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C.c. Grottaglie - 16.11.2018 II Parte
FILE TYPE: Video
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Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo continuare con il quarto punto all’ordine del giorno: “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 27 agosto 2018”.
Lo faccio in premessa all’intervento. Questo è il Consiglio comunale che abbiamo sospeso per motivi tecnici e che abbiamo ripreso dopo un’ora. Non si è perso nessun intervento, perché era presente all’interno della sala consiliare la troupe di un’emittente televisiva.
Nel momento in cui mi sono accorto che c’erano dei problemi nella registrazione del Consiglio comunale, ho chiesto la cortesia all’operatore di continuare a riprendere perché è andata all’unisono: la registrazione si è interrotta durante la registrazione dell’emittente televisiva. Ho chiesto il favore all’operatore di continuare a registrare fino all’interruzione del Consiglio comunale. Ho poi chiesto all’emittente televisiva e all’editore di inviarmi il video che poi, successivamente, ho re-inviato alla compagnia del Magnetofono per poter fare la trascrizione.
Non si è perso nessun intervento e penso che lo si possa evidenziare all’interno del verbale del Consiglio comunale che vi è stato inviato, così come ci è stato inviato dalla compagnia, cioè in due tranche, prima dell’interruzione e dopo l’interruzione. Quello dopo l’interruzione è integrato con la parte del video dell’emittente televisiva. Sono stato chiaro? Ci sono interventi? Un attimo soltanto.
Prego, consigliere Annicchiarico.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Buonasera. Io non sono stato così diligente come il collega Donatelli a fare la comparazione anche con le delibere, eccetera. Intanto, su questa delibera avevo soltanto notato e annotato che a pagina 17 del verbale c’è una parte dove io avevo detto, citando il latino, omissis omittendis. È scritto omissis omittendi. Una “s” la mettiamo, perché altrimenti è un latino, non so, tardo medievale o proto volgare.
Non ho notato il fatto che possa essere stato integrato per intero, nel verbale, tutto il dibattito. Non l’ho notato. Mi sarà sfuggito. Il Presidente adesso mi dice che la cosa è stata ripresa dall’emittente. È riportato in questo verbale tutto? Compreso, per esempio, tutto l’intervento dell’assessore Chianura? In quel momento noi abbiamo ascoltato cose peraltro abbastanza delicate, però non so se sono riportate nel verbale. Non lo so perché ho dato per scontato che non fossero state riportate. Adesso lei, Presidente, mi dice che, invece, è stato integrato con quanto registrato dall’emittente. Se vogliamo verificare questo, io sto più tranquillo da quel punto di vista, quindi vuol dire che il verbale ha riportato per intero tutto. Altrimenti, si sarà perduta una parte irrecuperabile come per la precedente.
Comunque, il problema che ha sollevato il consigliere Donatelli circa non tanto il che fare nei confronti del… In un successivo Consiglio comunale, successivo alla data del 27 agosto, adesso può darsi che sia anche fra quelli, visto che li stiamo approvando tutti, non ho controllato, io avevo fatto riferimento a questo problema, forse in quello immediatamente successivo, invitando l’Amministrazione a fare ciò che adesso il Presidente mi conferma che si sta facendo, ossia dotarci di un amanuense particolare che possa registrare per nostra fortuna un po’ tutto quello che accade di buono e di meno buono in Consiglio comunale, senza affidarci a una tecnologia che qualche volta ci tradisce anche per motivi non dipendenti dalla volontà di nessuno. Vorrei sapere se per intero l’intervento dell’assessore Chianura è riportato nel verbale che stiamo approvando. Il verbale dice: “si interrompe eccetera”. Stava parlando. Poi, io riprendo, sono io che riprendo, perché fui interrotto in quel momento, e riprendendo completai o perlomeno proseguii…
Speaker : PRESIDENTE.
Le devo togliere la parola per darla al Segretario. Solo per quello stavo aspettando. Prego, Segretario Tamburrano.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Il Presidente ha riferito che, successivamente, si è fatto stenotipare il video, le parole del video registrato. Siccome si interrompe a pagina 16 l’intervento del consigliere Chianura, siccome me l’hanno dato con la pagina resoconto stenografico 1, 2, 3, 4, ho fatto 16.1, 16.2, 16.3, 16.4, che adesso posso anche distribuire a tutti, e poi continua con il 17. L’intervento dell’assessore Chianura si conclude ed inizia poi, come 16.3, sempre nella pagina “Cosimo Annicchiarico”. Poi, dopo, viene sospeso il Consiglio e riprende nuovamente il consigliere Annicchiarico a parlare. Faccio fare le fotocopie per chi ne ha bisogno. Lo approviamo aggiungendo 16.1, 16.2 e via dicendo. Ho pagina 16 e poi aggiungo all’interno le altre, così rimane continuato, non si perde nulla nel verbale. Sennò posso anche cambiare il numero delle pagine. Però, è meglio… Dimostro in questa maniera che è una cosa… Io sto facendo un unico resoconto mettendo il punto 1 per dimostrare che è stato successivo, perché il primo ce l’ho in questa maniera. Poi abbiamo fatto il discorso di aggiungere le pagine nuove. Dimostro che c’è stata un’aggiunta. Ecco perché non continuano. Sennò posso mettere 17, proseguendo fino alla fine. Aumentano di tre pagine, quattro pagine, insomma. A me non costa niente. Come volete, faccio. Faccio un resoconto unico. Faccio cambiare soltanto il numero delle pagine.
Speaker : PRESIDENTE.
Vi è stato notificato per chiarezza. Così come ho fatto, vi ho dato conto di quella che è stata la procedura che abbiamo applicato per poter avere la completezza del documento. Aspettiamo la consegna del documento. Aspettiamo che vi sia consegnata la copia o possiamo continuare? Proseguiamo con la votazione del punto n. 4) all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 27.08.2018”.
Prego, consiglieri, votate. Benissimo: 20 presenti, 14 favorevoli, 1 contrario, 5 astenuti.
È approvato il quarto punto all’ordine del giorno.
Quinto punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 5.09.2018”. Ci sono interventi?
Se non ci sono interventi, pongo in votazione l’approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 5.09.2018. Prego i consiglieri di votare. Chiedo ai consiglieri di votare per il punto n. 5) all’ordine del giorno: 20 presenti, 19 favorevoli, 1 contrario.
È approvato il quinto punto all’ordine del giorno.
Sesto punto all’ordine del giorno: “Approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 29.10.2018”. Ci sono interventi?
Pongo in votazione l’approvazione del verbale del Consiglio comunale del 29.10.2018.
Prego i consiglieri di votare. Prego tutti i consiglieri di votare. Un attimo soltanto.
Possiamo riprendere. Vi prego di aiutarmi. Manca un voto. Cortesemente, consiglieri, assicuratevi di aver votato: 20 presenti, 19 favorevoli, 1 contrario.
È approvato il punto n. 6) all’ordine del giorno.
Punto n. 7) all’ordine del giorno: “Interrogazione protocollo n. 7021 del 15.03.2018 su ‘Lottizzazione Savarra’ presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”.
Prego, consigliere Santoro. A lei la parola. Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Buonasera a tutti. Presidente, innanzitutto la ringrazio per la sua pregiata. Finalmente sei riuscito a trovare le mie interrogazioni e interpellanze. Queste sono datate da circa un anno.
Io questa interrogazione non la discuterò perché non ho ricevuto tutta la documentazione che ho chiesto affinché intervenissi su questa problematica. Pur avendo scritto al Prefetto per ben due volte e il Prefetto vi ha chiesto delucidazioni in merito sul motivo per il quale non vengono consegnati i documenti a un consigliere comunale, voi non avete risposto, anche perché io, consigliere comunale, ho scritto anche alla signoria vostra, illustrissimo signor Presidente, alla signoria vostra, illustrissimo signor Segretario generale, alla signoria vostra, illustrissimo signor Sindaco, per avere tutta la documentazione di questa problematica. Ahimè, però, non mi è stata ancora a tutt’oggi data la possibilità di leggere questa documentazione.
Da questo momento in poi, come ho fatto con altri documenti, rifiuterò di accettare la documentazione e vi chiedo che questa documentazione, se dovete consegnarla al sottoscritto, sia mandata prima alla magistratura e poi a me.
Ringrazio il Presidente per aver inserito questi punti all’ordine del giorno, alla faccia della spending review, perché discutere un Consiglio comunale per le mie interrogazioni datate da un anno a questa parte… La legge dice che la spending review è molto importante per risparmiare i soldi, perché non ce ne sono nel bilancio e perché i cittadini grottagliesi stanno pagando dalle proprie tasche tutto quello che sta accadendo in questo Comune.
Presidente, ritiro questa interrogazione e sicuramente la discuteremo nelle sedi competenti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere comunale Michele Santoro.
Punto n. 8) all’ordine del giorno: “Interrogazione protocollo n. 21017 del 22.08.2018 su chiarimenti in merito alla programmazione corpo polizia municipale presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”.
Prego, consigliere.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, anche per questa interrogazione, come le ho pure scritto nella mia risposta alla lettera che lei mi ha mandato, ho mandato tutto alla Procura della Repubblica. Per poter discutere una interrogazione, qualunque consigliere comunale ha bisogno dei documenti.
Il nostro Regolamento, il nostro Statuto comunale prevede che ad un consigliere comunale la documentazione debba essere consegnata entro cinque giorni lavorativi. Io capisco la situazione, capisco il lavoro che hanno i dipendenti comunali, che sono pieni di lavoro per non usare altre parole e non possono consegnare la documentazione entro cinque giorni. Ho aspettato due mesi per poter avere i documenti, ho scritto alla signoria vostra, illustrissimo signor Presidente, ho scritto alla signoria vostra, illustrissimo signor Segretario generale, ho scritto alla signoria vostra, signor Sindaco di avere la documentazione e ho scritto anche su quella lettera che se non mi saranno dati entro cinque giorni tutti i documenti manderò tutto alla Procura della Repubblica. Nemmeno questo documento lo discuto. Lo discuteremo alla Procura della Repubblica.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro.
Punto n. 9) all’ordine del giorno: “Interpellanza protocollo 2528 del 29.01.2018 su ‘Incarichi professionali’ presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”.
Prego, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, questa la discuto perché i documenti me li sono trovati da solo. Grazie.
Ho trovato, cari consiglieri comunali, 120 tra determine e delibere. Mi è costato. Questi sono tutti incarichi professionali. Prima di leggere, Presidente, la mia interrogazione, vorrei fare alcune considerazioni su una determina del 5 gennaio 2018. Il nostro dipendente, l’avvocato Monteleone, ha chiesto la mobilità per essere trasferito in un altro comune in data 28 dicembre 2017. È stata accettata la richiesta. Non so per quale motivo, è stata accettata la richiesta di questo trasferimento, pur avendo nella pianta organica un avvocato. Ci siamo disfatti di questa figura. Anzi, non “ci siamo”. Si sono disfatti di questa figura professionale e hanno dato l’autorizzazione ad andare a Bitonto.
Benissimo. Però su queste determine, purtroppo, ahimè, vengono dati incarichi ad avvocati che non sono di Grottaglie. Posso specificare che non sono di Grottaglie. Posso fare anche nomi e cognomi, perché sono pubblici. Purtroppo, cari consiglieri comunali, questa è la data che io vi ho detto di questa determina, il 9 gennaio, e il 29 dicembre l’avvocato Monteleone va a lavorare presso il comune di Bitonto, mi firma questa determina. Non lo so. È ancora dipendente del Comune di Grottaglie? È firmata dall’avvocato Monteleone.
Non ho capito, signor Sindaco, se una determina viene fatta dall’avvocato Monteleone non essendo più nella pianta organica del Comune di Grottaglie. Quindi, qualunque avvocato che – probabilmente non lo sapeva – sta facendo questa causa non doveva assolutamente discuterla perché è firmata da una persona che non è più presente nella nostra pianta organica. Come ha fatto? Segretario, come si fa a fare una cosa del genere? È un refuso? No, non ci devono stare questi refusi. Non sono refusi. Ecco perché voto sempre contrario. Io non condivido assolutamente queste cose. Non è una delibera. Sono tre determine. Sono tre, caro Segretario. Sono tre...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, interroghiamo rispetto all’interrogazione scritta da lei.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, mi fa parlare? Queste sono cose importanti.
Speaker : PRESIDENTE.
Non lo metto in dubbio, assolutamente.
Legga l’interrogazione, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Bravo. Queste sono interrogazioni. Incarichi professionali.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì. Interrogazione...
Speaker : MICHELE SANTORO.
Bravo.
Speaker : PRESIDENTE.
...protocollo n. 2528.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Segretario, da un controllo effettuato, mi manca una determina, la n. 2 del 2018. Non sappiamo che fine ha fatto questa determina. È un incarico professionale. Io non l’ho trovata per nulla. Mi manca una determina. Che fine ha fatto questa determina? Non lo so. Voglio delucidazioni in merito.
Presidente, fammi parlare. Voglio delucidazioni in merito, perché voglio capire che cosa sta succedendo in questa Amministrazione comunale. Che cosa sta succedendo? Io sono un consigliere comunale e non voglio essere responsabile di tante cose. Non voglio usare parole brutte.
Adesso andiamo alla mia interrogazione. Poi ne parleremo in base alla risposta che mi darete su queste 120 determine. 120. Lascia stare, per favore.
Io, sottoscritto, Michele Santoro, in qualità di consigliere comunale di questo Comune, espongo quanto segue. Una Amministrazione che sia degna di essere chiamata tale deve avere nei suoi comportamenti e nei suoi atti un carattere di imparzialità. Sono profondamente rammaricato, come cittadino e come consigliere comunale, quando vengo a sapere che sono stati nominati professionisti per eseguire compiti professionali fuori città.
Si è ignorato completamente che a Grottaglie ci sono molti professionisti. Evitate di giustificare questa scelta con il fatto di aver attinto i nomi da un elenco di professionisti di fiducia del Comune. Non hanno pensato proprio a queste figure di professionisti dell’albo professionale.
La graduatoria risulta piuttosto datata e, prima di conferire gli incarichi, andava aggiornata. La formulazione della gara prevede un ribasso partendo da un prezzo base per alcuni. Per tanti altri, invece, il prezzo base aumenta. Dipende dal nome altisonante del professionista.
Evitate di giustificarvi dicendo che state facendo gli interessi del Comune. Poi vi dirò quali sono gli interessi del Comune.
Con la crisi di lavoro che stiamo attraversando, assisteremo sicuramente ad una guerra tra poveri. Vorrei che mi venisse spiegato per quale motivo, quando si conferiscono incarichi professionali a tecnici professionali laureati, non esiste alcuna gara al ribasso. Anzi, gli incarichi sono dati ad personam. Vi è una forte disparità di trattamento di categorie professionali. Forse questa Amministrazione, avendo assessori professionisti, pensa che questa categoria sia stata abbondantemente tacitata o, ancora peggio, che questa categoria possa essere bistrattata con estrema disinvoltura, considerando gli altri professionisti – come ho detto prima – di livello inferiore.
Chiedo che mi venga data risposta. Tenete presente che questa l’ho presentata il 29 gennaio 2018, cioè quando l’Amministrazione comunale ha detto, nella sua determina, che “il Comune di Grottaglie sta procedendo ad una totale riorganizzazione della struttura organizzativa dell’ente, nell’ambito della quale è prevista l’abolizione dell’avvocatura interna”. Attenzione: è prevista l’abolizione dell’avvocatura interna. Non so se quelli che hanno vinto il concorso, che hanno fatto causa o sono stati occupati da qualche parte, hanno fatto ricorso. Di regola, dovrebbe scattare il secondo vincitore di quella graduatoria, con conseguente esternalizzazione dei servizi legali.
Praticamente, la vecchia Amministrazione fece il bando di gara per mettere l’ufficio legale. Questi, invece, non contenti dell’ufficio locale (non so perché), l’hanno proprio sgretolato, l’hanno tolto di mezzo. Hanno detto: “Non ci serve più l’avvocato, tanto abbiamo i nostri avvocati”. Poi vi dirò che cosa è successo. “Quindi, non voglio più avere a che fare con l’ufficio legale del Comune di Grottaglie. Non è più necessario continuare ad avere nell’organico la figura professionale dell’avvocato. È stato affidato al Segretario generale il compito”, bla bla bla. Questo non interessa.
Adesso vorrei avere – se per cortesia me lo può dire il Sindaco, essendo anche lui un avvocato – una risposta a questa mia interrogazione. La ringrazio moltissimo.
Voglio sapere la n. 2, Segretario, che fine ha fatto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro.
Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Grazie, consigliere Santoro, per l’interrogazione. Ovviamente, mi deve dire se devo rispondere oppure no alle domande alle quali già si è dato risposta da solo dicendo “non si giustifichi”. Purtroppo, vuole o non vuole, le risposte sono quelle... Sono quelle le risposte.
L’avvocato Monteleone ha partecipato per mobilità a una selezione presso un altro Comune, è stato selezionato ed è andato via. Nel momento in cui l’avvocato Monteleone è andato via, ci ha lasciato un elenco di cause, con relative scadenze, non esaustivo e, soprattutto, con scadenze imminenti, alle quali, ovviamente, abbiamo dovuto far fronte incaricando il Segretario generale, che si è occupato di gestire tutto il settore legale. Questo è quello che è accaduto.
Molte delle cause ci sono state anche comunicate dagli avvocati di controparte, perché non erano indicate nell’elenco. Abbiamo dovuto rincorrere questa situazione. Il Segretario ha utilizzato un vecchio elenco presente e, successivamente, ha proceduto applicando dei princìpi di rotazione, dando incarichi a rotazione a dei professionisti, tenuto conto che proprio l’estrema urgenza data dalla mancanza di indicazione di tutte le cause ha fatto sì che incorressero seri problemi. Saremmo incorsi in decadenze ai danni dell’Amministrazione.
Detto questo, io non so – né mi interessa – a chi sono state date le cause, nel senso che non entro nel merito della scelta che viene fatta. Francamente, posso dire che attualmente l’Amministrazione comunale sta avendo un trend di esiti positivi nei contenziosi.
Le altre domande non me le ricordo, ma penso di essere stato chiaro sul fatto che comunque è affidato alla gestione del Segretario tutto il settore legale.
Cos’altro? Credo che la Giunta abbia – lo ricordo bene, perché l’abbiamo fatta – una delibera con la quale abbiamo dato incarico all’ufficio di predisporre un avviso per rifare una nuova lista di professionisti, quindi una short list dalla quale attingere. Tecnicamente, si è atteso che, in qualche modo, ci fossero chiarimenti da parte dell’ANAC sulle modalità con le quali procedere alla selezione. Per cui, ha chiarito l’aspetto dell’appalto di servizi in quale caso si configura e in quale caso, invece, si configura l’incarico fiduciario.
È uscita nei giorni scorsi questa circolare dell’ANAC su questa questione. Per cui, procederemo compatibilmente con gli impegni dell’ufficio. Come sapete, ormai ogni ufficio è privo di personale e deve fare milioni di adempimenti. Per cui, procederemo a redigere questa short list.
Incarichi professionali. Lei fa riferimento solo a quelli legali o anche... A tutti. In genere, l’Amministrazione attinge da quelle che sono le liste presso la CUC del Comune di Montedoro, per cui procede attraverso quella selezione, così come indicato nelle linee guida ANAC. Per cui, si garantisce quel principio di rotazione. L’economicità. Quando un legale chiamato ci offre già per parte sua un preventivo ai minimi, oltre ai minimi per la nuova norma non si può andare, quindi accettiamo quel preventivo ai minimi, che già soddisfa l’eventuale richiesta di ribasso del Comune. Questo è quello che si sta facendo.
Ovviamente, se sarà conveniente o non conveniente lo potremo stabilire sicuramente dopo aver pagato tutta una serie di conseguenze derivanti dal fatto che, nonostante ci fosse il legale del Comune, comunque si ricorreva a incarichi esterni che andavano ad aumentare i costi. Nonostante vi fosse il legale del Comune, il legale del Comune percepiva delle maggiorazioni per ogni causa per la quale riportava un esito positivo, chiamiamolo così. Non una “vittoria”, ma un esito positivo. Per cui, comunque, non era un costo determinato, ma era indeterminato perché è lievitato di molto anche l’incarico del nostro professionista.
Questo è quello che è accaduto. Se ci sono altre domande...
Rispetto alle determine che lei dice di non trovare all’interno dell’albo pretorio, sarebbe cosa gradita, glielo chiedo cortesemente, la prossima volta le metta nelle interrogazioni, così abbiamo modo di verificare. Se lei ce lo chiede oggi in Consiglio comunale ci viene difficile pure poter rispondere. L’interrogazione deve essere puntuale per avere risposte puntuali. Lei ci chiede adesso la determina n. 2. Io non so che cosa dirle. Mi pare strano che sia saltata.
Rispetto ad altro, avremo modo di verificare le sue sollecitazioni e di verificare eventuali errori.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Consigliere Santoro, è soddisfatto?
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sindaco, sei come Vendola. Sei un ottimo oratore, sei un grande poeta e sei una persona che convince tranquillamente la platea. In realtà, non mi hai convinto per nulla. Bravo. Benissimo. Ci assomigliamo.
Sindaco, quando un’Amministrazione comunale... Lei ha parlato di economicità. Se io ho un’azienda e questa azienda è in passivo devo cercare di chiuderla o, al massimo, di portarla in pareggio, ma se è in passivo come faccio a portarla in pareggio? Ormai sono crollato. Dove vado più? Salvo ci siano altri raggiri, altri artifici, ma purtroppo con il Comune di Grottaglie o con l’Amministrazione non si possono fare questi tipi di ragionamenti.
Lei ha parlato dell’avvocato Monteleone, che perdeva le cause. Non hai detto queste cose. Lo sto dicendo io. Perdeva le cause. Quando una persona, o per negligenza o non per negligenza o perché non si dedicava al suo dovere... Lei è un professionista. Poteva tranquillamente chiamarlo e dire: “O ti dedichi bene a queste pratiche oppure io ti faccio – come hai fatto con altri dipendenti – sanzioni disciplinari”. Questo non è mai avvenuto.
Bene. L’avvocato Monteleone non ha fatto nessun concorso. Ha chiesto soltanto la mobilità e lei l’ha concessa, perché aveva altri scopi. Voleva tranquillamente eliminare l’ufficio legale, come scritto nella determina.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere comunale Santoro, le vorrei soltanto fare un appunto. Non entriamo nello specifico delle persone. Rimaniamo sulla tematica dell’interrogazione, senza nominare...
Speaker : MICHELE SANTORO.
Come “senza nominare”? Stiamo dicendo qualche cosa di falso? Questo è pubblico.
Speaker : PRESIDENTE.
Al di là di quello che dice...
Speaker : MICHELE SANTORO.
Io posso dire nomi e cognomi di quanti avvocati hanno preso tutte le cause, perché è pubblico.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, è pubblico, ma ci sono i documenti. Manteniamoci sull’interrogazione, senza...
Speaker : MICHELE SANTORO.
Non mi far perdere il filo del discorso, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, continui.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sindaco, io vedo che all’inizio dell’anno non si rispetta la faccia dei nostri professionisti, eppure sono professionisti locali, ci danno il voto. Oppure si pensa anche alle regionali, per far lavorare i professionisti da fuori paese. Io ho scritto un post su Facebook, Michele Santoro, nel mese di febbraio, dopo il 29 gennaio, quando ho presentato la mia interrogazione. A Grottaglie non ci sono professionisti che possono ricevere incarichi da parte dell’Amministrazione comunale? Dopo l’arrivederci dell’avvocato Monteleone, gli incarichi legali vengono dati a dei forestieri. Voi che ne pensate? Veramente forestieri, di Taranto. Hanno avuto uno dieci cause, un altro otto, un altro sette, un altro due. Tutti di Taranto. All’inizio era già programmato, ecco perché lei probabilmente non voleva questa storia dell’ufficio legale.
Quando io ho fatto questo, questi avvocati non hanno più avuto nessun incarico. Adesso mi chiedo, la sua economicità aziendale dove sta se all’avvocato Monteleone pagavate 50.000 euro all’anno, tra stipendio e contributi riflessi...
Sindaco, sto parlando con lei, non con la consigliera Lacava.
Se davate 50.000 euro all’avvocato Monteleone, tra stipendio e contributi riflessi previdenziali, perché fino ad oggi su tutte queste delibere ci sono 120.000 euro di esborsi. Alla faccia dell’economicità! 70.000 euro che esce fuori l’azienda. Questa non è azienda perfetta, questa è azienda da chiudere: 70.000 euro in negativo! Non è possibile!
Dicevo prima, avvocati di serie A e avvocati di serie B, perché se uno porta un cognome molto forte prende 1.000 euro, se uno porta… Se io le dico: “Senti, avvocato Ciro D’Alò, vuole fare l’avvocato del Comune con 300 euro?”. Lei cosa mi dice? “No, non è possibile”. E qui ci sono avvocati di 300 euro e avvocati di 1.000 euro, per le stesse cause, di sinistri, di incidenti stradali. Qual è questa differenza tra l’uno e l’altro?
Poi addirittura si va a dare anche un incarico a un medico legale di Carosino, quando a Grottaglie ci sono medici legali che lavorano e che potevano tranquillamente dare un esempio all’Amministrazione comunale di come si lavora. Perché si mettono medici legali da fuori? Non l’ho capita questa storia. Va beh, Grottaglie si dice che è amante dei forestieri. Ma tutti i paesi sono amanti dei forestieri.
Allora, Sindaco, io la prego di rimettere l’Ufficio legale, di far scorrere quella graduatoria che è ancora presente e di assumere, se non è stata assunta, quella persona, oppure di indire un bando di concorso per l’Ufficio legale. Poi mi deve spiegare: come fa a dire a Michele Santoro quella pratica, a Nicola quella pratica, all’avvocato Tizio quell’altra pratica? Come fa a dirlo? Come ha fatto poi… I criteri, è chiaro. I criteri. Questo lo voglio sapere. Del resto, a Grottaglie di avvocati ne abbiamo all’incirca tra i 150 e i 200, c’è chi sta morendo di fame e c’è chi sta vivendo… Punto interrogativo. Vivendo… Punto interrogativo. A voi l’ardua sentenza.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro.
Prima di passare al decimo punto all’ordine del giorno, do comunicazione che questa sera, alle ore 18.28, è arrivata la giustifica a non poter partecipare al Consiglio comunale del consigliere Pierluigi Di Palma. Quindi, consideriamo l’assenza del consigliere Di Palma assenza giustificata.
Decimo punto all’ordine del giorno: “Interpellanza prot. n. 3277 del 06/02/2018 sulla manifestazione contro la discarica ‘Ora Basta’ presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”.
Prego, consigliere.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Mi sono anche dimenticato di dire una cosa prima. Visto quando mi interrompi, Presidente? Mi hai fatto dimenticare tante di quelle cose…
Speaker : PRESIDENTE.
Sono sicuro che ci sarà modo.
Speaker : MICHELE SANTORO.
A te devo bloccare la lingua, Presidente. Dovevo parlare di Manisi Valerio. Non mi hai fatto parlare di Manisi Valerio, per i contributi che si danno…
Speaker : PRESIDENTE.
Non facciamo i nomi. Grazie, andiamo avanti.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Come non facciamo i nomi? È scritto là! Non mi prendo mica paura. Quando sta scritto non ti devi prendere mai paura. Quando non sta scritto ti devi prendere paura. Andiamo avanti.
Questa interpellanza è del 5 febbraio, Presidente. Segretario, l’hai trovata la n. 2? La puoi far vedere, per favore?
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, vada avanti con l’interpellanza.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Aspetta. Fammi vedere la n. 2
Speaker : PRESIDENTE.
La delibera n. 2…
Speaker : MICHELE SANTORO.
La determina… Io ne trovo un’altra, però. La n. 2 è “Costituzione in giudizio promosso da D’Alò Rosario presso il Tribunale civile di Taranto: nomina difensore”. La n. 2, Segretario.
Speaker : PRESIDENTE.
Il consigliere Santoro guarda sempre a destra.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Io sempre a destra. Adesso sono andato a CasaPound. Tutte e due il n. 2 tengono, quindi non mi posso sbagliare.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, consigliere Santoro, possiamo vedere in un secondo momento questo? Possiamo ritornare all’ordine del giorno, per favore?
Speaker : MICHELE SANTORO.
Va bene, poi la vediamo.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci preoccupiamo dopo della delibera. Probabilmente ha sbagliato anno.
Prego, consigliere Santoro, vada avanti, per cortesia.
Speaker : MICHELE SANTORO.
“5 febbraio 2018. Io sottoscritto Michele Santoro, nella mia qualità di consigliere comunale, chiedo con la presente interpellanza di conoscere i motivi per i quali questa Amministrazione comunale, con determina n. 10 del 2018, n. 13 del 2018, n. 38 del 2018 e n. 40 del 2018, ha speso la somma di 1.395 euro per una manifestazione pubblica contro l’ampliamento della discarica dal titolo ‘Discarica: Ora Basta’. Questa Amministrazione non può far pagare ai cittadini grottagliesi tale somma di denaro, dal momento che gli stessi non hanno mai voluto una struttura come la discarica più grande della Puglia, in cui vengono scaricati rifiuti provenienti da tutte le regioni d’Italia. Negli anni passati nessuna Amministrazione ha utilizzato i soldi comunali per sostenere manifestazioni. Non vedo il motivo per cui questa Amministrazione comunale abbia fatto pagare ai cittadini grottagliesi questa manifestazione.
Nei mesi scorsi il comitato ‘Pro Ospedale’ aveva presentato istanza per ottenere un contributo per manifestare contro la chiusura e il declassamento dell’Ospedale San Marco di Grottaglie, ma è stata rifiutata da questa Amministrazione. In una riunione di coalizione di ‘Grottaglie On’ il Sindaco disse: ‘Non bisogna più fare manifestazioni pro ospedale, altrimenti rischiamo di far inacidire Emiliano’. Se tutto ciò fosse vero, a voi cittadini le conclusioni”.
Questa frase è stata presa da Facebook, scritta da Lega Sud Ausonia di Grottaglie. Sindaco, io mi meraviglio di queste sue considerazioni, che lei ha paura di Emiliano.
Speaker : SINDACO.
No, sono amico.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sei amico di Emiliano? Non lo sapevo. Come? Amico mio? Mai sia!
Sindaco, queste sono frasi delicate. Cioè, chiudere una struttura e poi far venire Emiliano a Grottaglie… Va bene. Attendo una risposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro.
Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Grazie, consigliere Santoro. Mi dà l’opportunità di risponderle dicendo che l’Amministrazione comunale di Grottaglie, almeno questa, ha fatto in modo che si dicesse di no all’ampliamento della discarica, lo ha fatto con gli atti e anche con le manifestazioni, mettendoci la faccia e impegnando tutta l’Amministrazione contro la discarica, tutta, e quando è stato necessario impegnare dei soldi sono stati impegnati.
So che lei non è proprio contrario alla discarica… Appunto. Per cui, questa cosa non l’ha vista di buon occhio. Però, noi siamo stati votati anche per questo e abbiamo fatto tutto quello che era necessario, tutto. Poi ci sono i poteri superiori che decidono. Magari Tamburrano, che è del suo stesso partito, ha autorizzato, lei era alla Corte di Tamburrano per cui è andato con lui a discutere di queste cose, anziché stare con noi a manifestare contro Tamburrano. È un fatto di politica, sono d’accordo. Lei non era capace di dire di no allora e neanche adesso. E la politica fa la distinzione tra noi e gli altri. Gli altri stanno con Tamburrano a dire “sì”, noi a dire “no” in piazza, con tredici Sindaci che hanno manifestato, tredici, tutti contro, e tu non c’eri alla manifestazione. Quindi, hai fatto bene perché in linea con il pensiero. È così la politica: si dimostra con i fatti.
L’interpellanza riguarda “Ora Basta”, però ti è piaciuto allargarti sulla questione dell’ospedale. Ebbene, ricordo che, alla manifestazione fatta a Bari, l’Amministrazione ha messo a disposizione il pullman e abbiamo raccolto i fondi anche per fare il volantinaggio. Inoltre, l’Amministrazione, caro consigliere Santoro, ha messo anche a disposizione, in occasione della manifestazione, il palco, una prima e una seconda volta. Quindi, non è vero che l’Amministrazione ha fatto due pesi e due misure.
Rispetto poi a quello che lei dice, “inacidire”, io non so chi le ha riferito queste parole, ma la Lega Sud Ausonia è un suo pari, quindi le ha riferito delle cose… Politicamente sta a destra, quindi le ha riferito queste cose, che oggettivamente appartengono a quel modo di fare politica.
Detto questo, comunque le dico che l’Amministrazione comunale, insieme ai comitati, tutti, ha fatto prima la manifestazione contro Emiliano, successivamente il Presidente Emiliano ha cambiato la delibera regionale iniziale con la quale riconvertiva immediatamente in PPI tutto l’ospedale e ha accolto una parziale richiesta che veniva dall’associazionismo e dall’Amministrazione mantenendo in piedi una parte dell’ospedale, ovverosia la chirurgia, l’ortopedia e la lungodegenza. Questo è quello che è successo nel passaggio. So che è brutto dire che con la lotta abbiamo ottenuto qualcosa… È poco. Certamente è poco rispetto a quello che avremmo voluto. Però, intanto quei tre reparti ci sono, e adesso bisognerà pretendere che funzionino.
Lei poi ci accusa di aver ospitato il Presidente della Regione. Noi siamo abituati, essendo al momento Istituzioni, a non cacciare nessuno. Abbiamo l’obbligo di ospitare le Istituzioni e tanto abbiamo fatto perché è giusto che sia così. La discussione sull’ospedale magari ci sarà in un altro momento. Penso, quindi, di aver risposto all’interpellanza. Come sa, abbiamo fatto tutto il possibile e l’impossibile, ma le decisioni purtroppo vengono sempre troppo dall’alto per essere discusse da noi che siamo gli esecutori di determinate leggi.
Una cosa le voglio dire, consigliere Santoro, cosa che ha affermato anche il Sindaco di Taranto durante gli ultimi interventi sull’ospedale. La Conferenza dei Sindaci sta presentando un ricorso ad adiuvandum sull’unico Comune che mantiene in piedi l’impugnativa avverso i provvedimenti regionali, e l’unico Comune che mantiene in piedi l’impugnativa è il Comune di Grottaglie, l’unico. Di tutti quelli che si sono lamentati del provvedimento il Comune di Grottaglie è l’unico che sta impugnando tutti gli atti. Quindi, al di là delle parole, non si può vivere in manifestazione permanente contro tutti. Noi abbiamo fatto le manifestazioni e poi abbiamo fatto gli atti: di questo dobbiamo dare conto. Noi parliamo con gli atti e con la nostra faccia. La nostra coscienza è pulita. Chi non si è presentato alle varie manifestazioni o, comunque, ha preso strade differenti da quella che tutto il Consiglio comunale ha preso, tutto… Ricordo che forse lei non ha votato il provvedimento contro la discarica, era assente, mentre noi altri eravamo tutti qua, fino a mezzanotte.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Consigliere Santoro, ha bisogno della replica? Certo. Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sindaco, con il carattere politico e amministrativo che mi trovo dopo quaranta anni di attività, nel sentir dire queste parole dal primo cittadino sinceramente mi verrebbe da alzarmi e andarmene. Ti sono sincero, perché ce l’ho questo coraggio. L’ho fatto nel 1993! L’ho fatto nel 1993, io e altri quattro consiglieri comunali! Lei non è in grado di farlo, perché ama quella poltrona. Io l’ho fatto! Io l’ho fatto! Facendo quel tipo di intervento, ho dato in mano alla tua sinistra il Comune di Grottaglie per trent’anni, facendo tutti questi danni, perché lei è di sinistra e quello che ha messo la discarica è di sinistra. Ti devi vergognare, Sindaco! Ancora stai con la sinistra. Sei alla ricerca… Stop, non lo dico. Poche parole a buon intenditore.
Voglio dire un’ultima cosa. Rinnegare quei 450 voti, che ti ha fatto avere una piccola dose in più di consiglieri comunali, di Lega Sud Ausonia è gravissimo, caro Sindaco. Devi lasciare quei 450 voti e dire che due consiglieri comunali devono andare via dalla maggioranza, perché sono 450 voti e li stai rinnegando. Sai che significano queste parole, Sindaco? Io me la prendo con Rifondazione Comunista. Sì, Sindaco. Lei ride, ma qui non si scherza, Sindaco. Perché Rifondazione Comunista, firmando quel contratto di GrottaglieON non ha fatto altro che accettare anche quel simbolo. Perché, di dove sei? Ogni giorno cambi partito. Una volta eri di “sì”, una volta eri di “no”, una volta eri di Rifondazione Comunista, una volta eri di Vendola. Di dove sei? Non lo so di dove sei.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, per cortesia.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Aspetta, voglio sapere di dov’è.
Speaker : PRESIDENTE.
Per cortesia…
Così lo dico la prossima volta. Di che partito sei? Ora dove sei arrivato?
Consigliere Santoro, per cortesia.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Ah, Articolo 1.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, per cortesia.
Speaker : MICHELE SANTORO.
E di dove sei? Di che parrocchia sei, della Madonna del Carmine?
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, per favore.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Alla Madonna del Carmine appartiene!
Speaker : PRESIDENTE.
Basta, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Basta, è vero…
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie mille.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Che grazie mille! Addebitare a me, a Ciro Gianfreda e a tanti altri che in quel momento erano contro la discarica e dire che io ero a favore è una cosa gravissima. Io mi vergognerei. Le battaglie che abbiamo fatto io e quel signore lei non le conosce. Lei non ci stava. Lei faceva finta di fare quelle manifestazioni, perché la lotta non si fa in quella maniera. Se lei doveva chiudere la discarica, le ripeto, come era anche per l’ospedale, doveva fare un’ordinanza contingibile e urgente per farla chiudere. È il primo cittadino! È il primo cittadino! Ma lei non sa che significa primo cittadino! Non lo sa! Perché, se lo sapesse, tutte quelle forme di forzatura le avrebbe fatte. L’ordinanza contingibile e urgente di chiudere la discarica. Poi sono loro che ti devono seguire, non tu a loro. Hai consumato già 100.000 euro di legali professionali, di avvocati per difenderti. Hai perso già nella prima battaglia, perché non hai avuto nemmeno la sospensiva del TAR. Le devi dire queste parole. Non devi fare l’oratore a conto tuo. Alla gente lo devi spiegare. Fai subito un comizio, perché lo dobbiamo fare noi dopo. Ti sto aspettando. No, il primo erano chiacchiere. Ora deve fare il secondo, i 290 giorni. Fallo questo comizio, che ti sto aspettando. Facciamolo pure qua. Possiamo fare un dibattito tra l’opposizione e la maggioranza, nonché il Sindaco, con i cittadini presenti? Io ti sfido, Sindaco. Quello che stai facendo…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Non mi stai facendo parlare, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha già parlato dell’interpellanza e il Sindaco ha risposto all’interpellanza…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Quando parlano gli altri, non devi interrompere.
Speaker : PRESIDENTE.
Si mantenga sull’interpellanza, consigliere Santoro, per cortesia. Andiamo avanti.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sindaco, queste parole che hai usato questa sera non le permetterò mai più di dirle, mai più, perché aizzare contro Michele Santoro e dire che è a favore della discarica è una cosa gravissima. Siete voi i favorevoli alla discarica. Siete proprio voi della sinistra che avete sempre approvato e votato. E le delibere te le faccio vedere, così verifichi chi ha votato a favore della discarica. E ti faccio vedere chi si è incatenato davanti agli ospedali, ciò che non ha fatto lei. Ciò che non ha fatto lei, l’ha fatto la destra. È la destra che ama la città, non voi. Voi ormai siete diventati borghesi e questa buona borghesia vi ha dato alla testa: aprite gli occhi.
Povere persone, poveri uomini, povere persone, poveri uomini, che vi chiedono l’elemosina. Prima si facevano le battaglie, e prima era il vero PCI. Oggi invece non esistono più quegli uomini, che amavano il proprio popolo e lo aiutavano. Voi adesso non aiutate più nessuno, anzi. Durante le elezioni vi muovete a dire: non vi preoccupate, stiamo noi, non vi preoccupate, stiamo noi. Ma dove state voi?
Se andate in giro per la città, molta gente si lamenta perché sta venendo qui a chiedere l’elemosina. Non state facendo un’azione per gli anziani, non state facendo un’azione per il sociale, non state facendo nulla: nulla. E così dicasi anche per la discarica. Cosa sta facendo per la discarica? Cosa ha fatto per la discarica?
Io come lei, due cose farei: primo, l’ordinanza contingibile e urgente, di chiusura; secondo, mi metterei la fascia e con i consiglieri comunali starei qui ad occupare simbolicamente l’Aula consiliare, ma non per un giorno, come una volta fece il PCI quando occupò l’Aula, togliendo Giannotte da Sindaco.
Queste sono le cose che bisogna fare, la storia bisogna ricordarsela. Loro non la sanno, questa storia. Ma dopo quarant’anni, io, Donatelli, Mimmo Annicchiarico e tante altre persone, queste cose le conosciamo, Presidente. Lei ancora non ha capito la politica amministrativa che cos’è, perché se la capisse mi farebbe sempre parlare.
Speaker : PRESIDENTE.
Non proprio.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Non proprio? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Buona serata.
Speaker : PRESIDENTE.
A lei, consigliere Santoro, grazie mille.
Andiamo avanti: punto n. 11) all’ordine del giorno “Accoglimento iniziativa ANCI riguardante proposte di legge di iniziativa popolare per l’insegnamento di educazione alla cittadinanza come materia scolastica”.
Do la parola al consigliere D’Abramo. Prego, consigliere.
Speaker : GABRIELE D’ABRAMO.
Grazie.
Innanzitutto, vorrei ringraziare i componenti dell’ANCI, nella persona del Sindaco e del consigliere Donatelli, che hanno portato alla luce questa iniziativa.
Leggo testualmente la proposta di ordine del giorno: “Accogliamo di buon grado l’iniziativa promossa dal Comune di Firenze e fatta propria dall’ANCI di favorire l’adesione dei cittadini alla proposta di legge di iniziativa popolare, come in allegato, per inserire nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla cittadinanza come materia autonoma. Nel mese di giugno è stata avviata la procedura di raccolta delle 50.000 firme necessarie per il deposito ufficiale della legge in Parlamento, che deve avvenire entro i sei mesi successivi. Si chiede, cioè, che il Parlamento vari una legge in cui si dice di portare sui banchi di scuola l’educazione civica, rivisitata in chiave moderna. In buona sostanza sarà previsto lo studio della Costituzione, lo studio del principio di uguaglianza, l’educazione alla legalità e al rispetto dell’altro, l’educazione ambientale, digitale e alimentare.
Avendo i Comuni italiani, come obiettivo, la formazione di buoni cittadini, educando al bene comune, alla partecipazione civica, alla legalità e alla sicurezza sarebbe un’azione di buonsenso aderire alla campagna. Pertanto, si propone a codesto Consiglio di coinvolgere tutte le associazioni del territorio e dare la possibilità, attraverso l’Ufficio anagrafe, di raccogliere le firme dell’iniziativa in oggetto tramite apposito modulo”.
Questo in sostanza l’ordine del giorno presentato. Cosa cambia rispetto al passato? Innanzitutto, la denominazione. Innanzitutto si parla di educazione alla cittadinanza, e non più di educazione civica, come intesa da un ordine del giorno presentato nell’Assemblea costituente da Aldo Moro.
All’epoca, l’educazione civica era intesa come clima culturale della scuola, esperienza di vita democratica, e soprattutto era inserita all’interno di un contesto diverso, cioè non era materia autonoma. Faceva parte dei programmi di storia, quindi pian piano questa materia è andata scemando, è andata a esaurirsi nel tempo.
Quanto all’educazione alla cittadinanza, invece, riguarda argomenti più d’attualità. Ne cito uno: educare all’utilizzo della rete, prevenendo il cyberbullismo, gli hate speeches e le fake news. Questi sono argomenti di notevole interesse per le nuove generazioni. Mi sento ancora di riproporre questa iniziativa e ringrazio ancora una volta chi ha acceso i riflettori su questa campagna. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere D’Abramo. Ci sono altri interventi? Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Questo Gruppo è quello che ha acceso i riflettori, proprio mettendo in evidenza una contraddizione. È stato citato prima, nell’intervento precedente, che c’è questa iniziativa a carattere nazionale. È partita dal Comune di Firenze, poi l’ha fatta propria appunto l’ANCI nazionale, e nel momento in cui è stata definita una proposta di legge di iniziativa popolare, è stato consegnato, così come prevede appunto la legge, in Cassazione, il testo del disegno di legge. Da quel momento è partita la raccolta delle firme e si sono messi in moto tantissimi Comuni su questo, che stanno raccogliendo le firme.
I tempi sono abbastanza ravvicinati, perché il 5 luglio è partito il tutto, ufficialmente, quindi entro la fine dell’anno bisogna consegnare almeno le 50.000 firme per poter proporre al Parlamento di approvare questa legge di iniziativa popolare. Una legge, appunto, come è stato ricordato, finalizzata all’introduzione dell’educazione alla cittadinanza come materia autonoma, perché in effetti nelle scuole non è che non si parli di educazione civica, ma lo si fa in una maniera abbastanza lasciata alle responsabilità degli insegnanti, dei docenti, però la proposta di legge invece prevede l’introduzione della materia dell’educazione alla cittadinanza nei curricula scolastici di ogni ordine e grado, come materia autonoma con voto.
Il valore di questa proposta quindi è quello di istituzionalizzare questo. L’obiettivo quindi è quello di formare giovani cittadini al senso di responsabilità e al rispetto reciproco, promuovendo lo sviluppo civico e il valore della memoria attraverso lo studio della Costituzione dei diritti umani e degli elementi di educazione alla legalità, educazione all’ambiente, educazione digitale e alimentare.
Come dicevo prima, questa proposta di legge ha trovato tantissimi Comuni che si sono messi in moto, coinvolgendo tantissime associazioni. Un po’ in tutta Italia la cosa sta abbastanza favorevolmente andando verso questa conclusione. L’intervento che abbiamo fatto come Gruppo consiliare è quello intanto di far notare che questo attivismo di tantissimi Comuni non vede tra i Comuni stessi la presenza dell’Amministrazione comunale, del Comune di Grottaglie, quindi è uno stimolo affinché ci sia appunto una partecipazione da parte del Comune di Grottaglie.
In che modo ci può essere questa partecipazione? Attraverso il diretto coinvolgimento, partendo dall’attività del Comune di Grottaglie, scaricando i moduli, magari creando delle occasioni specifiche, non soltanto all’interno della Casa comunale, ma anche fuori, con il coinvolgimento di associazioni, con il coinvolgimento delle scuole. È questo il lavoro che bisogna fare. Ma fino a questo momento, il Comune di Grottaglie, l’Amministrazione comunale è stata completamente assente su questo.
In ogni caso, apprezzo questa buona volontà che viene anche dai banchi della maggioranza. Il fatto stesso che sia stato inserito su decisione della Conferenza dei Capigruppo all’interno di questa seduta del Consiglio comunale è ovviamente un fatto assolutamente positivo, però, nel testo che è stato proposto bisogna chiarire anche i ruoli.
Dice, la proposta di ordine del giorno che è stata presentata, alla fine: “pertanto, si propone a codesto Consiglio di coinvolgere associazioni del territorio”. Io penso che noi stessi non possiamo promuoverci. Noi dobbiamo stimolare l’Amministrazione comunale, e poi tutti dobbiamo dare il nostro contributo come singoli consiglieri comunali, come Gruppi consiliari, insieme, appunto, come dicevo prima, sia alle associazioni che alle scuole.
Il tempo è abbastanza limitato. Lo scopo è quello di dare il proprio contributo. Ci sono tantissime occasioni, c’è un’occasione per esempio in provincia di Bari, che avverrà in questi giorni: lo lancio come esempio, ma poi si potrebbero fare tante altre cose analoghe. Nel Comune di Bitetto, per esempio, è stata promossa una iniziativa con lo scrittore Carofiglio, in occasione di una bella manifestazione dove si consegnerà alle scuole una copia della nostra Costituzione. Da quel momento, poi, si avvia la raccolta di firme.
Lo lancio come esempio, però l’invito è quello di recuperare il ritardo su questo. Deliberiamo in questa direzione, ma da domani, giorno successivo alla delibera del Consiglio comunale, ci deve essere un’azione concreta che ripeto, purtroppo vede assente il Consiglio comunale: dobbiamo recuperare quest’assenza, quindi, almeno da parte nostra, ovviamente c’è il massimo della disponibilità a dare il proprio contributo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli. Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Io vorrei intervenire come operatore della scuola.
Assisto da molti anni anche a riforme della legge fatta da persona che non conosce minimamente come funziona la scuola, quello che accade nella scuola, come bisogna educare i ragazzi, come bisogna strutturare gli edifici, come bisogna organizzare dal singolo istituto fino all’istruzione generale, sia a livello regionale che nazionale.
Purtroppo, anche qui io non voterò, e sono contrario, lo dico subito, perché è un’iniziativa che non viene dall’interno della scuola. Questa è un’iniziativa che porterà a ridurre probabilmente il numero delle ore curriculari, per dare la possibilità a qualcosa che già si fa. Voi non conoscete la scuola, e probabilmente come voi anche chi ha i figli che vanno alle scuole superiori. Non conoscete i programmi, forse non aprite i quaderni dei vostri figli, non aprite i libri, non sapete che cosa accade nella scuola. Io parlo per quanto riguarda gli istituti superiori. C’è il potenziamento; quando è fatto bene il potenziamento, c’è già da parte… Dovete sapere che nel 2015 chi è entrato nel mondo della scuola grazie alla legge della Buona Scuola, tutti i precari, sono entrati con il potenziamento. La maggior parte dei docenti erano o avvocati, o sociologi, o quella categoria, provenivano da quelle classi di concorso, oppure erano commercialisti. Quindi, quelle classi di concorso, non potendo svolgere determinate materie sono state impegnate proprio non ad insegnare l’educazione civica, ma in progetti mirati a far conoscere la Costituzione, a far conoscere come funzionano tutte le Amministrazioni comunali.
Il consigliere D’Abramo parlava di cyberbullismo. Se lei si affaccia al nostro liceo di Grottaglie, vedrà che ci sono dei progetti in cui c’è il sociologo e anche la psicologa, che girano in alcune classi, in alcune ore, anzi, perfino la Regione Puglia, attraverso i progetti “Diritti a scuola” fatti male… Sono fatti male perché l’Amministrazione che fa, anche la nostra, a livello regionale? Si ricorda di approvare i Diritti a scuola a maggio.
“Diritti a scuola” comprende sia il professore di matematica che di italiano, il potenziamento delle materie particolari, e in più ci sono anche gli psicologici che partecipano anche a questi progetti, quindi si fanno all’interno delle scuole progetti mirati per il bullismo, per alcune situazioni, dalla droga all’inclusione, alla dispersione scolastica, a tutte queste cose qua.
La nostra Regione si ricorda di approvare i progetti a fine maggio per circa 1.050 ore. Dovrebbero completare il percorso di formazione, questo l’espletamento di questo progetto, entro il 30 giugno. Sappiamo tutti che la scuola finisce il 15 giugno, tutti i ragazzi e i docenti sono impegnati poi negli esami di Stato, quindi viene prorogato a settembre.
Noi abbiamo concluso “Diritti a scuola” l’altra settimana, a fine ottobre, facendo una corsa per non perdere i finanziamenti, perché si riduce tutto a questo, a non perdere i finanziamenti, a non perdere posti di lavoro, perché stiamo parlando anche di persone che vengono occupate e hanno la possibilità di avere uno stipendio e anche di prendere punteggi, stiamo parlando di docenti che successivamente avranno la possibilità di entrare in ruolo, alcuni, se saranno fortunati. Si continua quindi su questa strada.
Io sono più giovane del professore qui affianco e ho iniziato circa vent’anni fa a insegnare. Mi ricordo che io ho iniziato a insegnare topografia, e insegnavo 19 ore. Ci siamo ridotti alla cattedra a sedici ore. Hanno dovuto accorpare con altre materie per poter svolgere… Il professore probabilmente quando ha iniziato, filosofia si insegnava più ore. Hanno via via incominciato a tagliare, a tagliare, a tagliare. Ci siamo ridotti ad aumentare il ventaglio, ed è giusto, delle materie, dell’offerta formativa, come si chiama, però a ridurre e a tagliare i programmi ministeriali e ad insegnare ai ragazzi di corsa, perdendo di vista che i nostri fruitori sono i giovani. Noi cioè dovremmo formare i giovani, cosa che non facciamo, o che perlomeno facciamo male. Quindi, quanto a questa ulteriore materia, non è che gli obiettivi non siano giusti, ma se sono fuori dall’orario già esistente. Ci vogliono le risorse, ci vogliono i soldi. E non abbiamo i soldi nemmeno per realizzare gli istituti, nemmeno per la manutenzione degli istituti: arriviamo con l’acqua che cade nelle classi, con controsoffitti che cadono, con porte che non si aprono, con laboratori che non funzionano, con computer che sono di quindici anni fa: questa è la realtà.
Quando i ragazzi ci vedono entrare in classe con la scarpa che non è firmata, si mettono a ridere. La prima formazione, allora, andrebbe fatta nelle famiglie, poi nelle istituzioni. I Comuni, le Amministrazioni a tutti i livelli hanno la possibilità. Ad esempio, perché non collaborare insieme alle scuole cittadine per organizzare un progetto che rimetta ad esempio il Consiglio comunale dei ragazzi? È anche una forma per aprirsi alle Istituzioni, per far conoscere le Istituzioni. I nostri ragazzi non sanno come funziona un Consiglio comunale. Sta a noi, forse, o a qualche docente che svolge questo ruolo, ogni tanto, nell’ora di pausa, per tagliare un po’ la tensione su alcune materie forse un po’ più pesanti. Ci sforziamo di invitare i ragazzi anche a venire qui in Aula.
Ma agendo in questa maniera, facendo partire queste iniziative, che non vengono dall’interno ma vengono fatte senza conoscere minimamente ciò che già si fa nella scuola, si fa male. Forse va riorganizzato il tutto e vanno messe le risorse.
I docenti sono forse gli unici lavoratori in Europa pagati malissimo per il ruolo che svolgono. Io quindi non voterò a favore di questa iniziativa, che ritengo inutile e male organizzata, per il mondo della scuola.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda. Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Penso che coloro i quali hanno esperienza di scuola siano obbligati a parlarne, perché l’iniziativa entra di peso nell’organizzazione della scuola.
Come diceva il collega Gianfreda, entrare dall’esterno con le migliori intenzioni non sempre produce effetto positivo. Mi invitava a nozze dicendo: quando il professor Annicchiarico ha iniziato a insegnare storia e filosofia nei licei, si trovava di fronte a un monte-ore. Esattamente erano 18 ore settimanali in tre classi: tre ore di storia e tre ore di filosofia. Via via, siamo arrivati, anche nel liceo scientifico, a due ore di storia, non più tre, eccetera.
Io sono chiamato in causa, ma non ho capito bene la distinzione fra educazione civica ed educazione alla cittadinanza, mi deve scusare il mio alunno, Gabriele. Non mi vergogno di dire che educazione civica… Peraltro Moro, sollecitando lo Stato a intervenire sul piano educativo in maniera forte ha usato il termine “civico”. Forse adesso siamo più abituati a trovare il termine cittadinanza, soprattutto dopo il reddito di cittadinanza, qualcosa di moderno, il cambiamento. Va beh, può essere un cambiamento anche se la cosa non mi fa fare salti di gioia.
Ora, mi dite voi quanta fede è cresciuta con l’ora di religione? Se me lo dite, mi convinco che mettere un’ora settimanale in ogni ordine di scuola, dalla scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, di secondo grado, e scuola… Non lo so. Io credo che sull’ora di religione, appena c’è stata la possibilità di non avvalersene, ci sia una corsa a toglierla di mezzo. Difatti. Diminuiscono le ore di storia dell’arte, la storia della musica non esiste in ogni ordine di scuola.
Ora sappiamo che la formazione integrale non è, quindi educazione alla cittadinanza io non la svilirei a un’ora di lezione, sia perché i ragazzi con un’ora settimanale non è che prendano sul serio quell’insegnamento, sia perché i docenti che dovrebbero essere reclutati, non saranno reclutati fuori dall’organico. Casomai, il professore di storia e filosofia sarà professore di storia, filosofia, poi obbligatoriamente, un’ora. Ma obbligatoriamente cosa significa per un docente che nelle sue ore è libero? C’è la libertà di insegnamento. Io quante volte l’ora di storia l’ho usata per fare un’altra ora di filosofia, o viceversa? Quante volte ho fatto due ore di educazione civica invece di fare filosofia? Ma tutte le altre volte ho fatto educazione civica facendo filosofia e storia, perché non è questione di fare una materia – che già la questione di renderla materia la fossilizza, la mette in una cornice che la espone al rischio di essere settorializzata.
Il cittadino è un unicum, abbiamo parlato tante volte di questo unicum. È tutta l’organizzazione interna della scuola che deve fare… L’educazione alla sessualità, o alla sensibilità nel campo della sessualità?
Se facciamo la corsa ad aggiungere ore, o facciamo tempo pieno con docenti che insegnano e alunni che imparano, altri libri di testo, altre cose. È l’idea proprio generale che in Italia abbiamo perso, è l’idea generale della paideia, cioè dell’educazione. L’educazione è unica. Beati coloro i quali hanno dei docenti che non si fossilizzano nelle loro materie. Io ho avuto colleghi che insegnando latino, altro che educazione civica hanno fatto, o educazione alla cittadinanza: più di quanto ne ha potuta fare colui il quale era obbligato a farla. Casomai, vedete, la Costituzione si studia nelle scuole tecniche (diritto); qualcuno ha dato valore sostanziale a quella cosa.
Adesso, il Comune di Firenze non so per quale ragione si sia fatto promotore di questo. Saranno ottime intenzioni, l’ANCI l’ha rilanciata. Il mondo della scuola non ne sa niente: è stato interpellato? Come si organizza? I progetti, lo sappiamo, ha detto già tanto, Gianfreda, sono fatti da docenti che vogliono arrotondare lo stipendio. La maggior parte di questi si propongono, io non ne ho fatto mai, nel senso che li faccio e normalmente li facevo dando la mia disponibilità gratuita come allargamento dell’offerta formativa.
Insomma, la scuola lasciamola stare: per favore, non tocchiamola più. Nessuno tocchi Caino, e nessuno tocchi la scuola, perché la scuola è già oggetto di un esercizio con faretre, con balestre, con pugnali. Tanto alla fine si risolve sempre così: non ci sono soldi, quindi non ci saranno nuovi insegnanti.
Adesso l’inglese sta in tutti gli ordini di scuola. Nelle scuole elementari lo insegnano non laureati, l’inglese, l’educazione fisica, ugualmente. Non ci saranno, con i chiari di luna che abbiamo, sia nelle manovre di Governo, sia nelle proposte di opposizione. L’Italia non ha la possibilità di fare aggiungendo spese, ma qualificando: proprio questo è l’elemento, qualificare l’insegnamento, portare tutti ad avere contezza che quella è la fase essenziale di una comunità, di una nazione, di uno Stato. È quella la vera sovranità: essere in condizioni di educare e non di istruire. Iniziative di questo genere sì, vanno sulle pagine dei giornali, impegneranno il Parlamento, probabilmente, anche in una discussione, ma la soluzione del problema non sta in questi termini, sta in un progetto scuola, mettere mano a una discussione generale, facendo parlare chi nella scuola ha atteggiamenti di adesione totale. Il totus tuus che il Papa dice – totus tuus alla fede – è il totus tuus alla scuola. Se ogni docente entra con l’idea che sta formando il cittadino, partendo dalla bellezza della conoscenza, la bellezza della conoscenza, questa è la materia, perché se io conosco diritti e doveri, è bello, e li conosco praticandoli, non andando a fare erudite lezioni.
Io ho detto quello che pensavo in maniera molto farraginosa, e peraltro nei tempi in cui mi è consentito intervenire. Non sono entusiasta di questa proposta. L’amministrazione, se vuole dedicare alla scuola un impegno, lo faccia in maniera anche un po’ più autonoma. È la seconda volta, cioè, che parliamo di politiche generali, l’altra volta su Giulio Regeni, oggi su questa (e adesso ci proporrà, su proposta di Andrea, anche lo SPRAR e tutto ciò che sta avvenendo). Però, ci sarà un momento in cui partirà dalla nostra testa un argomento di discussione politica? Perché tutto ciò che stiamo approvando l’hanno detto da qualche altra parte: ed è facile farsi belli, dire che si fa anche questo, che si fa anche politica a Grottaglie prendendo testi, adattandoli per quelle che possono essere le parti e portandoli qua. Il copia e incolla è uguale, nessuno è cresciuto, nemmeno nell’educazione alla cittadinanza, col copia e incolla.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Consigliere Manigrasso, prego.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Grazie, Presidente, buonasera a tutti.
Io non parlo da docente, parlo da esterno alla scuola, ma come operatore sostanzialmente nel sociale, per via dell’attività professionale e politica.
Il professor Annicchiarico chiede quanta fede in più c’è stata per l’ora di religione che si è introdotta. Se io dovessi fare un contrappasso su questo mi chiederei: perché ancora tanti giovani, tanti ragazzi, nonostante studino l’italiano a scuola, continuino a scrivere senza la “H”, la “E” senza accento, senza apostrofi, non distinguendo un aggettivo maschile da uno femminile, non sapendo dove mettere l’apostrofo; per non parlare dei verbi, e del famoso “congiuntivo”.
Io sono d’accordo quando lui parla di qualificare l’insegnamento, perché rende sovrano questo popolo, sono d’accordissimo. Ma sono anche convinto che si è sovrani soprattutto quando si conoscono la propria lingua e la propria terra. E quando dico terra, intendo le proprie tradizioni, il proprio passato, le guerre che hanno costruito un tipo di società, i politici come Aldo Moro, che hanno pensato con lungimiranza alla formazione sia della gente, come la chiamava lui, sia della classe politica.
Io ritengo che questa sia un’iniziativa alquanto positiva, quindi la sostengo con forza, perché quando studiavamo, ai miei tempi, educazione civica, almeno un’infarinatura della Costituzione, degli organi istituzionali dello Stato noi ce l’avevamo. Lo vediamo, tutti seguiamo qualche trasmissione, dalle Iene a Striscia la notizia: quando, durante le famose interviste alla gente di strada si chiede chi è il Capo dello Stato, chi è il Presidente della Repubblica, ti senti rispondere: Berlusconi, Fini, Renzi… No, Manigrasso non l’hanno detto. Di che sovranità stiamo parlando se non ci conosciamo nel nostro territorio, se non conosciamo chi ci governa, chi ci rappresenta nei confronti dei territori extra nazionali?
Credo, quindi, si chiami educazione civica o educazione alla cittadinanza poco importa, che questa materia vada sostenuta con forza, indipendentemente dalla rimodulazione del monte-ore. Ma ritengo che sostanzialmente l’insegnamento nella scuola vada rifondato profondamente, perché oggi assistiamo veramente a una mancata formazione in quasi tutte le materie. Cioè, o troviamo, come dicevano i due docenti qui al mio fianco, professori sensibili, docenti sensibili, che hanno a cuore la formazione dei propri alunni, ma avere a cuore vuol dire veramente metterli sotto torchio e verificare lo stato di apprendimento col quale poi dovranno uscire da quell’istituto, perché non basta farne 16, 18, 24, 36, non è il monte-ore, ma è la qualità che si mette nel verificare quante di queste ore abbiano portato il loro frutto reale, a cominciare, ripeto e sottolineo, dall’insegnamento dell’italiano, dall’insegnamento della lingua italiana, indipendentemente poi che parlino bene l’inglese, ma è un controsenso che un ragazzo parli bene l’inglese e poi non sappia l’italiano.
In Italia – se forse più nel Meridione è per colpa nostra – il 50 per cento dell’analfabetismo sta nel Meridione, non so per quale motivo. E da operatore del sociale, come amministratore mi chiedo perché. Credo che questo possa servire per recuperare, per riappropriarci di quel senso di appartenenza alla patria terra.
Abbiamo bisogno di sentirci padroni e sovrani, giustamente, come diceva il professor Annicchiarico, della nostra terra e soprattutto della nostra identità. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Manigrasso. Consigliere Petrarulo, prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Devo dire che in tutti e tre gli interventi che ho ascoltato, per ultimi quelli di Ciro Gianfreda, del professor Annicchiarico e di Alfonso, c’è della verità. C’è della verità nelle criticità che sono state elencate sul mondo della scuola, per quel poco che ho potuto conoscere, collaborando con una scuola privata e da genitore quale sono. Tanto tengo alla scuola che sono dodici anni che sono in consiglio di istituto.
Io credo che il concetto di tutta questa proposta possa essere riassunto, se mi potete permettere, in una cosa. È una proposta di legge che ha un intento, quello di dare qualcosa. Quel qualcosa poi eventualmente verrà strutturato. Non vuole togliere nulla, nelle difficoltà di un mondo scolastico che solitamente è soggetto ad avere tolto qualcosa. Quindi, già fosse solo per questo, non si può non essere favorevoli. Poi possiamo stare qui a parlare, a consumare parole che magari mostrano o tendono a far conoscere quanta saggezza e saccenza c’è in noi: non serve a nulla.
Sicuramente la scuola deve essere riformata, e sono d’accordo con te, professore, che nel tempo qualcosa si è persa. Probabilmente, chi riformava la scuola in passato, mi piace pensare, lo ha fatto in buonafede, cercando di renderla più moderna, in realtà l’ha fatta più macchinosa, l’ha fatta più spacchettata, l’ha fatta più complicata proprio da capire oggi cos’è la scuola.
Però questa è una proposta che vuole dare qualcosa in più, non togliere.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo. Ci sono altri interventi?
Nell’attimo esatto. Consigliere Cometa, prego.
Speaker : ANDREA COMETA.
È vero che io sono uno di poche parole e intervengo raramente.
Io registro degli spunti interessanti soprattutto da chi, consigliere, fa di mestiere l’insegnante o l’ha fatto, e sono tutte osservazioni che hanno chiaramente il loro fondamento. Però posso dire qualcosa relativamente alla parte citata prima anche dal consigliere D’Abramo, che è la formazione legata ai nuovi strumenti digitali.
Io sono un tecnico informatico, ho fatto l’Istituto tecnico industriale, ed è una scuola in cui l’aspetto umanitario è carente. Noi siamo formati per fare un mestiere che è quello tecnico, però oggi anche grazie a quel mestiere io mi rendo conto che effettivamente nelle nuove generazioni è necessario avviare una fase formativa ─ non solo nelle nuove generazioni ma anche nelle persone più grandi ─ che porti alla ad avere quella consapevolezza digitale necessaria per poter affrontare quella che è la società moderna. Infatti ci troviamo di fronte ad uno strumento, quello che è internet, che ci propone davanti una miriade di informazioni che se un occhio umano non è attento a distinguere effettivamente quello che gli si sta presentando di fronte si corre il rischio di incappare in situazioni dove si crede, si dà per scontato e si dà per buona quella che è una notizia in realtà senza fonte, una notizia errata o una fake news, così come si chiamano oggi.
Io credo quindi che questo ordine del giorno sia da sostenere perché comunque è un punto di partenza, un primo stimolo su cui iniziare a fare poi dei ragionamenti e chissà se magari quest’ora non viene ritagliata ma viene effettivamente fatta ad hoc per questo tipo di attività. Quindi mi sento di accogliere positivamente questo ordine del giorno e il Gruppo Sud in movimento voterà a favore.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Cometa.
Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Sì, brevemente, anche alla luce del dibattito che si è sviluppato su questo argomento.
Io comprendo benissimo da parte degli insegnanti che c’è una proposta che riguarda la scuola e naturalmente gli operatori scolastici si sentono un po’ turbati perché dice sostanzialmente: “Che capite voi del mondo della scuola? Come vi permettete ─ sto esagerando anche in questo ─ di parlare del mondo della scuola? Che cosa ne sapete voi delle problematiche della scuola” e quindi emerge anche una certa frustrazione ─ in senso positivo lo dico, non con altro intento ─ perché poi a questo sentimento di vedere dell’intrusione di campo su questo argomento si associano ben altri argomenti, ben altre problematiche che ci sono all’interno della scuola.
Basta citare quello che comunque è già stato citato, uno degli ultimi interventi, la cosiddetta buona scuola che di buono, almeno sentendo gli operatori scolastici, ce n’è stato ben poco. Quindi sicuramente ci sono delle problematiche serie che vanno affrontate non nel Consiglio comunale di Grottaglie, ma nelle sedi più opportune. Allora io voglio affrontare questo argomento da un altro punto di vista. Mi faccio una domanda che ci facciamo un po’ tutti i giorni come amministratori, come genitori, come cittadini quando vediamo un diffuso senso di inciviltà, di degrado, del fatto che si va nei luoghi pubblici, a deturpare quei luoghi pubblici. Vuol dire che la società non sta funzionando come dovrebbe e naturalmente questa è una responsabilità delle agenzie che sono preposte a questo, a cominciare dalla famiglia (sicuramente ci sono delle problematiche su questo) ma anche della scuola.
E allora arrivo appunto al senso di questa proposta. Di fronte a questa situazione di grandissime difficoltà nel mondo della scuola, di fronte a questa situazione di diffuso malcostume o di scarsa conoscenza della nostra storia, della nostra identità, della nostra Costituzione ─ purtroppo vediamo che anche alcuni governanti non conoscono manco la nostra Costituzione ed è un fatto gravissimo ─ questa proposta ─ perché è la politica che a un certo punto deve tentare di dare un proprio contributo ─ va in questa direzione secondo me. Sicuramente è limitata, non risolverà tutti i problemi della scuola, ci mancherebbe altro, ma intanto è una proposta che parte dal basso, cioè dalle firme dei cittadini e già questo è un elemento che dovrebbe essere apprezzato, costringe, tra virgolette, il Parlamento a parlare di questo e a discutere di questo. È magari anche l’occasione per allargare il discorso relativo al mondo della scuola adottando, si auspica, provvedimenti che vanno nella direzione giusta.
Capisco appunto un po’ tutto quello che è il disagio che si avverte attorno a questa proposta, ma vorrei che si guardasse dal punto di vista propositivo di questa proposta di legge. Allora, se siamo d’accordo, superando anche delle visioni che sono giustamente non collimanti con quello che sto dicendo, io penso che il Consiglio comunale di Grottaglie possa dare un contributo in questa direzione. Limitato per quello che può essere, ma è un contributo che va nella direzione di tentare di vedere i ragazzi giovani, i bambini, i futuri cittadini, la futura classe dirigente affinché abbiano qualche strumento in più che adesso magari non c’è. Sicuramente non sarà con l’introduzione dell’ora dell’educazione civica o dell’educazione alla cittadinanza, ma sicuramente abbiamo tentato di dare un nostro contributo. È questo il senso della proposta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Brevemente. Mi convinco sempre di più che devo votare no per le motivazioni che ribadisco.
Io insegno su due sedi, ossia Pisanelli e Sant’Elia. A Sant’Elia abbiamo le LIM, consiglieri. A Pisanelli non abbiamo le LIM. Sono arrivate in questi giorni, in alcune aule non si possono nemmeno montare le LIM. In alcuni giorni funziona per la struttura, funziona male internet, quindi non ci si può manco collegare per il registro elettronico.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Gianfreda, specifichiamo le LIM. Lavagna interattiva multimediale?
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Interattiva, multimediale. Non abbiamo la palestra, non abbiamo l’autobus per raggiungere i palazzetti o lo stadio. Io ogni tanto mi trovo 6-7 ragazzi in più e siamo costretti a farli sedere a terra perché non seguono religione. Giustamente uno dice che non vuol seguire la religione e quindi mi trovo 4-5 ragazzi in più.
Il cyber bullismo. Dunque, io invito ─ molti di voi sono genitori ─ a osservare i vostri figli, no? A differenza di quando eravamo noi. È chiaro che la società evolve. Evolve tutto, anzi in quest’ultimo periodo evolve anche molto velocemente. Siete sicuri che il nozionismo, cioè far frequentare in maniera indiscriminata e non controllata il web, anche per avere notizie nozionistiche io direi… Perché sta cambiando tutto, infatti già è arrivato il clone presentatore. L’altro giorno ho assistito a una formazione in uscita per l’Università. I ragazzi di V frequentano la formazione in uscita. C’è uno studio inglese che in pratica propone nuove figure ─ perché giustamente i ragazzi devono affrontare nuovi corsi di studio e quindi devono avere una formazione per i prossimi 5-6-7 anni quando entreranno nel mondo del lavoro ─ e proprio una delle figure è quella di programmatore di docenti on line. Vale a dire la nuova figura, i nuovi ingegneri sono quelli che saranno in grado di formare…
Questo modo di affrontare la cultura, di trasmettere le nozioni e non partire nel rifondare… Io non sto dicendo… Anzi, ho pure io una formazione tecnica ma mi rendo conto che più tempo passa anche con il nuovo ministro e ogni anno si fanno modifiche su qualcosa che… Non sanno nemmeno che cosa significa la scuola.
Vale a dire con la buona scuola oltre alla formazione scuola-lavoro hanno tolto delle ore fondamentali a tutte le discipline, non solo la mia. Il fatto di aver aperto in maniera indiscriminata la scuola all’esterno… L’obiettivo era giustissimo, cioè aprire la scuola al territorio, aprire la scuola agli scambi interculturali con tutti. Ci troviamo ─ io mi trovo ─ ad accompagnare un giorno sì e l’altro pure molte volte i ragazzi a convegni su autori. Cose bellissime ma ritagliato sempre nello stesso monte ore.
Vale a dire non è che si amplia l’offerta formativa come diceva il professore, nel senso di organizzare la scuola fino alle 16-17, ma dobbiamo avere le strutture, l’organizzazione, il personale per fare tutto fatto bene. Se invece venite e mi proponete un’azione lodevole… Chi è che non vuole formare i ragazzi nella conoscenza di chi è il nostro Presidente della Repubblica, però io inviterei anche le famiglie a pranzo a dire al proprio figlio: “Non te ne andare in camera su Facebook, ma mangia insieme a noi e guarda il telegiornale”. Infatti la verità è questa, non vi dovete scandalizzare. Forse noi siamo tutte persone perbene, acculturate, quindi teniamo ai nostri figli e abbiamo un comportamento… Ma c’è gente che viene dal docente… Il collega che se n’è andato ha detto: “No, alcuni docenti, la formazione…”. No, se tu gli metti 4 viene il genitore e ti butta un pugno nell’occhio perché dice: “Come ti permetti? Sei tu che non sai insegnare”.
Ai miei tempi, quando io prendevo un brutto voto, era mio padre che buttava uno schiaffone a me e mi diceva: “Devi studiare di più. Invece di andare a giocare a salta ‘ghiummo’ ─ si diceva ─ mettiti sui libri e studia”. Se voi chiedete ai ragazzi ─ non ai vostri figli perché come i miei sono tutti bravi ─ ossia ai figli dei vostri amici quante ore studiano, quante ore stanno sui libri, quante ore stanno su Facebook, quante ore stanno davanti alla televisione a vedere le telenovela, i film… Se voi gli dite: “Ma perché non vi organizzate la vita in questo modo? Cinque ore a scuola, due ore di pausa il pomeriggio, vi fate un’ora di pennichella, vi mettete a studiare tre ore (non di più) e poi c’avete tutta la sera per divertirvi, cioè potete stare fino alle 10, però poi dovete tornare a casa e dovete dormire”. Invece che cosa fanno? Dormono alle 2.00, alle 3.00, poi li trovi in classe e dormono. Voi non sapete nemmeno che cosa significa il mondo della scuola perché le riforme le fanno gli avvocati, le fanno gli ingegneri, le fanno… È così perché il vecchio ministro faceva tutto, tranne la scuola. È chiaro? Con questo non voglio dire che chi sta dentro fa un’ottima scuola, ma perlomeno sentirli, cioè coinvolgerli in determinate situazioni perché emergono cose che tutti noi sappiamo però facciamo finta che tutte le azioni e la politica, siccome fa delle belle idee, debba portare tutto… Poi non abbiamo l’autobus per accompagnare i ragazzi al palazzetto Campitelli, quindi i ragazzi ce li troviamo vicino alla fontana a farsi i selfie insieme al docente di… Allora, il docente la fa, è proprio il docente di educazione fisica che fa educazione alimentare, fa educazione civica giustamente, ha quella funzione sociale di ascolto e anche di attenzione nei confronti dei ragazzi, certamente, se il docente ne ha voglia e se ci tiene alla professione di docente. Poi in tutte le categorie ci stanno anche le mele marce e questo è un altro paio di maniche.
Quindi con quel piccolo gruzzolo di stipendio da fame che danno ai docenti, con quelle ore che si hanno a disposizione si fa pure di più di quello che si dovrebbe fare. Quindi nella società ci dobbiamo dare una calmata tutti quanti. Dobbiamo rifondare la scuola dall’interno, dando la possibilità di avere più risorse. Se non si mettono risorse sulla cultura, sulla scuola, non si va da nessuna parte, non si formano i futuri cittadini. Infatti probabilmente potranno sapere pure chi è il Presidente della Repubblica, ma non sapranno mettere un congiuntivo, non sapranno mettere un’h davanti alla a, non sa fare tutto, non sa fare due più due.
Ci sono ragazzi che in pratica usano solo la calcolatrice. Se io gli dico: “Più 2 meno 1 quanto fa?” certi non lo sanno nemmeno. Di che cosa stiamo parlando? Quindi più parlate e più mi convinco che devo votare contro a una iniziativa lodevole per quanto riguarda… Ma la proposta è fatta in un momento sbagliatissimo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda. Ci sono altri interventi? Consigliere D’Abramo Vabbè, per dichiarazione di voto? Prego, consigliere D’Abramo.
Speaker : GABRIELE D’ABRAMO.
Dunque, qui nessuno vuole riformare la scuola, tantomeno in questo contesto. Capisco, come diceva il consigliere Donatelli, ma magari può essere un senso di frustrazione di alcuni… No, per carità, però questo si evince dalle vostre parole. Tuttavia il mondo evolve, ci sono delle materie nuove, la lotta allo spreco alimentare per esempio è prevista in questa proposta di legge. Oppure la tutela dell’ambiente. Sono tutte bellissime cose che vanno affrontate. Bisogna comunque approcciarsi in qualche modo.
Io non penso che si andrebbe a togliere qualcosa, anzi si darebbe un surplus, una qualità maggiore, anche perché questa proposta non vuole sminuire quello che già si fa nella scuola, ma vuole dare un valore aggiunto.
Comunque chiaramente voterò a favore.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere D’Abramo.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Me ne andrò a casa frustrato perché sicuramente… Quello ogni volta, in questo caso… No, il problema sta qui. Io sono un po’ più turbato rispetto alle mie decisioni, collega Gianfreda. Ogni volta che qualcuno aggiunge qualcosa dall’altra parte si convince ancora di più che deve votare contro.
Io mi convinco sempre di più che l’unica cosa in cui posso votare contro è un’ora di educazione alla cittadinanza, cioè questa non la digerisco proprio. Se la proposta è questa, ossia far impegnare il Parlamento perché alla fine decida di mettere un’ora in più nell’orario generale da dedicare a questo io voterei dieci volte no. Infatti io vorrei sapere chi è quel docente che possa docere, cioè insegnare, dall’alimentazione fino alla Costituzione, dall’ambiente… Io voglio sapere che profilo deve avere, quale laurea.
Probabilmente, come il francese lo facevano gli avvocati prima, ci sarà un avvocato… … perché gli avvocati nella scuola hanno fatto tanto danno perché hanno insegnato di tutto per il solo fatto che erano avvocati e non sapevano fare gli avvocati. Siccome lui non ha mai insegnato vuol dire che è un bravo avvocato.
Il problema sta in questi termini. Donatelli ci dice: “È uno stimolo, parte dal basso” e Petrarulo aggiunge: “Alla scuola”.
Allora, la società dei consumi aggiunge, non qualifica. Il problema è: riuscirà il Parlamento ad avere l’idea di quell’unicum che significa educazione permanente? Vale a dire che comincia dall’asilo nido, dai comportamenti che famiglia e operatori in quel caso determinano per far vedere attraverso l’esempio, non la nozione, che cosa significa vivere civile, che cosa significa rispetto della persona, che cosa significa onorare la parola data, stare al proprio posto, non presumere di sapere, non governare senza essere in grado… Tutte queste cose chi le andrà a insegnare? Allora, sono contrario all’ora aggiuntiva. Voi mi assicurate che questo significherà che la classe politica italiana farà il salto dell’aquila e non quello della quaglia? Per poter dire veramente che la scuola ha bisogno e l’Italia ha bisogno di un sistema scolastico educativo, in cui si concorra tutti per avere quel puerocentrismo che non è saccenteria chiaramente.
Ogni tanto io mi faccio sfuggire qualche parola un po’ più alta e poi devo stare attento casomai questo può essere un modo per fare sfoggio di superbia. Assolutamente. L’unica cosa che può fare un insegnante, peraltro già consegnato alla storia, nemmeno più a fare danni nella scuola… Perché come diceva facciamo male, non non facciamo, molte volte, il nostro dovere. Fare male è peggio che non fare. Facciamo più danno quando facciamo male che non quando non facciamo. Quando non sappiamo che cosa fare è bene non farlo perché…
E allora io mi asterrò ─ facciamo così? ─ perché l’intenzione la sposo in pieno. Come faccio a votare contro qualcosa che riguarda la scuola. Ma come faccio a dire di sì a una proposta che mi dice: “Istituiamo una materia specifica”. E l’educazione sanitaria? Altro che quella alimentare. Noi non conosciamo il nostro corpo, scambiamo il fegato per la milza, come posizione, non tanto come… Come funziona non ne parliamo proprio. Poi ci ammaliamo e quando ci ammaliamo “E ”. Come sarebbe a dire cosa è successo? La malattia è la forma ordinaria, è straordinaria la salute. Quando stiamo bene ci dobbiamo meravigliare perché funziona tutto. In un sistema così complicato funziona tutto e noi non conosciamo nessuna… Mangiamo nel senso che ci ingozziamo e non che gustiamo. I francesi dicono: gustare (gouter) e non mangiare.
E allora tutte queste cose… Io voglio trovare un docente e mi iscriverò a quella scuola della quarta età per essere educato a questa cittadinanza che probabilmente non siamo in condizione di averla. Quindi la mia è un’astensione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Va bene, se non ci sono altre dichiarazioni di voto… Va bene. Pongo in votazione il punto numero 11. No, volevo condividere con voi quello da votare. Chiedo di votare favorevoli o contrari all’accoglimento dell’iniziativa promossa dal Comune di Firenze e fatta propria dall’ANCI, a favorire l’adesione dei cittadini alla proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo: “Legge di iniziativa popolare per l’introduzione dell’insegnamento di educazione alla cittadinanza come materia con voto autonomo nei curricula scolastici di ogni ordine e grado” per inserire nelle scuole… Okay. Vale a dire in questo qua. Scusate c’era un refuso.
Ripeto: “Accogliere l’iniziativa promossa dal Comune di Firenze e fatta propria dall’ANCI a favorire l’adesione dei cittadini alla proposta del disegno di legge di iniziativa popolare avente per titolo: “Legge di iniziativa popolare per l’introduzione dell’insegnamento e di educazione alla cittadinanza come materia con voto autonomo dai curricula scolastici di ogni ordine e grado”.
Chiedo al Consiglio comunale di esprimere parere favorevole o negativo. Prego, consiglieri, votate.
Sì oggi mi dà problemi il monitor in sala però per me… Okay, è ritornato. Ci siamo.
17 presenti, 15 favorevoli, 0 contrari, 2 astenuti.
Approvato l’undicesimo punto all’ordine del giorno.
Così come annunciato in apertura di Consiglio comunale mi è stato consegnato dal consigliere Cometa un ordine del giorno avente per oggetto: “Decreto legge 4 ottobre 2018, numero 113, in materia di immigrazione e sicurezza e impatto sui territori”.
Passo la parola al consigliere Cometa per l’illustrazione del punto all’ordine del giorno. Prego, consigliere.
Speaker : ANDREA COMETA.
Grazie, Presidente. Leggo il testo dell’ordine del giorno proposto quest’oggi.
“Decreto legge 4 ottobre 2018, numero 113, in materia di immigrazione e sicurezza e impatto sui territori.
Il Comune di Grottaglie visto il decreto legge 4 ottobre 2018, numero 113, recante disposizioni urgenti in materia di rilascio di permessi temporanei per esigenze di carattere umanitario, nonché in materia di protezione internazionale, di immigrazione e di cittadinanza. Premesso che il dato relativo ai migranti sbarcati in Italia è stato nel 2016 di 144.574 unità, nel 2017 108.538 e nel 2018, dato fino al 30 ottobre di quest’anno, di 22.031, confermando quindi un trend in calo che dunque non evidenzia né la sussistenza di situazioni emergenziali, né la necessità di misure straordinarie, considerato che il decreto legge in oggetto tra gli altri profili problematici elimina la possibilità per le commissioni territoriali e per il questore di valutare la sussistenza dei gravi motivi di carattere umanitario e dei seri motivi di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano abrogando di fatto l’istituto del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari e introducendo una tipizzazione delle tipologie di tutela complementare dalla portata estremamente ridotta che non garantisce l’accesso alle misure di accoglienza prolunga il periodo massimo di trattenimento dello straniero nei centri di permanenza per i rimpatri da 90 a 180 giorni, riserva l’accoglienza del sistema SPRAR ai soli titolari di protezione e a MSNA (minori senza nessun accompagnamento) escludendo di fatto i richiedenti asilo, esclude la possibilità ai detentori di permesso di soggiorno per richiesta di asilo dell’iscrizione all’anagrafe dei residenti.
Ritenuto che le norme contenute nel decreto legge in questione favoriscono le strutture di accoglienza straordinaria di cassa rispetto alle quali in questi anni sono state registrate numerose criticità in termini amministrativi relativamente ai servizi erogati puntando a smantellare invece proprio i programmi di accoglienza finalizzati a dare risposte ordinarie, strutturate e controllate, non emergenziali come centri di accoglienza del sistema SPRAR (sistema protezione richiedenti asilo ai rifugiati) gestiti dai Comuni con percorsi di integrazione reale ed efficace in piccole accoglienze, rifugio diffuso in alloggi e anche in famiglia.
Con un quadro normativo così delineato vengano vanificati gli sforzi fatti anche dal Comune di Grottaglie volti ad un’equa distribuzione sostenibile su tutto il territorio. Il provvedimento favorirà quindi le grandi concentrazioni di persone nei CAS (centri di accoglienza straordinaria) di difficile gestione con nessuna possibilità di percorsi di integrazione e con impatti fortemente negativi per i cittadini. Grottaglie rappresenta nel suo piccolo una situazione di qualità, con un centro minori che impiega circa venti unità tra dipendenti e collaboratori nella gestione di dieci minorenni e sedici maggiorenni. Per questi lavoratori verrebbe meno il loro impiego.
La mancanza di percorsi di integrazione anche in città più piccole porteranno ad aumentare ulteriormente in città presenze di persone in condizioni di estremo disagio che potrebbe aprire a tentativi di reclutamento da parte della criminalità organizzata o costringere a vivere di espedienti. Potrebbe aumentare in maniera significativa il numero di persone che alla luce delle modifiche della normativa sarebbero poste in assenza di titolo di soggiorno in condizioni di marginalità e vulnerabilità.
L’ANCI nazionale ha stimato complessivamente in 280 milioni di euro i costi amministrativi che ricadranno sui servizi sociali e sanitari territoriali e dei Comuni in conseguenza delle previsioni del decreto in oggetto per l’assistenza a soggetti vulnerabili oggi a carico del sistema nazionale. Quindi impegna, per quanto attiene gli ambiti di competenza del Comune di Grottaglie, il Sindaco e la Giunta comunale a chiedere al Ministro dell’interno e al Governo di sospendere gli effetti dell’applicazione del decreto legge e ad aprire un confronto con il presente Comune e le città italiane al fine di valutare le ricadute concrete di tale decreto sull’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori”.
Ora, io credo che l’integrazione è cultura e quindi trovandoci in questo contesto sociopolitico dove il fenomeno è decisamente estremizzato è necessario analizzare questa questione con una certa lucidità anche sui numeri, onde evitare il verificarsi di situazioni di discriminazioni date dalla sempre più maggiore assenza di tolleranza. Il motivo per cui ci uniamo oggi agli altri Comuni italiani è perché ordini del giorno analoghi sono stati approvati in diverse città italiane e sostanzialmente fare in maniera tale anche che ci sia un dialogo con gli enti locali che sono i primi presidi con cui si verifica la gestione di questa problematica e va gestita in maniera strutturata favorendo l’integrazione così come fanno gli SPRAR su tutto il territorio italiano.
Tra l’altro, nota a margine, i CAS sono dipendenti direttamente dalle prefetture anche da un punto di vista economico, mentre gli SPRAR dipendono economicamente dall’Unione Europea, quindi ci sono dei fondi stanziati appositamente per gestire questo tipo di problema e i risultati ─ li hanno dati ─ sono positivi. Oggi leggevo un articolo sull’Avvenire dove sostanzialmente si analizzano dei numeri che sono decisamente positivi. Tuttavia per analizzare questo fenomeno, oltre agli articoli di giornale, ci sono delle fonti importanti come i dati forniti dall’Istat in materia di immigrazione che ci danno un quadro abbastanza positivo.
Quindi al netto di quanto ho enunciato io chiedo al Consiglio comunale di esprimersi su questo ordine del giorno.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Cometa.
Ci sono altri interventi? Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Giuro che sarò breve. Il dibattito di questi giorni su questo decreto sicurezza è un dibattito interessante perché risveglia certi pensieri tragici. Pensieri di quelli che pensano ─ più che tragici che sono proprio una tragedia quei pensieri ─ che la tragedia, ogni volta che vengono esternati, si ripete. L’idea di questo Governo è quello di pensare che ci possano essere persone buone, persone brutte a seconda della provenienza, a seconda del colore della pelle e che ci siano cittadini che hanno più diritti… Esseri umani per dire meglio ─ che poi è un concetto un po’ diverso ─ che hanno più diritti di altri e che se un essere umano in un Paese dove c’è la guerra non vuole morire per colpa di quella guerra secondo questo Governo quel diritto di preservare la propria vita va messo in relazione alla necessità che ha un cittadino qui di avere maggiori servizi, cioè crea una competizione tra diritti, indisponibili direi, però di rango differente o di importanza differente. Dico “importanza” perché è importante dire “importanza” perché il diritto alla vita, quindi a potersi salvare da situazioni di rischio per la stessa è una cosa differente dal pensare che a qualcuno spetti una casa, un lavoro… Sono diritti importantissimi pure quelli.
Quindi in qualche modo si sta creando quella competizione tra esseri umani, dimenticando però che siamo tutti uguali. Come direbbe qualcuno: “Deve farsene una ragione il ministro e pensare che non possiamo continuare a lasciar morire le persone in Libia in quei centri di detenzione”. Non è umano. Non è umano perché io pensando ad un’ipotetica guerra in Italia non starei a pensare ad altro se non a provare a salvarmi, a salvare mia figlia, a salvare mia moglie, a salvare i miei familiari. Proverei a salvarmi e farei quello che stanno facendo tutti quelli che vivono una situazione di guerra. Aggiungo una cosa in più, ossia se noi ci trovassimo a seguito di queste politiche sciagurate di questo Governo nella condizione di disastro economico per cui nessuno ci compra più il debito, le nostre banche falliscono, il sistema non si regge per cui un’economia viene meno e mi trovassi nella condizione di fame io da qui me ne andrei, sempre con mia figlia e mia moglie in cerca della possibilità di vivere perché la nostra vita è il bene supremo che ognuno di noi ha.
Poi alla fine tolto tutto il ragionamento dei diritti, delle cose, alla fine poi uno guarda e dice: “Vabbè, togliamo anche gli abiti però mi rimane la mia vita” e quindi tutti siamo alla ricerca di una vita migliore, però c’è qualcuno che cerca di preservare la vita. Questo credo che sia l’elemento di partenza. Per cui questa legge, questo decreto sicurezza mette in discussione i parametri e le priorità perché dice: “Noi stiamo qua” e siccome siamo forti, abbiamo le bombe, abbiamo i soldi, siccome c’è qualcuno che compra il nostro debito, siccome noi possiamo andare a sfruttare quei territori, a prendere il petrolio, a prendere i diamanti, a prendere tutto, siccome siamo legittimati a pagare e a foraggiare i ribelli in quei territori, a fare guerre, a sostenere dei Governi di un certo tipo affinché si facciano le guerre, siccome noi siamo così abbiamo il diritto di chiuderci e di fregarcene di quello che stiamo combinando dalle altre parti. È questo quello che si sta dicendo con questo decreto, per cui se qualcuno arriva qua non ce ne importa niente di queste persone che soffrono a causa nostra perché non è che facciamo finta di non sapere che la guerra in Libia è per il petrolio e per tutta una serie di cose. Noi stessi andiamo a comprare con i contratti questa roba qua.
Per cui ci troviamo con un decreto che dice delle cose assurde e poi vedo che prende la manina con i corridoi umanitari di cinquanta persone che è cosa differente da quelle persone che sono scappate dalle carceri libiche perché venivano torturate e violentate e tutto quello che sappiamo.
Noi abbiamo il compito di dire ─ per chi se la sente perché c’è qualcuno che invece è d’accordo ─ la nostra idea. La mia idea è che questo decreto sia assolutamente una tragedia perché non creerà, non fermerà ciò che è naturale, creerà solo più clandestini e nella clandestinità purtroppo chi viene da quel moto per dire: “Io devo sopravvivere”, poi sarà purtroppo costretto nell’illegalità a fare illegalità, quindi andremo ad aumentare la nostra insicurezza, la nostra illegalità. La nostra perché non è che noi facciamo in modo diverso, noi stessi potremmo essere spinti a compiere atti illegali se non avessimo le condizioni di agio in cui ci troviamo più o meno. Qualcuno dirà un fatto culturale, non un fatto culturale, penso che tutti nella condizione di bisogno poi alla fine provano a mangiare e a vivere. Per cui chi è scappato da lì arriva qui, ha affrontato il mare, ha affrontato tutto, non avrà certamente paura di fare altro.
Il discorso che sto facendo è un discorso che è veramente fuori dalla politica, a me non interessa fare un discorso… Io faccio un discorso umano, per me contano le persone, conta il fatto che prima la regolamentazione col decreto Minniti, tragedia… La prima tragedia che è avvenuta è stato il decreto Minniti. Minniti ha fatto un decreto che è una tragedia per queste persone e per noi ed è singolare che il ministro si intesti dei risultati per i quali non ha veramente nessun merito ammesso che si possa parlare di meriti. Dovrebbe dire grazie a Minniti per quel decreto.
Poi fa un decreto successivamente che va completamente a creare la clandestinità. Non vado troppo indietro quando furono proprio i Governi della Lega a fare le macchine sanatorie che si resero conto oggettivamente che la clandestinità non giovava a nessuno, però in questo momento la storia, la politica vuole creare la guerra tra poveri e chi fa questo è perché non ha gli strumenti per risolvere i problemi perché continua a battere i pugni su una ferita, non la prova a ricucire. Mi aspetterei infatti che questo Governo dicesse come migliorare la condizione dei poveri italiani, non dicendo che è colpa di quelli che sono più poveri dei poveri italiani se non si riesce a elevare la condizione sociale ed economica degli italiani perché è evidente che non lo si fa e lo si prova a fare col reddito di cittadinanza sul quale non voglio dire niente perché non è questo il tema. Voglio però dire semplicemente che questo decreto per me è assolutamente disumano e chiudo lasciando un messaggio che non è mio ─ lo mutuo da Arrigoni, è una richiesta a tutti e spero che possa raggiungere anche il ministro ─ ed è quello di: “Proviamoci almeno a restare umani”, tutto il resto sono carte e scartoffie che non guardano le persone, l’essere umano ed è una cosa inaccettabile.
A Grottaglie abbiamo una grandissima esperienza di uno SPRAR storico dove abbiamo tantissimi ragazzi che sono integrati perfettamente, abbiamo da poco anche avviato l’esperienza del CAS che ci è stata imposta dalla Prefettura. Lo dico qui senza timore: io con la Prefettura ci ho litigato non perché non volessi il CAS ma perché mi sono sentito violentato nel trovare questi cento ragazzi dalla mattina alla sera senza essere stato avvisato. Io ho scritto al Ministero, non sono contro le persone e non sono contro nessuno, però sono contro quelli che dicono, anzi nemmeno me lo dicono… Mi sono ritrovato cento ragazzi là senza neanche poterli accogliere. È una violenza per me, io questa cosa non l’ho accettata tant’è che poi sono stato richiamato dal Prefetto su questo ma io ho detto: “Guardi, Prefetto, che il Comune di Grottaglie non ha problemi con nessuno, però ha problemi con quelli che impongono dall’alto delle cose e mi fanno sembrare come uno che non ha voglia di relazionarsi”.
Dopodiché abbiamo avviato una serie di percorsi di confronto con tutti i ragazzi. Con le associazioni ci sono stati dei problemi ma ci siamo messi a disposizione per provare a risolverli. Mi pare che l’esperienza di Grottaglie non abbia portato problemi di integrazione, anzi quella di Grottaglie è un’esperienza assolutamente virtuosa, un’esperienza che va portata come modello non perché abbia meriti io ─ io non ho meriti, lo SPRAR viene prima di me ─ ma perché è un’esperienza culturale della città. Vale a dire la città di Grottaglie è una città che accoglie, è una città che non guarda con diffidenza ma aiuta, sostiene, integra. E qui il progetto verde sociale che è stata una grande iniziativa perché lì sì che abbiamo preteso una cosa. Abbiamo detto che il verde sociale dev’essere fatto non solo nei confronti dei ragazzi del CAS, ma dev’essere fatto insieme tra ragazzi del CAS e ragazzi di Grottaglie o persone di Grottaglie perché l’integrazione passa attraverso quella collaborazione, quell’attività di volontariato.
Quindi non capisco perché continuiamo a ragionare vedendo nelle persone, in questi esseri umani degli avversari, dei nemici, qualcuno che ci ruba o che ci toglie qualcosa. Noi come istituzioni, ma partendo da quelle più in alto di me, hanno l’obbligo di risolvere i problemi dei cittadini e di quelli che hanno bisogno di essere aiutati sul territorio, che arrivano sul territorio e tutto il resto secondo me è atto ostile. Io onestamente rimango allibito da quello che sta accadendo perché secondo me è una cosa assolutamente sbagliata. Questo è un decreto che crea sacchi di illegalità e di clandestinità, quando in realtà garantendo, come si è sempre fatto, più diritti evidentemente si garantisce una società migliore. Siamo nell’era in cui i diritti vengono sempre di più tagliati per cui si aprirebbe il dibattito su: “Si è fatto di tutto sui diritti” ora….
Voglio solo dire grazie al consigliere Cometa per avere insieme al Gruppo proposto questo ordine del giorno. Mi sarebbe piaciuto che in qualche modo i Cinque Stelle ─ lo dico con serenità ─ su questo decreto avessero fatto sentire una voce di dissenso, però questo non è accaduto e per me è un fatto negativo. Ovviamente rimetto al Consiglio comunale la decisione su questo provvedimento, però anticipo già che il mio voto sarà favorevole perché ovviamente la nostra voce critica deve arrivare anche al Governo insieme a quella degli altri Comuni, degli altri Sindaci, degli altri Consigli comunali che ritengono che questa forzatura sia assolutamente ingiusta.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Ci sono altri interventi? Certo.
Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Ha stimolato l’intervento del Sindaco, però vorrei che magari riuscissimo anche a concretizzare un intervento che sia mirato ad un aspetto specifico ─ nel testo in realtà questo avviene ─ che appunto è il modello dello SPRAR.
Lo ha citato il Sindaco, io non ho avuto dubbi nel 2013 nell’iniziare un percorso di apertura di uno SPRAR a Grottaglie perché ritenevo ─ e c’erano le garanzie, poi il tempo ha dato ragione ─ che fosse un modello vincente rispetto al metodo dell’accoglienza d’emergenza.
Credo che la comunità di Grottaglie rispetto a qualche rumors emerso all’inizio poi di fatti credo che abbia riconosciuto anche grazie a una gestione oculata da parte di un’associazione che sul settore lavora nel migliore dei modi ha saputo appunto integrare la presenza di questi nostri ospiti nel modo migliore e quindi addirittura favorendo nuove crescite e nuovi interscambi tra la comunità grottagliese e questi nostri ospiti. Io credo che qui vada mirato, per cui al netto del giudizio negativo dell’intero decreto io credo che vada puntato, vada fatto un pressing politico sul ministro Salvini il quale purtroppo ha necessità di dimostrare di avere il pugno forte e quindi di mettere in campo provvedimenti eclatanti che rispondano al bisogno della gente di avere un capro espiatorio rispetto ai problemi. Qui apro una parentesi, probabilmente oggi con l’evoluzione politica che sta prendendo il mondo (dal Brasile fino agli Stati europei) io credo che si possa sancire il fallimento di una generazione, di una classe dirigente politica che probabilmente più che amministrare il mondo non ha saputo riscrivere il mondo in chiave moderna e quindi la crisi che poi ha generato e le paure che ha creato poi portano al riemergere di spauracchi che hanno bisogno appunto di additare ad un nemico la responsabilità del fallimento invece nostro.
Per cui dico che rispetto a questo modello il ministro Salvini ha bisogno di dare risposta, di dare in pasto agli italiani uno sgombro, una ruspa facile che elimini il problema, come se fosse appunto il problema dell’immigrazione l’unico responsabile della situazione. Però bisogna dire al ministro Salvini che questo in realtà non agevola poi nel lungo tempo il lavoro, l’effetto che lui spera perché in effetti ─ il Sindaco l’ha citato in parte ─ se da una parte forse toglie le mega tendopoli come è successo in alcuni Paesi europei, per fortuna non in Italia, dall’altro però induce alla clandestinità e la clandestinità significa la possibilità che aumenti il reato perché l’essere umano per sopravvivere è disposto a tutto.
Quindi non si riesce a capire come ─ voglio ragionare anche per paradossi ─ può, poteva il ministro mettere in discussione il modello dell’accoglienza, del fenomeno dell’immigrazione, ma non certo mettere in discussione l’unico elemento di quel modello che ha funzionato ed è stato riconosciuto da tutti come un elemento vincente che era appunto il modello dello SPRAR. Per cui veramente non si riesce a capire perché ciò che potrebbe agevolarlo nel lavoro lui se ne privi.
Per cui in questo credo che bisogna fare un pressing specifico e su questo ottenere un’interlocuzione favorendo anche non solo l’adozione di questi provvedimenti, di questi atti, ma magari un’interlocuzione comune con l’ANCI. Come lo si è fatto su altri argomenti io credo che l’ANCI debba fare un pressing su questo perché credo che ne vada la tenuta dello stesso Paese rispetto a questo fenomeno.
Quindi credo che Grottaglie debba far sentire la propria voce. Io credo che su questo argomento Grottaglie ─ lo ha citato anche il Sindaco ─ in modo trasversale e nel tempo generazioni presenti, credo anche quelle future, sapranno mantenere sempre alto il livello di accoglienza e di civiltà che la nostra città ha dimostrato nel tempo. Quindi io credo che a corredo anche dello stesso ordine del giorno che andiamo ad approvare se c’è la necessità di dimostrare in altre sedi che non siano il Consiglio comunale io credo che la città possa rispondere anche su questo tema come ha sempre fatto in passato in modo forte e sostanzioso.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marangella.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Sì, questa vale anche come dichiarazione di voto intanto. Sarà un voto convintamente positivo, peraltro penso che sarà un voto caldamente unanime.
Tuttavia proprio perché stiamo fra di noi, che la vediamo da questo punto di vista la situazione per il nostro vissuto, per la nostra formazione, per quello che una volta si chiamavano ideali, poi scaturite o decadute in ideologie particolari, a corredo delle cose che ha detto il Sindaco e che ha detto anche Marangella volevo introdurre un elemento di dubbio. L’elemento di dubbio è bene che ce lo diciamo tra di noi.
I discorsi che facciamo sono discorsi che facciamo con convinzione perché ne siamo convinti, però dobbiamo anche tenere in qualche modo conto, sempre in democrazia, non delle ragioni ma delle motivazioni di chi non la pensa come noi o di chi vive situazioni tali da dover in qualche modo interrogarsi anche circa le soluzioni. E mi riferisco a che cosa? Credo che sia stato uno sbaglio ─ chiamiamolo così ─ sicuramente un grande errore delle sinistre aver sottovalutato il problema della sicurezza lasciandola in mano alle cosiddette destre. Questo non ha giovato ad una reale lettura della realtà, si chiama “Decreto sulla sicurezza”.
Io vorrei in qualche modo non solo dire che questo creerà maggiore insicurezza, come di fatto sarà, ma dire soltanto questo e non dire che cosa fare per la sicurezza significa essere sempre di meno, far camminare la ventata oltranzista, quindi demagogica, quindi che mette la parte per il tutto, cioè l’immigrato e tutto il problema della mancanza di sicurezza. Noi però abbiamo sotto gli occhi, non a Grottaglie ma girando lo sguardo anche facendo poi i giri per canali televisivi, quello che accade in tante periferie dove la sicurezza è zero e dove vivono persone che vogliono essere tutelate rispetto alle mafie che si organizzano, luoghi dove lo Stato non c’è. Allora abbiamo ragione a rimanere umani, abbiamo tutte le ragioni per essere convinti che l’umanità è prima di ogni altra cosa. Tuttavia umanità significa anche proprio la difesa della vita, la difesa della dignità delle persone, la difesa della sicurezza delle persone.
In un passaggio dell’intervento del Sindaco mi è venuto in mente anche il diritto alla vita. C’è il teorico massimo dell’assolutismo monarchico che è Tommaso Hobbes. Quando ha dovuto delineare lo Stato leviatano che mette tutto nel suo potere non si è mai arrogato il diritto, perché non poteva farlo, di attentare al diritto alla vita. Il pactum subiectionis si chiamava, unionis prima, ci mettiamo tutti d’accordo, rinunciamo a tutto perché la guerra di tutti contro tutti è quella che genera il bisogno di una autorità.
Ora, declinando nella maniera peggiore questa soluzione siamo ad un passo dalla dittatura ─ chiamiamola dittatura in termini… ─ dall’assolutismo. Però se lo Stato democratico, liberale non assolutistico, non riesce a garantirlo il diritto alla vita degna di essere vissuta dal corpo sociale inevitabilmente si va in quella direzione. Quindi grande errore dei liberali, dei democratici, dei progressisti, della sinistra, eccetera è aver lasciato per tanto tempo nella piena e sola disponibilità delle destre il tema della sicurezza. Per cui adesso ci si rivolge l’accusa di buonismo che non ha effetti sulla vita reale di tante persone, nuclei familiari, infanti, eccetera che quotidianamente vivono col timore di non essere più liberi nei movimenti, nella propria casa, nel proprio quartiere, eccetera.
Quindi o la sinistra si riappropria in maniera seria di una visione della sicurezza ─ perché il diritto alla vita è sacrosanto non solo per chi da fuori arriva ma per chi sta anche dentro ─ o noi andremo in una minoranza, anzi potremmo essere il resto di Israele. Vale a dire quella parte che continuerà a essere convinta delle proprie posizioni ma politicamente diventerà perdente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Se non ci sono altri interventi per dichiarazione di voto pongo in votazione e chiedo al Consiglio comunale di esprimere parere favorevole o contrario all’impegno, così come data lettura dell’ordine del giorno, avente per oggetto: “Decreto legge 4 ottobre 2018, numero 113, in materia di immigrazione e sicurezza e impatto sui territori” per quanto attiene gli ambiti della competenza del Comune di Grottaglie il Sindaco e la Giunta a chiedere al ministro dell’Interno ed al Governo di sospendere gli effetti dell’applicazione del decreto legge e di aprire un confronto con il presente Comune e le città italiane al fine di valutare le ricadute concrete di tale decreto sull’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori. Prego, consiglieri, votate.
17 presenti, 17 voti favorevoli.
Approvato all’unanimità.
Chiudo il Consiglio comunale alle ore 21,20 augurando buona serata a tutti.
Grazie.