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C.c. Grottaglie - 11.03.2019
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Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo, possiamo riprendere il Consiglio comunale dal secondo punto all’ordine del giorno: “Interrogazione protocollo n. 2726 del 5.2.2019 su chiarimenti in merito a: “Regolamento del cerimoniale” presentata dal consigliere comunale Cosimo Annicchiarico”.
Prego, consigliere.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Questa Amministrazione sa che io sono molto parco di interrogazioni. Credo che in due anni e mezzo ne avrò presentate due o tre, alcune propositive e questa però leggermente polemica.
Andiamo ai fatti. Al Sindaco piacciono i fatti, non piace il gossip, poi non so se quel gossip poteva riferirsi a una mia pratica, spero di no, il gossip è quanto più distante dal mio pensiero e dalla mia azione. Il 5 febbraio, però, è esattamente una data che segue il 31 gennaio, processione di San Ciro. Processione di San Ciro dove l’Amministrazione per il patrono della città lo onora con la presenza del Sindaco, degli assessori, della Giunta, dei consiglieri comunali ─ comunque ciascuno vi partecipa liberamente ─ ma soprattutto partecipa con i simboli della comunità, col gonfalone della città.
C’è un Regolamento che disciplina l’uso del gonfalone perché non è un drappo qualunque, non è un fazzoletto che viene sventolato, ha la sua sacralità e di fronte a qualcosa che è sacro… Ce l’abbiamo lì, probabilmente anche durante i Consigli comunali dovrebbe essere esposto, non lo so, ma non voglio fare questioni di lana caprina. Certo va per le vie della città dietro al Santo Patrono e ci va con quello che è il Regolamento di cui si è dotato questo Consiglio comunale con la mia assenza perché il giorno in cui si è approvato quel Regolamento io contro la mia volontà ero assente. Ero fuori, molto fuori, anche di testa.
Tuttavia lì stava scritto qualcosa di molto preciso: “Il gonfalone della città nelle pubbliche esibizioni viene portato da un vigile urbano, affiancato da due vigili urbani, in alta uniforme”. Ora, se il Regolamento ha un valore, se viene adottato, se oggi ci siamo scontrati nel senso che abbiamo cercato di capire, per non sbagliare, quale fosse la via migliore per tenere questo Consiglio comunale a maggior ragione quell’altro Regolamento esigeva, esige, esigerà sempre di essere guardato con rispetto.
Quel Regolamento è una fotocopia corretta ─ giustamente fotocopia perché non è che bisogna inventarsi poi questi Regolamenti, vigono in tutta Italia ─ e il nostro Segretario comunale ha fornito all’Amministrazione un Regolamento già esistente in un Comune vicino dove lui ha lavorato e vive.
Il Consiglio comunale, io assente, ha corretto quel Regolamento quindi c’è stata una volontà perché mentre in quel Regolamento si dice che il gonfalone può essere portato da un dipendente comunale o da un vigile che comunque è sempre dipendente, qui a Grottaglie questo Consiglio ha voluto normare limitando alla sola figura del vigile urbano anche l’onere e l’onore di portare il gonfalone.
Quindi la mia meraviglia, Sindaco ─ e adesso vorrei sapere se ugualmente è stata la sua meraviglia perché da dietro la statua del santo stava prima lei di me, io stavo dietro la Giunta per cui ero nelle retroguardie, quasi una sorta di milizia di supporto ─ davanti a lei, per tre quarti del percorso della processione, a portare quel sacro drappo sono state persone che sicuramente hanno tutta la dignità di essere quello che sono e di rappresentare quello che rappresentano. In questo caso a portare quello non c’è stato nessun dipendente comunale, meno che mai un vigile, sono stati rappresentanti della Protezione civile di Grottaglie, qualcuno anche di Lama e anche di Villa Castelli.
Certo, un santo è santo erga omnes, verso tutti. Erga omnes significa verso tutti. Ogni tanto devo… Ma ancora di più, non nel senso così… Per quasi la metà a portarlo sono stati quelli che indossavano un giubbotto di riconoscimento. Sindaco ─ non so se a lei ha fatto lo stesso effetto, ne doveva aver fatto di più ─ davanti ai suoi occhi si è parata non solo la scritta di Protezione civile di Grottaglie ma la scritta pubblicitaria di Ecolevante. Vale a dire, Ecolevante morto e sepolto perché sostituito da altre aziende di quella che è stata la sua battaglia… Io avrei trovato le mie viscere contorte la sera. Certo che primo cittadino, paladino contro la discarica, va dietro la cosa e deve leggere per tutto il percorso Ecolevante, Ecolevante, Ecolevante. L’eco è stata non di parole, ma proprio è entrato dentro di me, era quasi un motivo per cui io lasciassi la processione e allora mi chiedo: “I Regolamenti servono? Non servono?”.
La domanda adesso è questa, che ho fatto: “Atteso che il gonfalone municipale, il giorno 31 gennaio, ha seguito la statua del santo patrono della città di Grottaglie come da Regolamento del cerimoniale dell’uso dello stemma (Consiglio comunale n. 13 del 23 febbraio del 17); che tale Regolamento, all’art. 3, comma 6, recita testualmente: «Le autorità vengono di solito precedute dalla bandiera nazionale e dal gonfalone municipale, che è sostenuto da un vigile urbano con funzione di gonfalonieri e affiancato da due vigili urbani in alta uniforme, disposti uno per lato»; atteso che per l’intero percorso invece a sostenere il gonfalone sono stati i rappresentanti di varie associazioni (Protezione civile, SerT di Grottaglie e di altri comuni) e non già da vigili urbani con le loro divise interroga la signoria vostra ─ è rivolta al Sindaco, al comandante dei vigili urbani e per conoscenza al Presidente del Consiglio ─ a chi attribuire l’inosservanza di tale disposizione”. Qualcuno cioè mi deve dire chi doveva far rispettare il Regolamento, se esistano al riguardo norme sanzionatorie. Questa è una domanda che si dice ─ già lo so io ─ retorica perché non sta scritto da nessuna parte come si sanziona l’eventuale fuoriuscita dal percorso regolamentare.
Quindi mi sono dato anche una risposta, però l’ho posta come domanda: “E quale impegno, infine, intenda assicurare il Sindaco ─ tra parentesi, è anche assessore alla Polizia municipale quindi non può dire che il mio delegato alla Polizia non ha vigilato o ha fatto eccetera ─ affinché non si ripeta in futuro una simile disdicevole situazione”.
La terza domanda però diceva anche: “Se in assenza di queste norme sanzionatorie non debba l’inosservante, che mi sarà indicato adesso nella risposta, trovare il modo di fare almeno una pubblica ammenda”.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Grazie, consigliere Annicchiarico. Io la ringrazio per questa interrogazione.
Inizio citando una cosa che solitamente nel diritto viene detta: “Ad impossibilia nemo tenetur”. Michele, davanti alle cose impossibili nessuno è tenuto a fare oltre No, no, era così Non ci siamo messi d’accordo. Era per dire che, sinceramente, la questione del gonfalone ─ lei ha fatto bene a sollecitarla perché ci dà la possibilità di chiarire alcune questioni interne ed esterne ─ intanto io personalmente, due giorni prima, ho sollecitato per iscritto l’individuazione del soggetto che dovesse portare il gonfalone richiamando le norme del nostro Regolamento.
Ovviamente c’è da una parte la indisponibilità di alcune persone, nel senso che superata la questione del dipendente comunale che c’era giunta la notizia ─ persona che storicamente trasporta il gonfalone ─ che era ammalato e comunque indisponibile abbiamo dovuto superare questa questione inseguendo la necessità. Quindi abbiamo chiesto la cortesia al personale della Protezione civile… E qui la invito a fare una riflessione un po’ più attenta quando dice “disdicevole” perché non era disdicevole ciò che è stato svolto o come è stato svolto, forse è errato. I soggetti che portano il gonfalone vengono attivati in forza di norme. In forza di norme, avendo noi attivato un COC, il personale della Protezione civile in quel giorno svolge funzioni di Protezione civile e il personale della Protezione civile può essere intercettato da tutti i Comuni ove questi svolgono la loro attività. C’è un raccordo che viene fatto dal COC, la Polizia municipale attiva e quindi quelle persone per quanto indichino la scritta “Grottaglie” o “Villa Castelli” fanno parte della Protezione civile regionale, per cui sono abilitati a tutti gli effetti proprio perché attivati in funzione del COC che è il centro operativo comunale che abilita quel personale.
Circa la disponibilità dei vigili urbani in quei giorni, ovviamente, sapete che per parte c’è un problema di personale che una parte in quei giorni ha preso delle ferie, aveva dei problemi personali, altra parte ha dovuto svolgere attività di controllo del territorio ─ ricordo a me stesso che siamo comunque in carenza di organico ─ e un’altra parte delle questioni è legata al fatto che il nuovo Comandante dei Vigili urbani, immediatamente sollecitato a seguito della mia richiesta, comunque successivamente alla data dell’evento, mi ha sottolineato un’incongruenza che c’è nel nostro Regolamento in quanto il Regolamento comunale attribuisce la mansione di gonfaloniere al vigile urbano e questo parrebbe in contrasto con le norme regionali in materia di Polizia municipale, quanto meno con le nuove norme. Motivo per cui bisognerà approfondire questa cosa e la stiamo affrontando per comprendere in che modo superare.
Sinceramente non sono nella condizione oggi di poter dire se l’interpretazione del comando è corretta o quella del Consiglio comunale o in generale quella che abbiamo affrontato in Giunta successivamente alla questione rimessaci dal Comandante dei Vigili urbani. Tuttavia è una questione che andrà affrontata prima del prossimo santo patrono che ricordo a tutti per la prima volta questa Amministrazione comunale ha dato dignità al santo patrono, sia a San Ciro che a San Francesco De Geronimo, in un Regolamento comunale e li riconosce tutti e due come santi patroni per cui vero anche che quel Regolamento ha detto delle cose chiare che hanno dato un’identità precisa a questi eventi religiosi nell’ambito delle feste cittadine.
Non dico altro, certamente sarebbe stato auspicabile alla luce dell’interpretazione corretta sul contrasto di norme avere la disponibilità di un vigile. Seconda questione, mi rendo conto che i vigili non ci sono a disposizione per poter far fronte all’enorme richiesta che c’è in quei giorni, motivo per cui anche chiediamo il soccorso alla Protezione civile. Terzo, anche lì il nostro gonfaloniere storico, da notizie che abbiamo ricevuto, c’erano delle indisponibilità anche perché chi porta il gonfalone allo stesso tempo svolge altre funzioni per conto dell’Amministrazione comunale per cui eravamo assolutamente scoperti per quanto riguarda i servizi.
La questione del personale è ormai nota, abbiamo più pensionamenti che assunzioni, abbiamo praticamente ormai esaurito tutti i dipendenti comunali, non c’è più nessuno, ci mancava solo la quota 100 che ha consentito e sta consentendo a tutti di andare in pensione, giustamente da una parte, prima del tempo. Mi sento solo di fare un piccolo appunto rispetto a questo, ossia che sarebbe stato forse opportuno da parte del Governo consentire di accedere alla quota 100 almeno fra due anni dopo aver sbloccato le capacità assunzionali, come è stato fatto, consentirci di assumere e poi di mandare via le persone. Oggi siamo completamente senza personale e con i tempi di assunzione che ci sono ci vogliono almeno due anni per cui siamo veramente in difficoltà per fare fronte a tutte le richieste, tra cui anche quella del trasporto del gonfalone.
Certamente cercheremo di evitare un inconveniente di questo tipo anche alla luce di un chiarimento normativo che stiamo affrontando.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Non assumerò le vesti di Maramaldo, cioè io non uccido un uomo morto in questo momento, nel senso che non do in testa all’Amministrazione per il gusto di farlo. Tuttavia il Sindaco, in pratica, ha cercato come credo è giusto che sia in qualche modo, non di dare una risposta ma di trovare una via d’uscita. Molte volte le vie d’uscita diventano vicoli ciechi e quindi che volete…
La parola disdicevole non era assolutamente riferita né alla persona che portava, né a ciò che rappresentava. Disdicevole era la situazione, quindi è un dato che risulta da una serie di atti decisi. Inoltre che c’entra il COC? Che c’entra la protezione civile che può essere per portare il gonfalone…? La Protezione civile deve stare attenta a che non succeda qualche altra cosa. Proprio in mancanza o in carenza di personale addetto come i vigili urbani coadiuva e quindi è bene che vengano da tutte le parti. Tuttavia il gonfalone del Comune di Grottaglie per volontà di questo Consiglio comunale peraltro, non dei precedenti, che ha tolto la parola “dipendente” e lei mi dice che avevamo assicurato il fatto che a portarlo fosse il solito dipendente, il quale ha detto la sua indisponibilità, forse si è detto chissà… Vabbè comunque…
Tuttavia questo Consiglio comunale ha cassato la parola “dipendente” diversamente dal dipendente che è il vigile urbano e anche se il Comandante dei Vigili urbani eccepisce poi, a distanza di due anni da quel Regolamento, sul fatto che siamo o si è in contrasto con le norme generali della Regione passiamo gli atti anche al Comune di Mesagne per vedere come vanno le cose. Vale a dire adesso lo cassiamo da tutti i Regolamenti vigenti in Italia perché abbiamo scoperto perché un consigliere comunale che vuole fare soltanto il difensore delle ragioni superiori del Consiglio comunale, cioè della massima assise cittadina, solleva una questione di poco conto. Ma chi volete che lo porti? Troviamo il primo che lo voglia portare.
Questo mi fa capire che ─ soprattutto ricordando che il Sindaco dice che c’abbiamo anche due momenti ─ poi il gonfalone non va soltanto dietro i santi patroni, può andare in qualsiasi altro momento che si ritiene istituzionalmente rilevante. Arriveremo adesso al 25 aprile, poi ci sarà il 2 giugno, poi ci sarà chissà che cosa… Cercheremo ─ dice il Sindaco ─ intanto di capire questa cosa, io credo che questa cosa, una volta capita, dobbiamo tornare in Consiglio comunale per… Tuttavia fintanto il Regolamento esiste ─ così mi è stato spiegato ─ quel Regolamento fa testo.
Mi è stato spiegato che c’è un Regolamento che non è consono, non rispetta i dettami del codice della strada e però alla domanda che avevo posto dicendo se avessi potuto parcheggiare laddove c’è un divieto di sosta per carico e scarico pur avendo la certezza che quella non poteva essere data come concessione e che non potevano essere nemmeno richieste forme di compenso pecuniarie io dissi quella volta: “E allora io domani posso parcheggiare là?”, “No, se il Regolamento ancora dice quello, pur sbagliato, bisogna osservarlo”. Insomma, qua se stracciamo anche le regole dello Statuto e del Regolamento e non le rispettiamo andiamo a gambe in aria e allora voglio dire soltanto questo: consideriamo l’importanza, la sacralità e la superiorità delle regole perché solo così ci salveremo dalla Babele delle opinioni e da tutti i sotterfugi che possano agevolare questo o quello a venir meno all’etica della politica, non tanto e non solo a quelli che sono gli obblighi di un Comune che vuole essere comunità ─ perché Comune è comunità ─ e vuole essere in condizione di dare massima certezza di diritto a tutti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Terzo punto all’ordine del giorno: “Interrogazione prot. n. 30330 del 4.12.2018 su chiarimenti in merito a: “Calvario presso Largo Immacolata” presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”.
Prego, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, siccome è passata già un’ora, anzi più di un’ora, da tutto quello che abbiamo detto questa sera, se lei mi dà la facoltà di ritirare le mie interrogazioni e interpellanze e di discuterle nella prossima seduta io sono felice.
Speaker : PRESIDENTE.
Non sono io che gliene do facoltà, dovremmo chiedere al Consiglio comunale se…
Speaker : MICHELE SANTORO.
No, Presidente, se lei lo fa è bene, se no mi assento e quindi non ci sono problemi.
Speaker : PRESIDENTE.
Le può ritirare
Speaker : MICHELE SANTORO.
Ritirarle no, Presidente. Discuterle la prossima volta, altrimenti mi alzo, me ne vado e non le discuti.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene, consigliere comunale Santoro. Possiamo procedere, le riporteremo al prossimo…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
…Consiglio comunale.
Speaker : MICHELE SANTORO.
No, senza… .
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, dal consigliere Santoro a tutto il pubblico, prego di osservare sempre il massimo silenzio per poter dare la possibilità al Consiglio comunale di procedere nel migliore dei modi con i lavori.
Considerato il ritiro dell’interrogazione-interpellanza del consigliere Santoro passiamo al punto n. 6 all’ordine del giorno.
Punto n. 6 all’ordine del giorno è una richiesta che ha dato luogo a questa convocazione di Consiglio comunale rispetto alla tematica del comparto C Sì.
Speaker : SINDACO.
Abbiamo all’ordine del giorno, quindi, l’interrogazione sul Calvario che la ritira Vabbè la sposta.
Speaker : PRESIDENTE.
La ritira.
Speaker : SINDACO.
Grazie, consigliere.
“Interrogazione sui condoni edilizi”, anche questa? Okay. Quindi andiamo all’ordine del giorno sostanzialmente, al monotematico. Però, giusto per capire insieme agli altri, siccome lei fa anche: “Interpellanza, chiarimenti in merito al valore aree edificabili presentata dal consigliere comunale Michele Santoro”, siccome il Consiglio monotematico comprende anche ciò che lei… Cioè, quella la possiamo ritenere ritirata? Per l’ordine dei lavori, se no poi dobbiamo ritornare la prossima volta Okay, giusto per comprendere questo.
Grazie, consigliere.
Speaker : PRESIDENTE.
Due rinvii e un ritiro.
Va bene, quindi riteniamo accorpato il punto n. 5 al punto n. 6 perché trattano lo stesso argomento. È comunque ritirato il punto n. 5.
Possiamo sempre proseguire con l’ordine dei lavori, chiedo ai consiglieri firmatari l’illustrazione della richiesta di Consiglio comunale e così, come concordato in sede di Conferenza dei Capigruppo, invito il Comitato CRITIC nella persona del Presidente, avvocato Ciro Lenti, ad avvicinarsi, prepararsi magari in una postazione munita di microfono per poter prendere parola se sarà lui a… Abbiamo… Sì, se mi date modo… Infatti io ho detto: “Il Presidente o chi per lui perché il Comitato ha da gestire un dato tempo che abbiamo concordato, individuato in 15 minuti e il Comitato ha facoltà di gestire il proprio tempo come vuole rispetto a chi interviene, così come concordato sempre in Conferenza dei Capigruppo.
Vorrei però prima dare la parola ai consiglieri che hanno presentato la richiesta di Consiglio monotematico e chiedo ai consiglieri firmatari di presentare la richiesta Leggete chi presenta, chi ne vuol dare lettura. Consigliere Santoro, lei? Con calma, si prenda il tempo che vuole. Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Di niente.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Dunque, Presidente, io su questo argomento così importante per tanti cittadini, anzi per tutti i cittadini di Grottaglie perché ho sempre contestato questa forma di imposta, cioè l’IMU oppure l’ex ICI, da quando amministra questa Amministrazione comunale. Non soltanto D’Alò, ma anche Alabrese e anche Bagnardi.
L’ho sempre contestata perché ha sempre tartassato i cittadini di Grottaglie o i propri concittadini e mi riferisco sempre alla sinistra grottagliese. Sinistra come senso politico, non sinistra come mano o come gamba. Infatti per mettere in cassa dei soldi per poi darli ad associazioni, tra virgolette amici, una volta non ricevuto più nemmeno i royalties della discarica hanno aumentato questa IMU quando io, ogni volta che si parlava di questo problema, ho sempre fatto i miei interventi dichiarando che stiamo portando l’elevazione di queste imposte ai cittadini senza nessun problema da parte della sinistra e dei problemi da parte del centro. Infatti io non sono di centrodestra, io sono di centro e lo ribadisco ancora una volta. Per me questa è un’imposta che doveva essere portata nei minimi termini anche perché sul territorio di Grottaglie insistono dei terreni che appartengono nelle zone svantaggiate e cioè coloro che non pagano l’IMU pur avendo dei terreni fertili e coloro che pagano l’IMU non avendo terreni fertili. Vale a dire dal foglio n. 1 al foglio n. 30 e dal n. 33 al n. 39 non pagano l’IMU, mentre gli altri fogli pagano l’IMU.
Per cui io mi aspettavo da questa Amministrazione comunale di Grottaglie, proprio perché la sinistra almeno predicava bene ma rozzola male o razzola male, non ha mai fatto un intervento in tal senso da quando il CRITIC si è rivolto all’Amministrazione comunale. Mi aspettavo che fosse l’Amministrazione di maggioranza, i consiglieri comunali di maggioranza ad intervenire su questo argomento, ma purtroppo hanno aspettato gli uomini di centro a fare, questo sì, il Consiglio comunale. Allora mi sono preso questa briga, come ho fatto anche tante altre volte, sul declassamento delle scuole, sui licenziamenti delle persone e su tanti altri problemi finché Michele Santoro e tutto il centro parlasse dei problemi che attanagliano la nostra città.
La richiesta di convocazione di questo Consiglio comunale monotematico è firmata da Michele Santoro, Ciro Gianfreda, Anna Cabino, Loreto Danese e Antonietta Russo, tutti nella loro qualità di consiglieri comunali e che chiedono al Presidente del Consiglio comunale la convocazione dell’argomento su problemi inerenti il pagamento IMU nelle zone ricadenti dei piani di lottizzazione non edificabili (i cosiddetti comparti C).
La richiesta di convocazione impegna il Consiglio comunale ad approvare la relazione sottoscritta dall’agenzia delle entrate. Attenzione, ad approvare la relazione. I consiglieri comunali questa sera mi devono approvare la relazione dell’agenzia delle entrate fatta e richiesta dall’Amministrazione Alabrese nell’anno 2012. Infatti in questo Consiglio comunale ci sono consiglieri comunali che sedevano nei banchi di questo Consiglio nell’anno 2012, che a sua volta, purtroppo, ahimè, l’Amministrazione di sinistra ha nascosto, se l’è messo nel cassetto perché ha visto che queste imposte, queste aliquote erano molto basse per i cittadini. Ecco perché prima ho fatto quella premessa. Erano molto basse e dice: “Che facciamo? Ci diamo la zappa sui piedi?. Noi c’abbiamo il 100 e dobbiamo far pagare il 25? Ma che siete malati? State calmi”. “Agenzia delle entrate, per favore calmati. Ora intanto abbiamo pagato 6000 euro per avere questa relazione, tanto mica paghiamo noi, pagano i cittadini grottagliesi, paghiamo tutti, paga Babbo Natale”.
Allora, Sindaco, lei nell’anno 2011, nell’anno 2012, quando il Sindaco Ciro Alabrese era Sindaco lei era consigliere comunale, quindi sapeva di questa relazione. Non potevi dire: “Ma io c’ero, però dormivo”. No, perché eri un consigliere comunale e soprattutto della minoranza.
Lei mi insegna che quelli della maggioranza… Va bene, lasciamo perdere, stendo un velo… Non dite queste cose, per favore. Quando si tratta dei problemi della gente, caro Sindaco, non bisogna mai dire che io vi faccio questo per il bene dell’Amministrazione o per il bene di Grottaglie. Quando lei ha letto questa relazione dell’agenzia delle entrate doveva subito abbassare queste imposte. Perché non l’ha fatta questa richiesta? Lei durante le elezioni amministrative comunali ha dichiarato tanto alla gente. Lei è stato eletto a suffragio universale, ti hanno dichiarato un re, ti hanno dichiarato uno zar, un despota. Ti hanno dichiarato tutto perché 13.000 voti sono tantissimi per una città. Io non ho mai visto un Sindaco avere tanti voti. Vuol dire che lei ha saputo spendere bene, però non ha dato alla gente in questi tre anni quello che ha saputo promettere.
Però, attenzione, io non le faccio una colpa perché lei è stato molto onesto con i propri cittadini. Quando ha presentato il suo programma “Grottaglie On”… Grottaglie On… Ha dichiarato nell’assetto del territorio urbanistica, manutenzione della città ed arredo urbano che: “L’elaborazione del piano urbanistico generale, il cosiddetto PUG, al fine di contenere l’espansione urbanistica ed agevolare il recupero e la riqualificazione degli spazi esistenti, integrandoli con il verde che diventerà un sistema vivente urbano, anziché avere solo una funzione residuale”.
Vale a dire ha detto, praticamente, almeno al mio pensiero, a mia interpretazione che io non devo dare più autorizzazioni a costruire e quindi, a mio pensiero, Sindaco ─ poi me le dici le cose, questo è un mio pensiero, è una mia interpretazione, se lei me li contesta ben detto perché me le devi contestare ─ se lei ha detto queste cose ─ perché fino a oggi non ho visto nessuna autorizzazione da parte sua in quei comparti, ha bloccato tutto ─ facendo questa dichiarazione doveva dichiararmi che non doveva far pagare l’IMU al 100 per cento di quei valori esistenti oggi in questo Comune. Non doveva farlo perché se lei non fa più costruire queste persone che devono fare? Vanno dal notaio e ti regalano, tra virgolette, la propria proprietà o il proprio fondo dicendo: “Questo va al Comune e se lo gestisce il Comune perché noi non paghiamo più”. Infatti 20.000 euro per dieci anni a ogni cittadino sono 200.000 euro. Mi dice quanto costa questo pezzetto di terra? Allora, caro Sindaco, io quando parlo lo faccio sempre con le carte a portata di mano, con i fatti. Scusate se bevo nella bottiglia, però il bicchiere era rotto.
Nell’anno 2004, nell’anno 2005, all’epoca Sindaco Bagnardi, ho presentato una mia richiesta, una mia interrogazione dove chiedevo l’abbassamento di quelle somme, cari amici del CRITIC. Io l’unico neo che ho è che non pubblicizzo perché non abbiamo soldi per pubblicizzare queste cose. 2004 e 2005, è una mia lunga lettera, ho preso soltanto le prime pagine. Se vi faccio vedere quante pagine ho scritto su questo argomento direste: “Ma è vero che la sinistra ha fatto queste cose?”. Sì.
Cosa ha fatto dopo la sinistra? Per contestarmi questa mia cosa ─ perché non l’hanno più discussa e non volevano discutere ─ hanno presentato loro, con la firma di dodici persone, un’interrogazione dove chiedevano con una delibera di parlare dell’IMU senza farla vincere a Michele Santoro. Bene, hanno presentato questa e l’hanno buttata, l’hanno accantonata come ha fatto Ciro Alabrese nascondendola nel cassetto. Dall’epoca non si è parlato più. Io poi ho avuto dei problemi miei personali e non ne ho parlato più.
Per cui, caro Sindaco, le chiedo subito… Anzi, non lo chiedo al Sindaco anche se il Sindaco vi chiederà di non approvarla, però voi consiglieri comunali questa sera siete responsabili delle proprie azioni. Oltre ad approvare la relazione dell’agenzia delle entrate che si sono spesi 6.000 euro dobbiamo annullare anche ─ spegnilo, per piacere ─ la delibera n. 191.
Presidente, io qui ho scritto 181 per mero errore. Ho sbagliato, è invece la 191, nella quale l’Amministrazione comunale ai cittadini cosa fa? Contesta la relazione dell’agenzia delle entrate perché vuole quei valori. La contesta difendendosi con un avvocato, l’avvocato Sannicandro, al quale gli si concede una parcella di 13.000 euro. 6.000 e 13.000 sono 20.000. Ancora vi devo dire altre cose. Sono 20.000 euro, signor Sindaco. 20.000 euro per fare cosa? Per danneggiare i cittadini di Grottaglie? Quindi vi chiedo l’annullamento di questa delibera ─ oltre a questo poi interverrò su altri problemi ─ vi chiedo, Sindaco, di annullare oppure di interrompere adesso le notifiche dell’anno 2012, dell’anno 2013 per i pignoramenti fatti a tutti questi cittadini perché le persone che hanno una pensione di 500 euro non possono vedere una cartella esattoriale o pignoramento nella quale non sono in grado di pagare.
Quindi, cari consiglieri comunali, io mi auguro che voi non abbiate nessun terreno e che non vi facciano questo danno nel futuro, però se qualunque persona farà questa cosa sarò sempre il primo a difendere tutti i cittadini perché non si può pagare il 100 per cento su un terreno non edificabile, assolutamente, perché sono terreni che non danno nessun profitto.
Questo è molto importante. Addirittura adesso siamo arrivati… Io nel novembre del 2018, cittadini, consiglieri comunali ─ Presidente, due minuti ancora ─ che voi sapete ho presentato una interrogazione nell’anno 2018, nel mese di novembre e discussa, sui problemi degli incarichi professionali ai legali perché noi come sapete non abbiamo più un ufficio legale. Ha speso questa Amministrazione nell’anno 2018 160.000 euro di spese legali. Adesso se noi facciamo tutto il conto dal 2016, da quando c’è l’Amministrazione comunale, con delibera che hanno fatto ultimamente ─ perché hanno dato l’incarico a Sannicandro, non altre 2.800 euro per difendere il Comune di Grottaglie, per un ricorso all’ufficio regionale tributario gli hanno dato 2.800 euro ─ questo avvocato Sannicandro, dal 2016 fino ad oggi, ha preso 36.000 euro come spese legali, Sindaco. Questi sono soldi nostri. Lei ha un funzionario che deve difenderci in tribunale e non può dire che non ho tempo per andarci.
Sindaco, questo è gravissimo. La delibera è la n. 66. Questo è gravissimo da parte di un’Amministrazione comunale di sinistra, che un funzionario dica che non ho tempo per andare a difendere i cittadini di Grottaglie. Vergognatevi.
Ho finito, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Ricordo al pubblico, così come ho già ricordato prima, di osservare i lavori osservando il massimo del silenzio. Non sono previsti applausi e non sarà permesso ulteriormente. Non vorrei essere nelle condizioni di chiudere le porte dell’aula e proseguire a porte chiuse.
Vi prego di osservare il silenzio e di non applaudire ulteriormente. Grazie.
Passo la parola al Comitato CRITIC che, ribadisco, ha 15 minuti a disposizione per poter illustrare le sue ragioni. Mi è stato chiesto dall’avvocato Lenti di poter distribuire ai consiglieri comunali un documento nel quale viene riassunta quella che è la posizione. Prego il signor Lenti di distribuirlo a tutti i consiglieri e do la parola all’avvocato.
Prego.
Speaker : AVV. LENTI.
Buonasera, grazie al Consiglio per averci cortesemente ospitati e grazie ai consiglieri che hanno sottoscritto l’istanza per il Consiglio monotematico.
Io cercherò di andare subito al sodo perché noi abbiamo bisogno di fatti, potremmo fare qui tante recriminazioni perché in questi anni ne abbiamo viste di cotte e di crude, ma noi abbiamo necessità di trovare soluzioni e non quindi di perderci in parole o in recriminazioni. Quindi saremo estremamente propositivi, il nostro intento.
Dunque, partiamo dal primo punto. Noi chiaramente chiediamo l’applicazione dei valori dell’agenzia così come è stato richiesto dal consigliere Santoro ma abbiamo anche una proposta alternativa perché l’altra volta ci è stato detto dal Sindaco che non era nelle sue possibilità in questo momento ad attuare e applicare i valori così come stabiliti dall’agenzia in quanto c’è un parere da parte dell’ufficio tecnico che contrasta con i valori dell’agenzia e quindi auspicava una terza perizia con la quale poter superare lo stallo che si è creato.
Bene, noi crediamo molto in questa terza perizia, però, signor Sindaco, lei capirà che noi non possiamo accettare che questa perizia sia la perizia che viene effettuata in un procedimento giudiziario che non ha nulla a che fare con noi, è una causa che voi fate nei confronti dell’agenzia nella quale noi non possiamo intervenire. È chiaro che l’idea di far dipendere i nostri destini da una perizia fatta in una procedura giudiziaria che non ci riguarda significa aggiungere al danno la beffa. Questo non lo possiamo accettare. Non possiamo stare qui inermi a lasciare che altri duellino sul nostro destino e decidano in quale modo difendere o meno le nostre pretese.
Lei sa perfettamente ─ lei è un collega ─ che è la stessa Costituzione a garantire il contraddittorio, quindi quello che noi chiediamo è che assolutamente si permetta a noi di partecipare al contraddittorio nella redazione di questa perizia, il che significa fare nuovamente una perizia super partes. Questo è possibile, è possibile che si faccia una convenzione tra noi e il Comune e si chieda al Presidente del tribunale di nominare un perito e in questa convenzione che noi andiamo a fare ci obblighiamo a ottemperare alle norme del codice di procedura civile che garantiscono la possibilità del contraddittorio. Questa la giurisprudenza la chiama perizia contrattuale e qualcosa di questo genere si può fare. Se c’è la volontà di fare si possono trovare delle soluzioni. Noi l’abbiamo trovata, è questa di dare incarico al Presidente del tribunale di nominare un perito e questo potrà stabilire quali sono questi valori.
Non pretendiamo nemmeno che questa perizia sia immediatamente efficace nei confronti del Comune come avviene nell’istituto della perizia contrattuale. Per noi è sufficiente che questa perizia abbia i crismi di una perizia fatta in contraddittorio che poi venga portata al Consiglio e il Consiglio delibererà su questa perizia. Questa è la nostra proposta. Noi parliamo di qualcosa di estremamente concreto, cioè già domani se io ho anche un interlocutore qui presso il Comune si va a redigere una convenzione per poter fare una perizia. Del resto è la stessa normativa che prevede la possibilità del contraddittorio endoprocedimentale. Mi rendo conto che la Cassazione dice che non è obbligatorio, ma significa che è illegittimo ed anzi è auspicabile.
A questo punto noi diventiamo un modello virtuoso per tutta Italia nel momento in cui facciamo finalmente qualcosa nell’interesse di tutti: una perizia in contraddittorio redatta da un perito super partes. Il Comune se vuole continuare la sua causa nei confronti dell’agenzia per richiedere il risarcimento del danno lo faccia pure, ma noi con quella causa non c’entriamo nulla. Noi vogliamo una perizia in contraddittorio.
È chiaro, questa richiesta che io sto facendo mi rendo conto che è per noi maggiormente pregiudizievole rispetto alla richiesta che ha fatto il consigliere Santoro perché chiede l’applicazione immediata di quei valori. Noi facciamo anche un passo indietro perché vogliamo risolverla questa cosa e diciamo: “Va bene”, se il consigliere Santoro si fa portatore della nostra proposta che nel più c’è il meno, che quindi ha un ambito più ristretto, chiediamo che questa nostra proposta che poi può essere una mozione ─ io non conosco il lessico politico, non so come può essere proposta, ma che il Consiglio deliberi su questa proposta ─ cioè valutare, dare al Sindaco e alla Giunta il compito di valutare la fattibilità legale di una perizia redatta in contraddittorio. Questo significa risolvere le cose, signor Sindaco, perché se voi fate la perizia nel procedimento giudiziario con l’agenzia quella perizia noi non la riconosciamo perché comunque voi non la potete far valere nei nostri confronti in quanto è una perizia fatta in un ambito giudiziario diverso.
Io tra l’altro ho letto la relazione fatta a supporto della delibera fatta dal responsabile dell’ufficio e mi sembra un ingenuo accesso di verità nel momento in cui dice che fate la causa con l’agenzia per poter avere una perizia da usare nel nostro contenzioso o comunque per poter sconfessare la precedente perizia. Quindi usate quella perizia nel nostro contenzioso. Stiamo parlando dello stravolgimento del principio del contraddittorio costituzionalmente garantito.
Allora, questo si può risolvere. Noi vogliamo fatti e noi stiamo facendo delle proposte. Ecco quello che chiediamo al Consiglio, statemi bene a sentire. Non è una delibera in questo momento in cui si dice: “Applichiamo questo o quest’altro”, ma apriamo una strada, una possibilità che la Giunta o il Sindaco valutino la possibilità di fare questa perizia. Se io ho dall’altra parte un legale per poter parlare come fare la soluzione si trova.
Io faccio questo mestiere e ogni giorno troviamo soluzioni, lei lo sa. Nel momento in cui le parti trovano un intesa, anche quando la parte è Pubblica Amministrazione gli avvocati hanno questo compito, ossia di trovare le soluzioni legali nel momento in cui c’è una volontà comune. E in questo momento la volontà qual è? Se è vero quello che lei dice, signor Sindaco, la volontà è quella di fare una perizia che finalmente superi questo stallo. Facciamola, facciamola finalmente, è questo che chiediamo. Ecco perché io chiedo al consigliere Santoro di poter proporre per nostro conto, riducendo l’ambito della sua domanda o mozione ─ non so cosa sia ─ questo che io vi passo a leggere: “Deliberi il consiglio di invitare il Sindaco e la Giunta a valutare la fattibilità legale di una convenzione per la redazione di una perizia in contraddittorio con i proprietari dei terreni nella forma della cosiddetta perizia contrattuale con la richiesta di nomina del perito da parte del Presidente del tribunale (ex art. 810, codice procedura civile) aderendo alle stesse formalità di redazione della perizia previste dagli art. 194 e 195, codice procedura civile, così da poter acquisire una perizia che seppur non direttamente vincolante per il Comune abbia l’efficacia di perizia in contraddittorio da sottoporre alla futura approvazione del Consiglio comunale”.
Quello che dico al Consiglio è: “Apriamo questa strada”. Non sto dicendo: “In questo momento deliberate un sì o un no”. Sto dicendo: “Apriamo una strada, trasformiamo questo circolo vizioso in circolo virtuoso finalmente”. E questa è la prima domanda. Passo alla seconda perché c’è un altro problema enorme, la gran parte di questi consiglieri non era nato quando i nostri terreni sono diventati edificabili.
Quarant’anni fa, nel 1978, è morto mio padre e io ho pagato il super valore su un terreno che era dichiarato edificabile. Sono quarant’anni, un piano regolatore viene fatto nell’interesse della collettività. Il che significa che il Comune non ha soltanto un obbligo nei confronti dei cittadini per evitare di arrecare un pregiudizio, ma un obbligo nell’interesse della collettività a che ciò che è previsto nel piano regolatore venga attuato. Questo cosa significa? Fare anche in questo caso il primo passo e il primo passo significa suddividere questi comparti che sono enormi, il C5 e 50 ettari. Vale a dire bisognerebbe mettere insieme le persone ricomprese in un ambito di 50 ettari, è possibile.
Quindi facciamo questa suddivisione in sotto comparti. L’altra volta anche lei, Sindaco, ci ha detto questo. Noi ci siamo informati e ci è stato riferito che in realtà il progetto di suddivisione in sotto comparti e già in atti. Vale a dire nel 2016 l’ingegnere Rotondo ha depositato il progetto di suddivisione in sotto-comparti, il che significa da quello che ci hanno detto che basterebbe una delibera per risolvere la situazione e allora anche in questo caso chiedo a uno dei consiglieri, tenuto conto che anche questa nostra seconda domanda rientra nell’ambito dell’istanza proposta dai sei consiglieri, per conto di tutti i partecipanti al Comitato che si possa approvare e che quindi sia messo al voto questa nostra seconda richiesta: “Deliberi il consiglio di invitare la Giunta a procedere con celerità alla deliberazione in sotto-comparti valutando la possibilità di utilizzare il progetto di suddivisione già redatto dal tecnico comunale, ingegnere Rotondo, nell’anno 2016 e agli atti di questo Comune”.
Dunque, queste sono le nostre due richieste. Su queste due richieste noi chiediamo che il Consiglio si esprima dando un indirizzo in entrambi i casi. Non abbiamo detto un sì certo su qualcosa ma che si possa dare impulso per cambiare questa situazione perché noi siamo veramente allo stremo e qui concludo e grazie per l’attenzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, avvocato. Ricordo sempre a tutti di osservare il silenzio, per cortesia.
Non ho nessun prenotato al momento No, era… Va bene. Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Penso che la proposta fatta dal Comitato sia, almeno per quanto mi riguarda, essendo anche uno dei sottoscrittori della convocazione del Consiglio monotematico, una proposta che vada nella giusta direzione nel chiedere a questa Amministrazione una valutazione dei terreni che sono all’interno del PRG e quindi ancora non edificabili perché non sono passati attraverso un piano di lottizzazione o di iniziativa privata o di iniziativa pubblica approvata da questo Consiglio comunale.
Quindi una perizia super partes che sia in pratica soggetta ad un contraddittorio in cui l’Amministrazione… Mettiamo subito in chiaro una cosa: l’Amministrazione comunale, qualunque essa sia, non dev’essere un soggetto vessatorio nei confronti dei cittadini ma deve cercare sempre di far passare il principio di equità e quindi di fare una giusta tassazione a livello locale in modo tale da permettere poi di avere i servizi giusti e in particolar modo poi di poter dare il diritto ai singoli proprietari che quel diritto di edificazione possa vedere la luce non dopo quarant’anni, come giustamente è stato detto dall’avvocato, ma di vederlo il prima possibile.
Capisco bene che il nostro piano regolatore è stato un piano super dimensionato, però finché è vigente noi dobbiamo fare i conti con questo PRG. Giustamente ritengo ─ e quindi invito anche io l’Amministrazione a prendere atto di questa volontà da parte del Comitato che si è fatto promotore dei cittadini che si sono associati in questo Comitato ─ di procedere in questo modo, nel più breve tempo possibile, chiaramente con i tempi tecnici. La cosa grave è che personalmente, essendo stato anche consigliere nella scorsa legislatura, avevo letto le delibere di Giunta che avevano dato incarico all’agenzia delle entrate però mi è stato tenuto nascosto poi l’atto di perizia e questa è una cosa grave. Questo accade spesso, è accaduto spesso in passato e anche con questa Amministrazione non è che avviene in maniera molto trasparente. Vale a dire il voler anche affrontare questo problema all’ultimo momento, prendendosi tutti i giorni a disposizione della richiesta fatta, è anche un modo per boicottare e quindi avere questa visione dei cittadini da essere tassati e di essere spellati come dei polli e poi fare in modo che le casse del Comune non piangano, ma invece siano impinguate per poter, come ha detto il mio collega Santoro, spendere e spandere in cose che molte volte non sono corrette, nel senso che non vanno nella giusta direzione nel realizzare vere e proprie opere pubbliche, marciapiedi e così via.
Per quanto riguarda il comparto e i sub-comparti tengo a precisare che la materia è di competenza del Consiglio comunale, non della Giunta, e quindi invito io personalmente il Sindaco e la Giunta ad aprire prima in Commissione e poi a nominare subito il Presidente della seconda Commissione che era Franco Galiandro che si è dimesso e quindi di portarlo subito in Consiglio comunale perché ritengo giusto che alcuni comparti, essendo sovradimensionati, si suddividano in modo tale da dare la possibilità ai cittadini che hanno voglia di presentare dei piani di lottizzazione di iniziare le procedure in modo tale da aver attuato quel principio che è l’edificazione e quindi vedere effettivamente il valore giusto a quei terreni che hanno ereditato o che hanno acquistato.
Io poi ho avuto la perizia, l’ho letta e leggendo da tecnico io ritengo che quella perizia non sia sbagliata. Poi se vogliamo ─ perché l’Amministrazione ha iniziato un procedimento contro l’agenzia delle entrate ─ non si è mai visto che adesso l’agenzia delle entrate quando conviene va bene, quando non conviene non va bene, anzi si iniziano dei procedimenti contro l’agenzia delle entrate su azioni peritali che riguardano poi il valore reale ─ parliamo del valore reale ─ di un terreno. In questo caso di un terreno sì all’interno del PRG, ma un terreno che comunque non può sviluppare da subito la capacità edificatoria specialmente nella parte in cui la stima viene fatta secondo il valore reale edificatorio, cioè in funzione della volumetria realizzabile e quanto è destinato ad oggi, quindi riportata all’epoca della perizia, il valore di quel volume che si poteva realizzare. È effettivamente una delle stime come chiunque perito venga chiamato a fare una stima di un terreno edificatorio viene realizzato.
Anzi, a maggior ragione l’abbattimento intorno al 25, in alcuni casi dal 25 al 30 per cento, è un valore secondo me anche sovrastimato per terreni che stanno all’interno del PRG ma che non si possono edificare subito. Quindi io ritengo che quella perizia sia corretta. Vogliamo però toglierci ogni dubbio? Come dice il Presidente del Comitato, vogliamo fare un passo in avanti? Cioè i cittadini non si vogliono mettere in contraddizione? Bene, ritengo e quindi invito di nuovo l’Amministrazione a nominare in contraddittorio un perito, si faccia la stima secondo le procedure e gli articoli citati dall’avvocato e quindi aspettiamo nel più breve tempo possibile la nuova tabella di tutte le aree edificabili che stanno sul territorio grottagliese in modo tale che per i prossimi anni l’IMU si possa pagare in maniera equa e più chiara.
Per quanto riguarda i comparti questi sono già pronti, l’atto deliberativo può essere portato nel più breve tempo possibile, abbiamo il nuovo dirigente, basta proporre la delibera, portarla in Consiglio comunale e capiamo poi in che modo sono stati realizzati e apriamo il dibattito. Questo Consiglio comunale è sovrano in materia urbanistica, capiamo di che cosa si tratta e apriamo una possibilità in più ai cittadini che in alcuni comparti così ampi non hanno poi nella realtà la possibilità di vedere edificato il proprio terreno.
Quindi sono d’accordo e sposo appieno la richiesta del Comitato. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Buonasera a tutti di nuovo, questa volta in veste ufficiale ai rappresentanti e ai cittadini che compongono il Comitato CRITIC. Io ho già avuto modo di incontrarli qualche giorno fa, forse esattamente una settimana fa e ho già chiarito quelle che sono le questioni.
Prendo spunto da quello che ha detto il consigliere Gianfreda, contrariamente a quello che diceva il consigliere Santoro la relazione dell’agenzia delle entrate a noi non è mai stata consegnata. La relazione dell’agenzia delle entrate all’opposizione e al Consiglio comunale non è mai stata consegnata.
Consigliere Santoro… Consigliere Santoro, mi faccia dire, io nel 2013 ho fatto un’interrogazione su questo tema e in quell’occasione, pur chiedendo la riduzione dell’IMU, non ci fu mai detto della presenza di quella relazione. Discutemmo di tutto, della riduzione che non si poteva fare ma che era rinviata ad un momento successivo, ma di quella relazione noi non siamo mai venuti in possesso, né ci è stato mai detto che fosse stata depositata una relazione di tal genere. Credo di dire la verità ─ il consigliere Gianfreda l’ha anticipato per cui lui è all’opposizione io sono il Sindaco ─ nessuno mi può smentire su questo. Di quella relazione noi non eravamo a conoscenza.
Quindi il quadro qual è? L’Amministrazione precedente fa una richiesta all’agenzia delle entrate per determinare il valore, viene fatta una relazione depositata agli atti dell’Amministrazione, quella relazione da un dirigente dell’area tecnica del Comune di Grottaglie viene sconfessata, viene scritto nero su bianco: “Quelle valutazioni sono sbagliate”. Questo è il tema. Quindi tenete presente, però, che da quando è stata depositata quella relazione a quando è stata fatta la risposta del dirigente son passati due anni.
Il Consiglio comunale avrebbe dovuto portare quei valori, se fosse stato corretto quel valore, in Consiglio comunale. Il Consiglio avrebbe dovuto approvare quei valori e renderli applicabili a tutti. Questo è il tema. Vale a dire nel 2013 si deposita, nel 2015 si contesta. In questi due anni nessuno ha saputo niente della relazione, né è stata portata in Consiglio comunale. Due anni di vuoto, Mimmo, di limbo come si dice, in cui questa relazione vagava per l’Amministrazione e non tutti ne hanno avuto coscienza e contezza.
A un certo punto quella relazione, per chissà quale strana natura, va nelle mani dei cittadini ─ correttamente o non correttamente io non sono nessuno per dirlo ─ certamente qualcuno l’ha avuta e l’ha utilizzata nel contenzioso contro l’Amministrazione, qualcun altro non l’ha avuta e quindi non l’ha utilizzata.
Una parte dei contenziosi è andata a buon fine, un’altra parte non è andata a buon fine. C’è una divisione totale su questi valori motivo per cui come amministratore mi sono posto il problema di non esporre nessuno a responsabilità di qualsiasi ragione perché se avessimo portato la valutazione dell’agenzia delle entrate con un parere contrario di un tecnico il primo si sarebbe potuto alzare e dire: “Voi state arrecando danni alle casse del Comune”.
Quindi l’operazione è stata quella di chiedere al tribunale una verifica intanto del rispetto del contratto stipulato con l’agenzia delle entrate e quella verifica comprende pure la verifica dei parametri, dei valori, come giustamente il Comitato, cioè parametri e valori che sono stati correttamente o non correttamente valutati.
Quindi adesso è stato nominato un perito da parte del tribunale che sta preparando una relazione, che sta ascoltando tanto l’agenzia delle entrate attraverso un suo funzionario o un suo delegato tecnico a fare osservazioni e tanto un nostro geometra che sta svolgendo le osservazioni e le sta consegnando.
Il 31 marzo, se non erro ─ mi pare che fosse la data ─ dovrebbe essere la data per il deposito di questo elaborato definitivo o semi definitivo e capiremo in che modo è stato svolto quel compito dell’agenzia delle entrate e se il nostro dirigente ha sbagliato a fare le sue valutazioni. È una valutazione tecnica nella quale noi non ci possiamo entrare dicendo che è giusta una o è sbagliata l’altra perché un organo dell’Amministrazione ha messo per iscritto che quelle valutazioni erano sbagliate. Quindi il punto è oggi stabilire attraverso un terzo, un terzo nelle parti contrattuali. Il Comune e l’agenzia delle entrate che sono le parti in conflitto su questa cosa è perché se l’agenzia delle entrate siamo nelle condizioni di dire che è sbagliato se qualcuno, un tecnico, ci attesta che è sbagliata. Se non avessimo quella contestazione del dirigente nessuno ci avrebbe vietato o ci vieterebbe oggi di portarla in Consiglio comunale, ma così non è, a garanzia di tutti, che il giorno dopo quelli che verranno dopo di me, al prossimo mandato, non si alzino e dicano: “Il Sindaco di Grottaglie e i consiglieri comunali tutti hanno approvato una cosa che danneggia le casse comunali”. Questo è tutto.
Le valutazioni che farà il perito le discuteremo insieme e su questo l’impegno è già stato sancito. Abbiamo già detto e scritto nella delibera di Giunta, di approvazione del bilancio preventivo, che l’Amministrazione comunale riduce del 40 per cento l’imposta sui comparti e del 15 nel caso in cui sia stata presentata una convenzione in attesa che si definisca questa vicenda.
In più il Comitato ci aveva chiesto di intervenire su determinate cose e abbiamo detto che gli accertamenti relativi al 2012, 13 e 14 verranno effettuati da settembre quindi prendendo tempo rispetto a quelli che in realtà dovevano essere già in corso d’opera, proprio al fine di comprendere i risultati di questa perizia. Poi su quella perizia decideremo che cosa fare, se portarla in Consiglio e il Consiglio comunale dirà: “Non va bene così perché riteniamo che non sia corretto” e affideremo lo studio all’arbitro o a chiunque riterremo opportuno farlo per una maggiore chiarezza se quella perizia del perito non sarà soddisfacente.
Oggi, però noi non abbiamo la possibilità di superare i pareri dei tecnici perché ci esponiamo tutti quanti a tutta una serie di responsabilità che non sono le nostre. Credo che sia corretto tutelare tutti rispetto a questa cosa con l’impegno ─ è già stato ribadito ─ di intervenire su queste tariffe (su queste imposte) nel modo migliore che il Consiglio comunale riterrà opportuno. Sì Sì…
Speaker : CIRO GIANFREDA (fuori microfono).
…cercherà di far valutare quelle tabelle che già esistevano e quegli altri diranno di no, ammesso che sia soccombente l’agenzia delle entrate. Giustamente i cittadini ritengono ─ e ritengo anche io ─ che siano vessatori.
Quindi la situazione che ha proposto il Comitato mi sembra equa. Una cosa è il procedimento e una cosa è in pratica un nuovo perito che valuti correttamente. E no, non è così.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Gianfreda… Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Noi dobbiamo tenere bene in mente le cose che stiamo facendo perché non dobbiamo ragionare sulla base dell’onda emotiva. Abbiamo la necessità di fare le cose perbene affinché questi valori diventino positivi per tutti, quindi non solo per un momento di dibattito in Consiglio comunale. C’è un tema importante, c’è una operazione tecnica fatta dal dirigente che li sconfessa. Questo è il dato.
Io non sono d’accordo con quello che diceva il dirigente, mai scritto, dopodiché per superare i pareri tecnici dei nostri dirigenti non basta la volontà del Sindaco o del Consiglio comunale perché le responsabilità vanno oltre. Io lo dico con molta serenità perché quello che possiamo fare già lo stiamo facendo adesso, l’abbiamo già detto. Attualmente riduciamo del 40 per cento ovviamente, sempre che il bilancio venga approvato, altrimenti rimangono i vecchi valori. Quindi fa parte del bilancio questa cosa perché le quadrature sono state trovate in bilancio per fare la riduzione. Per cui è un’operazione seria, non spot, fuori da ogni cosa.
Per il resto abbiamo già detto che stiamo posticipando tutta una serie di cose, tutti gli accertamenti, previa acquisizione di questa relazione. Quindi al 31 marzo ─ se non il 31 marzo sarà il primo di aprile ─ acquisiremo questo dato, quella relazione la porteremo in Commissione, faremo delle valutazioni, se verrà deciso che quella relazione comunque è eccessivamente onerosa potremo ricorrere a quello che riteniamo opportuno. Nessuno ci vieta di fare quello che è giusto attraverso i percorsi giusti. Quindi stiamo esattamente dicendo le stesse cose.
Sui sub-comparti, poi, è vero che c’è una relazione fatta dall’allora ingegner Rotondo, ma la relazione che è stata fatta è una relazione di massima in cui non ci sono elementi di dettaglio che consentono di approvare una delibera e di poter andare ad agire su tutti i comparti con dei criteri che non creano caos urbanistico come tu meglio sai, quindi quelle sono delle valutazioni di carattere urbanistico generale per cui vanno fatte poi le cose di dettaglio, l’ingegner Celino ha già provveduto a prendere in mano la vicenda, sta approfondendo tutta la questione dei sub-comparti, è già stata fatta una ricognizione dei piani di lottizzazioni presentati, dello stato di avanzamento, è stata fatta una verifica puntuale di mappa in cui è stato individuato già il costruito e quello che ancora è da edificare per cui le procedure stanno andando avanti e ovviamente andrà in Consiglio comunale.
Il tema però è che attualmente noi stiamo chiedendo una cosa all’ingegner Celino che sta approfondendo, ma l’ingegner Celino è arrivata solo a luglio qui, è da sola perché non abbiamo più nessuno nell’ufficio tecnico e da sola sta provando a rispondere a tutte queste questioni, completamente da sola. Io posso anche chiedere l’impossibile ai dipendenti comunali ─ e lo stanno già facendo ─ però tecnicamente la cosa non si può fare a cuor leggero. Rischiamo altrimenti di andare a creare dei mostri che poi saranno più danni che benefici.
Chiudo dicendo al consigliere Santoro, solo perché ha letto un passo del programma elettorale di Grottaglie On. Michele, quel passo di Grottaglie On guarda al futuro, vuol dire che la programmazione nuova non prevedrà più ulteriori espansioni, salvi i diritti di chi ad oggi li ha già acquisiti. Questo credo che sia naturale proprio e nella legge e nella logica.
Chi ha presentato piani di lottizzazione verrà rispettato a termini di legge e saremo pronti ad approvare ciò che è approvabile laddove ci sono tutti i parametri richiesti dal piano regolatore generale. Il PUG lo avvieremo e su quello ci sarà un altro dibattito. Tenete conto che anche lì il problema è sempre lo stesso e quindi mi ricollego a quello che ho detto sin dall’inizio e cioè che stiamo provando a fare dei miracoli con le persone che abbiamo che sono veramente poche.
Quindi questo ordine del giorno che si chiede di approvare oggi, come giustamente dice il Presidente del Comitato CRITIC è assolutamente inapprovabile oggi perché ci sono già degli atti in essere per cui è necessario per tutti comprendere. Infatti qualora il perito dovesse dire che l’agenzia delle entrate ha fatto correttamente il suo lavoro noi saremo nelle condizioni il giorno dopo di portare quella valutazione in Consiglio comunale e di approvarla così come è previsto. Io confido nel fatto che ci siano dei periti che, nominati dal tribunale, non si facciano avvicinare da nessuno per cambiare idea perché altrimenti da una parte o dall’altra si può rispondere di reati e credo che nessuno si voglia esporre per una cosa di questo tipo.
Rispetto ai pignoramenti è stato già detto che i pignoramenti che sono in essere la maggior parte risalgono all’ICI, alla TARI e alla TASI. Relativi all’IMU 2012 (quindi 12, 13 e 14) gli accertamenti non sono ancora partiti. Vale a dire la SOGET non ha ancora inoltrato gli accertamenti IMU 12, 13 e 14 Scusatemi, parliamo… Scusatemi, parliamo delle emissioni di ingiunzioni su accertamenti già emessi. Parliamo delle ingiunzioni, correggo meglio. Quella roba avverrà da settembre. Al momento è tutto sospeso, che era la richiesta che voi avevate fatto la volta scorsa, ossia di sospendere le ingiunzioni. O sbaglio? No, sono state emesse ma non sono state avviate le ingiunzioni. Anziché farle partire adesso partiranno a settembre, dopo che avremo chiaro il quadro di quello che sta accadendo. Sì, ma non c’entrano con quello per cui la SOGET ha ricevuto il mandato di accertamento sull’IMU di cui noi stiamo discutendo adesso. Il resto è TARI, TASI e ICI che non riguarda l’IMU. Questo sto dicendo. Voi ci avete chiesto in merito alle ingiunzioni sugli accertamenti di posticiparle… Sbaglio? Ricordi di aver detto questo la volta scorsa? La SOGET ci ha accordato questo ragionamento.
Poi era stato il signore a chiedere: “Ma se io avevo pagato il 40 per cento fino a un certo punto, poi dopo mi è stata chiesta la sanzione…”. Dunque, con la SOGET abbiamo concordato che la sanzione, per chi ha pagato erroneamente con la riduzione, non la deve più applicare per cui la sanzione verrà cancellata fermo restando che da quest’anno, se viene approvata la riduzione, tutti pagheranno il 40 per cento di riduzione al netto di quello che sarà la decisione finale e avremo tempo fino a settembre per decidere che cosa fare tutti insieme In che senso? Chiedo scusa Dunque, signora, io l’ho già detto la volta scorsa. Stiamo facendo quello che è possibile fare in questo momento. Più di quello che stiamo facendo non è possibile, dopodiché ─ come le ho già detto la volta scorsa, ho già spiegato ─ quando prenderemo atto di quello che sarà la decisione e quando decideremo di andare in Consiglio comunale con il valore definitivo che sia quello stabilito dal perito o che sia quello che riterremo opportuno decidere insieme attraverso la nomina di un arbitro questo lo faremo a valle di questo procedimento.
Oggi però gli step a corto raggio sono questi: approvare queste riduzioni entro il 31 marzo perché altrimenti se non approviamo queste riduzioni le tariffe rimangono quelle dell’anno scorso. Per cui l’obiettivo è andare in Consiglio comunale, approvare il bilancio preventivo con quelle riduzioni, da quel momento in poi si stabilisce che per il 2019 e per il futuro comunque vada voi pagate il 40 per cento. Fin quando poi il Consiglio comunale non prenderà atto della perizia, porterà la perizia in discussione e deciderà di affidare ad un terzo su richiesta del Comitato… Benissimo, prendiamo atto di una richiesta del Comitato, se questa richiesta ce la formalizzate come Comitato noi ne prenderemo atto e la porteremo in Commissione, acquisita la perizia decideremo di portarla o non portarla. Questa sarà una valutazione politica che verrà fatta da tutti i componenti, fermo restando che l’Amministrazione ─ parlo per quella esistente, per quella presente oggi ─ ha già detto in tutte le salse e in tutte le sedi che quelle tariffe effettivamente sono pesanti per i cittadini. Questo lo abbiamo già detto, lo abbiamo già riconosciuto, però dobbiamo essere nelle condizioni giuridiche e amministrative tutti di poter fare le cose fatte bene. Diversamente rischiamo di fare un pastrocchio.
Per cui l’impegno è quello di andare nella direzione e di migliorare quella condizione che parte oggi con questo 40 per cento per chi non ha presentato niente e il 15 per chi è in fase di sottoscrizione della convenzione. Il resto, appena avremo chiara la vicenda, la porteremo in Commissione consiliare, valuteremo quello che esce da quel risultato e faremo, se necessario, ricorso a un ulteriore terzo soggetto che dovrà vedere se quella valutazione è stata corretta o non lo è stata ─ questo lo vedremo ─ faremo un ordine del giorno al momento opportuno, preso atto del risultato. Oggi farlo è assolutamente controproducente perché può essere pure che ci dicono che l’agenzia delle entrate ha ragione. Che cosa stiamo facendo? Stiamo facendo una cosa inutile.
Si tratta di attendere al 31 di marzo, data in cui dovrebbe essere presentato l’elaborato peritale e poi lavorare per migliorare questa situazione. L’impegno dell’Amministrazione è totale su questo, non ci sono dubbi, però dobbiamo metterci nella condizione di fare le cose fatte bene e chiudo l’intervento sicuramente ringraziando tutti i cittadini che sono qua e il Presidente del Comitato che ovviamente ha preso parola per tutti. Infatti è una questione spinosa che si trascina ormai da diverso tempo e rispetto alla quale l’importanza del tema e la contingenza degli eventi ci consentono oggi di assumere un impegno che però non è immediato ma credo che, come già detto la volta scorsa, nell’ambito del 2019 proveremo a risolvere nel migliore dei modi.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
No, avvocato, mi perdoni, c’è l’ordine di prenotazione. Consigliere Marangella, prego.
Speaker : INTERVENTO.
Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Certo.
Speaker : AVV. LENTI.
Dunque, signor Sindaco, chiunque ha conoscenza legale ─ io mi assumo la responsabilità di quello che sto dicendo ─ si rende conto che quello che lei ci sta proponendo è un mostro giuridico, uno scandalo giuridico. Vale a dire voi pensate che noi possiamo dipendere da una perizia che siete andati a fare con un altro soggetto. Lei sta realizzando il sogno proibito dei miei clienti, quello di farsi la causa senza il contraddittore.
Questa è una cosa assurda. Non dica che lo ha fatto per noi. Questa è una furbizia, una furbizia della peggiore specie, fare la causa con un altro per usare la perizia contro di noi. Lei è un avvocato, non può e io sono un avvocato e mi offende nel momento in cui mi dice che il nostro destino dipende da una perizia giudiziaria fatta in un’altra causa.
Fatevi una perizia semplice, ma non fate passare per perizia giudiziaria nei nostri confronti quella fatta in un’altra causa. Questo è il sovvertimento dei principi costituzionali. È assurdo. Noi a questo punto andremo avanti, faremo le nostre ingiunzioni, lo faremo ugualmente l’accertamento tecnico preventivo perché faremo un’azione di risarcimento del danno nei confronti dell’Amministrazione per negligente Amministrazione. Trenta mila euro per uno sono un milione e mezzo di euro, ci ritroviamo in tribunale con l’accertamento tecnico preventivo che noi andremo a chiedere.
Non usate demagogicamente quella perizia che andate a fare con l’agenzia nei nostri confronti perché qua non ci sono degli imbecilli. Io sono un avvocato e faccio da trent’anni questo mestiere e non mi può venire a dire che la causa che lei fa con un altro la può usare nei miei confronti. Quella è una perizia che fate con l’agenzia delle entrate per chiedere i danni all’agenzia. C’era il sistema per coinvolgerci ─ ve lo abbiamo riproposto anche adesso ─ ci state rifiutando un contraddittorio e lei va a dire in giro che quella perizia la sta facendo per noi. Quella è una perizia che sta facendo contro di noi.
Voi avete pagato un avvocato per poter utilizzare quella perizia contro di noi e questa è la verità dei fatti e stiamo parlando di questioni cristalline dal punto di vista giuridico e quindi basta, finiamola qua. Noi andremo in giudizio, ci vedremo in giudizio e finisco qui.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego i cittadini di osservare il silenzio anche nelle operazioni di sgombero della sala.
Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Grazie, Presidente.
Mi dispiace che la discussione sia evoluta o stia evolvendo in un approccio negativo. Non sto accusando nessuno, avrei gradito che la discussione fosse o si potesse approfondire ulteriormente per due ordini di ragioni e provo a fare una riflessione e interrogare innanzitutto me stesso perché, come dice il professore, bisogna avere dei dubbi e ne ho tanti.
Io credo che non giovi a nessuno, per una vicenda così complessa che ha varcato la soglia ormai del decennio, affrontarla dandoci un taglio di natura politica e io so la passione e la verve con cui Michele Santoro introduce gli argomenti, però, Michele, consentimi e pur avendo il beneficio del mancato governo da parte della tua fazione politica potremmo anche andare a ritroso e il PRG che oggi stabilisce che quei terreni siano edificabili non risale certo alla stagione della sinistra.
Quindi io credo che non giovi a nessuno… Okay, non giovi… Michel, io credo…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro…
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Michele Santoro… Michele Santoro… Michele Santoro… Michele Santoro… Michele Santoro… Michele Santoro… Michele Santoro, Michele Santoro…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Marangella, la prego.
Consigliere Santoro… Consigliere Santoro… Consigliere Santoro… Consigliere Santoro… Consigliere… Consigliere Santoro… Consigliere Santoro… Consigliere Santoro…
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Ho citato…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Marangella, mi perdoni Consigliere Santoro… No, io non accetto la sua ineducazione. Consigliere Santoro, io non accetto la sua ineducazione! Non deve urlare e deve rispettare il turno della sua parola. Consigliere Santoro, basta! Mi perdoni consigliere Marangella, un attimo. Ristabiliamo l’ordine all’interno dell’aula e poi proseguiamo. Consigliere Santoro, basta! Si calmi. Consigliere Santoro, non l’avvertirò più.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Rimani, invece. Io non mi offendo assolutamente per la sua verve e per il suo modo irruento di intervenire, o di zittire gli altri consiglieri che intervengono, cosa che io non faccio normalmente con lei: almeno questo me lo può riconoscere, caro Michele Santoro: io non la zittisco mai.
Detto questo, ho fatto di proposito questa provocazione, semplicemente per dire che chi amministra nel tempo ovviamente commette degli errori, quindi le valutazioni e le considerazioni su un argomento così complesso, che abbraccia tre decenni, può veder coinvolti tutti. Oggi, appunto per questo, non giova, credo a nessuno, approntare una discussione come se fosse un processo di natura politica, specialmente alla presenza dei cittadini, visto che probabilmente il processo politico lo può celebrare la politica e il giudizio viene poi espresso in sede di elezioni amministrative da parte dei cittadini. Ma davanti a una problematica così, la ricostruzione, il taglio, l’intervento di tipo politico, credo che sia inopportuno. Chiusa questa vicenda.
Non ho invece le conoscenze per poter entrare nel merito di una valutazione circa la proposta che ci è stata fornita dal CRITIC oggi. Certo è che proprio per le cose che ho espresso prima, io credo che ci sia la necessità di mettere un punto certo rispetto a questa vicenda. E credo che questo punto certo non possa essere la fotografia datata ad un anno. Qui stiamo parlando di un tributo particolare, diverso dagli altri. Questo tributo, sin dalla nascita della sua legge istitutiva, è stato caratterizzato da alcuni elementi di variabilità, che nel corso del tempo la stessa giurisprudenza, caro Sindaco, ha delineato come necessaria, cioè quella dell’attualizzazione al valore di mercato di queste aree, che non può essere una fotografia relegata ad una perizia, che probabilmente assolve alla problematica del 2019.
La domanda, la provocazione e quindi il dubbio è quella di dire: nel 2020 facciamo un’altra perizia, o una programmazione triennale del bilancio? Dopo tre anni facciamo un’altra perizia? Secondo me, cioè, occorre che l’ente si doti di uno strumento che risolva innanzitutto questa problematica, che ovviamente, sono d’accordo, vessa il cittadino, ma che possa essere poi nel tempo utilizzato come strumento di valutazione, perché lo impone la legge. Lo impone la legge alla stessa stregua di altri parametri che oggi vengono allegati al bilancio, altre valutazioni. Cito non a caso il valore delle aree PIP. C’è bisogno quindi, secondo me, che questo Consiglio comunale, davanti a questa veemente reazione da parte di cittadini stanchi, affronti il problema non solo rispetto a una relazione del 2013, che probabilmente fotografava la situazione appunto al 2013, o una controdeduzione dell’Ufficio tecnico del 2015, o una perizia che verrà nel 2019. Qui c’è bisogno che l’amministrazione tutta si doti di uno strumento che negli anni, durante questo fine mandato di questa consiliatura, ma anche nei prossimi mandati, utilizzi e applichi uno strumento equo, di valutazione di questi terreni.
Sulla vicenda – faccio un ultimo chiarimento – dei sub-comparti, ovviamente essendo decaduto e riapprovato nel 2010 il Piano regolatore, con la decadenza di quel Piano regolatore, ovviamente cessavano anche gli effetti di tutti quegli altri atti connessi. Ricostruisco per fatti di cronaca: questa amministrazione si è dotata della dirigenza dell’Area tecnica nel dicembre 2015 (anzi, del 2014), lavorando per un anno. Tra le emergenze, quella della riproposizione dei sub-comparti ovviamente rientrava, tanto che il dirigente allora approntò una delibera che concluse nei primi mesi del 2016, quindi a ridosso della campagna elettorale. Ovviamente, nonostante la legge specifichi che non si tratta di variante, e non la assoggetta nemmeno a VAS o a pareri degli altri enti, come la Regione, sembrava inopportuno che quel Consiglio comunale che si apprestava a vivere una campagna elettorale infuocata, discutesse, nonostante per la legge i 45 giorni non fossero ancora decorsi, quel tema, per cui è rimasto lì accantonato.
Io credo che con la valutazione che questa amministrazione potrà fare, non abbia problemi a riportare in sede di Consiglio comunale una delibera modificata, perché ognuno è legittimato ad apportare le proprie modifiche, e a risolvere una parte del problema. Io spero, però, e chiudo con questa vicenda, che ci possa essere anche un aggiornamento sulla questione anche rispetto alla tempistica, perché effettivamente credo non ci siano deroghe rispetto all’approvazione del bilancio che sarà il 31 marzo.
Se quindi è vero quello che dice il Sindaco, oggi, al 31 marzo, l’unica valutazione che potremmo fare, eventualmente – però l’intervento sull’argomento specifico magari lo faremo in seguito –, l’unica cosa che possiamo inserire in variazione è l’introduzione della scontistica, mettiamola così, rispetto alla presentazione o meno di pdl.
Ripeto: non esprimo un giudizio. La calendarizzazione dei lavori, quindi, prevede l’approvazione di un bilancio al 31 dicembre e quindi, eventualmente, di saltare l’intera annualità del 2019 per quanto riguarda appunto la vicenda delle tariffe sui terreni. Viene riproposta cioè la tariffa vigente, con la scontistica del 40 per cento in caso di mancata presentazione…
Speaker : SINDACO.
I valori sono quelli storici. Noi stiamo dicendo, nel bilancio preventivo, che quei valori storici li riduciamo del 40 per cento. Quello stiamo dicendo. Non è che dobbiamo andare a fare altro. Quando arriverà la perizia del Tribunale che ci dirà se l’Agenzia delle entrate ha correttamente svolto il suo lavoro rispetto all’incarico conferito, noi prenderemo atto di quello che dirà il perito. Se avrà ragione l’Agenzia delle entrate, avremo risolto il problema: portiamo in Consiglio quelle valutazioni e abbiamo risolto. Sempre in Consiglio comunale.
Bisogna portarle in Consiglio comunale, e comunque bisognerà trovare una copertura nel bilancio perché allo stato attuale tutti i bilanci pluriennali sono fondati su quelle stime. Il motivo per cui accade questo non lo dovete chiedere a me. Io faccio quello che posso con quello che ho.
Oggi io ho questa contestazione che non mi consente di dire che quelle erano valide e di poterle utilizzare prima. Quindi, quando ci dirà, la perizia, che abbiamo sbagliato, torneremo in Consiglio comunale, andremo ad approvare le tariffe e andremo a trovare le rispettive coperture. Questo è quello che prevede il bilancio e che prevedono le regole. Non me lo posso inventare io.
Qui la gente viene e urla senza conoscere la macchina amministrativa. Senza conoscere realmente le norme amministrative, si viene e si urla. La disponibilità dell’amministrazione comunale è già andata oltre quello che mi era consentito, in realtà, perché di fatto potevo anche aspettare la perizia e lasciare però che quella perizia agisse per l’anno prossimo, perché quella verrà depositata il 31 marzo, forse, quindi avrei fatto pagare entro il 31 marzo tutte le tariffe piene, così com’era l’anno scorso. Invece, per agevolare i cittadini, stiamo facendo un 40 per cento, “in attesa di”, di modo che quando arriverà quella perizia, nel prossimo bilancio comunale che andremo ad approvare, diventerà efficace per i prossimi anni. Questo è il tema, perché non possiamo applicarlo in modo retroattivo. O, se troveremo la soluzione retroattiva bisogna trovare la copertura finanziaria. Okay. Siccome le norme di diritto mi pare che non le conoscano solamente pochi avvocati, ma le che conoscano tanti avvocati, e non si possono interpretare a soddisfacimento dei propri interessi, il rapporto, per essere chiari, non è con i cittadini, ma è con l’Agenzia delle entrate. Tale rapporto, secondo noi, sulla base dell’aspetto tecnico formulato dal dirigente è viziato da errore, perché non ha rispettato delle valutazioni che, secondo l’Ufficio tecnico erano quelle.
Io posso sconfessare ciò che dice un tecnico? Non lo posso fare. Politicamente non lo posso fare perché il potere politico arriva fino a dove c’è un margine. Se c’è qualcuno che dice che la perizia è sbagliata, io non posso fare diversamente.
Detto questo, a me interessa poco la polemica politica. A me interessa risolvere il problema. Al momento, siamo nella condizione di applicare il 40 per cento, che è lo stesso 40 per cento, per essere chiari, che è stato applicato ad alcuni cittadini in fase di contrattazione… E questo è grave, sono d’accordo con te. Io sto dicendo cose, Ciro, pubblicamente, e non mi sto nascondendo. Sto dicendo che è emerso, da incontri fatti con cittadini, durante questo periodo e anche oltre, che qualcuno pagava il 40 per cento sulla base di un accordo… Io non lo so. Sto dicendo: pagava il 40 per cento, e altri no.
Per una norma di giustizia, allora, abbiamo ritenuto di equiparare tutti alla riduzione del 40 per cento. Non sarà tanto, non sarà troppo, sarà poco. Ma questo è quello che possiamo fare oggi, e lo stiamo facendo per un discorso di equità, non un punto in più, non un punto in meno. Il 40 per cento, esattamente come lo stanno pagando una parte dei cittadini, una minoranza. Poi questo può non piacere all’avvocato Lenti. Benissimo, ne prendo atto. Però è anche vero che l’avvocato Lenti mi ha consegnato prima una richiesta. Oggi arriviamo in Consiglio comunale con una richiesta ulteriore modificata – ce la presenta un minuto prima –, sulla quale pretende che il Consiglio comunale, siccome sta la giornata del Comitato, prende atto di quello che dice il Comitato. Qua non stiamo giocando, perché poi loro tornano a casa e le responsabilità rimangono del Consiglio comunale, di chi approva le cose.
Per cui, questo modo di procedere molto garibaldino, ancorché giusto, per certi versi, è assolutamente scorretto nei confronti del Consiglio comunale. Ed è scorretto che uno non ascolti ciò che ha da dire chi replica, si alza e se ne va. Per cui, se il Comitato intende fare causa, lo può fare, nessuno li obbliga a non fare causa. Il Comitato è una cosa, i cittadini sono un’altra cosa. Su questo voglio essere chiaro: ci sono cittadini che quello che stiamo dicendo lo capiscono; e Comitati che stanno costruendo dei ragionamenti personalistici su questa cosa. Non voglio entrare nel merito, ma io non mi faccio guidare dal Presidente o dai Vicepresidenti dei Comitati. Io faccio il Sindaco e ho delle responsabilità precise. Questa carta presentata al Consiglio comunale al momento della discussione, che pretende di indirizzare, il presidente del Comitato CRITIC o la dava prima, al consigliere Santoro, come gli ha dato l’altra; oppure, si fa eleggere consigliere comunale, porta le mozioni e porta le interrogazioni.
Così funziona, normalmente. Per cui, al di là delle offese dirette o indirette, chi è avvocato e chi non è avvocato, a me non interessa che lui sia avvocato da quarant’anni o da cinquant’anni. Per l’Ordine forense, chi è iscritto all’Ordine degli Avvocati è avvocato uguale a tutti gli altri, più o meno. Poi, quanto a chi è bravo e chi non è bravo, forse lo dimostreranno o i fatturati o le clientele, ma su questo non voglio entrarci, non mi interessa. Dico semplicemente che siamo tutti avvocati. In questo momento lui stava facendo l’avvocato e io sto facendo il Sindaco: non sto facendo l’avvocato, sto facendo il Sindaco. Quando mi sarà chiesto un parere da avvocato, lo dirò.
Al momento sto facendo il Sindaco, quindi ho il compito non solo di tutelare i consiglieri comunali di maggioranza, ma anche quelli di opposizione, da tutta una serie di responsabilità che si sono incardinate, incastrate in un meccanismo malato. Chiudo senza dire altro su chi ha combinato tutto questo caos, perché era in Giunta chi ha combinato questo caos. E chiudo.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Petrarulo, prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Dopo l’ultimo intervento credo che ci sia poco da dire… Io ritengo che in questa situazione specifica, prima di ogni altra cosa serva del buonsenso. Serve del buonsenso nell’agitare la folla; serve del buonsenso nel calmare la folla. Serve del buonsenso in generale, perché quando uno fa politica, che sia la maggioranza o che sia l’opposizione, dovrebbe fare e deve fare – è quello che cerchiamo di fare in questo Consiglio comunale, spero anche dalla parte dell’opposizione – gli interessi, comunque, del cittadino, facendo naturalmente tutti i passaggi previsti dalle norme, per non cadere in quelle che possono essere contraddizioni che ricadrebbero comunque poi sui cittadini.
Cosa strana: non mi agiterò, cercherò di non enfatizzare, perché poi magari il professor Annicchiarico sarebbe soggetto a riprendermi. Cercherò di essere calmo, perché la gente ha bisogno di essere acquietata, e di trovare, insieme all’amministrazione, cosa che si sta facendo, una soluzione comoda a tutti. Comoda a tutti non significa non far pagare, far pagare; significa utilizzare le regole con intelligenza e razionalità.
Se questo mio intervento l’avessi fatto con foga e avessi detto “questi cittadini non devono pagare le tasse”, probabilmente – mi dispiace che molti siano andati via – avrei avuto degli applausi. Io faccio politica e la faccio seriamente, le pagliacciate le lascio fuori.
La politica, in questo momento, sta facendo dei passi importanti, ed è quello che voglio dire ai cittadini. Noi stiamo cercando – utilizzerò termini non giuridici – di venirmi incontro al meglio: fidatevi. Mi deve credere, non voglio che mi riprenda il Presidente del Consiglio… Sto cercando di dire… Sto cercando di dire che questo Consiglio comunale, sia la maggioranza, e da oggi scopro anche l’opposizione, lo scopro oggi che anche l’opposizione, o qualcuno dell’opposizione, ma con la maggioranza, io, sono due anni e mezzo che sto cercando di trovare insieme al Sindaco una soluzione.
Il Sindaco l’ha appena detto: quello che avverrà nei prossimi giorni sarà uno step che non vorrà dire andarvi contro, ma vorrà dire poi tornare e trovare una soluzione insieme: questo deve essere chiaro. Nessuno qua ha detto: si fa così, punto e basta. È naturale, per quanto io possa volervi bene, perché conosco benissimo, mi deve credere, benissimo, le vostre situazioni, io non voglio andarvi contro. E nessuno in questa Assise vuole andarvi contro. Non voglio speculare per dirvi sciocchezze. Io vi voglio dire cose serie, e le cose serie prevedono passaggi intelligenti, passaggi dovuti. La politica – mi sto agitando, avevo promesso di non farlo – quando non è fatta in maniera cognitiva, in maniera razionale, molto spesso la si fa per acquisire consenso. In questo momento il consenso non serve. Serve venirvi incontro, serve capire quali sono le vostre esigenze, e le conosciamo, ed è in atto un percorso per risolverle, queste problematiche. Problematiche che noi abbiamo ereditato, che quelli prima di noi avevano ereditati, perché vanno avanti da anni, e nessuno vuole risolvere. Noi le vogliamo risolvere una volta per tutte, cercando di venirvi incontro anche su quello che era pregresso.
Lo ha appena detto il Sindaco: io non voglio gli applausi, io voglio che sia chiara la posizione della maggioranza, del Sindaco e di tutta la Giunta. Non si vuole, mi dovete credere, tassare e farvi male, esattamente il contrario, con un percorso, probabilmente, che fino ad oggi era, per quanto ne so io, condiviso. In questo momento sento che è un altro percorso, io per primo che sono dalla parte vostra più di tanti altri, credetemi.
Pertanto, cercando di abbassare i toni e di trovare una soluzione come stavamo facendo e come ha detto prima il Sindaco, i passaggi saranno quelli di trovare la soluzione al meglio, per venirvi incontro. Quello che abbiamo detto è verbalizzato e visualizzato, non possiamo dire una cosa e farne un’altra. Ma nemmeno è legittimo fomentarvi e promettervi cose che non sono realizzabili. Chi lo fa, vi prende in giro.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Non dovevo rimproverarlo, ma lo devo fare. E lo devo fare non tanto per i toni che ha usato – si prende lui la responsabilità dei toni –, ma per il fatto che ha trasformato un Consiglio comunale in un’assemblea. Non si discute col pubblico… Basta così. L’ho detto.
Siamo in Consiglio comunale. Presidente, lei è così pronto a difendere le ragioni di un Consiglio comunale! Fossimo stati in un’assemblea, allora ognuno si sceglieva l’interlocutore. Io devo parlare col Sindaco, col Presidente, con i miei colleghi, mi dispiace, non devo parlare con il pubblico. Quando poi ci sarà un’assemblea, alla quale io possa partecipare…. Non ho partecipato all’assemblea perché non ho potuto partecipare. Ho visto qualche cosa attraverso streaming, quindi ho seguito la vicenda.
Cominciamo allora da qua. Presidente, lei non doveva lasciare al Sindaco quello che giustamente ha detto al termine del suo intervento, proprio perché la sacralità del Consiglio comunale non consente a chicchessia, meno che mai a un invitato, di trattare il Consiglio comunale come se fosse qualcosa su cui riversare bile, e per cui prendere la bandiera e fare la rivoluzione: marchons, marhons! e se ne sono andati tutti… Ogni tanto ti vengo incontro.
Chi è esperto del Consiglio comunale, e ce ne sono anche nel Comitato, con responsabilità, se non proprio massime, è rimasto in Consiglio comunale. Non credo per poter poi ascoltare e dire. No, è rimasto perché i Consigli comunali sono così. Quindi il Sindaco ha coperto una falla della Presidenza. La Presidenza doveva immediatamente prendere le difese nostre, reali, di consiglieri comunali, con quei comportamenti, mi dispiace. E va beh, è andata. Questo a proposito di sacralità. Però adesso entro un po’ più nel merito. Naturalmente, questa questione è così controversa. Si è allungata nel tempo, con comportamenti che in questo Consiglio non sono totalmente emersi. Io non sono avvocato, e sono contento di non essere avvocato, così gli avvocati li facciamo parlare fra di loro. Il Sindaco ha fatto ancora meglio dicendo: io qua sto facendo il Sindaco, non l’avvocato. E io dialogo col Sindaco, in quanto Sindaco. Se dovessi dialogare con Ciro D’Alò in quanto avvocato, lo chiamerei sofista e tutto il resto, gli direi di voler mettere a vantaggio un parere… No.
Qui il Sindaco sta facendo il Sindaco. Però sta facendo il Sindaco dicendo e non dicendo. Eh no, Sindaco, qua le cose dobbiamo saperle tutte: si possono dire tutte le cose in pubblico, soprattutto quando sono registrate? Mi rendo conto di no. Però nemmeno si ammicca, allora – dico questo, e chiudo – se ci sono altre cose, e io penso che ci siano anche altre cose. Perché quando il fiume scorre per tanto tempo, e ci sono vari protagonisti nella vicenda, è vero che tutto scorre, ma nello scorrere il fiume si porta anche sassi, fanghiglia e altro. Io sono sospettoso di natura. E il dubbio è un modo per capire. La verità che si dice è quella che si vuole che appaia. La verità vera invece bisogna scandagliarla. E lì c’è un lavoro, un labor limae, un lavoro di lima. Bisogna arrivare a prendere le cose così come devono apparire dopo aver grattato, dopo aver fatto tanto lavoro, proprio dell’archeologo. Perché qua il fango ce lo buttiamo tutti addosso e io mi devo riparare. Mi devo riparare perché una volta, da consigliere comunale, devo stare attento; dall’altro lato, devo dire e non dire se sono d’accordo col pubblico. Devo vedere quanto mi può valere per un domani, perché chi ha un domani, almeno nella sua testa, di carriera politica, io lo guardo sempre con sospetto. Guardo con sospetto Michele Santoro, che stasera ci ha detto: non è detto che non ci sia anche la prossima volta. Fino ad ora sapevo che Michele Santoro la prossima volta non ci sarebbe stato. Da stasera, punto interrogativo, esclamativo, puntini di sospensione… Michele, l’unico che è sicuro che non sta… Ora a 78 anni si vogliono candidare per essere Presidente degli Stati Uniti: il vice di Obama, figurati. No, no.
È vero che ognuno è meglio che esca fuori quando non viene cacciato, perché se uno dice: beh, vattene… Io sono uscito dalla scuola prima ancora che i miei alunni dicessero: ma quando se ne va? Invece mi hanno detto: ma perché non resti? Io in Consiglio comunale resterò, e resterò fino alla scadenza naturale. Ci sono entrato per caso, ci sono entrato per motivi che chi ha voluto indagare conosce meglio di me. Ma ora ci sto. Ci sto con un premio di maggioranza, peraltro, altrimenti non ci sarei. Quindi, ci sto per merito di quei voti che sono stati dati, altrimenti, a Progetto Utopia era soltanto il mio ex alunno Ciro Petrarulo, che usciva con i suoi 287… 300. Io andavo a ridurlo perché non era intenzionale, però 340 è una bella… Adesso, se ne prendiamo qualche altra dicendo che siamo e non siamo, può darsi che lo scranno regionale si avvicini di più.
Il Sindaco, anche lui dice: chi verrà dopo di me, eccetera. Sindaco, quanto a chi verrà dopo di lei, soltanto se e come, si è scalato anche lì, un po’, perché con tutto ciò che sta avvenendo ho il sospetto. Non col gossip, ma col sospetto che aiuta per capire bene le cose. Tutto fa pensare che lei abbia voglia di uscire dalla scena politica, forse dalla scena di Sindaco, se si realizza qualcosa di più alto; o altrimenti, quella non poltrona… Io so quanto lei ogni giorno patisce questa situazione, però se l’è scelta, l’ha messa in conto. L’ha messo in conto in una maniera un po’ troppo assembleare, ma il gioco è riuscito.
Io non ci sarò, quindi posso parlare. Se tutti avessero la possibilità di parlare, di dire ciò che sanno, di alludere anche a ciò che non sanno sperando che chi sa possa dire qualcosa in più perché capiamo tutti... Qualcosa in più dobbiamo saperla. Adesso il Sindaco mi ha detto che il 40 per cento ha una sua logica. Io stavo per chiederle: non è arbitrario fare una riduzione del 40 per cento? Non possono scattare anche lì altre questioni di responsabilità? Però mi ha detto che siccome era successo che alcuni hanno fanno… Allora dice: equità. Lo dici tu, adesso non lo so. Fammi finire perché sono in coda al tempo che mi concede… Se ne è andato, il Presidente. Mi dia altri due secondi.
Come la mettiamo col parere del dirigente che diceva quella cosa? Quando andiamo in Consiglio comunale per ridurre anche del 40 per cento, una valutazione politico-discrezionale, in nome della giustizia perequativa e retributiva? Scegliete voi qual è. Ma da quella lettera del dirigente lei non si può discostare, per sua ammissione. Lei dice: io da politico mi devo tutelare. Si sta tutelando con quella riduzione del 40 per cento? Mezza tasca, non tutta intera.
Facciamo una cosa allora. Raccolgo l’invito di Ciro Petrarulo, di dire: facciamo prevalere il buonsenso. Il buonsenso parte da qua: questa materia deve tornare in Commissione. La Commissione è il luogo dove, senza spettacolarizzazione, si cerca di approfondire. Le Commissioni sono aperte, quindi sono aperte, di diritto, anche al pubblico. Il pubblico è libero di venire e può chiedere di intervenire.
Generalmente, quando una Commissione… Sei arrivato proprio al momento giusto, aspetta un attimo, Giovanni, non è tempo proprio perso. In Commissione si può chiedere di intervenire. Io ogni volta che ho sentito una richiesta, il Presidente della Commissione ha sempre detto: ascoltiamo. Gli altri non si sono mai opposti, quindi può esserci, recuperando, un po’ di quel clima che consente di ragionare effettivamente sulle cose, eccetera. Dico sempre una cosa: il 31 marzo è diventato lo scoglio terminale. Molti hanno dato per certo che non si può scavalcare. C’è la diffida del Prefetto, però. Sindaco, valuti, valutiamo. Se non facciamo tutto entro il 31 marzo non succede il finimondo. Succede che due giorni dopo, un giorno dopo – il 31 peraltro è domenica –, il Prefetto deve sapere le cose. Giorno 1… Ah, la tariffa. Quindi, indipendentemente dal bilancio… Va bene, è bene saperle, le cose… Questa cosa esaminiamola bene in Commissione, cerchiamo di capire se quel 40, 41, 39, di più o di meno non va a cozzare da qualche parte, perché io voglio essere tutelato non solo per metà tasca, ma per la tasca intera, anzi, se sono tutte e due le tasche meglio è. Questa quindi è la mia proposta.
Questa sera quindi è giusto che non si approvi nessun deliberato di alcun genere, né quello che forse aveva in mente l’amministrazione, né quello che è proposto dal Comitato. Urgentemente, torniamo in Commissione. Stiamo lì a vedere cosa è meglio per noi, per loro, eccetera, con una precisazione: fare gli interessi della città. Scusate, ma spesso città e cittadini non sono la stessa cosa.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico. Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Io voglio iniziare il mio discorso dicendo che non esistono proposte fatte a spot e proposte non fatte a spot. Cioè, quando le fa la maggioranza non sono uno spot; quando le fa l’opposizione, di solito sono uno spot. Quando ci sono Comitati vicini alla maggioranza sono buoni; quando non ci sono Comitati vicini alla maggioranza, ci sono sempre sotto altri problemi, a prescindere da Presidenti e Vicepresidenti. Ognuno di noi ha le proprie idee politiche, ha le proprie aspirazioni. Il Sindaco ha iniziato in un Comitato, quindi nulla vieta a queste persone, poi, di candidarsi e fare carriera politica.
Non dobbiamo manco dimenticare che i cittadini sono esasperati da questa situazione, perché sono vessati – sì, sono vessati – da una tassazione elevata, e anche il Sindaco l’ha ammesso. Dice: personalmente ritengo, per quella parte che riguarda i terreni edificabili, ma non realmente edificabili, cioè all’interno del PRG…Scusa, non c’entra assolutamente nulla la dimensione del PRG con i valori che bisogna dare ai terreni, sono due cose completamente separate. Non c’entra assolutamente niente.
Quanto al secondo punto, quello eventualmente di dividerli in sub-comparti, per facilitare poi l’edificazione concreta del territorio comunale, possiamo discutere, con gli strumenti che la legislazione nazionale e regionale ci permette. Ma questo non è il punto all’ordine del giorno, almeno al primo punto, ma è il secondo punto.
Dobbiamo dirla tutta la verità. Sono d’accordo con quanto dice il Sindaco, che i cittadini molte cose non sanno come funzionano: come funziona l’approvazione di un bilancio, come funziona l’approvazione… Però, attenzione, Imma: non lo sanno, ma lo capiscono con le tasche, e lo capiscono pure bene. Noi che lo sappiamo, non dobbiamo prendere in giro, o dobbiamo dire le mezze verità, perché quando si apre la sessione di bilancio, siamo chiamati, così com’è stato prima detto, ad approvare le tariffe.
Quanto alle tariffe, nessuno vieta che al Consiglio comunale, senza andare contro nessuna norma, contro nessun dirigente, di applicare un’aliquota, che per noi è il massimo, non al 40 per cento, che non è il 40 per cento ma, ad esempio, il 4 per mille, o il 3,8 per mille, se lo permette la legge. Quindi, non è il 40 per cento. In questo momento può essere anche 250 euro a metro quadrato. Però, se io metto un’aliquota più bassa, probabilmente faccio uno sconto maggiore del 40 per cento. Quindi, non dobbiamo prendere in giro i cittadini, perché quando andiamo ad approvare il bilancio, come ha detto il Sindaco, se dobbiamo incrementare, dice: se mi danno ragione, cosa succede? Giustamente, il Sindaco farà una variazione di bilancio per gli introiti maggiori, perché dirà: faccio una modifica, da quando? Da adesso? Entreranno più soldi, quindi ho più soldi nel bilancio. Faccio le variazioni e vado a impinguare i vari… Sto dicendo: metti caso, così come hanno detto, che ti danno… Ho capito che rimane il 40 per cento, però tu, sicuramente… Per questo il Presidente del Comitato, e l’ho detto anche io prima che lo dicesse il Presidente…Il contenzioso che hai con l’Agenzia delle entrate non c’entra assolutamente niente con la discussione che stiamo facendo qua… No, no, no. La vecchia amministrazione, non so dando colpa a te, ha tenuto nascosto quello per venire in Consiglio comunale con i bilanci, che abbiamo approvato dal 2013 in poi, dicendo: guarda che vale 200 euro il comparto C5, e quindi dovete pagare al 7 per mille su 200 euro. Non è che siamo stati chiamati a dire: badate che qua c’è la perizia del nostro tecnico e la perizia dell’Agenzia delle entrate, chi è che ha ragione? Noi avremmo potuto dire: facciamo valere quella dell’ufficio. Ora quant’è? 7 per cento? È una tassazione elevata? Mettiamo noi il 7 per 1000, il 7,5, l’8 per mille, quanto è, mettiamo il 4 per mille su questi terreni. Più è lontano, avremmo fatto delle tabelle… Chi sta alla fine di via Madonna di Pompei, sul cavalcavia, non deve pagare quanto paga quello che sta all’ingresso di Grottaglie, questo è scontato. Quindi è una discussione che andava presa qui dentro. Personalmente, a me è sempre stata nascosta. Quindi, quelle persone che oggi parlano, e vogliono difendere l’indifendibile, dovrebbero stare soltanto zitte, e non uscirsene con altre scuse.
Adesso, torniamo a questa amministrazione. Questa amministrazione, nel pieno rispetto dell’equità, perché io sono d’accordo, e l’ho premesso, ho premesso che deve valere il principio di equità per tutti i cittadini. La tassazione locale deve valere per tutti, quindi deve essere anche proporzionale al valore dei beni e al valore dei redditi, così come previsto dalla normativa vigente.
Sicuramente è una cosa equa, non dobbiamo aspettare. Poi, dobbiamo essere chiari: lo decidiamo anche noi. Diciamo che apriamo una perizia di parte, in cui ci siano anche i cittadini come controparte, che vale dal 2020, perché non è possibile farla valere. Se approviamo il bilancio entro la fine del mese, ma queste cose andavano dette qui… No, non le hai dette, queste cose non sono state dette, quindi bisogna essere chiari. Si è soltanto chiuso dicendo: questo è il 40 per cento. Queste sono le mezze verità. Diciamo le cose come stanno. La perizia che va con l’Agenzia delle entrate seguirà un suo percorso. Secondo me può anche essere cestinata, ma siccome avete seguito questa strada, per me non serviva. Questo lo avete preso voi come principio. Non serviva assolutamente.
Noi potevamo venire in Consiglio comunale e dire: a me non importa niente della perizia del dirigente, anche perché è stata fatta nel 2015. Siamo al 2019, sono passati quattro anni, quindi ne potevamo fare benissimo un’altra. Caro consigliere, il mercato immobiliare cambia non di anno in anno, dobbiamo aspettare i tre anni, e lo sanno pure le pietre. Se girate per le strade, stanno “fittasi”, “vendesi”, “fittasi”, “vendesi”. Il mercato immobiliare è calato, quindi anche il mercato dei terreni. Per giunta, questa Amministrazione non ha approvato nessun piano di lottizzazione, a differenza di quelle di prima, quindi il mercato immobiliare è fermo, non c’è niente, ma non perché c’è la richiesta, non c’è nemmeno richiesta, non c’è nemmeno richiesta.
Allora che significa? Che noi possiamo aprire al discorso del comitato. A me non me ne frega proprio assolutamente niente. Ripeto, lo dico pure all’amico Santoro, questa l’ho firmata non perché me l’hanno passata, non me l’ha passata nessuno, questa cosa l’abbiamo condivisa con Michele Santoro. Non è soltanto Michele Santoro ad aver fatto questa richiesta, è stata fatta da sei consiglieri, per il bene dei cittadini.
Quando io ogni anno ho presentato gli emendamenti, anche voi vi siete messi a ridere e ho trovato perfino le coperture. Ecco perché quando vi dico che, se gli emendamenti li presenta l’opposizione, sono spot elettorali, se invece li presenta la maggioranza “40 per cento, lo vuoi? Prendere o lasciare. Sennò, non me ne frega niente, professore”. È chiaro? Spot elettorali. Quindi, da questa parte sono Spot elettorali, da lì invece è la panacea, è il massimo che si poteva avere. Non è così, non è il massimo che si poteva avere. Il massimo è aprire una discussione seria, con le carte, prendiamo tutte le carte, prendiamo anche le esigenze… Il comitato non è solo questi che stanno qua. Basta girare per le città e c’è gente che non si espone nemmeno, perché veramente ha il pignoramento. Allora, bisogna risolvere questo problema, perché non è possibile che per un terreno, dove non hanno la possibilità di piantare nemmeno un albero, pagano 250 euro di valore. Se non è questa una vessazione, che cos’è?
Cerchiamo di risolvere questo problema, tutti insieme, senza demagogia, caro consigliere Petrarulo. Io non fomento nessuno. Io non fomento nessuno. Io, grazie a Dio, non ho terreni, non ho cose, quindi non ho nessun tipo di questi problemi. Però, quando qualcuno mi dice “io mi sono fatto il mutuo”, io ci credo. Anzi, credo pure a chi ha detto “mi hanno sequestrato la macchina, mi hanno bloccato la macchina perché non ho pagato l’IMU”. È chiaro? Allora, quando ci rendiamo conto che ci sono questi problemi, soprattutto quando aumenta la crisi, e adesso ci stiamo ricascando in una crisi economica a livello nazionale, dobbiamo stringere, chiudere i rubinetti per le cose inutili e risolvere il problema dell’IMU a Grottaglie. No, nel tuo discorso hai detto “qualcuno vi fomenta”. Qua non fomentiamo assolutamente nessuno. Qua stiamo per risolvere i problemi dei cittadini… I problemi dei cittadini. Quindi, da questa parte non se ne fanno spot. Da questa parte si pongono i problemi che ci pongono i cittadini di Grottaglie, e noi li portiamo all’attenzione. Sennò, non se ne sarebbe mai discusso qua. Voi vi sareste chiusi in quella stanza e avreste detto: “40 per cento, prendere o lasciare”. E per quello che dice il Sindaco, io lo invito a fare la denuncia. Se c’è qualcuno… Lei ha parlato della Giunta. Anche a me era giunto all’orecchio che a qualcuno applicavano il 40 per cento, quando io gli ho chiesto, e chiudo, “scusa, ma mi fai vedere qualche…”, mi ha detto “no, sennò metto in difficoltà”. Quindi, è qualcosa di grave quello che è accaduto. E gli stessi dirigenti che hanno permesso di fare una cosa del genere significa che non erano in buonafede, e dico tutto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Consigliere Santoro, prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, io voglio continuare, anzi devo continuare sulla strada della conclusione che ha fatto il consigliere Gianfreda. Ebbene, qui il Sindaco sta trattando i cittadini da serie A, serie B e serie C. Se ci sono delle persone, caro Sindaco, che stanno pagando – non ho capito bene cosa vuoi dire – il 40 per cento, se stanno pagando il 40 per cento e stanno avendo un abbattimento del 60 per cento, oppure l’abbattimento del 60 per cento o del 40 per cento, perché non ho capito che cosa volevi intendere, è pregato stasera… E mi arrabbio, perché io poi andrò dal signor Petrarulo, consigliere comunale. Lei ha l’obbligo di denunciarli stasera, perché lei è l’organo politico. Lei deve trattare i cittadini come ha scritto su quella coalizione, su quello spot elettorale di GrottaglieON, la trasparenza degli atti. Non puoi dire a quel cittadino o a quel consigliere che tu devi avere 10 euro di gettone e Michele Santoro 5 euro, perché quel consigliere non ha soldi e Michele Santoro ce li ha. Questo non lo puoi dire. O tratti la gente tutta in una maniera o non la tratti proprio. Allora, lei ha l’obbligo stasera di denunciare il funzionario che ha applicato quella cifra del 40 o del 60 per cento. Lo deve fare stasera, in presenza del Consiglio comunale, perché se lei sa questa cosa lo deve fare immediatamente.
Poi, caro Sindaco, la trasparenza degli atti. Io già prevedevo queste cose. Non sono uno scienziato, sono una persona terra terra, però attenzione perché dicono che il contadino ha scarpe grosse e cervello fino. Io sono contadino: tengo le scarpe grosse e il cervello fino. Al Comune di Grottaglie, 31 luglio 2018, Ufficio Tributi, io sottoscritto, Michele Santoro, consigliere comunale, chiedo tutti gli atti inerenti alla delibera di Giunta n. 191 del 10 aprile 2018 e tutta la documentazione della delibera di Giunta n. 625 del 29 novembre 2012 e relative perizie dell’Agenzia delle entrate. Bene, 31 luglio 2018. Il consigliere comunale – e lei lo sa benissimo –, quando presenta una richiesta, deve avere la documentazione entro cinque giorni lavorativi. Io ho fatto passare due mesi e non ho mai ricevuto nessun documento.
Al signor Sindaco, il 21 settembre 2018, al signor Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale, al dottor Tamburrano, Segretario generale, al responsabile dell’Ufficio Tributi di Grottaglie scrivo: “Io sottoscritto, Michele Santoro, nella mia qualità di consigliere comunale di Grottaglie, avendo presentato in data 31 luglio 2018 la richiesta per ottenere tutti gli atti inerenti alla delibera di Giunta […] e le relative perizie dell’Agenzia delle entrate, non avendo avuto alcun riscontro, con la presente sollecito le Signorie Vostre alla consegna dei documenti sopraelencati”. Se non dovessi ottenere i sopraelencati documenti entro il termine previsto dal Regolamento comunale, sarò costretto ad adire le vie legali. Non ho ricevuto nessun documento.
Che ha fatto Michele Santoro? Ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica, perché il consigliere comunale, non avendo la documentazione presente, deve svolgere il suo compito amministrativo. Ho presentato la denuncia. Dopo cinque giorni dalla mia denuncia mi arrivano i documenti. Li rifiuto. Adesso ci sarà qualche cosa e speriamo che venga archiviata la pratica. Me lo auguro per il bene di tutti. Speriamo che venga archiviata. La trasparenza degli atti, signor Sindaco. Questo è inerente a tutti i problemi. Ho scritto a tutti, quindi tutti voi siete a conoscenza di queste mie richieste.
Lei ha dichiarato, signor Sindaco, che negli anni 2012 e 2013 l’ufficio ancora non ha fatto le dovute ingiunzioni alla gente che deve pagare queste tasse. Mi meraviglio, mi sorprende. All’Ufficio di Segreteria amministrativa, all’Ufficio Tributi e al Revisore dei conti di Grottaglie ho scritto: “Io sottoscritto, Michele Santoro, nella mia qualità di consigliere comunale, per la disciplina del diritto di accesso a informazioni dei consiglieri comunali chiedo di ricevere le seguenti informazioni: si prega di voler conoscere se questa Amministrazione comunale ha chiesto, tramite notifiche di accertamento, entro il 31 dicembre 2018, l’IMU anno 2013 per le aree fabbricabili, con relative sanzioni e interessi, ai cittadini proprietari di immobili siti nel Comune di Grottaglie che non hanno pagato tale tassa. Inoltre, si chiede se è stata data comunicazione alla Corte dei conti dei fatti dannosi per il Comune di Grottaglie non inoltrando somme di denaro. Si chiede anche di far conoscere l’eventuale somma totale anno 2013 di IMU per aree fabbricabili non richiesta ai cittadini proprietari di immobili siti nel Comune di Grottaglie”. Dopo tanto tempo, non ricevo risposta. Rifaccio la stessa lettera: vedete che io adirò le vie legali se non mi rispondete. Qualcuno avrà capito che io non sto giocando, non sto scherzando? Perché quando prendo un impegno lo porto avanti. Caro Sindaco, a me non comanda nessuno, nemmeno il CRITIC, perché io queste persone non le conosco. Sono convinto che hanno votato lei, non me. Quindi, mettiamole in parentesi queste cose.
In data 19 febbraio 2019, il funzionario del Comune mi scrive: “Si corrisponde per quanto di competenza, significando che questo Ufficio ha operato gli accertamenti di rito sulle aree edificabili per IMU anno 2013 in maniera massima verso tutti i soggetti tenuti al pagamento dell’imposta in base al loro possesso riscontrato in catasto, incrociando i predetti soggetti con le aree rientranti nel Piano Regolatore Generale vigente”. Sentite questa: “Stante il tenore della vostra richiesta, si chiede, quindi, per spirito di collaborazione e doveroso senso civico – perché io faccio lo 007 – se la Signoria Vostra sia a conoscenza di soggetti sfuggiti agli accertamenti, pur ricorrendone i presupposti. In tal caso, la si prega di informare l’Ufficio al fine di consentire allo stesso di operare le opportune verifiche ed integrare la banca dati per gli eventuali adempimenti consequenziali”. Lei mi ha dichiarato che non hanno mandato ancora nulla. Siccome scadono entro i cinque anni, c’è tempo cinque anni, qui c’è un delitto dannoso nei confronti dello Stato, caro Sindaco.
Allora io la prego di chiarire se questo funzionario ha usato termini giusti oppure no. Bastava andare all’Ufficio tecnico e controllare tutte le pratiche che ci sono per chi ha chiesto l’autorizzazione a fare la sopraelevazione. Caro Sindaco, va bene? Io non sono un tecnico, non glielo posso dire perché non conosco la situazione, però lei ha fatto un programma politico e il funzionario esegue le direttive che dà la politica, quindi lei ha dato le direttive al funzionario, non il funzionario a lei. Attenzione a questi passaggi. L’avvocato Lenti ha detto la verità, ha detto la verità. Anche se l’Agenzia delle entrate, come lei, ha voluto fare ricorso e, come lei, ha contestato un’altra perizia… C’è la determina n. 943 dove dichiara che ha annullato la collaborazione con l’Agenzia delle entrate, perché secondo lei non stava facendo le cose giuste. Bene, come ha fatto con questa determina, la 943, dove chiedeva i soldi indietro perché l’Agenzia delle entrate si stava comportando male, lei è obbligato a denunciare anche il funzionario dell’Agenzia delle entrate, e questo non l’ha fatto. Perché non li fa questi passaggi? Perché rimane inerme nelle sue situazioni?
Allora, caro Sindaco, io mi riferisco al consigliere Petrarulo… Guarda, mi viene da sorridere. Quando io sento queste cose mi viene da sorridere, perché è come se lui nel passato non faceva politica. Era segretario di un partito il quale consigliere comunale era in maggioranza con la Lista Di Pietro. Ma a chi vuoi prendere per fesso, a un piccino che è nato oggi o a un piccino che è nato sessantaquattro anni fa? Io sono stato zitto con lei. Cerchi di stare zitto, poi quando arriva il suo turno… Presidente, per favore.
Questo signore, che interviene per fare, come ha detto il consigliere Gianfreda, lo spot pubblicitario, non mi serve a nulla. Siccome è la mia voce, è il mio temperamento parlare in questa maniera, perché lo faccio dappertutto in questa maniera, lui non è obbligato a correggermi. Primo punto.
Secondo punto. Quando si fanno gli interventi, si propone. Non è che si parla “quello, quell’altro o quell’altro”. Devi proporre. Cosa hai detto? Cosa vuoi fare? Cosa vuoi dare ai cittadini di Grottaglie? Che si facciano ancora il mutuo? Abbiamo sentito delle persone che si sono fatte il mutuo, caro Presidente. Lui vuol far fare ancora il mutuo alle persone? Bene, che lo faccia. Comanda lui, hanno vinto, hanno avuto tanti voti, è giusto che il popolo è sovrano e il popolo ha dato a loro la possibilità di amministrare. E questo noi ci meritiamo! I grottagliesi si meritano questo tipo di intervento.
Caro Sindaco, quando lei mi dice… Presidente, è un argomento importante: mi può dare un minuto di più?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, capisco, ma il tempo è…
Speaker : MICHELE SANTORO.
Quando lei, Sindaco, mi dice che non ci hanno dato la documentazione, non è che l’Amministrazione… Lei a me non dà i documenti. Lei a me non ha portato mai nessuna comunicazione. Ha scritto sempre sui social, ha parlato sui social. La comunicazione sulla discarica che ha fatto il Consiglio di Stato non l’ha portata in Consiglio comunale, ne ha parlato soltanto su Facebook. Sindaco, ma su Facebook va a parlare? C’è un Consiglio comunale che deve trattare i problemi, non Facebook, non WhatsApp, non Messenger. Di questo deve parlare con i suoi amici, e lo fai già, perché nessuno ha dato una risposta di questi consiglieri comunali al CRITIC. Nessuno!
Votate quello che volete, però assumetevi le responsabilità!
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, chiuda, per favore.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Un’altra cosa, Presidente. C’era un cittadino che voleva intervenire, appartenente al CRITIC: può intervenire?
Speaker : PRESIDENTE.
Assolutamente no. Erano stati concordati due interventi e sono stati fatti. Basta così. No, sono stati fatti due interventi, consigliere Santoro. Se lei era presente in Consiglio, se n’è accorto.
Consigliera Trani, prego.
Speaker : IMMACOLATA TRANI.
Grazie e buonasera.
In realtà più che risolvermi i dubbi sulla questione oggi sono aumentati notevolmente. Mi collego all’osservazione che ha fatto il professore, sottolineando che nel caso di specie dobbiamo valutare quello che è l’interesse della città e non dei cittadini, e sono d’accordo sull’affermazione resa, perché certamente il problema riguarda i pochi titolari di terreni inerenti al comparto, però oggi siamo chiamati, in qualità di Amministrazione, a calibrare quelli che sono gli interessi dell’Erario comunale e, quindi, della città secondo quello che è un principio di equità e, d’altro canto, la posizione sicuramente legittima e giustificata di cittadini che sentono di subire una ingiustizia.
La Giunta ha deciso di ridurre al 40 per cento. Non conosco nel merito i limiti di discrezionalità che in ambito politico un organo politico ha di aumentare o diminuire l’aliquota inerente all’IMU oggetto della questione. Spero sinceramente che poi questa delibera di Giunta non passi al Consiglio e debba essere ratificata, perché dovrei ratificare un qualcosa sul quale effettivamente io non ho potuto ragionare… Il bilancio prossimo? Allora ci ragioneremo nella prossima Commissione. Quindi, non conosco quella che è la discrezionalità con cui si può variare l’aliquota, diminuendola o aumentandola.
La convocazione della Commissione, sebbene io non ne faccia parte, penso che sia un modo per permettermi, in qualità di consigliere comunale, di valutare la questione anche avendo quella che è la documentazione necessaria per rendermi conto di quale sia effettivamente il quadro della situazione.
Mi sono permessa, in un breve tempo fuori, di interfacciarmi con il presidente del comitato CRITIC, al quale ho chiesto come mai ci fosse l’esigenza impellente di promuovere questo arbitrato privato dinnanzi ad un procedimento pendente, che certamente non riguarda i cittadini, ma che chiarirebbe in qualche modo la mia posizione. Del resto, mi chiedo: se io mi trovassi nella posizione e fossi destinataria dell’applicazione di un’aliquota, pur non essendo coinvolta in quel giudizio, sarei in qualche modo curiosa di conoscere l’esito del giudizio, perché potrebbe essere che effettivamente l’Agenzia delle entrate abbia ragione e, quindi, effettivamente quel provvedimento possa essere posto a fondamento di una mia azione di recupero nei confronti dell’Amministrazione comunale. Quindi, ho chiesto: ma i termini per proporre sono in scadenza, questa richiesta eventuale di “rimborso”? Questo sempre se è legittimo in ambito tributario. Io non sono competente, perché a questo punto è una questione tributaria più che di diritto civile. E mi ha detto che, in sostanza, la richiesta, invece, era una richiesta di decisione politica.
Mi ricollego, appunto, alla discrezionalità che io non conosco, perché a questo punto, se la domanda che viene rivolta al Consiglio comunale è quella di prendere una posizione politica e, quindi, di variare l’aliquota, mi rimane sempre il dubbio di capire con quale discrezionalità io, consigliere comunale, posso variare questa aliquota. E sarebbe bene approfondirlo in una sede di discussione dedicata al tema. Quindi, su questa richiesta sono d’accordo.
Solo in questo modo, quindi comprendendo se effettivamente l’imposizione fiscale posta a carico di questi cittadini sia giusta o meno, si garantirebbe non solo la loro posizione, ma anche la posizione di tutti i cittadini, che poi in caso di una controversia giuridica, qualora li vedesse “vincitori” innanzi anche all’esito di quell’altro giudizio, di cui effettivamente non sono parte diretta, ma inevitabilmente avrebbero un documento sulla base del quale poter agire. È difficile, sto trovando notevole difficoltà a spiegare il concetto. Però, allo stesso tempo la richiesta è quella di fare un arbitrato privato, che comporterebbe comunque delle spese e, quindi, degli oneri economici a carico dell’Amministrazione, che eventualmente andrebbero a discapito della città, se eventualmente l’esito della controversia inerente all’Agenzia delle entrate vertesse a favore loro, perché si innescherebbe un ulteriore procedimento.
D’altro canto, io non riesco a capire perché un’Amministrazione, nell’ottica del legale, dovrebbe aderire ad un negoziato privato e si ritiene politicamente che quel provvedimento dell’Agenzia delle entrate possa essere utilizzato contro i cittadini, se un privato cittadino ha tutti gli strumenti giudiziari per promuovere un’azione nei confronti dell’Amministrazione. E questo si esplica attraverso quello che, appunto, lo stesso collega ha definito “accertamento tecnico preventivo”, che consiste nel rivolgersi a un tribunale e chiedere che un consulente tecnico accerti inaudita altera parte, quindi senza ascoltare l’Amministrazione, la verità dei fatti. Quindi, perché affrontare il doppio onere economico? E questo non lo dico a critica della scelta legittima e legale che uno può intraprendere, per carità, ma semplicemente perché non riesco a comprendere la ragione per cui uno debba inserirsi all’interno di un procedimento privato la cui risposta non è detto che andrebbe a vantaggio del richiedente.
Ricapitolo un po’ la situazione (lo faccio per me, non per altri). Abbiamo davanti al tribunale una controversia che coinvolge l’Agenzia delle entrate e l’Amministrazione, e giustamente quel provvedimento non produrrà effetti nei confronti dei cittadini che oggi si sono presentati a richiedere una riduzione dell’aliquota. D’altro canto, c’è una Giunta che legittimamente o no – io questo non lo so – ha ridotto del 40 per cento l’aliquota. Poi abbiamo un comitato che chiede all’Amministrazione di avviare un procedimento di arbitrato che comporterebbe una spesa ulteriore a carico non solo dei cittadini che sono onerati e, quindi, soggetti ad esecuzione, ma anche a carico dell’Amministrazione, e che nella denegata ipotesi in cui l’esito del procedimento con l’Agenzia delle entrate fosse favorevole all’Amministrazione genererebbe un ulteriore danno a quell’altra parte di città che nulla c’entra con la questione. Questa è l’idea che mi sono fatta io – non so se giusta o sbagliata – alla luce di quello che si è detto.
Io perorerei, per quel che mi riguarda – questa è la mia istanza –, di avviare una Commissione di approfondimento dei lavori, e sebbene io non ne faccia parte sarei ben felice di parteciparvi per chiarirmi le idee e poi eventualmente sottoporre anche alla mia attenzione e permettermi di decidere con maggiore lucidità.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Trani.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Provo a fare un attimo di sintesi e di chiarezza, perché l’argomento sembra facile da affrontare, però non è così.
Partiamo dal contenzioso. Vi chiedo di seguirmi sulle questioni, perché sono questioni prettamente giuridiche, ma su quello ci stiamo concentrando. La parte politica la dirò alla fine.
Noi chiediamo all’Agenzia delle entrate una valutazione sul valore reale di queste aree. L’Agenzia delle entrate fa una valutazione. Il tecnico comunale dice “questa valutazione fatta dall’Agenzia delle entrate è totalmente sbagliata”, e dice le motivazioni. Punto, punto, più punto, meno punto, comunque dice che è sbagliata. Sulla base di questo io che sono arrivato dopo – lo dico per essere chiaro –, non c’entravo niente né con la prima né con la seconda relazione, a chi credo? Tu che sei arrivato dopo a chi credi? Cioè, la domanda che io faccio ai consiglieri comunali è questa: a chi crediamo, all’Agenzia delle entrate o al funzionario del Comune che ha detto che l’Agenzia ha sbagliato? O ci dimentichiamo che qua, contrariamente a quello che dice Michele Santoro, comandano i funzionari? Vuoi o non vuoi, se un funzionario dice che quella cosa tu non la fai non la fai. La Bassanini non l’ho inventata io, esiste, e quando un funzionario dice “quella cosa è sbagliata”, ti piace o non ti piace la devi digerire.
Un dirigente del Comune ha detto che quella relazione era sbagliata, okay? E si pone la domanda: il Comune di Grottaglie per quale ragione deve… E me la sono posta la domanda, siccome si parla di cifre. Io perché ho pagato l’Agenzia delle entrate per fare una relazione sbagliata? Cioè, io devo accettare di aver pagato all’Agenzia delle entrate una relazione che poi è risultata sbagliata e devo lasciar perdere, quella che ha fatto l’Agenzia delle entrate la lascio nel cassetto e me ne vado a commissionare un’altra, dagli esiti comunque incerti, perché non è che puoi dare gli indirizzi di quanto deve essere, dagli esiti incerti. E trovi un altro soggetto che ti fa un’altra valutazione. Peggiore, migliore, io non lo so. E anche su quella il dirigente del Comune di Grottaglie potrebbe avere anche da ridire e dire: “No, è sbagliata”. Non so se mi sono spiegato su qual è il punto di rottura. Il punto di rottura è che ci sono due Istituzioni che erano d’accordo con un contratto e che poi non sono più d’accordo. Uguale a Natile in parte, e ti spiegherò perché. Perché Natile non ha osservato il provvedimento del TAR, che è diverso. Poi ne parleremo. Quando vogliamo.
Tecnicamente, quindi, quella relazione crea lo sbarramento all’utilizzo di quella relazione. Quindi, noi diciamo: siccome qualunque osservazione, qualunque cosa andremo a fare sarà comunque sbagliata, andiamo al TAR, facciamo un accertamento tecnico preventivo, impugniamo la relazione e facciamo verificare da un tecnico, da un terzo chi ha ragione dei due, se il Comune o l’Agenzia delle entrate, il Comune per mezzo della lettera fatta dal dirigente. Il TAR, in un primo momento, rigetta la domanda del Comune perché mal formulata, per un vizio di forma sostanzialmente, perché era stato omesso un passaggio. Poi viene ripresentata e viene ammessa.
Ho già detto e chiarito a tutti che questa è la prima causa in tutta Italia che viene fatta in questo modo. È la prima causa, è una causa pilota, sperimentale. Non è mai stata fatta una causa del genere. È stata immediatamente pubblicata da tutti gli organi, dal Sole 24Ore. Non è motivo di essere fieri. Però, purtroppo ci sono delle cose che hanno un percorso che è quello in cui, quando ti incunei, non puoi fare finta che non ci sono e metti da parte, perché domani mattina Michele Santoro è il primo che scrive e manda gli atti alla Procura. Adesso ho chiesto l’IMU del 2013 e gli è stato risposto che è stato accertato, ma c’è l’ingiunzione, ho detto io. È stato accertato dal funzionario e io ho detto che non c’è l’ingiunzione, viene spostata. E Michele Santoro scrive alla Procura, come ha fatto chiudere il castello, ha fatto chiudere le cose. E qua ci arrestano tutti domani se Michele Santoro scrive alla Procura della Repubblica come fa solitamente, non tutta la maggioranza, pure l’opposizione, che approva le cose in violazione delle norme. Siccome qua la collaborazione c’è quando c’è il comitato, ma quando non c’è il comitato fuori da qua si scrive a tutti, io devo mettere a parte civile tutti. Non il Sindaco, tutti, la Giunta e i consiglieri comunali. Va bene, Michele.
Detto questo, noi stiamo aspettando l’esito di un perito, che è terzo. Non è uno che ho nominato io, l’ha nominato il TAR. Quindi, non il giudice del Comune di Grottaglie qua dietro, ma il TAR ha nominato un consulente, che ha fatto dei quesiti e sta stabilendo se c’è corrispondenza tra quello che abbiamo chiesto e quello che è stato eseguito. In mezzo è stato chiesto anche se, alla fine, la valutazione fatta dall’Agenzia delle entrate è corretta. Questo ha chiesto al CTU. Vogliamo mettere in discussione quello che dice un CTU nominato da un tribunale? Facciamolo. La politica può tutto, dice Michele Santoro. Benissimo. Io mi aspetto che, quando viene depositata la perizia del CTU e il tribunale stabilisce chi, come e quando, il Consiglio comunale dica: quella perizia è sbagliata! Allora, siccome è sbagliata, andiamo da un altro arbitro. Lo chiede CRITIC stasera. Giovedì scorso li ho incontrati, mi hanno chiesto delle cose e gli ho dato la risposta. Oggi vengono con un’altra domanda. Domani, se facciamo un altro Consiglio comunale, il presidente del comitato verrà con un’altra domanda.
Siccome ci eravamo lasciati tutti tranquilli che le condizioni erano queste, cioè spostiamo le ingiunzioni per evitare che partano ingiunzioni oggi, tenuto conto che dobbiamo ristabilire alla fine un valore giusto, rinviamo tutto a settembre. Loro avevano chiesto a maggio, io ho fatto di più: l’ho portata a settembre.
Abbiamo detto altro. Abbiamo detto, per tutte le questioni dei signori che avevano avuto già il 40 per cento, che non è stata fatta una truffa. A seguito di contenzioso, a seguito di istanza di annullamento in autotutela è stato fatto un accordo, in cui è stata accertata la riduzione. Ed è nelle possibilità del funzionario farlo, accertare e concordare. È stato fatto un accordo di una riduzione del 40 per cento. È stato fatto un accordo transattivo. Il cittadino, però, sulla base di quell’accordo, ha ritenuto di dover pagare ancora quel valore ridotto del 40 per cento, non considerando che quel valore del 40 per cento riguardava il passato e non il futuro. È stato fatto il nuovo accertamento ed è arrivata la sanzione, perché il cittadino ha pagato quella riduzione del 40 per cento, quando in realtà avrebbe dovuto pagare il totale.
Abbiamo fatto di più. Abbiamo detto che chi ha erroneamente pagato sulla base di un accordo transattivo pregresso le sanzioni non le paga, perché è stato fatto un errore, e abbiamo ammesso una serie di condizioni. Per cui, nessuno sta tartassando questi cittadini. Anzi, abbiamo accolto le loro richieste sino ad oggi, tutte.
Poi passiamo al secondo punto. Perché il 40 per cento? Perché il 40 per cento è quello che è stato applicato in sede di accordo tra tutti i cittadini che hanno fatto ricorso e accertamento per adesione. Hanno tutti accettato il 40 per cento. Quindi, per una questione di equità 40 per cento a quelli che l’hanno fatto e 40 per cento anche a quelli che non l’hanno fatto, che neanche lo sapevano, perché il cittadino paga a volte e neanche va dall’avvocato a chiedere informazioni. Questo accade. Quindi, il 40 per cento è il livello standard per tutti, una riduzione del 40 per cento sull’aliquota attualmente applicata. Quindi, riportiamo tutti nell’ambito dell’equità, come se fosse stato fatto un accertamento per adesione totale. Quindi, riportiamo tutti in quell’aliquota. Stop.
Ciò che deciderà il TAR il 1° aprile sarà un valore, che io non so se sarà quello dell’Agenzia delle entrate, sennò non avrei fatto la causa. Se io sapessi quello che dirà il tecnico, non avrei fatto la causa. Che sia chiaro questo. Siccome la causa siamo stati costretti a farla per uscire dall’impasse amministrativo, noi avremo una perizia, che sottoporremo al Consiglio comunale. Il Consiglio comunale, in quella sede, dirà: tenuto conto che ha dato ragione all’Agenzia delle entrate, applichiamo queste tariffe. Va portato in Consiglio comunale e il Consiglio comunale approva quei valori. Una volta approvati quei valori, per il prossimo anno si applicheranno le tariffe sulla base di quei valori. È chiaro?
Noi, in questa fase transitoria, non sapendo a chi dare ragione, se al cittadino, all’Agenzia delle entrate o al tecnico, intanto per equità stiamo applicando una riduzione. CRITIC non lo vuole capire questo, perché il presidente se n’è uscito con una lettera nuova. Questa lettera nuova, partendo dal presupposto che uno, quando sa gli atti come funzionano… Non è che CRITIC presenta questa carta e il Consiglio comunale dice: “Ah, l’ha presentata il presidente, approviamo tutti”. Comunque, un consigliere comunale doveva farla propria e andava portata al prossimo Consiglio comunale. Le norme non sono a piacimento dei cittadini, le norme sono uguali per tutti, come dice il consigliere. Guai se fosse diverso.
Ammesso e non concesso che questa cosa non può essere portata in Consiglio comunale senza che Mimmo Annicchiarico e Imma Trani sappiano le conseguenze di quel ricorso al TAR, perché stiamo dando per scontato, con questo atto, che quello che dirà il TAR comunque non piacerà a CRITIC… E io come faccio a dire se CRITIC ha ragione o ha torto? Non lo so. Ha parlato il presidente. Io so che c’è tanta gente ragionevole, invece, che quello che abbiamo detto la volta scorsa lo ha apprezzato nel ragionamento di risolvere i problemi.
Poi c’è chi si alza e se ne va. Ormai siamo abituati a gente che si alza e se ne va. Se uno chiede il confronto rimane in Consiglio comunale e discute e ascolta quello che hanno da dire gli altri, non è che si alza e se ne va. Lo dico senza problemi.
Per cui, anche le polemiche su avvocati o non avvocati lasciano il tempo che trovano. Il Presidente di CRITIC faccia la causa. Se ritiene opportuno intervenire nel contenzioso in corso... Poteva intervenire. Ha detto la volta scorsa che non ha voluto intervenire per una serie di considerazioni tutte sue. Io non entro nel merito delle scelte strategiche di chi è parte e, allo stesso tempo, legale di non so chi.
Bisogna capire. Io ora sto facendo il Sindaco e non l’avvocato. Non difendo molti amici miei che stanno nel Comitato, che mi hanno chiesto di intervenire. Lo sto facendo a prescindere dalle polemiche. È parte in causa, giustamente. Quindi, delle due l’una: o si fa l’avvocato o si fa il Presidente del Comitato.
Detto questo, questa lettera è assolutamente irricevibile oggi in questa sede. Prima di tutto, il Comitato CRITIC, attraverso il suo Presidente, lo ha presentato stasera sui banchi della maggioranza. Di questa cosa non ci deve essere una valutazione con il legale del Comune per capire se, in qualche modo, commissiono questa terza perizia e sto dando per superato l’accertamento che sto facendo in tribunale, perché tanto non lo ritengo valido, e me ne sto fregando? Michele, lo so, purtroppo le questioni legali... Michele, lo so, ma tu le questioni legali... No. Se n’è andato. Mica l’ho cacciato. Se n’è andato. C’è il Vicepresidente che potrà raccontare...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro.
Speaker : SINDACO.
Consigliere Santoro, è stata data la possibilità di parlare e di replicare. Replicare andando via è una cosa che non funziona in democrazia. Però non voglio discutere con te, Michele. Io le questioni legali le sto spiegando ai consiglieri comunali. Ho capito. Michele, a te non stanno bene perché ti piace cavalcare la battaglia. Fai bene. Sei storicamente predisposto a questo, e va benissimo. Te lo riconosco. Alla fine, però, la gente che sta qua e che se ne è andata vuole risolvere il problema, non vuole fare casino. Io ti sto dicendo e sto già spiegando che il problema lo stiamo avviando alla risoluzione. I tempi della risoluzione non dipendono... Purtroppo, bisogna conoscere il diritto amministrativo e il Testo unico sugli enti locali per poter parlare, altrimenti si parla tanto per parlare. Tanto per parlare va bene, però sto spiegando tecnicamente ai cittadini e ai consiglieri che vogliono informazioni come sta funzionando questa cosa.
La questione – e chiudo, Mimmo – a cui facevo riferimento quando ho detto che c’è qualcuno che ha usato la perizia... Era quello l’atto a cui mi riferivo io. Qualcuno all’interno dell’Amministrazione, conoscendo la perizia, senza che vi fosse un atto di accesso, come dice Michele Santoro, l’ha presa e l’ha utilizzata per fini privati, quindi per ricorsi personali... No, personali, facendola circolare tra i cittadini, dimenticando che, se è pur vero che esiste questo accertamento, è vero pure che il Consiglio comunale non l’ha approvato. Quella valutazione non è approvata dal Consiglio comunale, per cui non è assolutamente valida. Okay?
Il tema è questo. Bisogna stare sereni e affrontare le cose con la serietà di chi vuole risolvere i problemi e non di chi vuole cavalcare sempre le storie. Non mi riferisco a te, Michele. Mi riferisco a chi cavalca queste storie per fini interni ed esterni. È giusto, Michele. Tu fai politica, mica stai qui per giocare. Fai politica. Va bene.
Chiudo dicendo che, quando avremo i dati, i dati verranno resi noti. Io non ho fatto niente di più di quello che farebbe un buon padre di famiglia. Allorché ci sono due questioni contrastanti, le affido a un terzo che deve risolverle. Dopodiché, tutti gli atti andranno in Commissione, insieme alla perizia che farà il tribunale. La Commissione prenderà atto di tutto quello che c’è. Tutta la documentazione completa passerà nelle mani della Commissione, che deciderà il da farsi.
Sia ben inteso che se si approva un atto all’unanimità su riduzioni, maggiorazioni o quant’altro io posso essere solo contento, perché già sto dicendo che per quello che riguarda noi la riduzione del 40 per cento è un fatto di equità, ma se si ripristina il principio per cui chi ha diritto di costruire costruisce, e qui ho già detto che l’ingegner Cirino sta lavorando per trovare una soluzione compatibile con la situazione urbanistica attuale, quindi porteremo in Consiglio quella, e dall’altra parte ragioneremo anche sui valori di cui abbiamo detto sino adesso.
Questo è quello che possiamo fare ragionando secondo criteri razionali e giuridici. Tutto il resto, Michele, va benissimo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Consigliere Santoro, ho già risposto l’altra volta. Non insista. Non è il caso. No. Hanno fatto gli interventi e se li sono gestiti tra loro, così come concordato durante la Capigruppo.
Consigliere Santoro, devo dare la parola ai consiglieri comunali. Consigliere Santoro, non insista. Consigliere Santoro, non insista. Consigliere Santoro, non insista. Non insista. Basta. Per me possiamo stare tutta la serata. Sto qua apposta. Sta mancando di rispetto al consigliere Manigrasso, perché tocca a lui parlare. Allora facciamo silenzio. Facciamo silenzio. Facciamo silenzio. Grazie. Sì, è anche questa. È questa. Prego, consigliere Santoro. Sempre a disposizione.
Consigliere Manigrasso, prego. Ci scusi.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Grazie.
Io vorrei innanzitutto rivolgere un appello a tutti i miei colleghi consiglieri comunali. In passato, nei vari Consigli, ma anche questa sera ho sentito un termine che non mi è piaciuto quando ci si è rivolti a quella parte dei cittadini che sono qui alla mia destra, chiamandoli “pubblico”. A me non piace sentirli chiamare “pubblico”. Il pubblico, in genere, sta in teatro di fronte a una commedia. Io gradirei che i colleghi consiglieri li chiamassero “cittadini”, come tali sono. Questo in termini generali, anche per un rispetto delle istituzioni che ci compete. Non siamo teatranti che devono fare spettacoli per gli altri. È vero che tante volte li facciamo, però non ce li cerchiamo.
Nella prima fase del Consiglio comunale mi era sembrato che si fosse già raggiunto un mezzo accordo. Poi mi sono reso conto che molte volte abbiamo fatto come fanno la processione a Taranto: due passi in avanti e uno indietro, due passi in avanti e uno indietro. In base alle richieste che aveva fatto il Presidente dell’associazione, che sostanzialmente erano due, credo di aver capito che il Sindaco avesse dato piena disponibilità nella sua risposta: fermo restando – diceva il Presidente – il contenzioso tra l’Agenzia delle entrate e il Comune, se ho capito bene, loro nella loro richiesta parlavano di una ulteriore terza perizia in contraddittorio che li vedeva coinvolti.
La consigliera Imma è uscita. Lei diceva che il procedimento in corso non produrrà effetti sui cittadini. Non è vero. Se il TAR darà ragione all’Agenzia delle entrate, si dovranno applicare quelle tariffe; se darà ragione si dovranno mantenere quelle attuali, decurtate del 40 per cento, così come ha previsto la Giunta nella delibera di proposizione del bilancio preventivo. Mi era sembrato che il Sindaco avesse detto “la possiamo fare”, istituire questa perizia in contraddittorio che vedeva anche le valutazioni del Comitato. Perché? Se quella perizia del 2013, è vero quanto ha detto il Sindaco, non lo posso smentire in quanto non è stata effettivamente notificata a nessuno, è stata consegnata all’Amministrazione comunale e non utilizzata e avendo riscontrato il tecnico che c’erano discordanze, procedura amministrativa vuole che una Amministrazione per tutelarsi debba procedere inevitabilmente a un contenzioso. Questa è la parte giuridica. La prima parte.
Se, ripeto, a seguito delle valutazioni che si sono fatte in questi anni, a seguito delle cartelle che sono arrivate, legittime o non legittime, legittime anche le richieste dei cittadini che si vedono arrivare cartelle di una certa entità, credo che a un certo punto l’Amministrazione comunale debba dire: “Va beh, quello che è in corso lo si mantiene perché non possiamo rinnegare ciò che abbiamo fatto. Vediamo se possiamo fare un ulteriore sforzo e modifica”. Un primo sforzo è stato fatto, ripeto, e l’ha detto il Sindaco, con l’applicazione del 40 e del 15 per cento.
Credo che un ulteriore passo avanti non guasterebbe nell’accettare questa terza perizia in contraddittorio, che metterebbe tutti tranquilli, l’Amministrazione, i cittadini dei comparti, i consiglieri comunali e, credo, un po’ tutti, nel senso della giustizia globale. Perciò ho parlato della processione di San Cataldo: due passi in avanti e uno indietro. Io mi sarei fermato là. Dei misteri, scusami. Grazie. Io ho capito che avevi detto sì. Volevo conferma, da questo mio intervento, che ci fosse questa disponibilità.
La prima richiesta fatta dal Comitato si può ritenere tranquillamente superata e accettata, indipendentemente, Sindaco, dal fatto che l’abbiano presentata stasera o domani. Come diceva Ciro Petrarulo, credo nell’interesse e nell’opinione di tutti, siamo qui per risolvere le problematiche della città. Molte volte in Consiglio comunale ci siamo trovati proposte sulle quali non avevamo mai valutato la possibilità e abbiamo dato anche, molte volte all’unanimità, un parere favorevole.
La questione dei comparti. C’era anche un’altra questione. Il Sindaco diceva che faremo un rendiconto – lo sta preparando, lo ha detto anche dopo – di tutti i piani in essere. Oggi ho recepito l’indicazione di una proprietaria di terreni rientranti nei comparti che ha presentato un piano di lottizzazione ad agosto e ancora non ha ricevuto risposta. Non è questa la questione. Lei mi diceva: “Noi siamo anche disponibili a pagare i valori imposti dall’Amministrazione, purché ci diano la possibilità di edificare”. C’è questa consapevolezza da parte di alcuni nell’impossibilità di poter realizzare, ma c’è anche la consapevolezza da parte di chi presenta un piano e dice: “Va be, ho la possibilità di farlo, però datemi i mezzi per poterlo esplicare”.
Ciro, non è vero che il sovradimensionamento dei comparti non ha niente a che fare con le tariffe. Tu sai meglio di me come è difficile mettere insieme il 51 per cento dei proprietari di un comparto per poter presentare un piano.
La questione dei comparti presentata nel 1988 nel nuovo piano regolatore, di estensioni abnormi, nel tempo ha visto il fallimento dell’applicazione di tutti i comparti. Quelli che si sono realizzati, in effetti, sono stati comparti piccoli. Tu dei comparti hai parlato. I subcomparti. No, i comparti sono già approvati. Quindi, l’estensione dei comparti in una vasta superficie impedisce la realizzazione e l’applicazione.
Ciò che non si è fatto, probabilmente, anche negli anni passati, nelle more della realizzazione del PUG, del nuovo piano, era l’approvazione di un PPA, di un Programma pluriennale di attuazione. Con il Programma pluriennale di attuazione, che vale dai tre ai cinque anni, l’Amministrazione stabilisce le zone da edificare tralasciando tutte le altre senza valore come zone agricole. Questo è, forse, ciò che è mancato nelle passate Amministrazioni. Lo so, Ciro. Lo so.
La questione dei subcomparti. Mi sento investito personalmente, e il Presidente ne è testimone. Quando il Presidente Annicchiarico è stato eletto Presidente, io gli ho passato una serie di documenti che mi erano stati consegnati come Presidente del Consiglio comunale uscente. Il Consiglio comunale non aveva potuto adempiere all’approvazione per decadenza dei poteri. Era marzo del 2016. Tra questi, c’era anche un faldone relativo ai subcomparti. La proposta di delibera, un faldone contenente diversi elaborati grafici riguardante i subcomparti.
Tutta questa documentazione – l’ho verificato, presente anche il Presidente Annicchiarico – si trova ancora negli uffici della stanza del Presidente. Che cosa è successo? Questo ci serve per chiarire un attimo alcune domande che sono state fatte questa sera e anche in passato.
Nel 2007 il Consiglio comunale approvò la delibera di Consiglio n. 13 di istituzione dei subcomparti. 9 marzo 2007. All’epoca, il dirigente dell’area tecnica ritenne che quella proposta di delibera non necessitava di approvazione da parte della Regione. Studiando bene la questione in questi ultimi tempi, ho verificato che questo non era vero. Comunque, la legge regionale n. 20/2001 imponeva che le variazioni dei comparti erano soggette alla valutazione della Regione.
Che cosa è successo? Nel 2010 il Piano regolatore, così come ha detto Aurelio, è stato annullato per mancanza di procedura di pubblicazione e riapprovato il 28 dicembre 2010. Nel momento in cui viene annullato il Piano regolatore, vengono annullati tutti gli atti consequenziali, per cui anche la delibera n. 13/2007.
Però nel 2010 è intervenuta la legge regionale n. 5/2010 che andava a modificare sia la legge n. 56/80 sia la n. 20/2001. Aggiungeva all’articolo 12 della legge n. 20 un ulteriore comma: “Al comma 3 dell’articolo 12 è aggiunta infine la seguente lettera: e-bis) modifiche di perimetrazione”.
La premessa era che le delibere motivate del Consiglio comunale che apportano variazioni... Sostanzialmente, si possono fare i subcomparti senza l’approvazione della Regione, a condizione che non vengano modificati gli indici, gli standard, le perimetrazioni e via di seguito.
Alla luce di questo, la passata Amministrazione diede incarico all’ingegner Rotondo di affrontare questa problematica. L’ingegner Rotondo, come ricordato da Aurelio, è venuto a Grottaglie come dirigente a gennaio 2015. In questo anno e qualcosa, meno di un anno e mezzo, ha redatto, insieme all’architetto Cavallo, tutte quelle tavole che adesso sono depositate, sostanzialmente, nell’armadio dell’Ufficio di Presidenza, predisponendo anche la delibera, che mi fu consegnata, che è lì agli atti, di motivazioni per cui era stata rifatta questa procedura, che sostanzialmente ridice e narra ciò che io ho sintetizzato, quindi lo motiva in un certo modo.
È giusto che l’ingegner Celino prenda in mano quel fascicolo. Aggiungo che in quelle tavole sono già ridisegnate le proposte dei subcomparti. Per tutti i comparti c’è già la proposta di perimetrazione dei subcomparti, tenendo presente i vincoli imposti dall’Amministrazione comunale, per evitare la frammentazione delle aree a standard, delle aree a verde, per cercare di avere un disegno unico e organico all’interno dell’intero comparto, ma realizzabile parzialmente con i subcomparti.
Tra l’altro, si diceva anche che le aree da cedere all’Amministrazione comunale come standard nel frattempo sarebbero state in quota sempre ai proponenti del subcomparto, fino a quando non si sarebbe realizzata tutta l’area a standard da cedere all’Amministrazione comunale.
L’ingegner Rotondo, onestamente, aveva fatto una valutazione a favore dell’Amministrazione e a favore dei cittadini, dando la possibilità di realizzare questi mini sotto-comparti, ripeto, alla luce di quella che è stata l’esperienza negativa di questi anni.
È giusto che l’ingegner Celino, come dice il Sindaco, purtroppo senza personale... Approfitto di questa situazione per ricordare al Sindaco – penso che lo stia già facendo – che entro l’anno vanno via altre due unità dall’ufficio. Se si deve procedere, che si proceda subito perché i tempi per fare apprendistato nell’Amministrazione comunale non ci sono. Lo so. Questo, però, non ci deve far dormire tranquilli. Lo ripeto, Ciro. In effetti, mi rendo conto... Grazie, Presidente. Cinque minuti ho parlato?
Speaker : PRESIDENTE.
Quindici.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Ho finito, Presidente.
Mi rendo conto che per parlare con l’ingegner Celino bisogna prenotarsi per gli impegni che ha, giustamente, però è un lavoro già fatto. Lo deve solamente visionare. La proposta di delibera è già scritta. Deve solo cambiare il nome dietro, se gli sta bene. Quindi, in tempi brevissimi si può tranquillamente riportare in Consiglio, e mi era sembrato che anche su questo il Sindaco avesse dato disponibilità.
Onestamente mi meraviglio, perché alla fine è successo tutto questo quando c’è stata questa possibilità che era stata data realmente. Che si possano accettare, ripeto, queste due proposte fatte dal Comitato... Non mi sembrano scandalose, alla luce delle disponibilità che si sono date.
Non so chi l’abbia detto, ma la proposta portata all’ordine del giorno non credo si possa sottoporre alla votazione del Consiglio comunale. I sottoscritti chiedono il ritiro della delibera n. 191. Credo sia impraticabile, perché sta producendo i suoi effetti. Credo che l’ordine del giorno da approvare possa essere tranquillamente modificato. Se non ci sono ulteriori problemi, potremmo dare mandato all’Amministrazione comunale di recepire quelle due richieste del Comitato, di costituire questa perizia terza in contraddittorio e la questione dei subcomparti.
Credo che potremmo tranquillamente arrivare a questo compromesso. O mi sbaglio?
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Manigrasso.
Ci sono altri interventi? Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Mi sembra giusto che, alla fine, dopo questa lunghissima discussione, si arrivi anche a una conclusione. La conclusione è quella che – sintetizzo al massimo – condivido le cose che diceva ultimamente l’architetto Manigrasso.
In pratica, la richiesta da parte del Comitato è la sintesi delle vere problematiche. In pratica, i proprietari che aderiscono al Comitato che cosa dicono? Dicono che le tariffe sono esorbitanti e che, accanto alle tariffe, oltre al danno, c’è la beffa. “Almeno potessimo costruire”, cosa che di fatto è impedita per le cose che diceva l’architetto Manigrasso e che non sto a ripetere.
La conclusione a cui si potrebbe arrivare, secondo me, in Consiglio comunale con il voto finale è quella che, in effetti, richiedere tuttora, dopo la discussione, il ritiro della delibera n. 191... Ormai siamo lì. Il 31 marzo è abbastanza vicino. Vediamo come vanno le cose e accettiamo le due proposte del Comitato, cioè quella di percorrere una terza via che riguarda il discorso dell’arbitrato, come lo chiama il Comitato, della perizia in contraddittorio, della perizia contrattuale. Contemporaneamente, il discorso, va bene a livello contemporaneo, con i dovuti tempi dell’ufficio, mi rendo conto che è abbastanza complicato.
Le due richieste del Comitato possono tranquillamente essere inserite all’interno dell’ordine del giorno che, a questo punto, potremmo anche votare.
Speaker : SINDACO.
Ha ragione l’Agenzia delle entrate. Che cosa dobbiamo fare noi? Dobbiamo andare comunque davanti all’organo terzo, a quel punto a favore del Comune? Fatemi capire. L’impegno di riportare subito in Commissione gli elementi per poter determinare non di approvare questo ordine del giorno, perché se tu approvi...
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Dicevo di trovare una soluzione di buonsenso, senza nessuna forzatura. Mi rivolgo soprattutto all’ingegnere Gianfreda e agli altri firmatari della richiesta del Consiglio comunale, che condividiamo, di fatto. Alla fine, quello che è avvenuto è stato utile per tutti, sia per l’Amministrazione comunale che per gli stessi cittadini che hanno seguito la cosa.
Siccome le richieste che vengono avanti da parte del Comitato possono essere recepite, qual è il problema di scrivere che siamo d’accordo in questa direzione? Per i tempi vediamo. Nel frattempo, magari, sarà arrivata anche la sentenza del TAR, quindi saremo nelle condizioni di avere qualche elemento in più. Che cosa ci impedisce di dire in un ordine del giorno, in maniera anche generica, non necessariamente dobbiamo mettere le date di scadenza, di recepire queste due richieste che sono venute fuori nel dibattito del Consiglio comunale, cioè quella di percorrere anche la strada della perizia contrattuale e quella di avviare le procedure, anzi di riavviare, perché, come diceva Manigrasso, in passato sono già stati fatti questi tentativi, di avviare, quindi, il discorso legato ai subcomparti? Questo risolve in prospettiva e in parte risolve anche le richieste e le problematiche che sono state sottoposte da parte del Comitato.
Penso che non ci siano grossi problemi ad arrivare a un ordine del giorno in cui si inseriscono anche questi due punti.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
O parlo arabo... Né inglese né latino. Sinceramente, professore, il latino non lo conosco. Ho fatto la scuola per geometri. Riconosco la mia grande ignoranza in questo campo. Vedo che l’avvocato, pur avendo fatto... Ha fatto il tecnico. È autodidatta. Probabilmente, anche con parole giuridiche, se la cava meglio di me. Io l’ho detto in apertura del mio primo discorso. Ho detto che è accettabile che si faccia una perizia secondo gli articoli di legge citati dall’avvocato, riportati poi in quella lettera. Per quanto riguarda i subcomparti, ricordo agli altri di aver corretto l’avvocato. Ho detto che non è competenza della Giunta, ma sono competenza del Consiglio comunale i subcomparti.
Abbiamo accettato in pieno la modifica di questo atto. Anche noi ne siamo venuti a conoscenza successivamente. Questo sta a dimostrare che non siamo il megafono di nessuno. Il buonsenso, che è venuto fuori anche dalla discussione... Il problema è che, secondo me, è la Giunta che non è d’accordo a fare questa cosa. Se ho interpretato bene, ma posso anche sbagliare, il Presidente del Comitato si è alzato e se ne è andato perché il Sindaco aveva detto che fino al 31 non si fa niente. Certo.
È chiaro che non c’è una volontà, perché se non si fa niente fino al 31 si sta dicendo: guarda che, se l’Amministrazione ha ragione, io vado avanti con il 40 per cento. Questa è la mia interpretazione. Si va avanti con... Quindi, che problema c’è? Che problema c’è di votare adesso un ordine del giorno che impegna l’Amministrazione, nel primo atto possibile e nei tempi possibili, in funzione delle esigenze economiche? Si nomina un perito di parte, si chiede al giudice...
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate se vi interrompo. Sindaco.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Tu non eri consigliere, ma ero stato abituato a deporre pareri pro veritate che facevano, all’epoca, con l’avvocato Caso... Posso dire questo nome? Un grande esperto di urbanistica. Quando qualcuno non era d’accordo, o nell’ufficio oppure in Regione, si faceva un parere pro veritate, quindi un terzo parere che era contrario... Cioè, non contrario. Si chiedeva se era possibile o non era possibile fare determinate cose. Quindi, io non mi scandalizzo se l’Amministrazione chiede un terzo parere. E poi non è detto che si debba pure utilizzare. Attenzione. Non è che si chiede un terzo parere così.
I cittadini chiedono trasparenza: “Noi non ci fidiamo del vostro parere. Secondo noi quel procedimento, così come impostato, è sbagliato”.
Io non sono un avvocato. Come dice il professore, io non voglio essere avvocato e non lo sono. Non mi permetto nemmeno di entrare nel vostro campo, però chiedo che ci sia un terzo parere, così come lo chiedono i cittadini, in contraddittorio. Può darsi pure che... Quale quarto parere? L’accertamento del TAR riguarda questo contenzioso, quindi saranno due, alla fine, quelli che dobbiamo prendere in considerazione. Questo terzo parere darà ragione o a uno o all’altro. Non è detto.
Speaker : PRESIDENTE.
Perdonatemi...
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Non è detto questo. Noi dobbiamo valutare le carte. Ancora non abbiamo visto niente.
Speaker : PRESIDENTE.
Appunto.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Non abbiamo visto niente.
Per adesso, ritengo che si possano accettare, con i tempi tecnici, entrambe le richieste del Comitato CRITIC. Secondo me, le possiamo votare.
Noi ritiriamo questo ordine del giorno, lo riformuliamo e lo votiamo insieme. Lo volete votare? È questa la domanda che vi faccio. Perché qua va a finire che la colpa è la nostra che non si vuole discutere. È vero, consigliere? Tu eri d’accordo. Ora sei d’accordo o non sei d’accordo?
Speaker : SINDACO.
Ciro, fammi parlare. Ti sto spiegando. Propongo, nell’ordine del giorno da modificare, di chiedere l’immediata convocazione della II Commissione, con tutta la documentazione, al fine di discutere e valutare questa richiesta, in modo da portarla in Commissione e poi in Consiglio successivamente.
Se tu approvi questa cosa... Io tecnicamente questa cosa l’ho letta adesso. A lume di naso ti posso dire che potrebbe essere accoglibile questa cosa qua, chiedendo l’intervento del tribunale. Però, se consenti, siccome sono abituato a fare le cose perbene, vorrei prima verificare le modalità con le quali dobbiamo procedere in questo caso. Anche in questo caso, parliamo di una modalità nuova rispetto al modo di procedere. Non è normale questo modo di procedere. Per cui, devo fare le valutazioni giuridiche anche consultandomi, prima di esporre tutti a impegnare soldi che poi non servono a niente.
Ritorniamo al fatto che dobbiamo fare gli atti perché servono. Per cui, sarebbe più ragionevole, secondo me, dare un atto di indirizzo e convocare la II Commissione acquisendo tutti gli atti... Chi deve decidere? È una questione urbanistica. II e I, congiunte.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusatemi. Consigliere Gianfreda... Consigliere Gianfreda. Scusate, posso? Consigliere Gianfreda. Consigliere Gianfreda. Consigliere Gianfreda.
Possiamo continuare? Consigliere Annicchiarico.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Io mi comincio a preoccupare, Sindaco. Via via che andiamo avanti su questa strada, mi avvicino molto alla sua posizione. L’indipendenza me lo concede. Posso dare una dimostrazione... No, non è una trappola.
Il caro amico Ciro ha detto una cosa e la conseguenza è il contrario. Noi non abbiamo visto niente, quindi accettiamo le richieste. Il Sindaco tentava di farci ragionare. Lui vuole che si riveda il suo primo intervento e io che si risenta il mio unico intervento. Che cosa ho detto? Andiamo in Commissione, vediamo tutte le carte. Io devo leggere la perizia anche del tecnico del Comune. Non la so. Sulla base di che cosa devo decidere? Si dilatano i tempi, non si dilatano i tempi. I tempi sono quelli che sono. Se si ha volontà di bruciare i tempi, si bruciano. Questo è un compito sicuramente dell’Amministrazione, ma anche delle Commissioni, dei Presidenti di Commissione.
Ricordo che quando è successo il fatto della III Commissione, che ha determinato anche le ragioni di fondo della fuoriuscita della consigliera Cabino, fu convocata dal Vicepresidente la Commissione. Io mi ribellai, ma quella ribellione non ebbe... Perché mi ribellai? Perché la ragione di quella fretta doveva coprire una ragione politica. Qui non c’è nessuna ragione politica esplicita, perché i dubbi restano sulle dimissioni di Galiandro.
Però, mentre il Consiglio comunale non può procedere se non è nel plenum delle sue presenze, la Commissione, il Vicepresidente – vivaddio – ha una sua funzione, almeno di convocare una Commissione. Al di là del fatto se deve essere la II o la I, la velocità di procedere... Questo Consiglio comunale vi pare che abbia raggiunto una vera intesa? No. Dobbiamo studiare le carte? Io, sì, ho bisogno di studiarle bene. Se me le date tutte stasera, studio stanotte. Se me le date fra due giorni, studierò da quando me le avrete date.
Sindaco, secondo me, qui non siamo tanto d’accordo perché a me pareva – o ero distratto, probabilmente o è stato detto nel momento in cui mi sono allontanato – che avesse accettato la proposta, l’arbitrato.
Secondo voi, a questo punto, con in piedi – al di là se entro il 31, prima o dopo – un atto che chiama un terzo, il TAR, in questo momento a dire la sua, qual è la logica che sottende, che mentre si attende quello se ne faccia un altro. Non riesco. Anche se Pulcinella, salendo le scale del tribunale, ne sapeva più degli avvocati, io non sono Pulcinella, quindi torno un po’ indietro e resto con il mio bisogno di capire, con il mio bisogno di leggere. Altrimenti, che cosa succede? Che per la parte in cui questo dilemma non si risolve, hanno ragione i proponenti nella loro prima formulazione, cioè chiedono che sia ritirata quella delibera con cui si è dato accesso e quindi porre fine. Dire al TAR: “Scusate, paghiamo, perché vi abbiamo disturbato, ma tutto sommato non ci interessa più, perché tanto l’altro parere, l’arbitrato, quello soddisfa sia il richiedente che l’Amministrazione”.
Io al posto suo non ci sono mai stato, non ci sarò mai, ma non avrei fatto nemmeno intendere che poteva essere accettata quella, né adesso, come dicono i miei colleghi, che non sono i miei colleghi di opposizione, che non sono i miei colleghi di maggioranza, come hanno detto. Io da indipendente devo capire e per capire seguo una certa logica. Devo leggere le carte. Non mi voglio impasticciare in questo giudizio pendente. Fintanto non lo rimuoviamo, se lo rimuoviamo, se volete rimuoverlo, dichiarerò poi qual è il mio pensiero.
Altrimenti, due cose assieme non si possono fare. A è uguale ad A, A non è non A. A è A. Se vogliamo, stiamo un poco di tempo per spiegare la logica fichtiana, che supera quella aristotelica, ma vi risparmio e me la tengo per i miei pensieri notturni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Speaker : SINDACO.
Tenuto conto del dibattito emerso in Consiglio comunale, ritenuto opportuno approfondire le questioni sottese all’intera vicenda, preso atto della richiesta del Comitato CRITIC, convoco immediatamente la II Commissione al fine di valutare l’accoglibilità della richiesta, che è questa, perché tu devi essere nelle condizioni di valutarla correttamente questa, e di valutare tutti gli atti. Punto. Come fai a dire che li hai valutati se giuridicamente non sai se è ammissibile questo ragionamento? Va bene, Ciro. Assolutamente. La volontà politica si esprime attraverso gli atti. Se il Consiglio comunale dice di superare questo giudizio pendente davanti al TAR, io posso anche pensare che qualcuno prenda la delibera, la porti davanti al TAR e dica che è superato l’interesse dell’Amministrazione, perché qualunque sia il risultato, non gli interessa, perché andrà comunque da un’altra parte. Abbiamo ottenuto il risultato dell’ordine del giorno. Questa è la sintesi. Non bisogna essere strateghi per capire queste cose. Per me è così. Io voglio ragionare su questa ipotesi, fuori dai trabocchetti, dai giochetti.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Consigliere Gianfreda, consigliere Gianfreda. Consigliere Marangella, un attimo, prego. Chi ha il microfono acceso? Il Sindaco.
Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Grazie. Visto che stiamo parlando di ipotesi e da un certo punto di vista ha una sua logicità anche l’interpretazione dei fatti che testé hai fatto, come valgono anche quelli degli altri, se per verità ci dobbiamo attenere alle parole, il documento di CRITIC dice “deliberi il Consiglio di invitare il Sindaco e la Giunta a valutare la fattibilità”. Non chiede di ricorrere… Valutando. Non cozza rispetto alla stessa interpretazione che hai dato o che stiamo dando. Qui si tratta di dare un indirizzo di natura politica. Gli organi preposti valutino la possibilità di ricorrere a un terzo, a una terza via. Mi sfugge. Chiedo scusa, è la stanchezza. Perizia in contraddittorio. Non dice di ricorrere immediatamente, di fare l’atto, dice di valutare. Quindi, la valutazione può avvenire anche in sede di Commissione, come può avvenire anche in sede di Giunta. Stiamo parlando di valutare e quindi di conoscere la fattibilità o meno di questo percorso, la sua percorribilità. Non cozza rispetto a quella interpretazione che tu stesso hai dato dei fatti. È ovvio che dietro questi fatti c’è anche una conoscenza e un’interlocuzione diretta che è avvenuta nei giorni scorsi con il Comitato. La prima parte. Valutare la fattibilità. Non parla di sottoscrivere una convenzione. Sì, ho capito.
Speaker : SINDACO.
[…] a valutare queste cose, in modo che si ritorni in Consiglio comunale e sia il Consiglio comunale a dire sì o a dire no. Non sto dicendo neanche che lo voglio fare io. Sto dicendo di più. Sto dicendo di più. Sto dicendo andiamo in Commissione e poi ritorniamo in Consiglio.
Il Consiglio comunale, nel pieno delle sue funzioni, delibererà quanto è richiesto qui dentro. Sto dicendo un’altra cosa, sto dicendo di più, non di meno. Sto dicendo ancora di più. Io sto dando il potere a te di decidere che cosa…
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Se ci sono altri interventi… Scusate, se ci sono altri interventi da fare al microfono, va bene. Se non ci sono altri interventi, basta così.
Speaker : SINDACO.
Il Sindaco, se tu mi fai questo atto di indirizzo… No, la Commissione. Non alla Giunta. È il Consiglio comunale che deve decidere su quei valori, non la Giunta.
Speaker : PRESIDENTE.
Al termine della discussione… Possiamo? Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto sull’ordine del giorno, così come è stato presentato?
Si è prenotato prima il consigliere Santoro. Allora il consigliere Manigrasso.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Prima della dichiarazione di voto volevo capire se i proponenti dell’ordine del giorno mantengono la richiesta di votare la loro indicazione, cioè quella della revoca della delibera 191. Preclude anche ciò che ha detto il Sindaco. Se si pone a votazione quella proposta, la proposta del Sindaco viene meno? Quella di portare il tutto nella Commissione? Domanda.
Speaker : SINDACO.
La proposta, così come formulata, rimane valida, cioè di impegnare con urgenza la II Commissione. Visti gli atti, di valutare di procedere nella direzione richiesta dal Comitato. La I e la II. C’è anche la questione dei subcomparti. Ecco perché sto dicendo I e II. Rimangono in piedi la I e la II. Ho già detto prima: I e II Commissione, valutati gli atti, di accedere alla proposta fatta dal Comitato. Valutati gli atti, di accedere alla proposta fatta dal Comitato.
Questo lo si può fare anche subito. Rimane in piedi la proposta fatta da me.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiarito questo punto, per dichiarazione di voto, si era prenotato il consigliere Michele Santoro. Vuole ancora la parola, consigliere? Prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, voglio dire questo al Sindaco. Mi piace come oratore, ma alla sua destra ha delle persone che hanno un’esperienza politica più grande di lui. Facendo i ricorsi prima al TAR ha sospeso tutti gli atti. Quindi, vanno in vigore i valori che ha l’ufficio tecnico del Comune di Grottaglie.
Se malauguratamente l’Amministrazione comunale perde la causa al TAR va a fare un ricorso al Consiglio di Stato e blocca ancora quei valori. Quindi, il cittadino, ancora una volta, come dice Ciro Gianfreda, è vessato molto di più. Lui mi insegna che non può abbassare le tasse a suo piacimento, non può assolutamente fare queste cose. Mi ripeto ancora, perché non voglio dirlo. Io voglio sapere chi ha usufruito della riduzione del 40 per cento. Poi, caro Sindaco, le Commissioni servono a niente, non servono a nulla. Servono soltanto a far perdere tempo, come vi siete divertiti a far perdere tempo nelle Commissioni per quanto riguarda la chiusura dell’ospedale.
Io non voglio ricadere su questo grave errore. La mia proposta e quella di quattro consiglieri comunali è questa: stasera, se la volete votare, la votate. Noi cinque consiglieri comunali siamo d’accordo per questa nostra presentazione di atto. Punto. Non esiste nessun’altra alternativa. Se volete accettare quello che ha fatto il Comitato, perché il Comitato mi ha chiamato. Ricordati che io non sono gestibile da nessuno. Come chiamano te. Tu sei San Ciro, che fa i miracoli.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, grazie.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Prego. Non ho ancora detto cosa voglio votare. Posso pure esporre questo e votare contro. Io sono pazzo.
Sindaco, lei non può giocare con i consiglieri comunali. Può giocare con altre persone, ma non con noi, assolutamente, perché gli atti che stanno qui in questo Comune devono essere tutti trasparenti. Lei stesso ha detto che la documentazione deve essere data a tutti. Io non l’ho mai ricevuta. Nessuna documentazione. Ho letto tutte le lettere che ho fatto. Lei non è nemmeno trasparente, perché lei ha un fascicolo di tutta questa storia e ce l’ha conservato.
Presidente, voterò a favore di questa nostra presentazione, di questa mozione, perché è stata presentata come tale.
Grazie. Non accetteremo nessuna Commissione, non accetteremo nessun’altra imposizione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro. Ci sono altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Manigrasso.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Credo che prima di votare qualsiasi proposta vada letta la proposta oggetto della discussione.
La proposta è quella della revoca della delibera di Giunta n. 191 del 2018, che ha per oggetto “Accordo di collaborazione del 21.12.2012 tra Comune di Grottaglie e Agenzia delle entrate (CTU), preventiva, ex articolo 696-bis del Codice di procedura civile, nonché articolo 39, comma 1, del Codice amministrativo. Approvazione disciplinare di incarico per la rappresentanza dell’ente”.
Nel deliberato, oltre alla relazione più volte citata del Dirigente del settore finanze e tributi, la Giunta delibera: 1) di approvare la relazione che precede; 2) di richiedere una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) ai sensi del combinato disposto e via di seguito; 3) di approvare il disciplinare di incarico per la rappresentanza legale del Comune; 4) di approvare l’impegno di spesa per la corresponsione delle competenze al professionista esterno per un importo pari a 13.985 euro per onorario e spese di giudizio, corrispondendo allo stesso l’acconto del 50 per cento, oltre spese, come da preventivi in atti.
Chiedendo la revoca di questa delibera, noi praticamente non stiamo risolvendo il problema, stiamo solo revocando l’incarico al professionista al quale si è dato l’incarico, al quale abbiamo già dato il 50 per cento e al quale, in caso di revoca, daremo il restante 50 per cento. Questo mi dicono un po’ le norme. La sostanza di tutto è che noi non stiamo deliberando di modificare le tariffe applicate alla questione dell’IMU. Quindi, va al di fuori di tutto ciò di cui abbiamo discusso. Considerate, l’ho detto nel mio intervento, che non è possibile ritirare un atto di Giunta che ha già prodotto i suoi effetti.
Il mio voto sarà contrario. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Manigrasso. Ci sono altre dichiarazioni di voto? Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Noi chiediamo, con la presente richiesta di convocazione, di approvare la relazione sottoscritta dall’Agenzia delle entrate. Noi chiediamo che quei valori siano quelli da prendere in considerazione, perché riteniamo giusti quei valori.
Quindi, di conseguenza, la delibera di incarico mira oltre a togliere l’incarico all’avvocato anche a ritirare il ricorso al TAR. Bisogna leggere tutto. Noi riteniamo che i cittadini non debbano essere vessati. Personalmente l’ho letta la delibera, perché me l’hanno passata i cittadini. Questo è vergognoso. È vergognoso che a noi consiglieri non venga notificata anche in questa situazione, perché lei, Sindaco, sapeva di che cosa stavamo parlando.
Me l’hanno data i cittadini, e non quelli del Comitato, ma altri cittadini, che si vedono trattati da questa Amministrazione come da quelle precedenti come figli e figliastri. Alcuni hanno avuto il 40 per cento, alcuni no.
Solo dalla approvazione del prossimo bilancio saranno approvate per il 40 per cento. Però, per il passato, dal 2013 in poi, i cittadini hanno pagato per intero e si sono visti notificati da parte della società gli accertamenti. Con tutti quei problemi che lei ha citato, anche venire a perdere mezza giornata qua, anche due ore, per lei probabilmente non significa nulla, ma per i cittadini significa perdere ore di lavoro.
Noi riteniamo che questo ordine del giorno vada mantenuto per intero, visto che la vostra maggioranza, la vostra Amministrazione, non vuole discutere. Lei spera in cuor suo che questo ricorso al TAR lo vinca.
Io voterò a favore.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Io questa volta resto seduto e resto seduto perché ho poco da dire, quindi non ho bisogno nemmeno di alzarmi.
Credo di aver detto quello che risulta per me convincente, soprattutto nel secondo intervento. Quindi, è vero, io ho bisogno di capire e non mi lancio.
Luigi Salvemini diceva “In tempi di imperante irrazionalismo, mi tengo stretto il mio razionalismo”. Questa sera vedo due fazioni l’un contro l’altra armate, soprattutto armate di sospetti, che non sono i dubbi. I sospetti sono una cosa, il dubbio è un altro. Il sospetto è che da questa parte, da chi ha proposto l’ordine del giorno, dice le seconde e le terze intenzioni del Sindaco e soprattutto poi di chi lo appoggerà. Bene, io voterò contro questo, ma senza appoggiare il Sindaco da questa parte, né pensando che abbia queste seconde o terze intenzioni.
È solo un’esigenza di razionalità e di logica, che viene un po’ rifiutata. Chi è convinto, ha letto tutte le carte, sa che è così, ha scelto quella strada, ha messo quella firma. Io la firma lì non l’ho messa perché il giorno in cui sono venuto è salito il messo, Giuseppe, portando la richiesta con le cinque firme necessarie.
Io non avevo letto – l’ho letto successivamente – che cosa dicesse quello. Però, l’idea di fare un Consiglio comunale per chiarire ce l’avevo e ce l’ho ancora. I sottoscrittori, con questa presa di posizione, sono arci convinti di essere dalla parte giusta, perché hanno già sentenziato. È legittimo.
Io non voto contro quello perché ho un’altra idea. Se mi si dà lo spazio per poter avere anche io certezze maggiori di quello che ho, me le prendo tutte. Vista la dichiarazione prima di Michele e poi di Ciro, che è quello e non si va oltre, non mi posso legare mani e piedi dicendo sì perché ne dovrei condividere anche le motivazioni di fondo, che non sono in grado di condividere.
Voterò contro quel tipo di cose e vedo che mi viene in qualche modo negata la possibilità di poter fare altro per via di un deliberato consiliare. Sarà credo cura dell’Amministrazione vedere come sanare anche questo, per non dare l’impressione che ci sia del vero sottinteso e a lunga gittata che c’è bisogno di tanti soldi, perché se non li prendiamo così come era previsto prima saltano quote di bilancio, eccetera.
Non ci voglio nemmeno pensare, perché sarebbe diabolico. Tutto finora posso dire delle cose che mi sono note, ma non spingermi fino a questo diavolo che è già in atto. Quello si chiamava, Sindaco, dubbio iperbolico. Lo chiamava così Cartesio. Nemmeno lui si spinse fin là, perché appena arrivò su quella soglia dovette ritornare e dire “Cogito”. Anche se è dubbioso il mio pensiero, esiste qualcosa che pensa. In questo Consiglio voglio esistere e resistere come qualcuno che pensa.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico. Ci sono altri interventi?
Consigliere Petrarulo, prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Per onestà, fino a questo documento ho seguito un certo tipo di percorso. Seguendo questo tipo di percorso insieme agli amici del Comitato ho condiviso con il Sindaco e con l’Amministrazione determinati atti, determinati passi.
Questo atto presentatomi questa sera mi mette in imbarazzo. Ora, io voterò no, per le stesse ragioni dette dal professor Annicchiarico e per le stesse ragioni che ha detto il collega Manigrasso e poi perché voglio chiarire il pregiudizio. Avrei apprezzato di essere informato al riguardo per magari informare i miei colleghi della maggioranza e poter essere po’ più consapevoli.
Ribadisco il mio personale impegno affinché la situazione si possa risolvere al meglio per i cittadini, ma non accetto e voto contro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo. Perdonatemi, ma ve lo devo dire: tutti sul campanello vi ricordate. Sto sul pezzo. Figurati.
Speaker : SINDACO.
Ferma restando – lo dico così – la disponibilità dell’Amministrazione ad approfondire la questione nella sede competente, quindi nella Commissione, voglio dire che quello che ha detto il consigliere Petrarulo sino ad oggi, fino adesso, è esattamente il mio pensiero.
Con il Comitato non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema nel dialogare. Ripeto, la settimana scorsa ci siamo visti e avevano fatto delle richieste, che sono state tutte rispettate. Avevamo raggiunto un accordo sul fatto che all’esito della perizia avremmo fatto le valutazioni insieme al Consiglio comunale. Ed è quello che ho già detto. Questo ulteriore atto che viene presentato oggi così non è per due ragioni accoglibile: perché va approfondito giuridicamente e perché è scorretto nel modo di agire. Se anche il Comitato, il Presidente, fosse venuto cinque minuti prima – mi ha incontrato di là, ci siamo salutati, non mi ha parlato di questo documento – avremmo potuto fare anche una Capigruppo, così come ci siamo spostati per discutere di Michele Santoro e valutare il documento.
L’elemento dello show, l’elemento della sorpresa, dello spiazzare ha il tutto della politica. Ci sta. Io non sto criticando il Presidente di CRITIC che fa politica, legittima, però non posso consentire che in Consiglio comunale, come diceva Mimmo, veniamo tutti presi in giro da questi show fatti all’ultimo secondo.
Tra l’altro, lo dimostra il fatto che si è alzato ed è andato via, non ascoltando il Consiglio comunale, che è quello al quale, attraverso Michele Santoro, per parte… Consigliere Santoro, consigliere Santoro.
Lei, consigliere Santoro, deve imparare anche a rispettare gli altri quando parlano. Ma se ne è andato. È andato via non per scelta mia. Gli assenti hanno sempre torto.
Detto questo, io sto qua a discutere con tutti. Ho detto semplicemente che è legittimato a fare quello che ha fatto. Nessuno gli sta dicendo nulla, però va evidenziato quello che è stato fatto oppure deve passare tutto inosservato? È legittimo, ha fatto bene anche ad andare via. Io sto qua a discutere, anche a parlare di lui che mi ha dato modo di parlare. Altrimenti, se non vuoi essere criticato quando ti esponi, non ti esporre.
Ai consiglieri comunali sto dicendo semplicemente che, siccome a me su questa cosa interessa poco fare politica, ma voglio risolvere il problema di chi, tanti del Comitato, della politica non se ne frega niente, stanno lì per un problema che vogliono risolvere, sto dicendo che noi siamo disponibili a portare in II Commissione e in I questo tema, approfondirlo con le carte e poi ritornare in Consiglio comunale.
Il Consiglio comunale si esprimerà consapevole di quelle che sono le carte, come diceva il Consigliere Annicchiarico, senza per questo voler dire che mi sta dando ragione. È un ragionamento corretto.
Voi vi impuntate sulla questione di non… Il compromesso va fatto venendosi incontro sulle questioni. Vi siete irrigiditi. Benissimo. Votiamo questo atto perché se io votassi questo atto così com’è esporrei tutti a delle responsabilità ben precise. Tutti, compresi quelli dell’opposizione. Per cui, io non me la sento di esporre nessuno. Mi piace ragionare e non fare ragioni di consenso.
Io voterò contro a questo ordine del giorno perché è completamente contro l’Amministrazione, contro l’Amministrazione in assoluto ed è anche contro i cittadini perché un minuto dopo questa approvazione siamo tutti esposti personalmente e soprattutto siamo soggetti ad impugnative da parte di chiunque, dal primo consigliere comunale che sta qua dentro. Chi non vota o chi si astiene per responsabilità lo impugna per una questione di legittimità in quanto non è certificato che quei valori sono corretti, essendo il giudice ancora in fase di decisione. Non è una decisione giudiziaria. C’è un perito, un tecnico nominato dal tribunale, che è terzo. Poi, alla base di quello, ci sono una serie di considerazioni che faremo insieme in Commissione. Però, questo atto, così com’è, è assolutamente irricevibile per l’Amministrazione.
Va contro gli interessi dell’Amministrazione e dei cittadini. Per me è contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay, va bene.
Chiedo al Consiglio comunale di esprimersi con voto favorevole o negativo rispetto alla proposta di ritiro della delibera n. 191…
Di tutta la richiesta di convocazione del Consiglio comunale monotematico sui Comparti C.
Prego, consiglieri. La richiesta così com’è, in toto. Chiedo al Consiglio comunale di… Quella dei firmatari, dove ci sono le cinque firme dei consiglieri. Chiedo di esprimersi su questa proposta, su questo ordine del giorno.
Prego, consiglieri, votate. Scusate, sono un po’ stanco. Ovviamente, i voti della consigliera Siliberto risultano come consigliere Galiandro. Però, non mi sembrava il caso di sostituire il nome prima della nomina ufficiale. Viene messo a verbale.
Presenti 18, favorevoli 4, contrari 12, astenuti 2.
È bocciato l’ordine del giorno. Siamo 18. In totale siamo 18. Va bene? Chiedo ai consiglieri di mantenere l’ordine.
C’è ancora un altro punto all’ordine del giorno. Scusate, il Consiglio comunale non è finito. Consigliere Santoro, se deve andare via, lo faccia in silenzio. Grazie.
Settimo punto all’ordine del giorno. Scusate, consiglieri. Lo può dire solo lei, consigliere Donatelli. Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Abbiamo aspettato tutto questo tempo!
Presidente, siccome abbiamo aspettato finora, possiamo aspettare qualche altro giorno. La proposta è questa: vista l’ora tarda e la lunghissima discussione che c’è stata, propongo di rinviare al prossimo Consiglio comunale… Esatto.
Speaker : PRESIDENTE.
Accogliamo la proposta di discutere il punto successivamente.
Posso chiedere al Consiglio comunale di dare per votata questa proposta in senso positivo? Va bene. Rinviamo il punto n. 7) all’ordine del giorno al prossimo Consiglio comunale.
Chiudo il Consiglio comunale alle ore 22. Grazie e buona serata.