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C.c. Grottaglie - 05.08.2021
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Speaker : PRESIDENTE.
Buonasera a tutti. Possiamo iniziare il Consiglio comunale.
Prego la dottoressa Cinieri di procedere con la votazione per l’appello.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
Buonasera a tutti.
D’Alò Ciro (presente); Annicchiarico Giovanni (presente); Cabino Anna (presente); Caso Raffaella (presente); Cometa Andrea (presente); D’Abramo Gabriele (presente); D’Alò Saveria (presente); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (assente); Dellisanti Antonio (assente); Donatelli Francesco (presente); Gianfreda Ciro (presente); Lacava Alessandra (assente); Manigrasso Alfonso (presente); Marangella Aurelio (presente); Marinelli Giovanni (presente); Miglietta Gabriella (presente); Petrarulo Ciro (presente); Rossini Domenico (presente); Russo Antonietta (presente); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (assente); Siliberto Noemi (presente); Stefani Maurizio (presente); Zimbaro Massimo (presente).
19 consiglieri presenti e 6 consiglieri assenti, nelle persone di Danese Loreto, De Carolis Giulio, Dellisanti Antonio, Lacava Alessandra, Santoro Michele e Serio Massimiliano.
Prego, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo, grazie. Grazie, dottoressa.
Possiamo iniziare il Consiglio comunale.
Primo punto all’ordine del giorno “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 04.06.2021”.
Ci sono interventi? Per dichiarazione di voto.
Pongo in votazione il primo punto all’ordine del giorno “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 04.06.2021”.
Prego la dottoressa Cinieri di procedere con le operazioni di voto.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
D’Alò Ciro (presente, favorevole); Annicchiarico Giovanni (favorevole); Cabino Anna…
Speaker : CABINO ANNA.
Astenuta, astenuta.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
Perfetto.
Caso Raffaella (favorevole); Cometa Andrea (favorevole); D’Abramo Gabriele (favorevole); ; D’Alò Saveria (favorevole); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (assente); Consigliere Dellisanti (assente); Donatelli, Francesco (presente, favorevole); Gianfreda Ciro (favorevole); Lacava Alessandra (assente); Manigrasso Alfonso (favorevole); Marangella Aurelio; Marinelli Giovanni (favorevole); Miglietta Gabriella (favorevole); Petrarulo Ciro(astenuto); Rossini Domenico(assente); Russo Antonietta (favorevole); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (assente); Siliberto Noemi (favorevole); Stefani Maurizio (favorevole); Zimbaro Massimo (favorevole).
Quindi, questo punto all’ordine del giorno riceve in totale 15 voti favorevoli e 2 astenuti, nelle persone dei consiglieri Cabino Anna e Petrarulo Ciro.
Speaker : PRESIDENTE.
Approvato il primo punto all’ordine del giorno.
Punto n. 2 all’ordine del giorno: “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 22 giugno 2021”.
Ci sono interventi?
Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il punto n. 2 all’ordine del giorno, “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 22 giugno 2021”.
Prego, dottoressa Cinieri.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
D’Alò Ciro (presente, favorevole); Annicchiarico Giovanni (favorevole); Cabino Anna (astenuta); Caso Raffaella (favorevole); Cometa Andrea (favorevole); D’Abramo Gabriele (favorevole); D’Alò Saveria (favorevole); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (assente); Dellisanti Antonio (assente); Donatelli Francesco (favorevole); Gianfreda Ciro (favorevole); Lacava Alessandra (favorevole); Manigrasso Alfonso (favorevole); Marangella Aurelio (favorevole); Marinelli Giovanni (favorevole); Miglietta Gabriella (favorevole); Petrarulo Ciro (favorevole); Rossini Domenico (assente); Russo Antonietta (favorevole); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (assente); Siliberto Noemi (favorevole); Stefani Maurizio (favorevole); Zimbaro Massimo (favorevole).
Il secondo punto all’ordine del giorno riceve 18 voti favorevoli e un astenuto nella persona della consigliera Cabino Anna.
Speaker : PRESIDENTE.
Approvato il punto n. 2 all’ordine del giorno.
Punto n. 3 all’ordine del giorno: “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 24 giugno 2021”.
Un attimo soltanto. Scusate. Possiamo continuare.
Punto n. 3 all’ordine del giorno “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 24 giugno 2021”.
Ci sono interventi?
Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il punto n. 3 all’ordine del giorno “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 24 giugno 2021”.
Prego, dottoressa Cinieri.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
Grazie.
D’Alò Ciro (presente, favorevole); Annicchiarico Giovanni (favorevole); Cabino Anna (astenuta); Caso Raffaella (favorevole); Cometa Andrea (favorevole); D’Abramo Gabriele (favorevole); D’Alò Saveria (favorevole); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (assente); Dellisanti Antonio (assente); Donatelli Francesco (favorevole); Gianfreda Ciro (favorevole); Lacava Alessandra (favorevole); Manigrasso Alfonso (favorevole); Marangella Aurelio (favorevole): Marinelli Giovanni… Miglietta Gabriella (favorevole); Petrarulo Ciro (favorevole); Rossini Domenico (assente); Russo Antonietta (favorevole); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (assente); Siliberto Noemi (favorevole); Stefani Maurizio (favorevole); Zimbaro Massimo (favorevole).
Richiamo di nuovo il consigliere Marinelli. Marinelli Giovanni (favorevole).
Il terzo punto all’ordine del giorno riporta 18 voti favorevoli e un astenuto, nella persona della consigliera Cabino Anna.
Speaker : PRESIDENTE.
È approvato il punto n. 3 all’ordine del giorno.
Punto n. 4 all’ordine del giorno, “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 30 giugno 2021”.
Ci sono interventi?
Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il punto n. 4 all’ordine del giorno “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 30 giugno 2021”.
Prego, dottoressa Cinieri.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
D’Alò Ciro (presente, favorevole); Annicchiarico Giovanni (favorevole); Cabino Anna; consigliera Cabino? Caso Raffaella (favorevole); Cometa Andrea (favorevole); D’Abramo Gabriele (favorevole); D’Alò Saveria (favorevole); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (assente); Dellisanti Antonio (assente); Donatelli Francesco (favorevole); Gianfreda Ciro…
Lacava Alessandra (favorevole); Manigrasso Alfonso (favorevole); Marangella Aurelio (favorevole); Marinelli Giovanni…
Miglietta Gabriella (favorevole); Petrarulo Ciro (favorevole); Rossini Domenico (assente); Russo Antonietta (favorevole); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (assente); Siliberto Noemi (favorevole); Stefani Maurizio (favorevole); Zimbaro Massimo (favorevole).
Richiamo alcuni consiglieri che prima non hanno risposto. Consigliera Cabino Anna.
Speaker : CABINO ANNA.
Astenuta.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
Consigliere Gianfreda Ciro (assente); consigliere Marinelli Giovanni. Marinelli Giovanni.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Ci sono, dottoressa Cinieri, ci sono.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
E il suo voto?
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Favorevole. Ho problemi di connessione…
Speaker : PRESIDENTE.
No, scusate, è il consigliere Marangella che ha parlato.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
Marinelli Giovanni, quindi, assente.
Questo punto all’ordine del giorno, il punto n. 4, riporta in totale 16 voti favorevoli e 1 astenuto. L’astenuto nella persona della consigliera Cabino Anna.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, dottoressa.
È approvato il punto n. 4 all’ordine del giorno.
Punto n. 5 all’ordine del giorno: “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 7 luglio 2021”.
Ci sono interventi?
Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il punto n. 5 all’ordine del giorno “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 7 luglio 2021”.
Prego, dottoressa Cinieri.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
Grazie.
D’Alò Ciro (presente, favorevole); Annicchiarico Giovanni (favorevole); Cabino Anna (astenuta); Caso Raffaella (favorevole); Cometa Andrea (favorevole); D’Abramo Gabriele (favorevole); D’Alò Saveria (favorevole); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (assente); Dellisanti Antonio (assente); Donatelli Francesco (favorevole); Gianfreda Ciro…Consigliere Gianfreda? Ci ritorniamo dopo.
Lacava Alessandra (favorevole); Manigrasso Alfonso (favorevole); Marangella Aurelio (favorevole); Marinelli Giovanni…Consigliere Marinelli (assente); Miglietta Gabriella (favorevole); Petrarulo Ciro (favorevole); Rossini Domenico (assente) Russo Antonietta (favorevole); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (assente); Siliberto Noemi (favorevole); Stefani Maurizio (favorevole); Zimbaro Massimo (favorevole).
Richiamo il consigliere Gianfreda Ciro.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Favorevole.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
Il quinto punto all’ordine del giorno riceve 17 voti favorevoli e 1 astenuto, nella persona della consigliera Cabino Anna.
Speaker : PRESIDENTE.
È approvato il quinto punto all’ordine del giorno.
Sesto punto all’ordine del giorno: “Approvazione verbale della seduta del Consiglio comunale del 14 luglio 2021”.
Ci sono interventi?
Dichiarazioni di voto?
Pongo in votazione il punto n. 6 all’ordine del giorno “Approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 14 luglio 2021”. Prego, dottoressa.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
D’Alò Ciro (presente, favorevole); Annicchiarico Giovanni (favorevole); Cabino Anna (astenuta); Caso Raffaella (favorevole); Cometa Andrea (favorevole); D’Abramo Gabriele (favorevole); D’Alò Saveria (favorevole); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (assente); Dellisanti Antonio (assente); Donatelli Francesco (favorevole); Gianfreda Ciro (favorevole); Lacava Alessandra (favorevole); Manigrasso Alfonso…Consigliere Alfonso Manigrasso (favorevole); Marangella Aurelio (favorevole); Marinelli Giovanni (assente); Miglietta Gabriella (favorevole); grazie; Petrarulo Ciro (favorevole); Rossini Domenico (assente) Russo Antonietta (astenuta); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (assente); Siliberto Noemi (favorevole); Stefani Maurizio (favorevole); Zimbaro Massimo (favorevole).
Il punto n. 6 all’ordine del giorno riceve 16 voti favorevoli e 2 astenuti, nelle persone dei consiglieri Cavino Anna e Russo Antonietta.
Speaker : PRESIDENTE
È approvato il punto n. 6 all’ordine del giorno.
Punto n. 7 all’ordine del giorno “Bilancio di previsione finanziario 2021-2023 –Salvaguardia degli equilibri (articolo 193 del TUEL, Riequilibrio e assestamento generale e articolo 175, comma 8 del TUEL)” .
Passo la parola all’assessore Bonfrate.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Buonasera a tutti.
Ieri in Commissione abbiamo affrontato questo equilibrio, questa proposta di delibera. È una delibera molto tecnica. La delibera che voi avete ricevuto spiega in modo chiaro no, ma sicuramente specifico, tutti i passaggi di questi equilibri di bilancio, che naturalmente sono salvaguardati.
La cosa importante è analizzare contestualmente sia la proposta di delibera che le schede del bilancio di previsione che sono state allegate alla delibera.
Ci sono alcuni elementi fondamentali, in questa proposta di delibera. Innanzitutto, voi ricordate che dal rendiconto è emerso un avanzo libero di circa 820.000 euro. Di questo avanzo libero, con questi equilibri, stiamo utilizzando circa 500.000, precisamente 488.000 euro.
Altri elementi fondamentali che in realtà appesantiscono e limitano la possibilità di spesa, o di agire di questa Amministrazione, sono legati ai 240.000 euro della TARI, costi che non ci sono stati riconosciuti dall’AGER.
Inoltre, come ho detto appunto ieri in Commissione, c’è un’ulteriore somma di circa 117.000 euro legata alla certificazione delle risorse spese con il fondone dell’anno scorso. Poiché noi abbiamo speso 366.000 euro, la certificazione delle spese legate sempre all’emergenza Covid è di 249.000 euro, quindi dobbiamo rifondere il bilancio di 117.000 euro, così come abbiamo fatto, come vedete appunto nella delibera che voi avete.
Un’altra cosa da ricordare è che ogni anno, naturalmente la salvaguardia degli equilibri è un passaggio tecnico che deve essere fatto entro il 30 luglio di ogni anno. All’inizio del mese, o comunque intorno a metà giugno, inizi di luglio, l’Ufficio Ragioneria chiede agli Uffici se hanno sia economie, ma anche necessità di spese, naturalmente basandoci, quest’anno, su un avanzo libero piuttosto importante.
Naturalmente, tutti hanno voluto chiedere qualcosa, anche io per il turismo e per il marchio territoriale. Le mie richieste però non sono state esaudite, perché bisognava rispettare alcuni contratti e alcune compartecipazioni del Comune. Mi riferisco in particolare a due: una richiesta era il bus per la scuola, per il quale abbiamo ricevuto un finanziamento, ma per completare l’acquisto bisognava rifondere con delle parti di risorse nostre; poi, circa il bando che abbiamo vinto per rifare il parco giochi in Piazza Principe di Piemonte, dovevamo comunque cofinanziare il progetto, e per il cofinanziamento abbiamo preso soldi dall’avanzo libero.
Anche qualcosa per i servizi sociali, come vedete nella delibera, ma non tutte le richieste sono state esaudite. Un fattore importante, a cui il Sindaco aveva accennato nello scorso Consiglio comunale è quello dei 190.000 euro che ci sono stati forniti dal Governo, sulla distribuzione dei 600 milioni per i Comuni legati all’emergenza Covid, in particolare all’aspetto della TARI.
Naturalmente, anche quest’anno siamo riusciti a rispettare i vincoli. Il parere dei Revisori è un parere positivo, non c’è nessuna prescrizione sullo stesso. Chiedo a voi quindi se ci sono ulteriori domande e vedo se riesco a rispondere alle stesse.
Speaker : PRESIDENTE.
Volevo soltanto ricordarvi che il punto all’ordine del giorno è stato discusso durante la riunione della I Commissione consiliare, il 5 agosto 2021, incontrando parere favorevole, con voti favorevoli 9, astenuti 5 e contrari nessuno.
Ci sono interventi?
Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Presidente, brevemente, perché contrariamente a quello che dice l’assessore Bonfrate, questa non è una delibera squisitamente tecnica, ma è una delibera, parlando appunto, di bilancio, quindi stiamo parlando della verifica degli equilibri e dell’assestamento, che sicuramente ha una valenza altamente politica.
Per questo motivo, da parte del Gruppo Grottaglie domani c’è l’identica la valutazione, con alcune anomalie che voglio evidenziare. In parte è legata al fatto che il verbale del Collegio dei Revisori è arrivato qualche minuto prima del Consiglio comunale, e non mi sembra assolutamente una prassi normale, anche perché è importante che i consiglieri siano nelle condizioni di valutare complessivamente le delibere. Poi, registro due raccomandazioni. Una, appunto, è quella del Collegio dei Revisori, ed è giusto che l’organo che è deputato a controllare e verificare l’andamento dei conti del Comune inserisca, come ha già inserito, alcune raccomandazioni. La cosa un po’ che stupisce è che nella proposta di delibera c’è un’auto-raccomandazione praticamente, e cioè una proposta di delibera di Consiglio comunale che dice testualmente a un certo punto “raccomanda alla Giunta”. Ma c’era bisogno di scriverla, oppure deve scaturire da una valutazione del Consiglio comunale, che evidentemente, quando è stata redatta quella proposta di delibera, non aveva ancora avuto la possibilità di esprimersi? Quindi, è la dimostrazione che siamo forse agli scampoli di fine stagione, siamo un po’ tutti stanchi, probabilmente qualcuno sta già preparando gli scatoloni, quindi sicuramente la cosa incide anche sugli atti, atti importanti, come appunto quello della verifica dell’equilibrio e quello dell’assestamento del bilancio.
Per tale motivo, il Gruppo consiliare Grottaglie Domani voterà contro a questa delibera.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Donatelli, mi scusi, può ripetere qual è l’errore nella proposta di delibera?
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Non ho parlato di errore, ho parlato di anomalie.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, ho perso questo passaggio. Per questo, siccome ho perso questo passaggio…
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Non ho nessuna difficoltà a ripetere. Io non ho parlato di errore, ho parlato di un’autocensura, se vogliamo metterla così. Cioè, una bozza di delibera di Consiglio comunale, redatta dall’ufficio o dall’assessore, perché è sottoscritta dall’assessore, che raccomanda alla Giunta di raccomandare alla Giunta che per il prosieguo della gestione continua a riservare ogni attuazione, prudenza eccetera a me sembra qualcosa di ultroneo, che la dice lunga anche sul modo di intendere il ruolo del Consiglio comunale. In ogni caso, non ho parlato di errore, ho soltanto fatto…
Speaker : PRESIDENTE.
No, avevo perso il passaggio. Per quello...
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Era questo, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Grazie.
Altri interventi?
Per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il punto n. 7 all’ordine del giorno, avente ad oggetto “Bilancio di previsione finanziaria 2021-2023 – Salvaguardia degli equilibri – Riequilibrio – Assestamento generale”.
Prego, dottoressa Cinieri.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
D’Alò Ciro (favorevole). Chiedo scusa, preciso che la delibera è immediatamente esecutiva, per cui nell’espressione di voto bisogna indicare due espressioni di voto, per l’approvazione e per l’immediata esecutività. Grazie.
Annicchiarico Giovanni (favorevole, favorevole); Cabino Anna. (presente, contraria, contraria); Caso Raffaella (favorevole, favorevole); Cometa Andrea (presente, favorevole, favorevole); D’Abramo Gabriele (presente, favorevole, favorevole); D’Alò Saveria (favorevole, favorevole); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (assente); Delli Santi Antonio (assente); Donatelli Francesco (contrario, contrario); Gianfreda Ciro (contrario, contrario); Lacava Alessandra (favorevole, favorevole); Manigrasso Alfonso (favorevole, favorevole); Marangella Aurelio (favorevole, favorevole); Marinelli Giovanni (assente); Miglietta Gabriella (favorevole, favorevole); Petrarulo Ciro (contrario, contrario); Rossini Domenico (assente); Russo Antonietta (contraria, contraria); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (assente); Siliberto Noemi (favorevole, favorevole); Stefani Maurizio (favorevole, favorevole); Zimbaro Massimo (favorevole, favorevole).
Il punto n. 7) all’ordine del giorno riceve voti favorevoli 13 e contrari 5, nelle persone dei consiglieri Cabino Anna, Donatelli Francesco, Gianfreda Ciro, Petrarulo Ciro e Russo Antonietta.
Prego, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, dottoressa.
È approvato il punto n. 7) all’ordine del giorno.
Punto n. 8 all’ordine del giorno: “Regolamento per l’acquisizione al patrimonio comunale, riqualificazione e riuso attraverso la cessione a terzi di immobili in stato di abbandono nel centro storico – Approvazione”.
Passo la parola o all’assessore Bonfrate o all’assessore Blasi.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Presidente, ieri l’ho discusso io in Commissione.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi ricorda la dottoressa Cinieri che è andato in I Commissione consiliare ieri il punto all’ordine del giorno, incontrando voti favorevoli 8, astenuti 2 e voti contrari 1.
Prego, assessore Bonfrate.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Il Regolamento che ci apprestiamo a discutere valuta un aspetto importante della nostra città: riqualificare il nostro centro storico. Nella premessa sono spiegati i motivi per i quali proponiamo al Consiglio comunale di approvare questo Regolamento. Il centro storico, da una parte, lo stiamo cercando di riqualificare con interventi di rigenerazione urbana e, dall’altra, troviamo che ci sono tantissimi immobili abbandonati, lasciati a loro stessi, e abbiamo avuto in questi cinque anni esempi di interventi da parte dell’Amministrazione per ripristinare situazioni maleodoranti o di degrado, quindi adesso cerchiamo di mettere un po’ di regole su questo. Molti immobili vengono abbandonati, i proprietari spesso e volentieri sono lontani dalla nostra città o ci sono diversi eredi, per cui c’è anche difficoltà a poterli contattare.
Ieri in Commissione c’è stata una bella discussione, da cui è emerso che l’Amministrazione, attraverso delle acquisizioni, già potrebbe farlo di suo, quindi accettare delle donazioni da parte dei privati di alcuni immobili. Ma l’aspetto importante di questo Regolamento è anche la seconda parte. Infatti noi, attraverso questo strumento, non vogliamo acquisire gli immobili e aumentare il nostro patrimonio immobiliare, ma li vogliamo acquisire e metterli sul mercato o concederli a terzi. Ci sono diversi parametri in base ai quali i soggetti, che possono essere privati o anche imprese, dovrebbero poi loro stessi acquisire questi immobili. Quindi, l’aspetto normale, quello di acquisizione, l’abbiamo già fatto in passato attraverso varie attività, l’aspetto più importante è come questi immobili vengono “rimessi” sul mercato o concessi a terzi attraverso una procedura, naturalmente rispettando determinati parametri, determinati vincoli amministrativi, dopodiché, come è scritto nel Regolamento, si dovrebbero concedere a terzi per riqualificare il nostro centro storico. Ricordiamoci che il nostro centro storico è molto grande, ma versa in alcuni punti in situazioni davvero disastrose.
Con questo strumento vogliamo riqualificare non solo le strade o quello che stiamo facendo con il ripristino di alcuni immobili nel nostro centro storico, penso a Palazzo Fornari, per esempio, e naturalmente, come ben sapete, alla questione delle chianche, adesso bisogna intervenire anche sull’edilizia privata. Quindi, con questo Regolamento noi vogliamo acquisire immobili abbandonati e rimetterli sul mercato.
Nella discussione di ieri sono emerse non perplessità, ma alcuni suggerimenti, penso ad esempio quello formulato dal consigliere Manigrasso sulla possibilità di rivedere la cessione a titolo gratuito – adesso abbiamo la dottoressa Cinieri che ci potrà dare una mano – per invogliare i proprietari a cedere questi immobili. Io pongo alcuni problemi tecnici. Innanzitutto per fare questo dovremmo fare un censimento degli immobili privati, poi prevedere in bilancio delle risorse, che possono essere un euro o due euro, e nel caso prevedere delle risorse e la copertura delle stesse, per poi passare alla trattativa privata con i singoli proprietari e cercare di acquisire al patrimonio immobiliare tali immobili. Invece, con lo strumento, con la modalità che abbiamo previsto in questo Regolamento noi potremmo più facilmente acquisire e poi subito dopo rimettere sul mercato gli stessi immobili.
Ieri ne abbiamo discusso abbastanza, per cui mi fermo qui e lascio la parola ai consiglieri che ieri non erano presenti in Commissione per poter analizzare e discutere insieme questo Regolamento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Ci sono interventi?
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Presidente, posso fare una domanda.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Posso intervenire?
Speaker : PRESIDENTE.
Vi siete prenotati contemporaneamente, sia il consigliere Gianfreda che il consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Vai, Ciro. Poi intervengo io.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Il mio è un po’ più lungo, non è solo una domanda.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Gianfreda, prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Volevo capire: l’acquisizione da parte del Comune è a titolo oneroso oppure no? Non si è capito bene.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
È a titolo gratuito.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Un attimo soltanto. Volevo capire per gli immobili abbandonati probabilmente o non più utilizzati l’acquisizione da parte del Comune con quale metodologia dovrebbe avvenire. Cosa diversa è se, ad esempio, viene ceduto gratuitamente da parte dei proprietari l’immobile. Questo è una cosa. Questo accadeva anche prima ed è accaduto anche di recente, probabilmente. Se non ricordo male, il Comune ha avuto in dote alcuni vani da alcuni cittadini grottagliesi, che hanno ritenuto di cederli al Comune per poter poi farli ristrutturare. Se non è così, in pratica se sul Regolamento è stato messo il parere di regolarità tecnica da parte dell’Ufficio Finanziario del Comune di Grottaglie.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Rispondo alla domanda. Ieri – forse mi sono espresso male io – durante la discussione in Commissione è emersa questa possibilità, la cessione a titolo gratuito. Nella premessa che ho fatto ho spiegato che già si fanno queste acquisizioni, come il consigliere Gianfreda già ricordava. Però, questo Regolamento è complesso e riguarda, nella prima parte, le acquisizioni e, nella seconda parte, che è più importante, come rimetterle sul mercato. Però, è comunque cessione a titolo gratuito. Nel Regolamento sono specificate le modalità con cui questa cessione a titolo gratuito avviene.
In ogni caso, è stata una proposta da parte di un consigliere di concedere non a titolo gratuito gli immobili.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Assessore, io parlo dell’acquisizione.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Dell’acquisizione, certo.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Sono a titolo gratuito?
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Sono a titolo gratuito. Ieri in Commissione è emerso, invece del titolo gratuito, di acquisirlo con un forfait, qualcosa. Allora, io ho posto alcuni problemi, tra l’altro anche quello finanziario, e il Ragioniere mi ha confermato la difficoltà di passare dal punto di vista finanziario.
Sto dicendo soltanto che nella bella discussione di ieri in Commissione è emersa questa proposta da parte di un consigliere, e cioè piuttosto che l’acquisizione a titolo gratuito l’acquisizione a titolo oneroso, con una forma forfettaria. Si era parlato di 1.000 euro per qualsiasi tipo di immobile. Però, io ho posto alcuni problemi, tra i quali quello del censimento di questi immobili o anche come prevedere all’interno del bilancio, quindi in questo caso anche avere il parere della Ragioneria, quindi alcuni problemi tecnici. Però, secondo me questo è lo strumento migliore, soprattutto perché molti di questi immobili sono abbandonati per via delle vicissitudini che ho detto, quindi eredi più eredi. Abbiamo trovato anche un immobile con otto eredi sparsi in tutto il mondo. Naturalmente, oltre a lasciare questi immobili in condizioni di degrado, possono creare problemi anche ai vicini. Ma soprattutto non pagano le imposte. Quindi, attraverso questa cessione, questo sistema che abbiamo previsto nel Regolamento, noi vogliamo acquisire a titolo gratuito gli immobili e poi rimetterli sul mercato, che secondo me è la parte più importante, giacché la prima, come lei aveva già detto, l’abbiamo già fatta come Comune.
Spero di essere stato chiaro. Consigliere Gianfreda, sono stato chiaro?
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Certo.
Consigliere Petrarulo, mi permette di fare un’altra piccola domanda? Poi, le lascio subito la parola.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Certamente.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Io ho letto una cosa che non so se sia fattibile, a meno che non ci siano problemi di natura statica che ne impongano la demolizione e la ricostruzione. Ho letto all’interno del Regolamento di ampliamento, lasciando area verde e a parcheggio. Ebbene, io non credo che il Piano di recupero del centro storico preveda questa modalità. Prevede sicuramente la sopraelevazione degli immobili e il recupero e il restauro degli immobili, sicuramente questo lo prevede, attraverso tutte le procedure che sono citate in termini sia di Regolamento che di leggi. Però, non penso che sia possibile la demolizione e la ricostruzione, con il rilascio di aree e spazi vuoti, anche se vanno a migliorare la “vivibilità”. Non ritengo che sia proprio in questa maniera che sia possibile arretrare, ad esempio, un fabbricato. Invece, il Piano Cervellati, se non ricordo male, prevede invece l’allineamento dello skyline, del profilo, del prospetto ad altri immobili adiacenti, così come anche le cortine dei cornicioni e così via. Prevede questo il Piano Cervellati, che mi risulta sia ancora tuttora in vigore, non è stato annullato. Quindi, ritengo che quella parte non sia conforme a quanto previsto dal Piano di recupero del centro storico.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Lei parla dell’articolo 8?
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Articolo 1, assessore. Articolo 1, comma 5.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Sì, però poi all’articolo 8 – ecco perché sono andato lì – parla comunque di “interventi di risanamento e restauro dell’immobile oggetto del presente dovranno essere eseguiti in conformità a disposizioni di leggi e regolamenti”.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
C’è una contraddizione all’interno del Regolamento. puoi demolire e allargare, anche per particolari esigenze urbanistiche. Non penso che ci siano particolari… A meno che non dobbiamo far passare non lo so che cosa. È impossibile fare una cosa del genere. Anche perché, come lei ben sa, dovrà andare…
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Alla Sovrintendenze. Quindi loro…
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Appunto. Quindi, te non la faranno mai passare una cosa del genere.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Quindi, secondo lei, dovremmo togliere quel…
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Non ha senso.
Speaker : CIRO PETRARULO.
…qualcos’altro riguardo a quell’articolo, proprio per questa contraddizione. Perdonami se mi inserisco, Ciro.
All’articolo 1, comma 5, in particolare, bisognerebbe aggiungere, proprio per non andare in contraddizione con l’articolo 8, la seguente espressione: “nel rispetto delle norme legislative tecniche di attuazione del Piano di recupero del centro storico, del decreto legislativo n. 42/2004 (Codice dei beni culturali), delle norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico territoriale regionale – il famoso PPTR – e delle norme della legge regionale n. 18/2005 (Istituzione Parco delle Gravine). In casi particolari si potrà ricorrere ad una variante urbanistica secondo le vigenti disposizioni nazionali e regionali”. E già andiamo a sopperire determinate cose.
Sullo stesso articolo 1, comma 6, noi dobbiamo specificare, non solamente andando a guardare la planimetria del Piano regolatore, quanto segue: “Per centro storico si intende l’aggiornamento urbano coincidente con la Zona A e AC del vigente Piano regolatore, per non escludere da questo contesto il Quartiere delle Ceramiche”. Questo per introdurmi su quello che dicevi tu. Poi ho da fare altre annotazioni, naturalmente. Posso continuare, Ciro?
Come facevo notare ieri in Commissione, io sono favorevole. Lo ero, lo sono e lo sarò favorevole a un Regolamento che determini e definisca determinate cose. Solo che probabilmente ci siamo fatti prendere un po’ dalla fretta. Naturalmente, quando la fretta morde, si possono lasciare intendere… si può andare anche in malafede, e io non voglio andare in malafede. Un argomento così delicato e importante per una ristrutturazione – ecco, mettiamola sotto questo aspetto – del centro storico deve essere fatto, secondo me, con una certa attenzione, e quindi bisognava fare più passaggi magari in Commissione e non fare un passaggio solamente perché si va a fine mandato e, quindi, bisogna chiudere. Per quanto qualche consigliere legittimamente diceva che queste erano delle semplici linee guida, quando si fa un regolamento non si definiscono solamente le linee guida, perché nella scrittura di un regolamento bisogna andare nello specifico. E se vuoi faccio anche annotazioni, se mi permetti, Mario. E sarebbe stata utile la presenza dell’assessore Giovanni Blasi in questo caso. Ma se tu vai all’articolo 2, comma 1, dove dice “l’individuazione dei beni immobili, terreni o aree di proprietà privata che si trovino in uno stato di effettiva abbandono, suscettibile anche di compromettere il decoro e le condizioni igienico-sanitarie e ambientali del territorio, avviene su segnalazione degli stessi privati”, di chi privati? Semmai, degli stessi proprietari si voleva intendere probabilmente. O sbaglio? Perché la segnalazione fatta ad opera di privati, da intendere come soggetti non proprietari, sa tanto di delazione, né tantomeno un privato è in grado di capire se un immobile è abbandonato o meno.
Passiamo all’articolo 2, comma 2, quando dice “relativamente alla proprietà privata assume rilievo immobile destinato ad attività artigianali o commerciali”, bisogna anche scrivere “come da eventuale agibilità o destinazione catastale”, perché altrimenti si può un attimino fare confusione, secondo me.
Se vuoi continuo, perché ci sono altre annotazioni. All’articolo 5, dove dice “utilizzazione diretta del Comune”, io credo che in questi casi si applichino, per legge, tre princìpi, ovverosia assegnazione temporanea ad associazioni per finalità sociali o culturali, usi istituzionali propri del Comune, finalità di realizzazione di abitazioni di edilizia residenziale pubblica. L’articolo così come è scritto limita, di fatto, le possibili acquisizioni, visto che per procedere all’acquisizione gli immobili devono avere i seguenti requisiti, quelli previsti dall’articolo 5, e cioè devono essere inseriti in un intervento unitario di ristrutturazione, riqualificazione e/o messa in sicurezza, l’intervento di messa in sicurezza deve essere oggetto di finanziamento regionale, statale e/o comunitario, l’intervento inserito in una progettazione unitaria da candidare al finanziamento laddove per i tre requisiti essenziali è richiesta la proprietà dell’immobile o degli immobili. Ci sono in essere inserimenti al senso? Per quanto riguarda gli immobili da dare in assegnazione temporanea ad associazioni per finalità sociali o culturali, bisognerebbe specificare anche due cose. Il tipo di associazione, perché io posso istituire un’associazione oggi con tre persone e l’anno prossimo acquisire un immobile. Poi, è previsto che gli immobili siano assegnati temporaneamente, pertanto bisogna specificare il Regolamento di assegnazione. Dopo questi passaggi, il Comune deve fare naturalmente un bando per l’assegnazione degli immobili alle associazioni.
Se vuoi vado ancora avanti. Per quanto riguarda la cessione a terzi, nel punteggio si fa molta confusione. Non ci sono determinate priorità di natura sociale. Si intende quasi più priorità di natura commerciale. Noi sappiamo perfettamente che in questo momento le unità abitative sono indispensabili per quanto riguarda le case popolari. Poi, c’è la lettera g) che onestamente non capisco, proprio faccio fatica a capire.
Dobbiamo, secondo me, essere un po’ più chiari e fare questo Regolamento in maniera un po’ più precisa. Secondo me, ribadisco, noi stiamo facendo un regolamento con la fretta sotto, come si suol dire, e stiamo saltando dei passaggi importanti affinché questo Regolamento sia veramente utile per la città di Grottaglie. Fatto così com’è, ribadisco, può lasciar intendere tante cose, e io non voglio intendere queste cose e non voglio che i cittadini le possano intendere, ma voglio che questo Regolamento sia realmente utile ed estremamente utilizzabile affinché la parte recuperabile da privati si possa recuperare con i passaggi dovuti. Ribadisco, questo è il mio pensiero.
Se volete, faccio altre piccole annotazioni. Dovremmo aggiungere al comma 4, articolo 6: “La cessione deve avvenire dopo la fine dei lavori e l’acquisizione del certificato di abitabilità per le abitazioni e di agibilità per gli esercizi commerciali e artigianali, a garanzia dell’effettuazione dei lavori e della corretta loro esecuzione […] l’impegno da parte dell’assegnataria della volontà di eseguire i lavori”. Pertanto, il comma 4 deve essere, secondo me, modificato per essere un po’ più chiaro. In che modo? Faccio un esempio: “Il Comune procederà alla stipula dell’atto di cessione definitiva in proprietà dell’immobile dopo l’acquisizione del certificato di agibilità”. Del resto, se io comincio i lavori, li devo terminare. E solo dopo che li ho terminati posso fare questa certificazione. L’atto di stipula in forma pubblica deve essere fatta magari dal Segretario generale e i costi relativi di trascrizione, voltura, bolli e altro sono a carico del privato.
Poi c’è il comma 5, dove dice: “L’immobile ceduto al Comune, edificato e ricostruito nel termine fissato dal provvedimento abitativo, bisogna sottolineare che non potrà subire variazioni della destinazione d’uso non prima di cinque anni, decorrenti dalla stipula dell’atto di trasferimento”. Ma non possiamo lasciare questi dieci anni: “non potrà essere alienato prima di dieci anni”. Bisogna precisare i cinque anni, perché non è che io acquisto un immobile per fare un’abitazione e poi me lo trovo a ristorante o a bar.
Potrei andare ancora avanti, anche perché il Regolamento me l’ero studiato prima, me lo sono studiato dopo e ho cercato di mettere in evidenza quali sono, secondo me, i punti, da quello che ho potuto studiare. Non sono un tecnico e non voglio ancora entrare più nel dettaglio. Ma credo che fare un Regolamento di questo tipo, per quanto condivido le linee guida, ma deve essere inattaccabile, non dobbiamo, secondo il mio punto di vista, farlo con la fretta. Bisogna fare più sedute di Commissione, eventualmente chiamando i tecnici degli albi, che possono dare un contributo, qualora non bastassero quelli che già ci stanno in Commissione, e redigere un Regolamento fatto per migliorare realmente le condizioni del centro storico e far sì che non sia a carico esagerato, per quanto riguarda la parte economica, della stessa Amministrazione. Ripeto, potrei andare avanti ancora, ma non voglio soffermarmi.
Io, pertanto, a questo Regolamento, per come è stato impostato, voterò contrario e credo che il Gruppo voterà contrario. Se siamo disposti a ritrattarlo in maniera razionale e produttiva per il bene del paese, benissimo, allora sarebbe il caso di ritirare questo per poi studiarne e approvarne uno in maniera chiara, secondo me. Non si può fare la Commissione ieri e approvare oggi in Consiglio comunale un Regolamento così importante.
Ho finito.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Ci sono altri interventi?
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
Volevo dire solamente una cosa. Posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Stefani.
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
Capisco la preoccupazione di Ciro. Tutto quello che ha detto lo condivido in pieno, però lo prevede già la legge, Ciro, per quanto riguarda il PPTR, per quanto riguarda la zona che è tutelata dalla Sovrintendenza. Non dobbiamo scrivere questo, perché già esiste, già è legge. Ci dà le indicazioni tecniche di quelli che devono essere gli interventi.
Tutto quello che dici tu chiaramente lo condivido, ma è già chiaro che è così. Noi non dobbiamo ripetere quello su cui la legge già è chiara. Dobbiamo attenerci obbligatoriamente a quelle che sono le normative vigenti. Non possiamo andare oltre. Il Regolamento non dice che dobbiamo andare oltre alle situazioni che sono diverse da quelle che cita la legge. Noi ci dobbiamo attenere al Piano Cervellati, a quello che dice la Sovrintendenza, a quello che dice il PPTR. Quindi, non capisco la tua preoccupazione, Ciro, che condivido, per l’amor di Dio.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Maurizio, con tutta la massima stima, anche perché sei un tecnico, non potrei ergermi a sapientone, sono solamente uno che ha studiato le carte e poi avendo fatto per due anni il Presidente di Commissione nello specifico amo studiare questo.
Detto questo, Maurizio, proprio perché condividi, per quanto ci sono delle linee guida che sono quelle della legge, quando scrivi un regolamento, devi andare nelle specifiche più precise, altrimenti non c’è motivo di fare il regolamento se già esiste la legge. Il regolamento deve applicare. Nel momento in cui applica la legge, deve renderla più fruibile per la situazione specifica che noi stiamo considerando, in questo caso il centro storico.
Diversamente, proprio perché condividi, non lo facciamo, ma non è quello che voglio. Io vorrei farlo un regolamento, ma farlo strettamente in linea con la normativa nazionale e regionale e renderlo fruibile in maniera chiara ed esplicita.
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
In effetti, Ciro, questo faremo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Non voglio ergermi a tecnico.
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
Non ci possiamo sostituire alla legge, Ciro, né tu, né io. La legge è ben chiara.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Maurizio, se noi applichiamo…
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
Quello è un regolamento per l’acquisizione di questi immobili, non per modificare le leggi.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Maurizio, secondo me, non è un regolamento fatto bene. Secondo me. Naturalmente ognuno è libero di pensarla come vuole.
Speaker : PRESIDENTE.
Vi prego di non fare dibattiti.
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
Presidente, chiedo scusa anche a Ciro. Chiedo scusa.
Speaker : PRESIDENTE.
Vi ho lasciato parlare per un attimo proprio per l’evolversi della discussione, però, poi…
Speaker : CIRO PETRARULO.
È molto democratica la cosa.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci mancherebbe. Ho capito lo spirito, per quello vi ho fatto continuare. Però ora devo calmierare un po’ gli interventi.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Presidente, posso intervenire?
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, prego.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Quando abbiamo approvato il regolamento del Piano strategico del commercio, quando abbiamo previsto l’insediamento delle attività produttive, attività commerciali all’interno della nostra città, noi, anzi voi avete approvato un regolamento che prevedeva l’insediamento delle attività produttive, rispettando i vincoli urbanistici del regolamento, che comunque ha avuto dei passaggi, era molto più complesso rispetto a questo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Passaggi, l’hai detto.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Molti più passaggi. Poi, alla fine, la stessa cosa abbiamo detto.
Naturalmente io posso volere cinquanta attività commerciali, ma dovrò sempre rispettare i vincoli urbanistici che sono presenti sul territorio. In questo caso qua, nell’articolo 8, si dice la stessa cosa. Io posso volere la ristrutturazione, l’abbattimento, ma dovrò sempre rispettare quello che…
L’idea di questo regolamento, perfettibile, come abbiamo detto anche ieri in Commissione, è l’idea di acquisire gli immobili e metterli sul mercato. Naturalmente io non potrò avere, come prevede il regolamento, il Piano Cervellati, tutti gli argomenti tecnici che voi conoscete, e i tecnici conoscono meglio di me, non potrò mettere una tenda, non potrò mettere un condizionatore, noi stiamo dicendo che dobbiamo riqualificare il nostro centro storico.
Per fare questo li acquisiamo e li mettiamo subito sul mercato. Poi, alcuni dettagli, secondo me, sono molto dettagli.
Ho finito, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Possiamo aggiungere quella modifica così come proposta dal consigliere Petrarulo? È soltanto, alla fine, un ribadire quello che è sottinteso. Ovviamente qualsiasi tipo di modifica deve ottemperare alle norme vigenti, così come facciamo anche più avanti…
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Presidente, va bene, anche se esiste la gerarchia delle fonti che già regolamenta tutto.
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliera Lacava, mi faccia finire un attimo, per cortesia.
Possiamo aggiungere nel punto n. 5 “come previsto dalla normativa vigente”, ovviamente facendo un richiamo alla normativa vigente rispetto al tema trattato.
Era il punto n. 5 o il punto numero…
Speaker : CIRO PETRARULO.
È il comma 5 dell’articolo 1. Poi ci sarebbe un’altra al comma 6, articolo 1.
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo, ne facciamo una alla volta, vediamo se…
Speaker : CIRO PETRARULO.
Certo.
Ecco perché dovevamo fare almeno un paio di Commissioni al riguardo, secondo me.
Speaker : PRESIDENTE.
“Così come previsto da normativa vigente”.
L’altro qual era?
Speaker : CIRO PETRARULO.
Il primo, come ho detto, è il comma 5, articolo 1, dove si dovrebbe aggiungere “nel rispetto delle norme tecniche di attuazione del Piano di recupero del centro storico”.
Speaker : PRESIDENTE.
Mi perdoni, consigliere Petrarulo. Così come facciamo sempre con gli altri regolamenti, citiamo più genericamente “così come previsto da normativa vigente” ovviamente riferito all’argomentazione dell’urbanistica nel centro storico.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Ma ci sono più livelli!
Speaker : PRESIDENTE.
Ma vengono comunque tutti compresi all’interno della normativa vigente, quando si tratta di quello.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Nella parte comma 6 dell’articolo 1 dobbiamo mettere che è coincidente con la zona A e AC del vigente PRG, cioè la parte del Quartiere delle Ceramiche.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Non rientra il Quartiere delle Ceramiche. È solo la delimitazione del centro storico, cioè le mura che racchiudono il centro storico. Non rientra all’interno del…
Speaker : CIRO PETRARULO.
Per “centro storico” si intende l’aggiornamento urbano coincidente con uno e con l’altro. Dobbiamo specificarlo questa cosa qua.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
È stata prodotta la planimetria.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Che a me, combinazione, non è arrivata.
Poi c’è la parte dell’articolo 2, comma 1, dove degli stessi proprietari… Quello che è scritto sotto credo che già accada. Poi c’è il comma 2 dell’articolo 2 dove si dovrebbe precisare “come da eventuale agibilità o destinazione catastale”.
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
Scusa, Ciro. Mi puoi chiarire questo passaggio? Perdonami, mi sono un po’ distratto. Questo che stavi dicendo in merito al punto…
Speaker : CIRO PETRARULO.
Dimmi tu quale.
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
Questo che hai detto. Va precisata l’agibilità…
Speaker : CIRO PETRARULO.
Devo capire come è stato destinato quell’immobile.
Quando scrivo “relativamente alla proprietà privata”… Quando scrive il regolamento, non io. “Assume rilievo l’immobile destinato ad attività artigianale e/o commerciale”. Poi passa a “non più utilizzabili per congiuntura economica”. Secondo me, bisogna specificare come da eventuale agibilità o destinazione catastale che l’immobile stesso aveva.
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
Perdonami.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Io non ho capito, sinceramente.
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
Non ti seguo, Ciro, perdonami.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Neanche io.
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
Può essere una mia deformazione, ma non riesco a capire.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Se io sto ristrutturando, faccio un esempio, un garage…
Speaker : PRESIDENTE.
Mi perdoni, consigliere Petrarulo, punto, articolo e comma?
Speaker : CIRO PETRARULO.
Comma 2 dell’articolo 2. Bisognerebbe, secondo me, aggiungere, dove sta scritto “immobili destinati ad attività artigianale o commerciale,” poi dopo dice “non più utilizzabili per congiunture economiche” specificare “come da eventuale agibilità o destinazione catastale”. Altrimenti, dobbiamo naturalmente entrare nel merito di chi lo sta prendendo, di cosa ne vuole fare. Ecco perché. Quindi poi mi ricollego a quella variazione di cinque anni in fase di…
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
Ma la sua destinazione è già definita. Se è abitazione è abitazione, se è locale artigianale è locale artigianale, se è locale commerciale è locale commerciale e così via.
La patente, il documento di identità del centro storico non può essere altro che la destinazione vigente all’interno di quello che è riportato in catasto. Per poter fare qualsiasi altra variazione deve chiedere la variante.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Dopo l’articolo dice, per come è stato scritto, non l’ho scritto io, “evoluzione del mercato e inadeguatezza tecnologica o normativa, immobili avente valore storico-culturale”.
Noi non potremmo prendere un palazzo, magari in stato d’abbandono, ma che ha una sua valenza storica, e cambiare radicalmente il suo significato. Invece, secondo me, bisogna ritornare a dargli quel valore storico che quell’immobile ha, per essere chiari nell’evoluzione di quell’immobile.
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
È la normativa che ci dice questo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
[…] regolamento, Maurizio.
Speaker : MAURIZIO STEFANI.
C’è la Sovraintendenza, la Commissione paesaggistica che dovrà acquisire…
Ciro, sono d’accordo con te di specificare “secondo le normative vigenti”, di aggiungere questa frase, e va benissimo, ma se entriamo nel dettaglio, come stai facendo adesso, rischiamo di incartarci, secondo me.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Anche perché, scusate, ma esiste la gerarchia delle fonti. I regolamenti sono sottordinati alla legge e alle varie leggi specifiche, eccetera, che intervengono in automatico. Non c’è bisogno di specificare le leggi all’interno del regolamento. È quasi inutile. Perdonatemi, ma è veramente inutile, anche perché gli uffici sanno in che modo procedere eventualmente quando si chiede un’autorizzazione o qualsiasi altro provvedimento da parte dell’ente.
Speaker : MARIO BONFRATE, Assessore.
Pongo un altro problema, chiedo scusa, e poi termino i miei interventi. Nel momento in cui noi andassimo a specificare una norma specifica in questo momento e poi domani cambia cosa facciamo? Invece, così come abbiamo fatto per il regolamento strategico del commercio, si rispettano le norme attuali. Se poi l’Amministrazione riuscirà mai a cambiare il documento urbanistico, il Piano strategico del commercio si adeguerà allo strumento urbanistico. Questo è quello che penso io. Nello stesso modo facciamo quello. Se andiamo a mettere “normative vigenti” noi aggiungiamo questo passaggio qua, ma, di fatto, noi non vogliamo fare di più di quello che le norme tecniche… L’intervento del geometra Stefani sicuramente ci ha aiutato. Non possiamo andare contro.
La nostra volontà, come ho detto in premessa, è di concedere a terzi secondo il rispetto delle norme vigenti, ma lo dobbiamo rinviare al centro storico.
Mi dispiace, consigliere Petrarulo, ma queste osservazioni magari le avremmo potute fare anche ieri, invece che oggi. Sono opportune, però…
Va bene, ho terminato. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Consiglieri, evitiamo sempre di fare discorsi uno a uno.
Sindaco, prego.
Speaker : SINDACO.
Su questo punto che ha sollevato il consigliere Petrarulo, non sto capendo nemmeno io il senso della specifica dell’individuazione catastale. L’articolo 2 parla dell’individuazione dei beni. Dice: “L’individuazione dei beni di proprietà privata che si trovino in uno stato di abbandono effettivo […]”. Questa parte fa riferimento ai beni che possono… Genericamente viene individuato il bene… È sempre il cittadino che ci deve dire che cosa ne vuole fare di questo bene quando ce lo dona.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Ma chi lo prende, dici tu, Ciro.
Speaker : SINDACO.
No, chi te lo sta dando. Il bene te lo devono dare? Quando te lo donano loro dicono: ho questo bene che per qualsiasi ragione ti voglio dare: può essere perché è suscettibile, perché l’immobile è destinato ad attività commerciali non più utilizzabile per congiuntura economica, evoluzione del mercato, tecnologica, immobile, edifici e aree di qualsiasi genere, terreni incolti…
Tutto ciò che tu ci vuoi dare ce lo puoi dare. La specifica che tu dici di mettere rispetto alla destinazione urbanistica del bene a destinazione catastale, la devono certificare loro. Noi di fatto stiamo dicendo con queste caratteristiche generali: cittadini, se ci volete donare degli immobili lo potete fare, perché alla fine, da quello che sta scritto qua, ci possono dare tutto quello che vogliono.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Su questo non ci piove.
Speaker : SINDACO.
La specifica che tu dici non deve riguardare l’articolo 2.2, cioè che cosa è oggi questo immobile perché loro ci dicono che cosa è e perché se ne vogliono disfare. Può essere pure un palazzo storico, bellissimo, che non vogliono più perché se ne vanno in Svezia e quindi ce lo vogliono dare. Ci daranno la visura catastale e diranno “ve lo doniamo e ve lo prendete”. Non sto capendo quell’aspetto che dici tu dell’agibilità. Se è inagibile ce lo prendiamo uguale, tant’è che noi lo metteremmo a patrimonio per valorizzarlo. Non sto capendo… Scusami, ma forse non sto capendo questo passaggio.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Cerco di essere chiaro. Ripeto, Ciro, non essendo io tecnico vado per come la intendo io naturalmente, per quello che vorrei non accadesse. Nel momento in cui ci viene consegnato un immobile, nel momento in cui poi lo rendo accessibile ad un altro proprietario… Mi segui?
Speaker : SINDACO.
Però, aspetta, questo articolo 2, comma 2 che dici tu riguarda…
Speaker : PRESIDENTE.
Vale l’acquisizione da parte del Comune.
Speaker : SINDACO.
È quello che devono dare loro a te. Quindi vale la visura catastale che loro ti allegano e l’atto di proprietà.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Ciro, io sto facendo un discorso che parte dal primo articolo e dal primo capitolo fino all’ottavo articolo. Naturalmente nei vari passaggi cerco di tutelare quella che è la fonte, l’inizio di quell’immobile che non cambi nel tempo quella che possa essere la sua destinazione iniziale. Faccio un esempio. Tu sai benissimo del Castello di Oria. Il Castello di Oria nel tempo è diventato un ristorante e albergo. Secondo me, poi magari ognuno può dire quello che pensa, lo prende il privato e lo migliora sicuramente, ma tu hai preso un immobile di un certo rilievo e lo hai fatto diventare ristorante e albergo. Secondo me…
Speaker : SINDACO.
All’articolo 1 c’è quello che dici tu. Scusami. Mi sono perso un passaggio. O mi sono perso un passaggio o non sto capendo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Provo a essere più chiaro io.
Il mio tentativo, che magari fatto nei vari passaggi in Commissione sarebbe stato un po’ più chiaro, perché lo avremmo fatto punto-punto e non in maniera così complessiva, siccome il mio obiettivo presumo che sia lo stesso di quello che hai tu, e invece stiamo accelerando, secondo me, i tempi, nella scrittura del regolamento si perde un attimo quello che potrebbe diventare quell’immobile, secondo me, nella lettura complessiva con i vari passaggi. Ho cercato, dando un mio contributo, di blindare quello che può essere il patrimonio storico del centro storico. Mi sono spiegato? Questo è quello che penso io. Secondo me, la cosa migliore sarebbe fare vari passaggi in Commissione, con i tecnici che abbiamo anche all’interno della Giunta. Mi sono spiegato? Avremmo dato sicuramente un valore maggiore a quello che è lo stesso regolamento, anche perché la destinazione catastale è la carta d’identità del fabbricato in quel passaggio specifico, sia beninteso.
Questo è, secondo me, ribadisco, Ciro. Quando l’ho letto… Ieri ho detto “facciamo qualche altro passaggio in Commissione prima di portarlo all’approvazione”. Quando l’ho letto l’ho visto molto – mi perdoni chi l’ha scritto, non lo so chi l’ha scritto – confusionario. Fammelo definire così, con tutto il rispetto che posso avere, anche considerando i vari livelli legislativi. Questo è quello che penso. Non sto dicendo “no”, sto dicendo “facciamolo meglio” perché si può fare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo. Ci sono altri interventi?
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Presidente, pure secondo me è scritto non tanto chiaro il regolamento. Molte delle perplessità sollevate dal consigliere Petrarulo sono condivisibili, così come anche la perplessità del Sindaco, ma, secondo me, l’articolo 2 era semplicissimo.
Speaker : SINDACO.
Ciro, non ho perplessità, scusami.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Il chiarimento che hai fatto tu è fondato, però permettimi di dire che se stiamo parlando di acquisizione, qualsiasi bene che ci viene ceduto gratuitamente da parte dell’Amministrazione, secondo me, dovrebbe essere acquisito al patrimonio del Comune. Io metterei anche dei paletti, perché non è che ci possiamo far carico di piccole situazioni, perché ci sono gli strumenti per poter poi influire sui privati per poter rendere dal punto di vista igienico-sanitario idoneo quel vano. Molte volte ci potremmo trovare ad acquisire pochi metri quadrati. Sì, li acquisiamo al patrimonio del Comune, ma poi siamo noi, la collettività, parlo della collettività – adesso ci sei tu, domani ci potrebbe essere un altro Sindaco, un’altra Amministrazione, quindi io parlo di collettività – si trova a sopportare poi delle spese che sono anche difficilmente trasferibili sul mercato, perché se ti danno una stanzetta 3x3 voglio capire che cosa ce ne dobbiamo fare, se, ad esempio, in confine con questo immobile, con questo piccolo immobile, ci sono invece delle unità immobiliari che sono di proprietà privata e che sono idonee. È difficile che questi vengano acquisiti. Possiamo in futuro noi dare una destinazione congrua agli obiettivi nobili che ci stiamo dando, perché ci sono degli obiettivi.
La perplessità di Ciro Petrarulo è quella di fare un regolamento non contro le norme, ma un regolamento chiaro il più possibile e trasparente in modo tale che chiunque poi vada a utilizzarlo, sia da parte dei funzionari, ma anche dei cittadini che lo leggono e quindi partecipano a queste situazioni, lo possa usare in modo utile.
Secondo me l’articolo 2 è un articolo che chiarisce in qualche modo quali sono gli immobili che possono essere acquisiti al patrimonio del Comune.
In maniera generica, secondo me, o metti il catastale o non metti il catastale alla fine poco importa. Se poi all’interno del regolamento vogliamo mettere dei paletti, e condivido in parte, dei paletti che possono essere quelli di conservare la destinazione di particolari immobili, non di tutti, perché se c’era un antico frantoio ipogeo non è che lo trasformiamo in qualcosa di diverso o per lo meno potremmo anche trasformarlo in qualcosa di diverso, però cercando di valorizzare, ad esempio, questo patrimonio storico-culturale, quindi mettere all’interno questi paletti che comunque la legge già prevede, però senza demandare ad altri organi o enti l’imposizione che determinate… Molte volte sfuggono anche queste cose. Parlo della Sovrintendenza, parlo anche del Comune. Molte volte, a seconda delle sensibilità dei vari dirigenti che si trovano in quel momento, molte cose si possono fare in quel momento e in quella situazione e in altre situazioni alcune cose non si fanno più, stranamente.
La tua perplessità, Ciro Petrarulo, è condivisibile. Però non possiamo manco fare di tutta un’erba un fascio, cioè imporre la destinazione originaria. Se ho come destinazione originaria laboratorio conservare in determinate situazioni la destinazione a laboratorio, quando noi vicino abbiamo un appartamentino che dovremmo allargare per renderlo abitabile, certe cose…
Speaker : CIRO PETRARULO.
Infatti, Ciro, non ho avuto la pretesa di […].
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Il regolamento deve essere generale, deve essere più ampio possibile e dare la possibilità all’Amministrazione di poter partecipare ai bandi, di poter strutturare sia con proprie risorse oppure attraverso bandi in cui prevede anche la ristrutturazione dell’immobile da cedere in queste situazioni. Sono queste le regole che ci dobbiamo dare. Io mi scuso se non sono stato nella Commissione, anche se l’argomento è un argomento importante. L’altro giorno in Consiglio comunale qualcuno ha detto “sarà velocissimo perché sono piccoli articoli”, però è il cuore della città di Grottaglie e merita un passaggio in più a prescindere dalle posizioni di maggioranza o di opposizione, in cui, in maniera molto breve, con due o tre passaggi potremmo fare, secondo me, un regolamento fatto bene, con il contributo di tutti, non solo dei tecnici…
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate un attimo. Consigliere Gianfreda, ha finito?
Speaker : CIRO GIANFREDA.
No, non ho finito.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Come stavo dicendo, facendo un ulteriore passaggio, uno o due passaggi, secondo me, si può raggiungere l’obiettivo.
Mettiamo a votazione, Presidente, il ritiro del punto, perché l’ha chiesto anche Ciro Petrarulo e poi facciamo qualche passaggio in più in Commissione e vediamo un attimo di tirare fuori un regolamento degno di questo nome. Grazie. Ho finito.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Ha chiesto la parola l’assessore Blasi, che penso possa dare un contributo anche alla discussione.
Prego, assessore.
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore.
Grazie, Presidente. Buonasera a tutti.
La filosofia del regolamento sta soprattutto piuttosto che all’acquisizione di beni immobili di grossa importanza e rilevanza che noi abbiamo all’interno del centro storico a favore del Comune, poi da rilasciare a terzi, sta soprattutto nella risoluzione di alcune problematiche che riguardano proprio piccoli ambienti e piccole stanze che sono confinanti con altre.
Perché ci siamo approcciati a questo regolamento? Perché abbiamo riscontrato l’esigenza di tanti abitanti che vogliono intervenire con interventi di riqualificazione all’interno del centro storico che confinano con situazioni di immobili abbandonati.
“Abbandonati” significa che nella maggior parte dei casi non risultano neanche i proprietari, quindi risulta impossibile accedere a questi immobili con degli interventi regolamentati, a cui queste persone possano avere accesso e avere tutela anche delle proprietà che vengono acquisite all’interno del centro storico.
Sono realtà in cui si riscontrano problematiche igienico-sanitarie non indifferenti. Questo è un primo punto da tener presente. Poi, per quanto riguarda il resto, la normativa, lo diceva anche la consigliera Lacava, sulla verticalità delle normative, noi abbiamo discipline che ci indicano come poter intervenire, come poter acquisire gli immobili innanzitutto dall’acquisizione, quindi gli atti che devono essere presenti. Nel momento in cui abbiamo a che fare, di fronte a noi, con chi può cederli, perché noi parliamo di immobili che vengono ceduti all’Amministrazione. È vero, è avvenuto, ma abbiamo immobili abbandonati di cui la proprietà è ignota e sono abbandonati. Vorrei sfidare chiunque ad ottenere un certificato di agibilità da nessuno o un qualsiasi atto per cui deve essere allegato un atto di proprietà, di trasferimento del bene e di come poterlo ottenere.
Per cui, sono d’accordo sulla generalità del regolamento, sulle norme che possono essere modificate, però soprattutto sull’essere generali perché dobbiamo affrontare diverse situazioni. Non parliamo solo di immobili, che devono essere ceduti, ma soprattutto di immobili che devono essere acquisiti per poter trasferire delle politiche di riqualificazione, quindi dare opportunità a chi confina con questi immobili, di poter intervenire all’interno di legalità e norme stabilite.
È chiaro, tutto è perfettibile, come diceva anche prima l’assessore Bonfrate, però in questo momento diamo un punto di partenza per poter stabilire alcuni interventi.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Posso intervenire?
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore.
Vorrei intervenire io a titolo personale. Comunque, sempre nel regolamento, più specificatamente nell’articolo 6, comma 1, specifica che tutti gli immobili che verranno ceduti al Comune saranno rimessi alla disponibilità di terzi attraverso un apposito bando.
Ovviamente, nell’apposito bando che nell’articolo 6, comma 2, delinea alcuni dei punteggi che si possano avere di carattere generale, penso a titolo esemplificativo, noi potremmo inserire, considerato che comunque sempre la cessione del bene comunale debba passare dal Consiglio comunale, possiamo inserire specifiche clausole caratteristiche e progettuali per ogni bene. Ad esempio, se la stanza è di 2 metri quadri al pianterreno di un’abitazione lì non inseriremo nessuno dei caratteri (che non abbia necessità) storico o quant’altro, perché l’interesse è quello di riqualificare quella stanza che può servire al vicino, e quindi di facile assegnazione.
Qualora invece fosse, speriamo, anche se, come diceva l’assessore Blasi, non ci aspettiamo che ci vengano donati grandi palazzi di valore storico, qualora ci fosse un palazzo di valore storico, piuttosto che una struttura con altre caratteristiche specifiche, lì faremo il bando, con delle limitazioni apposite rispetto alla conservazione del luogo e alla sua storia. Che poi il frantoio ipogeo diventi un “ristorante”, se fatto in un determinato modo, può essere anche una buona funzione, può avere una sua funzione. L’importante è che sia fatto nel modo più adeguato possibile. Questo ci tenevo a specificare, perché questo non è il bando unico per tutti gli immobili che verranno riassegnati. Questa è una linea guida che ci dà l’idea di quello che andremo a fare successivamente. Ovviamente, e io ci tengo a questo, ogni bando per ogni immobile dovrà essere specifico proprio perché so che ci sono molte, moltissime stanze e stanzette, depositi di pochissimi metri quadri, anche con evidenti condizioni strutturali critiche, che possono essere utilizzate solo ed esclusivamente dal vicino attiguo che può essere interessato ad allargare la sua abitazione ad avere il deposito affianco a casa.
Diversamente quella stanza, come molti tecnici mi insegneranno, ha un valore commerciale sia per i proprietari che anche per noi, che lo andremo ad acquisire, praticamente pari a zero, se non un onere di mantenimento della proprietà stessa.
Era questo che volevo ulteriormente ribadire. Queste sono delle linee guida che ci permettono di poter arrivare a quei bandi che specificatamente, per ogni luogo, ci daranno la possibilità di valutare, conoscere e riassegnare alle condizioni migliori un bene e all’idea migliore, oltretutto.
Prego, dottoressa Cinieri.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
Buonasera a tutti, di nuovo.
Riprendendo quanto già è stato detto dai consiglieri che sono intervenuti, non ultimi la consigliera Lacava, l’assessore Blasi e anche il Presidente del Consiglio comunale, è chiaro che il regolamento, come ogni regolamento, detta le procedure di carattere generale, le norme di carattere generale, che valgono in qualsiasi procedimento. Non può essere nessun regolamento dettagliato, soprattutto considerando lo spirito che ha spinto l’Amministrazione comunale a proporre ai consiglieri comunali l’approvazione di questo regolamento.
Lo spirito è quello di individuare all’interno del centro storico una serie di cespiti da recuperare su iniziativa dell’Amministrazione comunale o su iniziativa degli stessi privati, con l’obiettivo non solo di riqualificare il centro storico, ma di rivitalizzarlo, perché ormai assistiamo da oltre un ventennio all’abbandono del centro storico e ad un completo degrado. Chiaramente lo spirito è questo.
L’Amministrazione comunale si è posta l’obiettivo di come andare ad individuare i beni. Due potevano essere le soluzioni. La prima era effettuare un censimento pedissequo di tutti gli immobili presenti nel centro storico, e questa sarebbe stata sicuramente una soluzione, però, chiaramente l’Amministrazione si scontra anche con la realtà dei fatti. La realtà è che non abbiamo personale sufficiente per poter effettuare un lavoro di censimento così pedissequo, che ci metta anche nelle condizioni di capire… Il censimento è finalizzato non solo ad individuare gli immobili abbandonati, ma è finalizzato anche a stimarne, in un certo senso, il valore, a capire lo stato di degrado in cui si trovano questi immobili. Quindi è chiaro che questa è un’attività che non si limita soltanto alla indicazione, alla identificazione catastale dell’immobile, ma impegna il personale anche in un’attività valutativa abbastanza complessa. Posto che il Comune, l’Amministrazione non ha il personale dipendente che può assolvere a questa funzione, si è pensato ad un’altra soluzione, cioè quella di investire gli stessi privati che abitano nel centro storico e che sono proprietari chiaramente di cespiti che ricadono nel centro storico, di investire gli stessi privati manifestando praticamente l’interesse all’Amministrazione comunale di disfarsene in un certo senso o perché non hanno le risorse economiche per portare avanti o iniziare interventi di recupero o perché non hanno alcun interesse. Questa è sembrata, alla luce delle considerazioni che ho fatto prima, la soluzione migliore per raggiungere la finalità che prima dicevo.
Chiaramente tutti gli interventi che si vanno a fare è testuale de relato che dovranno essere realizzati nel rispetto della normativa vigente. Quando si parla di normativa vigente si parla non solo del regolamento edilizio, ma anche delle norme di attuazione del Piano regolatore e del Piano particolareggiato del centro storico nella parte in cui sia effettivamente valido ed applicabile.
Che destinazione dare? A parte il fatto che queste procedure verranno attivate a mente del regolamento attraverso procedure di evidenza pubblica, attraverso un avviso con il quale l’Amministrazione comunale manifesta ai privati l’intendimento e l’interesse ad acquisire, a titolo gratuito o anche per un valore simbolico…
Abbiamo visto che basta girarsi un po’ intorno e tante altre realtà cittadine hanno utilizzato questo sistema, non ultimo anche la città di Taranto, che ha attivato le stesse procedure acquisendo immobili ricadenti nel centro storico per il valore di un euro.
Questo sta a significare che il prezzo di acquisto è, praticamente, un valore simbolico.
Attraverso una procedura di evidenza pubblica. Nel momento in cui si acquisiscono le disponibilità dei privati a disfarsi, per le ragioni che ho detto, dei cespiti, sarà poi il Consiglio comunale a autorizzarne l’acquisizione e a deciderne anche la destinazione d’uso. Destinazione d’uso che sicuramente sarà motivata in base alla valenza del cespite, se è una valenza storica, artistica, culturale rispetto all’entità dello stesso cespite e rispetto anche alla possibilità di avviare contemporaneamente... L’Amministrazione è stata abbastanza attenta a reperire delle risorse economiche destinate alla riqualificazione del centro storico. Per cui, alcuni interventi, se possibile, potranno essere inseriti anche in progetti di riqualificazione di più ampio respiro. Ma, ripeto, sarà sempre il Consiglio comunale, che è l’organo deputato ad autorizzare l’acquisizione al patrimonio comunale dei beni, a deciderne anche la relativa destinazione. Lì dove la destinazione il Consiglio comunale decida di fissarla nella cessione a privati... Perché comunque è stata segnalata anche l’esigenza di ampliare delle unità immobiliari già presenti per realizzare delle pertinenze, di cui attualmente, magari, gli alloggi e alcuni appartamenti che ricadono nel centro storico sono sprovvisti.
Dopo aver individuato la destinazione, saranno assegnati attraverso un ulteriore bando. Ma, ripeto, questo risulta chiaramente anche all’articolo 3 del Regolamento, al comma 3, dove si dice testualmente che le proposte di disponibilità alla cessione in favore del Comune, una volta istruite dal punto di vista tecnico dallo Sportello unico dell’edilizia e anche dall’Ufficio Patrimonio, saranno rimesse al Consiglio comunale, che ne deciderà la destinazione secondo quanto riportato ai punti a), b), c) ed e) del comma 4 dell’articolo 1, che sono le varie destinazioni genericamente individuate.
Ripeto: il Regolamento ha la finalità semplicemente di dettare delle norme di carattere generale che possano disciplinare situazioni anche differenti tra di loro. Non può dettare norme di dettaglio. Va bene?
È chiaro che tutto è perfettibile, può essere oggetto di maggiori precisazioni.
Riguardo, poi, all’individuazione degli immobili dell’area ricadente nel centro storico, questo si evince chiaramente dagli elaborati del Piano regolatore. Già il Piano regolatore vigente individua nei suoi grafici, precisamente nella tavola 17-b del Piano regolatore, l’estensione del centro storico. Il Piano regolatore, chiaramente, fa riferimento anche alla variante al Piano regolatore come perimetrazione della zona omogenea A di Via 25 Luglio, che è stata comunque oggetto anche di approvazione da parte della Giunta regionale già nel 2007. Per cui, l’esatta indicazione degli immobili che ricadono nel centro storico risulta testualmente dagli elaborati del Piano regolatore vigente.
Volevo intervenire per puntualizzare soprattutto la valenza del Regolamento sottoposto all’attenzione dei consiglieri questa sera.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Presidente, posso dire quello che penso? Posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì. Prego, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Sarò brevissimo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Dottoressa, non discuto quello che sta dicendo lei. Credo di aver detto alcune cose che riguardavano l’articolo 1 e l’articolo 2, con i vari commi. Poi, però, ho riportato l’articolo 5 e l’articolo 6, con determinate specifiche.
Il Regolamento per quanto riguarda le vendite a Taranto, io me lo sono studiato, è fatto molto, molto meglio. Tant’è vero che sono già passati alla fase attuativa. E sono stati molto precisi nel dettagliare determinati passaggi, che secondo me... Non ho capito se l’assessore Blasi dice che tanto di due stanzette di 3 metri per 3 si tratta, quindi che bisogno c’è di fare questo Regolamento?
Se si fa un Regolamento riguardo all’alienazione, all’acquisizione o alla donazione di beni che riguardano il centro storico, senza andare nello specifico della tipologia del fabbricato e dell’immobile, io posso intendere tutto, proprio perché a livello normativo la norma che sta al di sopra non entra nel dettaglio.
Come so perfettamente quali sono i livelli normativi del diritto vigente in Italia, so perfettamente ‒ lo sa anche lei, dottoressa, come lo sa anche l’avvocato Alessandra Lacava, come lo sa anche l’architetto Giovanni Blasi ‒ che i Regolamenti vanno a chiarire quali sono di fatto le volontà rispettose della legge, sì, ma richiamate nello specifico quando si parla dello specifico.
Vi siete soffermati ad analizzare quelle che sono state le mie osservazioni dell’articolo 1 e dell’articolo 2, dei vari commi, senza andare a focalizzare quali sono, secondo me, imprecisioni dell’articolo 5 e un gran caos dell’articolo 6. Secondo me.
Non ho chiesto di non fare il Regolamento. Ho chiesto di ritirarlo, di fare qualche passaggio in più in Commissione, affinché fosse più chiaro magari a dei consiglieri che forse non lo hanno letto con attenzione, quando questa colpa era stata data a me, e per dare più senso di responsabilità nel momento in cui si va ad approvare, sfruttando le potenzialità che ha il Consiglio comunale, con tecnici di qualità, che avrebbero saputo sicuramente dare un arricchimento più cospicuo e più sostanzioso al Regolamento.
Poi, che ci sia la Costituzione, che ci siano articoli di legge, che ci siano i decreti, dottoressa, l’ho studiato e non credo debba ripeterlo adesso. Se dobbiamo fare un Regolamento, lo dobbiamo fare a tutela del nostro patrimonio, ossia del centro storico. Non si può dire che tanto c’è la legge. Allora che facciamo a fare il Regolamento? Secondo me.
Ribadisco: ognuno è libero di interpretare, di leggere come meglio ritiene. D’altra parte, si va e si vota. Passa, e va bene. Io volevo far fare più bella figura a chi l’ha proposto. Anche perché l’avrei voluto già in passato io. Magari lo avremmo fatto con più attenzione, considerando che sul Regolamento edilizio ci ho perso quattro mesi e poi è stato fatto in due giorni, vanificando quattro mesi di lavoro fatti da me e dall’assessore Blasi (non solamente da me), stravolgendo il Regolamento precedente.
Liberi di fare come volete. Come mia proposta iniziale vale quella di prima, che poi, di fatto, è quella che ha confermato e ha concordato anche l’ingegnere Gianfreda.
Okay.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Ci sono altri interventi?
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Una precisazione, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
A Taranto ‒ lo dico alla dottoressa ‒ un euro è al contrario: è il Comune che cede a un euro, non è il Comune che acquisisce a un euro. È il patrimonio del Comune che è stato ceduto. Attenzione, dottoressa. Forse è informata male in merito a questo. Quindi, è esattamente il contrario. Difatti, il bando... Se gira anche per il centro storico, troverà dei tabelloni sulle assegnazioni che sono state già fatte a un euro.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
Sì, chiedo scusa. Chiedo scusa, consigliere. Sicuramente non mi riferivo a Taranto. So perfettamente che a Taranto... Sì, mi sono sbagliata. Però ci sono altre città che hanno acquisito a patrimonio al valore di un euro.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Sicuramente non è Taranto.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
No, non è Taranto. Sicuramente sono stata imprecisa io. Però ci sono altre realtà.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Anch’io concordo. Esistono le norme. Nessun Regolamento al mondo potrà andare contro le norme. Va bene, ne prendiamo atto. Se non volete migliorare questo Regolamento...
Un’ultima cosa. Non ho capito se noi ci dobbiamo prestare a fare un Regolamento, a mettere in moto tutto un meccanismo per dare la possibilità a un vicino di acquisire la stanzetta.
Penso che lo scopo di questo Regolamento non debba essere assolutamente questo. È quello, invece, di organizzare, di progettare, di istruire, così come è anche scritto, di ricreare una vera e propria riqualificazione, rigenerazione del nostro centro storico. Penso che sia questo.
Speaker : PRESIDENTE.
Ovviamente sì, consigliere Gianfreda. A titolo esemplificativo, abbiamo fatto...
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Vorrei concludere...
Speaker : PRESIDENTE.
Sì, finisca.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
...il mio pensiero.
Nella discussione di chi mi ha preceduto è stato confermato questo. Anche il Sindaco ha detto che di molti di questi immobili non si conoscono più i proprietari perché, probabilmente, anche l’assessore stesso lo ha detto, sono dispersi per tutto il mondo, quindi difficilmente raggiungibili. Se sono difficili da raggiungere, comunque di un censimento vero e proprio degli immobili che stanno nel centro storico l’Amministrazione si deve far carico.
Noi possiamo fare tutti i bandi che vogliamo: non riusciamo a far emergere queste situazioni di abbandono. Noi sappiamo dove stanno gli abbandoni, perché ce lo dicono i cittadini, ce lo dicono i vicini, però non conosciamo la reale proprietà. Così come è stato detto, non sono presenti qui a Grottaglie. Quindi, difficilmente risponderanno al bando.
Cosa diversa, invece, è fare un censimento, assumersi la responsabilità di capire se ci sono i veri e propri proprietari o se, in pratica, non esiste più nessuno legittimato ad avere il diritto naturale di poter avere questo immobile. Non si può fare un esproprio. Bisogna seguire ‒ è stato detto anche da lei, dottoressa ‒ tutte le procedure previste per legge per poter acquisire a patrimonio comunale questi immobili.
Non so se solo il bando possa far emergere tutta questa situazione, le situazioni che abbiamo detto.
Cosa diversa è, invece, fare un censimento che in uno, due, tre anni il Comune deve sobbarcarsi, anche in termini di risorse economiche e di personale, per poter fare questo censimento, per capire anche a che punto siamo con il recupero all’interno dell’area individuata dal Piano Cervellati e dal Piano regolatore.
Grazie, Presidente.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Una domandina e poi mi taccio. Posso farla?
Speaker : PRESIDENTE.
Sì. Ormai sono saltati gli schemi degli interventi.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Una domanda. Nel bilancio ‒ magari mi è sfuggito ‒ sono stati rimessi i finanziamenti per quanto riguarda le strutture delle facciate o per chiedere finanziamenti per le attività commerciali, o no? Mi sa di no.
Speaker : SINDACO.
Posso rispondere?
Speaker : CIRO PETRARULO.
Sì. Giusto perché si discute del centro storico.
Speaker : SINDACO.
Il bilancio non li prevede. Non li ha mai previsti. Sono somme che mettiamo sempre nella fase di riequilibrio di bilancio o di verifica degli equilibri che facciamo prima di fine anno, a novembre. Come tutti gli anni, a seguito di una verifica con le disponibilità residue, facciamo i bandi. Se ricordi bene, li abbiamo sempre fatti verso novembre. Quindi, se avremo le economie, andremo a finanziare le attività commerciali e le... Come si chiamano? Le facciate. Facemmo i bandi in fase di riequilibrio, a novembre, la verifica...
Speaker : CIRO PETRARULO.
Delibera n. 111, Ciro.
Speaker : SINDACO.
Come?
Speaker : CIRO PETRARULO.
Lo facemmo nel 2017: delibera n. 110 e n. 111. Poi mi sa che non è stato più finanziato, né a novembre...
Speaker : SINDACO.
No, è stato finanziato con 40.000 euro nel duemila...
Non ti sento più, scusami.
Speaker : CIRO PETRARULO.
2017, credo.
Speaker : SINDACO.
No. Nel 2019...
Speaker : PRESIDENTE.
Due anni di fila.
Speaker : SINDACO.
Nel 2019 è stato fatto, pure.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Okay.
Speaker : SINDACO.
Sì.
Speaker : PRESIDENTE.
Perdonatemi, devo tirare le fila di questo punto all’ordine del giorno, che, dato il dibattito, è un ordine del giorno che vedrà sicuramente molta partecipazione. Se il Consiglio comunale è lo specchio della società, come io ribadisco più volte, se questo è l’interesse, è il dibattito dei consiglieri, sicuramente troveremo un ottimo riscontro, qualora venisse approvato il punto all’ordine del giorno, anche dalla cittadinanza stessa.
Chiedo conferma della modifica del punto n. 5, dell’articolo 1, comma 5, così come previsto dalla normativa vigente, così come avevamo detto. Eventualmente, se ci sono altre osservazioni rispetto alle modifiche...
Speaker : CIRO PETRARULO.
Presidente, io ho fatto più di un’osservazione, che riguarda anche l’articolo 6. Dovrebbe essere riscritto.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay.
Speaker : CIRO PETRARULO.
[...]. Non è solamente uno. Ecco perché chiedevo di ritirarlo e di tornare in Commissione.
Speaker : PRESIDENTE.
Quindi, o la modifica dell’articolo... Cioè ritirare per poter modificare l’articolo.
Mettiamo ai voti il ritiro dell’ordine del giorno?
Speaker : CIRO PETRARULO.
Il ritiro dell’ordine del giorno e scrivere il Regolamento come si deve.
Speaker : PRESIDENTE.
Okay.
Adesso do il tempo alla dottoressa Cinieri di preparare la votazione.
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Chiedo scusa, Presidente. Sono entrato in confusione anch’io. Avevate emendato il Regolamento. Ora non ho capito: stiamo tornando indietro...
Speaker : PRESIDENTE.
Non stiamo tornando indietro. Scusate.
C’è la proposta di ritiro del Regolamento del consigliere Petrarulo. Successivamente, se verrà rigettato il ritiro, quindi andremo a votare...
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Presidente, non capisco. Se alcune istanze di Petrarulo sono state già accolte e modificate, ora, se votiamo il ritiro, quindi, ritiriamo anche le modifiche apportate?
Speaker : CIRO PETRARULO.
No, Aurelio. [...] che cambiano il senso del mio intervento. Ribadisco: io ho fatto interventi sull’articolo 6, sull’articolo 5, sull’articolo 2, più di uno, sull’articolo 7...
Speaker : AURELIO MARANGELLA.
Sì, ho capito...
Speaker : PRESIDENTE.
Perdonatemi. Avevo interpretato che andasse bene anche modificare solo l’articolo 1, comma 5.
Votiamo soltanto il ritiro del punto all’ordine del giorno. Successivamente voteremo l’ordine del giorno, così come notificato. Va bene? Perché le modifiche sono intrinseche al ritiro, proprio per poterlo modificare. Va bene per tutti? Sono stato chiaro? Mi auguro di sì.
Adesso voteremo la proposta del consigliere Ciro Petrarulo, del ritiro del punto n. 8) all’ordine del giorno del Consiglio comunale.
Chiedo alla dottoressa Cinieri di procedere con l’operazione di voto.
Prego, dottoressa.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
D’Alò Ciro (presente; contrario al rinvio); Annicchiarico Giovanni (contrario); Cabino Anna (favorevole); Caso Raffaella (contraria); Cometa Andrea (contrario); D’Abramo Gabriele (contrario); D’Alò Saveria (contraria); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (assente); Dellisanti Antonio (assente); Donatelli Francesco (favorevole); Gianfreda Ciro (favorevole); Lacava Alessandra (contraria); Manigrasso Alfonso (contrario); Marangella Aurelio (contrario); Marinelli Giovanni (assente); Miglietta Gabriella (contraria); Petrarulo Ciro (favorevole); Rossini Domenico (assente); Russo Antonietta (favorevole); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (assente nuovamente); Siliberto Noemi (contraria); Stefani Maurizio (contrario al ritiro); Zimbaro Massimo (assente).
La proposta di ritiro dell’argomento contrassegnato con il n. 8), proposta dal consigliere Petrarulo, ottiene:
Voti favorevoli 5
Voti contrari 12
Astenuti 0
Speaker : CIRO PETRARULO.
Posso fare una dichiarazione sul voto successivo?
Speaker : PRESIDENTE.
Un attimo, consigliere Petrarulo. Mi faccia chiudere questo punto.
La proposta di ritiro del punto n. 8) all’ordine del giorno viene rigettata.
Adesso passiamo alle dichiarazioni di voto per l’approvazione del punto n. 8) all’ordine del giorno, così come notificato.
Ci sono dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Il Gruppo Grottaglie Domani non partecipa al voto del Regolamento così come presentato.
Speaker : PRESIDENTE.
Va bene. Grazie, consigliere Petrarulo.
Consigliere Cometa, prego.
Speaker : ANDREA COMETA.
Grazie, Presidente.
Ne approfitto per ringraziare gli assessori e la dottoressa Cinieri per il prezioso contributo tecnico che ha arricchito la discussione. Sicuramente hanno chiarito alcuni punti, che personalmente erano già chiari in fase di discussione in Commissione. È stato utile comunque riascoltarli e ribadire alcuni concetti, oggi, durante la seduta di Consiglio comunale.
A me questo Regolamento, al mio Gruppo, Sud In Movimento, sembra un Regolamento sostanzialmente equilibrato, che va nel verso che ha contraddistinto un po’ questo mandato, che è quello del cambiamento. Per cui, un’azione comunque importante, che si va anche ad incastrare a tutta quella operazione di rigenerazione urbana che stiamo vedendo nel corso di questi giorni.
Pertanto, il Gruppo Sud In Movimento voterà sicuramente favorevole all’approvazione di questo punto all’ordine del giorno.
Chiudo qui. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, consigliere Cometa.
Ci sono altre dichiarazioni di voto?
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Sì, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Prego, consigliere Gianfreda.
Speaker : CIRO GIANFREDA.
Anch’io non parteciperò alla votazione. Ritenendo questo Regolamento molto importante, andrebbe emendato e discusso più approfonditamente in Commissione.
Non parteciperò al voto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Gianfreda.
Ci sono altre dichiarazioni di voto?
Pongo in votazione il punto n. 8) all’ordine del giorno: “Regolamento per l’acquisizione a patrimonio comunale, la riqualificazione e il riuso attraverso la cessione a terzi di immobili in stato di abbandono nel centro storico”.
Chiedo alla dottoressa Cinieri di...
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
L’appello.
Speaker : PRESIDENTE.
Sì. L’appello e le operazioni di voto. Grazie.
Speaker : GIUSEPPINA CINIERI.
Operazioni di voto direttamente.
D’Alò Ciro (presente; favorevole); Annicchiarico Giovanni (favorevole); Cabino Anna (contraria); Caso Raffaella (favorevole); Cometa Andrea (favorevole); D’Abramo Gabriele (favorevole); D’Alò Saveria (favorevole); Danese Loreto (assente); De Carolis Giulio (assente); Dellisanti Antonio (assente); Donatelli Francesco (assente); Gianfreda Ciro (assente); Lacava Alessandra (favorevole); Manigrasso Alfonso (favorevole); Marangella Aurelio (favorevole); Marinelli Giovanni (assente); Miglietta Gabriella (favorevole); Petrarulo Ciro (assente); Rossini Domenico (assente); Russo Antonietta (contraria); Santoro Michele (assente); Serio Massimiliano (assente); Siliberto Noemi (favorevole); Stefani Maurizio (favorevole); Zimbaro Massimo (favorevole).
Il punto n. 8) all’ordine del giorno, portato in approvazione, riceve i seguenti voti:
Voti favorevoli 13
Voti contrari 2
Sono contrari i consiglieri Cabino Anna e Russo Antonietta.
Prego, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Benissimo. Grazie, dottoressa Cinieri.
È approvato il punto n. 8) all’ordine del giorno.
Augurando una buona serata a tutti, dichiaro chiuso il Consiglio comunale alle ore 18,50.
Grazie a tutti. Buona serata ancora.