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C.c. Grottaglie - 23.07.2018
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Speaker : PRESIDENTE.
Buongiorno a tutti. Chiedo al Segretario Tamburrano di procedere con l’appello.
Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Buongiorno. D’Alò Ciro, Annicchiarico Cosimo, Annicchiarico Giovanni, Cabino Anna, Cometa Andrea, D’Abramo Gabriele, D’Alò Saveria, Danese Loreto, De Carolis Giulio, Di Palma Pierluigi, Donatelli Francesco, Caliandro Aurelio, Gianfreda Ciro, Lacava Alessandra, Manigrasso Alfonso, Marra Angelo, Aurelio Marinelli, Giovanni Miglietta, Gabriella Petrarulo Ciro, Rossini Domenico, Russo Antonietta, Santoro Michele, Serio Massimiliano, Trani Immacolata, Zimbaro Massimo.
18 presenti, 7 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
I consiglieri assenti sono tutti assenti giustificati.
Devo comunicare che il consigliere Santoro, con nota protocollata, è andato via per protesta, dato il ritardo iniziale del Consiglio comunale.
L’ha lasciata agli atti, appunto è stata protocollata la sua richiesta: eccola, ce l’ho qui. Ne do comunicazione al Consiglio per correttezza. Sì.
“Io sottoscritto Michele Santoro, consigliere comunale di Grottaglie, comunico quanto segue: oggi, ore 9, è stato indetto il Consiglio comunale. Ore 9… c’è una parola che non riesco a leggere… Ore 9… Sino all’arrivo fissato, sono andato via… Sono andati via per un funerale.
Io, consigliere comunale, essendo presente a tale seduta, ore 9,15, vado via e chiedo la presenza”.
Un attimo soltanto.
Speaker : INTERVENTO.
La presenza dei consiglieri.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, consigliere Annicchiarico.
Speaker : COSIMO ANNICHIARICO.
Naturalmente, il motivo dell’assenza di alcuni Consiglieri, in testa anche il Sindaco, è che hanno ritenuto di dover rendere omaggio a un ex dipendente comunale, in un momento che non poteva essere rimandato, visto che i funerali erano alle 10. Però, voglio suggerire alla Presidenza, che c’è un Regolamento: se alle 9,10-9,15 si fosse fatto l’appello, e il numero legale non c’era, che cosa si faceva? Si rifaceva l’appello dopo un quarto d’ora, mezz’ora. E il consigliere Santoro non poteva eccepire nulla.
Non che quello che ha eccepito adesso abbia un valore: invoca di poter essere considerato anche presente, visto che non è stato fatto nemmeno un appello. Però credo che la Presidenza del Consiglio le gestisce queste situazioni, non in maniera amichevole, che pure è un modo giusto di avere relazioni. Ma quando ci sono delle posizioni personali o politiche, che pensano di dover porre un problema, quel problema lo si risolve Regolamento alla mano. Quindi, se lei, Segretario comunale, avesse fatto un appello, certamente il numero legale in quella condizione non c’era, non è che saltava il Consiglio comunale, lo si aggiornava a un quarto d’ora, non ricordo se mezz’ora o un quarto d’ora, o quello che è… . Un’ora.
Peraltro, un’ora, e anche la spicciola polemica politica veniva a cadere.
Speaker : PRESIDENTE.
Lascio agli atti, perché è stato detto fuori onda dal Sindaco, che il ritardo è stato dovuto, come lei ha detto, per rendere omaggio ai familiari di un dipendente comunale venuto a mancare in questi giorni.
Consigliere Annicchiarico, non in maniera amichevole, ma in maniera umana abbiamo pensato di aspettare un quarto d’ora per poter fare… Personalmente non mi sarei aspettato una reazione del genere, però la prossima volta mi comporterò di conseguenza.
Speaker : SINDACO.
Solo per dire che personalmente… il consigliere Santoro del ritardo, ho detto: Michele, guarda, sto… C’erano anche altri consiglieri: dieci minuti di ritardo… Esatto. Quindi, poteva dire anche una parola in quel momento, nell’ottica della collaborazione.
Avremmo fatto quello che c’era da fare. Se nessuno dice niente vuol dire che di buonsenso accetta una richiesta di tal fatta. Evidentemente così non è.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Possiamo continuare?
Saltiamo il punto n. 1) e n. 2) all’ordine del giorno, in quanto sono due interrogazioni richieste dal consigliere Santoro, che come abbiamo detto poc’anzi risulta essere assente.
Possiamo procedere con il punto n. 3) all’ordine del giorno “Regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche”.
Chiedo al Consiglio comunale se è richiesta la relazione da parte dell’assessore. Consigliere Annicchiarico?
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Vorrei sapere qual è la delibera che stiamo per approvare, il contenuto. È quella che è stata consegnata ai consiglieri per la Commissione, siccome c’è stato un problema? Adesso non so come è stata riscritta, la delibera.
Speaker : PRESIDENTE.
Passo la parola alla consigliera Lacava, Presidente della Commissione e successivamente anche all’assessore Quaranta. Prego, consigliera Lacava.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Grazie, Presidente.
Buongiorno a tutti.
Consigliere, ovviamente saranno riportate sulla delibera le modifiche che sono state apportate in sede di Commissione, ovvero eliminare dall’articolo 6 del Regolamento l’intero comma 6.
Dopodiché, l’ulteriore modifica da apportare è rispetto agli allegati: da modificare i numeri ordinali e cardinali, perché c’era quel problema. Ovviamente, considerato il fatto che gli uffici non hanno potuto ottemperare alle modifiche risultanti in Commissione, possiamo magari metterlo a verbale in Consiglio comunale, dopodiché si provvederà a modificare anche l’eventuale delibera con le modifiche apportate in Commissione.
… poi dobbiamo modificare, all’interno dell’allegato C, i numeri cardinali e ordinali. È stato un refuso, è più formale come modifica. Dopodiché, non ci sono altre modifiche.
Abbiamo verbalizzato contestualmente, e saranno riportate non appena gli uffici avranno modo di modificare la delibera.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Quaranta, prego.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
Buongiorno al Consiglio tutto.
Sostanzialmente, questo intervento che stiamo facendo sul Regolamento COSAP è dettato dal fatto che l’ente a cui abbiamo assegnato la verifica appunto dell’attuazione del Regolamento per la SOGET sta attuando in questo periodo il censimento di tutte le occupazioni di suolo pubblico presenti sul territorio grottagliese.
Essendo il Regolamento datato al 1995, come ultima modifica, si è reso necessario apportare delle veloci e piccole modifiche, di modo da non far incorrere i cittadini in sanzioni che sarebbero non opportune, considerata l’entità della sanzione e la tipologia di infrazione.
Quindi, sostanzialmente si è andato a fare un ricalcolo delle modalità di sanzione per quanto riguarda le occupazioni abusive, che prima venivano calcolate sia sull’abusivo, quindi sia sulla parte eccedente, sia sulla parte autorizzata. La definizione di quella che è l’occupazione abusiva, e quindi, nel momento in cui viene rilevata l’infrazione non è la totalità dell’occupazione, ma solo quella eccedente, la possibilità di richiesta di occupazione di suolo pubblico dinanzi ai passi carrabili, cioè nella corsia opposta e il calcolo dell’esenzione.
Poi, in Commissione, oltre a tutto questo, è stato appunto depennato il comma 6 dell’articolo 6 che prevedeva la possibilità da parte dei venditori ortofrutticoli di esporre la merce all’esterno del proprio esercizio o sui marciapiedi, cosa che di fatto non è più legale. Quindi, le modifiche sostanzialmente sono queste. Nella stessa Commissione comunque si è riproposto di rivisitare completamente il Regolamento, andando a scorporare anche il calcolo e le cifre che andrebbero pagate per l’occupazione di suolo pubblico, considerando che non è normale che siano presenti in un Regolamento, tanto è vero che questo Regolamento nasce dalla determinazione della tariffa per l’occupazione di suolo pubblico, e poi, susseguentemente rimaneggiato fino ad arrivare ad essere un Regolamento.
Quindi, obiettivo sarà comunque sia quello di scorporare le due cose e creare un Regolamento e un tariffario che sia poi facilmente aggiornabile. Però queste modifiche si rendevano necessarie, considerando il censimento che si sta effettuando in questi giorni. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Annicchiarico.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Adesso mi chiedo: essendo stato del tutto cassato il punto 6 dell’articolo 6, che in qualche modo interveniva a operare una correzione sul punto 6 del Regolamento precedente, tutto ciò che è stato concesso agli esercenti di frutta e verdura come spazio occupabile sui marciapiedi, che fine fa? Cioè, siccome sono state date delle autorizzazioni, e questo serve adesso per evitare che i cittadini che hanno queste autorizzazioni vadano incontro a un surplus di sanzioni, adesso noi abbiamo cassato questo e quindi lo cassiamo anche da quello precedente, cioè il precedente non vale più. Ci sono esercizi commerciali che attualmente fruiscono di queste autorizzazioni? Fruiscono per una parte che può essere stata autorizzata, su cui poi c’è anche una parte eccedente? Come si comporterà SOGET nel momento in cui va a vedere via X, angolo Y? Dice: hai l’autorizzazione?, sì, in base a che cosa?, perché è possibile averla; ma ce ne hai di più di quanto hai occupato… Cioè, credo che ci sia, adesso, un problema interpretativo, perché questo sostituisce l’altro, in pratica non si concedono, né si sarebbero dovuti concedere, eventualmente, ma comunque, se concessi non avrebbero più validità. Quindi, come si esce da questo? Primo problema.
Il secondo, continuo perché ho sollevato io il problema lavoro in Commissione, è l’anomala presenza, sia su quella passata, sia sulla presente, dei canoni già in un Regolamento. Fissare i canoni in un Regolamento significa sottoporre il Regolamento a una revisione pressoché costante, nel caso in cui l’Amministrazione, anche per 0,1 centesimi volesse cambiare per una categoria o per l’altra. Quindi, mettere mano a un Regolamento perché si modifica un canone mi pare assurdo. Per cui pensavo, e rimango dell’idea, che anche in questa fase di regolamentazione aggiornata, si sarebbe potuto togliere, evitare, rimandando in maniera opportuna delibere o determine degli organi competenti a fissare l’entità del canone. Queste due questioni mi portano perlomeno ad astenermi su questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico. Ci sono altri interventi? Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Brevemente per dire… Va beh, abbiamo capito che è una situazione transitoria, in attesa del nuovo Regolamento, scorporato dalle tariffe eccetera, siamo d’accordo, su questo. Però io volevo segnalare già da adesso, e quindi anche per il futuro Regolamento, una incongruenza che voglio sottolineare. Mi riferisco al punto n. 3) dell’articolo 15 che vado a leggere: “nei centri abitati, ferme restando le limitazioni e i divieti previsti dal codice suddetto, l’occupazione dei marciapiedi è consentita fino ad un massimo della metà della larghezza del marciapiede stesso, purché in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni. Alle medesime condizioni è consentita l’occupazione nelle strade prive di marciapiedi in aree ove è permesso il passaggio pedonale”.
Intanto, una riflessione va fatta: una cosa è l’autorizzazione a condizione che ci sia il passaggio per i pedoni, eccetera. Però io avrei gradito che questo fosse accompagnato dal rispetto di quello che è l’attuale Regolamento, perché molti esercizi pubblici, vedo con piacere la presenza del Comandante dei Vigili Urbani, in particolare bar, ristoranti, pizzerie, eccetera, che sicuramente hanno l’autorizzazione ad occupare il suolo pubblico, vedo molto spesso che quell’occupazione diventa selvaggia perché si allarga a dismisura, in alcuni casi è veramente abbastanza preoccupante, questo allargamento.
Io quindi gradirei che ci fosse anche subito, cioè senza aspettare il nuovo Regolamento, che ci fosse un’applicazione più puntuale di questo, per il rispetto dei pedoni. In più, a proposito di pedoni, ammesso che venga rilasciata la parte che consente il passaggio dei pedoni, però ci si dimentica che per pedoni si intendono anche, purtroppo, coloro che non possono camminare, che vanno con le carrozzelle per disabili, oppure le mamme che vanno con al seguito il passeggino dei bambini eccetera. Quindi, se già c’è una qualche difficoltà per il passaggio del pedone singolo, immaginiamo anche questo. Quindi, se è possibile, anche in questo Regolamento, precisare questo aspetto, cioè, come dice il Regolamento, sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni, chiariamo uno spazio tale che consenta anche il passaggio della carrozzella o del passeggino per i bambini. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli. Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi… Per dichiarazione di voto… Perdonatemi. Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Consigliere Donatelli, rispetto alla tematica dello spazio necessario al transito dei pedoni, al di là di quello che è previsto genericamente nel Regolamento, il Comando dei Vigili Urbani verifica prima che ci sia un metro di passaggio prima di rilasciare il nullaosta, il parere positivo all’installazione o al posizionamento di tavolini, per cui lì si fa un richiamo generico, poi c’è il codice della strada che prevede determinate condizioni.
Rispetto allo sforamento, il Comando sta provvedendo già a fare delle operazioni di verifica e controllo, ovviamente con i limiti della forza disponibile.
Ora, ovviamente riteniamo che con l’avvio dei controlli anche della SOGET, con l’intervento sanzionatorio e di monitoraggio costante che verrà effettuato, questo fenomeno avrà comunque una riduzione. Ovviamente, una cosa è avere una pattuglia che gira per verificare questo fenomeno a giorni programmati, altro è avere la disponibilità, da parte della società esterna, di fare queste verifiche e di poter poi procedere all’accertamento.
Queste due strade quindi si uniranno, tra poco, e quindi ci sarà secondo me un ridimensionamento totale da parte degli utenti. Rispetto all’introduzione del Regolamento, ovviamente c’è un’indicazione di massima, perché poi è il codice della strada che regola queste cose. Certamente il controllo è necessario e va effettuato.
L’altra cosa a cui faceva riferimento… Sì, sì, questo è previsto dal codice della strada, in ogni caso, secondo me, l’unica cosa che può funzionare in tutti i casi è il controllo, perché di fatto, come abbiamo verificato in più occasioni, capita che anche un’autorizzazione rilasciata con la garanzia di questi passaggi viene di tanto in tanto, con una certa frequenza, violata, viene minorata. Per cui, si proverà a fare un lavoro di controllo e verifica. Consigliere Annicchiarico, rispetto alla sua osservazione circa l’entrata in vigore di questa nuova modifica, di fatto, questa modifica è una modifica dovuta, come già abbiamo avuto modo di verificare anche in Commissione. Una cosa è concedere l’esposizione in termini di occupazione di suolo pubblico, un’altra cosa è che si possa fare in termini di igiene e sanità. È un errore contenuto nel Regolamento originario. In realtà un errore relativo, nel senso che purtroppo ci sono stati poi degli sviluppi normativi e giurisprudenziali che hanno determinato un superamento di quella possibilità, perché in più fasi e in più occasioni la giurisprudenza ha ritenuto non ammissibile l’esposizione di prodotti alimentari all’aperto su strada. Per cui, ci stiamo adeguando a una condizione. È il Regolamento abnorme, rispetto a questa cosa, per cui lo stiamo adeguando. Certamente, sarà cura dell’Amministrazione notiziare gli autorizzati affinché nei termini di entrata in vigore di queste modifiche si adeguino e si rimettano nel rispetto del Regolamento e della norma Ce n’è solo una, mi dice il Vicesindaco, ma ovviamente ci faremo carico di avvisare. Per il resto, credo che fosse già nelle corde che non si potesse esporre il prodotto su strada in quelle condizioni.
Stiamo ponendo attenzione a queste cose, da una parte per tutelare la salute pubblica, chi acquista il prodotto ortofrutticolo, che ciò avvenga nel rispetto delle norme, dall’altro, ovviamente, cerchiamo di tutelare anche le attività commerciali che hanno fatto legittimo affidamento in una regolamentazione che è stata superata, e anche al fine di evitare problemi, sanzioni che possano sembrare ingiuste e inique, ci stiamo adoperando.
La ragione per cui necessita questo intervento è, come diceva il Vicesindaco, l’entrata in vigore di un accertatore esterno che ha per conto suo una interpretazione più rigida della norma, tant’è che questo nostro intervento è un intervento di modifica, ma finalizzato ai chiarimenti. Per me, cioè, quello che era scritto andava in questa direzione; per gli accertatori, in realtà, non era così, cioè ritenevano che la sanzione andasse applicata a tutto perché non era puntualmente specificato, quindi diciamo che stiamo facendo un’attività di chiarimento anche in questa sede.
Il Regolamento certamente va rivisto e va modificato, perché necessita di ulteriori aggiustamenti. Questo dopo la pausa estiva lo riprenderemo per cercare di contemperare un po’ tutte le esigenze. Ora c’era questa impellenza, per evitare che in vigenza di un Regolamento non chiaro si potessero applicare delle sanzioni molto pesanti, tanto da danneggiare le attività commerciali che tanto a fatica oggi riescono a portare avanti l’attività, per questo ci siamo prodigati a fare questa accelerazione. Se non ho saltato domande ulteriori, vi ringrazio. Procederemo all’adeguamento totale.
Speaker : PRESIDENTE.
Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il punto n. 3) all’ordine del giorno “Regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche”, con le integrazioni e modifiche così come ne ha dato lettura la Presidente della I Commissione, consigliera Lacava.
Prego, consiglieri, votate prego. Prego tutti i consiglieri di votare, marcando prima la presenza e poi esprimendo il proprio voto, sempre sulla tastiera in dotazione.
21 presenti, 14 voti favorevoli, 0 contrari, 7 astenuti.
È approvato.
Quarto punto all’ordine del giorno “Bilancio di previsione finanziario 2018-2020. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 236 del 26 giugno 2018”,
Questo punto all’ordine del giorno è stato oggetto della I Commissione, riunita il 16 luglio 2018. Ha trovato voti favorevoli 11, contrari nessuno, astenuti 2.
Chiedo al Consiglio comunale se è necessaria la relazione da parte dell’assessore rispetto a questo punto all’ordine del giorno.
Prego, consigliere Manigrasso.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Perché non ci siano fraintendimenti. Nella descrizione del punto 4 si parla della delibera di Giunta n. 236; in realtà è la n. 326. Non vorrei che questo errore comportasse…
Speaker : PRESIDENTE.
È stato un errore di battitura, grazie per avermelo segnalato.
Grazie, consigliere Manigrasso. Se non ci sono dichiarazioni di voto, pongo in votazione il punto n. 4) all’ordine del giorno “Bilancio di previsione finanziario 2018-2020. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 326 del 26 giugno 2018”.
Prego, consiglieri, votate.
Presenti 20, favorevoli 14, contrari 0, astenuti 6.
È approvato.
Quinto punto all’ordine del giorno, “Bilancio di previsione finanziario 2018-2020. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 327 del 26 giugno 2018”.
Chiedo sempre ai Consiglieri se è necessaria la relazione da parte dell’assessore. Dichiarazioni di voto?
Pongo in votazione il punto n. 5) all’ordine del giorno, “Bilancio di previsione finanziario 2018- 2020. Ratifica della variazione di bilancio alla deliberazione di Giunta comunale n. 327 del 26 giugno 2018”.
Prego i consiglieri di votare. Prego tutti i consiglieri.
Okay. Presenti 21, favorevoli 16, contrari 0, astenuti 5.
È approvato.
Sesto punto all’ordine del giorno, “Bilancio di previsione finanziario 2018-2020. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 340 del 28 giugno 2018”.
Se non ci sono interventi per dichiarazioni di voto, pongo in votazione il punto n. 6) all’ordine del giorno “Bilancio di previsione finanziario 2018-2020. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 340 del 28 giugno 2018”.
Prego i consiglieri di votare.
Presenti 21, favorevoli 16, contrari 0, astenuti 5.
È approvato.
Settimo punto all’ordine del giorno, “Approvazione modifica al Regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche”.
Chiedo al Consiglio comunale se è richiesta la relazione da parte dell’assessore. Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
È di questo che volevo conoscere il testo che stiamo ponendo in votazione. Avevo sbagliato a chiederlo per quella precedente.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay. Per una migliore esposizione del testo in questione, passo la parola all’assessore Bonfrate. Prego, assessore.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Procedo, Presidente? Dopo, nel merito. Tu magari le vie.
Buongiorno a tutti. L’altro giorno, nella fase preliminare della Commissione mi ero scusato un attimo con la Commissione, appunto, perché avevo utilizzato la Commissione per porre in variazione soltanto una voce dell’articolo 45, le vie escluse dall’ambulantato, perché facendo giri mi ero reso conto dell’approvazione del 6 aprile, piazza San Ciro, continua a essere “ invasa” dagli ambulanti. Quindi, avevo proposto una modifica, di aggiungere via Orazio Flacco.
Sulla base della discussione successiva sono emerse anche altre modifiche, soprattutto anche sull’articolo 45, in particolare si è voluto introdurre anche via Martiri d’Ungheria tra le vie escluse dall’ambulantato, e inoltre una parte di piazza Quattro Novembre, in particolare, nella zona delimitata alle spalle del monumento ai caduti. Queste erano appunto le modifiche che sono emerse durante la discussione, sulla base appunto della mia prima modifica all’articolo 45.
Successivamente è emersa anche un’altra modifica che è stata posta in votazione, durante la Commissione. In particolare si riferisce ai posteggi di tipo A. La Commissione ha approvato una modifica sui posteggi di tipo A. Secondo il Regolamento precedente è previsto che dopo la fine del lavoro l’automezzo autorizzato doveva determinare il lavoro, quindi lasciare la zona autorizzata. Con questa modifica, data la possibilità di introdurre delle modifiche ai criteri architettonici non al mezzo, in questo caso, bensì alla creazione di una struttura nuova ed in linea con le linee architettoniche del posto, dove appunto è autorizzato, si è chiesta comunque la possibilità di modificare l’articolo 41, appunto nella parte secondo la quale dopo la fine del lavoro doveva essere rimosso il mezzo. Invece, appunto, si chiede che questa postilla venga eliminata e che le postazioni di tipo A dopo la fine del lavoro il mezzo stesso, o in questo caso un’ulteriore modifica sulla base di un progetto da presentare all’Ufficio tecnico, la possibilità di far rimanere il mezzo autorizzato, o la struttura autorizzata, al posto dell’automezzo. Quindi, dopo la discussione abbastanza accesa dell’altro giorno, la Commissione ha approvato questo tipo di variazione, quindi di eliminare quella postilla di cui sopra.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore. Consigliere Danese, prego.
Speaker : LORETO DANESE,
Grazie. Mi chiedevo se a fronte di questa variazione di utilizzo del suolo pubblico vi è anche una variazione eventualmente di canone, che eventualmente verrà corrisposto dall’esercente all’Amministrazione.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
L’esercente pagherà quanto occupa, quindi dipende da quanti metri occuperà questa nuova struttura. Naturalmente sempre dopo essere stata autorizzata dagli uffici competenti, pagherà quanto prevedono le tariffe del canone di utilizzo del suolo pubblico. Quindi, credo che sia comunque indipendente. Se occuperà dieci metri pagherà per dieci metri, se quindici metri pagherà per dieci metri. Questo, comunque, credo che sia indipendente. La variazione che si chiede al Consiglio comunale di approvare riguarda la possibilità o meno di lasciare o meno l’automezzo o la struttura successiva, come dicevo all’approvazione dell’Ufficio Tecnico, nello stesso posto. Questa era in questo caso la modifica richiesta dalla Commissione.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Lacava, prego.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Volevo precisare soltanto rispetto alla domanda del consigliere Annicchiarico che le modifiche in delibera non sono state apportate poiché, essendosi riunita venerdì la Commissione, ovviamente fa fede il verbale della Commissione stessa, che diventa parte integrante della delibera che è agli atti (si trova dal Segretario generale). Ovviamente gli uffici, dopo la seduta di questo Consiglio comunale, provvederanno a modificare la delibera integrando le relative modifiche aggiunte in Commissione venerdì.
Grazie.
Do lettura delle modifiche rispetto alla delibera di approvazione modifiche al Regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche: aggiungere all’articolo 45 (Zone escluse del succitato regolamento) Via Martiri d’Ungheria ed intersezione di Piazza IV Novembre nella zona adiacente alla fermata degli autobus. Questo, ovviamente, è da inserire. Queste sono le modifiche che sono state apportate venerdì in Commissione, su cui ha espresso parere favorevole la Commissione… Via Orazio Flacco? Ma quella è già in delibera. Queste sono le ulteriori modifiche apportate in Commissione. Sono solo queste, esatto. È stata introdotta all’interno delle zone escluse Via Martiri d’Ungheria. Rispetto a Piazza IV Novembre, invece, è consentito l’ambulantato nella zona adiacente alla fermata degli autobus, vicino Piazza IV Novembre. È un’intersezione di Piazza IV Novembre. Non c’è una via, si trova lateralmente al monumento dei caduti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Lacava.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Forse se raccontiamo come si è svolta quella Commissione riusciamo a capire anche bene come si è svolta la discussione.
Non doveva scusarsi l’assessore Bonfrate per aver scomodato una Commissione, perché le Commissioni vanno impegnate quando ce n’è la necessità e mi pare che la necessità sia stata condivisa, su sua segnalazione. Poi è venuta fuori, anche su parte del mio intervento, la necessità di discutere se possiamo decongestionare meglio, utilizzando questo Regolamento, l’accesso a Via Partigiani Caduti e Via Ennio, poiché lì insistono spesso degli ambulanti, uno in forma quasi fissa, il che impedisce o perlomeno rende problematico imboccare la strada perché, se uno vuole comprare quel tipo di genere alimentare, si ferma lì con la macchina per un attimo o per due attimi per contrattare prezzo, peso, eccetera.
Quindi, siccome quella è una zona che io non riuscivo a definire se appartenesse a Via Martiri d’Ungheria o a Via Partigiani Caduti oppure in quel tratto di strada che si collega con Via Vittorio Emanuele II, alla fine chi ha guardato sul computer bene il luogo da me indicato ha detto “allora togliamo Via Martiri d’Ungheria?”, e togliamo Via Martiri d’Ungheria, anche perché probabilmente così tuteliamo anche il Municipio dall’essere luogo dove si può fermare un camion, eccetera. Però, questo probabilmente non risolverà quel problema, ma è secondario. Non è che adesso mi vado a impelagare in questo discorso.
Diversamente dalle cose che ho capito dette per quanto riguarda Piazza IV Novembre, vorrei che mi fosse data meglio questa spiegazione. Piazza IV Novembre è ben identificata dall’ingresso del monumento anche alla parte esterna, diciamo il perimetro tolta Via XXV Luglio, che ha una sua denominazione. All’ingresso del monumento già insiste un divieto di sosta ventiquattro ore su ventiquattro, con rimozione… Davanti. Adesso vorrei che mi si chiarisse: è stato… La fermata del bus dove sta? Dove sta poi il parcheggio? Lì è interdetto o è autorizzato? Mentre resta interdetto sulla parte che poi va a Viale dei Cipressi… Via Ennio, Viale dei Cipressi.
Su questo poi io ho chiesto che si votasse, si è votato e io ho votato favorevolmente. Non ci sono problemi. Ma prima ancora che ci si impegnasse nella votazione un consigliere comunale ha proposto un’ulteriore modifica, un ulteriore emendamento, di cui non c’era chiaramente traccia nella bozza che avevamo visionato, e su questo c’era tutta la questione se il mezzo autorizzato a stare in un certo posto dovesse per la sua natura di essere stabile poi essere costretto a togliersi la sera per rimettersi la mattina e si chiedeva che questo fosse trasformato in una occupazione permanente, anche notturna.
La cosa che va considerata è che questa iniziativa è fatta dal Capogruppo di Sud in Movimento, che ha lasciato interdetto lo stesso Assessore, che non ne sapeva niente. Forse è stata l’iniziativa del consigliere Annicchiarico, che si sa dove sta seduto e a quale area di Governo o non Governo appartiene, però che sia il Capogruppo di Sud in Movimento, il che significa del Gruppo consiliare più consistente, che queste cose le veicola attraverso l’Amministrazione, mi ha meravigliato, come mi ha colpito che è rimasto meravigliato come me l’assessore Bonfrate. È la speciosità o la tipicità o l’individuazione quasi ad personam. Cioè, questa mi pare che sia una modifica di quelle che una volta nei Governi italiani si diceva che sono dei provvedimenti ad personam.
Il fatto che si sia discusso e che qualcuno della Commissione, dopo aver manifestato il suo disappunto, abbia abbandonato la stessa, e io ho chiesto che si votasse il testo che era stato messo a nostra disposizione indipendentemente da ulteriori iniziative, la dice tutta e forse anche di più sulla natura perlomeno insolita di questa cosa. Allora, visto che anche la Presidente della Commissione adesso dice che le uniche modifiche sono queste, quelle che ha letto e che si riferiscono a Via Orazio Flacco, a Via Martiri d’Ungheria e a Via IV Novembre, quando ho chiesto che cosa contiene la delibera che stiamo approvando volevo capire se contiene anche l’approvazione dell’emendamento del consigliere Cometa, cosa che capisco che forse ci doveva essere o ci debba essere. Quindi c’è stata, successivamente alla mia uscita dalla Commissione, un’ulteriore votazione su quell’emendamento, di cui non c’è traccia nella comunicazione che adesso… Non lo so. Quindi, è un punto da aggiungere fuori dalla Commissione in Consiglio comunale? La Commissione ha votato quell’emendamento. Quindi, poi ha rivotato completamente tutto l’impianto, o no? La verbalizzazione della Commissione, per favore? Cioè, la Commissione ha verbalizzato? Altrimenti, io ho votato solo l’emendamento o la delibera? Perché se ho votato solo l’emendamento è un conto. Poi c’è stato un altro emendamento, poi la somma degli emendamenti è confluita o sta confluendo nella delibera, e ci doveva essere in Commissione una votazione sulla delibera che comprendeva le proposte di emendamento complessive, Via Orazio Flacco… Intanto mi fermo qui per capire che cosa stiamo adesso approvando o discutendo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Prego, assessore.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Primo punto. È vero quello che ho detto io, che non ero a conoscenza dell’emendamento proposto dal consigliere Cometa, però è anche vero che l’altro giorno ho parlato anche di metodo e poi anche di merito, nel senso che è chiaro che ogni consigliere anche dell’opposizione stessa poteva proporre comunque un emendamento e il fatto che il consigliere Cometa non abbia concordato con me o ne abbia voluto parlare, date comunque le varie Commissioni e sempre occupati, non credo che questo faccia scalpore, dal mio punto di vista. In ogni caso il consigliere Cometa avrà fatto le sue valutazioni, parlando anche con gli uffici, sulla possibilità o meno di portare avanti questo tipo di emendamento.
Secondo punto. Anche l’altro giorno dissi che noi abbiamo approvato, quando lei era presente, la modifica sulle vie da inserire e le vie da escludere, quindi l’articolo 45. Successivamente, dopo la sua uscita, si è apportata un’ulteriore modifica su quella variazione all’articolo 41, quindi sono due votazioni differenti. Il verbale, che adesso spero le diano, è successo comunque venerdì pomeriggio, porta due votazioni, una sulle vie e una sulla modifica dell’articolo 41, quindi in realtà lei ha votato soltanto su quella prima parte. Successivamente alla sua uscita la Commissione ha votato la variazione dell’articolo 41.
Ho voluto chiarire, quindi, innanzitutto l’aspetto del mio stupore, e ogni consigliere potrebbe portare anche oggi, tra l’altro, delle proposte di modifica al Regolamento stesso, quindi non è che uno deve parlare sempre con me, anche perché c’è la massima fiducia nei consiglieri e nella loro capacità di discernere sull’argomento, quindi non è che ogni volta devono parlare con l’assessore di riferimento. Poi sul secondo passaggio credo di aver chiarito questo.
Sono a disposizione per altre domande.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Buongiorno.
In Commissione ho partecipato alla prima parte dei lavori e avevo già fatto emergere come principio regolatore dell’argomento che, se un’Amministrazione vara un provvedimento per fronteggiare un’emergenza, come tale si ritiene l’ambulantato selvaggio, io credo che poi la stessa Amministrazione vari anche un programma di controllo dell’efficacia del provvedimento messo in atto, ma non apre subito dopo il fronte alle interpretazioni cosiddette alla spicciolata. Per cui, per evitare una deriva in cui ogni consigliere tira fuori il mazzetto delle sue 3-4 vie, io ritengo che, fatte salve le esigenze emerse in Commissione e oggi in Consiglio, occorra necessariamente dare il tempo affinché si faccia un monitoraggio concreto del fenomeno dell’ambulantato e si possa effettivamente capire se si sta attenuando il fenomeno, se è sotto controllo, se è rispettoso della normativa o se necessita di ulteriori interventi. Altrimenti, rischiamo di fare aggiunte o sottrazioni di vie che trovano il tempo che trovano, nel senso che vive non di una strategia, non di un piano, ma semplicemente della constatazione del giorno.
Io prendo per buona la necessità dell’introduzione di Via Orazio Flacco, come per buono va messa Via Martiri Ungheria o la precisazione fatta dal professor Annicchiarico, ma il resto, Piazza IV Novembre, io ritengo che sia effettivamente un’improvvisazione astratta. Cioè, che senso ha oggi rispetto a un punto o a uno snodo viario fondamentale, che è interessato non da un commercio pedonale dove si reca la massaia, ma da un commercio legato strettamente al parcheggio selvaggio dell’auto in doppia fila, andare a mutare quelle condizioni che la stessa Amministrazione aveva inteso in quel senso restrittive, oggi già dopo un mese? Cosa è successo dopo due mesi? Perché bisogna valutare la singola richiesta? Allora, per la serietà del provvedimento messo in atto e votato nei mesi scorsi va fatto anche un piano di monitoraggio, serio altrettanto, che con numeri alla mano dica se la presenza degli ambulanti è diminuita o è aumentata rispetto allo stazionamento dell’ora o meno, oppure è modificata in alcune zone. Ma veramente non entriamo nelle dinamiche in cui ognuno ha delle vie da aggiungere o delle vie da sottrarre, perché significa che viene meno la forza con cui è stato varato il primo provvedimento.
Credo che il Sindaco di questo se ne possa far carico, e l’invito è al Sindaco, con tutto rispetto dell’assessore Bonfrate, perché riguarda semplicemente l’aspetto del controllo e, quindi, dei Vigili urbani, quindi non me ne voglia l’assessore, che è in capo al Sindaco. Solo in questo modo, con una reportistica fatta ad hoc, con un tempo ad hoc, in una proiezione spazio-temporale ad hoc, forse questo Consiglio comunale può fare anche una valutazione di merito rispetto all’argomento. Altrimenti, viviamo alla giornata, per cui domani mattina chiunque possa proporre la modifica di un regolamento.
I regolamenti – lo abbiamo visto – durano quasi decenni, salvo modifiche legate alle introduzioni normative. Non vedo perché il lavoro profuso da un’Amministrazione volto a interpretare e a contrastare dopo mesi venga già modificato e addirittura rischi di aprire un fronte per cui le vie si aggiungono e si sottraggono alla giornata o alla stagione (mettiamola così). Quindi, secondo me, va mantenuto un impianto, va fatto un monitoraggio, eventualmente con cadenza semestrale o annuale. Peraltro, questa è la stessa cosa che abbiamo poi suggerito sulla viabilità quando sono state fatte delle ordinanze, Sindaco: in Via delle Torri continua a essere ignorato un cartello con il divieto di sosta. Questo significa che va messo mano a quell’ordinanza. Quindi, alla stessa stregua credo che il tempo in cui è stata varata quell’ordinanza e poi valutata nel merito la sua efficacia debba essere anche riservato al Piano del commercio. Quindi, salvo eccezioni, come lei ha posto, non si deve aprire il fronte ad altre interpretazioni. Pertanto, ritengo che quelle modifiche in senso meno restrittive legate, per esempio, a Piazza IV Novembre non vadano accolte.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marangella.
Consigliere Cometa, prego.
Speaker : ANDREA COMETA.
Grazie, Presidente.
Sostanzialmente il lavoro di Commissione serve o a portare delle istanze o a modificare delle istanze già esistenti per migliorare l’impianto. In questo caso c’è, da un lato, la necessità di leggere il territorio e, quindi, apportare delle modifiche utili, che è il caso di Piazza IV Novembre, quindi abbiamo ritenuto opportuno fare quel tipo di variazione. Poi, in seconda istanza, sul secondo emendamento, dove il consigliere Annicchiarico poi ha abbandonato l’aula, lì si tratta di un’incongruenza che sta sul tipo di licenza di tipo A con quello che era scritto sull’articolo 41. Quindi, confrontandomi con l’ufficio e la dottoressa Meo abbiamo ritenuto opportuno apportare questa modifica, in maniera molto semplice e senza nessuna strumentalizzazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Cometa.
Ci sono altri interventi? Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Io vorrei sapere dall’assessore quante autorizzazioni ci sono, che, se non sbaglio, dovrebbero essere le autorizzazioni fatte con un bando un paio d’anni fa, nel 2015, quindi tre anni fa, se riguardano spazi su aree stradali e quante sono ancora in essere. È chiara la domanda? Cioè, se stanno sulla strada, perché da quell’emendamento risulterebbe che la struttura fissa dovrebbe essere posizionata, se stanno sulla strada, sulla sede stradale. Se è così. Poi, se invece non è così, se ce lo puoi delucidare in modo tale che rimanga agli atti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Prego, assessore.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Le postazioni di tipo A sono due, perché il bando del 2015 prevedeva otto spazi. Invece, nel bando che venne promosso ci sono solo due postazioni di tipo A, una è quella che sta vicino al Piazzale Unicef, l’altra è quella che sta vicino ai campi da tennis. Sono soltanto due le postazioni di tipo A. La postazione di tipo A è quella che prevede che, anche qualora non vi sia nessun tipo di avventore, possa comunque rimanere il posteggio. Questa è la differenza fondamentale tra posteggio di tipo A e quello di tipo B. Tipo B è l’ambulante tipico: nel momento in cui non c’è un avventore, il mezzo deve comunque muoversi. Il tipo A, nel momento in cui non c’è un avventore, può rimanere. E questo venne fatto con un bando del 2015, quando noi non c’eravamo, e vennero messi a bando otto posteggi di tipo A, bando a cui parteciparono solo due soggetti, uno su Piazzale Unicef e l’altro vicino a Viale dello Sport, con determinate caratteristiche che voi avete affrontato anche in Consiglio comunale, credo, allora. Successivamente, nel Regolamento su area pubblica ne abbiamo eliminati due: degli otto posteggi abbiamo inserito sei posteggi totali, quindi altri quattro da mettere a bando. Questo nel Regolamento approvato il 6 aprile 2018.
Circa la seconda domanda, in realtà non è previsto niente. Adesso il mezzo è sulla sede stradale… Adesso questo non lo ricordo bene. Sul parcheggio, sulla sede stradale. Sull’altro, invece, probabilmente non ricordo bene… Sul marciapiede. La domanda era questa, giusto? Nel bando del 2015. Adesso da otto posteggi passano a sei, ma credo con le stesse caratteristiche e crismi del bando del 2015. Sono postazioni di tipo B, per cui questi dovrebbero terminare il lavoro nel momento in cui non c’è nessun tipo di avventore. Tranne due, al momento… Adesso faremo un bando per mettere a punto gli altri quattro posti individuati dal Regolamento sull’area pubblica e vedere se ci sono soggetti che vogliono partecipare al bando stesso.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Quindi, quell’emendamento dovrebbe riguardare solo un avventore, perché l’altro sta su sede stradale. A meno che non vogliamo occupare e diminuire le aree a standard, perché se sta sul parcheggio, se permettiamo di mettere una struttura fissa in un’area a parcheggio stiamo diminuendo le aree a standard del Piano regolatore. Se è così.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
L’area standard tecnicamente, chiedo scusa, non so cosa sia. Parcheggio. Lo so, ma non sono un tecnico e non posso rispondere su quello. Il mio ufficio si è occupato soltanto di mettere a bando i posti stabiliti dalla Commissione, a seguito di un’analisi pregressa su quello. Quindi, l’area standard per me è una parola che… Comunque, l’Ufficio Tecnico è stato coinvolto nella redazione… C’è comunque un bando, consigliere Gianfreda, che è lo stesso del 2015, che credo che lei comunque abbia visto. Sì, però la situazione attuale è la stessa di quella di prima. Sono le stesse posizioni e le stesse planimetrie di quello del 2015, quindi non è cambiato niente, se non il fatto di eliminare quella postilla di cui abbiamo discusso fino adesso. Che comunque proverà a mettere una struttura fissa. Comunque, ci sarà sempre l’Ufficio Tecnico che dovrà fare eventualmente una valutazione. In ogni caso, la mappa prevedeva che il posteggio fosse sul parcheggio, sull’area standard, su quello che dice lei. Io mi sono occupato soltanto della redazione, anzi se n’è occupato l’Ufficio Commercio.
Speaker : PRESIDENTE.
Devo chiedere sempre un po’ di pazienza al consigliere Manigrasso, o vuole fare l’intervento dopo, consigliere Gianfreda? Sì, assolutamente… Consigliere Gianfreda, sono d’accordissimo con lei.
Prego, consigliere Manigrasso.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Onestamente vedo di buon occhio l’emendamento proposto dalla Commissione per quanto riguarda Piazza IV Novembre. Però, mi permetto di aggiungere, sempre nella stessa ottica, un emendamento, che io avevo già presentato il 6 aprile 2018 in sede di approvazione di questo Regolamento, che va nella stessa direzione. In sostanza, tra le zone escluse all’articolo 45, quando si parla di Via XXV Luglio, propongo di aggiungere “ad esclusione del tratto di strada ricompreso tra Via Ennio e Via Sant’Elia” come indicazione. La motivazione è che tale proposta si inserisce nell’ottica di eliminare la sosta di autoveicoli commerciali su Piazza IV Novembre, già interessata da un notevole traffico veicolare.
Se vuole, Presidente, le consegno l’emendamento.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, cortesemente.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Era quello che avevo già indicato come emendamento nella seduta del 6 aprile.
Vedo che, comunque, a seguito di questo emendamento, si è in qualche modo rivista la questione, aggiungendo anche l’esclusione della zona del parcheggio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Manigrasso.
Ci sono altri interventi? Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Così come stavo prima chiedendo all’assessore, io non metto in dubbio che nel 2015 c’era una planimetria – me la ricordo bene, come ricordo bene che non votai quella delibera – e c’erano delle aree individuate su cui c’era la possibilità di mettere sostanzialmente i “paninari”, di individuare delle aree in cui, a determinate condizioni, potevano sostare durante la giornata in maniera fissa, permanente, a determinate condizioni, così come prevedeva il precedente Regolamento.
Adesso con l’emendamento, almeno da quello che ho potuto capire io e leggere, si passa da una struttura removibile, a determinate condizioni, con le condizioni di legge che lei ha citato, ad una struttura permanente, a scadenza di bando sostanzialmente, per cui nel momento in cui scadrà il bando dovrà sicuramente essere rimossa, e a determinate condizioni. Ebbene, su una di queste non ci sono problemi perché, da quanto lei mi dice, l’area era individuata sulla Piazzetta Unicef, quindi è fuori dalla sede stradale, mentre l’altra, da quanto lei mi ha detto, è nell’area a parcheggio. Quindi, se daremo la possibilità a entrambi, giustamente, con la modifica di questo Regolamento, di posizionare una struttura permanente, a determinate condizioni, con struttura in legno, magari pure removibile, con idonee condizioni igienico-sanitarie, con il bagno al suo interno e avrà un decoro anche urbano per poter rimanere in quel posto.
Chiaramente, andiamo a limitare, almeno per una delle due, le aree a standard. Lei dice “no”. Io chiedo se l’ufficio si è espresso con un parere – l’ufficio tecnico; lei citava l’ufficio tecnico – su questo emendamento. Grazie.
A mio avviso, andiamo a limitare le aree a parcheggio, mentre sull’altra no.
Speaker : PRESIDENTE.
Facciamo intervenire il consigliere Donatelli.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Ad onor del vero, la scelta di quelle otto postazioni fu fatta nel 2015, prevedendole quasi tutte in ampi spazi a parcheggi, proprio per evitare che si mettessero sulla strada.
Onestamente adesso non ricordo se nel 2015 fu acquisito il parere dell’ufficio tecnico per tutte e otto le postazioni. Credo di sì, però non vorrei sbagliarmi. No, in riferimento a quello che dici tu, dove era previsto già...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Presidente, due cose voglio sottolineare. Una è già stata ripresa dal collega Marangella, di carattere generale, che condivido, però è già stata violata questa norma, di fatto, cioè quella di avviare la revisione di un Regolamento quando c’è stato un minimo di rodaggio. Il rodaggio consente anche di verificare come sono andate le cose rispetto all’intenzione che il Consiglio comunale aveva in quel momento, quando ha approvato il Regolamento.
Conseguentemente, c’è un monitoraggio. Alla fine di questa fase, si passa alle modifiche. Invece sta succedendo esattamente il contrario. A seconda delle richieste, stavo per dire “a seconda dei clienti” che si presentano all’Amministrazione, si cambiano determinate situazioni.
Perché dico questo? Intanto, lo dico al Presidente, non so se è mia responsabilità, ma a me è stata recapitata una delibera, una bozza di delibera “Approvazione modifiche al Regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche” che parla solamente delle modifiche dell’articolo 45. Stiamo parlando solamente di quello. Però nel dibattito scopro che, almeno in Commissione, sono avvenute delle cose. C’è stata una discussione, ci sono state delle votazioni. Immagino che questa delibera, che è stata recapitata ai consiglieri comunali, sia stata modificata. Vorrei prima avere una conferma o una smentita di questo, Presidente. Io non ho visto altre delibere.
Stiamo parlando soltanto della modifica dell’articolo 45 o stiamo parlando di altro?
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono anche le altre modifiche, così come indicato dall’assessore Bonfrate e dalla consigliera Lacava al Presidente della Commissione.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Ho capito, però ai consiglieri comunali è stata recapitata una delibera che non contiene questa modifica.
Speaker : PRESIDENTE.
La Commissione è stata fatta venerdì. Oggi è lunedì.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Ho capito, ma da venerdì a lunedì c’era la possibilità di notificare ai consiglieri di che cosa stiamo parlando.
Speaker : PRESIDENTE.
Con quali uffici...
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Come succede e come è successo ogni tanto, di aggiornare tempestivamente i consiglieri comunali. Anzi, la consigliera Lacava è molto attiva su questo e ci ha informati quando ci sono state delle modifiche a livello di Regolamenti che erano state discusse successivamente in Commissione.
Però adesso io mi trovo, e presumo anche altri che non hanno partecipato a quella Commissione... Lo stesso Marangella mi diceva che, a un certo punto, non è stato presente fino alla fine in Commissione. Io, personalmente, e immagino anche qualche altro consigliere, in Consiglio comunale sto affrontando un argomento e una bozza di delibera che è diversa da quella che è stata consegnata. Volevo segnalare...
Speaker : PRESIDENTE.
Ne stiamo discutendo e stiamo dando tutti i chiarimenti nel merito.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Non è sufficiente dare chiarimenti. Bisogna arrivare preparati in Consiglio comunale. In Consiglio comunale io ho soltanto questa delibera che parla della modifica all’articolo 45. Punto. Io questo voglio sollevare e sto continuando a sollevare.
Vi invito a votare sulla bozza di delibera che è arrivata in Consiglio comunale prima della Commissione, altrimenti dovete mettere nelle condizioni... No. Assolutamente no, però informate ufficialmente il Consiglio comunale di che cos’è. Fino a venerdì, nella documentazione a disposizione dei consiglieri comunali, questa modifica di questa bozza di delibera non c’era, non l’ho vista, quindi adesso non sono nelle condizioni di esprimermi su questo.
Io chiedo al Consiglio comunale che ci sia una precisazione. Per il momento si modifica soltanto l’articolo 45.
Per il momento mi fermo qua. Poi, se ci sarà un prosieguo su questo, chiederò di intervenire nuovamente.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Donatelli.
Assessore Bonfrate, prego.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Circa la domanda posta in modo chiaro dal consigliere Gianfreda, l’ufficio tecnico non credo – chiedo aiuto, comunque, al Segretario comunale – debba approvare una modifica a un Regolamento.
Noi stiamo soltanto dicendo che il soggetto eventuale può non rimuovere il mezzo. Se non ci sono le condizioni, successivamente, sulla base di un progetto presentato (lei è un tecnico molto più di me, perché la mia formazione è differente), dovrebbe eventualmente, successivamente, l’ufficio tecnico approvare la richiesta di utilizzare la sede stradale.
In ogni caso, adesso è soltanto un parere, una modifica al Regolamento. Il Consiglio comunale è deputato a fare questo. Successivamente, poi, come sto dicendo, l’ufficio tecnico dovrebbe valutare se la costruzione o il nuovo gazebo, la struttura fatta benissimo sia in linea con i Regolamenti tecnici che l’ufficio tecnico è deputato a controllare.
Qui non credo che sia necessario un parere dell’ufficio tecnico su un Regolamento dove il soggetto “x” o i successivi soggetti possono o meno decidere, dopo il lavoro, di andare comunque via. Se il soggetto vicino a Viale dello Sport la sera vuole andare via, lo può fare o non fare. Non è obbligato a non andare via. È soltanto facoltativo per lui andare via oppure rimanere nel posto dove c’è la postazione di tipo A.
Grazie.
Speaker : INTERVENTO.
Grazie, assessore.
Consigliere Cometa, prego.
Speaker : ANDREA COMETA.
Intanto, consigliere Donatelli, la invito a non fare illazioni sull’Amministrazione. Hai detto “in base ai clienti” che vengono all’Amministrazione. Evitiamo.
In seconda istanza, la Commissione ha terminato i lavori venerdì e, come ha detto prima il Presidente, non ci sono stati i tempi tecnici per potervi avvisare con la delibera completa per questo Consiglio comunale. Oggi è lunedì. Quindi, i tempi tecnici non ci sono stati.
In seconda istanza, il consigliere Marangella, che era presente in Commissione, avrebbe dovuto informarla. Teoricamente funziona così. Se poi il consigliere ha deciso di abbandonare la Commissione prima della discussione, quello è un altro discorso. Basta partecipare. Si partecipa alle Commissioni.
Grazie.
Speaker : INTERVENTO.
Grazie, consigliere Cometa.
Ci sono altri interventi? Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Signor Sindaco, adesso mi devo rivolgere a lei. Per quanto il consigliere collega Cometa voglia far passare questo come un fatto normale, non credo che possa riuscirci. Ha messo in difficoltà l’Amministrazione. Quella richiesta di emendamento ha messo in difficoltà l’Amministrazione prima nella persona dell’assessore Bonfrate, perché se ci fosse stata una ripresa del lavoro della Commissione in streaming e fosse stato inquadrato il volto dell’assessore Bonfrate avremmo capito tutti che la domanda sottesa era “ma come te ne esci con questa cosa?”.
Secondo. Il punto all’ordine del giorno dice: “Approvazione modifiche al Regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche”. Era intenzione dell’Amministrazione, era intenzione dell’assessore che discutessimo di tutti i punti? Penso di no, perché quando l’assessore si è presentato e ha chiesto scusa che ci convocava per fare una modifica che già a lui sembrava essere a distanza di due mesi, tre mesi, una cosa fuori... Però noi lo abbiamo accolto, questo, come un suggerimento: sì, facciamo in modo che l’articolo 45 possa comprendere... Se c’è qualche ambulante che sta cercando di bypassare la volontà del Consiglio comunale e l’assessore che vigila sul territorio se ne rende conto, perché dovrebbe essere la Commissione chiamata a un mea culpa se dedica cinque, dieci minuti, mezz’ora, eccetera?
Dopodiché, su quell’articolo 45 noi ci siamo soffermati dicendo... Io particolarmente me ne dolgo adesso, come l’assessore, di aver voluto introdurre qualche altra considerazione, però – come dice il Gruppo Articolo 1 – chiunque fosse stato avvisato che si poteva già in quella occasione dire che cosa non andava... Forse sarebbe venuto fuori chissà che cosa. Tutti siamo venuti con l’idea di dire: va beh, si introduce un’altra via, è giusto che sia così. Poi, se qualcun altro nel merito aveva qualche altra considerazione la si è accettata, e via.
L’introduzione di un’altra modifica, di un altro articolo, guarda caso di un articolo che riguarda, come adesso cerca di far venir fuori in maniera corretta, anche politicamente corretta, il consigliere Gianfreda... Quella modifica tratta qualcosa che riguarda al massimo due persone. L’Amministrazione o, in questo caso... No. Credo che il Sindaco, se avesse saputo per tempo questa cosa, avrebbe detto “lasciate stare”. L’assessore è stato messo sul balcone e non poteva fare...
In più, c’è un problema anche numerico. L’Amministrazione in questo momento ha una debolezza non politica, ma si traduce sul piano politico perché ha una debolezza numerica. Quindi, se c’è qualche richiesta che ha un suo peso politico, un peso di voti, un peso per raggiungere una maggioranza, questa... Credo sia veramente il compito del Capogruppo del maggior gruppo di maggioranza. Capisco anche l’angolo in cui probabilmente è stato costretto il consigliere Cometa che, se avesse riflettuto poco-poco su che cosa sta determinando in un consesso cittadino, per una cosa che ha una valenza non di carattere generale, ma di carattere uninominale... Il consigliere Gianfreda, che ha chiesto correttamente quante sono, ha visto due... Dell’altra questione, a meno che non siano state due le richieste... Il peso politico dell’una e dell’altra mi pare sia abbastanza differente.
Prima di andare oltre, prima di insistere su una vittoria non di Pirro, ma nemmeno di qualche suo emulo incredibile, che si limiti a proporre ciò che ha detto la consigliera Presidente Lacava, delle modifiche, modifichiamo quello che l’Amministrazione, dopo aver ponderato... Perché sicuramente, se è stato portato in Commissione, il Sindaco di quello era a conoscenza, quello condivideva. Anche l’Amministrazione, la maggioranza non poteva non condividerla. A questo punto, la condivide pure la minoranza. Fermiamoci là.
A che serve un temporale estivo in questa maggioranza? Un temporale estivo, badate bene, che può essere anche foriero di altre cose, non tutte a vantaggio dell’Amministrazione. Ecco perché mi rivolgo al Sindaco. Se qui noi dovessimo rilevare, io dovessi accedere a qualche rilievo che mi ha fatto qualche collega sulla opportunità o meno di rimanere in Aula ad affrontare qualcosa che ha vizi formali e vizi sostanziali di fondo, dove nemmeno il voto contrario salva da una futura chiamata in causa, eccetera, dobbiamo rifare quello che abbiamo fatto l’altra volta, con una gestione che ha messo fuori Aula, ha costretto ad andare fuori Aula la maggioranza, la minoranza o chi non è della maggioranza, perché non si condivideva il mancato rispetto della forma, a cui ha richiamato anche il consigliere Donatelli?
Io non lo so questo braccio di ferro a chi giova, a chi può giovare. Vedremo le presenze in Aula anche della maggioranza. Se qualcuno su quel punto su cui è stato esposto – “esposto” significa messo sul balcone pronto per precipitare, se stesso e la maggioranza – il consigliere Cometa... Se fra le presenze o le assenze della maggioranza possa risultare chi ha conflitto di interesse sulla materia.
Capite? La questione non è sibillina. Non ha nessun rilievo. Anzi, il clima che si sta instaurando in Consiglio comunale su tutte queste faccende è un clima che va coltivato. Va coltivato perché è di corresponsabilità, è di mutua ricerca di sostegno. Quando si dice che l’opposizione ha fatto una conferenza stampa, il Gruppo capeggiato qui da Donatelli, in cui sono diventate prevalenti le offerte di aiuto a questa maggioranza, nel senso che è un’opposizione che vuole costruire, anche mitigando alcuni aspetti critici e delineando un orizzonte politico da costruire.
Io, al posto del Sindaco, me li terrei buoni-buoni. “Buoni-buoni” perché? Perché c’è, si mette alla prova, al vaglio, eccetera. Questo vulnus, questa ferita, questo colpo, questa daga tirata fuori – “fate così” – a chi giova? La città vuole sapere se possiamo togliere la sera o non la sera una postazione di [...] , ma veramente vi volete giocare la ricerca di un consenso che sia sulla trasparenza, sulla cura degli interessi generali, su questa questione? No. Io no. Io farei una retromarcia. Ne riparliamo quando, fra qualche mese, l’Amministrazione avrà messo insieme, con il monitoraggio, una serie di considerazioni, e diciamo in Commissione: ognuno venga con una sua idea di autonomo monitoraggio. Allora, sì, capirei che qui possiamo inserire l’articolo 41, 35, 28, “x”, eccetera, ma questo è un modo manifestamente facile da scoprire. È un gioco a nascondino che fanno i nonni con i nipoti, dove fanno finta di nascondersi, ma vogliono essere, invece, trovati.
Sindaco, credo che la sua parola in questo momento abbia un peso politico che rasserena completamente il Consiglio comunale e toglie di mezzo, senza nemmeno alcuno strascico polemico... Almeno da parte mia non ce ne sarà, però poi non mi si venga a scrivere da qualche parte che qualcuno abbandona l’Aula in maniera codarda, si sottrae al confronto. Tutte queste parole belle possono incantare chissà chi, forse i peones, forse gli sherpa, forse coloro i quali a prescindere dicono che fa bene “x” perché l’anti “x” fa sempre male.
Portiamo alle vacanze di agosto un buon Consiglio comunale. Portiamolo serenamente. L’espressione – ve ne farete una ragione; io non condivido mai farsene una ragione – se stavolta si è rivolta a chi ha promosso questa cosa o ha spinto a promuoverla, che se ne faccia una ragione. Con il tempo, probabilmente, questa modifica potrà anche essere condivisa in un contesto più generale. Adesso no.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Consigliere Petrarulo, prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Premettendo, da quello che credo sia chiaro da parte della maggioranza, da parte dell’opposizione, che c’era della buona fede nel proporre quanto proposto, forse in maniera un po’ approssimativa per certe cose, ma era la buona fede che portava a fare questo.
Io propongo, dalla discussione che ne è venuta fuori, cinque minuti di sospensione. Dovremmo riunirci un attimo.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è bisogno di metterla ai voti o possiamo comunque… Bisogna metterla in votazione o possiamo comunque sospendere per cinque minuti?
Va bene. Sospendo il Consiglio comunale. Riprenderemo alle ore 11,10. 11,15.
Alle 11,15 riprendiamo il Consiglio comunale.
(La seduta è sospesa)
Speaker : MARIANNA ANNICCHIARICO, Assessore.
[…] gestione associata delle funzioni e dei servizi socioassistenziali per la gestione dei Piani sociali di zona.
Come ho già anticipato durante la Commissione, siamo in fase di programmazione dei nuovi Piani sociali di zona per il triennio 2018-2020.
Il Piano regionale è stato pubblicato lo scorso dicembre. Abbiamo partecipato ai tavoli provinciali lo scorso febbraio ed entro il mese di marzo abbiamo concluso i tavoli tematici. È stata una programmazione molto partecipata da parte delle associazioni del territorio e ora ci stiamo apprestando, appunto, a programmare i nuovi servizi o quello che di nuovo potremmo attivare seppur con le risorse di cui abbiamo anche parlato in Commissione, che, tranne per alcune risorse che sono vincolate, non prevedono dei grossi stanziamenti da parte della Regione.
Abbiamo anche affrontato il discorso della questione sanità, quindi il fatto che comunque a una limitazione e decurtazione anzi dei servizi sociosanitari sul territorio non sia corrisposto poi un adeguamento dei finanziamenti agli ambiti territoriali che sia adeguato a rispondere anche ai bisogni sociali registrati.
Con questa convenzione, con questa gestione associata, il percorso che ha portato a questa gestione associata non è stato semplice dal momento che sono state sollevate anche in coordinamento delle necessità di rivedere questa formula di convenzione e di valutare anche la possibilità di gestire, di creare un Consorzio tra i Comuni anziché una gestione associata.
La necessità, però, di rivedere anche i bilanci comunali di ogni Comune ha fatto rimandare questa discussione. Si è comunque convenuto sulla convenzione della gestione associata dei Piani sociali di zona, considerata anche la difficoltà di molti Comuni, quelli più piccoli, di poter compartecipare con una quota consortile alla creazione di un Consorzio.
Durante la Commissione è stato fatto anche un excursus sulle attività proprio di programmazione in seno a quello che può essere attivato di nuovo. Poi abbiamo anche rimandato a una successiva Commissione e poi eventualmente anche a dei chiarimenti dati in Consiglio comunale su quello che si sta facendo anche in coordinamento.
Io avrei concluso. Non so se ci sono altre domande. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono interventi da parte dei consiglieri? Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Mi rendo conto che il tempo non gioca a favore di un dibattito ampio, tanto ampio quanto questo argomento meriterebbe. Stiamo parlando per la prima volta in Consiglio comunale di qualcosa di effettivamente importante: come l’Amministrazione o le Amministrazioni faranno fronte alle esigenze di un realtà sociale che continuamente propone nuove emergenze. Quindi, fatto salvo anche il discorso sulla disponibilità o le capacità finanziarie, oltre che quelle derivanti dall’attenta osservazione della realtà, penso che un Consiglio comunale, ma anche oltre, anche fuori, anche in ambienti diversi questa realtà meriterebbe, merita di essere osservata, valutata, promossa.
Ricordo che in Commissione solo a seguito del mio intervento l’assessore espose un po’ un esame complessivo che, mi scuserà l’assessore, doveva già essere non sollecitato, ma direttamente fatto; un assessore che per la prima volta propone, da quando è in carica, di fare una riedizione sia attraverso la scelta della convenzione, sia attraverso tutto un esame dei nove anni precedenti, credo che non ci doveva essere bisogno di una sollecitazione a parlare, ad aprire bocca, a dire le cose che è necessario sentire.
Poi sono stato ugualmente io, nuovamente, a rispondere con un cenno della testa al Presidente del Consiglio comunale, che chiedeva “c’è bisogno di una relazione?”. Dopo nove anni un Consiglio comunale si appresta a dire “facciamo esattamente lo stesso percorso che si è fatto nei tre trienni precedenti”, quindi, c’è bisogno di una relazione, almeno resta qualcosa scritta, resta agli atti. Altrimenti la città che cosa sa? Il Consiglio comunale tace, approva o disapprova o vota contro.
In quella Commissione ho avuto modo di sapere che era già una considerazione maturata nella mente del Sindaco di essere contro i Consorzi. Non lo sapevo. Ingenuamente avevo chiesto “ma è stata valutata la possibilità di uscire dalle convenzioni e di entrare in un altro regime?”. E l’assessore mi pare che abbia candidamente ammesso che l’intenzione dell’Amministrazione era di non percorrere quella strada e che il Sindaco di questo era e rimane convinto. E questo è legittimo. Questo è legittimo. L’ho conosciuto solo allora. Proprio perché non c’è stato un dibattito precedente, tutto ciò che è nella mente, anche le cose giuste, anche per le motivazioni giuste che possono esserci dietro, francamente qui non nessuno vuole dire nulla, però mi sarei in qualche modo risparmiato l’idea di dire “ma perché non parliamo anche del Consorzio”, perché se avessi saputo che c’erano le motivazioni che mi sono state dette e che queste motivazioni stavano dietro un convincimento già datato da parte dell’Amministrazione, del Sindaco in primis, avrei impostato diversamente il mio discorso. Quindi, casomai, mi sarei messo nella condizione di dire che forse tra queste motivazioni, oltre queste motivazioni, ce ne potrebbero essere altre a vantaggio di un’idea diversa.
Poi, le ragioni ottengono i consensi e i dissensi e la democrazia fa sì che vadano avanti quelle motivazioni che hanno…
Quello che mi pare di capire è che in tutta questa materia ci sia più continuità che discontinuità. Veniamo fuori recentemente, proprio da qualche minuto, da uno scontro all’arma bianca fra la Giunta del cambiamento e i decenni, i ventenni da affossare e quindi lì il cambiamento, forse, sarà anche sancito sul piano giuridico da qualche sentenza, dai venti di guerra che sento aleggiare e sostenere. Qui, però, il clima è più soffuso: passato, presente e futuro sui servizi sociali pare che abbiano messo tutti d’accordo.
Adesso mi aspetto anche le puntualizzazioni dissonanti di chi vuole difendere un passato, considerando che possa essere giusto continuare in quel campo o viceversa. Io non sono di questo parere, io credo che qui bisognava imporsi e impegnarsi non sul piano della scelta fra convenzione e Consorzio, sul quale vorrei che si riaprisse un dibattito, però se l’Amministrazione, come per il mercato settimanale, ha deciso “fintanto che ci sto io il mercato settimanale dell’ortofrutticolo non si fa” può legittimamente il Sindaco essere convinto e contento e dire “fintanto che ci sto io, il Consorzio non s’adda fare”, come il matrimonio di Renzo e Lucia per Don Abbondio. Ma sul resto sì, sul resto sì, sulla capacità dell’Amministrazione di usare questo Piano di Zona, in maniera tale da intercettare i bisogni, discutere su come li intercetta. Per esempio, uno su tutti, anche qui una dichiarazione di ignoranza, c’è un gruppo di persone chiaramente disagiate che prima occupavano la parte retrostante la chiesa alla Madonna delle Grazie, la tanto discussa “belligerata” Piazza Caforio, che soddisfacevano tutti i loro bisogni, tutti i loro bisogni al riparo solo da una parte di essere osservati, perché c’era un muro che impediva quello. Però sappiamo che i bisogni di una certa natura, anche se sono resi invisibili parzialmente, non possono impedire agli odori o ai cattivi odori di essere ugualmente percepiti. Adesso, da un po’, dopo due anni, è interdetta e tutto questo viene spostato di fronte alla chiesa, all’ingresso della chiesa, in Piazza Vittorio Veneto, tutto, compreso il soddisfacimento dei bisogni che sono quelli dei cani e dei gatti, non solo alimentari, ma anche fisiologici.
Un Piano di zona questo lo intercetta come bisogno? Questo se lo pone come problema? Lo chiedo. Quale iniziative ci sono? Perché so che i servizi sociali possono essere anche a domanda: io ho bisogno di qualcosa e chiedo di essere aiutato. Può darsi che alcune persone che hanno bisogno di qualcosa non sanno o non viene fatto loro sapere come possono essere aiutati, ma la loro presenza non socialmente o umanamente maleodorante, ma fisicamente tale in piena Piazza Vittorio Veneto, laddove si affaccia anche la sezione di due partiti che sono uno presente in Consiglio comunale e l’altro non più presente, anche se doveva esserlo. Non so di iniziative. Io so soltanto che gli unici che se ne sono accorti sono i vecchietti che non stanno più nemmeno su quelle panchine.
Ora, alle 12,44 volete voi che io abbia un uditorio del tempo disponibile che si riduce via via allo zero con la tolleranza dei pochi secondi in più che questo possa animare, agitare, mettere… Io penso che effettivamente, ancora una volta, nell’approvazione di un qualcosa che avrebbe bisogno non di un Consiglio monotematico, ma di infinite riunione di Commissione e di Consiglio dove si potrebbe cercare di avere quella sensibilità politica, etica e culturale per non dire “nove anni, facciamo lo stesso, andiamo avanti, se ne occupa l’Ufficio di Piano con le beghe fra quelli che fanno parte del Gruppo Montedoro, fra quelli che vorrebbero tutto anche se non mettono niente, contribuzione, non contribuzione, di chi chiede e non dà e di chi non vuole capire”.
Il mio voto è contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico. Ci sono altri interventi? Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Mi ha chiesto il professor Annicchiarico di intervenire, e quindi… Me l’hai chiesto, sennò non sarei… Una mezza discussione l’abbiamo affrontata già in Commissione. Io, rispetto al professor Annicchiarico, mi associo all’invito fatto all’assessore Annicchiarico, di favorire quanto più possibile la partecipazione in Commissione dei consiglieri comunali sulla discussione, sull’andamento della gestione dei Piani sociali di zona, magari attraverso l’erogazione della stessa relazione sociale che annualmente, puntualmente, il Comune capofila produce e invia alla Regione, oltre ad avere degli incontri periodici sullo stato dell’andamento. Credo che la trasparenza e la comunicazione non possa che giovare in questo senso. Ovviamente, l’impegno preso in Commissione è anche quello, ultimata la discussione sulla nuova programmazione sociale, di coinvolgere anche la stessa Commissione e quindi il Consiglio comunale pur non avendone il vincolo.
Detto questo, io in Commissione non ho dato un giudizio sull’andamento della gestione dei Piani sociali di zona perché la discussione è semplicemente sullo strumento e la forma di convenzione. Però, qui una battuta il professore me l’ha chiamata. Poi, il Sindaco, se vuole, risponde.
Il cambiamento? Il cambiamento è questa parola magica di cui si è appropriato anche il Governo attuale nazionale, sembra di moda, sembra in voga. “Cambiamento” significa cambiare ciò che non va per renderlo migliore, non significa cambiare tutto a prescindere. Probabilmente, ma questo lo dirà il Sindaco, però alcune scelte il Sindaco credo le abbia fatte all’atto dell’insediamento rispetto alla gestione precedente. Non credo che abbia buttato insieme all’acqua sporca il bambino e quindi ha fatto delle valutazioni. Io non trovo scandaloso se in alcuni settori l’attuale Amministrazione, quella del cambiamento, va in continuità. Non lo trovo scandaloso. Però, non sono giudizi che debbo dare io. Sulla forma, invece, mi sono permesso di intervenire. Io la ritengo ancora, attualmente, lo strumento, cioè l’ex articolo 30 del TUEL, lo strumento migliore per la gestione in forma associata, come previsto dalla legge regionale dei servizi d’ambito.
Lo ritrovo perché, per l’esperienza sul campo, le forzature o le ingerenze di una composizione d’ambito, qual è quella dell’Ambito numero 6, così complessa ha portato a degenerazioni o poteva portare a degenerazioni. L’ho ribadito in Commissione. L’anomalia sta nel fatto che l’ambito, come porzione di…