Di seguito una breve descrizione dei principali servizi disponibili:
Cliccando su “CC”, posizionato nell’angolo in basso a destra del video, potrai attivare o disattivare la visualizzazione dei sottotitoli.
Per ciascuna seduta sono disponibili:
- le trascrizioni integrali degli interventi;
- l’elenco degli interventi in ordine cronologico e degli argomento all’ordine del giorno trattati.
La mediateca è interamente esplorabile.
- Ricerca semplice per:
- Oratore: consente di selezionare solo le sedute di Consiglio in cui uno o più degli oratori selezionati hanno effettuato interventi.
- Argomento all’ordine del giorno: consente di selezionare solo le sedute di Consiglio durante le sono stati trattati all'ordine del giorno, gli argomenti desiderati.
- Data o periodo temporale: consente di selezionare le registrazioni di seduta svoltesi durante uno specifico arco temporale o una specifica data.
- Ricerca Avanzata: è possibile ricercare singole parole, nomi, frasi, argomenti trattatati durante le discussioni in Consiglio e ottenere come risultato tutte le registrazioni delle sedute durante le quali se ne è discusso, potendo riascoltare tutti i punti esatto in cui sono state pronunciate la parole di interesse.
CONTACT US
C.c. Grottaglie - 27.08.2018 - C.c. Grottaglie - 27.08.2018 2° parte
FILE TYPE: Video
Revision
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo riprendere il Consiglio comunale. Prego tutti di fare silenzio e prego il Segretario Tamburrano di procedere con l’appello. Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
D’Alò Ciro, Annicchiarico Cosimo, Annicchiarico Giovanni, Cabino Anna, Cometa Andrea, D’Abramo Gabriele, D’Alò Saveria, Danese Loreto, De Carolis Giulio, Di Palma Pierluigi, Donatelli Francesco, Galiandro Aurelio, Gianfreda Ciro, Lacava Alessandra, Manigrasso Alfonso, Marangella Aurelio, Marinelli Giovanni, Miglietta Gabriella, Petrarulo Ciro, Rossini Domenico, Russo Antonietta, Santoro Michele, Serio Massimiliano, Trani Immacolata, Zimbaro Massimo.
19 presenti, 6 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Ringrazio il Segretario Tamburrano. Possiamo riprendere il Consiglio comunale. Riprendiamo dal consigliere Annicchiarico. Gli ridò la parola. Grazie, consigliere.
Speaker : COSIMO ANNICHIARICO.
Riprendere non è facile. Ricordo quando in classe un alunno mi diceva: professore, può ripetere?, siccome ripetere non era possibile, riprendevo daccapo.
Ma nel riprendere daccapo cambiavo anche percorso, perché non è che una cosa si dice a memoria. Cercherò in ogni modo, caro Presidente, di utilizzare questa opportunità di avere qualche minuto in più, visto che devo riprendere le cose.
L’unica cosa che però può preoccupare questo Consiglio comunale è il fatto che le registrazioni poi siano omesse. In Europa, il piano B di Savona non poteva funzionare, ma un piano B del Comune, con un registratore… Altrimenti saremo pieni, come la volta scorsa, credo – anche il mio intervento della volta scorsa lo era – di omissis. E “omissis omittendi” non è che aiuti molto. Oltretutto, queste cose che diciamo hanno una rilevanza pubblica perché possiamo dire di averle ascoltate tra di noi, e possiamo dire anche che possono averle ascoltate quelli presenti.
A proposito, Presidente, questo Consiglio comunale è stato pubblicizzato con manifesti, come da Statuto? Perché sembra una riunione tra familiari: cioè, chi è interessato non tanto all’igiene urbana, quanto al proprio destino è presente, però l’igiene urbana interessa la città. Io sui social ho letto che qualcuno diceva: ma di che parleranno? Non si capisce niente. Ad ogni modo, è stato fatto l’avviso pubblico?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, a mezzo internet, è stato pubblicato sul sito del Comune.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Torniamo sulla terra, per favore, Presidente, sulla terra. Sulla terra significa manifesti nella città, manifesti nella città.
Poi puoi aggiungere internet, ma non sostituire i manifesti con internet: va bene? Questa non è più democrazia. Più tardi dirò che cos’è.
Speaker : PRESIDENTE.
Va beh, le rispondo dopo.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Va bene.
Ricapitolando, per sommi capi, la storia di questa convocazione del Consiglio la stavo facendo, non la ripeto perché tanto chi ha voluto intendere ha inteso. Dico soltanto che quel documento che è qui stato consegnato all’Amministrazione, che doveva essere e deve essere il punto di discussione, io dal mio punto di vista lo disconosco per due ordini di motivi: non l’ho potuto leggere prima, quindi vedere la mia firma sotto significa dare per scontato che io potessi essere d’accordo, sia sul contenuto che sulla forma. Non voglio essere accusato, soprattutto sulla forma, di essere il correttore di bozze della maggioranza, e tacere, eventualmente sulle brutte copie, una volta così l’ho definito, della minoranza, che non significa opposizione, Sindaco, questo glielo devo sempre spiegare ogni volta: la minoranza è l’opposto della maggioranza, ma non include né assorbe in sé anche l’equivalente della opposizione. Io sarò appeso a questo ramo che, lei dice, mi tiene sospeso nel limbo, fino alla fine. Dopo per me non ci sarà un altro passaggio, ma sarò bello appeso a questo ramo dove di volta in volta si capirà se… Quindi, chiarisco questo fatto e intervengo con le mie idee, con l’idea che avevo di utilizzare…
Guardate: mi sforzerò, per il tempo che mi rimane, di non cadere nelle trappole dell’oratoria, o della retorica. Siccome lì si scrive “oratori”, e il Sindaco mi capisce, da questo punto di vista, per la sua attività forense, ci sono due trappole: non che si mandino a mare l’oratoria, o la retorica, che sono nobili arti e nobili scienze, ma ci sono due trappole. Io cercherò di non cadere in nessuna delle due, e poi cercherò anche di non cadere in una terza trappola, che non è dell’oratoria, ma è proprio della precisazione terminologica. Cercherò di non essere lezioso, nel mio discorso, cercherò, non sempre ci riesco, soprattutto di evitare la schiavitù del successo, parlare per vedere che c’è una condivisione.
Siccome oggi abbonda l’oratoria retorica alla ricerca del consenso, per la verità senza leziosità del discorso, perché il discorso è molto farraginoso, banale, irricevibile, però cercherò anche di evitare l’ipocrisia.
Guardate: democrazia ha attualmente una sua caratterizzazione: basta sostituire la “a” di “-crazia” con la “i” di “ipocrisia” e diventa “democrisia”: è un neologismo spregiativo, sono andato a vederlo, quindi non è una mia invenzione. Il più delle volte, ormai, sapete, ipocrita è colui che cerca di far vedere tutto ciò che di buono non ha, sia in termini di idee, sia in termini anche di virtù.
Oggi la politica si chiami democratica, ma è democritica, perché l’ipocrisia è ormai alle porte di ciascuno di noi, quindi cercherò di non essere in questo contesto. Non bastano le cose che uno dice, è l’autorevolezza con cui le dice, e soprattutto quel bisogno di avere la parola che cerca di essere libera da ogni condizionamento, il libero parlare.
Cerchiamo allora di capire perché io ho messo la mia firma sulla richiesta di un ordine del giorno, di una seduta monotematica sull’igiene urbana. Perché si può parlare di politica. A me può interessare fino a un certo punto discutere di una parte del tutto. Siccome le occasioni per stare insieme sono così poche, anzi, si cerca di evitarle, di banalizzarle, tutto è già predisposto, nella retorica questa si chiama sineddoche o metonimia: cioè, una parte citata per dire il tutto. Quindi, il giudizio sul cambiamento non può essere riferito: che cosa è cambiato in meglio o in peggio, cosa è rimasto sull’igiene urbana? La stessa parola “igiene” comprende tutto un rapporto che riguarda il benessere sociale, individuale, di un cittadino che vive in comunità, e che quindi può stare bene e ha cura della sua salute non soltanto quando sono pulite o non pulite le strade, ma quando l’ambiente, anche le relazioni, anche il modo di rapportarsi, anche l’essere comunità diventa qualcosa che lo appaghi.
Guardate: qui non stiamo parlando del migliore dei mondi possibili, né della migliore o peggiore delle città possibili. C’è stato qui uno scambio di vedute: si parla di degrado, non si parla di degrado, dobbiamo insistere con una parola che dice “sporcizia”… Io da questo punto di vista resto un osservatore. La maggioranza dei Comuni, delle città, soprattutto del nostro territorio, non sta peggio o meglio di noi. Io per diversi motivi ho frequentato un po’ Taranto, una parte vicino all’ospedale di Taranto e ogni volta dovevo… Mi sono vergognato di essere della provincia di Taranto. Altro è quello che sta vicino ai cassonetti, qui da noi: era impossibile, bisognava cambiare marciapiede. Taranto centrale: via Bruno, via Crispi. Così altre città.
Anche sulla questione di ciò che accade quando arriva il temporale all’improvviso: stracciarsi le vesti perché ci saranno canali di acqua piovana che invadono eccetera, a Grottaglie, Trepuzzi, in qualsiasi parte del mondo, telegiornale… Non è il migliore dei mondi possibili, quello Leibniz lo diceva dal punto di vista metafisico. Perché? Perché poggiava sulla capacità, o meglio, sull’incapacità di ciascuno di noi di poter organizzare meglio l’universo. Ma visto che l’universo è stato organizzato in quel modo, una certa quantità di male questo universo ce l’ha. Perché essendo composto di parti finite, non può essere infinitamente perfetto: ma sul piano metafisico.
Sul piano, invece, storico, attuale, fattizio, ognuno è responsabile, quindi può migliorare, può rendere migliore, non è la migliore città possibile, la può rendere migliore come la può rendere peggiore. E questo comporta la responsabilità. Di chi?
Guardate: non ne posso più di sentire invettive contro la maleducazione degli altri, basta, contro l’inciviltà. Io non so se il Parco della civiltà confina con la periferia dell’inciviltà, cioè se l’inciviltà comincia proprio da qui, dal palazzo comunale, dalla piazza Regina Margherita o da piazza 4 Novembre. Chiamarlo Parco della civiltà significa quasi: tuteliamo l’unica parte della città dove presumiamo essere civili. Io ancora non ho messo né piede né occhio nel Parco della civiltà, volutamente, sono stato dissuaso dalle parole del Sindaco che disse che questo è un esempio europeo. Se uno si deve presentare in un santuario deve essere preparato come se andasse a un matrimonio, insomma… Poi mi dice quand’è, perché poi faccio… È finito? Poi riprenderò la parola. È finito, finito? È finito.
Allora, finito-finito la dico così: dobbiamo parlare di igiene senza ipocrisia, sapendo che il migliore dei mondi possibili non è quello che avete voi proposto, come non è nemmeno il peggiore dei mondi possibili quello che vi viene riversato contro: degrado, sporcizia. No. Anche qui, allora, la misura è l’unica condizione per poter addivenire ad un confronto che poi sia costruttivo, altrimenti questa è una proposta, è un ordine del giorno candidato, per sua stessa costituzione, a essere bocciato. Siccome in passato ho sostenuto con forza che non bisogna offrire mai su un piatto d’argento nemmeno all’avversario la possibilità di poter venir fuori dalle sue difficoltà attraverso un’azione che non ha le caratteristiche per poter effettivamente risolvere il problema, io, sul piatto d’argento alla Giunta D’Alò non offrirò nessuna possibilità di poter dire: è improponibile, questo ordine del giorno, così come concepito. Non lo posso offrire, sarei nella condizione di doverlo alla fine rinforzare. Una maggioranza che vota in maniera compatta qualcosa che rifiuta ciò che le è stato proposto, porterà soltanto a una sterile polemica dall’altra parte – noi l’avevamo detto, eccetera –, ma continuerà a farlo.
Io ricercherei percorsi unitari, e questo sarà argomento di una possibile replica, se riterrò di doverla fare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico. Ci sono altri interventi? Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : AURELIO GIANFREDA.
Buonasera al pubblico e ai consiglieri tutti.
Io parto da alcune affermazioni che sono state fatte prima dall’Amministrazione e poi richiamate anche dal consigliere, professor Annicchiarico.
La colpa è sempre degli altri: finiamola con questa storia. Chiaramente ci sono gli incivili, come in tutte le categorie professionali, tra i cittadini, tra gli ingegneri, tra gli avvocati, tra tutti quanti. Non diamo la colpa, se accade qualcosa di catastrofico, agli altri che non hanno fatto mai niente, “noi ci siamo ritrovati…”
Tenete presente che questa è un’Amministrazione pubblica che ha non dieci anni, non vent’anni, ma sono centinaia d’anni che esistono le città, i municipi, i Comuni, e c’è sempre stata un’alternanza tra amministrazioni, in alcuni momenti più o meno monocolore, in altri meno, quindi un’alternanza più veloce. Però, quando si dice che la colpa è dell’inciviltà dei cittadini quando sporcano, io parto da me. Io abito in periferia. La raccolta differenziata non c’è. C’è quella di prossimità, con le campane, e poi c’è l’umido. Saranno forse due anni che c’è questa Amministrazione, preceduta dall’Amministrazione Alabrese. Non mi ricordo una campagna di informazione fatta dall’azienda che gestisce.
Eppure, se andiamo a vedere l’appalto che ha, probabilmente, anzi, è così, sta scritto, in pratica, periodicamente, bisogna fare anche delle campagne di informazione, di sensibilizzazione alla raccolta differenziata. Quindi, finiamola col dare la colpa solo ai cittadini, anche perché i cittadini sono stanchi di vedere aumentato, di Amministrazione in Amministrazione il costo della TARI, e di non vedere un servizio degno di questo nome.
Io non faccio sconti a nessuno. Come non ne ho fatto alla scorsa Amministrazione, alla Giunta Bagnardi, alla Giunta Alabrese, non ne faccio nemmeno alla Giunta D’Alò, specie su questo argomento: stiamo ai fatti.
Siamo sotto il 25 per cento della raccolta differenziata. Voi state amministrando questa città da due anni. Ciro D’Alò era all’opposizione insieme a me, quindi a capo di un movimento che non è nato ieri, né avantieri, ma almeno nei cinque anni precedenti, quindi era preparato, insieme anche ad altre forze politiche che siedono nei banchi della maggioranza, quindi non si può dire: eh, ma io ho ereditato questa situazione. Voi avevate tutti gli strumenti per far ripartire immediatamente una raccolta differenziata degna di questo nome.
Così come ho detto anche all’Amministrazione Alabrese quando ci siamo riuniti per l’appalto solo del centro storico per la raccolta differenziata porta a porta, dell’umido e di quella di prossimità nelle periferie, che non avrebbe funzionato minimamente, e che ahimè, ha portato soltanto a sottoscrivere appalti per avere qualche posto di lavoro in più, degli amici, però, perché questi meccanismi conosciamo tutti come sono avvenuti, la città non si può dire che è pulita: è sporca. Vogliamo parlare dello spazzamento?
Io mi sono stancato di andare dietro alla spazzatrice, non per colpa dell’operatore, perché chi organizza è l’Amministrazione, è l’assessore, che probabilmente spinge i dirigenti, o i responsabili di servizio, ad organizzare un servizio degno di questo nome. Così come faceva con la Giunta Alabrese, e prima Bagnardi, lo slalom tra le macchine parcheggiate in tutte le vie, così avviene tuttora: sono sparite le segnaletiche provvisorie con le buste di plastica appese agli angoli – qualcuno si divertiva pure a cambiare il palo, perché questo è avvenuto –; ci avevate detto “quando arrivano i nuovi vigili, non vi preoccupate, ci sarà un progetto idoneo per la segnaletica”, e poi abbiamo scoperto invece che è stata messa, se non ricordo male, in questo bando.
Sono quindi due anni che la Giunta D’Alò si è insediata. Non stiamo parlando di mesi, ma di due anni. La raccolta differenziata è ferma al 20 per cento: lo dico all’amico Capogruppo che prima ha detto “sarà presa ad esempio”. Speriamo che non venga presa ad esempio, perché nella maggior parte dei Comuni della provincia di Taranto e dell’ATO la raccolta differenziata è già oltre il 50 per cento. L’unico Comune, se andate a vedere sul sito della Regione, fermo al 20-25 per cento è il Comune di Grottaglie. La colpa non è degli altri Comuni, la colpa non è della Regione, perché il Piano regionale ce l’avevano anche gli altri Comuni, così come ce l’ha anche il Comune di Grottaglie. Grottaglie non è un’isola felice, Grottaglie è una città mal gestita, male organizzata.
La città è sporca. Certo, non è a livelli pietosi, su questo anche io concordo, e non voglio dire che la colpa è di Zimbaro, di Galiandro o dei consiglieri, ma di chi come voi sta amministrando questa città, ormai da due anni.
Quando io vado sul viale e nel corso principale, dopo una giornata ventosa, dopo che per due, tre giorni non si è spazzato, non stiamo parlando più del fatto che deve andare lo spazzino, ma deve andarci la spazzatrice: se troviamo gli aghi di pino che rischiano di far cadere il vecchietto, la colpa non è dell’albero di pino, che va tagliato, ma la colpa è che noi non diamo un servizio ai cittadini degno di questo nome.
Dice: ma noi abbiamo 34 operatori. Ora, sul problema degli operatori, a margine interverrò. Quando abbiamo problemi, o si fa un ampliamento della gara – l’avreste dovuto già fare –; oppure assumete a tempo determinato, e questo si può fare, informatevi bene, Franco Galiandro, informati bene, specialmente tu che sei molto addentrato anche nei sindacati. L’hanno messo pure per iscritto, i sindacati, e i sindacati non metterebbero mai per iscritto una cosa che è falsa, anche perché proprio nelle forme di conciliazione vanno a discutere davanti al Prefetto, e il Prefetto gli tira le orecchie se dicono delle stupidaggini, e non si mettono a verbale dal Prefetto, le stupidaggini.
Detto questo, quindi, la gara non è che non andrebbe fatta. Noi abbiamo detto che questo servizio, anche alla luce del nuovo Piano regionale, probabilmente insieme si potrebbe trovare… Voi siete più informati, voi avete i Consiglieri regionali prima in maggioranza e ora seduti insieme a Emiliano.
Quanto al Piano regionale dei rifiuti, a breve, entro pochi mesi, vedrà la luce. Chiaramente ci vorrà forse un anno, un anno e mezzo, finché entrerà a regime. Stiamo dicendo: c’è un problema che riguarda gli operai, c’è la possibilità di ampliare questo servizio su tutta la città, anche assumendo a tempo indeterminato? Sì, no. Voi siete convinti di no. Per me era già possibile almeno due, tre anni fa assumere a tempo determinato, a progetto: avremmo dato lavoro anche a giovani del nostro territorio. Non lo volete fare? Bene. Vogliamo fare l’esternalizzazione? Facciamo l’esternalizzazione. Ma per quanto riguarda gli operai, secondo me, e c’è bisogno di tante attività di manutenzione ordinaria, facendo un progetto che riguardi la manutenzione ordinaria in alcuni settori del verde pubblico, anche se l’avete messo nella gara l’avreste tirato fuori e noi avremmo dovuto fare… Ad esempio, con i nostri operai: ci sono da chiudere le buche, da aggiustare i piccoli marciapiedi, tutte queste cose noi avremmo potute fare con le nostre maestranze, anche perché quegli operai che siedono qui e che voi chiedete che passino con la ditta privata, probabilmente nei prossimi due, tre anni, si ridurranno anche di numero. Quindi, non stiamo parlando di 30-35 unità, stiamo parlando di 20 unità. Un Comune delle nostre dimensioni, che ha un sacco di strade rurali, che ha un sacco di marciapiedi, ha bisogno di manutenzione. E qui, tra quelle persone che fanno il servizio di spazzamento, la raccolta differenziata, attualmente, ci sono le professionalità per poter eseguire le manutenzioni ordinarie, e in alcuni casi anche straordinarie.
Quindi, con dei progetti… Chiaramente, chi vuole passare con la ditta esternalizzata può benissimo farlo; per chi invece non vuole farlo, secondo me il Comune di Grottaglie potrebbe realizzare questi progetti e dare un servizio migliore ai cittadini, senza spendere in più, perché questi lavori non li faremmo fare fuori. Dovete accettare i consigli. Quanto a quello che è accaduto, io ero fuori, però, per l’ennesima volta, l’incrocio tra via Campobasso, all’uscita di Grottaglie, quando uno vi dice: guardate che con quella griglia non risolvete il problema, si allaga, per fortuna non succedono gli incidenti mortali. Anche l’altra volta un altro bambino è rimasto nell’automobile. Bisogna abbassare di pochi centimetri, 10 centimetri appena, il terreno che sta oltre il marciapiede. Lì non si allargherà mai più, mai più si allargherà. Ma siccome voi non volete sentire, vi volete mettere la medaglietta, basta che a un operaio di terza categoria si dica: abbassala a 10 centimetri. Avete anche la terna: si tratta di andare e abbassare di 10 centimetri, nel parco degli ulivi che sta in quel posto: non la caditoia, sennò dovete cambiare la tubazione.
Per non spendere soldi, ci vogliono nemmeno tre ore di pala meccanica: a 60 euro, con 180 euro risolvete il problema, invece… Potevate fare anche altre griglie lungo tutta via Pelo, perché in quelle zone, quelle griglie che ci stanno sono insufficienti. Tutta l’acqua che scarica dalla 167, infatti, va a finire lì. Io non sono uno che augura a te, Sindaco, o all’assessore, un incidente, non sono di quel tipo. Però accettate i consigli. Noi con questo ordine del giorno volevamo capire qual era la situazione e risolvere un problema degli operai, senza fomentare nessuno. Ci sono gli organi giudiziari, se qualcuno ha posto alcune problematiche, che vanno oltre la decenza civile, ci sono gli strumenti per risolvere. Noi però volevamo discutere di questo argomento.
Vi dico che per l’ennesima volta voi non riuscirete a risolvere il problema a Grottaglie della raccolta differenziata. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda. Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Buonasera a tutti. Ritengo che l’involontaria pausa dovuta al malfunzionamento dell’impianto di registrazione, forse ha favorito il ricomporsi di una discussione nel merito dell’argomento. Non ho apprezzato alcune dinamiche della discussione, seppure una discussione sia sempre utile, forse anche perché condizionato dalla presenza dei dipendenti.
La problematica dei dipendenti è una delle problematiche all’interno del settore gestione raccolta dei rifiuti e spazzamento, ma non è l’unica, forse anche per la personalizzazione dell’argomento rispetto ad alcune dinamiche. Semplicemente, la richiesta di Consiglio monotematico, poi, partiva, ho rivisto la data, dal 10 di luglio, quando credo sia stata manifestata una semplice domanda: qual è la situazione, lo stato dell’arte della gara e dei servizi che oggi sono in atto, in attesa della gara, vista la tempistica che ci eravamo dati, fondamentalmente, nella seduta del bilancio comunale, quando sono state date alcune scadenze più o meno rispettabili.
Questo era l’intento che non nasceva – per fugare anche il dubbio su alcune interpretazioni, su alcune frasi, su alcuni giudizi sulla città – certo per una comunicazione da parte della minoranza. Nasceva sulla denuncia, credo, di cittadini, anche se fatta sui social, che aveva ingenerato delle lagnanze in città circa l’abbandono indiscriminato e incivile di rifiuti, di sacchetti di rifiuti, anche e nonostante gli sforzi dell’Amministrazione comunale nel favorire invece appunto la raccolta dei medesimi. Tanto è vero che poi si era registrata la famosa scusa di un cittadino grottagliese, che si è recato dal Sindaco a giustificarsi perché era stato appunto beccato in flagranza di reato, mentre abbandonava un sacchetto. Nasceva da lì, in base a quei fatti che sono accaduti a luglio e che hanno portato esattamente, dopo che è stata protocollata la richiesta, lo stesso assessore, a intervenire e a prendere atto che c’era una situazione… Probabilmente, giustamente, avendo una gestione giornaliera, aveva già contezza che la situazione stava scappando, come si suol dire di mano, per cui è dovuto intervenire giustamente con un piano di emergenza che favorisse la ricomposizione della problematica. Quindi, l’occasione di oggi era completare un’informativa che possa permettere alla città di conoscere qual è lo stato dell’arte rispetto sicuramente a un tema complesso e complicato, legato ad una gara che ha delle procedure complesse, e che probabilmente, solo per un fatto statistico – auguro alla città di Grottaglie di non essere annoverata nella media statistica –, normalmente, purtroppo, registrano tempi abbastanza lunghi.
Essendo state citate alcune scadenze rispetto invece agli appalti in essere, si chiedeva come si intende fronteggiare, per evitare che Grottaglie possa, da una situazione già difficile, degenerare ed arrivare a una situazione più complessa. Questo è l’argomento. Su altro, io credo che sia inutile discutere perché lo abbiamo già fatto approfonditamente in passato.
Politicamente, quindi, io l’appello lo lancio al Sindaco: favorire una risposta che vada in questo senso. Politicamente, me lo consentirà, gliel’ho già detto personalmente, la risposta politica non può essere il mantra del Capogruppo del partito di maggioranza relativa che è uguale. Parte dai ringraziamenti al Sindaco, ti ringrazio anch’io, Sindaco, all’assessore, per poi finire con “l’abbiamo ereditata”. La responsabilità amministrativa, cioè, è la gestione dell’odierno, non l’analisi del contesto in cui questa Amministrazione si è insediata. Faccio mea culpa. Ho già dichiarato in passato: al tuo mantra rispondo con il mio e mi autodenuncio, siamo stati i peggiori amministratori di questa città. Cosa cambia? Adesso il pallino è nelle vostre mani. Quindi, è nell’interesse generale della città favorire una discussione per la risoluzione del problema odierno, non per fare un’analisi del contesto in cui si è generato il problema, premettendo che probabilmente le colpe stanno anche nel passato, ci mancherebbe altro, ma non si liquida una discussione, o il tentativo di favorire una discussione su un argomento così delicato, semplicemente dicendo: grazie per quello che si sta facendo, però abbiamo ereditato. Ho capito, ma la discussione dov’è? Sicuramente anche noi possiamo, in un confronto, come sta avvenendo oggi in Consiglio comunale, favorire la risoluzione di alcune problematiche sicuramente minori.
Dopodiché, mi hanno colpito le parole dell’assessore Chianura: assessore, le va tutta la mia solidarietà, sarò in prima persona disposto anche a tutelare e difendere il rispetto innanzitutto dell’essere umano, in questo caso anche donna, però io credo che anche questo argomento non sia oggetto di una discussione di natura politica rispetto a una problematica di gestione di un servizio. Non voglio sminuire la gravità dell’accaduto, che non conoscevo e di cui ho appreso stasera, però non è elemento di dibattito all’interno di un… Anche perché, senza citare il sottoscritto, c’è un’altra donna in Giunta, che mi ha sostituito, la dottoressa Marianna Annicchiarico: io credo che lei forse registra quotidianamente elementi di questo tipo, perché il settore sicuramente è diverso ma è delicato tanto da poter portare anche a situazioni secondo me… Assolutamente no. Ho detto: sarò in prima persona, appunto, denuncio e tutelo. Però, siccome non ce lo prescrive il medico di fare gli amministratori, l’approccio deve essere fatto con la serenità dovuta anche per favorire il superamento di situazioni critiche. Dopodiché, davanti, invece, all’atto criminale ci sono solo la denuncia e la legge, assolutamente.
Per ultima ho lasciato la situazione dipendenti, perché una delle tante domande per capire lo stato dell’arte era anche la situazione sulla vertenza dei dipendenti. Anche qui abbiamo appreso solo dalle note stampa venute dalle sigle sindacali, quindi abbiamo potuto conoscere lo stato dell’arte rispetto all’interlocuzione che il Sindaco, credo in nome dell’intera Amministrazione, sta tenendo con le sigle sindacali davanti al Prefetto, mi è stata passata una sorta di verbale.
Aggiungo poche cose su questo. Io ritengo che sia obbligo di qualsiasi Amministrazione favorire un tavolo concertativo rispetto a una vertenza proclamata dai dipendenti per arrivare a una conciliazione. Io credo, al di là dell’anomalia quasi ibrida rispetto alla collocazione del dipendente che non sarà né un ex dipendente pubblico né un nuovo dipendente privato, tant’è vero che la legge si è anche preoccupata di prevedere una forma contrattuale che gestisca questi casi, credo rari in Italia, ma al netto delle tutele previste dalla legge, io credo che invece bisogna favorire comunque un tavolo conciliativo che porti almeno ad una risoluzione, insomma a trovare almeno una mediazione sui fatti più eclatanti, cioè abbiamo una pianta organica che oggi annovera personale, a cui va il nostro grazie, che dopo aver favorito la pulizia della città di Grottaglie per trenta, quarant’anni, oggi si trova ad un anno, un anno e mezzo della pensione, tanto è vero che li stiamo registrando, oppure, dopo aver profuso immensi sforzi, oggi, purtroppo, e ce ne dispiace, registra purtroppo patologie che lo rendono quasi del tutto inabile
Io credo che per una serie di categorie oggi presenti nella pianta organica, vada favorito un tavolo concertativo anche con le sigle sindacali, per favorire anche forme di ricollocazione diverse, o piani di fuoriuscita diversi.
Io penso che questa problematica bisogna porsela, non foss’altro non solo per un fatto di natura contrattuale riguardante il datore di lavoro dipendente, ma anche, credo, per la stessa tenuta dello stesso piano di gestione che oggi si va ad affidare, perché c’è sempre la variabile che i dipendenti potrebbero anche avere la facoltà di non accettare. Da un punto di vista strettamente finanziario, però non voglio entrare, oggi, in merito, la cosa potrebbe mutare di parecchio anche gli equilibri di natura finanziaria, perché significherebbe che comunque il bando andrebbe avanti con gli stessi costi, ma con personale diverso, però il personale rimarrebbe, almeno per due anni, a carico comunque delle voci iscritte in bilancio. Questo comunque significa una variazione, una mutazione dello stesso equilibrio finanziario.
Per interessi reciproci, quindi, io credo che vada portato avanti fino all’ultimo il tentativo di trovare un punto di mediazione, di conciliazione rispetto a questa vertenza legittimamente aperta dai dipendenti, e credo che gli strumenti che la storia democratica del nostro Paese ci ha dato, siano più che sufficienti per addivenire a un accordo. Detto questo, io ribadisco: mi auguro, come ho appreso stasera dall’intervento di Galiandro, che la tempistica rispetto a quello che gira e alle voci che corrono, sia più stretta del previsto, e che quindi il mese di settembre vedrà la chiusura della gara. Se però questo non dovesse avvenire, è chiaro che c’è bisogno di capire come fronteggiare le eventuali lungaggini burocratiche che compromettono la gestione del servizio nella città. Il che, unito all’inciviltà di alcuni cittadini, porta alla registrazione di eventi, come è successo nei mesi di giugno e di luglio, che sono spiacevoli non solo dal punto di vista estetico, ma credo anche da un punto di vista culturale. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Marangella. Ci sono altri interventi? Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Grazie. Un saluto a tutti, ovviamente, ai dipendenti e ai cittadini presenti, nonché ai consiglieri che hanno sottoscritto questo interessante ordine del giorno che restituisce un dibattito che c’è stato, però lo restituisce nel senso che si è invocato da più parti: l’assenza di dibattito. Abbiamo parlato, riparlato, straparlato, in incontri, contro incontri, Commissioni… Forse è stata la cosa di cui vi ho più parlato in questi due anni. Però, va bene, non è mai abbastanza.
Parto dall’intervento del consigliere Donatelli, quando parlava di salto nel buio. Stiamo andando oltre le colonne d’Ercole, e stiamo vedendo che si può andare: non ci siamo fermati con la paura che al di là ci fossero i mostri, è una cosa che è già accaduta in tutta Italia, da nord a sud. Quello che stiamo facendo è quello che fanno già gli altri, applicando un modello generale e introducendo clausole specifiche, dettagliate, che tutelano i lavoratori, dipendenti comunali di Grottaglie, non al 100 per cento, ma al 200 per cento. In quel bando abbiamo recepito i suggerimenti che sono arrivati dai sindacati, dai lavoratori, dalle minoranze, come dice il consigliere Annicchiarico: abbiamo accolto tutto.
Questo bando non può contenere altro perché già contiene tutto. Quindi, il dibattito è sicuramente interessante, perché caratterizza le posizioni dei singoli, di ognuno. Io non voglio fare polemiche, non voglio mettere da una parte i guelfi e i ghibellini, i progressisti e i conservatori. Dovete fare un calderone unico: chi ha sottoscritto che vuole bloccare un processo che non voglio io, lo vuole la legge, lo impone la legge. Non è che ci siamo alzati una mattina e abbiamo detto: stiamo andando oltre terre inesplorate, per cui c’è un rischio di caduta, per cui… Ci sono già stati altri che hanno fatto questo percorso. Noi stiamo semplicemente adeguandoci alle leggi. Questo è. Come in tutte le cose, quando c’è un processo che cambia una routine, un modello, quindi quando si attraversa quel punto, c’è sempre la paura. Però bisogna prima o poi affrontare quella paura e andare oltre.
Qui nessuno sta pensando di mettere in mezzo alla strada nessuno. Avremmo potuto fare il copia e incolla di altri bandi, dove comunque c’erano meno tutele. Qui sono state messe tutte. Se un solo dipendente non viene pagato, noi non paghiamo, anzi, abbiamo scritto che pagheremo direttamente i dipendenti. Qua, cioè, nessuno non prenderà lo stipendio, nessuno verrà licenziato, e coloro che hanno delle limitazioni sono già stati inquadrati. Chi partecipa al bando sa già che c’è chi può fare delle cose e chi può non fare delle cose, e verrà mansionario per quelle che sono le sue capacità. Aperta e chiusa parentesi, perché poi sembra che altrimenti non abbiamo ascoltato le sigle sindacali. Noi abbiamo detto, in più sedi e in varie occasioni che l’Amministrazione metteva a disposizione non perché lo scegliamo noi, sulla base delle capacità dell’Amministrazione, cinque o sei posti per soggetti individuati di comune accordo, da mantenere all’interno dell’Amministrazione, nei limiti delle capacità assunzionali, che non è una cosa che invento io, ma è la norma che lo dice. È stato detto: o tutti, o nessuno. Non può essere questa la chiave della trattativa e del confronto sindacale tra le parti. È stato detto e ridetto. La risposta è stata: o tutti o nessuno.
La scelta ovviamente non l’abbiamo fatta noi, l’hanno fatta coloro che hanno posto una condizione impossibile. L’oggetto del contratto, cioè, era impossibile, per cui è un contratto che non poteva essere sottoscritto. Quindi, se poni una condizione impossibile, il contratto è nullo, non si può fare. Quella cosa non si poteva fare, non l’abbiamo fatta. Nonostante ciò, abbiamo continuato a discutere, ad incontrarci, a proporre, ma…
Come dissero normalmente tutti quelli che hanno partecipato alle riunioni, c’è qualcuno che non vuole discutere. La discussione non è stata portata avanti da chi poi di fatto aveva programmato uno sciopero nel pieno mese d’agosto, ed è stato ripreso dalla Commissione di garanzia, che gli ha detto: guarda che tu fino alla metà di settembre non ti puoi muovere, con gli scioperi, perché ci sono delle clausole, delle norme. C’è una scienza dietro, quindi, una scienza che prevedeva che l’Amministrazione dovesse andare in difficoltà nel periodo estivo, tutto bello programmato, tant’è che noi, sulla base di quella comunicazione abbiamo attivato anche il servizio straordinario, per far fronte anche a quella possibile emergenza, per garantire il loro sciopero richiesto, vantato “m’hanno dato oggi, te la possiamo dare…”. Quando tutto si svolge nella legge, hanno tutti i diritti: si deve scioperare? Vedremo. Ci saranno le clausole della Commissione di garanzia che diranno quanti dovranno garantire il servizio essenziale. Legittimo, lo sciopero, nessuno lo può mettere in discussione, è costituzionalmente garantito. Qua non stiamo parlando di questa roba, stiamo parlando di altro.
Per cui, sono state poste tutte le condizioni sul tavolo. La risposta è: non si deve fare questa cosa, ma non può essere questa la discussione. Non può essere: non si deve fare perché noi non vogliamo. Dopodiché, se ci saranno coloro che non accetteranno, sanno benissimo qual è la conseguenza. L’Amministrazione si farà carico di quel problema. Ci saranno le condizioni per avere due anni di mobilità all’80 per cento? Sarà quello. Mica abbiamo difficoltà, lo sappiamo.
Né può essere la contrattazione personale, per cui ogni singolo dipendente viene, o qualcuno viene a dire: a me mettimi à…No, noi stiamo compattando il fronte, lo compatto io, il fronte, non c’è per nessuno la trattativa privata col Sindaco, mettimi a me, spostami là e spostami là, ve lo dico subito. È già stato detto e ridetto: io non tratto con i singoli. Non è che facciamo i rivoluzionari e poi ognuno viene qua a contrattare come magari è successo in altre occasioni. La trattativa poteva essere fatta sulla base di cinque o sei posizioni. Non è stata accettata. Questo è. Quindi noi stiamo seguendo la linearità massima, ma questa cosa si deve fare perché ce lo impone la legge e perché lo chiedete voi. A me hanno insegnato una cosa, proprio il rudimento dell’avvocato: mai, quando si fa una domanda, ammettere implicitamente che c’è il reato. Se voi fate l’interrogazione e poi nella discussione ci dite che la città è sporca, fa schifo, a parte che state condannando queste persone che, posso dire, si fanno un fondoschiena straordinario per garantirci la pulizia, e credo che un minimo di rispetto debba essere dato. Io lo dico con la massima onestà: per fortuna che ci sono queste persone, lo riconosciamo, mica stiamo dicendo che sono dei vagabondi. Nessuno qua l’ha mai detto. Li abbiamo ringraziati in tutte le sedi per quello che fanno, ed è proprio per migliorare le loro condizioni di lavoro che stiamo facendo questa gara, proprio per questo lo stiamo facendo. Perché migliorando le condizioni di lavoro avranno una retribuzione migliore di quella che hanno adesso, maggiori tutele previdenziali rispetto a quelle che hanno adesso, e hanno la garanzia che l’Amministrazione ha un potere, scritto nel bando, che vale oggi, con questa gara, e varrà con la gara ARO, e qui apro una discussione. Se dobbiamo aspettare che la Regione decida che cosa fare degli ARO, quando farlo, ci saranno Ciro D’Alò, Ciro Gianfreda, Michele Santoro Sindaco… Era per dire. Ci saranno dieci Sindaci, nessuno lo farà mai perché c’è un conflitto d’interessi in questa cosa, generale, perché ovviamente è un gestore unico vuol dire una gestione centralizzata, un AMIU Puglia che dovrebbe gestire tutto, una cosa strana che nessuno si assume la responsabilità di gestire, con tutti i Comuni che lottano contro addirittura gli ARO, perché a sentire tutti i Sindaci, gli ARO non li vogliono. Fare l’ARO, infatti, vuol dire che il Comune di Grottaglie, se viene accorpato a Lizzano, a Pulsano o a qualche altro, dovrà pagare una tassa di molto superiore, perché quelli sono Comuni costieri, quindi c’è un soprappiù di produzione di rifiuto, di gestione, quindi ognuno vorrebbe farsi la propria gara sulla base del proprio territorio. Questo è quello che sta emergendo nella riunione dell’ANCI, nella riunione dell’AGER. Questo è. Quindi, non posso aspettare che accada qualcosa fra dieci anni, perché vuol dire condannare la città e queste persone, ancora una volta, a fare un lavoro inadeguato perché non si possono sfruttare queste persone più di quanto vengono sfruttate. Questo è il dato oggettivo. E non possiamo far finta di niente. Non è che non lo sappiamo che questo è un lavoro faticoso, che costa e che impone dei ritmi e anche delle condizioni di lavoro particolari. Lo sappiamo, io lo so. Ma questo non vuol dire che non bisogna fare niente perché c’è paura. Qui non c’è nessuna paura, qui siamo tutti a garantire tutti, stiamo tutti, qui, a garantire tutti: nessuno avrà meno. Semmai, avranno di più, semmai avranno di più. E non ci sarà nessuno che li potrà toccare, su questo potete stare tranquilli. Il bando dice delle cose chiare: per ognuno, una riduzione della capacità lavorativa è stata individuata con una visita fatta prima del bando, in cui sono state ben classificate tutte. Chi partecipa sa già cosa prende e dove li dovrà applicare: questo è quello che stiamo dicendo.
Quanto al resto, io capisco che ci debbano essere il dibattito, la presa di posizione, che si voglia orientare il consenso, ma il consenso è una cosa che in questo momento non interessa a nessuno. Qui non si fanno le cose per il consenso, qua si fanno le cose per il bene della città, e in questa città ci sono i lavoratori che lavorano e che garantiscono il servizio. Seconda cosa, lo dico per essere chiari: c’è l’inciviltà dei cittadini, inutile che facciamo finta che dobbiamo tutelare i cittadini perché, perché, perché… I cittadini, non tutti, ma una buona parte, se ne fregano delle regole. È inutile che facciamo finta tutti di essere bravi perché dobbiamo allisciare il cittadino, che altrimenti si sente doppiamente tartassato. Qualcuno ha addirittura detto: io pago la spazzatura e la butto dove voglio. Questo è il massimo a cui si è arrivati oggi, nella discussione con i cittadini. Mica funziona così. Non può essere questo il dibattito con il cittadino: visto che pago la spazzatura, la butto dove voglio. Non è questo, perché quel servizio che poi va fatto in modo aggiuntivo, ha un costo, e te l’aumenta ancora di più. Se vogliamo abbassare il costo, bisogna rispettare le regole, dare un servizio adeguato come quello che è stato programmato, che sappiamo benissimo che partirà, ci saranno una fase di rodaggio, poi ci saranno le difficoltà… Mica stiamo dicendo che arriveremo e il giorno dopo sarà una sala operatoria. Parliamoci chiaro: la città non sarà una sala operatoria il giorno dopo la gara, ma si arriverà, attraverso un percorso, a sistemare tutto. Ci vorrà un anno, un anno e mezzo? Benissimo. Ci vorrà quello che ci vorrà, però, se continuiamo a dire che la città è sporca, che le cose non funzionano, è chiaro che implicitamente stiamo dicendo… È come se uno dicesse: quando tu hai ammazzato tua moglie, come l’hai ammazzata? È chiaro che hai fatto la domanda che prevede già la risposta. In questo caso noi diciamo: se il servizio non funziona, è sporca la città, perché dobbiamo cambiare? È chiaro che dobbiamo cambiare, così non va, perché sono poche, queste persone, e non possono stare ventiquattro su ventiquattro. Evidentemente, tutto quello che si sta dicendo va a corroborare il lavoro che abbiamo fatto, cioè una nuova gestione diversa da quella che c’è. Che andrà migliorata, che andrà sistemata. E non poteva essere fatto con i lavori a contratto a tempo determinato, è inutile che facciamo… Né i sindacati l’hanno scritto richiamando la norma. Si dice: facciamo questa cosa, non si può fare. Le norme dicono che il contratto a tempo determinato nella pubblica amministrazione può essere fatto solo per condizioni di estrema necessità, e cioè quando ti manca il personale per maternità, grave malattia, e cose del genere. Non è questa la condizione. Quei contratti a tempo determinato non si possono fare. Immaginate quanto sarebbe bello. L’avremmo fatta di genio, questa cosa, e non è così.
Restava comunque il fatto che bisognava acquistare i mezzi, le pattumelle, fare un investimento per il quale comunque andava aumentata la spesa, e comunque andava aumentata la TARI. Oppure, prendiamo le persone e la differenziata la facciamo fare con le mani, da portare. Bisognava acquistare comunque tutto ex novo.
È un’altra cosa. Quello che stiamo facendo è un’altra cosa, non è continuare a mantenere con dieci assunzioni il servizio esistente, che magari ci tiene la città pulita qualche giorno in più. Noi stiamo dicendo che dobbiamo rispettare l’ambiente, rispettare i lavoratori, rispettare la legge attraverso la raccolta differenziata che ci impone di raggiungere una percentuale che ormai è diventata irraggiungibile se continuiamo così, quindi dobbiamo raggiungere quegli obiettivi. Questo è tutto. Non vi piace? Benissimo. Prendiamo atto che non vi piace, prendiamo atto che non siete d’accordo, prendiamo atto di tutto. La gara fra qualche giorno avrà un vincitore e si andrà avanti, non si può tornare indietro. Giuridicamente, quello che avete chiesto è impossibile. Quello che cioè è stato chiesto, di sospendere la gara, è impossibile. La gara ha già il suo obiettivo. Entro la metà di settembre, o entro la fine di settembre, ci sarà il vincitore di questa gara e inizierà il servizio. Quindi, né sospendere, né altro. Se ci dovesse essere un problema di qualsiasi natura, prenderemo un provvedimento ulteriore, vedremo quale, una nuova gara per capire, in attesa di capire quale possa essere… Non lo sappiamo. Ad oggi, non abbiamo ragione di ritenere che ci possano essere dei problemi, o che ci saranno dei problemi su questa gara. Quando si presenteranno li vedremo e li risolveremo. Comunque, la gara oggi è quasi al termine e si va in questa direzione.
Chiudo dicendo che veramente credo che fare tutta una serie di ragionamenti… Queste persone, giustamente, chiudo su un tema che a me è caro, hanno ragione ad essere arrabbiate, per tutta una serie di questioni che vengono da lontano, che ci hanno ribadito. Questo non può essere l’elemento che paralizza un’intera città.
L’elemento che compete alla nostra responsabilità è quello di garantirli. Sono garantiti in questa gara, in quella ARO che chissà quando avverrà. Forse, cioè, dimentichiamo che la gara dell’ARO ancora deve partire. Devono essere ancora raggiunti gli accordi, si sta modificando il progetto, poi andranno fatti gli atti di gara, poi andrà pubblicato, ci vorranno altri quattro anni. Quindi, quello che voglio dire è che se aspettiamo altri quattro anni, queste persone continueranno ad andare in pensione, avremo sempre meno personale, quelli che se ne vanno non potranno essere rimpiazzati in numero sufficiente, per cui alla fine manterremo sempre un livello basso di presenze. Vuol dire sfruttare ancora queste persone e non avere un servizio adeguato. Che poi ci potranno essere degli aumenti, in futuro, nella gestione, chi ha detto che non ci saranno gli aumenti necessari? Oggi qualsiasi cosa subisce l’aumento, fosse solo per l’adeguamento Istat: anche il mantenimento della moglie subisce l’adeguamento Istat, figurati le altre cose. E chi si vuol spaventare? Dobbiamo far finta… Possiamo ridurlo il costo? Certo. Dovremmo raggiungere almeno il 65 per cento di raccolta differenziata. L’obiettivo è quello, nel bando è stato scritto: al raggiungimento del 65 per cento di raccolta differenziata, se non c’è, faremo le sanzioni all’impresa e quant’altro, e comunque noi cercheremo con quelle sanzioni di abbattere, di mantenere il costo.
Questa è l’impostazione. Poi, si potrà fare meglio… Io non ho avuto un suggerimento migliore, da nessuno. Quello che avete fatto l’abbiamo scritto, quello che ci avete detto voi l’abbiamo scritto nel bando, tutto. I sindacati non hanno saputo dire altro che: non si deve fare, questo così, quello non va bene… È stato spiegato, col responsabile del personale, che tempo determinato non se ne può fare. Possiamo assumere, nel prossimo anno, altre cinque persone? Quelle possiamo assumere. Che cosa facciamo con altre cinque persone? L’anno prossimo se ne andranno altre due, in pensione, quindi due ne togli, cinque ne prendi, ne guadagni tre. Tre persone in più non sono niente rispetto a quello che serve, e così sarà sempre peggio. Quindi, è inutile rinviare, rinviare, rinviare. Il rinvio, fare melina, in questo caso, non serve a niente. Bisogna prendere una decisione e andare avanti. Quel servizio sarà migliorato, serve anche a noi per capire poi nella gara dell’ARO cosa andare a calibrare, come andare a calibrare. Sulla base di questo servizio, possiamo anche migliorarlo, poi, nella gara dell’ARO e pretendere che le migliorie rientrino lì. Questo è il percorso che stiamo facendo, niente di punitivo, niente contro nessuno, è fatto a favore di tutti. Dopodiché, ripeto, mica siamo tutti d’accordo sulle cose da fare, è giusto che sia così. E però, a chi ha il compito di prendersi la responsabilità, come dice il consigliere Santoro, se le prenda. Consigliere Santoro, e ce le stiamo prendendo, mica stiamo dicendo: no, è colpa di Michele Santoro. La gara la stiamo facendo noi. È colpa nostra. Se c’è una colpa, in questo, è colpa nostra. Io però ho detto ai lavoratori, incontrandoli, e mi sono testimoni, tant’è che i sindacati nelle note richiamano più e più incontri, tant’è che avevamo iniziato un percorso di incontri, poi ci hanno sollecitato un’altra norma interpretativa che chiedeva un’ulteriore procedura, che abbiamo avviato sulla base delle loro richieste, che era ancora maggiormente di garanzia. L’abbiamo inoltrata con ulteriori incontri, ulteriore dibattito, e abbiamo recepito tutto.
Poi, non è che possiamo… Cioè, se l’obiettivo è non farla, la trattativa, la discussione, è inutile anche andarci. Se tu mi continui a chiedere: non la fare, è inutile anche che ci sediamo, c’è una gara in atto, è già stato deciso, è così, punto. Altrimenti, si fanno un passo avanti e dieci indietro, e questo fa solamente male ai cittadini e alla politica in generale. Su questi temi, come si diceva prima, siamo tutti bravi a parlare quando siamo in campagna elettorale – la raccolta differenziata, bla bla bla – però poi bisogna farla. Io non ho sentito nessuno dire dal palco: manterremo il servizio così com’è, oppure, faremo il servizio di raccolta differenziata internalizzato, perché chi è uscito sapeva che non lo poteva fare, altrimenti l’avrebbe fatto prima. Parliamoci chiaro: se prima di me nessuno ha assunto altri venti lavoratori è perché non li poteva assumere, oppure erano tanto fessi che non li assumevano.
Anche sulle stabilizzazioni degli LSU, stessa cosa. Ci siamo preoccupati di dire: guardate, siccome la Regione vi dà solo i soldi per uscire e non ci dà la possibilità, a determinate condizioni, di stabilizzarvi, migrate nella gara, date la disponibilità. È stata una lotta, poi alla fine qualcuno ha capito, informandosi correttamente. Perché poi, scusatemi, quello che vale, il pezzo da 90 qua è l’informazione. Si sono informati, hanno capito e hanno fatto le disponibilità. Hanno scritto “contrariamente a quello che avevamo dichiarato prima, adesso siamo disponibili a”. Si porrà il problema, poi, nella fase della contrattazione successivamente, su come farli rientrare sulla base delle disponibilità dei posti, ma questo è un problema che cercheremo di risolvere con chi ha voglia di discutere e di risolvere.
Quanto a chi intende fare boicottaggi, cose, eccetera, io sulle minacce, lo dico proprio francamente, ci dormo non tranquillo, tranquillissimo. State tranquilli che la minaccia a me dà solo più forza per andare avanti, altro che tornare indietro e avere paura. È inutile che ci spertichi nel minacciare, nel fare: si va avanti. È una decisione presa, c’è una gara fatta, atti amministrativi, impegni: si va avanti, questa è la strada.
Dopodiché, vogliamo discutere su come meglio favorire la transizione? Tutto quello che verrà chiesto verrà dato, o sarà un impegno nostro garantirlo nella fase di contrattazione. Questo è sicuro. Il resto a me non interessa, come la polemica con i Gruppi, con le cose. È legittimo, è giusto. Si deve discute, discutiamo. Vogliamo ridiscuterlo? Ridiscutiamolo altre cento volte. La gara, però, è una cosa che va avanti, anzi, è già arrivata, ha già avuto il suo punto di fine, per cui vi ringrazio per la possibilità di avere ancora una volta potuto spiegare tutto ciò che è stato fatto in favore dei lavoratori, della città. Se non si è d’accordo, prendiamo atto del fatto che non si è d’accordo. Io non ho la bacchetta magica per dire se tutto sarà perfetto dal primo di ottobre, non lo so, Bisognerà capire tante cose, però la strada è questa: quando si parte, l’imprevisto ci può stare.
Sono comunque veramente contento che si sia ad oggi riusciti a portare avanti, con le poche risorse che abbiamo, anche degli amministrativi, se no sembra che sono solo sottorganico loro. Noi abbiamo amministrativi che fanno tutto. Pure quelli non hanno personale. Quindi, il quadro deve essere equilibrato. Tutta la disponibilità che voi volete chiedere all’Amministrazione, nel favorire le clausole, le tutele nel momento della transizione, noi le metteremo per iscritto, le imporremo a chi vincerà, su questo non c’è dubbio. Per qualsiasi problema, qualsiasi dubbio, l’Amministrazione sta qua e faremo rispettare quelle regole. Non c’è dubbio.
Per questo vi ringrazio per il momento di discussione, però, per quello che mi riguarda penso di aver risposto un po’ a tutto. Speriamo che inizi al più presto questo servizio, così potremo sperimentare anche noi una cosa di cui reclamiamo e invochiamo l’inizio da tanto tempo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Se non ci sono altri interventi, per dichiarazione di voto il consigliere Donatelli. Prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Intanto, per dichiarazione di voto, forse sarebbe stato opportuno, anche alla luce delle cose che ha detto il Sindaco, valutare eventualmente una sospensione dei lavori per arrivare a quella che abbiamo detto auspicabile, una conclusione unitaria. Se si arriva direttamente alla dichiarazione di voto, quindi al voto, allora vuol dire che stato mostrando ancora una volta i muscoli. Non lo so.
C’è tutta la buona volontà, e penso di interpretare anche il pensiero degli altri colleghi della minoranza, però arriviamo a una conclusione, a una conclusione unitaria.
Visto che sto parlando, ho ascoltato l’intervento del Sindaco, anche se ha estremizzato la richiesta che è stata fatta, su questo, anche se ci ha ringraziato, come ci ha ringraziato anche l’assessore, eccetera. Però, non vi è mai passato per la mente che di fronte a una situazione di criticità del servizio, eccetera, e anche della complessità della procedura di gara, sarebbe stato utile non aspettare che la minoranza vi chiedesse di fare un Consiglio comunale. Dovete essere voi gli artefici della comunicazione e quindi del coinvolgimento del Consiglio comunale. Perché è vero che la gara-ponte è prevista dalle norme di legge, sicuramente è così, non abbiamo detto che state facendo qualcosa di illegale. Abbiamo detto semplicemente che questa cosa non ve lo ha ordinata il dottore, abbiamo detto di prendere un po’ tempo. E comunque, non abbiamo avuto tantissime occasioni per dare il nostro contributo come minoranza. Voglio ricordare che prima di novembre, cioè prima che si arrivasse in Consiglio comunale, a discutere e quindi a decidere, cosa che ha fatto il Consiglio comunale, di intraprendere quella strada della gara europea, ci sono state delle riunioni della II Commissione, ma erano finalizzate soprattutto a conoscere, perché noi eravamo completamente all’oscuro. Voi come maggioranza, come consiglieri che ovviamente si sentono più responsabili rispetto agli altri, nel momento in cui dovete portare degli atti così impegnativi, sicuramente ne avete discusso in tantissime occasioni. Ma da parte della minoranza, non c’erano assolutamente gli elementi per conoscere e quindi anche per dare i giusti consigli in questa direzione. Quelle riunioni di Commissione, quindi, sono servite soprattutto a capire che cosa stava per essere partorito a livello di gara. Quando abbiamo fatto il Consiglio comunale, noi abbiamo ancora una volta espresso l’esigenza di approfondirla. Invece che a novembre si poteva approvare a dicembre, quella cosa, dopo averla appunto adeguatamente approfondita. Cosa che non ci è stata consentita perché voi avete deciso di partire così, a livello veloce, così come poi effettivamente è accaduto.
Non abbiamo avuto quindi la possibilità di dare il nostro contributo. Di fronte a questa situazione, allora, come si esce da questo Consiglio comunale? Intanto, riportando la serenità all’interno del Consiglio comunale, che in parte è stata anche turbata, ma soprattutto riportando maggiore serenità nei rapporti con i dipendenti interessati.
Per quanto riguarda – all’interno del Consiglio comunale ne ha parlato il collega Marangella – le cose che abbiamo sentito da parte dell’Assessore, le minacce che sono state fatte nei suoi confronti, ovviamente siamo solidali nei confronti di una persona che è stata minacciata, di un amministratore, di una donna che è stata minacciata su questo. Però questo non può consentire a lei, assessore, in nessun caso, di legare una battaglia politica come la stiamo facendo da questi banchi, per etichettare quelle minacce che lei ha ricevuto come mandanti morali: mandanti di che? Ma si rende conto? Lei dice che è un avvocato, quindi sicuramente sta più attenta nell’esprimere determinati concetti e dire determinate cose. Ma come si permette di mettere sullo stesso piano una battaglia politica etichettandola come mandanti morali nei confronti di atti di violenza che sono state fatte alla sua persona? Lo ha ripetuto più di una volta: mandanti morali.
Io capisco, è turbata perché è avvenuto questo, ma ripeto ancora una volta, non le consento di mettere sullo stesso piano una battaglia politica, lecita, alla luce del sole, con contenuti, con cose che non hanno assolutamente niente a che fare.
Ritornando sulla questione, e quindi per arrivare anche a una conclusione che, ripeto ancora una volta, auspico che sia effettivamente unitaria, intanto, questa sera – l’abbiamo saputo stasera, non l’abbiamo saputo prima – apprendiamo che la procedura di gara si dovrebbe concludere entro il mese di settembre, quindi sarà proclamato il vincitore, l’impresa che vincerà la gara. Però il Sindaco non ha detto che cosa succede fino alla fine di settembre, se sarà la fine di settembre, se non si andrà oltre, visto che quell’altro adempimento, quell’altro affidamento scade il 31 di questo mese. Non ci ha detto che cosa succede dal primo settembre, nel momento in cui scade quel servizio aggiuntivo che è stato fatto con i 45.000 euro che sono stati richiamati. Quindi volevamo capire intanto che cosa succede dal primo settembre, e dobbiamo anche capire che cosa succede nel momento in cui sarà individuata la ditta vincitrice della gara, che cosa succede nel caso ipotetico, che di fronte a questi tipi di gara non sono per niente da escludere, di eventuali ricorsi che ritarderanno ulteriormente.
Quello che voglio dire è questo: insieme troviamo una forma di soluzione transitoria, fino a che la gara non venga conclusa, perché, caro Sindaco, noi non abbiamo detto “ferma la gara”, non a caso abbiamo utilizzato il termine “valutare” l’eventuale ipotesi di sospensione della gara, proprio perché non avevamo gli elementi. Voi gli elementi ce l’avevate, ce l’avete detto questa sera, quindi, sulla base di quegli elementi noi abbiamo chiesto se ci sono le condizioni per sospendere la gara. Voi dite: la cosa sta andando tranquillamente, fra poche settimane sarà tutto concluso. Prendiamo atto, però dobbiamo anche sapere che cosa succede in quello che è stato chiamato Piano B, nel caso le cose non vadano esattamente in quella direzione. Nel frattempo, esiste comunque il problema legato ai rapporti con i dipendenti e quindi con le organizzazioni sindacali, quindi, quello che auspichiamo è che si riprenda; intanto, che si superi questo clima di conflittualità, e che si riprenda una sorta di trattativa con i sindacati per trovare possibilmente una soluzione che sia la più consona a quelli che sono gli interessi, e da parte della Pubblica Amministrazione, e da parte dei lavoratori. Per cui, l’invito è quello di riprendere rapidamente un rapporto con il sindacato per tentare di trovare una soluzione all’interno di questa procedura così complicata. Comunque, se si arriva a una conclusione rapidamente è un fatto, se si allunga, per le cose che ho detto prima, diventa ancora più complicato. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli. Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Siamo in sede di dichiarazione di voto, mi pare.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
In sede di dichiarazione di voto, l’appello del consigliere Donatelli cade nel vuoto, perché se siamo in sede di dichiarazione di voto, vuol dire che c’è quel testo, al quale, ho spiegato i motivi, io non mi sento legato, quindi mi devo esprimere su questo. Invece, non so se per carenza di volontà o per altro, dopo le dichiarazioni del Sindaco, che secondo me avrebbe dovuto immediatamente fare subito dopo l’intervento iniziale di Donatelli, perché questa è la dinamica, relazione a nome dei richiedenti la seduta monotematica fatta da un consigliere della minoranza, è stato chiesto, ma non è stato ottenuto, immediatamente, il punto di vista ufficiale dell’Amministrazione.
Il punto di vista ufficiale dell’Amministrazione, non me ne voglia il consigliere Petrarulo, non me ne voglia il consigliere Galiandro, non me ne voglia nemmeno l’assessore Chianura, che è intervenuta non per coprire la mancata comunicazione del Sindaco, ma è intervenuta… Io ricordo che gli assessori intervengono nelle sedute del Consiglio comunale, se richiesti. Non c’è un’autonoma proposizione, assessore, è così.
Non è che l’assessore siede lì e dice: adesso intervengo io. Non può chiedere la parola, non la può chiedere autonomamente. Se invece il Sindaco dice: la relazione…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Annicchiarico, non vorrei contraddirla, ma il consigliere Donatelli, nel suo intervento iniziale, nell’illustrazione dell’ordine del giorno…
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Ha sbagliato Donatelli…
Speaker : PRESIDENTE.
Ha richiesto che successivamente fossero date delle spiegazioni dall’Amministrazione.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Sto dicendo che il Sindaco avrebbe dovuto secondo me rispondere, e casomai, chiedere anche l’ausilio, con maggiore dettaglio tecnico, dell’assessore. Ma che ci sia un assessore che chiede di intervenire e il Sindaco che tace fino alla fine, dopodiché tira le conclusioni anche quando ci si sforza, in qualche modo, e la mia parziale dichiarazione di dissociazione dal documento andava anche in questa direzione… I ponti si costruiscono così, non solo la gara-ponte: e vorrei ricordare a tutti la parola “ponte” di questi giorni, non sarà una gara-ponte Morandi, spero. Non è che porti bene la gara-ponte, in generale, anche quando viene descritta come quella che Morandi nel ‘67 ha potuto dire a tutto il mondo che era all’avanguardia. Mi pare di sentire un po’ un eccesso di fiducia. C’è un eccesso di ottimismo in questa maggioranza. L’ottimismo che richiamavo prima, leibniziano è di ordine metafisico, non è di ordine storico. Quindi, quanto anche all’aver avuto tanto ottimismo sui tempi, i tempi questa Amministrazione non è riuscita a rispettarli, secondo le sue volontà. Ecco perché non ci si deve mai avventurare a dire: la mensa scolastica, quest’anno parte da… Boh. Quando parte la nuova? Stiamo aspettando. Sarà l’anno venturo? Cioè, il prossimo anno scolastico? Anche quella è stata un’operazione di esternalizzazione. Questo non porta tanto bene, in sé e per sé, perché la qualità del servizio di mensa, io lo ricordo, negli anni d’oro, così come ricordo gli anni d’oro del servizio di nettezza urbana, o di gestione diretta, con grande capacità innovativa per quegli anni, poi, nel corso del tempo, forse perché non seguita adeguatamente anche nella sua evoluzione, nel suo cambiamento… Perché, Sindaco, il cambiamento non lo determiniamo noi, è inutile che dica: questa è la Giunta del cambiamento. Il cambiamento è nell’ordine delle cose. Lei sta perdendo, insieme con me, in questo momento, una quantità non rilevabile di cellule, ne stanno venendo fuori altre, e lei è cambiato: panta rei, tutto scorre, stiamo scorrendo.
Quello che era importante, e che è il partito a cui ho fatto riferimento negli anni ’80, era governare il cambiamento, non farsi soggetto di cambiamento, autoelevarsi “noi stiamo cambiando”. La vera azione della politica è l’azione di osservare un cambiamento e di accompagnarlo, con il Paese legale, nella sua scorrevolezza reale. Quindi, non riusciamo a intenderci su questo. Adesso, quando il Presidente mi dice che siamo lì, in fase di… ha ragione, da questo punto di vista, nessuno è intervenuto. Ma nessuno è intervenuto dopo che il Sindaco ha chiuso praticamente le porte, tutto quello che è stato detto, fatto, in infinite occasioni, eccetera, noi l’abbiamo recepito, che cosa volete di più?
Io una cosa in più penso di poterla in qualche modo in questo momento proporla. Abbiamo acquisito dal Sindaco, in maniera ufficiale, che siamo alla fine della corsa, verso l’inaugurazione del ponte. Prima ha detto 10 settembre, poi ha detto alla fine di settembre, forse lui… Sì, va beh, sono venute fuori queste date, poi dice dal primo ottobre, auspicando che stavolta non sia più il 30 giugno, eccetera.
Io ricordo di aver sintetizzato in quell’avverbio una volta, in una riunione, non so se di Commissione o di Consiglio, forse di Commissione, questo benedetto avverbio “nel frattempo”, locuzione avverbiale, che è stato ripreso anche dal collega Donatelli. Noi cioè ci dobbiamo preoccupare non solo del piano B, ma di questo “nel frattempo”. Per esempio, l’Amministrazione ha tentato, all’inizio, per dare una scossa del cambiamento autonomo, sbagliando, quella proposta di spazzamento delle vie cittadine su questa rivoluzione che venne fatta con tante banderuole al vento, in via sperimentale, eccetera, che è fallita. Vogliamo dire che è fallita? Questa Amministrazione può dire una volta che in un suo tentativo ha fallito dal punto di vista normativo? Ha fatto multe che non poteva fare, ha vessato i cittadini con la rincorsa se era il secondo o il terzo giovedì del mese, mettetelo sulla app, mettetelo di qua, di là, eccetera. Poi, dopo, alla chetichella è scomparso: sono scomparsi i mezzi, sono scomparsi i vigili, è rimasta l’immondizia.
La politica è fatta di legge, figuriamoci, ma è fatta anche di invenzione. L’immaginazione al potere cinquant’anni fa l’abbiamo fatta, detta, proclamata e assorbita nel nostro DNA, nel Sessantotto. Quanta immaginazione ha messo questa Amministrazione? Quanta ne sta mettendo, questa Amministrazione, nel suo operare? 9,000 e tanti cittadini non erano incivili quando hanno votato Ciro D’Alò. Tutti gli altri che non l’hanno votato fanno parte della squadra degli incivili? Che cosa ha fatto, con questo consenso, come se l’è coltivato? Con un’autorevolezza che era necessaria, rivolgendosi a questa straordinaria marea di voti? Il consenso non è, scusi, tutto il movimento Sud in Movimento, che sarebbe quasi una contrapposizione della Lega Nord: le assemblee… Ma la vogliamo finire con la storia delle assemblee? Cioè, quaranta persone, di cui venti sono quelli che l’hanno promossa e gli altri venti sono occasionali? Abbiamo fatto, facciamo… Ma dove sta questo assemblearismo da cui dovremmo prendere la forza di proporre qualcosa? Che facciamo le assemblee? Quel tipo di assemblee? Quante volte il Sindaco, insieme con la Serveco, ricordava anche Ciro Gianfreda, o un Sindaco che stimola la Serveco a fare…? Quante volte è andato nelle scuole? Quante volte è andato nei condomini? Quante volte è andato nelle periferie – nelle periferie –? E adesso, invece? Nel frattempo…
Nel frattempo che cosa è avvenuto? Che visto che poteva esserci qualche manifestazione sindacale che metteva a Ferragosto, in agosto, una gara, nemmeno gara, non so come si chiama, sotto l’IVA a 38.000 euro, per un mese e mezzo. Ma nel frattempo si poteva pensare qualcosa anche prima, o no? Non lo so.
La fretta, poi, di correre ai ripari, di fare… Io ho parlato di ipocrisia. Non voglio esprimere un atto d’accusa, ipocrisia significa soltanto che il giudizio “crino” viene accompagnato da un modo di fare in cui non ci si riconosce alcuna colpa, e tutto ciò che si è fatto, si è detto e si farà, è nella migliore possibile.
Per questa autocelebrazione, allora, tutto ciò che ha pensato nel tempo va bene, tutto ciò che è dall’altra parte non va bene. Continueremo così, ma io non offrirò su un piatto d’argento a questa Amministrazione il mio voto su questo ordine del giorno, non lo offrirò, nel senso che mi asterrò. Questa astensione è quel ponte, che è peggio, forse, del ponte che in Francia è ancora in piedi, l’acquedotto romano, il Pont du Gard, che deve resistere anche a questo tipo di conflitto per poter arrivare alla fine a mettere anche nelle relazioni sindacali…
Io non posso pensare, assessore, non volevo esprimere… Un attimo soltanto perché questa è proprio la parte, il clou, non sono stato registrato prima, se non vengo registrato nemmeno adesso, fatemi dire una cosa di cui mi assumo la responsabilità: quando si arriva, se si arriva, come si arriva, a certe forme di conflittualità che poi devono essere anche dimostrate, in qualche modo, con testimonianze, altre cose, eccetera, quale relazione, forse, del primo impatto con i dipendenti, non questi, con tutti? Il primo atto che compie un’Amministrazione è quello di incontrare i dipendenti, di motivarli, di dire: facciamo squadra. Poi, incontrarli, uno per uno, non per fare il favore “io passo da qua a là”, con le organizzazioni sindacali, procurando anche momenti di riflessione deontologica, cura. Il professore, in classe, ce li ha i suoi alunni scapestrati, bulli. Ma il bullo, lo scapestrato è un suo allievo. E quell’allievo sta lì perché ha bisogno del professore, non ha bisogno del giudizio del professore.
Questa Amministrazione, invece, ha giudicato, sin dall’inizio, ha spostato; forse, in questo momento ha anche bypassato le norme nelle relazioni sindacali nel momento in cui c’è un’agitazione, sfruttando l’istituto della reperibilità come qualcosa di eccezionale, non potendosi rifiutare sulla reperibilità, tutti quelli che volevano fare lo straordinario per protesta sono dovuti andare. Ma questo non costruisce relazioni sindacali, non è rispetto. Il “tu devi” non è “tu devi”, tu, la coscienza dice a te stesso: tu. Il tu sono io, nella morale, il tu non è “tu fai”, questa Amministrazione… La morale è l’etica, la declina così: tu, voi, non io.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico. Consigliere Cometa, prego.
Speaker : ANDREA COMETA.
Intanto credo che le analogie con la gara-ponte e il ponte crollato siano del tutto infelici. Poi, invito il professore a partecipare alle assemblee di quartiere, a fare il quarantunesimo e a fare anche il conta persone, visto che è bravo. Magari, se avesse partecipato anche alle assemblee di quartiere, invito rivolto a tutta l’Amministrazione, nel centro storico, per parlare sia di raccolta differenziata che di ZTL, avrebbe contato qualcosa in più.
Relativamente alle dichiarazioni di voto, il Gruppo Sud in Movimento ritiene opportuno andare avanti con quanto stabilito finora dalla II Commissione e dalla Giunta. Pertanto, voteremo contrario all’ordine del giorno. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sarò molto veloce, anche perché io avendo firmato il documento propostomi, lo voterò a favore.
Sentendo le parole del Sindaco, politicamente parlando, Sindaco, mi hai fatto venire la pelle d’oca: sei stato proprio, questa sera, una persona politica eccezionale, difendendo i lavoratori, non vuoi nessuna disfatta, con riferimento agli altri interventi in Consiglio comunale che hai fatto altre volte. Questa sera hai elogiato gli operatori ecologici.
Sa perché non ho fiducia in lei, Sindaco – in lei-? Perché lei sta distruggendo tutto il territorio di Grottaglie e tutto quello che di bene hanno fatto i suoi predecessori. Veda, per esempio: le faccio una piccola domandina. Grottaglie in Fiera, quest’anno, e nessuno ha mai detto qualcosa, non si farà.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci manteniamo sull’argomento, consigliere, per favore? Grazie.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sono solo dei passaggi, “en passe” dicono i francesi… Poi non so come dicono gli inglesi, non so come dicono i tedeschi, non so come dicono i cinesi, i giapponesi.
Speaker : PRESIDENTE.
La prego, continui.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Il professor Annicchiarico, nonché consigliere comunale, mi ha dato anche una luce su questo problema. Quanto a tutti quei verbali fatti ai cittadini di Grottaglie durante quell’inizio dell’ordinanza (hanno fatto i verbali a chi non ha spostato le macchine), ancora vige quell’ordinanza, o l’hai revocata, Sindaco? Non penso, ancora vige. Non puoi revocarla perché chi deve revocarla è il funzionario che c’è ai vigili urbani, che non so se è valida oppure no.
Poi c’è una cosa molto importante che io ho visto, ecco perché parlo di degrado della città, di degrado del territorio, andando anche nei terreni. Se noi andiamo a camminare sulla strada – e lei sta facendo anche una pista ciclabile sulla Grottaglie-Specchia Tarantina – e ci fermiamo di fronte al vecchio tiro a piattello, vediamo tutto quello che c’è per terra. Ogni tanto passa qualcuno di Martina Franca e preleva tutte quelle immondizie. Igienicamente parlando, lì c’è una macchia mediterranea: sai che significa? Ci sono i funghi, ci sono tanti altri prodotti.
Il Comune di Grottaglie non si è mosso nemmeno una volta, basta che ha impiantato il cartello e dice… Ecco perché io non credo a questa Amministrazione: nemmeno sei arrivato ad amministrare quella città, che hai fatto un sacco di sanzioni disciplinari a tutti i dipendenti, cioè, non a tutti, a chi le meritava, penso, perché le sanzioni disciplinari non si fanno così a vanvera. Hai fatto delle sanzioni disciplinari. Io non ho visto quasi mai un Sindaco fare delle sanzioni disciplinari, bisogna parlare con i dipendenti, bisogna discuterne, bisogna dire qualcosa. E comunque, caro Sindaco, lei non deve mai accantonare le cose che le dicono i sindacati, perché i sindacati su questa lettera, ti hanno detto tante verità, ti hanno detto tante cose che lei non vuole fare per non fare brutta figura, per non farla vincere ai sindacati.
Su queste cose che hanno scritto qua i sindacati hanno ragione, ragione da vendere, caro Sindaco, ragione da vendere. Io mi auguro, ancora una volta, di quelle cose che hai detto, in un “silenzioso silenzio”, se si può dire con questi due termini, religioso, quando ti abbiamo ascoltato: i lavoratori staranno bene.
Ad maiora!
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro. Consigliere Manigrasso, prego.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Grazie, Presidente.
Al di là delle posizioni che ognuno di noi ha espresso stasera, o che può avere in merito alla situazione di cui abbiamo discusso, ogni consigliere, stasera, è chiamato ad esprimersi su quella che è la proposta scritta e sottoposta a tutti i consiglieri comunali.
Mi rivolgo prevalentemente ai sottoscrittori della proposta dell’ordine del giorno, perché sostanzialmente da una parte viene invocata una posizione unanime da parte di tutto il Consiglio comunale, per cercare di trovare una condivisione sulla problematica, mi auguro; ma non può trovare una condivisione sui due punti da votare sottoposti al Consiglio comunale, perché i due punti sui quali ognuno di noi è chiamato a votare questa sera sono: valutare la sospensione dell’avviata procedura di gara europea, e il Sindaco ha detto che oramai siamo alla fine della gara, quindi mi sembra anacronistico procedere con l’approvazione di una valutazione di sospensione della già avviata procedura di gara; il secondo punto è rimodulare l’attuale servizio, alla luce dell’evidente criticità, potenziandolo e ricorrendo a una ditta esterna attraverso un’apposita gara per il periodo restante, fino alla fine dell’anno. Anche questo, onestamente, mi sembra anacronistico, ma il Consiglio comunale si dovrà esprimere alla luce di quello che ci siamo detti. Allora, se una condivisione da parte del Consiglio comunale su una posizione unanime ci debba essere, ci possa essere, io credo che i sottoscrittori e i proponenti di questo ordine del giorno devono ritirare questo ordine del giorno, e al limite chiedere al Sindaco, all’Amministrazione comunale e all’intero Consiglio comunale, di riaggiornarci, di rivederci, sostanzialmente, su quello che sarà l’esito della gara e su quelle che saranno poi le condizioni da attuare una volta realizzata la gara. Sostanzialmente, io mi trovo in grossa difficoltà, facendo parte anche dell’opposizione, a sottoscrivere e votare in maniera favorevole queste due proposte riportate nell’ordine del giorno. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Manigrasso. Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Così come già ribadito dal consigliere Franco Donatelli, questo era un ordine del giorno aperto, nel senso che bisognava discuterlo e, alla luce dei chiarimenti dati dal Sindaco, probabilmente modificarlo. Da quello che è emerso dal dibattito, sia dalle espressioni fatte dai Consiglieri di maggioranza che anche dal Sindaco stesso, non c’è questa volontà, anzi, ribadisco ancora una volta che sono frasi e metodi usati anche dalla scorsa Amministrazione. Ricordo a tutti che quando si è pensato di incrementare la raccolta differenziata nel centro storico e quella di prossimità, si erano propagandate percentuali che dovevano sfiorare il 35-40 per cento con cifre molto modeste. Concordo con quanto detto anche nell’intervento di Franco Galiandro, l’avevo anche detto io: erano circa 280 euro a tonnellata, cosa che poi si è verificata, e le percentuali sono sotto gli occhi di tutti.
Io nel mio intervento non ho detto, Sindaco, lei deve cancellare la gara-ponte, così come anche non è ribadito che dobbiamo cancellare la gara-ponte nel nostro: piuttosto, valutare, alla luce dello stato dell’arte, se sospendere momentaneamente, anche alla luce dell’eventuale nuovo Piano dei rifiuti, rimodulare questi interventi, anche alla luce di quello che noi leggiamo. Io leggo oggi di questi interventi, e qualche cosa, per sentito dire e sulla stampa, su quello che è accaduto da luglio in poi. Il vero problema, non ce lo dobbiamo dimenticare, sono i nostri operatori, che come ha detto lei in questi anni si sono impegnati tantissimo a tenere la città pulita. Sindaco, non è che va a finire che l’opposizione porta questa problematica in Consiglio, che noi non vogliamo bene ai nostri operatori, perché nel suo intervento così ha fatto intendere. Nel suo intervento ha detto: eh, ma qua noi li dobbiamo ringraziare, siete voi che state dicendo che la città è sporca.
La città è sporca, e ho anche detto non sporchissima. Ho detto che ci sono delle criticità che andrebbero risolte non per colpa dell’operatore che porta la spazzatrice, ma per l’organizzazione che è stata programmata. Come ha ricordato il professor Annicchiarico, lo spazzamento funziona o non funziona? Cioè, se non funzionava prima, voi lo avete organizzato, non è che l’avessero organizzato quelli di prima. Quello di prima funzionava esattamente come funziona adesso. Il consigliere Santoro ha ragione a dire: l’ordinanza è stata tolta, o ancora qualcuno può andare a mettere la multa?
Sotto casa mia, adesso, passa ogni quindici giorni, non passa più ogni mercoledì, quindi, il servizio viene fatto o non viene fatto? È questo il problema. Quanto al cambiamento, come qualcuno ha detto, non è che dice: io sto cambiando perché faccio le riunioni di quartiere; no, si fanno con i fatti, e i fatti sono questi: la raccolta differenziata dopo due anni a quanto sta? Al 25 per cento. Dice: ma io l’ho ereditato; eh, ma tu hai avuto due anni. Il problema vero in questo momento sono i lavoratori. Allora, per arrivare allo sciopero, significa che qualcosa non sta andando per il verso giusto. E non è che a noi, come qualcuno ha ricordato, salta il bilancio, non è vero perché certi servizi non vengono esternalizzati e vengono organizzati con gli operatori, chiaramente formati: chi avrà la professionalità per poter svolgere determinate mansioni, andrà a svolgere quelle mansioni. Chiaramente non vanno esternalizzati certo i lavori, quindi lei non pagherà le ditte e quindi farà con i nostri operai interni.
Il bilancio, se fatto un progetto serio, un progetto che va a favore anche del bilancio cittadino, dando dei servizi idonei… Non è che voglio dire, basta girare per le strade, piene di buche: ci sono buche che stanno lì da anni e nessuno le va a chiudere. Ci sono dei marciapiedi che vanno aggiustati, e non è che bisogna aspettare per fare la gara europea. Quante volte, lo ripeto per l’ennesima volta, lei scende, va alla nostra depositeria e ancora non ci sono messi i pluviali: stiamo aspettando di fare la distruzione completa di quella depositeria, in modo tale da spendere 2 milioni di euro, esattamente come l’Amministrazione precedente. Lei non è il cambiamento. Cambiamento è andare con un operaio nostro, andare a comprare 50 metri di tubo che non le costerà nemmeno 200 euro, e montarlo, con un operaio e un trapano. Non stiamo dicendo che abbiamo bisogno di una gru per fare delle operazioni, delle operazioni semplici, glielo sto ripetendo da quando si è insediato. E lei, insieme alla sua Giunta, continua a non farlo. Quando piove l’acqua entra all’interno della depositeria. State recintando tutta la depositeria, è sotto gli occhi di tutti: questo è il cambiamento? Ripeto, ribadisco: non sono i cittadini di Grottaglie sporchi e cattivi, perché se lei giustamente vede qualcuno, attraverso anche l’organo di polizia municipale, fa fare le multe. Li faccia girare anche fuori orario – adesso ha incrementato il numero – dalle 9. Vada nella piazza principale e gli atti di vandalismo non accadranno. Oppure, qualcuno non si prenderà l’intera piazza pagando, invece, la metà del suolo pubblico. Non è che dobbiamo fare le foto, o dobbiamo essere noi consiglieri comunali a dire: Tizio e Caio, possibile che si sia preso tutta la piazza? Cioè, lei ha gli strumenti, glielo stiamo dicendo in tutti i modi. Quindi, non sono i cittadini di Grottaglie brutti e cattivi. Chiaramente, se non si fa una campagna di informazione nemmeno nelle scuole… Nella mia scuola non è stata fatta la campagna di informazione. Sta al buonsenso di ognuno di noi fare la raccolta della carta o delle cose, però, nella convenzione fatta con la Serveco c’è scritto che deve fare periodicamente… Sono buoni a staccare la fattura per i servizi. L’assessore, a cui va la mia completa solidarietà per quello che le è accaduto, non se ne deve venire con le immagini dicendo: noi abbiamo pulito. No, quella è la normalità. Lei probabilmente lo deve fare in alcuni luoghi, quelli maggiormente frequentati, probabilmente lo deve fare ogni due settimane, assessore, non una volta all’anno, perché questo è accaduto soltanto una volta.
Non facciamo passare, quindi, l’ordinario per straordinario. Il cambiamento è fare l’ordinario, ciò che probabilmente non si faceva prima. Io ho detto: non faccio sconti a nessuno. Quindi, lei, non è che va a pulire la piazza San Francesco in completo abbandono. Io però voglio capire anche, assessore, lo chiedo al Sindaco e all’Assessore competente, anzi al Sindaco, funzionano le videocamere? Perché se funzionano lei ha tutti gli strumenti. In quella piazza hanno scritto anche i muri, hanno scritto con le bombolette. Lei ha gli strumenti per sanzionare queste persone che si comportano in maniera incivile. Noi quindi stiamo parlando di ordinarietà, non di straordinarietà. Cioè, pulire una strada è ordinario. Se un cittadino non paga la TARI… Lei, anzi, ha dato subito il servizio, questa è la novità del cambiamento, a una società esterna, talché se non pagano le cartelle esattoriali, poi gli mandano il blocco della macchina, se non hanno la macchina, il sequestro dell’immobile, e così via. Cioè, lei esattamente gode di queste cose, scusate il termine, perché certe azioni che nemmeno la destra più assoluta fa, le fanno le cose di sinistra: le relazioni sindacali vengono interrotte, non si trovano gli accordi, le esternalizzazioni vengono fatte in una certa maniera. Non perché io sia contrario alle esternalizzazioni, io sono a favore delle esternalizzazioni fatte in determinate maniere, chiaramente dando dei servizi idonei a costi giusti. Quindi, io voterò a favore perché voi non volete assolutamente discutere su questi problemi. Ripeto: ne ho viste di amministrazioni che avevano le soluzioni a portata di mano, dicendo che noi non capivamo niente né di leggi né di organizzazione, né di tutto. È sotto gli occhi di tutti che la nostra città è sporca, ed è sporca, ripeto, non certo per i cittadini, né per gli operatori. È sporca perché l’organizzazione, così com’è stata eseguita in questi ultimi anni, è identica a quella degli anni precedenti. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Gianfreda. Consigliere Galiandro, prego. L’aveva già detto, stiamo seguendo. Prego, consigliere.
Speaker : AURELIO GALIANDRO.
Grazie, Presidente. Intanto, ad eccezione dell’intervento di Santoro, mi sembra che quelle che dovevano essere dichiarazioni di voto poi si sono trasformate in altro, per cui, magari, la prossima volta, un secondo in più di attesa, in modo tale che il dibattito o continua, e quindi se non si vuole votare su quell’ordine del giorno, l’abbiamo capito che è invotabile, per le ragioni oggettive, oppure altrimenti si va avanti, si boccia così com’è.
Non c’è assolutamente la volontà di bocciarlo perché presentato dalla minoranza o altro, ma perché è completamente superato. Io credo che sarebbe stato utile informarsi precedentemente. Così come, personalmente ho sempre dato la disponibilità, prevede quegli strumenti: per informarsi sullo stato dell’arte per poi eventualmente chiedere sarebbe stata sufficiente una II Commissione, anche con gli strumenti che avete in mano. Si sarebbe evitato di formalizzare un ordine del giorno che chiunque abbia visto, avendo un minimo di contezza, capiva che non poteva essere accolto così. Per cui, subito dopo aver appreso come stavano le cose, mi aspettavo una modifica.
Se la modifica non viene fatta nei tempi giusti, e si passa alla dichiarazione di voto, mi sembra complicato, adesso, provare anche a rafforzare quello che il professore chiama il ponte. Il ponte, in questo momento, dove lo poggiamo? Su un ordine del giorno che sinceramente non può essere accolto? Lei ha cambiato l’ordine del giorno, nel frattempo? Non mi sembra. Forse sì. Quindi ha cambiato l’ordine del giorno. Cosa stiamo votando adesso? È sempre quello.
Per cui, l’invito che faccio è questo: non è finita, la partita, così come nessuno ha chiuso le relazioni sindacali; le relazioni sindacali si chiudono quando la trattativa non può portare a nulla, quando ci sono due posizioni diverse, non è che le puoi fare ad oltranza. Se la condizione sine qua non era non tanto la gara non si fa, o tutti o nessuno, Ciro, è in contraddizione con quello che tu dicevi: valutare le professionalità, spostare di qua e di là. “O tutti o nessuno” significa 35: questa cosa non è possibile, perché non te lo puoi permettere, non perché qualcuno ce l’ha con qualcun altro. Per cui io sono convinto che riprenderanno. Riprenderanno con la predisposizione a farla ripartire. Se quella è la posizione è del tutto evidente che non ci sarà legge, e non ci sarà buona volontà a farlo. Questo è il peggio che possa capitare: chiudere in questo modo le trattative, di chiunque siano, è il peggio che possa capitare, perché tutti quanti sappiamo che le soluzioni ci sono, che tengono insieme gli interessi degli uni e degli altri, ma che non si sono volute perseguire. Guardate: non c’è solo da una parte l’impuntatura. Quando uno si vuole impuntare lo fa a prescindere dalla formazione politica o quant’altro. Questo è, questo è successo, e lo vediamo.
Tu non puoi farti un’idea semplicemente leggendo la relazione che ti fa una parte. È del tutto evidente che non è che ti viene a scrivere come sono andate perfettamente le cose. Io vi invito davvero, magari ho mancato io, a chiedere più frequentemente la riunione della II Commissione. Lo abbiamo fatto. Ciro, ti devo smentire: il contratto vecchio della Serveco ce l’ho qui (che poi era una gara vera e propria). Non voglio parlare del vecchio, del nuovo, cambiamento, non cambiamento: ma quando mai tu nella Commissione sei andato a discutere dei bandi? Ma questo l’hai discusso tu? No, lo ha discusso la Giunta. C’è qui la delibera di Giunta… In Giunta… In II Commissione avete discusso… Bravo, dell’estensione del contratto, ma la Giunta ha fatto quella cosa lì. Ho capito perfettamente. In II Commissione, Ciro, te lo voglio ricordare, sarà stato uno stralcio, ma quello che avete proposto è stato inserito nel bando Sto parlando di questo, sto parlando che di sforzi nella direzione che state stasera auspicando sono stati fatti e sono stati accolti, ma non per fare un favore, perché per alzare il livello a me sarebbe piaciuto, per esempio… Assessore, tre volte alla settimana l’umido, a me sembra poco, facciamolo quattro; la pulizia delle strade non ogni quindici giorni, ma una volta alla settimana; oppure, per quanto riguarda l’aspetto dei lavoratori, queste garanzie sono poche, ne vogliamo altre, dovete mettere questo. Questo mi sarebbe piaciuto. Se anziché alzare il livello della discussione si continua a dire: andiamo avanti, andiamo avanti, in leggera contraddizione fra di voi, perché se Gianfreda mi dice, e io sono più dalla tua parte, due anni mi sembrano sufficienti per modificare qualche cosa, e l’altro mi dice aspettiamo e prendiamo tempo, non ve l’ha ordinato il dottore, forse non è chiara, questa cosa.
Consigliere Donatelli, non c’è un dottore che lo ordina, c’è una legge. Io continuo a vergognarmi di un 25 per cento, e siamo generosi, che noi abbiamo. Abbiamo l’urgenza, la fretta di diventare una comunità civile. Noi non dobbiamo pulire la città, punto, perché per pulire la città, se noi li spostiamo tutti a pulire, hai voglia, sono bastate sei persone, con l’ultima mini-gara o con quello che è stato, per vedere la differenza. Dobbiamo pulire la città e contemporaneamente raggiungere degli obiettivi decenti, importanti.
Poi c’è la storia, se mi consentite, anche dell’ecotassa. Quelli sono soldi, almeno quando tocchiamo i soldi credo che siamo tutti dalla stessa parte. Andremmo a risparmiare quell’altra cosa lì tanto fastidiosa, e ogni volta ci pongono obiettivi sempre più impossibili da raggiungere. Questo è quello che si sta cercando di fare. Io sono d’accordo: due anni è tanto, e non posso, dopo sei mesi, continuare a fare da una parte una trattativa e dall’altra aspettiamo, ragioniamo, valutiamo. È troppo, è troppo: due anni sono tantissimi, è vergognoso, sia lo slalom, sia il fatto… Ve l’ho detto prima, forse siete stati disattenti: ci aiuta la matematica, ma io personalmente se non vedevo in colonna il registro delle presenze di chi lavora, non capivo perché continuavo a leggere per esempio sui social “io non vedo uno spazzino, io non vedo uno spazzino”. Ho detto: o questi sono ciechi, oppure c’è qualcosa che non va. Quelli ci vedono bene, il problema è che non esiste, lo spazzino, non c’è, perché vanno 12 sul camion, due con la spazzatrice, uno alla piazza coperta, uno che va in giro a raccogliere rifiuti abbandonati, e sono finiti. Ma chi lo deve spazzare? C’è uno di cui non faccio il nome, ma per carità, come fa, poveretto? Sono finiti, e non è questione, adesso, di agitazione. Fino adesso sono andati avanti – e questo è il motivo per cui vanno ringraziati – perché hanno fatto dei sacrifici, con gli straordinari, con le ferie non godute: sono tutti stracarichi di ferie. Non si può continuare a queste persone a chiedere di andare avanti: aspettiamo Natale, aspettiamo Capodanno, aspettiamo… Basta, devono poter lavorare come tutti gli altri, prendersi i permessi, prendersi le malattie come tutti gli altri. Quando non stanno bene, non devono fare il sacrificio, perché altrimenti se non viene l’autista, poi lo dobbiamo andare a trovare dall’Ufficio tecnico, perché se non girano quattro compattatori non svuotiamo tutti i cassonetti.
L’organizzazione, Ciro, la puoi fare, ma se ti mancano le persone, le braccia, possiamo scrivere sulla carta il più bel progetto, ma mancano le persone, e non poche. Mi sono fatto dare l’elenco di quelli che sono andati in pensione solo negli ultimi cinque-sei anni: sono più di dieci e due li abbiamo alle porte, uno credo fra qualche mese. Non possiamo andare avanti così.
Quella cosa, poi finisco, che hai detto prima, il tempo indeterminato, io non mi fido di questo Sindaco, mi dice le bugie. Sono andato di nuovo, per la quarta volta a chiedere: mi dite… Ciro, questa cosa qua continua a circolare in giro, a tempo determinato, eccetera. Quello ha fatto gli esempi che ha fatto lui, quelle poche condizioni che ci sono, e le città balneari, città turistiche, se vogliamo, dove c’è un incremento, per un certo periodo dell’anno della popolazione, per cui si può fare il tempo determinato. Ma non avremmo noi un interesse a poterli fare, se si potessero fare? In quello e in altri settori?
C’è un Ufficio tecnico che grida vendetta, non ce la fanno più, non bastano più. Abbiamo bisogno dappertutto. Se l’éscamotage fosse il tempo determinato, ma figuriamoci: non ci sono le braccia e le persone per poterlo fare. È una giustificazione? No, non è una giustificazione. Uno quando deve governare governa col bello e col cattivo tempo, però non può continuare a riprendere le stesse cose in continuazione.
Io mi aspetto un grosso dibattito, forte, in tutte le sedi, se è in Commissione, se è in Consiglio, da quando parte in poi. Tutti quanti a spingere in una direzione: la scuola, la piazza, quello che sia. Lo facciamo insieme, così nessuno si intesta l’assemblea, la cosa, lo facciamo come lo dobbiamo fare, perché ha bisogno, questo paese, di riprendersi da questa psicosi, perché sta diventando una psicosi quella della monnezza. Cioè, è sufficiente vedere una monnezza in giro e succede il finimondo, ci stiamo appassionando. Fortunatamente ogni tanto esce fuori un argomento diverso, perché noi grottagliesi siamo così: prendiamo un argomento e ci giriamo intorno un paio di giorni, poi ce lo dimentichiamo e passiamo ad altro. Io mi auguro che subito si arrivi a quella cosa.
Finisco per dire il secondo punto all’ordine del giorno. È del tutto evidente che se il 31 non si risolve nulla, non si fa niente, con gli strumenti consentiti dalla legge, o l’estensione, o la gara, considerando anche, e ho già chiesto all’assessore, c’è un risparmio rispetto al piano economico? Non lo dobbiamo sforare, perché abbiamo fatto fra l’altro pagare la TARI su quella cifra lì, non possiamo permetterci di andare oltre. Per cui, abbiamo i soldi per arrivare vivi alla fine della gara?
Io non faccio il veggente, non so se ci sarà o non ci sarà il ricorso. Però, come suggeriva Gianfreda, faccio una gara o quello che è, e dico: se dovesse tutto andare per il verso giusto e a ottobre è pronta la nuova azienda con una serie… Sto facendo un esempio, Ciro. Ho capito che arriveremo poi a Natale, l’ho capito perfettamente, ma è del tutto evidente che è suo interesse subito partire per vedere, perché lo stiamo vedendo. In questi giorni abbiamo visto che è sufficiente affiancare ai nostri un po’ di persone e da dove passano si vede la differenza, ma non perché quelli che avevamo prima non pulivano e questi sono più bravi, bensì, perché ci sono più braccia, e questo è quello che ci serve, null’altro. Non abbiamo necessità di aumentare i toni, avvelenare i pozzi, perché non serve a nessuno, almeno su questo tema. Fra l’altro, voi sapete meglio di me che è un servizio i cui costi sono coperti integralmente dalla tassa, per cui non è che l’amministrazione ci lucra, ci mette di suo, oppure, viceversa può prendere. Quello che si spende va poi ripartito, non mi sembra che si possa giocare più di tanto su questo tema.
Davvero io mi auguro che sia l’ultima di questo tenore, come discussione, ma come Presidente della II, l’invito è a chiunque di chiedere, anche in maniera informale. Le firme non mi interessano, non è quello il punto. Lo possiamo fare tutte le volte che vogliamo, ma con una visione veramente comune su che fare. Io non mi ricordo che qualcuno ha detto: suggerimenti non se ne accettano perché funziona così. Sono andato a rivedere un attimo il contratto, chiudo, Presidente, veramente: non c’era, Ciro, non c’era. Quel contratto lì – lo dico, un po’ mi vergogno – continuo a leggerlo e continua a vergognarmi. In quel contratto lì non c’era la comunicazione; c’erano i manifesti, la brochure, un altro paio di cosette e non c’era la comunicazione: non c’era. Parlo del contratto attuale con la Serveco, per cui, non possiamo chiedere alla Serveco di fare quell’operazione lì: non c’era. C’era: tu, Comune, acquisti, prendi, compri, fai, su mia direttiva, dopodiché mi paghi. Questo stava scritto, ce lo ricordiamo tutti com’era fatto quel contratto.
I miei colleghi sono testimoni: non mi interessa come hanno governato, ma se mi tirate per i piedi dentro, è del tutto evidente che a me venga spontaneo fare il paragone. È evidente che all’epoca, già l’ho chiesto alla diretta interessata, fammi tu il progetto. Ora, se vi sembra normale, questa cosa qua. Fatto il progetto, fissato il prezzo, ci fecero uno sconto, te lo ricorderai, di 300 euro su 18.000 euro: da 18.600 a 18.300, quello è stato, poi si sono adeguati.
Stamattina, nei giorni scorsi, sono andato sopra, ed è sempre lo stesso contratto che di proroga in proroga è arrivato. Non ce l’ho con chi stava prima. Sto dicendo che non possiamo andare avanti così, non ci dà risultati in termini di percentuali di miglioramento, ci costa di più, ma non serve, è proprio inutile: prima ce ne liberiamo, meglio è.
Ecco perché io appena ho letto l’ordine del giorno…Inizialmente, quando il consigliere Donatelli presentò la richiesta, era: parliamo dell’universo mondo delle monnezza, va bene. Ma quando è arrivato l’ordine del giorno e diceva di sospendere la gara, mi si sono rizzati i capelli. Ho detto: mah, valutare la sospensione, perché è esattamente il contrario quello che auspichiamo, di sbrigarci, di partire. Probabilmente si faranno degli errori, e sono stati fatti degli errori. Sono stati fatti degli errori anche perché non ce lo siamo più potuti permettere il vigile che gira intorno, perché aveva un costo, per gli orari sfalsati. Su questa cosa qui, guardate, anche nella gara, non è che abbiamo previsto chissà quali cose. È del tutto evidente che se noi facciamo la pulizia di notte, se passiamo più volte, per esempio, per l’umido, o facciamo la pulizia più accurata, avranno un costo. Decideremo possibilmente insieme se quei costi varrà la pena assumerli oppure no. Io questo mi aspetto nei prossimi mesi: una discussione intanto sull’andamento, e poi sulle migliorie che possiamo fare. Siamo rimasti d’accordo così, Ciro lo ricordava bene, prima. La gara di Grottaglie dovrà essere di esempio, perché ce l’hanno chiesto, visto che la state facendo, per quello che sarà l’ARO di dopo. Sarà su base provinciale, sarà su base diversa, lo vedremo, ma non l’aspetteremo noi, l’ARO, è l’ARO che deve vedere da noi che cosa succede.
Voterò contro l’ordine del giorno per le ragioni che ho appena citato. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Galiandro. Consigliere Petrarulo, prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Buonasera ancora.
Allora: vogliamo la raccolta differenziata? Credo che la vogliamo tutti. La vogliamo al più presto possibile? Per qualcuno forse c’era bisogno di più tempo, per qualcun altro deduco, invece, che forse abbiamo fatto tardi, quindi cerchiamo di concludere il percorso.
Terzo: io personalmente, ma credo che nelle Commissioni abbiamo appurato più volte questo, infatti qualcosa ogni tanto mi sfugge ma è umano, credo, mi sono garantito, come abbiamo fatto un po’ tutti, con senso di umanità e di responsabilità, perché il posto di lavoro è qualcosa di importante. Fino ad oggi tutta la strada ci porta a forme di garanzia estrema, come ha ricordato prima il Sindaco, come ha ricordato l’assessore e come abbiamo detto anche noi in passato. Quindi, mi chiedo: in questo preciso momento, quell’ordine del giorno, non vi offendete, non ha più senso di esistere perché volete voi la raccolta differenziata, volete la garanzia dei lavoratori come la vogliamo noi, e in questo bando c’è, lo abbiamo più volte menzionato. C’è fretta, vogliamo una città più civile, la volete voi come la vogliamo noi. Cosa manca? Niente. La perfezione non esiste, diceva Jung, esiste la completezza.
Beh, noi crediamo di aver concluso in maniera completa questo percorso: è durato forse troppo? Non lo so. Un percorso difficile, che bisognava condividere: è stato fatto, è stato fatto nelle Commissioni, è stato fatto in Consiglio comunale precedentemente. I chiarimenti sono stati dati tutti.
Ribadisco: sono pronto qui, a rimangiarmi quello che sto dicendo se uno di loro rimarrà a casa. Pertanto, non si può, secondo me, non votare contro, ed è quello che farò, io voterò contro. Poi vi chiedo un’ultima cosa, che esula dalla dichiarazione di voto che ho appena fatto, la tiro così, poi, chi vuole cogliere, colga: quando si fanno precisazioni circa la persona, cerchiamo di essere precisi, perché si danno segnali sbagliati ai cittadini. Cerchiamo di essere nell’argomento. Molto spesso usciamo fuori argomento. Permettetemi di dirla, questa cosa. Io non attacco la persona Alfonso Manigrasso, io non attacco la persona Michele Santoro, io non attacco la persona Mimmo Annicchiarico. Io cerco di entrare in argomento: ci riesco? Non lo so ma ci provo. Provocare è inutile, per di più fa perdere tempo, e si fanno anche figuracce verso quelli che ci ascoltano, perché ci vedono poco preparati sull’argomento e perdiamo dieci minuti di tempo, perché di questo si tratta, entrando in dichiarazioni su attacchi personali che non hanno senso, lo dice la storia. Quindi, voterò contro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Ci sono altri interventi? Tu ti sei prenotato? Non avevo visto perché io guardo sempre la schermata. Prego. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Volevo solo dire che il contenuto dell’ordine del giorno presentato è identico alla richiesta presentata dai sindacati in sede di incontro prefettizio, per cui di fatto si chiede in questo di sposare quello che è detto in quel documento, dove comunque testualmente le organizzazioni chiedono di valutare la sospensione dello svolgimento della gara per una riscrittura del capitolato secondo criteri differenti sinora non adottati. Di fatto quindi si tratta di portare in Consiglio comunale la posizione dei sindacati. Legittimamente ci sta, però è proprio la richiesta, come ho detto prima, che ha un oggetto impossibile per le ragioni che ho già spiegato.
La cosa che volevo dire è questa: la ragione per cui votiamo contro e voterò contro è che la stessa nota dei sindacati che vi è stata fornita oggi spiega da quanto tempo stiamo discutendo con loro di questa cosa. Quello che io ho detto lo ritrovate pari pari riportato qui, perché è tutto scritto nei verbali, non c’è stato un solo momento in cui ci siamo sottratti al confronto, dal lontano 6 luglio del 2017. Abbiamo discusso quasi per un anno su questa, ci sono state tutte le spiegazioni. Quindi, quanto a chiedere di sospendere per riscrivere una cosa per cui tutti hanno avuto tempo e modo di proporre suggerimenti, a nessuno è stato negato il momento di confronto, di dialogo e di dibattito. Un altro motivo, poi, per cui è assolutamente invotabile questo ordine del giorno è la premessa, cioè. lo stato di degrado e sporcizia dell’intero abitato. Io personalmente, pur avendo notato delle criticità, come è stato detto, questo degrado e questa sporcizia all’interno del centro abitato, onestamente non mi sento proprio di avallarlo come elemento di proposta di base, cioè si parte da una premessa assolutamente non veritiera. Per quanto le criticità ci siano, e nessuno le mette in discussione, le abbiamo già discusse sino ad oggi. Per cui, il voto è contrario.
Però voglio dire una cosa. Ciro, noi la prima gara Serveco non l’abbiamo mai discussa, noi abbiamo discusso sull’estensione del contratto che ci fu proposto, ma il capitolato di gara originario non è mai stato dato a noi, è in discussione. L’estensione sì, perché… Esatto, però il capitolato originario noi non l’abbiamo mai votato, né discusso. In questa Assise abbiamo comunque portato uno stralcio, per rispetto della norma, abbiamo dato la possibilità di elaborare delle proposte. Questo non vuol dire che fosse… Però, per essere chiari su alcune… No, Cirio, è stato dato lo stralcio… In questa amministrazione? Ah, in quella precedente, ma poi quello dell’ARO è morto perché saltò tutto, però quello della Serveco non è mai stato discusso, giusto per ricordarci, se no sembra che abbiamo discusso quel bando. Quello della Serveco non l’abbiamo discusso. Non è ammissibile, per me, in qualsiasi… Cioè, come è stato detto, comunque andava ritirato questo, perché le premesse sono assolutamente invotabile, quindi, anche rispetto al ponte che diceva il professore, se voglio costruire un ponte non ti sparo prima e poi ti dico: va beh, sai che ci sta, ti ho sparato… Prima dico: vedi che c’è il rischio che ti spari, magari parliamo; e non vedi, tu prima mi ha sparato dicendo tutta una serie di cose, poi dopo dici: costruiamo il ponte. Cioè, è sbagliato proprio il presupposto della costruzione del ponte, nessuno ha detto che non si vuol discutere, tant’è che stiamo qua, però se si parte con dei presupposti differenti, nella visione delle cose, si capisce che questa è un’operazione politica fatta per ascoltare, giustamente i sindacati, però si poteva dire, come chiesto dai sindacati, facciamo nostra l’opzione, non far entrare dalla finestra ciò che non è entrato dalla porta, questo è il senso.
Con i sindacati noi siamo pronti a discutere, basta chiedere gli incontri. Ce n’è stato un altro, della Delegazione trattante, di recente. Non c’è nessuna limitazione al dibattito, noi siamo pronti a discutere. Ripeto, il punto non può essere quello che loro hanno chiesto sin dall’inizio, lo dico anche per essere chiari: ci è stato chiesto il capitolato prima. Il capitolato non va dato a nessuno, va pubblicato, il capitolato. Anche questo è stato un elemento di scontro. Ci chiedevano in anticipo il capitolato, cosa che questa Amministrazione assolutamente non ha inteso fare. Bozze, quante ne hanno volute, ma il capitolato no, quindi su quella discussione c’è stato proprio un no secco e chiaro.
La verità, come si dice spesso, sta nel mezzo. Io sono d’accordo che forse… Può essere che nella dialettica coi sindacati abbiamo sbagliato qualcosa, forse abbiamo sbagliato pure a discutere troppo, può essere anche quell’errore, cioè, far sembrare che c’è la disponibilità infinita. La discussione è stata fatta, ma non si può andare oltre quello che è previsto dalla legge. Abbiamo rispettato la legge, quello che ci è stato chiesto lo abbiamo ascoltato, l’abbiamo inserito, gli abbiamo dato tutta quella che era l’apertura consentita, ma non può essere: questo piano fa schifo e basta, questo non può essere il tema.
Questo ordine del giorno ricalca esattamente quella impostazione e non può essere minimamente accolto dalla maggioranza, per rispetto non del Sindaco, ma per rispetto di quelle persone, perché dire che si stanno facendo un fondoschiena grande quanto una casa, e poi sentirsi dire che c’è un degrado quando così non è, mi sembra non bello nei loro confronti.
Poi c’è il tema della tutela dei lavoratori sul quale possiamo discutere. Discuteremo, ma non mi sembra un giusto riconoscimento fatto nei loro confronti, e questo prima per loro e poi per la città credo che non sia giusto proprio farlo passare.
Come si è detto prima, siamo pronti a discutere su come far partire, sugli step, su delle cose. Su quello che verrà il Presidente della II Commissione è disponibile, sta qua, ha già detto che anche questo si sarebbe potuto discutere in II Commissione, non è che… Sul funzionamento… Scusi, nel capitolato… Se la gara prevede tutto, vuol dire che abbiamo fatto bene, quindi, quando partirà ci sarà solo da regolare il funzionamento. Quindi nella gara abbiamo messo tutto quello che ci è stato proposto… Dopo.
Così com’è, a prescindere da tutto, questo ordine del giorno per noi non è… L’ho detto in premessa, non lo possiamo assolutamente approvare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione l’ordine del giorno così come illustrato in apertura di seduta.
Prego i consiglieri di votare.
19 presenti, 6 favorevoli, 12 contrari, 1 astenuto.
È bocciato l’ordine del giorno.
Auguro buona serata a tutti e dichiaro chiuso il Consiglio comunale alle ore 21 e 35 minuti.
Grazie a tutti. Buona serata.