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C.c. Grottaglie - 06.04.2018
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Speaker : PRESIDENTE.
Prego tutti i consiglieri e gli assessori di prendere posto. Buonasera a tutti. Possiamo iniziare con la seduta di Consiglio. Prego il Segretario Tamburrano di procedere con l’appello. Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
D’Alò Ciro, Annicchiarico Cosimo, Annicchiarico Giovanni, Cabino Anna, Cometa Andrea, D’Abramo Gabriele, D’Alò Saveria, Danese Loreto, De Carolis Giulio, Di Palma Pierluigi, Donatelli Francesco, Galiandro Aurelio, Gianfreda Ciro, Lacava Alessandra, Manigrasso Alfonso, Marangella Aurelio, Marinelli Giovanni, Miglietta Gabriella, Petrarulo Ciro, Rossini Domenico, Russo Antonietta, Santoro Michele, Serio Massimiliano, Trani Immacolata, Zimbaro Massimo. 20 presenti, 5 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Tutti gli assenti sono assenti giustificati.
Ringrazio il Segretario Tamburrano. Possiamo iniziare con la seduta di Consiglio.
Primo punto all’ordine del giorno: “Interrogazione protocollo n. 4625 del 19/02/2018 su chiarimenti in merito alla manifestazione sociale culturale denominata ‘Per non farla franca’ presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”.
Considerato che il consigliere Santoro è assente, rimando la discussione di questa interrogazione a data da destinarsi.
Ugualmente per il punto n. 2) all’ordine del giorno: “Interrogazione protocollo n. 7021 del 15/03/2018 su chiarimenti in merito alla ‘Lottizzazione Savarra’ presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”.
Il punti 1) e 2) sono rimandati a data da destinarsi.
Punto n. 3) all’ordine del giorno: “Interpellanza protocollo n. 7505 del 20/03/2018 su chiarimenti in merito al ‘Degrado della fontana in piazza Principe di Piemonte’ presentata dal Gruppo consiliare Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista”.
A chi passo la parola? Passo la parola al consigliere Donatelli. Prego, consigliere.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie. Buonasera. L’interrogazione, così come diceva il Presidente, riguarda la situazione di degrado, di non funzionalità della fontana monumentale che si trova in piazza Principe di Piemonte.
Lo scopo dell’interrogazione è quello di chiedere all’Amministrazione comunale quali sono gli intendimenti rispetto al ripristino di questo luogo di incontro, di socializzazione di grandi e bambini. Ricordo che questa piazza è stata aperta al pubblico e non inaugurata, perché prima non si usava come si usa attualmente ogni cinque giorni fare una conferenza stampa e annunciare qualcosa. Quella piazza in effetti fu aperta direttamente al pubblico e, secondo me, è stata l’opera pubblica più apprezzata, una delle opere pubbliche più apprezzate dai cittadini.
In quella piazza è stata realizzata una fontana monumentale, con richiami espliciti alla nostra arte e tradizione della ceramica di Grottaglie. Non a caso, appunto, sono riprodotti in marmo alcuni prodotti del nostro artigianato ceramico. Il fondo della fontana stessa è stato realizzato sulla base di un lavoro che fu fatto dall’allora Istituto d’arte, dai ragazzi dell’Istituto…
Per quanto ci riguarda possiamo anche passare direttamente… E poi ne discutiamo. Sì. Per spirito di ospitalità. Va bene. Salutiamo il direttore della ASL, il dottor Rossi.
Dicevo, questo spazio pubblico è stato aperto nel maggio del 2006. È moltissimo apprezzato, con la presenza non soltanto della fontana monumentale, ma anche dei giochi dei bambini, eccetera. È diventato un punto di riferimento, di aggregazione sociale, sia di grandi che di piccoli, di bambini. È apprezzato anche da tantissime persone che vengono anche da fuori della nostra città, anche ai turisti piace farsi la foto accanto alla fontana monumentale. È una cosa che ha raccolto il favore della nostra popolazione. Sennonché negli ultimi tempi, soprattutto nell’ultimo anno, la situazione è un po’ sfuggita di mano. C’è un’evidente situazione di degrado che immaginiamo sia dovuta anche ai tempi. Non so se sono stati programmati – chiedo all’Amministrazione comunale con questa interrogazione di darci delle risposte – dei lavori di ripristino. La fontana ha perso il suo fascino, gran parte del suo fascino, proprio perché la forma zampillante dei tantissimi ugelli che sono presenti nella fontana non sono funzionanti e quindi hanno perso un po’ il fascino principale della fontana. Accanto a questo ci mettiamo anche il fatto che i giochi dei bambini in parte hanno bisogno di essere ripristinati. So che qui c’è un programma di lavori che sono stati programmati nelle diverse piazze, ma metto in evidenza anche questo aspetto che riguarda il parco giochi dei bambini.
C’è una situazione abbastanza degradata delle aiuole e soprattutto della parte che delimita le aiuole, dove sono state divelte quelle parti che dividono il marciapiede, la strada con le aiuole stesse. Lo scopo di questa interrogazione, come ho detto prima, è quello di stimolare l’Amministrazione comunale e di mettere in programma il più presto possibile una soluzione e soprattutto avere chiarimenti circa i tempi e i modi di ripristino di tutta la piazza, a partire dalla funzionalità piena della fontana.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Donatelli.
Passo la parola all’assessore Magazzino. Prego, assessore.
Speaker : ANGELO ANDREA MAGAZZINO, Assessore.
Buonasera a tutti. Ringrazio il consigliere per l’interrogazione. Questa interrogazione è alquanto tempestiva, proprio perché mi è arrivata il giorno stesso in cui ho fatto il sopralluogo, una coincidenza assurda. Abbiamo fatto un sopralluogo con l’Ufficio tecnico e la ditta sia per verificare lo stato della fontana, ma anche per quanto riguarda l’impianto delle aiuole. Abbiamo un problema sia di tenuta dell’acqua della fontana, ma anche una pulizia; una pulizia che doveva essere comunque programmata già a partire dalla realizzazione della fontana. Parliamo di più di dieci anni fa. Questo scaturisce un maggiore impegno adesso nell’andare a effettuare i lavori, anche perché abbiamo anche la maiolica come sottofondo. Una manutenzione programmata doveva essere stata fissata.
Per quanto riguarda le aiuole, è stato sempre programmato il taglio dell’erba. Infatti, quando ho ricevuto l’interrogazione mi è sembrato strano perché due giorni prima erano andati a pulire l’erba. Ora ha esplicitato maggiormente l’interrogazione.
Anche per quanto riguarda l’irrigazione del prato già dall’anno scorso, nella stagione passata, quella estiva, è stato irrigato manualmente. Infatti, l’idraulica andava dalle 7 alle 12 e c’è la dimostrazione anche sulla pagina istituzionale dello stato dell’anno scorso. Adesso uscirà l’erbetta appena comincerà a fare più caldo.
Per quanto riguarda, invece, l’area giochi – non so se avete sentito – è in atto il programma di manutenzione straordinaria delle aree giochi comunali, iniziato già da ieri dalla piazzetta Lombardia, oggi hanno iniziato la piazzetta ex Piazza delle regioni e lunedì inizieranno piazza Principe di Piemonte con interventi di manutenzione straordinaria e anche recinzione della parte dell’area giochi.
Detto questo, l’Amministrazione ha lo stesso obiettivo che lei ha poco fa enunciato, ovvero quello di ripristinare, quindi fare più che altro un revamping della fontana. Noi contiamo, prima dell’estate, di risistemare non solo la pulizia e quindi l’impianto inerente alla fontana, ma anche ciò che riguarda le aiuole.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, assessore Magazzino.
Consigliere Donatelli, è soddisfatto?
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Sostanzialmente sono soddisfatto, perché se sono stati programmati degli interventi non può che fare piacere. È un po’ generico dire “entro quest’estate l’impianto della fontana, eccetera”. Quello che chiediamo è che ci sia… Siamo già a metà aprile. Se è possibile anticipare la sistemazione della fontana, perché, ripeto, è un monumento per Grottaglie. È un simbolo di Grottaglie, come lo è il castello, come lo è la scuola d’arte, come lo è il cinema Vittoria, che vediamo sulle cartoline, il Monumento ai Caduti, eccetera. È sicuramente un orgoglio di Grottaglie, non solo per quello che rappresenta. Voglio anche dire “grazie” a chi, di fatto, lo ha realizzato. Non mi riferisco all’Amministrazione di allora, che l’ha voluta, ha fortemente voluto quella realizzazione. Mi piace sottolineare il fatto che quella piazza, quella fontana e tutto il resto è stata progettata da un tecnico grottagliese, l’ingegnere Cavallo che l’ha eseguita insieme al geometra Sforza, ma anche la realizzazione della piazza – ecco perché c’è un forte richiamo all’orgoglio grottagliese – è stata fatta da una impresa locale. Allora esisteva la cooperativa Orizzonte 2000, che realizzò questa fontana che, ripeto, secondo me, è uno dei progetti, uno dei lavori pubblici realizzati a Grottaglie che è stata molto apprezzata dai grottagliesi. Non deludiamoli e vediamo di accelerare questo impegno per il ripristino totale di tutta la piazza, a partire dalla fontana monumentale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Donatelli.
Quarto punto all’ordine del giorno: “Richiesta protocollo n. 6899 del 14/03/2018 di convocazione urgente di un Consiglio comunale sottoscritta da n. 5 consiglieri comunali in merito alla trattazione delle problematiche relative al ridimensionamento dell’ospedale ‘San Marco’ di Grottaglie”.
Innanzitutto volevo ringraziare della presenza il Direttore generale dell’ASL di Taranto, l’avvocato Stefano Rossi, che ha accolto l’invito così come lo abbiamo inviato, e anche l’assessore alla sanità della Regione Puglia e il Presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano, così come richiesto dalla nota dei cinque consiglieri che hanno fatto richiesta di questo Consiglio, di questo ordine del giorno all’interno di questo Consiglio comunale.
Do queste comunicazioni preventive rispetto agli inviti fatti e alle risposte che abbiamo avuto.
Da parte della Regione Puglia: “Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio comunale. In riferimento all’oggetto, per sopraggiunti impegni istituzionali, il dottor Ruscitti, delegato del Presidente, non potrà partecipare. Cordialità”.
Questo è pervenuto poi dalla Provincia di Taranto: “Si comunica che il Presidente Tamburrano non potrà prendere parte al Consiglio comunale di Grottaglie in quanto impegnato in attività istituzionali fuori sede. L’occasione è gradita per porgere distinti saluti e augurare buon lavoro”. Da parte della dottoressa Ingrid Iaci.
Fatte queste comunicazioni preliminari, passerei la parola ad uno dei firmatari della proposta di ordine del giorno per l’illustrazione.
Prego, consigliera Cabino.
Speaker : ANNA CABINO.
Grazie. Buonasera a tutti, ai miei colleghi consiglieri innanzitutto, ai cittadini, miei concittadini di Grottaglie e, dulcis in fundo, al nostro ospite che ha accettato l’invito, il Direttore generale della ASL Taranto. Io sono, come voi sapete bene, una dipendente della ASL Taranto e ho voluto essere cofirmataria della mozione in quanto io stessa, come dipendente, all’interno dell’ambito lavorativo ritengo di dover osservare dei regolamenti e delle regole procedurali e regolamentari che mi impediscono di essere protagonista ed interprete di determinate necessità o anche curiosità, se vogliamo chiamarle così, perché certamente non sono un soggetto informato dei fatti nei minimi particolari.
Sono i dirigenti medici che organizzano e devono valutare le circostanze idonee o meno idonee per creare determinate prestazioni, servizi e condizioni lavorative da offrire al cittadino utente, nello specifico il paziente, chi chiede e chi rivolge domande di servizi di prestazioni sanitarie. Pertanto, per questa ragione, io… (Interruzione fuori microfono) Buonasera a tutti, buonasera.
Saluto la dottoressa Ronzino, Direttore del Distretto sociosanitario numero 6, il Dirigente medico dello stabilimento San Marco – ancora lo chiamiamo e definiamo stabilimento San Marco, ma ahimè non so ancora quale sia la sua vera natura giuridica – e la dottoressa De Santis.
Per le ragioni su esposte da parte mia ritengo che sia necessario e doveroso esularmi dal dibattito, seppure ritengo di avere veramente tante domande da rivolgere al mio Direttore generale. Ma non lo faccio e non lo farò. Tacerò, chiuderò la mia bocca e permetterò al mio Capogruppo, il consigliere comunale Michele Santoro, di esprimere tutte quelle che sono le necessità informative non per chi ha firmato, per i firmatari della mozione, ma per il benessere e per la domanda che i nostri concittadini fanno. Vorrei sapere con esattezza qual è l’offerta della azienda ASL Taranto in relazione all’utilizzo dello stabilimento San Marco. Lo vogliamo sapere con esattezza. Soprattutto, quello che noi vogliamo sapere è qual è stato, qual è continuato ad essere e quale sarà, qualora dovesse continuare ad essere, il rapporto informativo e comunicativo fra il nostro Direttore generale – parlo da dipendente, mi perdoni se dico “nostro” – fra il Direttore generale e il nostro Sindaco. In questo caso specifico è proprio il nostro Sindaco.
Noi vogliamo sapere quali informazioni ha ricevuto il nostro Sindaco nell’arco di tutto questo periodo, da quando c’è stata la delibera del Ministero per quanto riguarda questo riordino ospedaliero. Vogliamo sapere quali sono stati gli accordi, quali sono gli obiettivi progettuali per il futuro. Noi vogliamo sapere tutto, tutto, soprattutto i rapporti che ci sono tra questi due organi istituzionali.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Cabino.
Speaker : SINDACO.
Inviterei tutti i responsabili e funzionari dell’ASL presenti ad accomodarsi qui così, eventualmente, possono assistere comodi al dibattito. Visto che comunque non ci sono posti per tutti qui, possiamo mettere delle sedie. Gli ospiti li mettiamo solidamente al centro. Siamo d’accordo. Prego, accomodatevi. Prego, accomodatevi. Prendiamo le altre sedie. C’è la possibilità di sedersi. Prendiamo le sedie. Le sedie ci sono almeno.
Speaker : PRESIDENTE.
Qui ci sono delle altre sedie.
Speaker : SINDACO.
Se il Direttore generale vuole presentare gli ospiti.
Speaker : STEFANO ROSSI.
Innanzitutto grazie dell’invito. Io mi sono permesso di estenderlo a moltissimi dei miei collaboratori, perché l’oggetto della convocazione poteva essere vago e quindi, nel dubbio, ho pensato di allargare la platea degli interlocutori proprio nell’ottica di quelle che sono le esigenze di puntuale approfondimento della comunicazione. Ho pensato: è meglio che vengano tutti quelli che, a vario titolo, per le loro specificità, possono dare risposte puntuali, molto più di quelle che magari potrei dare io.
Mi permetto di presentare innanzitutto il dottore Colacicco, che è il Direttore sanitario, il dottor Chiari, che è il Direttore amministrativo, la dottoressa Ronzino, che è la Direttrice del Distretto territorialmente competente, il dottor Sogari, che è il Direttore del Dipartimento di Area Medica, che all’interno dello stabilimento ovviamente governa una parte importante dell’offerta sanitaria (la lungodegenza e una serie di ambulatori, tipo quello della cronicità, che è stato ideato e portato avanti dal dottore Venti, che è qui in sala e che saluto in fondo), la dottoressa Farilla, cardiologa, che insieme alla Direzione sanitaria ci supporta nelle attività strategiche all’interno dello stabilimento, e soprattutto il dottor Pierguido Conte, che il nostro dirigente responsabile della riabilitazione, dirigente fisiatra, a cui abbiamo dato anche il compito molto importante e strategico di avviare il presidio territoriale di riabilitazione, quei famosi quaranta posti letto di riabilitazione che andranno ad arricchire e che saranno anche il fiore all’occhiello dello stabilimento. C’è anche in sala la dottoressa De Santis, che è la dirigente medico, responsabile della Direzione medica dello stabilimento. Vedo anche il dottor Giovannetti, responsabile alla comunicazione, sempre nell’ottica di quella necessaria comunicazione. Non so se c’è qualche altro. Ho visto anche la dottoressa Leone, della Direzione medica di presidio. Mi sono permesso di allargare un pochino l’invito proprio perché possiamo eventualmente, per ogni tipo di esigenza, dare risposte puntuali.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Direttore Rossi. Ci sono altri interventi da parte dei consiglieri? Consigliere Santoro, prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Buonasera a tutti. Questa sera con molta felicità sono qui ad assistere ad una grande platea di persone che appartengono alla ASL del Distretto Taranto 1, Taranto 6. Questo mi fa piacere. Adesso, però, non riesco a capire questo spiazzamento che ho ricevuto. Non si sono mai presentate tante persone che hanno questa alta qualifica dei vari Distretti. Mi fa piacere comunque sentire anche dalla loro voce quello che accadrà o quello che è già accaduto nel nostro presidio ospedaliero, nel nostro ospedale.
So, caro Direttore generale – probabilmente è per questo che lei ha delegato a queste persone –, che da un momento all’altro andrà… Lei ha detto che li ha invitati a venire. Va bene. Questo mi fa piacere, questo mi fa piacere. Sono enormemente felice. Lei ha finito il suo mandato e quindi sta delegando a queste persone, vista la loro esperienza politica-sanitaria di dare un contributo speciale al nostro territorio. Io devo essere molto critico, non dico nei suoi confronti perché lei – non voglio usare una parola brutta – ha dato un brutto esempio alla nostra struttura, chiudendola, pur non avendo nessun personaggio politico nel nostro territorio. Ho sentito dire in questi giorni, da parte di alcuni personaggi politici regionali, che avendo toccato dei reparti dell’Ospedale di Manduria (nefrologia e UTIC) subito sono andati alla riscossa, ciò che non hanno fatto per il nostro territorio.
I consiglieri regionali, caro Direttore generale, tra virgolette, si sono “spartiti” i territori: Perrini a Crispiano, Borraccino a Grottaglie. Pur avendo un suo rappresentante nella sua Giunta ha votato a favore del riordino ospedaliero. Non riesco a capire il connubio tra una cosa e l’altra. In più, queste altre persone, Turco e Lomartire, a difendere a spada tratta il loro territorio. È giusto, grottagliesi. È giustissimo. La prossima volta mandate un vostro rappresentante di Grottaglie in Regione, altrimenti starete nella stessa situazione: chiuderanno tutto. Grottaglie sarà un fallimento. Grottaglie nel passato è stata la seconda città della provincia di Taranto. Oggi è classificata come ultima, perbacco. Ci dobbiamo vergognare. Poi, caro Direttore, io ancora sto aspettando, anche da parte del Sindaco di Grottaglie, un suo intervento, quando lei davanti al Prefetto di Taranto disse che il nostro pronto soccorso doveva essere chiuso fino al 30 di settembre, fino al periodo estivo. Il Sindaco, all’epoca giovane, ancora fresco della sua esperienza sindacale, accettò questa proposta fatta da lei. Ahimè, purtroppo, ci siamo trovati nel baratro. Ha fatto una delibera contestando questo suo modo di fare, facendo ricorso al TAR. Ahimè, quel ricorso dorme ancora in quella struttura giudiziaria. Non mi spiego una cosa. Pur avendo invitato il nostro assessore regionale alla sanità, che non si è mai presentato a Grottaglie, non lo so, eppure noi siamo cittadini onesti, educati, garbati, viene qui solo a chiedere voti? Va bene, diamoli questi voti. Io sarò il primo a votarlo di nuovo, ma di capo-sotto.
Poi, caro Sindaco, lei ha un’arma in mano molto importante. Quest’arma la deve sparare, caro Sindaco, la deve usare. È quella dell’ordinanza. Lei ha paura. Non so perché abbia paura. Un Sindaco, che rappresenta 32.000 anime, non deve avere paura. Deve firmare immediatamente un’ordinanza sindacale per riaprire l’ospedale di Grottaglie.
Caro Sindaco, altri Sindaci l’hanno fatto: il Sindaco di Terlizzi, il Sindaco di Casarano, il Sindaco di Fasano. Pur avendo avuto delle sconfitte al TAR l’hanno fatto, hanno avuto il coraggio di intervenire. Lei non ha quel coraggio, non so perché. Perché probabilmente con il suo amico e compagno Emiliano ha da fare tante altre cose. La struttura ospedaliera è molto importante. Lei sta difendendo la discarica. È giustissimo, anche io difendo la discarica, ma deve difendere anche la sanità, perché è un binomio. Io non dimentico, caro Sindaco. Lei ha vinto le elezioni quando con un suo programma politico ha detto ai cittadini grottagliesi, facendo demagogia politica e prendendoli in giro: “È bene tener presente che la Puglia è l’unica Regione del Mezzogiorno non commissariata. Negli anni c’è stata l’elaborazione di diversi piani di riorganizzazione dell’offerta sanitaria pugliese che ha comportato la chiusura di alcune strutture e il ridimensionamento di tante altre. Non vi è tuttavia alcun dubbio che la provincia ionica sia la più esposta sul fronte sanitario ed ambientale stante la presenza di colossi industriali fortemente invasivi sul piano delle emissioni nocive. Ciò premesso, l’ospedale di Grottaglie va difeso strenuamente”. Non ha detto una parola. Sono due anni che lei fa il Sindaco e non ha detto una parola sull’ospedale di Grottaglie. Si è presentato sempre solo a parlare con il Direttore generale mettendo in un angolo la minoranza.
La minoranza è di suo grande aiuto, caro Sindaco. La minoranza le può dare una mano facendo riaprire immediatamente l’ospedale. Se il Direttore generale se ne andrà via, ci saranno altre persone, certamente non come Ruscitti che viene qui a Grottaglie a prenderci anche lui in giro. Sindaco, lei deve avere le spalle forti, ma da solo non va da nessuna parte, perché l’unità è la cosa più importante. Ci chieda aiuto e noi domani mattina staremo al suo fianco per i problemi più importanti della città. La città ha bisogno di respiro. Ha 110.000 utenti quella struttura e la città ne ricava tanto. Io per curarmi vado a Milano, vado in Lombardia, caro Sindaco. Per avere un ecocardiogramma ci vuole un anno di tempo, caro Direttore generale. Per un ecocardiogramma: 9 gennaio 2018, 9 gennaio 2019. È vergognoso. Per un’elettromiografia un anno e mezzo. È vergognoso. Per fare dei raggi X, delle TAC devo andare in Basilicata, a Matera. Non è giusto, caro Direttore generale. Questo è vergognoso per una città come Grottaglie.
Sindaco, lei durante le elezioni, mi riferisco ancora a questo, ha preso in giro la gente perché ha fatto uno slogan importante: “L’ospedale non si tocca. Lo difenderemo con la lotta”. Ma quale lotta? Quale lotta? La tua lotta, la tua lotta, soltanto la tua. La nostra è per il bene di Grottaglie. Noi siamo del centrodestra e noi difendiamo tutti i diritti dei lavoratori e dei pensionati su tutti i campi. Voi non li difendete.
Caro assessore, cara Presidente della III Commissione, ti hanno consegnato dei documenti nel settembre del 2017 che ancora giacciono nella tua scrivania. Non hai convocato la Commissione per quella proposta di programma. Dove stanno quei documenti, assessore? Noi siamo i consiglieri comunali. Lei deve uscire tutti i documenti che le presentano. Non è casa tua, non è il tuo territorio questo.
Presidente, la obbligo a uscire tutto presto, sennò se ne vada a casa anche lei. Si dimetta se è incapace di gestire la cosa pubblica.
Caro Sindaco, sulla sanità mi deve promettere che domani mattina, insieme al Segretario generale del Comune di Grottaglie, prepara un’ordinanza. Deve sfidare il Direttore generale dell’ASL. Lo devi sfidare, lo devi sfidare. Io a quest’ora già l’avrei fatto, perché lei ha chiesto i voti ai cittadini grottagliesi, non al Direttore generale. Lo devi sfidare, devi fare un’ordinanza sindacale contingibile e urgente, secondo quanto previsto dallo Statuto, dalla legge n. 267/2000. Lo devi fare, assolutamente. Altrimenti, se non lo fai, devi dire “Ahimè, ho fallito anche su questo. Ho fallito anche su questo, come ho fallito in un campo, come ho fallito nella sanità e come ho fallito in altre parti”.
Caro Sindaco, per me è molto importante riaprire non dico tutti i reparti, perché ormai l’hanno distrutto quell’ospedale. Ora si doveva svegliare la buonanima, vi avrebbe tirato la testa. Quante ne ha fatte. Si dice bene: chi costruisce, chi se la gode e chi distrugge. Chi ha distrutto siamo noi, siamo noi giovani, che non capiamo l’importanza di questa struttura. Io per andare in ospedale al Santissima Annunziata, al Direttore generale mi sono fatto dodici ore di viaggio. Me ne sono andato con tutti i dolori e sono andato in altre parti. Dodici ore. È assurdo questo, è assurdo. Poi vengo a Grottaglie e mi dicono: “Dopo le sette non possiamo fare raggi, dopo le sette non possiamo fare le analisi”. Dove vado? Ditemelo voi. Emiliano dice che sta bene. Quando si è fratturato la gamba è andato nelle migliori cliniche. Noi non sappiamo dove andare. Non lo sappiamo dove andiamo. Siamo ridicoli. Se la tua politica, caro Sindaco, è ancora questa io la prego di pensarci un po’, di pensarci un po’ e dire “Ho fallito su tutti i campi, perché la maggioranza del Consiglio comunale, della mia coalizione non mi ha dato mai una mano e non mi ha supportato”.
Caro Sindaco, io la prego, non voglio continuare ancora perché voglio lasciare lo spazio a tutti. Vedo un parterre molto importante, che potrà darmi dei consigli su quello che dobbiamo fare domani mattina. Caro Direttore generale, qui sono venute tante persone, consiglieri regionali, Direttori generali, responsabili. Ci hanno preso tutti letteralmente in giro. Questa è l’ultima volta. Io non parlerò mai più. Poi lascerò a Grottaglie e ai grottagliesi il loro destino, il loro destino nel senso che ricordo nel 2016 quando ci fu una grande manifestazione e lei non accolse quella manifestazione. Lei si innervosì. Erano quasi 7.000-8.000 persone, un corteo eccezionale. Lei disse: “Tanto un giorno dura. Domani mattina è chiuso tutto. Andiamo avanti per la nostra strada”. Certo, non ce l’ho con lei, perché lei è un esecutore di leggi. Lei è un esecutore del nostro Presidente regionale. Lei deve ubbidire a loro. È chiaro il discorso? Lei se fa qualcosa di diverso subito viene trasferito oppure non avrà più quell’incarico di direttore generale.
Io mi rivolgo adesso alle due autorità molto importanti di Grottaglie. Vi supplico, vi prego di dare a tutti, anche a loro che rimarranno, perché anche loro rimarranno qui su Taranto, uno spiraglio, una luce affinché Grottaglie abbia qualcosa in più di quello che oggi ha. Io ve lo chiedo sulla santa giornata di oggi, perché Grottaglie non può essere abbandonata in questa situazione. Almeno il pronto soccorso, per dare una mano a tutte quelle persone che dopo le sette e durante la notte hanno bisogno di assistenza sanitaria, di assistenza della propria salute, e non sbatterli da un luogo all’altro. Io mi preoccupo di una persona anziana, caro Direttore generale, che non ha figli, è una sola persona. Si sentì male, chiamò aiuto e ancora sta abbandonata in quella struttura perché non sa dove andare.
Lo volevano mandare a Castellaneta, lo volevano mandare a Manduria. Perché Grottaglie è stata toccata? Grottaglie è un esempio della nostra storia, con tante sale operatorie che Fitto inaugurò all’epoca. Non voglio parlare di Fitto, perché Fitto voleva portare l’ospedale di Grottaglie agli allori all’epoca. Non voglio dirlo, però chi ha distrutto Grottaglie è stato – un attimo soltanto, Presidente, già questo suono mi dà fastidio – Vendola con le promesse. Diceva anche che nei bagni mancava la carta igienica. Ora manca anche l’acqua. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro. Ci sono altri interventi? Volevo chiedere ai consiglieri se ci fossero altri interventi magari prima di ascoltare gli eventuali interventi degli ospiti. O se hanno dei requisiti da sottoporre.
Passo la parola al Sindaco. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Ringrazio i consiglieri comunali che hanno proposto questo ordine del giorno. Ovviamente è opportuno fare una ricostruzione di quello che è accaduto, perché altrimenti sembra che si sia arrivati a un certo punto volando e in realtà sono stati fatti dei passaggi. Com’è ben noto, come è stato ricordato, sin dall’insediamento di questa Amministrazione abbiamo incontrato quelle che erano le decisioni regionali con una prima delibera di Giunta regionale che prevedeva la riconversione totale dell’ospedale in un presidio di riabilitazione.
Successivamente, quella delibera – vado per punti e per sintesi – è stata rispedita al mittente dal Ministero, perché c’erano delle correzioni da fare. Successivamente è stata adottata l’ultima delibera di Giunta regionale del 22 marzo, febbraio-marzo del 2017, nella quale è stato stabilito per dovere di cronaca, ma anche per corretta informazione, che una parte dell’ospedale veniva convertita in punto di riabilitazione, quindi con i quaranta posti di cui si è già discusso ampiamente in precedenza, e il mantenimento di alcuni reparti dell’ospedale di Grottaglie in attesa, anche quelli, di essere riconvertiti, però solo successivamente alla costruzione del San Cataldo. Lo stato di fatto è questo. Tra la prima delibera e la seconda delibera c’è stato qualcosa che ha modificato l’impostazione originaria. Dall’essere completamente riconvertito all’essere convertito in parte mantenendo alcune funzioni c’è stato un lavoro fatto dai comitati, dai partiti, dai consiglieri regionali, da tutti quelli che ci sono stati nella mobilitazione, quindi le Istituzioni affianco dei cittadini, delle associazioni, dei comitati, che in qualche modo sono riusciti a modificare quel primo assetto e a far mantenere una parziale vocazione ospedaliera del San Marco di Grottaglie.
Successivamente alla delibera di Giunta regionale, il Direttore generale dell’ASL ha trasmesso all’Amministrazione comunale un protocollo d’intesa con il quale, appunto, si chiedeva, si proponeva, di fatto, all’Amministrazione comunale di Grottaglie, di accettare questa proposta. In quella proposta si faceva riferimento all’ipotesi dei quaranta posti, dei trentadue posti di lungodegenza: mantenimento della Medicina, della Chirurgia, dell’Ortopedia, quello che ho già detto in precedenza, con un funzionamento non h24, ma h12 con dei servizi ambulatoriali e dei laboratori. Il protocollo lo conosciamo tutti, perché l’abbiamo già discusso ampiamente in un Consiglio, ma anche nelle Commissioni. A seguito di quel protocollo, come fu deliberato in un altro Consiglio comunale, fu dato mandato alla III Commissione di incontrare e ascoltare tutte le categorie del territorio, i cittadini, i comitati, abbiamo sentito i medici dell’ospedale, abbiamo sentito i medici di base, i farmacisti, i pediatri, abbiamo sentito tutti, la III Commissione ha fatto numerose riunioni, raccogliendo tutte le osservazioni, le proposte, le idee. Ha incartato tutte queste proposte, alcune delle quali sono in contrasto con la delibera regionale. Altre, in realtà, possono migliorare il protocollo proposto dal Direttore generale. Altre lo possono integrare solamente rispetto a determinati servizi. Di fatto, sta, come è stato già deliberato, a questo Consiglio comunale fare una proposta migliorativa integrativa di quel protocollo. Ovviamente questo lavoro è fermo all’interno della III Commissione. Ovviamente, è necessario che si proceda con il lavoro all’interno della III Commissione affinché si formuli una proposta, condivisa dal Consiglio comunale, da sottoporre all’attenzione del Direttore generale, di Ruscitti, di Emiliano e di tutti i soggetti che sono deputati a valutare questa proposta.
Nel mentre, la Direzione generale, con i pieni poteri di cui dispone rispetto a quella che è la competenza trasferita dalla Regione Puglia, ha deciso di attivare dei servizi, i quali sono ancora attivi alcuni e di intessere delle relazioni anche con l’Università affinché il polo riabilitativo, così come ci è stato trasmesso in Commissione, sia da supporto al costituendo polo riabilitativo, affinché questo polo riabilitativo, quindi quei quaranta posti, abbiano il supporto universitario e abbiano una qualità ai livelli universitari. Poi ognuno dirà se migliori o peggiori. Non sta a me deciderlo. Anche questo sarà oggetto di discussione della III Commissione quando si riunirà per approvare. Sta di fatto, come ho già detto in un’altra riunione pubblica alla quale sono stato invitato, anzi più riunioni pubbliche alle quali sono stato invitato, che non è che il Consiglio comunale, il Sindaco, hanno poteri soprannaturali o possono derogare i poteri conferiti dalla legge. Al Direttore generale spettano determinate competenze, alla Regione altre e a noi, che abbiamo dei limiti, spetta di interloquire, di provare a capire se questo presidio ospedaliero, questo ospedale o comunque lo vogliate chiamare – vari nomi gli vogliamo attribuire – comunque al San Marco sta a noi capire cosa possiamo ottenere affinché si continui a offrire un servizio ai cittadini. Questo è il ragionamento.
Chiudo dicendo una cosa, perché ovviamente Michele Santoro sa bene di essere uno storico del Consiglio comunale, ma anche un navigato politico. L’ordinanza contingibile e urgente che lui propone intanto avrebbe come oggetto la riapertura dell’ospedale che, di fatto, non è mai stato chiuso. Per cui, avrebbe un oggetto impossibile. Al di là di questo, dovrebbe prescrivere all’ASL o alla Regione, quindi il Sindaco dovrebbe impadronirsi di un potere che non ha, che è quello di riaprire determinati reparti. Mi sembra di capire questo da quello che hai detto. Visto che sei stato generico, provo a interpretarti, perché riaprire l’ospedale è una cosa che non esiste. Le leggi le conosco, Michele Santoro. Come ha già detto, al Sindaco di Fasano, che ha fatto quell’ordinanza, è stata bocciata in tutte le sedi. Michele, non dobbiamo fare una gara a chi fa le cose più sbagliate degli altri. Bisogna essere coerenti e capaci di leggere le leggi, altrimenti facciamo solo populismo. È populismo quello che si propone e a me non piace. Io faccio le cose che devo fare ovviamente laddove la legge mi porta a essere coerente con la stessa.
Detto questo, anche a voler seguire il consiglio di una proposta di ordinanza contingibile e urgente, pur facendo passare l’idea, come vorresti far passare tu, di riaprire le porte di quei reparti, tuttavia con quell’ordinanza il Sindaco non ha il potere di assumere i dipendenti o i medici da far stare là dentro. È un potere che comunque non spetta al Sindaco, ma spetterebbe a chi dispone, quindi la Regione, la ASL e quant’altro. Ti prego, sono sicuro che tu sei animato dal miglior spirito di difesa dell’ospedale, degli interessi pubblici, lo siamo tutti, però cerchiamo di non creare false illusioni o prospettive in violazione di leggi, perché non esiste il super potere del Sindaco. No, Michele. Non sto dichiarando niente. Sei tu che l’hai dichiarato. Io sto dicendo un’altra cosa. Evidentemente c’è una difficoltà mia nello spiegarmi. Non sto dicendo che tu non capisci quello che dico. Sono io che non mi spiego bene. Per cui, c’è una mia difficoltà. Evidentemente non mi spiego bene. Spero, però, che avrò la possibilità di spiegare meglio dopo gli altri interventi o di chiarire se non sono stato chiaro a seguito degli altri interventi che chiederanno lumi su quello che ho detto.
Il quadro all’interno del quale ci stiamo muovendo è questo. Si vuole sicuramente raggiungere un obiettivo, che è quello di garantire ai cittadini un servizio, di dare la tranquillità che non ci siano danni alla salute o pericoli per la salute. Questo credo che sia interesse di tutti. Però, ovviamente, secondo me, l’obiettivo è quello di ritornare nella III Commissione e formulare una proposta condivisa da tutti, approvata dal Consiglio comunale e poi trasmessa agli organi che sono deputati a decidere affinché ci dicano se quello che noi pensiamo sia in qualche modo accettabile oppure no. Questo, secondo me, è il percorso che si era già avviato, che poi a un certo punto si è interrotto, ma si può tranquillamente riprendere per poi giungere ad una proposta definitiva. Questa è, per onor di cronaca, la ricostruzione dei fatti.
Ovviamente lascio la parola al Direttore generale, che potrà eventualmente meglio articolare il suo pensiero rispetto a questa vicenda.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Prego, Direttore.
Speaker : STEFANO ROSSI.
Innanzitutto rinnovo il ringraziamento per l’invito, perché i momenti di comunicazione sono sempre quelli migliori per riuscire a realizzare al meglio gli interessi pubblici a cui siamo preposti. Io sono sempre dell’idea che uno più uno non fa due, ma fa tre. Quindi, se noi riuscissimo a mettere insieme le nostre forze, le nostre proposte con le vostre proposte e le vostre forze sicuramente potremmo raggiungere risultati ancora migliori.
Lo stato dell’arte qual è? L’avete ricordato e mi permetto di sintetizzarlo. C’è una pianificazione regionale, un piano di riordino che assegna al San Marco di Grottaglie una missione ben precisa. La struttura sanitaria non chiuderà mai. Non è chiusa e non chiuderà mai, perché è inserita nella pianificazione, nel Piano di riordino ospedaliero con una sua missione ben precisa. Qual è questa missione? Trentadue posti letto di lungodegenza, alcuni sono già attivi, altri verranno attivati a breve fino al raggiungimento di trentadue posti grazie al fatto che abbiamo indetto un concorso per dirigenti medici della disciplina. Il dottor Sogari, qui presente, Presidente della Commissione, mi sembra il 23 ha fissato anche le prove. Quelle risorse umane che andremo ad assumere consentiranno di avere quello senza il quale non andiamo da nessuna parte: le risorse umane per poter implementare quei posti letto che oggi sono, dottor Sogari, una ventina? Oggi sono venti e devono arrivare a trentadue. Quindi, appena i medici verranno assunti – il 23 è fissata la prova – i primi che devono essere assunti devono servire a implementare la dotazione organica di lungodegenza perché è interesse nostro offrire una offerta sanitaria unica in tutta la provincia. La lungodegenza sarà soltanto qui e oggi è quello che serve di più, perché, superata la fase acuta, poi non sappiamo dove portare i nostri pazienti, i nostri ammalati e c’è bisogno, invece, di una fase post acuzie per la quale la lungodegenza è sicuramente l’offerta indicata, che ben si integra con la riabilitazione. Qual è la missione? Innanzitutto devo ricordare che per legge si chiamano ospedali quelli che hanno quattro discipline base: Medicina, Cardiologia Ortopedia e Chirurgia. Se hai questi quattro reparti con i posti letto poi avere il pronto soccorso, perché se non hai queste quattro offerte minime, quelle basiche, è inutile che fai andare le persone al pronto soccorso, perché poi quello che noi chiamiamo volgarmente pronto soccorso in realtà si chiama Medicina e Chirurgia d’urgenza e di accettazione. Non li puoi accettare perché non li puoi ricoverare. Quindi, rischi di far andare qualcuno lì, rischi di fargli perdere del tempo, ma in realtà non lo puoi neanche ricoverare. Gli puoi offrire, quindi, un servizio diverso, che è quello che gli viene offerto oggi, perché quando abbiamo convertito il pronto soccorso in punti di primo intervento abbiamo garantito tutte le prestazioni di emergenza-urgenza con l’unica limitazione, che c’era già prima, che non possono ricoverare ciò che in quella struttura non puoi ricoverare. Noi, per la verità, abbiamo fatto anche qualche cosa di più. Proprio per garantire una fase di transizione virtuosa abbiamo anche fatto un protocollo interno nostro con il punto di primo intervento, quindi con il 118, perché il punto di primo intervento, lo chiarisco, è un 118 fisso. Sono quelle risorse umane (medici e infermieri) più brave di tutte a salvare la vita. Sono più bravi del pronto soccorso. Il 118, ovviamente, non ti salva la vita, ti riportano in vita. Se stai morendo, ti riprendono dall’oltretomba e ti fanno resuscitare. Quello è il 118. In questo sono insuperabili. Quindi, sono ancora più bravi nell’erogare prestazioni di emergenza-urgenza rispetto al pronto soccorso. Quello che non possono fare è ricoverare. Qui, invece, si può anche fare perché qualora chi si reca a quel punto di primo intervento ha una necessità che può essere garantita da quei posti letto oggi presenti, tipo, ad esempio, la lungodegenza, riescono comunque anche a veicolare e ricoverare. È una piccola forzatura, perché, ripeto, l’ospedale è solo quello che per legge ha quattro discipline base, e qui non ce le aveva. Comunque non ce le aveva quelle discipline e quindi non può avere per legge il pronto soccorso.
Recuperata la logica normativa e sistemica, abbiamo fatto quello che intanto ci è consentito. Offriamo l’emergenza-urgenza con il punto di primo intervento aperto h24, sette giorni su sette, 365 giorni l’anno. Se tu vai là, vieni servito e riverito. Non fai un minuto di attesa e hai personale in divisa che ti assiste. Lo dico perché leggendo la mozione da cui muove la convocazione, io non sono così convinto che c’è un disagio sopportato dai pazienti che giungono presso il punto di pronto intervento nel nostro PTA, perché io, che leggo tutta la posta ogni giorno, io mi leggo personalmente tutta la posta, non ho trovato una lamentela sul punto di primo intervento di Grottaglie. Evidentemente il punto di primo intervento funziona e non vedo in sala un precedente consigliere… Sì, che lavora lì. Vi assicuro che mi ha sempre garantito che lì il servizio che viene offerto, anche dopo la conversione, è un servizio eccezionale. Non è presente, ma ve lo potrebbe confermare. Vi assicuro che lì si garantisce tutto. Quindi, trentadue posti letto di lungodegenza, venti sono già attivi e arriviamo agli altri dodici con il concorso che è fissato il 23. La vera chicca sono i quaranta posti letto di riabilitazione, struttura unica in tutto il territorio provinciale. Lo ripeto sempre, sin dalle prime volte che ci siamo visti in questa sala. Basta che ci guardiamo intorno. Quando lei diceva, consigliere Santoro, “noi giovani”, io mi sono permesso di sorridere perché ci si è definiti tutti giovani, ma in realtà è una società, la nostra, sempre più anziana, sempre più vecchia, sempre più cronica, e quello di cui abbiamo bisogno è l’offerta riabilitazione. Non vedo neanche in sala un altro vecchio consigliere comunale che ha fatto battaglie e che, sempre lui, nell’orecchio mi ha sempre detto: “Sbrigatevi ad attivare la riabilitazione”. Come si chiama quell’altro consigliere? Mingolla, ecco, che ne ha passati di tutti i colori… Ah, eccolo. Sulla riabilitazione, eravamo d’accordo su un’offerta che servisse come… Allora, i quaranta posti letto di riabilitazione, per cui stiamo lavorando ventre a terra.
Qui c’è il dottor Pierguido Conte, che è il responsabile della fisiatria ospedaliera al Santissima Annunziata, al quale abbiamo dato questo incarico gravoso e che magari ci potrà aggiornare su quello che è lo stato dell’arte. Io posso dire che, nel frattempo, abbiamo reclutato moltissimi fisiatri, utilizzando le ore di specialistica ambulatoriale, perché, essendo un presidio territoriale di riabilitazione, si pone come offerta territoriale e non come offerta ospedaliera, pur avendo posti letto h24, e quindi abbiamo utilizzato le ore di specialista ambulatoriale e ne abbiamo assunti tantissimi proprio per poter consentire questa offerta.
A latere di tutto questo abbiamo una serie di offerte ambulatoriali. Qui c’è in sala il dottore Lenti, che ha realizzato negli ultimi mesi – anche questa è una chicca dell’offerta sanitaria – l’ambulatorio della cronicità, che dai numeri che ho visto e anche dai feedback che arrivano dal territorio ha consentito di avere una reciproca soddisfazione tra utenza e operatori. La dottoressa Ronzino ha avuto pure il mandato di spostare, via via, una serie di offerte ambulatoriali all’interno dello stabilimento, e magari ci dirà pure quello che è già attivo come attività distrettuale. Quindi, da questo punto di vista… (Interruzione fuori microfono: Mi dica lei quali sono i termini! Se mi dice i termini da usare, li uso. Mi dica. Come vuole. Se mi suggerisce il termine, lo uso. Qual è? Ah no? Aspettavo suggerimenti. Quale ospite d’onore. Non è la prima volta che vengo e ogni volta che vengo invitato vengo con piacere, sia nell’aula consiliare… Se non volete, non ci vengo.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma… Consigliere Di Palma, per cortesia, parleremo tutti…
Speaker : STEFANO ROSSI.
Se ritenete che il mio intervento sia inutile, non vengo.
Speaker : PRESIDENTE.
…Quando poi avrà lei la parola, dirà la sua.
Speaker : ANNA CABINO.
Direttore, le chiedo scusa. Per favore, continui, perché noi sentiamo il bisogno, la necessità di sapere quello che si sta attuando. Inoltre, ribadisco che voglio sapere qual è la posizione del nostro Sindaco.
Speaker : STEFANO ROSSI.
Okay. Ha ragione.
Sul dettaglio di tutta l’offerta sanitaria, a latere di questi settantadue posti letto, che sono in parte attivi e in parte ci auguriamo di attivarli a breve, perché gli spazi sono stati già ristrutturati, c’era tutta una serie di offerte che erano dettagliate in quel protocollo d’intesa che è stato richiamato, che riguardava l’utilizzo anche delle sale operatorie per gli interventi di chirurgia “minore” per consentire sia all’ortopedia che alla chirurgia generale di fare tutta una serie di interventi che non necessitano di attività di ricovero. Se il protocollo sta ancora qui lo possiamo anche… Quindi, non devo dire nulla. Alcune cose sono già presenti di questi servizi, quindi mi auguro… Sono sintetico perché eventualmente, ripeto, un maggior dettaglio possono darlo i professionisti in sala. Io mi auguro… Ecco, mi permetto di dire questo, e l’ho detto tante volte al Sindaco: se noi sottoscriviamo quel protocollo, che secondo me è ricchissimo di cose, il giorno dopo l’Amministrazione comunale… Cioè, io ce l’avrei qua giustamente per impormi e obbligarmi a realizzare tutto quello che sta scritto là dentro. Quindi, io ritengo che sia nel comune reciproco interesse definire questa… Sì… Mi permettevo di aggiungerlo come aspetto strategico. Dicevo, nel comune reciproco interesse a trovare un terreno comune per realizzare tutto questo. Ad esempio, quando di recente abbiamo bandito la gara per la progettazione dei lavori di rifacimento del cappotto, che è il rifacimento della veste della struttura, quindi cappotto termico e infissi, la realizzazione dei bagni in camera, senza i quali nessuna struttura sanitaria con degenza si può definire degna del nostro servizio sanitario, oltre che l’ipotesi della piscina riabilitativa, che andrebbe a completare il presidio della riabilitazione, anche lì, che mi sembrava un fatto sicuramente positivo, ho percepito diffidenza da parte di alcuni. Ritengo che, invece, la sottoscrizione del protocollo può fugare questo tipo di lontananza e ci consente di stringerci la mano e realizzare speditamente quello che abbiamo previsto.
Dopodiché, se voi mi consentite, siccome, ripeto, il presidio territoriale ha come sua – non uso più la parola “chicca” che effettivamente può sembrare atecnica – specificità il presidio territoriale di riabilitazione e quanti posti letto di riabilitazione, il dottor Pierguido Conte, se voi lo consentite, ci può dire che cosa è previsto, che cosa sta facendo e quali saranno le opportunità di questa struttura. Ma questo lo rimetto ovviamente al gradimento del Consiglio. Così come il dottore Sogari, per quanto riguarda i trentadue posti letto di lungodegenza, ci può dire quello che si fa – già tanto – e quello che si sta per completare.
Per quanto riguarda l’offerta ulteriore ambulatoriale, la dottoressa Ronzino ci dirà quello che già il distretto sta portando dentro il distretto oggi qui a Grottaglie, in una situazione di obiettiva criticità perché gli spazi sono pochi. Sono andato più volte a visitarli. Avere l’opportunità di integrarci con la struttura del San Marco non è cosa da poco. Dal punto di vista strategico, però, il dottore Colacicco, come direttore sanitario, se vuole completare qualcosa rispetto alla mia esposizione, può aiutare. Prego.
Speaker : GREGORIO COLACICCO.
Buonasera a tutti. Mi presento: sono Gregorio Colacicco, da circa due mesi sono il Direttore sanitario dell’ASL di Taranto.
Il motivo per cui anch’io ho voluto che venisse una rappresentanza così nutrita dell’ASL è legato al fatto che volevamo dimostrare anche con le nostre facce quello che è l’impegno che si sta portando avanti da parte dell’Azienda. Non sto io qui a dire che quello che abbiamo oggi è il frutto di tanti passaggi che ci sono stati, a cominciare da una legge dello Stato, che è il famoso DM n. 70, che ha dato dei criteri sia rispetto al numero dei posti letto rispetto alla popolazione, sia rispetto ai modelli organizzativi.
L’Azienda sanitaria locale non può fare altro tecnicamente, come struttura tecnica della Regione Puglia, come promanazione della Regione Puglia, che adeguarsi a quello che è il Piano di riordino ospedaliero emanato dalla Regione e, quindi, adattarlo a quelle che sono le specificità del territorio.
Diciamo che questo territorio, comunque, rispetto alle altre Aziende ospedaliere, ha delle problematiche di carattere logistico riferite ai cosiddetti contenitori per quanto riguarda i posti letto e, quindi, le strutture. Cioè, in questo territorio si deve necessariamente derogare al Piano di riordino e un po’ anche al DM n. 70, perché si aspetta la costruzione del nuovo ospedale San Cataldo a Taranto. Quindi, rispetto a questo, che è un problema, questo che è un problema di questa provincia, io ho fatto mio un motto: a Taranto e provincia come Direzione sanitaria dico che i cittadini non possono morire aspettando il San Cataldo. Quindi, cerchiamo di far sì che questo problema di una nuova struttura possa diventare un’opportunità, affinché tutto quello che comunque è stato previsto comunque si debba realizzare e realizzare al meglio, secondo quelli che sono gli standard sia strutturali che organizzativi.
Noi ci siamo già riuniti ai massimi livelli più volte da quando sto in Azienda proprio per avere la giusta attenzione sul presidio di Grottaglie, e rispetto a questo vi voglio anche aggiungere che – non lo so se il direttore me lo consente – io, come Direttore sanitario aziendale do la mia totale disponibilità e anche quella dei direttori delle strutture anche a essere a delle audizioni in Commissione rispetto a quello che possiamo tirare o, comunque, esasperando anche il concetto, rispetto a quello che possiamo fare, ripeto, avendo a disposizione un contenitore che ha un potenziale notevole, perché le cose che si possono fare in questa struttura, naturalmente nei limiti imposti dal DM n. 70, sono parecchie, si possono avviare tante attività, vuoi prettamente ospedaliere, vuoi attività che sono congeniali a quella che è un’erogazione di servizi a livello territoriale, perché abbiamo tanti setting assistenziali, che possono essere le RSA, che possono essere gli ospedali di comunità e quant’altro, che possiamo sicuramente cominciare a disegnare in un progetto che ci vedrà impegnati, e questo gruppo di lavoro può lavorare insieme tranquillamente.
Sicuramente noi, da tecnici, se stiamo qui tutti oggi in una posizione che vi devo dire sinceramente è anche imbarazzante, perché stare seduti in questa posizione mi ha messo in imbarazzo, eppure io non ho molta difficoltà nelle assise pubbliche, però questa posizione mi sembra quasi di persone che devono essere… Però, noi stiamo qui oggi, e non tanto io perché il mio mandato è legato al mandato del Direttore generale, quindi se lo farò per un mese, due mesi, tre mesi, un anno, due anni, tre anni, io ci metto la faccia oggi e la mia faccia è sempre qui per costruire percorsi costruttivi. Anche perché penso che, ripeto, ahimè, per quanto riguarda le cose che sono state dette siamo in situazioni senza ritorno che non dipendono da noi tecnici. Da questo punto di vista, però, c’è la disponibilità, ma la disponibilità seria, per quelle che sono le esperienze che ognuno di noi ha maturato nel proprio campo, a contribuire, a fare tutto e a dare il massimo, a dare il massimo per questa struttura. Quindi, da questo punto di vista stiamo qui oggi proprio per testimoniarvi questo, e tutti i colleghi che stanno qua sono colleghi del territorio. Io non vengo da fuori, non vengo da Lecce, non vengo da fuori, io sono di questo territorio. Quindi, ci incontriamo, ne parliamo, discutiamo e vediamo in che maniera Grottaglie può recuperare, quello che può recuperare, non le chicche, ma stando con i piedi per terra, stando con i piedi per terra, però, secondo me senza prendere in giro noi stessi, per primo io stesso, a dire “facciamo questo o facciamo quell’altro”, se a un certo punto finora abbiamo fatto i conti con le gravissime carenze di personale. Voi sapete sicuramente che tra non molto non avremo più medici di base. Probabilmente al medico di medicina generale da 1.500 il massimale andrà a 3.000, e così ai pediatri di libera scelta. E di anestesisti non se ne trovano più. Non so di chi è la colpa se non si trovano più gli anestesisti, non so di chi è la colpa di chi ha fatto il numero chiuso a medicina e alle scuole di specializzazione, non so di chi è la colpa se non ci sono più internisti, cardiologi, radiologi e discipline che prima o poi ci porteranno in prefettura a dire al prefetto “noi chiudiamo questo reparto, come le pediatrie, perché ci mancano i dirigenti medici di quelle discipline”.
Allora, da questo punto di vista, da parte nostra, naturalmente scevri da qualsivoglia appartenenza o strumentalizzazione, siamo pronti a dare il nostro contributo.
Speaker : FERNANDO SOGARI.
Per chi non mi conosce, sono il dottor Sogari, Capo Dipartimento dell’ASL Taranto dell’area medica. Devo dire che mi ritrovo con un certo déjà-vu in questo Consiglio comunale avendo fatto per vent’anni il consigliere comunale e per circa quindici anni l’assessore prima alla sanità e poi ai lavori pubblici e urbanistica, con il piacere di essere l’unico assessore che non è mai andato davanti a un giudice, e nei lavori pubblici non è un risultato da poco. E, grazie a Dio, neanche da medico sono andato ancora davanti a un giudice.
Fatto questo preambolo, vorrei ricordare… Va bene. Sono contento e auguro a tutti di non avere a che fare con la magistratura. Volevo fare un breve ricordino della situazione di Grottaglie che io ho vissuto durante la campagna elettorale, appena eletto il Sindaco, quando per Grottaglie si parlava di chiusura, punto. Diciamo che le disgrazie di Taranto, e da mottolese vi dico che Taranto è una disgrazia non solo per Grottaglie, ma anche per Mottola e Massafra, per quelle che sono proprio delle carenze strutturali della nostra città, io sono nato a Taranto pur essendo mottolese in parte, e devo dire che essere l’unica città che non è in grado nemmeno di costruire un nuovo ospedale civile non penso sia una cosa che faccia piacere, attesi che siamo partiti puntando su un cavallo che sembrava essere pronto a partire per 2-3 volte ed essere un cavallo vincente, ma il cavallo non è mai partito. E attualmente ci troviamo con un piano di riordino come se ci dovesse essere il nuovo ospedale San Cataldo, ma del nuovo San Cataldo non si vede nemmeno la prima pietra, e di fatto subiamo una pianificazione che di fatto ha penalizzato un po’ le strutture pubbliche, e devo dire… No, adesso scendo subito… No, è importante… Allora scendo proprio strutturalmente…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma… Consigliere Di Palma… Scusate…
Speaker : FERNANDO SOGARI.
Questo preambolo che raccordo velocemente serviva a far capire che sono cambiati un attimino i tempi. Sono cambiati un attimino i tempi…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma… Consigliere Di Palma… Scusate, se vi interrompo… No, un attimo… Consigliere Di Palma, ognuno… Consigliere Di Palma, mi fa parlare, per cortesia?
Speaker : FERNANDO SOGARI.
Adesso glielo dico. Allora, scendendo…
Speaker : PRESIDENTE.
No, un attimo soltanto, vorrei ristabilire un po’ di ordine. Lasciamo lo spazio agli ospiti di intervenire, perché sono stati invitati, sono stati voluti dalla richiesta… Un attimo…
Speaker : FERNANDO SOGARI.
Mi sembra che stiamo parlando di sanità…
Speaker : PRESIDENTE.
Facciamo parlare gli ospiti. Poi avremo modo di esprimere le nostre opinioni rispetto a quello che è stato detto. Però, lasciamo parlare gli ospiti senza interromperli… Consigliere Di Palma, senza interrompere, per cortesia. Grazie.
Speaker : FERNANDO SOGARI.
Allora, scendendo adesso sul dato tecnico, Piano di riordino attualmente vigente, punto. Il Piano di riordino attualmente vigente prevede su Grottaglie una lungodegenza e un’area riabilitativa, di cui ha appena parlato il Direttore generale. È evidente che, per quanto ci riguarda, e mi rifaccio al San Cataldo, proprio perché il San Cataldo oggi non c’è, esiste una postilla che tiene in vita questo ospedale per quanto attiene alla medicina, in quanto struttura in supporto del presidio ospedaliero centrale di Taranto. Se poi questa è anche bugia non lo so, ma voglio dire… Allora, che cosa sta succedendo a Grottaglie? A Grottaglie sta succedendo che, al di là della crisi di personale che prima è stata denunciata, sta svolgendo pienamente quello che è previsto nel Piano di riordino, innanzitutto per quanto riguarda il supporto al Santissima Annunziata, come previsto dal Piano di riordino, tant’è che nell’ospedale di Grottaglie siamo stati costretti, in periodi di crisi, ad aprire ulteriori stanze per dare spazio a pazienti della medicina che non trovavano locazione. Stiamo sopperendo alla mancanza del personale pagando gettoni per le guardie mediche relative al reparto di medicina e lungodegenza, per far sì che i pochi medici rimasti restino attivi e che non si proceda a un depauperamento dell’attività del reparto di medicina e lungodegenza di Grottaglie. In funzione di quello che sarà un concorso, che ci auguriamo di completare per metà maggio, avremo la disponibilità del personale medico, ci auguriamo chiaramente, il che comporterà l’aumento della struttura della… Guardi, se a lei non interessa, io mi alzo e me ne vado, perché a me proprio di lei… Ma proprio neanche… No perché se prima attacca e poi non ascolta, allora stiamo giocando a ping-pong…
Speaker : PRESIDENTE.
Dottore, la prego di continuare.
Speaker : FERNANDO SOGARI.
Va bene… Va bene.
Quindi stiamo di fatto, con grandi sacrifici, mantenendo l’impegno innanzitutto con le popolazioni di Taranto, che se sta malata ha il diritto di essere curata. In secondo luogo, nonostante le difficoltà, addirittura abbiamo ampliato l’utilizzo dell’ospedale di Grottaglie per necessità, stiamo utilizzando la lungodegenza con tempi quasi da reparto per acuti, non da lungodegenza, perché di fatto c’è una grave carenza di posti letto soprattutto in questa fase. Rispetto, poi, al lavoro ambulatoriale, c’è da dire che non si sa forse che in Italia è stato approvato un Piano della cronicità dal Ministero della salute non più di 7-8 mesi fa che rappresenta l’impegno dell’80 per cento delle risorse future destinate alla sanità, che nella regione Puglia sarà necessariamente un elemento propulsivo per fare fronte alla longevità, con tutte le patologie che purtroppo la longevità si porta dietro. In questo, chiaramente, l’interesse che tutti noi abbiamo è su Grottaglie, perché è l’unico ospedale attualmente che può essere riferimento di questo Piano della cronicità. Da qui ne deriva quella che è la storia che siamo stati costretti a fare. Perché se poi dobbiamo venire sempre qui a piangere su quello che non abbiamo o che potremmo avere, per quanto mi riguarda, e sono passato da Mottola e da Massafra, siamo al terzo livello di questo suicidio di ospedali.
Allora, se qui siamo venuti a parlare, è per dire che ci sono delle prospettive di novità, c’è tutta l’ASL qui schierata, bene, rimbocchiamoci le maniche e, se proprio dobbiamo lottare, lottiamo acché le leggi che prevedono degli elementi positivi per questa struttura ospedaliera, che la centralizza rispetto alla cronicità, diventino realtà. Allora, se c’è questa volontà, questo Consiglio comunale stasera non è utile, è utilissimo per quanto ci riguarda. Se, però, dobbiamo continuare a fare quelle agonie che abbiamo già visto in altre sedi, per quanto mi riguarda è finita. Anche rispetto al lavoro ambulatoriale, che è fondamentale, che non vede solo Grottaglie agire rispetto a quella che è la cronicità, ma anche gli altri ospedali, è evidente che è un elemento di congiunzione tra il territorio e la struttura ospedaliera post acuzie e lungodegenza, che ha i suoi limiti, comunque, perché comunque stiamo parlando di strutture che mantengono una loro fisionomia ospedaliera, la lungodegenza e una medicina post acuzie, che secondo me devono essere difese soprattutto quando si parla di lungodegenza e ci si dimentica che la medicina è fondamentale per la lungodegenza.
Questo è quello che noi, come operatori, stiamo facendo. Se il Consiglio comunale ha i termini, le volontà, i numeri e le conoscenze adeguate per darci una mano a programmare questo, ben venga. Se poi dobbiamo arrivare agli scontri letti sui giornali non pochi giorni fa, le fake news noi le tronchiamo rapidamente, perché ciò che è fake non ci interessa.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, dottor Sogari. Sì, un attimo, consigliere Santoro. Non so, chiedo se ci sono ospiti che devono andare via e vorrebbero prendere la parola, magari diamo la precedenza. Se non ci sono problemi per rimanere ulteriormente…
Speaker : SINDACO.
Se ci sono degli ospiti che devono andare via, magari gli diamo la precedenza nell’intervento; gli altri che possono rimanere, magari attendono qualche intervento o qualche domanda anche da parte degli altri. Se siamo d’accordo in questo… Sì. Ah, per questo… C’è qualcuno che deve andare via prima?
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo agli ospiti…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Il Consiglio comunale non si svolge in questa maniera, caro Sindaco. Non comanda lei. Le ho detto che questa è casa comunale, è casa di tutti, non è casa né del Presidente né del Sindaco.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Andiamo avanti.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Chiudilo l’ospedale, Sindaco, che è meglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Andiamo avanti con gli interventi. Allora, se per gli ospiti non ci sono problemi di orari, possiamo andare avanti con le prenotazioni degli interventi. Consigliere Danese, prego. Prego, consigliere Danese.
Speaker : LORETO DANESE.
Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio tutti gli ospiti intervenuti. Volevo rassicurare il dottore che ha parlato per primo che sicuramente non sono sul tavolo degli imputati. Ci mancherebbe altro. Anzi… Vi ringraziamo e apprezziamo l’intervento. Come diceva il consigliere Di Palma, sicuramente è stato utile.
Detto questo, mi rivolgerò di più alla parte politica presente oggi in aula. Volevo iniziare dicendo che un po’ mi stupisce l’atteggiamento del Sindaco, la pacatezza e la freddezza con cui sta affrontando questo argomento, che è importante e grave per quella che è la situazione in questo momento del San Marco, perché in altre grosse questioni che stiamo affrontando l’atteggiamento è diverso, vedo un po’ più di grinta e vedo meno volontà di stare nei binari legislativi o legali rispetto a questo caso. Questa è l’impressione che io, personalmente, sto avendo. Non è nel mio stile, però in questo atteggiamento, come fanno altri consiglieri, mi viene da chiedere, come è stato fatto in altre occasioni: ma con chi stai? Stai dalla parte della salute o stai con l’Azienda? In altre circostanze questa domanda è stata fatta ai consiglieri che stanno da questa parte. Però, non è il mio stile e io sono sicuro che il Sindaco vorrà affrontare, con tutti gli strumenti che un Sindaco ha, questo caso, come anche gli altri. Con la serietà. Ma anche con gli strumenti che il ruolo istituzionale offre. Del resto, una cosa è essere un singolo cittadino, quindi magari uno è costretto anche a mettere le catene a qualche cancello; da Sindaco, uno può fare di più, oltre a mettere le catene ai cancelli. E questo è un invito.
Detto questo, non mi meraviglio che un dipendente aziendale nell’orecchio pubblicamente dica che l’Azienda va bene. In altre occasioni così non è stato e qualche dipendente paga ancora le conseguenze. Probabilmente accadrebbe lo stesso nella mia Azienda. Probabilmente, ma non lo so. Non si permettono, però non so cosa accadrebbe. Comunque dico che, per quanto riguarda l’ASL, altri dipendenti hanno alzato la testa e sono successe cose ben diverse.
Ci avete raccontato una bella storiella, secondo me. Non so quanto questi investimenti – anche di questo si tratta: abbiamo sentito 6 milioni di euro in un’altra circostanza – vanno incontro alle esigenze reali che i cittadini hanno in questo momento. È ovvio che guardiamo a una società che va invecchiando. Ci dichiariamo tutti giovani. Io ho quasi cinquant’anni, ma quando mi incontro con gli amici dico: “Incontro quei ragazzi che stanno là”. Fermo restando che poi le mie figlie mi prendono in giro, ma questo è un altro fatto. Quindi, non so quanto tutti questi investimenti in realtà vanno incontro alle esigenze attuali che abbiamo.
Lei prima diceva: “Non so come la prenderanno gli amici del pronto soccorso”. Siamo contenti che quelli del primo intervento siano più bravi, siano quelli che fanno risuscitare i morti, però probabilmente in un pronto soccorso – secondo me, sono ignorante in materia, faccio tutt’altro – resuscitano e fanno anche altro. Questo è quello che noi abbiamo sempre chiesto dall’inizio.
Appena tutti insediati, circa due anni fa, abbiamo preparato un bel documento in cui c’erano tutti i nostri desiderata, insomma come volevamo che fosse o che continuasse a essere il nostro ospedale. Ho partecipato alla I Commissione regionale utile in cui quel documento avrebbe dovuto in qualche maniera essere valutato, ma con mio stupore, invero non più di tanto, quel documento in realtà lì non è proprio approdato. Eppure, con tanta fatica all’unanimità, come ci si chiede magari anche di fare ancora, all’unanimità di votare altri documenti, quel documento io ricordo in Commissione… Cioè, delle esigenze di Grottaglie in quella circostanza non se n’è parlato. Ho partecipato anche a una Commissione regionale e in quel caso, diversamente da altri casi, nessuno si è stupito che il consigliere Danese partecipasse di propria iniziativa a una Commissione, cosa che succede, invece, in altre occasioni, quando ci sono i capannelli organizzati dalle Amministrazioni. Va beh. Comunque, questo per dire che le nostre posizioni politiche in questo caso in questa Assise, che è la più importante per noi, ma che in realtà è periferica rispetto ad altri interessi, le nostre considerazioni poi non vengono in realtà prese in carico più di tanto, mi sembra di capire. Quindi, è necessaria, ripeto, un’azione forte. Ci potrà ancora essere da parte del Consiglio comunale un’intesa unica, un’intesa unica, però, su qualcosa che vada incontro alle esigenze reali dei cittadini, perché ci state parlando di altro, ci state parlando – e ne prendo atto – di una società che sta invecchiando, per carità, però dobbiamo pensare anche a ciò che è percepito in questo momento, che è un senso di insicurezza nei confronti di un problema sanitario.
Quando ci si presenta all’ospedale un minuto dopo rispetto forse alle 18 – non lo so, fortunatamente non ne usufruisco granché –, un minuto dopo la scadenza della possibilità o di essere eventualmente ricoverati o di essere serviti con una TAC o con una radiografia, non so quello che si può fare, da quel momento in poi ci si sente spaesati. Ci sono casi in cui magari uno può far fronte con le proprie risorse familiari, chi ha il figlio per poter essere magari accompagnato a fare qualche prestazione, ci sono casi in cui purtroppo questo non è possibile. Quindi, come è già successo, come ha raccontato prima il consigliere Santoro, c’è gente anziana che in realtà viene lì parcheggiata e non sappiamo più cosa accade. Quindi, quello che io chiedo è che ci venga raccontato, ci venga detto cosa si sta facendo per venire incontro alle esigenze reali dei cittadini. Secondo me, questo non è l’immediato. Probabilmente in un prossimo futuro questo potrà… Non so se, tra l’altro, tutti questi investimenti saranno complementari a quelli del nuovo nosocomio, del San Cataldo. Non so, se una volta che verrà attivato il San Cataldo, questi investimenti verranno in qualche maniera a morire. Però, sicuramente l’investimento che bisognerebbe fare nell’immediato è sul personale, e lei stava dicendo che un po’ questo lo state facendo. Ma non basta! Non basta!
Quello che bisognerebbe fare, probabilmente interloquendo con gli organi istituzionali superiori, che può essere in questo momento solo la Regione, è capire come fondi stanziati su alcuni capitoli possano essere in qualche maniera dirottati su altri e permettano l’immediata assunzione di personale sanitario. Io sono convinto che i medici sono parte “lesa”, come tutti gli altri cittadini in questo caso, perché costretti probabilmente a turni, probabilmente a straordinari, probabilmente siete anche poco soddisfatti di tante altre situazioni, sicuramente come cittadini. Questo è quello che andrebbe fatto. Poi viene tutto il resto. Va benissimo anche la riqualificazione energetica o dell’immobile, ma opere di cui non sappiamo cosa farcene in questo momento francamente le vedo come uno spreco. Probabilmente, nel lungo termine potrà accadere altro, ma in questo momento la sensazione, ciò che la cittadinanza percepisce è una insicurezza sanitaria.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Danese.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Consentitemi di alzarmi. Lo faccio nelle occasioni importanti, quando si parla di scuola o di sanità. E lo faccio anche per rispetto degli ospiti, graditi, almeno per chi vi parla, di cui avverto l’imbarazzo, e l’avrei avuto anch’io, nel caso in cui fossi stato invitato a dire qualcosa e poi a dover subire le dinamiche di un Consiglio comunale – questo, sì, lo posso dire da consigliere comunale – gestito male.
Io non sono fra i firmatari, ma non perché non mi interessa la questione della sanità jonica e all’interno di questo del San Marco. Non faccio le battaglie per il San Marco, solo. Anzi, la soluzione del San Marco viene se si ha una visione intanto della salute del singolo.
Se posso dire la mia, non dare un suggerimento, anzi penso che su questo chi mi sta di fronte abbia riflettuto abbastanza, dico che la sanità si rivolge a delle persone, cura la persona, non la malattia. Purtroppo, esperienza anche di queste ore, nella provincia di Taranto, e non dico sbrigativamente, sarebbe un’accusa destituita di qualche fondamento, la visione è la malattia. Una persona sta per essere dimessa perché, nonostante la sua situazione grave, non è possibile fare all’interno, tra un reparto e l’altro, qualche cosa che possa aiutarla. No, viene rimandata a casa l’indomani mattina, forse, perché quel problema che l’ha portato finalmente in ospedale, finalmente, perché altrimenti è difficile anche andarci in ospedale, nonostante tutte le difficoltà che si possono avere, deve essere visto a casa, non è possibile… E non è accaduto certamente al San Marco, ma è accaduto alla nobilissima Santissima Annunziata, sta accadendo nella nobilissima Santissima Annunziata. E non so quale situazione poi quella famiglia dovrà affrontare per riprendere daccapo una Via Crucis, che non finisce con la risurrezione, ma semplicemente con la croce.
Di questo dobbiamo parlare. Io avevo detto una cosa al Sindaco: non voglio morire di discussioni sul San Marco. È registrato o sarà registrato. Io devo morire… Anche l’altra volta il mio Sindaco disse: “Come tutti”. Però, ognuno parla per sé. Io devo morire. Ci sarà un momento in cui si fermerà questa macchina ben programmata dal Padreterno, che noi, invece, con la nostra esperienza quotidiana sin dall’inizio facciamo di tutto per peggiorare, per cui, avendo già un’età in cui quello che mi sta davanti è molto meno di quello che sta indietro, non voglio perdere le mie ore e i miei giorni in discussioni, peraltro futili.
Allora, perché è stato concepito male? È stato concepito male e, credo, anche con una scarsa o ridotta possibilità iniziale di pensare questo Consiglio comunale da parte dei proponenti e poi da parte anche del Presidente, che si deve assumere tutte le responsabilità se poi le cose succedono come stanno succedendo e come rischiavamo poco tempo fa che finissero anche in maniera poco elegante, perché non possiamo parlare della sanità sovrapponendo i due piani, quello politico e quello tecnico. Perché qui o mettiamo sotto accusa il Sindaco, e in tal caso io al Sindaco rivolgo questa particolare accusa: caro Sindaco, mi sa dire il motivo per cui su quel documento, su quella proposta, su quel protocollo d’intesa, già datato un anno e mezzo fa, su cui abbiamo speso ore e ore per audire, audire e audire, poi a un certo punto non abbiamo più audito nulla, nemmeno noi stessi? Com’è possibile, se questa è un’emergenza? Ed è un’emergenza. San Marco, discarica, noi queste cose le facciamo singhiozzando. Noi singhiozziamo sui problemi che diciamo essere decisivi, prioritari. Noi stiamo singhiozzando. Poi le altre sono tutte schermaglie, “dimettiti”, “non dimetterti”, eccetera.
Ecco perché il mio è un imbarazzo, da consigliere comunale, non solo da ospite. Repetita non iuvant. E non iuvant nemmeno a scuola. Io, a scuola, non ho mai fatto la stessa domanda agli alunni sullo stesso argomento. Perché poi mi si dice: “Che ha chiesto?”. “Ah, va beh, se lo chiede a me so”. No. Forse la risposta poteva essere anche quella, ma doveva percorrere un’altra strada, doveva fare un altro tragitto, un altro cammino. Noi dobbiamo fare un altro cammino, non quello di considerare qualcosa che ci spetta, la storia antica, la buonanima del senatore Pignatelli, la legge n. 70. Noi, se siamo uomini tra gli uomini, dobbiamo essere capaci di comportarci da uomini, e il primo comportamento è quello di essere onesti con sé stessi. Non bisogna mai vantarsi delle cose che uno ha fatto, perché ne ha fatte meno di quante ne doveva fare. Questo è il primo problema: è un’assunzione di responsabilità.
Io mi scuso con il Direttore generale, perché una volta ho scritto, credo, anche a lui e agli altri Sindaci e l’ho chiamato con un appellativo, che adesso vorrei anche spiegare. Da una parte, sicuramente potrà essere stato considerato, in maniera sbagliata o in maniera corretta, offensivo. Io l’ho chiamata miles gloriosus, cioè un soldato fanfarone, facendo un riscontro con qualcosa che appartiene alla nostra cultura. Questo perché il suo atteggiamento – forse non se ne accorge, anzi sicuramente non se ne accorge – è quello che in qualche modo può creare un elemento di non ascolto o di ascolto… Insomma, lei ha avuto, e forse avrà ancora, non lo so, io leggo che adesso è stato richiamato, sta andando via, sta arrivando un altro, non lo so questo scambio, questa staffetta che cosa può produrre, però nel tempo in cui io l’ho conosciuta lei, per me, è stata una persona che ho visto sempre come “tutto va bene”, quando – e l’ho detto l’altra volta, parlo anche da paziente – non è vero che tutto va bene.
Allora l’assunzione di responsabilità e l’acquisizione dell’autorevolezza per parlare partono sempre da parole di verità. Qui c’è un parterre di responsabili della sanità jonica, e a loro va la mia preghiera, il mio invito, soprattutto al nuovo, che è lì da due mesi, ha detto. E con simpatia la guardo. Non so quali sono le incombenze di un direttore sanitario. Non lo so, né a questo punto mi interessa saperlo. Non devo andare a fare le pulci agli altri. Però, mi affido a lei, che è il meno responsabile, almeno per il tempo da cui ricopre l’incarico. Io mi affido a lei: se è nei suoi poteri, faccia in modo che la sanità jonica sia tale da guardare la persona, il malato, non la malattia, e che si venga incontro non violando le leggi, ma piegando le leggi, perché l’uomo non è fatto per le leggi, ma le leggi sono fatte per l’uomo. Del resto, laddove l’uomo arriva a scontrarsi con la legge, è una società che ormai ha perso anche la possibilità di essere politica, e cioè comunità. (Applausi)
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Consigliere Di Palma, prego.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Grazie.
Io devo ringraziare innanzitutto il Presidente del Consiglio comunale, che finalmente ha convocato un Consiglio di venerdì, quindi i miei auspici effettivamente hanno trovato riscontro, nel senso che io ho sempre detto che posso essere presente se il Consiglio viene convocato il venerdì e il lunedì. Evidentemente, al contrario, era parecchio tempo, forse un anno, che vengono convocati solo di mercoledì e giovedì, giorni in cui io ho udienza a Roma. Adesso non so se per il mio atteggiamento sarà mai più convocato il venerdì o il lunedì il Consiglio e, quindi, alla fine sarò nuovamente penalizzato, però sono contento di essere oggi a questa discussione, che evidentemente è una discussione che prende. E, allora, bisogna chiarire, perché la storia la conosciamo tutti.
Per il problema del San Marco era piena campagna elettorale. Siamo andati a parlare e sono andato a parlare anche con il Ministro. Quindi, è inutile andare a dire che stiamo adottando oggi partendo da una scelta tecnica. La scelta è stata una scelta politica, perché evidentemente Grottaglie non aveva santi in paradiso. Il sistema foggiano evidentemente ha più santi in paradiso e, quindi, c’è una sanità completamente diversa. Taranto ha evidentemente una situazione complessa, a cui la Regione non ha dato seguito. Grottaglie viene penalizzata, nonostante il San Cataldo, che sapevamo tutti non potesse realizzarsi nei tempi descritti. Quindi, il quadro evidentemente è così.
Il Direttore generale dell’ASL evidentemente è il mandante di una scelta politica e sicuramente finge di essere un tecnico, ma io mi ritrovo nelle parole del consigliere Annicchiarico quando dice che sta interpretando un personaggio, con le difficoltà che ci sono nel dover bloccare l’acqua, quando evidentemente non lo stai facendo, su alla diga il buco nella diga, ma oramai l’acqua sta correndo. Il Direttore sanitario poi questo ci ha detto: attenzione che la situazione della sanità a Taranto è talmente complessa, in cui noi cerchiamo di fare il possibile, ma questo possibile diventa di giorno in giorno sempre più difficile.
Noi, allora, come comunità rappresentanti di una comunità, dobbiamo saper dire anche dei “no”. Ecco, io innanzitutto voglio essere dalla parte del Sindaco: da giurista, quando egli dice “non posso fare nessuna ordinanza contingibile e urgente”, posso dire che effettivamente non ci sono i presupposti perché questo accada, né ha senso politico farla, per poi farsela impugnare davanti al TAR e farsela sospendere. Però, io credo che ci debbano essere anche degli altri “no”. Qui viene il Direttore dell’ASL a dirci: la comunità di Grottaglie ci sottoscriva un protocollo. Ma neanche per sogno! Deve vigere il principio di responsabilità. È inutile che, rispetto a queste chicche che ci vengono propalate, noi andiamo a sottoscrivere un protocollo d’intesa perché la comunità di Grottaglie sia d’accordo alla chiusura dell’ospedale San Marco. Noi non siamo d’accordo. Questo è il punto fondamentale. E poi la subiamo, per carità. Però, questo subire poi sviluppa un ragionamento politico, come dice anche il collega Santoro.
Attenzione, il sistema è fatto di consenso. Emiliano oggi ha imposto determinate scelte di carattere politico sul territorio tarantino, ma evidentemente perde il consenso elettorale sul territorio tarantino. È tanto evidente. Cioè, sicuramente non potrà venire qui poi a fare la campagna elettorale e dire: il Sindaco, con il consenso unanime del Consiglio comunale, ci ha sottoscritto un protocollo d’intesa, quindi la comunità di Grottaglie è contenta che l’ospedale sia trasformato in qualcosa di completamente diverso. Certo, così può effettivamente dare delle risposte, ma sono delle risposte altre.
Allora io credo che il senso di responsabilità di una comunità, il senso di responsabilità di un funzionario dello Stato stia proprio non nel “ricattare”, perché il Direttore generale diceva “se firmate il protocollo, acceleriamo i lavori che si stanno facendo”. No. Caro Direttore generale, lei faccia i lavori evidentemente nel suo senso di responsabilità e, come diceva prima il collega Loreto Danese, noi vigileremo che si realizzi davvero questa cosa. È inutile che ci raccontate che voi state facendo delle cose, che peraltro a noi non soddisfano, come è evidente che alla comunità di Grottaglie quello che sta accadendo rispetto all’ospedale non soddisfa assolutamente. Però, è evidente che, nel ruolo che ci compete e che il Sindaco ha ben rappresentato, noi non abbiamo “poteri normativi” per poter imporre delle scelte al sistema sanitario, perché c’è una responsabilità di carattere regionale, gestita poi dai pretoriani che stanno sul territorio, quindi i Direttori generali delle ASL, che chiaramente subiscono il fascino politico, ma evidentemente corrono anche il rischio che, se non si ubbidisce a determinati ordini, ci siano rotazioni, che evidentemente a qualcuno possono non piacere. Conosciamo bene come è fatto il sistema sanitario in Italia. Sappiamo bene che nel sistema sanitario c’è “tutto quello che non funziona” nella burocrazia italiana. Poi ci sono sicuramente delle professionalità importanti ed evidentemente io riconosco che quello che è stato detto dal Direttore sanitario, ma anche dal collega, sono cose importanti sicuramente rispetto a quello che si sta tentando di fare, però quando oramai è troppo tardi. Cioè, noi stiamo tentando di dire tutti, anche voi credo, perché traspare dalle vostre parole, che si sta tentando di fare qualcosa rispetto all’irreparabile di una situazione sanitaria, non rispetto a qualche cosa di buono.
Quindi, nell’ambito di questa idea di responsabilità e di rispetto delle competenze reciproche, voi fate quello che ritenete di dover fare, al Sindaco, come nostro referente istituzionale, compete, con la sua Giunta, il dovere di sorvegliare e vigilare, il Consiglio comunale evidentemente darà poi un giudizio e trasferirà questo giudizio alla propria comunità. Comunque, più chiarezza c’è in questo momento e meglio è. Allora che quel protocollo sia un protocollo in cui voi dite di svolgere delle azioni, ma verificate se queste azioni sono sufficienti rispetto al dibattito che finalmente state ascoltando, perché abbiamo preteso che tutta l’ASL rimanesse anche a sentirci. Forse potete autonomamente implementare quel protocollo rispetto al dibattito che c’è stato oggi. Io spero che il Direttore sanitario colga l’esigenza del territorio e della comunità anche rispetto al fatto che l’ospedale di Grottaglie non è l’ospedale dei grottagliesi, ma è un ospedale che serve un territorio. Non è un problema campanilistico il nostro. Il nostro è un problema di servizio rispetto a un territorio anche abbastanza vasto, in assenza, ben saputa sin dall’inizio, della realizzazione del San Cataldo. E lo sapete pure voi. È inutile che ci venite a raccontare “no, però c’è il ritardo nel San Cataldo”. Non ci dobbiamo prendere… No. Non abbiamo gli anelli al naso, nessuno di noi. Perciò dico che, quando uno mi viene a raccontare “però non c’è stata la possibilità di realizzare il San Cataldo rispetto alla chiusura del San Marco”, è chiaro che uno vi dice: “Ma andatele a raccontare a un’altra parte. Dimmi che cosa stai facendo a Grottaglie, ma non mi raccontare cose assolutamente inutili”. Ecco, la nostra posizione è quella.
Vi ringraziamo sicuramente che siete venuti, e su questo ci mancherebbe. Però, chiaramente uno viene e becca anche le critiche. Non è che viene e prende gli applausi. È evidente che la rappresentazione della comunità grottagliese rispetto a questo problema è una rappresentazione tutta critica. Allora sta a voi, adesso, offrire una serie di soluzioni che in qualche modo possa pacificare questo territorio. Provateci. Però, assumetevene in pieno le responsabilità. Nell’ambito di questo, il Consiglio comunale potrà valutare, dando anche forza al Sindaco di Grottaglie. L’ha detto Loreto prima: noi siamo disponibili evidentemente – e questo l’avevamo detto sin dall’inizio, però – ad avere mozioni unitarie, di tutto il Consiglio, perché in assenza di una rappresentanza istituzionale, che altri paesi avevano e che hanno difeso politicamente i loro ospedali nei loro paesi, l’unanimità del nostro Consiglio può dare quella forza necessaria al nostro Sindaco, perché nella sua attività di vigilanza effettivamente possa verificare se questo percorso che ci state raccontando è effettivamente qualche cosa di concreto o se, al contrario, ci state illudendo anche rispetto a questo percorso.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Di Palma.
Solo la condivisione del ringraziamento che ha fatto a me per aver convocato il Consiglio: è rivolto a tutti i consiglieri Capigruppo, perché tutti insieme decidiamo le date dei Consigli… Io mi preoccupo solo di convocarla.
Consigliere Santoro, entrando mi è sembrato di ascoltare che mi ha rivolto un complimento. Anch’io la reputo maestrale, vento maestro, vento della navigazione. Grazie del complimento. È condiviso. Prego, a lei la parola.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, certamente io voglio dare due spunti di risposte prima al Direttore generale dell’ASL di Taranto, perché ha riferito queste testuali parole: “Per essere una struttura ospedaliera occorre che un ospedale abbia degli ottimi reparti: ortopedia, chirurgia, medicina e cardiologia”. Bene. Ma in passato noi questi reparti li avevamo. E chirurgia. Ortopedia, chirurgia, medicina e cardiologia. In più, avevamo un punto nascite eccellente. Addirittura si arrivava in quel punto nascite a circa 800-900 parti all’anno, dove venivano tutte le persone da fuori. Oggi siamo noi ad andare fuori. Quindi, non riesco a capire il motivo per il quale è stata smantellata questa struttura, se avevamo questi reparti.
Certo, gli interventi degli ospiti, che ho tranquillamente ascoltato, non hanno decisioni in tal senso, perché sono degli esecutori delle leggi. Mi fa piacere che loro sono venuti e che hanno dato un contributo essenziale affinché questa struttura – speriamo – abbia una nuova apertura, un nuovo raggio di sole per poter essere il fiore all’occhiello della provincia di Taranto. Ma è la politica questa e purtroppo la politica, oggi che stiamo discutendo di questo problema così importante, perché sulla sanità non si discute, assolutamente, come diceva il consigliere Mimmo Annicchiarico, vale a dire che la malattia è una cosa molto importante e deve essere curata, quindi non dobbiamo discuterla, ma dobbiamo agire, per me ha fallito in tutti i settori, in tutti i campi. E se la politica ha fallito in questo campo, vuol dire che non ha più modo di esistere.
Non si possono recuperare delle chicche, caro Direttore generale, perché noi non vogliamo le briciole. Noi vogliamo che l’ospedale abbia almeno, come ho detto prima, quei reparti, il pronto soccorso, almeno quello. Lei ha detto che non è possibile, e io non lo so il perché non è possibile. Giusto, ha detto bene che il 118 salva le persone. È giusto: le tira dalla morte. Ed è vero, perché li ho visti anch’io. Io vivo nel sociale, ascolto tutti e vedo anche queste cose. Vedo medici molto preparati che, con la loro preparazione e con abnegazione, risolvono tanti casi. Però, per quei casi che non possono risolvere, ahimè, non possiamo farci nulla.
Abbiamo detto che non abbiamo personale. È vero che non abbiamo personale, perché i nostri medici stanno tutti fuori, se ne vanno al nord. E poi tutti quei medici che stavano nei reparti di Grottaglie li avete trasferiti a Taranto. Stanno tutti a Taranto. A Grottaglie è chiaro che non ci deve stare più nessuno. Quei medici se ne vanno da Grottaglie perché li avete trasferiti da Grottaglie e tante altre persone hanno partecipato a concorsi e sono diventate anche primari. Non faccio degli esempi perché non voglio fare pubblicità a nessun medico.
Adesso lei ha detto anche una cosa molto importante, che il dottor Lenti aveva creato un reparto molto essenziale. Adesso che il dottor Lenti va via, se ne va di nuovo in Toscana, chi proseguirà quel lavoro? In effetti, si è visto che tutti i giornali in questi giorni hanno parlato del taglio dei servizi. La broncopolmonite, l’ipertensione di secondo livello, la cardiologia e tanti altri settori chi li deve curare? Chi deve venire qui a Grottaglie? Quel reparto rimarrà chiuso, quindi non avrà più i servizi? Io vedo che lei muove la testa. Io mi auguro che lei dia l’input affinché questo reparto...
Poi tutti ci laviamo la bocca che tutti questi servizi del nostro ospedale ci saranno ancora e dobbiamo aspettare che tutto si trasferisca all’ospedale San Cataldo di Taranto, ma io già un’altra volta, quando abbiamo discusso di questo problema, ho dichiarato che l’ospedale San Cataldo di Taranto sarà costruito tra vent’anni. Non ricordo chi ha detto che ancora non è stata messa la prima pietra. Speriamo che non si metta la prima pietra e poi la tolgano. L’ospedale di San Cataldo di Taranto, secondo il mio parere, è un pagliaio nella stalla, quindi non sarà mai costruito. Ne vedremo delle belle. Avendo un’esperienza politica, chi vincerà le gare farà ricorso, farà questo, farà quest’altro. Lì si parla di milioni di euro.
Sindaco, lei ha sempre detto – anche il direttore generale stasera – che avete sempre discusso tra di voi del protocollo d’intesa, ma questo protocollo d’intesa lei perché non lo firma al direttore generale? Perché ha paura? Perché non comunica al Consiglio comunale le cose che vi dite tra voi? Il Consiglio comunale è sovrano, caro Sindaco. Il Consiglio comunale è sovrano e lei deve spiegare a tutto il Consiglio comunale, nonché alla sua popolazione, quello che sta avvenendo in questo territorio. Sulla sanità lei non lo sta facendo, caro Sindaco. Lei nasconde tutto, lei è solitario. Ripeto: non deve fare il solitario, perché se fa il solitario ha una brutta sconfitta. È vero che appartiene a una lista civica, come appartengo io, però ci sono responsabilità diverse. Io, quando mi candido, mi candido in un partito e devo dar conto ad un partito, perché il partito, se non do conto, mi manda a casa. Lei non ha nessun partito. Ha una lista civica e fa il capo.
Qualcuno ha parlato delle ordinanze sindacali. Io le ripeto ancora, caro Sindaco, che deve avere il coraggio, domani mattina, di fare l’ordinanza sindacale. Il Sindaco di Casarano, Gianni Stefàno, avvalendosi dei poteri conferitigli, in quanto autorità sanitaria locale... Sanitaria locale! Lei è il responsabile, è il primo responsabile della sanità grottagliese. O si è dimenticato? Lei è il primo responsabile dell’ambiente di Grottaglie. O si è dimenticato? Lei è il responsabile di tutti i problemi di Grottaglie. O si è dimenticato? Non è il direttore generale Rossi il responsabile. È lei, in quanto Sindaco. Alla Regione Puglia l’immediata riattivazione dei reparti dell’ospedale Ferrari di Casarano e dei contestuali ricoveri di ogni tipologia.
Il provvedimento di ordinanza sindacale, contingibile e urgente, è adottato per fronteggiare emergenze sanitarie. Lei ha paura, Sindaco? No. Non deve avere paura, perché c’è il Consiglio comunale che sta dietro alle sue spalle. Fallo questo documento. Fallo, come fai l’ordinanza per le pulizie delle strade, come fai l’ordinanza per revocare la frutta e la verdura. Fai tutte queste cose, perché la frutta e la verdura, la pulizia delle strade sono diverse. Questa è la sanità di 110.000 utenti della provincia di Taranto, 110.000 utenti che lei ha trascurato. Tutti i Sindaci di questo comprensorio dove stanno?
L’altro giorno si è fatto un incontro... Non lo so se lei è andato oppure non è andato. I Sindaci a confronto. Lei è andato a questo confronto? No, caro Sindaco, non è andato. Non è andato, perché l’ospedale di Grottaglie non le interessa.
Ad maiora, signor Sindaco. No, che risposta. Mica so le risposte.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Buonasera a tutti. Buonasera al direttore generale. Buonasera ai gentili ospiti. Buonasera al pubblico.
Questo è un Consiglio comunale e mi spiace, condivido, per la posizione in cui vi trovate. Chiaramente, io sono uno dei firmatari. Avevamo chiesto la vostra presenza perché, almeno per conoscenza e per vie traverse, sappiamo tutti che siete splendidi tecnici, siete medici e, in pratica, non avete colpa, ma siete semplici esecutori. Cosa diversa, invece, è il direttore generale. Pur essendo... No, è chiaro. Non c’entrano assolutamente niente. Loro sono chiamati soltanto ad attuare direttive e delibere che provengono dall’ASL Taranto 1. Quindi, a cascata, il direttore generale segue le direttive del Piano sanitario e della normativa vigente, nazionale e regionale.
Invece lui è, sì, un tecnico di incarico politico, quindi è un referente politico sul posto. Noi avevamo chiesto anche la presenza dell’assessore regionale, perché la discussione che avviene in questi consessi è politica. Il supporto tecnico viene dato, probabilmente, nelle Commissioni, se richiesto. Ringrazio il dottor Colacicco, persona di grande esperienza, che conosce bene la sanità, per aver già svolto – se non sbaglio – questo incarico anche in altre... Se non sbaglio, anche a Taranto tanti anni fa. Quindi, persona di grande esperienza. Ringrazio anche la sua disponibilità e di aver chiaramente messo in evidenza le linee guida che un Consiglio comunale, con a capo il nostro Sindaco, dovrebbe incominciare a discutere e non, così come...
Io vi dico soltanto una cosa. A luglio 2017 abbiamo fatto, io personalmente, come Capogruppo, avrò fatto sedici sedute, tra Consigli comunali... Forse erano soltanto due Consigli comunali e il resto erano tutte Commissioni proprio su questo argomento.
Anche io dico che il Sindaco non deve assolutamente firmare il protocollo d’intesa. Come qualcuno ha detto, personalmente, non mi sento di avere l’anello al naso e non mi sento nemmeno di dire che va tutto bene. Probabilmente, questo scollamento, che alcuni tecnici o politici hanno, di non sentire e di non vedere la realtà... A me dispiace parlare anche di fatti personali. Qualcuno Michele lo ha pure detto. Io proprio ieri, per mio figlio, avevo una visita ortopedica alla spalla prenotata da un anno al Policlinico di Bari. Un anno. Per giunta spostata pure di un’altra settimana. Questa è la sanità pugliese. Quando qualcuno ci viene a raccontare notizie giornalistiche noi le prendiamo per buone. Non sono fake news. Almeno, se sono fake questo non lo sappiamo. Qualcuno ci viene a dire: “Dobbiamo tagliare degli ospedali perché dobbiamo razionalizzare la spesa”. E poi scopriamo 300 milioni in più. La colpa qualcuno se la deve assumere. Chiaramente non voi, perché voi siete gli esecutori, ma la parte politica se ne deve assumere pienamente la responsabilità.
Questo Consiglio comunale, con altre Giunte, anche di sinistra, ha dato senso di responsabilità quando all’unanimità ha approvato tagli di posti letto all’ospedale di Grottaglie e ha dimostrato ciò che questa comunità, questo comprensorio, con a capo gli altri Sindaci, ha dato. Noi ci siamo messi a disposizione, capendo che probabilmente anche la direzione di una visione diversa del vedere l’offerta sanitaria in generale va cambiando. Quindi, questo Consiglio comunale, con gli altri Sindaci, prima Bagnardi poi Alabrese, ha dimostrato all’unanimità di sapersi anche piegare a esigenze di tipo economico.
Bene. Però adesso non ci dovete prendere in giro. Lo dico al mio Sindaco. Non lo dico al direttore generale, perché il direttore generale è un mero esecutore politico di una linea politica fatta dal Presidente Emiliano, che sta sbagliando su tutti i fronti. Il mio Sindaco usa la stessa tecnica che altri... Lui stesso incolpa altre Istituzioni quando insabbiano... Non dico “insabbiano”, ma lasciano perdere decine e decine di mesi nella discussione che non si tiene su un qualcosa che questa comunità, la cittadinanza ci chiede.
Qualcuno dice: “Noi non possiamo avere questo, questo e questo”. Noi abbiamo preso per buono – ed è anche scritto nelle carte – che l’ospedale San Marco è un presidio a supporto del SS. Annunziata. Questo è scritto nelle carte. Però quando noi giriamo per l’ospedale di Grottaglie vediamo che i servizi vengono dati e non servono. Anche noi abbiamo le conoscenze, conosciamo medici, conosciamo infermieri e conosciamo più che altro i pazienti che frequentano. Quando, in pratica, per fare piccole e semplici operazioni dobbiamo andare al SS. Annunziata invece di venire qui, qualcosa non comincia a quadrare.
Io posso pure capire che il 118 deve funzionare, cioè il pronto soccorso deve funzionare in una determinata maniera perché dobbiamo avere una sicurezza, ma quando il dottor Colacicco ci dice: “Guardate che noi non abbiamo anestesisti, non abbiamo cardiologi” e allora dobbiamo andare dal Prefetto, io... Non è solo un problema nazionale. Io ho un cognato che è medico in Lombardia. Chiaramente ci sono altri tipi di problema, ma questi sicuramente non ci sono. Quando io metto mio padre sull’aereo per fargli fare una visita e la nostra Regione paga, qualcuno a livello nazionale nella Conferenza Stato-Regioni dice: “Alt, qui la Regione Puglia, la Regione Basilicata, la Regione Calabria, la Regione Sicilia ci devono dei soldi” perché voi non ci pagate, lo fa la Regione Lombardia, lo fa la Toscana e lo fa l’Emilia-Romagna, io mi devo chiedere, da cittadino, non da politico, mi devo chiedere che qualcuno che ci sta comandando non sa fare il proprio compito.
Quando viene, invece, il direttore generale: “No, tutto bene. Una chicca qui, una chicca là, l’ospedale sta crescendo. Guardate, qui ho un parterre di tecnici che ci spiegheranno come si instaurerà la lungodegenza, come si instaurerà la riabilitazione”, forse non avete capito, ma noi di questi servizi, al momento, non ne abbiamo bisogno. Questa è una progettualità che va fatta fino a che il SS. Annunziata... Il nuovo, il San Cataldo, si metta... È scritto nelle carte. La mission del San Marco è stata bloccata o, perlomeno, andrà a regime finché il San Cataldo non funzionerà. Non lo diciamo noi. Lo dicono le carte e lo dice la cittadinanza. Lo dicono tutti.
Noi non chiediamo servizi – ben vengano – ambulatoriali di una certa qualità, che devono essere anche messi a disposizione non della comunità di Grottaglie, non della comunità Monteiasi, Carosino, ma di tutta la comunità jonica, perché noi sappiamo quali sono le vere problematiche di tutta la provincia di Taranto, anche a livello sanitario.
Quindi, non è un fatto campanilistico chiedere che l’ospedale di Grottaglie funzioni come un ospedale, un ex ospedale di base, perché ce lo chiede la comunità. Un cittadino che non ha la possibilità di mettersi in macchina o ha il figlio ingegnere o il figlio medico e se lo porta dall’amico al reparto “x” o al reparto “y”, non deve funzionare... Una persona non si deve mettere, specialmente se non ha parenti... Con la povertà che sta crescendo a livello nazionale... Scopriamo che adesso “adotta un bambino” non è più a distanza, in Africa, ma in Italia. Quando io la mattina, a Canale 5 o alla RAI, vedo questa pubblicità dico: “Qualcosa non sta più funzionando”. Qui non sono solo fake news. Qua ci stanno proprio derubando dei diritti fondamentali.
Quando Michele Santoro, in maniera molto enfatizzata, chiede al Sindaco di emettere un’ordinanza è perché il Sindaco... Sono ormai mesi, con la Presidente della I Commissione, che non si discute più di questo argomento. È tutto insabbiato, tanto – soldi permettendo e, probabilmente, organizzazione permettendo – noi a Grottaglie entro uno, due, tre anni, se non cambia non il direttore generale, se non cambia il Presidente della Regione... Perché se ne dovrà andare, non perché sono... Sì, è dell’altra parte politica, ma se ne dovrà andare perché a Grottaglie non deve venire a prendere più voti. Ci sta facendo un grandissimo regalo e voi non c’entrate assolutamente niente. Vi hanno portato qui, non certamente su richiesta nostra, per fare passerella, ma noi conosciamo la vostra professionalità, l’altissima vostra professionalità, e non avete colpa di quello che sta accadendo, non solo a Grottaglie, ma quello che sta accadendo al Moscati.
Il dottor Sogari. Nel suo discorso io ho percepito che il terzo ospedale... Il nostro dovrebbe essere. Il primo era il Mottola, che adesso... E poi era Massafra. Dice: “Se non vi sbrigate, farete la stessa fine”. Il senso era questo, se ho percepito bene. Va beh, stiamo su quella linea. Stiamo su quella linea. Probabilmente, mi sono espresso io male. Lei si è espresso bene, ma io ho capito male.
Noi dobbiamo aprire un discorso serio. Grottaglie e la sua comunità, insieme agli altri Sindaci di questo comprensorio, che sono 110.000 abitanti, è disponibile a discutere affinché anche l’ospedale di comunità o un’altra forma che ci permetta di dare un servizio reale a questo territorio, a supporto del SS. Annunziata... Perché quando un cittadino di Grottaglie va al pronto soccorso del SS. Annunziata, perché lo portano, non è che ci va di persona... Poi vi racconterò quello che mi è accaduto, come ho già raccontato ad altri, quello che è accaduto a me. Quando lo portano e aspetta otto ore, dodici ore, sono chicche? Queste non sono chicche. Sono fatti reali. Certamente, non è colpa del cittadino. L’organizzazione è sua. È sua e di chi sta organizzando questo sistema.
Non sto dicendo che non devono rianimare il cittadino che sta morendo con il 118, ma dobbiamo dare un servizio sul territorio che funzioni. Al cittadino non interessa nulla di quanto spende. Noi sappiamo quanto paghiamo di tasse, e ne paghiamo pure assai. È il servizio che non funziona. Quando io cado di domenica, mi fratturo l’omero, vado a Grottaglie e mi dicono: “Scegli. Noi qui non ti possiamo fare proprio nulla. O vai a Francavilla, quindi fuori provincia, o vai a Taranto, però ti farai sicuramente dieci ore, oppure te ne vai a Martina”. Io me ne sono andato a Martina, ma a Martina sono uscito alle 6 della sera. Sappiamo tutti che c’è la reperibilità, giustamente. Non è che il medico sta lì. Funziona il pronto soccorso, ma la consulenza per quanto riguarda la frattura, se me lo devono ingessare oppure no... Quindi, c’è un disservizio. Il disservizio è comune a tutti. Non funziona così? Va tutto bene? È la chicca che chiude la torta? Siete contenti? Ci vediamo alle prossime elezioni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Consigliere Manigrasso, prego.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Grazie.
Sarò brevissimo, perché gran parte del mio intervento è stato brillantemente illustrato da esimi colleghi precedenti. Volevo solamente aggiungere alcune cose e constatare, con piacere e con rammarico, che un Consiglio comunale alla presenza di un po’ tutti gli operatori sanitari non lo abbiamo mai fatto. Non lo abbiamo mai avuto perché, nonostante siano sempre stati invitati, probabilmente, negli anni passati avevano altri impegni.
La presenza di questa sera, tutti insieme, può essere letta in un duplice aspetto: quello di presentarsi come una roccaforte sulla quale non poter in nessun modo intervenire e come – io la leggo come la seconda – un’ampia disponibilità a colloquiare con il territorio. Molti hanno detto, dei miei colleghi, giustamente, che la vostra è una parte, un ruolo tecnico e che realmente chi ha fallito in queste situazioni è stata la politica. Non ripeto, sicuramente, il problema della sanità di tutta la regione Puglia. A me interessa prevalentemente il vostro ruolo nella provincia di Taranto e la sanità all’interno della provincia jonica.
Tutti sappiamo e abbiamo contezza di quello che sta succedendo nell’area jonica, a cominciare dal discorso dell’ILVA, tant’è che negli anni passati, credo anche qualche parlamentare, a cominciare dal Comune di Grottaglie, si è chiesta la deroga alla famosa circolare 70 proprio per le motivazioni sanitarie che l’area jonica presentava rispetto all’ILVA.
Io aggiungo anche, ed è notizia di ieri, la situazione anche dell’area grottagliese e del suo hinterland. Ieri la provincia di Taranto, il responsabile, il dirigente dell’Area tecnica ha firmato l’autorizzazione all’innalzamento della discarica. Dati ufficiali degli ultimi mesi portano Grottaglie e il suo hinterland con un aumento dei tumori alla tiroide e al seno dovuto alla presenza della discarica.
Credo che il vostro ruolo – ed era questo il secondo aspetto che mi premeva sottolineare – sia quello non solo di legittimamente attenervi a quelle che sono le direttive della legge, ma di essere portatori sani di quelle che sono non solo le istanze del territorio, ma le situazioni sanitarie del territorio. Se è possibile, con dati alla mano, portare nelle sedi opportune, quindi a livello regionale, quelli che sono i dati reali di una situazione di emergenza di un territorio, credo che, oltre ad aver fatto il vostro giusto e legittimo compito di direttori, di operatori, sia anche a livello non dico umano, ma di persone alle quali i malati in genere affidano la loro vita.
Quello che Grottaglie ha sempre chiesto è che si dica la verità sulle sorti dell’ospedale di Grottaglie. Da quello che abbiamo visto negli anni, è stato un continuo depauperamento a piccoli morsi. Ha già detto il mio precedente consigliere e collega quanto ha riferito il dottor Rossi. Per essere definita “ospedale” una struttura deve avere i quattro reparti base. Grottaglie li aveva. Grottaglie li ha sempre avuti. Nonostante piccoli incidenti, che succedono sicuramente dappertutto, ha operato bene in questi anni e avevano un buon rapporto l’uno con gli altri. Probabilmente, ecco perché poi dobbiamo chiedere sempre la verità, qualche medico – mi assumo la responsabilità di quello che dico – per personali ambizioni ha cercato di svendere i propri reparti, cercando di primeggiare. Le famose “gelosie” tra colleghi di reparti, che hanno creato zizzania tra quelle che erano le normali procedure di routine dei vari ospedali. Forse su questo qualche politico ci ha giocato, portando a un depauperamento piccolo, continuo e lento, fino ad arrivare ad oggi.
Ciro Gianfreda ha detto che il Consiglio comunale, la città di Grottaglie si è anche piegata dando delle soluzioni alternative a quelle che sono state le volontà di tagli in questi anni. Noi siamo ancora disponibili, ma chiediamo a gran voce – uno – di dirci la verità su quello che sarà l’ospedale di Grottaglie, perché continuare a dire “in attesa della costruzione di un San Cataldo”... Io aggiungo uno slogan a quello che ognuno di voi ha fatto proprio. Aggiungo dicendo che la malattia non aspetta, e lo sappiamo tutti. Forse ognuno di noi ci è passato per eventi delittuosi, brutti di persone. Sappiamo che la malattia non guarda in faccia nessuno. Quindi, non guarderà nemmeno la costruzione di un San Cataldo, realmente, come ha detto più di qualcuno, chissà quando.
Noi da oggi vi chiediamo di essere portavoce di questa situazione di degrado che l’area jonica, l’area di Taranto e tutto l’hinterland sta vivendo in questo preciso momento, dovuto alle situazioni dell’ILVA, dovuto alle discariche che la provincia di Taranto sta subendo, con tutti quelli che sono gli aumenti di malattie gravi che non possono più essere tollerati da questo territorio.
Se è possibile, per quanto di vostra competenza, sicuramente di competenza, ma di potere anche amministrativo, vi chiediamo di guardare l’area jonica con un occhio diverso. Non basta con la propria coscienza aver fatto il proprio lavoro di direttore sapendo di averlo svolto bene. Chiediamo che anche la vostra sensibilità umana, rivolta a un territorio, possa avere la sua giusta gratificazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Manigrasso.
Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Buonasera. Un saluto a tutti i presenti.
Mi unisco ai ringraziamenti per gli ospiti presenti. Cercherò di essere breve, perché non voglio ripetermi, anche perché anticipato da altri consiglieri su alcuni temi.
Non è il primo e credo non sarà l’ultimo degli incontri. Credo che siano ormai svariati anni che ci cimentiamo in incontri in questa sala. Non so quali fossero gli obiettivi dei cinque consiglieri firmatari di questa mozione, però ritengo che, alla fine, l’esito della discussione sia sempre da accogliere positivamente.
Alcuni passaggi. Lo rimarco non perché ce ne sia bisogno, ma credo che vada ribadito: questo è un Consiglio comunale, non è il convegno organizzato da una associazione o da tecnici. Per cui, ritengo che il piano della discussione debba essere solamente politico. Non può essere di natura tecnica, anche perché le professioni che ognuno di noi svolge non ci permettono di avere un’interlocuzione di natura tecnica con la professionalità qui presente.
Per questo ritengo che sia sbagliato anche discutere dell’ospedale San Marco. Lo abbiamo fatto in passato. Ripeteremmo errori fatti anche in altri Comuni limitrofi. Quindi, se si fa il Consiglio comunale a Manduria si parla del Giannuzzi e a Martina Franca dell’ospedale di Martina Franca. Credo che il problema vada posto – lo ha anticipato qualcuno – sotto il punto di vista dell’offerta sanitaria jonica, ma perché credo che anche il destino dell’ospedale San Marco sia intrecciato con le altre realtà, in primis, come richiamato dagli altri, del SS. Annunziata.
Ritornando all’assunto da cui sono partito, se il piano è politico, io devo porre delle domande. Mi rivolgo al Sindaco. Credo che l’interlocuzione primaria sul tema della sanità debba intervenire attraverso l’interlocuzione con la Regione. Questo credo che negli ultimi mesi sia venuto meno. Come credo sia venuto meno un lavoro che si era messo in campo, rispetto anche a quello che ha detto il direttore generale... C’è una proposta che un ente ha formalizzato a un altro ente, che è richiamato in quel protocollo.
La III Commissione ha iniziato un lavoro, anche di ascolto. Io, però, mi domando – qualcuno lo ha già richiamato – perché, lo dico agli altri consiglieri comunali, questo lavoro di ascolto o, comunque, lavoro della III Commissione poi non ha generato una risposta rispetto a una domanda del direttore generale che poteva ricevere sicuramente o una risposta di rigetto o una risposta di pieno accoglimento oppure una risposta intermedia che, rispetto agli elementi iniziali, si potesse aggiungere, emendare o integrare da parte nostra. Credo che questo sia il compito, oggi, di un Consiglio comunale, credo, lo posso affermare, alla stessa stregua del lavoro che ha svolto – credo che lei, Sindaco, ne abbia fatto un vanto – sul tema della discarica, in cui questo Consiglio comunale è stato capace di generare un documento unitario che rappresentasse l’espressione di tutti.
Mi chiedo perché, a distanza... Credo che fosse marzo 2017 l’inoltro della proposta del direttore generale rispetto alla proposta della direzione dell’ASL. La proposta dell’Amministrazione comunale di Grottaglie o del Consiglio comunale tutto qual è? Questo è il problema. Noi stessi, quindi non sto facendo una divisione tra maggioranza e minoranza, dobbiamo uscire da questa impasse. Dobbiamo assumerci la responsabilità di maturare una nostra proposta che possa, ritorno a dire, avere le tre opzioni: in linea, in antitesi o una via di mezzo rispetto all’integrazione di quello che può essere il destino. Altrimenti giochiamo una battaglia, quella dell’attesa, il cui il destino è già scritto, cioè quello di essere spettatori passivi di questa vicenda.
Torno a dire, non so quali fossero gli obiettivi di questa mozione, però approfitto di questa ennesima e proficua discussione per chiedere che questo Consiglio comunale riprenda al più presto i lavori e che, anche con l’ausilio, come è stato fatto in passato, degli esterni, che possono essere figure tecniche o comitati, possa alla fine generare una proposta. Questa proposta, poi, va ovviamente posta sul tavolo politico regionale. Da qui, la comunità può giocare la propria battaglia. Come è successo anche per altri temi (vedasi la discarica), nessuno si può rimproverare, anche se l’esito è stato negativo, di aver consumato tutti i passaggi possibili e immaginabili rispetto a quella battaglia. Credo che questo possa, poi, portare anche a una pacificazione, rispetto a questo tema, dell’intera comunità.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marangella.
Ci sono altri interventi? Solo se è un minuto. Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Caro consigliere Marangella, per il mio Gruppo questo è l’ultimo Consiglio comunale in cui si discute di questo problema. Ormai si sono detti fiumi di parole, si sono scritti tanti libri. Adesso basta. Abbiamo un Sindaco che ha tutte le carte in regola per poter agire giuridicamente. O fa queste cose oppure noi non discuteremo più del problema dell’ospedale. Basta. È finita.
Il Sindaco stasera deve dirci se è d’accordo ad intervenire drasticamente su questo problema. Oppure noi del problema ospedale di Grottaglie non vogliamo più parlare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro.
Ci sono altri interventi? Consigliere Petrarulo, prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Concordo perfettamente con quello che prima ha detto il consigliere collega Marangella.
Vorrei fare una piccola domanda al dottor Rossi e poi sollecitare, invece, i lavori ancora in III Commissione. La domanda che faccio al dottor Rossi è di natura pratica. Il Piano di riordino è stato approvato quando? Da quando è stato reso operativo? A distanza di un anno e mezzo, mi sa dire se ci sono state delle economie e se il livello assistenziale è migliorato oppure no?
Dopo queste due domande, credo che dovremmo, secondo me, continuare il lavoro che stavamo portando in III Commissione e che avrebbe potuto sicuramente rendere più forte, in fase di trattativa, il nostro Sindaco.
Speaker : STEFANO ROSSI.
Io ho appuntato qualcosa di tutti gli interventi, però – ripeto – pur di non sembrare un miles gloriosus, mi ero permesso di... Se volete ascoltare anche gli interventi di qualche tecnico, sono a vostra disposizione. Altrimenti, Presidente, decida come ritiene opportuno.
Speaker : PRESIDENTE.
Se non ci sono altre domande...
Speaker : STEFANO ROSSI.
Ad esempio, sulla riabilitazione o sul distretto. Come volete. Se interessa.
Speaker : INTERVENTO
Quindi, prima di rispondere, sentiamo qualche altro intervento. Il mio intervento non è obbligatorio.
Speaker : STEFANO ROSSI..
Dottoressa Ronzino, prego. Sull’integrazione ospedale-territorio e che cosa... Cosa si è fatto, cosa si vuol fare e cosa si sta facendo.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, dottoressa.
Speaker : GIUSEPPINA RONZINO.
Io di solito sono di casa in quest’aula. Questa sera mi sento un po’ a disagio. Non voglio far arrabbiare qualche consigliere un po’ più grintoso. Ho sentito degli interventi e mi complimento con alcuni di voi che hanno posto l’accento un po’ più sulla cronicità, il territorio, il guardare la presa in carico del paziente e non la malattia.
È su questa strada che noi stavamo lavorando con un progetto di integrazione ospedale-territorio, che sta subendo qualche battuta di arresto – direttore, lei lo sa – anche perché sembra che l’ingresso del territorio in ospedale, in qualche maniera, faccia chiudere un ospedale che non è stato mai chiuso e non chiuderà. Chiaramente, se insieme riusciamo a costruire questa integrazione, possiamo realizzare... Non voglio dire delle parole o citare qualcuno che... Il totale è maggiore della somma delle parti. Il direttore diceva che uno più uno non è due, ma è tre.
Non sembrano frasi fatte o battute. Noi abbiamo cercato un cardiologo per due anni nel distretto, per dare un incarico, e non riuscivamo ad averne uno dopo aver avuto le dimissioni del precedente perché, appena li chiamavamo, venivano assunti – in ospedale, peraltro – perché c’è carenza. Abbiamo avuto finalmente il cardiologo, ma è un collega che si è dimesso dall’ospedale di Martina.
Speriamo che non sia caduto... Meno male.
Noi stiamo pensando di trasferire delle attività, in particolare in integrazione proprio con la riabilitazione. Noi contiamo di fare un servizio integrato ospedale-territorio, a parte quello che diceva il direttore, sui posti letto della riabilitazione. Intanto, abbiamo necessità di una presa in carico del paziente cronico nell’ambito della riabilitazione, rispetto sia all’acuzie sia al trattamento di lunga durata, quello a lungo termine. E poi stavamo pensando ad altre attività specialistiche, in particolare alla pneumologia e alla cardiologia, anche inserite all’interno proprio del percorso riabilitativo. E poi, via via, credo che insieme potremo costruire un’integrazione sempre maggiore. Noi abbiamo, peraltro... Scusi, dimenticavo, direttore. Un primo passo lo abbiamo fatto proprio con un servizio di porta unitaria di accesso in ospedale. Con la lungodegenza di Grottaglie, con la medicina di Grottaglie, con la presa in carico del paziente in dimissioni protette, questo territorio, insieme alla medicina generale, lavora – credo – abbastanza bene. Non voglio essere autoreferenziale, ma i dati alla Regione arrivano attraverso il sistema informativo e i dati ci dicono che abbiamo degli ottimi risultati, tutti verificabili come dati e non numeri.
Credo di non poter aggiungere, al momento, altro. Siamo, comunque, disponibili, come diceva il direttore sanitario, a confrontarci per capire quello che meglio risponde alle esigenze di una popolazione che per l’80 per cento andrà nella cronicità piuttosto che nell’acuzie. Questo territorio, su cui – mi permetta, direttore, di dirlo – lavoro da tanti anni, mi sento di questa terra, peraltro una bellissima terra, con tantissimi ottimi professionisti, credo possa essere trainante come modello organizzativo-innovativo e che possa rispondere meglio ai bisogni della popolazione.
Grazie. Quale? No, non è stato interrotto nulla. No. Credo che il dottor Sogari abbia già dato... La dottoressa Farilla, quindi... Che possono risolvere.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego. Sì, non si preoccupi. Assolutamente no. No.
Speaker : INTERVENTO.
Buonasera. Vi ringrazio. Buonasera. Ringrazio tutti per avermi dato la parola.
Sono stata chiamata in causa perché, insieme al collega Lenti, siamo stati i due medici, io come esponente della direzione strategica e il dottor Lenti come persona specialista arrivata dalla Toscana in comando nel creare questo modello organizzativo della cronicità, un modello organizzativo che, tra l’altro, ha avuto anche la piena disponibilità della direzione strategica, perché è un modello che, tra l’altro, verrà anche esportato in quella che è la sua innovazione.
Perché dico che ha avuto questo tipo di consenso? Perché è un modello, proprio nella sua sperimentazione, che non è presente nella regione Puglia. È il modello della presa in carico del paziente. Per quale motivo è stato preso in considerazione? Perché è stata la forma – questo può servire alla vostra Commissione sanità, insieme a qualche altro elemento che vi do – è stata la forma per cercare di evitare quelli che sono i ricoveri non appropriati rispetto alle patologie croniche: l’ipertensione, la BPCO, il paziente scompensato lieve e altre tipologie di pazienti.
Questa presa in carico è una presa in carico particolare perché comunque il paziente viene poi proiettato in quelle che sono le problematiche, quindi seguito dai colleghi che, in qualche modo, sono specialisti di quella branca. Il tipo di servizio non è stato bloccato. Il dottor Lenti ha iniziato le sue ferie il venerdì. Adesso non ricordo il giorno. Il lunedì dopo era aperta l’agenda, per cui i pazienti si sono regolarmente iscritti. Oggi sono stati visitati, sono stati aperti dei day service. Naturalmente, li apriamo in una modalità diversa, in una modalità regionale. Il paziente viene preso in carico, ma poi ci sarà lo specialista pneumologo, diabetologo, cardiologo che lo seguirà nelle varie forme di day service adeguato.
Quindi, la sperimentazione è stata voluta da questa azienda. Tra l’altro, ha avuto dei bei risultati. Ne abbiamo parlato anche ai colleghi toscani, che l’hanno molto apprezzata. Continuerà con una modalità un po’ più specialistica, cioè la presa in carico diventa la presa in carico delle varie patologie nell’ambito di quelle che sono le cronicità dei pazienti. Vi ricordo, tra l’altro, che per “cronicità” non si intende che il paziente è anziano. Noi abbiamo avuto un’età media tra i 50 e i 69 anni. Queste sono quelle patologie che, purtroppo, hanno una continuità dal punto di vista della patologia stessa e anche assistenziale. La progettualità della nostra ASL era quella di evitare i ricoveri non appropriati e ripetuti, soprattutto perché – questo era un suggerimento che volevo dare alla vostra Commissione – la problematica fondamentale di questo Consiglio è stata, naturalmente, siccome il discorso era di tipo politico, e lo capisco, è stato rispetto all’ospedale come struttura e come contenitore.
Ricordiamoci che qui noi non siamo esecutori di legge. Qui sono schierati medici che ogni giorno devono gestire pazienti, acuzie, devono cercare di ricoverare persone, di curarle in modo adeguato e di dimetterle in una modalità che non comporti un ulteriore ricovero. Questo operato, che è un operato nostro, della nostra professione, non può che essere supportato da una progettualità, che è la progettualità della presa in carico del paziente.
Grottaglie, nella sua unicità... Mi spiace che qualcuno abbia pensato che “la chicca” che diceva il direttore fosse un aggettivo qualificativo non appropriato. Voi, forse, avete poca cognizione di quello che davvero si vuole fare su Grottaglie e si sta facendo per Grottaglie. Non è il cappotto, non è la piscina. Grottaglie sarà un esempio particolare e innovativo, ma non innovativo perché noi vogliamo essere innovativi, ma perché la medicina cambia. È questo quello che volevo dare come concetto a voi e come concetto alla Commissione della sanità. La medicina evolve. La medicina non è stare in un letto ed aspettare dieci giorni perché qualcuno ti faccia l’esame. La medicina è fast, è veloce, deve venire incontro alle persone ed essere veloce nella sua proiezione. Grottaglie ne sarà l’esempio.
Quello che dicevate prima in discussione. I day service chirurgici sono la modalità per la quale il chirurgo prende in carico il paziente, lo opera in una giornata e lo manda a casa, non lo tiene lì ricoverato tanti giorni. L’ortopedico, la chirurgia, tutti i piccoli interventi verranno fatti – già si stanno facendo – nell’ambito dell’ospedale di Grottaglie. Così la medicina della cronicità nell’ambito di quella che è la riduzione dei ricoveri e così tutta una serie di esempi. Prima avete detto che non vi serve la riabilitazione. Mi spiace che qualcuno abbia detto questo. Quando voi guardate i DRG di pazienti che, purtroppo, in giovane età o in età media hanno un evento di ictus oppure sono pazienti che vengono ricoverati di protesi d’anca o di qualsiasi altra problematica, quel paziente dove lo portiamo, se non in una riabilitazione?
Nel momento in cui si parla di medicina, di lungodegenza, noi abbiamo pochi posti per acuti. Questa è la cosa fondamentale. Il SS. Annunziata deve essere sgombrato di tutte queste patologie che possono essere... E voi avete la fortuna, rispetto ad altri ospedali, di essere plesso del SS. Annunziata, di essere “inchiudibili” – se mi permettete questo aggettivo – perché siete il supporto indispensabile per noi medici per la continuità assistenziale.
Questo Consiglio non poteva che avere un riscontro politico, io lo capisco, forse anche essendone un po’ parte rispetto alla mia presenza nell’ambito di un altro Consiglio comunale, però l’aspetto sanitario è questo, cioè la Commissione deve prendere in carico questa problematica. Gli acuti vanno dove c’è tutto. Quando io ho un problema, il paziente deve avere la patologia adeguata al posto in cui va. Questo non lo dico io. Questo lo dice l’AGENAS, lo dicono le strutture nazionali. Se io ho un problema, non voglio andare in un posto dove non ho tutto. Io devo andare nel posto dove mi possono gestire bene, e la Provincia gestisce bene quello che può gestire bene.
Grottaglie. Non dovete pensare al contenitore, non dovete pensare “aveva”. L’avere dei reparti di Grottaglie ha subìto dei tagli e delle modifiche perché, magari, non c’era l’appropriatezza di quel ricovero, perché magari non c’era tutto ciò che serviva per quel tipo di ricovero. Questo è fondamentale. Al di là dei posti aperti o chiusi, ospedali aperti o chiusi, noi rispondiamo a dei sistemi nazionali che sono quelli della qualificazione del posto rispetto al numero di ricoveri che si fanno, rispetto al numero di persone che vengono osservate nei pronto soccorsi. Perciò il punto di primo intervento è il pronto soccorso, perché c’è un numero che noi riferiamo a livello nazionale. Al di là di quello, c’è l’appropriatezza e tutti gli indicatori che servono.
Scusate se ho fatto un discorso tecnico e se mi sono prolungata. Ripeto: a Grottaglie, se si lavora tutti insieme, penso che avrete qualcosa di davvero innovativo e utilissimo per tutti, non solo per i grottagliesi, naturalmente.
Scusate se mi sono prolungata fino a quest’ora. Prego. Il dottor Lenti... La domanda che lei fa è una domanda alla quale non posso rispondere per il dottor Lenti. Il dottor Lenti è venuto qui in comando, aveva una progettualità. La progettualità è stata portata avanti. Aveva un tempo. Noi abbiamo anche prolungato il suo tempo, per quanto riguarda determinate cose. La sua progettualità non è una progettualità, molto probabilmente... Come, mi scusi? Sì, il servizio continua. Il servizio continua.
Per quanto riguarda i decessi che lei diceva, deve considerare... I decessi che intendeva sono quelli della lungodegenza di Grottaglie? Questo mi stava chiedendo? Sì. Mi scusi. Deve considerare che la lungodegenza di Grottaglie è anche il posto dove il pronto soccorso del POC manda pazienti con una certa gravità. Per cui, molto spesso... No. Assolutamente no. Assolutamente no. Assolutamente no. Deve considerare che è assolutamente no. Ogni paziente va sistemato esattamente nel posto appropriato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, dottoressa.
No, mi spiace. No. Mi scusi, mi spiace, no, non è previsto. Non è previsto, mi scusi. Non approfitti della buona educazione degli ospiti. Signori, vi prego. Signori, vi prego. Signori, vi prego di avere rispetto per gli ospiti e per l’intero Consiglio comunale. Signori, vi prego di fare silenzio. Vi prego di fare silenzio. Scusi. Chiedo anche agli ospiti di non rispondere alle domande.
Continuiamo con il Consiglio comunale. Ci sono altri interventi da parte degli ospiti? Penso che non ci siano problemi per il Consiglio comunale se gli ospiti hanno voglia di fare il loro intervento. Non c’è nessun tipo di problema.
Prego.
Speaker : INTERVENTO.
Rivolgo il mio saluto all’Assemblea.
Io sono un medico, non sono un politico. Sono un medico da ormai 35 anni. Non posso che rimanere mortificato quando sento dire che la riabilitazione non è quello di cui avete bisogno. Io mi sento come quelli che fanno la dichiarazione a una donna amata e si sentono dire “io amo un altro”.
Comunque, sono qui a rappresentare la mia branca, il mio settore, il mio settore che oggi è considerato cruciale, che oggi ha una presenza in località del nord Italia, che sono solitamente più avanti di noi, pari al 5 per mille della popolazione, i posti letto. Vuol dire che più o meno in ogni provincia c’è una struttura riabilitativa, con una quantità massima di 60-80 posti letto, suddivisi per i vari setting di riabilitazione.
Devo anche dire che questa cosa da noi non esiste. Devo anche dire che in Puglia, in tutto il sistema pugliese, strutture a gestione diretta pubblica non ce ne sono. Questo, probabilmente, colmerebbe un vuoto, consentendo alle persone di fare riabilitazione. Che cos’è la riabilitazione? A questo punto, dobbiamo dire che la riabilitazione non è gestione della cronicità, dobbiamo dire che non è gestione dell’anziano. Per ricondurla alla medicina attuale, diciamo che, a fronte di quella condizione che ha esposto giustamente la collega che mi ha preceduto, di velocizzazione della medicina, di mutamento radicale dei sistemi di gestione delle malattie, io vorrei soltanto ricordarvi che fino a vent’anni fa le persone che avevano un problema di infarto del miocardio restavano a letto 15 giorni. Oggi restano a letto un giorno, tornano subito in piedi ed escono dopo 3-4 giorni.
Volevo ricordarvi che, per esempio, all’epoca in cui qui, in questo vostro bell’ospedale, nel quale anch’io sono stato ricoverato a suo tempo, c’era il professor Prete, le ulcere gastriche si curavano con latte e Maalox e degenze di 15 giorni. Oggi è completamente cambiata ed è diventata una patologia che, salvo rarissimi casi, viene curata a livello territoriale.
Volevo ricordarvi che le emorragie encefaliche, gli ictus gravi un tempo venivano operati in cardiochirurgia a cielo aperto per svuotamento e oggi, grazie alle moderne tecniche di neuroradiologia e di radiologia interventistica, vengono operati nel giro di 12 ore, a volte salvando, grazie alla Stroke Unit, le persone sciogliendo il coagulo e rimettendole in piedi.
È evidente che vi faccio questi esempi per dire che la medicina è veramente cambiata. Quindi, la visione di insieme alla quale io vi sollecito – se volete, ne parleremo più diffusamente in Commissione – è di una medicina che debba richiedere degli ospedali e degli interventi differenti da quelli dei tempi ai quali ho fatto riferimento prima, degli anni Sessanta e Settanta. Abbiamo, evidentemente, necessità di poche strutture agili in grado di affrontare con grande competenza e grande dispendio di energie e di risorse, sia professionali che tecnologiche, queste patologie che, dopo brevissimo tempo, dall’ospedale per acuti devono uscire, e andare dove? Andare in strutture riabilitative.
Ecco che, dunque, quella che vi viene proposta oggi è una visione moderna della medicina, è una visione avanzata, è una visione che supera i localismi e che deve per forza valutare il territorio di Grottaglie come un’entità che fa parte dell’insieme della struttura organizzativa della sanità a livello provinciale, in cui bisogna tutti insieme lavorare non affinché permangano delle visioni vetuste dell’organizzazione sanitaria, ma affinché si realizzino operativamente delle cose che funzionino secondo le moderne modalità organizzative.
Io sollecito le forze politiche, che sono fondamentali, e io sono contento di aver assistito oggi a questa discussione perché mi ha fatto capire che voi siete molto attenti al problema, a fare sistema, a fare sistema uscendo dalle logiche di campanile ed entrando in una logica di un campanile un po’ più grande, che ha un bacino d’utenza più ampio, più vasto, in cui ognuno si deve identificare con un qualcosa da dare in quest’ottica. Quindi, ci deve essere una struttura centrale dotata di tecnologie ad altissimo livello, ad altissimo costo e di altissime professionalità.
Io vi ricordo che fino a pochi anni fa chi aveva un tumore al polmone a Taranto o si faceva operare a Bari o si faceva operare a Lecce. Oggi si fa operare a Taranto, con degli eccellenti risultati.
Io vi devo ricordare che gli sforzi organizzativi per ottenere un alto livello professionale sono molto costosi e non possono essere ripartiti e parcellizzati, devono per forza essere centralizzati. Quindi usciamo dalla logica di campanile ed entriamo in quella di sistema e diamoci compiti e uno dei compiti che vi è stato assegnato non è secondario, non è trascurabile.
Noi stiamo lottando per fare una riabilitazione di altissimo livello tecnologico. Abbiamo preso contatti ― e il Sindaco ce ne può dare atto in quanto è venuto con noi (con me e col direttore generale) ― ad incontrare il professor Vacca che è probabilmente il prossimo Rettore dell’Università di Bari che ha visitato con noi il bell’ospedale che voi avete qui e che ha ravvisato in questo ospedale la potenzialità di fare un bell’ospedale con un contenuto riabilitativo scientifico anche di tipo universitario e la possibilità di venire qui a posizionare i suoi specializzandi a darci lustro anche nella ricerca.
Quindi quello che vi stiamo offrendo oggi non è qualcosa che si deve sostituire ad un vecchio modo di essere che non può più essere ma è qualcosa che si integra con una visione moderna e che porta la sanità di tutto il territorio ionico a dover fare sistema tutto insieme. Io comunque resto a disposizione della Commissione qualora volesse ulteriormente approfondire l’entità dell’apporto contributivo che noi possiamo dare come riabilitazione al vostro ospedale.
Grazie a tutti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei dottore.
Sì, prego.
Speaker : STEFANO ROSSI.
Scusate. Penso di aver fatto bene ad avere esteso l’invito perché comunque il contributo in termini di chiarezza, secondo me, è stato sicuramente migliore di quello che avrei potuto dare io.
Dunque, io ho appuntato qualcosa molto velocemente. Parto da sotto per comodità. Consigliere Petrarulo, le economie… Non è che il piano di riordino si fa per risparmiare, ma il piano di riordino Sì, sì, il piano di riordino si fa per rispettare degli standard nazionali. Dal punto di vista poi squisitamente economico posso dire che recentemente c’è stato il 29 di marzo un incontro al Ministero da parte della Regione dove è stato certificato che nel 2017 la Regione ha chiuso per quanto riguarda l’aspetto sanitario con un avanzo di 5 milioni di euro nonostante abbia speso nel 2017 10 milioni in più per il personale rispetto all’anno precedente. Questo è stato visto in termini virtuosi dal Ministero perché dopo che il piano di rientro si è concluso ci siamo rimessi in moto per assumere personale con tutte le difficoltà che ci sono perché come leggete ormai su tutti i giornali purtroppo i medici non ci stanno più.
Quindi le economie ci sono state ma non sono derivanti dal piano di riordino, da cui non deve derivare un risparmio. Le economie ci stanno perché si fa molta più attenzione alla spesa farmaceutica e questo è il motivo per cui oggi riusciamo anche grazie a questi risparmi a poter assumere qualche medico in più. Per quanto riguarda invece il consigliere Marangella che giustamente faceva riferimento ad un eventuale controproposta noi siamo a disposizione ― questo può essere un momento di incontro della parte tecnica e della parte politica ― per ragionare su quel protocollo eventualmente implementandogli qualcosa in termini di controproposte.
Per quanto riguarda invece quello che diceva il consigliere Manigrasso che ha fatto un bell’intervento, verità, io penso che noi non abbiamo mai detto fesserie. Io son venuto in quest’aula sia in sede consiliare che in sede di Commissione ed ho sempre detto le cose come stanno (tanto che sono stato sempre granitico, non sono stato mai ondivago). Ad esempio ho sempre detto delle grandi difficoltà in cui si muove la sanità, ma la Pubblica Amministrazione in generale.
Spesso ho fatto l’esempio che anche a voi mancano probabilmente gli operatori ecologici per pulire le strade o i vigili urbani per controllare il territorio (lo so bene), figuriamoci quanto manca a noi il personale perché come tutte le pubbliche Amministrazioni rispettiamo un tetto di spesa per la spesa del personale che è quella del 2004, ridotto l’1,4 per cento. E dico: “Dal 2004, secondo voi, facciamo più TAC, più risonanze, facciamo più interventi chirurgici?”. Siamo più anziani, più cronici e quindi abbiamo bisogno di molte più risorse professionali per essere accuditi, ovviamente molte di più, eppure con quella spesa noi riusciamo a fare tutto quello. Tuttavia non è che tutto va bene, lo so bene che i problemi ci stanno, però cerchiamo di affrontarli in modo positivo. Dopodiché certo che guardiamo al malato più che alla malattia ed è questo il senso dell’offerta.
Quello che sta accadendo a Grottaglie è speculare a quello che è accaduto al “Moscati”. Anche il “Moscati” era una struttura ospedaliera che non poteva reggere perché non aveva all’interno tutti i suoi reparti e quindi si sta specializzando come polo oncologico, come Grottaglie si deve invece specializzare come polo riabilitativo. Questo è il senso delle risposte che vogliamo dare per andare incontro alle malattie e alla cronicità di quella società sempre più anziana e più cronica. Infatti il dottore Sogari faceva un riferimento importante, ossia esiste ormai un piano nazionale della cronicità che determina l’allocazione delle risorse. Io vorrei farvi un esempio.
Vale a dire se noi avessimo mantenuto la dizione dell’ospedale per Grottaglie quell’investimento sul cappotto, sui bagni in camera, non l’avremmo potuto fare perché oggi le risorse a livello nazionale vengono spostate dagli ospedali al territorio. Le risorse ― rinvengo ad esempio dei cosiddetti FERS (il piano europeo per le risorse strutturali) ― possono essere investiti soltanto per offerta sanitaria territoriale. Pensate che i finanziamenti per gli ospedali, dottor Chiari, è la famosa legge? Dell’85. Dal 1985 non esistono più finanziamenti per rifare il look agli ospedali.
Si possono fare ospedali nuovi, più grandi, più funzionali, dove c’è dentro tutto, dove si ha la risposta per tutto (come diceva la dottoressa Farilla), oppure si può investire sul territorio come si può fare ad esempio su una struttura come Grottaglie perché diventa presidio territoriale. Infatti quel piano nazionale della cronicità ha fatto spostare le risorse da una parte all’altra.
Il consigliere Gianfreda invece faceva riferimento all’esperienza del pronto soccorso. Io dico sempre: “Basta digitare pronto soccorso caos” e ci escono da tutta Italia la criticità dei pronto soccorsi in tutta Italia. Non è un problema solo nostro. Vi assicuro, divertitevi, digitate “pronto soccorso e caos criticità” e vi arrivano le notizie da tutta Italia perché c’è ― lo sappiamo purtroppo ― un rivolgersi spesso inappropriato alla struttura del pronto soccorso.
Mi permetto però di chiudere bonariamente. Vale a dire l’esperienza che veniva raccontata da lei che è andata di domenica per la frattura della spalla e che era andata via a tarda serata mi sembra tutto sommato un’esperienza positiva che le porrà No, però mi sembra che veniva raccontata 8 ore 6 ore. Vedi questo concetto della sanità mordi e fuggi No, lei l’aveva raccontato in modo Appunto, mi sembra che quella esperienza raccontata sia un’esperienza positiva.
Per quanto riguarda… No, va bene, però ne ho colto un passaggio. Per quanto riguarda ― ritorno al consigliere Di Palma che diceva: “Il protocollo non si firma” ― l’implementazione del protocollo io ricordo che si è proceduto ad una fase di audizione dei medici di medicina generale che a mio avviso sono poi spesso le sentinelle della sanità territoriale. Mi sembra di sapere che i medici di medicina generale, quindi non il direttore generale, non i dirigenti, ma il medico di medicina generale che è un libero professionista (non è un mio dipendente) e che poi raccoglie gli umori e i disagi della collettività si sia espresso positivamente verso quel protocollo d’intesa.
Per quanto riguarda invece il consigliere Annicchiarico sono d’accordo, repetita non iuvant e ricordo come io qui sia venuto tante volte a dire sempre le stesse cose e mentre, come dicevano i professionisti prima, dobbiamo guardare avanti.
Se cominciamo a guardare (repetita non iuvant) indietro se la proposta è: “Riapriamo quello che c’era prima”, sicuramente secondo me non andiamo da nessuna parte. Dopodiché non è vero che dico che tutto va bene, le criticità le conosco, però secondo me mi sento più predisposto a guardare a quello che devo fare più che a quello che in passato è stato fatto e che magari deve essere migliorato.
Il consigliere Danese faceva una riflessione. Vale a dire non è che per caso tutto quello che stiamo facendo poi a un certo punto diventa un investimento inutile eccetera? Il presidio di Grottaglie non ha nulla a che fare in futuro col San Cataldo perché, come ha detto prima il dottore Pierguido Conte, è un’offerta unica non nella Provincia ma addirittura per un’area quasi regionale sicuramente più che provinciale. Infatti non esistono presidi territoriali di riabilitazione pubblici sul territorio regionale. Non c’entra niente con l’offerta ospedaliera del Santissima. Quindi gli investimenti che si fanno qui sono investimenti che rimando, che non sono antitetici.
Basta. Il consigliere Santoro prima chiedeva sui miei rapporti col Sindaco. Io mi sono visto in direzione una volta col Sindaco e forse c’era un assessore ai Servizi Sociali di cui non ricordo il nome (era una ragazza, non so se era la…) No, però era un’altra… Basta, poi mi sono visto un paio di volte o una volta forse col Comitato per la difesa di San Cataldo con la Lerario, poi per il resto rapporti… Sì, scusate. Poi per il resto non ho avuto altri rapporti, quindi basta. Non ho null’altro da aggiungere, grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, grazie ancora.
Saluto a nome di tutto il Consiglio comunale il dottor Rossi e tutti gli ospiti che sono intervenuti.
Possiamo proseguire i lavori. C’era il Sindaco che… Consiglieri prendiamo posto. Ci siamo tutti? Proseguiamo con i lavori del Consiglio comunale. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Scusatemi.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego il pubblico di fare silenzio cortesemente. Silenzio. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Se mi consentite e siamo d’accordo io mi permetto di fare una proposta al Consiglio comunale che è anche un impegno. Vale a dire di approvare eventualmente la mia proposta e l’impegno al contempo di convocare immediatamente la III Commissione, magari per venerdì pomeriggio per facilitare anche il consigliere Di Palma alla partecipazione. Come sapete la III Commissione è aperta a tutti quindi andare nella direzione di un momento partecipato e decidere come eventualmente continuare i lavori della III Commissione.
Mi pare interessante quello che è venuto fuori, anche il fatto che il dottor Colacicco abbia dato una sua disponibilità e anche il dottor Conte a capire in che modo si può lavorare sulle proposte, capire i limiti di eventuali proposte o se decidere di chiudere e formulare una nostra proposta direttamente.
Per cui chiedo al Consiglio comunale se è d’accordo, ma anche col consenso di chi ha proposto l’ordine del giorno odierno, di approvare un ordine del giorno che preveda l’impegno per il Sindaco di convocare per venerdì 13, alle 16.00, ad un orario magari… la III Commissione per riprendere i lavori e lavorare alla stesura del documento, comunque continuare i lavori che si sono interrotti. Propongo questo in modo da… Io la metto ai voti. È una proposta che viene dal… Venerdì 13 alle 16.00, insomma un orario più o meno consono. Alle 17.00.
Speaker : PRESIDENTE.
Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Io ho già detto nel mio intervento che in pratica non serve a nulla non discutere di questi argomenti. Noi siamo partiti con il piede giusto l’anno scorso, da settembre in poi si è arenato tutto, tranne pochi… Se il Presidente non è a disposizione per impegni personali o per altro tipo di impegni la faccia fare al Vicepresidente la convocazione ma io voglio che questa discussione arrivi ad un punto in cui la Commissione elabori un documento che venga immediatamente in Consiglio comunale una volta per tutte perché una decisione bisogna prenderla.
Non serve a nulla perdere tanto tempo. Abbiamo perso quasi un anno su questo problema, non si è cavato un ragno dal buco, vengono qui con le farse ― perché questa era una farsa per me ― a dirci senza controparte (io certamente non posso ribattere a fior di professionisti) “Io sono bravissimo come ingegnere”, “Ormai ci sono nuove tecniche e quindi io potrei fare la strada in questa maniera”. Sono tutti bravi, chiaramente l’offerta sanitaria sul territorio la decide la politica.
Quindi io ritengo che va bene che si convochi subito la III Commissione, ma che i lavori siano portati a termine in un lasso di tempo ad esempio di trenta giorni. Sono disponibile come forza politica, ma penso anche gli altri consiglieri degli altri Gruppi, di lavorare in maniera celere affinché si arrivi a un documento che dica: “Questa è la nostra proposta del nostro territorio”, lo sottoponiamo all’attenzione delle forze politiche, quindi della parte politica che riguarda la Regione, quindi attraverso il direttore generale perché quello che ci hanno raccontato è già scritto nelle carte, non c’era bisogno che ce lo dicessero in italiano, l’avevamo già capito leggendolo. Grazie.
Quindi sono d’accordo a convocare per venerdì immediatamente la Commissione ad un’unica condizione, ossia che poi i lavori a breve tempo siano rinnovati e aggiornati e conclusi, sennò è inutile perdere tempo. Stessa cosa che è accaduta in Provincia nei confronti di questa cittadina.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda. Se non ci sono altri interventi riassumo il punto della votazione. Vale a dire chiedo al Consiglio comunale se si è d’accordo di convocare la III Commissione per il giorno venerdì 13 aprile 2018. Alle ore 17.00? Alle ore 16.00? 15.00 prima convocazione, seconda ore 16.00. La consigliera Lacava, Presidente della III Commissione, provvederà… Quindi 16.00 prima, 17.00 seconda?
La convoca comunque È stata chiesta la votazione per chiudere il punto all’ordine del giorno Se non lo reputate necessario
Pongo in votazione il punto così come illustrato anzitempo. Prego, consiglieri, votate.
Okay. Consigliere Marangella, prego voti.
Numero votanti 20, favorevoli 19, contrari 1, astenuti zero.
È approvato il punto all’ordine del giorno.
Quinto punto all’ordine del giorno: «Approvazione regolamento commercio su aree pubbliche». Chiedo al Consiglio comunale se è necessaria la relazione da parte dell’assessore. È necessario? La relazione da parte dell’assessore. Chiedo al Consiglio comunale se… Sì.
Prego, assessore Bonfrate.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Buonasera a tutti.
Il Consiglio comunale si appresta ad approvare il regolamento sulla vendita su area pubblica. Prima di fare ciò bisogna fare qualche chiarimento.
“Con nota protocollo numero 20264 del 21 agosto 2017 sono stati invitati i sindacati, rappresentanti, gli operatori commerciali del mercato settimanale, al fine di illustrare la nuova proposta di regolamento per il commercio su area pubblica e il progetto di riordino del mercato settimanale. Dall’incontro tenutosi il 15/9/2017 è stato redatto apposito verbale nel quale sono riportati i pareri e osservazioni espresse dai vari rappresentanti sindacali.
Con ulteriore nota del 20 marzo 2018, protocollo numero 7500, sono state invitate per il 23 marzo 2018, alle ore 12.00, le associazioni e i sindacati rappresentanti la categoria al fine di discutere in merito alla proposta definitiva di regolamento da sottoporre al Consiglio comunale. Dell’incontro del 23 marzo 2018 è stato redatto apposito verbale.
Il suddetto regolamento è stato sottoposto all’esame della Commissione consiliare il giorno 3 aprile 2018 la quale ha apportato delle correzioni come risulta dal verbale redatto della seduta.
Bisogna dare atto che a seguito di tanto sono abrogate e non più efficaci le disposizioni contenute nella precedente programmazione comunale ispirata alla legge regionale numero 18 del 2001 e approvata con deliberazione del Consiglio comunale numero 8 del 27 febbraio 2004. Noi stiamo trasmettendo il regolamento sul commercio su area pubblica a far data dalla sua entrata in vigore alla Regione Puglia ed in particolare all’Osservatorio regionale per il commercio affinché possa effettuare le sue precipue funzioni di analisi e valutazione delle problematiche commerciali così come prevede l’articolo 14, comma 7, della legge regionale 24/2015”.
L’Amministrazione sta portando questo cambiamento che di fatto è un cambiamento necessario poiché il mercato settimanale è del 2004. Dalla varia documentazione che abbiamo acquisito noi abbiamo visto che questo regolamento si sta cercando di modificare da diversi anni. Io ho trovato la documentazione da una riunione fatta dal mio omologo precedente, l’assessore ai Lavori Pubblici credo, il consigliere Donatelli, il 16 febbraio 2014.
Finalmente, anche perché la precedente Amministrazione ha iniziato questo processo, stiamo portando questo nuovo mercato che sicuramente sarà un mercato più sicuro. Abbiamo previsto quattro bagni chimici, ma sicuramente sarà più pulito nella sua conformazione. Abbiamo notato che nel corso degli anni il numero dei posteggi titolari si è ridotto sempre più (da 310 forse del 2004 fino a 215 titolari di posteggio attuali) infatti il nuovo regolamento prevede che i posteggi titolari siano 215.
Una cosa che ci è stata contestata dai sindacati è soprattutto i criteri per la graduatoria che adesso vi leggo e sono alla pagina 17 del regolamento. I criteri sono: “Anzianità di presenza del soggetto richiedente nell’ambito del mercato cumulata con quella del precedente dante causa, anzianità di impresa complessiva maturata anche in modo discontinuo dal soggetto richiedente della data comprovata da iscrizione dello stesso nel registro delle imprese per l’attività di commercio al dettaglio su aree pubbliche cumulata con quelle del precedente dante causa”. Questo è l’aspetto del mercato settimanale che sicuramente è l’elemento più impattante di questo regolamento. Tuttavia è anche vero che all’interno del questo regolamento abbiamo previsto ― speriamo ─ un nuovo sistema per combattere l’ambulantato. Abbiamo previsto diverse vie, anche con la collaborazione del consigliere Marangella nella scorsa Commissione, dove non è possibile fare ambulantato. Quindi in questo modo cercheremo anche di aiutare il lavoro della Polizia municipale.
Per esempio in viale Gramsci che in realtà subiva questa presenza di ambulanti abbiamo previsto che in quella via non ci sia possibilità di fare ambulantato. Prima cosa succedeva invece? Che se c’era un ambulante, se c’era un avventore o un cliente, il vigile non poteva dirgli di muoversi come prevedeva la legge sull’ambulantato. Adesso prevedendo che su viale Gramsci non ci sia ambulantato questa cosa non avverrà. Quindi cercheremo anche di favorire il lavoro della polizia municipale. Inoltre questo regolamento naturalmente riguarda tutte le varie postazioni sulla Repubblica, quindi anche la piazza nuova, la piazza vecchia, il mercato settimanale dei fiori, le fiere e quindi tutto quello che riguarda la fiera pubblica.
Tuttavia sicuramente quello che maggiormente ha un ruolo di riforma noi crediamo è il nuovo mercato settimanale che sarà, appunto come dicevo, più sicuro e più pulito con dimensioni prefissate di 204 posti (4 per 8) e 11 posti (5 per 10). Nel momento in cui noi abbiamo iniziato questa campagna che è iniziata nel 2016 vorrei ricordare che la prima cosa che la dottoressa Meo, responsabile dell’ufficio, mi ha detto il giorno 12 luglio 2016 è stata: “Assessore, dobbiamo prendere in mano la questione del mercato settimanale” quindi la questione mi è stata sottoposta da subito dalla dottoressa Meo.
Noi abbiamo somministrato un questionario a tutti gli ambulanti del mercato chiedendo quali fossero le dimensioni dei loro mezzi e sulla base dell’elaborazione di questi dati è emerso che 11 sono camion attrezzati da 50 metri quadri, per intenderci, e gli altri sono da 8 per 4.
Niente, questo è quello che noi ci proponiamo di fare e quindi chiediamo al Consiglio comunale di approvare questo regolamento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Bonfrate. Consigliere Lacava, prego.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Buonasera a tutti.
Vorrei dare lettura rispetto alle modifiche che sono state apportate nella scorsa Commissione, il 3 aprile, come precedentemente diceva l’assessore Bonfrate.
Dunque, le modifiche apportate sono state a pagina 19, articolo 23: entro il 28 febbraio, invece che entro il 30 marzo. Quindi si è modificata questa data. A seguire a pagina 21, articolo 25, prima della lettera a), dove è enunciato: al 31 dicembre 2016 sono presenti… Quest’ultimo periodo è stato sostituito con la dicitura: “Il presente regolamento disciplina i seguenti mercati e poi a seguire le varie lettere”.
Poi, pagina 33, articolo 45 si è eliminato… Do lettura del periodo: “L’esercizio del commercio su aree pubbliche in forma itinerante è vietato nella zona delimitata come nel quartiere delle ceramiche è stato eliminato il centro storico antico”. Dopodiché successivamente all’interno delle vie, quindi il commercio itinerante vietato nelle seguenti aree per motivi di viabilità e traffico, è stata aggiunta via Gobetti subito dopo piazza San Ciro.
Dopodiché “A seguire è vietato lo svolgimento del commercio ambulante lungo le strade limitrofe entro un raggio di metri 500 da tutti i mercati sia giornalieri eccetto quelli ubicati nel centro storico antico”. È stato aggiunto questo periodo: quelli del centro storico antico. Un attimino che rivedo. Sì, eccetto quelli ubicati nel centro storico antico.
Pagina 47, all’interno del regolamento comunale per la valorizzazione delle espressioni artistiche di strada e per le opere del proprio ingegno all’articolo 3 è stata eliminata la dicitura “…e mostra mercato” ovvero le attività di espressione artistica, considerando che si riferiscono solo ed esclusivamente ad attività di espressione artistica, si è ritenuto opportuno eliminare “mostra mercato”.
Così a seguire, nel comma 2, quindi per l’iscrizione sul registro dell’arte di… Sì, dell’arte di strada agli artisti o gli espositori è stato eliminato “espositori”. La stessa dicitura, quindi sempre “espositori” anche nel comma 4, nel comma 5 “la mostra mercato”. Queste sono state le modifiche apportate in sede di Commissione approvate successivamente dalla stessa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Quest’ultima osservazione del consigliere Marangella, prima di dare parola… Mettiamo a verbale quelle che sono le osservazioni per quanto riguarda le correzioni da fare. Pagina 51, prego.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Pagina 49, all’articolo 5, quindi riferimento all’orario delle attività, il comma 1 sancisce: “L’esercizio delle attività dell’artista di strada deve rispettare le seguenti fasce d’orario”. Quindi la seconda domenica del mese, c’era stato un refuso e quindi lo indicava come secondo comma. Quindi sì, la seconda domenica del mese dalle ore 8.00 alle ore 20.00. Per completezza finisco…
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Lacava, in riferimento all’articolo che ha citato e alla pagina 51, articolo 5, in quello che abbiamo inviato ai consiglieri. Va bene, farà fede la copia che sta correggendo in simultanea sia lei che il Segretario. Va bene così. Indipendentemente dal numero di pagine il Segretario generale ha già appuntato tutto all’interno del testo. Erano già state fatte e messe a verbale Sì, un attimo che ci sono altre… Sì, prego consigliere Manigrasso.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
L’abbiamo detto già diverse volte su questa questione delle correzioni. Ci avete dato prima un regolamento sul quale abbiamo lavorato, di 52 pagine. Dopodiché c’è stata la Commissione. Ci avete rinviato un altro regolamento senza l’evidenziazione delle correzioni ecco perché stasera le pagine non corrispondono.
Abbiamo detto sempre che ci date la bozza della prima stesura dei regolamenti, delle delibere e le variazioni fatte nelle varie Commissioni vanno sistemate a parte per arrivare in Consiglio. Una volta arrivate in Consiglio ─ perché in Consiglio possono esserci anche altre variazioni ─ si fa la stesura finale dell’atto in maniera che noi abbiamo una sola stesura con le variazioni.
Dopodiché, una volta approvate in Consiglio si ha la stesura definitiva. Infatti noi avremo adesso tre stesure di relazioni alle quali molte volte oltre 50-52 pagine stamparle tre volte sono 150 pagine che ci dobbiamo stampare. Sottolineo il fatto che giustamente ci mandate la rassegna stampa con l’avvertenza di non stampare 4 pagine, però in questa cosa 150 pagine mi sembrano eccessive.
L’abbiamo detto diverse volte, anche per una praticità di lavoro. Se queste osservazioni fatte dalla Commissione ci fossero state date in un solo foglio noi avremmo avuto già la corrispondenza tra il vecchio e il nuovo senza aver rimandato.
Speaker : PRESIDENTE.
È stato fatto, è stato un errore mio non darvene copia.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Sì, ma senza rinviarci il nuovo regolamento.
Speaker : PRESIDENTE.
No, no, no. Questo è il verbale.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Ieri sera è arrivato un nuovo regolamento con le correzioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Quello è il nuovo regolamento per intero. Io adesso seguivo le indicazioni della consigliera Lacava attraverso il verbale che era paritetico a…
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Vabbè era solo questo, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
L’ultimo che è stato rilevato dal consigliere Marangella. Adesso facciamo copia del verbale e distribuiamo per avere il punto della situazione. Va be’, però era già stato fatto. Ho omesso io di farne copia per tutti perché c’era la rendicontazione verbale e non…
Se per voi va bene, possiamo proseguire nel frattempo che provvediamo a fare copia delle modifiche? Prego consigliere Annicchiarico.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Per puro caso…
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, infatti. Mi scusi, consigliere. L’avrei fatto subito dopo. Mi scusi consigliere Annicchiarico, anche a lei ho dato parola, le darò parola successivamente.
È pervenuta una proposta di emendamento da parte del consigliere Manigrasso. Leggo testualmente: “Oggetto: Consiglio comunale del 6/4/2018, emendamento al regolamento commercio su aree pubbliche.
Il sottoscritto Alfonso Manigrasso, in qualità di consigliere comunale, in riferimento all’oggetto, propone i seguenti emendamenti. Al titolo 6, articolo 45, zone escluse. In tale articolo vengono elencate le vie dove è vietato lo svolgimento del commercio in forma itinerante. Si propone di eliminare tra le vie escluse: 1) Via della Repubblica (trattasi di strada periferica di ampia larghezza e serve un’ampia popolazione di residenti. 2) Aggiungere dopo via 25 luglio la dicitura “…ad eccezione del primo tratto ricompreso tra la via Ennio e la via Sant’Elia” (trattasi di un tratto stradale a senso unico con ampi spazi a parcheggio). Grottaglie, 6 aprile 2018”.
Se reputate necessario provvedo a fare copia anche dell’emendamento presentato dal consigliere Manigrasso. Stiamo provvedendo a fare copia sia del resoconto delle correzioni fatte in Commissione, sia degli emendamenti del consigliere Manigrasso. Prego, consigliere Annicchiarico.
Un attimo. Prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Per puro caso sono venuto in possesso di una copia che peraltro era indirizzata anche ai Capigruppo consiliari. Per puro caso, entrando questa sera, mi è stata consegnata questa nota che è pervenuta via PEC alla Presidenza del consiglio comunale, al Segretario Generale, all’assessore dirigente settore sviluppo economico, anche all’attenzione del prefetto di Taranto da parte del Comitato autonomo ambulanti italiani eccetera, con la quale si chiedeva che il Consiglio comunale di questa sera decidesse per un rinvio della trattazione del presente punto all’ordine del giorno adducendo una serie di considerazioni.
Dunque, primo elemento. Perché non si è data almeno lettura da parte della Presidenza, visto che stiamo approvando un provvedimento e all’interno dell’esame di questo provvedimento ci sono altre considerazioni di cui tener conto? A meno che la Presidenza, motu proprio, non ritenga che essendo arrivato questo fuori tempo massimo, alle 12.59 di oggi, non si assume la responsabilità di decidere per conto suo che non se ne debba dare nemmeno contezza.
La stessa cosa all’assessore al ramo. Peraltro l’assessore ho visto che nel corso di queste ore ha avuto anche un dialogo molto vivo, serrato con i rappresentanti di questo Comitato. Io non ho partecipato ai lavori della Commissione, mi ero anche scusato con la Presidente perché non ero in condizioni di poter venire per un impegno irrinunciabile. Non sono in condizione di poter esprimere nessun parere sul voluminoso dossier di questo regolamento, meno che mai riesco a capire che cosa è stato poi modificato all’unanimità, non lo so come e via dicendo, è intervenuto anche un altro elemento.
Quindi io se leggo solo la parte finale di quello che è stato posto all’attenzione dell’assessore e del Presidente che dice che: “All’interno del documento strategico del commercio che il Consiglio comunale vorrebbe approvare oggi rileviamo moltissimi elementi di penalizzazione, discriminazione ─ va bè, questa è una parte così ─ con violazione di disposizioni in termini di liberalizzazioni addirittura contenute in citazione dello stesso documento con riferimento a sentenze acclarate e definitive”. Poi: “La scrivente associazione non è mai stata messa in condizione di esprimere i pareri richiesti per legge e comunque non è stato mai portato all’attenzione eccetera”.
Per altra via mi è stato detto a voce che con l’assessore, con la riunione del 23 marzo, ci si era lasciati con l’impegno di riconvocare per una definizione assoluta. Io non lo so, vedo che il Consiglio comunale è determinato a discuterlo e ad approvarlo. Io per parte mia avrei piacere che il rinvio mi mettesse in condizione di poter entrare anche a esprimere un giudizio di merito ragionato. Quindi chiedo che questo rinvio sia accettato.
Sottolineo che almeno in sede di presentazione dell’argomento tanto la Presidenza del Consiglio quanto l’assessore poteva dire di aver ricevuto questo e di non doverne tener conto per una serie di considerazioni che mi avrebbero messo anche in condizione di non manifestare la mia totale ignoranza sull’argomento. Per cui se non c’è questo rinvio dell’ordine del giorno non sono in condizione né di dire sì, né di dire no, né di astenermi.
Chiedo che sia posto in votazione il rinvio per un fatto proprio personale, non me ne dorrò nel caso in cui dovessi essere il solo a dire di sì a questa proposta di rinvio, ma abbandonerò l’aula per dignità nei confronti del mio pensiero intorno all’argomento.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi permetto di rispondere al consigliere Annicchiarico. Sono venuto a conoscenza del documento attraverso i commercianti che ho incontrato giù. Ho spiegato loro che la PEC è arrivata ma non è stata protocollata, quindi non potevo accedere. Infatti è arrivata alle 12:59, ho letto l’orario, quindi non era stata messa all’interno del circuito del protocollo. Non potevo portarla all’interno del Consiglio comunale senza un numero di protocollo così come tante volte mi avete sollecitato a presentare i documenti in maniera corretta e ancor di più protocollata. Non essendomi stata consegnata ufficialmente dal protocollo non potevo, ripeto, portarla in Consiglio comunale. Non per questo non è espressa la buona fede del documento e della certificazione PEC, ma senza il numero di protocollo non potevo dare neanche lettura, né tracciabilità al documento, semplicemente questo Sì, ma come faccio a leggere un documento in Consiglio comunale senza il numero di protocollo, senza la tracciabilità del documento così come faccio sempre con tutti i documenti che pongo all’attenzione del Consiglio?
L’assessore mi ha sottoposto il verbale dell’ultimo incontro e l’invito. Dunque, avente per oggetto il regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche, convocazione. Protocollo 7500 del 20 marzo 2018, tra cui c’è l’indirizzo casambulanti@pec.it. Il passaggio che mi viene evidenziato dall’assessore è che attraverso un suo intervento messo a verbale leggo testualmente: “Interviene l’assessore che comunichi ai presenti che la prossima settimana la proposta di regolamento per il commercio aree pubbliche sarà portato alla competente Commissione consiliare ai fini della sua definitiva approvazione del Consiglio comunale. Viene presentata nel dettaglio la proposta di riordino del mercato settimanale apportata sul regolamento per il commercio su area pubblica. Si apre la discussione…” Vabbè, poi c’è il resto del verbale. Non lo so, continuo a leggere o vuole darne lettura?
Un attimo. Prego.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
In realtà, come ho detto io non ho detto che ci sarebbe stato un altro incontro. Questo l’ho detto anche ai signori di casa ambulanti. In realtà noi abbiamo parlato ma non ho detto che ci saremmo incontrati successivamente, ho detto che ci saremmo incontrati nella Commissione che è pubblica e tutti possono comunque accedere alla Commissione, almeno ascoltare.
Speaker : PRESIDENTE.
Non so se eravate presenti all’altro punto all’ordine del giorno. Il pubblico non può parlare semplicemente per questo altrimenti si innesca la discussione con tutti. Allora, chiedo ai consiglieri se possiamo procedere con le prenotazioni. Ci sono domande in riferimento alla… Perché avevo delle prenotazioni che ho saltato rispetto a quelli che erano i chiarimenti.
Prego, consigliere Di Palma.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Grazie. Il mio innanzitutto è un apprezzamento rispetto a questo Regolamento e credo che evidentemente non si può arrivare poi all’ultimo momento chiedendone un rinvio perché se iniziamo a introdurre questa pratica c’è anche il rispetto del lavoro della Commissione e quant’altro.
Credo che si possa trovare una soluzione anche alle esigenze rappresentate con una norma di salvaguardia da poter inserire alla fine dello stesso regolamento, cioè una cosa che possa essere scritta in questo modo: “Entro 12 mesi dalla entrata in vigore del presente regolamento possono essere apportate le necessarie modifiche e integrazioni correlate alle verifiche effettuate nel corso della sua applicazione”.
Questo permette chiaramente all’Amministrazione tramite Cosa? Se c’è già? Se c’è già io credo che sostanzialmente, come adesso si elaborano un po’ tutte le leggi di carattere nazionale, tra virgolette il primo periodo è un periodo sperimentale in cui gli organi preposti alla Polizia Municipale e quant’altro può verificare effettivamente se nell’ambito di questa applicazione ci sono elementi da modificare tanto da non avere un testo che poi per modificarlo dobbiamo aspettare chissà quali altri passaggi procedurali. Quindi in qualche modo il Consiglio, la Giunta, il Sindaco, non so chi, comunque l’organo competente assume in sé la possibilità di una modifica nell’ambito di questo periodo senza Sì dal Consiglio sì, però non devi andare in Regione credo. Dico cioè che comunque è un passaggio molto più funzionale e peraltro effettivamente dà l’idea di…
Così come, io credo ─ e questa è un’altra proposta ─ che nell’ambito della interdizione su alcune vie, mentre ci sono interdizione per quanto ho capito rispetto a determinate zone, alcune vie sono solamente descritte come via, non su intersezioni, e quindi c’è il problema secondo me di aggiungere le intersezioni delle vie perché se è interdetta una via è evidente che ─ credo a Grottaglie quantomeno son tutte vie con tanti incroci ─ se uno evidentemente interdice la via, ma poi si posiziona all’angolo della via non rientra nel divieto, quindi probabilmente quel… Cosa? È messa anche l’intersezione? Io non lo conosco perché stavo chiedendo dov’era viale Gramsci quindi Va bene, io credo che era soltanto un intervento per suggerire determinate modifiche. Se ci sono già mi scuso perché non ho letto il testo, non ho partecipato alla Commissione, rispetto il lavoro della Commissione, credo che evidentemente noi comunque ci asteniamo in un senso favorevole al lavoro fatto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Di Palma. Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Sì, io mi associo alle preoccupazioni esternate dal collega Annicchiarico, a proposito appunto di questa lettera che è arrivata, indirizzata tra l’altro anche ai Capigruppo però non ne siamo stati informati, per evitare che si compia qualche passo falso anche perché vedo un’eccessiva urgenza da parte dell’Amministrazione ad approvare questo regolamento.
Voglio mettere in evidenza un aspetto ancora più importante di programmazione. Vale a dire noi non è che non abbiamo un regolamento, quello che si sta per portare, per il commercio sulle aree pubbliche. Abbiamo un regolamento ─ lo citava prima l’assessore ─ del 2004 che disciplina un po’ l’argomento relativo a questo argomento e nel corso del tempo questo regolamento che è stato approvato nel 2004 è stato modificato per ben tre volte perché evidentemente sulla base di quel regolamento sono nate magari novità legislative, eccetera e quindi c’era l’esigenza di adeguare quel regolamento.
Allora vi chiedo: perché non si utilizza quel regolamento e adeguarlo alle ultime novità legislative? Dunque, si dice che le ultime novità legislative sono appunto la legge regionale (la numero 24 del 16 aprile 2015, il cosiddetto codice del commercio). Allora in merito al codice del Commercio ─ non sto io a dirlo, ma lo dice la legge, lo dice non soltanto questo ma anche il buon senso amministrativo ─ prima di fare un regolamento bisognerebbe pianificare un po’ tutto l’aspetto che riguarda il commercio sul territorio di Grottaglie. Manca cioè un documento di pianificazione, un po’ come quello che sta succedendo anche a livello urbanistico. Vale a dire si va avanti per spot, per interventi, magari sollecitati da qualche parte politica o da qualche parte commerciante ed evidentemente poi non c’è un quadro in cui muoversi.
Tanto è vero la legge regionale all’articolo 12 stabilisce appunto come muoversi, e cioè farlo attraverso strumenti comunali di programmazione e incentivazione e quindi invita alla redazione di un documento strategico del commercio che non è il regolamento che stiamo approvando. Tant’è che la legge dice deve essere un atto unico o atti con più provvedimenti, ma fra loro coordinati.
Quindi la cosa che voglio mettere in evidenza è che manca appunto un quadro generale di pianificazione. Mi chiedo perciò perché questa urgenza solamente su questo aspetto dell’attuazione del regolamento, perché non adeguare quello che c’è e magari utilizzando questa esigenza di approfondire ulteriormente la cosa non si faccia un lavoro più compiuto, più preciso che intervenga non soltanto sul mercato settimanale dove sicuramente c’è l’esigenza di intervenire e bisogna intervenire anche il più rapidamente possibile. Tuttavia il commercio a Grottaglie non è soltanto il mercato settimanale ma ci sono tante altre questioni che riguardano il commercio più generale e che hanno l’esigenza appunto di avere un quadro pianificatorio per poi intervenire nei regolamenti.
Ripeto, la cosa si può fare perché non è che siamo in assenza di un regolamento, c’è già un regolamento che va modificato eventualmente e nel frattempo cominciamo a lavorare su una pianificazione più generale. Quindi noi siamo d’accordo per il rinvio non soltanto per le motivazioni sollevate dal consigliere Annicchiarico, ma soprattutto per questo aspetto di assenza di pianificazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli. Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Grazie, Presidente.
Questo fatto per me è grave perché lei doveva comunque darmene copia o portarmi a conoscenza perché è indirizzata ai Capigruppo consiliari. Lei non a caso ha detto che ne è venuto a conoscenza non in maniera…
Speaker : PRESIDENTE.
No, no, consigliere Gianfreda, no.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
…non in maniera ufficiale, cioè protocollata…
Speaker : PRESIDENTE.
Domani il primo che incontro per strada e mi dà una carta indirizzata dove è scritto questo…
Speaker : CIRO GIANFREDA.
È un argomento che è all’ordine del giorno…
Speaker : PRESIDENTE.
E io lo devo notificare a tutti? Mi deve venire dall’interno del Comune.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
No, è indirizzata anche a me.
Speaker : PRESIDENTE.
Ma a me non è arrivata da parte del Comune.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Cosa?
Speaker : PRESIDENTE.
Non è arrivata da parte del protocollo.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Questa è ufficiale, questa era la PEC…
Speaker : PRESIDENTE.
Chi gliel’ha data?
Speaker : CIRO GIANFREDA.
…quindi quando qualcuno per strada le dice: “Vedi che ti ho mandato una PEC è per il Consiglio”.
Speaker : PRESIDENTE.
Come faccio io a verificare?
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Perché questo è per il Consiglio comunale.
Speaker : PRESIDENTE.
Non ho la PEC del Comune, del protocollo, consigliere Gianfreda.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Non ho detto che ce l’ha lei, lei si rivolge al Segretario e il Segretario ne prende copia. Non ho detto che lei ha la PEC. È una cosa diversa.
Speaker : PRESIDENTE.
Io l’ho saputo 5 minuti prima del Consiglio.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
No, no, la PEC. Questa l’hanno mandato per PEC. Tuttavia la cosa che adesso mi mette non in condizione di poter decidere in maniera chiara è che qui comunque non so se è vero e non sto dicendo che qua uno si sveglia la mattina e ci manda… Qua però è scritto che in pratica con elementi di penalizzazione e discriminazione per la categoria dei commercianti sulle aree pubbliche a Grottaglie, con violazione anche di disposizioni in termini di liberalizzazione addirittura contenute in citazione allo stesso documento con riferimento a sentenza acclarata e definitiva.
Io non sono un esperto del commercio, né un giurista, però ci voglio vedere chiaro su questa cosa. Poi ci sono dette una serie di cose alcune condivisibili, alcune non condivisibili, però chiaramente anche io a questo punto chiedo che sia ritirato non per qualche altro motivo ma per dare poi la possibilità anche probabilmente a questa associazione di poter esprimere eventualmente degli emendamenti e portare a conoscenza la Commissione. Al prossimo Consiglio comunale si porta questo regolamento.
Perché, proprio per il fatto che diceva il Consigliere, noi non siamo sprovvisti di un regolamento attualmente. Io potevo capire non abbiamo nulla, siamo nel completo caos, però avete perso un anno e mezzo. Aspettate un altro mese, un’altra settimana, dieci giorni e portiamo all’attenzione di questo Consiglio comunale questo regolamento, in modo da approvarlo all’unanimità. Sennò io non sono sereno nel poter esprimere un giudizio su questo regolamento.
Quindi, anche io mi associo al collega per il ritiro del punto all’ordine del giorno.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Consigliere Galiandro, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Se mi fa avere copia, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo, di cosa? Un’altra volta. Domani. Domani è sabato. Lunedì certamente.
Prego, consigliere Galiandro.
Speaker : AURELIO GALIANDRO.
Sì, grazie Presidente. Non so, credo che il consigliere Di Palma mi abbia anticipato. Sono stimolato ad andare avanti non solo perché la Commissione ci ha lavorato sopra, per non parlare dell’assessore per le possibilità che sono state date a tutti di parlare, ma per le modalità che sono state usate.
Questa cosa qui di presentarsi un minuto prima con un documento, anche abbastanza minaccioso, vagheggiando di illegittimità e quant’altro, senza portare nulla... Non mi sto riferendo ai commercianti, a chi l’ha fatto. Chiunque in questo Comune, un minuto prima che questo Consiglio comunale approvi un atto, fa arrivare un documento che minaccia o, quanto meno, mette in allerta un Consiglio comunale, noi non approviamo una cosa.
Questo è un documento che fondamentalmente abbiamo toccato molto poco perché è tutto nella legge. Sono pochissimi i punti che sono stati toccati.
Fra l’altro, consigliere Donatelli, lei salta i passaggi alcune volte. Intanto questa storiella della pianificazione la continuiamo a ripetere tutte le sante volte. C’è una “mappazza” di DUC che non finisce mai. Abbiamo detto che lo stiamo trattando un pezzo alla volta. Arriva alle aree del commercio pubblico e lei mette in campo il commercio dell’universo mondo. No, commercio delle aree pubbliche e quindi le piazze, il mercato, le fiere.
Quattro cosette sono! Sono quattro paginette! Possono pure sembrare 52 pagine... Perché non c’entrano niente, perché non c’entrano niente. Perché stanno già...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Donatelli, la prego. La prego.
Consigliere Galiandro, prosegua.
Speaker : AURELIO GALIANDRO.
Ho quasi finito. Per cui ci stiamo semplicemente adeguando. Fra l’altro, il punto in questione è unico. Adesso possiamo fare pure i populisti, quelli che lisciano il pelo, quelli che non vogliono avere rogne. La verità vera è che c’è un problema nel mercato che vediamo tutti, ma ci giriamo dall’altra parte perché soggetti a pressioni. Non ce l’ho con nessuno in particolare, ma questa storiella che il mercato non si tocca, e poi tutti quanti ce ne lamentiamo, deve finire.
Fra l’altro, lo dico per tranquillità anche... La sentiamo tutta e poi continuiamo, grazie. Lo dico anche per tranquillità di chi dice chissà in che cosa andremo a incappare. Ha detto prima l’assessore che una volta approvato andrà alla Regione, che ne verificherà la bontà. Non è che il Comune di Grottaglie o qualsiasi altro si inventa delle regole strane e si fa un regolamento un po’ bizzarro o che penalizza.
Quel documento è molto particolare. Al di là della tempistica, fa degli accenni, mette dei punti particolari di accusa, come discriminazioni e quant’altro. Io non mi permetterei mai di discriminare qualcuno, però dobbiamo agire in termini di equità, seguendo i parametri che la legge molto chiaramente...
Non è che possiamo fare chissà quali scelte. Se fossero state riportate in neretto, come avevo chiesto, assessore, si sarebbe visto che la parte politica dove si è potuto intervenire era di poche righe. Non abbiamo stravolto il mondo con questo regolamento, ma è un regolamento necessario.
Se ci vogliamo assumere la responsabilità di adeguarlo, lo facciamo. Se poi, per ogni minimo documento che arriva al Comune, me la devo, insomma, non dico fare sotto, ma devo dire chi sa che è... Posso capire il professore che dice: io non c’ero, se c’è la possibilità di studiarlo meglio a me farebbe più comodo. Ma se la motivazione è che il documento è arrivato un minuto prima, per quanto mi riguarda mi stimola esattamente a fare il contrario. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Galiandro.
Assessore Bonfrate, vuole fare un intervento dopo altri eventuali? Un “passaggino”, prego.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Sulla programmazione. Quello che ho effettivamente omesso di dire è che, nel momento in cui il Consiglio comunale dovesse approvare la graduatoria, questa graduatoria dovrà rimanere per tempo.
Dopo che l’Ufficio determinerà i vari criteri e quindi farà i giusti controlli affinché questa graduatoria sia ufficiale, questa graduatoria sarà comunque pubblica per un tempo che non ricordo, forse trenta giorni, per eventuali ricorsi. Successivamente, dopo che la graduatoria sarà definitiva, saranno convocati i commercianti in base alla graduatoria e si deciderà il loro posteggio.
Quindi, il percorso della necessità di fare comunque tutto e subito all’interno del Piano di vendita su area pubblica è necessario perché i tempi di questo regolamento di vendita su area pubblica sono più lunghi rispetto agli altri che sono già pronti. Probabilmente nella prossima Commissione, concordato con la Presidente, convocheremo la prima Commissione per gli altri quattro regolamenti sul Piano strategico del commercio.
Mi riferisco alla delimitazione del DUC, che avete voi approvato in Consiglio comunale il giorno 28 ottobre o 26 ottobre, al Piano delle medie strutture, che è già pronto, ai pubblici esercizi, alla ristorazione tipica. Quindi, in realtà, questi documenti, nel momento in cui verranno approvati in Consiglio comunale, saranno immediatamente esecutivi, a differenze di questo dove il percorso è un pochettino più lungo.
Quindi, l’approvazione dei criteri... Anzi, definizione della graduatoria, graduatoria che deve essere pubblicata per un periodo di 30 giorni e quindi poi, forse, noi riusciremo ad avere questo nuovo mercato a luglio, agosto... Ecco la programmazione.
Questo è un passaggio fondamentale che dovrà essere fatto. La programmazione c’è e probabilmente a ottobre non ho detto, colpa mia, che in realtà il DUC è uno degli elementi necessari per il Piano strategico del commercio, che tra l’altro l’Amministrazione precedente ha iniziato.
Chiedo scusa. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, assessore.
Speaker : INTERVENTO.
Non ha risposto alla mia domanda. Perché in questo regolamento non si parla approfonditamente, come si parla del mercato settimanale, degli interventi sulle piazze dei mercati?
Speaker : PRESIDENTE.
Quali interventi? Gli interventi strutturali?
Speaker : INTERVENTO.
No, io parlo della disposizione...
Speaker : MARIO BONFRANTE, Assessore.
Consigliere, è previsto nel DUC.
Speaker : INTERVENTO.
Siccome si parla di mettere ordine nel mercato settimanale, ma perché...
Ci sono tutte le aree pubbliche...
Perché non si interviene? Nelle piazze di mercato sappiamo, soprattutto in quella di Campitelli, che c’è caos. In che modo si interviene su questo? Io non l’ho visto. Ho visto soltanto ritardi. Tutto qua. A maggior ragione, sarebbe logica e buonsenso...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Lacava, prego.
Speaker : MARIO BONFRANTE, Assessore.
Io ho terminato.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Volevo confermare al consigliere Di Palma che la clausola di salvaguardia è definita tra le disposizioni, le norme generali. Quindi, il comma 2 sancisce che il regolamento può essere aggiornato nelle sue parti di norma entro il 31 gennaio di ogni anno con le stesse modalità previste per la prima approvazione. Quindi è definita. Non ho capito, mi scusi. È quello che approviamo, ovvio. Non ho capito.
Poi, ho sbagliato precedentemente. Allora, nella correzione dell’articolo 5, in riferimento al regolamento comunale...
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo. Chiedo a tutti i consiglieri: avete ricevuto il sintetico con tutte le correzioni e il verbale, praticamente, della prima Commissione? In maniera tale che possano seguire quelle che sono ulteriori correzioni.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Sì, ho sbagliato. L’articolo 5 si riferisce a ogni domenica del mese, non alla seconda. Mi ha tratto in inganno il numero due. Quindi è la seconda... Scusatemi, è ogni domenica del mese.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Punto l) nel foglio delle correzioni, pagina 51, articolo 5: “ad ogni domenica del mese”. Domenica del mese.
Consigliere Galiandro, prego. Consigliera Lacava ha finito?
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Ho finito.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : AURELIO GALIANDRO.
Sì, chiedo scusa. Prima ho dimenticato, perché era questo l’intervento che volevo fare, non tanto per rispondere alla “letterina”.
C’è un refuso nell’ultimo regolamento, quello che riguarda la valorizzazione delle espressioni artistiche eccetera. All’articolo 15, al primo comma, dove si parla di sanzioni, c’è un errore. Siccome si fa riferimento alla legge n. 689 del 24/11 eccetera, il minimo – cito testualmente la legge – è 25 euro e non 50, fino a un massimo di 500. Quindi è un errore, credo.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, mi ripeta la variazione. Un minimo di?
Speaker : AURELIO GALIANDRO.
25 euro e un massimo di 500. Invece qui è riportato 50.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, correggiamo all’articolo 15, sanzioni, punto 1, comma 1: sanzione amministrativa da un minimo di 25 a un massimo di 500. Eliminare 50 e sostituire con 25.
Speaker : AURELIO GALIANDRO.
Sì, a posto. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ho provveduto ad annotare l’ulteriore correzione.
Ci sono altri interventi? Consigliere Danese, prego.
Speaker : LORETO DANESE.
Sì, grazie. Vedo, nonostante l’ora tarda, una presenza così nutrita sicuramente di rappresentanti della categoria. Mi viene un dubbio. Sono presenti perché si aspettano che oggi approviamo un regolamento o perché temono che sia approvato qualcosa che probabilmente non calza alle esigenze dei commercianti? La seconda.
Voglio dire che io mi sarei astenuto perché non ho partecipato comunque alle Commissioni e Di Palma ha già dichiarato che la nostra, come Gruppo consiliare Volare Alto, sarebbe stata una astensione, ma in qualche maniera collaborativa.
Però il dubbio adesso mi viene. La lettera che è arrivata... Capisco che non ci si può presentare all’ultimo momento, però se c’è un dubbio legittimo? Non perché ci sono magari delle velate minacce di chissà quali problemi amministrativi, ma se poi questo documento non rispecchia? Non so. Io non avendo partecipato non so se le categorie sono state coinvolte e se hanno dato un loro contributo, in questo caso. Con tutte le clausole di salvaguardia del caso, non so quanto convenga francamente approvarlo stasera. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Danese.
Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi allora, come ordine dei lavori, prima la proposta di rinvio. Voteremo prima la proposta di rinvio, poi gli emendamenti sottoposti dal Consigliere Manigrasso.
Chiedo al consigliere Di Palma se reputi necessario votare l’introduzione della clausola considerato che già c’è. Quindi la ritengo nulla. Voteremo prima dell’approvazione, come prima votazione, il rinvio del punto all’ordine del giorno.
Pongo in votazione il rinvio del punto n. 5) all’ordine del giorno, così come ne ho dato lettura in apertura. Un attimo, scusate. Prego, consiglieri, votate. Ricordate di marcare prima la presenza.
Presenti 18, favorevoli 4, astenuti 3, contrari 11. È respinto il rinvio del punto all’ordine del giorno.
Speaker : SINDACO.
Presidente, chiedo cinque minuti di sospensione per poter verificare la proposta del Consigliere Manigrasso.
Speaker : PRESIDENTE.
Se il Consiglio è d’accordo. Dobbiamo porre in votazione la sospensione?
Speaker : SINDACO.
Cinque minuti per capire le vie quali sono.
Speaker : PRESIDENTE.
Sospendere per valutare quella che è la proposta del consigliere Manigrasso sugli emendamenti.
Sospendo il Consiglio comunale alle ore 21,52. Riprenderemo alle ore 22.
Prego tutti i consiglieri di prendere posto. Prego i consiglieri di prendere posto.
Chiedo cortesemente al Segretario Tamburrano di procedere con l’appello.
Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
D’Alò Ciro, Annicchiarico Cosimo, Annicchiarico Giovanni, Cabino Anna, Cometa Andrea, D’Abramo Gabriele, D’Alò Saveria, Danese Loreto, De Carolis Giulio, Di Palma Pierluigi, Donatelli Francesco, Galiandro Aurelio, Gianfreda Ciro, Lacava Alessandra, Manigrasso Alfonso, Marangella Aurelio, Marinelli Giovanni, Miglietta Gabriella, Petrarulo Ciro, Rossini Domenico, Russo Antonietta, Santoro Michele, Serio Massimiliano, Trani Immacolata, Zimbaro Massimo. 14 presenti, 11 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Riprendiamo il Consiglio comunale da dove sospeso. Pongo in votazione l’emendamento proposto dal consigliere comunale Alfonso Manigrasso, così come illustrato precedentemente. L’ho chiusa, prima l’ho chiusa. No, aspettate. Stavo già proiettato oltre. Va bene.
Pongo in votazione l’emendamento del consigliere Manigrasso. Prego, consiglieri, votate. Ricordo ai consiglieri di marcare la presenza. Presenti 14, favorevoli 3, contrari 10, astenuti 1. Bocciato l’emendamento.
Pongo in votazione il regolamento su area pubblica... Pongo in votazione l’approvazione del Regolamento commercio su aree pubbliche... Il regolamento su aree pubbliche, con relative modifiche... Con relative modifiche, così come datane lettura durante la discussione di Consiglio comunale. Prego, consiglieri, votate.
Presenti 13, favorevoli 11, contrari zero, astenuti 2. Approvato il quinto punto all’ordine del giorno.
Speaker : INTERVENTO.
Non si può fare. Non siamo 12, siamo 13. Favorevoli 11, astenuti 2: Di Palma e Marinelli.
Speaker : PRESIDENTE.
Rossini.
Speaker : INTERVENTO.
Non abbiamo visto la schermata.
Difatti non ho visto la schermata. Quindi, favorevoli 11, astenuti 2: Di Palma e Rossini. Okay.
Speaker : PRESIDENTE.
Dichiaro chiuso il Consiglio comunale alle ore 22,10. Grazie e buona serata a tutti.