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C.c. Grottaglie - 21.12.2018
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Speaker : PRESIDENTE.
Buonasera a tutti. Prima di iniziare vorrei passare la parola al Segretario Tamburrano per l’appello. Prego.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Buonasera.
D’Alò Ciro, Annicchiarico Cosimo, Annicchiarico Giovanni, Cabino Anna, Cometa Andrea, D’Abramo Gabriele, D’Alò Saveria, Danese Loreto, De Carolis Giulio, Di Palma Pierluigi, Donatelli Francesco, Galiandro Aurelio, Gianfreda Ciro, Lacava Alessandra, Manigrasso Alfonso, Marangella Aurelio, Marinelli Giovanni, Miglietta Gabriella, Petrarulo Ciro, Rossini Domenico, Russo Antonietta, Santoro Michele, Serio Massimiliano, Trani Immacolata, Zimbaro Massimo.
19 presenti, 6 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Manca un consigliere o una consigliera che non ha marcato la presenza? Okay?
19 presenti, 6 assenti.
Possiamo iniziare il Consiglio comunale. Il consigliere Di Palma e la consigliera Russo risultano assenti giustificati.
Vi porto i saluti del consigliere Di Palma, che nel giustificare la sua assenza mi ha mandato a darvi gli auguri di buon Natale e di buone feste. Ricambierà i saluti.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, purtroppo la consigliera Russo è in malattia da moltissimo tempo.
Speaker : PRESIDENTE.
Lo so, è per quello che ho dato assenza giustificata: mi ha mandato un messaggio dicendomi che era ancora in malattia.
Prima di iniziare c’è una comunicazione preliminare del Vice Sindaco.
Prego, Vice Sindaco.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
Grazie, Presidente. Buonasera a tutti, al Consiglio tutto e al pubblico.
Semplicemente vorrei comunicarvi che in seguito alla nomina di Grottaglie a Città europea dello sport, il Consiglio regionale in seduta di Commissione bilancio ha deciso di stanziare un milione di euro per la città di Grottaglie, diviso in due tranche da 500.000 euro ognuna, di cui 300.000 per infrastrutture e 200.000 per l’organizzazione di grandi eventi sportivi.
Mi sembrava giusto comunicarlo, anche perché è una notizia importante per l’Amministrazione e la città tutta.
Okay. Soltanto per verificare il funzionamento dello streaming. Non ce lo dà qui sul monitor, ma da casa, o sul sito, siamo in diretta streaming. Ci volevamo soltanto assicurare di questo.
Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Buongiorno a tutti.
Volevo soltanto anticipare, se è possibile, non ho avuto il tempo di farlo prima con il Presidente, che nel corso della seduta presenteremo un ordine del giorno da discutere, così come eventualmente previsto appunto dal regolamento, sulla vertenza della Gazzetta del Mezzogiorno.
ANCI Puglia, il Comitato direttivo ha invitato tutti i Sindaci e tutti gli amministratori della Puglia ad aderire a questa iniziativa, quindi formalizziamo. Lo prepariamo durante la seduta e poi alla fine, se siamo d’accordo, lo possiamo anche votare. Aderiamo cioè appunto all’iniziativa che propone ANCI, a supporto della vertenza della Gazzetta del Mezzogiorno. Tutto qua.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, grazie.
Non avevo preparato le votazioni per il verbale, perdonatemi un secondo soltanto.
Primo punto all’ordine del giorno “Approvazione del verbale della seduta consiliare del 16.11.2018”. Ci sono interventi in merito? Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione l’approvazione del verbale del 16.11.2018. Prego, consiglieri, votate.
Okay.
Favorevoli 18, contrari 1.
È approvato.
Secondo punto all’ordine del giorno “Approvazione del verbale del 28.11.2018”. Ci sono interventi in merito? Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il secondo punto all’ordine del giorno “Approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 28.11.2018”. Prego, consiglieri, votate.
Favorevoli 17, contrari 1, astenuti 1.
È approvato.
Annicchiarico è astenuto. Perdonatemi, non ho aggiornato la votazione della schermata. Adesso?
Terzo punto all’ordine del giorno “Interrogazione protocollo 27964 del 12.11.2018 su chiarimenti in merito al Regolamento edilizio presentata dal Gruppo consiliare Articolo 1 MDP”. Passo la parola al consigliere Donatelli. Prego, consigliere.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie, Presidente.
Questa interrogazione aveva ed ha tuttora lo scopo di stimolare l’Amministrazione comunale ad intervenire in merito all’adeguamento, appunto, del Regolamento edilizio tipo, così come previsto dalla Giunta regionale nell’aprile dell’anno scorso.
Prevedeva, anzi, imponeva ai Comuni di adeguare il proprio Regolamento edilizio a quanto deliberato dalla Giunta regionale. Contemporaneamente bisognava adeguarlo entro 180 giorni, diceva nell’aprile dell’anno scorso. Poi, successivamente, la Regione ha ritenuto di fare ulteriori approfondimenti, e comunque ha dato altri sei mesi di tempo ai Comuni per adeguare il proprio Regolamento edilizio.
Sulla base di un intervento dell’ANCI è stato prorogato ulteriormente al 31 dicembre, sempre del 2017, quindi entro il 31 dicembre i Comuni dovevano appunto adeguare il proprio Regolamento edilizio. Cosa che è chiaro che è abbastanza complicata, tant’è che da allora sono poco più di una decina i Comuni in Puglia che hanno adeguato il proprio Regolamento edilizio. In ogni caso, è un adempimento che va fatto. È l’occasione anche per rivedere alcune normative che vanno evidentemente anche aggiornate, e da qui appunto lo stimolo, attraverso la nostra interrogazione, di chiedere all’Amministrazione, a distanza di quasi un anno dalla scadenza, perché non si è ancora intervenuti in merito al Regolamento edilizio.
Immagino che sia servito anche questo stimolo, da parte del Gruppo di Articolo 1, con l’interrogazione presentata a novembre scorso. Fatto sta che l’Amministrazione ha recepito evidentemente questo sollecito, tant’è che l’altro giorno si è riunita la II Commissione, alla presenza dell’assessore all’urbanistica e del dirigente dell’area tecnica, per iniziare un nuovo percorso. È stata una cosa molto utile. Ovviamente era soltanto una prima riunione a livello interlocutorio, ma occorre continuare e approfondire, soprattutto alla presenza di coloro che poi devono mettere in pratica il futuro regolamento, sia da parte dell’Ufficio tecnico, ma anche da parte dei tecnici privati. La conclusione della Commissione è stata quella di aggiornare a un’altra seduta, alla presenza anche degli organi professionali, dei tecnici e quant’altro.
Penso che questo da parte dell’assessore Blasi sia stato ampiamente recepito. Questo era lo spirito dell’interrogazione. Teniamo a sottolineare questo lavoro che abbiamo fatto come Gruppo, e alla fine si rassegnano al Consiglio comunale le decisioni finali. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Donatelli.
Passo la parola all’assessore Blasi. Prego, assessore.
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore.
Buonasera a tutti, innanzitutto, e grazie consigliere.
Noi come Amministrazione ci siamo mossi tra i primi Comuni in Puglia. Ha detto bene: solo dieci Comuni in Puglia si sono attivati, o meglio, non attivati, hanno approvato il Regolamento edilizio, anche se poi le cose sono cambiate, quindi si troveranno anche in condizioni, loro, adesso, di modificare ciò che è stato approvato.
Noi ci siamo attivati subito. Come diceva bene lei, è un argomento molto delicato e da affrontare con la massima partecipazione. Quello che abbiamo portato in Commissione adesso è una prima fase di accoglimento e di recepimento, soprattutto, perché è un obbligo, per noi, adeguare il Regolamento edilizio a quello tipo stabilito tra ministero e Regioni, che ci hanno trasmesso.
Intanto, dobbiamo accogliere le definizioni a cui siamo obbligati ad allinearci, e nel contempo personalizzarle in base a quello che è il nostro ambito, il nostro territorio. Quella che abbiamo fatto in settimana è la prima Commissione che comincia a discutere del Regolamento edilizio; ce ne sarà un’altra a breve – così siamo rimasti – per superare questa prima fase e dare delle linee guida sia all’ufficio che ai tecnici esterni. Dopodiché, insieme, in concertazione tra noi, Amministrazione, tecnici esterni e ordini professionali, dovremo andare a definire il Regolamento in generale, in tutte le sue parti, dal punto di vista tecnico e dal punto di vista amministrativo.
Questo è il percorso che abbiamo intrapreso, che è stato condiviso. Andiamo avanti. Grazie.
Grazie, assessore Blasi. Consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Ovviamente, si era già capito anche dalla mia presentazione. Siamo soddisfatti di questa risposta, perché l’obiettivo era quello di mettere in moto il meccanismo che ci dovrà portare, spero non molto distante nel tempo, al nuovo Regolamento edilizio tipo.
La macchina è partita. Quello che ribadisco ancora una volta nei confronti dell’Amministrazione, in particolare dell’assessore Blasi, è di accelerare quanto più possibile e con il coinvolgimento, perché attraverso il coinvolgimento ci sarà sicuramente un ulteriore approfondimento per adeguare quanto più il Regolamento edilizio tipo alla nostra realtà.
Fino a questo momento, quindi, sono soddisfatto, con riserva, ma soddisfatto. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Donatelli.
Quarto punto all’ordine del giorno “Interrogazione protocollo 28988 del 20.11.2018 su chiarimenti in merito all’autovelox presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”.
Prego, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Grazie, Presidente, buonasera a tutti.
Presidente, io ho presentato questa interrogazione per sapere se lo strumento autovelox, messo a dimora sulla strada provinciale Taranto-Brindisi, sia stato autorizzato dagli organi istituzionali. Chiedo di conoscere, inoltre, se sono stati impiantati i relativi segnali stradali che indicano la prossimità dell’autovelox almeno 400 metri prima dello strumento. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro.
Passo la parola al Sindaco. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Grazie, consigliere Santoro. So che ha ricevuto già risposta scritta da parte del Comandante su questa vicenda.
Sostanzialmente, come le è già stato scritto, l’installazione dell’autovelox mobile, così come quello attualmente in uso e in esercizio, non necessita di particolari autorizzazioni, ricadendo comunque sul territorio di Grottaglie.
Rispetto alla cartellonistica a cui fa riferimento lei, viene già posizionato all’interno di cartellonistica preesistente, e comunque il Comando appone segnaletica ulteriore, quindi il tutto si svolge regolarmente. Non ci sono questioni, come le ha messo già per iscritto anche il Comandante in una nota di riscontro, per cui il tutto si svolge secondo le norme. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Consigliere Santoro, ha bisogno di replicare? Prego, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, questo è un argomento molto, molto importante. Essendo un argomento molto importante, non si può avere una risposta così lapidaria, così semplice, così poco approfondita, superficiale.
Questa è una questione giuridico-amministrativa, caro Sindaco. Lei mi può insegnare la giurisprudenza. Io purtroppo diciamo che non l’ho fatta, la giurisprudenza, però mi adeguo: vado a leggere tante sentenze, ho fatto diritto civile, ho fatto la micro e macro economia politica, ho fatto tanta giurisprudenza, anche. Però, dirmi che mi ha risposto il Comandante è superficiale.
Io ho chiesto l’autorizzazione, se loro, il Comando, hanno presentato alla Prefettura tale richiesta per mettere a dimora uno strumento, uno strumento importante del Codice della strada. Bene: mi ha risposto e mi ha detto, sempre superficialmente, che queste sono cose per le quali non si chiede nessuna autorizzazione. Mi fa piacere che si arrivi a questo punto. La strada fa parte del territorio grottagliese, però non è proprietà dei grottagliesi, del territorio di Grottaglie, è proprietà e della provincia e dell’ANAS, caro Sindaco.
Pertanto, per ogni verbale che viene fatto, come succede anche sul territorio di Grottaglie, il 50 per cento va all’Ente Comune. Questo Ente Comune deve dire che fine fa l’altro 50 per cento, a chi lo versa: se lo versa alla Provincia, se lo versa all’ANAS, se lo versa a qualchedun altro. Lei può insegnarmi che se io ricevo un verbale e mi rivolgo ad un legale, il legale fa di tutto per farmi togliere quella multa, trova qualunque sistema anomalo per dire al giudice: dobbiamo togliere questa multa perché quel verbale non è stato fatto bene. Quindi, se tutti quei cittadini che passano da quella superstrada, perché quella è una strada extraurbana, secondaria, essendo secondaria, caro Sindaco, c’è bisogno dell’autorizzazione del Prefetto. Altrimenti, i verbali sono nulli. Quindi, se il Comando dei Vigili urbani ha emesso delle contravvenzioni contro il provvedimento superiore a quei limiti di velocità, l’automobilista ricorre e il Comune di Grottaglie è obbligato a ridare indietro l’importo delle multe, perché sul verbale non è scritto qual è il decreto prefettizio che ha autorizzato quello strumento installato, anche se è mobile, in quel momento.
Questo non l’ha fatto. Se lei va a vedere su qualunque sito internet, da Google a qualunque altra cosa, visto che usate i social – io non li uso perché non so metterci mano – vedrete tutte le sentenze a favore dei cittadini. Io mi sono adeguato, su questo, caro Sindaco, non sono vago, come disse un assessore – è sparito, va bene – dicendo che io faccio l’interrogazione “a vaghezza”; non sono vago come questa Amministrazione, che rendo le cose semplici, nulle. Questa è la lettera del Comando. Quando l’ho letta… lasciamo perdere ogni affermazione. Autovelox: “multa nulla se manca il decreto del Prefetto”; “autovelox: nulla multa senza decreto prefettizio”; “Guida al diritto: autovelox, tutti i casi in cui la multa è nulla secondo la Cassazione”, la Corte suprema: la Cassazione è una Corte Suprema; “Autovelox – questa è bella, Sindaco –: Cassazione, nullo il verbale se non è indicata l’autorizzazione del Prefetto a installare lo strumento di rilevazione della velocità della strada”. E non ti leggo tutte le cose che dice, è bellissima, Sindaco, sennò perderei tempo, farei fare un Consiglio comunale a lunga durata, ma poi c’è la spending review, dopo mezzanotte poi hanno giorni di riposo, quindi non mi conviene farlo.
Quindi, la risposta che lei mi ha dato è insoddisfacente. Cerca di chiedere o far chiedere al Comandante almeno l’autorizzazione al Prefetto e di farmi mettere a conoscenza i proventi dei verbali che fine fanno. Lo chiedo, Sindaco, perché se non lo saprò io ritornerò su questo argomento, perché voglio capire quei soldi dove vengono investiti, e di quale capitolo faranno parte. Grazie, Sindaco.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro.
Quinto punto all’ordine del giorno “Interrogazione protocollo n. 29462 del 26.11.2018 su chiarimenti in merito al Piano eliminazione barriere architettoniche presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”. Prego, consigliere.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, mi è venuta fuori una bella interrogazione, proprio bella, mi piace. Bravo, grazie. Io, sottoscritto Michele Santoro, nella mia qualità di consigliere comunale di Grottaglie presento la seguente interrogazione. Premesso che la Costituzione della Repubblica Italiana all’articolo 16 garantisce il diritto alla mobilità di ogni cittadino, la concreta fruizione di questo diritto per le persone affette da disabilità sancita dal principio di eguaglianza di cui all’articolo 3 della Costituzione italiana costituisce lo strumento e la precondizione indispensabile per ciascun individuo, per poter esercitare tutta una serie di diritti, nonché per integrarsi nell’ambito sociale; che l’Amministrazione comunale deve garantire i diritti fondamentali. Considerato che a tutt’oggi è applicata parzialmente da parte di questo Comune – per la verità questa Amministrazione non ha fatto nulla, ha fatto tutto la precedente Amministrazione, diamo atto a questa precedente Amministrazione di quello che ha fatto – la normativa, in tema di rimozione degli ostacoli di natura architettonica e sensoriale, le cosiddette barriere architettoniche che pregiudicano la mobilità delle persone con disabilità e quindi la loro libertà di spostamento in modo autonomo; che in particolare, tale situazione è stata evidenziata da alcune vicende riguardanti persone con disabilità che si muovono in sedia a rotelle – noi a Grottaglie ne abbiamo parecchie di queste persone, Sindaco, e ogni tanto qualcuno fa pure qualcosa di anormale –, impossibilitate a muoversi in autonomia, a causa del persistere della presenza di barriere architettoniche, presenti anche nei vari uffici comunali; che tali vicende dimostrano anche l’assenza, da parte di questo Comune, di un programma per l’eliminazione, nel tempo, delle barriere architettoniche. Interrogo per sapere se questa Amministrazione ritiene necessario quanto prima intervenire per abbattere definitivamente tali barriere.
Visto che i diversamente abili da quasi trent’anni ne attendono l’attuazione, e non sono sicuramente tempi da paese civile che rispetti e tuteli chi è già costretto a vivere in una situazione svantaggiata; per sapere quali siano stati o saranno gli interventi che il Comune di Grottaglie intende adottare al fine di eliminare definitivamente le barriere architettoniche.
Questo argomento è stato oggetto di discussione da parte di Sud in movimento prima delle elezioni amministrative del Comune di Grottaglie, nell’anno 2016, che ha visto un dibattito fatto solo di promesse elettorali – dibattito solo di promesse elettorali –, in quanto, fino ad oggi, non sono state eliminate totalmente le barriere architettoniche.
Preciso inoltre che questo argomento è stato inserito nel programma politico elettorale del giugno 2016 di Grottaglie On, nel quale si scriveva che bisognava fare l’istituzione del piano di eliminazione delle barriere architettoniche (il cosiddetto PEBA) P-E-B-A.
Tutte le attività di tipo commerciale, ricettivo, culturale, sportivo e per lo spettacolo aperte al pubblico, che non presentino un ingresso accessibile ai disabili, dovranno dotarsi di una soluzione per garantire l’accesso alle persone con disabilità. Saranno previsti incentivi per coloro che provvederanno ad adattare le strutture.
Il Comune di Grottaglie attualmente non è dotato del PEBA. Si chiede: il modello PEBA interagirà con il Piano urbano della mobilità sostenibile? E perché ancora questa Amministrazione non ha individuato una struttura tecnico-amministrativa cui demandare la creazione del Piano?
Adesso vi risponde il Sindaco. Grazie. Io voglio sempre il Sindaco, no?
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro. Passo la parola al Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Grazie, consigliere Santoro. Fa bene a ricordarci le cose importanti. Ovviamente, mi dispiace solo che si sia assentato negli ultimi due anni e mezzo, in cui di questa cosa abbiamo parlato e riparlato. Era intervenuto anche il consigliere Donatelli, all’epoca, quando parlammo del Piano dato in studio, come già detto, su cui non abbiamo risposta, perché non ce l’avete chiesta, ma di fatto, l’Università ha già fatto una prima relazione, come è stato detto, e ha avviato ulteriori studi perché ha acquisito la documentazione.
Su questo, quindi, il PEBA è già stato commissionato insieme al Piano della mobilità sostenibile. È quindi il contrario di quello che lei afferma. Ma proprio per dirle qualcosa in più, evidentemente non si è reso conto, camminando per le strade, che laddove abbiamo riparato i marciapiedi, abbiamo realizzato e sistemato le rampe; laddove abbiamo realizzato gli attraversamenti pedonali rialzati abbiamo realizzato le rampe. Ovviamente, nei prossimi interventi verrà portata avanti la linea dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
Ma le sarà sfuggito sicuramente ancora l’altro aspetto importante, che evidentemente non ha colto, non ha letto bene. Il Grottaglie 2020 è proprio quello che lei dice: la città di Grottaglie ospiterà tutti gli sport, ma in modo particolare gli sport paralimpici. Cosa vuol dire? Vuol dire che sostanzialmente, oltre a porre attenzione agli sport dei diversamente abili, adegueremo tutte le strutture pubbliche a tale scopo, e non a caso.
Per tale scopo, infatti, la Regione, proprio per l’alto valore sociale che ha questo tipo di iniziativa, ci sta riconoscendo quei soldi di cui in premessa. Detto questo, si può fare di più, certamente si può fare di più. Faremo di più. Intanto, però, contrariamente a quello che lei dice, tutto ciò che è possibile fare lo stiamo già facendo con le risorse finanziarie che sono state messe a disposizione.
Le ricordo che tutti i marciapiedi sono stati sistemati. In particolare, uno dei motivi per cui sono stati rimossi gli alberi di pino, che verranno sostituiti laddove non siano ancora stati sostituiti, è stato quello proprio di consentire il transito non solo ai diversamente abili ma anche agli anziani, in particolare, che erano quelli che maggiormente, insieme ai diversamente abili, avevano difficoltà a transitare.
Gli ostacoli, quindi, li stiamo rimuovendo, piano piano, ovviamente, perché i soldi sono sempre pochi. La ringrazio quindi dell’interrogazione, perché mi ha dato la possibilità di chiarire questo aspetto. Ovviamente, il PEBA verrà steso, come si suol dire, non appena avremo avuto la relazione, da parte dell’Università che sta approfondendo la questione.
Per cui, non è vero che non abbiamo aperto un tavolo su questa questione, è stato proprio fatto un protocollo d’intesa sin dal nostro insediamento. Mi rendo conto che c’è tanto da fare, però ancora abbiamo altri due anni e mezzo per completare il programma elettorale. E le posso dire con molta soddisfazione che siamo già a buon punto.
Grazie quindi per la sua interrogazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Consigliere Santoro ha bisogno di replicare? Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Signor Sindaco, quasi quasi mi ha convinto a non essere soddisfatto, sempre grazie alla sua calma, alla sua sapienza, alla sua sapienza politica di grande oratore, che incanta il Consiglio comunale.
Grazie, Sindaco. Mah! Potrei dire una cosa così, semplice: lei ha detto che tra i lavori che sta facendo, sta eliminando le barriere architettoniche. Ebbene, io non ho ancora visto risolta una sola barriera architettonica, in particolar modo su viale Principe di Piemonte… Allora ti porto io, Sindaco, su tutti gli scivoli, sulle salite e le discese: ti porto io.
Un giorno l’abbiamo bloccata noi, io e mio fratello, una persona sulla sedia a rotelle che stava cadendo perché non c’erano i mattoni. Peccato! Peccato! I mattoni: peccato! Vai a vedere, signor Sindaco. Lei sta tagliando, ha detto, tutti gli alberi. Questo mi fa piacere, tanto verde non c’è n’è, a Grottaglie, non abbiamo aiuole, non abbiamo più alberi, non abbiamo più niente. Anzi, poi sugli alberi, lei ha detto tante belle cose – peccato che manchi l’assessore all’ambiente –: io ieri mi sono fatto un giro. Sono andato verso il campo sportivo, ieri pomeriggio, en passant, dicono i francesi. Mi sono detto: fammi andare a vedere qualche cosa e ho visto tutti gli alberi tagliati. Ma quella legna che fine ha fatto? Quei tronchi di alberi che fine hanno fatto? Sono stati mandati alla discarica per far aumentare il volume della percentuale… fammi stare calmo, non muovere la testa… Fammi stare calmo, devo stare calmo se no mi aumenta la pressione, sai? Quindi, per far aumentare la percentuale? Per dire alla gente che è stata brava a fare la raccolta differenziata?
Bene, mi fa piacere anche questo. Però, attenzione: al popolo dovete dire la verità, con loro dovete essere trasparenti, perché siete dei ragazzi. Ragazzi amministrativi molto bravi, veraci, forti, intelligenti; però quando non dite la verità, sapete, è brutto far credere alla gente che avete saputo indirizzare il popolo grottagliese alla raccolta differenziata.
Lei mi deve dire, signor Sindaco, che fine hanno fatto quei tronchi degli alberi.
Speaker : PRESIDENTE.
Rimaniamo sul PEBA, adesso, poi magari la facciamo…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Il Sindaco mi ha parlato di questi problemi e io devo rispondere, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, sì. Il Sindaco ha detto che hanno tolto gli alberi per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Giorni prima del 31 gennaio passa una macchina e dice…
Speaker : PRESIDENTE.
È un altro argomento, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Ma perché non li ha portati il Comune di Grottaglie, quei pezzi?
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene così?
Speaker : MICHELE SANTORO.
Perché, Sindaco?
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo andare avanti?
Speaker : MICHELE SANTORO.
Vado avanti. Presidente, lei sta facendo come una persona che ieri mi ha interrogato come testimone…
Speaker : PRESIDENTE.
Non mi permetterei mai di interrogare nessuno…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Io devo fare un giro per arrivare alla risposta che devo dare al Sindaco. Quindi, caro Sindaco…
Speaker : PRESIDENTE.
Veramente lei interroga, consigliere Santoro, non dà risposte.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Mi ha risposto. Con l’interrogazione mi ha risposto, adesso devo dichiarare la mia insoddisfazione…
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, nel senso: concluda sull’argomento.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Va bene. Allora, Sindaco, come le dicevo, deve dire la verità, devi essere trasparente con il tuo popolo. Non voglio entrare nella politica nazionale, perché le elezioni si vincono facendo delle promesse elettorali, facendo demagogia. E a me quella demagogia non è mai servita.
Lei parla di sociale e poi a dicembre non dà neppure un piccolo panettone a quelle persone disabili, invalide, che prendono 250 euro al mese: è una vergogna per questa Amministrazione comunale. Che almeno nel mese di dicembre si fosse solidali con tutti. Parlare di sociale è una cosa bellissima, però quando non vengono attuate queste forme è brutto.
Quindi, Sindaco, arriviamo alle barriere architettoniche. Lei con il suo Gruppo di Sud in Movimento ha fatto nel Castello – pro-tempore 2013-2014, anno dopo Cristo… ah, prima di Cristo – una manifestazione: parlava male di Donatelli perché era assessore all’urbanistica, parlava male di Santoro, che era assessore…( Si sono pentiti? Diceva che le barriere architettoniche le avevano eliminate. Non tutte, per carità, perché c’è molto da fare, come ha detto lei, non ci sono fondi. Neanche cinque anni fa lei sapeva se c’erano fondi o non c’erano fondi? Lei è stato consigliere comunale di opposizione al Consiglio comunale di Grottaglie. Io lo so se ci sono soldi oppure se non ci sono. Però, caro Sindaco, prendere in giro i disabili è una vergogna. Io mi vergognerei. Il primo atto che lei doveva fare, come fece il primo atto…Quando fu eletto consigliere comunale, portasti le cuffie e dicesti: “qui bisogna fare le assunzioni delle persone disabili, specialmente per la lingua”… Sul palco c’era una persona che faceva i gesti: quelli dovevi assumere, era un impegno che non hai mantenuto, e così stai facendo con i disabili, oggi. Non scherzare con le persone che hanno bisogno, queste persone le devi premiare: hanno bisogno di sostegno, perché mi hanno raccontato che si sono rivolte al servizi sociali, dove hanno avuto risposte negative: non ci sono soldi.
Perché non ci sono soldi, caro Sindaco? C’è un milione – ne ha parlato l’assessore, la notizia che doveva dare il Sindaco l’ha data l’assessore, non so perché –, il Sindaco non ha dato questa bella notizia di un milione, e poi vedremo che cos’è questo milione. Grottaglie è stata scelta come città del Campionato mondiale para… paralimpico.
Caro Sindaco, siccome le strutture non ce le abbiamo, come avete fatto ad avere questa candidatura? Le strade in degrado, tutto in degrado: come ha fatto lei ad avere tutta questa grande soddisfazione? Per caso ha avuto qualche scambio con la Regione Puglia, o qualche altra cosa? Cioè: non ti do l’ospedale, ma ti do queste cose, caro Sindaco? Grazie, caro Sindaco.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro.
Possiamo andare avanti… Per fatto personale? Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Consigliere Santoro, lei mi è molto simpatico, lo sa benissimo, però le devo chiedere di avere maggior rispetto delle persone. Quando lei afferma “prendere in giro i disabili o regalare il panettone”, forse è una politica che vuole mettere in campo lei, e si tratta di una cosa differente rispetto al Piano dell’eliminazione delle barriere architettoniche.
Lei ha fatto un’interrogazione e io rispondo sul tema dell’interrogazione. Quanto a tutto il resto, la invito a non usare termini che sono offensivi delle persone, in particolare nei miei confronti, perché non ho preso in giro nessuno. Il lavoro che sta facendo l’Amministrazione può non soddisfarla.
Rispetto a quello che lei attribuisce al Sindaco – scambi, non scambi –, non è la prima volta che lei fa queste illazioni. Lei deve sapere che la politica è una cosa molto seria. Lei forse è abituato a fare gli scambi, tant’è che ha scambiato consiglieri comunali con noi, quindi è abituato agli scambi. Noi no. Noi accettiamo o non accettiamo le cose. Poi, su partite diverse ci assumiamo le responsabilità. Per cui, non attribuisca ad altri quello che è il suo modo di operare. Noi abbiamo fatto delle cose, lei non è soddisfatto, le potremo fare meglio, faremo meglio. Però le offese, veramente, gliele restituisco. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Non mi sembra l’abbia offeso… Che ha detto?
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, io non intendo fare nessuna affermazione di tal genere, perché quando sto in Consiglio comunale parlo sempre di politica e amministrativamente. Questa è la prima cosa che voglio dire da oggi in poi.
Seconda cosa: non ho mai chiesto a nessun consigliere comunale, tantomeno alla dottoressa Anna Cabino di passare nel mio Gruppo, in particolar modo nell’opposizione; come non ho chiesto ad altri di andare dall’opposizione alla maggioranza.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Caro Sindaco, caro Sindaco, caro Sindaco… Chiudo qua, Presidente. È una discussione che faremo subito. Raccoglierò le firme…
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Considerato che abbiamo parlato di barriere architettoniche, voglio ricordare a tutti i consiglieri e al pubblico che le sessioni del Consiglio comunale possono essere reperite sul sito del Comune e sono sottotitolate per i non udenti, quindi chiunque può seguire il Consiglio comunale con le registrazioni in streaming. Non siamo ancora in diretta con i sottotitoli, però stiamo lavorando anche su quelli.
Punto n. 6 all’ordine del giorno “Interrogazione protocollo 29558 del 27.11.2018 su chiarimenti in merito a Grottaglie città europea dello sport presentata dal Gruppo consiliare Articolo 1 MDP”. Passo la parola al consigliere Marangella.
Prego, consigliere.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Buonasera a tutti.
In realtà siamo stati anticipati ben due volte: nei giorni scorsi, con la conferenza stampa e poi con il Vice Sindaco che ha annunciato anche qui, in seduta di Consiglio comunale, il riconoscimento di un finanziamento. Anche il Sindaco, inoltre, sulla precedente interrogazione, ha fatto riferimento alle attività che si svolgeranno durante, appunto, l’anno 2020, in particolar modo facendo riferimento ai Giochi Paralimpici.
A questo punto, magari rivolgendomi al Vice Sindaco, l’intento dell’interrogazione era quello di entrare più nel dettaglio rispetto all’organizzazione…
Dicevo: visto che l’argomento è stato più volte trattato in precedenza, l’intento era semplicemente quello di conoscere più nel dettaglio quelli che saranno l’organizzazione e l’impatto che avrà questo riconoscimento sulla città di Grottaglie. Inizialmente ci aveva incuriosito il fatto che a promuovere il riconoscimento fosse stata un’associazione… Cioè, anzi: a promuovere il riconoscimento non a Grottaglie, in generale, ma ad istituire questo riconoscimento fosse un’associazione no profit, quindi non un Ente comunitario, com’è successo per Matera.
Stante ciò, quindi, al di là del fascino di ricevere un’onorificenza, magari da ritirare nelle sedi opportune romane o comunitarie, ci chiedevamo quali potessero essere realmente le ricadute, visto che anche per l’ottenimento di questo riconoscimento comunque erano state impegnate delle somme per sostenere i costi di tale candidatura.
Stante il fatto che sono state date già le anticipazioni, magari si può impiegare il tempo dell’interrogazione per conoscere più nel concreto la programmazione degli eventi e anche il quadro degli interventi rispetto anche alle strutture presenti sul territorio grottagliese, quindi all’impiantistica, e anche le modalità di coinvolgimento di quella rete di associazioni così numerosa a Grottaglie che si occupa di attività sportive rispetto alla celebrazione di questo evento nel 2020. Devo dire che, al di là della curiosità per l’evento, c’è stata anche un’interlocuzione con alcune associazioni di natura sportiva che ci chiedono realmente in che cosa si tradurrà e come verremo coinvolti. Credo che abbiano loro stessi interesse a prepararsi nei tempi debiti per poter risultare pronti nel 2020. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marangella. Vice Sindaco Quaranta, prego.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
Grazie, consigliere.
Una piccola premessa. Spero che non accada più che si utilizzi un’interrogazione riservata all’abbattimento delle barriere architettoniche per fare polemica sul taglio di qualche albero. Io vedo lì il non rispetto verso il mondo della disabilità, e in questo caso verso il mondo dello sportivo e quindi paralimpico. Comunque sia, ritorno sul tema scusandomi per questa piccola precisazione.
A me dispiace solo che l’interrogazione avesse un indirizzo più economico. Il nostro obiettivo, cioè, non era raccogliere soldi con questa iniziativa; il nostro obiettivo principale era sostanzialmente quello di creare un piano dello sport a Grottaglie, in cui si mettesse in primo ordine la pratica dell’attività sportiva, sia per le persone normodotate, ma, come abbiamo più volte detto, in particolar modo per il mondo paralimpico. Un modo anche per dare più attenzione ad una branca dello sport che ahimè si trova ancora in ombra, che quindi non è ancora emersa come dovrebbe e quindi non è ancora equiparata allo sport che siamo abituati a vivere ogni giorno, permettendo anche l’insediamento, questo è uno degli obiettivi principali, delle pratiche, delle discipline paralimpiche all’interno della città di Grottaglie.
L’anno prossimo, per fare un esempio, avremo la prima squadra di basket in carrozzina grottagliese, quindi parteciperemo con una squadra grottagliese di basket in carrozzina, ma allo stesso tempo stiamo incentivando anche la nascita di una scuola di badminton, sempre in carrozzina, e altre discipline sportive. Uno degli obiettivi principali, quindi, è sicuramente questo. Per fare ciò naturalmente c’è bisogno di un intervento sulle strutture sportive, considerevole. E qui rientra il piano di abbattimento delle barriere architettoniche. Un intervento, in primis, è stato già effettuato ed è in fase conclusiva, quello del palazzetto dello sport Marinelli. La struttura è stata dotata di tutte le agevolazioni per i disabili, quindi la struttura dal 7 gennaio prevediamo che ritornerà sia nella proprietà del mondo sportivo grottagliese, ma sarà allo stesso tempo accessibile ai disabili. Stesso lavoro si andrà a fare sul Palazzetto Campitelli, dove è presente un grande numero di spogliatoi, ma di fatto, nonostante le rampe, i servizi non sono accessibili ai disabili. Di conseguenza, anche lì si andrà a dotare il piano terra di vano spogliatoi accessibile in tutte le sue funzioni, docce comprese e bagni.
Discorso differente si va a collocare all’interno della Cittadella dello Sport per come è conformata adesso urbanisticamente per la quale c’è già un progetto, uno studio di fattibilità già realizzato. Si prevede la realizzazione di una vera e propria cittadella dello sport paralimpico, quindi una serie di percorsi connessi tra le varie strutture, accessibili in tutti i loro spazi, e anche interventi su quelle che sono di fatto le singole strutture sportive, quindi Circolo tennis, Campi Mateco, Stadio comunale e Piscina comunale. Di queste quattro strutture, allo stato attuale, l’unica realmente accessibile è la piscina comunale, mentre per quanto concerne le altre strutture sono semi accessibili, se vogliamo dire così: ci sono zone accessibili e zone non accessibili. Stesso discorso fatto sempre per gli spogliatoi, per le zone pubblico, eccetera.
Questo progetto è uno dei progetti, anzi, è l’unico progetto del sud Italia che prevede una Cittadella dello Sport Paralimpico. Allo stato attuale l’Italia è dotata di un unico centro paralimpico, quello di Roma, quindi andremo a realizzare di fatto il secondo centro paralimpico d’Italia mai realizzato, con questi interventi sulla nostra attuale Cittadella dello Sport.
Quanto alla questione coinvolgimento associazioni, l’abbiamo fatto fin dall’inizio. La candidatura è stata realizzata con le associazioni sportive, e non solo, abbiamo coinvolto anche associazioni culturali e associazioni di categoria. L’intento era quello di candidare la città a questa nomina. È vero, si tratta di un’associazione no profit, però va anche specificato che la stessa è riconosciuta attraverso il Libro bianco dello sport europeo dalla Comunità europea. La Comunità europea, cioè, dichiara nel Libro bianco dello sport che si avvale dell’ACES (Associazione delle città europee dello sport) per la nomina delle capitali europee e poi dei sottopremi. Essendo una città sotto i 300.000 abitanti non avevamo la possibilità di candidarci come capitale, quindi il nostro unico obiettivo poteva essere la Città europea dello sport. Di conseguenza, la nostra candidatura come città, ed è l’unico Ente che di fatto per l’Europa fa questo genere di concorso.
L’obiettivo di questa associazione è lo stesso che abbiamo elencato prima, cioè promuovere la cultura dello sport attraverso una programmazione. Loro premiano la programmazione, non è un premio economico, di fatto, quello che loro vanno a dare, ma valutano il programma che ogni singola Amministrazione mette in atto.
Con noi, come sapete, sono state nominate anche Cosenza, Piombino e Cernusco sul Naviglio, ma negli anni passati abbiamo avuto Torino e altre importanti città. Questo è avvenuto in Italia come avviene anche nel resto d’Europa.
Ritornando alle associazioni, sono state coinvolte e verranno coinvolte nel percorso. Il Comitato a gennaio si riconvocherà, di modo da creare un vero e proprio cartellone di quelli che saranno gli eventi sia locali, sia regionali, sia nazionali e internazionali che andremo ad ospitare a Grottaglie. Verrà fatto quindi anche questo cartellone, insieme alle associazioni, perché poi le stesse associazioni, nei loro ambiti, saranno gli organizzatori dei singoli eventi, sicuramente di concerto con quelli che sono gli organi federali di riferimento, le federazioni, ma ancor più con il CONI e il Comitato Italiano Paralimpico, che sono partner di questa candidatura e di questa nomina.
Non si tratterà solo di eventi sportivi nel vero senso della parola, ma molta importanza verrà data anche al mondo culturale sportivo. Quindi, oltre agli eventi internazionali e nazionali e gare sportive, verranno anche creati una serie di eventi culturali ai quali la cittadinanza potrà tranquillamente prendere parte, quindi aumentare la cultura dello sport, in modo da diffondere i princìpi e l’importanza della pratica sportiva.
Se dovessi dirvi alcuni degli eventi che si svolgeranno, ripeto, tutto lo trovate sul dossier di candidatura che è stato pubblicato on line, basta cercare “dossier Grottaglie 2020” e troverete tutto il programma che poi è stato premiato da ACES Europe. Nelle ultime pagine c’è l’elenco di alcune delle attività che l’Amministrazione metterà in campo nell’anno 2020. Ma non sarà solo il 2020 protagonista di sport. Naturalmente effettueremo un percorso di avvicinamento al 2020. Anche il 2019 vedrà una serie di eventi programmati di media e grande rilevanza, per poi passare al 2020 con eventi molto più importanti: campionati assoluti italiani di badminton, Gran Prix badminton, para badminton, Giro d’Italia in bike, il giro Rosa, Open nazionali di tennis, campionati nazionali di sitting volley, gare nazionali FIDAL, maratona, Vivicittà nazionale, una serie di convegni sull’alimentazione dello sport, le donne nello sport, lo sport nella storia, campionati FISDIR (parliamo sempre di paralimpici), pararcieri, arti marziali, mountain bike: ne abbiamo tanti, sono tutti campionati nazionali o internazionali.
Abbiamo qui già un piccolo cartellone, però, torno a dire, è comunque sia un cartellone aperto, quello che vedrete qui, perché sia il CONI sia il CIP, a gennaio, insieme al Comitato programmeranno tutti gli eventi che sarà possibile portare in città, naturalmente, sempre che le nostre strutture possano accogliere determinati eventi. Non possiamo mai immaginarci di accogliere una finale dei Mondiali in quanto il nostro stadio non potrebbe mai accoglierlo, a differenza però di altri tipi di sport, di altre tipologie. Ad esempio, siamo in trattativa con la FIPAV per realizzare quest’estate la Final Four di pallavolo qui a Grottaglie. I mondiali di ginnastica artistica si svolgeranno a Grottaglie, quindi una serie di iniziative che stiamo contrattando… Sì, di ginnastica artistica, juniores. E i nazionali, invece, assoluti, stiamo vedendo di portarli tutti a Grottaglie. Siamo in contrattazione con CONI e federazioni varie; presto avrete notizie al riguardo.
Speaker : SINDACO.
Quanto al cartellone di quelli che saranno gli eventi del 2020, ovviamente si inizierà a costruire da dopo le feste, perché è chiaro che abbiamo saputo da poco di essere stati ammessi. C’è una base sulla quale il CONI ha già messo le mani. Sta interpellando le federazioni di altri sport, di altre attività per inglobarle all’interno della Città europea dello sport. È tutto in costruzione. Ci sono poi le disponibilità, da parte di tutte le associazioni sportive (a parte le federazioni, delle associazioni sportive), per il momento anche di Brindisi, di Taranto e qualcuna di Foggia che si sono già manifestate per essere incorporate nella manifestazione. Poi, ovviamente, come ha detto il Vice Sindaco, verrà costituito un comitato promotore che si occuperà di sovrintendere al lavoro. Al di là di tutto, quindi, l’obiettivo era quello di creare una gran bella festa dello sport, e a tanto credo che possiamo ambire, sinceramente.
Poi, quanto alla notizia di questo finanziamento, credo sia dovuto al fatto che la Regione si è accorta che il momento dello sport è un momento importante per tutti: è un momento educativo, è un momento importante per la salute. Il fatto poi di avere in particolare l’attenzione su determinate tipologie di sport e di soggetti con delle limitazioni ha fatto in modo che ci fosse questa contribuzione, oltre ovviamente al fatto che siamo l’unica città della Puglia che al momento ha avuto questo riconoscimento. Per cui, sicuramente ci sono una serie di circostanze favorevoli che permetteranno nel 2020 di avere una grande manifestazione, di divertimento, di sport.
I soldi quindi sono benvenuti, ma non erano l’obiettivo di partenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Concedo un’ultima battuta al Vice Sindaco.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
Ho dimenticato una cosa importante.
Nell’interrogazione si faceva riferimento al perché di questa scelta. Vi rispondo in maniera molto sincera. Un giorno, su una classifica del Sole 24 Ore, appena insediati, fu segnalato che la Provincia di Taranto, tra le altre brutte classifiche, era al penultimo posto circa l’attività sportiva nazionale. Ecco: è un po’ prenderci questo fardello e cercare di spingere un po’ questa provincia, dormiente sotto tanti aspetti. Visto che noi abbiamo una bella dotazione sportiva, un bel movimento sportivo, cerchiamo di spronare anche gli altri a fare qualcosa. Ebbene, come diceva prima giustamente il Sindaco, questo sprone si è avvertito. Altre città limitrofe a Grottaglie si stanno aggregando a questa iniziativa che è Grottaglie 2020, ma ancor più bella notizia è quella della candidatura di Taranto ai Giochi del Mediterraneo 2025. Vuol dire che qualcosa di fatto si è mosso.
Speaker : SINDACO.
… nasce sul solco di questo.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
Siamo orgogliosi anche di questo.
L’altra cosa importante è l’aspetto promozionale della città. Lo sport è anche un ottimo veicolo promozionale, tant’è vero che la mascotte che siamo andati a realizzare entro quella poca spesa impiegata per la candidatura è una mascotte in ceramica che di fatto servirà, attraverso queste manifestazioni – perché verrà donata ai campioni, ai Presidenti di Federazione che verranno qui da tutto il mondo, da tutta Italia – a far conoscere anche il nostro prodotto di punta attraverso lo sport. È quindi una promozione nella promozione che non può che far bene alla città. Questo è uno dei motivi per i quali abbiamo deciso di intraprendere questo percorso. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Vice Sindaco. Consigliere Marangella per un’ultima battuta. Prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Grazie, Presidente.
Ringrazio per la relazione dettagliata il Vice Sindaco. Non aggiungo altro, se non un auspicio: io spero che non sia solo una festa dello sport, ma sia un appuntamento che serva da volano per tante delle cose che sono state dette come mission. Ne aggiungo un paio, le lancio come stimolo: una potrebbe essere, oltre alla caratterizzazione, nel panorama sportivo rispetto al mondo paraolimpico, quindi ai diversamente abili, di favorire anche, in questo percorso, un coinvolgimento delle fasce giovanili per quanto riguarda una sorta di devianza minorile a cui assistiamo nella nostra città, che purtroppo sta dando anche numeri importanti per quanto riguarda l’utilizzo di droga e fenomeni di bullismo. Purtroppo, nostro malgrado, la nostra città si sta equiparando… Anche l’obesità. Faccio autocritica, è vero.
Io quindi credo che lo sport oltre ad essere veicolo per grandi ambizioni e per grandi prestazioni, può essere anche lo strumento, lo è stato in passato, importante per il recupero di alcune fasce di persone più fragili, non solo dal punto di vista fisico, ma anche da un punto di vista psicologico.
E poi spero che nel momento in cui sarà anche fattivamente attuato un piano degli interventi rispetto a quelli già enunciati, si provveda al recupero, dopo tanti anni, decenni, dei famosi campetti, visto che è stata realizzata una Cittadella dello sport: i famosi campetti adiacenti la piscina coperta. Poiché nello sport, anche se è brutto dirlo, ci sono delle gerarchie, credo che la disciplina sportiva per eccellenza sia l’atletica leggera, e siccome quando si parla di Olimpiadi la regina delle discipline è l’atletica leggera, spero che si possa ridare lustro anche alla pista di atletica, in modo che possa ospitare, come in passato, grandi appuntamenti del panorama sportivo non dico nazionale, ma sicuramente meridionale. Si sono svolti dei campionati in passato, in notturna, anche in estate, per cui sarebbe questo l’auspicio.
In questo percorso di avvicinamento, se avverrà il coinvolgimento anche da parte di tutti i soggetti interessati, potremo migliorare eventualmente il percorso, o il calendario in costruzione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marangella. Possiamo passare avanti.
Settimo punto all’ordine del giorno “Approvazione programma comunale interventi per il diritto allo studio e per la promozione del sistema integrato di educazione ed istruzione anno 2019”.
Chiedo al Consiglio comunale se è richiesta la relazione da parte dell’assessore. Se non è richiesta la relazione, possiamo passare direttamente alla discussione.
Non ci sono interventi? Dichiarazioni di voto? Mi scusi, consigliere Annicchiarico. Prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Buonasera.
Noi abbiamo affrontato già in Commissione questo punto. Probabilmente, riportare in Consiglio la novità che quest’anno ci viene presentata, di estendere anche l’attenzione e l’operatività alla fascia d’età 0-3 anni può essere interessante perché resta poi agli atti del Consiglio.
Io quindi pregherei l’assessore di soffermarsi particolarmente su questo aspetto, in maniera tale che si possa capire anche, in questa novità, la bontà di questa iniziativa regionale che il Comune sta facendo propria… Nazionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessora Dubla, prego.
Speaker : ELISABETTA DUBLA, Assessore.
Buonasera.
La novità di cui parla il consigliere Annicchiarico è una grande novità che ci proviene da un atto nazionale che ha programmato… Qui c’è scritto “sistema integrato di educazione e di istruzione”, perché da quest’anno la Regione ha costituito il polo per l’infanzia che va dall’asilo-nido alla scuola dell’infanzia. Mentre prima era oggetto dell’attenzione dei servizi sociali, l’asilo-nido, adesso si comprende che quella fascia di età rientra nel piano dell’educazione e dell’istruzione, quindi si fa rientrare nelle prerogative del ministero della pubblica istruzione.
Ecco perché qui, nel piano annuale che compiliamo e mandiamo ogni anno alla Regione per ottenere i relativi finanziamenti è previsto anche un intervento per la promozione del sistema integrato di 218.680 euro. Noi qui abbiamo riportato le spese relative all’asilo nido comunale, che nell’ottica del sistema di istruzione viene visto in maniera integrata al percorso educativo che va da zero anni alla fine della scuola dell’obbligo. Questo finanziamento e gli altri che potranno venire in seguito a questa legge, credo che ci potranno permettere, se ce ne saranno altri, magari di migliorare questo servizio, di ampliarlo, visto che lo Stato pone una particolare attenzione su questa fascia di età che prima veniva considerata soltanto un servizio assistenziale, sostanzialmente, di aiuto alle famiglie. Adesso, invece, viene rivolta l’attenzione proprio sull’aspetto educativo del neonato. Gli studi parlano tantissimo, in questi giorni, del fatto che già dalla culla bisogna sottoporre il bambino ad adeguati stimoli educativi e culturali.
Concordo quindi con la visione del consigliere Annicchiarico, che vede in questa novità una novità particolarmente interessante, che apre a degli sviluppi che ci stanno a cuore e che condividiamo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore. Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Grazie. Mi serviva che venisse offerto al Consiglio questo intervento, perché entriamo più nel merito di questa novità, cercando di capire intanto una cosa.
Ha detto l’assessore: speriamo che la Regione ci riconosca… No: questi 218 chiesti alla Regione sui 248 messi come stanziamento generale è una richiesta che sta ancora sub iudice? Prima domanda.
Poi, proprio nella scheda “nido d’infanzia”, l’ultima, pagina 8 dell’allegato “finalità perseguite” è stato fatto riferimento alla lettera a)… Sì, sì. Qua stava dicendo fascia d’età 0-3, tipologia di intervento, riferimento; c’è un asterisco, riferimento alla lettera b); finalità perseguita, invece, terza colonna, doppio asterisco, quindi finalità alla lettera a). La lettera a) dice: “se la finalità dell’intervento è consolidare ed ampliare la rete dei servizi educativi per l’infanzia, titolarità pubblica e privata convenzionata, anche per favorire l’attuazione, eccetera, ove si prevede la riduzione della soglia massima di partecipazione economica delle famiglie alle spese di funzionamento dei servizi educativi, eccetera”. Questo incide anche sul nostro bilancio, in qualche modo. Siccome è una novità, questa novità non la possiamo vedere soltanto… Oltretutto, dice, deriva da un indirizzo nazionale, ma io non lo leggo nella premessa. La premessa dice: “premesso che la legge regionale”, perché… Allora la mettiamo anche nelle premesse. Se c’è una legge nazionale, corrobora ancora di più questo tipo di… Qui dice: “premesso che la legge regionale”. Io al forum non ho partecipato, quindi non so quale legge regionale, almeno, non mi è nota.
Alla delibera del Consiglio dei ministri, sarà questo? Sì, sì, è vero, è all’interno di questo. Significa che se noi abbiamo questo finanziamento, visto che lo stiamo chiedendo con la finalità perseguita al punto a), le famiglie che usufruiscono di questo servizio, in passato erano in capo ai servizi sociali, adesso vedranno la loro quota abbattersi, se arriva il finanziamento regionale? Se leggo bene questo asterisco e questa lettera a), la stiamo chiedendo per quel motivo, quindi, se la chiediamo per quel motivo, si prevede la riduzione della soglia massima di partecipazione economica delle famiglie alle spese di funzionamento dei servizi educativi per l’infanzia, pubblici e privati? Sarebbe una bella notizia, oltretutto, ma si prevede?
Nel senso: siccome lo stiamo mandando alla Regione con questa finalità, una volta che ci viene data dovremmo ragionare in quest’altro senso sulle nostre risorse comunali. Nella copia che mi viene data della delibera manca qua. Che cosa stiamo deliberando non lo so. Nella terza pagina della copia della delibera non c’è stampato niente, si interrompe qua. Finisce qua? Ma non mi pare… Finisce là, la delibera?
Speaker : PRESIDENTE.
Credo che sia completa. È completa perché ci dice di votare e di approvare il piano in allegato, che è quello di cui abbiamo preso le informazioni. E poi di stanziare la cifra necessaria.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Solo perché ho visto nettamente bianca la parte successiva. Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore Annicchiarico, stava dando alcune precisazioni?
Speaker : MARIANNA ANNICCHIARICO, Assessore.
Era una mia riflessione rispetto alle osservazioni avanzate dal consigliere Annicchiarico. Se rientreranno a far parte, questi servizi che erano riconosciuti come prettamente assistenziali, all’interno del sistema scolastico nazionale, rientreranno a pieno titolo nella scuola statale. Quindi è chiaro che poi la compartecipazione delle famiglie verrà man mano ad essere meno richiesta. Penso che sarà un approccio graduale alla gratuità totale del servizio. Però la direzione è quella per la riforma 0-6: rendere anche gli asili-nido facenti parte integrante del sistema scolastico. Penso che però ci sarà un adeguamento graduale degli asili-nido all’apparato scolastico statale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore. Consigliere Galiandro, prego.
Speaker : AURELIO GALIANDRO.
Buonasera a tutti, grazie, Presidente.
Avevo fatto una riflessione simile, l’altro giorno, per le scale, con l’assessore, perché non avevo trovato la dirigente, per capire se anche quest’anno, così come puntualmente accade ogni anno, noi mettiamo queste belle cifre nelle poste in cui le troviamo qui, per cui dalla mensa, al trasporto, a interventi, insomma, le cose che abbiamo detto, compresa l’ultima novità, quella degli interventi per la promozione del sistema integrato.
Il professore si concentrava sull’ultima voce, dicendo: chiediamo alla Regione 218.000 euro. Da uno che più o meno prova a fare i conti, se ce li finanziano, ho fatto lo stesso ragionamento perché funziona così, significa che abbasseremo la quota delle famiglie. La risposta è stata: no, va beh, ma noi facciamo il piano; quelli nostri sono sicuri, la Regione in genere ci dà 50.000 euro e con quelli dobbiamo fare tutto.
Mi chiedevo: ma è normale andare avanti così, con la Regione che se tu le chiedi 729.277 euro te ne dà 50? Facciamo che ce ne dà 50 e non facciamo manco questa cosa, a che serve fare tutta questa cosa per farcene dare 50? Dopodiché, è evidente che l’ultima voce, quella nuova, che comporta una bella cifra, più di tutte andrebbe attenzionata. Bisogna capire che cosa succede: dai servizi sociali transita nella pubblica istruzione, e quindi anche nel bilancio avremo a che fare con delle voci e dei capitoli diversi. Era un interrogativo che ponevo all’assessore. Andrebbe chiarito di persona, o quantomeno in maniera formale con la Regione qual è la ragione per cui, a prescindere da quello che uno chiede, alla fine ti danno questo contentino di 50.000 euro. Se anche quest’anno fanno così, questi 50.000 euro – lo chiedo e poi mi zittisco – ce li danno indicandone anche la voce? Oppure poi l’Amministrazione, gli uffici li dividono fra tutte le voci presenti? Cioè, quando ce li danno, ce li dettagliano? Quindi può essere che ce li danno per la mensa, per il trasporto: lo sappiamo almeno questo? Quindi, capiremo, anche… Può darsi che li spacchettino in 10.000, 15.000, 25.000… Ho capito. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Se ci sono altri chiarimenti da sottoporre all’assessore.
Assessore Dubla, prego.
Speaker : ELISABETTA DUBLA, Assessore.
In merito a questo c’è una novità proprio di ieri. Ci è giunta dalla Regione la comunicazione di un finanziamento pari a 131.588 euro, con il dettaglio delle attività: 46.000 euro per il finanziamento delle sezioni primavera, 38.000 euro… Non ce le abbiamo, però… Non lo stiamo chiedendo e non l’abbiamo mai chiesto, però loro ci mandano questa nota… Evidentemente il sistema integrato le prevede, e noi non le abbiamo perché non avevamo soldi, non lo so. Hanno visto che non ce le abbiamo e ce le mandano, non ne ho idea. Questa è la lettera che ci hanno mandato. Forse per il numero di… In che senso? Bisogna approfittare del momento, mica è una cosa brutta.
Allora: 38.000 euro per gli asili nido pubblici, a gestione pubblica; alla lettera c) abbiamo zero; alla lettera e) 9.494. La lettera e) dice: finanziamento da destinare alle scuole dell’infanzia paritarie, pubbliche e private convenzionate quale contributo alla gestione, 9.494. No, questi sono soldi in più, aggiuntivi, che abbiamo avuto a sorpresa, regalo di Natale.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiarisco, anche per lasciare traccia nella verbalizzazione. Quello di cui sta dando lettura adesso l’assessore Dubla è una comunicazione giunta dalla Regione, credo ieri…
Speaker : ELISABETTA DUBLA, Assessore.
Se volete vi leggo anche il…
Speaker : PRESIDENTE.
Non fa parte della discussione, era un’informazione aggiuntiva rispetto al tema, considerato che questi soldi aggiuntivi che sono arrivati ieri fanno parte dei servizi…
Speaker : ELISABETTA DUBLA, Assessore.
Sempre per il sistema integrato. Cioè, ve l’abbiamo comunicato per far vedere quanto grande sia l’attenzione da parte della Regione e del ministero rispetto a questo progetto, quindi ci attendiamo ulteriori aiuti, come ci sono arrivati. Chiaramente questi aiuti andranno verso l’abbattimento della quota delle famiglie. Era per sostanziare la nostra…
Speaker : SINDACO.
L’unica nota vera che rimarrà al Comune sono i 19.000 euro del contributo mensa. Tutto il resto, le altre somme sono da riferirsi alle paritarie, da quello che si è capito stamattina, stiamo cercando ancora di interpretare quello che è scritto su quella nota che ci è stata trasmessa.
Per cui è arrivata questa nota in cui dicono: vi riconosciamo questa cosa. Parrebbe, dall’approfondimento fatto stamattina, che al Comune di Grottaglie rimarrebbero solo i 19.000 euro di quelle somme. Le altre dovrebbero andare alle scuole paritarie. Questa è la notizia acquisita stamattina. Stiamo facendo ulteriori approfondimenti per comprendere meglio cosa fare e come dispensare quei soldi.
Del resto, la nota a cui facciamo riferimento richiama quello che si è detto nel Piano, però non c’entra con questo Piano. Questo piano, infatti, fa una domanda di dimensionamento generale … Riguarda l’anno precedente, esatto, quindi non c’entra niente. Sicuramente è un’anticipazione di quello che potrebbe essere in futuro un rimborso per certi servizi che rientrano e sono assimilati a quelli indicati nel piano. Ovviamente, non sappiamo se l’attuale Governo riterrà di proseguire su questa strada. Potrebbe anche ritenere di cambiare strada, questo non lo sappiamo. Tenete presente che l’approvazione del decreto era del 2017. Il primo anno di applicazione, quello richiamato nel Piano è 2018, per cui non sappiamo tutti gli altri servizi se ci verranno rimborsati, in che modo, è tutto ancora farraginoso. Stiamo chiedendo note esplicative per capire che cosa dobbiamo fare. Anche perché è evidente che noi comunque una copertura finché non va a regime il sistema la dobbiamo sempre prevedere, altrimenti rischiamo di non avere i soldi per mandare avanti i servizi.
Siamo quindi in attesa di un intervento del ministero o della Regione, perché comunque il ministero passa sempre attraverso la Regione, come dimostrano questi fondi, cioè eroga alle Regioni e le Regioni trasmettono a noi, perché quella nota ce la manda la Regione. Stiamo cercando di approfondire, anche con gli uffici, il da farsi, però intanto la programmazione va fatta. Quanto al resto, se ci sarà da modificare, da restituire o da rimborsare, ovviamente questo non potrà che farci piacere, non appena avremo le certezze economiche.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Annicchiarico.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
C’è un dato che viene riportato nel programma comunale, quello della popolazione residente al 31.12.2017: 32.134. Nel punto successivo sarà portato in discussione un dato riferito alla popolazione con Piano sociale di zona, che dice che a Grottaglie, al primo gennaio 2018, cioè esattamente a mezzanotte, a Santo Stefano, la popolazione è di 31.890 abitanti.
Ora, due dati presi da due fonti probabilmente diverse. Noi approviamo uno e l’altro, dando certezza che sia… Non incide su nulla, chiaramente, però un minimo di coordinamento fra due delibere, una successiva all’altra, va dato. Visto che l’altra non la possiamo cambiare, essendo di ambito, forse quella che possiamo mettere qua, invece di 32.134 può essere 31.890. Però…
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, lo specifichiamo nel punto successivo, magari… In quello dei Piani di zona? Va bene.
Ho dimenticato in apertura di rendere noto che comunque questo punto all’ordine del giorno è stato discusso durante la I Commissione… no, la IV Commissione, nella seduta dello scorso 7 dicembre, incontrando parere favorevole con voti favorevoli 7, astenuti 4 e nessun voto contrario.
Continuiamo la discussione del punto all’ordine del giorno. Sì.
È uguale. Praticamente, partendo da quella originale, firmata in originale, hanno soltanto dimenticato di mettere il punto immediatamente eseguibile. Introduciamo il punto di immediata esecutività con la votazione.
Va bene. Verrà integrata la proposta di delibera con la votazione dell’immediata esecutività. Ci sono altri interventi? Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il settimo punto all’ordine del giorno “Approvazione programma comunale interventi per il diritto allo studio e per la promozione del sistema integrato di educazione e di istruzione anno 2019”.
Prego, consiglieri, votate. Presenti 20, favorevoli 20, contrari zero, astenuti zero.
È approvato all’unanimità.
Chiedo al Consiglio comunale di esprimersi per l’immediata esecutività dello stesso atto.
Prego, consiglieri, votate. Presenti 20, favorevoli 20, contrari zero, astenuti zero.
È approvata all’unanimità.
Punto n. 8 all’ordine del giorno “Approvazione del Piano sociale di zona 2018-2019. Ambito Territoriale TA/6”.
Anche qui chiedo al Consiglio comunale se è necessaria la relazione da parte dell’assessore. Benissimo.
Passo la parola all’assessore Annicchiarico. Prego, assessore.
Speaker : MARIANNA ANNICCHIARICO, Assessore.
Buonasera di nuovo a tutti.
Con questa fase, noi approviamo una programmazione che si è protratta per tutto il 2018, che ha però portato delle sostanziali novità rispetto alla programmazione precedente. Senza soffermarmi anche nel dettaglio delle schede che sono state anche lungamente dibattuto in seno alla Commissione consiliare dello scorso mercoledì, attraverso questa programmazione verrà attivato sul territorio di ambito che, lo ricordo, comprende 11 Comuni, un centro di ascolto per famiglie. Verrà attivato anche il servizio di educativa domiciliare e ci sono anche delle importanti novità in seno anche ai servizi resi nei centri diurni per minori.
Siamo in attesa di poter rimodulare delle cifre per poter permettere anche di dare nuovamente avvio ai servizi di assistenza domiciliare. Ricordo che questo è un ambito molto numeroso, molto corposo: ci sono al suo interno Comuni molto diversi tra di loro, sicuramente non per le caratteristiche dei bisogni veicolati dalla popolazione, ma proprio anche per il numero degli utenti che ingloba. In particolare, mi riferisco a dei Comuni molto piccoli, dalla popolazione molto esigua, ma nei quali comunque verranno garantiti tutti i servizi prioritari, ritenuti, anzi, prioritari, dalla Regione. Infatti in questo Piano sono stati individuati 17 obiettivi di servizio all’interno dei quali sono state allocate le risorse riconosciute all’Ambito di Grottaglie, che lo ricordo, ammontano a circa 952.000 euro, con le quali però bisogna far fronte a servizi di nuova attivazione come quelli che ho citato prima, ma ci sono anche diversi servizi sui quali si è potuto allocare poco, per i quali comunque sarà necessario un ulteriore sforzo, probabilmente anche da parte dei Comuni.
Ricordo infatti che è richiesta da parte della Regione una compartecipazione pari al 100 per cento dell’importo riconosciuto all’Ambito, da parte dei Comuni, in termini di cash, oppure attraverso dei servizi già resi.
Ricordo inoltre che abbiamo un importante servizio di assistenza scolastica per gli alunni disabili. Un servizio che richiede molti sforzi a livello economico. Il coordinamento però si è sempre espresso in maniera compatta sul mantenimento di questi livelli, e se possibile anche sul miglioramento del servizio stesso. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Annicchiarico.
Anche questo punto all’ordine del giorno è stato discusso durante la III Commissione tenuta il 19 dicembre scorso, e ha incontrato parere favorevole con 8 voti favorevoli, 1 astenuto e nessun voto contrario. Ci sono altri interventi? Per dichiarazione di voto? Consigliera Trani, prego.
Speaker : IMMACOLATA TRANI.
Abbiamo sviscerato le schede, nella III Commissione, pertanto non entrerò nel merito dei singoli servizi che verranno attivati grazie al lavoro posto in essere dal coordinamento e diretto dall’assessore Marianna Annicchiarico.
Vorrei però precisare che in virtù del processo di democrazia partecipata, le parti sociali hanno redatto un documento che è stato depositato – anzi, più documenti, ogni tavolo ha redatto dei documenti che sono stati depositati e di cui non è stata fatta menzione all’interno della relazione. L’unica preghiera che pongo in essere nei confronti dell’Ambito è quella di coinvolgere le parti sociali nel momento in cui verranno redatti, cioè ogni singola scheda posta in essere, nel senso che sono emerse comunque delle criticità, e anche delle possibili soluzioni. Poiché le parti conoscono il territorio molto più di noi che esercitiamo l’attività politica all’interno della realtà in cui viviamo, spero praticamente che questo lavoro non sia in qualche modo messo da parte.
Avrei gradito in qualche modo che le soluzioni fossero rappresentate all’interno delle singole schede. Questo però non costituisce assolutamente un pregiudizio, perché comunque si è nella prima fase e pertanto le osservazioni, le possibili soluzioni e il miglioramento dei servizi che si sono avuti in passato, che comunque si stanno già esplicando ma che si esplicheranno in futuro, si possono avere attraverso il coinvolgimento degli stessi che hanno redatto il documento.
L’assessore è stata già molto attenta ad ascoltare comunque ciò che si è rappresentato e ha preso degli appunti, di ciò non si discute, questa sua collaborazione è inopinabile. Però, poiché ho comunque notato, senza nulla togliere alla vecchia Amministrazione, di cui non conosco il modus operandi, una partecipazione viva e attiva di tutti gli attori, non vorrei disilludere questa loro posizione, e comunque continuare a lavorare insieme soprattutto perché molte associazioni, enti, parrocchie, ma anche enti sociali, quindi cooperative, persone giuridiche (ora non sono più ONLUS, sono enti di terzo settore) sono costituite nella stragrande maggioranza dei casi da familiari di persone che vivono in uno stato di bisogno. Quindi, chi meglio di loro conosce le necessità dell’utenza dell’Ambito?
Un’altra proposta, poi, vorrei suggerire, che l’altra volta, nella lunga di discussione ho dimenticato: quella di non concentrare nella sede fisica di Grottaglie queste riunioni. Propongo cioè di organizzare una rete con i Comuni limitrofi, perché io ho avuto il piacere di sedere a tavoli sociali di realtà facenti parte dell’altro territorio. Siccome c’è una reticenza a spostarsi all’interno del Comune di Grottaglie, quasi come se il Piano sociale di zona fosse un affare nostro, esclusivamente del territorio, se riuscissimo a organizzare quasi delle carovane – si chiamano così – solidali e quindi utilizzando le sedi degli altri Comuni, riusciremmo ad ottenere un maggiore coinvolgimento anche delle Istituzioni che talvolta si trincerano dietro al fatto che Grottaglie sia Comune capofila e che pertanto il bilancio di ambito debba essere approvato da parte dei consiglieri residenti nel territorio grottagliese.
Nel merito abbiamo già analizzato tutte le criticità, le possibili soluzioni che comunque verranno riprese nei tavoli di lavoro ai quali avrò il piacere di partecipare se sarò invitata. Voterò ovviamente a favore, perché è scontato che i servizi sono essenziali. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Trani. Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Grazie, Presidente.
Prima di fare alcune annotazioni al piano, mi riallaccio a quello che ha detto la consigliera Trani. Io do una lettura diametralmente opposta, invece, allo svolgimento. Faccio questa considerazione sulla scorta dell’esperienza. Spesso viene confuso il tavolo di concertazione: sicuramente è un processo concertativo, plurale, di apertura, come la possibilità di trovare una fonte di finanziamento a quelle che sono le attività proprie di un’associazione. Spesso continuo a monitorare lo stato dei lavori e si confonde la concertazione con la redazione di una programmazione sociale come la possibilità di avere un finanziamento che vada tra virgolette a soddisfare le seppur legittime ambizioni di una singola associazione o ente che sia.
Con questo non voglio sminuire ciò che invece in realtà fa il volontariato nella sua forma migliore e più nobile, che serve e coadiuva sicuramente l’intervento istituzionale; però credo che la centralità della programmazione sociale debba appartenere agli enti perché si assumono la responsabilità in pieno e in toto, e che solo un plusvalore può essere aggiunto dal volontariato. Spesso e volentieri si confondono i piani e si pensa di poter garantire, assumendosi la responsabilità col solo volontariato. Ma così purtroppo non è. Detto questo, però, per esempio, mi riallaccio e colgo l’occasione per dire che in passato avevamo valutato, visto purtroppo il perdurare di una crisi economica che impatta anche con la realtà quotidiana di molte famiglie, e quindi scopro un lato purtroppo debole della nostra società, di favorire il ragionamento anche con le parrocchie, con la Caritas, con le associazioni che se ne occupano, la possibilità di aprire, se non in forma stabile, comunque un punto di riferimento, una sorta di mensa della Caritas, come si trova nelle città più importanti, o comunque, di coordinare la distribuzione che la Caritas fa del pacco alimentare per favorire una più equa distribuzione e anche un miglioramento delle condizioni di vita di alcune famiglie.
Per fortuna non è tragica, la situazione di Grottaglie, o dell’Ambito, come lo è per Taranto, però questo progetto era stato iniziato.
Magari faccio l’invito all’assessore di riaprire questo discorso sulla possibilità di avere un nuovo tavolo con la Caritas per valutare l’ipotesi, anche col Coordinamento delle parrocchie, di avere anche un punto di riferimento su Grottaglie per quanto riguarda la vera e propria istituzione di una mensa, più che del punto di distribuzione, valutare lo stato dell’arte. All’epoca c’erano stati dei numeri che avevano dato un responso favorevole, adesso non so.
Rispetto all’impianto della programmazione sociale, io purtroppo denuncio un arretramento da parte della Regione rispetto agli stanziamenti. Ovviamente la Regione ha un bilancio che sicuramente è in mutazione, perché io credo che rispetto alla mission che vi era stata data, alla programmazione sociale sin dalle prime due, nemmeno la terza, quella che mi ha visto coinvolto direttamente e che già aveva subìto i primi tagli, io credo che si continui ad andare verso la direzione di una riduzione: sicuramente per disponibilità di risorse inferiori, però io credo anche perché attraverso la programmazione sociale probabilmente la politica ha voluto coprire anche altri bisogni le risorse per i quali andavano invece ricercate, credo, altrove. Questo poi lo si dimostra nel momento in cui i servizi hanno necessità di avere una copertura, un cofinanziamento privatistico, o addirittura il rischio di veder minati alcuni servizi istituiti, che pur essendo stati concepiti come potenziamento in passato, difatti avevano impattato positivamente sulla popolazione e poi si è costretti a ridurli.
Da questo punto di vista, quindi, io credo, al di là della programmazione in senso stretto, che vada portata avanti come Ambito una politica di interlocuzione con la Regione che spinga anche a mutare l’impianto della programmazione. Credo lo debba fare il Comune capofila, e qui mi richiamo di nuovo all’intervento della consigliera Trani, non perché sia il Comune capofila di undici Comuni più l’ASL, ma perché rappresenta da sola un terzo della popolazione. Sono undici Comuni, ma non sono undici teste pensanti, sono 103.000 abitanti. Grottaglie è un terzo, quindi la voce “di forza” è dovuta al numero degli abitanti, quindi, di conseguenza, anche degli utenti in proporzione agli altri Comuni.
Al di là che sia positivo girare, però, dal passato, questo girare può dare adito ad altre interpretazioni. In questo caso, non avendo più la veste ufficiale, io ritorno ad essere campanilista, e credo che per Grottaglie – perché la programmazione va spalmata sul territorio – debba essere seguito un criterio logico che non può che essere quello della popolazione, e mi fermo qui.
Chiudo. Da ultimo, nell’ambito del ragionamento che facevo prima, credo che sia necessario potenziare alcuni servizi, specialmente quelli per la fascia degli anziani, perché, sarà ridondante, sarà retorico, ovviamente è una constatazione, la popolazione invecchia. La mutazione dell’offerta sanitaria spinge verso la medicina del territorio, quindi a un’integrazione dell’offerta sanitaria con quella sociale. Non a caso, infatti, c’è un’implementazione delle strutture socio sanitarie. Io credo che bisogna spingere affinché Grottaglie, l’Ambito 6, possa avere una qualità di servizi sempre più alta, in tal senso.
L’ultimissima riflessione la faccio su un altro aspetto che diventa importante, per evitare che l’utenza sia smarrita: quello dell’interfaccia che non può essere solamente la PUA, quindi la porta unica di accesso. Credo invece che vada realizzato un front office, e in questo caso credo che il Comune possa cogliere anche la palla al balzo di alcuni aspetti come quelli della cessazione dal servizio di alcune storiche dipendenti. Si può pensare alla possibilità di organizzare un front office che possa venire incontro alle varie istanze che non possono consistere semplicemente nel dialogo, ma anche nell’aiuto formale, per esempio rispetto all’accesso a vari servizi, cosa che oggi avviene quasi totalmente per via telematica. L’esigenza, quindi, è quella di affiancare l’utente che versando oggi in gravi condizioni, non ha la possibilità sicuramente, a casa, di interfacciarsi con questi servizi. Predisponendo un front office si può andare incontro a queste tipologie di domande, in modo anche da snellire e facilitare l’accesso degli utenti ai servizi. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Marangella.
Passo la parola per un chiarimento all’assessore Annicchiarico.
Speaker : MARIANNA ANNICCHIARICO, Assessore.
Intanto vorrei dissentire un po’ dalla posizione del consigliere Marangella in merito ai tavoli di concertazione.
È vero, gli enti si assumono delle responsabilità, indubbiamente. Siamo noi come parte politica amministrativa ad assumerci delle responsabilità, a firmare degli atti e a programmare di fatto. Però, quanto ad ascoltare le associazioni, gli enti del terzo settore, queste organizzazioni di volontariato che sono a volte formate dalle stesse famiglie, è un confronto importante, perché magari possono consentire di raddrizzare il tiro, laddove invece si stia perdendo un po’ la bussola. E non è per mancanza di conoscenza del territorio, ma è perché è stando dentro alle difficoltà che poi si conoscono quali sono le… Magari possono essere degli accorgimenti minimi, un maggiore controllo, oppure una presa in carico magari più specializzata: questa è ad esempio una delle voci più frequenti che vengono sottolineate.
Trovo invece che i tavoli di concertazione…Sono riportate nella relazione sociale le date degli incontri tematici, di tutti e tre, e anche degli incontri con le organizzazioni sindacali, organizzazioni sindacali con le quali ci siamo a volte anche scontrati duramente, lo abbiamo detto anche in Commissione, e con le quali, però poi abbiamo trovato degli accordi, perché è sotto gli occhi di tutti quella riduzione delle risorse che hai cominciato tu a vedere quando eri assessore. Piano piano la strada è stata sempre questa, piuttosto in salita, per gli ambiti.
Per quanto riguarda invece la mensa sociale, so che c’era questo progetto. Io penso una cosa, e credo di portare sicuramente la voce dell’Amministrazione intera, sulla creazione di questi punti di incontro, a meno che non siano fortemente integrati con altre realtà del territorio. Mi spiego: se non sono realmente inclusivi, questi posti rischiano di essere ulteriori ghetti. Sicuramente è un’opportunità, per il territorio, ma deve essere strutturata in modo che queste mense – chiamiamola mensa –, siano un punto di incontro, perché si possano creare momenti di condivisione, ma devono diventare veramente inclusivi, non limitarsi solo alle persone che sono in difficoltà. Se l’obiettivo è quello di includere, la mensa sociale, o la mensa dei poveri, ancora peggio, penso che vadano in una direzione totalmente contraria all’inclusione.
La diminuzione delle risorse, come dicevo prima, è sotto gli occhi di tutti. Tra l’altro, però, ho notato che la Regione investe molto anche… Molte risorse sono proprio in questi mesi investite anche in progettazione sociale. Sono diversi i bandi che la Regione mette a punto, probabilmente perché punta a una maggiore qualità anche nei servizi. Ed è proprio in quei bandi però che è richiesto un partenariato sociale importante.
Io qui lancio un appello agli enti del terzo settore e alle organizzazioni del volontariato. Dobbiamo comprendere che ci dobbiamo unire per andare avanti. Unirsi significa anche crescere, come associazioni, “reclutare” nuovi volontari sul territorio, fare davvero una scuola di volontariato sul territorio, perché è questo ciò di cui abbiamo bisogno.
Chiudo riferendomi alle risorse, che non sono adeguate ai servizi di cui la cittadinanza ha bisogno. Circa un anno fa, quando è stato pubblicato il Piano e sono state rese note le risorse per il Comune di Grottaglie, il Comune capofila dell’Ambito 6, abbiamo mandato una nota, anzi, l’ANCI ci ha chiesto un contributo alla stesura di una nota che potesse portare avanti le istanze anche del nostro Ambito.
Ci siamo fatti portavoce, col Sindaco, abbiamo predisposto questa nota in cui abbiamo sottolineato l’impossibilità di sostenere servizi come l’assistenza domiciliare, il servizio di assistenza domiciliare così com’era stato improntato con i fondi PAC, fondi PAC che sono stati poi interrotti. Vedo un futuro nero rispetto a questi fondi destinati al Sud, perché è sotto gli occhi di tutti che stiamo andando incontro a tempi ancora più bui. Soprattutto, non corrisponde una deospedalizzazione sul territorio delle adeguate risorse che possano aiutare i servizi sociali, gli Ambiti e gli uffici di piano a predisporre dei servizi di assistenza adeguati.
La popolazione, è vero, sta invecchiando, ma la Regione ha posto come obiettivi prioritari anche la cura, la presa in carico delle famiglie e dei bambini. Questo è tra gli obiettivi di servizio, oltre alle cure domiciliari, oltre all’assistenza integrata nei confronti degli anziani: occorre dare anche il giusto riscontro alle famiglie e ai bambini. D’altronde, se le risorse lo consentissero, riusciremmo ad andare incontro a tutte le esigenze.
Penso di aver risposto a tutte le istanze. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore. Consigliera Trani, soltanto per una battuta.
Speaker : IMMACOLATA TRANI.
Volevo semplicemente rispondere alle osservazioni sollevate, sulla differenza di visioni che abbiamo rispetto all’Ambito: è questa la caratteristica che contraddistingue le diverse Amministrazioni che si susseguono, magari se fossimo tutti uguali non ci sarebbe nemmeno confronto.
Se da una parte effettivamente ci sono associazioni o enti del terzo settore che vanno alla ricerca, nell’Ambito, di risorse finanziarie, ciò che io ho notato è che in queste riunioni hanno partecipato anche singoli professionisti che, pur lavorando in realtà territoriali differenti, hanno fornito il loro supporto al territorio.
Un esempio eclatante che mi ha molto colpito e che non pensavo emergesse è la parte relativa all’adozione. Io ho letto le schede del Piano sociale di zona precedente, ed è una pecca che in qualche modo abbiamo avuto anche nella scheda attuale, che però si può tranquillamente andare a modificare nel bando. Con riferimento alle adozioni si parla sempre di affidamento eterofamiliare: le faccio semplicemente un esempio per farle capire quanto sia stato importante l’intervento anche di soggetti singoli che non nutrono nessun interesse economico alla redazione del Piano, ma che comunque hanno messo a disposizione le proprie competenze professionali per migliorare i servizi nel territorio. Nessuno si è mai occupato nel nostro territorio, l’ho già detto in Commissione ma lei si era allontanato per motivi personali… Era assente. La questione era relativa all’analisi del post- adottivo. Negli anni, cioè, il sostegno alle famiglie si fermava all’adozione. Poi, con l’esperienza all’interno del territorio si è rilevato un numero cospicuo di suicidi nell’ambito delle adozioni internazionali.
Questa valutazione che comunque io avevo rilevato in ambito professionale è stata poi condivisa all’interno dei tavoli. Con l’assessore abbiamo attenzionato l’argomento. Nella fase di bando, quindi, si darà attenzione al sostegno delle famiglie anche nel post-adottivo.
Un altro elemento che non è stato mai preso in considerazione nel passato è quello di sottoporre le famiglie che si avvalgono dei servizi a dei test di gradimento per migliorare il servizio. Questi sono solo due esempi che consentono di comprendere che se da una parte ci sono soggetti che vorrebbero semplicemente ottenere dei proventi economici, come è giusto che sia, se comunque esplicano servizi, dall’altra ci sono persone, anche se in minoranza, che hanno l’interesse esclusivo di migliorare il servizio sul territorio,
Con riferimento alla possibilità di realizzare un ambito itinerante, sono in disaccordo con la sua opinione. Lei parla di un rapporto di forza, che poi è la visuale del mondo politico. Io continuo ad essere una mera sognatrice, quindi quando mi rapporto al tema dei servizi sociali, non riesco che a soffermarmi sull’analisi dei contenuti. Sebbene i numeri parlino chiaro, e nessuno vuole togliere ovviamente nulla alla partecipazione preponderante di Grottaglie all’interno dell’Ambito, ciò non toglie che ci sia una partecipazione attiva o di iniziativa da parte… Anzi, forse quello sarebbe anche un modo per responsabilizzare il mondo politico, che in qualche modo valuta il terzo settore sempre come una questione numerica e mai come un tema fatto di contenuti. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie. Ci sono altre dichiarazioni di voto? Indipendentemente, siamo in dichiarazione di voto, quindi si era chiusa la discussione. Va bene.
Facciamo prima a farlo.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Faccio il Michele Santoro.
Speaker : PRESIDENTE.
Facciamo prima a farlo, il chiarimento.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Io stavo leggendo… È stato così scaltro da saltare… Non interviene nessuno…
Speaker : PRESIDENTE.
Andiamo, andiamo.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Ho dimenticato una cosa.
Nella relazione ovviamente compare, anche se era presente anche nelle precedenti relazioni, il riferimento al famoso fondo vincolato rinveniente dal patto di stabilità anno 2008, quindi della seconda triennalità dei Piani sociali di zona, con l’impegno preso allora con la Ragioneria di poter svincolare appunto nella forma di 400.000 euro annui.
Poi, l’anno scorso, in sede di bilancio di previsione, il Comune riuscì a 600. Qui si fa riferimento all’implementazione del servizio ADI/SAD, nello specifico. Ovviamente siamo ancora nemmeno con le schede per la redazione del nuovo bilancio di previsione, ma chiedo se l’intento è quello di poter svincolare eventualmente somme maggiori dei 400.000 euro, come già capitato l’anno scorso, e se effettivamente l’intento è quello di destinarli al potenziamento di quel servizio.
Speaker : SINDACO.
Velocemente: non sappiamo ancora. Le schede del bilancio ancora non sono state viste, quindi non sappiamo se ci sarà la disponibilità. Ovviamente, come è sempre stato fatto, quindi anche lo scorso anno, i servizi sociali rappresentano per noi una priorità. Se ci sarà la possibilità, li metteremo anche quest’anno in più. Tutto dipende da… Nel momento in cui mettiamo lì, mettiamo sul capitolo di bilancio più 600.000 euro, che se va nel Piano sociale di zona ovviamente vanno a finanziare i servizi, perché i soldi vanno spalmati così come sono indicati là sopra, per cui non c’è dubbio che sarà quello. Il problema sarà trovare le risorse, però al momento non abbiamo elementi per poterlo dire.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene?
Se non ci sono altre dichiarazioni di voto pongo in votazione il punto n. 8 all’ordine del giorno “Approvazione Piano sociale di zona 2018-2019. Ambito territoriale Taranto 6”. Chiedo ai Consiglieri di votare.
19 presenti, 19 voti favorevoli.
È approvato all’unanimità.
Chiedo al Consiglio di votare per l’immediata esecutività. Prego, consiglieri, votate.
19 presenti, 19 voti favorevoli.
È approvato all’unanimità.
Punto n. 9 all’ordine del giorno: “Approvazione regolamento di polizia mortuaria”. Passo la parola al Vice Sindaco Vincenzo Quaranta, sempre se c’è bisogno della relazione, anche perché il punto all’ordine del giorno è stato discusso in due diverse sedute della I Commissione consiliare – chiedo un attimo di silenzio ai consiglieri.
Non è richiesta la relazione. Apriamo pertanto a discussione. Ci sono interventi? Per dichiarazione di voto?
Per dichiarazione di voto, consigliera D’Alò. Prego.
Speaker : SAVERIA D’ALÒ.
Ovviamente noi voteremo a favore e siamo contenti di aver portato a termine questo Regolamento che ha visto un percorso molto lungo e faticoso. Comunque, votiamo a favore.
Grazie, consigliera D’Alò. Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione il punto n. 9 all’ordine del giorno “Approvazione regolamento di polizia mortuaria”. Prego, consiglieri, votate. En passant. Non ero a conoscenza dell’emendamento.
Un attimo. Andrea? Un attimo. Facciamo capire. Possiamo ristabilire l’ordine dei lavori, scusatemi?
Il consigliere Gianfreda mi rende noto, non sapevo che ci fosse, un emendamento al regolamento. Passo la parola al Vice Sindaco Quaranta, che ci chiarirà la questione.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
A inizio Consiglio vi è stata consegnata una nuova copia del Regolamento contenente, di fatto, quelle che sono state le integrazioni apportate da tutte le sedute della Commissione, tra cui l’ultima, svoltasi ieri, che è differente da quella che vi è stata consegnata in fase di pre-Consiglio con gli atti ufficiali.
In particolare, è stato modificato l’articolo 61, comma 6, relativo a tumulazioni e tipi e durata delle concessioni. È stata aggiunta al comma 6 la seguente dicitura: “Può essere concessa la collocazione di due urne cinerarie nella stessa celletta ossario, purché la stessa risulti capiente, previo pagamento del rispettivo canone o diritto di sepoltura per ogni elemento collocato nella stessa. La domanda per la collocazione deve essere presentata dal primo concessionario e/o richiedente”.
In questo caso, quindi, diamo la possibilità a chi ne faccia richiesta di occupare la stessa urna cineraria con due diverse spoglie di ossari di persone. Quindi, una coppia potrebbe essere inserita nello stesso loculo cinerario. Perché, comunque sia, le operazioni di tumulazione, esumazione, estumulazione e poi riposizione dell’urna nell’oculo ha un costo. Si paga anche per questo motivo: se noi diamo questa possibilità di inserire gratuitamente due urne cinerarie nello stesso loculo, non diventa più un’esigenza dovuta a una questione personale e affettiva, ma potrebbe diventare una questione prettamente economica, ovvero per risparmiare metto due miei cari nella stessa celletta. Ecco, non deve essere questo il principio… Sì, ma non deve essere questo il principio. Parliamo di cellette, sì. Sì, però non deve essere questo il principio che deve passare. Non deve essere una convenienza economica, ma deve essere una questione affettiva, la volontà di mettere due persone… Altrimenti, ognuno deve avere la possibilità di avere la sua celletta. Questo è il discorso. Le altre modifiche… Sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Io ho preparato due differenti votazioni, però se vogliamo… L’emendamento prodotto in Commissione.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
Piccolo inciso. Questo Regolamento non esisteva, di conseguenza di fatto approviamo un nuovo Regolamento…
Speaker : PRESIDENTE.
Il Regolamento così come modificato in Commissione.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
Ma non era comunale, era regionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi hanno dato notizia che è del 1929…
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
A livello comunale non esisteva.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, c’era anche allora.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
Mi sono informato con gli uffici: noi facevamo riferimento a quello regionale perché non esisteva quello comunale.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Chiariti questi aspetti, pongo in votazione il punto n. 9) all’ordine del giorno “Approvazione Regolamento di Polizia mortuaria”, ovviamente così come modificato. Votiamo nuovamente. Ho cancellato la votazione di prima, quindi chiedo a tutti i consiglieri di votare nuovamente per il punto n. 9) all’ordine del giorno. Prego.
19 presenti, 19 favorevoli.
È approvato all’unanimità.
Punto n. 10) all’ordine del giorno: “Approvazione convenzione ‘Messa alla prova’”.
Il presente ordine del giorno è stato discusso durante la seduta della III Commissione consiliare in data 7 novembre 2018 e ha trovato parere favorevole, con voti favorevoli dieci su dieci presenti, quindi all’unanimità.
Chiedo al Consiglio comunale se è richiesta la relazione da parte dell’assessore. È richiesta la relazione da parte dell’assessore rispetto all’ordine del giorno? Prego, assessore.
Speaker : MARIANNA ANNICCHIARICO, Assessore.
Buonasera ancora.
Nel corso della III Commissione del 7 novembre abbiamo discusso, alla presenza anche del dottor Prenna e del dottor De Benedetto, che ringrazio ancora per la loro disponibilità, e abbiamo sviscerato quella che è la “Messa alla prova” per minori. È un’opportunità per il territorio ed è un’opportunità anche per le associazioni del terzo settore che si sono messe a disposizione.
Non sono poche dieci realtà sul territorio che mettono a disposizione la loro sede, le loro competenze, i loro operatori al servizio di un intervento prettamente sociale di inclusione e re-inclusione del minore che si è macchiato di reati considerati minori.
Anche questo è stato il frutto di un lungo lavoro, iniziato a maggio 2017, durante il quale abbiamo incontrato diverse associazioni, alcune hanno confermato la loro disponibilità, altre probabilmente lo faranno anche in seguito. Ho avuto personalmente dei contatti anche con altre associazioni che non sono presenti nel protocollo che stiamo approvando e che abbiamo provato in Commissione, ma che hanno palesato la disponibilità ad aprire la propria sede e la propria associazione per ospitare questi minori.
L’importanza di creare una rete sul territorio è dettata dalla necessità di consentire a questi ragazzi e a queste ragazze di intraprendere un percorso di reinserimento sociale all’interno della propria città. In passato questo non era possibile, perché non esisteva una vera e propria rete, quindi l’USSM di Taranto, l’Ufficio servizi sociali per minori, incontrava enormi difficoltà a reperire la disponibilità delle associazioni.
Ora, invece, abbiamo una sorta di albo di enti che hanno dato la loro disponibilità, ci auguriamo che questa lista di enti possa crescere, ci sono sette associazioni e due parrocchie, e ci auguriamo anche che possa essere un intervento che vede la partecipazione e soprattutto la creazione di una rete tra l’Ufficio dei servizi sociali per minori di Taranto, l’Ufficio dei servizi sociali di Grottaglie, gli enti del terzo settore e le parrocchie presenti sul territorio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono interventi? Consigliera Trani, prego.
Speaker : IMMACOLATA TRANI.
Buonasera di nuovo.
Sotto il profilo giuridico perché è importante avere dei progetti di messa alla prova sul territorio? In realtà, il progetto di messa alla prova è un istituto giuridico che consente al minore che si è reso responsabile di un reato di acquisire la consapevolezza circa la responsabilità del proprio atteggiamento antigiuridico ed essere inserito all’interno di un percorso virtuoso che gli impedisca di commettere nuovamente un errore giudiziario.
Il presupposto affinché un minore possa avvalersi di questo servizio è quello di ammettere le proprie responsabilità dinnanzi all’autorità giudiziaria. Il percorso comprende diverse attività, che non sono soltanto l’iniziativa di volontariato sul territorio, ma anche il reinserimento all’interno del sistema scolastico, se questo è stato abbandonato da parte del minore, oppure eventualmente qualora non vi fosse la predisposizione allo studio, l’inserimento dello stesso all’interno dei percorsi formativi che gli consentano di acquisire dei titoli, che successivamente lo inseriscono all’interno del mondo del lavoro.
Le sfaccettature che acquisisce un programma di recupero del minore sono svariate, quindi le associazioni intervengono soltanto in una parte di esso. La necessità di istituire dei progetti nel nostro territorio nasce proprio da un’attenta osservazione di quelli che sono gli esiti negativi che si sono avuti negli anni passati, nel senso che nella grande maggioranza dei casi il minore che commette un reato è un ragazzo che non viene seguito dalla propria famiglia. Con questo si intende non soltanto una famiglia disagiata sotto il profilo economico e culturale, perché talvolta la commissione di reati viene anche posta in essere da minori che vivono all’interno di famiglie agiate, poiché l’attenzione dei genitori, che sono sempre più propensi a dedicarsi all’attività lavorativa, è quella di dare poca attenzione al proprio figlio. Pertanto, attraverso questi percorsi si consentirebbe a questi ragazzi la possibilità di trovare dei punti di riferimento che sono anche alternativi alla famiglia, qualora questi non ci fossero.
La necessità, come dicevo, deriva dal fallimento che i progetti di messa alla prova hanno avuto in passato con riferimento ai minori. Spesso, infatti, i nostri ragazzi erano costretti a doversi recare in paesi limitrofi che offrivano la possibilità di seguire questi percorsi. Poiché, di per sé questi non ricevevano le cure dalle proprie famiglie nella propria dimora, non avevano la costanza di seguire il percorso, pertanto la MAP falliva e questi erano costretti a subire quello che poi era il processo giudiziario e, quindi, a vedersi macchiare la fedina penale. Istituire un percorso di recupero all’interno del proprio territorio vuol dire aumentare le possibilità di buona riuscita del progetto. In realtà – è triste da dire – talvolta i percorsi erano anche fittizi.
Creare, pertanto, una convenzione con i servizi sociali del Comune che vadano, insieme all’USSM di Taranto, quindi ai servizi sociali del Dipartimento giustizia, a monitorare il percorso è un valore aggiunto all’istituto, perché ne garantisce l’efficacia e l’effettività del percorso.
Sono felice che ci sia stata l’unanimità, nonostante la mia temporanea assenza, e sono anche felice che questo argomento sia divenuto oggi oggetto di discussione e sia stato attenzionato all’interno del nostro territorio. Pertanto, vi ringrazio per la collaborazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi? No.
Per dichiarazione di voto? No.
Pongo in votazione il punto n. 10) all’ordine del giorno “Approvazione convenzione ‘Messa alla prova’”. Chiedo ai consiglieri di votare. Prego, consiglieri, votate.
Presenti 18, favorevoli 18.
È approvato all’unanimità.
Chiedo al Consiglio di esprimersi sull’immediata esecutività. Prego, consiglieri, votate.
Presenti 18, favorevoli 18.
È approvata all’unanimità.
Punto n. 11) all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziario 2018-2020. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 495 del 16/11/2018”.
Chiedo al Consiglio se è richiesta la relazione da parte dell’assessore.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
La risposta l’ho rinviata, come avevamo detto anche in Commissione, alla mia relazione (chiamiamola così) al Presidente dei Revisori, il quale non si è fatto nemmeno sentire. Prego? Sì. Se volete, la posso leggere.
“Esaminato il parere espresso dal Collegio dei Revisori dei conti inerente a quanto in oggetto – l’oggetto era la relazione del Segretario inerente al parere del Collegio dei Revisori dei conti – che qui si riporta per estratto”. Non do lettura del passaggio perché per estratto ho riportato interamente il loro parere… Loro dicono: “Si esprime parere favorevole alla proposta di Consiglio comunale di cui all’oggetto, ad esclusione della proposta di storno relativa al Capitolo 451, oneri straordinari gestione corrente riveniente da contenziosi […] non ripartibili in altri servizi, riguardanti i debiti scaturenti dalle due pronunce giudiziarie riguardanti ancora la società Edilnigro Srl per euro 59.000, oltre spese di giudizio e altri oneri, e la società […] – lasciamo perdere i nomi, scusate – per euro 75.128,23, oltre spese di giudizio ed altri oneri. Su tale proposta di cui al Capitolo 451 il Collegio esprime parere favorevole, a condizione che i debiti derivanti dalle suddette pronunce formino oggetto di procedimento di riconoscimento di debiti fuori bilancio da parte del Consiglio comunale”.
Io dico: “Esaminato il parere […] si evidenzia la illogicità e contraddittorietà dello stesso, difatti il parere che il Collegio dei Revisori deve esprimere è sulla variante di bilancio adottata con deliberazione di Giunta comunale n. 495/2018 e non sulla proposta di deliberazione consiliare di ratifica. La variazione deve tener conto del rispetto degli equilibri di bilancio, del rispetto del pareggio di bilancio, delle variazioni al DUP ed al PEG armonizzato, del Fondo di riserva e verificare che lo storno dei fondi non avvenga dalla parte in conto capitale a favore della parte corrente o dei residui a favore della parte corrente o in conto capitale e rispetti tutte le norme in materia finanziaria. Si ritiene che non sia possibile esprimere un parere favorevole solo su parte della variazione, ad esclusione della proposta di storno relativa al Capitolo 451, oneri straordinari gestione corrente riveniente da contenziosi […] – l’ho messo tra parentesi per evidenziare, come hanno fatto loro – perché il Collegio ha verificato che i fondi posti sul citato Capitolo 451 attengono al pagamento di sentenze esecutive, per cui si deve contestualmente riconoscere il debito, perché si tratta di fattispecie diverse”. Questo è il senso. Non si può esprimere un parere dicendo da una parte che è favorevole, però riguarda la variazione, e dall’altra che non ci danno questo parere se noi non riconosciamo il debito. Oltretutto sono materie diverse: il riconoscimento del debito è una procedura, la variazione è un’altra procedura, che difatti attiene alla verifica degli equilibri e a tutto quello che ho detto prima.
Io, infatti, ribadisco: “Lo stesso articolo 239, al comma 1, lettera b), distingue per materia le variazioni di bilancio al punto 2 e le proposte di riconoscimento di debiti fuori bilancio al punto 6. Corre l’obbligo, inoltre, evidenziare che nell’ordinamento non esiste la fattispecie giuridica del parere condizionato. Tutto ciò premesso, in riferimento all’assioma del Collegio dei Revisori ‘sentenze debiti fuori bilancio’ e in riferimento al caso concreto ‘decreto ingiuntivo n. […] opposto dal Comune di Grottaglie’, al quale il Giudice, con provvedimento registro 2726/2018, in data 05/07/2018 concede la provvisoria esecuzione e assegna i termini ex articolo 183, comma sesto, del Codice di procedura civile e rinvia l’udienza al 17/04/2019 […], si ritiene che non costituiscono debito fuori bilancio”. Quindi, specifico chiaramente quali sono i debiti fuori bilancio.
I debiti fuori bilancio sono disciplinati dall’articolo 194 e sono così definiti: “Spese attivate senza assunzione preventiva di impegno di spesa o, comunque, in maniera difforme dalle regole stabilite per l’effettuazione delle spese, per le quali non è stato possibile effettuare la necessaria previsione in bilancio ed assumere il necessario impegno, in quanto derivante da eventi straordinari e imprevisti, cioè un’obbligazione nei confronti di terzi riferibili all’Ente assunta in violazione delle norme giuscontabili che regolano i procedimenti di spesa. Il citato articolo 194 dispone che gli Enti, con deliberazione consiliare, riconoscano la legittimità dei debiti fuori bilancio, e per essere riconosciuti tali devono essere certi, liquidi ed esigibili, certi cioè che l’obbligazione di tali debiti sia effettiva, liquidi nel senso che deve essere individuato il soggetto creditore, il debito sia definito nel suo ammontare e l’importo sia determinato o determinabile mediante una semplice operazione di calcolo aritmetico, esigibili nel senso che il pagamento non sia dilazionato da termine o subordinato a condizione. Lo stesso articolo 194 individua cinque tipologie di debiti fuori bilancio, fra i quali alla lettera a) indica le sentenze esecutive, il cui provvedimento di riconoscimento del Consiglio non serve per riconoscere la legittimità del debito, perché le sentenze sono di per sé certe, liquide ed esigibili, ma è necessario solo per ricondurre al sistema di bilancio un fenomeno di rilevanza finanziaria che è maturato all’esterno del bilancio (non è previsto, questo vuole dire)”. Queste sono, naturalmente, frasi estemporanee prese e collegate da pareri della Corte dei conti. Le sentenze. Adesso andiamo al caso nostro. Io sto facendo presente quella che è la disciplina.
“Dato atto di quanto sopra, si evidenzia il perché il decreto ingiuntivo opposto dall’Amministrazione e la sentenza TAR non sono debiti fuori bilancio. Il decreto ingiuntivo, come si può evincere da quanto soprariportato, è stato opposto dall’Amministrazione comunale e, sebbene il giudice abbia concesso la provvisoria esecutività, nel contempo fissava i termini ex articolo 183 e rinviava all’udienza del 17/04/2019. Per cui, non essendo il debito ancora certo, liquido ed esigibile, l’Amministrazione, preso atto del parere del legale del Comune, ha deliberato, per evitare ulteriore aggravio di spese, di chiudere transattivamente la controversia sottoscrivendo la transazione – è un contratto, abbiamo fatto un contratto di transazione – per il riconoscimento della somma di euro 74.000 – somma che è stata anche liquidata. Si dà atto, inoltre, che il parere sulla transazione non è stato richiesto al Collegio – questo perché l’articolo 194 prevede il parere sia sul debito che sulle transazioni – perché si è tenuto conto della delibera della Corte dei conti Regione Liguria n. 4/2014 – ce ne sono anche altre, che non ho avuto il tempo di citare – la quale interpreta il riferimento all’articolo 239, comma 1, lettera b), n. 6 del DL […] nel senso che l’ambito nel quale l’Organo di revisione è chiamato a rendere obbligatoriamente i pareri è circoscritto alle transazioni che involgono il profilo di competenza del Consiglio comunale”. E quali sono? Poi le ho specificate. Quelle che impegnano più esercizi finanziari. Il contratto che impegna più esercizi finanziari deve essere portato… Perfetto.
Per quanto riguarda, invece, la sentenza del TAR si legge: “Si dichiara illegittima la previsione contenuta nella deliberazione di Giunta n. 388 nella parte in cui subordina la restituzione dell’indebito ad un evento futuro”. In poche parole: “La controparte, per ottenere la corresponsione delle somme…”. Quindi, non mi dice chiaramente: tu devi restituire le somme. Mi dice: quel passaggio in cui l’Amministrazione restituisce le somme solo dopo aver ceduto ad altri il lotto a cui questi hanno rinunciato, oppure sono stati dichiarati decaduti, solo in quel caso… È soltanto un principio. Quindi, non ti dice: restituisci le somme. Non c’è un discorso di un debito…
In poche parole “la parte, per ottenere la corresponsione delle somme, deve proporre un’ulteriore azione giudiziaria protesa al recupero delle stesse, indebitamente detenute dal Comune, e ciò con ulteriore aggravio di spese per lo stesso. Motivo questo per cui il sottoscritto ha chiesto agli Uffici finanziari la disponibilità dei fondi postati in variazione, che poi sono stati liquidati. Da quanto descritto innanzi, è evidente che, al momento della deliberazione, non vi erano sentenze esecutive, la cui esecuzione era esperibile dall’Amministrazione. Pertanto, non ricorrono e non ricorrevano le ipotesi di cui all’articolo 194, comma 1, lettera e) del Testo unico. Si precisa infine che, qualora si dovesse far rientrare forzatamente l’ipotesi del riconoscimento del debito fuori bilancio, esso potrà avvenire solo in una fase successiva alla variazione”. Cioè, ribadisco quello che nelle premesse volevo dire: io sto portando la ratifica della variazione, sulla variazione non era stato chiesto il parere, nel frattempo il parere è stato chiesto, ma non che tu dai il parere sulla cosa. Anche se in delibera, come ha evidenziato il consigliere Annicchiarico in Commissione, c’era questo discorso che faceva poi interpretare in questa maniera. Però loro, conoscendo la legge, dovevano quantomeno sapere che non era sulla ratifica, ma sulla variazione che dovevano esprimere il parere.
Non ho altro da dire.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Segretario.
Prego.
Speaker : IMMACOLATA TRANI.
Io ieri ero assente. Siccome si tratta di una transazione, io reputo che sia stato il legale incaricato professionalmente a ritenere che l’alea del giudizio fosse a nostro sfavore. Sotto il profilo formale abbiamo acquisito agli atti una valutazione o una relazione del legale incaricato che ci dicesse, appunto, che era preferibile adottare una transazione piuttosto che procedere al giudizio?
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Sì.
Speaker : IMMACOLATA TRANI.
La può leggere? Grazie.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Scrivo così: “In relazione alla proposta transattiva formulata dal collega nel giudizio di opposizione al decreto ingiuntivo […] pendente presso il Tribunale di Taranto, al fine di evidenziare che il decreto è stato dichiarato provvisoriamente esecutivo dal giudice sulla scorta della mancata sottoscrizione della convenzione. Come prospettato già ad origine, pertanto, con questa motivazione difficilmente il giudice potrà modificare il suo convincimento in sentenza, considerato peraltro che abbiamo allegato tutti i documenti e gli atti sottoscritti da entrambe le parti, ma a cui il giudice non ha dato peso. Sotto altro aspetto vi è, comunque, che portare avanti […]”. Va beh, poi ci sono cose coperte dalla privacy. Comunque, portare avanti la causa e vincerla poteva essere controproducente perché la ditta non era più esistente… Perfetto. Questo sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi?
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
In poche parole, quello è un refuso che c’è nella delibera, nella parte della premessa. Nella parte del deliberato, quando noi andiamo ad approvare le schede, noi approviamo le schede correttamente e abbiamo applicato correttamente quel… No. Inizialmente nella bozza di delibera erano previsti 12.000 euro, quando è partita la bozza di delibera. Nel frattempo si sono modificati i prospetti, perché si sono ridotte di 5.000 euro le necessità di quel capitolo, ma non è stato cancellato nelle premesse quel numero. Comunque, i prospetti approvati con la variazione portavano gli importi regolari e sono stati applicati gli importi di 7.000 euro… Ma non è chiaro quello che hanno detto. No, siamo tranquilli, siamo tranquilli Ma è una premessa. Quella è una parte relazionale, quella è la parte introduttiva della delibera. Nel deliberato noi avevamo approvato regolarmente le schede. Ah, non avete potuto controllarle.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Leggo proprio il passaggio: “Nella narrativa della delibera risulta erroneamente indicato l’incremento del fondo di riserva di euro 12.322,20, anziché l’esatto importo di euro 7.322,20, riportato comunque in maniera corretta negli allegati contabili, redatti coerentemente con le richieste documentate trasmesse dai vari responsabili di servizio, che, approvati, costituiscono parte integrante del deliberato. Trattasi, pertanto, di un refuso ininfluente ai fini della variazione adottata e trasfusa nel bilancio”. A verbale della ratifica metterò queste cose. Non è che non va tenuto conto, l’importo cambia. Questa è una delibera di Giunta che è andata e loro, quando hanno fatto il controllo, hanno rilevato questo errore, che comunque non è un errore influente, in quanto non è stato applicato quello, ma è stato applicato effettivamente quello che era riportato nelle schede, che costituisce parte integrante e sostanziale della delibera n. 459. Perfetto. Quando farò la ratifica, metterò nel verbale della delibera anche questo passaggio.
Lo ha già detto, quindi è già stato messo a verbale. È chiaro per tutti? Consigliere Manigrasso, prego.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Alla luce di tutti questi chiarimenti, Segretario, l’ultima disposizione dei Revisori che invita l’Ufficio di Segreteria a trasmettere la delibera del Consiglio, unitamente al parere degli stessi Revisori, alla Corte dei conti e alla Procura regionale per la Puglia ha ancora valenza? Si dovrà procedere, oppure no?
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Secondo me, non c’è nessun problema sull’invio perché, come ho spiegato prima, si tratta semplicemente di una procedura amministrativa. In che senso? Anche se fosse stato debito fuori bilancio la sentenza esecutiva, è un ricondurlo all’interno del bilancio. Ma cosa abbiamo fatto noi? In maniera coeva con la variazione, subito che cosa abbiamo fatto? Abbiamo impinguato il capitolo e pagato. Quindi, è soltanto un problema di interpretazione. Noi lo interpretiamo che in quel momento quelle non erano sentenze esecutive. Difatti, il TAR non ti dice che devi pagare, dice che è annullata la delibera tot e tot. Naturalmente, annullando il passaggio di quella delibera, si capisce che la parte può immediatamente recuperare i soldi. Come? Con un altro decreto ingiuntivo. Quindi, per non arrivare a questo e per far risparmiare soldi al Comune, abbiamo pagato. Quello è tutto. Non esiste la convenzione sottoscritta. Quello è. Difatti, gli altri che hanno sottoscritto la convenzione mica hanno fatto ricorso.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Marangella.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Una curiosità, a scanso di equivoci. Segui il filo logico – io ho letto la relazione –, Segretario. Pur non essendo del settore, ha una sua logicità l’interpretazione dei fatti. Mi chiedo: anche se non c’erano i tempi, visto che siamo a ridosso del 31, perché non chiedere un parere alla Funzione pubblica, ad ARAN?
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
L’ARAN e la Funzione pubblica sono soprattutto per quanto riguarda i contratti collettivi di lavoro e la gestione del personale. Ma non c’è nessun problema.
La delibera mi hanno chiesto di inviarla e noi abbiamo fatto il parere a monte e la inviamo. Non si esprimerà nemmeno la Corte dei conti, oppure la Corte dei conti dirà eventualmente: li dovete riconoscere. Loro potrebbero anche controdedurmi e convincermi che hanno ragione. Difatti, abbiamo chiuso il parere dicendo: anche se forzatamente, la… Io sono convinto che sia così.
Il principio qual è? Il debito fuori bilancio deve riconoscere una responsabilità. Bene, dove sta la responsabilità qua che tutti quanti hanno firmato la cosa? Quella dice: non siamo stati là a tampinarli per farci sottoscrivere la convenzione? O dovevamo restituirgli i soldi subito? Non sottoscrive niente e dice: adesso non ho più voglia di andare avanti. E io ti restituisco i soldi. No. Difatti, se dovessimo rivedere tutta la zona PIP, una delle mie proposte sarà che ci sarà una penalità per coloro che rinunciano. Scusa, è tanto bello farci lavorare il triplo, andare dal notaio, pagare le spese! Allora, io ho parlato di assioma… Allora, tutte le sentenze sono esecutive, anche se non sono passate in giudicato. Però, una nostra non parla proprio di soldi e con l’altra è stata fatta la transazione. Io non l’ho detto nella relazione, ma la transazione non costituisce debito fuori bilancio perché è un contratto. Questo è il senso della questione. Mettiamo il caso che fosse anche esecutiva, comunque l’ho sanata, ho fatto la transazione e non è più debito. Basta.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi?
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Il problema è che sono cifre di un certo rilievo, ma a questo punto per tutte le sentenze, tutte, anche quelle sulle buche, devo fare tutti debiti fuori bilancio. Ma, allora, che bisogno c’è di avere il capitolo per pagare le spese? E che facciamo, il Consiglio comunale si riunisce una volta alla settimana od ogni mese? Scusate.
Speaker : PRESIDENTE.
Passo la parola al consigliere Gianfreda. Prego, consigliere.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Io vorrei entrare anche nel merito delle schede allegate alla delibera.
Innanzitutto si continua a mettere l’avvocato Monteleone, quando l’avvocato Monteleone… Segretario, questo è un file Excel. Ma si mettono le postille, pure a mano. Si mette l’asterisco a mano e si timbra. Quando uno fa un verbale, quando uno fa una cosa… Va beh, è un fatto formale. Però, vanno messe.
Ribadisco, come ho già detto in Commissione, sempre sul 451, che si aggiungono 180.000 euro e si porta il tutto a 475.000 euro. Voglio capire perché sono stati aumentati di 180.000 euro e quali sono le priorità in merito a questo aumento così corposo. Non dico che è il doppio, ma sicuramente sono due terzi di aumento. Perché sono stati chiesti ulteriori 180.000 euro? Quali sono le motivazioni?
Inoltre, noi non facciamo più la pulizia nei locali del giudice di pace? La facciamo? Hanno tolto 4.000 euro, lasciando soltanto 1.000 euro. 1.000 euro solo il giudice di pace, tutto l’anno? Ho capito, il tribunale e la scuola. Però, per il giudice di pace mi sembra strano 1.000 euro. Qua dice che ne sono stanziati 5.000. Questo è lo stanziamento in bilancio di previsione. Se ne togli 4.000, rimangono solo 1.000. Non è solo dicembre, è tutto l’anno. Questa è la variazione: stanziamento, positivo e negativo. No, io sto chiedendo: è vero? Sennò, l’anno prossimo, invece di metterne 5.000, mettiamo 1.500. Io queste cose me le segno perché, quando faccio gli emendamenti al bilancio di previsione, poi mi dicono: no, ma vedi che noi spendiamo… E ho capito che è inutile parlare con voi, perché alla fine sono solo carte. Quindi, quando parla il Segretario che scrive le cose non so se credere o no. Quando uno mi dice “non ne fa”, allora non so se è seria la cosa… No, io non sto scherzando, sto parlando seriamente. È chiaro? Nel senso che sono parzialmente d’accordo con lei su alcune cose, però poi chiaramente non ho il riscontro dall’altra parte per poter confrontare le carte. Del resto, quando poi faccio la domanda “scusa, perché?”, mi sento rispondere “mah, forse…”.
Altra cosa. Sono stati stanziati 331.320 euro per la gestione esterna del servizio di igiene urbana. Non mi sembra che sia stata stanziata questa cifra. E se è così, questo va nel Piano economico-finanziario della gestione dei servizi. Siccome poi qua si tolgono 220.000, ne rimangono soltanto 111.000, vorrei sapere perché ne togliamo 220.000 e di che cosa stiamo parlando. È solo il fatto che doveva partire la gara e non è partita, quindi sono state fatte delle economie e poi è stato affidato il nuovo servizio? Ebbene, che fine fanno questi 220.000? Perché questi 220.000, così come mi insegnate, dovrebbero rimanere nel PEF, quindi quelli dovrebbero essere ridistribuiti.
Altra domanda. Siccome, a quanto sembra, abbiamo risparmiato anche sull’ecotassa, è compresa qui dentro o non è compresa qui dentro? Del resto, voi avete detto che abbiamo superato la percentuale, quindi non pagheremo l’ecotassa, che è pari forse a 220.000 euro o a 300.000 euro. Mi ricordo 330.000… Ma è aumentata? 380.000? E dove stanno qua? Quindi, vorrei sapere perché e dove vengono stanziati questi soldi. Ricordo, infatti, che questi vanno sul dare e avere, cioè sulla colonna della variazione in negativo, e poi vengono rispalmati sul resto. Invece questi… Ho capito. Lo so che è così. Lo so che è così. Però, non devono andare lì, ma devono ritornare nel PEF, perché nel PEF il servizio è a costo 100 per cento. Quindi, questi non possono andare qua. A meno che non ci mettete una postilla e dite: attenzione, questi vanno lì dentro e saranno recuperati o sarà ampliato il servizio per fare questo, questo e questo. Servizio aggiuntivo. Quindi, Segretario, le chiedo… Ho capito. Va bene. Però, lei è garante in questa sede. Manca il responsabile, però lei è garante di questa cosa. Anche perché è stato pure attenzionato da parte dei Revisori dei conti, che sicuramente ci stanno seguendo via streaming, o almeno penso.
Per il resto, più o meno sono cose plausibili.
Per quanto riguarda, invece, la sua nota, come ho già detto, prendo atto di quello che ha dichiarato e che mette agli atti attraverso la sua relazione, però rimango sempre sulla mia posizione, cioè io non ho, dall’altra parte, una relazione che controdeduce in maniera definitiva questa situazione che si è venuta a creare. Quindi, in merito alla sua relazione io sono parzialmente d’accordo su alcune situazioni, però non ho gli strumenti per poter capire effettivamente chi ha ragione.
Chiedo, quindi, che alle domande che ho fatto mi venga data una risposta.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Passo la parola prima al Segretario generale. Prego, dottor Tamburrano.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
La provvista dei 180.000 euro riguarda 75.000 e 75.000 circa, e sono già 150.000, mentre i 30.000 sono le disponibilità fino alla fine dell’anno per pagare eventuali sentenze e spese legali. Sarebbero quelle due che abbiamo… Le due restituzioni. Quelle sono. Gli altri 30.000 erano la provvista da ottobre – mi sembra che l’abbiamo fatto a fine ottobre, primi di novembre – fino alla fine dell’anno se mi dovessero arrivare… Ecco, se mi arrivano e diventano esecutive nel periodo in cui stiamo girando il bilancio, io mi trovo in difficoltà. Mi pignorano le somme, non avendo disponibilità. Se il bilancio non viene girato, non possiamo fare impegni e niente. Quindi, 10-15 giorni ci vogliono. Quei soldi là probabilmente li abbiamo restituiti ad altri. Noi abbiamo due capitoli. Abbiamo un fondo di rotazione, dove vanno… Ci sono due capitoli. C’è un fondo di rotazione, che riguarda spese di urbanizzazione, di sistemazione della zona PIP, eccetera, eccetera, che è un fondo vincolato, in entrata e in uscita. Le somme che mi entrano per i vari contratti di cessione delle cose poi le restituisco a coloro che hanno diritto alla restituzione. Questo è il senso. Ecco perché non le abbiamo su quello. Abbiamo un’entrata e un’uscita per quello.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Questa è la seconda zona PIP, non è la prima, perché la prima ha avuto un finanziamento e sono state realizzate tutte le opere di urbanizzazione, giusto? Dal consorzio. È la prima zona PIP, non la seconda. Ma noi stiamo parlando della seconda, giusto? Per la seconda, invece, oltre ad avere avuto un finanziamento, che però non copre tutte le opere di urbanizzazione, sono stati determinati 35 euro e qualcosa, se non ricordo male… 37,01 a metro quadro a copertura degli espropri e delle opere di urbanizzazione. Questo è. Quindi, queste cifre sono a copertura di queste spese, che sono già state fatte. Lì stanno già le opere di urbanizzazione. Quindi, c’è un debito. Insomma, lei sta restituendo 150.000 euro, supponiamo che non vengano più cedute queste aree, che cosa succede? Abbiamo un debito di 150.000 euro?
Speaker : SINDACO.
Nel momento in cui noi realizziamo le opere e assegniamo a queste persone i soldi, qualcuno quei soldi in qualche modo li mette da qualche parte, oppure rimangono sospesi. Vengono incamerati nel bilancio. Nel momento in cui quei soldi vengono incamerati nel bilancio e l’impresa, dopo due anni, ti dice… Insomma, tu li hai messi oggi nel bilancio perché hai pagato, io quei soldi li utilizzo nel bilancio. Non è che li lascio là in attesa che tu magari domani me li richiedi indietro. Ma se ci sono delle opere che sono state realizzate, in quel capitolo i soldi devono essere rimessi, oppure no? Appunto. Ma sono stati spesi i soldi che stanno all’interno del capitolo della zona PIP: questo è il punto. Quindi, quando hanno chiesto la restituzione, quei soldi non ci sono più, perché sono già stati spesi, perché sono opere non solo di urbanizzazione, ma di manutenzione ordinaria e straordinaria, che vengono mantenuti in un capitolo generale. Quindi, non è solo l’urbanizzazione, ma vengono spalmati su varie voci, che riguardano manutenzione ordinaria e straordinaria. Nel momento in cui vengono incamerati, non è che uno si aspetta che dopo due o tre anni qualcuno te li chieda indietro. Ecco perché non li trovi nel bilancio appostati lì. Non li potresti mai ritrovare lì perché, nel momento in cui c’è il pagamento, vengono incamerati e utilizzati nel bilancio come entrate. Questo è il passaggio. Dopo due anni – non so il tempo, dico così – tre anni o quattro anni le imprese… In che senso? Ciro, scusami, ma qua c’è una grande confusione sul debito fuori bilancio. È un debito che l’Amministrazione ha nel momento in cui il tribunale stabilisce che quella clausola che subordina la restituzione al recupero delle somme… Però, quella clausola la dice lunga sulla tua domanda, perché? L’Amministrazione comunale, sapendo che quelle somme vengono utilizzate all’interno del bilancio, quando fa la convenzione, dice: io te le ridò solo quando li do, perché quei soldi li devo utilizzare per fare altre cose. Lo stabilisce apposta a tutela nella convenzione. Quel punto è stato perché non è stata sottoscritta la convenzione, per cui la delibera con la quale è stato detto “non te li do” rifacendosi alla convenzione non era vincolante in quanto non era stata firmata la convenzione. Questo è tutto il ragionamento.
Detto questo, è chiaro che si genera un debito, ma è un debito che non è né previsto né prevedibile, perché per l’Amministrazione permaneva la condizione della clausola “restituzione quando”. Ma perché viene fuori da contenzioso, Ciro! Per forza riviene dalle liti, perché tu a questo punto… Non li hai nel capitolo, perché quel capitolo va a finanziare altre spese di manutenzione, che riguardano strade e marciapiedi anche nella zona industriale. Quindi, quelle entrate vanno in quel capitolo generale. Dopodiché, nel momento in cui ti fanno un contenzioso e ti dicono “me li devi restituire”, ma noi riteniamo che, in base alla pubblicazione dell’avviso e alla convenzione, non glieli dobbiamo dare, si entra in una fase contenziosa. Attenzione che la fase contenziosa è diversa dalla sentenza esecutiva. E qui vorrei anche chiarire una cosa: fase contenziosa vuol dire che il TAR ha detto che quella clausola non si applica. Da quel momento in poi, la parte poteva pure non richiederci più le somme. Non c’è un obbligo di restituzione in automatico. Avrebbe potuto e dovuto agire, per la restituzione, con le formule del giudizio civile. Questo è per il secondo aspetto.
Se andiamo a ricercare i soldi rivenienti dal PIP in un capitolo specifico, non potrà mai esistere, perché quando sono entrati quei soldi sono stati spalmati nelle entrate per garantire i servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria della città, quindi vanno in quel capitolo. Questo è il punto. Quindi, non li potremo mai trovare; altrimenti, dovremmo avere accantonati sempre i soldi di tutti quelli che hanno partecipato, ma questo non è possibile. Per cui, l’Amministrazione cautelativamente aveva appostato questa clausola, che vale, però, se sottoscrivi la convenzione. Se non la sottoscrivi, ha detto il tribunale, non te la si può applicare. Per quanto nota già in partenza, il tribunale ha detto: no, perché devi sottoscriverla per accettarla. È una clausola che va accettata. Questo è lo snodo della vicenda. Quindi, noi ci troviamo nella condizione in cui il tribunale ha detto che non è applicabile.
Fase successiva: avrebbero dovuto agire per la restituzione. Prudenzialmente l’Amministrazione, al fine di evitare che facessero altri decreti ingiuntivi, altre spese e quant’altro, ha ritrovato all’interno del bilancio una serie di economie che hanno permesso di evitare un ulteriore aggravio di spesa, con azioni esecutive, e lì ci avrebbero dato, sì, la condizione del debito fuori bilancio. Rispetto alla prima condizione, è vero che c’era un provvedimento esecutivo, cioè un decreto ingiuntivo esecutivo, però c’è una rinuncia a quel decreto esecutivo, c’è una rinuncia nella transazione e c’è anche una riduzione degli importi, perché c’è un risparmio per l’Amministrazione. È qui che si va a consacrare la transazione e il contratto di transazione, che fa venire meno l’atto esecutivo. Giuridicamente questo è. Vogliamo interpretarlo diversamente? Può essere che c’era un momento in cui quella sentenza era esecutiva? Sì. Però, non era idonea a eseguire il pignoramento ancora, perché c’era un termine entro il quale l’Amministrazione avrebbe dovuto adempiere. Noi, sulla base del parere del legale, abbiamo ritenuto di dover non far trascorrere il termine per farci eseguire il precetto e farci pignorare le somme, abbiamo ritenuto prudenzialmente e cautelativamente di fare una transazione per tutta una serie di considerazioni (poi il Segretario magari vi darà la nota del legale). Comunque, la prima tra tutte è che si ritiene che questa opposizione non possa portare vantaggi. Punto. Quindi, abbiamo chiamato la parte e abbiamo detto alla parte: addiveniamo ad un bonario componimento. Come in tutte le transazioni, bisogna rinunciare a qualcosa per evitare i tempi lunghi della giustizia e tutta una serie di cose. Si è fatta l’operazione e si è chiusa con un contratto, con una rinuncia a quell’atto, e in quel preciso momento non esiste più un debito fuori bilancio, perché è stato contrattualizzato il debito nei confronti del soggetto. Punto. Ci sono due condizioni giuridiche insuperabili, insormontabili. Poi si può fare il pelo e sindacare, giustamente. Però, la condizione di partenza era che, al momento in cui è stata fatta la richiesta di variazione di bilancio, quei soldi erano stati chiamati per coprire una transazione e per coprire l’esito di una sentenza, che non era esecutiva. Quindi, abbiamo posto rimedio in modo giusto e adeguato ad una legittima aspettativa di un cittadino, senza gravare l’Amministrazione comunale e i cittadini di ulteriori spese. Questo è il primo tema. Oppure, avremmo potuto fare orecchie da mercante, aspettare gli atti esecutivi, far andare nel prossimo bilancio, aggravare di spese il tutto, dire che c’era un debito fuori bilancio, riconoscerlo… Però, non c’è la condizione al momento per poterlo dire, perché di fatto c’è una transazione e non c’è, nel secondo, un atto esecutivo, una sentenza esecutiva. Attenzione – qui lo voglio chiarire rispetto ai termini – non che la sentenza del TAR non sia esecutiva, però non consente di esigere il credito in modo esecutivo. Questa è la distinzione.
Il TAR dice: disapplica immediatamente quella clausola. Perfetto. Disapplicata la clausola, non è che il Comune si alza la mattina e dice: te li ridò. Li vuoi? Intanto posso impugnare quella sentenza, perché ancora ci sono i termini. Tuttavia, per evitare di impugnare la sentenza e di spendere altri soldi, l’Amministrazione ha ritenuto, anche lì, di provvedere al pagamento, anche lì, con un’economia. Punto. Così si è chiusa la storia. Non c’è nessun danno da nessuna parte. Anzi, c’è stato un risparmio rispetto a quello che sarebbe stato se avessimo continuato nell’azione.
Domanda sui 5.000 euro del giudice di pace. Quella sostanzialmente era una somma appostata per coprire il servizio in attesa dell’affidamento alla nuova ditta, che è subentrata. Quindi, la nuova ditta adesso prenderà in carico anche il giudice di pace e tutti gli altri, per cui non ci sarà più quel discorso che dici tu “se li metti adesso, non li metti poi”, in quanto è tutto ricompreso all’interno della gara nuova che è stata affidata. Le pulizie del giudice di pace. 1.000 euro, scusami. Non è tutto l’anno. È uno spostamento di somme, in quanto noi abbiamo fatto un affidamento alla vecchia ditta con prosecuzione del vecchio contratto e intanto la nuova ditta è subentrata. Quindi, di fatto quello che è stato speso all’interno del capitolo è un’economia reale. Cioè, non è una cosa che abbiamo tagliato chissà per quale motivo, ma abbiamo verificato che nel capitolo non erano stati spesi quei soldi, per cui di fatto è stato fatto uno spostamento.
Rispetto a quello che dici tu dei 220.000 euro e quant’altro, l’operazione, che prima dicevi tu, eventualmente di spalmare i residui sui contribuenti sarà possibile a consuntivo. Quando avremo stabilito nel consuntivo quanto effettivamente sono le economie determinate dal servizio, solo allora, preso atto del risparmio a consuntivo… Perché noi non sappiamo al 31 dicembre quali sono i costi reali che abbiamo avuto… Quella è un’economia che abbiamo verificato a quella data, riveniente dal fatto che c’è stato lo spostamento del nuovo gestore della raccolta differenziata, per cui sono economie rivenienti dal pagamento delle spese del personale, che ha un costo inferiore rispetto a quello previsto nella gara. Quindi, in generale quell’economia viene dal personale della nettezza urbana, che è costato meno, perché sono andati in pensione, perché non è stato possibile fare determinate operazioni, e quell’economia è stata utilizzata all’interno del bilancio.
Questo vuol dire nella sostanza… Ciro, il bilancio diceva che nel capitolo del personale abbiamo postato due volte le somme l’anno scorso, una parte perché non potevamo toglierla al personale in quanto erano esistenti i contratti con la pubblica amministrazione dei dipendenti. Comunque, eravamo andati a mettere i soldi sul bilancio della nettezza urbana perché, se avessimo fatto partire la gara nei termini previsti, in quel PEF dovevano esserci i soldi. Nel momento in cui, però, nella parte del PEF abbiamo avuto uno slittamento della gara, abbiamo avuto un’economia su quel costo del personale, che stiamo riutilizzando. È in quella voce perché il capitolo era diviso in due: una parte di copertura del costo del personale con personale e una parte nell’ambito del PEF. Quindi, sono costi rivenienti dal risparmio sul personale. Ecco perché lo trovi in quel capitolo. È chiaro il problema?
L’anno scorso il bilancio era diviso in due: una parte il personale… Non lo potevi cancellare. Non potevi cancellare la copertura, perché di fatto l’Ufficio personale aveva in carico i dipendenti. Quindi, giuridicamente non potevi cancellare la voce. Ciro, quella è l’unica economia che abbiamo avuto… E qual è? Gestione del servizio di raccolta differenziata. Quello è il capitolo. Ma non hai i 180.000 euro su quel capitolo. Ma ci sono pure altre economie, non è che sono tutte quelle. Ci sta pure l’economia del… Scusami, il capitolo da cui li prendiamo qual è? Come si chiama? E quello è. Ho capito, ma quelli sono aggregati delle voci di bilancio… È quello. Va bene. Non potevi annullarle e dovevi comunque tenerle in copertura, perché ovviamente nel PEF dovevi metterle. È scritto nella nota. Non è che me lo sto inventando. È scritto qui e lo potete verificare. Sì. Sulle spese legali e sugli interessi c’è stata una riduzione. Sul capitale no. Su interessi e spese legali.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi o chiarimenti rispetto al punto? Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Non ci sono né dubbi né perplessità, ma convinzioni. Ogni volta che veniamo in Consiglio per ratificare atti della Giunta assunti con i poteri del Consiglio perdiamo più tempo di quanto non ne perdiamo per esaminare tanti altri atti. Quindi, c’è una radice, una ragione di fondo che ci porta poi a dover rincorrere tutta una serie di chiarimenti, di dubbi, che se fatti a tempo debito potevano anche essere maggiormente governati.
Il Segretario ha già richiamato quello che io avevo notato sulla delibera di Giunta, quel “dato atto che il parere del Collegio dei Revisori, ex articolo 239, comma 1, lettera b), del TUEL sarà reso sulla proposta di deliberazione consiliare di ratifica della presente”. Chiarito il fatto, l’interpretazione, così come detto è sbagliato, non è che è letto male, ma è sbagliato, quindi nella sede opportuna bisogna correggerlo. Primo dato.
Secondo dato. Proprio perché veniamo in sede di ratifica, come è avvenuto e forse continuerà ad avvenire, la maggior parte dell’attenzione viene spostata, come per esempio in questo caso, sul parere dei Revisori dei conti riferito a due pratiche. Su questo dirò qualcosa alla fine. Ma quando si fa una delibera di storno fondi, quindi variazione di bilancio, quello che è utile considerare ai fini del dibattimento è proprio la natura degli storni, come si procede. Ecco perché è di competenza del Consiglio, perché voce per voce il Consiglio deve essere in condizione di capire perché si è verificata questa ulteriore necessità di impinguamento e perché, dall’altra parte, come nel caso, già chiarito dal Sindaco, dei 4.000 euro rispetto al giudice di pace, eccetera, quindi uno sta più tranquillo perché quei 4.000 euro non è frutto dell’inerzia di qualcuno, perché è in meno, né casomai il Teatro pubblico pugliese più 13 da dove deriva. Due esempi così. Quindi, sicuramente si sarà proceduto così: si arriva alla fine dell’anno e gli uffici cominciano a dire: abbiamo bisogno di tot per questo. Sulla base di quella somma, allora, si fa l’indagine: come recuperiamo quel totale? Allora, si dice agli stessi uffici o ad altri uffici: vediamo dove possiamo rastrellare, recuperare, eccetera.
L’errore che è stato fatto anche in premessa, i 12.000 euro, poi riportati correttamente nell’Allegato 7000, sarà derivato proprio da questo. Nel momento in cui è stata scritta la delibera si pensava che ci fosse bisogno di 12.000 euro da prelevare dal fondo di riserva. Quando sono arrivati gli allegati, forse anche dopo che era stata estesa la bozza di deliberazione, si è visto che non erano necessari 12.000 euro e, invece di prenderne 12.000, se ne sono presi 7.000. Penso che sia avvenuto così. È una discrasia, è un momento in cui non sono combaciati perfettamente i tempi fra la delibera e gli allegati, ed è accaduto quello che è accaduto.
Allora la considerazione, tutta politica in questo momento, è quella che dovrebbe chiarire il motivo per cui questa delibera è stata assunta con i poteri del Consiglio e quali sono di quelle voci quelle a determinarne l’urgenza. Non penso, infatti, che tutte fossero da determinare per l’urgenza. Quindi, saranno 3-4 i casi per i quali la Giunta si è allarmata, doveva trovare una soluzione, non c’era tempo per convocare il Consiglio e bisognava onorare questi impegni. Fatto in questo modo, se nella relazione introduttiva fatta in Commissione dall’assessore o anche in Consiglio comunale i consiglieri sono messi nella condizione di capire esattamente come stanno le cose, esattamente, non di aver potuto rabberciare in corso di recupero somme per far quadrare e assestare il bilancio, diventava più facile anche il confronto.
Una considerazione può essere quella, e non per il caso sollevato per il giudice di pace: non si dà il caso che, quando si fa il bilancio di previsione, si abbondi in maniera che si può pensare prudenziale qualcosa che poi sottrae effettivamente da altre parti e fa rincorrere aggiustamenti e assestamenti? Certo, questo lo vedremo meglio nel consuntivo poi, ma già questo è una tappa che ci porta al consuntivo, perché non c’è più quello preventivo, c’è quello già speso, c’è quello assestato per poter onorare gli impegni presi oltre le previsioni, quindi tutto questo ci porta a dire che le cose vanno orientate in questo senso.
Adesso vengo a un altro aspetto, quello proprio tecnico, per quanto riguarda l’aver proposto una transazione, eccetera. Che cosa ha eccepito il giudice? Che, visto che non era sottoscritta la convenzione, non c’è motivo per poter dire che il Comune sia nel giusto. Mi chiedo: per quale motivo non è stata sottoscritta la convenzione? Questo non riguarda, chiaramente, l’Amministrazione. E qui mi rivolgo all’ex Presidente del Consiglio, così puntuale nel ricordare i 37 euro, quelle che sono le somme al metro quadro. Quando si cede e si prende come contropartita il dovuto, la convenzione non è contestuale? O firmi la convenzione, oppure non… O no? Come è possibile che qualcuno la firmi, o sia obbligato o sia interessato o sia costretto a firmarla, e qualcuno versi e si lasci, forse senza aver nemmeno pensato in anticipo questo, la possibilità di poter essere diverso dagli altri nel momento in cui non sottoscrive un impegno, che è quello che ti saranno ridati i fondi quando verrà, se verrà, qualcuno dopo che ce lo chiede? Quindi, anche la procedura… E giustamente il Segretario dice: io, se si interverrà in questo campo, ci metterò una penale, eventualmente. Questo per un altro aspetto di una convenzione che andava e che deve essere contestuale al contratto realizzato.
Quanto al conflitto ormai palese, certificato in questo Consiglio comunale almeno su questo argomento, che però sappiamo che, quando è su un argomento, poi incrina i rapporti più di carattere generale, l’assenza fisica in aula dei revisori dei conti, ma, come ricordava il collega Gianfreda, sicuramente osservata attraverso la registrazione che viene fatta dai revisori dei conti, questo vulnus, questa ferita è nelle carte, è nei toni, è nelle omissioni. C’è un parere dei revisori dei conti, immediatamente l’Amministrazione ha voluto dire “ma non è vincolante” ci ha voluto ricordare che non è vincolante, e noi accettiamo il fatto che non possa essere vincolante. Il fatto che non sia vincolante non è come quando si stila un bilancio di previsione e si dice che occorre sentire le organizzazioni sindacali, e si scrive “sentite le organizzazioni sindacali”, tanto non è vincolante, e per questo l’organizzazione sindacale la si ascolta soltanto in coda, cioè il giorno prima di approvare in Giunta, tanto sono stati sentiti. Allora, quando non è vincolante, secondo me, è a maggior ragione da chiarire, e da chiarire in una corrispondenza che sia la più palese, la più trasparente, di comune lettura, quindi per iscritto. Quello che ha fatto il Segretario lo ha fatto dopo una settimana (è stato detto ieri) o più giorni, in cui l’interlocuzione è stata di carattere puramente verbale, forse si è detto anche sui toni qualche cosa, e non ci si è intesi. Ma, allora, andava scritta prima e andava recuperata.
In questo caso, secondo me, i revisori avrebbero dovuto, sia pure con un telegramma, dire “rimaniamo della nostra tesi”, non il non rispondere. Il telegramma perché la lettera è arrivata oggi o ieri, quindi è chiaro che poteva essere soltanto con un telegramma. Non voglio dire con una telefonata perché mi contraddirei. Ma nel momento in cui il Consiglio deve prendere in esame, all’interno di una ratifica su cui già c’è un giudizio pesante, un “no” convinto… Ho già finito? Va bene… Non sta più là, non lo riesco a leggere… Sono passati. Va bene.
Voglio dire che occorre sanare quanto prima il rapporto con un organo di controllo come quello dei revisori dei conti, perché non mi piace che, come Consiglio comunale, abbiamo una contrapposizione… Può essere anche una diversità di vedute, di interpretazione, tutto quello che vogliamo, ma non affidate a sentimenti o risentimenti cose di questo genere. Non mi pare che siamo tranquilli.
Quello che è mancato (l’ho detto anche in Commissione) è la passione politica su queste cose. C’è stata una passione tecnica, tant’è che in aula il Sindaco ha chiarito due aspetti rispondendo al collega Gianfreda, ma nessuna forma di dire: questo Consiglio comunale viene veramente rispettato? Ci si sta lamentando in queste ore che è esautorato il Parlamento, ma credo che anche questo sia un vizio di vecchia data e temo di lunga durata.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Io, quando parlo, non mi faccio intimorire, nel senso buono del termine. Il Sindaco ha una buona dialettica, ha una buona verve, quindi quando parla sembra di avere sempre ragione, quindi l’interlocutore… Ed egli stesso, quando fa il suo discorso, con cognizione di causa dice: guarda che quella cosa riguarda il personale. Quindi, mi stimola ad approfondire le carte, che voi mi date, che non ho certamente redatto io. E quando, sempre nello stesso paragrafo, parliamo proprio di rifiuti, al Capitolo 5750 (così i cittadini ci ascoltano), articolo 10 “Retribuzione personale nettezza urbana, raccolta e trasporto”, c’è una riduzione effettivamente di 3.000 euro. Successivamente, nel Capitolo 5770, articolo 20 “Oneri previdenziali ed assistenziali a carico del Comune personale nettezza urbana”, quindi stiamo parlando di personale, ci sono altri 3.000 euro in riduzione, giustamente. Poi nel Capitolo 5760, articolo 10 “Retribuzione al personale addetto allo spazzamento”, ci sono meno 6.000 euro, quindi c’è una riduzione di 6.000 euro, e stiamo parlando di personale. Poi c’è “Oneri previdenziali ed assistenziali a carico del Comune personale spazzamento”, Capitolo 5760, articolo 20. In pratica, uno è la retribuzione e uno sono gli oneri previdenziali, per una somma complessiva, per quello che ci date voi, non certamente… Il Sindaco ha ragione, ma non sono certamente i 220.000 euro in riduzione. Del personale solo 12.000 euro state stornando. Allora, giustamente, come dice il professor Annicchiarico, il collega qui affianco, ci dite quali sono le voci giuste? Perché ci sono queste riduzioni?
Ammesso pure quello che dice il Sindaco all’inizio, che abbiamo postato la doppia posta, il doppio personale, al cittadino comune non interessa assolutamente nulla, perché voi state stornando 220.000 euro di risparmi e li state distribuendo come se fosse tassazione comune su tutto il resto. I cittadini vogliono capire questo: al 31/12 di quest’anno i risparmi riferiti alla nettezza urbana, che non sono solo questi, ma probabilmente ce ne saranno altri… E non ti preoccupare, caro Sindaco, farò le pulci, d’ora in poi, sulla nettezza urbana, sia sui risparmi sia sulle cose… Mi farò dare proprio le reversali di quello che avete speso effettivamente, perché i cittadini si sono stancati di pagare sempre di più e di avere servizi che non sono migliori di altri luoghi.
Quindi, secondo me, questi 220.000 euro non c’entrano assolutamente niente con il personale. Sono i capitoli di sopra – li avete indicati voi, non li ho indicati io – e sono capitoli diversi. Non è un’opinione, sono fatti, Sindaco.
Io voterò contro questa delibera per le motivazioni che ho appena espresso, proprio per il fatto del PEF, dove si prendono soldi per la nettezza urbana e si distribuiscono su settori che non c’entrano assolutamente nulla.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? No.
Pongo in votazione il punto n. 11) all’ordine del giorno “Bilancio di previsione finanziario 2018/2020. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 495 del 16 novembre 2018”. Prego, consiglieri, votate.
Presenti 18, favorevoli 14, contrari 4, astenuti zero.
È approvato.
Chiedo al Consiglio di esprimersi sull’immediata esecutività. Prego, consiglieri, votate.
Presenti 18, favorevoli 14, contrari 4.
È approvata.
Punto n. 12) all’ordine del giorno: “Approvazione di variante urbanistica al PRG per la realizzazione del ‘Collegamento SS7 – Aeroporto di Grottaglie’. Realizzazione, ammodernamento e manutenzione rete viaria, con sezione di tipo C1, ad iniziativa della Provincia di Taranto”.
Chiedo al Consiglio se è necessaria la relazione da parte dell’assessore.
Ci sono interventi? Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Avendo già affrontato questo argomento in Commissione, il Gruppo Articolo 1 vota a favore di questo argomento per le motivazioni che sono scritte nella delibera, che condividiamo, che sono, appunto, relative al fatto che il Consiglio comunale ha già adottato una variante urbanistica, si è consumata anche la fase successiva delle osservazioni, eccetera, è stata presentata un’osservazione che è stata rigettata anche dalla Provincia, anzi soprattutto dalla Provincia. Condividiamo tutto, per cui noi voteremo a favore di questo argomento.
Però, nello stesso tempo, volevo rimarcare, come ho già fatto in Commissione, rispetto al futuro, perché qui stiamo parlando di una parte del progetto di 25.500.000 euro e stiamo parlando di una parte di questo progetto generale di 12.000.000, che parte dal collegamento della superstrada all’altezza della stazione di Monteiasi e si ferma, per il momento, davanti all’ex Alenia, attualmente Leonardo, per poi proseguire, con le rettifiche che abbiamo chiesto come Consiglio comunale, fino all’ingresso dell’aeroporto. Per cui, il completamento della viabilità interesserà successivamente tutto il territorio comunale.
Qui volevo, appunto, ribadire quello che ho già richiamato in Consiglio comunale, che nel passato è stato un po’ interpretato diversamente rispetto a una volontà già espressa in un altro Consiglio comunale, precisamente nel 2014, quando si precisò, a proposito della viabilità soprattutto del collegamento con la zona industriale di Grottaglie, la realizzazione, quello che si chiedeva con quella deliberazione del 2014, di un collegamento con la zona industriale di Grottaglie. Del resto, la filosofia di questa viabilità, che scaturisce da un protocollo d’intesa con la Regione del 2009 – qui, Sindaco, non è l’Ottocento, ma io ero presente in quell’occasione e ci sono stati determinati impegni, e proprio di là si è partiti –, era quella di creare una viabilità adeguata alla presenza nel nostro territorio sia dello stabilimento Alenia sia dell’aeroporto (speriamo civile, un domani) e soprattutto un collegamento delle due zone industriali, quella di Monteiasi e quella di Grottaglie.
Fino a questo momento nelle Conferenze di servizio che si sono tenute c’è stata una sorta di “ambiguità”, non è stato chiarito fino in fondo, perché quella strada a un certo punto arriva al sottopasso della ferrovia e, secondo il progetto iniziale, doveva continuare fino al collegamento con l’ingresso della città. Stiamo parlando del punto in cui si innesta con via Martiri d’Ungheria. Allora, la correzione che andava fatta, che era già presente… Come? Via Partigiani Caduti, giustamente. Allora, la correzione che andava fatta, che parzialmente era stata recuperata in quella delibera che ho richiamato del 2014, è che in effetti non serve arrivare fino a quel punto. Prima di arrivare al sottopasso ferroviario, la cosa più utile, che era già presente nel progetto preliminare complessivo di 25 milioni, è quella di prevedere la presenza di una rotatoria a quell’altezza, dopodiché da quella rotatoria bisogna prevedere una viabilità di collegamento diretto con la nostra zona industriale, precisamente sulla strada provinciale, che attualmente è diventata comunale, San Giorgio-Grottaglie, dove è già stata realizzata una parte della rotatoria.
Quello che si chiede, quindi, è che ci sia questo impegno, a partire da questo Consiglio comunale, per poi trasferirlo nelle sedi più opportune, la Provincia, ma soprattutto la Regione, che ci deve mettere i soldi. Se non ci sarà questo impegno, temo, come già si vede dalla discussione che abbiamo fatto nel punto precedente, che ci sarà un disimpegno, invece, da parte delle imprese a voler investire a Grottaglie, perché non avranno interesse a investire nella nostra zona industriale in quanto, per come si prefigura la nuova situazione, uno, se deve investire, investe a questo punto nel territorio di Monteiasi (ovviamente è un fatto positivo, non lo dico in termini di rivalità). Ma se non c’è questo collegamento, si rischia di far morire la nostra zona industriale, perché non ci sarà quell’interesse, dal momento che le zone industriali vivono se ci sono collegamenti seri; se non ci sono collegamenti, sono destinate a morire.
Tenete presente che in futuro (chissà quando, perché se ne sta parlando da molti anni) in quella zona passerà un’altra importante viabilità, e mi riferisco alla Bradanico-Salentina, che passa proprio da quelle parti. Quindi, a maggior ragione dobbiamo insistere su questo.
Per concludere e per dare concretezza a quello che io ritengo dovrebbe essere l’impegno di questo Consiglio comunale, chiedo di approvare, ovviamente, questo argomento di cui stiamo parlando questa sera e di avviare un iter, un percorso che ci impegni nella direzione che ho spiegato prima. Pertanto, va fatto un richiamo, magari con un emendamento – io mi sono permesso di abbozzare un emendamento alla delibera che stiamo per approvare –, alla delibera che ho citato prima, quella del 2014, dove il Consiglio comunale è stato chiarissimo su questo.
Vi leggo, quindi, il mio emendamento (si vedrà poi dove è più opportuno inserire questo emendamento): “Di dare atto che, con successiva deliberazione, il Consiglio comunale procederà ad assumere gli atti necessari per avviare con la Provincia di Taranto e la Regione Puglia il necessario iter teso a concretizzare quanto rappresentato al punto b), comma 3, della delibera consiliare n. 9 del 17 febbraio 2014, intitolata ‘Obiettivi strategici di sviluppo dell’aeroporto di Grottaglie nel sistema territoriale tarantino’, inviata alla Regione Puglia, che qui si riporta integralmente”. Quindi, poi tra virgolette è ripresa la parte che ci interessa, e cioè: “Di assicurare un collegamento viario tra l’area aeroportuale di cui al precedente punto a) – qui si fa riferimento, ovviamente, a quella delibera – con le aree destinate ad attività produttive di Grottaglie, mediante la realizzazione di un tratto viario che si innesti sulla strada statale 7 (ora strada comunale Grottaglie-San Giorgio Jonico) così come rappresentato nelle planimetrie allegate e contrassegnate rispettivamente con i n. 3 e 4, tratto A e B in blu – qui richiama, ovviamente, sempre quella delibera –, nella planimetria allegata al n. 4”.
Io penso che con questo emendamento stiamo dando vita a quello che dovrebbe essere un futuro impegno di questo Consiglio comunale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, assessore.
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore.
Durante i lavori della Commissione abbiamo discusso di questo punto e, a un certo punto, dicemmo che avremmo inserito, durante il Consiglio, il riferimento a quella che fu una decisione relativa al 2014 presa dal Consiglio comunale, che anche durante le Conferenze di servizi a cui abbiamo partecipato abbiamo portato avanti, perché a un certo punto dai tracciati del progetto preliminare che fu approvato in Consiglio comunale già nel 2014, quindi era già una decisione presa dalla città, era sparito quel tratto che arrivava non alla zona industriale, ma che arrivava a Grottaglie e si fermava prima. Quindi, in un primo momento, difendendo quella che era la delibera già esistente, abbiamo creato anche un po’ di fastidi in sede di Conferenza di servizi, tanto che anche l’assessore Giannini ci ha richiamato a seguire meglio, promettendo di dare continuità al progetto, affinché arrivi a soddisfare le esigenze della città di Grottaglie.
Quindi, non vedo quale sia il problema a continuare a fare riferimento a questa delibera. È un atto che esiste, quindi, secondo me, assolutamente può essere ricompreso all’interno della delibera per ribadire con forza che, comunque, Grottaglie vuole anche che siano soddisfatte le proprie richieste ed esigenze.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Blasi.
Se non ci sono… Okay. Consigliere Manigrasso, prego.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Grazie, Presidente.
Assessore Blasi, l’assessore Giannini non può risentirsi più di tanto, perché quelle tavole allegate a quella delibera del 7 febbraio 2014 a cui si fa riferimento erano il frutto di otto mesi di contrattazioni fatte con l’assessore Giannini e con tutti gli Enti interessati a quel tracciato viario di cui stiamo parlando. Parlo dell’ANAS, delle Ferrovie, dell’Acquedotto, dell’Autorità di bacino, di Aeroporti di Puglia e quant’altro. Tutti gli enti. Alla fine, si sottoscrisse un protocollo propedeutico a quella delibera in cui, proprio nell’ultimo incontro, l’assessore Giannini ci assegnò quei 33 milioni di euro… Non erano 23 milioni… Non erano neanche 12 milioni. Erano 33 milioni di euro… Perfetto, perfetto. Erano 11 e 22… Erano comprensivi anche di quel tratto viario di cui parlava il consigliere Donatelli.
Sostengo con forza la volontà di riproporre quella delibera, perché in effetti rientrava nell’ottica di dare all’aeroporto di Grottaglie quello sviluppo cargo e trasporto merci che, inevitabilmente, non può che partire dalla zona industriale. Questo era il senso di quel tratto, oltre che collegare la città e dare sviluppo alle imprese, era proprio dare concretezza a quello che era stato l’accordo di ampliare l’aeroporto di Grottaglie con il trasporto merci, e quindi quella viabilità aveva quel senso. Per cui, ritengo che vada sostenuto e ribadito.
Ripeto, assessore, io le posso fornire, se ne ha bisogno, tutti i verbali degli incontri fatti negli otto mesi con l’assessore Giannini, il quale ha sempre – devo dire la verità – presenziato gli incontri e sottoscritto anche.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Manigrasso.
Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Così come già detto anche in Commissione, ribadisco anch’io la volontà mia e del mio Gruppo di chiedere che venga inserito l’emendamento all’interno della delibera.
Faccio anche una riflessione. Qui non si tratta di campanilismo, di stare a favore della comunità grottagliese e contro quella di Monteiasi, ma penso che lo sviluppo… Noi siamo già a buon punto con la predisposizione e l’urbanizzazione di aree di zona PIP, manca invece un collegamento viario che metta in rete la parte antistante dell’aeroporto, quella civile, non quella militare. Quindi, attraverso quella bretella che è stata individuata tempo fa e che si ribadisce all’interno di questa proposta di emendamento mettiamo in collegamento serio anche le nostre aree, che sono già a buon punto. Quindi, lo sviluppo che si può innescare è uno sviluppo che ha come volano proprio il fatto di realizzare questa strada.
Invito, quindi, l’Amministrazione ad aprire un tavolo di confronto per i prossimi finanziamenti in modo tale da agevolare il completamento di questa strada, perché sia il passaggio attraverso i tre cavalcavia, ammesso pure che si riesca ad allargare e a modernizzare quello della ferrovia, comunque abbiamo sempre gli altri due cavalcavia, che sono quello dell’autostrada e quello sempre della ferrovia su via Partigiani Caduti, per poter fare poi il passaggio attraverso via Partigiani Caduti… Io sto facendo una riflessione. Ecco perché è importante che si realizzi la bretella nella parte esterna. Del resto, anche l’altra volta (se non sbaglio) qualcuno disse che, siccome l’Autorità di bacino ha eliminato il vincolo idrogeologico, è possibile allargare. Ma questo comporta, comunque, sempre una limitazione, per quanto riguarda sempre il passaggio di elementi anche abbastanza fuori sagoma, nel passaggio attraverso i 2-3 cavalcavia che si vanno a realizzare. A meno che non si voglia modificare sia quello dell’autostrada che quello della ferrovia all’uscita del nostro svincolo.
Realizzando, invece, una bretella sulla parte sinistra (andando verso Taranto) che metta in collegamento l’azienda Leonardo con i possibili ampliamenti, con altri capannoni che possono costruirsi, con la nuova aerostazione e con la nostra zona industriale, questa azione permetterebbe uno sviluppo sicuramente più concreto e più serio. Quindi, non si tratta di campanilismo o di stornare fondi sul nostro territorio, ma di creare i presupposti per uno sviluppo vero e concreto.
Invito, di nuovo, oltre a inserire l’emendamento così come proposto, ad aprire un tavolo di confronto con la Regione, in modo tale che si porti a finanziamento la seconda parte di quel tronco stradale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Se non ci sono altri interventi, per dichiarazione di voto? Scusi, Sindaco, non l’avevo vista. Prego.
Speaker : SINDACO.
Volevo dire che sicuramente il voto sarà favorevole con la proposta fatta dal consigliere Donatelli, che penso che sia da mettere all’interno della delibera come richiamo per tutto il Consiglio comunale. All’unanimità penso che possa essere ritenuto fatto proprio, perché si dà una linea di continuità rispetto al lavoro già svolto dal Consiglio comunale nel 2014. Quindi, è fuori di dubbio che si possa fare.
Non so adesso se dobbiamo procedere separatamente o possiamo ritenere già emendata la delibera. Segretario, come riteniamo di procedere? Dobbiamo votare l’emendamento a parte o possiamo… Okay. Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
La proposta di votazione che volevo fare era appunto quella di dare per acquisito l’emendamento e votare… Va bene.
Pongo in votazione il punto n. 12) all’ordine del giorno “Approvazione di variante urbanistica al PRG per la realizzazione del ‘Collegamento SS 7 – Aeroporto di Grottaglie’. Realizzazione, ammodernamento e manutenzione rete viaria, con sezione di tipo C1, ad iniziativa della provincia di Taranto”, così come integrata durante la discussione. Prego, consiglieri, votate.
16 presenti, 16 voti favorevoli.
È approvato all’unanimità.
C’è anche l’immediata esecutività. Prego, consiglieri, votate per l’immediata esecutività…
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Qua dice che sono stati assolti gli obblighi di legge, per cui si propone di dare atto che la presente deliberazione non necessita di controllo regionale ai sensi di quanto stabilito, di trasmettere copia del presente provvedimento al dirigente dell’area tecnica, di inviare copia della presente deliberazione, di pubblicarla sull’Albo pretorio e sul sito web. Quindi, se diamo l’immediata eseguibilità a questo atto, lo possiamo pubblicare subito. Questo è il senso. Se devo aspettare, invece, l’esecutività, devo aspettare dieci giorni. Questo è il senso. Siccome è tutto pronto… Questa sta già alla parte finale. Abbiamo anche le osservazioni, abbiamo controdedotto…
Speaker : PRESIDENTE.
Consiglieri, per cortesia, state seduti. No, non si invalida l’atto.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
L’immediata eseguibilità serve per eseguirla, per farla e mandarla subito… Non c’entra con la regolarità dell’atto. L’immediata eseguibilità serve proprio ad accelerare…
Speaker : PRESIDENTE.
La votazione è ancora aperta. Chi deve votare… Io non l’ho annullata. Ho lasciato la discussione in atto. Quindi, stiamo votando l’immediata esecutività dell’atto. Non avevo chiuso prima la votazione, è rimasta aperta, quindi chi ha avuto bisogno di chiarimenti ha votato adesso.
Presenti 16, favorevoli 16.
È approvata all’unanimità.
Passo all’ordine del giorno proposto dal Gruppo Articolo 1 - MDP avente ad oggetto “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Chiedo al Gruppo di dare lettura dell’ordine del giorno, così come anticipato in apertura di Consiglio comunale. Preferite forse che proceda io alla lettura? Io ho provveduto a distribuirlo all’intero Consiglio comunale. Va bene, diamone lettura.
Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
“Il Consiglio comunale di Grottaglie, condividendo l’invito di ANCI Puglia ai Sindaci e agli amministratori comunali pugliesi ad aderire all’iniziativa della redazione della testata e ad estendere l’appello alle comunità, ‘Il Comitato direttivo dell’Associazione dei Comuni pugliesi ha approvato un ordine del giorno con cui esprime vicinanza e solidarietà alla Gazzetta del Mezzogiorno e a tutti i dipendenti, giornalisti, tipografi e lavoratori dell’ultracentenario quotidiano, che si ritrovano senza stipendio, con l’azienda editoriale in amministrazione giudiziaria, in uno stato di grave instabilità e forte incertezza per il futuro’, si associa al coro unanime di solidarietà nei confronti della Gazzetta del Mezzogiorno per salvaguardare la nostra più antica e prestigiosa testata, presidio fondamentale e autorevole di informazione, che per anni ha stimolato il confronto, ha animato il dibattito ed ha accompagnato il cambiamento politico, economico e socioculturale pugliese e meridionale, da centotrent’anni vero e proprio patrimonio della nostra storia, cultura e identità, sempre vicino al territorio, alle comunità e alle realtà locali; condividendo l’appello lanciato dai giornalisti al Capo dello Stato, il Consiglio comunale auspica la mobilitazione della politica e delle Istituzioni a difesa della Gazzetta del Mezzogiorno e dell’informazione libera e pluralista, bene comune e valore essenziale per la nostra democrazia, e pertanto aderisce all’iniziativa lanciata dalla redazione della testata prenotando in edicola una copia in più della Gazzetta del Mezzogiorno per il prossimo sabato 29 dicembre e ad estendere l’appello alle comunità, un gesto simbolico e concreto allo stesso tempo per sostenere il futuro della testata e per significare il suo radicamento con il territorio, affinché possa continuare a raccontare la storia della nostra Puglia”.
Il senso è questo. Se vogliamo ulteriormente precisare qualche cosa o integrare, non ci sono assolutamente problemi.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Quindi non una copia in più come singolo cittadino…
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo il servizio di rassegna stampa, per cui non compriamo le singole testate..
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Ah, non più?
Speaker : PRESIDENTE.
Abbiamo un servizio di rassegna stampa e paghiamo gli articoli singoli, a crediti.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Quindi è improbabile che l’Amministrazione riesca ad acquistare le copie.
Speaker : PRESIDENTE.
Penso che l’impegno del Consiglio comunale vada tradotto con l’impegno personale di ogni consigliere a comprare, sabato 29, una copia della Gazzetta e, comunque, a prescindere, a cercare di avere più attenzione nei confronti della Gazzetta del Mezzogiorno comprando… Dobbiamo fare delle correzioni da votare. Sì.
Pongo in votazione il tredicesimo punto all’ordine del giorno, così come data lettura precedentemente. Prego, consiglieri, votate. Consiglieri, votate. Mancano due voti. Manca un voto. Scusate, manca un voto, per cortesia.
15 presenti, 15 voti favorevoli.
È approvato all’unanimità.
Chiudo il Consiglio comunale alle ore 20.30.
Grazie e buon Natale.