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C.c. Grottaglie - 28.04.2021
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Speaker : PRESIDENTE.
Buonasera a tutti.
Possiamo iniziare con il Consiglio comunale. Prego il Segretario Tamburrano di procedere con l’appello. Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
D’Alò Ciro (presente); Cabino Anna (presente); Caso Raffaella; Cometa Andrea (presente); D’Abramo Gabriele (presente); D’Alò Saveria (presente); Danese Loreto.
Speaker : PRESIDENTE.
Accenda il microfono, consigliere Danese, per favore.
Speaker : LORETO DANESE.
Sì. Presente.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Danese Loreto (presente); De Carolis Giulio (presente); Dellisanti Antonio (presente); Di Palma Pierluigi (assente); Donatelli Francesco (presente); Gianfreda Ciro (assente); Lacava Alessandra (presente); Manigrasso Alfonso (presente); Marangella Aurelio (presente); Marinelli Giovanni (presente); Miglietta Gabriella (presente); Petrarulo Ciro (presente); Rossini Domenico (presente); Russo Antonietta (presente); Santoro Michele (presente); Serio Massimiliano (presente); Siliberto Noemi (presente); Zimbaro Massimo (presente); Caso Raffaella (presente).
23 presenti e 2 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo. Buonasera a tutti, consiglieri.
Prima di iniziare il Consiglio comunale, a nome del Sindaco e di tutto l’intero Consiglio comunale volevo dare il benvenuto e il bentornato soprattutto al consigliere Santoro, che ritroviamo in ottima forma, come sempre siamo abituati a vederlo all’interno del Consiglio comunale, pronto a fare il suo dovere da consigliere comunale anche oggi. Bentornato, consigliere Santoro.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Grazie. Grazie a tutti. Presidente, grazie. Ringrazio anche i consiglieri comunali.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei.
Benissimo, possiamo continuare il Consiglio comunale.
Prima degli ordini del giorno, ho qualche comunicazione da fare.
Do lettura di alcune comunicazioni pervenutemi, di cui dare conto al Consiglio comunale.
La prima: “In data 3 febbraio 2021, all’attenzione del Sindaco, del Presidente del Consiglio comunale e del Segretario comunale. Oggetto: ‘Obiettivo Comune lascia la maggioranza’. Con la presente si porta a conoscenza le Signorie Vostre che in data odierna il Gruppo consiliare denominato ‘Obiettivo Comune’ lascia la maggioranza, riservandosi di votare in Consiglio comunale di volta in volta i vari punti all’ordine del giorno. Sottoscritto dal consigliere Giovanni Marinelli”.
La seconda: “In data 3 febbraio 2021, indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale e al Segretario. Oggetto: ‘Progetto Utopia lascia la maggioranza’. Con la presente si porta a conoscenza le Signorie Vostre che in data odierna il Gruppo consiliare denominato ‘Progetto Utopia’ lascia la maggioranza, riservandosi di votare in Consiglio comunale di volta in volta i vari punti all’ordine del giorno. Sottoscritto dal consigliere Ciro Petrarulo”.
La terza: “In data 3 febbraio 2021, all’indirizzo del Sindaco, del Presidente e del Segretario comunale. Oggetto: ‘Italia in Comune lascia la maggioranza’. Con la presente si porta a conoscenza le Signorie Vostre che in data odierna il Gruppo consiliare denominato ‘Italia in Comune’ lascia la maggioranza, riservandosi di votare in Consiglio comunale di volta in volta i vari punti all’ordine del giorno. Sottoscritto dal consigliere Domenico Rossini”.
Successivamente a queste comunicazioni è arrivata un’altra comunicazione, indirizzata a me, al Presidente del Consiglio comunale: “Oggetto: ‘Chiarimenti in merito al Gruppo Progetto Utopia’. Pregiatissimo Presidente, le sottoscritte consigliere comunali, Raffaella Caso e Gabriella Miglietta, mediante la presente chiedono il suo intervento chiarificatorio in merito alla comunicazione protocollata con il numero 3302 in data 03/02/2021 dal consigliere Ciro Petrarulo e relativa al presunto passaggio all’opposizione del Gruppo Progetto Utopia. In merito alla predetta comunicazione, rendono noto che la stessa non riguarda le sottoscritte, che intendono rimanere in maggioranza, nel rispetto del mandato conferitogli dai cittadini. È opportuno far notare che la predetta comunicazione è sottoscritta unicamente dal consigliere Petrarulo, e non da tutti gli altri consiglieri che compongono il Gruppo, che invece, stando alle comunicazioni in atti, intendono rimanere come nella prima costituzione dello stesso, ferma restando la disponibilità a cambiare la denominazione e a nominare un nuovo Capogruppo. Ritengono, quindi, che la comunicazione del suddetto consigliere abbia validità solo ed unicamente per sé stesso, con tutte le conseguenze amministrative che ne deriveranno. Per questi motivi chiedono al Presidente del Consiglio comunale di formalizzare un chiarimento in merito alla vicenda. Grottaglie, 23/04/2021, firmatarie Raffaella Caso e Gabriella Miglietta”.
In merito a questa nota che mi è pervenuta, come Presidente del Consiglio comunale ho chiesto un parere al Segretario Tamburrano, al Segretario comunale, di cui vi do lettura: “In data 26/04/2021, indirizzata al Segretario comunale. Oggetto: ‘Chiarimenti in merito al Gruppo Progetto Utopia’. Pregiatissimo Segretario, con nota del 03/02/2021, avendo numero di protocollo 3302, il consigliere Ciro Petrarulo, in qualità di Capogruppo, comunicava il passaggio all’opposizione del Gruppo Progetto Utopia, mentre in data 23/04/2021, con nota avente protocollo 12079, le consigliere Raffaella Caso e Gabriella Miglietta smentivano tale comunicazione. Alla luce di quanto innanzi, al fine di dirimere la vicenda, chiedo un suo chiarimento in conformità alle leggi e ai regolamenti. Grottaglie, 26/04/2021. Sottoscritto da Giovanni Annicchiarico”.
In merito a questo, il Segretario Tamburrano rispondeva alla mia nota il 27 aprile 2021: “Oggetto: ‘Parere in merito al Gruppo consiliare Progetto Utopia alla luce delle note protocollo n. 3302/2021 e n. 12079/2021’. Con nota del 26/04/2021, assunta al protocollo di Grottaglie in pari data, n. 12234, il Presidente del Consiglio comunale ha trasmesso al sottoscritto le note – cita le due note di cui ho dato lettura – con la sopracitata nota: il Presidente del Consiglio comunale chiedeva, inoltre, al sottoscritto, al fine di dirimere la vicenda, un parere in conformità alle leggi e ai regolamenti. Quindi, preliminarmente il Segretario scrive: ‘Si ricorda che la disciplina dei Gruppi consiliari, ai sensi dell’articolo 38, comma 2, del decreto legislativo n. 267/2000, è dettata dal Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale nel quadro dei princìpi stabiliti dallo Statuto, essendo riconosciuta ai consiglieri comunali piena autonomia funzionale e organizzativa. Pertanto, le problematiche relative alla costituzione e funzionamento dei Gruppi consiliari devono essere valutate alla stregua delle specifiche norme statutarie e regolamentari di cui l’Ente si è dotato. Successivamente, si osserva che il principio generale del divieto di mandato imperativo sancito dall’articolo 67 della Costituzione e pacificamente applicabile ad ogni Assemblea elettiva assicura ad ogni consigliere l’esercizio del mandato ricevuto dagli elettori, pur conservando verso gli stessi la responsabilità politica con assoluta libertà, ivi compresa quella di far venir meno l’appartenenza dell’eletto alla lista o alla coalizione di originaria appartenenza. Sempre in termini generali si chiarisce che, come rilevato dal Ministero dell’interno, i Gruppi non sono configurabili quali organi dei partiti e, pertanto, non sembra sussistere in capo a questi ultimi la podestà direttamente vincolante sia per un membro del Gruppo in riferimento che per gli Organi assembleari dell’Ente. Interessante al riguardo è una pronuncia del giudice amministrativo, il quale ha precisato che i Gruppi consiliari in seno al Consiglio comunale hanno una duplice natura. Essi, infatti, rappresentano, per un verso, la proiezione dei partiti all’interno dell’Assemblea e, per l’altro verso, costituiscono parte dell’ordinamento assembleare in quanto articolazioni interne di un organo istituzionale. È, dunque, possibile distinguere due piani di attività dei Gruppi, uno più strettamente politico, che concerne il rapporto del singolo Gruppo con il partito politico di riferimento, l’altro è gravitante nell’ambito pubblicistico, in relazione al quale i Gruppi costituiscono strumenti necessari per lo sviluppo delle funzioni proprie degli Organi assembleari, contribuendo ad assicurare l’elaborazione di proposte e di confronto dialettico tra le diverse posizioni politiche e programmatiche. Si evidenzia, infine, che l’interpretazione delle norme regolamentari spetta in via esclusiva al Consiglio comunale, che è l’Organo competente all’adozione delle stesse. Le interpretazioni del sottoscritto che si esplicitano nel presente parere potranno costituire esclusivamente un ausilio per affrontare le problematiche che determineranno le note del consigliere dottor Ciro Petrarulo e delle consigliere Raffaella Caso e Gabriella Miglietta. Tutto ciò premesso, si fa presente che l’articolo 18 dello Statuto comunale e l’articolo 38 del Regolamento comunale disciplinano i Gruppi consiliari. L’articolo 38 del Regolamento comunale non è altro che la pedissequa trasposizione dell’articolo 18 dello Statuto comunale. L’articolo 38 (Gruppo consiliare) testualmente recita: ‘I consiglieri si costituiscono in Gruppi, composti a norma di Regolamento da uno o più componenti. La costituzione dei Gruppi, con l’indicazione dei rispettivi Capigruppo, deve avvenire entro dieci giorni dalla convalida degli eletti. È ammessa la costituzione di nuovi Gruppi quando non meno di tre consiglieri si dissocino dal o dai Gruppi cui avevano originariamente aderito e dichiarino di voler costituire il nuovo Gruppo. È consentita la costituzione di un Gruppo Misto se a comporlo siano almeno tre consiglieri che, nel corso del mandato, si dissocino dal o dai Gruppi iniziali di appartenenza. I Gruppi consiliari, nel corso del mandato, possono cambiare la denominazione originaria del Gruppo. Durante il mandato, i singoli Gruppi hanno la facoltà di indicare un nuovo Capogruppo. Ai Capigruppo consiliari sono assicurati, per l’esplicitazione delle loro funzioni, strutture e mezzi idonei ad esigenze di ciascun Gruppo in ragione della loro consistenza numerica. Con norme regolamentari, il Comune fissa le modalità con le quali fornire i servizi, tramite i propri uffici o strutture apposite, ai singoli consiglieri e ai Gruppi consiliari per il più adeguato esercizio del loro mandato. Fra i servizi previsti sono comprese le iniziative di formazione e di aggiornamento’.
In virtù di quanto riportato in premessa, esaminando le note rispettivamente del consigliere Petrarulo e delle consigliere Caso e Miglietta, ho verificato che sono diverse le questioni da affrontare. Punto n. 1. La nota del consigliere Petrarulo con cui afferma che il Gruppo consiliare denominato ‘Progetto Utopia’ lascia la maggioranza ha valenza politica o amministrativa? Punto n. 2. La nota delle consigliere Caso e Miglietta, nella quale invece evidenziano l’intenzione di rimanere nella maggioranza nel rispetto del mandato conferito dai cittadini, implica o non implica l’appartenenza al Gruppo originario, con l’eventuale possibilità di cambiare il nome allo stesso?
In riferimento a quanto sopra si ritiene, a sommesso avviso dello scrivente, che la nota del consigliere Petrarulo, non essendo sottoscritta da tutti gli aderenti al Gruppo, abbia valenza esclusivamente politica, oltre che personale, poiché la nomina a Capogruppo è tale per volontà della maggioranza degli aderenti allo stesso. Ai sensi del comma 3, articolo 38 del Regolamento del Consiglio comunale, è ammessa la costituzione di nuovi Gruppi, al di là del mantenimento o meno della denominazione ‘Progetto Utopia’ quando non meno di tre consiglieri si dissocino dal o dai gruppi cui avevano originariamente aderito e dichiarato di voler costituire il nuovo Gruppo. Le consigliere Caso e Miglietta costituiscono Gruppo al di là della denominazione dello stesso, poiché non si sono distaccate dal Gruppo originariamente costituito.
Per concludere, nel ribadire il tema dei Gruppi consiliari, che è demandato allo Statuto e al Regolamento, si rappresenta che spetta al Consiglio comunale, oltre che trovare soluzioni per le singole questioni, valutare l’opportunità di disciplinare con maggior dettaglio la materia.
Si richiama la nota del TAR Trentino-Alto Adige, sentenza del 9 marzo 2009, n. 75, la nota del Ministero dell’interno parere del 21 gennaio 2000, la nota del TAR Lazio, Roma, Sezione Seconda Ter, sentenza del 15 dicembre 2004, n. 16240.
Distinti saluti, 27 aprile 2021, Segretario comunale, dottor Edmondo Tamburrano’”.
Sì, la nota del Ministero è del 2020. Forse ho sbagliato a leggere, non mi sono reso conto.
Ci sono altre comunicazioni pre-Consiglio. Passo la parola al consigliere Petrarulo. Prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Buonasera a tutti. Vorrei fare alcune precisazioni.
Prima precisazione. Quella dichiarazione la faccio quale Capogruppo Utopia, non a titolo personale. Prima precisazione, Segretario. Seconda precisazione. Nel Gruppo Utopia, alla data in cui viene depositato quel documento, ci sono quattro consiglieri. C’è anche il consigliere Dellisanti, che non viene per niente menzionato. Quindi sarebbe un caso – se vogliamo prenderlo tecnicamente – che lo Statuto non prevede. Io lo Statuto lo conosco e l’ho studiato. Eventualmente verrebbe considerato il 50 e 50. Detto ciò, quel documento viene presentato a seguito di un direttivo, e quindi questa è la parte politica, in cui la maggioranza del direttivo decideva l’uscita dalla maggioranza. In quella maggioranza era presente la signora Caso, non era presente la signora Miglietta perché ne era uscita volontariamente tempo addietro. In quello stesso direttivo lo stesso Vice Sindaco dichiarava che, se questa era la decisione, naturalmente lui si sarebbe dimesso, cosa che poi non è avvenuta. Ora, a seguito di questo percorso, se quella dichiarazione non è stata considerata valida perché ho presentato la dichiarazione sottoscrivendola come Capogruppo, la si può tranquillamente sostituire sottoscritto da me e da Delli Santi. Ebbene, con il 50 per cento lo Statuto non prevede la cosa, ma prevede che il Capogruppo possa tranquillamente spostare il Gruppo. Diversamente presentano il quesito al Prefetto o al TAR direttamente per far valutare le cose opportunamente.
Detto ciò, l’espressione politica, che è fonte di un contesto democratico qual era il direttivo, va a inficiare in maniera diretta con quella che è l’attività politica e amministrativa, perché uscire con questo quesito a distanza di 110 giorni dalla presentazione, dopo che si sono fatte delle Commissioni e dei Consigli comunali, credo che abbia qualcosa di strano. Sembra più una manovra di carattere personale e – perché no? – anche elettorale e politica. Ma io sottostarò naturalmente alle decisioni che prenderete e mi comporterò di conseguenza. Ma ribadisco che in quell’occasione i consiglieri erano quattro e io ho sottoscritto da Capogruppo, non da consigliere Petrarulo, perché so perfettamente che lo Statuto non prevede che un solo consigliere sposti il Gruppo, ed è stata fonte di una decisione democratica di un direttivo che ha deciso lo spostamento. Adesso se qualcuno ha qualcosa da ridire, naturalmente io presenterò la sottoscrizione delle firme della maggioranza del direttivo e andrò direttamente dal Prefetto a fare il quesito.
Detto ciò, credo che attaccarsi a queste cose sia veramente di bassissimo livello ed eticamente è offensivo per quello che è la politica, perché sembra che si giochi a fare i dispetti. La politica è una cosa seria, secondo me, per qualcun altro, invece, è un gioco. Pazienza per loro. Comunque sia, questo è quanto le sto dicendo naturalmente, Segretario. Poi lei o il Consiglio prenderà le proprie decisioni. Io farò dare naturalmente al Prefetto o al TAR le interpretazioni dovute.
Buonasera.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Io penso che lei, consigliere Petrarulo, non si sia letto nemmeno il parere, perché era chiaramente detto che due sono le questioni che investivano la costituzione di un Gruppo, uno la dipendenza dal punto di vista politico, l’altro amministrativo. Perché amministrativo? Perché all’interno del Comune ha delle ricadute per quanto riguarda la presenza anche delle Commissioni.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Segretario, non mi dica che non mi sono letto il parere. Io l’ho letto.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Se poi i regolamenti fatti da voi stessi, dal Consiglio comunale non hanno valenza… Scusate, ho dimenticato di fare una premessa. Il sottoscritto non è mai stato vassallo di nessuno.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Non era riferito a lei, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Questa è una cosa chiarissima. Lo può confermare chiunque in questo Consiglio comunale, perché chi è venuto da me ha avuto sempre soddisfazione. Io ho sempre fatto…
Speaker : CIRO PETRARULO.
Non era riferito a lei, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
…com’era in quella iniziale, non quella in cui il Segretario aveva l’investitura da parte del Sindaco, ma da quando era nominato direttamente dal Ministero. Io comunque, essendo di una qualifica superiore, sono stato nominato direttamente dal Ministero. Anche se dopo la scelta l’ha fatta l’Amministrazione.
In riferimento a questo, il mio parere l’ho precisato. L’organo che ha la capacità di interpretare un regolamento è il consigliere comunale. Io do un parere. E l’ho dato, sperando di essere il più corretto possibile, facendo riferimento a sentenze e direttive. Non per ultimo, anche per dirlo chiaramente, non ho citato un’altra sentenza del Consiglio di Stato che è proprio pari pari la situazione che ci troviamo noi, dove dice che in un Gruppo hanno paritariamente diritto tutti i consiglieri comunali. Sono figure a sé stanti. Nella premessa è velatamente detto. Che cosa significa? Che nel Gruppo, quando il 50 e il 50… Anche in questo caso l’abbiamo: ci sono due che vogliono rimanere nel Gruppo originario e due che vogliono andare in minoranza, vogliono andare a votare secondo coscienza. Oltretutto nelle lettere dice che si può conservare… Le due consigliere non hanno problemi a far conservare la denominazione del Gruppo. Quindi, la questione si attanaglia benissimo con la sentenza – se volete, ve la leggo – del Consiglio di Stato. Essa – non è citata nel mio parere – dice chiaramente: “Ciascun consigliere potrà decidere di rimanere nel proprio Gruppo originario ovvero passare ad altro Gruppo in base alle previsioni recate dal Regolamento sul funzionamento del Consiglio, ma non potrà assumere determinazioni valevoli per l’intero Gruppo, in contrasto con la volontà dell’altro componente. Del resto, lo stesso Consiglio di Stato, Quarta Sezione, con sentenza n. 4573/2011, ha osservato che, ove fosse considerata ammissibile la prevalenza di un componente sull’altro, quindi il Capogruppo, si violerebbe il principio della par condicio dei componenti degli organi collegiali. Tanto è premesso, nel ribadire che la materia dei Gruppi consiliari è interamente demandata allo Statuto e al Regolamento”. Questa è la chiusura. Ve la posso far avere quando volete…
Speaker : CIRO PETRARULO.
Segretario, mi scusi…
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Per me potete scrivere al Prefetto, a chi volete. Io ho dato un parere. Poi come lo volete interpretare lo interpretate. Io non ho valenza politica, né voglio fare politica. Io faccio il Segretario comunale, mi hanno chiesto un parere e cerco di essere nella correttezza più assoluta. Poi ognuno farà le interpretazioni. La cosa è come se io avessi fatto… E lo sapevo, perché comunque una cosa che ci hanno insegnato all’inizio della carriera è che, quando il Segretario si esprime, certo non accontenterà tutti.
Ho finito e chiudo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Segretario, una premessa…
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Segretario. Consigliere Petrarulo…
Benissimo, fatto questo chiarimento, basta così. Grazie, consigliere Petrarulo.
No, no.
Poi c’è l’intervento della consigliera Caso e della consigliera Miglietta. Prego, consigliera…
Le comunicazioni, ovviamente, non l’intervento. Perdonatemi.
Speaker : RAFFAELLA CASO.
Buonasera a tutti.
Ascoltando queste cose ho preso degli appunti. Intanto volevo far presente ai presenti – scusatemi il gioco di parole – che questo è il primo Consiglio comunale al quale prendiamo parte dopo gli eventi accaduti. Comunque, in base alle dichiarazioni del consigliere Petrarulo, ribadiamo, senza polemica alcuna, la volontà da parte nostra di rimanere fedeli al mandato elettorale, che consideriamo più importante delle scelte di pochi, e ribadiamo il nostro appoggio alla maggioranza, non essendo interessate minimamente ai conflitti personali.
Precisiamo che è pur vero che nella riunione del Gruppo Utopia la maggioranza ha deciso di passare all’opposizione, ma è anche vero che ho sempre affermato di voler rimanere in maggioranza, condividendo anche la volontà della consigliera Miglietta. Per amore di verità è giusto comunicare che si è anche deciso che il Gruppo politico Utopia non presenzierà alle prossime elezioni e intanto continuiamo a leggere che il Gruppo Utopia sta lavorando ad altro progetto politico. Per queste ragioni, consigliere Petrarulo, può utilmente disporre del simbolo e del nome, ma non delle facoltà conferite dalla legge alle consigliere comunali, pronte a cambiare denominazione del Gruppo e a nominare un nuovo Capogruppo.
Grazie. Ho terminato. Buonasera.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Caso.
Consigliera Miglietta, prego.
Speaker : GABRIELLA MIGLIETTA.
Buonasera a tutti.
Dalle dichiarazioni fatte dall’ex Capogruppo Utopia tramite comunicati stampi…
Speaker : PRESIDENTE.
Mi scusi, consigliera, la videocamera, per favore.
Speaker : GABRIELLA MIGLIETTA.
Ma io vi vedo. Voi no? Mi vedete?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, adesso sì.
Speaker : GABRIELLA MIGLIETTA.
Okay.
Dicevo, dalle dichiarazioni fatte dall’ex Capogruppo Utopia tramite comunicati stampa a sorpresa, anche per noi stessi del Gruppo, risulta evidente che la strada intrapresa dal consigliere è completamente diversa da quella in linea con il mandato affidatoci dagli elettori. Questo suo nuovo percorso, deciso molto probabilmente in maniera premeditata ma, fatto sta, intrapreso in seguito alle elezioni regionali, pare essere una ripicca per non esservi riuscito. Questo comportamento mi vede discorde non solo perché fino al giorno prima tutta l’Amministrazione al consigliere Petrarulo andava benissimo, tanto da affiancarsene nella campagna elettorale, ma anche perché la politica è una cosa seria e non “un mezzo per”.
Confermo che nessuna decisione nel Gruppo Utopia è stata presa in maniera democratica, con l’ascolto di tutte le parti, ma molto spesso monocraticamente da parte del consigliere, da ultimo la mia esclusione illegittima nell’ultima riunione del direttivo, dato che nessun articolo di nessuno statuto prevede questa opzione. Lontana da giochi politici, come credo anche la consigliera Caso, mai mi sognerei di abbandonare la maggioranza e gli impegni presi con la città a 2-3 mesi dalla fine del mandato. Data, però, la decisione del consigliere Petrarulo di passare in opposizione senza reali motivazioni politiche, ne prendo le distanze e confermo il mio appoggio al Sindaco e alla maggioranza tutta. Purtroppo la stima dei cittadini, se non si ha, non si può pretendere.
Grazie, Presidente.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Per questioni personali devo rispondere, Giovanni. Chiedo la parola.
Speaker : PRESIDENTE.
In riferimento a quale caso, mi scusi? Rispetto a quale riferimento, mi scusi?
Speaker : CIRO PETRARULO.
Per questioni personali. Ha fatto specifiche insinuazioni, la consigliera Miglietta, per cui devo rispondere.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Tanto per cominciare, non c’entra niente il caso delle regionali.
Speaker : PRESIDENTE.
La webcam, mi scusi, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Prego?
Speaker : PRESIDENTE.
La webcam.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Sì. Non capisco perché… Un attimo solo. Ci siete?
Speaker : PRESIDENTE.
Noi sì, ma continuiamo a non vederla.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Non capisco il perché. Io vi vedo tutti. Non capisco il perché. Esco e rientro subito.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Mi vedete adesso?
Speaker : PRESIDENTE.
No.
Speaker : INTERVENTO.
Deve girare la webcam. Ha la webcam posteriore attiva.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Adesso?
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Petrarulo, deve attivare la webcam frontale.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Ecco qua. Mi era scivolato il telefono.
Allora, tanto per cominciare, una volta per tutte, altrimenti sarebbe stato detto, non c’entrano niente le regionali. Credo che nelle riunioni di maggioranza sia stato chiarito più volte e lo stesso sui giornali, la mia posizione politica, mia e del Gruppo Utopia o, meglio, del Movimento Utopia, in varie riunioni e in maniera democratica. Dopodiché, a queste riunioni la consigliera Miglietta non ha mai partecipato, perché ne è uscita già da tempo in maniera politica. Naturalmente nel Consiglio ha fatto altre scelte, che tutti hanno rispettato. Non c’è nessun tipo di polemica dovuta alle regionali, non c’è nessun tipo di considerazione dovuta alle regionali, ma c’è un percorso politico, che a un certo punto si decide di interrompere e di prendere diversamente.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Giovanni, buonasera. Buonasera a tutti.
Speaker : PRESIDENTE.
Salve, consigliere Gianfreda.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Adesso se si vuole utilizzare strumentalmente la storia delle regionali, credo che veramente il livello sia sempre più basso. Siccome si è espressione di un movimento e quel movimento è rappresentato da un direttivo, non si è fatto altro che eseguire quanto si era deciso.
Detto ciò, la consigliera Caso ha condiviso quel percorso praticamente fino a fine gennaio…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Petrarulo, si mantenga su quello che è il chiarimento sulla consigliera Miglietta.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Assolutamente sì. È giusto per dare delle precisazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, però se fa il nome di altre persone poi… Non è possibile attivare il dibattito.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Mi scuso. Non lo farò più.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Siccome la consigliera Miglietta non vi ha partecipato per sua scelta, perché è uscita da questi gruppi WhatsApp che, di volta in volta, indicevano delle riunioni, non è a conoscenza di certe cose. Ma lungi da me – l’ho detto sui giornali, l’ho scritto – le regionali non c’entrano niente, sono un capitolo a parte. È ciò che è accaduto dopo che ha fatto prendere certe decisioni al sottoscritto e al movimento che rappresento, punto.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo, consigliere Petrarulo. Il chiarimento è stato fatto e lei è stato molto chiaro. Grazie.
Speaker : GABRIELLA MIGLIETTA.
Posso rispondere, Presidente?
Speaker : PRESIDENTE.
No, consigliera.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Posso intervenire, Presidente?
Speaker : PRESIDENTE.
No, un attimo.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, posso intervenire?
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, ci è mancato in questi Consigli comunali. Non può intervenire perché siamo nella fase delle comunicazioni. Non si può intervenire. Abbia un attimo di pazienza, consigliere Santoro. Le voglio bene, ma mi faccia andare avanti.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sì, okay.
Speaker : PRESIDENTE.
Continuiamo con l’ordine del giorno del Consiglio comunale.
Propongo al Consiglio comunale di poter anticipare il punto n. 4) all’ordine del giorno, che consta dell’interpellanza proposta dal consigliere Michele Santoro, per poter far discutere l’interpellanza al consigliere Michele Santoro.
Chiedo al Consiglio comunale se è necessaria una votazione o se possiamo…
Speaker : INTERVENTO.
Credo che non ci siano problemi, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
C’è qualcuno che è contrario? Benissimo.
Mettiamo, allora, a verbale che si anticipa il punto n. 4) all’ordine del giorno: “Interpellanza prot. n. 11783/2021 su: ‘Richiesta di annullamento, sanzioni per mancata disdetta di visite e/o esami antecedenti all’attivazione del servizio di recall telefonico’”.
Consigliere Santoro, le passo la parola, ricordandole di mantenersi sull’argomento dell’ordine del giorno. Prego. Accenda il microfono e parli.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Ringrazio tutti i consiglieri che hanno votato il passaggio di questo ordine del giorno dal quarto punto al primo punto. Quando non si paga niente, tutto è gratis.
Io vedo che questa maggioranza oggi non c’è più, Presidente, perché queste persone che sono andate via hanno ridotto il numero legale della maggioranza. Quindi, siete diventati undici. A meno che altri consiglieri comunali passano subito in maggioranza. E se questo accadrà, è bene che si pronuncino adesso, sia i consiglieri comunali che verranno in maggioranza, che quelli che non vogliono più votare, senza la giustificazione del problema del voto di fiducia.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliare Santoro, non c’era proprio miglior Consiglio comunale per farla intervenire.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Questo è per quanto riguarda la situazione dei consiglieri comunali che questa Amministrazione ha subìto in questi cinque anni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sì, ho finito.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Speaker : MICHELE SANTORO.
Presidente, mi dovete scusare se mi fermo ogni tanto, ma non ce la faccio a parlare.
Questa interpellanza è stata presentata per richiedere l’annullamento di sanzioni per mancata disdetta di visite e/o esami antecedenti all’attivazione del servizio di recall telefonico. Praticamente è successo che nel 2011 è stata data attuazione al decreto di Giunta regionale n. 2268 del 2010, per cui per le nuove prenotazioni non disdette almeno ventiquattr’ore prima della data fissata dai cittadini mediante diversi canali di comunicazione verso i sistemi CUP aziendale si dovrà pagare una penale equivalente al ticket previsto da quella prestazione. Al punto n. 9 dell’Allegato A della predetta delibera di Giunta viene precisato che la penale si applica anche ai cittadini in possesso di esenzione. Al punto n. 6 si ribadisce che le disdette di prenotazione devono essere comunicate dai cittadini almeno quarantott’ore prima della data fissata e devono essere immediatamente rese disponibili per altre persone.
Nelle ultime settimane molti cittadini segnalano di aver ricevuto richieste da parte dell’ASL di Taranto di pagamento di penali per mancata disdetta di prestazioni sanitarie risalenti addirittura al 2011, in particolare di visite mediche e/o di esami diagnostici che i cittadini grottagliesi avrebbero prenotato e poi non effettuato. Almeno così risulta all’ASL. In molti casi, però, i cittadini, con non poche difficoltà, tenuto conto del lungo tempo trascorso, sono riusciti a reperire documentazione comprovante l’avvenuta esecuzione delle prestazioni sanitarie. Considerato che disdire le prenotazioni in caso di invito a presentarsi presso la struttura sanitaria il giorno della visita è giustamente finalizzato a riutilizzare l’appuntamento per un altro utente ed evitare così di allungare i tempi di attesa, è inconcepibile richiedere il pagamento di penali a distanza di tanti anni. Tra l’altro, nell’Allegato A del decreto regionale n. 2268 del 2010, al punto 6 si legge che in caso di annullamento entro i termini deve essere comunicato al cittadino il numero di disdetta, che deve essere conservato per almeno sei mesi a garanzia di eventuali ingiustificate rivalse. In piena emergenza sanitaria inviare avvisi di pagamento di massa, caricando sui cittadini l’onere di provare, a distanza addirittura anche di dieci anni, l’avvenuta esecuzione delle prestazioni sanitarie, appare una decisione poco ponderata.
Nel 2018 l’ASL di Taranto ha attivato il servizio di recall telefonico rivolto agli assistiti che hanno prenotato prestazioni sanitarie presso l’ASL preconvenzionale. Tale servizio è uno strumento utile a ridurre e razionalizzare i tempi di attesa e per garantire il completo utilizzo dei posti disponibili e l’eventuale sostituzione in caso di disdette e rinvii. Il suddetto servizio prevede che i cittadini che hanno prenotato visite o prestazione attraverso il CUP vengano ricontattati qualche giorno prima dell’appuntamento per dare conferma o annullare la prenotazione, per renderla nuovamente disponibile a favore di chi ha la priorità. Il servizio di recall telefonico rappresenta un vantaggio anche per il cittadino, al fine di non incorrere nelle sanzioni previste in caso di mancata disdetta. Ciò è fondamentale perché spesso, a causa di lunghe liste d’attesa, la data di prenotazione è molto lontana nel tempo e, quindi, potrebbero sorgere altri impegni improrogabili.
Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a promuovere ogni iniziativa utile per richiedere al Presidente della Regione Puglia, dottor Michele Emiliano, e all’assessore regionale con delega alla sanità, dottor Pier Luigi Lopalco, se la Giunta regionale è a conoscenza delle procedure attivate dall’ASL di Taranto per ottenere il pagamento di penali per la mancata disdetta di prestazioni sanitarie risalenti addirittura a dieci anni fa, tutte le richieste di pagamento di penali relative a prestazioni sanitarie non eseguite anticipatamente all’attivazione del servizio di recall telefonico.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Passo la parola al Sindaco. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Ho letto con interesse l’interpellanza del consigliere Michele Santoro su questo tema, che è stato alla ribalta per tanto tempo e che è ancora alla ribalta dato il numero dei cittadini che evidentemente si sono trovati in questa difficoltà un po’ per errore dell’ASL, fermo restando che rimane sempre l’idea che, nel caso in cui non viene eseguita la prestazione, è sempre bene disdirla, perché altrimenti quella va a incidere negativamente sulle liste d’attesa, perché ovviamente rimangono coperti i posti. Quindi, l’obiettivo è sicuramente giusto, quello di sanzionare, ma non è né il tempo né questo il modo, fatto un po’ alla rinfusa, di procedere. Per cui, io condivido la sua interpellanza. Anche perché ci hanno scritto anche associazioni di malati, che su questo tema sono abbastanza preoccupati. Quindi, ritengo che sia giusto promuovere un documento di questo tipo, che faccia sentire la voce del Consiglio comunale, fermo restando che ci sono delle difficoltà. Insomma, non vorrei che passasse il messaggio che è giusto non disdire ma, anzi, vorrei che passasse il messaggio che è giusto disdire, altrimenti le liste d’attesa sulla questione sanità non si supereranno mai, perché rimangono delle coperture fantasma, per cui c’è gente che ha urgenza e non riesce a effettuare la prestazione.
Lo spirito sarebbe anche giusto. Ovviamente, il tempo e i modi non ci consentono di sostenere questa cosa, ma soprattutto il fatto che il più delle volte è gente che l’ha eseguita la prestazione. Quindi, forse sarebbe il caso che l’ASL insieme alla Regione, rivedessero questo modo di procedere nell’interesse dei cittadini, soprattutto quelli giusti, quelli corretti, che hanno fatto correttamente la prestazione e che in qualche modo si sono visti comunque comminare la sanzione.
Ritengo, quindi, che questa interpellanza abbia ragione di essere vista, interpretata ed eventualmente trasfusa in un ordine del giorno da approvare all’unanimità in Consiglio comunale, ovviamente se c’è una condivisione da questo punto di vista. Potrebbe essere sicuramente sottoscritto da tutti quanti perché si tratta di persone, soprattutto visto il momento, che hanno bisogno di un supporto da parte di tutti noi consiglieri comunali. Per cui, la vedo in senso positivo questa sua interpellanza.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Consigliere Santoro, è soddisfatto?
Speaker : MICHELE SANTORO.
Sì, Presidente, sono soddisfatto di questa risposta che il Sindaco mi ha dato. Io potrei di nuovo presentare l’istanza con l’ordine del giorno senza nessun problema. Però, per non perdere tempo, Sindaco, perché lei non fa una delibera di Giunta mandandola alla Regione e all’ASL di Taranto nella quale revoca tutte le sanzioni penali? Se vuole, io preparo l’ordine del giorno, lo firmiamo tutti noi consiglieri comunali e al prossimo Consiglio comunale lo approviamo all’unanimità. Anche perché queste penali si prescrivono. Sono passati già dieci anni dal 2011 fino ad oggi e l’ASL sta chiedendo queste penali agli assistiti. Specialmente in questo particolare momento c’è anche la prescrizione, quindi non vedo il motivo per poterlo fare. Lei stesso ha detto che ha avuto delle lettere da parte di associazioni di famiglie malate, e ce l’ho anch’io questi qua, Anna Maria Caponio, Presidente dell’associazione Lea Mazzoli, Giovanni Santoro, Presidente dell’Associazione ATO Puglia, Caterina Fraccascia, Presidente dell’associazione Cuori Solitari, Pasquale Rizzi, Presidente dell’associazione Echèo ODV, Michele Formisano, Presidente dell’Associazione NPS Puglia Onlus, Pia Silvestri, Presidente dell’associazione Il Punto Onlus APS, Cosimo Pascadopoli, Presidente dell’Associazione Soverato 2000. Insomma, ce ne sono un sacco di persone che hanno chiesto la revoca di queste sanzioni penali.
Certamente io chiedo a lei, Sindaco, se si impegna a fare una delibera all’ASL e alla Regione Puglia per revocare queste sanzioni, oppure se devo presentare l’ordine del giorno. Come lei meglio credo.
Devo dire un’altra cosa. Per questa mia interpellanza o l’ordine del giorno che andrò a ripresentare. voglio ringraziare i fautori di questa interpellanza od ordine del giorno, che sarebbe Fratelli d’Italia, che mi hanno dato l’incarico di discutere questa interpellanza od ordine del giorno.
Chiedo al Sindaco di fare presto, anche perché altri Comuni della provincia di Taranto…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Santoro, ha finito?
Speaker : SINDACO.
Consigliere, io starei alla richiesta. Sono d’accordo su un documento proposto dal Consiglio comunale come mozione da portare in Consiglio, sottoscritta da tutti quelli che la vorranno sottoscrivere, come documento del Consiglio comunale da portare all’attenzione, fermo restando che rimangono impregiudicate le facoltà di ognuno, attenzione. Però, dico che concettualmente è un atto che, secondo me, dobbiamo portare alla continuità del Consiglio comunale. Naturalmente se lei ritiene di inviarmi il testo, mi potrò fare portatore sicuramente di raccogliere le disponibilità dei consiglieri comunali per sostenerlo tutti insieme – su questo non c’è dubbio – in modo che sia all’unanimità del Consiglio comunale questa richiesta, ferme restando le cose che abbiamo già detto, e cioè che comunque queste sanzioni hanno la necessità di evitare che la gente prenoti le prestazioni e poi lasci la prenotazione, non permettendo a chi ha diritto e chi ne ha bisogno di poter accedere. Laddove ci siano delle questioni, che lei ha sollevato, di irregolarità circa persone che hanno già eseguito la prestazione correttamente e hanno ricevuto questa ulteriore sanzione, credo che sia giusto intervenire in questo senso. Quindi, forse sarebbe il caso di andare in Consiglio con un atto condiviso. Lo reputo più consono, per rispettare anche la funzione dell’interpellanza da lei presentata.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Grazie, consigliere Santoro.
Punto n. 1) all’ordine del giorno: “Interrogazione prot. n. 12154/2021 per chiarimenti in merito: ‘Interdizione traffico in via Galvani’ presentata dal consigliere comunale Francesco Donatelli”.
Consigliere Donatelli, prego. Consigliere Donatelli? Accenda il microfono, consigliere Donatelli. Il microfono, consigliere.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Buonasera a tutti.
Intanto saluto anch’io e do il bentornato al consigliere Michele Santoro.
Passiamo, almeno per quanto mi riguarda, all’interrogazione che ho presentato un po’ di tempo fa, riguardante l’interdizione al traffico di via Galvani. Sono stato costretto a ripresentare una interrogazione che è stata presentata nel 2018, a cui è stata data una risposta dall’Amministrazione comunale nella persona dell’assessore Magazzino, l’allora assessore ai lavori pubblici, in cui si metteva in evidenza una problematica, che purtroppo è rimasta invariata da più di tre anni.
Di che cosa si tratta? Si tratta, appunto, della chiusura al traffico di un tratto di strada di via Galvani a causa – almeno è stato appurato questo – del fatto che c’è in un tratto di questa strada un canale sotterraneo, che attraversa viale Matteotti, via Galvani e via Marconi, che evidentemente ha creato un cedimento del terreno, che presenta delle preoccupazioni sicuramente dal punto di vista della sicurezza, qualora la situazione si fosse aggravato nel tempo. Una preoccupazione è stata esplicitata attraverso quella interrogazione, ma tutto sommato fatta propria anche dall’Amministrazione per conto dell’assessore Magazzino, che disse in quell’occasione che da un po’ di tempo stavano tallonando Acquedotto pugliese, perché una competenza sicuramente primaria della gestione di quel canale è, appunto, di Acquedotto pugliese. Per cui, stava interloquendo con l’AQP per arrivare all’indizione di una Conferenza di servizi dove si sarebbe affrontata congiuntamente la problematica per trovare insieme la soluzione a questo problema e poi comunicare al Consiglio comunale gli esiti di questa Conferenza di servizi. Per la verità, dopo questa risposta in Consiglio comunale non c’è stata assolutamente nessuna risposta né tantomeno nessuna comunicazione nei confronti del Consiglio comunale, pur sapendo che il problema continua. Tant’è che ancora oggi, a distanza di circa quattro anni, quel tratto di strada è intercluso al traffico.
L’interrogazione, quindi, ha questa motivazione. Sicuramente c’è un problema di transitabilità, altrimenti non si capisce perché tuttora è chiusa al traffico. Stiamo parlando di un’arteria centrale, in pieno centro della città, che sicuramente ostacola l’utilizzo da parte degli autisti di questo tratto di strada. Ma probabilmente c’è anche un problema di sicurezza. Non voglio parlare di pericolo, però sicuramente qualcosa va assolutamente fatta. Per cui, questo è lo spirito di questa interrogazione. Primo, si vuole sapere come mai a distanza di tempo non ci è stata data nessun tipo di comunicazione. Secondo, è stata poi indetta questa Conferenza di servizi? Se sì, conosciamo gli esiti? Poi, per capire come si può arrivare al superamento di questa problematica.
Grazie.
Speaker : SINDACO.
Presidente, rispondo io all’interrogazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Come era già stato annunciato e spiegato nella precedente interrogazione, la questione di via Galvani è una questione molto delicata, nel senso che all’atto della cessione della rete fognante all’AQP il problema era già evidente e noto. Parlo del 2015. Chiaramente questa questione ha generato, col passare del tempo, ulteriori avanzamenti dello stato dei luoghi. Per cui, per maggiore sicurezza abbiamo ritenuto, dopo un sopralluogo e un incontro con l’Acquedotto pugliese, di interdire al traffico via Galvani a scopo precauzionale. Poi abbiamo avviato, subito dopo, come è già stato detto, la Conferenza di servizi. Colgo anche l’occasione per comunicare che la Conferenza di servizi si è chiusa nel 2019, con la quale sono stati stanziati 5 milioni di euro per fare tutta la fogna nera, o almeno grande parte della fogna nera, i tronchi fognanti della città di Grottaglie. È in corso l’appalto da parte dell’Acquedotto pugliese per individuare la ditta che dovrà eseguire queste opere, che sono importanti per risolvere i numerosi problemi che riguardano la città. In quella Conferenza di servizi abbiamo posto la questione di via Galvani e abbiamo condiviso con Acquedotto pugliese la necessità di un intervento congiunto. Ci è stato chiesto di dare un incarico per avviare una verifica, un’ispezione, un’indagine diagnostica su via Galvani e con la determina – adesso le dico anche il numero – n. 1393 del 22/12/2020 abbiamo affidato l’incarico all’ingegnere Nisi, esperto in materia idraulica, il quale, dopo aver sottoscritto il disciplinare, sta eseguendo le attività conferitegli con l’incarico. Dalle informazioni riferitemi dall’Ufficio Tecnico, la consegna della perizia, o della relazione, o dello studio, comunque lo vogliamo chiamare, dovrebbe avvenire per la fine di maggio, i primi di giugno. Sulla scorta di quello che emergerà da questa indagine fatta dall’ingegnere Nisi, terremo un nuovo incontro in Regione per studiare, insieme all’Autorità idrica pugliese, l’Acquedotto pugliese, la tipologia di intervento da eseguire.
Non è un capriccio chiudere via Galvani. Lo facciamo, come al solito, nell’interesse dei cittadini, per evitare problemi di incolumità pubblica. È stata una scelta condivisa al momento del sopralluogo all’epoca. Il problema, comunque, era già noto, Acquedotto già lo sapeva, però abbiamo scelto la strada della collaborazione e ci siamo fatti carico di fare queste indagini diagnostiche. Appena avremo i dati, appena capiremo di cosa si tratta e qual è la tipologia di problema che bisogna risolvere, ammesso che ce ne sia uno da risolvere, quindi solo questa indagine ci consentirà di capire che cosa fare, se ci sarà un problema da risolvere, insieme all’Autorità idrica pugliese, che ha già preso impegni in quella Conferenza di servizi, si risolverà e si proverà a riportare alla normalità la situazione.
Ci tengo bene a precisare che questo intervento di via Galvani sarà un intervento mirato. Non rientra in quello dei 5 milioni di euro per i quali si sta per definire l’appalto per rifare la maggior parte dei tronchi fognanti all’interno del centro abitato cittadino. Quindi, è una cosa a parte. Andrà fatto un progetto dedicato a via Galvani dopo aver compreso qual è il problema e che cosa vi è la necessità di fare.
Quindi, non è che non abbiamo fatto. Abbiamo fatto. Ovviamente ricordiamo sempre che il 2020 è stato un anno particolare e che le disponibilità economiche sono sempre minori. Però, è un impegno che abbiamo preso sia con il Consiglio comunale sia soprattutto con la città, ma direi con l’Autorità idrica pugliese, che si è dichiarata disponibile a intervenire. Quindi, siamo al lavoro. Appena ci sarà questo tipo di relazione, eventualmente la verificheremo e capiremo cosa c’è da fare.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Ho ascoltato attentamente il Sindaco. Sicuramente non è stato né un capriccio mio né di chi ha sottoscritto la prima interrogazione, ma è una preoccupazione legittima, invece, da parte della città. Come consigliere comunale, si svolge appunto questo ruolo, da una parte, di stimolare laddove si vede che non vi è un immediato intervento da parte Amministrazione e, dall’altra, di sollecitare anche delle risposte. Quindi, in quella interrogazione ho messo in evidenza questo, non escludendo che evidentemente qualcosa si sta muovendo, ma sicuramente si muoveva senza dare nessun tipo di informazione, contrariamente a quanto erano stati gli impegni presi in Consiglio comunale.
In ogni caso prendo atto favorevolmente delle cose che ha detto il Sindaco, di questo incarico dato all’ingegnere Nisi, e speriamo che almeno a conclusione di questo primo step di incarico e, quindi, di individuazione delle problematiche sia data la giusta informazione non soltanto al sottoscritto, ma al Consiglio comunale e, quindi, alla città.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Punto n. 2) all’ordine del giorno: “Interrogazione prot. n. 12155/2021 per chiarimenti in merito a: ‘Crisi dello stabilimento Leonardo di Grottaglie’ presentata dal consigliere comunale Francesco Donatelli”.
Prego, consigliere.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie, Presidente.
Per la verità, come ho già detto in Conferenza dei Capigruppo, questa interrogazione era un’interrogazione con richiesta di risposta scritta, perché si è notato anche qui un notevole ritardo nell’informare il Consiglio comunale di determinati impegni, quindi chiedevo anche per iscritto, anche per brevità, di sapere a che punto è questa situazione. Ma visto che c’è l’occasione del Consiglio comunale, forse è meglio che il Sindaco ci dica esattamente come stanno le cose in merito alle problematiche relative allo stabilimento Leonardo-Finmeccanica di Grottaglie.
Nel novembre scorso c’è stata una decisione unanime del Consiglio comunale, quella di prendere atto di una gravissima crisi che sta affrontando lo stabilimento Leonardo di Grottaglie, una crisi che dal punto di vista industriale si scarica, ovviamente, sull’occupazione dei dipendenti. È bene ricordare che, insieme all’indotto, stiamo parlando di 1.500 lavoratori e, quindi, di 1.500 famiglie che sono in apprensione rispetto ai destini di questo stabilimento. Il rischio è che questo stabilimento, sicuramente all’avanguardia, fiore all’occhiello non soltanto del nostro territorio, ma anche dell’industria italiana, ebbene il rischio è che questo stabilimento così innovativo fra non molto potrebbe diventare una delle cattedrali nel deserto che purtroppo abbiamo visto e continuiamo a vedere nel nostro Sud.
Perché dico questo? Perché c’è una situazione di crisi legata al comparto aereo, che riguarda un po’ in tutto il mondo le compagnie aeree, quindi anche la Boeing, che ha la committenza riguardo allo stabilimento Leonardo di Grottaglie. Tra l’altro, con la pandemia si è complicata sempre di più la situazione, creando una situazione di gravissima difficoltà soprattutto dal punto di vista occupazionale. Quindi, in quella occasione, con quell’ordine del giorno approvato all’unanimità in Consiglio comunale nel novembre scorso, ci si impegnava e, quindi, si impegnava soprattutto il Sindaco e l’Amministrazione comunale, insieme al Presidente del Consiglio comunale, che voglio richiamare alle proprie responsabilità rispetto anche a questa situazione, a convocare un Consiglio comunale monotematico riguardante, appunto, il futuro dello stabilimento Leonardo. A questo Consiglio comunale si pensava di invitare a partecipare i massimi vertici istituzionali sia del Governo nazionale che del Governo regionale, si pensava di invitare anche il management della Leonardo-Finmeccanica, ovviamente anche le organizzazioni sindacali, e in questa sede istituzionale, quale appunto il monotematico del Consiglio comunale di Grottaglie, capire come stanno le cose e quali possono essere le soluzioni e le vie di uscita da questa situazione di grandissima crisi.
Abbiamo anche evidenziato anche in quell’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale le occasioni che si presentavano con questo ordine del giorno, con l’indizione di un Consiglio comunale monotematico, e cioè quelle di richiamare soprattutto la Regione rispetto a impegni che ha sottoscritto, la Regione stessa, nei confronti dello stabilimento Leonardo di Grottaglie. In particolare, si faceva riferimento alla delibera di indirizzo della Giunta regionale n. 1681/2017, che aveva come obiettivo, quindi l’indirizzo che si dava alla Regione attraverso questa delibera di Giunta regionale, quello di lavorare per costruire un polo logistico integrato tra porto di Taranto e aeroporto di Grottaglie, in pratica attuare quello che è il Piano di sviluppo aeroportuale di Grottaglie, che è appunto quello di mettere in relazione le due grandi infrastrutture. Quindi, con questa delibera la Giunta regionale doveva poi attivarsi per concretizzare quello che è scritto nella delibera di indirizzo. Noi non abbiamo assolutamente nessuna notizia del prosieguo di questo impegno della Regione. Inoltre, richieste anche ad alcuni consiglieri regionali notizie in merito, nessuno mi ha saputo dire se qualcuno ha preso quel fascicolo successivamente a quella delibera, che sembra sia stata non dico dimenticata, ma sicuramente sottovalutata rispetto a quelli che erano gli impegni sottoscritti dalla Regione Puglia.
Accanto a questo, nel passato ci sono stati anche, sempre da parte della Regione Puglia, degli interventi nei confronti della Finmeccanica, con la sottoscrizione di accordi di programma che andavano nella direzione, sia per quanto riguarda lo stabilimento di Grottaglie che per quanto riguarda lo stabilimento di Foggia, degli investimenti, perché il rischio effettivo è che, se non si supera la monocommittenza di Boeing, alla fine, nel momento in cui si arriverà alla crisi, come già di fatto stiamo in una situazione di crisi, il rischio, come dicevo prima, è che quello stabilimento così fortemente innovativo potrebbe diventerebbe una cattedrale nel deserto. Da qui la preoccupazione di capire come stanno le cose e come uscirne fuori.
Non solo non si è fatto niente, ma purtroppo la situazione è degenerata ed è diventata ancora più preoccupante, perché nel frattempo gli impegni che aveva preso il management della Leonardo a livello nazionale, quindi parliamo del settore infrastrutture, era quello di ripartire per quanto riguarda Grottaglie dall’1 febbraio, ma in effetti è slittato di oltre un mese, la situazione di difficoltà continua a essere presente in quello stabilimento, quindi è giusto che le Istituzioni, a cominciare dal Consiglio comunale di Grottaglie, si interessino di quello che sta accadendo, che al momento vede il rischio, almeno dal punto di vista degli esuberi annunciati, di circa 1.000 unità nel settore delle strutture di Alenia Finmeccanica.
Da qui nasce, da un lato, l’urgenza di arrivare a fare questo Consiglio comunale e, dall’altro, la difficoltà a comprendere come mai si siano persi tanti mesi senza avere nessuna notizia. Sicuramente una delle motivazioni sarà che il periodo legato alla pandemia ha accentuato le difficoltà anche di contatti. Però, siccome sappiamo che i contatti in tutto questo periodo, ormai da più di un anno, a cominciare dal Consiglio Comunale, si svolgono anche attraverso il web, quindi almeno i contatti con i vertici regionali e nazionali istituzionali, con il management della Leonardo e con i sindacati, almeno questo, bisognava comunque prenderli, per essere pronti a fare questo Consiglio comunale monotematico.
Ecco perché io ho insistito in più occasioni. Recentemente, insieme a me, hanno sollecitato altri quattro consiglieri, insieme al Partito Democratico, a Italia in Comune e a Progetto Utopia, che hanno sostenuto ancora di più questa mia interrogazione che va nella direzione di capire come stanno le cose e, quindi, arrivare a questo momento di confronto istituzionale per individuare insieme le possibili soluzioni.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Risponde il Sindaco. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Consigliere, grazie per l’interrogazione. Devo dire che in realtà non abbiamo abdicato al ruolo e alla mission del Consiglio comunale, semplicemente ci sono state una serie di problematiche che non ci hanno consentito di portare a termine la missione. Però, quell’impegno preso lo porteremo a compimento nel più breve tempo possibile. Quindi, non entro nel merito della discussione e mi prendo l’impegno di convocare il Consiglio comunale monotematico.
Il ritardo, come avete immaginato e come avete saputo, dei Consigli comunali è legato al fatto che alcuni consiglieri tra noi purtroppo non erano disponibili per ragioni di Covid. Questo credo che vi sia stato comunicato. Quindi, anche per mettere tutti nella condizione di tranquillità per poter intervenire è stato difficile. Ma fuori da questa questione, il punto è che l’assessore regionale, sentito sul punto, ha dato piena disponibilità alla partecipazione e, comunque, si è già attivato sulla questione della Leonardo. Ho sentito alcuni parlamentari, i quali in linea di massima sarebbero disponibili. I sindacati hanno dato la disponibilità. Ho provato ad avere un’interlocuzione con l’azienda e sono in attesa che ci sia una… Devo dire, in verità, che non ho avuto un’immediata disponibilità. Ovviamente è stata un’interlocuzione informale. Mi riprometto, comunque, in occasione del Consiglio, di fare un’interlocuzione formale, affinché ci sia una risposta di presenza o di non presenza. Diciamo che in linea di massima si potrà portare in Consiglio comunale a breve anche questa discussione con la partecipazione dei referenti.
Devo dire la verità – faccio un mea culpa – che non avevo letto che la sua era una richiesta in forma scritta. Devo dire la verità. Quindi, ammetto di non aver letto questa specifica. È stata una distrazione. Faccio un mea culpa da questo punto di vista. Però, resta il fatto che l’impegno per il Consiglio comunale rimane in piedi e quanto prima lo attiveremo, con gli attori che riterranno di partecipare – spero tutti – per aprire una discussione sulla vertenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Anche qui prendo atto delle cose dette dal Sindaco, però mi consenta di dirle, Sindaco, che non mi fido del “quanto prima“. Sarebbe opportuno indicare anche in maniera indicativa, non per forza precisa, una data di svolgimento su cui si sta lavorando o si deve lavorare, in modo tale che si liberino le persone che vogliamo invitare a questo Consiglio comunale per dare la possibilità di organizzare al meglio questo Consiglio comunale. Quindi, chiedo che ci sia più precisione e soprattutto che ci sia informazione. Fino a questo momento, ripeto, non soltanto in questa occasione, ma in tantissime altre occasioni, ma qui stiamo parlando di qualcosa di estremamente importante per il territorio, non ce n’è stata. Quindi, chiedo che ci sia più precisione e più disponibilità a trovare il prima possibile una soluzione.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Avevo chiesto la parola, se è possibile.
Speaker : PRESIDENTE.
No, consigliere Di Palma, non è possibile durante le interrogazioni.
Punto n. 3) all’ordine del giorno: “Interrogazione prot. n. 11613/2021 per chiarimenti in merito a: ‘Degrado in piazza Padre Pio’ presentata dal consigliere comunale Francesco Donatelli”.
Prego, consigliere. Il microfono, consigliere Donatelli. Prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Intanto prendo atto che, a differenza di altre interrogazioni per cui sono passate diversi mesi, questa è molto più recente. Spero che questa rapidità di portarla in Consiglio comunale corrisponda anche a una rapidità nella soluzione di questo problema.
Stiamo parlando di piazza Padre Pio, una piazza abbastanza modesta dal punto di vista della superficie occupata, ma sicuramente assolutamente importante, non soltanto perché lì è stata collocata la statua di Padre Pio, ma proprio perché c’è questa statua che viene seguita, omaggiata da tantissimi cittadini, anche perché in quella piazza vi è la presenza di tantissimi alberi di pino che portano sicuramente giovamento a chi vuole frequentarla sia dal punto di vista religioso sia dal punto di vista soltanto di potersi sedere all’ombra su una panchina, visto che non ci sono tantissime occasioni a Grottaglie dove vi sono queste piccole oasi di verde come sta in piazza Padre Pio.
Negli ultimi tempi questa piazza è stata completamente abbandonata, tant’è che molti cittadini si sono rivolti, in tantissime occasioni, al Sindaco e agli amministratori per dire di intervenire perché la sconnessione dei mattoni dovuta alla presenza delle radici affioranti degli alberi, che hanno portato appunto alla sconnessione dei mattoni del marciapiede, che effettivamente è un pericolo per le persone che la frequentano, soprattutto per le persone anziane che frequentano questa piazza. Per cui, va assolutamente trovata la soluzione per rimettere a posto e in sicurezza questa piazza. Negli ultimi tempi, oltre alla sconnessione del pavimento, c’è una presenza diffusa di erbacce, che sicuramente contribuiscono non soltanto a far diventare ancora più degradata quella situazione, ma diventa un ulteriore pericolo per chi la frequenta.
Quindi, quello che si chiede con questa interrogazione è un intervento per mettere in sicurezza la piazza, con un’avvertenza, visto come sono andate le cose in tantissime occasioni qui a Grottaglie quando si parla di disconnessione dovuta alla presenza di alberi di pino. Gradire l’impegno formale anche in questa sede da parte del Sindaco che l’intervento non sarà quello di abbattere quegli alberi di pino perché, come ho detto prima, è una vera e propria oasi di verde per le persone che la frequentano. Quindi, non sarebbe giusto che l’intervento portasse all’abbattimento di questi alberi di pino. Ci sono le condizioni per intervenire e salvaguardare quegli alberi facendo le giuste manutenzioni sia agli alberi sia alla pavimentazione. Spero che questo avvenga il prima possibile.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Risponde l’assessore Fornaro. Prego, assessore.
Speaker : VINCENZO FORNARO, Assessore.
Intanto buonasera a tutti. Anch’io saluto il consigliere Santoro. Bentornato al consigliere Santoro. Inoltre, ringrazio il consigliere Donatelli per l’interrogazione.
Le rispondo subito dicendo che è già nei programmi dell’Amministrazione la sistemazione di piazza Padre Pio. Trattasi ormai di una manutenzione non più ordinaria ma, bensì, straordinaria, in quanto c’è da rifare gran parte della pavimentazione e anche gran parte del manto stradale adiacente la piazzetta. È una cosa che verrà fatta subito dopo l’approvazione del bilancio, perché già con l’Ufficio Manutenzioni abbiamo già stilato una sorta di stima dei costi. Quindi, una volta approvato il bilancio cercheremo di dar seguito alla manutenzione straordinaria di questa piazzetta.
Questa Amministrazione non vuole abbattere alberi o altro. Le porto un esempio: nella piazzetta rifatta in via della Portella delle Ginestre è stato fatto lo stesso identico lavoro di manutenzione straordinaria della pavimentazione e del manto stradale adiacente la piazzetta e lì non è stato toccato nemmeno un albero. È stato fatto un lavoro certosino, in modo da poter tutelare sia gli alberi, sia la pavimentazione e via discorrendo.
Questa Amministrazione, quindi, intende risolvere il problema quanto prima. Però, stiamo aspettando, appunto, l’approvazione del bilancio, in modo da poter ultimare le stime dei lavori da farsi e successivamente incaricare una ditta per i lavori di rifacimento della piazzetta.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Fornaro.
Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Presidente, anche in questa occasione prendo atto delle rassicurazioni che ha fatto l’assessore Fornaro, come prendo atto anche del lavoro che ha citato nella Zona 167, fatto sicuramente nel modo migliore, senza abbattere alberi eccetera, però un minimo di diffidenza nei confronti degli impegni presi dall’assessore Fornaro devo purtroppo averla, perché lo stesso assessore Fornaro, quando è stato interrogato su altre questioni, dico per esempio la sistemazione di quel tratto di strada di proprietà comunale in via Cartesio, dico per esempio via Pio XI e via Leone XIII, sull’interrogazione che si è discussa in Consiglio comunale si sono presi degli impegni, ma poi questi impegni non sono stati mantenuti. Per cui, sicuramente vigileremo su questo, chiedendo all’assessore di essere più coerente rispetto a questi impegni.
Con l’occasione, chiedo una maggiore vigilanza all’Ufficio Tecnico e all’assessore Fornaro rispetto ai lavori che sono stati fatti anche recentemente, che hanno presentato delle difficoltà non indifferenti. Recentemente è stato sollevato in diverse occasioni, anche sui social, per esempio la questione dei lavori di piazza Verdi, ma soprattutto i recentissimi lavori fatti al parcheggio sulla Depositeria comunale, dove alla prima pioggia c’è stato un allagamento, che sicuramente non fa onore a chi doveva controllare quei lavori. Quindi, l’impegno che chiediamo all’assessore e all’Ufficio Tecnico è quello di essere più vigili e più determinati su queste cose.
In ogni caso, per quanto riguarda l’interrogazione relativa a piazza Padre Pio, l’assessore ha citato il bilancio, il bilancio dopodomani verrà approvato, quindi se non ci sono altre motivazioni sicuramente questo impegno, se si vuole, si può mantenere in tempi rapidissimi.
Grazie.
Speaker : VINCENZO FORNARO, Assessore.
Solo per precisare alcune cose. Relativamente all’interrogazione che fece tempo fa il consigliere Donatelli su via Pio XI, voglio solamente ricordare che proprio oggi abbiamo iniziato la bitumazione in via Pio XI. Giusto per la cronaca.
Un’altra cosa. Fu chiesto anche, in quella interrogazione, di fare un attraversamento pedonale. Ebbene, anche quello è stato fatto, un attraversamento pedonale che va su via Giovanni XXIII. Quindi, tutto quello che ci diciamo cerchiamo, con i tempi che ci sono, di portarlo a termine, ricordando che siamo da quattordici mesi in pandemia.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Speaker : SINDACO.
Presidente, mi consente di dire una cosa?
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene.
Speaker : SINDACO.
Una precisazione. Consigliere, i lavori sulla Depositeria non sono ultimati, ma sono in corso. Abbiamo semplicemente spostato le barriere per consentire il passaggio. Se ci andate, vedrete che ci stanno ancora lavorando. Quindi, le problematiche rilevate sui social non c’entrano niente. Quelle sono opere in corso di esecuzione, perché è stato ripreso il lavoro qualche giorno fa e verrà ultimato, così tutte le questioni verranno risolte. Gli uffici sono costantemente sul pezzo a vigilare. Ovviamente, l’abbiamo semplicemente fatto per consentire di attraversare e andare all’ufficio postale, perché era diventato complicato.
Quindi tranquillamente voglio dire, per la sicurezza di tutti, che quelle problematiche sollevate le avete viste solo perché abbiamo fatto spostare i lavori di cantiere per consentire l’accesso alla piazza e, quindi, attraversare il marciapiede. Lo volevo solo dire per tranquillizzare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Presidente, prendo atto di questo. Verificheremo anche queste ultime notizie, che ovviamente ci fanno piacere, se le cose stanno così.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo.
Punto n. 5) all’ordine del giorno: “Approvazione Regolamento per l’applicazione del canone unico patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, canone di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi appartenenti al demanio o patrimonio indisponibile e del Regolamento per l’applicazione del canone di concessione per l’occupazione delle aree mercatali realizzate anche in strutture attrezzate”.
Il punto all’ordine del giorno è stato discusso durante la seduta della I Commissione consiliare del 26 aprile 2021, incontrando 5 voti favorevoli, 5 astenuti e nessun voto contrario.
Passo la parola all’assessore Bonfrate per l’illustrazione del punto all’ordine del giorno. Prego, assessore.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Buon pomeriggio.
In Commissione abbiamo affrontato abbastanza precisamente quanto previsto dal Regolamento che voi avete ricevuto e nelle relazioni che avete ricevuto viene spiegato i motivi per i quali noi stiamo unendo il Regolamento sulla pubblicità e il Regolamento sulla COSAP sul suolo pubblico. Una legge del 2019 imponeva di mettere sotto un unico Regolamento i due Regolamenti che fino adesso avevamo differenti e divisi.
Innanzitutto dobbiamo fare una piccola precisazione. Questo è un Regolamento che, per quest’anno, sicuramente è un Regolamento a invarianza di gettito, nel senso che le tariffe sono rimaste comunque le stesse, come indicato nella relazione che avete ricevuto. Quindi, non stiamo cambiando assolutamente niente, ma stiamo soltanto unendo i due Regolamenti, apportando qualche modifica, che io mi sono appuntato, mettendo in evidenza quelle che ritengo le più importanti. Poi dalla discussione potrebbe nascerne forse un’altra.
Nell’articolo 1 sono indicati i motivi per i quali noi stiamo istituendo questo canone unico. È la legge 27 dicembre 2019.
All’articolo 9, una cosa che noi abbiamo previsto e che non era prevista è il deposito cauzionale per le operazioni di utilizzo del suolo pubblico. Spesso e volentieri capita che si debbano fare dei lavori stradali, o per una connessione elettrica, o per una connessione dell’Enel, o per una connessione del gas, e in questo caso c’è una modifica del manto stradale. Ecco, con questo Regolamento noi imponiamo al soggetto richiedente la cauzione, che sarà comunque restituita nel momento in cui il manto stradale tornerà nelle condizioni precedenti. Questo è l’articolo 9, comma 2.
L’articolo 11 parla degli obblighi del concessionario, comma 4. Una cosa che noi abbiamo previsto riguarda lo spazio concesso specialmente ai pubblici esercizi che non possono avere all’interno della propria attività i contenitori dei rifiuti. Ebbene, questi esercizi possono utilizzare lo spazio pubblico concesso autorizzato, salvo che gli stessi contenitori siano coperti da una costruzione in legno di colore bianco oppure di color legno. Inoltre, abbiamo previsto in questo Regolamento che gli stessi spazi non vengono utilizzati come deposito di attrezzature o deposito per tavolini e sedie, perché spesso e volentieri capita che, quando le attività sono chiuse, gli spazi pubblici sono in realtà dei garage o dei depositi a cielo aperto. Quindi, attraverso questo Regolamento noi stiamo dicendo che non deve essere utilizzato come deposito il suolo pubblico che viene concesso.
Abbiamo poi il comma 9. Una cosa che spesso è capitata è che ci hanno segnalato che gli impianti pubblicitari non erano manutenuti. Al comma 9 abbiamo previsto una dichiarazione. Alla fine di ogni anno i concessionari devono trasmettere, entro il 30 novembre, la documentazione che attesta la manutenzione degli impianti affidati in concessione.
Articolo 13, comma 1: il mancato pagamento del canone alle scadenze stabilite determina la decadenza della concessione o dell’autorizzazione.
All’articolo 14, comma f), c’è un aspetto importante. Nel momento in cui venivano richieste le autorizzazioni di suolo pubblico, salvo quest’anno e l’anno scorso, che sono due anni particolari, spesso e volentieri le richieste venivano concesse, quindi c’erano le autorizzazioni, però non venivano ritirate, perché il ritiro delle autorizzazioni prevede il pagamento delle stesse. Attraverso questo Regolamento noi abbiamo scritto che, nel momento in cui viene concessa un’autorizzazione, la stessa deve essere ritirata entro venti giorni dal rilascio, che naturalmente deve essere pagata. Nel momento in cui non c’è questo ritiro della concessione, decade il provvedimento autorizzatorio.
Il subentro. Abbiamo affrontato questa cosa anche durante la Commissione. Il subentro non è previsto perché la concessione è personale. Cosa differente è nel momento in cui uno vende l’attività ed è solidale tra vecchio e nuovo proprietario.
Articolo 17, comma 5: per il rinnovo della concessione, l’autorizzazione è subordinata al pagamento del canone. Una cosa importante che abbiamo visto attraverso questo Regolamento è l’Anagrafe delle concessioni e autorizzazioni. Attraverso questo Regolamento, gli uffici potranno sapere la situazione del suolo pubblico su tutto il territorio, sia per un monitoraggio sia per capire come stanno andando i pagamenti. Quindi, è un monitoraggio sicuramente più attento rispetto a quello che era in passato.
Un’altra cosa che abbiamo visto attraverso questo Regolamento è un utilizzo migliore del sistema “Impresa in un giorno”. Le domande di autorizzazione del suolo pubblico per le attività naturalmente territoriali deve passare attraverso il sistema “Impresa in un giorno”. La richiesta viene fatta al SUAP attraverso il sistema che dal 2018 abbiamo implementato nella nostra Amministrazione e poi il SUAP deve chiedere i pareri agli uffici, quindi all’Ufficio Tecnico e al Comando di Polizia municipale. Ottenuti i pareri, potrà dare l’autorizzazione, che sarà comunicata al SUAP, che la comunicherà al soggetto richiedente.
Veniamo all’articolo 23. La classificazione delle strade è sempre la stessa rispetto allo scorso Regolamento.
Una cosa importante sono le altre occupazioni. In particolare, abbiamo previsto che la collocazione delle fioriere può avvenire, salvo autorizzazione, soltanto sui marciapiedi o soltanto in alcune situazioni in cui non è previsto. Nel centro storico, non essendoci marciapiedi, le fioriere possono essere concesse, salvo autorizzazione e cauzione di 100 euro, anche sulla strada. Comunque, anche dove ci sono marciapiedi particolarmente piccoli potrebbe essere concessa la collocazione delle fioriere, che dovranno essere in ceramica o sulla sede in pietra di Apricena. Io ho chiesto all’ufficio se sulle norme transitorie, quindi sulla retroattività, e naturalmente le situazioni precedenti non dovranno essere considerate, quindi da qui in poi, salvo situazioni in cui c’è un intervento a seguito di controlli sul territorio, dove si provvederà a far adottare il Regolamento che viene chiesto al Consiglio di approvare.
Un’altra cosa importante che abbiamo previsto attraverso questo Regolamento è che i negozianti di ortofrutta non potranno mettere, per motivi igienico-sanitari, la loro produzione sui marciapiedi. Questo era già previsto. Comunque, è sempre meglio prevederlo attraverso il Regolamento in modo che nessuno possa dire “non lo sapevo” o “non è scritto da nessuna parte”.
Chiedo ai consiglieri presenti in Commissione lo scorso lunedì se ho dimenticato qualcosa, a parte quello che stavo dicendo, che è un Regolamento a saldi invariati, quindi non è cambiato, le tariffe sono le stesse dell’anno scorso. Quindi, dal punto di vista finanziario non ci sono grossi cambiamenti. È soltanto uniformare, secondo quanto previsto dalla legge, i due Regolamenti che già avevamo, apportando alcune modifiche che, secondo noi, erano necessarie. Chiedo, quindi, ai consiglieri presenti in Commissione se ho dimenticato qualcosa. Comunque, sono a disposizione.
Questo riguarda un Regolamento. L’altro Regolamento, invece, è per l’applicazione del canone di concessione per l’occupazione delle aree mercatali. In realtà, in quello ci sono poche cose importanti, sono dettagli soprattutto tecnici. Quelli più politici, secondo noi, sono quelli che ho appena enunciato. Ma, ripeto, se ho dimenticato qualcosa, chiedo a voi di farmi fare un’integrazione.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Bonfrate.
Ci sono interventi di chiarimento in merito alla presentazione del punto all’ordine del giorno o domande? Altrimenti, passiamo direttamente alla fase…
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Presidente, ho bisogno di qualche chiarimento.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Manigrasso.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere all’assessore qualche piccolo chiarimento. All’articolo 1 si parla di istituzione del canone unico patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria. Leggendo un po’ tutti gli articoli non si capisce quando uno debba chiedere una concessione o un’autorizzazione. Quindi, un chiarimento su che cosa si deve richiedere sottoforma di concessione e cosa sottoforma di autorizzazione.
All’articolo 9, come lei ha giustamente illustrato, al comma 2, verso la fine si parla di verifica da parte dell’ufficio per quanto riguarda il rimborso della cauzione. Però, come sempre avviene, anzi, come sempre non avviene, non si fa mai un verbale per iscritto in caso di sopralluogo, in maniera che possa rimanere traccia che il ripristino dello stato dei luoghi sia stato effettivamente fatto. Quindi, che si possa in qualche modo aggiungere che la predetta verifica deve avvenire entro trenta giorni dalla domanda del concessionario che abbia concluso l’occupazione a mezzo di apposito verbale.
Al comma 14, sempre alla lettera f), quello che lei ha riferito sul mancato ritiro entro i venti giorni, si dice che per il provvedimento che non viene ritirato, per il quale non è stato effettuato il versamento del canone dovuto entro venti giorni dalla data del rilascio, vi è la decadenza. Quindi, queste sono cause di decadenza.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Sì. Una delle cause di decadenza è che il provvedimento non venga ritirato entro i termini. La frase dovrebbe essere questa: causa di decadenza della concessione nel caso in cui il provvedimento non venga ritirato e per il quale è stato effettuato il versamento del canone dovuto.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Sì, è chiaro. Il problema è che molte volte i richiedenti non hanno contezza e conoscenza di quando il provvedimento è pronto, per cui si è costretti o ad andare personalmente, e adesso è diventato sempre più difficile, o a tempestare di telefonate gli uffici. Nel momento in cui il provvedimento viene fatto e viene fatto oggi, 28 aprile, lo so solo io che l’ho predisposto l’atto, ma l’utente non lo sa. Per cui, o viene avvisato con una mezza lettera, con una notifica, con una telefonata che il provvedimento è pronto, altrimenti i venti giorni da quando decorrono? È chiaro?
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
È chiaro.
Noi abbiamo detto che il rilascio dell’autorizzazione, la comunicazione avviene attraverso imprese in un giorno. Noi vogliamo facilitare questo processo, perché quello che dice è sicuramente giusto e corretto, ma attraverso questo sistema, nel momento in cui l’ufficio gestioni dirette restituirà l’autorizzazione al SUAP, il SUAP comunicherà subito al soggetto che ha richiesto l’autorizzazione, che ha inserito la pratica all’interno del SUAP. Non so se sarà il tecnico stesso. Dobbiamo cercare di evitare che ci sia la comunicazione verbale. Il sistema l’abbiamo improntato nel 2018 proprio per evitare queste cose, ed è successo l’anno scorso, perché una mancata comunicazione da parte di un ufficio ha prodotto il silenzio- assenzio e quindi un’autorizzazione che in realtà non poteva essere data per una mancata comunicazione.
Noi, attraverso questo sistema, dell’impresa in un giorno, vogliamo evitare questi continui rimandi o queste incomprensioni tra soggetto richiedente ed ente.
Il soggetto riceverà sicuramente da parte del SUAP… Mi accerterò che il sistema funzioni. Lo farò quanto prima giacché questa è comunque una grossa novità, perché fino ad adesso le autorizzazioni erano chieste all’ufficio gestioni dirette. L’ufficio commercio e attività produttive spesso e volentieri non sapeva se l’azienda, essendo questa su suolo pubblico, un’attività inerente all’attività economica, era a conoscenza del soggetto che aveva l’autorizzazione. Poi, attraverso il censimento, quello che abbiamo detto, l’analisi del censimento, delle concessioni e delle autorizzazioni, credo che possa aiutare il tutto e anche queste incomprensioni che spesso capitano e sono capitate.
Circa la prima domanda…
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Ti fermo un attimo prima di andare avanti. Sulla questione dell’impresa in un giorno, così chiudiamo quel discorso dell’impresa in un giorno, tutte le richieste di occupazione di suolo pubblico passeranno attraverso…
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
No, solo quelle attinenti alle attività economiche, perché nel momento in cui c’è un privato che deve andare a fare la facciata o deve fare dei lavori, quelle passeranno sempre alle gestioni dirette con i sistemi tradizionali, salvo poi che l’ufficio tecnico abbia predisposto un sistema automatico per l’ufficio attività produttive. Quello riguarda soltanto le attività economiche, tutto quello che riguarda le attività economiche, come già avviene. Nel momento in cui un’azienda vuole costruire una finestra sul suo frontespizio deve chiedere sempre al SUAP che poi passerà sempre la richiesta all’ufficio tecnico per le autorizzazioni e i pareri di conseguenza.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Quindi, ritorniamo al discorso di prima. Le occupazioni di tipo edilizio, per esempio, occupazioni stradali di tipo edilizio per fare i lavori che vanno in genere alla polizia e via di seguito, lì, praticamente, noi non avremo la conoscenza di quando l’atto amministrativo è stato fatto.
Speaker : SINDACO.
Alfonso, scusami. Se a richiedere questo tipo di occupazione è un’attività economica… Se la fa il cittadino autonomamente non passa da lì. Ma se è un’impresa a chiederla o un professionista a chiederla deve passare dal sistema informatizzato, perché la necessità di questa centralizzazione è legata al fatto che il più delle volte c’è proprio questa cosa, si lascia la richiesta, montano quello che devono montare, in attesa che in qualche modo qualcuno si ricordi di verificare, poi passa… Nessuno paga e nessuno fa nulla, così vale anche per il suolo pubblico. È già successo che fanno la richiesta, prepariamo l’autorizzazione, vengono chiamati e non la vengono a ritirare, in attesa che poi, magari quando va il vigile, se ci va, ci ricordiamo che c’è da pagare e da sistemare tutto. Questo, ovviamente, voi sapete che in qualche modo espone anche gli uffici ad una responsabilità, perché è chiaro che c’è un’autorizzazione aperta e non hanno incassato il relativo tributo.
Si tratta di una collaborazione che ci deve essere tra cittadino, impresa e Amministrazione. Questo consente anche di avere in tempo reale lo stato di avanzamento della pratica, perché il sistema è informatizzato e arriveranno le comunicazioni ai richiedenti. Quindi, è importante questo perché ci sia la tracciabilità del lavoro, dell’attività amministrativa, soprattutto perché dopo non ci sia quel discorso del “Sì, ho presentato la domanda, ma non so che fine ha fatto”. Questo non può essere, perché in qualche modo fa girare tutti a vuoto. Questo è il punto. Ci è capitato.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
È chiaro, è chiaro.
Assessore…
Speaker : SINDACO.
Alfonso, scusami, rispetto all’articolo 3, rispetto alla domanda che hai fatto all’inizio su concessioni e autorizzazioni, è ben precisata all’articolo 3 la differenza in quale caso chiediamo la concessione e in quale caso chiediamo l’autorizzazione. Concessioni e autorizzazioni. Specifica le due distinte ipotesi.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Io non lo leggo. Dice sempre concessione o autorizzazione.
Speaker : SINDACO.
No, dice: “Tutte le occupazioni permanenti o temporanee di suolo, soprasuolo, sottosuolo, appartenenti al Demanio, nonché al […], devono essere dotate di una concessione o autorizzazione da parte del Comune”. In questo caso, se è concessione… Dipende da cosa chiedi, se chiedi l’utilizzo del suolo pubblico in modo temporaneo, se devi avere l’autorizzazione da parte dell’ufficio tecnico per avere il gazebo e quindi il permesso, quindi si tiene generico. Questo poi sarà l’ufficio a… Tu puoi chiedere l’uno o l’altro indistintamente, a seconda di quello che devi chiedere. Non è un problema di indirizzi, ma è l’ufficio che deve sapere cosa rilasciarti. Se tu chiedi l’autorizzazione, ma ti serve la concessione, in base a quello che chiedi l’ufficio ti risponde. Non è vincolante questo, però è chiaro che siccome questa parte consente… Altrimenti dovremmo fare una lista di cosa prevede l’autorizzazione e cosa prevede la concessione. Il Regolamento non indica questo, perché, comunque, ogni caso è a sé ed è già specificato dalle norme. Questo è il senso.
Altrimenti dovremmo fare il dettaglio di tutto quello che è soggetto a concessione, fermo restando che non cambia, perché l’istruttoria passa attraverso gli uffici. Questo è il senso.
Invece, nella parte relativa alle esposizioni pubblicitarie, si parla di procedure da autorizzazione. Quindi, il comma 2, per le insegne pubblicitarie fa una distinzione precisa, che si tratta di autorizzazioni. Queste, grosso modo, sono le distinzioni.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Questo era l’esempio tipico.
L’impianto pubblicitario deve essere comunque autorizzato dal Comune, invece quella è la concessione del suolo pubblico, perché è un bene sempre del Comune. L’esempio che ha fatto il Sindaco è proprio distinto.
Speaker : SINDACO.
Tanto non riguarda il cittadino questa tipologia, perché sarà l’ufficio, poi, correttamente, a rilasciare il titolo adeguato.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Sempre per quanto riguarda l’impresa in un giorno, Mario, quelle richieste che si stanno facendo in questi giorni per le occupazioni temporanee…
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Questo no. Te lo dico subito, perché, in realtà, a parte che il Regolamento doveva essere approvato comunque oggi, la necessità di rispondere in modo rapido ed efficace ai cittadini, alle imprese del territorio abbiamo scritto nella comunicazione PEC del Comune di Grottaglie che passerà…
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
La mia domanda andava oltre. Per gli anni successivi, andrà fatto sempre tramite impresa in un giorno?
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Il Regolamento prevede questo. Quest’anno è un caso… Come l’anno scorso, è un caso straordinario attraverso la delibera di Giunta in cui abbiamo fatto la cosa particolare.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
È chiaro, è chiaro. Mi stavo preoccupando per il prosieguo.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Gli anni futuri saranno comunque diversi, nella speranza che si possa approvare anche a breve o discutere o meno del Regolamento sui dehors, perché la nostra città ne ha bisogno.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Okay. Qualche altra cosa.
Le fioriere, articolo 24. Qui dice che le fioriere devono essere obbligatoriamente di ceramica, collocate su base pietra di Apricena e prodotte dalle aziende grottagliesi di ceramica, obbligatoriamente. Però, hai letto che ci possono essere delle varianti secondo le necessità o mi sbaglio?
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Mi sono espresso male. Se la situazione è precedente noi naturalmente non potremo andare a dire al cittadino, sempre se autorizzato, “adesso la devi cambiare”. Quello no, ma nel caso in cui uno ex novo debba chiedere una fioriera sempre autorizzata, deve essere fatta nei modi in cui stiamo dicendo in questo Regolamento. Sul pregresso, ho chiesto pure al responsabile della SOGET, no. Salvo poi che, in realtà, una persona abbia messo una fioriera per strada quando il marciapiede lo permetteva. In quel caso, si dovrà addivenire con le nuove richieste del Regolamento. Non era neanche autorizzato a farlo. Quindi, bisogna vedere intanto…
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Questo su tutto il territorio?
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Quello sì, comunque.
Bisogna vedere la situazione, se la fioriera è autorizzata o meno. Se è autorizzata, va benissimo. Se non è autorizzata, comunque bisogna…
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Parlo sempre delle future. Do per assodate quelle…
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Le future devono essere quelle. Devono essere […].
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Solo di ceramica o pietra di Apricena.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
È una richiesta particolare del primo cittadino sulle fioriere in ceramica, naturalmente che ho appoggiato, e sulla pietra di Apricena.
Apricena mi ha chiesto di redigere il Regolamento. La pietra di Trani non esiste più, quindi siccome lui è di Apricena, ha detto “adesso la pietra sta ad Apricena”. Questo è piccolo dettaglio, perché il Sindaco ha detto “pietra di Trani”. Lui ci ha corretto, essendo del luogo, e ci ha fatto mettere la pietra sua.
Speaker : SINDACO.
Lo scopo, Alfonso, su questo, anche per rispondere alla domanda, è duplice. Uno, di uniformare un po’ su tutto il territorio comunale la tipologia di arredo urbano, perché il rischio è che ognuno faccia come vuole. Quindi, mettendolo nel Regolamento cerchiamo di uniformare. Due, perché riteniamo opportuno che questa cosa possa in qualche modo tornare utile anche ai ceramisti, che in qualche modo possono avere un ritorno da queste richieste, da queste attività, perché abbiamo precisato “acquistato presso Grottaglie, quindi non la ceramica di un altro comune, ma di Grottaglie”. Questo deve essere tutto oggetto di una dichiarazione di conformità al Regolamento. Il senso è quello di guardare in prospettiva questa situazione, di uniformare e rendere più bella la città e soprattutto non è che uno si alza la mattina, mette una fioriera di plastica e quindi automaticamente diventa padrone della strada o del marciapiede. Tutto deve essere sottoposto ad una verifica e, se così non è, si fa anche per scoraggiare tutta una serie di persone che dalla mattina alla sera mettono fioriere come vogliono e dove vogliono senza passare da un Regolamento. Se deve essere fatta questa cosa deve essere fatta in un modo serio, che tenga al decoro della città. Questo è lo spirito. E che comunque abbia una ricaduta anche sulle nostre botteghe, affinché si possa dare loro la soddisfazione di vedere per strada un prodotto artigianale della città.
Questo per il futuro.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
È chiaro, è chiaro.
Speaker : PRESIDENTE.
Altri chiarimenti?
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Su questo abbiamo finito.
Un’ultima cosa, assessore, sulle aree mercatali.
All’articolo 3 e all’articolo 4, non so per quale motivo, ma è oggetto della mia richiesta, sono evidenziate in giallo le diciture “abusive”, “anche abusive”. Non so se noi in un Regolamento possiamo scrivere “anche abusive”.
Dice: “Il canone è dovuto per l’occupazione anche abusiva delle aree appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile”. Se è abusiva, dovrebbe non solo non pagare il canone, ma non dovrebbe proprio esserci. O mi sbaglio?
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Pure dopo, scusami.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Articolo 3 e articolo 4.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Questo è un dettaglio più amministrativo.
Speaker : SINDACO.
Posso rispondere io su questo.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Vada.
Speaker : SINDACO.
Lo scopo di mettere il pagamento del relativo canone anche per l’occupazione abusiva è perché, di fatto, tu comunque la stai occupando l’area e comunque la devi pagare con interessi e sanzioni. Altrimenti, va da sé che ognuno preferisce farla abusiva, se poi non deve pagare.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Allora, dite “senza titolo” invece di “abusiva”. È meglio, no? Senza titolo.
Speaker : SINDACO.
Però, da Regolamento, chi è senza titolo…
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Scusate. Sindaco, o senza titolo o abusiva, dalle parole stesse dicono che lì non può stare. Siccome stiamo parlando di un Regolamento di concessione di spazi pubblici noi in qualche modo siamo, con questo Regolamento, autorizzando a mettersi abusivi previo pagamento.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Se posso, solo per chiarimento, le concessioni demaniali senza titolo pagano comunque il canone, anche in prosecuzione. Nel senso che, se scade la concessione, uno continua a pagare senza titolo. Diverso è l’abusivo, tant’è vero che credo che proprio nella proroga delle concessioni quando è abusivo o c’è revoca non vale la proroga delle concessioni e non si parla invece dei senza titolo.
Se lo metti nel Regolamento è meglio dire “senza titolo” che “abusivo”, sicuramente.
Speaker : SINDACO.
Questa questione è già stata rappresentata.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Tanto io voto contro, non mi interessa.
Speaker : SINDACO.
Indipendentemente da questo. Direi che si può integrare il discorso di abusivo e senza titolo, perché qua anche l’abusivo deve pagare il suolo pubblico, ripeto, altrimenti il soggetto…
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Ha ragione il collega. Se è abusivo, è un illecito.
Speaker : SINDACO.
Deve pagare!
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Se è un illecito, non paga. Gli fai la sanzione diversa. Devi fare la denuncia. È un’altra cosa. “Senza titolo” è un’altra cosa.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Consigliere Manigrasso, un esempio. Nel momento in cui un bar non ha chiesto l’autorizzazione e viene la SOGET a fare un controllo, quel suolo pubblico che lui ha comunque utilizzato non deve essere pagato?
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Gli farai una causa per avere il ristoro per questa situazione abusiva, ma certo non lo puoi legittimare a pagare un canone. Se lo chiami senza titolo, invece, glielo puoi chiedere.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Lui comunque dovrà pagare. La prima sanzione è la mancata autorizzazione, la sanzione del 30 per cento, come previsto dal Regolamento. Credo che questo si voglia fare. Possiamo anche scrivere un articolo a parte. O abusivo o senza titolo il soggetto non è…
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Non è la stessa cosa “abusivo” e “senza titolo”, però fate come volete.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Consigliere Di Palma, un soggetto che non ha il titolo, non ha l’autorizzazione come lo dobbiamo chiamare?
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Chiamalo “senza titolo”, perché “abusivo” dà l’idea dell’illecito. Se è illecito, è evidente che c’è una cosa diversa.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Lui lecitamente ha occupato il suolo pubblico o sbaglio?
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Fate come volete.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Alfonso, non so se è chiaro comunque quello che volevamo dire.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Tu stai facendo e hai fatto riferimento a un’attività di bar. Ti faccio un altro esempio di un automezzo attrezzato che gira che si mette in piazza da qualche parte, che non ha nessuna attività fissa. Anche quella è un’occupazione, no? Gli fai pagare il canone e lo fai rimanere?
Speaker : SINDACO.
Scusami, Alfonso. Il venditore ambulante a noi non paga il suolo pubblico. Il venditore ambulante rimane lì gratuitamente e staziona per il tempo strettamente necessario alla vendita. Noi a quello non facciamo pagare niente comunque. Non è tenuto a pagare niente. Infatti, uno dei problemi principali è che alcuni ambulanti che continuano a girare sul territorio comunale non dovendo pagare niente ed essendo anche light la questione della TARI su queste cose che non la paga nessuno se li versano liberamente.
Non c’è un suolo pubblico da pagare. Questo voglio dire, non lo pagano, di fatto. Questo caso è un caso a parte.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Questo è sul secondo Regolamento. Chiedo scusa, Sindaco. Sul secondo Regolamento. Però, un soggetto ambulante che, in realtà, si mette in postazione fissa, quel soggetto come dobbiamo considerarlo? Lo chiedo anche al consigliere Manigrasso. Parliamo dell’occupazione di aree mercatali e delle strutture attrezzate. Come lo dobbiamo considerare quel soggetto? Anche per capire! È una discussione. Il soggetto che si mette in un’area attrezzata, che però non ha l’autorizzazione, come lo dobbiamo considerare? Deve pagare il suolo pubblico?
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Non dovrebbe proprio stare, Mario. Non dovrebbe proprio stare.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Nel momento in cui il soggetto… C’è un mercato, un’area mercatale. C’è un soggetto che è lì, non autorizzato. Abbiamo scoperto che il soggetto è stato lì dieci ore. Dopo che è stato dieci ore quel soggetto non deve comunque pagare il suolo che lui ha utilizzato? Lui è stato abusivo.
Se tu la cosa la fai a monte, prima che monti tutto lui se ne deve andare. Nel momento in cui lui ha fatto una giornata lì al lavoro è chiaro che il soggetto stesso deve andare a pagare o deve essere in qualche modo sanzionato.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo. Parlate uno per volta, perché altrimenti…
Speaker : SINDACO.
La risposta a questa domanda la troviamo all’articolo 13 del Regolamento, dove si dice: “Il mancato pagamento del canone alle scadenze determina la decadenza dalla concessione o autorizzazione. Il soggetto gestore del canone comunica al soggetto il pagamento dell’ammontare con l’avvertimento che in difetto di pagamento sarà automaticamente decaduta la concessione o autorizzazione”. Dice poi: “In caso di mancata regolarizzazione, l’occupazione o l’esposizione pubblicitaria devono cessare. Ove ciò non avvenga, le stesse saranno considerate abusive”. Quindi, lo dice il Regolamento.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Però il Regolamento a cui fa riferimento il consigliere Manigrasso è il secondo, non quello che abbiamo affrontato fino ad adesso.
Speaker : SINDACO.
Non lo stiamo discutendo, quello.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
La delibera prevede un Regolamento che abbiamo detto sulla pubblicità e sul suolo pubblico e l’altro Regolamento sull’applicazione del canone di concessione per l’occupazione delle aree mercatali realizzate in…
Speaker : SINDACO.
Siamo nell’altro versante. Stiamo andando da un Regolamento all’altro.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Abbiamo affrontato quello. Poi il consigliere comunque…
Speaker : SINDACO.
Facciamo riferimento a questo, primo.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
L’ha detto il consigliere.
Speaker : SINDACO.
Non ho sentito, scusatemi.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Sull’altro Regolamento il consigliere parla dell’articolo 3.
Speaker : SINDACO.
Un attimo che lo devo prendere.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
E dell’articolo 4, dove si dice “Il canone è dovuto per l’occupazione anche abusiva delle aree appartenenti al demanio o al patrimonio”. Consigliere, il soggetto che trasgredisce non deve essere sanzionato? Faccio la domanda al consigliere Manigrasso. Non deve essere sanzionato in qualche modo? Come dobbiamo fare? Se uno ha l’autorizzazione, va bene, va de plano, ma se uno non ce l’ha come deve essere sanzionato?
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Con la penale di occupazione di suolo pubblico abusivo, ma non come canone. Deve essere sanzionato per attività abusiva. Qua si parla di canone.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Sì, canone di concessione per l’occupazione delle aree mercatali realizzate in aree attrezzate. Parliamo comunque di un canone che gli altri magari pagano in aree attrezzate, quindi può essere pure il mercato del giovedì. Quella è un’area mercatale attrezzata. Nel momento in cui il soggetto che si presenta lì, che non viene autorizzato, si presenta in un posto, il famoso jollista, che non chiede niente a nessuno, come deve essere sanzionato? Non deve essere sanzionato? Non deve pagare il canone per quel giorno?
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Scusami, assessore, è vigilato e controllato il mercato o no? Ci sono i vigili che girano? Non può andare alle 13 o alle 12, quando stanno smontando, per dire “tu qui non puoi stare”. O no?
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Nel momento in cui il vigile passa da vicino a Rosario e va dall’altra parte. Va da Rosario e dopo, alle 8,30 arriva vicino alla piscina e trova lì un soggetto che si è messo lì non autorizzato, come deve essere iscritta quella posizione?
Speaker : GIOVANNI MARINELLI.
Mario, si fa la sanzione amministrativa.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Credo di interpretare chi ha redatto questo Regolamento che intendeva, probabilmente, perché lo dice dopo, leggendo bene l’articolo 4, intendeva la superficie in eccesso rispetto a quella concessionata, ma non si parla di abusivo totale. È chiaro? Lo rileggiamo insieme, Mario? Dice “il canone è dovuto”.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Quale articolo?
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Articolo 4. “Il canone – quindi si parla di canone – è dovuto al Comune dal titolare dell’atto di concessione o, in mancanza, dall’occupante, di fatto anche abusivo, in proporzione alla superficie risultante dall’atto di concessione o, in mancanza alla superficie effettivamente occupata”. Sono due casi che si contrappongono. Se io, come titolare di spazio nell’area mercatale ho richiesto e ottenuto 10 metri, ma ne occupo 15, dovrò pagare per gli altri 5. Contrariamente, a un abusivo totale che ne occupa 10 senza autorizzazione, in quel caso, come stava dicendo Giovanni Marinelli, devo fare una sanzione amministrativa, ma non un canone, perché con il canone tu mi insegni si crea quella annualità di graduatoria. Lui fra cinque o sei anni pretenderà di entrare in graduatoria perché ha pagato il canone. Come si chiama, Mario? Scusami, tu sei addetto di me. Anzianità. L’anzianità di presenza, ecco.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
L’articolo 3 parla del presupposto del canone. L’articolo 4 cita il soggetto passivo. Parla di “anche abusivo”, non necessariamente nella stessa situazione. Ho capito il dubbio tuo, legittimo, perché il soggetto nel momento in cui va a pagare la sanzione amministrativa aumenta in graduatoria l’anzianità. Tu dici questo?
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Sì.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Nel momento in cui sveliamo la posizione lui comunque risulta essere in graduatoria per anzianità.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Sì.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Tu vuoi evitare che il soggetto, che è rispettoso delle norme, venga…
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Penalizzato da questo.
Speaker : SINDACO.
Scusate, però, l’articolo 17 richiama quanto previsto dalla legge n. 160 del 2019. Viene richiamato esplicitamente il regime sanzionatorio e la riscossione coattiva. “Ai sensi dell’articolo 1, comma 821, lettera g) della legge n. 160 del 2019 per l’occupazione di suolo pubblico e per la diffusione di messaggi pubblicitari realizzati abusivamente è prevista un’indennità pari al canone maggiorato del 50 per cento”.
Ai sensi dell’articolo 821…
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Sindaco, non stiamo parlando di canone. Dobbiamo parlare di sanzione amministrativa, perché il canone…
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
È lo stesso Regolamento che stai leggendo tu. L’articolo 17 fa esattamente riferimento a questa cosa che il Sindaco sta…
Speaker : SINDACO.
La legge nazionale prevede questo, non è una cosa che prevediamo noi e che possiamo cambiare.
Sto rileggendo l’articolo 17, regime sanzionatorio e riscossione coattiva: “Ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 160 per le occupazioni di suolo pubblico…”. Quindi, è la legge che richiama esplicitamente quello di cui stiamo parlando, non è una decisione nostra. Il Regolamento è impostato sulla legge n. 160: “Per le occupazioni di suolo pubblico e per le affissioni i messaggi pubblicitari realizzati abusivamente”, quindi in tutti i casi e questo sta in questo Regolamento, “è prevista un’indennità pari al canone maggiorato del 50 per cento. Ai sensi della presente legge le […] sono applicate nella misura…”. Poi ci sono le sanzioni ulteriori.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Consigliere Manigrasso, l’articolo è scritto bene, sia l’articolo 3 che il 4. Uno è il presupposto del canone e l’altro è il soggetto passivo del canone. La situazione abusiva si può comunque verificare o senza titolo, come direbbe il consigliere Di Palma. Di fatto, è una situazione che si può verificare e le sanzioni sono quelle previste dall’articolo 17, comma 3, come ha detto il Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Infatti, questo riferimento c’è nella lettura complessiva dell’articolo. Successivamente dice: “In tutti i casi nei quali non è stata avviata l’attività di accertamento, di verifica e constatazione, il contribuente può regolarizzare la posizione debitoria versando il canone dovuto maggiorato degli interessi legali”. Scinde i due momenti. Versare il canone è legato al fatto che prima dell’attività di accertamento il soggetto può regolarizzare la sua posizione. Nel caso in cui scatta l’accertamento dovrà comunque adeguarsi alle sanzioni di legge, che sono quelle previste dall’articolo 17. Questo è il punto, che non è interpretativo, è testuale della…
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Ci sono anche le posizioni abusive. Secondo me, il Regolamento, dove abbiamo…
Speaker : SINDACO.
Lo dice la legge 110, Mario.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Sia l’articolo 3 che l’articolo 4 sono piuttosto chiari. Il presupposto del canone è il soggetto passivo, anche abusivo. Quindi comunque, secondo me, non c’è una contraddizione con l’articolo precedente.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Scusate. Articolo 1. Mi senti, Mario?
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Sì.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
L’articolo 1, comma 821, lettera g) della legge n. 160, dice testualmente: “Per le occupazioni e la diffusione di messaggi pubblicitari realizzati abusivamente”. Non parla di occupazione di suolo pubblico, parla di occupazioni. Siccome noi stiamo parlando di occupazione, di assegnazioni di aree mercatali…
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Alfonso, scusami. Ci possono essere delle aree mercatali, e faccio anche l’esempio dell’area mercatale assegnata del giovedì, che sono già assegnate. Tuttavia, un giovedì un soggetto terzo può andare lì e comunque utilizza sempre suolo pubblico. È occupazione di suolo pubblico. Un soggetto x che per la prima volta viene a Grottaglie. Sull’anzianità vado a chiedere poi agli uffici. Un soggetto x che un giovedì viene al mercato e occupa una parte di suolo pubblico dell’area mercatale attrezzata, quello, secondo me, si riferisce tranquillamente all’articolo 1 e all’articolo 17. Questo è quello che penso io, ma avendo vissuto quotidianamente questa situazione. Quella situazione che stavo dicendo, che ho fatto l’esempio, è la situazione di occupazione di suolo pubblico abusiva.
Speaker : PRESIDENTE.
Perdonatemi se intervengo per cercare di fare la quadra sulla discussione. Praticamente, oltre alla sanzione eventuale per un abusivo che occupa abusivamente un suolo pubblico, stiamo prevedendo anche l’ammenda per l’occupazione di quel suolo pubblico. Bisogna scindere in questo caso le autorizzazioni per la motivazione per la quale si occupa il suolo pubblico dall’occupazione stessa, a prescindere, del suolo pubblico.
Noi stiamo prevedendo che venga comunque sanzionato o previsto il pagamento del suolo pubblico. Ovviamente, poi, se si accerta che non si avevano i titoli per poter occupare quel suolo pubblico, si prenderanno gli altri provvedimenti. É esatto, assessore o Sindaco?
Speaker : SINDACO.
Il principio è questo. Nel momento in cui tu vai ad occupare un’area mercatale e, come diceva Alfonso, non ha il titolo, tu, di fatto, stai occupando abusivamente il suolo pubblico. Il principio questo è. Per cui, nel momento in cui occupi quel suolo pubblico tu non hai nessun tipo di concessione né autorizzazione, non hai niente e stai occupando il suolo pubblico, come se tu lo facessi in un altro luogo. Perché tu per stare là dovresti avere la concessione. Non ce l’hai e stai là abusivamente. Questo è il principio. Nel momento in cui stai lì abusivamente tu stai occupando il suolo pubblico. È un fatto che lo stai occupando, non è che lo possiamo interpretare diversamente. Nel momento in cui vai ad occupare il suolo pubblico, indipendentemente dalla ragione, che è commerciale, è a chiaro scopo economico in questo caso il senso, lo stai occupando e quindi devi pagare il suolo pubblico ed essere sottoposto alla sanzione per averlo occupato senza aver avuto autorizzazione, concessione, titolo in generale.
Sei comunque abusivo perché tu lì non ci potresti stare. Questo è il ragionamento. Quindi, paghi il suolo pubblico perché, di fatto, lo hai occupato e in più hai le sanzioni maggiorate per averlo fatto abusivamente. Quindi, paghi la base, che è il suolo pubblico, che è il presupposto dal quale si applicano le sanzioni e gli aumenti.
Se tu non gli fai pagare il suolo pubblico, sulla base di che cosa applichi gli aumenti e le maggiorazioni? È aumentata in base… Devi pagare il suolo pubblico e le sanzioni. Come fai a fare altrimenti il calcolo? Questo è il senso. Le maggiorazioni e le sanzioni si applicano sul computo dell’occupazione abusiva che hai fatto. Quanto hai occupato, 10 metri? Su 10 metri ti calcolo il suolo pubblico. Vale 10 euro e su quei 10 euro ti applico la sanzione e tutto quello che ne consegue, come previsto dall’articolo 17. Ti applico la sanzione maggiorata rispetto ad un valore che comunque tu non stai pagando. Devi pagare il suolo pubblico perché di fatto l’hai occupato e quindi il Comune ti chiede…
L’utilizzo del suolo pubblico non è una cosa, un diritto del cittadino, è una facoltà che concede l’Amministrazione comunale per utilizzare una cosa di tutti. La cosa di tutti in questo caso è il suolo pubblico, è il bene comune. Per poterlo occupare al fine di trarre vantaggio economico o sei autorizzato o hai un titolo o hai una concessione o comunque sei abusivo di fatto. Diverso è il caso in cui si faceva riferimento all’articolo 4, mi pare, in cui si dice che sei in difformità. La difformità è un altro discorso, ma in questo caso parla di uno che si è presentato e ha messo lì quello che doveva mettere. Quindi, paghi il suolo pubblico perché di fatto l’hai occupato. Dopodiché, questa circostanza determina il fatto che c’è una sanzione maggiorata rispetto al canone dovuto per l’occupazione. Questo è il principio.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Posso fare un ultimo esempio, sennò alla fine ci incartiamo su questa cosa?
Speaker : SINDACO.
Sì.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
L’assessore Bonfrate ha fatto riferimento al mercato del giovedì. Noi avevamo, negli anni passati, Assessore, 324-325 presenze al mercato. Ultimamente il numero è stato rimodulato per questioni di sicurezza.
Sono state portate, credo, a 280, 270. Sono state ridotte. Con questo articolo, secondo me, 50 ambulanti, sapendo che possono mettersi abusivamente, anche pagando il doppio del canone, si aggiungeranno ogni giovedì, per fare l’esempio del giovedì, al mercato settimanale, sempre se nessuno gli dice e gli impone che lì non possono stare. Vale anche per le manifestazioni, quando si fanno le aree mercatali specifiche, dove chi deve presenziare… Lei sa benissimo che presenziare con le proprie attività una manifestazione di carattere politico, di carattere religioso pagando anche, contribuendo alla manifestazione, si vedranno di fianco un abusivo che praticamente pagherà solamente il canone al doppio e continuerà a rimanere nella manifestazione che si stava facendo o al giovedì.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Una precisazione. Erano circa 320 posti e siamo arrivati a 211. Naturalmente ogni jollista prima di presentarsi, come previsto dal Regolamento, deve prima andare davanti al vigile, deve trovare…
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Sui jollisti siamo d’accordo. I jollisti occupano i posti vacanti di chi non viene.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Consigliere, naturalmente il Regolamento deve prevedere in ogni caso qualsiasi causa che possa capitare. Nella situazione attuale questi casi non capitano, non avvengono perché c’è un controllo del territorio da parte dei vigili al mercato del giovedì. Ogni mattina i jollisti sanno prima che devono aspettare che gli aventi diritto, i titolari di posteggio, vadano nello stallo prefissato e autorizzato.
Successivamente c’è la “migrazione” di quei posteggi dove sono rimasti vuoti e i jollisti, in base alla graduatoria, ogni giovedì vengono al momento – questo finora, all’approvazione del Regolamento – una determinata quota. Non è una sanzione in quel caso, ma pagano il posto ogni giovedì.
Probabilmente andremo a specificare e chiederò al soggetto redattore che cosa vuole dire, però ogni Regolamento deve prevedere anche casi che non sono previsti al momento, che una situazione x si possa determinare e prevedere che il soggetto in una situazione mercatale ben definita, che può essere il mercato, può essere la Fiera di San Ciro, la fiera delle grotte, una situazione in cui quel soggetto è abusivo e deva pagare il canone come previsto dall’articolo 17.
Probabilmente il mercato settimanale non è la situazione migliore da fare.
Speaker : SINDACO.
Assessore, per rispondere anche al consigliere Manigrasso, la circostanza rappresentata poc’anzi rispetto al soggetto abusivo che si presenta non è così, perché l’articolo 18 poi dice: “Il Comune procede alla rimozione delle occupazioni prive della prescritta concessione effettuata in difformità alle stesse o per cui non sia stato eseguito il pagamento del relativo canone, previa redazione del processo verbale di constatazione redatto da competente pubblico ufficiale con oneri derivati dalla rimozione a carico dei soggetti che hanno effettuato le occupazioni. Nei casi di occupazione abusiva di spazi e aree pubbliche, l’accertatore intima al trasgressore nel processo verbale di constatazione della violazione la cessazione del fatto illecito, la rimozione dell’occupazione e il ripristino dello stato dei luoghi. Fermo restando i poteri di cui alla 689, ove l’occupazione possa costituire…”.
Poi continua: “Negli altri casi copia del verbale è trasmesso senza indugio alla Polizia municipale” e così via. Nel caso in cui ci sia l’infilato all’ultimo momento e poi i vigili passeranno a fare la verifica, faranno la verifica del titolo e intimeranno di andare via. È prevista dall’articolo 18 questa fattispecie. Non è assolutamente superabile mediante il “mi infilo e pago”. Comunque devi pagare e comunque te ne devi andare, perché così è.
L’articolo 18 specifica proprio il caso che lei ha fatto adesso.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Manigrasso.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Presidente, che ti devo dire? Qui si parla sempre di mancato pagamento del canone. Anche in quello che ha letto il Sindaco, l’articolo 18 al comma 1, si dice “Il Comune procede alla rimozione delle occupazioni prive della prescritta concessione in difformità e per i quali non sia stato eseguito il pagamento del relativo canone”. Pagando un canone, un abusivo, praticamente…
Speaker : SINDACO.
Alfonso, si dice “o per”, non “e”; “o per i quali…”. “Occupazioni prive della prescritta concessione”.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Io forse non…
Speaker : SINDACO.
Sono casi distinti: o in caso di mancanza o in caso di difformità o in caso non hai pagato. Sono le tre ipotesi. In questi casi si interviene intimando di rimuovere o la difformità o l’occupazione o altro.
Speaker : ALFONSO MANIGRASSO.
Come disse qualcuno, lo scopriremo solo vivendo.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Ed era solo la fase preliminare di chiarimento.
Ci sono interventi?
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Presidente, mi ero prenotato in chat.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, mi scusi, consigliere Marangella. Prego.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Grazie e buonasera a tutti. Il mio più che un intervento è semplicemente un’ulteriore domanda o chiarimento all’assessore. Colgo positivamente poi la presa d’atto della necessità di questo Regolamento perché, al netto degli aspetti finanziari e tributari, si è posta l’attenzione sul miglioramento dal punto di vista estetico della nostra città e quindi l’aspetto positivo lo vedo in questo. Mi chiedevo, però, se uno specifico comparto che viene interessato da questo Regolamento, cioè quello della pubblicità, se nella fase di istruttoria della redazione del Regolamento fossero stati, per esempio, ascoltati i concessionari.
Dico questo perché, per esempio, ritengo che nel settore della pubblicità nella nostra città bisogna fare un po’ il punto della situazione rispetto allo stato dell’arte, al netto del canone di concessione. Credo che come stiamo approntando questo Regolamento, anche in funzione del miglioramento della qualità estetica della città rispetto all’occupazione degli spazi, occorrerebbe porre l’attenzione su quello che è il comparto della pubblicità, perché anche lì ritengo che ci sia da fare il punto della situazione.
Magari, se non è stato fatto in passato, cioè durante l’istruttoria della redazione del Regolamento, si può prendere spunto dall’approvazione di questo Regolamento per aprire una nuova fase sul settore della pubblicità.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Su questo noi abbiamo fatto tempo fa una delibera di Giunta. Abbiamo bloccato, di fatto, in nuovi impianti di grandi dimensioni. Abbiamo ascoltato in modo informale i concessionari della pubblicità, apponendo alcune indicazioni, almeno i proprietari degli impianti più importanti. Su questo abbiamo fatto anche delle importanti iniziative proprio per rendere una pulizia del territorio da alcune situazioni che non stavano andando nel modo più corretto. Poi, con il fatto che dobbiamo imporre la manutenzione degli impianti stessi stiamo cercando di andare nella direzione corretta. Però, a noi manca, di fatto, un Piano degli impianti pubblicitari. Una cosa che ci ha sottolineato la SOGET è stata redigere il documento o il Regolamento, perché, ci ha detto, “a noi manca un Regolamento degli impianti pubblicitari”.
Nel momento in cui noi andremo a scrivere questo ulteriore Regolamento, è chiaro che ci sarà un intervento e una maggiore collaborazione e coinvolgimento dei soggetti interessati.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Perfetto. Mi riferivo anche a questo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi?
Speaker : SINDACO.
Solo una precisazione in merito a questa cosa. Abbiamo introdotto l’obbligo di produrre all’atto del rinnovo dell’autorizzazione… Quindi, annualmente, devono consegnarci tutti i titolari una relazione sullo stato di conservazione degli impianti.
Se in qualche modo questa relazione è propedeutica al rinnovo, se non la consegnano, non c’è il rinnovo della concessione. Questo perché, ovviamente, noi dobbiamo anche con rilievi fotografici, perché è chiaro che i pannelli per strada che non hanno la giusta manutenzione non ci possono stare perché sono pericolosi. Anche questa è una cosa importante che abbiamo introdotto perché più volte ci siamo trovati con pannelli che non erano nelle condizioni giuste per rimanere nei posti.
In più, uno degli aspetti importanti è che non è possibile rinnovare le autorizzazioni se non si è sanato il pregresso. Questo è uno degli elementi importanti. Quindi, o sei al passo con i pagamenti oppure non si rinnovano più le autorizzazioni. Questo, ovviamente, crea un problema, un disequilibrio tra chi paga regolarmente e chi in realtà non paga o dice di non avere disponibilità. Intanto continua a vendere la pubblicità, cosa che non è proprio il massimo. Quindi, da questo punto di vista anche il Regolamento introduce questa regola che devi essere in regola con i pagamenti e con la manutenzione. Si tratta sempre dello stesso principio, quello per cui concorrono questi cittadini, cioè l’utilizzo del bene pubblico rispetto al quale ci deve essere un rapporto di collaborazione e soprattutto di decoro per la città. Questa è un’altra cosa che è stata introdotta.
Era una cosa che in qualche modo era stata nelle varie interlocuzioni anche rappresentata dai vari titolari di autorizzazione.
Speaker : PRESIDENTE.
Altri interventi?
Per dichiarazione di voto? Benissimo.
Per la votazione del punto all’ordine del giorno bisognerà esprimere due preferenze, due espressioni di voto, in quanto i Regolamenti sono due, sebbene allegati in un’unica delibera, trattasi comunque di due differenti Regolamenti. Quindi, chiedo a tutti i consiglieri di esprimere due votazioni.
Ovviamente, ricordo a tutti di tenere la webcam accesa durante le operazioni di voto.
Se siamo tutti pronti, prego il Segretario Tamburrano di procedere con le votazioni.
Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
D’Alò Ciro (presente; favorevole, favorevole); Annicchiarico Giovanni (presente; favorevole, favorevole); Cabino Anna (presente; astenuta, astenuta); Caso Raffaella (presente; favorevole, favorevole); Cometa Andrea (presente; favorevole, favorevole); D’Abramo Gabriele (favorevole, favorevole); D’Alò Saveria (presente; favorevole, favorevole); Danese Loreto; De Carolis Giulio (presente; favorevole, favorevole); Dellisanti Antonio (astenuto, astenuto); Di Palma Pierluigi (contrario, contrario); Donatelli Francesco (astenuto, astenuto); Gianfreda Ciro (astenuto, astenuto); Lacava Alessandra (favorevole, favorevole); Manigrasso Alfonso (favorevole, favorevole); Marangella Aurelio (favorevole, favorevole); Marinelli Giovanni (astenuto, astenuto); Miglietta Gabriella (favorevole, favorevole); Petrarulo Ciro (contrario, contrario); Rossini Domenico (assente); Russo Antonietta (assente); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (presente; favorevole, favorevole); Siliberto Noemi (favorevole, favorevole); Zimbaro Massimo (presente; favorevole, favorevole).
La votazione ha il seguente risultato: 13 favorevoli, 5 astenuti, 2 contrari.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Sono 27 presenze. Come fanno a essere questi voti? Il Presidente controllasse. Risultano 27 presenze.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
13 più 5, 18.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma, nella chat sono presenti e collegate 27 persone.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Però, dovete controllare. Sono collegati 27 consiglieri. Controlliamo quanti sono. Facciamo una verifica.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono gli assessori presenti, c’è il Segretario, c’è il dottor Fornaro.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Facciamo i conti, scusami.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Riepilogando…
Speaker : PRESIDENTE.
Il Segretario ha fatto l’appello.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
L’appello può essere sbagliato. Qualcheduno si è scollegato. Qui risultano 27. Togli 3 sono 24. Sono 24 consiglieri? Non risultano evidentemente i voti che sta dicendo adesso il Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
La proclamazione è questa: 13 favorevoli, 5 astenuti, 2 contrari.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
E sono corrispondenti alle presenze?
Speaker : PRESIDENTE.
Certo, consigliere Di Palma.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Secondo me, no. Facciamo la verifica.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Rifacciamola.
Speaker : PRESIDENTE.
Rifacciamo la votazione. Anche se comunque, consigliere Di Palma, se il Segretario ha proceduto alla votazione… Sindaco, mi scusi. Non facciamo nessuna votazione. Se il Segretario ha proceduto con la votazione è quello il risultato della votazione.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
A verbale mettete il mio dissenso. Poi me la vedo io.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Rispetto alle presenze qua mi risultano 27 presenze. Tolti gli altri…
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Sono 14 favorevoli. Li ho contati adesso. Sono 14 favorevoli.
Dalla verifica che ho fatto sono 14 favorevoli.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Se ha fatto una verifica, va bene. C’era un errore.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
14 favorevoli, 5 astenuti, 2 contrari, 21 più 4 assenti, 25.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Quindi ha fatto la verifica, ha fatto bene e ha riscontrato un errore e lo metta a verbale. Metta che aveva riscontrato un errore dopo la verifica.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Ho proseguito. Non avevo il numero.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Metta a verbale che ha riscontrato un errore, perché io ho chiesto la verifica e mi avete detto che invece era tutto okay.
Speaker : INTERVENTO.
È già tutto verbalizzato, consigliere Di Palma.
Speaker : PRESIDENTE.
Consiglieri, vi prego di…
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Ho capito, ma è così o non è così? Scusami!
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma, nessuno le sta dicendo niente.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Ho detto che stavate sbagliando. Ho detto di fare la verifica. Ha fatto la verifica e ha riscontrato un errore. È vero o non è vero?
Speaker : PRESIDENTE.
Certo che è vero, consigliere.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Allora, metta a verbale che all’esito della verifica richiesta si è riscontrato un errore.
Speaker : PRESIDENTE.
È già tutto verbalizzato.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Perfetto.
Speaker : PRESIDENTE.
È approvato il quinto punto all’ordine del giorno.
Sesto punto all’ordine del giorno: “Presa d’atto della determina AGER n. 505 del 31.12.2020 e della allegata relazione relativa alla procedura di validazione del PEF per l’anno 2020 per il Comune di Grottaglie ai sensi e per gli effetti della delibera n. 443/2019 e del MTR allegato”.
Il punto all’ordine del giorno è stato discusso durante la seduta della I Commissione consiliare del 23 aprile incontrando voti favorevoli 5, astenuti 4, contrari nessuno.
Passo la parola al Sindaco.
Speaker : SINDACO.
La relazione – vi chiedo solo un attimo di pazienza – la può fare l’assessore Bonfrate. Due minuti mi devo un attimo scollegare. Due secondi. Devo andare in bagno. L’assessore Bonfrate può iniziare la relazione.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Sicuramente.
Speaker : SINDACO.
Grazie. Chiedo solo due minuti di pazienza. Arrivo subito.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Abbiamo già affrontato in Commissione questa presa d’atto. L’ARERA ci ha concesso la possibilità, per motivi diversi, di approvare il PEF del 2021 entro il 30 giugno 2021, ma in ogni caso dovevamo per forza approvare una delle tariffe per potere emettere i bollettini. Stiamo chiedendo al Consiglio comunale di approvare questa presa d’atto. Questa presa d’atto dice che c’è una differenza nel PEF tra il 2019 e il 2020 di circa 76.000 euro. Attraverso questa delibera chiediamo al Consiglio comunale di approvare che questa differenza venga pagata metà dai cittadini attraverso bollette che saranno emesse e saranno mandate ai cittadini a breve e la restante parte attraverso le risorse del bilancio comunale. Quindi, niente di più e niente di meno. Poi, ci sarà a fine anno un eventuale conguaglio. Abbiamo già affrontato in Commissione questo aspetto, ma questa è soltanto una presa d’atto che c’è una differenza tra il PEF del 2019 e del 2020 esattamente di 76.260 euro diviso in due, metà tra i contribuenti e metà sulle casse del bilancio comunale. Solo questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono interventi?
Speaker : GIOVANNI MARINELLI.
Assessore, una domanda. Per quanto riguarda la percentuale che sarà poi spalmata sui cittadini chi ha stabilito questo 50 per cento?
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Lo stiamo stabilendo noi.
Questi 38.000 euro vengono divisi su tutta l’utenza cittadina, sia utenze domestiche che non domestiche. La percentuale sarà 1 euro a testa, 2 euro. Poi dipende da quanto già pagano in percentuale e in proporzione. Non so se la domanda era questa o ti riferivi ad altro, consigliere Marinelli.
Speaker : GIOVANNI MARINELLI.
La percentuale del 50 per cento è stata decisa dall’Amministrazione.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
La stiamo decidendo insieme. In realtà, è una presa d’atto. La stiamo decidendo insieme.
Speaker : SINDACO.
Per chiarire, su questo, spalmare questa somma sui cittadini o pagarla con i fondi comunali è una cosa che stiamo facendo noi negli altri Comuni. La maggior parte lo ha fatto ricadere sui cittadini. Tenuto conto che abbiamo avuto un fondo lo scorso anno, il cosiddetto fondone, questo fondone ci consente di utilizzare una parte. Questa è la somma disponibile che possiamo spalmare su questa delibera. Non è una scelta. È l’unica somma disponibile da poter spalmare sulla TARI dell’anno scorso. Questo è il principio, tenuto conto che l’abbiamo anche già messa a bilancio per poter far fronte alle esigenze delle attività commerciali che abbiamo ristorato, ai cittadini, che abbiamo ristorato con i contributi che abbiamo dato. Nelle disponibilità c’era questa qua. È una cifra che consente di alleggerire questo peso, fermo restando che, in realtà, dovrebbe essere totalmente a carico dei cittadini. Questo è il principio.
Dopodiché, questa quota, secondo quelle che sono le indicazioni di ARERA, dovrebbe essere spalmata o direttamente sul cittadino o comunque andrebbe chiesto un prestito per poter far fronte a quella somma. Noi abbiamo utilizzato il cosiddetto “fondone” senza ricorrere a un prestito fatto dall’ARERA, che comunque comportava una restituzione. Spalmata in tre anni, questa differenza, sono circa 10.000 euro all’anno. Si tratta di un minimo aumento. Di più non è possibile perché non siamo nelle condizioni di poterla coprire tutta.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono interventi?
Per dichiarazione di voto?
Prima di iniziare le operazioni di voto, ricordo a tutti i consiglieri di esprimere la doppia espressione di voto, sia per l’approvazione del punto all’ordine del giorno che per la sua immediata esecutività.
Pongo in votazione il punto n. 6 all’ordine del giorno: “Presa d’atto della determina AGER n. 505 del 31/12/2020 e della allegata relazione relativa alla procedura di validazione del PEF per l’anno 2020 per il Comune di Grottaglie ai sensi e per gli effetti della delibera n. 443/2019 e del MTR allegato”.
Prego il Segretario Tamburrano di procedere con l’operazione di voto.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
D’Alò Ciro (presente; favorevole, favorevole); Annicchiarico Giovanni (presente; favorevole, favorevole); Cabino Anna (presente; astenuta, astenuta); Caso Raffaella (presente; favorevole, favorevole); Cometa Andrea (presente; favorevole, favorevole); D’Abramo Gabriele (presente; favorevole, favorevole); D’Alò Saveria (presente; favorevole, favorevole); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (presente; favorevole, favorevole); Dellisanti Antonio (presente; contrario, contrario); Di Palma Pierluigi (astenuto, astenuto); Donatelli Francesco.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Donatelli.
Andiamo avanti. Magari lo recuperiamo.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Gianfreda Ciro (presente; contrario, contrario); Lacava Alessandra (favorevole, favorevole); Manigrasso Alfonso (astenuto, astenuto); Marangella Aurelio (astenuto, astenuto); Marinelli Giovanni (contrario, contrario); Miglietta Gabriella (favorevole, favorevole); Petrarulo Ciro (contrario, contrario); Rossini Domenico (assente); Russo Antonietta (contrario, contrario); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (astenuto, astenuto); Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Ho avuto un problema di collegamento.
È “contrario, contrario” il mio voto.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Un attimo solo.
Serio Massimiliano ha detto “astenuto, astenuto”.
Siliberto Noemi (favorevole, favorevole); Zimbaro Massimo (favorevole, favorevole).
I favorevoli sono 11, i contrari sono 6, gli astenuti sono 5.
22 presenti e 3 assenti. Totale, 25.
Speaker : PRESIDENTE.
È approvato il punto n. 6 all’ordine del giorno.
Punto n. 7 all’ordine del giorno: “Ordine del giorno su: ‘Ripartizione Recovery Fund ‒ PNRR e risorse per il Sud”.
Passo la parola al consigliere Cometa per l’illustrazione della proposta di ordine del giorno.
Speaker : ANDREA COMETA.
Grazie, Presidente. Colleghi consiglieri, assessori e Sindaco, buonasera a tutti.
L’oggetto è “Ripartizione Recovery Fund ‒ PNRR e risorse per il Sud”. Intanto è doveroso un ringraziamento al professore Ragusa, che in qualche modo ci ha stimolato alla discussione, dando un importante contributo prima della nostra assemblea e poi riportando chiaramente il tutto in maggioranza, quindi arrivando oggi in Consiglio comunale.
È un argomento particolarmente importante quello di cui stiamo parlando oggi. Ci tengo a fare una premessa. In buona sostanza, quello che è avvenuto, che stiamo vivendo oggi avviene ormai dall’Unità d’Italia, dal 1860. Senza entrare troppo nella storia, un breve passaggio su quel periodo in cui si stava sviluppando la civiltà industriale. Era necessario avere gli stati nazionali. Quello che è successo, in realtà, non è stata un’unificazione fatta con una stretta di mano, ma è stato ben altro. Ci sono dati storici e intangibili.
Chiaramente la storia è scritta da chi vince. In questo caso, però, ci sono dei documenti che ci parlano di altro. Perché dico questo? Perché l’Italia è stata fondata grazie al sangue dei meridionali, ai soldi dei meridionali e alle maestranze, alle imprese presenti nel Mezzogiorno. Da lì in poi si è vissuto un periodo di miseria e di fame, ovviamente, che ci ha visti attraversare anche due guerre mondiali, fino ad arrivare al boom economico degli anni Sessanta. In buona sostanza, come è arrivata l’Italia in quel periodo? È arrivata con una sorta... L’Italia, il meridione, i meridionali sono arrivati con una sorta di senso di inferiorità indotta. Penso che tutti voi ricordiate i famosi cartelli esposti in giro per il nord Italia “non si affitta ai meridionali”. Un senso di inferiorità che fortunatamente sta iniziando a scemare.
Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che in qualche modo abbiamo accettato e digerito questa condizione di colonia interna per tanti anni. Succubi di questo, abbiamo anche sopportato tutte le scelte governative fatte nel corso degli anni, Governi che ‒ ricordo ‒ sono stati per la maggior parte sempre a trazione centro-settentrionale. Per cui la maggior parte delle scelte sono state fatte in un’unica direzione.
Perché è importante oggi parlare di quello che sta avvenendo, della grande risposta che è stata data da tutti i Sindaci meridionali, tranne due, della Lega, che in qualche modo hanno acceso i riflettori su questa problematica.
È importante perché, con uno scatto di orgoglio, noi adesso stiamo chiedendo non qualcosa in più. Noi stiamo chiedendo una situazione egualitaria, una situazione di eguaglianza. Se analizziamo realmente quello che accade in Italia, l’Italia è un Paese che sta camminando, di fatto, con una gamba zoppa. Quello che vogliamo noi, noi meridionali, è che l’Italia inizi a camminare con tutte e due le gambe, perché questo non può che fare bene a tutto il territorio italiano, non solo al Meridione.
Siamo arrivati ai giorni nostri, in buona sostanza, con un provvedimento che viene dall’Unione europea, il Recovery Fund, appunto, dove sono stati stanziati 750 miliardi a seguito del periodo catastrofico che tutta Europa sta vivendo. Di questi 750 miliardi di euro, l’Europa ha etto “ne dobbiamo dare 209 all’Italia”. Sono tanti 209, se li rapportiamo a tutti gli Stati europei. Il perché di questi 209 miliardi viene fuori da un criterio. È stato definito un metodo importante. Su questo metodo ci sono tre capisaldi: la proporzione sulla popolazione, il livello di reddito pro capite e il tasso di disoccupazione degli ultimi cinque anni. In base a questi tre criteri, si è stabilito che l’Italia deve ricevere dall’Europa 209 miliardi. Ora, se questi sono i tre capisaldi, il ragionamento che viene fuori qual è? In buona sostanza, se noi parliamo di questi argomenti, il merito di quei 209 miliardi è prettamente del Meridione. La situazione più svantaggiata, svantaggiosa e deficitaria la troviamo proprio qui al sud, facendo i dovuti accorgimenti e ragionamenti.
Quello che si è verificato oggi è che l’Europa ha detto “okay, voi avete bisogno di 209 miliardi”, perché dobbiamo colmare in qualche modo lo storico divario che c’è tra il nord e il sud. È un divario non solo sulla carta, perché, come qualche Ministro ha avuto anche il coraggio di dire, “stiamo regalando dei soldi al sud”. Si è anche candidato alla vittoria di quel 40 per cento di ieri, approvato in Senato. Non è una vittoria perché, in buona sostanza, di quei soldi stanziati dall’Europa al Meridione ne spettano, anzi dovrebbero spettarne il 70 per cento. Perché questo? Perché con questi soldi al Meridione ci sarà la possibilità di iniziare a riequilibrare la situazione. La situazione di riequilibrio che noi vogliamo qual è? Innanzitutto quella delle infrastrutture. L’equità è quella delle infrastrutture. Oggi, nel 2021, noi per vedere un’autostrada a quattro corsie dobbiamo arrivare fino a Roma. Prima di Roma non abbiamo un’autostrada a quattro corsie. Per arrivare a Santa Maria di Leuca, per non parlare alla punta della Calabria, dobbiamo passare mezza giornata per poterci spostare, quando in realtà nell’altra parte d’Italia, al nord, questo non avviene perché le infrastrutture ci sono e funzionano bene. C’è anche il caso particolare del Comune di [...] che ancora oggi non ha una ferrovia.
Perché si è verificato questo? Questo si è verificato perché i Governi precedenti, nel corso di tutti questi 170 anni di unità d’Italia, di fatto hanno sottratto i fondi realmente destinati al sud per poterli poi utilizzare altrove. Li chiamiamo “scippi”, però, di fatto, la realtà è quella. I fondi FAS sono serviti per pagare le multe sulle quote latte degli allevatori del nord oppure per la famosa scuola della moglie di Bossi. Così come i Livelli essenziali di prestazione, che sono stati legiferati dieci anni fa, ma in dieci anni, in realtà, non è mai avvenuta l’attuazione dei LEP, ossia quei livelli essenziali, appunto, dove in buona sostanza si dice: guardate, ogni 100.000 abitanti ci devono essere tot posti letto, tot asili, tot metri quadri di spazio, di strutture scolastiche, e via dicendo, cioè delle misure minime che rendano, di fatto, tutte le città italiane, da sud a nord e da nord a sud, città europee. Di fatto stiamo ancora aspettando l’attuazione di tutto questo.
Nonostante questo, quello che è stato proposto è che la valutazione della ripartizione di quei fondi sia fatta sulla spesa storica. Questo qui, se facciamo un minimo di considerazione, altro non è che un circolo vizioso, perché la spesa storica è basata su questi dati, su dati viziati, in qualche modo. Non entriamo, poi, nel dettaglio. Gli argomenti da mettere a corredo di questo ordine del giorno sono tanti.
Nel corso degli anni molti laureati dal sud sono andati al nord. Il costo di un laureato è di circa 1 milione di euro. Però questo laureato, quando va al nord, produce molto più di quel milione di euro. Se non erro, siamo intorno ai 3,5 milioni di euro. Sono tutti i soldi che vengono a mancare dal Meridione e causano la condizione di Italia zoppa, in buona sostanza.
Quello che sta succedendo in pratica è che, invece di rispettare il criterio con cui l’Europa ha stabilito che questi fondi siano ripartiti, li si sta dividendo in maniera differente. A me è venuto in mente Massimo Troisi, che diceva: “Il Mezzogiorno d’Italia lo chiamano ‘Mezzogiorno’ perché ogni volta che vengono qua c’è sempre da mangiare”. Credo sia la definizione più appropriata di quello che sta avvenendo.
Con questo ordine del giorno noi, in buona sostanza, stiamo chiedendo che si rispettino questi criteri, che sono criteri di uguaglianza. Credo sia condivisibile da tutto il Consiglio comunale questo ordine del giorno. Auspico che ci sia l’approvazione da parte di tutti, all’unanimità, semplicemente perché è un ordine del giorno che tocca tutti e tocca soprattutto il futuro di chi verrà dopo di noi.
Per questo motivo chiedo a tutto il Consiglio comunale di sostenere e di votare questo ordine del giorno.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Cometa.
Interventi? Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
La sostanza di questo ordine del giorno mi trova assolutamente d’accordo. Come diceva il collega che mi ha preceduto, la penalizzazione del sud ormai è storica. Lui è andato addirittura all’Unità d’Italia. Soprattutto negli ultimi decenni si è confermata questa scelta penalizzante del sud, con le solite motivazioni: al sud c’è incapacità di spesa, al sud c’è la criminalità, eccetera, facendo finta di non sapere o di dimenticare che, per quanto riguarda la spesa, la si fa se ci sono i soldi, altrimenti non si riesce manco a spendere perché evidentemente non c’è la certezza del finanziamento. Se parliamo di criminalità, poi scopriamo che la criminalità si annida, purtroppo, un po’ dappertutto. Quindi, sono sicuramente delle palesi scuse per tenerci buoni e per continuare a penalizzare il sud a favore del nord.
Il Governo attuale, purtroppo, sta dando una mano anche a questa visione antimeridionale. Perché dico questo? È stato approvato recentissimamente, poche ore fa, si può dire, il Recovery Fund, cioè il Piano che l’Italia presenta all’Unione europea. Però il Parlamento non ha tenuto conto di un’indicazione che ha dato l’Unione europea all’Italia. Evidentemente vi è una visione più lungimirante da parte dell’Unione europea rispetto alle classi dirigenti italiane. L’Unione europea ha suggerito all’Italia di utilizzare circa il 70 per cento delle risorse (si parla del 68 per cento) proprio per favorire questa integrazione, per superare questi notevoli ritardi, perché la situazione è completamente a sfavore del sud.
Il Parlamento italiano, ma soprattutto questo ultimo Governo, il Governo Draghi, si sta caratterizzando, purtroppo, anche per una visione molto nordista e poco interessata effettivamente al recupero del ritardo da parte del [...]. Certo, sforzi ci sono stati e ci sono tuttora. La stessa Ministra per il Sud ha riconosciuto determinati interventi, però alla fine il risultato è questo.
Di esempi se ne potrebbero fare tantissimi. Ne faccio soltanto due. Uno a livello regionale. Lo leggevo proprio stamattina. Due Regioni a confronto, Emilia-Romagna e Puglia, sulla questione della sanità. Partendo dal fatto che alla Puglia, al sud spetterebbe il 34 per cento... L’Emilia-Romagna e la Puglia sono sostanzialmente identiche dal punto di vista demografico e dal punto di vista geografico, ma c’è una grandissima disparità, per esempio sulla sanità: ha 14.000 dipendenti in più rispetto alla Puglia e una dotazione finanziaria di oltre 900 milioni in più rispetto a quello che riceve la Puglia. Questo è l’esempio più eclatante di come si agisce con due misure diverse. È arrivato il momento di mettere fine.
Per non parlare del discorso della mobilità. La Puglia, soprattutto Taranto, quello che ci interessa di più, il nostro territorio dal punto di vista della mobilità è quello più penalizzato in tutta la Puglia. Abbiamo problemi di collegamenti autostradali. Lo sappiamo tutti che per prendere l’autostrada bisogna arrivare fino a Massafra, e non è agevolissimo e rapidissimo arrivare fino a Massafra. Sappiamo anche i problemi dal punto di vista ferroviario. Taranto-Bari, sostanzialmente, è rimasto inalterato rispetto a decenni e decenni passati, come altrettanto Taranto-Potenza, per arrivare fino a Salerno, dove si comincia a vedere qualcosa di diverso con l’Alta Velocità. Però noi siamo ancora fermi di fronte a situazioni che sono assolutamente penalizzanti per il sud. Anche se, bisogna riconoscerlo, qualcosa si sta facendo, a cominciare anche dalla nomina dei commissari per alcune opere pubbliche che ci interessano.
Ripeto: è insufficiente quello che si sta facendo. È giusto, quindi, che i Comuni, gli Enti locali, i Sindaci si muovano in questa direzione. È quello che sta avvenendo da un po’ di tempo a questa parte, nelle ultime settimane. C’è un movimento dei Sindaci che sta andando in questa direzione. Ha già manifestato la settimana scorsa a Napoli. 500 Sindaci hanno manifestato per chiedere al Parlamento un’inversione di tendenza, quindi di andare nella direzione più giusta.
Che cosa possiamo fare? Intanto, anche se in ritardo, questo ordine del giorno va benissimo, ed è questa la strada che bisogna prendere. Però siamo fortemente in ritardo. Mi riferisco soprattutto all’Amministrazione comunale, al Sindaco su questo. L’Amministrazione comunale di Grottaglie ha aderito a questo movimento dei Sindaci appena qualche giorno fa, il 21 aprile, con una delibera di adesione a questo movimento dei Sindaci. C’è un ritardo enorme nonostante in Puglia ci sia un movimento molto attivo, capeggiato dal Sindaco di Acquaviva, Carlucci, che si sta muovendo in questa direzione.
Che cosa possiamo fare? Intanto approvare questo ordine del giorno, come diceva Cometa, possibilmente all’unanimità, per esprimere una visione unitaria di questa problematica, e poi coinvolgere maggiormente, per esempio, ANCI Puglia e coinvolgere anche i parlamentari, i consiglieri regionali. Su queste cose non vedo assolutamente nessun tipo di intervento, se non qualcosa di molto sporadico e non incisivo.
Cominciamo intanto ad approvare questo ordine del giorno. L’impegno che deve esserci, da parte soprattutto dell’Amministrazione comunale, è quello di incidere ulteriormente. Su questo, per quello che si può fare, per le scelte future in applicazione del Recovery Fund, bisogna continuare a lavorare.
Questo ordine del giorno lo valuto positivamente, quindi voto favorevolmente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Consigliere Di Palma, prego.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Grazie.
Un’unica cosa. Oltre a non condividere l’esposizione rispetto a questa ricostruzione storica del Mezzogiorno, che mi sembra un po’ fantasiosa e molto poco attinente, poteva rimanere un po’ più all’interno dell’ordine del giorno, a me sembra innanzitutto che sia in totale contraddizione questo ordine del giorno rispetto proprio all’impegno del Consiglio comunale, che doveva convocare in seduta monotematica tutto il problema legato all’occupazione di Leonardo e di quant’altro. Dà l’idea, sostanzialmente, di un Consiglio comunale schizofrenico: da una parte si cerca di dire “manteniamo l’occupazione” e poi si presenta in totale ritardo un ordine del giorno che parla di qualcosa che già è stato fatto.
In definitiva, qua stiamo parlando del Recovery Fund che è stato approvato dal Parlamento alla Camera dei deputati ieri e credo oggi anche dal Senato. Andare oggi a fare un ordine del giorno, per carità, quando i buoi sono scappati, nell’ambito, peraltro, di una relazione a firma del Presidente del Consiglio, in cui si dice che comunque il 40 per cento delle risorse sono allocate al Mezzogiorno... Mi rendo conto che ci sia questo elemento di disparità, però, per riequilibrare quantomeno la spesa, probabilmente nell’ordine del giorno andava dato atto che nel Recovery Fund si dice evidentemente che c’è il 40 per cento di spesa che va a favore del Mezzogiorno ed è mal calcolato, eccetera. Da qui l’esigenza di andare a individuare le risorse, tante, anche collaterali, che evidentemente dovrebbero garantire un sostanziale riequilibrio della spesa in favore del sud.
Quindi, mi sembra assolutamente un ordine del giorno del tutto inutile, in ritardo e inutile. Quindi io, per carità, voto contro un ordine del giorno come questo e non ritengo di garantire l’unanimità del Consiglio rispetto a qualcosa di molto fuori tempo e, peraltro, poco approfondito rispetto anche a tutte le altre risorse che girano intorno al Recovery Fund.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Di Palma.
Ci sono altri interventi?
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Se mi è consentito, rapidamente, anche alla luce dell’intervento del collega Di Palma...
Speaker : PRESIDENTE.
Sì.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Io sostanzialmente ho detto le stesse cose. Siamo in ritardo, eccetera. Però arrivare a votare contro... Comunque uno strumento ce lo dobbiamo dare. Soprattutto se lo leghiamo...
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Scriviamolo meglio, allora. Rinviamo. Facciamolo nello stesso giorno in cui si discute di Leonardo. Fissiamo un Consiglio comunale in cui si discute di Leonardo e, nello stesso tempo, approviamo l’ordine del giorno. Ha un significato. Abbiamo un Consiglio comunale, un Sindaco che dice “forse faremo la riunione il prima possibile; mi scuso per non averlo fatto”, quando è in gioco l’occupazione di 1.000 dipendenti da Leonardo, e io ho scritto un articolo quasi un anno fa su questa vicenda, preannunciando che c’erano delle difficoltà; di tutto quello non si fa nulla e adesso dobbiamo approvare un ordine del giorno in cui evidentemente c’è una impropria spesa.
Convochiamo tra una settimana un Consiglio comunale in cui affianchiamo il monotematico di Leonardo anche a un ordine del giorno, forse un po’ più approfondito.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Sono d’accordo.
Speaker : PRESIDENTE.
Rispetto a questo ci sono altri pareri?
Speaker : NOEMI SILIBERTO.
Io, Presidente. Mi sono prenotata. Posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Certo. Successivamente... Ah, no, mi perdoni. Si era prenotato prima il consigliere Cometa. Poi la consigliera Siliberto. Scusate.
Speaker : ANDREA COMETA.
Rapidamente.
Non è detto che si debba condividere lo stesso punto di vista, soprattutto quando si è abituati a vivere a latitudini differenti, consigliere Di Palma. Quando parlavo di unanimità non mi ero nemmeno reso conto che oggi fosse presente in Consiglio comunale.
Detto questo, c’è da rilevare un’incongruenza in quello che ha detto. Se lei prima si lamenta del fatto che noi oggi siamo in ritardo e poi chiede di rinviare questo ordine del giorno ulteriormente, dov’è la sua coerenza?
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Ma siete voi che avete rinviato quasi da un anno la discussione su Leonardo. Ma che cosa stai dicendo, Cometa? Cerca di stare zitto, almeno.
Speaker : PRESIDENTE.
Consiglieri, perdonatemi. Cercate di rispettare la parola.
Speaker : ANDREA COMETA.
Mi silenzio, mi taccio quando sento parlare da sopra, perché ho un’educazione che mi porta a ragionare in questo modo...
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Sei solo arrogante nel dire che, siccome io non vivo a Grottaglie, non mi posso occupare dei problemi del sud. Mi sembra di una assurdità assoluta.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma...
Speaker : ANDREA COMETA.
Lei sta perdendo una buona occasione oggi.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Cometa, faccia il suo intervento.
Speaker : ANDREA COMETA.
[...] mentre lei stava facendo l’intervento, consigliere Di Palma.
Intanto, in ogni caso, indipendentemente dai punti di partenza, oggi dobbiamo ragionare su un ordine del giorno che dovrebbe vederci uniti, realmente uniti, visto che io ho anche iniziato parlando dell’Unità d’Italia.
Quello che accade oggi lo vediamo tutti. Sappiamo perfettamente di cosa stiamo parlando. Fatto sta che dal 70 per cento siamo arrivati a un 40 per cento, e qualcuno lo ha anche proclamato come una vittoria. E questo non va assolutamente bene.
Per cui, se vogliamo rimanere nei tempi, così come lei diceva, esprima pure il suo voto contrario. Chiaramente tutti terremo in considerazione il suo apporto a questo Consiglio comunale.
Io continuo a ribadire l’importanza a tutto il Consiglio...
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Pensi al suo apporto, Cometa. Pensi al suo apporto...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma...
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Lei pensi al suo apporto del tutto inutile.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma...
Speaker : ANDREA COMETA.
Detto da lei è un complimento.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Cometa, non accetti le provocazioni.
Speaker : ANDREA COMETA.
[...] l’ordine del giorno, perché è di un’importanza decisamente elevata.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Siliberto, prego.
Speaker : NOEMI SILIBERTO.
Grazie a tutti. Grazie, Presidente.
In realtà, il consigliere Cometa mi ha preceduto. Mi ero prenotata per sottolineare, appunto, che, se siamo in ritardo, io credo che debba essere votato assolutamente oggi.
Mi dispiace un pochino sentire questi toni adirati proprio su questo punto all’ordine del giorno, che doveva vederci all’unanimità.
Io, come rappresentante di Sinistra Italiana, ringrazio Sud in Movimento per questo ordine aggiuntivo e sono assolutamente favorevole a votarlo questa sera.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Siliberto.
Sindaco, voleva intervenire?
Speaker : SINDACO.
Sì, volevo intervenire.
Come ho già detto in precedenza, e credo sia emerso anche dalla discussione tenutasi qua, il Consiglio comunale non si è tenuto... L’ho già precisato. Dopodiché ognuno può dire quello che vuole e pensare quello che vuole. È giusto che sia così. C’è libertà di dire e di pensare.
Il Consiglio comunale sulla Leonardo credo non c’entri su questa questione. Sono due cose completamente distinte. Soprattutto, il Recovery Fund è una cosa completamente dall’altra parte del mondo rispetto alle questioni che riguardano i lavoratori della Leonardo. Questo intanto perché il provvedimento di cui stiamo parlando è un provvedimento che non ha la capacità di impegnare nessuno. Si tratta semplicemente di un atto con il quale le Amministrazioni comunali, il Sindaco, le Giunte manifestano un dissenso rispetto a un percorso storico che, come si diceva prima, ha sempre visto i cittadini del meridione penalizzati fortemente da scelte a trazione nordista. Questo non è un fatto che dico io o che dice il consigliere Cometa. È un fatto che dicono tutti quelli che non hanno mai avuto i benefici dell’essere al nord.
Questo è anche legato al fatto che, paradossalmente, le attribuzioni delle risorse vengono formalizzate e concesse al raggiungimento di obiettivi di un certo livello che, in realtà, per come sono impostate le cose, noi non riusciremo mai a raggiungere, proprio perché ci mancano i soldi per arrivare a quegli obiettivi.
Quindi, i livelli a cui dobbiamo tendere per poter avere maggiori risorse sono livelli che non raggiungeremo mai se non ci sono le risorse. Ed è il motivo per cui da tempo, con scienza e coscienza, noi non riusciamo a raggiungere gli obiettivi, ma dobbiamo annaspare, continuare a fare i conti con quel poco che abbiamo e portare avanti la cosiddetta “baracca” per sopravvivere. Questo credo sia un fatto che dovrebbe unire tutti. Non è un documento che impone o espone qualcuno politicamente in senso negativo, a meno che uno non abbia l’idea che è giusto che sia così, ma io credo che non sia così e non sia condivisibile.
Sulla scelta di votare o non votare, “libertà” credo sia la parola giusta.
Sul fatto che non ci siamo adoperati, come ho già detto, evidentemente il tema è che quando arriviamo in Consiglio comunale subiamo tutti una trasformazione. Sembra che il mondo intorno abbia quella patina di normalità per cui qua, quando parliamo, quello che accade fuori non è vero, è tutta una finzione. Va bene, siamo stati tutti quanti a casa a bere vino, a mangiare patatine e a guardare la TV. Non mi pare che sia così. Non mi pare che sia così, tant’è che abbiamo assunto un atto di Giunta il prima possibile, tenuto conto di quanto già detto fino a poco tempo fa.
Credo che le vostre affermazioni sui tempi non siano molto rispettose, soprattutto di quei consiglieri, vostri e miei colleghi, che a causa di problemi di salute legati al Covid non hanno potuto avere relazioni con l’Amministrazione.
In questo caso, sinceramente, chiedere a un consigliere che sta a casa con il Covid, scusatemi se lo dico, ma lo devo dire, mi sembra veramente fuori luogo. Tenuto conto che non è che stavano bene a guardare la TV pure loro, ma hanno avuto tutti delle difficoltà fisiche. Credo vi sia stato comunicato dal Presidente del Consiglio che c’erano queste situazioni. Per cui, non mi pare proprio il massimo fare queste affermazioni. Ecco perché dico che a un certo punto la gente entra in Consiglio comunale e si scorda che c’è una realtà che ci ha visti comunque impegnati e ci vede impegnati giorno per giorno su questioni molto serie e molto importanti, che non sono maggiori o minori di questa. Sono maggiori o al pari, però ci sono emergenze che stiamo affrontando giorno per giorno.
Dopodiché, su questo capisco che ci sono prese di posizione (quello prima, quello dopo). Alla fine è sempre una gara: cosa viene prima e cosa viene dopo. Oggi credo che, giustamente, il Consiglio comunale sia posto davanti alla possibilità di votare un documento, che dice...
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Ma lo hai letto l’ordine del giorno, almeno, Sindaco? Prova a leggerlo.
Speaker : SINDACO.
Consigliere...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma, per favore, non interrompa.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Non ho capito: prima si poteva interrompere e siamo stati tre ore a parlare del Regolamento una voce sull’altra e adesso non si può chiedere qualcosa...
Speaker : PRESIDENTE.
Sul Regolamento... Erano chiarimenti sul Regolamento.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Dai, Presidente. Smettila pure tu.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma...
Speaker : SINDACO.
Consigliere Di Palma, mi pare di aver ascoltato...
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Adesso stiamo mettendo il Covid. Anch’io ho avuto il Covid. Ciò non toglie che uno ha continuato a lavorare tranquillamente. Ma di che stiamo parlando? Un consigliere ha avuto il Covid e non si è potuto convocare un Consiglio comunale monotematico su un problema legato a...
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Consigliere Di Palma, lei si è ricordato di venire in Consiglio comunale dopo cinque anni. Noi la vediamo adesso...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Lacava...
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
...che abbiamo la possibilità di essere online. Per il resto, per cinque anni, lei non è mai stato qui.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Lacava...
Speaker : SINDACO.
Scusatemi, a me non interessa...
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Smettetela di pensare che uno... Qual è il problema vostro? Dobbiamo tornare alla...
Speaker : PRESIDENTE.
Ho dovuto silenziare il consigliere Di Palma.
Prego, Sindaco, continui.
Speaker : SINDACO.
Non riesco a capire il motivo di questa lite, che sinceramente non comprendo, né di questi interventi a gamba tesa su una posizione. Il consigliere Di Palma è legittimato a non votare...
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Ma fammi il piacere.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma, moderi i termini.
Speaker : SINDACO.
Faccio il piacere a chi ritengo. Lo faccio anche a lei continuando a parlare perché è mia facoltà. Lei ha parlato e non l’ho interrotta. Quindi, mi pare di essere abbastanza garbato. E sto facendo il piacere di rispondere anche a lei, nonostante il suo temperamento scostante nei confronti di quelli che stanno partecipando al Consiglio comunale. Credo che la buona educazione, a questo punto, sia dovuta, oltre che darla anche riceverla.
Siamo nella condizione di approvare un ordine del giorno, per quelle che sono le oggettive capacità di un Consiglio comunale di intervenire su ragioni di questo tipo. Sappiamo che abbiamo poteri limitati e armi spuntate. Tuttavia, va fatta sentire la nostra voce, va fatta sentire la posizione del Consiglio comunale.
Lo stiamo portando in discussione. Credo non ci sia nulla di cui vergognarsi approvando questo ordine del giorno, se non provare a recuperare delle questioni anche temporali. Sicuramente andava fatto prima. Lo stiamo facendo oggi.
Recupereremo anche la questione del problema Leonardo. Al momento, come ho già detto, stiamo lavorando per costruire il Consiglio comunale.
Detto questo, la questione politica esiste. Esiste un Sindaco in Puglia che sta coordinando questa questione. Ci siamo tutti impegnati a interfacciarci, a seguire la vicenda. C’è chi l’ha fatto prima e c’è ancora chi dovrà andare in Consiglio comunale per approvare questo ordine del giorno.
L’autonomia del Consiglio comunale è questa. Non facciamo cosa cattiva ad approvarlo oggi. Anzi, credo sia giusto anche poter trasmettere agli organi superiori la posizione di questo Consiglio comunale.
Sulle questioni sollevate dell’opportunità o meno, non credo ci sia una inopportunità. Anzi, credo sia proprio opportuno. Siamo, in effetti, in ritardo. Evidentemente possiamo recuperare questo tempo secondo quello che è il suggerimento dato anche dal consigliere Di Palma. Lo ritengo giusto e opportuno.
Sicuramente si può fare meglio. Tuttavia, ritengo che l’impegno dell’Amministrazione c’è e rimane su questa questione. Tuttavia, ci sono i parlamentari che su questa questione dovrebbero far sentire il loro peso, tenuto conto che vanno in Parlamento ad approvare gli atti normativi. Tuttavia, i Consigli comunali sono da pungolo, sono da sostegno e aiutano a capire la posizione.
Noi stiamo in campo con questo ordine del giorno, stiamo portando la voce del Consiglio comunale di Grottaglie. Quando arriverà il momento del Consiglio su Leonardo, faremo sentire anche le nostre voci su quella questione. Non le unirei, perché sono due cose distinte e separate.
A lungo andare potrebbero intersecarsi i ragionamenti, però se ne discutiamo tra venti giorni ha un effetto diverso dal fatto che lo stiamo portando oggi e lo possiamo approvare oggi. Anzi, questo probabilmente potrà essere un elemento da discutere con i prossimi invitati alla tavola del progetto, della discussione Leonardo. Allorché parteciperanno anche i parlamentari, avremo la possibilità di portare un ordine del giorno che fissa la posizione dell’Amministrazione comunale di Grottaglie su questa iniqua ripartizione, secondo noi, delle risorse. Perché è iniqua. Era iniqua, è iniqua e spero non sia iniqua in futuro. Questo è quello che ritengo.
Condivido in pieno quello che si è detto. Condivido il fatto che... Indipendentemente dal fatto che siamo partiti dall’Unità d’Italia, credo che non tutto quello che è stato fatto sin dall’Unità d’Italia abbia avuto effetti positivi sul sud. Non lo dico io. Lo dice la storia che siamo in questa condizione. Basta guardare i trasporti pubblici, i treni. Abbiamo ancora la monorotaia che arriva al sud, mentre dalle altre parti hanno già l’Alta Velocità. Non dico l’Alta Velocità, ma almeno poter avere due binari o addirittura tre. Forse sarebbe troppo. Di questo parliamo. Parliamo ancora del fatto che non abbiamo i collegamenti per raggiungere la Calabria. Non è solo la Puglia il problema. Parliamo anche del fatto che per arrivare in Calabria facciamo prima ad andare a piedi che con i mezzi di trasporto. Non a caso anche la Calabria fa parte delle regioni del sud. La Basilicata vive lo stesso problema. La Campania vive lo stesso problema, anche se in Campania sono arrivati addirittura a maggiori capacità di spostamento attraverso finanziamenti maggiori. Comunque soffre anche la Campania da questo punto di vista.
Non stiamo parlando di cose campate in aria. È un segnale politico che dobbiamo lanciare a tutti: al Governo, alle Istituzioni, a tutti. Credo non si faccia cosa cattiva approvandolo. Anzi, credo sia opportuno approvare questo ordine del giorno.
Affronteremo tutti i problemi, come è giusto che sia, nel momento in cui saremo in grado di affrontarli, con i tempi che ci siamo [...].
Non era una giustificazione o un atto di pietà. I Consigli comunali si fanno tenendo conto anche dello stato in cui versa il Consiglio comunale. È cosa gradita. Consigliere Di Palma, mi dispiace che lei sia stato affetto dal Covid. Mi dispiace. Mi auguro non abbia avuto effetti negativi. Sono contento di vederla bene. La vedo in forma. Mi fa piacere. Le auguro di stare bene, come a tutti quanti, ovviamente. Purtroppo tra di noi c’è stato chi non se l’è passata benissimo. Credo si debba dare atto di questa cosa.
Dopodiché, si può dire tutto e il contrario di tutto. Penso che la cosa importante per un’Istituzione sia tenere in considerazione le esigenze, di salute prima di tutto.
Volevo solo dire, chiudendo, che il consigliere Santoro mi ha avvisato che è dovuto andare via. Non ha comunicato l’assenza per non interrompere la discussione prima. Anche lui per ragioni di salute ha dovuto scollegarsi. Lo dico perché mi ha mandato un messaggio.
Chiudo ‒ a meno che non ci siano richieste di intervento ‒ dicendo che sulla questione del meridione portiamo avanti da tempo delle battaglie, non a caso si parla sempre di sud, ma non riusciamo a portare a casa un risultato. Questo è un dato vero. Forse dobbiamo agire tutti sui parlamentari affinché questa questione del sud diventi una questione nazionale.
Chiudo ringraziando tutti per gli interventi.
Speaker : PRESIDENTE.
Si è prenotato il consigliere Serio. Prego, consigliere.
Speaker : MASSIMILIANO SERIO.
Credo sia un piccolo strumento del Consiglio comunale e credo lo debba esercitare fino in fondo. L’argomento importante che diceva prima il consigliere Donatelli e poi lo stesso consigliere Di Palma... Dividerei le questioni per quanto riguarda la discussione importante che riguarda la Leonardo. È evidente che mettendolo all’interno di questo documento, di questo ordine del giorno lo ridurremmo ancora di più.
In Italia, i Consigli comunali stanno facendo leva per quanto riguarda... È evidente che questo Recovery è stato approvato ieri alla Camera e al Senato, ma è altrettanto evidente che i Consigli comunali, i Comuni, dovrebbero fare il loro lavoro.
Quindi, penso si debba dividere innanzitutto la discussione. Consentitemi: è una discussione molto importante su quello che andremo a fare. Credo vada fatta nelle prossime settimane. Sicuramente. Vivaddio, stiamo vivendo da un anno e mezzo momenti drammatici, altrettanto drammatici per le perdite continue di lavoro. Ci sono aziende che continuano a chiudere.
Direi di votare questo ordine del giorno, un ordine del giorno che ci mette in una condizione di spinta nei confronti anche del Parlamento stesso, e naturalmente di dare anche una mano. L’ho già detto l’anno scorso e lo ripeto quest’anno: penso, con tutte le discussioni che sono state fatte... Avete posto problemi importanti, attenzione. Non mi vorrei sottrarre alla discussione su Leonardo, perché è una cosa importante. Però penso che in questo momento ci sia bisogno soltanto di arrotolarsi le maniche e di dare una mano. Lo dico soprattutto a questa Amministrazione giovane che si è messa a capo da cinque anni.
In questo momento stiamo vivendo tutti insieme, stiamo accompagnando tutti insieme le sorti del Paese. Se noi falliamo sul Recovery fallisce il Paese. È stato detto dal Presidente Draghi. Non è stato detto da uno preso a caso.
Il mio intervento vuole solo ed esclusivamente rafforzare tutto ciò, al di là di quello che abbiamo scritto, ma il senso è quello, e dare una mano fino in fondo e provare a mettere anche gli Enti locali in prima linea.
Tutto qui. Per quello che mi compete, il voto sarà favorevole.
Grazie.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Presidente, se non ci sono altri interventi, potrei intervenire? Presidente?
Speaker : PRESIDENTE.
Perdonatemi. Era caduta la linea.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Ho detto: se non ci sono altri interventi, posso intervenire brevemente?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì. Brevemente sì, consigliere Donatelli. Prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Volevo dire questo. Intanto non mi è piaciuta la strumentalizzazione da parte del Sindaco dei consiglieri che hanno avuto problemi di salute. Proprio per rispetto di chi ha avuto questo problema non bisognerebbe tirare in ballo come una scusa il fatto di non aver ottemperato a quanto è previsto dallo Statuto e dal Regolamento.
Voglio solo ricordare al Sindaco e al Presidente del Consiglio, forse più al Presidente del Consiglio, che non c’è soltanto la questione del Consiglio comunale monotematico che riguarda lo stabilimento Leonardo, che sta andando avanti da novembre, ma c’è una richiesta di consiglieri comunali che, a norma del Regolamento e dello Statuto, hanno chiesto un Consiglio monotematico per la sospensione della TARI ad alcune figure professionali specifiche.
Speaker : PRESIDENTE.
Ne abbiamo discusso in Capigruppo, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Perché lo sto richiamando?
Speaker : PRESIDENTE.
Non lo so.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Perché anche questo è un grande...
Lo sto specificando io.
Perché anche questo è un grande ritardo, che non va strumentalizzato. La questione della sospensione della TARI, un po’ come è successo l’anno scorso con l’IMU per i comparti C, va discussa prima del Consiglio comunale. Invece no. È passato più di un mese, nonostante la richiesta dei consiglieri comunali, e non se ne è fatto niente.
Come il discorso legato all’ospedale. Anche qui, a norma di Regolamento e Statuto è stata fatta una richiesta...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Donatelli, stiamo parlando di altro. Si attenga all’ordine del giorno, cortesemente.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Chiudo. Però mi faccia parlare.
Ho citato questi tre argomenti per dire che non si può strumentalizzare il fatto che alcuni consiglieri, purtroppo, hanno avuto problemi di salute e, per questo motivo, non si sono... Non è per questo. È notorio, è un’abitudine di questa Amministrazione comunale ignorare le richieste dei consiglieri comunali.
Per arrivare alla conclusione, io ho già detto che, anche se in ritardo, questo ordine del giorno va in una certa direzione. Incide poco, ma va in una certa direzione.
A questo punto, approviamo questo ordine del giorno, ma mettiamoci un punto che deve essere determinante e impegnativo per l’Amministrazione comunale. Lo diceva anche il Sindaco. Dobbiamo impegnare i nostri parlamentari e i consiglieri regionali. I consiglieri regionali della Provincia di Taranto saranno 6-7 (non lo so quanti sono), i parlamentari nella Provincia di Taranto li abbiamo, abbiamo addirittura un parlamentare grottagliese. Ci vuole tanto a organizzare un Consiglio comunale su questo aspetto specifico?
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Donatelli, è stato già ampiamente detto. Pensavo dovesse fare qualche approfondimento in più rispetto al suo precedente intervento.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Sto facendo una proposta.
Presidente, cerchi di non interrompere sempre quando parlano determinati consiglieri. Sto arrivando alla conclusione.
Approviamo questo ordine del giorno e inseriamo nello stesso ordine del giorno l’impegno che entro quindici giorni, entro la metà di maggio, non oltre la metà di maggio, si organizzi un Consiglio comunale, con i consiglieri regionali e con i parlamentari, e affrontiamo questo aspetto specifico riguardo alla ripartizione del Recovery Fund. Ci saranno da fare tante altre iniziative per utilizzare ingenti finanziamenti. Quindi, c’è spazio per intervenire. Bisogna intervenire a livello regionale, ma soprattutto a livello nazionale.
Secondo me, l’ordine del giorno si può approvare inserendo questo ulteriore impegno nei confronti dell’Amministrazione comunale.
Speaker : PRESIDENTE.
Rispondo per fatto personale e un po’ per dovere rispetto alla carica che ricopro. Lo dico adesso e lo sosterrò sempre: se qualsiasi consigliere comunale si trovasse nella difficoltà oggettiva, soprattutto di salute fisica, di non poter accedere al Consiglio comunale, mi preoccuperò sempre e comunque di essere inclusivo nei suoi confronti. Neanche accetto che si discuta di strumentalizzazioni, politicamente, sullo stato di salute dei consiglieri comunali e di chiunque altro, anche di un libero cittadino.
Quindi, prendere in oggetto questa discussione qui da parte dei consiglieri, proprio perché era un dato oggettivo che più di uno dei consiglieri era impossibilitato a causa delle condizioni fisiche a poter effettuare il Consiglio comunale... Da Presidente del Consiglio comunale devo tutelare l’intero Consiglio e i consiglieri stessi, proprio per metterli nelle condizioni di poter partecipare. Se un consigliere non partecipa per libera scelta o per impegni professionali o per qualsiasi altro tipo di motivazione, non entro nel merito, non sono dovuto... Se i consiglieri o un consigliere soltanto mi esplicita il fatto che sta male fisicamente ed è impossibilitato, pur tenendoci, a partecipare al Consiglio comunale, io mi preoccupo di aspettarlo quanto possibile. Ovviamente andremo avanti. E lì rientra la responsabilità del singolo consigliere.
Non voglio più sentir parlare all’interno di questo Consiglio comunale, nella discussione politica, di strumentalizzazione dello stato di salute. Mi riferisco a chi ha controbattuto al Sindaco. Non è stato soltanto un singolo caso.
No, non c’è replica su questo. Sto rispondendo...
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
La strumentalizzazione l’ha fatta il Sindaco. Mi consenta, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Donatelli... Consigliere Di Palma, non so se lei è a conoscenza delle cause del Covid. Ci sono consiglieri...
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Probabilmente, avendolo avuto, qualche cosa ne so.
Speaker : PRESIDENTE.
Ha avuto una forma lieve... Probabilmente, e me ne felicito di questo, lei ha avuto la forma lieve del Covid. C’è gente che non si è potuta alzare dal letto...
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Ognuno pensa a quello che ha avuto lui.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo. Pensi a stare zitto, consigliere Di Palma.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Non è che puoi interrompere le attività, dai.
Speaker : PRESIDENTE.
Pensi a stare zitto.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Ha ragione Donatelli. È stato strumentalizzato nel discorso del Sindaco...
Speaker : PRESIDENTE.
Hanno ragione tutti i consiglieri...
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
...evidentemente per ritardare la convocazione del Consiglio monotematico. È inutile che nascondiamo le cose.
Speaker : PRESIDENTE.
Lei è fuori dal mondo, consigliere Di Palma, se continua a dire queste cose. Consigliere Di Palma, lei è fuori dal mondo se dice...
Speaker : MASSIMO ZIMBARO.
Consigliere Di Palma, si prenoti prima di parlare. È un Consiglio intero che sta disturbando.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Zimbaro, la prego.
Voglio terminare qui questa discussione, per non scendere ai livelli ai quali la state portando.
Chiuso il punto all’ordine del giorno. Chiedo al Segretario comunale di procedere con le votazioni. Grazie.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Presidente, io ho fatto una proposta sull’ordine del giorno che stiamo per votare.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. La mettiamo in votazione.
Mettiamo in votazione la proposta di rinvio del punto all’ordine del giorno avanzata dal consigliere Donatelli.
Consigliere Donatelli, lei vuole discutere questo ordine del giorno al prossimo Consiglio comunale insieme all’ordine del giorno della Leonardo. Di fatto, vuole proporre il rinvio di questo ordine del giorno. Okay?
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Evidentemente si è distratto, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
No. Evidentemente non si spiega bene lei, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Io non ho detto assolutamente questo. Ho detto che l’ordine del giorno va bene, però bisogna inserire l’impegno all’interno di questo ordine del giorno di convocare un Consiglio comunale con i parlamentari e con i consiglieri regionali, su questo argomento, non sulla Leonardo.
Chiedo di votare su questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Votiamo su questo, sull’aggiunta, così come descritta dal consigliere Donatelli.
Chiedo al Segretario di procedere con le votazioni.
È chiaro a tutti i consiglieri comunali quello che propone il consigliere Donatelli?
Speaker : INTERVENTO.
Sì, Presidente. Mi scusi. Anche se nell’ordine del giorno c’è già un riferimento: si dice che il Consiglio comunale si impegna a valutare l’opportunità di richiedere di essere auditi presso le Commissioni regionali o parlamentari competenti, intervenendo sui fatti esposti.
Al massimo si può semplicemente... Non lo so. È già scritto.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Io ho chiesto una cosa diversa, collega: di inserire nell’ordine del giorno un impegno specifico qui a Grottaglie, in Consiglio comunale. Invitiamo i consiglieri regionali...
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Donatelli, è stato chiaro.
Non voglio entrare nel merito, ma bisognerebbe anche capire come invitare queste persone qui. Ad oggi siamo ancora in zona arancione. Sono vietati gli spostamenti di qualsiasi tipo. È da includere sempre la modalità online, non qui a Grottaglie.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
È chiaro. Questo vale anche, eventualmente, per la partecipazione sia dei parlamentari che dei consiglieri regionali. Non è che per forza li vogliamo fisicamente.
Speaker : PIERLUIGI UMBERTO DI PALMA.
Anche dei consiglieri comunali.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Di Palma, per cortesia. Per cortesia.
E meno male che c’è l’online.
Segretario, quando lei è pronto...
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
D’Alò Ciro.
Speaker : SINDACO.
Sulla proposta di modifica, voto contrario.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, stiamo votando quella.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Annicchiarico Giovanni (contrario); Cabino Anna (favorevole); Caso Raffaella (contraria); Cometa Andrea (contrario); D’Abramo Gabriele (contrario); D’Alò Saveria (contraria); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (contrario); Dellisanti Antonio (assente); Di Palma Pierluigi (assente); Donatelli Francesco (favorevole); Gianfreda Ciro.
Speaker : ANTONIO DELLISANTI.
Presidente, sono il consigliere Dellisanti.
Favorevole.
Scusate.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
Gianfreda Ciro; Lacava Alessandra (contraria); Manigrasso Alfonso (contrario); Marangella Aurelio (contrario); Marinelli Giovanni; Miglietta Gabriella (contraria); Petrarulo Ciro (assente); Rossini Domenico (assente); Russo Antonietta (assente); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (contrario); Siliberto Noemi (contraria); Zimbaro Massimo (contrario).
Di Palma Pierluigi (assente).
Sono 14 contrari, 3 favorevoli, 8 assenti.
Speaker : PRESIDENTE.
La proposta di modifica del punto n. 6) all’ordine del giorno viene respinta.
No, scusate. Era il n. 7), la modifica al n. 7). Abbiamo votato adesso la modifica per il punto n. 7).
Adesso pongo in votazione il punto n. 7) all’ordine del giorno: “Ripartizione Recovery Fund ‒ PNRR e risorse per il sud”.
Prego, Segretario.
Speaker : MAURO EDMONDO TAMBURRANO, Segretario generale.
D’Alò Ciro (favorevole); Annicchiarico Giovanni (favorevole); Cabino Anna (contraria); Caso Raffaella (favorevole); Cometa Andrea (favorevole); D’Abramo Gabriele (favorevole); D’Alò Saveria (favorevole); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (favorevole); Dellisanti Antonio (favorevole); Di Palma Pierluigi (contrario); Donatelli Francesco (assente); Gianfreda Ciro (assente); Lacava Alessandra (favorevole); Manigrasso Alfonso (favorevole); Marangella Aurelio (favorevole); Marinelli Giovanni (assente); Miglietta Gabriella (favorevole); Petrarulo Ciro (assente); Rossini Domenico (assente); Russo Antonietta (assente); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (favorevole); Siliberto Noemi (favorevole); Zimbaro Massimo (favorevole).
Favorevoli 15, contrari 2, assenti 8.
Speaker : PRESIDENTE.
È approvato il punto n. 7) all’ordine del giorno.
Dichiaro chiuso il Consiglio comunale alle ore 19.27.
Auguro a tutti i consiglieri comunali una buona serata.
Grazie.