto per acuti. Non è giusto nei confronti di chi ci mettiamo dentro. Quei reparti, anche per chi farà riabilitazione, devono essere profondamente ristrutturati.
L’ospedale San Marco deve diventare un ospedale moderno per le patologie che deve ospitare. Oggi quello è un ospedale in cui, dal punto di vista ambientale, costringiamo le persone a stare in una modalità che dal punto di vista sanitario e anche etico e sociale non è accettabile. Non è colpa di nessuno, però va fatto quel lavoro.
Se vogliamo che l’ospedale di Grottaglie sia un luogo in cui ci si cura adeguatamente, dobbiamo anche pensare che va messo a norma, va ristrutturato profondamente. E questa è una cosa su cui vi garantisco che i denari già ci sono, la ASL di Taranto già ce li ha. Ha già cominciato a fare dei progetti e quindi probabilmente quando ci rivedremo, non a brevissimo, ma spero durante il mio mandato, andremo a vedere insieme il San Marco e ci diremo: “Certo, era bello quando era prima, forse adesso è meno sfavillante, ma funzionale, perfetto. Ho un bagno in ogni stanza, ho due letti per stanza e forse in questo momento mi sento più a mio agio ad entrare in ospedale”.
Ultimo aspetto: gli operatori.
I nostri operatori, che sono bravi, e quelli di Grottaglie sono tra quelli sicuramente bravi, sanno benissimo che il problema è anche quello della acquisizione di nuove professionalità. I colleghi che hanno parlato hanno la mia età. Io ho 59 anni. Un ospedale che si basa sui sessantenni è un ospedale che nonostante la voglia delle persone è destinato oggettivamente ad avere delle sofferenze. Uno dei problemi che ci stiamo ponendo è come sbloccare le assunzioni dei giovani perché il bello è che noi abbiamo poche persone, le formiamo all’università con i soldi dei pugliesi e poi se le portano via i lombardi, perché loro possono assumere e noi no. Giustamente una ragazza o un ragazzo che ha speso 7-10 anni per prepararsi vuole lavorare. Uno degli aspetti, invece, in cui vi chiedo di essere tutti insieme è proprio questo: la nostra Regione sta battendo alla porta del Ministero dell’economia e delle finanze per dire “Sbloccate i Piani assunzionali perché se noi non riusciamo a portare dentro i giovani che si laureano (medici, infermieri, tecnici) dentro la Regione Puglia noi avremmo un ulteriore gap generazionale e da questo non ne usciremo più, perché, torno a ripetere, tra cinque anni il 40 per cento delle persone che non lavorano nella nostra Regione saranno in pensione e saranno tra quelli che chiedono, invece, un bisogno assistenziale.
Io spero di tornare qua da voi a breve. Spero che si riesca a fare insieme un programma condiviso, e guardo il Sindaco come rappresentante della comunità, perché se riusciamo insieme a fare un programma condiviso probabilmente anche molte delle attività che la ASL di Taranto sta facendo o programma di fare su Grottaglie possono avere almeno un inquadramento più netto, perché se le cose vengono condivise si riesce a farle meglio e più velocemente.
Grazie per avermi invitato.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie al dottor Ruscitti.
Grazie e buona serata. Sospendiamo il Consiglio comunale per dieci minuti. Riprendiamo alle ore 19,40. Grazie.
Prego i consiglieri di prendere posto. Chiedo cortesemente al Segretario di fare l’appello. Un attimo soltanto. Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
D’alò Ciro, Annicchiarico Cosimo, Annicchiarico Giovanni, Cabino Anna, Cometa Andrea, D’Abramo Gabriele, D’Alò Saveria, Danese Loreto, De Carolis Giulio, Di Palma Pierluigi, Donatelli Francesco, Galiandro Aurelio, Gianfreda Ciro, Lacava Alessandra, Manigrasso Alfonso, Marangella Aurelio, Marinelli Giovanni, Miglietta Gabriella, Petrarulo Ciro, Rossini Domenico, Russo Antonietta, Santoro Michele, Serio Massimiliano, Trani Immacolata, Zimbaro Massimo.
21 presenti, 4 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo riprendere il Consiglio comunale.
Grazie, Segretario. 20 presenti. Il Sindaco è uscito un attimo. Sta qui. Ha marcato comunque la presenza. 21 presenti.
Rinnovando le mie scuse al consigliere Petrarulo e al consigliere Manigrasso, propongo, se vogliono, di fare il loro intervento. Mi assumo l’impegno di far pervenire al dottor Ruscitti eventuali domande e proposte, ringraziandovi di aver capito la situazione, per poter dare delle risposte a quelle che sono state le domande fatte dagli altri consiglieri e gli ospiti che sono intervenuti. Però, per esigenze varie, anche per venire incontro un po’ al dottor Ruscitti, mi sono preso la responsabilità di rinviare questi vostri interventi. Così come ho preso la responsabilità di non farvi intervenire, mi assumo l’impegno di far pervenire al dottor Ruscitti le vostre istanze. Chi vuol parlare per primo?
Prego, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
È rimasto il consigliere Borraccino, ma avrei voluto fare il mio intervento anche con gli altri consiglieri e con l’onorevole Vico, anche perché io credo di essere immune da ogni tipologia di strumentazione essendo rappresentante di una lista civica.
Volevo ringraziare comunque tutti per la loro presenza, perché credo che in questo percorso che ci ha visto dalla manifestazione con 5.000 e più persone, che più volte menzioniamo, come simbolo di una compattezza riguardo un argomento così importante, credo fosse doveroso, visto che sono consiglieri, rappresentano le Istituzioni e sono stati invitati da noi. Sentirsi dire che erano venuti a fare passerella o campagna elettorale da persone che non sono persone qualunque mi dispiace. Intanto porgo le mie scuse personali, per carità, al consigliere Borraccino che mi farebbe piacere rappresentasse anche gli altri. La stessa cosa per chi ne avrà la possibilità di farle con Vico. Poi c’è una cosa che purtroppo va fuori dai canoni con cui intendo la politica, specialmente su argomentazioni così importanti.
Quando fu richiesto dall’opposizione, da cinque consiglieri, il Consiglio monotematico sull’ospedale io sono stato contento nel decidere la data, sono stato contento nel trattare questo argomento con il dottor Raciti. Poi può stare simpatico o stare antipatico, avrei voluto sicuramente la presenza del dottor Rossi, sicuramente.
Mi dispiace quando da un argomento, e questa è una cosa che succede spesso in questo Consiglio comunale, si passa agli attacchi personali. Dovremmo un attimino essere consapevoli di qual è il nostro compito ed essere consapevoli che magari – adesso lo possiamo dire liberamente, tranquillamente, anche in virtù del fatto che non c’è il dottor Raciti – non diamo una bella impressione di compattezza….
Speaker : PRESIDENTE.
Ruscitti.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Ruscitti.
In questo momento, in questo periodo credo che lotte su un argomento così importante debbano essere fatte in maniera coesa, compatta, senza poi stare a prendersi troppi meriti, oppure senza fare troppe battaglie contro la persona, ma non uscire fuori dal seminato. Questo ci tenevo a dirlo perché, per quanto mi riguarda, ci tengo all’immagine che si dà al di fuori da Grottaglie. Considerando poi che c’è la diretta streaming dovremmo tenerci altrettanto e forse anche un po’ di più.
Chiedo scusa se mi sono permesso. Poi, per quanto riguarda lo specifico, te ne parlerò di persona.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Petrarulo.
Consigliere Manigrasso.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Grazie, Presidente. Io avrei gradito fare questo mio intervento alla presenza del direttore Ruscitti, per fargli capire come sulla questione dell’ospedale di Grottaglie, secondo me, ci sia stata dall’inizio una premeditazione occulta. Avrei voluto ricordargli che il 14 dicembre del 2015 una folta delegazione del Consiglio comunale, delle forze sociali di Grottaglie e buona parte dei Sindaci del comprensorio si recò dal Presidente Emiliano per mostrargli le preoccupazioni del territorio in previsione della prima stesura del Piano di riordino ospedaliero.
In quell’occasione lui disse: “Siete venuti qui inutilmente. Io non capisco queste vostre preoccupazioni perché su Grottaglie non c’è nessun disegno, non c’è nessuna scelta e nel momento in cui questo dovesse succedere io sarò il primo a comunicarlo al Sindaco, dovessi tagliarmi la gamba”. Questa è la famosa frase, che io ho ancora registrata sul mio telefonino, che lui ammise in quella occasione.
Da allora si è redatto il primo Piano di riordino ospedaliero senza che Emiliano avesse chiamato nessun Sindaco, tanto meno quello di Grottaglie. Successivamente, nel marzo del 2016, ci furono delle udienze in III Commissione, consigliere Borraccino, di tutti i Sindaci che erano stati investiti dal Piano di riordino ospedaliero, fra cui anche Grottaglie. C’erano diversi Comuni della provincia di Bari, di Lecce e di Foggia, che parteciparono a quella audizione con l’impegno – audizione richiesta dalla III Commissione regionale, non dal Presidente – di portare dei promemoria. Anche in quell’occasione Grottaglie fu presente. I promemoria furono debitamente consegnati, ma non hanno sortito nessuna possibilità di revisione dello stesso Piano.
Poi, è arrivato il Piano di emergenza estivo l’anno scorso, quello del dottor Rossi, che doveva terminare il 30 settembre, cosa che non è avvenuta. Si stava provvedendo anche alla rimozione delle attrezzature da parte dell’ospedale. Si è arrivati, come diceva il consigliere Borraccino, alla quarta stesura.
Nel frattempo, però, alcuni Comuni, rappresentati nel Consiglio regionale da consiglieri regionali della provincia di Taranto, sono riusciti a subire delle modifiche al Piano di riordino, tipo Massafra, tipo Martina e tipo Manduria. Solo Grottaglie non è mai stata interessata da alcuna modifica. Ecco perché dicevo che probabilmente c’è una premeditazione occulta nei confronti di Grottaglie.
Quello che mi ha stupito stasera del dottor Ruscitti è una sua dichiarazione tra le tante. Lui stesso ha ammesso che il tasso oncologico di Taranto è quattro volte superiore a quello nazionale. Da più parti e più volte noi abbiamo chiesto la deroga al Piano di riordino regionale per Taranto per queste motivazioni. Oggi si ammette che il tasso oncologico della provincia di Taranto è quattro volte superiore, però non si trovano le motivazioni e le condizioni affinché questo Piano possa essere rivisto per Taranto.
Ritengo che, non per colpa del dottor Ruscitti, ma è l’ultimo purtroppo che probabilmente cadrà in questa rete, con tutta l’accettazione possibile che gli si può addebitare o la buona volontà che gli possiamo riconoscere, credo che anche quello che ci ha detto questa sera possa, ancora una volta, rivelarsi non veritiero per Grottaglie.
Non è esauriente, perché, con tutti i dati statistici dei parti, dei pronti soccorso, del fatto che la stessa ASL di Taranto o di Grottaglie, consigliere Borraccino, sia quella che ha speso meno negli ultimi anni a livello di milioni di euro, credo siamo l’ospedale che abbia speso di meno rispetto a tutti, abbia un passivo più basso rispetto a tutti. Nonostante tutti questi dati, Grottaglie non è mai stata presa in considerazione.
Per cui, volevo sostenere – mi sembrava la proposta più sensata che stasera è emersa – e avallare la proposta fatta dalla consigliera Franzoso che ha detto: “Quando sarà pronto l’ospedale San Cataldo la comunità di Grottaglie e tutto il comprensorio sarà pronta e disponibile alla riconversione”. Credo che sia la posizione più onesta e più corretta di un riconoscimento di un ospedale che in questi anni ha lavorato bene perché fino a un anno fa, come è stato detto, i dati erano del tutto positivi, un riconoscimento di un lavoro che è stato fatto in maniera dignitosa da tutti gli operatori, una struttura che ha risposto a quelle esigenze che il dottor Ruscitti chiedeva che non è mai mancata al presidio di Grottaglie e quel famoso pronto soccorso di cui questo territorio ha realmente bisogno.
Il primo intervento credo che… Io ci sono passato onestamente in questi mesi dal primo intervento. Sono dovuto andare altrove. Direttamente su di me. Per capire come, in realtà, l’ospedale di Grottaglie non potesse fornire ciò che in questi anni ha fornito in maniera degna e professionale.
Per cui, avrei voluto chiedere al dottor Ruscitti di non continuare a fidarsi di quelle persone che finora hanno preso in giro il nostro territorio, la nostra città e il nostro ospedale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Manigrasso.
Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi….
Prego, consigliere Gianfreda.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Io non voglio ripetermi rispetto all’intervento che ho fatto brevemente, nei cinque minuti, perché il dottor Ruscitti doveva andare via, però penso che sia palese nella discussione che è emersa sia da parte dei consiglieri regionali, ma anche dagli interventi fatti, non ultimo anche dal consigliere Manigrasso, non fidarsi; non fidarsi perché fino ad oggi è accaduto esattamente il contrario di ciò che ci hanno promesso.
L’episodio clou è stato l’anno scorso con il Piano estivo in cui, alla presenza anche del Prefetto, del Sindaco, dei consiglieri regionali che erano lì presenti, è stato completamente disatteso quando molti di noi, tra cui anche il comitato, avevano detto che questa era l’anticamera dell’applicazione integrale del Piano sanitario approvato dalla Regione Puglia.
Anche qui questa sera, prendendo le parole del consigliere Borraccino, che è qui presente, che ringrazio per aver partecipato e per l’impegno che sta profondendo nei confronti dell’ospedale di Grottaglie e anche per le lotte che sta facendo… Poi, è chiaro che ognuno si assume le proprie responsabilità politiche e i modi opportuni per agire, però io sto ai fatti.
Quando il consigliere Borraccino fa emergere una situazione, che è quella di Mottola, in cui noi abbiamo un ospedale perfettamente ristrutturato, pronto ad avere la riabilitazione e da anni resta vuoto e non si fa nulla, né in termini di risorse umane, né in termini finanziari, perché dovremmo credere che a Grottaglie dall’oggi al domani, anche per le problematiche che lo stesso Ruscitti ha espletato nel suo intervento, per i problemi di finanza pubblica, di assunzioni….
Sindaco, lei finora ha ballato da solo. Prendo una frase che qualche giornalista ha trascritto. Non è mia, ma la faccio mia. Lei finora ha ballato da solo. Io la invito a non firmare nessun protocollo finché questa Assise nella sua interezza non discuta profondamente su questa situazione. Non possiamo farci prendere in giro da nessuno. Lei è libero di fare. Come primo cittadino, come rappresentante delle Istituzioni democraticamente eletto, può prendere qualsiasi decisione, però le dico sin da adesso che il mio voto non lo avrà se non ci sarà trasparenza e discussione in merito a tutte le proposte che stanno sul campo.
Lei ci ha dato in tempo reale in III Commissione ciò che il dottor Rossi le aveva mandato come ipotesi che anche in questo Consiglio comunale questa sera qualcuno ha sventolato e ha fatto vedere, giustamente.
Noi l’abbiamo letta, l’abbiamo approfondita quella ipotesi. Tuttavia, così come ha detto il consigliere Borraccino – l’ho letto dagli articoli di stampa – tutte le specialità, gli ambulatori sono solo fumo negli occhi. Condivido questa sua affermazione perché qui non ci devono prendere per l’anello al naso. Noi possiamo dare a questa comunità, all’intera provincia, anche un contributo di solidarietà e di riconversione del nostro ospedale che è inserito in una nuova logica più moderna, che possiamo anche condividere, ma solo quando nascerà il San Cataldo.
Io di professione faccio l’ingegnere. Qui dentro ci sono molti avvocati, qualcuno anche di esperienza. Conoscete tutte le trafile, specialmente per gli appalti di una certa entità. Prima ne parlavo con un consigliere, con il consigliere Donatelli. Specialmente quando gli appalti sono di una certa importanza, le procedure e i ricorsi arrivano fino all’ultimo grado perché la torta da spartire, specialmente in questi grossi appalti, è notevole. E non lo dico io, lo dice l’esperienza. Qualcuno ci parla di favole. L’abbiamo dato a una società che dovrà gestire tutto. Si troveranno… Si sono fatte campagna elettorale sul San Cataldo. Il suolo doveva essere vicino alla Coop, ma è stato spostato. Ci sono malumori, ci sono le elezioni al Comune di Taranto, ci sono equilibri economici e politici che si giocano sulla testa del San Cataldo.
Se non ci diciamo la verità su queste cose stiamo dicendo solo il falso ai nostri concittadini. Quindi, torniamo al nostro San Marco.
Il San Marco, secondo me, e penso secondo anche la maggioranza dei cittadini, può continuare a funzionare trovando un modo anche economicamente sufficiente affinché innanzitutto ci sia una nuova gestione del pronto soccorso o del punto di primo intervento e tutto ciò che sta poi dietro il pronto soccorso. Quindi, non è una mia velleità.
L’ospedale di Grottaglie può continuare ad avere quelle specialità funzionali che già esistono (ortopedia, medicina e chirurgia). Poi si decide se farle completamente H12 o H24. Si può trovare uno spazio per l’H24 e ben vengano anche tutti gli interventi di ristrutturazione.
Nessuno dice che è contrario agli interventi di ristrutturazione. Per quanto mi riguarda, ci sono gli spazi anche per poter contrattare questa situazione. Stiamo parlando, se è come dice il dottor Ruscitti, di quattro anni o cinque anni. Noi stiamo alle parole che dicono questi signori: quattro o cinque anni, quindi significa che a brevissimo questa situazione potrà cambiare, e noi convertiremo il nostro ospedale quando il San Cataldo sarà pronto.
Io la invito, Sindaco, a non firmare nessun protocollo che si rispecchi in quella bozza che le ha mandato il dottor Rossi. Lei lo potrà pure fare, ma se ne assumerà la responsabilità nei confronti dei cittadini. Tenga presente che ci hanno tolto tutto, acquedotto, tribunale, Enel, e adesso ci stanno togliendo anche l’ospedale. La stanno trasformando… Io sono convinto di quello che dice il… perché è accaduto in Lombardia. È proprio l’esempio chiaro. La riabilitazione è in mano a fondazioni private. Poi si è scoperto… la Maugeri, la… sono fondazioni private che si occupano delle post acuzie. Il professore è andato a Pavia. Io ho mio cognato che lavora a Pavia e a Pavia c’è un quartiere dove le danno anche la villetta per la riabilitazione dopo il tumore, dopo gli infarti. Le danno la villetta al costo di 350 euro al mese, dove lei con la famiglia può soggiornare finché il suo parente non viene dimesso. Anche per mesi. Ma in mano non certamente alla sanità pubblica. Quello che poi vogliono realizzare a Grottaglie lo facciano nel tempo, possiamo stabilire un cronoprogramma nel tempo, e noi siamo pronti. Però, ad oggi devono lasciare quelle specialità.
Poi i medici, ognuno di loro – e mi dispiace, qui è presente anche il dottor Lupo –ha una propria idea… Concludo. Chiaramente, anch’io vorrei costruire di nuovo per intero, demolirlo e ricostruirlo, in modo tale che mi prendo una bella parcella, oppure lo faccio gratis per diventare il paladino di Grottaglie. Ognuno ha il proprio posto. Certamente la politica fino adesso non ha saputo esprimersi al meglio, e per questo ci troviamo… ma certamente non possiamo farci dare lezioni da superesperti, che tutto possono essere tranne che esperti nel campo della medicina.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Se non ci sono altri interventi, ringrazio tutti i consiglieri per aver partecipato al Consiglio comunale, gli ospiti, il consigliere Borraccino soprattutto per essere rimasto fino alla fine dei lavori. Non mi rimane che augurarvi… Il dottor Lupo anche… Consigliere Santoro, posso? Prego.
Speaker : VINCENZO LUPO.
Se mi è concessa una conclusione.
La serata è stata molto concitata, ma questo effettivamente perché tutti quanti, senza nessuna distinzione di sorta, ci teniamo all’ospedale, io per primo ci tengo e sono disinteressato. Io sto per uscire dall’ospedale, fra un mese sono in pensione, quindi la mia battaglia è totalmente disinteressata. Non difendo nessun orticello né tantomeno il mio.
Penso che ci possiamo accordare su un progetto comune. Si è detto, stasera, di fare di Grottaglie un ospedale post acuzie. A me sta bene questo discorso, purché la cosa riguardi non soltanto la medicina, ma riguardi anche la chirurgia, riguardi l’ortopedia, riguardi la maternità. Cioè, effettivamente fare di Grottaglie un ospedale che sia di supporto al Santissima Annunziata. Allora, nelle varie branche si sa di che cosa c’è bisogno. C’è bisogno effettivamente del discorso della cronicità, quindi il discorso della post acuzie va bene. Però, deve riguardare tutti, ma fino adesso non è stato così….
Speaker : INTERVENTO.
Dottor Lupo, posso farle una domanda?
Speaker : VINCENZO LUPO.
Prego.
Speaker : INTERVENTO.
Ma noi stiamo parlando del dopo o dell’oggi? Perché ci dobbiamo capire su questa cosa.
Speaker : VINCENZO LUPO.
Stiamo parlando dell’oggi.
Speaker : INTERVENTO.
Dell’oggi.
Speaker : VINCENZO LUPO.
Sì.
Speaker : INTERVENTO.
Quindi, è già adesso, ma in funzione che poi dobbiamo attuare il piano o non lo dobbiamo attuare?
Speaker : VINCENZO LUPO.
Ma è quello che si sta attuando pian piano. Non so se in maniera esplicita o meno, ma è quello che si sta attuando.
Praticamente qua si è parlato stasera di post acuzie, in realtà attualmente la post acuzie riguarda solo la medicina, viceversa non riguarda più la chirurgia da tempo. Da sei anni non riguarda più la chirurgia, da qualche mese non riguarda più nemmeno l’ortopedia. Insomma, si sta andando verso questa direzione, chiaramente in supporto al Santissima Annunziata.
A me non sta bene quando una cosa riguarda alcune branche e non riguarda tutte. Perché, se è vero che dobbiamo fare il discorso dell’ospedale come un ospedale post acuzie, deve riguardare tutti e deve riguardare Grottaglie perché fa parte del POC, quindi tutti quanti, io per quanto riguarda la chirurgia e l’ortopedia, viceversa per l’ortopedia, la medicina, eccetera, e l’ostetricia. Però, ho l’impressione che da Taranto nessuno voglia delocalizzare verso Grottaglie, perché il mio primario soprattutto, il dottor Iarussi, non è mai venuto a Grottaglie e non ha mai preso contatto con l’ospedale che fa riferimento a lui. Viceversa, altri primari, ad esempio Scialpi è venuto a Grottaglie, ha preso contatti, ha cominciato a delegare alcune funzioni a Grottaglie. Per quanto riguarda la ginecologia, c’è stato soltanto un meccanismo in andata, ma non in ritorno. Si stenta a far decollare questo servizio di supporto alla ginecologia.
Quindi, come vedete bene, la cosa procede un po’ a macchia di leopardo, insomma: c’è chi è più avanti e chi meno. Chiaramente noi, che siamo stati i primi a essere segati, siamo considerati meno che meno. Questa sera il dottor Ruscitti ha chiesto le scuse, ma in effetti è stato un lapsus il suo, perché non ricordarsi della chirurgia dopo che da sei anni tutti hanno dimenticato la chirurgia è stata una cosa naturale. Quindi, io gli concedo le scuse per il suo lapsus, però è stato un lapsus che ha tradito la verità, cioè che nessuno, ormai da sei anni a questa parte, si è più ricordato della chirurgia. È stata la prima a essere bistrattata, come voi ben sapete.
Quindi potremmo accordarci su questo, cioè che l’ospedale di Grottaglie sia un ospedale post acuzie di Taranto? Bene. Però, che riguardi tutti e non riguardi alcuni.
Poi c’è il problema del pronto soccorso. Il pronto soccorso non è una cosa da poco, perché effettivamente il pronto soccorso di Taranto sta scoppiando e a Grottaglie è stato tolto. Quindi, in effetti quello del pronto soccorso, quello del servizio di emergenza-urgenza è una cosa importante. Quindi, non posso che dare ascolto e adito al consigliere Borraccino della sua campagna che sta facendo.
Quindi, come potete ben vedere, le cose non stanno da una parte o dall’altra, ma sono molto embricate. Per cui, in effetti una cosa mi sento di dire stasera, e concludo: occorre essere coesi. E in questo do ragione al consigliere Petrarulo. Cioè, in questo momento è necessaria la coesione, se vogliamo ottenere qualcosa per Grottaglie; altrimenti, se andiamo avanti ognuno per la sua strada, giocoforza faremo il vantaggio di chi ci vuole male.
Presidente. Grazie mille, dottor Lupo. Io ero partito facendo fare gli interventi al consigliere Manigrasso e al consigliere Petrarulo, che… A conclusione del dibattito… A conclusione del dibattito abbiamo avuto la possibilità di interloquire con il dottor Ruscitti, Ci riaggiorniamo. Anch’io. Secondo me, ci riaggiorniamo su quelle che sono le nuove evoluzioni rispetto a quelle del dottor Ruscitti. Il consigliere Gianfreda diceva un attimo… C’è il consigliere Santoro che si era prenotato. Però, decidiamo il da farsi prima di continuare con gli interventi. Io, infatti, un attimo fa stavo per chiudere la sessione di Consiglio, lasciandolo così, come quell’incontro informativo e chiarificatore con il dottor Ruscitti. Ancora no. Ovviamente, nel momento in cui le do parola, mi deve garantire che si rivolge esclusivamente a me e non al consigliere Borraccino… Certo, consigliere Gianfreda. Non come intervento, ma magari….
Speaker : CIRO GIANFREDA.
No, per chiarimento.
Speaker : PRESIDENTE.
Ecco. Senza usare tutti e dieci i minuti.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
In pratica, la domanda non è peregrina, è giusta. Cioè, dice: ma qui qual è la conclusione? Allora, per quanto mi riguarda io ho fatto una proposta. L’unico che qui fino adesso non ha parlato è il Sindaco….
Speaker : INTERVENTO.
Che c’entra il Sindaco?
Speaker : CIRO GIANFREDA.
No, è importante, perché il Sindaco, con il quale ne abbiamo già parlato altre volte, proprio in considerazione di quella lettera che ci ha mandato Rossi, ci aveva promesso che dovevamo fare una nostra proposta, controproposta, in cui poi questo documento, così come è accaduto in altre occasioni, doveva essere portato a conoscenza di questo.
Noi abbiamo passato tre mesi in cui abbiamo assistito o, perlomeno, non abbiamo assistito, ma abbiamo soltanto captato notizie, forse vere o forse false, di incontri e di non incontri, anche istituzionali, di cui questo Consiglio comunale non era a conoscenza.
Io, allora, chiedo al Sindaco – questa è la mia proposta – di non firmare nessun documento, nessun protocollo finché non esca in maniera unanime – se vogliamo – da questo Consiglio comunale una proposta sul San Marco.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma questo….
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Ad oggi, veniamo a conoscenza che il comitato ha avuto un incontro sia con Rossi… No, con Rossi no, se non sbaglio. Con Ruscitti… Anche con Rossi? Allora, con Rossi e Ruscitti. E ha una sua proposta. Per quanto mi riguarda, non è del tutto condivisibile, ripeto, per quanto mi riguarda, ma io voglio capire il Sindaco cosa vuole fare, quali sono le iniziative che vuole intraprendere, se vuole continuare a ballare da solo oppure se vuole coinvolgere questo Consiglio comunale.
Quindi la mia proposta è questa: i cinque consiglieri di opposizione hanno chiesto la discussione in Consiglio comunale sulla situazione del San Marco per capire e per far emergere quali sono le problematiche ad oggi – e sono state chiare, chiarissime, penso, per tutti, e i cittadini che ci stanno ascoltando ne hanno preso contezza – e quello che noi, come figure istituzionali, come politici, vogliamo fare. E che cosa vogliamo proporre? Vogliamo fare un documento che ci veda protagonisti, tutti insieme, la città di Grottaglie, ognuno con il proprio contributo? Oppure, ognuno vuole fare le proprie scelte? Perché, se è così, io dico da subito: tu te ne assumi le responsabilità.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Penso che sia stata recepita dal Sindaco e sia chiara all’intero Consiglio comunale quella che è la proposta e l’intervento del consigliere Gianfreda.
Ci sono altri interventi? Siccome non si era più prenotato il consigliere Santoro… Consigliere Santoro… Assolutamente. Lo sa che provo simpatia per lei, personale non politica.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Resta fermo ormai che dalle parole che sono uscite fuori dal dottor Ruscitti si evince molto che l’ospedale di Grottaglie è stato declassato, perché ha parlato chiaro: sarà un ospedale con reparti di lungodegenza e di riabilitazione. Quindi, ormai è chiuso. E mi auguro che questi settantadue posti non vengano consegnati a privati, come ho detto prima. Quindi, questo me lo auguro fortemente.
Tuttavia, il Consiglio comunale di stasera penso che sarà l’ultimo a parlare del problema dell’ospedale di Grottaglie, perché sinceramente dal 2001 fino a oggi io mi sono stancato. Stava il centrodestra, stava il centrosinistra, stava la sinistra, Grottaglie è stata sempre penalizzata. Però, attenzione: io non ho mai guardato il colore politico che stava quel giorno in quella struttura a Bari, ma ho sempre difeso a denti stretti, senza guardare il colore politico, la città di Grottaglie. E non l’ho fatto per campanilismo, ma perché amo la città di Grottaglie, perché amo gli undici comuni del Distretto Taranto 6 e amo tutti quei cittadini che si sono impegnati per la costruzione di quella struttura. E adesso vederla così, declassata, mi duole moltissimo, anche perché molti medici, appunto come ha detto il dottor Lupo, che lavora da tantissimi anni, da quando è nato, tra un mese andrà in pensione e, quindi, ha dato la sua vita per questa struttura. Auguri e complimenti. Grazie di aver dato e salvato la vita a tante persone.
Io dico una cosa molto importante e la dico al Sindaco perché il Sindaco è il perno principale della città di Grottaglie: non deve andare mai solo. L’ho detto le altre volte e lo ripeto oggi: non deve andare mai solo; deve andare sempre accompagnato o da un consigliere regionale di esperienza molto vasta in Consiglio regionale o da consiglieri comunali che gli possono garantire una certa visibilità politica, perché voi sapete benissimo che non siete rappresentati in nessuna parte perché siete delle liste civiche, però potete avere bisogno dei partiti politici perché in questo caso, anche se i partiti, come ho detto prima, sono falliti, però ne avete bisogno, caro Sindaco. Non puoi andare solo perché, se vai solo e ottieni, ti vanti, ed è giusto che sia così; però, se non ottieni, hai fallito politicamente e hai distrutto una città e 110.000 abitanti.
Io dico una cosa alla maggioranza, adesso: avete approvato un bilancio, dove avete scritto che voi volete bene alla sanità, ma non vi ho mai visto parlare di sanità, non vi ho mai sentito intervenire sulla problematica della sanità. Ho fatto le fotocopie: sanità. E dove sta la sanità per voi? Una volta non sapevo chi fosse la Trani Immacolata, però vidi lo stemma di… Scusa, a quale Lista Civica appartieni, Trani? (Interruzione fuori microfono).
Speaker : IMMACOLATA TRANI.
Rigenerazione.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Rigenerazione. Che si lamentava perché la mamma era stata calpestata nei suoi diritti di assistenza presso il pronto soccorso del Santissima Annunziata di Taranto. E ti lamentavi moltissimo. Io me lo ricordo questo. E adesso perché non intervieni? Perché non dai un contributo maggiore alla risoluzione di questo problema?
Allora, Sindaco, io le dico una cosa molto importante. Lei, stasera, non se ne va di qua, insieme ai consiglieri comunali, se non facciamo un documento unanime, da trasmettere a Ruscitti oppure al Presidente Emiliano. Certo, non ci dobbiamo far più prendere in giro, come ha detto il consigliere Manigrasso. Possiamo andare con l’assessore, con il consigliere Borraccino, con la Franzoso, anzi no, non penso, sennò neanche la riceve, andiamo con il consigliere regionale perché a te riceve sicuramente… Andiamo con qualcuno, però lei, Sindaco, non deve andare mai solo.
Io ricordo quando siamo andati a protestare a Bari, ma siamo andati tutti insieme. Siamo andati tutti insieme. Io ricordo quando abbiamo fatto il corteo: quello se l’è sentito, Emiliano. Quello la sta facendo pagare. Adesso lei è il primo cittadino, appartiene al suo colore politico: datti una mossa. Stasera facciamo questo documento. Non ce ne andiamo di qua se non facciamo questo documento comune, da mandare. Però, questo ogni giorno dobbiamo stare attenti a farlo approvare, altrimenti l’ospedale di Grottaglie sarà dato in mano a privati.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro. Spenga il microfono, cortesemente, consigliere Santoro. Il microfono, consigliere Santoro, per cortesia. Grazie.
Prego, consigliera Cabino.
Speaker : ANNA CABINO.
Buonasera a tutti.
Condivido vivamente il dubbio espresso dal consigliere Gianfreda. Lui si è chiesto: ma stiamo parlando del destino dell’ospedale di Grottaglie da qui a poco o da qui in futuro? Noi stiamo parlando di niente, perché da qui in futuro non c’è niente. Ci sono progetti, programmi, soldi che sono stati finanziati ma che non si vedono, che spariscono, che non si sa dove siano e chi li gestisce. Il presente, il presente si sta modificando. Fino a un anno fa, come in questa Assise si è detto, l’ospedale di Grottaglie funzionava a pieno ritmo, h24, ortopedia e chirurgia. Io c’ho vissuto dentro. Attualmente non ci sto vivendo, forse per un pochino non ci andrò. Quindi, lo status operativo dell’ospedale si sta modificando, anzi si è modificato.
Il nostro Sindaco, dopo aver ricevuto quella nota del Direttore generale, ha voluto interpretare il modus operandi della chirurgia, non chirurgia, chiedo scusa, dell’ortopedia, perché nella chirurgia c’era scritto chiaramente che doveva essere attuato un regime di day service e di day hospital, mentre l’ortopedia non molto chiaramente non intendeva esplicitare quello che effettivamente doveva essere il piano chirurgico, ma diceva chiaramente che dovevano occuparsi dell’ortopedia della mano o del piede, e questo comportava un’operatività chirurgica di dodici ore, chiaramente. Effettivamente ne abbiamo avuto contezza, oggi come oggi. Quindi, l’interpretazione che c’è stata da parte dell’opposizione in precedenza ha avuto un riscontro reale, concreto.
Adesso di che cosa dobbiamo parlare? Io ho sentito e ho ascoltato benissimo tutto quello che ha affermato il dottor Ruscitti e vi posso garantire che non ha fatto altro che ripetere pedissequamente, parola per parola, esattamente quello che non più di due settimane fa, a un incontro coordinato con il dottor avvocato Direttore generale Rossi e il Presidente della Commissione Sanità regionale Pino Romano, il Direttore generale ha detto. Cioè, il Direttore generale ha detto chiaramente che il nostro ospedale non ha altra possibilità di esistere, se non nella forma esplicitata dal dottor Ruscitti, né più né meno. Chiedo conferma al consigliere Donatelli, al consigliere Marangella, presenti. O mi sbaglio? Non mi sbaglio. È esattamente quello che ha detto. Quindi, questa è la realtà di fatto. Va bene? Quindi, di che cosa stiamo parlando? Del protocollo.
Affermò in quella circostanza, il Direttore generale Rossi, che molto cordialmente aveva avuto incontri ripetuti con il nostro primo cittadino; anzi, era molto dispiaciuto perché, pur avendolo invitato il coordinatore l’avvocato Antonio Maglie, non è venuto e in sua vece ha presieduto il Presidente del Consiglio comunale. Ma credo che avrà riportato quello che è stato detto in quella circostanza. Quindi, il Direttore generale ha detto che ha dato un protocollo al nostro Sindaco, e da lungo tempo gliel’ha dato questo protocollo, che io non ho capito bene se siano quelle due paginette che ha mandato, oppure un protocollo più dettagliato. Voglio ritenere che sia un protocollo più dettagliato, com’era il protocollo di Trani, che era ben dettagliato. Altro che! Forse erano una ventina di pagine. E parlava di pronto intervento, pronto soccorso, eccetera. Era molto carino. Era fatto bene, a mio avviso, essendo io un operatore della sanità. Comunque, al tempo, io ne parlai con il Sindaco, ma non volle assolutamente, al tempo, prendere in considerazione questo. Io feci anche molte fotocopie da distribuire ai miei colleghi di maggioranza al tempo, ma non mi fu concesso. Mi fu negata questa possibilità.
Adesso, invece, si ripropone questo problema di questo protocollo. Allora, visto che non ci ha spiegato il Direttore generale di che trattasi, ne ha solo parlato dicendo che i ripetuti incontri con il Sindaco hanno dato a lui la possibilità di ritenere che il Sindaco possa accettare di sottoscrivere questo protocollo, adesso mi rivolgo a lei, signor Sindaco: di che trattasi?
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliera Cabino.
Altri interventi? Sindaco? No. Se non ci sono altri interventi… Un attimo, consigliere Donatelli. Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Io penso che sia giusto, dopo il lungo dibattito che c’è stato in Consiglio comunale, arrivare a delle conclusioni. Questo mi sembra anche doveroso nei confronti non soltanto del Consiglio comunale stesso, ma anche della nostra comunità.
Abbiamo praticamente consumato una seduta del Consiglio comunale, perché ci è stato chiesto, ai sensi dello Statuto e del Regolamento del Consiglio comunale, di fare questo incontro alla presenza delle personalità che sono intervenute, il consigliere regionale, l’onorevole Vico e il dottor Ruscitti, per sentire il loro punto di vista, per dare il proprio contributo. Soprattutto era molto atteso l’intervento del dottor Ruscitti, che ci ha detto delle cose, che possono piacere o non possono piacere, però questo è lo stato dell’arte.
Se c’è una cosa che dobbiamo assolutamente evitare è quella di continuare a prenderci in giro e a perdere tempo su questa cosa. Sulla sanità non si può scherzare. Allora, ognuno di noi si deve assumere le proprie responsabilità. Io ritengo che non c’è nemmeno bisogno di votare nessun documento questa sera, perché abbiamo ascoltato, appunto, quello che dovevamo ascoltare. Non finisce qua, ovviamente, ma non perdiamo più tempo.
Allora, suggerisco io che la discussione operativa su un documento da sottoporre al Consiglio comunale sia giusto che la faccia la Commissione competente. Allora, riuniamo la III Commissione, discutiamo di come capitalizzare la discussione che c’è stata fino a questo momento, alla luce della documentazione che abbiamo e di quello che ci è stato raccontato soprattutto dal dottor Ruscitti, poi andiamo in Consiglio comunale e votiamo, con l’auspicio che diceva il consigliere Petrarulo, di mantenere il massimo della coesione. Assolutamente, questo deve essere l’obiettivo. Poi, se non ci riusciamo, pazienza. Vediamo intanto di mettere un punto fermo perché, ripeto, se c’è un danno che dobbiamo evitare, insieme al danno che è stato fatto nei confronti della nostra comunità dal punto di vista della sanità, è quello di continuare a prenderci in giro e a perdere tempo.
Quindi, io suggerirei di chiudere sostanzialmente in questi termini la discussione in Consiglio comunale, chiedere al Presidente della III Commissione di convocare rapidamente la Commissione e successivamente in Consiglio comunale votare il documento che viene fuori, appunto, dalla discussione della III Commissione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Del resto, il mio “ci aggiorniamo” era per quello, perché comunque ci sono i lavori della I Commissione… la III Commissione, scusate, per poter andare avanti. Ovviamente, come ci stiamo dicendo, se non la convoca la maggioranza, ci sono tutti gli strumenti, l’opposizione, qualora ci dovessero essere dei ritardi, per poterla convocare e poterne discutere. Le modalità, i termini e quant’altro… Tra l’altro, siamo tutti d’accordo. No, consigliere Gianfreda… No, mi sono… Consigliere Gianfreda… consigliere Gianfreda… consigliere Gianfreda… Qualora dovesse ritardare la convocazione, qualora… ma se siamo tutti d’accordo di lavorare in Commissione per poter produrre documentazione… Domani mattina… Non c’è bisogno di votare l’ordine del giorno. Non è un auspicio. Ci aggiorniamo, lavorando nella III Commissione. Semplicemente questo. È palese. Non sto dicendo il contrario di quello che state dicendo voi. È stata recepita. È già tutto agli atti. È già tutto verbalizzato, consigliere Di Palma. Va bene. Consigliere Santoro, siamo alle dichiarazioni di voto o al quarto intervento? No, le sto facendo una domanda….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, io su questo problema ho sempre detto che la Commissione non è esecutiva. Chi è sovrano….
Speaker : PRESIDENTE.
È il Consiglio comunale. Lavoriamo in Commissione….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Si deve approvare un documento in Consiglio comunale. La Commissione non c’entra niente, perché io non appartengo alla III Commissione.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, consigliere….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Non c’entra niente.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, accenda il microfono.
Speaker : MICHELE SANTORO.
È probabile che non ci stiamo….
Speaker : PRESIDENTE.
L’ordine del giorno era la situazione dell’ospedale San Marco….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Bravo. Allora, siccome alcune persone qui….
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo chiarificato la situazione. Per formulare una proposta, per poterci lavorare andiamo in Commissione. Ovviamente, la Commissione poi la porterà in Consiglio comunale, ci mancherebbe altro….
Speaker : MICHELE SANTORO.
Fra dieci anni?
Speaker : PRESIDENTE.
Ma no.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Allora, Presidente, stasera lei si alza e dice che domani mattina deve convocare la Commissione. Non deve aspettare ordini dal Sindaco, ma domani mattina lei… anzi stasera chiama qualcuno e fa preparare la convocazione stasera perché fra due giorni si faccia la Commissione, e fra cinque o sei giorni si fa di nuovo il Consiglio comunale per approvare questo documento. Punto. Non deve avere ordini dal Sindaco, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, io non ho ordini né dal Sindaco….
Speaker : MICHELE SANTORO.
No, non ce l’ho con lei, con il Presidente della Commissione.
Speaker : PRESIDENTE.
No, io non ho ordini né dal Sindaco né da nessun altro consigliere comunale. Nessun altro consigliere comunale. Per questo, se vi dico che comunemente e unanimemente stiamo decidendo di proseguire i lavori con la Commissione, anche perché non ci sono altre possibilità… Prego, consigliere Annicchiarico. Facciamo… …che sia l’ultimo intervento.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
No, non facciamo notte. Facciamo la cosa più ovvia di questo mondo. Lei si è lasciato sfuggire il fatto “se nel caso non dovesse essere, cinque consiglieri”. Non se lo deve far sfuggire. La prossima volta voce dal sen fuggita è una voce che va trattenuta. Va beh, togliamo questo.
Adesso noi siamo nella condizione di dire che il Consiglio comunale – e siamo più di cinque, se lo approviamo tutti – chiede che sia immediatamente convocata la III Commissione per poter discutere e approvare un documento da portare immediatamente dopo in Consiglio comunale. Questa è la dichiarazione.
Speaker : INTERVENTO.
Insieme ai Capigruppo, così, come ha detto il consigliere Santoro….
Speaker : PRESIDENTE.
Che senso ha fare le Commissioni se poi ci dobbiamo mettere i Capigruppo? Scusatemi, è uno stravolgimento di tutto. Scusate, un attimo io magari….
Speaker : INTERVENTO.
Ma si può fare una mozione….
Speaker : PRESIDENTE.
La possiamo anche fare una mozione di questo tipo.
Speaker : INTERVENTO.
Allora, facciamo una mozione e la votiamo, invitando il Presidente a convocare domani la Commissione.
Speaker : PRESIDENTE.
È stato recepito che dobbiamo convocare la Commissione. Verrà convocata al più presto la III Commissione, si strutturerà nei lavori e quant’altro… Prego.
Speaker : INTERVENTO.
Innanzitutto buonasera a tutti.
È tutto verbalizzato agli atti, tra cui anche la vostra richiesta. Nessuno assolutamente ha negato la convocazione della Commissione, né tantomeno, consigliere Michele Santoro, nessuno prende ordini da nessuno.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Lacava….
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Ma parliamo di collaborazione tra minoranza e maggioranza….
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Lacava….
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
…e costantemente la collaborazione viene meno….
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Lacava….
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
…costantemente e solo ed esclusivamente da parte vostra.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Lacava….
Speaker : SINDACO.
Scusatemi… Scusatemi, facciamo così… Si sta andando veramente… Si sta facendo una discussione che non ha senso.
Siccome la Commissione la può convocare il Sindaco, la convoco io personalmente. Va bene? Okay.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a tutti. Buona serata. Grazie ancora agli ospiti.
Chiudo il Consiglio comunale alle ore 20,51.
Buona serata a tutti. Grazie.