Speaker : PRESIDENTE.
Prego i consiglieri di prendere posto.
Passo la parola al Segretario Tamburrano per procedere con l’appello. Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
D’Alò Ciro, Annicchiarico Cosimo, Annicchiarico Giovanni, Cabino Anna, Cometa Andrea, D’Abramo Gabriele, D’Alò Saveria, Danese Loreto, De Carolis Giulio, Di Palma Pierluigi, Donatelli Francesco, Galiandro Aurelio, Gianfreda Ciro, Lacava Alessandra, Manigrasso Alfonso, Marangella Aurelio, Marinelli Giovanni, Miglietta Gabriella, Petrarulo Ciro, Rossini Domenico, Russo Antonietta, Santoro Michele, Serio Massimiliano, Trani Immacolata, Zimbaro Massimo.
22 presenti e 3 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo iniziare la seduta del Consiglio comunale.
Il consigliere Serio e il consigliere Di Palma sono assenti giustificati.
Passo subito la parola al consigliere Santoro per alcune comunicazioni preliminari. Prego, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Innanzitutto saluto Sindaco, Giunta, Presidente, consiglieri comunali e il pubblico. Buonasera a tutti.
Presidente, questa sera dovevo dichiarare invalida la seduta, ma per onestà di uomo politico che sono stato, che non sarò non lo dirò ancora, però mi sono preso, questa sera, la grande responsabilità di far continuare il Consiglio comunale per dei problemi molto importanti che ci sono su Grottaglie. Non avendo ricevuto da parte della Presidenza di questa Amministrazione comunale (non voglio dire altre parole) dichiaro di ritenere sanata questa situazione e di non oppormi alla trattazione degli argomenti che questa sera saranno svolti.
Presidente, io faccio il consigliere comunale, oltre a fare tanti altri incarichi politici, dal 1988 e una cosa del genere non mi è mai capitata. Quindi, le lascio capire in che situazione si trova Grottaglie, in che mano si trova Grottaglie. Questa può essere una mano molto difficile da sanare, Presidente, e mi auguro che in questi due anni che mancano non si faccia più danno alla popolazione di Grottaglie. Non voglio più continuare, Presidente, perché se continuo sono un fiume in piena questa sera.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Santoro.
Le porgo le mie personali scuse per la mancata notifica. È una mia responsabilità. La ringrazio per aver sanato con la sua presenza la notifica mancata. Grazie ancora.
Passo la parola alla consigliera Miglietta sempre per delle comunicazioni preliminari.
Speaker : GABRIELLA MIGLIETTA.
Innanzitutto buonasera a tutti.
Sindaco e colleghi, la mia inesperienza politica mi ha portato a fare delle esperienze in maniera libera e indipendente. Seppure accanto a me ci sono state delle persone che volevano indirizzarmi e consigliarmi in politica, come in altre situazioni, ho sempre preferito voler verificare, comprendere e magari sbatterci la testa personalmente.
Sapete tutti che nasco con Progetto Utopia ed ho sostenuto da sempre la candidatura a Sindaco prima di Ciro Petrarulo e poi, dopo il passaggio democratico delle primarie, di Ciro D’Alò. In queste due figure credevo e credo fermamente, eppure i piccoli screzi inevitabili in una grande famiglia e il voler vedere dei risultati e un cambiamento effettivo già da subito, senza comunque considerare i tempi medio-lunghi della politica, mi hanno fatto nascere la voglia di guardarmi attorno e valutare altre realtà.
Questo percorso, ad oggi, credo sia terminato. Tutte le vicissitudini politiche avvenute, specialmente quelle degli ultimi tempi, mi hanno dato consapevolezza e aperto una panoramica completa su tutte le presenze in campo in questo determinato periodo storico-politico. Ho conosciuto e valutato tutti, seppur mantenendo la mia posizione di indipendenza. Però, il mio stato d’indipendenza termina ufficialmente oggi con il rientro nel movimento che ho sempre considerato casa mia, nonostante i dibattiti accesi che si sono presentati.
Il mio posto è nel Gruppo Progetto Utopia, che ringrazio per avermi riaccolta, senza remore, ma entusiasta di lavorare ancora compatti, con lo stesso affiatamento del 2016. Non vi è mai stato un cambio di casacca, come qualcuno ha voluto insinuare e far credere all’opinione pubblica, perché è vero che ho lasciato il movimento Progetto Utopia, però alla mia postazione avete visto sempre scritto “indipendente”.
In questi mesi è ripreso un dialogo che sembrava interrotto nel 2017 e che ha permesso dei chiarimenti. Questi chiarimenti forse avrei dovuto accettarli subito, senza chiusura e impulsività.
Non voglio togliere nulla a questo Consiglio, però oggi sono felice di dare questa notizia soprattutto agli elettori che hanno creduto in me e nel Progetto Utopia. Hanno sempre compreso la mia buonafede, però erano rammaricati della situazione. Loro si auguravano ciò che sto dichiarando oggi.
La comunità tutta di Progetto Utopia era nella casa comunale con la persona di Ciro Petrarulo, di Vincenzo Quaranta, della sottoscritta e del Segretario Francesca Orselli, e i nostri elettori non riuscivano a concepire cosa differente. La squadra, quindi, oggi si è riformata. Ciò che è stato scelto nel 2016 si rinnova oggi.
Ringrazio tutti voi colleghi, che comunque siete sempre stati garbati e disponibili nei miei confronti. Vorrei solamente dire che le polemiche e le illazioni di chi non sa e parla a sproposito lasciano il tempo che trovano, perché descrivono esclusivamente chi le fa.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera.
Consigliere Manigrasso, prego.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Grazie, Presidente. Buonasera.
Vorrei innanzitutto ringraziare il lavoro che in questi mesi e in questi anni ha svolto il consigliere Franco Galiandro, per l’apporto che ha dato all’intero Consiglio comunale. Questo, al contempo, mi dà la possibilità di fare gli auguri e un in bocca al lupo al nuovo consigliere, ma anche di sollecitarlo nel sostituire il consigliere Franco Galiandro quale Presidente della II Commissione per via degli impegni che abbiamo ancora in corso relativamente al Regolamento edilizio, che abbiamo già in parte discusso e che dovremmo approvare quanto prima.
Per ultimo – lo faccio veramente con un rammarico nel cuore, essendo questo il primo Consiglio comunale dopo l’evento che sto per descrivere – vorrei ricordare un nostro collega consigliere, che tra l’altro è stato mio Vicepresidente nell’ultimo mandato amministrativo, Donato Trevisani, il quale, nonostante il suo folle gesto, ci ha lasciato in eredità un pesante pensiero e un pesante problema, sul quale anche noi quali amministratori dovremmo rivolgere la nostra attenzione, fatti che coinvolgono tantissimi dei nostri cittadini, di fronte ai quali noi non possiamo assolutamente sottacere. Questo suo gesto ha creato sicuramente scompiglio nella nostra comunità, essendo una persona nota e conosciuta in tutta la città, ma soprattutto hanno fatto scalpore le motivazioni che lo hanno indotto a compiere questo gesto.
Nonostante tutto, io chiedo all’intero Consiglio comunale di rivolgergli un minuto di silenzio per la persona che era e per il consigliere comunale, ruolo che ha svolto per diversi mandati nell’Amministrazione comunale della città di Grottaglie.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Manigrasso.
Penso che sia un atto dovuto nei confronti della persona, rappresentante anche delle Istituzioni, volgere un minuto di silenzio al consigliere comunale Donato Trivisani.
Riprendiamo il Consiglio dal primo punto all’ordine del giorno: “Convalida e surroga consigliere comunale”, così come anticipato dal consigliere Manigrasso.
In data 6 marzo 2019 sono state notificate le dimissioni del consigliere comunale Aurelio Galiandro (detto Franco). Leggo, così come mi è stato chiesto dal consigliere, le motivazioni delle sue dimissioni: “Al Presidente del Consiglio comunale, al Segretario generale, al Sindaco, ai Consiglieri comunali di Grottaglie.
Il sottoscritto Aurelio Galiandro, eletto consigliere comunale durante le scorse elezioni amministrative locali, con la presente rassegno per motivi personali le mie dimissioni dal Consiglio comunale di Grottaglie.
Sono orgoglioso di aver ricoperto questa carica e di essermi impegnato, nei limiti delle mie possibilità, nel dare il mio contributo a questa importante Assemblea elettiva, certo che chi mi sostituirà sarà assolutamente all’altezza del ruolo.
Approfitto di questo momento per ringraziare tutte e tutti, dal Sindaco agli assessori, dal Presidente del Consiglio comunale a tutti i colleghi consiglieri comunali, verso i quali, nonostante le diversità di vedute su alcuni temi, ho sempre manifestato stima e rispetto.
Infine, ringrazio e saluto per la loro preziosa collaborazione tutti i dipendenti comunali, che a qualsiasi livello prestano ogni giorno la loro attività all’interno della macchina amministrativa.
Buon lavoro a tutte e tutti voi”.
Continuiamo per la discussione, che una discussione non vuole propriamente essere, ma soltanto l’accettazione di quella che è la nuova nomina dei primi dei non eletti all’interno della stessa lista nella quale è stato eletto il consigliere Galiandro. A seguito delle dovute verifiche, risulta essere la prima dei non eletti la signora Siliberto Noemi. Possiamo procedere con la surroga della consigliera suddetta.
Voglio sapere dal Consiglio comunale se è a vostra conoscenza o ci sono motivi per i quali non consistono i requisiti per poter procedere alla nomina della candidata stessa, ovviamente motivi che comportino l’incompatibilità del ruolo e l’ineleggibilità dello stesso. Successivamente lo sanciremo con una votazione e potremo accogliere all’interno dell’aula consiliare la consigliera Siliberto.
Ci sono interventi? Consigliere Santoro, prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, io vorrei sapere se la Presidenza ha fatto gli accertamenti se sussistono…
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, sì.
Speaker : MICHELE SANTORO.
E allora? Perché il Consiglio…
Speaker : PRESIDENTE.
L’ho già detto. Per la Presidenza…
Speaker : MICHELE SANTORO.
A noi non serve sapere il motivo per il quale il consigliere Galiandro si è dimesso. Sono problemi suoi. Ognuno si vede i suoi problemi a casa propria. Non lo sappiamo: ha scritto problemi personali. Non lo sappiamo se sono problemi personali oppure è altro. Questo non lo sappiamo…
Speaker : PRESIDENTE.
Per me sono quelli che il consigliere…
Speaker : MICHELE SANTORO.
…e non possiamo intervenire su questo argomento.
Se la Presidenza ritiene opportuno che la consigliera comunale subentri senza né ineleggibilità né altri problemi, tranquillamente può fare la consigliera comunale. A me hanno chiesto i certificati penali e i carichi pendenti, io li ho consegnati e sto a posto.
Speaker : PRESIDENTE.
Anche la signora Siliberto ha provveduto ad adempiere a tutte quelle che sono state le richieste dell’Ufficio Organi istituzionali e non ci sono stati motivi ostativi.
Chiedo, appunto, al Consiglio comunale se siete a conoscenza. È un passaggio formale da fare, nient’altro.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Buonasera a tutti.
Io voglio capire ancora una cosa, se la surroga deve seguire un dibattito o una dichiarazione, o se qualche dichiarazione o l’avvio della discussione segue anche il completamento del plenum. Qui già il collega Manigrasso ha anticipato qualcosa che ancora il Presidente non aveva detto, poi il collega Santoro dice che per lui non c’è problema. Se seguiamo quello che dice Santoro, dovremmo dire adesso soltanto ciò che è a nostra conoscenza che potrebbe – e credo che non ce ne siano – essere ostativo acché la surroga avvenga. Ma quello che mi interesserebbe di più è sapere se la Presidenza ha in animo di consentire al Consiglio comunale non di entrare a fare le pulci alla dichiarazione del consigliere Galiandro, ma è un fatto politico e, secondo me, non può essere rubricato soltanto come qualcosa che avviene in automatico, perché avviene a due anni e mezzo del corso di questa Amministrazione, e vorrei sapere se posso essere autorizzato, senza rubare la scena a nessuno, a fare delle considerazioni politiche. Del resto, o le si fanno qua, o altrimenti qualcuno mi deve dire dove si fanno le considerazioni politiche. Anche perché è avvenuto un altro fatto politicamente rilevante, le dichiarazioni della consigliera Miglietta, che non è che possiamo ritenere come una ricomposizione di un divorzio e poi automaticamente c’è una riappacificazione. Tutti siamo contenti, io per primo, quando c’è una riappacificazione, però qui siamo in un contesto che non è familiare, ma extrafamiliare, quindi sento il bisogno di avere un luogo dove esprimere un pacato giudizio politico.
Allora mi si dica – non mi opporrò in nessun modo al parere che verrà espresso dalla Presidenza – se c’è lo spazio per poter fare considerazioni di questo tipo e se questo spazio avviene prima della surroga o dopo la surroga.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Da quella che è la delibera di accoglimento della surroga. La richiesta al Consiglio comunale è quella dei motivi ostativi alla surroga stessa. Poi, successivamente all’adempimento formale della surroga, potremo dare il benvenuto alla consigliera entrante, o eventualmente, esprimere un diverso parere, ma ovviamente rimane comunque una discussione, così come lei ha espresso, che è la voglia di esprimere un parere sull’avvicendamento di due consiglieri, che può essere interpretato in modi diversi a seconda dei consiglieri, ferme restando ovviamente le motivazioni del consigliere dimissionario, che per me, e penso per noi tutti, debbano essere quelle che lui ha dichiarato, ossia, motivi personali. Credo di essere stato chiaro. Lo interpreto come un intervento per dare il benvenuto alla consigliera, ovviamente, per una cortesia. Ci sono altri interventi?
Per dichiarazione di voto. Come voto si intende che possiamo procedere con la surroga del consigliere. Se non ci sono altri interventi, chiedo al Consiglio comunale di esprimersi in maniera favorevole o contraria al punto 1 all’ordine del giorno “Convalida e surroga di consigliere comunale”. Prego, consiglieri, votate.
Presenti 22, voti favorevoli 22, nessun contrario, nessun astenuto.
È approvato.
Con la presente votazione, invito ad accomodarsi tra i banchi… Grazie, Presidente onorario…
Pongo ai voti l’immediata esecutività. Prego, consiglieri, votate sull’immediata esecutività dell’atto, anche se non ce n’era bisogno, perché entrava direttamente a far parte del Consiglio comunale, fisicamente.
Speaker : INTERVENTO.
Non ce n’è bisogno, perché entra immediatamente. Anche le altre volte è sempre stato fatto in questa maniera, con le delibere precedenti: non c’è mai la dichiarazione di immediata eseguibilità, perché viene invitato immediatamente a prendere possesso. L’organismo deve essere ricostituito quanto prima per essere nella possibilità di poter deliberare e di poter operare.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi scuso per il disguido, con la consigliera Siliberto, che prego di accomodarsi tra i banchi del Consiglio comunale.
Mi sento di accoglierla con un applauso benaugurante.
Attualmente prende il posto fisico che era del consigliere Franco Galiandro, suo grandissimo amico e compagno. Inoltre, volevo chiedere alla consigliera Siliberto se voleva dire qualche parola, fare una dichiarazione.
Va benissimo così. Possiamo continuare aprendo la discussione, se qualcuno vuol fare un intervento. Prego, consiglieri.
Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : COSIMO ANNICCHIARICO.
Davanti a una nuova consigliera non ci si può che alzare in piedi.
Io non ho applaudito, perché ormai, lo sanno tutti, evito gli applausi. Comunque, l’abbraccio con il cuore, il vero applauso è quello.
Come abbraccio con il cuore questa amministrazione, che non applaudo per motivi diversi da quello per cui non ho applaudito prima. Il 6 marzo, quando sono state depositate le dimissioni di Franco Galiandro, era il giorno di Carnevale. Semel in anno licet insanire, cioè, una sola volta durante l’anno è consentito a chi è savio fare cose insensate. E credo che il consigliere Galiandro abbia fatto una cosa insensata. Io continuo a ritenere che l’abbia fatta nel giorno in cui chi vuole leggere le carte, le intenzioni… Galiandro è una persona saggia per 364 giorni l’anno. Ma quel giorno ha perso il senno. Probabilmente l’avrà pure pensato prima, perché non sono decisioni che vengono prese così, all’improvviso.
Ora, lungi da me voler mettere becco, capire sotto i motivi personali cosa ci può essere. Però Franco Galiandro è un uomo politico ed è un uomo politico di spessore. Probabilmente, in questa maggioranza, era colui il quale aveva il maggiore spessore politico: per lunga militanza, per capacità di intuizione politica, per spirito di lealtà e di collaborazione. Un uomo politico ci pensa tante volte prima di far precedere i suoi pur legittimi motivi personali a questioni che invece riguardano la passione della politica. Penso al rammarico che eventualmente avrà in queste ore, o meglio, da quando ha formalizzato queste dimissioni – adesso lui sicuramente ci starà sentendo. La passione politica non è qualcosa che si può prendere, lasciare, soprattutto per motivi personali che non siano di una certa gravità.
Io sono venuto fuori da una situazione in cui la gravità era non alle porte, ma dentro di me. Ma non ho pensato mai, però, per passione politica, a mettere davanti quella che pure era legittima, in quel momento, una forte dose di speranza, da parte anche dei miei familiari e di altri, anche dei migliori amici che mi hanno detto – lo dico alla grottagliese – “pensa alla salute”. Pensare alla salute è importante, ma quando uno è malato di politica è difficile che pensi alla salute. E a me – io che la malattia della politica ce l’ho da tempo, ormai è cronica – porterà ben oltre, per tutto il tempo che ci sarà, a passi tardi e lenti, i settant’anni appena compiuti.
Franco – lo dico ai cittadini, lui non lo dirà mai – è di quella pasta politica, per cui io stento a credere che siano prevalenti le ragioni personali. C’è un disagio generale, in questa città, che non si può più sottacere. La ricomposizione che è avvenuta stasera all’interno di quello che pure è stato un progetto che mi riguardava, Progetto Utopia, è qualcosa di cui, anche qui, i motivi vanno scandagliati. Io per mestiere coltivo il dubbio. Chi studia filosofia, chi ha insegnato filosofia, sa che dubium est initium sapientiae: era di Cartesio, sta scritto sul logo della mia scuola, del Moscati. Coltivo il dubbio, percorro le strade del dubbio, cammino e cammino, senza giudicare, ma cercando di capire. Io non chiudo la mia mente al cercare di capire cosa c’è dietro l’una e l’altra di quelle dichiarazioni, e non per giudicare, ma per capire.
La città vuole capire. Vuole capire per quale motivo un’amministrazione che è partita con un certo numero, poi per un certo periodo ha visto slabbrarsi forze, alcune passare completamente all’opposizione, altre dichiararsi indipendenti, altre ancora un po’ avere un momento di ricerca, come ha fatto la collega, ma è stata una ricerca faticosa, è chiaro, perché quando uno deve arrivare ad una meta, deve sapere qual è la meta. Altrimenti, si va alla ricerca, ma si zigzaga, si dice, si esce, non si cammina.
Il Sindaco quindi è un grande uomo fortunato. La sua elezione è scivolata così, bella, nella maniera più oleata possibile. Però poi ha zoppicato, a perdere, ad avere momenti in cui non si riesce a tenere insieme tante forze. Ha cominciato Rifondazione comunista, a lamentarsi, ed è fuori, eppure ha concorso a quei 9.000 voti. Ha continuato Lega Sud Ausonia, e ancora adesso diventa polemica. Poi ci sono stato io, per vicende che qui non devo assolutamente rimettere in pasto, che sono, come dice il Sindaco, fra color che son sospesi, anche se io mi sento assolutamente libero di volare con le ali, mantenendo le mie radici politiche. Poi c’è stata la Miglietta, poi c’è stata la collega Cabino. E poi ci sono altri mal di pancia. Qualcuno ha interessato anche una lista che non si è vista mai premiata con un assessorato, pur avendone diritto. Ci sono state altre scomposizioni, ricomposizioni. L’ultima, una tempesta in un bicchiere d’acqua, come le elezioni del Consiglio provinciale. Insomma, questa città ha bisogno di una guida, ha bisogno di una direzione di marcia.
Io le auguro, Sindaco, di trovarla, questa direzione di marcia, perché così si va un po’ alla cieca, si raccata, si prende, si compone numericamente una situazione, ma numericamente, ossia, quantitativamente. La città ha bisogno di una qualità. O almeno, come diceva Hegel, di quel quanto qualitativo che è la misura.
Siate misurati. Mi auguro di poter concorrere, con la mia presenza, a che questa misura sia raggiunta. Vedo che siamo all’ultimo secondo, all’ultimo minuto. Lascio la scena che non ho voluto rubare comunque a nessuno.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi?
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Buonasera a tutti.
Io come al solito mi metto sempre in piedi, perché preferisco così. Intanto, do il benvenuto alla consigliera Noemi per il suo ingresso in Consiglio comunale. La ringrazio per aver assunto questa responsabilità, perché fare il consigliere comunale non è solo essere presente qua, ma svolge tutto un lavoro dentro e fuori dalla casa comunale.
Ovviamente, il saluto a tutti i cittadini presenti. Vi ringrazio per essere qui. Ci siamo già incontrati, però, dopo approfondiremo quei temi che vi hanno spinti qua questa sera. Io devo ringraziare personalmente il consigliere Franco Galiandro per il lavoro che ha svolto sin qui, e come hanno insegnato a me, Mimmo, in claris non fit interpretatio: ciò che è scritto non va interpretato, soprattutto se in questo caso a scrivere è una persona che ha molta intelligenza e ha soprattutto, come dice lei, un vissuto politico per cui se avesse voluto significare cose diverse a quel testo, ne avrebbe lasciato la traccia. Così non è, perché il consigliere Galiandro è una persona seria, è una persona che ha preso una decisione legata ai motivi che ha scritto. Sono sicuro che avrebbe fatto diversamente, se ci fosse stato un dissidio politico, lo avrebbe comunque scritto e fatto sapere, perché è persona seria. Sicuramente il suo lavoro è stato ottimo, anzi, direi eccellente, ma prendiamo atto delle volontà delle persone, che vanno al di là dei significati che in questo Consiglio comunale vogliamo sempre dare a tutto.
Chiudo dicendo intanto grazie alla consigliera Miglietta per aver ripercorso i passi perduti e per avere trovato insieme a noi il punto di incontro su quello che poteva essere un fuori percorso. Spesso i navigatori hanno percorso i mari, Mimmo – tu sai e mi insegni questo. Durante i percorsi, anche chi ha scoperto l’America ha avuto tutta una serie di mal di pancia da parte del suo equipaggio: ammutinamenti, dissidi, perché nessuno mai, come diceva la consigliera Miglietta, riusciva a intravedere queste benedette Americhe.
Poi, man mano che ci si è avvicinati, gli umori sono migliorati. Quando si è cominciata a vedere la terraferma gli umori sono migliorati, quindi anche quell’equipaggio ha iniziato a remare, a vogare verso la terraferma, verso quella meta. C’è un percorso, c’è una fase in cui, la sintetizzo così, quando si inizia un percorso per cambiare certe logiche e certe dinamiche, qualcuno può, orientato da vecchie idee, sentirsi spaesato e quindi avere la voglia di tornare indietro o di cambiare strada. Può accadere, l’importante, a un certo punto, è rivedere quelle scelte in meglio. E direi che chi ha scelto, in questo caso la consigliera Miglietta, di rivedere in meglio quei disagi dovuti al fatto che non tutto è subito realizzabile, ma un percorso politico ha dei tempi e le amministrazioni hanno dei tempi, a volte si ha l’ipotesi di poter realizzare in un anno, in due anni, in tre anni. La semina è molto lunga, in politica, e il raccolto lo è ancora di più. Per cui, sicuramente, una serie di incontri e di confronti, anche con la stessa consigliera Siliberto, in questi giorni, ci ha consentito di condividere il fatto che si sta andando verso la direzione che questa coalizione aveva già proposto ai cittadini e condiviso durante la campagna elettorale. Ovviamente, come tutti non siamo perfetti, siamo certamente perfettibili. Certamente si può sbagliare una notifica, e personalmente ringrazio il consigliere Santoro per aver consentito la sanatoria di questo difetto di notifica. Ma ovviamente siamo qua per dare risposte ai cittadini, nessuno si sottrae. I consiglieri comunali tutti sono qui per dare risposte appunto alla popolazione.
Nessuna questione. Il gossip non è una cosa che appartiene alla politica, almeno alla nostra. Ci sono più parole che fatti. Spesso le parole sono troppo volatili, e di bocca in bocca cambiano significato. Per cui, ciò che esce dalla bocca di una persona arriva ad un’altra, magari con un significato diverso da quello che vuole esprimere una persona. Qui siamo davanti ai fatti. Siamo qui, in Consiglio comunale, con la maggioranza compatta che vuole portare avanti i problemi della città, alcuni dei quali discuteremo tra poco.
Sicuramente, quindi, io non posso che augurare buon lavoro ai consiglieri vecchi e nuovi, e ovviamente a tutti i cittadini.
L’augurio è che il lavoro che stiamo facendo possa gratificare le loro aspettative, e a voi consiglieri tutti, grazie per il vostro lavoro.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi? Consigliere Santoro, prego.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, mi sembra che il Consiglio comunale che si svolge questa sera abbia una lingua diversa, e dall’italiano e dal dialetto grottagliese.
Io so parlare il dialetto grottagliesi. Il latino non lo conosco. Se per cortesia potete parlare, oppure, poi, mi fate una traduzione di quello che dite. Purtroppo le scuole alte non le ho fatte: Sindaco, consigliere comunale… Hai tradotto? Allora le chiedo scusa. Se noi dobbiamo parlare la lingua madre, l’italiano, parliamola; sennò parliamo l’inglese, parliamo il tedesco, parliamo il cinese. Anche perché adesso parleremo tutti cinese; vedi l’Inter, il Milan, se le sono comprato tutte i cinesi, le squadre.
Innanzitutto auguro un buon lavoro alla consigliera new entry – almeno lasciatemi dire qualche cosa… Le auguro buon lavoro, per questi altri due anni, con la speranza che poi non continui più, perché potresti fare danno alla collettività grottagliese, come lo sta facendo questa amministrazione comunale.
Sindaco, sai, io provengo dalla vecchia Democrazia cristiana, quando questa amministrava la città insieme al Partito Socialista Italiano. All’epoca, se qualcuno sbagliava, andava via dal partito e non tornava più nella casa madre: assolutamente, non tornava più.
Oggi la politica si è ridotta, ha uno scopo riduttivo: o si fa per altri scopi, per altri problemi; oppure uno, come ha fatto Galiandro – se non mi sbaglio si chiamava, adesso purtroppo non ho più… Ah, si chiama. Pensavo che si chiamava Galeandro… Politicamente è morto, penso. È vivo, ancora.
Quindi, non ho più questo scontro diretto, essendo stato un bravo consigliere comunale, un bravo politico, vi ha sempre difeso a spada tratta, vi ha dato sempre una mano molto importante. Non ho capito queste sue dimissioni. Ecco perché ho detto prima: c’è qualcosa che non va in questa amministrazione comunale, ma di forte. Anche perché, la consigliera Miglietta, Progetto Utopia, indipendente, Pd, Progetto Utopia: speriamo, consigliera, che non ritorni in qualche altro partito. Io le auguro di no, le auguro di continuare la sua avventura politica in Progetto Utopia, però queste cose non devono essere fatte da un’assise comunale che vuole bene alla propria città per risolvere i problemi. Perché i problemi non possono risolversi cambiando partiti politici, liste civiche: assolutamente no. Se uno ha un’idea politica veramente seria, rimane in quella situazione.
Io ho visto, per esempio, Anna Cabino, che ha fatto una scelta molto importante; ho visto Mimmo Annicchiarico, che ha fatto una scelta molto importante, e sono rimasti tali, assolutamente. Non hanno più avuto quel senso di remora nei confronti della maggioranza. Eppure, dove si amministra il potere ci sono tante persone che vogliono andare, ma hanno creduto che questo potere a loro non competesse, perché non potevano andare avanti con questa idea di questa sinistra che ci amministra oggi. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Santoro.
Se non ci sono altri interventi, possiamo chiudere la fase di discussione del punto 1 all’ordine del giorno.