Di seguito una breve descrizione dei principali servizi disponibili:
Cliccando su “CC”, posizionato nell’angolo in basso a destra del video, potrai attivare o disattivare la visualizzazione dei sottotitoli.
Per ciascuna seduta sono disponibili:
- le trascrizioni integrali degli interventi;
- l’elenco degli interventi in ordine cronologico e degli argomento all’ordine del giorno trattati.
La mediateca è interamente esplorabile.
- Ricerca semplice per:
- Oratore: consente di selezionare solo le sedute di Consiglio in cui uno o più degli oratori selezionati hanno effettuato interventi.
- Argomento all’ordine del giorno: consente di selezionare solo le sedute di Consiglio durante le sono stati trattati all'ordine del giorno, gli argomenti desiderati.
- Data o periodo temporale: consente di selezionare le registrazioni di seduta svoltesi durante uno specifico arco temporale o una specifica data.
- Ricerca Avanzata: è possibile ricercare singole parole, nomi, frasi, argomenti trattatati durante le discussioni in Consiglio e ottenere come risultato tutte le registrazioni delle sedute durante le quali se ne è discusso, potendo riascoltare tutti i punti esatto in cui sono state pronunciate la parole di interesse.
CONTACT US
C.c. Grottaglie - 23.12.2019
FILE TYPE: Video
Revision
Speaker : PRESIDENTE.
Buonasera a tutti.
Prego i consiglieri di prendere posto e chiedo cortesemente al Segretario Tamburrano di procedere con l’appello.
Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Buonasera.
D’Alò Ciro, Annicchiarico Giovanni.
Speaker : PRESIDENTE.
Presente.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Cabino Anna, Caso Raffaella, Cometa Andrea, D’Abramo Gabriele, D’Alò Saveria, Danese Loreto, De Carolis Giulio, Di Palma Pierluigi, Donatelli Francesco, Gianfreda Ciro, Lacava Alessandra, Manigrasso Alfonso, Marangella Aurelio, Marinelli Giovanni, Masciullo Ciro, Miglietta Gabriella, Petrarulo Ciro, Rossini Domenico, Russo Antonietta, Santoro Michele, Serio Massimiliano, Siliberto Noemi, Zimbaro Massimo.
19 presenti e 6 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
I consiglieri Di Palma, Masciullo, Santoro e Rossini sono assenti giustificati.
Con 19 presenti e 6 assenti, possiamo iniziare il Consiglio comunale.
Comunico al Consiglio comunale che mi è pervenuta la proposta di un ordine del giorno per mano del Sindaco, che viene inserito come ultimo punto all’ordine del giorno rispetto all’elenco notificatovi, di cui vi è stata consegnata copia, avente per oggetto “Moratoria per la sperimentazione della tecnologia 5G su tutto il territorio comunale e monitoraggio ambientale per la tutela della salute pubblica”.
Possiamo iniziare il Consiglio comunale dal primo punto all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziaria 2019/2021. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 411 del 14 novembre 2019”.
Il punto all’ordine del giorno è stato discusso durante la seduta della I Commissione del 17 dicembre 2019, trovando parere favorevole, con voti favorevoli 8, contrari nessuno, astenuti 3.
Chiedo al Consiglio se è necessaria la relazione da parte dell’assessore.
Passo la parola al Sindaco.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
L’assessore Bonfrate, purtroppo, per un imprevisto, è dovuto assentarsi da questo Consiglio comunale.
Sostanzialmente, si tratta di una variazione di bilancio, tenuto conto che si è dovuto coprire con lo stanziamento alcuni servizi di igiene urbana. Non si tratta di impinguamento dei capitoli da un’altra parte, ma si ha a che fare con una vera e propria partita di giro all’interno dello stesso capitolo. È stato possibile garantire i servizi sino ad oggi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Ci sono interventi? Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
In Commissione abbiamo chiesto, vista la delibera che, ovviamente, ritenevamo già obbligatoria, di fare il punto sulla situazione del contratto da sottoscrivere con la società (inizio, tempi, modalità e quant’altro).
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altre domande? Così, magari, passo direttamente la parola al Sindaco per soddisfare tutte le richieste.
Speaker : SINDACO.
Sostanzialmente, abbiamo concluso i primi di dicembre la trattativa sindacale sulla questione “passaggio” dei dipendenti comunali verso la ditta privata. L’accordo si è chiuso positivamente. Sono stati sottoposti a visita presso il medico competente del Comune di Grottaglie i dipendenti comunali. Tutti quanti, in realtà.
Adesso stiamo effettuando la selezione dei sei che dovranno rimanere presso il Comune di Grottaglie come addetti alla manutenzione, i sei che avevamo già detto la volta scorsa. È stato pubblicato già l’avviso e hanno già presentato le domande tutti.
Credo che già il 2 gennaio si potranno fare le selezioni. Sono state già individuate le Commissioni che faranno le selezioni. Una volta... Di 33, ne hanno presentate in 25. Adesso di preciso i numeri non li ho. Buona parte non ha ritenuto di presentare la domanda. La stragrande maggioranza sì. Di quelli che hanno presentato la domanda ci sarà una selezione. Se rimarranno incorporati nell’Amministrazione, il resto andrà verso la ditta privata.
Non appena ci saranno i nominativi dei sei che rimarranno, tutti gli altri verranno trasferiti alla ditta privata, con preliminare visita preventiva da parte della ditta. Definito il tutto, si firmerà il contratto. Il contratto non si sta firmando semplicemente perché, ai sensi del 2121, la firma del contratto deve incorporare i nominativi dei dipendenti che passano, perché in realtà transitano direttamente presso la ditta, quindi con la firma del contratto. Stiamo aspettando semplicemente l’esito per avere i nominativi dei definitivi che passeranno, in modo che ci sia il passaggio in automatico dei dipendenti. Quindi, non ci sarà nessuna cessazione. C’è una migrazione. Poi si procederà con l’avvio del servizio.
Presuntivamente, si ritiene che si potrà, entro la fine di gennaio, salvo i tempi delle visite mediche che dovranno essere svolte da parte dei dipendenti... Le seconde visite, quindi quelle pre-assuntive presso la ditta. Tempo permettendo, si immagina entro la fine di gennaio. Ora, però, non ho la certezza perché non so i tempi delle visite e quant’altro. Però siamo in dirittura di arrivo.
La ditta è già pronta perché ha già ordinato mastelli e tutto quanto, e anche i mezzi sono già ‒ da quello che mi dicono ‒ a disposizione, però bisognerà attendere la formalizzazione del tutto.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Un’integrazione.
Quindi, a voler essere ottimisti, il mese di gennaio si firma il contratto. Poi ci sono, credo, i sessanta giorni canonici per l’organizzazione del servizio ‒ giusto? ‒ in cui la ditta dovrà organizzare e consegnare le pattumelle e quant’altro. Sessanta giorni significa che arriviamo a fine marzo.
Nel frattempo, sarà la stessa ditta a dover procedere alla gestione ordinaria del servizio tal quale?
Speaker : SINDACO.
La ditta ha stimato in venti giorni la consegna dei bidoni e delle pattumelle. Per cui, ragionevolmente, se si firma il 15 gennaio, avrà bisogno di un mese, mediamente, in base a quello che hanno stimato loro.
Ovviamente, nella fase transitoria gestiranno il servizio perché tutto il personale e i mezzi passano in automatico alla ditta nuova. Quindi, ci sarà la fase gestita tal quale ‒ come hai detto tu ‒ in attesa della differenziata. Se ci vuole un mese per consegnare le pattumelle, in questo mese gestiranno il servizio così com’è con i dipendenti che ci sono in più o il personale nuovo per... È già prorogato fino al contratto.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Buonasera.
L’argomento riguarda una variazione di bilancio, la ratifica di una variazione di bilancio. Vorrei capire com’è adesso la situazione dal punto di vista del Piano economico-finanziario relativo al servizio, premesso che con il PEF fu stabilito dal Consiglio comunale che complessivamente era oltre 4.741.000 il servizio complessivo. Poi sono state fatte due variazioni di bilancio. Adesso facciamo la terza variazione di bilancio.
Quello che vorrei capire, visto che è abbastanza consistente questa variazione di bilancio, anche se quest’ultimo è più un fatto tecnico relativo allo slittamento del passaggio del servizio alla ditta che ha vinto l’appalto, comunque c’è stata a maggio una variazione di 1.530.000, a settembre scorso di 279.306 e adesso, con questa delibera, di 365.566. Quindi, sono variazioni dovute al fatto che ogni volta c’è stato uno slittamento rispetto all’ipotetica data in cui doveva partire il servizio.
La domanda che faccio è questa: al momento il servizio per il 2019 quanto costa? Qual è la cifra totale? Questa è la domanda.
Speaker : SINDACO.
È una domanda alla quale non possiamo rispondere oggi, finché non c’è il rendiconto sulle spese sostenute. Verrà fatta una delibera entro il 31 dicembre di pre-rendiconto, in cui verranno verificati i costi sostenuti. Ad oggi non siamo nella condizione di dirlo.
Tuttavia, quella variazione di circa 1,1 milioni rientra in uno spostamento di cifre dall’ufficio gestione ambiente e territorio all’ufficio personale. Fondamentalmente, gli spostamenti non sono di maggiori spese. Sono spese all’interno dello stesso servizio. Siccome non è l’ufficio ambiente e territorio a pagare i dipendenti, di fatto vengono spostate le somme sul capitolo del personale, questo perché successivamente alla presunta data di affidamento del servizio si presumeva che entrasse in vigore la ditta, quindi fossero da destinare alla ditta i soldi.
Il capitolo del personale, in realtà, non era coperto economicamente, ma era appannaggio della gestione diretta. Per semplificare. Fondamentalmente, quel milione e 100 circa e gli altri 300 sono soldi spostati dalla gestione diretta sul capitolo del personale, perché il personale era ancora internalizzato. Quindi, è stata fatta questa procedura.
A parte sono state fatte variazioni di più piccolo taglio economico perché abbiamo attivato il servizio “supporto straordinario”, il lavoro che abbiamo fatto con la SERVECO, che ha vinto il supporto straordinario. Quindi, sono varie partite sempre all’interno dello stesso PEF. Da quello che più o meno è il valore che abbiamo fino ad oggi a spanne valutato, siamo più o meno all’interno dei costi già preventivati, tenuto conto che ci sono stati aumenti in tema di conferimento in discarica e aumenti in tema di conferimento agli impianti di compostaggio.
Allo stato attuale, al netto del fatto che la discarica ha avuto un aumento dei prezzi, ciò che avremmo dovuto incassare da una maggiore raccolta differenziata l’abbiamo comunque consumato per i maggiori sversamenti in discarica, che hanno un costo rilevante, insieme all’umido, che ha avuto un incremento di euro in questo periodo.
Da quelle che sono le mie previsioni, il costo è pari-pari o giù di lì quello che abbiamo preventivato nel PEF. Non è stata fatta ancora questa verifica di costi del... Sì. No, i maggiori costi sono da calcolare all’interno del PEF. Siccome il servizio, così come gestito dal Comune di Grottaglie, ha un costo inferiore rispetto a quello esternalizzato, però anche i servizi sono di molto minori, per poter migliorare il servizio all’interno della città si è fatto ricorso a un servizio integrativo. Quel servizio integrativo è stato finanziato direttamente con i soldi richiesti nel PEF. Quindi, non è che il PEF è andato oltre. Il servizio con la gara costa 4,5 milioni (sto dicendo cifre così, non me le ricordo di preciso). Con i dipendenti del Comune costa 4 milioni. Però con i dipendenti del Comune non riesce a fare la raccolta per le strade perché non abbiamo i dipendenti. Quindi, abbiamo fatto una piccola gara esternalizzando un servizio o integrando il servizio interno, che è all’interno dei 500.000 euro del PEF. Quindi, nei 4,5 milioni è stato comunque attivato il servizio perché il cittadino ha pagato di più per avere un servizio migliore. Questo è il concetto. Non si è andati oltre il PEF.
Il problema è capire quanto dei 4,5 (ripeto, non è 4,5; sto facendo un esempio) è stato utilizzato e a quanto ammonta il residuo. Questo non lo sapremo finché non avremo la quadratura del conto. Però non di più. Non è stato fatto un impegno di spesa che potesse in qualche modo ampliare i costi rispetto a quelli del PEF. Bisognerebbe fare un riequilibrio del PEF. Non è stato fatto e non sarà possibile allo stato dell’arte. Quello è il PEF. Tutt’al più, ci potrebbero essere delle economie. Si vedrà al momento del rendiconto. Ora non è possibile stabilirle.
Tutto ciò che è stato fatto è all’interno del quadro economico del PEF approvato in fase di bilancio preventivo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Ci sono altri interventi? Dichiarazioni di voto?
Pongo in votazione il punto n. 1) all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziario 2019/2021. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 411 del 14 novembre 2019”.
Prego, Consiglieri, votate.
Presenti 20, favorevoli 13, contrari 3, astenuti 4.
È approvato.
Chiedo al Consiglio comunale di esprimersi sull’immediata esecutività.
Prego, Consiglieri, votate. Manca un voto. Prego i consiglieri di votare. Consigliera Russo, grazie.
Presenti 20, favorevoli 13, contrari 3, astenuti 4.
È approvata.
Punto n. 2) all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziario 2019/2021. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 438 del 29 novembre 2019”.
Passo la parola alla consigliera Lacava per la relazione, in quanto Presidente della I Commissione, in assenza dell’assessore Bonfrate.
Prego, consigliera Lacava.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Grazie, Presidente.
Questa deliberazione di variazione di bilancio, in riferimento al bilancio di previsione finanziario 2019/2021, interessa sostanzialmente delle richieste effettuate da alcuni responsabili di PEG che hanno manifestato la necessità di dover finanziare alcuni interventi, mentre altri responsabili dei settori hanno segnalato l’esistenza di nuove entrate. Quindi, sia le entrate che le spese previste all’interno di questa variazione di bilancio saranno richiamate in occasione di questa presa d’atto.
Ovviamente, si garantisce all’interno di questa delibera, così come espresso in delibera, il permanere degli equilibri di bilancio. Si tratta, quindi, di apportare alcune modifiche al bilancio 2019/2021 in riferimento all’esercizio dell’annualità 2019.
Nello specifico, abbiamo una variazione in aumento di 39.812,39 euro e lo storno fondi per 19.214,28. Ovviamente, tutte queste spese ed entrate sono all’interno dei prospetti contabili che sono in allegato alla delibera, di cui sicuramente ognuno di noi avrà preso visione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Lacava.
Ci sono interventi? Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il punto n. 2) all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziario 2019/2021. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 438 del 29 novembre 2019”.
Prego i consiglieri di votare.
Presenti 20, favorevoli 13, contrari 3, astenuti 4.
È approvato.
Prego i consiglieri di votare per l’immediata esecutività del punto n. 2) all’ordine del giorno.
Prego, consiglieri, votate.
Presenti 20, favorevoli 13, contrari 3, astenuti 4.
È approvata.
Punto n. 3) all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziario 2019/2021. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 463 del 10 dicembre 2019. Contributo regionale per la realizzazione di manifestazioni ed eventi sportivi legati al riconoscimento di Grottaglie quale città europea dello sport 2020”.
Passo la parola al Vicesindaco e assessore Vincenzo Quaranta. Prego.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
Grazie, Presidente. Buonasera, Consiglio comunale.
Sostanzialmente parliamo del contributo che la Regione ha destinato a Grottaglie quale città europea dello sport di 1 milione di euro, in due tranche da 500.000 euro, 2019/2020. In questo caso, stiamo accertando in entrata i 200.000 euro relativi alla promozione e all’istituzione di eventi sportivi relativamente a Grottaglie 2020. Come potete vedere, nella delibera è specificato anche il piano di investimento ideato dall’Amministrazione comunale e presentato e accettato dalla Regione Puglia per poter avere il trasferimento delle somme anzidette.
Nel dettaglio, molto velocemente, di 200.000 euro accertati in entrata abbiamo 15.000 euro relativi a contributi per eventi culturali, 17.000 euro per l’organizzazione di eventi culturali e spettacolo, 20.000 euro per allestimento pubblicitario, impianti sportivi, realizzazione mascotte, 3.500 euro cadeau istituzionale Grottaglie 2020, 33.000 euro contributi ad associazioni e federazioni per organizzazione eventi sportivi, 20.000 euro contributo per il progetto Nuoto in Libertà, 20.000 euro per allestimento scenografico città, 45.000 euro per organizzazione e attuazione cerimonie di apertura Grottaglie 2020, 26.500 euro per promozione sui media, addetto stampa e spese di rappresentanza.
Questa è stata la suddivisione. Naturalmente, parliamo di una suddivisione indicativa. Poi, a seconda delle esigenze, verranno leggermente rimodulati, anche in base alle economie effettuate nei vari campi.
Sono stati creati i capitoli in entrata e, naturalmente, i capitoli in uscita per le varie voci qui specificate.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Vicesindaco.
Ci sono interventi? Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il punto n. 3) all’ordine del giorno: “Bilancio di previsione finanziario 2019/2021. Ratifica della variazione di bilancio di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 463 del 10 dicembre 2019. Contributo regionale per la realizzazione di manifestazioni ed eventi sportivi legati al riconoscimento di Grottaglie quale città europea dello sport 2020”.
Prego, consiglieri, votate.
Presenti 20, favorevoli 14, contrari zero, astenuti 6.
È approvato.
Prego il Consiglio di votare per l’immediata esecutività.
Prego, consiglieri, votate.
Presenti 20, favorevoli 14, contrari 1.
Basta digitare nuovamente la votazione. Okay.
Presenti 20, favorevoli 14, contrari zero, astenuti 6.
È approvata.
Punto n. 4) all’ordine del giorno: “Riconoscimento del debito ex articolo 194 decreto legislativo n. 267/2000 derivante da sentenza del Tribunale di Taranto n. 2888/2019”.
Anche questo argomento è stato oggetto della riunione del 17/12/2019 della I Commissione consiliare, incontrando parere favorevole con voti favorevoli 6, contrari nessuno, astenuti 5.
Chiedo al Consiglio se è necessaria la relazione.
Pongo in votazione il punto n. 3) all’ordine del giorno: “Riconoscimento del debito ex articolo...” Perdonatemi. Punto n. 4) all’ordine del giorno: “Riconoscimento del debito ex articolo 194 decreto legislativo n. 267/2000 derivante da sentenza del Tribunale di Taranto n. 2888/2019”.
Prego, consiglieri, votate. Prego tutti i consiglieri di votare.
Presenti 19, favorevoli 12, contrari zero, astenuti 7.
È approvato.
Chiedo al Consiglio comunale di esprimersi sull’immediata esecutività del punto n. 4) all’ordine del giorno.
Prego, consiglieri, votate.
Prego tutti i consiglieri di votare.
Presenti 19, favorevoli 12, contrari zero, astenuti 7.
È approvata.
Punto n. 5) all’ordine del giorno: “Ratifica della delibera di Giunta comunale n. 436 del 26/11/2019, oggetto ‘Ripristino alberature Via Partigiani Caduti’. Storno fondi dal bilancio, articolo 42, capitolo 4, decreto legislativo n. 267/2000. Atti consequenziali all’indizione procedura negoziata su MEPA, CONSIP, ai sensi dell’articolo 36, comma 2, lettera a), decreto legislativo n. 50/2016”.
Il presente punto all’ordine del giorno è stato discusso durante la riunione del 23/12/2019, incontrando parere favorevole, con voti favorevoli 5, contrari nessuno, astenuti 3.
Chiedo al Consiglio se è necessaria la relazione.
In qualità di Presidente della I Commissione, relaziona la consigliera Alessandra Lacava.
Prego, consigliera.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Grazie, Presidente.
Questo punto all’ordine del giorno è stato discusso oggi in I Commissione. A seguito dell’espianto dei pini in Via Partigiani Caduti, si è scelto di ripiantare, lì dove sono stati eliminati i pini, dei platani, in una quantità di 52. Si tratta di questo.
Si è tenuto conto sia dell’aspetto estetico, così come ci spiegava il responsabile dell’ufficio, Salvatore Nuzzo, in Commissione oggi, quindi per l’importante chioma, che può raggiungere una considerevole altezza, e soprattutto per l’adattabilità sia al clima che al tipo di terreno, in quanto è una pianta che cresce senza alcun problema, a differenza dei pini, in qualsiasi terreno, senza creare nessun problema, anche a livello strutturale (ad esempio marciapiedi e roba del genere). I platani che saranno impiantati sono 52. Il prezzo complessivo è quello che trovate in delibera.
Inoltre, Salvatore Nuzzo, il responsabile, ci parlava di un’altra gara, sempre MEPA, che è stata effettuata, dove si è provveduto ad acquistare altri alberi da impiantare in Via Ennio, lì dove sono mancanti poiché sono stati eliminati i pini, e saranno incrementati tramite questi altri alberi, nel numero ‒ credo ‒ di 7.
La delibera è questa. 7 espianti. Quanti? No. Va bene, comunque è tutto... 7. No, è di un’altra. Io vi ho anticipato ciò che accadrà e quello che è stato oggi detto in Commissione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Lacava.
Ci sono interventi? Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Presidente, prima di tutto vorrei fare una premessa. Questo dovrebbe essere l’ultimo Consiglio comunale dell’anno. Sono andato a vedere almeno i titoli dei Consigli comunali che abbiamo fatto quest’anno. La cosa che colpisce e che dovrebbe far riflettere, soprattutto il Presidente del Consiglio, ma anche tutto il Consiglio comunale, è che su quattordici sedute di Consiglio comunale ci sono state ben diciassette ratifiche di delibere. La Giunta, in pratica, ha esautorato il ruolo del Consiglio comunale adottando delibere che erano di competenza del Consiglio comunale e, per motivi d’urgenza, almeno questa è la motivazione, sono state adottate dalla Giunta al posto del Consiglio comunale. Con la ratifica non si fa altro che prendere atto.
La stessa cosa è successa su questo argomento. Stiamo parlando di un’ulteriore ratifica di una delibera del Consiglio comunale. Non fosse altro per le polemiche presenti che hanno originato questa situazione, cioè l’espianto di 72 alberi di pino, sarebbe stato giusto, corretto e rispettoso da parte del Consiglio comunale far arrivare in Consiglio comunale almeno questa delibera per far decidere al Consiglio comunale. Invece no. Si continua a fare tutto al di fuori del Consiglio comunale. Giustamente il Sindaco, la Giunta, vede che nessuno da parte della sua maggioranza muove mai un dito, un minimo di dubbio e va avanti. Penso che questa cosa vada come minimo denunciata. Ovviamente, i numeri sono quelli che sono. Può essere che sia, il mio, un intervento inutile, ma lo voglio dire.
La vicenda è iniziata nel mese di luglio. Ad agosto c’è stato l’abbattimento. Abbiamo semplicemente chiesto, prima di procedere all’abbattimento, di rivolgerci a persone specializzate, all’ordine provinciale, a chi si occupa di queste cose, all’Ordine degli agronomi. Abbiamo detto: “Facciamo fare un controllo. Qualche albero sicuramente va abbattuto perché, evidentemente, è in una situazione di pericolo, ma forse qualche altro albero, su 72, si può salvare”. Invece non si è voluto sentire alcuna ragione, si è andati avanti così e si è arrivati ad abbattere 72 alberi di pino, che si aggiungono a tanti altri alberi che sono stati abbattuti più o meno con le stesse motivazioni.
Quali sono le motivazioni? Le motivazioni riportate nella delibera di Giunta portano a quello che ha espresso il responsabile del servizio. Il responsabile del servizio in quell’occasione (delibera del 19 luglio, n. 280) diceva testualmente queste parole: “A parere dello scrivente, tutti gli altri pini allineati in quella via si trovano nelle medesime condizioni di quelli già schiantati, in quanto la zona che li ospita si caratterizza per la presenza di falde freatiche superficiali”. Quindi, il pericolo è dovuto al tipo di terreno che sta in Via Partigiani Caduti. Noi avevamo chiesto un monitoraggio e una verifica da parte di persone più esperte del nostro titolare dell’ufficio. Non ci avete voluto ascoltare. Adesso si va al reimpianto non di 72, ma di 52 alberi di platano.
Io non voglio dare lezioni a nessuno su questo, però basta parlare con persone competenti, come ho fatto io, oppure fare una piccola ricerca su internet per rendersi conto che la situazione dei platani è più o meno identica a quella dei pini. Leggo, anche qui, testuali parole: “Per quanto riguarda gli alberi di platano, controllare che il terreno consenta il corretto drenaggio, visto che la formazione di ristagni d’acqua potrebbe rivelarsi dannosa per la salute del platano. Il platano predilige terreni profondi e fertili, freschi e ben drenati”. Quindi, non ci devono essere problemi come quelli che già sono stati rilevati dal responsabile del servizio. Si conclude con questa frase: “Evitare i terreni con ristagni d’acqua”.
La domanda è questa. Se c’era questa situazione, se per i platani ‒ non lo dico io; lo dicono gli esperti ‒ c’è più o meno questa situazione che ha portato a quel potenziale pericolo per gli alberi che sono stati abbattuti, mi domando: tutto questo non si poteva evitare facendo quello che abbiamo chiesto a luglio, ad agosto, di fare un monitoraggio e, quindi, di evitare di abbattere tantissimi alberi? Tra l’altro, ci hanno privato di una situazione che era già consolidata dal punto di vista del paesaggio, della bellezza che trasferivano questi alberi, anche dal punto di vista dell’ambiente, eccetera. Si dice: “Va bene, tanto li reimpianteremo”. Intanto c’è una spesa, una spesa non di poco conto. Per abbattere gli alberi abbiamo speso quasi 18.000 euro. Per reimpiantare questi alberi (non 72, ma 52 alberi di platano) stiamo spendendo quasi 22.000 euro, a cui bisogna aggiungere i lavori per poter rimettere e curare ex novo questi alberi che vengono reimpiantati.
Stiamo utilizzando, sostanzialmente, circa 50.000 euro. La domanda è questa: ne è valsa la pena? Tutto qua. Sicuramente la risposta per voi è “sì”, ma il dubbio lo voglio lasciare, soprattutto al Consiglio comunale.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Ci sono altri interventi? Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Mi permetto solo di rispondere dicendo che abbiamo fatto esattamente quello che avete fatto qualche anno prima sulla stessa via, togliendo i pini e mettendo i platani. Esattamente la stessa valutazione. Esattamente lo stesso ufficio ha fatto le valutazioni. L’ufficio non può essere bravo quando risponde alle sue esigenze e non bravo quando risponde alle esigenze di un’altra Amministrazione. È sempre lo stesso ufficio tecnico dell’agricoltura che ha fatto le stesse valutazioni e ha dato gli stessi pareri. Quindi, come vi siete affidati voi, ci siamo affidati noi. Non ho motivo di dubitare della competenza ultra trentennale di un agronomo di questo Comune che si è assunto la responsabilità di dire delle cose e che le ha messe per iscritto. Tutto può essere vero. Tutto e il contrario di tutto può essere sempre comprovabile.
Al momento, noi dobbiamo essere un’Amministrazione che si fa carico dei problemi. Su quella via c’erano problemi. Sono caduti, il 20 luglio, 6 alberi di pino, uno dietro l’altro. Io ho incontrato una signora che era appena passata di là, qualche minuto prima della caduta degli alberi: quella persona era assolutamente scossa da quello che sarebbe potuto accadere solo qualche minuto prima.
La polemica ci sta, è legittima. Non entro nel merito delle polemiche, perché ‒ come ho già detto ‒ le polemiche si fanno sulle cose che si fanno e non sulle cose che non si fanno. 50.000 euro rappresentano il costo che un’Amministrazione deve sostenere per rendere più sicura una strada principale come quella. 50.000 euro rappresentano il costo che un’Amministrazione deve sostenere per evitare incidenti che mettano in discussione la vita umana delle persone, la salute delle persone. Questi sono i costi. La responsabilità è di chi se l’assume. Me la prendo io la responsabilità, perché è giusto che sia così. Preferisco che mi diciate, come vi siete divertiti a dire “il Sindaco boscaiolo”... Peccato che non l’hanno detto del Sindaco di allora, quando ne ha tagliati altrettanti, e forse più di quelli che abbiamo tagliato noi.
Del resto, la politica è fatta a giorni alterni. Grazie per la protesta. Grazie per tutto quello che avete inscenato. Io non ho visto nessuno appendersi all’albero quando avete tagliato tantissimi alberi venti metri dopo il semaforo. Era la stessissima situazione. Avete messo i platani. L’ufficio agricoltura ha fatto le medesime valutazioni di allora. Non sono caduti allora. Non hanno dato problemi oggi. Quindi, siamo convinti che quella sia una scelta in perfetta continuità.
Dopodiché, può non piacere perché abbiamo preso una decisione. Può non piacere perché abbiamo rifatto i marciapiedi in quella zona, che erano devastati ormai da tanti anni. Può non piacere tutto. Il dato è che noi vogliamo evitare che la gente si faccia male, che quell’entrata sia più presentabile e meno pericolosa.
Dopodiché, lo show della polemica ci sta. Ne vengono piantati meno perché semplicemente quelli precedenti erano stati piantati senza criterio, erano stati piantati davanti agli ingressi, quindi arrecavano disturbo e danni anche ad alcuni edifici che si trovavano lì, a poca distanza. Addirittura un albero era stato piantato quasi all’interno della stazione di servizio e stava andando ad incidere anche sulle riserve di carburante e sugli impianti. Abbiamo fatto una cosa un po’ più attenta alla situazione attuale.
Ciò che abbiamo tolto verrà reimpiantato in altre zone. Come dicevate prima, metteremo altri 30 alberi in Via Ennio dove sono stati tolti. Rimetteremo quelli non attecchiti su Via Madonna di Pompei. Stiamo ristabilendo un equilibrio che prima non c’era. Via Ennio è stata per tanti anni senza alberi di pino. La stiamo risistemando.
La polemica è giusta. Vi ringrazio per la polemica, perché ha dato risalto alle cose che stiamo facendo, ma la vita delle persone, la salute delle persone viene prima di ogni polemica. Abbiamo fatto quello che era giusto fare, assicurandoci i pareri dei soggetti che in questo Comune sono preposti da sempre a rilasciarli. Se mi avesse detto di no il responsabile ne avrei preso atto. Siccome il responsabile di quel settore è anche il responsabile della Protezione civile, ha potuto in prima persona rendersi conto di quanto grave fosse la situazione lì.
Tenete conto che dal 20 luglio ad oggi altri eventi burrascosi sono succeduti e per fortuna non ci sono stati altri casi di questo tipo. Non voglio dimenticare anche la caduta di alberi all’interno delle scuole. Siamo stati fortunati perché sono caduti nel momento in cui non c’erano scolari all’interno degli edifici.
C’è una situazione di fragilità del territorio che viene da sempre denunciata, una insicurezza dovuta proprio al fatto che tante cose non hanno avuto la corretta manutenzione nel tempo. Quando si arriva a un certo punto, la mancata manutenzione per tanto tempo delle cose determina inevitabilmente che vanno prese decisioni risolutive, fermo restando che il problema strutturale c’era, il problema della staticità c’era e c’è ed è stato risolto. I soldi dei cittadini, dei contribuenti servono anche per risolvere questi problemi, non certo per portarceli a casa. Sono stati spesi per risolvere queste problematiche.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Una breve replica mi sembra assolutamente indispensabile, anche perché il Sindaco parla di polemiche, di show. A differenza dell’ultima volta, almeno non è sceso alle offese personali, come nell’ultima occasione in cui si è discusso di questo argomento.
Voglio soltanto ribadire un fatto e ripetere quello che ho già detto prima, e mi sembra indispensabile, alla luce anche delle strumentalizzazioni che il Sindaco tenta di fare nei nostri confronti. Non si mette in dubbio la capacità del responsabile. Assolutamente no. Noi non mettiamo in dubbio la capacità del responsabile dell’ufficio agricoltura. Noi abbiamo soltanto detto di chiedere a qualcuno più preparato e più specializzato su queste cose. Ci sono gli ordini professionali. Questo abbiamo detto.
Non si può minacciare sempre dicendo che, siccome abbiamo rischiato chissà che cosa... In effetti, sono caduti alcuni alberi durante il periodo di maltempo estremo. Questo è vero. Però questo non può giustificare il fatto che si buttino a terra 72 alberi perché ne sono caduti 6. Non mi pare sia questo il metodo. È un po’ come dire, se succede un incidente nell’autostrada e muoiono due persone, di chiudere tutte le autostrade. Mi sembra un po’ demenziale questo ragionamento.
Noi abbiamo detto: approfondiamo. Solo questo abbiamo detto. Non mi sembra che per abbattere e riallocare forse più di 80 alberi su Via Madonna di Pompei sia stato chiesto a nessuno, nemmeno al responsabile dell’ufficio agricoltura, perché si sono abbattuti tutti quegli alberi di pino su Via Madonna di Pompei. Sicuramente non c’era pericolo, come potenzialmente il pericolo era presente su Via Partigiani, però lo avete fatto ugualmente. Questa è la conferma che non è, la nostra, una polemica fine a se stessa. Vogliamo soltanto far suonare un campanello per dire: attenzione, si possono evitare anche tragedie. Ci mancherebbe che aspettiamo che succedano tragedie per poi specularci sopra. Nemmeno si può dire che, siccome si è fatto cento metri più in là, noi siamo giustificati a fare quello che è stato fatto in passato. Penso che non sia questa la strada di una corretta Amministrazione, soprattutto quando vengono anche dati dei consigli che sarebbe anche opportuno qualche volta ascoltare. Non li avete voluti ascoltare. Abbiamo scherzato. Nel frattempo abbiamo speso 50.000 euro del bilancio comunale, dei soldi dei nostri cittadini.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Ci sono altri interventi? Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Consigliere Donatelli, le faccio notare che chi offende normalmente è lei. Deve anche accettare le repliche. Se lei parla di politica demenziale evidentemente sta offendendo. Si accorga delle cose che dice prima di... No. Non le dirò quello che penso. Le dico semplicemente che lei ha fatto un’affermazione... Non c’è bisogno di un dibattito. Ha già detto quello che doveva dire. Adesso tocca a me replicare. Così funziona. Se non le piace... È così.
La invito, se non vuole avere risposte che non le piacciono, ad usare una terminologia consona a questo luogo. Se lei usa parole tipo “demenziale”, io non posso che dire che anche la sua politica in questi anni è stata demenziale. Noi stiamo cercando di uscirne, però ne siamo contaminati.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Altri interventi? Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il punto n. 5) all’ordine del giorno: “Ratifica delibera Giunta comunale n. 436 del 26/11/2019, oggetto ‘Ripristino alberatura Via Partigiani Caduti”. Storno fondi al bilancio, articolo 42, capitolo 4, decreto legislativo n. 267/2000. Atti consequenziali indizione procedure negoziata su MEPA, CONSIP, articolo 36, comma 2, lettera a)”.
Prego, consiglieri, votate.
Prego tutti i consiglieri di votare.
Presenti 20, favorevoli 13, contrari 3, astenuti 4.
È approvato.
Chiedo al Consiglio comunale di votare per l’immediata esecutività del punto n. 5) all’ordine del giorno.
Prego, consiglieri, votate.
Prego tutti i consiglieri di votare.
Presenti 20, favorevoli 13, contrari 3, astenuti 4.
È approvata.
Il punto n. 6) all’ordine del giorno è rappresentato dalla proposta di ordine del giorno consegnatami dal Sindaco prima dell’inizio del Consiglio comunale, avente ad oggetto “Moratoria per la sperimentazione della tecnologia 5G su tutto il territorio comunale e monitoraggio ambientale per la tutela della salute pubblica”.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Non so se avete già avuto una copia della moratoria. Ritenete opportuno che la illustri o possiamo darla per letta e, eventualmente, apriamo una discussione? La leggo o la illustro nel merito?
Sostanzialmente, questa moratoria si pone l’obiettivo di provare a porre un freno al sempre più dilagante modus operandi di queste compagnie telefoniche, di installare e ampliare antenne sui territori. In particolare questo 5G, che è una nuova tecnologia che sta prendendo piede sempre più, andrebbe a sommarsi a quelle che sono già le antenne 2G, 3G e 4G esistenti sui territori.
In sostanza, con questa moratoria stiamo ponendo una condizione affinché le nuove installazioni di 5G siano corredate... Premetto che a Grottaglie non è stata fatta nessuna richiesta in previsione dell’installazione del 5G. Tuttavia, qualora ci dovesse essere un interesse di questo tipo, noi, come Amministrazione comunale, diamo un indirizzo dicendo che vogliamo avere tutte le certificazioni, tutta la documentazione affinché ci sia certezza che questa ulteriore tecnologia non faccia male alle persone che risiedono sul territorio.
In particolare, sono stati fatti già degli incontri, anche parlamentari, all’interno dei quali si è dibattuto su una serie di perplessità circa l’impatto negativo sulla salute umana, non tanto per il 5G in sé, quanto per gli impatti cumulativi di queste antenne.
Tenuto conto che ci sono anche studi fatti da un laboratorio specializzato a Bologna, che comunque ha visto potenziali effetti negativi sugli animali, e che ci sono tutta una serie di effetti sui campi elettromagnetici che nel tempo stanno dando prove di pericolosità, quantomeno di potenziale pericolosità per la vita umana, stiamo dicendo che queste implementazioni di tecnologia devono essere corredate da studi e documentazione scientifica che ci dicano che non fanno male. Finché non ci saranno queste attestazioni, queste ulteriori implementazioni per il Comune di Grottaglie verranno sospese.
Questo in sintesi è il documento. Ci rifacciamo al principio di precauzione. Tenuto conto che oggi non ci sono dati scientifici precisi sul fatto che non facciano male, tanto meno sul fatto che lo facciano, comunque ci sono evidenze a livello di laboratorio che determinano una preoccupazione, diciamo che, qualora i soggetti preposti (ASL, ARPA; abbiamo indicato anche studi da parte dell’Università), ci attestino che non ci sono problemi, non abbiamo nessuna avversione contro la tecnologia.
Credo che un minimo di precauzione debba esserci per evitare effetti negativi. Solo questo. Non c’è un preconcetto rispetto alla tecnologia. Andiamo cauti perché, ovviamente, il proliferare di queste antenne continue può, insieme alle altre già esistenti, generare problemi. Questa è la nostra preoccupazione. La volevamo consacrare in una delibera che darà questa indicazione agli uffici.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Ci sono interventi? Prego, consigliere Marangella.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Grazie, Presidente.
Innanzitutto, colgo con favore il fatto che l’argomento sia stato portato in discussione in Consiglio comunale o che comunque sia oggetto di discussione all’interno della città.
In realtà, vorrei chiedere chiarimenti rispetto a questa moratoria, però necessito di una piccola premessa. Argomentazioni di tale portata aprono scenari drammaticamente devastanti. Lo si è visto nella storia quando negli anni Cinquanta le sperimentazioni all’insaputa del popolo americano, negli Stati Uniti, hanno portato ‒ le sperimentazioni di natura nucleare ‒ gli effetti del nucleare sui cittadini, portando poi a conseguenze disastrose successivamente. Un’assenza di cautela nell’utilizzo dell’amianto credo abbia portato l’intero Paese a essere dotato di amianto in ogni sua piccola componente (casalinga, industriale e quant’altro), per poi scoprirne gli effetti dopo.
Effettivamente, una riflessione seria porta a scenari drammatici. Mi chiedo se oggi lo Stato italiano, che tutela i suoi cittadini, sia consapevole o meno degli effetti che potrebbe portare una tecnologia del genere sulla salute dei propri cittadini. Lo dico perché non solo il Paese Italia, ma l’intera società occidentale oggi credo stia impiantando sulle tecnologie mobile l’intero funzionamento della propria architettura. Anche oggi il contatto con la Pubblica amministrazione avviene attraverso le App. È il Ministero che fa la pubblicità, quindi presuppone l’utilizzo di device mobile. Questo significa effettivamente che un indirizzo di percorso lo Stato lo ha già compiuto, cioè quello di dotarsi, al pari degli altri Paesi, delle moderne tecnologie per il trasferimento. Non so se parimenti lo Stato, poi, verifichi o meno o abbia contezza della potenziale pericolosità.
Mi chiedo se questa moratoria ‒ comincio con i chiarimenti ‒ sia un’iniziativa strettamente comunale, legata all’Amministrazione comunale della città, o se ci sia un movimento italiano legato all’ANCI, per esempio, ai Comuni, che comunque potrebbero fare rete rispetto a questi chiarimenti e se lo stesso Ministero (l’interlocuzione non avviene con un soggetto terzo, ma con lo stesso Stato) sia in atto o meno rispetto ad autorizzazioni già concesse, fondamentalmente.
Leggendo la stessa moratoria, una cosa mi spaventa. Non lo dico in senso negativo. Sulla prima pagina (“riscontrato che”), al secondo capoverso, si legge: “Le sentenze emesse nell’ultimo decennio dalla magistratura internazionale italiana attestano il danno da elettrosmog, l’elettrosensibilità e il nesso causa ‘telefonino uguale cancro’”. Non siamo più nel panorama delle ipotesi. Siamo nel panorama delle affermazioni. Si arriverebbe al paradosso in cui lo Stato oggi detiene il monopolio dei tabacchi e contemporaneamente mette in essere una serie di pubblicità che attestano la causalità tabacco-cancro. Chiedo: siamo arrivati già a questo punto, in cui lo Stato, attraverso una sua diramazione, e la magistratura hanno compiuto un passo accertando il nesso causa “telefonino uguale cancro”? Altrimenti stiamo parlando delle tecnologie mobile alla stessa stregua del tabacco. Per convenienza lo Stato detiene il monopolio, ma è consapevole di vendere morte. Questo è un primo interrogativo.
Un altro chiarimento, invece, strettamente operativo, almeno da una prima lettura che ho effettuato, riguarda il deliberato. Probabilmente al quarto capoverso manca un “di”: “di minimizzare il rischio”... Al quarto capoverso del deliberato, oltre a mancare un “di” iniziale (“delibera di minimizzare”), si legge “promuovendo un tavolo tecnico sanità-ambiente”. Anche qui, tecnico sanità-ambiente locale? Voglio capire se la discussione fa riferimento... Okay.
Speaker : SINDACO.
“Presso il Ministero” era da aggiungere “volta a monitorare le ripercussioni dei campi su popolazioni ed ecosistemi [...] unitamente a un coordinamento locale”. Quindi, presso il Ministero attraverso un coordinamento locale, cioè una componente del territorio che viene invitata presso il Ministero per un monitoraggio degli effetti.
Questa correzione, oltre a “di minimizzare”, certamente va implementata.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
I chiarimenti li ho esauriti.
Chiudo. Il Vicesindaco probabilmente è più ferrato di me sull’argomento. Credo che i quindici anni, oggi, di tecnologia 2G, 3G e 4G siano stati sufficienti per determinare la pericolosità o meno di queste tecnologie, sapendo ‒ non vorrei sbagliarmi ‒ che il 5G non è altro che un aumento di potenza del segnale. Sono tecnologie completamente differenti. Va bene.
Mi volevo legare all’esistenza di 2G, 3G e 4G per capire se effettivamente fossero stati sufficienti questi anni per determinarne o meno la pericolosità.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marangella.
Consigliere Cometa, prego.
Speaker : ANDREA COMETA.
Grazie, Presidente e colleghi.
Mi aggancio all’ultima affermazione fatta dal collega Marangella in merito all’aumento di potenza. È una delle tante notizie false che circolano in merito alla questione 5G. In realtà, il 5G è un cambio di generazione. Passiamo dalla quarta generazione alla quinta. Non è semplicemente un aumento di potenza. Anzi, è proprio uno stravolgimento della tecnologia. C’è un cambio di paradigma nella comunicazione tra i vari dispositivi.
Il principio su cui si basa la nascita del 5G ‒ giusto per dare qualche elemento tecnico ‒ è l’abbattimento della saturazione. Oggi capita spesso, collegandoci ad un’antenna, che questa antenna vada in saturazione troppo facilmente. Per cui, c’è anche un eccessivo consumo di energia. Mentre con il 5G, considerata la sua natura cosiddetta [...]...Anziché utilizzare alla massima potenza e coprire un ampio raggio con un’unica antenna, l’antenna 5G frammenta il suo segnale dando un singolo fascio per far connettere il dispositivo solamente nel lasso di tempo necessario per far transitare le informazioni dal dispositivo all’antenna. Su quel singolo fascio si possono accavallare più messaggi contemporaneamente. Questo, oltre a ridurre la copertura sul territorio della potenza dell’antenna, abbatte anche il consumo energetico dell’antenna stessa.
Ovviamente, bisogna dislocare sul territorio un numero maggiore di antenne affinché sia sufficiente a coprire la richiesta dei vari dispositivi. Oltre al discorso della velocità, c’è anche questo aspetto. E poi c’è un aspetto molto importante. Enuncio gli aspetti tecnici del 5G. Alla fine tirerò le conclusioni. C’è la latenza, che è uno degli aspetti fondamentali, ossia il lasso di tempo che intercorre affinché un pacchetto inviato in rete riceva la sua risposta. Con il 5G la latenza viene abbassata, e parliamo dell’ordine di mille secondi. Nel momento in cui stiamo inviando un comando riceviamo quasi in tempo reale la risposta, e questo porta all’apertura di nuovi scenari. Ad esempio, la chirurgia da remoto. Un medico può operare, può fare un intervento chirurgico da remoto tramite apparecchiature specializzate connesse su un’infrastruttura 5G. Oppure il controllo del traffico. Noi stessi abbiamo promosso la Smart City, cioè il controllo e il monitoraggio del traffico, così come l’IoT o Industria 4.0, che sono altre rivoluzioni industriali che stiamo vivendo già in questo periodo.
Devo dire che, anche da imprenditore e da Capogruppo di Sud in movimento, che spesso e volentieri ha promosso la risoluzione della questione meridionale, noi abbiamo vissuto per molti anni decisioni prese da Governi a trazione centro-settentrionale che poco hanno fatto per quanto riguarda le infrastrutture. Questa volta parlo di infrastrutture fisiche. Viviamo ancora in un territorio che ci dà una corsia, due corsie al massimo, se siamo fortunati, e per vedere quattro corsie dobbiamo arrivare fino a Roma. Quindi, chi deve fare impresa al sud è comunque ancora svantaggiato al giorno d’oggi, mentre con le infrastrutture tecnologiche questa situazione è leggermente diversa. Il fatto stesso che negli anni passati la Regione Puglia, in compartecipazione con Telecom Italia, abbia portato la fibra ottica in tutta la regione ha di fatto dato la possibilità a numerose start up innovative di intraprendere nel territorio del meridione. Questo è un grossissimo vantaggio per le imprese, che dimezzano, di fatto, se non uguagliano, il divario tecnologico, il gap che abbiamo tra nord e sud. Detto questo, è vero pure che tutte le tecnologie vanno considerate in tutti gli aspetti, soprattutto quelli legati alla salute visto e considerato che noi stessi siamo vissuti, cresciamo tuttora e viviamo in un territorio che è inquinato. Questo è innegabile.
Per cui, il fatto stesso di avere di fronte una grande possibilità, che è quella di un’evoluzione tecnologica, la dobbiamo osservare con la giusta attenzione e con la giusta cautela.
Secondo il mio Gruppo, quello che è scritto nel documento può essere tranquillamente approvato. Io proporrei solamente un piccolo passaggio, una piccola rettifica in merito al punto della delibera, al secondo paragrafo. Del deliberato.
Qui è scritto “di esprimere, in ossequio al principio di precauzione (che condividiamo) fino a quando non sarà garantita la completa sicurezza di questa nuova tecnologia”, ma andrebbe sostituito in realtà con “fino a quando non saranno redatti, da parte degli organi preposti, documenti che garantiscono la salute pubblica” perché in questo modo gli organi preposti certificano il fatto che questa tecnologia non è dannosa per la salute pubblica e in tal caso il Comune di Grottaglie è già pronto per poter accogliere la tecnologia del 5G. Sul documento scritto, certo, dagli organi preposti.
Il mio Gruppo è a favore di questo ordine del giorno. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Cometa.
Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Evidentemente sei un tecnico. Io sono un tecnico e qui abbiamo altri tecnici. Le norme italiane in materia tecnica non prevedono certificazioni, ma prevedono, in pratica, esclusioni. Bisogna stare tot metri da una scuola, tot metri da un asilo, tot metri… Non prevedono certificazioni. Non troverete mai in nessuna norma tecnica che prevede una certificazione di tipo sanitario. Non esiste. E nessuno mai lo farà, perché c’è sempre un certo grado di rischio. Bisogna capire soltanto questo grado di rischio a che livello si ferma, perché tutte le tecnologie, anche nel mio campo…
L’azione sismica non è che non prevede… Il tempo di ritorno è più ampio. Per la Puglia non è che non c’è la possibilità in alcune zone, tipo la zona 4, che non succeda il terremoto. È il tempo di ritorno che è 500 anni, ma non posso certificare che qui non succederà mai il terremoto. Non troverete nessuno che lo farà. Quindi, c’è questa dicitura. Chiaramente è una tecnologia che si sta affacciando adesso. La precauzione viene fuori se la normativa vigente lo permetterà. Se ci sarà una normativa a livello nazionale – qui ci sono gli avvocati – che prevede la realizzazione di determinate cose, i regolamenti o gli ordini del giorno o le deliberazioni non servono a nulla, secondo me.
È chiaro?
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Condivido la preoccupazione del consigliere Gianfreda, anche perché è facile certificare, ma le ripercussioni negative di queste radiofrequenze non si hanno nell’immediato sulla salute dei cittadini, si hanno sempre a lunga gittata negli anni. Per cui, potrebbero anche, volendo, certificare tanto fra 10, 20, 30, 40 anni non ci saranno più.
Queste radiofrequenze, dannose anche alla salute pubblica, possono essere certificate, fermo restando la normativa che prevede le esclusioni, ma è chiaro che tutti gli impianti, secondo le leggi vigenti, devono essere certificati a norme CEE, con tutte le dovute cautele, ma chiedere che venga certificato mi sembra una leggerezza che potrebbe spianare la strada per sviare ad altri percorsi autorizzativi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Manigrasso. Vice Sindaco, prego.
Speaker : VINCENZO QUARANTA, Assessore.
Solo alcune precisazioni su quanto detto.
Parto dal consigliere Marangella, dalla sentenza del TAR del Lazio. La sentenza non dice che l’utilizzo di queste onde elettromagnetiche causa il cancro, dice che condanna il Ministero perché non ha informato bene sulle modalità di utilizzo. È come parlare di un farmaco senza foglietto di istruzioni. Il farmaco preso in una certa dose fa bene, preso in dosi eccessive porta alla morte. Il principio è lo stesso. Se stiamo ventiquattr’ore con il telefonino attaccato all’orecchio automaticamente diventa dannoso, perché esponiamo il nostro cervello a una serie di onde elettromagnetiche con una potenza irradiata massima vicino al dispositivo, mentre usato in maniera differente potrebbe essere totalmente innocuo. Questa è solo una precisazione.
L’antenna 5G, a proposito di potenze, ha un comportamento differente delle attuali antenne. Le antenne attuali emanano una potenza massima per raggiungere con la potenza minima necessaria territori ampi. Il 5G ha un funzionamento differente. Prevede la dislocazione di varie antenne all’interno del territorio in modo tale da irradiare una potenza minima e fa una cosa ancora superiore, ovvero dà la potenza necessaria nel momento in cui viene chiamata in causa, cioè aumenta la potenza per arrivare a quel determinato punto, ma è comunque una potenza inferiore rispetto alle attuali antenne 4G, 3G e 2G, che, ricordiamo, sono attive già da vent’anni. Cosa vuol dire che sono attive già da vent’anni? Che sostanzialmente i comportamenti delle onde elettromagnetiche sulla persona in questi vent’anni sono stati testati. Cambiamo la frequenza su cui trasmettiamo, ma sostanzialmente non va a cambiare di tanto il tipo di comunicazione, il tipo di onde che andiamo ad emettere o la dannosità.
Il campo elettromagnetico, sul quale invece ci andiamo a sovrapporre, è quello del 2G, 3G e 4G. Questo vuol dire che noi dobbiamo controllare, dobbiamo chiedere che l’ARPA faccia questi controlli su due fattori: la potenza massima irradiabile e che il campo previsto dalla legge, perché vi è una fascia di campo utilizzabile massima, non vada a superare il limite con la sovrapposizione agli altri campi elettromagnetici presenti 2G, 3G e 4G. È questo che noi andiamo a chiedere di certificare, ovvero fare dei controlli in modo tale che vengano rispettate le leggi; leggi che sono molto restrittive nella nostra nazione perché già l’Istituto internazionale che si occupa dello studio del danno delle onde elettromagnetiche sulle persone eccetera eccetera ha diminuito come valore di cinquecento volte il limite rispetto a quello considerato dannoso, quindi siamo già cinquecento volte più bassi.
La legge italiana ha aumentato di venti volte sulle cinquecento volte, quindi stiamo mille volte sotto il limite considerato in questo momento, dagli studi fatti, dannoso per l’uomo.
La legge, quindi, già tutela in tal senso il cittadino. La cosa importante è che le compagnie telefoniche rispettino la legge e di conseguenza si mantengano nei limiti imposti dalla legge tali che non siano dannosi per la persona o per anche per gli animali.
Penso di aver detto tutto. Erano chiarimenti tecnici importanti da ricevere per capire qual è il quadro normativo e legislativo nel quale stiamo agendo.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Cometa, prego.
Speaker : ANDREA COMETA.
Sostanzialmente non ho null’altro da aggiungere a quello che ha appena detto l’assessore, di cui condivido pienamente la tesi.
Noi, ovviamente, vogliamo essere cauti su questo e quindi proponiamo questo ordine del giorno. Il discorso dei limiti alla fine è tutto là, nel senso che se un produttore ha un limite e supera quel limite chiaramente la tecnologia diventa dannosa.
Il problema è proprio lì, avere il monitoraggio costante dei dispositivi presenti nel territorio nel momento in cui arriva la tecnologia, che è comunque, in linea teorica, secondo quanto enunciato prima, in virtù proprio del paradigma della tecnologia 5G, l’utilizzo della stessa dovrebbe essere inferiore come potenza di segnale rispetto alla tecnologia 4G.
Perciò, nel momento in cui gli organi preposti potranno dire che magari rientra negli stessi limiti dell’attuale tecnologia 4G o in quelle precedenti, noi comunque possiamo stare più che tranquilli e procedere eventualmente con i lavori, sempre che queste richieste vengano fatte al Comune di Grottaglie.
Poi, in merito alla questione sanitaria, consigliere Marangella, magari può fare una missiva al suo Ministro e chiedere maggiori informazioni in merito, visto e considerato che avete anche un filo diretto. Grazie.
Ribadisco l’intenzione di voto: Sud in Movimento voterà favorevole a questo ordine del giorno. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Cometa. Ci sono altri interventi? Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Volevo solo fare un chiarimento generale.
Il discorso che genera preoccupazione non è tanto il fatto se la tecnologia 5G in sé sia assolutamente negativa e pericolosa, il tema è che ci sono sicuramente una serie di impatti cumulativi, a partire dal 2G per arrivare al 4G e c’è un nuovo sistema che in qualche modo si va anche ad aggiungere alle reti già esistenti, un sistema comunque differente, come è stato spiegato, quindi riteniamo che bisogna mettere comunque un punto alla situazione attuale e a quella futura, per evitare che ci sia una proliferazione di antenne che per impatti cumulativi possano in qualche modo andare ad incidere negativamente sulla salute dei cittadini.
Questo è il tema. Ovviamente, lo scopo di questa moratoria è riportare nella discrezionalità dell’Amministrazione comunale la possibilità di dire che noi non siamo d’accordo a meno che non ci sia A, B, C, D, E, F, G o anche uno studio degli impatti cumulativi che ci dica qualcosa o addirittura imporre un monitoraggio continuo a carico degli operatori.
Io voglio sapere se, a un certo punto, come si diceva prima, l’operatore… Certo. Attenzione, l’investimento per le centrali di monitoraggio dovrebbe essere a carico degli operatori con la verifica da parte dell’ARPA che periodicamente li effettua, e già li effettua adesso. Ovviamente, una cosa è fare un monitoraggio periodico in cui si deve avvisare la compagnia, una cosa invece è avere delle centraline di monitoraggio in continuo che stabiliscono delle cose. Per cui, assolutamente, tutto quello che accadrà da adesso in poi dovrà essere, secondo l’orientamento dell’Amministrazione, bloccato a meno che non ci siano le condizioni di sicurezza, e quelle condizioni di sicurezza verranno stabilite di volta in volta. Questo è il tema che stiamo discutendo oggi. Non siamo contro niente, però siccome, proprio come diceva Ciro, ci sono certificazioni ministeriali e una serie di cose, poi alla fine diventa una SCIA pura e semplice con la quale si va e si autorizza tutto quello che va autorizzato. Noi a questa cosa ci opponiamo. Diciamo che questa roba non va bene, a meno che non ci siano delle condizioni di sicurezza che certificano che non fanno male. Sennò, non si installano. Questo è il punto che poi è, secondo noi, un punto di partenza per cominciare a mettere le mani su delle cose per le quali l’Amministrazione comunale ha perso completamente ogni potere a seguito delle varie leggi che, nel tempo, hanno reso completamente autonome le compagnie, basta presentare una domanda e andare avanti da soli senza avere nessun tipo di ostacolo. Credo che con questa delibera questo lo riusciamo a mettere come punto fermo, fermo restando che siamo sempre pronti a impugnare ogni atto che dovesse essere contrario a questo indirizzo del Consiglio comunale.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Marangella, prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Grazie, Presidente.
Ringrazio anche per la discussione che si sta tenendo e per il contributo dato sulla tecnologia dall’Assessore e dal consigliere. Però, un punto fermo lo dobbiamo mettere.
Credo, a memoria, che ci siano stati solo due casi in Italia di sentenze definitive in cui è stato comprovato il nesso causa-effetto rispetto alle radiazioni da telecomunicazioni. Uno ha riguardato Radio Città Vaticana e l’altro, credo, le stazioni militari in Sicilia, non ricordo se Comiso o l’altra stazione, dove la presenza di alcuni radar di alcuni ripetitori ha provocato nella popolazione un aumento esponenziale del rischio di cancro.
È chiaro che lì sono subentrate ragioni di Stato, uno per lo Stato Vaticano, scusate il bisticcio di parole, e l’altro ragioni militari che hanno detto “non mi interessa, io non posso rinunciare nonostante so di causare la morte”. Su questo argomento, invece, io chiedo chi sta promuovendo questo… Al netto che sono favorevole a qualsiasi forma di cautela sull’argomento, ma chi sta proponendo questa moratoria? Chi si sta muovendo per fare cosa? In che modo? Io credo nello Stato e nelle Istituzioni. Al netto del ragionamento che ho fatto prima di evitare che l’Italia, come qualche grande pensatore grillino possa retrocedere allo stato primordiale della pietra, non perda la competitività con gli altri partner occidentali e quindi stia proseguendo, non credo che oggi lo Stato metta a rischio la salute dei propri cittadini, anche se in questo caso non ha i dati sufficienti né per dimostrare la pericolosità, né tanto meno per non dimostrarla, però è chiaro che se si stanno portando avanti nei vari Consigli comunali delle moratorie del genere ci deve essere un nesso logico rispetto a chi lo promuove e con quale finalità. Altrimenti, trasformiamo una nobile discussione, permettetemi, senza offese, alle stesse discussioni che un anno fa si sono tenute sui vaccini, con le moratorie sui vaccini perché ritenute pericolose, quando la scienza ha comprovato che i vaccini hanno permesso di salvare milioni e milioni di vite umane sulla faccia della terra nell’ultimo secolo e mezzo.
Per evitare che questa Amministrazione e il Consiglio comunale di Grottaglie che credo abbia le intelligenze per potersi esprimere anche su questo cada in una trappola io stavo chiedendo semplicemente da chi parte questa iniziativa, con quali finalità proprio per evitare una banale strumentalizzazione, perché credo che, al netto di qualche battaglia di Comitato per antenna, in passato non si sia agito in questa maniera quando si è promosso il 3G, il 4G e quant’altro.
Chiedo di dare una formalità precisa al percorso che si sta intraprendendo con questa moratoria. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marangella. Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Voterò contro per un semplice motivo, perché anche con l’attuale Sindaco c’è stata di nuovo la discussione sulle antenne. Forse non c’era lui, però io ero in Consiglio, perché c’era il proliferare in alcune zone di Grottaglie di antenne di varie compagnie, tra cui anche una sul palazzo in Viale Matteotti e altre in Via Rubichi, in prossimità di quelle zone lì. Io parlo da tecnico. C’è, anche in questo campo, anche nel campo dell’elettromagnetismo, il Piano del rischio. I Piani del rischio li fanno le Amministrazioni locali. Voglio portare come esempio il Piano dei rifiuti. Finché non si farà il Piano dei rifiuti arriveranno sempre le richieste di apertura di discariche, perché se c’è un Piano…
È come per il Piano regolatore: qui ne puoi fare solo una, anche nel nostro territorio. Si parte dalla valutazione del rischio e quindi in questo caso dovrebbe essere la Regione, sentiti gli Enti locali, attraverso l’ARPA, a fare il Piano di valutazione del rischio dell’elettromagnetismo per dire, giustamente, come si stava dicendo qui, che se non c’è un coordinamento, quindi non c’è un Piano, arriva la SCIA che va a sovrapporsi a una situazione già esistente. Quindi, uno deve prendere atto, anche con una normativa che giustamente, come diceva l’assessore, è ultra stringente, solo che non tiene conto, a livello locale, delle eventuali sovrapposizioni di intensità e quindi del rischio che si va a creare.
Questo è valido anche per il rumore, ad esempio. Grottaglie, infatti, non si è dotata del Piano del rumore. Mica si è dotata del Piano del traffico, mica si è dotata di una serie di Piani che sono dovuti agli Enti locali.
La normativa, vedrete, che basterà un semplice ricorso al TAR… Si fa il diniego e la stracciano. Ma se c’è una normativa nazionale che mi permette di farlo? Ma io sono contrario. Tutte le linee di principio che vuoi, ma se io ti produco una valutazione che dove metto l’antenna il rischio è inferiore, me lo faccio certificare da una serie di professori universitari e tu potrai dire quello che vuoi. Poi vanno al TAR e al TAR troveranno l’avvocato super esperto di TAR e si fanno approvare la SCIA. Quindi, ci troveremo il proliferare di queste cose.
Io, invece, sono d’accordo nel fare un tavolo tecnico con esperti, non certamente con Ciro Gianfreda, che ne capisce poco, senza nulla togliere pure agli altri esperti, nel campo dell’elettromagnetismo, ognuno il suo, e quindi si possa…
Era già previsto all’epoca. Ne parlammo all’epoca – ti ricordi – di fare un tavolo con degli esperti in modo tale da dire “Puoi mettere ogni 700 metri, 800 metri, un chilometro di raggio” oppure se c’era la possibilità della copertura posizionando… Lì poi dipende dal tipo di antenna, come si sviluppa il segnale, tante cose. Non è così semplice. Pensare di farlo sulla perimetrale, all’esterno, in modo tale che il territorio sia coperto, perché non si sfugge. Alla tecnologia non si sfugge. Ormai lo sviluppo tecnologico è così evoluto… Anche a livello nazionale stanno solo decidendo se andare con gli Stati Uniti o se andare con la Cina. Punto. Di questo si sta discutendo. Stanno mettendo solo i puntini sulle “i” per capire il 5G da chi lo prenderemo: dalla Cina o dal… Sono i Cinque Stelle che stanno aprendo questo dibattito. Apro e chiudo in merito a questa cosa. La realtà è un’altra. Fare un Piano serio, questo sì, spendere, ad esempio, 20-30.000 euro dei cittadini di Grottaglie, predisporre una valutazione del rischio, anche con le antenne che già esistono, perché probabilmente c’è in alcune zone c’è una sovrapposizione di segnale che va oltre i limiti imposti dalla legge, e nessuno mai se ne è accorto. Quindi, c’è un danno sanitario che va combattuto. Solo così si fa, oppure imponendo che se si vogliono installare sul nostro territorio si devono installare le centraline di monitoraggio. Quindi, sappia Wind o Vodafone che se vogliono installare qui la prima cosa che devono fare è darci tre centraline in modo tale che il monitoraggio in continuo lo fa l’ARPA attraverso le nostre centraline. Questo, secondo me, è un discorso serio e non fare una moratoria, a meno che non lo vieta la legge. La legge non ti dirà mai, non ti certificherà mai nessuno, così come è avvenuto per le altre tecnologie 2G, 3G e 4G. Sono vent’anni che ce l’abbiamo, 20-25 anni che abbiamo queste tecnologie. Sappiamo che probabilmente in parte fanno male, però il rischio sanitario è così basso che ad oggi ancora sono attive queste tecnologie.
C’è solo voglia di parlare per dire una cosa che non ha senso, secondo me. Cosa diversa è se, invece, facciamo un piano di valutazione del rischio elettromagnetico sul nostro territorio. In quel caso mi troverete d’accordo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Ci sono altri interventi? Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Per rispondere al consigliere Marangella circa la provenienza e l’arrivo di questo documento. Questo documento nasce da una discussione interna alla maggioranza circa gli sviluppi della città futura, parlando di smart city e di tante altre tecnologie che sono in arrivo non direttamente sul territorio, ma nella prospettiva immediata e futura che arriveranno sul territorio e quindi sull’opportunità di evitare che ci sia la mano libera per chiunque. Ci interessa poco quello che fanno gli altri. Certo, abbiamo visto anche che il Sindaco di Bari ha fatto un atto di questo tipo, tanti altri Sindaci hanno fatto questo atto, sia appartenenti al Movimento 5 Stelle, ma non solo, anche altri Sindaci di altre estrazioni. Il Sindaco Decaro ne ha fatto una simile. C’è effettivamente un’attenzione a questo tema ed è un’attenzione che, per parte nostra, va tenuta in considerazione in modo importante, perché effettivamente più parliamo di smart city, più parliamo di innovazione tecnologica più i potenziamenti tecnologici saranno necessari. Ci siamo posti la necessità di una riflessione e questa delibera vuole essere l’espressione di questa riflessione. Lo diciamo anche nella delibera: non siamo contro la tecnologia, però gli sviluppi futuri sarà meglio che li discutiamo e li valutiamo volta per volta, per evitare ciò che è accaduto in realtà con le altre antenne in precedenza, dove, alla fine, c’è stata una proliferazione. Siccome si passerà dal 2G, 3G, 4G al 5G, e poi chissà a quante G, sinceramente vorremmo un attimino porre delle condizioni, fermo restando che anche quello che dice il consigliere Gianfreda sul Piano del rischio circa le onde elettromagnetiche è una cosa che può essere affrontata ragionevolmente. È uscita già tra di noi questa discussione, fermo restando che vanno individuate le risorse, ma comunque è una cosa sulla quale ci stiamo cimentando a livello di discussione.
Al momento, però, siccome pare che stiano già rilasciando delle autorizzazioni di sperimentazione a livello ministeriale, per parte nostra diciamo che al momento vorremmo avere delle certezze in più e quindi poniamo all’attenzione questo documento, che è un documento che non ha niente a che vedere con altri collegamenti. Viene da una discussione che è stata posta da parte dei consiglieri di maggioranza e che abbiamo sistemato, tenuto conto che abbiamo visto anche ciò che altri Comuni hanno fatto, a partire dal Sindaco di Bari per finire ad altri Sindaci in tutta Italia. Si tratta di cautele di cui ci vogliamo dotare oggi con questa moratoria. Poi, se il Governo riterrà di superarle con norme di facilitazione e di sburocratizzazione, comunque incontreranno questa delibera e gli uffici terranno conto di questa delibera. Poi, se ci sarà ricorso al TAR va bene. Prenderemo atto del ricorso al TAR, ci costituiremo pure noi, consultando tecnici e consulenti per far valere le nostre ragioni, come abbiamo fatto per la discarica, come abbiamo fatto per tutti gli altri casi in cui abbiamo ritenuto opportuno provare che non andavano bene determinate scelte calate dall’alto, sbagliate e non coincidenti con l’interesse del territorio. Questo è.
Non ci uniamo, né ci dissociamo da nessuno. Vogliamo semplicemente tutelare i cittadini da un potere forte, che è quello dell’interesse economico legato a questa grande tecnologia, come diceva il consigliere e l’assessore. Si tratta di nuove infrastrutture. Ben vengano, però le infrastrutture non devono essere in contrasto con il benessere dei cittadini, con la salute dei cittadini. Qui nasce e qui muore il ragionamento, senza doverci rivolgere ad altri.
Come sapete, io sono stato, insieme ad altri, tra i numerosi che si sono opposti alla proliferazione di antenne sul territorio comunale e questa cosa è un atto conseguente a quella posizione che ha visto tutti d’accordo. Non viene da me, ovviamente. Io la sposo perché viene da alcuni consiglieri di maggioranza che hanno posto queste questioni. Le abbiamo discusse e volevamo parlarne con tutti gli altri circa la volontà dell’intero Consiglio di approvare questo atto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? Consigliere Donatelli, al microfono, per favore.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Dicevo, noi siamo d’accordo con l’impostazione di questo documento, che sposa il principio di cautela. Quindi, siamo assolutamente d’accordo, anche con le ultime annotazioni che faceva il Sindaco. Però, volevo aggiungere che in ogni caso c’è la necessità di partire per capire qual è l’attuale situazione rispetto al fenomeno dell’elettromagnetismo a Grottaglie, anche perché, nel corso degli anni, veramente che c’è stato un proliferare di antenne. Magari nelle occasioni che citava il Sindaco avveniva la collocazione della singola antenna sul singolo immobile eccetera. Adesso, invece, sta succedendo che dove c’è già un’antenna ogni giorno si può dire che si somma qualche altra antenna, magari di altri gestori o altre cose. Siamo sicuramente fuori controllo o quantomeno non abbiamo la situazione reale di quello che c’è. Faccio soltanto un esempio. Via Giusti è uno, ma nel giro di cento metri ce ne sono anche altri: Via Abruzzi, Via Togliatti, Via Marconi, Via Ferrari.
C’è un agglomerato di antenne che penso che nemmeno gli uffici comunali siano nelle condizioni di avere al momento una situazione sotto controllo. Ben vengano le cose che diceva Ciro Gianfreda in aggiunta alla valutazione positiva su questo documento.
L’impegno che chiediamo è che si avvii rapidamente, anche indipendentemente dall’esito di questo percorso che abbiamo con questo documento, un percorso per avere il quadro preciso della situazione dell’inquinamento elettromagnetico che c’è a Grottaglie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? Prima di passare alla votazione, volevo soltanto chiedere chiarimenti rispetto alle modifiche richieste sul documento. Chiedo conferma al consigliere Cometa della modifica da voler apportare o da lasciare invariata, così come da successivo dibattito con il consigliere Gianfreda.
Prego.
Speaker : ANDREA COMETA.
Al deliberato, secondo paragrafo: “di esprimere in ossequio al principio di precauzione, fino a quando non saranno redatti da parte degli organi preposti i documenti che garantiscono la salute pubblica”. Era “fino a quando non sarà garantita la completa sicurezza di questa nuova tecnologia”. Lo trasformerei in “fino a quando non saranno redatti, da parte degli organi preposti, a seguito di monitoraggio, documenti che garantiscono la salute pubblica”. Così aggiungiamo anche l’elemento del monitoraggio e copriamo anche quanto chiesto… Il grassetto è da sostituire con la seguente frase: “fino a quando non saranno redatti, da parte degli organi preposti, anche a seguito di monitoraggio, documenti che garantiscano la salute pubblica”.
Speaker : PRESIDENTE.
Gli organi competenti. Perdonatemi, non andiamo fuori dalla giurisdizione del Consiglio comunale. Abbiate pazienza.
Speaker : ANDREA COMETA.
Noi lo promuoviamo. Certo.
Speaker : SINDACO.
Sotto c’è un ulteriore punto dove è scritto di attivare servizi da parte degli enti competenti in materia (ASL, ARPA) anche con l’ausilio del mondo accademico universitario e istituti di ricerca promuovendo un sistema di monitoraggio ambientale e sanitario. È un punto successivo questo. L’abbiamo già scritto.
L’appunto che faceva il consigliere Cometa non era “fino a quando non sarà garantita la completa sicurezza”, ma il come, cioè attraverso dei documenti. Capisco bene? Tu dici: fin quando non sarà garantita attraverso certificazioni… No, dei gestori. Come la chiami?
Speaker : ANDREA COMETA.
Nemmeno nell’intervento precedente, consigliere Gianfreda, ho parlato di certificazione, perché ho letto quello che era scritto: “fino a quando non saranno redatti, da parte degli organi preposti, i documenti che garantiscano la salute pubblica”.
Gli organi preposti ci dovranno dire formalmente che la salute pubblica è garantita entro i limiti previsti dalle varie normative. Da parte degli organi preposti.
Speaker : PRESIDENTE.
Fino a quando non saranno…
Speaker : ANDREA COMETA.
“…redatti, da parte degli organi preposti, documenti che garantiscano la salute pubblica”. Consigliere, sono limiti…
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo soltanto. Scusate, non riapriamo il dibattito. Abbiate pazienza. “Da parte degli organi preposti”?
Speaker : ANDREA COMETA.
“Documenti che garantiscano la salute pubblica”.
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo al Segretario Generale se sono chiare le modifiche da apportare. “Documenti che garantiscano la salute pubblica”. Sì, di minimizzare. Aggiungere “di” minimizzare. “Sanità ambiente presso il Ministero”. Un attimo, Sindaco. Prego.
Speaker : SINDACO.
“Fino a quando non saranno redatti, da parte degli organi preposti, documenti che garantiscano la salute pubblica e la sicurezza di questa nuova tecnologia”. Lo devono certificare che è sicura. Questo voglio dire. La sicurezza di questa tecnologia. Unire i documenti, come dici tu, da parte degli organi preposti che garantiscano la salute pubblica e la sicurezza… Tutte e due. La sicurezza pubblica.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Scusate, così ce ne andiamo: “di esprimere, in ossequio al principio di precauzione, fin quando non saranno redatti, da parte degli organi preposti, documenti che garantiscano la salute pubblica e la sicurezza di questa nuova tecnologia”, e continua come era: “parere negativo riguardo l’estensione sul territorio comunale del 5G promuovendo…”. C’è un “per” sbagliato. “Promuovendo e prediligendo, in attesa di dati certi sulla salubrità, soluzioni tecnologiche sicure a basso impatto ambientale e sanitario, cominciando dai luoghi maggiormente sensibili” e così via. Lo mettiamo così.
Poi, “di minimizzare il rischio”. Qui c’era un errore. Dove si dice “promuovendo un tavolo tecnico presso il Ministero competente” metterei “un tavolo tecnico sanità e ambiente presso il Ministero competente”. C’è un altro errore?
Speaker : PRESIDENTE.
Non erano emerse altre correzioni durante la discussione. Mi appresterei al voto. Segretario, leggo il quarto comma del deliberato: “di minimizzare il rischio sanitario da campi elettromagnetici promuovendo un tavolo tecnico sanità/ambiente presso il Ministero competente, volto a monitorare le ripercussioni nei campi elettromagnetici…”.
Speaker : SINDACO.
Il resto come sta.
Speaker : PRESIDENTE.
Pongo in votazione il punto n. 6) all’ordine del giorno, avente ad oggetto “Moratoria 5G”. Prego, consiglieri, votate, con le suddette modifiche apportate durante la discussione.
Presenti 18, favorevoli 17, contrari 1, astenuti zero.
È approvato.
Chiedo al Consiglio comunale di votare per l’immediata esecutività del punto. Prego, consiglieri, votate. Consiglieri, per cortesia, tornate al posto. C’è da votare l’immediata esecutività. Rimaniamo seduti fino alla fine delle operazioni di voto, cortesemente. Grazie.
Grazie, consiglieri. Manca un voto. Cortesemente, consiglieri, per cortesia, rimanete seduti non riusciamo a contarvi. I presenti in Aula sono 17.
Presenti 17, favorevoli 16, contrari 1, astenuti zero.
È approvata.
Prego.
Speaker : SINDACO.
Uno dei motivi per cui il 5G non va bene è che tutti scappano. Siete troppo veloci. È meglio tornare allo StarTAC!
Approfitto per fare gli auguri a tutti i consiglieri e consigliere, agli assessori e alle assessore e anche alla città per un buon Natale, un felice Natale e un buon anno, se non ci vediamo, con l’augurio che ci possa essere tanta felicità e armonia nelle vostre famiglie, nelle vostre case e che si riesca a fare sempre meglio nell’interesse di tutti.
Buon Natale e buon anno a tutti.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a tutti. Chiudo il Consiglio comunale alle ore 17,11.