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C.c. Grottaglie - 25.06.2018
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Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti. Prego tutti i consiglieri di prendere posto, possiamo iniziare la seduta del Consiglio comunale.
Prego il Segretario Tamburrano di procedere con l’appello.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Buongiorno.
D’Alò Ciro, Annicchiarico Cosimo, Annicchiarico Giovanni, Cabino Anna, Cometa Andrea, D’Abramo Gabriele, D’Alò Saveria, Danese Loreto, De Carolis Giulio, Di Palma Pierluigi, Donatelli Francesco, Galiandro Aurelio, Gianfreda Ciro, Lacava Alessandra, Manigrasso Alfonso, Marangella Aurelio, Marinelli Giovanni, Miglietta Gabriella, Petrarulo Ciro, Rossini Domenico, Russo Antonietta, Santoro Michele, Serio Massimiliano, Trani Immacolata, Zimbaro Massimo.
19 presenti e 6 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
19 presenti, 6 assenti. Tutti gli assenti sono giustificati.
Prima di iniziare, mi è stato consegnato un ordine del giorno da parte di alcuni consiglieri. Prego il signor Lenti di distribuire copia dell’ordine del giorno a tutti i consiglieri. Come da Regolamento, verrà messo in coda come ultimo punto all’ordine del giorno.
Poi mi aveva chiesto la parola il consigliere Santoro per delle comunicazioni preliminari al Consiglio comunale.
Prego, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, in particolare all’unica persona del pubblico che è presente. Poi, ovviamente, ai consiglieri comunali, alla Giunta, al Sindaco, al Segretario generale. A tutti buongiorno.
Presidente, io rimango sempre più allibito o ancora più basito dalle cose che stanno avvenendo in questo Consiglio comunale, in questa Istituzione, in questa Amministrazione comunale. Io ho presentato delle richieste per avere dei documenti il 21 marzo e il 15 marzo. Le ho consegnate anche a lei, ho fatto dei solleciti, ma a tutt’oggi ancora non ho ricevuto nulla. Io, Presidente, domani mattina, se non mi saranno dati – anche l’altra volta dissi la stessa cosa – entro cinque giorni, prenderò dei provvedimenti. Ma questa volta lo faccio sul serio. Lo faccio sul serio, Presidente. Non è possibile che un consigliere comunale, che deve avere la documentazione, secondo Statuto, secondo Regolamento, entro cinque giorni lavorativi, sono passati già tre mesi e non riceve alcunché. Se vuole le riconsegno le richieste. Quindi, se gentilmente può fare pressione per averli, io la ringrazio. Ed entro cinque giorni, Presidente, altrimenti sarò costretto ad adire le vie che sono a disposizione dei consiglieri comunali. La prima cosa è questa.
La seconda, Presidente. Non mi sta mettendo in Consiglio comunale le mie interrogazioni e le mie interpellanze. Le ho già consegnato due volte questi documenti e non me li sta mettendo all’ordine del giorno del Consiglio comunale. Sono interrogazioni importanti. Se lei nota, non ne sto presentando più, perché non ne voglio più discutere. Visto che state cercando di mettere il bavaglio ai consiglieri comunali per non parlare dei problemi che stanno avvenendo su questo territorio, problemi seri, allora io non parlerò più, Presidente. Verrò, farò la presenza, mi prenderò il gettone di presenza e me ne andrò. Queste sono altre due interrogazioni e interpellanze che ho fatto, una il 29 gennaio 2018 e l’altra il 5 febbraio 2018. Gliele riconsegno, Presidente. Se lei gentilmente le vuole presentare al prossimo Consiglio comunale, la ringrazio. Altrimenti, prenderò anche qui altri provvedimenti.
Questo è un abuso di potere, Presidente, che lei sta facendo. Glielo dico con tutto il cuore: abuso di potere. Perché non presentando queste interrogazioni, che sono molto importanti per la città, sono molto importanti per la città, perché si parla di discarica, discarica che è un termine molto…
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, ma non entriamo nel merito, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Non sto entrando nel merito, Presidente. Non sto entrando nel merito.
Va bene. Okay. Grazie, Presidente. Signor Lenti, se per cortesia – dove sta? – può dare al Presidente queste due mie richieste. Così ho terminato il mio intervento.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro. Prenderò, ovviamente, in considerazione le sue istanze e le interrogazioni…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Interrogazioni e richiesta documenti, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Certo. Possiamo andare avanti? Bene.
Primo punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale del Consiglio comunale del 29/12/2017”.
Ci sono interventi in merito? Se non ci sono correzioni o interventi in merito… Sul 29/12. Consigliere Annicchiarico, dove? Allora, nel verbale del 29 dicembre 2017, nell’ultimo punto all’ordine del giorno? Approvazione sostegno… Va bene. Nell’ultimo argomento, lì dov’è Abate Matteo. Ricontrolleremo.
Va bene, se non ci sono altre segnalazioni, passerei alla votazione del primo punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale del Consiglio comunale del 29/12/2017”.
Prego, consiglieri, votate. Come sempre, prima la presenza e poi esprimete il vostro voto.
Presenti 19, favorevoli 16, contrario 1, astenuti 2.
È approvato il primo punto all’ordine del giorno.
Secondo punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale del Consiglio comunale del 12/01/2018”.
Se non ci sono segnalazioni, passerei alla votazione. Prego, consiglieri, votate. Manca un voto. Prego tutti i consiglieri di controllare sulla consolle se avete espresso il voto.
Presenti 19, favorevoli 16, contrario 1, astenuti 2.
È approvato.
Terzo punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 22/02/2018”.
Se non ci sono correzioni o segnalazioni da parte dei consiglieri, passiamo alla votazione. Prego, consiglieri, votate. Manca sempre un voto.
Presenti 19, favorevoli 16, contrario 1, astenuti 2.
È approvato.
Quarto punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale del Consiglio comunale del 06/03/2018”.
Se non ci sono segnalazioni. Prego, consigliere Annicchiarico.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Sul mio intervento, a pagina 6, sarà saltato qualcosa perché c’è “se copia”, che non ha nessun significato. Adesso io non ho le copie per poter leggere.
Speaker : PRESIDENTE.
Ho io la copia.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Se si può rileggere quel passo dove c’è “se copia”. Credo che fra “se” e “copia” vada messo qualcosa.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi sta dicendo pagina 6?
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Sì, 6.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo che lo devo recuperare, perché ho sbagliato ad aprire il verbale. Allora, pagina 6 del verbale del Consiglio comunale del 6 marzo 2018, leggo il periodo in questione: “Volevo chiederla, per la verità, prima che intervenisse l’assessore Bonfrate, però, insomma, vorrei chiedere al Presidente del Consiglio se copia perlomeno della delibera che stiamo discutendo”. Okay. Va bene. Sì, va bene.
Ci sono altre segnalazioni? Prego i consiglieri di votare il quarto punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale del Consiglio comunale del 06/03/2018”. Prego, consiglieri, votate.
Presenti 20, favorevoli 17, contrario 1, astenuti 2.
È approvato.
Quinto punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale del Consiglio comunale del 06/04/2018”.
Se non ci sono segnalazioni in merito, chiedo ai consiglieri di esprimersi. Prego, consiglieri, votate.
Presenti 20, favorevoli 15, contrario 1, astenuti 2… No? Non aveva registrato un voto. Okay, adesso sì.
Presenti 20, favorevoli 17, contrario 1, astenuti 2.
È approvato.
Sesto punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 10/05/2018”.
Se non ci sono interventi, chiedo al Consiglio comunale di esprimersi sul sesto punto all’ordine del giorno. Prego, consiglieri, votate.
Presenti 20, favorevoli 17, contrario 1, astenuti 2.
È approvato.
Settimo punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 14/05/2018”.
Se non ci sono interventi, prego i consiglieri di votare.
Presenti 20, favorevoli 17, contrario 1, astenuti 2.
È approvato.
Consigliere Annicchiarico, ha chiesto la parola? Il prossimo punto all’ordine del giorno è l’interrogazione del consigliere Santoro. Stavo interloquendo con lei. Prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Chiedo alla Presidenza di verificare se abbiamo ratificato, se abbiamo approvato i verbali delle sedute precedenti fino a questa data, perché secondo me ce ne sono due, uno è quello del 31 ottobre, che fu rinviato perché lei ammise che non era stato inviato il file. Ha detto soltanto che c’era da approvare quello, poi in Consiglio comunale si rese conto che non aveva inviato il file, e quello…
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, ricordo l’episodio.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
…è andato un po’ nel dimenticatoio, credo.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, ricordo l’episodio.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Poi forse quello del 9 gennaio, che abbiamo fatto a Monticello con gli altri Consigli comunali. Non ricordo se l’abbiamo approvato.
Quindi, chiedo soltanto una verifica almeno fino a questa data. Poi quelle successive è chiaro che…
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, su entrambi…
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
E qualcun altro che forse…
Speaker : PRESIDENTE.
No, credo di no, perché ho fatto una verifica, che però era sui verbali che erano successivi al 31 ottobre.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Va bene. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, comunque, della segnalazione.
Ottavo punto all’ordine del giorno: “Interrogazione prot. n° 13741 del 28/05/2018 su chiarimenti in merito al ‘Dimensionamento della rete scolastica e programmazione dell’offerta formativa 2018/2019’ presentata dal consigliere comunale M. Santoro”.
Prego, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, io tempo fa…
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo soltanto, mi scusi. Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, tempo fa le consegnai una lettera nella quale scrissi questa mia missiva che in Consiglio comunale non bisogna usare i computer o i telefonini, ma purtroppo, ahimè, lei non sta rispettando questa mia richiesta, anche perché il Regolamento e lo Statuto lo prevedono. Se gentilmente può far chiudere questi computer ai consiglieri comunali che portano tale strumento.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, molti consiglieri li usano come…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, non è una bottega il Consiglio comunale. Sennò, cambi lo Statuto, cambi il Regolamento, cambi tutto quello che vuole.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, la invito a parlare riguardo all’interrogazione che lei ha fatto, in merito all’interrogazione all’ordine del giorno…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, c’è un Regolamento da rispettare…
Speaker : PRESIDENTE.
Il Regolamento da rispettare… Bisogna tener presente che alcuni consiglieri hanno fatto richiesta di ricevere le notifiche e gli allegati attraverso mail, in formato digitale, quindi per la consultazione sono necessari i supporti digitali per poter consultare gli allegati.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Va bene, Presidente. Mi rendo conto di quello che lei sta dicendo. Un minuto che devo parlare al telefono…
Speaker : PRESIDENTE.
Non stanno parlando al telefono i consiglieri…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Un minuto, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
…stanno consultando i…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Devo consultare i miei avvocati.
Speaker : PRESIDENTE.
I suoi?
Speaker : MICHELE SANTORO.
Avvocati.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, faccia l’interrogazione.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Devo parlare un po’ con i miei avvocati, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Questo è un altro discorso. Si mantenga a quello che è il punto all’ordine del giorno.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Se gentilmente il Consiglio comunale può aspettare che devo fare una telefonata.
Speaker : PRESIDENTE.
No, no, nessuno ha detto di aspettare. Consigliere Santoro, legga la sua interrogazione, altrimenti mi costringe ad andare avanti.
Speaker : MICHELE SANTORO.
E vai avanti.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, non la permetto questa cosa, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Neanche io queste provocazioni, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, lei sta usando…
Speaker : PRESIDENTE.
Faccia l’interrogazione e vada avanti.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, lei sta usando due pesi e due misure..
Speaker : PRESIDENTE.
Nessun due pesi e due misure.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, io…
Speaker : PRESIDENTE.
Non mi faccio tirare in polemica da lei. Vada avanti sull’interrogazione…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Io, Presidente, mi vergognerei di quello che sta facendo in Consiglio comunale.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, vada avanti con l’interrogazione. Consigliere Santoro, la invito a procedere con la sua interrogazione, cortesemente.
Speaker : MICHELE SANTORO.
È una vergogna, veramente. Non ho mai visto un Consiglio comunale…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, legga la sua interrogazione, cortesemente.
Speaker : MICHELE SANTORO.
…in questa maniera, mai. Sono trent’anni che faccio il consigliere comunale e non ho mai visto una cosa del genere, mai, mai, mai.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, abbia rispetto di tutti i consiglieri e dell’intero Consiglio comunale e legga la sua interrogazione…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Mi vergogno di essere consigliere comunale.
Speaker : PRESIDENTE.
Vada avanti, cortesemente.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, in questa mia interrogazione ho chiesto della documentazione. Non lo so se nel suo fascicolo i dipendenti oppure l’Amministrazione comunale ha messo dei documenti che io ho richiesto. Se gentilmente me lo può far sapere.
Speaker : PRESIDENTE.
Nel mio fascicolo ho la sua interrogazione.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Non c’è nulla. C’è solo la mia interrogazione. Perfetto. Va bene. È questo il rispetto che si ha dei consiglieri comunali.
Poi, ahimè, purtroppo non vedo nemmeno, perché la mia interrogazione discute anche di edilizia scolastica, l’assessore ai lavori pubblici, non vedo nemmeno l’assessore alla pubblica istruzione, devo dialogare con il Sindaco, il che mi fa piacere, signor Sindaco, che lei mi risponda su questa problematica, visto che i suoi assessori sono assenti, oppure gliel’ha detto lei di assentarsi perché “rispondo soltanto io”.
Leggo il dispositivo: “Io, sottoscritto Michele Santoro, in qualità di consigliere comunale del Comune di Grottaglie, con la presente interrogazione rappresento ed interrogo il Sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale tutto in merito a quanto sotto esposto. In via preliminare, si rappresenta che, in data 14 novembre 2017, la Giunta – sono molto importanti tutte le date che io le sto dicendo, caro Sindaco, se lei gentilmente si può prendere la mia interrogazione, poi se l’ha letta mi fa piacere, perfetto – della rete scolastica e programmazione dell’offerta formativa 2018-2019, con delibera n. 515/2017. Nella parte introduttiva, con specifica relazione, datata 7 novembre 2017, a firma dell’assessore alla pubblica istruzione – ribadisco, assente –, dottoressa Elisabetta Dubla, veniva esplicitamente asserito che la delibera n. 14 dell’11 gennaio…”. Scusi, Presidente. Scusi un attimo, Presidente. Dottore, ti chiamo io.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, non deve parlare al telefono.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, mi hanno chiamato al telefono: che ci posso fare.
Speaker : PRESIDENTE.
Vada avanti. Vada avanti.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Grazie.
Dicevo: “Dottoressa Elisabetta Dubla, veniva esplicitamente asserito che la delibera n. 14 dell’11 gennaio 2012 riconosceva [omissis] l’attivazione in seno al comprensivo De Amicis della scuola secondaria di primo grado, costituito da n. 6 classi, da collocare in n. 6 aule dello stabile di via Ennio, a garanzia del pieno soddisfacimento, imprimendo di fatto, a dire dell’assessore Dubla, uno specifico assetto ai tre istituti comprensivi.
La relazione della solerte assessore proseguiva successivamente riferendo che otto mesi prima, in data 14 marzo 2017, si era tenuta una riunione presso il Comune, alla quale avevano preso parte i dirigenti scolastici degli altri due istituti comprensivi di Grottaglie, la Don Sturzo e la Pignatelli, unitamente ai rappresentanti sindacali SNALS e CGIL, e alla cui riunione non aveva preso parte la dirigente dell’Istituto comprensivo De Amicis. In tale circostanza le parti presenti avevano preso atto che, seppure al momento, le scuole di istruzione secondaria di primo grado Don Luigi Sturzo e Pignatelli non versano in situazione di sottodimensionamento. L’inevitabile calo demografico, insieme alla costante espansione di iscrizione del comprensivo De Amicis, che ospita la scuola secondaria di primo grado, non solo nell’edificio di via Ennio, ma anche nelle aule dell’edificio della scuola elementare di via Calò, collocate al centro del paese, a lungo andare determinerà una sofferenza di iscrizione nelle altre due scuole secondarie di primo grado, che geograficamente sono poste in zone periferiche della città.
La delibera n. 511 del 2017 terminava con la parte esecutiva ed in particolare al punto 2 della stessa veniva testualmente riferito ‘di mantenere inalterato l’assetto della rete scolastica del territorio, adottato con deliberazione della Giunta comunale n. 14 dell’11 gennaio 2012’, e per effetto l’Istituto comprensivo De Amicis dovrà mantenere la consistenza fissata in sede di istituzione della scuola secondaria di primo grado, vale a dire n. 6 aule e n. 6 classi, in considerazione che la delibera n. 14 dell’11 gennaio 2012 citata più nella delibera n. 511 del 2017 non sembra fare alcun riferimento all’assetto numerico di sei classi e sei aule imposte all’Istituto comprensivo De Amicis, che ricordo a me stesso che ha nella sua disponibilità aule a norma da tutti i punti di vista, ripeto, a norma da tutti i punti di vista – destinate alla scuola media, sia nello stabile di via Ennio, ove soggiace anche il liceo classico, che in quello di via Calò, ove soggiace la scuola elementare, previste dalla stessa delibera n. 14 e da quella n. 13 del 1° marzo 2012, nella quale veniva confermata l’istituzione dell’Istituto comprensivo De Amicis del 1° Circolo Didattico e la rimodulazione della rete scolastica, con la previsione dell’istituzione di una scuola secondaria di primo grado nei locali in precedenza occupati dalla soppressa scuola annessa, nonché di dare atto che la realizzazione della scuola secondaria di primo grado De Amicis, facente parte del 1° Istituto Comprensivo, vengono individuati i locali dell’Istituto Vincenzo Calò, attualmente destinati alla scuola secondaria di primo grado annessa, all’ex Istituto statale d’arte, relativamente alla quale è stata disposta la soppressione nel corso dell’anno scolastico 2010-2011.
L’unica delibera di Giunta che pare faccia riferimento a numero di classi e aule dell’Istituto comprensivo De Amicis risulta essere la n. 554 del 2004. La stessa – ricordo sempre a me stesso – ribadisce che nell’ambito del plesso di via Ennio non vi era all’epoca la possibilità di reperire ulteriori aule, per cui la consistenza rimaneva quella fissata in sede originaria di istituzione della scuola secondaria di primo grado, sei aule e sei classi. È evidente che tale limitazione sia riconducibile esclusivamente al plesso sito in via Ennio e, di conseguenza, non riguardi la totalità delle classi destinate alla scuola media dell’Istituto comprensivo De Amicis, che attualmente è nel plesso di via Calò, le altre sei classe e sei aule.
Alla luce di quanto sopra – adesso qui viene il nocciolo, signor Sindaco – voglia il Sindaco rappresentare le motivazioni, ma soprattutto presentare la documentazione che non ha presentato – nel fascicolo, infatti, non c’è nulla –, se esistente, dalla quale si potrà comprendere la decisione – ma dubito – di limitare e di imporre l’assetto a sei aule e sei classi totali e, quindi, di conseguenza imporre esclusivamente n. 2 prime classi di scuola media all’Istituto De Amicis – quindi lei sta imponendo di fare due classi – per l’anno scolastico 2018-2019, a fronte delle quattro prime classi previste ed attuate senza alcun problema nell’anno scolastico appena concluso. In particolare, voglia il signor Sindaco presentare l’atto istitutivo della scuola media inserita nell’Istituto comprensivo De Amicis – cosa che non ha messo – al fine di verificare se vi siano delle limitazioni – ma dubito, perché non ci sono limitazioni – di aule e classi da destinare alla stessa scuola media in relazione ai due plessi scolastici, via Ennio e via Calò, e quindi nella totalità dell’istituto comprensivo.
Voglia altresì riferire quante aule e classi sono nella disponibilità degli altri due istituti comprensivi di Grottaglie, la Don Sturzo e la Pignatelli, destinati alla scuola media, tutti ubicati alle due estreme periferie del paese, al fine di verificare se effettivamente vi sia un’articolazione territoriale omogenea dell’offerta formativa.
Sembra opportuno ricordare che, a seguito della delibera n. 511 del 2017 della sua Giunta comunale, l’Istituto comprensivo De Amicis di Grottaglie potrebbe essere sensibilmente ridotto nella capacità di dare formazione, quindi numerosi bambini potrebbero non essere accettati – come è successo – presso la relativa scuola media, causando numerosi disagi logistici e sanitari in questo periodo di notevole fermento per le famiglie, che reputano incostituzionale quanto sta accadendo a Grottaglie, anche perché la legge impone la scuola dell’obbligo, ma non il plesso scolastico ove mandare i propri figli.
La mia preoccupazione viene altresì catalizzata dalla sicurezza di questi minori, pertanto appare opportuno, nelle more di questa interrogazione, richiedere dettagli sulla sicurezza di tutti gli istituti comprensivi di Grottaglie, al fine di tranquillizzare le famiglie dei minori e così dare finalmente attuazione alla tanto agognata trasparenza degli atti amministrativi.
Voglia, pertanto, il Sindaco o il relativo assessore presentare copia aggiornata ed in corso di validità – ripeto, copia aggiornata ed in corso di validità – in relazione agli istituti comprensivi De Amicis, Don Sturzo e Pignatelli, della sottoelencata documentazione obbligatoria ai sensi del decreto legislativo n. 81 del 2008 – sarebbero le norme sulla sicurezza –, certificato di agibilità statica e sanitaria, certificato di prevenzione incendi, certificato di conformità, collaudo e verifica periodica di tutti gli impianti (elettrico, idrico, antincendio, impianto elettrico di terra, termico, elettrico di illuminazione di emergenza, eventuali impianti a gas, cucine per la mensa, impianto di elevazione, ovvero l’ascensore, impianto di diffusione sonora, allarme antincendio, allarme antintrusione, estintori, condizionatori).
Sicuro di una celere ed esaustiva risposta, sentitamente ringrazia, Michele Santoro”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Grazie, consigliere Santoro, per l’interrogazione.
Sarò sintetico. Già il Consiglio comunale le ha già risposto in occasione dell’approvazione della delibera, durante la quale lei fece una richiesta di revoca… Certo. E il Consiglio comunale già ha detto “no”, per cui il Sindaco non può revocare una delibera. Quindi, le dico già… Il Consiglio comunale ha già detto ed ha approvato quella delibera, e il Sindaco non ha il potere di revocare le delibere.
Detto questo, lei ha fatto tutta una serie di richieste documentali al Sindaco, le ricordo che il Sindaco non è soggetto che consegna documentazione. Correttamente ha rivolto la sua richiesta agli uffici, che le daranno copia di tutto. Quindi, rientriamo nell’ambito di quelle che sono le competenze.
L’Amministrazione comunale ha fatto quelle delibere sulla base di atti preesistenti e a seguito di incontri, ai quali ho partecipato anch’io con le rappresentanze sindacali e con le dirigenti scolastiche. La dirigente a due dei tre incontri ha partecipato, all’ultimo ha ritenuto di non presenziare, ma questo non significa che l’Amministrazione debba attendere che qualcuno si ricordi o decida di partecipare o no. Quando si convocano le assemblee collegiali, si partecipa, salvo giustificazioni, che non sono pervenute all’Amministrazione. Non ci è stato chiesto un rinvio, non si è presentata, per cui si è andati avanti in questa direzione.
La scelta ricade su tutti perché l’organizzazione delle scuole è un’organizzazione, come dice lei, capillare, ma interconnessa, quindi le classi e le aule sono state assegnate, come è già stato spiegato, sulla base di accordi che avevano fatto le tre dirigenti all’atto dell’istituzione dei tre comprensivi, tant’è che in quell’occasione, come ho già spiegato e come è già stato detto anche da loro stesse, fu proposto di fare due comprensivi, ma di fatto non vollero. Quindi, trovarono un accordo su tre comprensivi, con l’istituzione della media con quelle classi anche per la De Amicis.
Detto questo, quella delibera è semplicemente in fase di applicazione, così come hanno concordato le dirigenti e come è già stato deliberato e approvato nei vari atti di programmazione triennale che sono stati fatti negli anni precedenti e abbiamo ribadito noi. Quindi, non c’è l’intenzione di revocare quella delibera, perché ci sono degli equilibri che sono stati fatti a seguito di studi e valutazioni, non certo del Sindaco, l’attuale o il precedente, ma di accordi che hanno fatto le dirigenti all’epoca. E non ci si può ricordare a un certo punto che quegli accordi non vanno più bene, perché sulla base di quegli accordi è stato fatto il dimensionamento. Quindi, noi abbiamo preso atto di quegli accordi e di quel dimensionamento e stiamo dando esecuzione a quella delibera. Quindi, attualmente l’Amministrazione comunale sta proseguendo sul solco tracciato da quella precedente, perché è frutto di equilibri tra dirigenti delle scuole.
Il Provveditorato è stato interessato per queste vicende ed ha sostanzialmente ratificato questa programmazione triennale e ritenuto correttamente eseguito il percorso di costruzione della delibera e soprattutto di ascolto e partecipazione. Quindi, ha ritenuto corretta quella impostazione e l’ha ribadita ancora oggi. In tutti gli atti il Provveditorato ha detto che riconosceva valida la programmazione già fatta, non ci sono stati mossi dei rilievi, quindi, dagli organi di controllo che sono di settore, dunque noi stiamo andando avanti su quella linea. Dopodiché, se lei scrive che gli atti sono incostituzionali, illegittimi e quant’altro, noi riteniamo che siano corretti. Se ci sono dei dirigenti che ritengono che non lo siano, possono impugnare gli atti, come ne hanno avuto facoltà sino ad oggi. Noi rimaniamo su questa impostazione. Per il resto, qualora ci dovesse essere un ordine specifico che ci dovesse impartire di modificare queste cose, ne prenderemo atto, come sempre prendiamo atto delle sentenze che vengono dai tribunali, perché le sentenze hanno un loro valore specifico. Per il resto, il MIUR né la Regione ci ha dato indicazioni diverse.
È stato fatto un incontro anche alla presenza della dirigente, dei rappresentanti scolastici e dell’assessore Dubla e, durante quell’incontro, sono stati chiariti gli aspetti contenuti nella delibera e il provveditore non ci ha scritto di modificare la delibera. Per cui, al momento c’è perfetta sintonia tra quella che è la programmazione e quelli che sono i bisogni. Poi prenderemo atto delle mutate esigenze al momento in cui ci saranno.
La documentazione gli uffici gliela faranno pervenire non appena ce l’avranno. Non so perché non gliel’hanno data, ma immagino che sia legato al fatto che nell’Ufficio Tecnico ormai c’è una sola persona, per cui, come tutti ormai sanno, non si riesce nemmeno ad affrontare le questioni quotidiane. Sicuramente solleciterò la consegna, ma non posso chiedere di fare più di quello che fa già l’unica persona rimasta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Prego, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, incitare i genitori a presentare ricorso al TAR contro una delibera, facendo sopportare delle spese…
Speaker : SINDACO.
I dirigenti.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Facendo sopportare delle spese… I dirigenti non hanno i soldi per poter fare ricorso, Sindaco. Non è come il Comune, che può fare ricorso con i soldi dei cittadini.
Incitare i genitori a presentare ricorso al TAR per vedersi riconoscere i propri diritti è una cosa grave da parte di un’Amministrazione comunale che, a dir si voglia, si chiama sinistra. Mi dispiace per quelle persone che sono moderate e che ancora una volta stanno dando appoggio a questa Amministrazione che porta in disagio la città di Grottaglie.
Ma, caro Sindaco, lei sta dando adito, oltre ai suoi rappresentanti della Giunta, anche a cittadini di parlar male anche dei propri cittadini, del proprio popolo. Io la vedo quando lei scrive contro Matteo Salvini, parlando male di un Ministro, perché siete abituati. Come anche quando una persona a lei molto vicina insulta i propri cittadini di non presentarsi in un comizio chiamandoli “capo di pecora” e così quando un assessore, presentandosi al Provveditorato agli studi, dice queste testuali parole: “Definire la gente senza cervello è da veri dittatori”. Cioè, siamo arrivati al colmo dei colmi.
Sindaco, lei sta dando adito a tutte queste persone di offendere i propri cittadini. Io credo che a Grottaglie si stia scrivendo una delle pagine più nere di questa Amministrazione comunale. Non c’è più democrazia in questa Istituzione. L’ho detto prima e lo ribadisco ora: ne ho viste tante di quelle Amministrazioni comunali, ma come questa nessuna. Sindaco, il “qui comando io” non esiste. Il “qui comando io” non esiste. Io non sono un podestà, io non sono un re, io non sono uno sceriffo, ma io dialogo con tutti, e dialogare significa portare avanti i problemi della gente, nel bene e nel male, perché quando c’è il bene c’è bene per tutti, c’è sviluppo per tutti. Però, chiudere una scuola perché io ce l’ho con quella persona è una cosa gravissima. Lei ha detto di aver ascoltato il Provveditorato agli studi. Lei non si è presentato nemmeno in quella seduta, in quell’incontro. Ha fatto presentare l’assessore Dubla, nel quale non voglio dire cosa diceva contro i genitori, perché ormai siamo arrivati a questo: io sono amico della direttrice o del preside o della dirigente di quell’istituto e allora devo salvaguardare quella scuola; io sono amico di quell’altro istituto e devo salvaguardare quella scuola; io sono nemico di quella. Sindaco, queste parole non servono a nulla, ma portano soltanto al subbuglio, portano soltanto al degrado, portano soltanto alla distruzione. Noi dobbiamo costruire, caro Sindaco. E io adesso, invece, non voglio più costruire. Come mi avete insultato quando ho fatto chiudere il Castello, così adesso farò chiudere tutte le scuole di Grottaglie. Io sono stato e glielo dico adesso. E glielo dico… Poi prendi la parola, poi parli. Quando farò chiudere anche le scuole di Grottaglie. Non c’è certificato di agibilità, non ci sono condizioni sanitarie, non c’è nulla. Vergognatevi. Vergognatevi. Non c’è agibilità, in nessuna scuola che sta difendendo il Sindaco. L’unica scuola che ha l’agibilità è la Calò, che state chiudendo. E io da domani mattina questi documenti li manderò ai Vigili del fuoco, li manderò ai Vigili del fuoco, perché devono controllare come stanno le cose. E direte che Michele Santoro è stato. No, non è stato Michele Santoro, ma è stato il Consiglio comunale di Grottaglie, in particolare quelli di maggioranza, in particolare quelli di maggioranza, che non sanno nemmeno cosa sta scritto su questi documenti. Voi non sapete cosa sta scritto in questi documenti. Sono documenti datati 2008, datati 2008. Sapete quante cose sono cambiate, Sindaco, dal 2008 ad oggi, in dieci anni? Non fate nemmeno la manutenzione. Anzi, regalate gli infissi, regalate i libri, regalate la cartoleria, la cartolibreria, la cancelleria. Regalate di tutto adesso, per far vedere che siete i buonisti di Grottaglie. Addirittura ti hanno detto che hai aperto il Parco della Civiltà, ti ringraziano, Sindaco, di aver acquistato quel terreno. Grazie, Sindaco, sei stato un Sindaco fenomenale in due anni, hai fatto tutto. Però, ricordati che sono tutte delibere delle passate Amministrazioni comunali, che il PD… Poi parla lei. Poi parla lei. Poi parla lei.
Adesso vedremo un po’ tutto quello che accadrà e sarete i veri responsabili.
Sindaco, lei non ha parlato mai di questo problema, ma ha sempre detto “hanno parlato questi tre dirigenti delle scuole, due a favore e uno contrario”. È chiaro. È chiaro che doveva accadere questo, perché due sono molto vicini a lei e uno è contro di lei… Sì, Sindaco, glielo dico io. Glielo sto dicendo e tutto è registrato. Glielo dico io. Glielo dico io, Sindaco. Poi ho le prove in mano. Io, quando parlo, parlo con cognizione di causa, non parlo mai a vanvera, perché poi mi so difendere.
Allora, Sindaco, lei ancora insiste nell’essere totalitario in questa cosa. Non ha mai detto alla minoranza… Non all’opposizione, perché noi non siamo oppositori, noi siamo di minoranza, noi vogliamo costruire. Noi stiamo qua non perché dobbiamo andare contro la maggioranza, ma perché dobbiamo andare a favore del popolo di Grottaglie, per farvi fare anche bella figura. Vi diamo anche quell’input per migliorare la città di Grottaglie. Non l’ha mai chiesto… Presidente, per favore. Ma devo parlare o non devo parlare?
Speaker : PRESIDENTE.
Concluda. Le manca un minuto.
Speaker : MICHELE SANTORO.
La prossima volta faccio presentare l’interrogazione a lei e la discute lei. Stai zitta, per favore.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro e consigliera Lacava.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Lo dico a lei. Cerca di non interrompere.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro e consigliera Lacava.
Consigliere Santoro, prego, concluda. Le manca meno di un minuto.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Non può prendere nessuno la parola…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, in meno di un minuto concluda cortesemente.
MICHELE SANTORO. Quindi, caro Sindaco, io le chiedo di non essere ancora così deciso nelle sue cose. Parliamone, discutiamone tutti insieme. Lascia perdere le persone che sono arroganti. Lascia perdere. Però, parliamone: sono problemi molto importanti per la tua città. Del resto, se un domani devi ritornare a candidarti in qualunque altra gara elettorale, lei può dire tante cose, ma oggi non può dire nulla. Cosa può dire alla gente, votatemi perché io ho fatto questo? Nossignore.
Grazie.
Grazie, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Può parlare lei adesso.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro… Consigliere Santoro e consigliera Lacava… No, non le permetto. Non le permetto… Consigliera Lacava… Consigliera Lacava… Consigliera Lacava, la prego. Consiglieri… Consiglieri… Consiglieri. Allora, siete tutti a microfoni spenti, non si sta verbalizzando né state proseguendo… Consiglieri, vi richiamo all’ordine. Invito ognuno di voi a fare il proprio intervento, lasciando fuori gli altri consiglieri da quelli che sono i vostri interventi, a non interferire per fatto personale con altri consiglieri, a rispettare il turno della parola e a lasciar parlare chi ha diritto di parola. Potete richiedere parola anche per fatto personale, ma non dovete mai e in nessun caso permettervi di parlare se non avete richiesto e ottenuto la parola, perché altrimenti non riusciamo ad andare avanti in maniera corretta e democratica all’interno del Consiglio comunale. La prossima volta che si scatenerà una bagarre come quella di poco fa sospenderò il Consiglio comunale.
Prego, consigliera Lacava, per fatto personale.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Consigliere Santoro, non le consento… No, ora mi deve ascoltare perché lei non ha la parola…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Lacava…
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Non ha la parola il consigliere Santoro, non può parlare.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, lei adesso smette di provocare i consiglieri, comincia a sapersi comportare in Consiglio comunale e rispetta il turno… Sto parlando io, non deve parlare lei. Consigliere Santoro… No, sto parlando molto seriamente, consigliere Santoro. Molto. Non chiamo nessuno, non sono ai suoi ordini, consigliere Santoro. Non sto abusando di niente. Consigliere Santoro, lei sta continuando a parlare e mi sta continuando ad accusare… Consigliere Santoro, deve rispettare il suo turno. Basta. No. Parli in italiano. No, qui vige soltanto l’italiano per parlare. Io non la riesco a capire né la riescono a capire gli altri. Prego tutti gli altri consiglieri di non cogliere le provocazioni del consigliere Michele Santoro. Il pubblico cortesemente rispetti il silenzio, come sto cercando di mettere ordine anche in aula.
Prego, consigliera Lacava.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Consigliere Santoro, se lei è abituato… No, io faccio nome e cognome perché lei ha detto due secondi fa in Consiglio comunale alla consigliera Lacava, ovvero la sottoscritta, “stai zitta”. Quindi, intervengo e la richiamo assolutamente a questo suo… La richiamo a questo suo atteggiamento. Se lei è abituato a confrontarsi in questo modo con la gente e addirittura c’è gente che le consente di rapportarsi con lei in questo modo, io non glielo consento assolutamente. Quindi, le chiedo il massimo rispetto, così come quello che le viene dato.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
No, non sussiste il fatto personale. Soltanto perché lei si è rivolto in maniera diretta alla consigliera Lacava.
Nono punto all’ordine del giorno: “Interrogazione prot. 15457 del 14/06/2018 su chiarimenti in merito al ‘Progetto – Verde solidale – Associazione Salam’ presentata dal consigliere comunale L. Danese”.
Prego, consigliere.
Speaker : LORETO DANESE.
Grazie, Presidente.
Volevo prima dire che il rispetto non deve essere a senso unico, ma deve essere sempre a doppio senso. Anche se non viene proferita parola, ma mentre un consigliere parla dall’altra parte qualcuno sorride o ride in faccia, insomma anche quello è mancanza di rispetto. Detto questo, vengo all’interrogazione del 14 giugno.
“Con la presente interrogazione chiedo a codesta spettabile Amministrazione comunale di avere chiarimenti in merito al progetto ‘Verde solidale’, ossia qual è lo stato di avanzamento delle attività previste nello stesso progetto, e chiedo di conoscere la situazione retributiva e contributiva dei lavoratori impiegati”.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Danese.
Assessore Annicchiarico, prego.
Speaker : MARIANNA ANNICCHIARICO, Assessora.
Buongiorno a tutti.
Grazie al consigliere Danese per offrirmi questa opportunità di fare chiarezza in merito a questo progetto.
Il progetto “Verde sociale” è nato esattamente un anno fa, in seguito alla stipula di un accordo, di una convenzione tra l’Amministrazione comunale di Grottaglie, la Prefettura e l’associazione Salam, che gestisce i ragazzi richiedenti asilo della struttura del CAS installato nel Gill Hotel. In seguito alla stipula di questa convenzione, è nato questo progetto che ha riguardato una piccola rappresentanza dei ragazzi ospiti del Gill Hotel, con il coinvolgimento, su nostra proposta, di alcuni cittadini del nostro territorio, insomma dei nostri concittadini. È un progetto che è stato avviato lo scorso ottobre – se non ricordo male, ora i mesi si stanno un po’ sovrapponendo, però credo che sia stato avviato lo scorso ottobre – e a marzo sono stati coinvolti altri ragazzi del Gill Hotel e altri cittadini italiani. Purtroppo, però, cosa è successo? Che il rimborso spese, perché di quello si tratta, di una sorta di rimborso spese, concesso a questi ragazzi si è interrotto. Non è stato, comunque, percepito in maniera cadenzata ogni mese, perché l’associazione aveva delle difficoltà a pagare ogni mese per via di alcuni ritardi di pagamento da parte della Prefettura. Questi ritardi si sono, però, accumulati, quindi dal mese di gennaio alcuni di questi ragazzi, di questi richiedenti asilo, nonché alcuni nostri concittadini sono in attesa di vedersi riconosciuto questo rimborso.
Come Amministrazione, abbiamo cercato innanzitutto di mediare con gli aderenti al progetto, anche perché l’associazione Salam è stata anche molto disponibile ad accogliere anche le nostre istanze, il fatto che comunque il progetto sia stato supervisionato dall’Ufficio Agricoltura, nella persona del signor Nuzzo, e ci si sia attenuti alla programmazione dell’Amministrazione. C’è stato sempre un rapporto di collaborazione, che comunque sta proseguendo anche in questo momento.
Come Amministrazione, abbiamo inviato due PEC, una il giorno 5 giugno e l’altra il giorno 16 giugno, in cui abbiamo richiesto un incontro con il Prefetto, con la dottoressa Gentile, che è il nostro contatto diretto in Prefettura, il Viceprefetto, il dottor Volpe, e l’associazione Salam per… Angela Gentile, esattamente. Appunto per valutare quanto ancora queste persone dovranno attendere, fermo restando che comunque si tratta di somme che verranno sicuramente riconosciute all’associazione, ma per le quali purtroppo si stanno prospettando dei ritardi, che si sta cercando di risolvere sia da parte dell’associazione Salam fornendo tutte le indicazioni di rendicontazione alla Prefettura sia da parte della Prefettura stessa. Venerdì ho sentito anche la dottoressa Gentile e ho nuovamente sollecitato la convocazione di questo incontro, quindi la questione è ancora in corso, ma la stiamo supervisionando, tenendo tra l’altro anche dei contatti diretti con i ragazzi interessati, con le persone interessate, al fine di stemperare anche eventuali malumori.
Tra l’altro, ci tengo a sottolineare che il rapporto di collaborazione sia con l’associazione che con i ragazzi è stato continuativo. Non ci sono stati particolari problemi. Anzi, devo rilevare un’accoglienza e un entusiasmo per questo progetto da parte della popolazione che non ha fatto altro che confermare che Grottaglie è una città con le braccia aperte. Non ci sono stati problemi di intolleranza o episodi che abbiano fatto pensare a tanto.
Quindi, ci stiamo impegnando perché comunque venga risolta la questione economica, che non è comunque di poca importanza. Tra l’altro, riguardando la convenzione, è stata stipulata il 28 giugno 2017, quindi dobbiamo assolutamente rivedere l’opportunità di rinnovarla per un altro anno. Comunque, nella nostra intenzione abbiamo anche previsto la proroga del progetto per la seconda tranche, per il secondo periodo, che appunto è stato avviato a marzo, quindi è nelle corde di questa Amministrazione, è nella progettazione di questa Amministrazione proseguire e avviare anche altri progetti, se ce ne sarà la possibilità.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Annicchiarico.
Consigliere Danese, ha bisogno di prendere la parola? Prego.
Speaker : LORETO DANESE.
Grazie.
Dall’intervento non ho capito se il progetto è concluso, cioè le fasi previste, perché io ho fatto una domanda sullo stato di avanzamento delle attività e, quindi, del progetto. Cioè, volevo capire se il progetto è concluso e poi magari ci sarà la possibilità di riprendere in qualche modo un altro progetto, oppure no. A me sembra da quello che ho sentito dai diretti interessati che questo progetto si è interrotto, non è concluso.
Poi non è chiaro – forse non è chiaro nemmeno a voi – quando la Prefettura intende pagare. La popolazione ha accolto con favore il discorso dell’integrazione, va benissimo, ma molti, anzi tutti i ragazzi coinvolti in questo progetto avevano delle aspettative. Cioè, se il Presidente mi chiede se sono soddisfatto, dico assolutamente no. Io mi metto dalla parte di chi attendeva: si parla di rimborso spese. Quindi, non capisco se i ragazzi che partecipano a questo progetto devono presentare degli scontrini perché gli venga riconosciuto qualcosa, o meno. Non so cosa voglia dire “rimborso spese”.
Poi non capisco la Prefettura per quale motivo ha interrotto, se di questo si tratta, l’erogazione dei fondi. C’è un motivo formale? C’è un vizio? L’associazione Salam manca in qualcosa? Le responsabilità dove stanno? Qual è il motivo per cui la Prefettura non eroga? e
In più, chiedevo anche sulla situazione retributiva. Va bene, abbiamo capito che non hanno preso soldi o non li stanno prendendo, ma contributiva, cioè se c’è anche un discorso di previdenza sociale a favore di questi ragazzi.
Dall’assessore gradirei delle risposte anche con delle date, in modo tale che a quella data ci si risente, ci si rivede e si rifà il punto della situazione.
Grazie.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Vice Sindaco.
Il progetto è stato interrotto per volontà dell’associazione Salam, il 15 giugno. Di fatto, erano sei mesi, più sei mesi. Non è scaduto il termine dei sei mesi perché l’hanno voluto interrompere, in quanto è cambiata la procedura di rendicontazione in base alla quale la Prefettura poi paga l’associazione. Essendo cambiata questa procedura, l’associazione si sta ancora adeguando ai nuovi parametri, per cui ci sono questi ritardi. Ovviamente, siccome ci sono quelle aspettative di rimborso economico dei volontari, perché è un’attività di volontariato di fatto, per cui anche rispetto all’aspetto previdenziale c’è una copertura assicurativa ma non previdenziale, si tratta di un contributo a titolo di rimborso spese, ma che è solo quello, siccome giustamente c’era questa aspettativa e l’associazione non poteva più corrispondere in termini economici a questa aspettativa, ha ritenuto opportuno sospendere questo progetto, in attesa intanto di regolarizzare la questione di rendicontazione, che è un problema non di poco conto, e poi capire cosa fare. Non è detto che l’associazione sia disponibile a riprenderlo, perché il Comune in questa cosa non ha un potere di intervento. Noi ci siamo resi disponibili a collaborare, ma di fatto il rapporto è tra associazione e Prefettura, come in questo settore ormai accade da tempo.
Noi ci siamo resi facilitatori dell’attuazione del progetto, però ci siamo occupati di monitorare acché tutto si svolgesse correttamente. Comunque, anche noi abbiamo più volte sollecitato l’associazione a provvedere ai propri obblighi nei confronti dei ragazzi e quant’altro, però di fatto è un cane che si morde la coda, come in tutte le procedure dove purtroppo c’è una rendicontazione che ha purtroppo i limiti della burocrazia. Poi, quando cambia la procedura in corso d’opera, ci sono anche dei rallentamenti, e quindi loro opportunamente hanno ritenuto di farlo.
Questo è quanto nello stretto specifico. Qui non c’è una questione né retributiva né previdenziale, ed è già stato anche spiegato ai ragazzi, a tutti, ma è stato spiegato prima, durante e dopo. Si tratta di attività di volontariato finalizzata all’integrazione.
Speaker : LORETO DANESE.
Dunque, un’attività volontaria, per la quale, però, era previsto un rimborso spese, che al momento non c’è.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Vice Sindaco.
Lo avranno.
Speaker : LORETO DANESE.
Lo avranno. Ho capito, lo avranno. Però, ci sono alcuni ragazzi che contavano su quel rimborso spese non per vivere, per sopravvivere probabilmente, in una situazione particolare. Quindi, in una situazione in cui il Comune – parte terza? Non lo so – si fa in qualche modo facilitatore, dovrebbe anche farsi garante, dal mio punto di vista. Ora come può un Comune? Io non so se esistono o e in qualche maniera è possibile “stornare fondi per”, però in tutti i rapporti che si rispettino esiste fra le due parti lo strumento di una polizza fideiussoria, una polizza a garanzia di un determinato diritto. Ora non so se questo è stato fatto. Però, se Salam avesse… Non esiste. Ma non è che l’ha previsto chissà chi o non l’ha previsto chissà chi. Se fosse stata prevista una qualsiasi forma di garanzia a tutela dei lavoratori, nel caso in cui l’associazione “x” fa ritardo per un motivo qualsiasi, magari anche non colposo… Ho capito. Però, sta di fatto che in questo rapporto di volontariato non è stato detto ai ragazzi “farete volontariato e poi vi daremo dei punti x per andare a fare la spesa chissà dove” ma “vi sarà corrisposto del denaro”. In virtù del fatto che questo poi non è accaduto, in qualche maniera bisognerebbe garantire. Voi siete probabilmente maestri più di me in queste cose: ci vuole uno strumento che garantisca in questi casi anche la parte in questo caso purtroppo più debole.
Io non so l’associazione… Appunto, io chiedevo delle date, dei punti fermi, Salam come si sta ponendo nei confronti nostri, dell’Amministrazione, visto che l’Amministrazione in mezzo ci sta, e con la Prefettura. Non so se qualcuno è presente, se qualcuno ci sta ascoltando. Poter dire che il giorno “x” sarà corrisposto quello che è dovuto è possibile oggi, assessore? Non lo so.
Speaker : MARIANNA ANNICCHIARICO, Assessora.
Al momento non siamo in grado di dare una data. Le date che ho citato sono quelle relative alle PEC inviate alla Prefettura, che comunque denotano da parte dell’Amministrazione l’interessamento alla questione, anche perché comunque c’è un’urgenza sociale non da poco. Si tratta comunque di nostri concittadini che ora si trovano in difficoltà. Si tratta anche di richiedenti asilo che hanno tutto il diritto di essere... Ai quali spetta esattamente quanto... Assolutamente sì. Infatti, non abbiamo fatto distinzioni. Io ho parlato di ragazzi. Sono tutti uomini. Quindi “ragazzi” indistintamente.
Non possiamo prendere questo tipo di impegno perché, purtroppo, non dipende da noi. Dipende dai rapporti che sono intercorsi tra l’associazione e la Prefettura in termini proprio di rendicontazione e di riconoscimento delle somme. Quello che posso garantire – anche le carte lo attestano – è che comunque, come Amministrazione, ci stiamo facendo portavoce con una certa urgenza nel convocare questo incontro. Già stamattina la dottoressa Gentile mi ha richiesto alcuni chiarimenti in merito all’incontro. Sicuramente lo convocheranno. Spero a breve. Spero che entro pochi giorni, entro questa settimana o la prossima, quando ci convocheranno, riusciremo a chiudere un po’ il cerchio.
Abbiamo anche noi un interesse, soprattutto di ordine sociale, a sistemare questa situazione. Ripeto: i rapporti con l’associazione, con la Prefettura sono quasi quotidiani. Siamo andati anche personalmente io e il Sindaco a chiedere delucidazioni, parlando esattamente con il Prefetto e anche con il Vice Prefetto. Quindi, abbiamo comunque tutto l’interesse a monitorare la situazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Decimo punto all’ordine del giorno: interpellanza protocollo n. 14211 del 1° giugno 2018 su chiarimenti in merito alla redazione del Piano del traffico, presentata dal Gruppo consiliare Art. 1 Movimento Democratico e Progressista.
Passo la parola al consigliere Donatelli. Prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Con questa interpellanza noi ritorniamo a coinvolgere il Consiglio comunale su un argomento abbastanza importante del quale il Consiglio comunale non era stato per niente informato, tant’è che la delibera iniziale, la n. 470, della Giunta comunale del 17 novembre, quella che recita “Adozione di un Piano del traffico per decongestionare il centro urbano. Approvazione schema di convenzione tra il Comune di Grottaglie e il Politecnico di Bari, DICAR”, sulla base di questa delibera, senza informare il Consiglio comunale... Almeno il merito, come Gruppo di Art. 1, di stare dietro a questa cosa, ma anche di informare il Consiglio comunale e la città di alcune questioni che sono legate a questa vicenda.
Con quella delibera che ho citato, del 17 novembre 2016, in pratica si procedeva di fatto a uno storno di fondi di 50.000 euro, che nel bilancio erano iscritti e destinati alla redazione del PUG e all’adeguamento del PPTR. Si utilizzano quasi tutti questi soldi: per la precisione, 24.000 alla sottoscrizione della convenzione e 12.200 più IVA a conclusione dell’attività. Questo elemento di stranezza ci ha allarmato, insieme anche al fatto di aver conferito un incarico all’Università in maniera diretta pur trattandosi, invece, di una materia che doveva essere quantomeno oggetto di un avviso pubblico perché potessero partecipare altri soggetti eventualmente interessati.
Questi dubbi, che abbiamo più volte sollevato, evidentemente avevano una ragione di esistere, tant’è che un mese dopo, per la precisione il 21 dicembre sempre del 2016, con delibera di Giunta n. 529 si revocava la delibera precedente, la n. 470, e si approvava una nuova convenzione in cui veniva spiegato in maniera abbastanza dettagliata, sulla base di una relazione del Segretario generale, quali erano le motivazioni, che non ci hanno assolutamente convinto. Nella sostanza, non è cambiato molto. Dei due dubbi, quello più importante, quello dell’assegnazione diretta di questo incarico al Politecnico, era stato condiviso anche dagli Ordini professionali provinciali, cioè l’Ordine degli Architetti e l’Ordine degli Ingegneri, tant’è che avevano “minacciato” chiedendo il rinvio, anzi chiedendo l’annullamento di quella deliberazione dicendo che, in caso contrario, loro sarebbero stati costretti ad adire le vie legali, a ricorrere all’autorità anticorruzione, a ricorrere alla Corte di giustizia europea. Non l’hanno detto tanto per dire, tant’è che avevano già inviato un esposto al TAR di Lecce.
Successivamente, per la precisione il 23 febbraio 2017, c’è stato un incontro (questo lo si ricava dalla documentazione contenuta all’interno delle deliberazioni) con gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti che ha portato a un’ulteriore modifica di quella deliberazione, a un’ulteriore modifica della convenzione. Nella giustificazione da parte del Presidente degli Ordini degli Ingegneri nei confronti dei propri iscritti, ha motivato dicendo: “Abbiamo avuto un incontro con l’Amministrazione comunale. Si pensava che si potessero perdere dei finanziamenti regionali” cosa non vera, perché erano soldi iscritti nel bilancio di competenza comunale. Quindi si è raggiunto – loro lo chiamano così – un bonario accordo.
Fatto sta che con questo bonario accordo si modifica ulteriormente la delibera n. 529 e si approva un nuovo schema di convenzione. Quindi, siamo già alla terza versione della convenzione che è stata approvata dalla Giunta comunale.
Come Gruppo Art.1 MDP su questa cosa abbiamo acceso da tempo ormai i riflettori. Vogliamo saperne di più, tant’è che abbiamo anche presentato in passato un’interpellanza, discussa, e successivamente anche una mozione che il Consiglio comunale ha ritenuto di non approvare il 4 maggio 2017. Sembrava che quantomeno si fosse chiarito tutto, anche da parte del Consiglio comunale, bocciando la nostra mozione. In effetti, non è così. Ancora una volta la Giunta comunale sente la necessità di modificare per l’ennesima volta la delibera iniziale e, soprattutto, la convenzione. Si legge nella delibera che la motivazione è legata al fatto che il bando previsto dal DICAR per l’assegno di ricerca evidentemente è andato a vuoto, almeno così è scritto, non ha avuto successo, quindi bisognava modificare da “assegno di ricerca” a “borse di ricerca”. Siamo alla quarta versione di questa storia e, soprattutto, di questa convenzione.
Noi con questa interpellanza chiediamo all’Amministrazione comunale... Non soltanto come Gruppo o come minoranza, così come è stata coinvolta anche in passato, ma lo chiediamo a beneficio anche dello stesso Consiglio comunale. Abbiamo fatto quattro domande. Gradiremmo avere una risposta dettagliata su queste quattro domande. La prima: a quanto ammonta la spesa finora sostenuta dal Comune? La seconda: quale attività di collaborazione è stata avviata tra il personale tecnico e scientifico del DICAR e del Comune (detto tra virgolette, perché è previsto nella convenzione, è scritto nella convenzione), anche per favorire le varie fasi dei processi di conoscenza, studio urbanistico e studi della mobilità urbana sostenibile nell’area del Comune? Terza domanda: in cosa è consistito il contributo a mantenere un elevato livello di formazione degli operatori del Comune, favorendo contatti e collaborazioni con la struttura universitaria? Quindi, tante affermazioni abbastanza pompose, però vorremmo capire in che cosa sono consistiti tutti questi impegni, soprattutto da parte del Politecnico. Infine, quarta domanda, chiediamo all’Amministrazione comunale quando sarà presentata al Consiglio comunale una relazione finale sull’attività svolta e sui risultati conseguiti sulla base della convenzione sottoscritta tra il Comune di Grottaglie e il Dipartimento di scienze dell’ingegneria civile e dell’architettura, DICAR, del Politecnico di Bari.
Queste sono le domande per le quali attendiamo risposta.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Assessore Blasi, prego.
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore.
Buongiorno a tutti.
Io procederò a rispondere pedissequamente così come sono stati posti i quesiti. Primo quesito. Era stabilito già all’interno della convenzione che alla sottoscrizione, entro 30 giorni, il Comune si impegnava a versare la quota di euro 24.000, che erano i soldi necessari a sovvenzionare gli assegni di ricerca, gli assegni o le borse di ricerca. La convenzione fu modificata proprio per poter estendere la possibilità, visto che il primo bando era andato deserto, per accelerare i tempi, quindi coinvolgere persone anche esterne.
L’attività di collaborazione tra il personale dell’ufficio tecnico e gli assegnisti è avvenuta a seguito della loro selezione. La selezione è avvenuta attraverso delle Commissioni che sono state istituite tra Politecnico e Ordini professionali. Hanno partecipato alla selezione sia gli architetti che gli ingegneri. Sostanzialmente, è iniziata un’attività che, purtroppo, si è interrotta nel momento in cui il dirigente dell’area tecnica, che era il responsabile del procedimento, quindi dei rapporti con il Politecnico, ha lasciato l’incarico. Si è interrotta nei dialoghi continui tra ufficio tecnico e Politecnico, però è andata avanti l’attività dei ricercatori su un programma che era stato stabilito insieme all’Amministrazione, cioè la costruzione di un quadro conoscitivo sullo stato della mobilità sostenibile, in riferimento, in particolare, a quelle che sono le linee guida che, a cascata, partono da indicazioni della Comunità europea che derivano dal 2014. Ad agosto 2017 sono state pubblicate le linee guida nazionali. Quindi, già siamo nella fase in cui avevamo avviato il rapporto con il Politecnico.
Infine, nel 2018 sono state approvate, con la delibera di Giunta regionale n. 193/2018, le linee guida regionali per la redazione dei PUMS. Queste linee guida danno indicazioni specifiche assolutamente innovative rispetto a quello di cui siamo abituati a parlare, quando in particolare parliamo di Piano urbano del traffico, che è una denominazione e una accezione superata dai Piani urbani della mobilità sostenibile, che hanno uno scenario molto più ampio. Questo è proprio l’apporto che la struttura universitaria deve portare all’interno dei nostri uffici, già carenti di personale, ma soprattutto carenti di aggiornamenti rispetto a questi nuovi strumenti.
Nel frattempo, l’Amministrazione di Grottaglie ha avuto una grande occasione ed è stata coinvolta direttamente in più tavoli a livello europeo, in tre diverse città europee, in cui ha potuto portare queste prime indicazioni che sono venute fuori e, soprattutto, ha potuto ricevere indicazioni dalla Comunità europea su quello che deve essere posto alla base della redazione dei Piani della mobilità sostenibile.
Il lavoro è andato avanti fino a un certo punto. Adesso sarà ripreso. È già previsto un incontro per la settimana prossima, per la data in cui si insedierà il nuovo dirigente, il nuovo responsabile del Settore urbanistica e mobilità sostenibile, in cui verrà fatto il punto della situazione e il punto in cui si è arrivati per poter andare avanti. In questo momento, sicuramente sarà coinvolto il Consiglio. Anzi, si potrà anche indire una Commissione in cui poter valutare i primi risultati di questo quadro conoscitivo, normativo e pianificatorio che è stato abbozzato.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Adesso qualcosa in più la conosciamo. Anche la risposta dell’assessore, di fatto, ci dà atto del fatto che fino a questo momento il Consiglio comunale è stato completamente tenuto all’oscuro di tutta questa vicenda. Non penso che il fatto che non abbiamo più il dirigente possa giustificare totalmente il fatto che si blocchi un’attività. Anche perché i benefici... Anche perché i benefici per il personale tecnico comunale, come dice la convenzione, dovevano andare al di là dello stesso dirigente, che tra l’altro aveva – come avrà, immagino, anche il nuovo dirigente – un incarico a tempo, mentre i dipendenti comunali sono quelli che poi (parlo, ovviamente, dell’ufficio tecnico) potranno beneficiare di questo lavoro.
Mi sarebbe piaciuto sapere intanto una cosa. Non so se l’ha detto. Forse mi è sfuggito. Nella Commissione era presente anche il Comune di Grottaglie per la selezione o è stata una cosa tra Politecnico e i due Ordini professionali? Magari poi mi risponde. Quanti sono i selezionati che hanno lavorato fino a questo momento? Per capire qual è il beneficio, qual è la ricaduta su tutta questa attività che si è svolta con fondi comunali.
Quello che chiedo è un maggiore dettaglio. Se possiamo ulteriormente approfondirla, ovviamente dopo l’insediamento del nuovo dirigente tecnico, magari a livello di Commissione. L’importante è mantenere un livello di informazione che sia adeguato all’importanza dell’argomento e all’importanza anche delle ricadute che possono esserci sulla mobilità sostenibile.
Chiudo non con un invito. Mi rivolgo direttamente al Sindaco. Ho già detto che fino a questo momento non c’è stato un coinvolgimento del Consiglio comunale. Abbiamo già detto in altre occasioni che le interrogazioni, le interpellanze che fanno i consiglieri danno l’opportunità all’Amministrazione di dare non soltanto a chi interroga, ma a tutta la città delle risposte. La cosa stride ulteriormente quando si nota quello che è successo, per esempio, il 14 giugno scorso, una notizia legata alla presentazione dell’interpellanza da parte del Gruppo Articolo 1 MDP. Pare che l’addetto stampa del Comune di Grottaglie abbia censurato completamente questa notizia. La cosa non fa onore nemmeno al Comune. Posso anche provarla questa cosa, una notizia sul quotidiano del 14 giugno che è stata completamente ignorata, non vorrei dire “censurata”.
Diamoci una regolata anche in questa direzione, soprattutto in quella di aprirsi quanto più come informazione e come coinvolgimento, in questo caso, soprattutto del Consiglio comunale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Solo per delle brevi integrazioni, assessore Blasi.
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore.
Il Comune di Grottaglie ha avuto all’interno delle Commissioni parte attiva. In una ha partecipato anche l’ingegner Rotondo. E poi è sempre stato intermediario nei dialoghi tra Ordini professionali e Politecnico.
Adesso, sinceramente, non so risponderle su quanti sono stati selezionati. Anche io avrò la settimana prossima un resoconto su chi ci sta lavorando. Non ho avuto possibilità ancora di conoscerli personalmente. Magari, se riesco ad avere informazioni prima, posso anche trasmetterle.
Ho richiesto anche l’anticipazione di una piccola relazione sul lavoro svolto finora prima dell’incontro. Se ho notizie prima, ve le faccio arrivare e comunicare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Punto n. 11) all’ordine del giorno: documento strategico del commercio.
Ricordo che questo punto all’ordine del giorno è stato discusso durante la I Commissione nella seduta del 21 giugno 2018. La Commissione ha espresso parere favorevole alla presenza di 9 consiglieri, con 7 voti favorevoli e 2 voti astenuti.
Al riguardo, segnalo – e li ringrazio – la presenza del direttore di Confcommercio, il dottor Colella, e della dottoressa Pettorino, che sono in Aula e hanno espresso anche disponibilità, eventualmente, a fornire ulteriori chiarimenti in merito al documento in discussione.
Adesso passo la parola all’assessore Bonfrate. Prego, assessore.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Buongiorno a tutti.
L’altro giorno abbiamo affrontato in Commissione la questione del Piano strategico del commercio, che è un documento complesso composto da diversi documenti. Uno lo abbiamo già portato in Consiglio comunale il 6 aprile 2018. In realtà, era la parte riguardante il Piano strategico circa la vendita su area pubblica, dove l’attenzione particolare era legata alla nuova ridefinizione del mercato comunale. Il Piano strategico del commercio è un documento molto più complesso: riguarda l’intera attività commerciale sul territorio e, come dissi anche l’altro giorno e come espresso nella relazione generale...
Un attimo solo, lo riprendo: “Il documento strategico del commercio e lo strumento urbanistico possono costituire punti di partenza per la valorizzazione del centro urbano e delle aree commerciali naturali, dando impulso e direzione”, e così via. Quindi, in realtà, il Piano strategico, quello che il Consiglio comunale è chiamato ad approvare, è in attesa anche del nuovo Piano urbanistico generale, che è in attesa di redazione da parte degli uffici competenti.
Le finalità quali sono di questo Piano strategico, questo complessivo documento dove sono presenti diversi documenti, di cui parlerò successivamente? Promuovere la qualificazione di questa parte di territorio significa muoversi con l’attenzione del caso verso la ricerca delle trasformazioni richieste, del continuo divenire sociale ed economico. Infatti, nella parte generale di questo Piano strategico è analizzato un po’ tutto il territorio: come il territorio si è modificato nel corso degli anni, quali sono le attività, che tipo di attività, quali sono gli abitanti, il reddito; un’analisi economica del territorio stesso, sulla base della quale si può procedere nei vari aspetti successivamente descritti.
In particolare, abbiamo il distretto urbano del commercio. L’Amministrazione ha approvato la costituzione dell’associazione, di cui fa parte il Comune di Grottaglie, la Confcommercio e la Confesercenti. Dopo aver approvato la costituzione di questa associazione, è importante anche parlare di cos’è il distretto urbano del commercio, che in realtà è una delimitazione sul territorio che l’Amministrazione vuole candidare a diventare veramente un polmone positivo della nostra città.
Poi abbiamo l’allegato che riguarda le medie strutture, l’allegato che riguarda la ristorazione tipica, il Regolamento sui pubblici esercizi e poi una particolare attenzione sulla zonizzazione del nostro territorio. Noi abbiamo individuato, con l’aiuto della Confcommercio, che ha redatto su nostra indicazione questo Piano strategico, anche la promozione del territorio, quindi rendere esplicite le varie zone del territorio sulle quali l’Amministrazione intende muoversi e dare indicazioni specifiche, indipendentemente dalle zone individuate. Questo lo devo ribadire. Questa attività è iniziata con la precedente Amministrazione. Noi abbiamo soltanto portato a termine il lavoro precedentemente iniziato.
Questo è un Piano importante, necessario, che stiamo mutuando dalla legge n. 24/2015 della Regione Puglia, con alcune indicazioni che l’Amministrazione vuole dare.
Questa è la relazione iniziale, introduttiva sul Piano strategico che, effettivamente, è molto complesso, però in realtà in alcuni aspetti viene mutuato dalla Regione. In alcuni passaggi l’Amministrazione ha voluto dare alcune indicazioni e alcuni indirizzi politici.
Io termino qui e resto a disposizione – come, eventualmente, il direttore Colella – per supportarvi con ulteriori spiegazioni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Bonfrate.
Ci sono interventi? Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Buongiorno a tutti.
Avrei preferito intervenire dopo. Con vero piacere ho partecipato ai lavori della Commissione, dove ho ascoltato non solo l’illustrazione del documento strategico sul commercio, ma un’analisi più dettagliata del contesto, della situazione del settore da parte del direttore Colella, che ringrazio anche oggi per la presenza.
Ovviamente, come ha ribadito l’assessore, ci troviamo di fronte a un documento complesso che probabilmente – è stato anche ribadito dal consigliere Annicchiarico in Commissione – necessitava di approfondimenti, per una nostra necessità, di una lettura che avvenisse in un arco temporale più lungo rispetto alle convocazioni effettuate.
Detto questo, una lettura più dettagliata è stata data successivamente, però c’era già l’illustrazione da parte del direttore Colella. Ribadiamo che c’è la necessità di produrre questo documento. Lo ha detto anche l’assessore. Era stato iniziato un brevissimo percorso nella passata Amministrazione. Quindi, bene fa l’Amministrazione a intraprendere questo percorso, perché se ne avverte la necessità non solo per un fatto normativo del recepimento della legge n. 24 regionale, ma anche per “iniziare a ragionare” in senso strategico sul rilancio di questo settore a Grottaglie.
Dalla lettura, probabilmente, c’è la necessità di dotarsi anche di strumenti che possano, poi, essere nel breve tempo, anzi possano vedere nel breve tempo una sorta di feedback rispetto a quello che oggi rimane sulla carta un piano teorico. Alla luce di questo – in questo primo mio intervento mi fermo su questo elemento – è subito balzato agli occhi in Commissione, ma anche nell’interlocuzione con lo stesso direttore Colella, un argomento spinoso che da anni “interessa” più consiliature: quello delle sorti, del destino del famoso “Quartiere delle Ceramiche”. Come sappiamo, oggi è in vigore uno strumento urbanistico che limita, che impedisce la collocazione di pubblici esercizi in quel quartiere, con una finalità: chi lo ha concepito in passato ha voluto “tutelare” un unicum e un elemento identitario del nostro quartiere, che non è semplicemente la natura artigianale o la vocazione artigianale, che hanno anche le altre città che fanno parte del comparto ceramico a livello nazionale. Le altre città – cito Faenza, Montelupo Fiorentino, Caltagirone – hanno le loro belle aziende o botteghe artigianali nelle zone industriali, nelle zone PIP, e poi hanno in modo sparso nel centro storico, nel centro abitato della propria città la parte commerciale. L’unicum deriva, nel nostro Quartiere delle Ceramiche, nel vedere collocata la parte produttiva e la parte commerciale nello stesso luogo e nell’avere un’area delimitata, interessata solo dalla produzione e dalla vendita della ceramica, in un contesto anche “prestigioso”, in quanto si tratta di un’antica gravina, lama. Pertanto, c’è anche il “fascino” di vedere collocate queste attività all’interno di cavità antropiche e ipogei.
Detto questo, in passato, nelle svariate Amministrazioni, nonostante fossero pervenute idee o proposte non solo per l’aspetto speculativo, ma anche per quello di rilancio, di sviluppo del settore, in passato quasi tutti, all’unanimità, hanno sempre voluto tutelare ed evitare che si snaturasse un processo che è durato secoli e che ha determinato lo stato dell’arte dei fatti, cioè l’esistenza di un Quartiere delle Ceramiche.
La redazione di questo documento strategico per il commercio annovera all’interno dei vari capitoli anche la voce che riguarda il Quartiere delle Ceramiche. Ovviamente, sia nella relazione tecnica generale, dove secondo me impropriamente, probabilmente, si parla di sviluppo del commercio (poi andrò, magari, nel dettaglio di alcune voci), o probabilmente per un refuso di scrittura, il richiamo principale interessa il capitolo dei pubblici esercizi, del regolamento dei pubblici esercizi, dove vengono stilati dei criteri con cui vengono richiesti dei requisiti minimi per poter aprire. Viene anche citato il Quartiere delle Ceramiche, con il raggiungimento di un punteggio minimo di 80.
Questo ragionamento in teoria può non voler dire nulla, ma nella pratica può dire altro, cioè che, al netto dell’approvazione del documento strategico del commercio, l’Amministrazione fa percepire già in anticipo una volontà: nel futuro Piano urbanistico generale quei vincoli che oggi hanno permesso, a torto o a ragione, la conservazione... Probabilmente, si è peccato sulla capacità di favorire un rilancio di quell’elemento identitario, però se questo documento presuppone già in anticipo una volontà dell’Amministrazione nel mutare il Piano urbanistico generale concedendo l’apertura di pubblici esercizi nel Quartiere delle Ceramiche, questo, secondo me, incontrerà il nostro più netto diniego.
Aggiungo altro. Oggi sarebbe facile. Credo ci siano non solo appetiti, ma anche volontà nel togliere in qualche cavità antropica di quel quartiere la ceramica e metterci la birra. È avvenuto in passato e credo che possa avvenire anche in questa Amministrazione. Ovviamente, il comparto è in crisi. Probabilmente conviene più vendere la birra all’interno del Quartiere delle Ceramiche che le ceramiche, quindi favorire il cambio di destinazione d’uso.
Ovviamente, in questa mia analisi viene fatta salva la necessità – però qui c’è bisogno di una discussione seria – anche dei servizi. Non ha senso avere l’unicum del Quartiere delle Ceramiche, quindi favorire una valorizzazione in termini turistici, se poi non ci sono servizi per i turisti. In questo senso, probabilmente, anche alla luce dei provvedimenti presi, credo, più di vent’anni fa sotto l’Amministrazione Vinci, qualcosa va rivisto. In questo senso, sta per essere aperto – non sono aggiornato – uno dei servizi all’interno dell’area ristoro del parcheggio.
Mi fermo. Evito di leggere. Lo farò successivamente, perché interessa più che altro, credo, avere contezza di quello che può essere un indirizzo futuro rispetto al commercio e a quell’area specifica.
Scusate, ho perso il filo. Ho perso davvero il filo. No, avevo aperto una parentesi per non entrare nel dettaglio dell’argomento. Mi sono perso. Comunque, il senso è questo. Ah, dicevo che probabilmente, a latere della redazione di un Piano strategico del commercio e poi del Piano urbanistico generale, credo che probabilmente, nell’ottica anche della valorizzazione o, comunque, di una discussione che tenti di rilanciare il settore artigianale delle ceramiche, ma a latere anche quello turistico, probabilmente quell’area necessita di un piano cucito addosso, che sia dedicato semplicemente all’argomento Quartiere delle Ceramiche, turismo e attività artigianale, anche se poi richiamato in un Piano urbanistico generale che ne detta i vincoli o meno e in un Piano strategico del commercio che, invece, lo fa interagire con gli altri settori.
Spero che le indicazioni che emergeranno dal Sindaco, dal primo cittadino, vadano in questo senso. Altrimenti, ci spaventa l’idea di poter ripensare – anche se è legittimo – che oggi le necessità portano a rivedere la vocazione di quell’area. Se questo sarà, eventualmente, in un successivo intervento, farò emergere alcune correzioni che vanno apportate alla bozza consegnata.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marangella.
Consigliera Lacava, prego.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Buongiorno a tutti.
Mi riallaccio al discorso del consigliere Marangella, considerato il fatto che si è ampiamente discusso in Commissione rispetto al punteggio attribuito alle zone del Quartiere delle Ceramiche e del centro storico. Evidentemente, è chiara la volontà da parte di questa Amministrazione di preservare e tutelare, soprattutto, l’integrità storica e culturale del Quartiere delle Ceramiche. Questo è dato anche dal fatto che il punteggio minimo attribuibile è comunque stato il massimo rispetto al Quartiere delle Ceramiche per i pubblici esercizi in genere.
Dopodiché, anche per le medie strutture è stato attribuito... Innanzitutto, è stato separato il centro storico dal Quartiere delle Ceramiche, che inizialmente risultavano uniti come centri, come quartieri. Abbiamo deciso di dividerli proprio per questo motivo, a tutela del Quartiere delle Ceramiche, attribuendo a quest’ultimo un punteggio superiore.
Ovviamente, le attività che saranno permesse, l’apertura delle attività permesse all’interno del Quartiere delle Ceramiche dovranno essere comunque qualitativamente superiori rispetto ad altre zone del paese stesso. Questo dichiara anche un’attenzione rispetto alla qualità delle stesse attività. È ovvio che non si possono negare i servizi, ma questo non vuol dire autorizzare tutto.
Ecco perché questa Amministrazione ha comunque tutelato il Quartiere delle Ceramiche attribuendo dei punteggi massimi, affinché queste attività risultino comunque di una qualità superiore e non si dia autorizzazione a qualsiasi tipo di attività all’interno del Quartiere delle Ceramiche. Questo è stato il risultato di un ragionamento portato avanti a seguito di incontri con i membri della Confcommercio, ma anche una presa di posizione da parte di questa attività, quella di non inflazionare il Quartiere delle Ceramiche, quindi di preservarlo nella sua storicità e nella sua tradizione massima.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Lacava.
Sindaco. Un attimo.
Prego, consigliere Marangella.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Ho apprezzato la risposta della consigliera Lacava. A garanzia, mi rivolgo al Sindaco. Al di là del fiume di parole che ho espresso prima, la mia domanda era secca. Oggi vige un Piano urbanistico generale che vieta l’insediamento di attività di somministrazione di alimenti e bevande, di ristorazione nel Quartiere delle Ceramiche. La consigliera Lacava dice... Limita, sì. Allo stato attuale, limita. Sono contingentati. Bene.
La consigliera Lacava mi risponde dicendo: “Recepiamo questa volontà, tant’è vero che abbiamo innalzato dei criteri. Per cui, non si potrà insediare chiunque”. Questo significa che c’è una tendenza o una volontà a modificare quel contingentamento e ad “aprirsi” alla possibilità o meno di insediare. Questa è la domanda secca.
La mia domanda è posta per conoscere l’informazione. Probabilmente, la valutazione non è automaticamente negativa, però vorrei capire se la tendenza è questa.
Speaker : SINDACO.
Il vincolo urbanistico che c’è sul Quartiere delle Ceramiche è una cosa. L’aver fatto rientrare il Quartiere delle Ceramiche, insieme ad altre zone della città, nella programmazione consente a tutti noi domani di poter dire e di poter fare delle cose qualora il Consiglio comunale dovesse ritenere di eliminare quel vincolo.
Però, il fatto di avere il quartiere all’interno del distretto urbano del commercio ci consente di intercettare tutta una serie di opportunità in favore delle attività che sono all’interno del quartiere. Per cui, opportunamente abbiamo condiviso l’idea che il quartiere, come tutte le attività commerciali, perché è artigianato, ma è anche vendita di prodotti artigianali, e l’abbiamo fatto rientrare in quell’attività di commercio, per la parte che riguarda il commercio di prodotti artigianali, siccome anche il quartiere è bisognoso di interventi e di attenzioni, tutta la strategia che viene messa in campo, che viene richiesta dalla Regione Puglia ha portato l’Amministrazione a ritenere il quartiere facente parte del distretto, fermi restando i vincoli che il Consiglio comunale ha ritenuto di mettere sotto i profili che già conosciamo. Sarà il Consiglio comunale, eventualmente, a decidere di rimuoverli.
Ciò non vuol dire che, in attesa di una decisione favorevole o sfavorevole, il quartiere debba essere lasciato ancora così com’è. Se può essere beneficiario di interventi ad opera del distretto urbano del commercio, quindi delle politiche regionali in tema di commercio, il Quartiere delle Ceramiche per noi è, come le altre attività commerciali, un soggetto sensibile e meritevole, motivo per il quale è stato introdotto, motivo per il quale è stato introdotto dovendo sottostare a quelle regole di parametrazione con un parametro alto, che non si potrà insediare domani mattina. Qualora il Consiglio comunale domani decidesse di revocare quei limiti e quei vincoli, comunque nel quartiere bisognerà rispettare degli standard che non sono bassi, ma sono alti. Questo è il principio ispiratore di questo percorso logico che si è messo in campo.
Lo strumento oggi ci consente di avere, come quartiere, quell’attenzione necessaria. Domani, se decidiamo di metterci le mani, lo decideremo tutti insieme, prescindendo da oggi. Oggi non si è deciso di cambiare o di non cambiare. Non si è proprio discusso dell’aspetto “modifica”. Si è solo ritenuto, il quartiere, per la parte attuale, in cui si fa riferimento all’aspetto commerciale, di inserirlo perché merita anche il quartiere di far parte di una strategia, che è quello che continua a chiedere la Regione sotto tutti i punti di vista, che va dalla rigenerazione urbana al turismo, passando per il commercio. Bisogna tracciare gli assi della strategia.
Per noi il Quartiere delle Ceramiche, anche in tema di commercio, è strategico sia per il commercio diretto che genera, in quanto si commercializzano prodotti ceramici, sia per quello indiretto che può derivare da un forte impatto turistico che accelera o aumenta il numero di turisti a Grottaglie, che riteniamo e speriamo possano poi spendere nelle attività commerciali collaterali, alternative, diverse da quelle che riguardano i prodotti artigianali.
Questa è la vision, la strategia alla base di questo documento. Però, se domani mattina la Regione dovesse decidere di investire del danaro sulla strategia, se io non includo il Quartiere delle Ceramiche in questa strategia vuol dire che io non potrò investire quel danaro, quelle risorse nel quartiere. Noi non ce la siamo sentiti di escluderlo, nulla rilevando, questo, sul vincolo alle nuove aperture, che rimangono di esclusiva competenza comunale, ma che ci consentono, parallelamente, di andare ad incidere su quelle botteghe esistenti e sulla strategia possibile di sviluppo dell’attività commerciale. E poi la doppia misura: qualora dovessero esserci anche misure in favore dell’artigianato, potranno beneficiarne. Le nostre botteghe hanno questa duplice veste.
Siccome non sono solo produttori di manufatti artigianali da vendere all’ingrosso, ma vendono al dettaglio, sono di fatto anche commercianti. Questo è il ragionamento che c’è dietro. Nessuna previsione che non sia o che non sarà, meglio, fuori dalla discussione del Consiglio comunale nell’ottica del PUG, per il quale, da qui a breve, ci auguriamo di avviare il percorso, visto che già si è acceso un primo led di luce, con i percorsi che ha già avviato l’Assessorato.
Questa è l’impostazione. Per tranquillizzare tutti rispetto a questa cosa. Valuteremo, come Consiglio comunale, il da farsi. Al momento, in attesa di quella decisione, che – come sapete bene – avrà tempi lunghi, perché il PUG è una cosa che non si fa in due mesi, stiamo inglobando il quartiere nella strategia di sviluppo per la parte che interessa.
Questa è la situazione allo stato attuale. Spero di essere stato chiaro.
Speaker : ANDREA MAGAZZINO, Assessore.
Riprendo una riflessione che abbiamo fatto l’altro giorno. Indubbiamente, il Quartiere delle Ceramiche è croce e delizia del vostro approccio. È un grande patrimonio, secondo me condiviso, ed è un grande attrattore, però probabilmente c’è bisogno di farlo diventare veramente il locomotore dell’offerta commerciale e turistica.
È stato inserito il Quartiere delle Ceramiche – poteva essere anche tenuto fuori, perché oggi non è offerta commerciale in senso stretto – nel distretto urbano del commercio perché è chiaro che l’attrattore del Comune è quello.
Lei faceva una giusta riflessione l’altro giorno, che voglio riprendere. Probabilmente, dobbiamo andare un po’ oltre la prassi. In questo documento ci siamo spinti oltre la burocrazia, abbiamo cercato di fare dei ragionamenti con la ristorazione tipica, con i punteggi. Ci si poteva limitare a dire “la legge dice questo”. Nei prossimi mesi si farà il Piano strategico del distretto, che è molto più strumento di marketing che strumento di analisi di mercato. Anche lì, si può fare un passo oltre e cercare di capire in che modo il Quartiere delle Ceramiche può essere attrattore per tutta la città e in che modo tutta la città può aiutare il Quartiere delle Ceramiche a essere attrattore. Oggi i turisti vengono a Grottaglie solo per quello. Ci siamo detti che, purtroppo, non abbiamo posti letto e che anche su quello bisogna investire.
Per cui, avremo nei prossimi mesi una prima occasione di ragionamento. Indubbiamente, l’indicazione urbanistica viene a monte. Infatti, se voi andate a vedere la parte generale, si dice sempre che quello è un prerequisito da cui, comunque, non si può prescindere. Io sono d’accordo che sia un unicum e che vada tutelato. Proprio l’altro giorno ero a Laterza e dicevo: perché non fate come Grottaglie e individuate un’area del vostro centro storico? Queste sono le attività, le uniche che riescono ad animare i centri storici. È difficilissimo riuscire ad animarli con il commercio, perché hai bisogno di un quid in più. Anche lì si stava riflettendo – ci sono un paio di botteghe – nell’indicare come quasi uso esclusivo quegli spazi per poter favorire e conservare. La conservazione è un tema che si pone a livello nazionale pure per le librerie, per i bar storici. A volte si ha bisogno di creare delle tutele, sennò oggi il mercato va in altre direzioni. Chi ha capacità di pagare non sono certamente gli artigiani o i librai o queste attività.
La riflessione che va fatta è quale può essere il mix attrattivo che tuteli questo patrimonio, proprio perché sarebbe assurdo perdere il valore aggiunto. Come si può fare perché servizi, parcheggi e altre cose, la raccolta, l’animazione, l’illuminazione... Anche un’offerta contigua, che può essere anche un’offerta culturale. Perché no? Non è detto che debba essere commerciale. Ormai nel distretto urbano del commercio usiamo il termine “commercio” impropriamente, ma parliamo assolutamente di integrazione dell’offerta di artigianato, di commercio, di cultura, di tempo libero.
Su queste cose, peraltro, la Regione sta investendo tantissimo. Penso agli investimenti sulle biblioteche. Perché non può essere quello il contenitore di alcune di queste funzioni? Per fare questo certamente ci sarà bisogno di una vostra decisione sul fronte urbanistico, però si è ritenuto di aprire uno spazio di ragionamento, che sin dai prossimi mesi si dovrà affrontare. Come diceva il Sindaco, aspettiamo i prossimi bandi dei distretti con le risorse che sono state già destinate; chissà che lì non troviamo strumenti per aiutare questo pezzo di distretto, anche così com’è.
Credo si tratti più che altro di lasciare una porta aperta a riflessioni che poi dovrete fare tutti insieme, che condivideremo anche con le associazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, direttore.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Riprendo una questione posta nel momento in cui abbiamo cominciato a esaminare in Commissione – penso giovedì o venerdì scorso; giovedì scorso – e recupero dalla presentazione dell’assessore un aggettivo: documento complesso. Recupero dall’intervento della Presidente della I Commissione, quello testé detto: è un ragionamento portato avanti da tempo con Confindustria. Mettiamo insieme queste due cose e mi occuperò del fattore tempo. Mi sono state consegnate, appena in tempo per poter parlare in Commissione, 281 pagine. Se io ai miei alunni avessi dovuto chiedere, un giorno prima, di dirmi cosa hanno compreso, hanno capito e sono in condizioni di trattare 281 pagine, altrettanto difficili per la tematica affrontata, quanto 281 pagine di un testo di filosofia, sarei stato accusato di essere un professore che non conosce i tempi della didattica.
L’Amministrazione comunale conosce i tempi della didattica? Il Sindaco D’Alò, quando era consigliere comunale o se fosse oggi ancora consigliere comunale, avrebbe sottaciuto la difficoltà del suo ruolo di consigliere di avere la bacchetta magica o la mente lucida per poter parlare bene, per poter intervenire, per poter collaborare, per poter portare il proprio contributo, che anche quando è critico è un contributo positivo. Anzi “critico” è sempre positivo. “Crino” significa “giudicare”, ma non giudicare in negativo. Significa dar conto di ciò che si pensa su una determinata cosa, e il giudizio può essere affermativo o negativo. Quindi, non c’è.
Si è detto che in Commissione abbiamo discusso. Io dico che abbiamo avuto la possibilità, e ringrazio anch’io il dottor Colella, di aver avuto una sintesi illustrata, detta da lui stesso, necessariamente sintetica. Quindi, al di là del fatto che in quella riunione, tranne le cose che lì ha sostenuto e qui ribadito il collega Marangella, poco o niente è stato possibile vedere e dire, non dire nulla, non parlare non significa approvare. Significa non dire nulla. Se non abbiamo detto nulla degli altri non è che tutte le altre pagine delle 281 sono così inosservabili, aliene dall’essere osservate. Questa è la prima cosa.
Poi mi intriga il termine “strategico”, ancora di più a sostegno della mia tesi e ancora di meno a sostegno del modo in cui l’assessore Bonfrate liquida le mie tesi. Poi in Consiglio comunale queste osservazioni le fa fare. Mi liquida ogni volta. Mi costringe, in qualche modo, a diventare ancora più piccolo di quello che sono, tanto piccolo che me ne vado. Tanto se lo devo dire in Consiglio comunale, mi spiegate a che cosa servono le Commissioni? Nella logica e nell’impianto democratico di un ente come il Comune, la Commissione non è il luogo dove andare a depositare le proprie certezze al voto? Poi, se hai qualcosa da dire la dici, quando la vuoi dire, se la vuoi dire, tanto a noi di questo importa relativamente poco.
Su questa questione, visto che la dottoressa Lacava ci dice che hanno ragionato, portato avanti da tempo, eccetera, le Commissioni sono di supporto all’attività amministrativa. Vengono chiamate per tempo, si cominciano a dare elaborati, quelli che sono, a dare un’indicazione, a chiedere un suggerimento, se ne fanno una, due, tre, se non si esauriscono. “E no, giovedì dobbiamo necessariamente... Perché dobbiamo andare in Consiglio comunale”, perché c’è l’urgenza di andare in Consiglio. Io sull’urgenza non ho nulla da dire, ma l’urgenza non è conosciuta due giorni prima di convocare la Commissione. L’urgenza penso che sia, anche questa, programmabile in questo caso. Dobbiamo arrivare per tempo ad avere l’occasione di poter captare eventuali benefici di carattere finanziario da parte della Regione e facciamo tutto quello che è possibile, ma il percorso lo si fa insieme, altrimenti che cosa volete? Che un consigliere comunale, sottoposto al fatto di doversi leggere nottetempo... Io sono fortunato, da questo punto di vista. Se ho la mente libera, ho anche il tempo. Sono un pensionato. Ma un consigliere che, eventualmente, ha la sua vita, anche lavorativa, quindi i suoi tempi, non quelli da dedicare... Saranno ancora tempi ridotti.
Non so se i miei colleghi patiscano questo tipo di limitazione, però io mi sento offeso. Io mi sento offeso a dover essere un consigliere comunale costretto ogni volta a eccepire il tempo, il frattempo, il contempo per poter dire: avete bisogno del mio modesto contributo? Non mi dite sì, perché non ne avete bisogno.
Io lascerò a voi, come in passato e in futuro, tutto il merito di fare il bene possibile di questa città. Non lo vorrò condividere. Se questo è un Piano strategico che porterà il bene alla città, vi potrete mettere tutte le medaglie che volete. Io non sono stato messo nella condizione di poter, per il modo in cui ragiono io, per i tempi che io ritengo necessari per poter leggere, capire, dialogare e confrontarmi... Io, non il Sindaco, che quando parla di cambiamento dice “io non ho la bacchetta magica”. Tant’è vero che quel cambiamento è un “cambialento”, cioè è tanto lento quel cambiamento che ogni tanto sprizza qualcosa, come è giusto che sia, come è normale che sia. Però di lentezza in lentezza non ci si può nemmeno appigliare a una sorta di schizzo. Non di schizofrenia. No. Di schizzo proprio, un modo per dire: “Oh, abbiamo fatto qualcosa”, come è successo, caro Sindaco. Potresti almeno limitare l’uso degli aggettivi. Parco della civiltà, a livello europeo. Un po’ di modestia ci vuole. “Europeo”, insomma. Facciamolo stabilire agli altri, non a chi l’ha prodotto. Diciamo che è una bella cosa, diciamo che è una cosa che serviva alla città, ma perché questa enfasi? Perché l’enfasi? L’enfasi non serve a niente. L’enfasi è un maquillage e il maquillage basta la notte per doverlo rifare. Il maquillage – le donne lo sanno; forse anche qualche uomo – dopo che ci si è addormentati e ci si alza la mattina ha bisogno di essere rifatto.
Se lei dichiara queste cose e le mette in circolo, qualche sorrisino può essere fatto. “Europeo”. È una cosa decorosa, degna di una città che ha le sue capacità e i suoi limiti, anche progettuali. Se ogni volta che io invento una poesia dico che concorro con Leopardi, è una cosa che... Insomma, la tengo per me. Posso anche ritenermi un lirico a livello di Leopardi.
Detto questo, tutte le osservazioni che ha fatto Marangella io le sottintendo. Capisco tante altre ragioni e le sottoscrivo, chiaramente. Ho sempre parlato di qualcosa che riguarda il Castello, il Quartiere delle Ceramiche e il centro storico come un tutt’uno, di cui il Castello è la cerniera.
Un’ultima considerazione, che ci porterebbe molto lontano, ma è quella che mi interessa di più. Il Presidente mi potrebbe sempre dire: “Resti sull’argomento”. Secondo me, io sto sull’argomento. Una visione strategica è anche una visione unitaria. “Unitaria” significa che prima di immergerci o di dedicarci totalmente a un settore importante, trainante come quello del commercio, con tutte le aperture che il dottor Colella ha qui dato, di carattere generale, dove il commercio non significa riduzione al do ut des e lo spirito da bottegaio... No. Significa un’altra cosa, che ha portato già in passato noi a riflettere e me a dire la mia. Una città che continua a pensare in maniera da avere una sola area di centro marginalizza e fa diventare periferie ingovernabili il resto del suo corpo e abbandona se stesso a stracci, il suo abito dalle parti terminali di questo corpo.
La visione più moderna ce l’ha data Giordano Bruno, quello, sì, un grande filosofo europeo, il primo filosofo europeo, quando ci ha detto che l’universo non è fatto di un solo centro, ma è proprio il policentrismo dell’universo a generare qualcosa che non sconti le difficoltà delle periferie.
Io, siccome ho la possibilità di fare un altro intervento, osservo il tempo che mi è stato conservato e consegnerò questa parte, che può essere sempre anche bollata come una digressione filosofica. Sindaco, non mi risponda come l’altra volta dicendo “la filosofia, la filosofia, la filosofia”, fermo restando che della filosofia ha parlato bene nel mio liceo nei due giorni di filosofia. Si dia, anche qui, una misura fra il no e il sì assoluto, perché la medietà non è il compromesso a più basso livello. La medietà è la giusta misura, è il quanto qualitativo, e questo spero di poterlo dare ancora in questo Consiglio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Per leggere al meglio il contatore dei minuti quando parliamo: quando finisce il tempo c’è il “meno” davanti. Quindi, si sta andando a ritroso. Solo quello lì. Pensavo si fosse interpretato male. No, assolutamente. Era per tutti, non per lei, consigliere Annicchiarico. Era per tutti.
Prego, consigliere Marangella.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Grazie.
Premesso – lo ribadisco a scanso di equivoci – che non mi spaventa né mi scandalizza affrontare qualsiasi tipologia di discussione che può riguardare il futuro della città, onestamente il dubbio permane nonostante la risposta del Sindaco, che è stata esaustiva. Ha semplicemente detto: “Ciò che avverrà lo decideremo assieme”. È giusto che sia così. È giusto attraverso le fasi e le procedure degli strumenti che intervengono sull’argomento, ovviamente.
Così come non ho mai messo in discussione l’obbligatorietà di inserire il Quartiere delle Ceramiche all’interno di questo complesso strumento. È ovvio – l’ho ribadito io e lo hai ribadito tu, Sindaco – che l’unicum consiste anche nel fatto che insistono sia le fasi produttive che le fasi della commercializzazione. Quindi, è giusto che questo documento contenga, nella sua strategia, il Quartiere delle Ceramiche. Probabilmente, bisognerà partire anche da là.
Spaventa, invece, la necessità di dettagliare nel capitolo dei pubblici esercizi un qualcosa che – lei stesso lo ha ribadito – il Piano urbanistico generale potrà mutare. Qualcosa che può avvenire fra tre anni, iniziare già a dettagliarlo oggi mi sembra... No, non ho detto la pagina. Ho detto semplicemente che nella risposta che mi ha dato il Sindaco, giustamente, si dice: “Tutto ciò sarà rimandato alla discussione che avverrà nella redazione del nuovo PUG”, che è uno strumento complesso che avrà bisogno sicuramente di anni, non di mesi.
Nel capitolo dei pubblici esercizi, invece, l’argomento per l’apertura di attività di somministrazione di alimenti e bevande viene dettagliato anche per il Quartiere delle Ceramiche. Qui la pagina la cito. Non so se fosse necessario all’interno della relazione tecnica generale... Pagina 87: rivitalizzazione del centro storico e recupero dei siti industriali dismessi. Leggo il comma 1: “Al fine di rivitalizzare il sistema distributivo del centro storico, identificato con la sigla CSA o QDC (Quartiere delle Ceramiche), classificate dallo strumento urbanistico come zone A e A1, il Comune di Grottaglie può autorizzare la realizzazione di medie strutture di vendita utilizzando immobili esistenti eventualmente soggetti al recupero”... No. Chiedo scusa, sto leggendo il riferimento sbagliato. Non mi riferivo a questo. Ho sbagliato la pagina, chiedo scusa.
Si legge: “Criteri e indicazioni programmatiche”. Pagina 79: “Per un’efficace politica di localizzazione di strutture distributive” dove fa riferimento – a questo punto evito di leggere – che tutto fa riferimento a ciò che è prefigurato dal PUG, ma le indicazioni e le prescrizioni non sono intoccabili ed eterne. Si veda la sentenza del TAR. Non conosco questa sentenza nel dettaglio del TAR Veneto, però il fatto di averla inserita in una relazione tecnica vuol dire: “Sì, è vero, c’è il PUG però guardate che già la giurisprudenza in merito dice che non è del tutto intoccabile ciò che il PUG prevede fin quando è vigente, anche in attesa”... Perfetto. Ho capito, ma nella relazione tecnica, Sindaco... Sbagliamo noi, probabilmente, ad avere un approccio pregiudiziale all’argomento, però se nel capitolo dei pubblici esercizi viene dettagliato come potrà avvenire l’apertura, nella relazione tecnica è citata la sentenza del TAR Veneto, non del TAR Lecce, si comincia a fare “uno più uno, due”. Stiamo dicendo: si sta già prefigurando un indirizzo? Se sì, discutiamone.
L’approccio è sempre: non mi scandalizza, ma discutiamone. A questo punto, secondo me, sì. È necessario. Ci sono altri passaggi nel regolamento dei pubblici esercizi dove si entra nel merito, fatto salvo che la centralità del quartiere debba rimanere all’interno di questo documento strategico per le peculiarità commerciali che ha già. Secondo me, poi, mettere il carro davanti ai buoi oggi non è necessario, probabilmente affinando anche alcuni passaggi. A questo mi riferivo.
Mi concedo un ulteriore passaggio, credo di avere ancora tempo. A questo punto, se vogliamo davvero spingerci verso una visione futura che potrà essere argomento anche della discussione di un PUG, probabilmente, sicuramente non all’interno del Quartiere delle Ceramiche, visto che tutto ruota attorno al rilancio delle attività commerciali, parallelamente all’implementazione dell’attività turistica o comunque all’affermazione dell’attività turistica all’interno del quartiere e della città, probabilmente anche all’interno del PUG questo Consiglio comunale si dovrà interrogare prima dei servizi riguardanti la ristorazione, che forse ci sono, si dovrà interrogare sulle strutture ricettive, che forse mancano a Grottaglie.
In passato anche qui il Consiglio comunale ha affrontato discussioni e probabilmente ha avuto anche qui un approccio pregiudiziale con un’ottica forse legata troppo esclusivamente all’idea di una speculazione edilizia, ma Grottaglie – si continua a insistere sulla parola “vocazione turistica”, ribadita anche nella relazione – non ha una struttura ricettiva che possa ospitare un pullman, 56 posti.
Probabilmente mi sbaglio, ma non c’è una struttura adeguata. E non mi venite a parlare dell’albergo diffuso, perché l’albergo diffuso ha altre finalità. L’albergo diffuso è necessario, tutela alcune tipologie di domande delle attività turistiche, ma noi con il Quartiere delle Ceramiche, se volessimo ospitare un pullman, non abbiamo una struttura che ospiti un pullman. Quindi, è necessario affrontare questa discussione, anche in deroga all’attuale Piano urbanistico generale vigente, anche nell’idea del nuovo redigendo. Allora cominceremmo probabilmente a mettere più tasselli ed avere una visione più d’assieme. Ecco perché ritorno a dire, fatto il chiarimento, alcuni passaggi mi sembravano troppo spinti rispetto a una eventuale mutazione dello stato dell’arte.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marangella.
Speaker : ANDREA MAGAZZINO, Assessore.
Intervengo solo per dire che questo capitolo generale, che riguarda soprattutto le periferie, il recupero di contenitori, era più… […]
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Lacava, prego.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Io pensavo avesse finito.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie. Intanto saluto il dottor Colella per la sua presenza insieme alla dottoressa affianco, della quale non ricordo il nome. Mi dovrà scusare. Perfetto. Poche cose voglio aggiungere alle cose che sono già state dette soprattutto dal collega Marangella e dal collega Annicchiarico.
Le cose che sono state dette sia dal Sindaco che dalla dottoressa Lacava alcune cose mi lasciano tuttora ancora un po’ perplesso. Mi riferisco soprattutto al discorso del Quartiere delle Ceramiche. Intanto faccio una doverosa precisazione iniziale. Lo richiamava il consigliere Annicchiarico nel momento in cui parlava del documento strategico del commercio, che, quindi, ha una valenza effettivamente strategica a cui bisogna guardare con tantissima attenzione. Però, questo non mi sottrae dal ripetere una cosa che ho già detto in un’altra occasione, sempre riferita al commercio.
Stiamo approvando il quadro generale strategico che riguarda appunto il commercio sulla base della legge regionale n. 24 del 2015. La stessa legge – lo diceva anche il Sindaco prima – indica un percorso per arrivare a quel documento strategico.
Qui a Grottaglie abbiamo fatto qualcosa di diverso. Noi il 6 aprile abbiamo approvato un documento che doveva essere inserito, secondo me, all’interno di questo pacchetto di documenti e mi riferisco all’approvazione del Regolamento del commercio su aree pubbliche. Mi sembra uno dei tasselli che comunque deve far parte di un quadro più generale. Invece, l’Amministrazione ha voluto fare altro – non soltanto in questo settore – come se io avessi esigenza di costruire una casa e comincio a girare i negozi per le tende. Mi sembra qualcosa che non funziona. Prima faccio la casa e poi vedo le tende, i mobili, eccetera. C’è questa prima precisazione che ormai è fatta, so che sta anche in dirittura d’arrivo.
La cosa che mi preoccupa questa mattina sono le risposte riguardo al Quartiere delle Ceramiche. La dottoressa Lacava diceva “state tranquilli”. Non posso citarla? Non so dove ho sbagliato? Ancora non ho capito dove ho sbagliato. Continuerò a chiamarla “dottoressa” comunque. Va bene? La dottoressa Lacava nel momento in cui ha tentato anche di dare una risposta alle preoccupazioni riguardo al centro storico ha detto: “Ci abbiamo pensato, tant’è che abbiamo inserito degli elementi di valorizzazione nel momento in cui…”. Non fa una grinza come risposta. Però, personalmente, io non dico che non mi fido, ma non sono soddisfatto da questa risposta, perché, in effetti, lo stesso Sindaco dice: “Noi intanto lo inseriamo perché ci potrebbero essere dei futuri sviluppi, potremmo utilizzare finanziamenti successivi, che non potremmo avere – traduco – se non inseriamo il Quartiere delle Ceramiche dentro questo documento strategico”.
Ha ragione il dottor Colella quando dice che il Quartiere delle Ceramiche ovviamente deve essere un attrattore. Noi abbiamo questa grande fortuna di avere un quartiere unico al mondo, con botteghe che ancora esistono all’interno di grotte scavate, che va preservato al massimo, senza abbassare mai la guardia, secondo me, tant’è che qualche anno fa nel momento in cui l’Amministrazione comunale Vinci commissionò lo studio particolareggiato del centro storico non a caso inserì successivamente un unico Piano particolareggiato che riguardava il centro storico e il Quartiere delle Ceramiche, perché è intimamente legato per tantissimi motivi storici, culturali, eccetera.
È stato fatto cenno a vincoli urbanistici. Lo stesso Piano Cervellati a proposito degli interventi nel Quartiere delle Ceramiche dice chiaramente che lì non si può fare qualcosa di diverso per quello che quel quartiere è vocato. Questo non vuol dire creare il deserto attorno alle botteghe, vuol dire anche fare degli interventi intelligenti. Però, allo stesso tempo dobbiamo preoccuparci di che cosa si intende per interventi intelligenti perché potrà avere sicuramente punteggi alti qualunque tipo di intervento, ma probabilmente qualche dubbio sul preservare questo quartiere a me rimane.
Nel passato – forse si è ecceduto nell’ambizione – si è tentato di individuare il Quartiere delle Ceramiche candidandolo addirittura all’UNESCO, come patrimonio dell’umanità. Ricordo che nel passato si costituì un club UNESCO qui a Grottaglie con questa finalità. Poi questa cosa si è smarrita e non se ne è parlato più. Non dico che bisogna ritornare a questo, perché probabilmente non ci sono i requisiti per farlo diventare patrimonio dell’UNESCO, ma un approfondimento anche in questa direzione non sarebbe male. L’importante è che lì osserviamo i paletti che il Piano Cervellati ha messo.
La conclusione a cui arrivo è che le cose che sono scritte qui nel Piano e i chiarimenti che sono stati dati sia dal Sindaco che dalla dottoressa Lacava non ci soddisfano. Almeno personalmente io ritengo che bisogna essere ancora più espliciti su questo aspetto. Questo non vuol dire abbandonare ogni tentativo di maggiore valorizzazione, anche con strumenti modesti, perché non c’è bisogno di chissà che cosa nel frattempo che si arrivi alla redazione del Piano urbanistico generale in cui, ovviamente, una presenza determinante all’interno dello stesso Piano deve essere per il Quartiere delle Ceramiche.
Cito soltanto due esempi. Si possono, nel frattempo, recuperare due idee del passato, quella di rendere fisicamente il collegamento tra il centro storico e il Quartiere delle Ceramiche, con un intervento – lo abbiamo detto in tantissime occasioni – che parta dal cuore del centro storico, cioè Piazza Regina Margherita, collegato anche fisicamente e più chiaramente possibile con il Quartiere delle Ceramiche attraverso un intervento urbanistico di via San Francesco De Geronimo, che poi si collega con via La Pesa e quindi si entra all’interno del Quartiere delle Ceramiche.
Un intervento di questo genere già sicuramente dà l’idea di quello che si vuole fare nel futuro. Poi, anche per riallacciarci alle cose che abbiamo detto per la mobilità sostenibile, voglio ricordare che il lavoro che ha fatto il GAL Colline Ioniche anche in questa direzione va recuperato.
Va recuperato, per esempio, il fatto che nello stesso quartiere è nata una struttura ricettiva anche grazie all’intervento del GAL Colline Ioniche. Sicuramente stiamo tentando di portare qualche rimedio a questa carenza dal punto di vista delle strutture ricettive. Poi vorrei ricordare, soprattutto all’assessore Bonfrate che è stato partecipe nel passato, che in via Crispi, nel parcheggio di via Crispi, insiste una stazione di ricarica elettrica per bici e per auto. Nel passato il GAL ha tentato di “scaricarselo” – lo dico tra virgolette – perché sono tre in tutto il territorio del GAL, oltre a Grottaglie c’è Crispiano e Pulsano che hanno le stesse ricariche, però sono diventate archeologia, perché non è stato più utilizzato, né lo può utilizzare il GAL.
Ecco perché in passato il GAL ha tentato di aprire con i Sindaci e con i Comuni una sorta di responsabilizzazione su questo versante e quindi anche questo potrebbe servire per andare in questa direzione.
Per il momento mi fermo qui.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Ci sono altri interventi? Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Riprendo e rilancio.
Una strategia ha bisogno di una logica e quindi in questo senso ciò che viene fatto… Donatelli ha usato l’immagine della casa e delle tende, che è efficace, cioè mettere nel grado di priorità che cosa deve essere chiaro prima ancora di entrare nel merito del dettaglio. E qui mi voglio riferire soltanto al distretto urbano del traffico, cioè all’idea che tutte le nostre attenzioni debbano necessariamente essere portate a quella parte più viva della città, storicamente deputata ad essere punto di aggregazione. Ma è questa proprio la logica da sovvertire, perché è la logica che ci sta portando dove siamo arrivati, ma non a Grottaglie, nel mondo.
L’eurocentrismo nel mondo ha portato tutte le negatività contro cui oggi poi ci si scaglia, quasi meravigliandosi, migranti e non migranti. Poi, c’è una collega di Consiglio comunale che ha spostato un po’ anche la sua attenzione nel dare ragione a coloro i quali devono frenare questo tipo di cose. Ma come facciamo a frenare poi il disagio delle periferie? Come possiamo ancora parlare di socializzazione pensando che dalle periferie debbano venire nel centro per godere un po’ di tratti umani? Rimanendo, quelli che poi non si possono muovere, ghettizzati. Questo riguarda proprio una filosofia della città. La città è un corpo unico. Io non posso lavarmi soltanto la faccia. Ho bisogno di lavarmi anche i piedi. Per la verità accade più spesso che la faccia ce la si lavi ogni giorno e i piedi no, e poi sappiamo quello che dobbiamo subire, o le ascelle, forse è meglio.
Questa Amministrazione riesce ad ascoltare questo mio grido vox clamantis in deserto, cioè guardare alla città come un unicum, perché ogni città è un unicum. Non soltanto il Quartiere delle Ceramiche è l’unicum di questa città.
Noi siamo un unicum rispetto a Montemesola, Monteiasi, San Giorgio. Io sono debitore irriconoscente per ciò che ho letto nelle tabelle. Per cui, ho maggiore contezza di chi siamo, del contesto nel quale viviamo, di ciò che possiamo chiedere a noi stessi non facendo salti mortali, non andando a diventare concorrenti di chissà chi. Noi siamo già centro di attrazione di un distretto. Però, fa male, farebbe male qualsiasi Provincia a occuparsi solo del centro di attrazione, facendo rimanere casomai la periferia, e mi si scusino coloro i quali abitano a Roccaforzata, a Fragagnano, eccetera. Peraltro ho scoperto che per alcuni di questi il reddito è anche superiore al nostro e quindi stiamo anche attenti a pensare alle priorità o meno.
A proposito ho una domanda. Il documento fotografa la realtà, ma fino a quando? Forse il 2016, perché ho trovato un’espressione che dice “l’anno scorso”. Però, non sapevo se l’anno scorso poteva essere il 2015, il 2014, eccetera. Ecco l’urgenza certamente di fare presto, perché altrimenti stiamo ragionando su qualcosa che si riferisce a due fa. Due anni sono più di un secolo nella vita di una città millenaria come Grottaglie.
Al di là di questo, se continuiamo ad avere un’attenzione strategica senza l’aiuto di una logica che metta in discussione il nostro spirito eurocentrico nei secoli passati, di cui conserviamo ancora un po’ l’idea, siccome abbiamo conquistato un mondo di certezze ce le teniamo, gli altri restino a casa loro. Le periferie di Grottaglie restino a casa loro o se proprio vogliono li accetteremo come migranti non economici, li accetteremo come migranti richiedenti asilo. Forse nemmeno questo.
Noi veramente abbiamo necessità di parlarci. Abbiamo necessità di parlare, abbiamo necessità di sollecitare la città a parlare, non ad incensare le cose, poche o molte, buone o meno buone, che facciamo.
I passi avanti li facciamo soltanto quando ci interroghiamo su ciò che potevamo fare e non abbiamo fatto, non su ciò che siamo riusciti a fare, perché questa è propaganda. E non possiamo dire che la propaganda appartiene solo agli altri. C’è un po’ di Salvini in ciascuno di noi, altrimenti… No, no. La banalità del mare, del male oltre che del mare, che non è una banalità perché è un cimitero il Mediterraneo ormai, c’è anche in te, c’è in me. Non ti sottrarre, non ti sottrarre… Perché in maniera molto sottile si insinua e poco-poco quando si insinua c’è sempre una crepa che prima o poi farà scoppiare l’involucro. Allora dobbiamo stare molto attenti ad avere contezza delle nostre crepe. Andrea, delle tue pieghe, delle tue crepe. E non perché voglio accusarti di qualcosa, perché siamo nel nostro orizzonte culturale e non possiamo, per quanti sforzi possiamo fare, uscire.
Aristotele continuava a dire che… Continuava a dirlo Aristotele. Aristotele non ha messo in discussione la schiavitù perché era prigioniero di quel mondo concettuale. Eppure lo sforzo lo ha fatto. Lo ha fatto fino al punto di dire: “Se un giorno ci sarà qualcosa che farà muovere i fusi, eccetera, forse lo schiavo non sarà più utile”. Quindi, utile o inutile, ma fintanto che noi abbiamo un’utilità ci prenderemo anche il lavoro di cui non possiamo fare a meno perché non lo possono fare le macchine con la fatica. Quindi, dobbiamo discutere di tante cose.
Io sono di passaggio in questo Consiglio comunale, dopo essere stato ormai in passato preso anch’io dalla foga di fare, però consentitemi almeno questo ruolo, tanto, lo sapete, lo ripeto ogni volta, del mio voto non c’è bisogno, non c’è bisogno. Non sarò mai colui il quale determina maggioranze o opposizioni. Anzi, se dovessi accorgermi o non accorgermi di farlo voi mi potete dire: “Guarda che hai promesso questo”. Sì, io ho promesso questo. Non dirò mai al Sindaco “dimettiti”, primo perché non vedo niente con cui si possa sostituire oggi a Grottaglie. “Dimettiti” che significa? Consegno ai partiti organizzati, a coloro che si vogliono ancora organizzare? Non ho capito se questa Amministrazione si dichiara di sinistra e poi effettivamente in qualche modo la vedrei molto bene insieme con Articolo 1 per fare una maggioranza più solida da questo punto di vista, senza far entrare e uscire ogni volta… Mi faccio i fatti miei, difatti. Tanto è vero che per farmi i fatti miei ho fatto una delle figure più barbine ed ho offerto la mia voce al Partito Democratico. Sono stato applaudito perché davo voce come diritto di tribuna. Non ho avuto mai modo di poterlo esercitare perché non mi hanno mai detto che cosa dovevo dire per conto loro. Poi c’è stata una collega di Consiglio comunale che si è dichiarata del Partito Democratico e allora io mi sono sentito sollevato, salvo poi scoprire… Questo lo possiamo riprendere. Scusate, Presidente, lo possiamo riprendere sull’ultimo punto all’ordine del giorno, cioè all’ordine del giorno che ci è stato consegnato, perché anche lì c’è tanto da dire e da fare.
Su questo risveglio del Consiglio, Presidente, non le consento di togliermi la parola perché smetto di parlare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico, non perché smette di parlare, ma per aver interrotto.
Io volevo soltanto chiedere ai consiglieri se ci sono altre domande o chiarimenti da sottoporre al dottor Colella e alla dottoressa Pettorino, perché, se non ci sono altre domande o chiarimenti, possiamo congedarli e magari lasciarli alla loro giornata.
Ringraziamo i rappresentanti della Confcommercio per il loro contributo, augurando loro una buona giornata.
Passo la parola alla consigliera Lacava. Prego.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Vorrei rispondere al consigliere Annicchiarico, considerato che è stato anche oggetto di discussione il riferimento del far diventare le periferie quasi un ghetto, quindi ghettizzarle. Infatti, questa maggioranza ha prestato particolare attenzione a questa tematica, nello specifico alla delimitazione del DUC.
Proprio per questo motivo nella scorsa Commissione, nell’ultima Commissione, era stato proposto l’ampliamento della delimitazione dell’area del DUC. Ovviamente ci siamo successivamente confrontati con la dottoressa Pettorino ed abbiamo ritenuto opportuno delimitare la zona, quindi estenderla, includendo all’interno della delimitazione delle aree del DUC anche le aree periferiche. Questa è una delle modifiche da apportare al DUC.
Dopodiché ci sono altre modifiche. Nel documento dei pubblici esercizi ci siamo accorti che è stato sbagliato un calcolo, che non era esatto. Mi riferisco ai requisiti qualitativi. Come totale punteggio riportavano 97 e invece il vero punteggio totale è 70. In realtà, era 65, ma abbiamo aggiunto 5 punti all’assenza di slot machine portandola quindi da 5 punti a 10 punti, quindi premiando l’assenza di slot machine all’interno di pubblici esercizi. Quindi, il totale punteggio è di 70.
Dopodiché, nello schema della zona commerciale, quindi dove si fa preciso riferimento al centro storico, al Quartiere delle Ceramiche, al centro urbano commerciale, periferia e agro, i punteggi minimi sono: centro storico 55, Quartiere delle Ceramiche 60, centro urbano commerciale 50.
Dopodiché, un’altra modifica è stata effettuata all’interno del documento delle medie strutture.
Dal mio precedente intervento si evince chiaramente la disponibilità di dividere il centro storico dal Quartiere delle Ceramiche attribuendo un punteggio al centro storico di 100 e al Quartiere delle Ceramiche di 120.
Queste sono le modifiche apportate ai documenti. Non credo ce ne siano altre o perlomeno non ci sono pervenute altre modifiche. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego la consigliera Lacava, anche in qualità di Presidente della I Commissione, di produrre relazione puntuale (numero di pagine, capoverso) per poter redigere il documento finale da allegare agli atti e alla delibera di Consiglio e consegnarla al Segretario Tamburrano che provvederà poi ad imbastire tutta la documentazione necessaria.
Prego.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Ripeto, pubblici esercizi, documenti dei pubblici esercizi, pagina 24. I requisiti qualitativi…
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo, che la seguiamo. Pagina 24 del fascicolo pubblici esercizi. Prego.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Nei requisiti qualitativi la somma, il totale punteggio era uguale a 97. Invece, c’è stato un errore nel calcolo del punteggio, che è, in totale, 70.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, sostituire 97 con 70.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
97 con 70. E poi, l’assenza di slot machine va aumentata da 5 punti a 10.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. L’ultimo punto.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
È proprio su.
Speaker : PRESIDENTE.
Sostituire 5 con 6.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Con 10.
Speaker : PRESIDENTE.
Con 10, scusate.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Rimane 70.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Poi?
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Pagina 26. C’è uno schema: zona commerciale e i relativi punteggi minimi. Centro storico da 60 a 55, perché è stato rieffettuato il calcolo in modo giusto, era errato quello precedente; Quartiere delle Ceramiche 60, centro urbano commerciale 50.
Poi, nel documento delle medie strutture.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Qui? Comunque apporterà le modifiche la responsabile del servizio, la dottoressa Ada Meo.
Documenti medie strutture, pagina 22, punteggio minimo per l’accesso all’autorizzazione. In riferimento alle aree di insediamento, abbiamo ritenuto opportuno dividere il centro storico dal Quartiere delle Ceramiche. Quindi, centro storico un punteggio di 100 rendendolo più accessibile rispetto al Quartiere delle Ceramiche a cui abbiamo attribuito un punteggio massimo di 120.
La delimitazione delle aree DUC, pagina 7 documento DUC. Pagina 7: abbiamo ampliato la delimitazione dell’area DUC comprendendo anche le periferie, quindi esteso su tutto il territorio grottagliese che comprende le aree commerciali, ovviamente.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, il perimetro delineato dalle linee nere è da intendersi in tutta la zona grigia?
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Più o meno. Ci sono delle aree, come la gravina e le Cave di Fantiano, da eliminare, ovviamente. È dove si comprendono le aree commerciali. Comunque, produrrò agli atti tutte le eventuali modifiche e sarà comunque anche la dottoressa Meo, assieme al Segretario, a modificare i documenti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Pagina 5 della relazione tecnica, più o meno, capoverso? Santa Maria in Campitello, terzo punto. Consigliera Lacava, deve aggiungerlo alle modifiche. Va bene? Ci sono altri interventi? Per dichiarazione di voto?
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Motivo il mio voto contrario. Rilevo nel provvedimento una manifesta illogicità di quella che vuole essere considerata una visione strategica del commercio. Essa sacrifica l’unicum cittadino riducendone il tessuto urbano alle aree storicamente privilegiate, alle stesse logiche egoistiche che in passato hanno determinato le tragedie di quello che fu considerato e ritenuto Terzo mondo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico. Altre dichiarazioni di voto? Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Anche il Gruppo di Articolo 1 voterà contrario, nel senso che, pur apprezzando la necessità e lo sforzo compiuto dall’Amministrazione nel redigere uno strumento utile in recepimento della legge regionale n. 24 del 2015, per le motivazioni emerse sull’argomento credo che fosse necessario precisare ulteriormente, modificare ulteriormente alcuni passaggi all’interno dei capitoli del documento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marangella. Ci sono altri interventi?
Consigliere Cometa, prego.
Speaker : ANDREA COMETA.
Il nostro Gruppo voterà a favore del documento in quanto rileviamo chiaramente un aumento del servizio qualitativo, della qualità dei servizi offerti per le nuove attività che si insedieranno nella città di Grottaglie e che comunque rende unica sia la parte del centro storico che quella del Quartiere delle Ceramiche. Ciò non toglie che non sia permesso rientrare nei parametri qualitativi per le attività che richiederanno l’insediamento nelle zone all’esterno di quest’area.
Pertanto, visti e considerati tutti gli indicatori di qualità, che abbiamo anche analizzato e valutato in Commissione, il Gruppo Sud Movimento voterà a favore del documento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Cometa.
Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione il punto n. 11) all’ordine del giorno: “Documento strategico del commercio”. Chiedo ai consiglieri di esprimersi con voto favorevole o contrario o astenuto. Presenti 18, favorevoli 12, contrari 4, astenuti 2.
È approvato il punto n. 11) all’ordine del giorno.
Chiedo ai consiglieri di esprimersi sull’immediata esecutività dello stesso punto.
Presenti 18, favorevoli 12, contrari 3, astenuti 3.
È approvata l’immediata esecutività del punto n. 11) all’ordine del giorno.
Punto n. 12) all’ordine del giorno: “Regolamento della zona a traffico limitato del centro storico”.
Chiedo al Consiglio se è necessaria la relazione o comunque se ci sono interventi preliminari. Chiedo se è richiesta la relazione da parte del Sindaco.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
La regolamentazione del traffico nella zona centro storico della città di Grottaglie, ovviamente, è uno degli obiettivi dell’Amministrazione; circostanza condivisa un po’ da tutti sia nell’ambito dei programmi elettorali che nelle discussioni fatte nel corso degli anni. Ovviamente, ci rendiamo conto che la regolamentazione del traffico nel centro storico è una regolamentazione che va a incidere sulla vita dei residenti, sia per quello che riguarda l’accesso diretto che per quello che riguarda l’accesso indiretto, cioè dei soggetti che hanno interessi all’interno del centro storico. Faccio riferimento a familiari e parenti o altro.
Ovviamente, c’è la questione legata anche all’attività commerciale e produttiva all’interno del centro storico. Abbiamo fatto una prima discussione qualche mese fa su questo regolamento e, successivamente, come avevamo detto, a quella discussione, ci siamo fatti carico di incontrare i cittadini del centro storico oltre che le attività commerciali che hanno fatto espressa richiesta di incontro con me perché sono arrivati con una proposta, che poi è quella che è stata portata all’interno del regolamento circa gli orari di apertura a tutti del centro storico e di chiusura.
Questa proposta è stata accolta al 95 per cento, in quanto l’unica modifica rispetto a quella proposta è che loro chiedevano di aprire il centro storico alle 8,30 del mattino. Di fatto, dovendo l’Amministrazione fare i conti con una novità positiva già in programma, cioè l’apertura del liceo Moscati, di una sezione del liceo Moscati all’interno della piazza, avendo l’ingresso della scuola proprio nel centro della piazza, indicativamente con orario di ingresso alle 8,30, aprire alle 8,30, secondo noi, poteva essere un pericolo per gli studenti liberamente circolanti. Per cui, ci siamo premurati solo di avere una copertura di una mezz’ora successiva e quindi aprire dalle 9, con gli orari che avete letto sul regolamento già in vostro possesso. Ci siamo discostati da quella richiesta solo in quel modo.
Ulteriore suggerimento che è arrivato dai cittadini che abbiamo ascoltato nei quartieri è quello relativo ai soggetti anziani, quindi le persone anziane che abitano nel centro storico, che hanno bisogno dell’assistenza da parte dei familiari, strettamente dei familiari, ove non ci sia una conclamata certificazione di invalidità, ma che comunque ci siano delle patologie che rendano necessaria questa assistenza da parte dei familiari.
Per cui, abbiamo introdotto questo ulteriore elemento, quindi la possibilità di ottenere un pass per i familiari che si prendono cura dell’assistenza degli ultrasessantacinquenni che abbiano comunque delle patologie, cioè che dimostrino, sostanzialmente, che hanno bisogno di questa assistenza.
Ulteriore elemento pervenuto all’Amministrazione è quello relativo alle attività ricettive, alberghiere, per le quali ci era sfuggito effettivamente di regolamentare l’accesso e la sosta. Abbiamo introdotto un paragrafo specifico nel quale abbiamo detto che è possibile conseguire un pass per ogni stanza, ovviamente previa certificazione dell’avvenuta prenotazione che consente il carico e scarico e poi comunque di spostare le macchine all’interno dell’area indicata. Abbiamo accolto l’ulteriore proposta pervenuta da credo, se non erro, o il consigliere Annicchiarico o il consigliere Manigrasso circa le attività produttive che svolgono l’attività dall’esterno verso l’interno. Anche lì introdotto la possibilità di ottenere un pass.
Poi, in ultimo, abbiamo regolato l’accesso alla farmacia e al panificio storico San Francesco, che ci ha segnalato il fatto che negli orari tra le 4 e le 9 del mattino ci sono i cittadini che fanno la consegna al panificio e quindi abbiamo introdotto la stessa possibilità prevista per la farmacia, cioè di poter trasmettere, ad opera dell’esercente, su apposita modulistica fornita dall’Amministrazione, la comunicazione delle targhe di coloro che hanno effettuato l’attività di consegna. La stessa cosa vale per la farmacia, che dovrà indicare la targa dei veicoli che hanno fruito dei servizi con o senza scontrino, perché non è detto che il farmaco sia disponibile. In realtà, queste sono ipotesi residuali rispetto a quella principale, che consente dalle 9 alle 12,30 di accedere al centro storico e dalle 17 alle 19,30 del pomeriggio. Ovviamente, vi è chiusura dal sabato alla domenica, dalla sera del sabato fino al lunedì successivo, perché la domenica è completamente chiuso. Grosso modo abbiamo atteso a quelle che erano le richieste dei cittadini e un po’ quelle che, secondo noi, possono essere delle prime misure rispetto all’introduzione di una regolamentazione. Ecco, su questo vorrei spendere due parole. Molti utilizzano il termine “limitare il traffico”, ma solo perché così viene definito dalla norma.
Per noi, in realtà, questo regolamento mira, più che a limitare, a regolare, a disciplinare il traffico all’interno del centro storico. Ci sono ragioni sottese a questa regolamentazione, ragioni che guardano intanto all’aspetto prettamente di tutela dei cittadini che vi abitano all’interno, i quali, come abbiamo già detto, hanno tutte le facoltà di potervi entrare. In molti ci avevano lamentato sempre questo pericolo di auto in corsa o comunque auto che invadono la carreggiata creando pericolo per anziani, bambini, carrozzini. Ci sono dei pericoli in quanto le strade sono strette e non ci sono i marciapiedi.
In secondo luogo, è un altro modo per regolamentare il traffico e quindi, a valanga, c’è la questione di tutela dell’ambiente, perché riteniamo che meno auto circolano all’interno del centro storico meno inquinamento ci sia per i cittadini che, come ho già detto, abitano ai piani bassi, quindi piano terra con finestre e quant’altro, e anche perché abbiamo introdotto questa possibilità di regolare o meglio di poter finalmente avere un contatto con i cittadini e poter, indirettamente direi, fare attività di informazione circa la sosta anche all’interno del centro storico, che sarà consentita solo nelle aree espressamente individuate dall’Amministrazione con un apposito atto che redigeremo a parte rispetto a quello del regolamento non essendo un atto essenziale dello stesso.
Questo vuol dire che la sosta, come è scritto nel regolamento, sarà consentita con disco orario unicamente per fare il carico e scarico per un limite massimo di mezz’ora a condizione che non intralci il traffico. Quindi, tutto quello che è stato sino ad oggi l’utilizzo improprio dei vicoli, delle nchiosce cosiddette nel centro storico verrà con un’opera di informazione al momento del rilascio del pass, che è già importante, ma anche con un’attività di controllo a valle.
Teniamo presente che, come ho già detto anche in altre occasioni, anche ai cittadini, siamo costantemente bersagliati di richieste di intervento di cittadini tra loro contrapposti per chi si deve contendere il parcheggio nel centro storico. Un giovedì viene quello che abita al numero dispari e l’altro giovedì viene quello che abita al numero pari, perché rispettivamente si sono fatti multare la macchina in quanto ognuno voleva mettere la macchina in quello stesso posto, dove comunque non era consentito parcheggiare. Stiamo provando attraverso questo regolamento intanto ad avere quelle regole che abbiamo già detto che guardano l’aspetto più generale, anche la tutela del patrimonio architettonico, in quanto, come avrete notato, in questi giorni abbiamo risistemato tutte le chianche presenti in piazza Regina Margherita e piazza Rossano perché oggetto costantemente di transiti sfrenati di auto e quant’altro e allo stesso tempo abbiamo notato che nelle fasce serali principalmente e poi in particolare nel periodo estivo abbiamo eccessi di transiti nelle fasce serali che in qualche modo arrecano disturbo, oltre a quello che già può essere arrecato dai cittadini che in modo incurante abbandonano rifiuti o schiamazzano per le strade.
In linea di massima, come è già stato detto in Commissione, questo è un primo documento che ci consente intanto di avviare questa attività di regolazione con l’impegno, come emerso già anche in Commissione, di provare a rivedere, se sarà necessario, da qui a un anno, un anno e mezzo, il tempo di comprendere effettivamente quelle che sono le dinamiche, sia in senso favorevole all’ipotesi di chiusura totale, qualora dovesse emergere che sarà necessario chiuderlo totalmente, sia nel senso opposto, cioè di ampliare o di regolare meglio gli accessi con una maggiore tolleranza.
Questa messa in campo è una soluzione di compromesso che in qualche modo prova ad avviare un percorso che poi sarà sicuramente modificabile nel corso del tempo. Però, ovviamente, finché non si parte, non saremo mai nelle condizioni di dire in che modo è giusto o non è giusto. In questo momento ci siamo fatti carico di quelle che sono le osservazioni fatte dai cittadini che hanno proposto, osservato e partecipato. I commercianti allo stesso modo hanno accolto in modo positivo questo regolamento. Poi, ovviamente, siamo disponibili a discutere. Credo che ci sia bisogno prima di una base sperimentale di comprensione e di raccolta dati per capire, anche perché le telecamere sono dotate e collegate al sistema di monitoraggio di accesso e entrata, quindi quello poi ci consentirà anche di verificare i flussi a valle della prova che noi ci auguriamo di far partire il prima possibile.
Questo è un po’ lo schema. Penso di non avere dimenticato nulla rispetto a quello che ci siamo già detti anche in Commissione rispetto a quello che ci è stato chiesto e proposto. Se ci sono delle domande siamo a disposizione.
Rispetto poi ai pass, l’impegno era quello di renderli gratuiti per evitare un ulteriore aggravio ai cittadini residenti nel centro storico per cui sicuramente l’Amministrazione si farà carico di questi pass e poi ovviamente la questione dei parcheggi sarà oggetto di particolare attenzione perché… No, questo lo facciamo da qui a appena possibile entro i prossimi 15-20 giorni, il comandante ha già fatto una serie di sopralluoghi cercando di capire come è possibile gestire questa vicenda dei parcheggi anche al fine di riservare queste aree e poi anche di dotarle di eventuali telecamere per il controllo come ci siamo ripromessi di fare. Poi vedremo la possibilità di fare altro, intanto queste dotazioni minime credo che ce le daremo da qui a breve. Penso di avere detto tutto se ci sono altre domande siamo disponibili. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Ci sono altri interventi? Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Intanto qualche cosa. È una zona a traffico limitato o sono zone a traffico limitato? Perché c’è un’alternanza nel testo: una volta si chiama “zone”, poi diventano “zone e aree disciplinate”, le troviamo anche all’interno. Direi che l’Amministrazione può in sede di verifica del testo generale decidere perché chiamarla zona o zone E quindi tutte le altre volte in cui si chiama zone o si mette al plurale di poterle…
Poi sui varchi d’accesso vedo riproposto via Garibaldi, Porta San Giorgio, piazza Rossano, via Romano ve l’avevo suggerito, anche quello diventa È un’entrata. No, no è un’entrata. A senso unico e non si può uscire. Hanno messo il senso unico e non si può uscire. Prima si entrava e si usciva A via Romano. Che un accesso sta tutto. No, assoluto. Io passo cinque volte al giorno Ma lasciano le macchine chi va a piazza del Congo, non che ci sono cittadini che lasciano le macchine Sì, va bene quindi ha una logica l’esclusione della cosa. Siccome era una via d’entrata…
Per quanto riguarda deroghe, il punto 2, articolo 15. Non so se ho capito bene perché dice: “Possono essere autorizzati al transito e alla sosta in zona TL, previo nulla osta del Sindaco e assessore, o alla viabilità eccetera altri accessi”. Articolo 15, deroghe, punto 2. Cioè devo dire che casomai via Romano rientra in questa possibilità quando il Sindaco… Altrimenti quali sono le altre vie d’accesso? Ho capito, va bene.
E poi c’è quando entra in vigore questo…? Siccome non… Con l’impegno che quando entrerà in funzione sia stata già emessa l’ordinanza per le soste fuori dalla zona a traffico limitato. Infatti adesso il problema è questo, ce ne siamo accorti negli ultimi giorni: l’apertura del parco della civiltà ha determinato in pratica l’inosservanza della segnaletica stradale su via Martiri d’Ungheria. Ormai si parcheggia tranquillamente nel tratto che va da qui fino al cinema Vittoria. Non so se sia stata data una indicazione da parte del Sindaco di non fare contravvenzioni perché lo troviamo sempre occupato.
Adesso c’è sulla piazzola del parcheggio sovrastante la depositeria comunale una situazione di tale difficoltà, tale degrado, eccetera, però anche quella ormai è piena zeppa. Se poi si aggiunge quello che sarà scaricato fuori dal centro storico, dando anche la notte la possibilità a chi non ha parcheggi privati al ricovero di particolari manufatti, questo problema pone un interrogativo grosso su tutte le altre questioni riguardanti sia il traffico (cioè la regolamentazione del traffico che pure viene incontro a tante esigenze di tutela, anche della salute, l’inquinamento, cose, eccetera), scaricherà automaticamente una fetta non so quanto consistente di quelle problematiche che erano adesso a danno del centro storico e saranno distribuite a danno di una segnaletica che adesso obbliga tutto sommato ad avere sempre ingorghi soprattutto sul versante di via Ennio un po’ meno ma anche sul versante di via De Gasperi perché ormai l’accesso alla parte alta della città è a forma di un doppio imbuto.
Tutta quest’altra circolazione sarà quindi disseminata in entrata e in uscita su queste arterie, tutta la problematica riguardante la sosta sarà a carico di aree che al momento non si riescono nemmeno a quantificare ─ io non riesco a quantificarle ─ perché vedo tutte le altre aree di sosta intasate, tutto ciò che trovava in maniera impropria un suo soddisfacimento all’interno del centro storico con tutti gli elementi che andranno a dissuadere i proprietari di quei veicoli dal lasciarli sotto casa o davanti alla porta dell’inquilino accanto adesso andranno da qualche altra parte. Prevedo che anche via Oberdan sarà in qualche modo occupata anche oltre la curva che porta poi alla Pruvas.
Allora, ecco perché chiedevo, il Regolamento avrà un tempo di decantazione? Perché ci sarà tutto da verificare se non ci sono difficoltà rispetto alla motorizzazione eccetera nel frattempo che lo studio sia particolarmente attento a queste problematiche perché altrimenti il far west continuerà fuori dal centro storico ma questo non a vantaggio della città, sarà credo un caos più diffuso come per gli alberghi che rivogliamo diffusi e non concentrati.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Consigliere Serio, prego.
Speaker : MASSIMILIANO SERIO.
Sì, grazie Presidente.
La cosa che a me preoccupa… Io non vorrei fare un ragionamento prettamente per uno che abita nel centro storico, anzi finalmente avevamo iniziato un ragionamento ed è ora anche che venga portato a compimento.
Io condivido in parte il ragionamento del professore in quanto è preoccupato delle varie situazioni che si vanno a creare all’interno del centro antico. Mi permetterete di chiamarlo così in quanto di storico non c’è nulla, ma è antico quel centro e quindi va salvaguardato e protetto perché effettivamente in questi anni non se ne può più di quello che accade all’interno di quella zona.
Per questo motivo io condivido molto del regolamento ma mi preoccupa una cosa importante: prima di approvare questo regolamento vorrei che dentro quella dinamica del regolamento si pensasse più a creare quei contenitori dove dovrebbero andare le auto dei residenti eccetera.
Il Sindaco in qualche riunione che ha fatto per cui mi permetto di sottolineare una cosa, ossia che quella non era un’assemblea di quartiere ma era un’assemblea che riguardava tutti i cittadini perché è evidente, sennò ritorniamo a essere le assemblee di Sud in movimento. Era una cosa preparata dall’Amministrazione comunale dove opposizione e maggioranza ha contribuito o ha assistito e io a una di quelle riunioni ho assistito e sono stato molto attento. Ma al di là dei contenuti in quella dinamica del regolamento io mi preoccuperei soprattutto di evidenziare le zone dove devono andare a parcheggiare tutti i residenti. Il Sindaco le ha indicate (dietro al monumento, vicino la Posta, eccetera) ma sono delle zone che ancora non sono pronte ─ non so se mi spiego ─ e vorrei che si inserisse in questo Regolamento, o lo facciamo a latere, non so troviamo i modi per poter dire: “Sì, va bene, partiamo”, ma dovremmo essere completi nel partire.
Cioè dietro al monumento, per esempio, per una zona che ora non ricordo chi deve andare lì a parcheggiare io credo che non dobbiamo fare come il ministro Salvini che dice: “Dobbiamo fare il censimento”. Credo che un residente abbia un pass e deve andare a parcheggiare o alla posta, dove si trova voglio dire, dentro la dinamica del parcheggio.
Tuttavia io credo che quelle zone non sono pronte, non sono videosorvegliate, non c’è sicurezza in quelle zone là e quindi credo che noi dovremmo dire sì a questa cosa che mi convince molto questo regolamento perché è giusto che si faccia questo regolamento, ma è altrettanto giusto che noi dovremmo pensare e dobbiamo stare attenti a tutto il resto che non è soltanto la questione del parcheggio ma dovremmo stare attenti a tutte quelle persone che domani potranno venire ad operare nel centro storico. Mi riferisco oltre alla farmacia ad altri settori (studi medici) perché purtroppo come dire ieri c’erano tanti studi medici dentro al centro storico e poi sono andati via, ma per una serie di condizioni.
Io credo che noi dovremmo far ritornare a vivere quella zona naturalmente stando attenti e mettendo tutto quello che c’è da mettere. La cosa importante per non far scoppiare la grana all’Amministrazione comunale ─ lo dico veramente conoscendo il tessuto sociale del centro storico ─ è creare i parcheggi perché un minuto dopo aggredirebbero il Sindaco D’Alò perché la zona a traffico limitata non è una zona solo ed esclusivamente per i parcheggi o meno, ma a scremare quel traffico che non se ne può più. Invece di mille auto ne passerebbero cento e lì una cosa del genere è una cosa buona e giusta che si fa però dovremmo essere pronti a preparare l’ospitalità di tutti quei residenti e dovremmo anche stare attenti a non commettere errori perché un minuto dopo qui sarebbe l’ira di Dio.
Parlo del Comune di Grottaglie perché ─ consentitemi questo passaggio ─ chi si lamenta dentro il centro storico? Quelle persone che abitano dentro strutture abusive, quelle persone che non pagano le tasse, io non di certo con tante altre persone, anzi la stragrande maggioranza, ma naturalmente penso che un servizio del genere vada dato alla cittadinanza molto più completo e credo che questo regolamento possa essere approvato un domani che è tutto pronto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Serio. Ci sono altri interventi? Non riusciamo mai a coordinarci, consigliere Marangella. È proprio col tintinnio del campanello.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
No, è solo una domanda di natura tecnica. In parte l’avevo anticipato anche al Sindaco in Commissione. Se a latere dell’approvazione del regolamento è già previsto una mutazione del regolamento della circolazione stradale nel perimetro appunto del centro storico o cambiamenti rispetto anche alle ordinanze in essere perché è importante anche capire perché a monte della valutazione di una zona a traffico limitato andrebbe fatto anche, tra virgolette, proprio il calcolo del flusso veicolare anche per determinare, se necessario, eventuali modifiche dei sensi di circolazione attorno appunto alle zone ZTL.
L’altra cosa ─ non so, comunque non me ne sono accorto ─ se è prevista la dotazione di telecamere non solo ai varchi di accesso ma anche ai varchi di uscita. Dico questo perché è cattiva abitudine di qualcuno ─ quindi credo che qualcuno se ne sarà accorto ─ di accedere al centro storico anche contravvenendo al codice della strada, quindi da zone in cui in realtà non si potrebbe entrare però ci si può accedere. Questo comporterebbe che l’unico modo per impedire che ciò avvenga è poter monitorare non solo l’accesso alla zona ZTL, ma anche l’uscita dalla zona ZTL.
Cioè in estrema sintesi, faccio un esempio, salendo da via Ennio e girando per la via che non ricordo che sbuca su via Mafalda di Savoia, in prossimità di una… Alessandro Volta. No, credo di no. Cosa? No, no, no, però credo di aver sbagliato, nel senso che lì comunque poi se il varco è via Garibaldi se è concesso… Quindi non… Però in alcune città ho verificato che mi è capitato di poter essere segnalato non solo nell’ingresso ma anche nell’uscita. Questo consentirebbe probabilmente anche il monitoraggio delle soste consentite nell’eventualità.
Speaker : SINDACO.
No, scusatemi. Porta San Giorgio è in entrata e in uscita solo residenti. Cioè il divieto di transito prevede la scritta “Eccetto residenti”. Porta San Giorgio i residenti possono entrare. Il divieto di transito è eccetto residenti e diretti alla farmacia. C’è il cartello, quindi porta San Giorgio ha un doppio senso solo che chi sale gira per via Sonnino, chi scende può… Quindi non c’è un senso unico, c’è un doppio senso che è rimasto così com’è eccetto ai residenti.
Rispetto alle uscite intanto se ci rendiamo conto che avremo un problema di gente che va contromano, per capirci, per entrare proveremo a fare dei controlli. Essere rigidi nell’entrata e nell’uscita vuol dire che a scadenza del secondo anche il residente che deve uscire rischiamo di cominciare a sanzionare a penalizzare quelli che stanno dentro. Vale a dire chi ha la sosta mezz’ora passa al varco, gli rileva la cosa, mette la sosta quando? Devi calcolare quando arriva a casa e quando attiva la sosta, quindi mezz’ora da quando si ferma. Diventa complicato gestire questa cosa, dovremmo mettere un tempo complessivo di un ora, cioè andiamo ad essere troppo penalizzanti.
Quindi qualora ci accorgeremo che ci sono delle entrate di questo tipo verremo a fare dei servizi di controllo nello specifico, però entrate e uscite veramente diventa poi militarizzata la zona con tutta una serie di complicazioni che non ci sentiamo di mettere in campo.
Sarebbe stato possibile eventualmente mettere dei pilomat, però i pilomat ci è stato segnalato in più occasioni che ci sono problemi di rilevatori che spesso hanno danneggiato le vetture. Quindi anche lì chiuderlo… Ma comunque la chiusura va per le fasce indicate, quindi non avremmo risolto comunque il problema. Diciamo che tecnicamente è una ZTL come in molti altri comuni di buonsenso che prova a regolare e non a limitare. Ecco perché dico: “Parliamo di regolare e non di limitare”. Ci accorgeremo poi con l’utilizzo di quelli che saranno gli effetti. Ovviamente sappiamo che qualcuno si lamenterà, come tanti altri già sono contenti del fatto che la si sta realizzando.
Proveremo a capire quei problemi oggettivi con cui ci scontreremo e lì interverremo, però proprio blindarla mi sembrava un’operazione un po’ troppo impegnativa per i cittadini residenti che poi devono stare attenti a delle cose. Noi diciamo che prevalentemente con il controllo capiremo se uno ha messo il dischetto, ha sforato la mezz’ora è un conto, i cinque minuti magari se nessuno l’ha controllato li potrà avere quindi… Però avere un timer, secondo me, può comportare un disagio quindi andiamo a limitare poi l’esistenza e la convivenza dei cittadini.
Questo era il senso del perché non c’è l’uscita. Poi diciamo che spesso quelle uscite sono legate più che altro alle zone pedonali dove c’è l’APS, cosa che noi non abbiamo istituito nel centro storico. Principalmente è per l’APS che c’è questo rafforzamento maggiore però al di là della denominazione noi stiamo lavorando con il buonsenso di disciplinare questa cosa. Il discorso dei parcheggi noi lo facciamo a valle perché intanto, consigliere Serio, perché il Sindaco può rilasciare, può individuare le aree a seguito di una zona a traffico limitato quindi la logica è: “Istituiamo l’area e a valle delle Istituzioni ci preoccupiamo dei parcheggi”. Questo era il senso del… Come? No, con l’approvazione del regolamento dando atto all’istituzione della zona ZTL del regolamento noi possiamo dire: “È stata istituita la ZTL adesso ci occupiamo dei parcheggi in favore di”. Questo è un passaggio successivo che è legato più che altro ai tempi tecnici No, no, non è così. C’è intanto l’opzione… È solo, Consigliere Donatelli, una questione di carattere tecnico. Il parcheggio riservato ai residenti è una mera eventualità e non è un obbligo, cioè noi lo facciamo perché ci accorgiamo che si rende necessario. Nel momento in cui installeremo le telecamere le zone parcheggio saranno già istituite in contemporanea all’installazione e al funzionamento della ZTL. Per cui l’impegno è quello di attivarle e di avere già i parcheggi. Questo è il dato.
Tenuto conto che oggi abbiamo il regolamento che ha necessità di almeno 60 giorni per avere il nulla osta del ministero. In quei sessanta giorni attiveremo tutte le procedure necessarie. Ci facciamo carico di questa cosa che è una eventualità, non è un obbligo tenuto conto che chi abita nel centro storico già oggi non potrebbe parcheggiare e dovrebbe cercarlo altrove. Quindi diciamo che è già così, non lo sto dicendo io ma lo dice il codice della strada.
Detto questo per fare fronte e ricalcare l’idea di non limitare ma di disciplinare in questa disciplina ci impegniamo anche a realizzare queste aree di sosta e parcheggio in favore dei residenti che, sia beninteso ─ lo dico prima ─ non ci sarà un parcheggio per ogni residente numerato, cioè ci sarà un numero di parcheggi in ogni zona e sarà messa a disposizione… Ovviamente gli altri chi non riuscirà ad arrivare in tempo come lo ha cercato prima lo cercherà ancora adesso il parcheggio. Vale a dire il full non ci sarà per nessuno, cioè nessuno potrà pensare di dare un parcheggio ad ogni macchina anche perché ci sono centinaia di macchine che non possono trovare al momento disponibilità puntuale.
Quindi l’area è riservata a un certo numero di macchine ma non per tutti. Gli altri troveranno allocazione nei posti disponibili.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Ci sono altri interventi? Sì, prego consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Per chiarire questo aspetto dei parcheggi. Secondo noi una certa contemporaneità ci deve essere al di là di come dice il Sindaco che non possono parcheggiare adesso e non potranno parcheggiare dopo. Il che vuol dire che le cose rimarranno sostanzialmente inalterate allora. Solamente le telecamere ci saranno e basta e le relative sanzioni.
Al di là però del fatto della non obbligatorietà a trovare i parcheggi alternativi, ma è un impegno comunque che un’Amministrazione deve porsi e deve farlo. Allora guardandoci attorno, siccome non ci sono tantissimi parcheggi attorno al centro storico (richiamando anche il piano Cervellati che prevedeva attorno al centro storico i quattro parcheggi dei punti cardinali che non ci sono tutti perché manca quello di via Ennio) che cosa abbiamo? A parte il parcheggio sotto al Comune c’è il parcheggio affianco alla posta che è parzialmente inagibile, c’è il parcheggio che diceva prima Serio (quello adiacente al monumento).
Allora sia questo parcheggio adiacente al monumento che quello vicino alle Poste è parzialmente inagibile. Quindi al di là della obbligatorietà a trovare l’alternativa e quindi a trovare parcheggi io penso che l’impegno che il Sindaco deve prendere è quello di attivarsi subito intanto a recuperare quei posti che adesso non ci sono perché sono in parte inagibili. Questo è un po’ l’impegno che gli chiediamo per quanto riguarda i parcheggi che potrebbero e sicuramente serviranno nel momento in cui entrerà in vigore la ZTL.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli. Ci sono altri interventi? Per dichiarazione di voto? Consigliera D’Alò, prego.
Speaker : SAVERIA D’ALÒ.
Buongiorno.
Dunque, io e il mio Gruppo Sud in movimento voteremo a favore di questo regolamento non perché ne riscattiamo la paternità delle assemblee ma perché si sono svolte in piena partecipazione e condivisione con tutti i cittadini. Abbiamo ascoltato cittadini appunto, commercianti e chiunque abbia voluto portarci delle istanze che ci hanno portato a migliorare questo regolamento. Intanto siamo voluti andare incontro proprio alle attività commerciali perché non è nel nostro intento quello di ghettizzare il centro storico ma di porre le basi per una rivalutazione che speriamo possa iniziare anche da qui.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera D’Alò.
Consigliere Annicchiarico.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Da parte di PoliEtica una benevola astensione.
Speaker : PRESIDENTE.
Altre dichiarazioni di voto?
Pongo in votazione il punto numero 12) all’ordine del giorno: “Regolamento della zona a traffico limitato del centro storico”. Prego i consiglieri di votare.
Con presenti 18 (voti favorevoli 12, contrari 1, astenuti 5) approvato il punto numero 12) all’ordine del giorno.
Come annunciato nell’apertura del Consiglio comunale mi è stato presentato un ordine del giorno da parte di alcuni consiglieri e vorrei che fosse illustrato.
Passo la parola al consigliere Galiandro che mi ha sottoposto il testo. Un minimo di lettura anche per lasciarlo agli atti dello streaming, scusate. O illustrare quello che è il punto all’ordine del giorno, senza lettura, in maniera tale… Illustrazione non lettura.
Speaker : AURELIO GALIANDRO.
del foglietto no.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : AURELIO GALIANDRO.
Grazie.
Intanto le motivazioni è perché adesso… È ovvio che stiamo ragionando di un fatto che è successo più di due anni fa, ma la cronaca e le circostanze di alcune dichiarazioni di questi giorni hanno spinto me e qualcun altro ma io credo incontreremo l’approvazione di tutti. Mi piace ricordare, per esempio, anche l’insistenza dell’assessore Chianura rispetto a questo punto perché da tempo segue le vicende di Amnesty International nella maniera più larga e non solo nel caso specifico.
Credo che sia necessario perché due episodi in particolar modo sono accaduti in questi giorni: la prima ─ adesso non ricordo in ordine di tempo ma credo che un giorno appresso all’altro ─ è che durante un comizio l’attuale Ministro dell’Interno ha pensato bene di utilizzare le forze di polizia per far rimuovere uno striscione che chiedeva ancora una volta verità per Giulio Regeni.
È un fatto grave per quanto mi riguarda, la polizia ha eseguito immediatamente l’ordine facendo rimuovere lo striscione e addirittura fermando e identificando i manifestanti che poi manifestanti non erano, erano semplicemente degli attivisti di Amnesty International che si apprestavano a prendere un treno per andare a un’iniziativa. Credo sia accaduto nella città di Novara.
Sollecitato sull’argomento il Ministro ha rilasciato una dichiarazione per quanto mi riguarda inaccettabile dicendo che il problema è della famiglia e che sono molto importanti i rapporti da tenere con l’Egitto, rapporti naturalmente di tipo commerciale e quindi di profitto. Per chi ha seguito la vicenda, come credo tutti noi abbiamo fatto, noi ce le ricordiamo le parole dell’attuale Ministro quando era un semplice esponente dell’opposizione quando definì chi lo aveva preceduto: “Gente senza attributi” che si faceva prendere in giro dall’Egitto ma anche dall’India per quanto riguarda la vicenda dei marò.
Quindi noi chiediamo, facciamo un appello alla coerenza del Ministro Salvini affinché le sue stesse parole siano in qualche modo applicate. Non so come dire, nel senso che chiediamo ancora una volta che venga fatta luce sulla vicenda soprattutto perché sono venuti fuori ulteriori elementi, le due procure continuano a collaborare per cui dal Governo italiano, dal Ministro degli Esteri e non tanto dal Ministro degli Interni che sta provando a sostituirsi un po’ a tutti (a quello della salute, a quello degli Interni, ci aspettiamo anche che una domenica di queste si affacci da piazza San Pietro per l’Angelus dopodiché avremo completato).
Credo che il Governo italiano, invece, con il suo Ministro degli Esteri porti avanti la ricerca di verità per risalire soprattutto agli esecutori delle atrocità a cui hanno sottoposto il nostro connazionale. Questo era lo spirito.
Ovviamente chiediamo alla Giunta e al Sindaco di attivarsi ad adottare in qualche modo la linea che Amnesty suggerisce che è quello di mettere uno striscione, poi ─ ho dimenticato di scriverlo sotto ─ ovviamente di farsi carico presso le altre amministrazioni che ancora non l’hanno fatto (ho visto che nella Provincia di Taranto credo solo in due l’hanno fatto) per mantenere alta l’attenzione, di pubblicare anche sul nostro sito un banner con la nostra adesione e quant’altro, di fare tutto quello che è possibile per continuare a mantenere accesa l’attenzione su questo.
Non vorremmo ─ questo è il punto ─ che passasse nel dimenticatoio com’è l’impressione che si sta avendo in questo momento. Tutto qui.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Galiandro.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Io esordisco così: bentornata politica in Consiglio comunale.
Sono dovuti passare più di due anni, non ho memoria di un’attenzione su questioni così gravi di politica chiamiamola internazionale, non vorrei che fosse soltanto di politica internazionale perché riguarda un dato nazionale.
Se però è bentornata politica credo che ognuno di noi da ora in poi si sentirà motivato a mettere se non in ogni Consiglio comunale più spesso riflessioni di carattere così generale. Perché, il cimitero del mediterraneo non merita con un’attualità ancora più stringente una pubblica presa di posizione delle coscienze dei grottagliesi su ciò che ci sta passando e ci sta trapassando le coscienze? Perché tutto ciò che accade fuori da ciò che ci viene comunicato e non abbiamo nessuna idea, nessuna volontà di andarlo noi a verificare perché le tragedie non sono soltanto quelle del mediterraneo e il mondo le patisce in misura anche forse ancor più moltiplicata in altre aree del mondo. Allora forse questo ci dà la possibilità di interrogarci. Per dire, c’è la volontà di usare anche quest’aula nelle occasioni più importanti per avere una riflessione che vada oltre il nostro ombelico, oltre il nostro naso? Annusiamo anche fuori dai nostri ambiti circoscritti altrimenti può diventare una risposta giusta ad una polemica artefatta di chi ci inonda ogni giorno di tweet e ci mette in condizione di stare lì a prendere la rincorsa per non farlo rimanere solo nell’agone.
L’impressione che invece ho avuto di questa sensibilità politica generale (politica con la P maiuscola più in generale) di questo Consiglio comunale, della sua maggioranza che è quella che poi deve sollecitare queste cose e mi fa piacere che sia venuta dalla maggioranza. Fosse venuta dall’opposizione forse la maggioranza l’avrebbe presa un po’ non dico con malumore, ma con un iniziale sospetto. Perché tutto ciò che viene dall’altra parte si pensa ci sia un secondo fine.
Noi qui ─ non io, già l’avevano detto loro, dico il noi ─ da questa parte non può che esserci una tutela, un’adesione totale a questo. Con Amnesty International siamo cresciuti noi, insieme con Mani Tese, insieme con tanti altri organismi di carattere internazionale a vivere e a solidarizzare. Anche rispetto alle provocazioni di Macron io ho aderito agli amici dei lebbrosi di Raoul Follereau, quindi quando lui parla di lebbra parla di lebbra in una maniera talmente anacronistica da non riuscire a capire che un francese Follereau è stato colui il quale non ha ghettizzato la lebbra ma è andato a curarla in ogni parte del mondo e a farla diventare una delle malattie che non si diffondono più, non c’è più una pandemia di lebbra.
Quindi usare parole come quelle… Una riflessione su questo oltre che essere fatta fuori dall’aula consiliare se incomincia a entrare anche dentro e se qualcuno che ci segue da casa può anche ritenere che possa essere apprezzata va bene. Se ritiene che possa essere invece un modo per distrarre dai reali problemi della città che sono il commercio, la ZTL, di quelle cose che riguardano il nostro benessere di privilegiati a spese degli altri bentornata politica. Io voto favorevolmente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Sì, ovviamente ci associamo alle parole del professor Annicchiarico accogliendo con favore l’idea non solo nel merito dell’argomento, ma di valutare la necessità che questo Consiglio comunale, le Istituzioni di Grottaglie si facciano anche carico di rendere possibile una discussione politica più profonda rispetto alle dinamiche, agli accadimenti che ovviamente ci coinvolgono. Questo perché appunto forse oggi troppo facilmente si è trasportati da una valutazione superficiale degli accadimenti e oggi lo riscontriamo sui social in cui probabilmente ci stiamo anche sorprendendo degli esiti che le scorse elezioni hanno portato poi nel tessuto vero della nostra comunità e quindi, secondo me, responsabilità delle Istituzioni è appunto quella di favorire una discussione che argini non il populismo perché il populismo a questo punto potrebbe essere, detta così semplicemente, una contrapposizione con una parte politica attuale del Consiglio comunale che probabilmente la respinge, quindi la valuta negativamente semplicemente per un tornaconto o una convenienza politica.
Tuttavia quando si dice populismo, cioè la facilità con cui popoli e nazioni innescano processi nel tessuto sociale che portano poi a degenerazioni che la nostra memoria ─ c’è una sveglia in atto ─ poi facilmente cancella. Quindi la mozione di Amnesty International poi posta dal consigliere Galiandro non va alla ricerca semplicemente di un appoggio verso un caso singolo perché probabilmente di giornalisti oggi ne muoiono parecchi, come muoiono parecchi nostri connazionali all’estero ogni giorno. In Messico negli ultimi giorni ha riguardato personalità che rappresentavano l’Italia anche sul piano economico commerciale.
Tuttavia Giulio Regeni non è semplicemente la morte di un italiano all’estero ma è un caso politico ed è giusto occuparsene come ci si è occupati in passato del caso di Ilaria Alpi che sicuramente oltre a essere una giornalista ha rappresentato, insieme a Hrovatin, un caso politico rispetto appunto alla geopolitica internazionale le dinamiche e le relazioni internazionali di cui probabilmente siamo responsabili, le cui verità poi emergono quando i protagonisti non ci sono più perché vengono desecretati gli atti e si scoprono le cosiddette verità scomode.
Noi probabilmente non dobbiamo aspettare la desecretazione di atti, noi dobbiamo mantenere alto il livello della discussione per approfondire, non per ricercare verità che sicuramente noi non possediamo ma che ci possono consentire sicuramente di affrontare determinati argomenti con un piglio più istituzionale, mettiamola così, invece di farci trascinare verso una tifoseria che oggi in politica non giova a nessuno di noi. Per cui ovviamente il nostro è un accogliere positivamente questo ordine del giorno.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marangella. Sì, facendo lo strappo alla regola su questo argomento, penso di sì.
Prego.
Speaker : MARIAGRAZIA CHIANURA, Assessora.
Era proprio in merito a questa cosa. Dunque, come ha detto Franco Galiandro io ci tengo particolarmente a seguire questa vicenda. Tra l’altro domani è la giornata internazionale contro le vittime delle torture nel mondo e potrebbe sembrare un espediente quello del manifesto fuori appeso, però è un simbolo e i simboli sono importanti. Significa essere d’accordo con quello che è il messaggio, esporlo e quindi dire: “Anche noi ci siamo”, quindi grazie per il sostegno di tutti su questa iniziativa.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore. Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Io intanto accolgo ovviamente con favore questo, non perché viene dalla maggioranza ma per il tema che viene proposto. Intanto perché si tratta di un cittadino italiano, vero in parte, ma perché prima gli italiani qualcuno dice: “Non mi pare che in questo caso si stia applicando il principio di prima gli italiani” perché dalle recenti dichiarazioni del Ministro dove si dice che si dà maggiore rilievo alle relazioni con l’Egitto credo che ci sia qualcosa di preoccupante.
Intanto credo che il Governo, al di là dei Consigli comunali che sono una parte territoriale dello Stato, debba essere unito nel dire che c’è la necessità di giustizia per Regeni e per tutti i casi di ingiustizia. Perché è importante? Perché nessuno in questo Governo al momento ha preso una posizione netta e chiara in favore di Regeni. Perché dall’altra parte e quindi in Egitto hanno anche arrestato l’avvocato di Regeni e credo che questo non sia accettabile. Vale a dire non è accettabile che un Governo interloquisca con degli Stati che non rispettano le prerogative di libertà dei cittadini perché, come almeno nella nostra Costituzione, il diritto alla difesa è un diritto di libertà (un diritto costituzionale perché è un diritto di libertà).
Immaginiamo se dovessero pensare di rapire il Ministro degli Interni dovremmo dire: “Ci interessano di più i rapporti con l’Egitto” ad esempio. Potrebbe essere un caso e quindi… Tuttavia io mi auguro e mi aspetto che il Ministro metta in campo tutto quello che ha messo in campo anche per i marò che sono anche un pezzo di questo Stato che stavano servendo lo Stato italiano in quelle acque. Credo che anche quello sia un elemento importante e lo stesso impegno perché sono persone e vanno difese e il diritto di giustizia, il diritto di sapere la verità da parte dei genitori ma da parte di tutti gli italiani perché io voglio sapere se domani mattina posso andare in Egitto. È anche un diritto di sicurezza che il Ministro dell’Interno ci deve garantire. Io in Egitto non ci vado perché non so cosa mi può accadere e se il mio Stato, se il mio Ministro non pretende spiegazioni su questo io sono preoccupato.
È un caso politico, ma è un caso di giustizia, un caso di libertà, un caso di garanzie per tutti i cittadini che affrontano un viaggio per andare da un’altra parte del mondo e mentre si affronta il tema dei confini, delle barriere, dei muri, il primo muro è la libertà. La mancanza di libertà è il più grande muro che possono incontrare i cittadini e io qui rivendico come mia credo prerogativa, ma credo di tutti, il diritto di libertà e di libera circolazione negli Stati membri dell’Europa e qualcuno aveva pensato anche di allargare questo diritto anche ai Paesi del mediterraneo, quindi allargare l’Europa sul mediterraneo.
Era un sognatore, era qualcuno che aveva pensato di andare oltre. Ovviamente questo va in controtendenza con la politica attuale che vuole rimettere i confini. Tra poco metteremo i confini nelle Regioni, nei Comuni, metteremo le barriere e filo spinato perché noi dobbiamo essere, come dice qualcuno, liberi in casa nostra. Sì, ma solo in casa nostra poi. Cioè solamente nella porta di casa.
La politica secondo me si deve occupare, come diceva il consigliere Annicchiarico, di essere portatrice di valori più ampi, più di libertà, di regolare tutti i fenomeni che ci sono sui territori, da quelli per i quali si è responsabili a quelli per i quali non si è responsabili ma si è chiamati come società civile a dare risposta.
Il consigliere Annicchiarico parlava della questione dei migranti. Per parte i migranti sono non solo quelli che attraversano il mare, i migranti siamo anche noi, io mi sono esposto in questi giorni anche rispetto alla politica di Salvini che fino a un paio d’anni fa ha scritto anche contro i meridionali. Lo dico così, aspetto ancora che qualcuno chiarisca se lo è ancora oppure no contro i meridionali perché non è che… Lo ha detto pubblicamente.
Per cui io quando il consigliere Santoro dice: “Il Sindaco si occupa di Salvini” io mi occupo come Sindaco di alcune preoccupazioni che sono preoccupazioni che mi esternano i cittadini perché si prova a ragionare sempre di altri problemi quando di fatto i meridionali possono essere un problema, quindi Ministro degli Interni ─ e qui una critica al nuovo Governo, l’unica che per il momento mi sento di fare in modo ufficiale e che è stata condivisa anche con persone che di politica ne capiscono più di me ─ che la storia e la tradizione politica di questo Paese dice che al Ministero degli Interni non ci debba essere mai un rappresentante di partito per le ovvie ragioni che qualcuno può sempre dubitare e sospettare che le forze dell’ordine, gli apparati possono essere utilizzati in un modo piuttosto che in un altro e verso una persona terza. E questa è una scelta che non ho condiviso. Tra le tante questa è quella più significativa che poi trova riscontro in queste dichiarazioni che secondo me non fanno onore alle nostre Istituzioni.
Quel cittadino deve essere garantito anche da defunto nel diritto. Io penso che si debba fare chiarezza sul caso Regeni in ogni momento, non bisogna mai perdere la speranza della ricerca della verità e se qualcuno sa deve parlare. Non esistono, secondo me, ragioni di Stato che possano in qualche modo giustificare la morte, l’uccisione di un cittadino, di una persona. Secondo me, non esistono, non ce ne sono ragioni di Stato, né commerciali, né di altra natura. La verità sulla morte di una persona deve essere sempre svelata. Io penso questo.
Qualcuno pensa altro, però la vita è il bene supremo in assoluto e quella mamma, quella famiglia ha la necessità di sapere perché quel ragazzo è morto. Qualunque sia la verità, la più brutta, la più terribile, hanno il diritto prima loro di saperlo e anche noi. Per cui sicuramente questa Amministrazione tutta (minoranza, maggioranza, Giunta, tutti) credo che qui lo spirito sia comune e solidale nel chiedere verità per Giulio Regeni. Su questo credo che ci sia da fare molto e compatibilmente con i tempi credo che sia importante esporre la bandiera, certamente esporre uno striscione per far sentire la presenza di chi la vede diversamente rispetto agli interessi commerciali superiori. Questo mi sento di dire. Ovviamente quello che dico so già che troverà probabilmente speculazioni, mi auguro che ce ne siano perché se qualcuno non è d’accordo con me dimostri che è il contrario, siamo pronti sempre a rispondere dei pensieri che abbiamo, rispetto a questo pensiero non sono disposto a fare un passo indietro davanti a nessuno, lo dico perché lo penso.
Per cui si dica quello che si vuole ma per me il principio, il motto è: “Verità per Regeni”.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi così come presentato e motivato l’ordine del giorno pongo in votazione Di aderire alla campagna promossa di Amnesty International per la verità su Giulio Regeni. Quelle che sono tutte le modalità previste per l’adesione della campagna (il banner sul sito del Comune, lo striscione al di fuori della casa comunale). Farsi promotore anche di sensibilizzare anche gli altri Comuni della Provincia. Prego, consiglieri, votate.
Presenti 15, favorevoli 15. Approvato all’unanimità.
Chiudo il Consiglio comunale alle ore 14,00.