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C.c. Grottaglie - 10.03.2022
FILE TYPE: Video
Revision
Speaker : PRESIDENTE.
Signori, buonasera.
Se siamo pronti, darei l’avvio ai lavori. Chiedo alla Segretaria di procedere con l’appello.
Speaker : CRISTINA VENUTO, Segretario generale.
D’Alò Ciro (presente); Annicchiarico (presente); Attanasio (presente); Bais (presente); Carbotti (presente); Carrieri; Cassese (presente); D’Abramo (presente); D’Alà Saveria (presente); De Carolis (presente); Donatelli (presente); Gianfreda (presente); Lacava (presente); Lenti (presente); Marangella (presente); Marinelli (presente); Mingolla (presente); Mirto (presente); Orlando (presente); Petrarulo (presente); Russo (presente); Santoro; Traversa; Zimbaro.
Speaker : PRESIDENTE.
Informo l’Assemblea che i consiglieri Santoro e Marinelli hanno provveduto a inviarmi relativa giustificazione di assenza.
Presenti 21, la seduta è valida. Vi ringrazio.
Vi do nuovamente il benvenuto in quest’Aula, dopo la pandemia, felice di ritrovare voi e anche chi ci ascolta da casa.
Abbiamo nove punti all’ordine del giorno.
È pervenuto in Presidenza un ordine del giorno aggiuntivo, sottoscritto da 16 consiglieri, riguardante l’argomento della pace, che vi leggo: “Considerato che l’Unione europea è nata come un progetto di pace, di coabitazione e di collaborazione tra popoli diversi; che l’articolo 11 della Costituzione italiana recita ‘che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, consente, in condizioni di parità con gli altri Stati alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo’; che l’articolo 5 comma 4 dello Statuto comunale recita che ‘la città di Grottaglie riconosce nella pace un diritto fondamentale delle persone e dei popoli, e a tal fine il Comune promuove la cultura della pace e dei diritti umani mediante specifiche iniziative di ricerca, di educazione, di cooperazione, di informazione; che nessuna ragione politica, economica, nazionale o sovranazionale può mettere a rischio la libertà e l’autodeterminazione dei popoli, il rispetto dei diritti umani e la vita umana stessa.
Pertanto, il Consiglio comunale esprime la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno Stato sovrano, rifiutando ogni tentativo di intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa.
Chiede al Governo italiano, agli Stati membri, alle istituzioni dell’Unione europea di impegnarsi in un’iniziativa di contrasto all’aggressione assumendo le misure necessarie attraverso l’ONU perché l’invasione sia fermata, l’Ucraina sia liberata e si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere.
Il Consiglio comunale si impegna a far sentire al popolo ucraino reazione e vicinanza dei cittadini italiani e la più forte condanna, morale e politica di Putin e delle sue azioni di guerra; a sostenere e a promuovere, attraverso la stretta collaborazione con le Prefetture italiane, pratiche di accoglienza e aiuto verso i rifugiati; a creare ogni possibile mobilitazione per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre Istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli”, firmato da 15 consiglieri comunali, compreso il Sindaco.
Pertanto, come da Regolamento, portiamo al termine dell’ordine del giorno di questa seduta del Consiglio comunale la discussione e l’eventuale approvazione di questo ordine del giorno.
Proseguiamo con i lavori.
Passiamo al primo punto all’ordine del giorno “Interrogazione protocollo n. 2159 del 24 gennaio 2022 e n. 5772 del 23 febbraio 2022 su ‘Lavori di sistemazione centro storico, in particolare via San Francesco De Geronimo’, presentata dal Gruppo consiliare Partito democratico”.
Credo che intervenga il Capogruppo. Un attimo solo, consigliere Donatelli. Prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie, Presidente. Intanto buongiorno a tutti, compresi i colleghi che sono collegati via internet con il Consiglio.
Intanto chiedo al Presidente se durante i lavori, possibilmente subito, si può ricevere una copia dell’ordine del giorno che ha appena appena letto.
Come diceva il Presidente, in effetti questa interrogazione è il risultato di due interrogazioni che ho chiesto in sede di Conferenza dei Capigruppo di unificare, perché di fatto si parla dello stesso argomento. In effetti, la prima interrogazione, quella del 24 gennaio scorso, aveva come oggetto i lavori in via San Francesco De Geronimo. Qui la cosa che ho voluto mettere subito in evidenza, è sostanzialmente un paradosso: nel passato mi sono interessato e ho spinto anche l’Amministrazione comunale a fare dei lavori per i quali c’era non solo l’esigenza. I lavori riguardano il tratto di strada di via San Francesco De Geronimo, antistante lo stesso santuario, ma non solo. Già allora feci interrogazioni e interpellanze per dire come mai c’è un progetto ereditato dalla precedente Amministrazione, che prevede quei tipi di lavori, i soldi per la realizzazione c’erano pure, però i lavori tardavano ad essere iniziati.
Il paradosso quindi è questo: da una parte ho voluto spingere per dire “realizziamo quello che è già previsto in quel progetto”, mi riferisco, ripeto, come ho detto prima, a quel tratto di via San Francesco De Geronimo. Adesso, la cosa che ha fatto scattare quantomeno l’interesse del mio Gruppo è quello di capire come mai dopo i lavori fatti poco più di due anni fa, attorno alla fine del 2018, adesso si stanno smantellando le stesse basole (collocate sulla base di quel progetto che ho citato prima) si stanno smantellando e poi si rimetteranno.
Era un’interrogazione “automatica” rispetto alle cose che ho detto prima. Però colpisce sempre, come al solito, il silenzio da parte dell’Amministrazione comunale, anche quando viene direttamente interrogata, come in questo caso. Non c’è stata nessun tipo di risposta. Anzi, la risposta è stata nei fatti, una risposta ovviamente non positiva e non in linea con quella interrogazione, perché nel frattempo i lavori sono continuati perché fanno parte di un progetto più generale, relativo agli interventi nel centro storico finanziati con la rigenerazione urbana. Sono continuati, anzi, dovevano essere terminati, a quel punto, perché quei lavori dovevano durare un anno rispetto al capitolato e all’appalto che era stato realizzato. Non solo è passato un anno, ma la cosa più importante era che quei lavori stavano creando e continuano a creare notevoli difficoltà e disagi, soprattutto ai residenti. Vicinissimo, adiacente alle abitazioni vi erano infatti cumuli di terra, di pietre, talché non era possibile accedere ad alcune abitazioni.
La cosa più importante era che non solo i residenti non potevano accedere alle proprie abitazioni, ma in caso, appunto, di un’emergenza, c’erano delle difficoltà, se non impossibilità, per i mezzi di soccorso di poter intervenire.
I lavori sono quindi continuati… se è possibile eliminare anche il sottofondo, Presidente, che mi dà fastidio.
Speaker : PRESIDENTE.
Silenzio in Aula, per favore, Grazie.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
C’è stato quindi questo primo rilievo, Doveva essere quantomeno notiziato, il Consiglio comunale, quindi la città, di che cosa stava avvenendo.
Di fronte al silenzio su quell’interrogazione, di fronte ai disagi che c’erano, ho pensato di presentare, a nome del Gruppo del Partito democratico, questa ulteriore interrogazione per capire che cosa stava succedendo. Le voci che giravano e girano infatti intorno a questo progetto, a questi lavori sono abbastanza inquietanti: i lavori, secondo l’appalto, stando alle notizie che avevamo (abbastanza scarse, per la verità) sapevamo che dovevano durare un anno, ma un anno era già abbondantemente trascorso.
Ma la cosa grave è che non si sapeva assolutamente perché tutto questo silenzio, soprattutto perché non si incontravano i cittadini, non si spiegava ai cittadini il perché di questo disagio. La cosa più logica sarebbe stata che l’Amministrazione comunale quantomeno avesse dato delle spiegazioni. Ma come ho detto prima attorno a questo progetto ci sono una serie di notizie che non sono per niente tranquille, o tranquillizzanti. A parte la scarsità di informazioni, infatti, sappiamo che all’interno del raggruppamento tecnico provvisorio, ci sono state, e penso siano tuttora presenti delle grosse problematiche, veri e propri conflitti all’interno di questo raggruppamento, che ha portato questo conflitto sicuramente all’allontanamento di alcuni professionisti presenti nel raggruppamento. Si parla di dimissione, ma altri parlano di allontanamento. C’è stato anche qui quindi qualcosa di poco chiaro che andrebbe chiarito. Ci sono state le dimissioni del direttore dei lavori, ci sono state, insomma, tutta una serie di motivazione oscure: il minimo indispensabile che doveva fare l’Amministrazione comunale era di informare sul perché stavano accadendo tutte queste cose. Se quindi è passato il tempo che era previsto nel capitolato, evidentemente ci saranno delle varianti. E se ci sono delle varianti, non se ne conosce la natura, soprattutto in che cosa consiste la variante stessa. Anche qui, un ulteriore elemento di chiarezza va portato: quella parte di professionisti che hanno contestato la gestione del progetto, non mi sembra che hanno avuto delle risposte, e soprattutto non c’è stato nessun chiarimento rispetto ai numerosi dubbi che sono stati sollevati.
So che nei giorni scorsi, anche alla luce dell’interrogazione che abbiamo presentato, è intervenuto un tecnico interessato ovviamente all’interno di quel raggruppamento di professionisti; ha mandato una corposa documentazione, mettendo in evidenza, dal loro punto di vista, ovviamente, alcune criticità, a loro parere, di quello che stava avvenendo, quindi della gestione dei lavori stessi. Non so se il Presidente ha provveduto intanto ad informare anche i consiglieri comunali di questa informativa, di questa comunicazione che è stata fatta dai professionisti, se non è stata fatta sarebbe opportuno farla, altrimenti potrei anche farlo io, non ho assolutamente nessuna difficoltà.
Il quadro è questo. Ci sono molte criticità, ci sono molte notizie non pervenute, c’è un silenzio totale da parte dell’Amministrazione comunale, io direi che c’è un arrogante silenzio, perché anche il silenzio può essere arrogante. Di fronte a determinate situazioni, infatti, se si risponde si risolvono anche i dubbi, o quantomeno si chiariscono. Non c’è stato invece assolutamente niente.
Quello che si chiede con queste due interrogazioni quindi, soprattutto con la seconda, sono alcune domande che riguardano i lavori che ho tentato di mettere in evidenza prima. La prima domanda è questa…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere Donatelli, un minuto.
Devo chiedere scusa: questa mattina c’è stato un problema con un cavetto di trasmissione al video, lei non vede, purtroppo, lo scorrimento del tempo, quindi sono costretto ad avvisare…
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Ho finito. Grazie.
Ci sono altri tipi di segnale che mi può fare tranquillamente, Comunque, ho finito.
Dicevo: le domande che poniamo all’Amministrazione comunale sono queste. La prima: quali iniziative intende prendere con immediatezza per la rimozione del materiale di risulta del cantiere depositato in adiacenza alle abitazioni (quello che ho detto prima); secondo: se è vero e qual è stata la risposta alle contestazioni emerse all’interno del raggruppamento temporaneo dei professionisti? La terza domanda: qual è lo stato di avanzamento dei lavori? Ho detto prima che sicuramente ci saranno delle varianti, ma nessuno conosce la natura di queste varianti, lo stato di avanzamento dei lavori; quanti SAL sono stati presentati; se sono state approvate appunto delle varianti al progetto e in che cosa consistono queste varianti; soprattutto – penso che sia questa la domanda che si pongono i cittadini, soprattutto i residenti – quando è prevista la conclusione dei lavori.
Infine, un’ultima domanda, che non è iscritto nell’interrogazione, la faccio ugualmente, alla luce della polemica e del conflitto che ho citato prima: vorrei sapere effettivamente questi lavori che si stanno facendo se rispondono alle prescrizioni della Sovrintendenza, oppure se c’è qualche altro problema, anche in questo settore.
Queste sono le domande che abbiamo posto con questa interrogazione. Aspettiamo la risposta da parte dell’Amministrazione comunale. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Chiedo all’assessore Blasi o al Sindaco di intervenire.
Prego, assessore Blasi.
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore.
Buonasera a tutti.
Io ho preso degli appunti mentre il consigliere Donatelli parlava. Siccome si tratta di due interrogazioni che riguardano lo stesso argomento, seguo l’ordine delle domande, partendo da ciò che interessa i lavori di via San Francesco e la situazione innanzi alla chiesa.
Quando sono state realizzate quelle opere era il 2017-2018. Sostanzialmente, era un progetto abbastanza isolato e anche abbastanza piccolo per importo dei lavori, eccetera. Tra l’altro, il progetto della rigenerazione urbana non era ancora partito, in quanto si stava partecipando ai bandi di finanziamento e ancora non si sapeva cosa saremmo andati a realizzare.
Con quelle poche risorse è stato realizzato quindi il progetto che era stato redatto precedentemente al nostro insediamento.
Quando si è avvicendato il progetto della rigenerazione urbana, questa riqualificazione del centro storico si è mostrata più ambiziosa, perché naturalmente siamo andati a lavorare non esclusivamente sul basolato. Stiamo lavorando, in questo momento… Secondo me è una situazione chiamiamola epocale, per il centro storico: l’intervento maggiore su queste opere non è infatti quello che vediamo nella condizione finale, quello delle basole, quella è una cosa di cui abbiamo approfittato per eliminare l’asfalto che era stato depositato sull’antico basolato, quanto quello soprattutto di operare in profondità. Nella sostanza, noi stiamo andando a eliminare acqua nera e acqua bianca che correvano insieme, all’interno di cunicoli realizzati in tufo in epoche passate, molto antiche, che si intersecano anche con strutture che hanno a che fare direttamente con le abitazioni.
Sotto le strade del nostro centro storico, infatti, abbiamo cisterne e vani interrati che sono ed erano in diretta adiacenza con queste strutture. Queste strutture erano igienicamente e sanitariamente non idonee.
Noi avremmo potuto lavorare da soli, avremmo potuto rimettere il basolato, avremmo avuto più risorse. Invece, abbiamo coinvolto immediatamente l’Acquedotto e l’Autorità idrica pugliese, che stanno lavorando insieme all’Amministrazione, insieme alle imprese che hanno vinto gli appalti. Stanno ripristinando e stanno anche realizzando nuovi allacci, laddove non esistevano, perché tanti allacci alla fogna erano a perdere, sotto il terreno. Prima del basolato, quindi, guardiamo quello che si sta realizzando sotto, e si sta realizzando in strade che hanno un’ampiezza, dove a volte arriviamo anche ai due metri; soprattutto, stanno lavorando in profondità, arrivando anche a tre metri sotto terra. Il progetto infatti naturalmente non prevede solo lo smaltimento delle acque meteoriche o della fogna, che è in superficie, o ad altezze minime. Noi lavoriamo attorno agli assi principali, con il raccoglimento delle acque, che cadono anche nelle inchiosce, quindi con profondità ancora maggiori.
Arrivati davanti a San Francesco, proprio davanti alla chiesa, siamo scesi tre metri sotto terra. Se voi andate a vedere le inchiosce che stanno di lato, quelle acque vanno raccolte, e portate, attraverso una condotta centrale, verso il fondo. Le pendenze sono veramente notevoli.
Per forza di cose quindi noi abbiamo dovuto operare sul basolato che era stato fatto, anche se purtroppo era stato fatto da poco. Noi dovevamo scendere. Tra l’altro, approfitto per rispondere all’ultima domanda che faceva il consigliere Donatelli, se i lavori rispondano alle prescrizioni della Sovraintendenza. I lavori rispondono alle prescrizioni, e le documentazioni esistenti lo dimostrano. Il modo in cui è stata fatta la posa in opera del basolato oggi è stato dettato dalla Sovrintendenza; il modo in cui è stata fatta in quel momento è stata dettata dalla Sovraintendenza, ma con una modalità diversa. Innanzitutto, le basole erano totalmente nuove e sono state posate su un massetto in cemento armato. Queste basole quindi sostanzialmente erano incollate ad una superficie per cui era impossibile prenderle, smontarle e poi rimontarle.
Fra l’altro, quando fu fatto quel lavoro, siccome le economie non permettevano di seguire le procedure che stiamo seguendo oggi, le basole che sono state trovate sotto, sono state smontate, catalogate e conservate in depositeria. Oggi noi abbiamo rimontato non le basole nuove, ma abbiamo montato in maniera alternata, come la Sovraintendenza ci ha indicato, le basole preesistenti che sono state ritrovate davanti al santuario di San Francesco. C’è quindi anche questo fatto positivo: che la strada ha ripreso una immagine di continuità rispetto a quello che è il progetto complessivo della rigenerazione urbana.
La prima interrogazione si conclude dicendo che la decisione è discutibile, che ci sono eventuali responsabilità. Io non ritengo che ci sia nessuna responsabilità, nessun danno è stato causato; ci sono stati due momenti differenti, due progettazioni: la prima esecuzione dei lavori è stata fatta con importi molto limitati per un lavoro importante, perché non si poteva assolutamente, con 30.000 euro intervenire sia su fogna che su basole di livello più importante. Nel successivo intervento, invece, abbiamo potuto includere tutte queste lavorazioni.
La seconda interrogazione invece riguarda una parte un po’ più ampia. Come ho già detto in parte precedentemente i lavori sono complessi, lavoriamo in un ambito molto difficile, un cantiere molto complicato e complesso. Innanzitutto, abbiamo più imprese che lavorano insieme: abbiamo l’AQP e abbiamo l’impresa edile che sinceramente si sono coordinate in maniera egregia, e che lavorano anche in maniera spedita. Purtroppo, ci sono problematiche importanti. Ci sono degli snodi dove si sono rilevati problemi di incroci di impianti di tutti i tipi. Non solo AQP, ma noi abbiamo anche l’Enel, abbiamo la […], abbiamo anche la rete gas, oltre a canalizzazioni vecchie che sono state rimosse.
Ci sono stati due punti, in particolare, molto problematici, che sono quelli a valle, dove le acque meteoriche devono essere scaricate, e mi riferisco alla zona più o meno di fronte alla Don Bosco, la zona di via Oberdan, dove le acque vengono canalizzate e portate via. Qui, un incrocio di impianti ha impedito di mettere le tubazioni che erano previste in progetto.
All’interno del centro storico, poi, ci sono degli incroci molto importanti. Ci sono state problematiche legate anche al Covid, che hanno rallentato queste operazioni e ci sono una serie di problematiche che hanno creato dei ritardi sui lavori, però si è lavorato… Io personalmente, e anche il Sindaco, siamo continuamente nel centro storico, insieme al RUP, riceviamo telefonate di continuo, e lì dove ci sono state problematiche siamo prontamente intervenuti per rispondere e per risolvere i problemi ai cittadini.
Noi lo sapevamo che questo progetto avrebbe creato notevoli disagi ai cittadini, e sinceramente io ero molto preoccupato perché pensavo che se ne creassero molti di più. Invece, la stessa impresa è riuscita a gestire problemi. Non ci sono state neanche particolari problematiche e contenziosi verso l’impresa.
Noi parliamo di via San Francesco “quali iniziative intendete prendere per rimozione dei materiali?” In via San Francesco, sostanzialmente i lavori si sono conclusi nei tempi del cantiere. Via San Francesco adesso è libera perché si è lavorato. Vi ripeto: siamo scesi ad altezze fino a tre metri sotto terra; sono state posizionate le tubazioni; il terreno è stato colmato; il basolato è lì, lo possiamo vedere tutti, e lo possiamo godere tutti, oggi. Adesso si proseguirà su via Maranò, si andrà a completare via D’Alessandro. In via D’Alessandro c’è un’interferenza importante tra Acquedotto e rete gas, per cui c’è una tubazione del gas da spostare, che non è di poco conto, perché interessa un altro ente, e quest’altro ente, che non era stato interpellato dall’inizio, nel progetto perché era una cosa imprevedibile – era imprevedibile – questa interferenza è stata sbloccata e adesso si interverrà e si concluderà via D’Alessandro.
Lo stato di avanzamento dei lavori è questo. Si sta proseguendo. Varianti al progetto non sono state approvate; ne è stata autorizzata una che è in fase di valutazione presso la Regione, perché la Regione è quella che ti dà l’autorizzazione ad utilizzare le economie per poter provvedere a mettere al riparo da questi imprevisti che sono accaduti. La variante, in sostanza – qualcuno ha sospettato che ci sono dei giochi di prezzi su materiali, ho letto di tutto – riguarda la problematica che in via Oberdan era stata prevista una tubazione da 800, che doveva smaltire tutte le acque meteoriche del centro storico, che non è stato possibile posizionare per la presenza di tutti gli impianti che esistono. Questa tubazione quindi è stata suddivisa in due parti: perciò, una parte uscirà su via Martiri di Ungheria, attraverso via Romano; l’altra sarà posizionata su via Oberdan. Questa è l’unica cosa che riguarda la variante, per cui stiamo attendendo l’approvazione da parte della Regione. I lavori stanno continuando, però la conclusione dei lavori è fortemente dipendente dall’approvazione di questa variante.
Quanti SAL sono stati emessi? Sono stati emessi due SAL dall’inizio dei lavori. Per quanto riguarda il discorso del RTP, agli atti sono presenti le motivazioni per cui il direttore dei lavori si è dimesso.
Io ritengo, l’ho già dichiarato, che sia per sue motivazioni personali, perché riguardano il suo stato personale, per cui io non vorrei scendere in questi discorsi, però sono agli atti, c’è scritto perché si è dimesso. Dopodiché, non vorrei entrare nel merito dei rapporti tra i membri del Raggruppamento e di quali problematiche tra loro sono insorte, di cui noi effettivamente siamo a conoscenza, perché giustamente siamo stati informati. A un certo punto, però, la nostra scelta è stata quella di difendere la posizione dell’Amministrazione, dei progetti e dei finanziamenti che sono stati ottenuti. Per cui, abbiamo dovuto prendere la nostra posizione senza attaccare nessuno, o costringere qualcuno a fare qualcosa che non voleva. Erano problemi che riguardavano rapporti personali, per cui le nostre risposte si sono limitate a questo: a difendere e a proteggere la posizione dell’Amministrazione, perché in alcuni momenti effettivamente abbiamo rischiato di perdere anche il finanziamento rispetto a queste situazioni, in merito alle quali non ci siamo intromessi in alcun modo, assolutamente.
Rispetto ad altre documentazioni che sono in giro, che magari sono anche pervenute, noi abbiamo una corposa documentazione di dialoghi intercorsi tra professionisti e uffici, per cui sono state fatte domande, sono state date risposte, in tutti i sensi. Risposte sono state date anche dalla Sovraintendenza; ci sono i verbali dei sopralluoghi, e gli scritti che la Sovraintendenza ha inviato sia all’Amministrazione, che ai professionisti, che ai responsabili dei procedimenti, in varie documentazioni che sono disponibili a tutti, che fra l’altro sono state rilasciate anche a seguito di accesso agli atti ufficiali. Tutti ne sono a conoscenza.
Alcuni contenuti di queste richieste sono anche riportati all’interno dell’interrogazione. Io ribadisco che è tutto disponibile. Se c’è bisogno di ulteriori approfondimenti, siamo a disposizione. Un’altra cosa: io e il Sindaco, qualche giorno prima di iniziare i lavori, abbiamo fatto un incontro pubblico, in piazza, dove c’è stata un’affluenza notevole. In questo incontro abbiamo presentato tutti i progetti. Ma oltre a quell’incontro, noi non ne abbiamo fatti tantissimi altri, anche per strada, con le persone che sono state informate di tutto quello che ci accingevamo a fare.
La gente quindi è stata informata, e laddove ci sono state difficoltà, ribadisco, sono state prontamente affrontate e risolte anche fuori dagli orari di lavoro. Io personalmente ho contattato l’impresa, gli operai per poter sistemare eventuali situazioni di disagio. Quanto ad altre situazioni di rischio, purtroppo siamo a testimonianza che c’è stato un evento, prima della chiusura dei lavori di via San Francesco, che era chiusa da più punti. C’è stata una situazione di reale pericolo, c’è stato un incendio, ma i mezzi di soccorso sono tranquillamente arrivati sul posto, è stato prestato soccorso. Purtroppo, c’è una famiglia che ha perso l’abitazione, però non c’è stata nessunissima problematica particolare.
Ripeto: adesso su via San Francesco abbiamo liberato gli spazi. Proseguiremo su via Maranò. Ci saranno altre problematiche, altri disagi, però purtroppo i lavori devono proseguire, dobbiamo concluderli. Dopodiché, ognuno avrà il suo spazio riqualificato, oltreché, ribadisco, più che lo spazio sulla strada si saranno ripristinate anche le condizioni igienico-sanitarie delle proprie abitazioni.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Blasi.
Chiedo al consigliere Donatelli, per diritto di replica.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Ringrazio l’assessore per le risposte che ha fornito. Ha chiarito in parte alcuni dubbi. Io penso che comunque molti dubbi sono rimasti e sarebbe opportuno – lo dico a conclusione, ma lo dico subito – che ci fosse un’informazione più continua, più diretta. Gli strumenti ci sono: può essere una Conferenza dei Capigruppo, dove si viene informati sullo stato dei lavori, e lo si può fare tranquillamente; o la stessa Commissione competente, eccetera. Queste informazioni andavano date.
Invito, per il futuro, ad utilizzare questi strumenti. Le informazioni servono, le abbiamo richieste. Fino a questo momento non le abbiamo avute, fino a questo momento abbiamo solo la risposta dell’assessore.
Brevemente: per le due interrogazioni, due tipi di intervento. È chiaro che quel parziale intervento davanti al sagrato del Santuario era un’esigenza più immediata, legata anche alla cerimonia che era prevista quando abbiamo pensato di fare quel progetto nel 2015-2016. L’intervento era legato alla cerimonia relativa al terzo centenario della morte di San Francesco. Lo stesso Comitato per San Francesco ha sollecitato più volte questo tipo di intervento, che era ovviamente limitato, ma non soltanto perché si voleva rendere più bello l’ingresso della chiesa; era bensì limitato perché le risorse erano assolutamente limitate.
Adesso piovono milioni da destra a sinistra, non si capisce quanti soldi stanno arrivando – per fortuna, ci mancherebbe altro! –: oltre 3 milioni arrivati per la rigenerazione urbana, altre risorse stanno arrivando, eccetera.
Quando mi sono trovato io, purtroppo il massimo che si poteva spendere per accelerare erano progetti di 40.000 euro. La risposta che si poteva dare in quel momento è stata data. Ecco perché non mi capacitavo del fatto che avevamo spinto, che c’era un progetto, che c’era un finanziamento: perché non partire, dicevo allora. Naturalmente, in quel progetto non si poteva prevedere tutto quello che poi è stato previsto nel progetto più generale, l’intervento sulla fogna bianca, sulla fogna nera, eccetera. Si è fatto un lavoro decente, dico io, sia davanti al sagrato, sia anche dalla parte dell’ingresso della casa del Santo, dove è visibile il recupero che c’è stato, di tutte le basole che sono state trovate. Era quindi un intervento limitato, perché erano limitate le risorse. Era questa quindi la natura di quel progetto e la natura anche di quella interrogazione.
Fosse stata data risposta più tempestivamente, probabilmente non ci sarebbe stato nemmeno l’esigenza di fare la seconda, perché in quell’occasione magari l’assessore ci avrebbe informato di tutte le altre cose che stavano succedendo o che stavano per succedere.
Si è citato questo – io lo chiamo così – conflitto all’interno del raggruppamento provvisorio dei tecnici. Ovviamente, nessuno qui pensa di entrare nel merito di questioni che riguardano i rapporti all’interno di quel raggruppamento. Una cosa è certa, però, e questo è innegabile: se si arriva all’interno di quel raggruppamento, da una parte con le dimissioni del direttore dei lavori, dall’altra parte con le dimissioni (se non sono stati “dimissionati”) di altri due professionisti all’interno di quel raggruppamento, qualche domanda ce la siamo posti di lavoro e la continuiamo a porre. Ma la continuiamo a porre soprattutto perché quel conflitto sicuramente si è scaricato e si scarica poi sulla qualità, sulla gestione e sui tempi lavoro. Ecco perché eravamo preoccupati.
Se quei professionisti dicono, per esempio, a proposito delle basole, che non si sta agendo in base a quelle che sono le prescrizioni, io credo all’assessore che dice che su questo la Sovrintendenza ha risposto. Io però ho visto delle foto, ma siccome io sono uno di quelli che camminano molto spesso a piedi, soprattutto nel centro storico, ho visto anche il tipo di lavoro proposto, di quanto sono state divelte quelle basole. Non certamente con cura, come si prevede in un contesto quale il centro storico, sono state divelte anche con mezzi meccanici, eccetera. L’assessore dice che sono state catalogate, pulite, eccetera. Prendo atto che evidentemente è così.
Ma al di là di quello che è successo all’interno di quel raggruppamento di tecnici, e dei riflessi che si sono avuti e che si continuano ad avere, io arrivo a questa conclusione, assessore. Quel lavoro sicuramente gravoso, mi rendo conto, ho vissuto anche in prima persona quel tipo di difficoltà, anzi, quel progetto evidentemente, è stato fatto soprattutto con l’occhio al calendario. Mi rendo conto e comprendo anche questo: se c’è un bando e c’è una scadenza, bisogna fare un progetto che risponda il più possibile alle richieste del bando stesso, perché ci sono i tempi, eccetera. Però, la domanda che faccio io è questa: se nell’eseguire quel lavoro ci si rende conto che le difficoltà sono talmente enormi, io penso che la cosa più naturale, come è stato chiesto, addirittura, se non ricordo male, anche dallo stesso RUP, dovrebbe esserci forse l’esigenza di sedersi al tavolo – parlo dei tecnici, ovviamente – e di rivedere quel progetto, fare una revisione generale di quel progetto. Alcune cose evidentemente andavano corrette.
Sicuramente difficoltà ed imprevisti ci sono stati e sono di grandissima importanza. Probabilmente andava fatta la revisione di quel progetto. Io non sono assolutamente all’altezza di rispondere sul piano tecnico. Io personalmente però avrei pensato a quel progetto, se mi fosse stato chiesto un parere, a proposito dello smaltimento delle acque bianche e delle acque nere, ma soprattutto delle acque bianche, e non avrei pensato a tante cose da fare sul posto. Probabilmente, e penso che questa sia la cosa più naturale, più logica, le acque, che provengono dalla parte alta della città, devono essere intercettate a monte, non quando già sono arrivate nel centro storico. A monte vuol dire intercettare le acque che provengono dalla “città nuova”, chiamiamola così, per esempio, all’altezza della piazza del mercato di via delle Torri; per esempio, all’altezza di via Garibaldi. È lì che vanno intercettate la gran parte delle acque. Ovviamente poi ci saranno sempre le altre acque che arriveranno dai tetti e dalle strade di tutto il centro storico. Ecco perché dico che forse sarebbe stato anche il caso di rivedere il progetto. Ma ovviamente, adesso non ci sono le condizioni per rivederlo. Adesso si tratta di concludere il più presto possibile, quindi di limitare al massimo il disagio dei cittadini. Prendo atto, la conoscevo, di questa situazione di emergenza che si è creata, ma che si è creata per fortuna successivamente alle problematiche che abbiamo sollevato, parlo dell’intervento dei vigili del fuoco all’interno del centro storico. E meno male che le cose sono andate così. Prendiamo atto che sono state messe due SAL. Prendiamo atto che c’è una variante, fino a questo momento non ne avevamo notizia, ma adesso abbiamo solo la notizia, perché non abbiamo visto la variante, e magari nell’apposita Commissione, se viene illustrata questa variante, così come è stato richiesto dalle minoranze, fare un’apposita Commissione e fare il punto della situazione su questo progetto, e quindi anche sulla variante, quella per la quale l’assessore dice che siamo in attesa della valutazione da parte della Regione.
Chiudo dicendo che ringrazio l’assessore per le informazioni che ci ha dato, seppure siano informazioni molto ritardate nel tempo. Quello che all’Amministrazione comunale e all’assessore che si sta prodigando in questa direzione, è di convocare il più presto possibile la Commissione e fare il punto insieme, a livello di informazione, non altro, su come stanno le cose, vedendo questa variante, se si possono suggerire eventuali altre cose; oppure, prendere atto delle informazioni che si hanno in quel momento. Quello che si chiede quindi è la massima informazione nei confronti del Consiglio comunale: ripeto, come ho detto tantissime volte, che informare il Consiglio comunale vuol dire che si sta informando tutta la città. E non penso che sia una cosa, da parte dell’Amministrazione, da tenere in conto così superficiale, ma l’informazione va data e va data continuamente. Grazie, assessore.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
È chiuso il punto n. 1) all’ordine del giorno. Approfitto per fare un appello ai consiglieri. Come sapete da Regolamento del Consiglio comunale, i tempi dedicati alle interrogazioni e alle interpellanze è contingentato, per cui vi invito, per i prossimi punti, a rispettare i tempi. Grazie.
Punto n. 2) all’ordine del giorno: “Interrogazione protocollo n. 5387 del 21.2.2022 su ’Lavori di sistemazione del gruppo statuario restaurato del Cristo in croce Il Calvario’ presentata dal Gruppo consiliare del Partito democratico”.
Prende la parola il consigliere Donatelli. Prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Anche per rispettare i tempi, leggo l’interrogazione dove sono sintetizzate le richieste contenute nell’interrogazione stessa.
Parliamo della sistemazione dei lavori di completamento, della sistemazione del gruppo statuario del Cristo in croce, cosiddetto Calvario, che da anni risulta rimosso e non ricollocato.
Questo gruppo scultoreo fu realizzato nel 1958, inaugurato in piazza Castello. Fu realizzata quell’opera a cui ormai ci siamo affezionati tantissimo in tutti questi decenni. È un’opera realizzata dall’allora istituto d’arte, in particolare dall’allora professore dell’Istituto d’arte, professor Vincenzo De Filippis.
Nel corso degli anni si è notato un problema legato soprattutto all’umidità di risalita del muro su cui è collocato il gruppo, su cui era collocato il gruppo statuario. Ci fu fatta notare, dall’Amministrazione Alabrese, questa problematica, e si tentò di trovare una soluzione per procedere allo smantellamento, al recupero e al risanamento dal punto di vista ceramico di questa opera d’arte, per poi ricollocarla.
Naturalmente, all’interno del progetto furono individuati i tecnici che dovevano realizzarlo, quindi l’ingegner Michele Donatelli e l’architetto Ciro Masella. Partirono questi lavori, che sono stati in parte anche realizzati, nel senso che è stato smontato il gruppo statuario ed è stato chiesto… Nel frattempo l’Istituto d’arte è stato chiamato liceo artistico, al quale si è così chiesto di collaborare e di realizzare il restauro di tutto il gruppo, cosa che l’istituto d’arte, la dirigente, ha accettato con grandissima disponibilità.
I lavori di restauro sono stati egregiamente realizzati dal professor Francesco Maggio e dal professor Giovanni Spagnulo, con cui ha collaborato ancora una volta l’autore dell’intera opera, il professor Vincenzo De Filippis, che di recente sappiamo che è morto. Ha collaborato insieme ai professori Spagnulo e Maggio alla revisione di tutto questo gruppo statuario; l’ha restaurato in maniera eccellente, ed è stato consegnato all’Amministrazione comunale.
Tocca adesso all’Amministrazione comunale di ricollocarlo.
Senonché, quando i lavori di risanamento sono stati terminati, e addirittura i lavori conclusi sono state collaudati, ci si è accorti che evidentemente non tutto il lavoro era stato visto, programmato. È nata quindi un’ulteriore esigenza di risanare tutte le pareti interessate a questo gruppo statuario.
La domanda, e quindi l’oggetto dell’interrogazione quindi è questa: il lavoro di restauro è stato fatto in modo egregio da parte dei professori che ho citato; da quello che ne so è stato consegnato all’Amministrazione comunale nel 2018, ed è probabilmente presente all’interno del castello, da qualche parte sicuramente è stato momentaneamente collocato; si aspetta di ricollocarlo. La domanda è questa: che cosa è successo nel frattempo? Perché in questi due, tre anni, da quando sono stati conclusi i lavori di restauro non è stato consegnato all’Amministrazione comunale? Che cosa è successo? Soprattutto, che cosa si aspetta e quali sono i tempi per realizzare finalmente la ricollocazione del gruppo statuario, il Calvario, e per metterlo al proprio posto?
Questo lo chiedono migliaia e migliaia di cittadini che un po’ si sono abituati a vedere quella specie di surrogato, quello che si può vedere. Ma i cittadini si aspettano che il Calvario ritorni al proprio posto.
Qui mi piace ricordare le tantissime persone che hanno curato non soltanto il lavoro che ho citato prima, ma anche la manutenzione che c’è stata all’interno di quel Calvario, assolutamente in termini di volontariato: mi riferisco all’ex consigliere comunale Benito Gerlone, mi riferisco al famoso barbiere che ha la bottega proprio nelle vicinanze, Vincenzino, insomma, tutte le tantissime persone che curavano la manutenzione di tutta quella struttura.
In questa occasione quindi mi sento di ringraziarli, sperando che loro vedano il più presto possibile, insieme a noi, la ricollocazione di quel gruppo statuario. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE,
Grazie, consigliere Donatelli. Passo la parola per la risposta all’assessore Blasi.
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore.
Grazie.
Si ripropone la questione di quello che è accaduto davanti alla chiesa di San Francesco. Anche questo progetto era partito con poche risorse, anzi, dobbiamo ringraziare sicuramente la scuola d’arte, il liceo artistico, i docenti che si sono impegnati, perché c’è stato un lungo lavoro di ripristino del gruppo statuario.
Inizialmente il progetto era partito per il restauro della parte artistica e del risanamento del muro del Castello, eccetera. Successivamente, ha interessato, come diceva il consigliere Donatelli, anche la parte di supporto del gruppo statuario, quindi della parete su cui era poggiato, che poi è stato la causa di quel deterioramento perché non protetta, aveva problemi di umidità, eccetera, per cui è stata intaccata anche la parte artistica.
L’appalto ha visto due successive fasi: una è quella di restauro del gruppo e del muro di confine con il giardino mediterraneo, che aveva acquisito delle problematiche dal punto di vista statico, per le infiltrazioni che erano presenti. Si sono creati problemi anche con l’impresa affidataria del lavoro, delle opere, proprio perché queste opere si sono rivelate un po’ più importante rispetto all’aspetto principale, tanto che poi l’impresa ha chiesto anche ulteriori somme. C’è stata una trattativa con l’Amministrazione, però poi non è stata più interessata a proseguire i lavori.
Dopodiché, è stato dato un secondo affidamento per il restauro della nicchia, dove è collocato il crocifisso. Lì c’è stato poi l’intervento della Sovraintendenza in maniera più importante rispetto ai lavori fatti in precedenza, perché a quel punto la Sovraintendenza, essendo anche avvenuta la scomparsa del professor De Filippis, ha voluto capire un po’ di più dal punto di vista artistico il valore di questa opera, non a livello di sentimenti della città, ma di valore proprio dal punto di vista artistico. Assegnando al gruppo una maggiore importanza, ha voluto anche un intervento di valutazione da parte di un restauratore ceramico con una determinata professionalità. Ci ha chiesto cioè di individuare, all’interno di elenchi, che sono propri del Ministero dei beni culturali, un restauratore ceramico che in luogo non avevamo. Anche all’interno del liceo ci sono restauratori come il professor Maggio, però non sono iscritti in questi elenchi. È stato anche arduo ritrovarli, perché abbiamo dovuto trovarli a livello nazionale. Il restauratore ha quindi dovuto fare una relazione specifica sul restauro ed una ulteriore valutazione approfondita, poi, è stata fatta su ciò che contiene questo elemento scultoreo, quindi sulla nicchia, sulle maioliche che sono presenti alle sue spalle, dando indicazioni specifiche sui materiali da utilizzare per il restauro.
Nel frattempo, siamo a conoscenza di come gli enti oggi funzionano a livello di personale presente. Sia da parte della Sovraintendenza che da parte nostra c’è stato un avvicendamento nei RUP, nei responsabili dei procedimenti di questa cosa. L’architetto Di Fonzo che seguiva per conto della Sovrintendenza queste operazioni, nel frattempo è andato in pensione e ha lasciato un posto vacante per mesi e mesi. Questi provvedimenti quindi hanno tardato ad arrivare.
Nel frattempo, anche il nostro ingegnere, responsabile dell’area tecnica è andato via. È chiaro che non è che si è portata dietro il carico di RUP. Il RUP lo ha lasciato al geometra Caputo, insieme a tutti gli altri. Adesso si stanno pian piano risolvendo tutte le cose. Il parere della Sovraintendenza ce l’abbiamo; il parere dell’esperto di restauro ceramico ce l’abbiamo, perché abbiamo dato l’incarico. Si tratta quindi di affidare adesso nuovamente i lavori e di riposizionare il Calvario, insieme al restauro della nicchia, con le opportune indicazioni della Sovrintendenza.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Blasi. Se ha terminato…
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Prendo atto delle cose dette dall’assessore e ovviamente anche delle difficoltà che sono state trovate in corso d’opera.
Anche qui: l’informazione e soprattutto i tempi. Che tempi occorrono? Ha detto che è stato trovato…
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore.
I tempi, consigliere, sono quelli per prendere di nuovo la pratica. Bisogna fare un affidamento dei lavori, sostanzialmente.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Quindi la Sovraintendenza ha risposto. Il tecnico comunque ha già fatto la…
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore
Sono due appalti differenti: il primo è stato portato a compimento, quindi col restauro del muro, lo smontaggio, il restauro… Il secondo invece prevede anche il restauro della nicchia, una cosa che non era prevista. Sono state quindi stanziate le risorse, riaffidata la progettazione, naturalmente, nuovamente all’architetto Masella, in continuità con quello che aveva fatto in precedenza.
Ottenuti i pareri, sostanzialmente, adesso va fatta una gara per riaffidare i lavori, restaurare la nicchia e posizionare il Calvario…
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Si può ipotizzare una scadenza, un tempo…?
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore.
No. Immagina la mole di lavoro che si è ritrovato sulle spalle Davide Caputo, che ha preso tutti i lavori pubblici, tranne qualcosa che ha l’Ufficio manutenzione, il geometra Luciano Trani. Davide è rimasto da solo quando l’ingegner Celino è andata via.
Ha smaltito quindi una serie di cose, e adesso andrà in ordine. Tra questi c’è anche il Calvario. Sta seguendo le opere del centro storico, affronterà a breve anche questo. Potremmo aggiornarci a breve, e vi daremo una tempistica più dettagliata.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Ripeto quanto ho detto prima: comprendo tutte le difficoltà, però anche qua, ripeto ancora, l’informazione e soprattutto la tempistica. Se ci possiamo aggiornare, anche qui, attraverso la Commissione oppure altri strumenti; l’importante è che… Mi rendo conto delle difficoltà, il geometra Caputo so come lavora, e soprattutto so quanto sommerso dai lavori. Su questo non c’è dubbio, ci mancherebbe altro…
Speaker : GIOVANNI BLASI, Assessore.
So che vi vedete spesso, anche in ufficio… Noi siamo sempre disponibili, fisicamente, telefonicamente. Per qualsiasi cosa siamo aperti al confronto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, assessore Blasi. Grazie, consigliere Donatelli.
Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno: “Interpellanza protocollo n. 2647 del 27.01.2022 su ‘Mancato recupero delle royalties della società Linea ambiente Srl già Ecolevante SpA’ presentata dai consiglieri comunali Francesco Donatelli, Alfredo Traversa, Ciro Petrarulo, Massimo Carrieri, Giovanni Marinelli".
Chiedo ai consiglieri chi interviene per illustrare l’interpellanza.
Consigliere Donatelli, prego.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Stiamo parlando del punto riguardante il mancato totale introito delle royalties della discarica ex Ecolevante.
Sintetizzando al massimo, come abbiamo anche scritto nell’interpellanza, nel 2016 l’Amministrazione comunale ha dato mandato all’ufficio legale per arrivare alla procedura arbitrale nei confronti dell’impresa Linea Ambiente, ex Ecolevante.
Le conclusioni a cui è arrivato il lodo arbitrale era quella per cui la società, ex Ecolevante, attualmente Linea Ambiente, deve conferire al Comune di Grottaglie una parte delle richieste che sono state avanzate attraverso l’ufficio legale. Per la precisione, la condanna nei confronti di Linea Ambiente è di 2.841.380 euro.
Questo lodo è stato poi impugnato dalla Ecolevante. C’è stata l’impugnazione principale da parte dell’Ecolevante, ma anche l’Amministrazione ha emesso un’impugnazione incidentale. Alla fine, come linea conclusivo di questo procedimento, la Corte d’Appello ha respinto tutte e due le impugnazioni, sia quella principale della ex Ecolevante, sia quella incidentale del Comune di Grottaglie e ha riconosciuto questa somma d. 2.841.000 euro nei confronti del Comune. Non mi risulta sia stata attivata nessuna procedura per incamerare almeno questa somma.
La cosa che ha generato questa interpellanza è legata al fatto che la richiesta del Comune di Grottaglie era di 6.042.737 euro relativamente al residuo 2015, perché questo è stato fatto nel 2016. Si chiedeva quindi il residuo del 2015, tutto il 2016, tutto il 2017 e quello maturando del 2018.
In effetti, come ho già detto prima, il riconoscimento è stato relativo solamente ad una parte di questi 6 milioni, cioè 2.841.000. La motivazione è stata quella che evidentemente, da parte dell’Amministrazione comunale non è stata presentata idonea documentazione, la totale documentazione: evidentemente cioè non sono state presentate le fatture, almeno così interpreto io, se sbaglio correggetemi. Sono state riconosciute quindi al Comune di Grottaglie, solamente una parte delle richieste.
Per la verità, ricordo che nel periodo della campagna elettorale scorsa, il Sindaco in un comizio mi pare che parlò addirittura di oltre 13 milioni (quelli che dovevano essere incamerati); alla fine sono 2,8 milioni, ma mi attengo a quelle che sono state le richieste. Io ricordo che è stata scritta anche in un post su Facebook, da parte del Sindaco, la cifra di oltre 13 milioni. Ma al di là di questa cifra, quello che è stato chiesto ufficialmente sono oltre 6 milioni; quello che effettivamente è stato riconosciuto sono appunto i 2.841.000 euro. Evidentemente, è mancata qualcosa; o evidentemente, chi ha seguito dal punto di vista legale non ha fatto presente all’Amministrazione comunale la mancanza di documentazione.
Non so come stanno le cose. So soltanto che è stato messo in evidenza che manca la documentazione necessaria per il riconoscimento di [...]. Non penso che ci siano più le condizioni per recuperare, magari!
Una cosa è certa: che il legale che ha seguito questa vertenza per conto del Comune ha avuto il totale di quello che era il suo onorario, condizionato, evidentemente, al cosiddetto “in caso di esito positivo del giudizio”. Non so se avendo chiesto 6 se milioni e ottenendo 2 milioni, si possa dire che si è avuto l’esito positivo del giudizio. Io dico quantomeno parziale giudizio. Però, in ogni caso, all’avvocato erano stati riconosciuti ulteriori 27.452 euro di onorario, che complessivamente hanno portato a 78.521 euro. Quello che si chiede al Sindaco e all’Amministrazione comunale quindi è cosa è successo, come stanno le cose? Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
La parola al Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Grazie, Presidente e grazie consigliere per l’occasione che ci dà di fare chiarezza su questa questione delle royalty.
La tempestività dell’interrogazione mi consente di fare anche delle riflessioni, che farò alla fine. Perché nasce il contenzioso? Il contenzioso nasce perché – ricordo una delibera, forse del 2007 – fu concesso il terzo lotto, quindi l’ampliamento del terzo lotto, con una delibera, se non erro, di cui lei fu relatore. In quella delibera si chiedeva l’aumento del contributo per le royalty. Peccato che la fretta di chiedere quell’aumento fece dimenticare, all’epoca, all’Amministrazione, di rinnovare la convenzione che era alla base dell’accordo.
Qui nasce il problema. Nel momento in cui cioè l’Amministrazione ha detto “non ti do più l’ampliamento in altezza”, la società ha smesso di fornire le comunicazioni relative ai volumi incamerati sulla base dei quali si calcolavano le royalty perché era un rapporto percentuale. La convenzione quindi già era sballata perché evidentemente andava stabilito un quantum, invece di rimetterci alle autodichiarazioni della società, che poteva benissimo dire una cifra per un’altra, e noi su questo mai e poi mai avremmo potuto sindacare. Ci siamo sempre affidati agli atti di fede dell’allora Ecolevante, poi diventata Linea Ambiente.
Ma che succede? Succede che nel momento in cui viene dato parare negativo all’ampliamento, la società smette di dare ogni tipo di comunicazione, cioè dice: no, io non vi devo pagare, non vi devo comunicare quanti rifiuti ho sversato. Udite bene, e con questo mi ricollego anche all’ultimo passaggio, perché abbiamo pagato la parcella all’avvocato, al professor Bracciodieta, che certamente non è l’avvocato D’Alò, probabilmente un avvocato di paese, ma parliamo di un docente universitario che ha fatto scuola a fior fiore di avvocati e non solo, quindi non parliamo dell’ultimo avvocato, come me, di Grottaglie, parliamo di un professore universitario.
Al di là della fama e delle capacità del professor Bracciodieta, il punto è che proprio sulla base di quell’errore, di quella convenzione errata, la società ha deciso non solo di non comunicarci e di non pagare, ma ha contestato la validità della convenzione applicata al terzo lotto. Siccome cioè quella convenzione fu fatta negli anni che furono ed era indicato esplicitamente primo e secondo lotto, e per fortuna una dicitura è “ampliamenti” (per fortuna, dico, almeno una fortuna l’abbiamo avuta, in quella convenzione) la società ha detto: mi dovete pure restituire i soldi che io vi ho dato negli ultimi cinque anni. Ha fatto quindi una riconvenzionale, caro consigliere…. Sì, sì, appunto…
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, non si può intervenire, consigliere Orlando.
Speaker : SINDACO.
La convenzione è stata ritenuta valida… No, il Consiglio di Stato non c’entra niente…
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, silenzio, per favore.
Speaker : SINDACO.
Seguiamo i passaggi, sennò diventa… Poi potete replicare, tanto avete diritto di parola. Il Consiglio di Stato non c’entra niente. Noi abbiamo fatto un lodo arbitrale, nel quale lodo arbitrale c’erano tre arbitri nominati. Due sono stati a favore dell’Amministrazione, uno contro.
Sulla base di questa divergenza di vedute, in occasione del lodo, la società ha impugnato il giudicato del primo lotto, quindi ha ritenuto di ribadire la richiesta di restituzione degli anni pregressi e di non darci comunque i soldi.
Ora, la documentazione che avevamo in mano l’abbiamo prodotta tutta. È stato ritenuto, da parte degli arbitri, non idoneo ciò di cui eravamo in possesso noi, perché non avevamo di fatto niente, allorché abbiamo avviato il contenzioso, se non il bilancio del 2016, depositato presso la Camera di Commercio, che ha di fatto certificato le somme che loro avevano dichiarato all’interno del bilancio di dover dare a titolo di royalty al Comune di Grottaglie, e quello ci è stato riconosciuto.
Questo è quanto è accaduto. Il professor Bracciodieta, quindi, a giusta ragione ha chiesto il compenso e lo ha avuto per intero, perché ci ha evitato di dover restituire cifre che non avremmo mai potuto restituire, questo credo che sia importante sottolinearlo; e non parliamo di un milione di euro, parliamo di cifre… fate il conto: 2,5 milioni di euro da portare indietro fino alla prescrizione, quindi non sto qui a dire cosa avremmo dovuto fare per restituire quelle somme. Ad oggi, il risultato è stato sicuramente non quello sperato, su questo sono in corso delle comunicazioni e a breve faremo di nuovo una riunione con il professor Bracciodieta per continuare nell’azione di recupero delle somme.
Scusate, non avevo avuto questa cosa, però la guardo. Al punto 3 di questa interpellanza dite “tenuto conto che il rigetto parziale ha determinato un giudicato sostanziale”: se fate riferimento alla circostanza che il 27 gennaio il Ragioniere capo ha incontrato on line insieme a me i referenti della Linea Ambiente, e la stessa mattina in cui avete depositato questa interpellanza io non ho capito se la linea del giudicato la propone il Pd… Sì, il passaggio è questo: quando avete depositato questa, era in corso una riunione tra Ragioniere capo e Amministrazione con la Linea Ambiente. I quali, alla richiesta di pagamento delle somme ulteriori, hanno eccepito il giudicato, come l’avete eccepito voi in questa interpellanza. Non so se hanno loro letto la vostra interpellanza; o voi avete letto la difesa della Linea Ambiente. È esattamente la parola che hanno detto, tant’è che il Ragioniere capo, quando l’ha presa, trasecolava dicendo “ma questi vanno con noi o contro di noi?”
Detto questo, però, ci può stare in politica che uno arrivi prima, o insieme all’avversario dell’Amministrazione. Evidentemente c’è stata una coincidenza, che è legittima, giusta, possono accadere anche nelle migliori famiglie, queste coincidenze, che però, casualmente, non sono a favore dell’Amministrazione, ma sono contro l’Amministrazione.
Detto questo, non appena il professor Bracciodieta avrà approfondito il caso, e non ritiene che ci siano gli estremi indicati in questo vostro interpello che avete presentato, precisando che nel 2018, non l’abbiamo mai potuto richiedere, perché il 2018 è arrivato dopo, noi abbiamo fatto la causa nel 2016 e nel 2017. Nel 2018 era per il sopralzo, quindi non abbiamo proprio fatto la causa per il 2018, quindi forse c’è un errore nella ricostruzione dei fatti.
Il 2018 non c’è, anche perché nel 2018 noi ci siamo costituiti parte civile nel processo penale contro la società e contro l’ex Presidente della Provincia, chiedendo i danni ambientali derivati da quello sversamento ritenuto illegittimo dal Consiglio di Stato. Su questo nei prossimi giorni si terrà l’udienza penale: lo dico a chiarimento per tutti. Nel processo penale, contro Tamburrano e soci verrà sentito il professor Pasqualini, che era il nostro consulente, che ha messo nero su bianco, in una relazione, la perizia mandata al Consiglio di Stato grazie alla quale l’Amministrazione comunale di Grottaglie ha vinto il ricorso contro l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Taranto in favore della Linea Ambiente. Senza quella perizia probabilmente noi avremmo ancora i rifiuti là sopra.
Il professor Pasqualini, quindi, che ringrazio per il grande lavoro e la professionalità che ha prestato, verrà sentito prossimamente per ribadire che quello che è stato fatto è del tutto illegittimo. Rispetto al 2018 chiederemo e stiamo chiedendo il risarcimento. Non sto qua a fare la discussione se il 2018 rientra nella convenzione, in quanto riveniente da atto legittimo, o se deve essere una responsabilità extracontrattuale, in quanto riveniente da atti illegittimi, per cui ci sono altri profili di risarcimento che dobbiamo valutare e che abbiamo già chiesto in tutte le sedi.
Certo, un altro punto importante, tengo qui a dirlo, è che abbiamo chiesto alla Provincia di Taranto e intimato alla Linea Ambiente di rimuovere totalmente i rifiuti che ha sversato illegittimamente, perché riteniamo che non ci siano le condizioni per tenerli lì. Ora si è avviato un contenzioso ulteriore: Linea Ambiente non è contenta di questo, li vorrebbe tenere lì, quei rifiuti. Però, delle due l’una: o li tiene lì per evitare un ulteriore danno nella rimozione, però questo evidentemente genera un danno a carico dell’Amministrazione e dei cittadini che dovranno subire primo di averli tenuti, secondo, di doverli togliere.
Su questo la Provincia inizialmente ha provato a ribaltare la responsabilità, dicendo al Sindaco di Grottaglie: caro Sindaco, fai l’ordinanza per farglieli togliere. Io ho detto alla Provincia: mettimelo per iscritto che devo fare io l’ordinanza, visto che io ho intimato te, che sei l’ente responsabile; hanno smesso di intimarmi qualsiasi cosa, non me l’hanno mai scritto, tant’è che Linea Ambiente ha impugnato il provvedimento fatto dalla Provincia, e adesso c’è un ricorso davanti al TAR che dovrà decidere se devono togliere i rifiuti o non devono toglierli. Questo è il quadro generale. Evidentemente, poi, se ci saranno profili di responsabilità, questo non sarò io certamente a stabilirlo. Ci siamo affidati ai migliori legali presenti sulla piazza. Evidentemente, al tempo c’era anche il nostro legale che era colui che ha individuato anche la procedura corretta.
Tenete conto però che uno dei princìpi più anomali che c’è in quella convenzione originaria è che tutto deve svolgersi attraverso un lodo. Non abbiamo la possibilità di azione giudiziaria autonoma secondo quel lodo. In qualche modo, quindi, è una modalità sicuramente giuridicamente riconosciuta, che però ti blinda perché ogni volta bisognerà nominare tre arbitri, bisogna pagarli sulla base del valore, con un costo significativo per tutti quanti. Il lodo quindi è una scelta forse di “pace”, quando si vogliono risolvere le cose e si va tutti d’amore e d’accordo; lo è meno quando purtroppo c’è un conflitto tra chi vuole difendere la città, l’ambiente, il territorio e chi invece vuole continuare a fare i propri interessi a danno di questi che ho appena citato.
Penso di essere stato chiaro nella risposta. Non ci sono al momento… Vedo l’ultimo punto: procederemo, come ho già detto, sotto la guida del professor Bracciodieta al recupero di ciò che spetta all’Amministrazione, questo sicuramente lo continueremo a fare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Chiedo al consigliere Donatelli. Prego, consigliere.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Brevemente. Do atto al Sindaco che da buon avvocato riesce a capovolgere un po’ tutta la questione, addirittura ha avanzato il sospetto di non so che cosa c’è. Evidentemente, ha legato l’interrogazione con altre situazioni che io personalmente non conosco. Soltanto due cose. Primo: è stato messo in evidenza, capovolgendo le responsabilità oggettive che non è stata rinnovata la convenzione. Come però richiamava il collega Orlando, la convenzione non è mai stata messa in discussione, tant’è che è stata riconosciuta dalla stessa Corte d’Appello. Prendiamo atto che si vuole continuare nell’azione di recupero, ma prendiamo anche atto della maliziosità della risposta del Sindaco, per ribaltare evidentemente responsabilità che non si vuole assumere.
Non capisco questo riferimento contestuale alla presentazione dell’interpellanza con altri fatti che assolutamente ignoriamo. Fino a questo momento ignoravamo che c’era questa riunione. Rigetto quindi assolutamente qualunque tipo di sospetto, compresa la battuta che è stata detta “con chi vanno questi?”. Praticamente, si insinua il dubbio che evidentemente da parte dei cinque consiglieri che hanno avanzato l’interpellanza ci sia qualcosa di poco chiaro.
Di poco chiaro, almeno da parte nostra, non c’è assolutamente niente. Noi abbiamo chiesto come mai su 6 milioni richiesti ne vengano pagati 2,8. Questo abbiamo chiesto. Abbiamo chiesto anche perché quei 2,8 milioni non sono stati ancora incamerati. Queste sono le domande a cui bisognava rispondere con grande chiarezza e trasparenza.
A proposito di trasparenza, poi, personalmente, ma anche insieme agli altri colleghi che hanno firmato questa interpellanza, noi registriamo ancora una volta una grandissima difficoltà ad accedere agli atti. Se gli atti vengono trasmessi, quantomeno messi a disposizione, probabilmente qualcosa in meno si può fare, in termini di contestazione nei confronti dell’Amministrazione comunale. Io lo dico con estrema chiarezza: riguarda anche la precedente gestione dell’Amministrazione. Io gli atti li ho chiesti da tanto tempo. Non ho formalizzato per un semplice motivo: i titolari degli uffici a cui io chiedevo informazioni mi dicevano “io non ne so niente”, anche se era il massimo responsabile da quel punto di vista, “perché tutta la pratica ce l’ha il Sindaco”. Siccome questa cosa io l’ho registrata anche in altre occasioni, colgo l’occasione, invece, per dire che ognuno deve fare il proprio mestiere.
L’Amministrazione cioè deve fare l’Amministrazione, i funzionari devono fare i funzionari, quindi le responsabilità, le rispettive responsabilità devono essere sempre chiare. E su questo aspetto, le responsabilità per la verità non sono tanto chiare.
Prendo atto delle risposte che ha dato il Sindaco, quindi, ma sicuramente non ci possiamo dichiarare soddisfatti di questa risposta, tant’è che vogliamo utilizzare lo strumento che è previsto nel regolamento, che ci dice, all’articolo 30, comma 8, che in caso di risposta non soddisfacente, come in questo caso – quindi annuncio che non abbiamo sentito una risposta soddisfacente all’interpellanza – noi questa interpellanza la trasformiamo in mozione. in modo tale, mi sembra anche giusto, di dare voce a tutti, compresi i consiglieri di maggioranza, che hanno anche titolo ad esprimersi su queste cose.
Personalmente mi sono pure stancato di fare battaglie fine a se stesse. Io gradirei che ci fosse, da parte dei consiglieri di maggioranza, anche nelle distinzioni delle questioni di cui si va a discutere, che ci fosse una presa di posizione. Vedo quello che ho visto nei cinque anni precedenti: continua, anche qui, anche se sono cambiati diversi componenti della maggioranza, questo assoluto mutismo, che non depone a favore di questa maggioranza, lo voglio dire.
L’appello che faccio ai consiglieri di maggioranza quindi è questo: rendetevi conto che il vostro ruolo non è soltanto quello…
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, consigliere Donatelli, non attiene all’interpellanza. Visto che c’è la trasformazione in mozione, sarà soddisfatta la sua richiesta.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Sto rispondendo sull’interrogazione. Ho finito, Presidente, tranquillo. Non c’è assolutamente… Quello che chiedo ai consiglieri di maggioranza è che ci sia una maggiore condivisione delle problematiche, ferme restando le distinzioni dei ruoli, ci mancherebbe altro: da una parte c’è la maggioranza, dall’altra c’è la minoranza. Per cui, ribadisco che su questo argomento presenteremo la mozione ai sensi dell’articolo 30 del Regolamento.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
È chiuso il terzo punto all’ordine del giorno. Perfetto.
Passiamo al quarto punto all’ordine del giorno “Interpellanza protocollo n. 4794 del 15.2.2022 su ’Crisi industriale stabilimento, Leonardo SpA – Divisione aerostrutture di Grottaglie’, presentata dal Gruppo consiliare Fratelli d’Italia”.
Ricordo all’intera Assise che questo Consiglio comunale ha approvato in data 3.12.2021 un ordine del giorno sullo stesso argomento, approvato all’unanimità. Prego, consigliere Lenti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente, buona serata.
Questa nostra interpellanza deriva dalla mancanza di informazioni sia da parte dell’assessora che da parte del Sindaco sullo stato dell’arte della crisi della Leonardo SpA.
Noi ad oggi su 1.400 dipendenti, abbiamo 1.049 in cassa integrazione guadagni ordinaria, per cui allo stato lavorano 250-300 persone. La crisi della Leonardo spero che possa evolvere in una risoluzione in positivo. Però io vorrei chiedere sia al Sindaco che all’assessora quali iniziative abbiano promosso per avere il mantenimento dello stato occupazionale degli operai; quali sono i progetti in divenire; la tempistica di questi progetti; la caratteristica degli strumenti e degli elementi costruttivi in uno stabilimento che presuppone la costruzione di elementi di grosse o grossissime dimensioni. Noi parliamo, e ci atteggiamo a parlare di un’aviazione futuristica: il Vx4, lo Skydweller, l’elicottero da remoto, che presuppongono, però, una ricaduta occupazionale sul territorio di poche decine di operai, o di tecnici specializzati.
Ecco perché noi abbiamo fatto questa interpellanza: per sapere se vi sono novità dal punto di vista amministrativo, nei rapporti con la Regione Puglia, dal punto di vista amministrativo, nei rapporti con il Governo, nei rapporti dell’Amministrazione con la Direzione generale Leonardo, quali sono i progetti che debbono essere concretizzati, quali sono i rapporti con la Pertosa Group, che dovrebbe gestire di fatto sia lo stabilimento che la nostra pista aeroportuale. Di queste cose forse un consigliere comunale o tutta l’Assise comunale sarebbe stato utile che fossero stati informati, sarebbe utile che fossero stati informati della situazione attuale. Invece, tutto tace, lasciando nel limbo dell’incertezza tutti gli operai che sono in attesa di una definizione del loro stato lavorativo. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
Credo, viste le riunioni svoltesi a Roma, ad alcune delle quali ha partecipato, di dare la parola al Sindaco. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Grazie, consigliere, per questa interpellanza.
Successivamente a quel Consiglio comunale che si è tenuto qui, ci sono state una serie di interlocuzioni con i sindacati, con la Leonardo e anche con alcuni parlamentari che stanno seguendo da vicino la questione, oltre ovviamente alla Regione Puglia, per il tramite dell’assessore allo sviluppo economico che sta seguendo la questione da vicino, oltre all’assessore Leo sulla questione della formazione.
Il tema è utile ricostruirlo sulla base di quello che sappiamo già. È evidente che ci sono delle criticità dell’aeronautica, che adesso sembrano essere superate, e non potranno essere superate nell’immediato, anche alla luce di quello che sta accadendo nel mondo. La questione della guerra sicuramente non favorisce la ripresa dell’aviazione. Sicuramente Leonardo ha chiuso degli accordi per produrre una parte degli Euromale qui a Grottaglie, ma fa anche ulteriori accordi con altre società per produrre altre lavorazioni, cose che riguardano un impegno particolare, perché di fatto non appartiene alla vocazione di Grottaglie la produzione di quei pezzi di aviazione. Però, lo sforzo è quello di avviare immediatamente quelle lavorazioni a Grottaglie, e si sono adoperati, si stanno adoperando per la realizzazione del capannone che, come è già stato detto la volta scorsa, deve essere un’unità indipendente rispetto al capannone della Leonardo. Lì, di fatto, c’è una vocazione dedicata alla Boeing.
La Boeing non ha dichiarato di voler disinvestire sul progetto; continua a ritenere vincolato il rapporto con Grottaglie per la produzione della fusoliera, questo con ritardi, sicuramente, ma con la voglia di riprendere non appena questo sarà possibile e le condizioni di mercato lo consentiranno. Leonardo quindi in quella riunione che si è tenuta presso la sede romana, ha garantito che comunque sta continuando a guardare alla possibilità di ampliare le prospettive lavorative sul territorio di Grottaglie, provando a portare altre commesse che però non potranno transitare all’interno dello stabilimento del Boeing attuate. Queste sono le garanzie.
Alcune cose le avevano anticipate, e di fatto sono accadute. C’è un timing che prevede una fase di cassa integrazione per i lavoratori con una quota di vuoto lavoro che comunque è fisiologico, tenuto conto delle condizioni che ci sono, che dovrebbe man mano ridursi già a partire dal 2023. Hanno messo sempre il condizionale, con la speranza che le condizioni generali migliorino.
Ora, non la guerra di questi ultimi dieci giorni non sappiamo ancora in che modo potrà incidere, sicuramente sarà necessario riaprire una discussione. Sono in contatto con i responsabili romani delle relazioni con gli enti locali, i quali puntualmente mi aggiornano sugli sviluppi, che sono quelli che vengono pubblicizzati non appena le cose hanno una concretezza reale di fattibilità. Fare annunci e poi non realizzare le cose, è infatti anche peggio.
Loro ritengono che il 2024-2025 sarà l’anno della ripresa, della normalizzazione, al netto delle condizioni esterne che non dipendono né dalla Leonardo, né dai lavoratori, ovviamente, che come al solito, purtroppo sono le vittime di un sistema economico che risente della stabilità generale del mercato globale, legato evidentemente anche all’incertezza. Questa è la questione.
Leonardo non ha nessuna intenzione di andare via da Grottaglie, non ha avuto questo mandato, né ha questa intenzione. Vuole continuare a restare qui, a fare quello che ha sempre fatto, provando evidentemente, però, anche – hanno garantito in quella riunione – a mettere insieme delle iniziative che nel corso del tempo, con la riduzione progressiva dei numeri di fusoliere da produrre, perché non saranno eterne, al netto di ulteriori commesse su ulteriori velivoli, loro vogliono comunque iniziare ad ampliare la portata in modo da poter ricollocare quei lavoratori e non lasciare nessuno a casa. Questo è l’obiettivo. Si sta lavorando.
Ripeto: gli ultimi due annunci che sono stati fatti, per l’Euromale le cose già sono in corso, l’altra società con la quale hanno chiuso questo accordo sarà di prossimo avvio. Su questo, a distanza di due mesi da quell’incontro a Roma, le cose hanno avuto una consecutio pratica. Su questo ritengo di poter dare fiducia, almeno alle condizioni attuali. Certamente bisogna stare sempre col fiato sul collo. Devo dire grazie, ovviamente, al grande lavoro che hanno fatto i sindacati, perché sono veramente molto operativi, stanno sul pezzo. Ho riscontrato in loro una grande preparazione e una grande capacità anche di interlocuzione con l’azienda, di conoscenza specifica dei problemi, sia a livello locale che a livello globale. Sono quindi veramente delle buone partnership, nel confronto con l’azienda e con le istituzioni.
La Regione si è resa disponibile inoltre ad avviare un programma di formazione dedicato. Su questo è in corso una riflessione anche finalizzata alla predisposizione degli strumenti economici che permetteranno di finanziare questo tipo di formazione, quindi potranno beneficiare anche dell’attività formativa questi lavoratori, non appena ci saranno le condizioni che lo renderanno possibile. Questo è quello che c’è al momento.
Non ci sono ulteriori fatti. Devo dire però che a distanza di poco tempo abbiamo potuto valutare con positività gli annunci fatti in anteprima rispetto a delle operazioni che stavano chiudendo, con l’ufficializzazione che è stata fatta alla stampa da parte della stessa azienda. Penso quindi che a meno che non sia tutto un grande bluff, ma credo di no, probabilmente quello che si andrà a fare, anzi, lo hanno anche detto, non riuscirà ad utilizzare tutta la manodopera specializzata. Però una parte, che verrà poi dislocata presso queste attività, consentirà di ridurre l’impiego presso lo stabilimento principale e quindi anche di ridurre i vuoti lavoro. È un grande equilibrio che si dovrà creare, con l’obiettivo di attrarre nuovi investimenti e di tenere sempre i ragazzi al lavoro, anche per il futuro.
Questione droni; le vicende della guerra purtroppo sono note e mostrano l’utilizzo che viene fatto, purtroppo – dico purtroppo, però di fatto ha un nesso, un collegamento – del drone e delle attività che vengono svolte, essendone la vocazione principalmente militare.
Noi ci auguriamo sempre che le armi non vengano usate, abbiamo sempre ritenuto… Però, evidentemente, qualcuno le usa e qualcuno le deve produrre: e questo dato guarda anche alle produzioni che verranno fatte qui.
Stiamo a guardare. Monitoriamo. Ringrazio per questa interpellanza; evidentemente ci sarà necessità di incontrarsi in un dibattito, non appena ci saranno ulteriori sviluppi, e una volta che sarà più chiaro anche il quadro, lo scenario da qui ai prossimi giorni, alla luce dello scenario di guerra che si sta sviluppando.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco. Chiedo al consigliere Lenti se ha bisogno della replica.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente.
Secondo noi invece bisognerebbe puntare su una riconversione dello stabilimento Leonardo, caro Sindaco. La mono committenza Boeing è infatti destinata a chiudere, per cui noi saremmo invece del parere di creare un’opportunità di costruzione, sempre di strutture di grandi dimensioni, utilizzando la nostra capacità specialistica delle fibre di carbonio, come stanno facendo anche in Giappone, con la costruzione di strutture civili, tipo i treni, con strutture che possano essere utilizzate brillantemente con l’uso della fibra di carbonio.
È forse in questo settore, se noi vogliamo mantenere il numero occupazionale che è attualmente vigente, quindi parliamo di 1.300 strutturati in Leonardo, oltre una quota importante dell’indotto che ruota intorno alle 400 unità. Secondo noi quindi sarebbe opportuno che questa Amministrazione, invece, spingesse eventualmente su una diversificazione dell’attività lavorativa da svolgere nello stabilimento Leonardo. Creare altri piccoli stabilimenti che potrebbero dare una ricaduta occupazionale sulle 50 unità ed abbandonare una grossa esperienza costruita negli anni, e purtroppo organizzata e strutturata per costruire grossi elementi, non soltanto le parti di un’ala di un drone. Forse questo quindi è l’indirizzo che dovremmo perseguire per vedere realizzato il mantenimento dei posti di lavoro dei nostri concittadini.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
È chiuso il quarto punto all’ordine del giorno.
Passiamo al quinto punto all’ordine del giorno: “Mozione protocollo n. 1576 del 18.1.2022 su ‘Comparto C8 – Via Ennio, via Senatore Pignatelli’, presentata dai consiglieri comunali Donatelli, Traversa, Petrarulo, Carrieri e Marinelli”. Chiedo ai consiglieri chi illustra la mozione.
Prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Grazie, Presidente.
Questa è una mozione, e mi riallaccio al precedente intervento che ho fatto, si concluderà, spero dopo una discussione, con un voto. Rinnovo l’appello quindi a tutto il Consiglio comunale ad esprimersi su questa situazione. Parliamo del comparto C8. Il Comparto C8 è quell’area che si trova tra via senatore Pignatelli e Via Ennio. È una zona particolarmente complessa, in parte degradata, che va assolutamente risanata.
Non a caso nel 2003 la stessa Regione diceva al Comune di Grottaglie, con una precisa prescrizione, che bisognava “approvare un piano particolareggiato, con finalità di recupero e tutela delle emergenze ambientali ed architettoniche presenti”. Questo diceva la Regione al Comune di Grottaglie nel 2003, riconoscendo già, stiamo parlando di vent’anni fa, un’esigenza di intervenire su quest’area particolarmente bisognosa di un intervento dal punto di vista urbanistico e di risanamento anche dal punto di vista ambientale.
Sulla base di questa prescrizione l’allora Amministrazione comunale si è adoperata, nel senso che la Regione ha detto di fare un piano particolareggiato. Il Comune di Grottaglie preparò un Piano particolareggiato di tutta quell’area, andando due volte in Consiglio comunale, quindi approvando definitivamente quel Piano particolareggiato, che avrebbe messo fine a una situazione così così complicata, come ho detto prima.
Il Consiglio comunale quindi approvò il Piano particolareggiato. Non si potette però andare oltre, perché dopo l’approvazione definitiva del Piano è prevista la sottoscrizione di una convenzione tra la parte pubblica, il Comune e i proprietari. Questo aspetto poi non è stato più curato, fino a far decadere quel Piano particolareggiato.
È decaduto il Piano particolareggiato, ma non certamente è decaduta l’esigenza che già da allora si ravvisava per intervenire su quest’area. Io personalmente ho fatto, non da solo, diverse richieste all’Amministrazione comunale in questi anni, fin dal 2016, dall’insediamento della precedente Amministrazione D’Alò, chiedendo se ci fossero le condizioni, ripeto, nel 2016, per riprendere quel Piano particolareggiato, oppure per trovare altri tipi di soluzioni, anche parziali, per intervenire e per risolvere le problematiche più serie che ci sono all’interno di quest’area. L’ho fatto per esempio, appunto nel 2016, l’ho fatto l’anno successivo, quando il Consiglio comunale è stato chiamato ad approvare il documento di rigenerazione urbana.
Ho detto in quella circostanza: quale migliore occasione per inserire nel progetto più generale della rigenerazione urbana questa zona, una zona periferica, ma di fatto una zona centrale per quanto riguarda l’ubicazione nel Comune. Appelli che sono caduti nel vuoto; come è caduto nel vuoto un ulteriore intervento che fu fatto precedentemente alla fine del primo mandato D’Alò. Adesso tentiamo ancora una volta, perché come ci sono state nel passato, penso che ci siano tuttora le occasioni per rispondere in parte alle esigenze della popolazione, in particolare di chi vi abita, ma non soltanto di chi vi abita. Ricordo infatti che erano previsti nel Piano particolareggiato una serie di interventi che vanno al di là della stessa area. Ne trarrebbe beneficio tutta la città.
Per esempio, nel Piano particolareggiato era prevista a parte la possibilità, per i proprietari delle aree libere, di poter anche costruire, naturalmente nei limiti di quello che era possibile, di risanare le abitazioni che ci sono, di risanare situazioni particolarmente gravi, come quel residuo di Gravina che sta in quell’area, e anche la realizzazione di un parcheggio.
Il Piano Cervellati, sul centro storico, tra le altre cose prevedeva la realizzazione di quattro parcheggi attorno al centro storico. In pratica, il ragionamento era questo: i parcheggi nel centro storico non si possono fare, però si possono fare adiacenti al centro storico. Nelle quattro zone attorno al centro storico quindi si possono realizzare dei parcheggi. Di fatto, sono stati realizzati gran parte di questi parcheggi: mi riferisco a quello di via Crispi, mi riferisco a quello che sta adiacente al Comune, a quello che sta affianco all’ufficio postale, sulla depositeria comunale, eccetera. Da quella parte non è stato fatto, perché era previsto, in quel Piano, la realizzazione di un parcheggio. Se si fosse fatto il parcheggio, se si ha intenzione di perseguire questo obiettivo, lo si può sempre fare. Il parcheggio è previsto, in quel Piano, che si può riprendere tranquillamente. Di fronte alla caserma dei Carabinieri è prevista la realizzazione di un parcheggio. Nell’occasione in cui fu fatto quel Piano, io personalmente ho scoperto che una parte di quell’area è di proprietà addirittura del Comune, anche se la utilizza il privato. Comunque, i benefici della realizzazione di questo parcheggio sarebbero enormi, sia perché si risponde all’esigenza presentata all’interno del Piano Cervellati, di fare un ulteriore parcheggio al servizio anche del centro storico; ma si metterebbe finalmente fine a quello scandalo che c’è su via Ennio, una strada molto trafficata, una delle strade più trafficate di Grottaglie, che purtroppo è sempre occupata da una parte e dall’altra da auto, quindi con difficoltà di transito, di mezzi, anche di mezzi pesanti. Anche l’aspetto dal punto di vista dell’inquinamento, sicuramente è molto.
Facendo quel parcheggio quindi si risponde a tantissime esigenze. Quello che io chiedo è questo: c’è l’occasione del Piano nazionale di resilienza, il PNRR; perché non utilizziamo anche questo? Ripeto, l’occasione c’era già prima, con il Piano di rigenerazione urbana: perché non si è inserita una zona così periferica per risanarla, come da obiettivo della rigenerazione urbana, come quello che si sta facendo all’interno del centro storico? Perché non lo si fa con la rigenerazione urbana? Ormai su questo sicuramente siamo in ritardo. Adesso però abbiamo l’occasione del PNRR, ma anche con altri tipi di finanziamento.
Se c’è la volontà, si può fare. Ripeto: non bisogna inventare niente. Idee progettuali sono già presenti, sono presenti le idee per recuperare la gravina e ci sono due progetti di due architetti, l’architetto Francesco Rizzo e l’architetto Ciro Masella, che fu fatto in altra occasione, per risanare quella parte di gravina. Si può utilizzare, sempre partendo dal Piano particolareggiato, almeno come documentazione (dal punto di vista tecnico è già presente) la realizzazione di un parcheggio al servizio non soltanto del centro storico, ma di tutto di tutto l’abitato. Sarebbe quindi l’ideale, e l’occasione c’è. Ecco perché mi rivolgo a tutto il Consiglio comunale, e mi auguro che su questa mozione ci sia poi una convergenza, in modo tale che si dia mandato all’Amministrazione comunale di adoperarsi in questa direzione per realizzare quello che io penso che sia alla portata di tutti.
Ripeto ancora una volta: le documentazioni tecniche sono già pronte, non ci dobbiamo inventare niente, bisogna soltanto riprenderle e rilanciarle. Questa è l’idea di questa mozione, sottoscritta dai cinque consiglieri che sono stati citati prima.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Ricordo ai consiglieri che per poter intervenire è sufficiente prenotarsi pigiando sulla tastiera del microfono.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Donatelli, per questa mozione, che ci dà la possibilità di raccontare quello che può essere fatto, ma soprattutto quello che non è stato fatto in questi anni. Infatti, non comprendo effettivamente se questa mozione è per lei stesso o per noi, però proviamo… (Interruzione fuori microfono) Per lei c’è sempre continuità, però è bello anche dare un senso a queste richieste, facendo anche un po’ il punto della situazione, raccontando quello che è stato e quella che è oggi la situazione.
Nel 2006, come raccontava, è stato approvato il Piano particolareggiato. Fino al 2016 non è stata attuata, né attivata nessun tipo di convenzione con i privati. Quindi sì, è stato redatto questo Piano particolareggiato approvato, ma evidentemente o non era stato studiato bene, o comunque ha avuto poco senso approvarlo. Per il resto, sappiamo che gran parte di quelle proprietà in questione sono comunque proprietà private. Ovviamente, questa precisazione per dire che il Comune ha veramente la possibilità di poter toccare poco di quelle parti facenti parte appunto del comparto C.
Come diceva prima, nel 2017 effettivamente ci sono state la redazione e l’approvazione del DPRU, quindi del Documento programmatico per la rigenerazione urbana, ed è stata inserita questa zona, consigliere. Forse non se ne è accorto, ma in realtà è inserita nel documento programmatico della rigenerazione urbana. È ovvio, però, che nel momento in cui ci sono dei bandi e si partecipa, quello che è inserito all’interno del documento programmatico sono delle linee guida, quindi degli obiettivi che ci si prefigge. Ovviamente sappiamo che ci sono anche dei bandi a cui si partecipa e non si può inserire tutto. Quindi, cosa accade? Nel 2017 lo inseriamo. Poi partecipiamo al bando di rigenerazione urbana, ma evidentemente c’erano delle priorità, quindi delle situazioni a cui si doveva ottemperare urgentemente. Come, ad esempio, il caso del centro storico e tutte le situazioni di cui abbiamo parlato prima, che puntualmente ha spiegato l’assessore Blasi.
Quindi, in realtà, esiste, all’interno del documento programmatico, questa zona. È ovvio, però, che nel momento in cui [...].
Da parte di questa Amministrazione c’è tutta la volontà, assolutamente, di attivare delle proposte rispetto a queste zone. Ovviamente parliamo sempre delle zone pubbliche, perché quelle private non sono di nostra competenza, per ovvie ragioni. Essendo inserite nel documento, è ovvio che saranno oggetto di interesse nel momento in cui, attraverso i bandi del PNRR, potremo candidare queste aree.
Quindi, da parte dell’Amministrazione c’è tutta la volontà di attivare opere di rigenerazione urbana, non solo in quest’area, ma in tutte le aree della città, in tutte le aree che risultano oggetto di interesse, eventualmente, di opere di rigenerazione urbana. Però è ovvio che ci vuole anche del tempo, ci vuole una programmazione, ci si pone degli obiettivi, che speriamo di riuscire a raggiungere nel corso anche di questo mandato, così come abbiamo fatto nel corso del mandato precedente.
La ringrazio ancora per questa mozione. Effettivamente, bisognava chiarire tale situazione, ribadendo che da parte dell’Amministrazione c’è assolutamente tutta la volontà di occuparsi di tutte le aree del Comune di Grottaglie che saranno oggetto di interventi, in fase di ristrutturazione, di rigenerazione urbana.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Lacava.
Prego, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Vorrei capire una cosa, consigliera Lacava. Quindi, lei è favorevole a questa mozione?
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
È un forum? Cioè, mi fa le domande e io rispondo? Faccia il suo intervento, consigliere Petrarulo. Poi eventualmente le darò una risposta, se lo riterrò opportuno. Grazie.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Abbiamo sentito quello che la consigliera Lacava diceva e siamo felicemente felici di aver ascoltato che è favorevole, naturalmente, affinché questa Amministrazione si adoperi, come si adopererà per altre aree della città, affinché si possa intraprendere un percorso che porti eventualmente delle migliorie anche nel comparto C8, quindi zona via Ennio.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Prego, consigliera Lacava.
Speaker : ALESSANDRA LACAVA.
Giusto per una precisazione, non tanto per il consigliere Petrarulo, ma per chi ci segue. Ci tengo a specificare questo. No, consigliere Petrarulo, quello che stavo dicendo, che ho cercato di dire, forse sono stata compresa male, è che abbiamo già attivato, senza questa mozione... Ci siamo già prefissati degli obiettivi. Quindi, in questa mozione io leggo soltanto quello che non è stato fatto effettivamente negli anni in cui c’era il consigliere Donatelli, che propone la stessa mozione.
Per il resto, già nel corso di questi anni l’Amministrazione attuale ha ottemperato ai suoi doveri in tal senso.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Ricordo a tutti che, nell’ambito degli interventi, c’è la possibilità di intervenire due volte per ogni consigliere, per 10 minuti massimo di tempo. Per cui, eviterei il “botta e risposta” con un’interlocuzione diretta a due. Grazie.
Passiamo alla votazione. Per dichiarazione di voto, prego, consigliere Donatelli.
Speaker : FRANCESCO DONATELLI.
Al di là della comprensibile polemica che ci può essere... Come al solito, di tutto quello che non si è fatto a Grottaglie la colpa è di Donatelli e per le cose che si sono fatte bisogna ringraziare il Sindaco. Che devo dire? È ammesso all’interno anche della mozione tutto un excursus di quello che è successo, quindi anche le responsabilità che ci sono state nelle passate Amministrazioni. Ci mancherebbe altro. Ho detto che quel Piano di lottizzazione non si è potuto concretizzare perché non si è arrivati alla sottoscrizione della convenzione. L’ho detto già prima e l’ho detto anche in altre occasioni. Quindi, c’è una ammissione di responsabilità. Va bene così?
Il problema, però, rimane, al di là delle responsabilità. Io sto tentando di sollevarla almeno da 5-6 anni questa cosa, al di là delle responsabilità. Vogliamo risanare quest’area? Ci sono gli strumenti? Io ho indicato alcuni strumenti. La consigliera Lacava dice che l’abbiamo già incorporata. Perfetto. Lo so che nominalmente sta all’interno del Piano di rigenerazione urbana. Nominalmente. C’è la volontà di farlo? Ci sono altre occasioni, tipo il PNRR, ma anche altri finanziamenti. Adesso i finanziamenti piovono anche senza nuvole, per capirci. I finanziamenti si trovano. Non è questo il problema.
Quello che serve è la volontà. Che cosa può fare un Consiglio comunale? Può dire a chi ha la possibilità di muoversi operativamente, quindi al Sindaco, all’Amministrazione comunale, agli assessori competenti, che la volontà di questo Consiglio comunale è quella di cominciare a tentare di risanare quell’area, con quei benefici che ho citato prima. Tanto per fare un unico esempio, penso al parcheggio. Dovrebbe essere soltanto questo l’obiettivo principale. Realizzare un parcheggio lì vi sembra una cosa da niente? Non è un obiettivo ambizioso da perseguire, sacrificandosi e utilizzando tutti i finanziamenti? Questo si chiede con questa mozione.
La mozione, al di là di quello che dice in premessa, in conclusione dice: “Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta comunale a far elaborare agli uffici competenti gli atti propedeutici finalizzati all’inserimento dell’area del comparto C8 tra i progetti finanziabili con il Piano nazionale di ripresa e resilienza o con altre risorse”. Siete favorevoli o contrari a questo appello che si fa all’Amministrazione comunale? Questo dovete dire con il voto: siete d’accordo o no? Se siete d’accordo, votatelo. Se non siete d’accordo, bocciatelo. Che vi devo dire?
Questa, purtroppo, è la realtà di Grottaglie.
Ripeto: ci sono soluzioni anche a portata di mano. Io ho citato alcuni progetti che sono già negli uffici del Comune. Non bisogna fare chissà che cosa. Andare a prendere quei progetti, rielaborarli e andare alla ricerca di finanziamenti, che ‒ ripeto ‒ ci sono.
Quello che vi chiedo e chiedo a tutto il Consiglio comunale, soprattutto ai consiglieri di maggioranza, è questo: siete d’accordo a dire al Sindaco e all’Amministrazione di muoversi in questa direzione, sì o no?
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Donatelli.
Ci sono altre dichiarazioni di voto? Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
La mozione ha un suo perché, ma non si contestualizza. Il motivo per cui io voterò contro questa mozione è il fatto che... Il sentimento popolare. Quando non si sa che cosa fare di una cosa: fondi europei. Ora tutto è diventato PNRR. O sappiamo cosa fa il PNRR oppure stiamo dicendo... Tanto per fare una mozione, per prendere in giro tutti.
Le aree del comparto C8 sono aree private. È decaduta quella operazione che avete fatto. Non c’è più niente. Qui ci sono tanti lotti divisi per varie proprietà. Bisogna capire che per i privati soldi non ce ne sono. Questo è il fatto. Altrimenti stiamo dicendo: “Vuoi bene alla mamma?”; “Sì, voglio bene alla mamma”. E va bene, è chiaro. Poi vanno fatti atti concreti, però. Ecco. Questo è un altro discorso. Dobbiamo mettere le mani all’esproprio. Questo è un altro discorso ancora. Però ci siamo dimenticati che nel mentre, lì, c’è stato un vincolo apposto su quell’area, che non è superabile. Non è superabile. Noi stiamo dicendo che lì dobbiamo andare a fare delle cose e che il sopraggiunto vincolo paesaggistico noi dovremmo superarlo. Come? Non si sa. Quindi, non è prendere un vecchio progetto, cambiare l’indice prezzi, metterlo a gara e dire: questo è bello, lo faccio perché voglio bene alla mamma. Non è così. Non è così.
Ecco perché questa mozione va bocciata. È uno spot. I fondi europei. Poi i fondi europei, però, devi essere capace di andarli a intercettare, di capire a cosa mirano, aver letto le linee guida del PNRR, cosa ti consente di fare. Io voglio bene alla mamma, però questo non dice che, se mia madre ha bisogno, mi prendo cura di lei. È uno spot puro e semplice.
La mozione non inquadra nulla. I tecnici non possono mettere le mani su un progetto che ricade su aree private vincolate. Quindi, stiamo parlando di un’altra cosa. Ecco perché la mozione è assolutamente una bandiera che, evidentemente, piace riportare di volta in volta, Consiglio comunale su Consiglio comunale, per dire: “Esiste il comparto C8 e io me ne prendo cura”. Non te ne prendi cura. Quando si sbaglia una volta, quell’errore costa per il futuro. Andava fatto all’epoca, quando c’erano i tempi e non c’erano i vincoli che poi hanno, di fatto, limitato questa roba qua.
La mozione è bella nello spirito, però impegnare gli uffici a fare una cosa inutile... Perché impegna gli uffici a fare una cosa inutile. Io sinceramente non mi sento neanche di impegnarli. Questi sono già impegnati a presentare i progetti che possono essere finanziati, non quelli che non possono essere finanziati. Stiamo candidando le scuole. Abbiamo avuto ulteriori 4.800.000 euro della rigenerazione urbana. Non 100 euro. 4,2-4,3 milioni, non ricordo di preciso... Sono già arrivati i soldi. Appena approviamo il bilancio, partono quelle opere. Abbiamo candidato altre scuole. Stiamo candidando gli asili. Stiamo candidando di tutto. Ma cose che possiamo fare, non cose che non possiamo fare. Già abbiamo poche persone negli uffici. Già va fatta una statua d’oro a quelle persone, che si rendono disponibili. Facciamo perdere tempo nel comparto C8, che è una cosa che non si potrà fare. Non si può fare.
Diciamolo e tranquillizziamo anche i proprietari di quelle aree. Così come stanno le cose, il Comune non può fare niente. Questa è la questione. Quindi, non possiamo incaricare né l’architetto Rizzo né l’architetto Masella. Tutto voler concedere... Indicare già chi dobbiamo incaricare per fare le cose mi sembra pure da bocciare prima ancora di presentarla, una mozione. Non potremmo mai dare un incarico a due progettisti individuati da lei in una mozione e impegnare gli uffici a darla a quelle persone. Stiamo parlando di cose che... Forse un minimo di buonsenso eviterebbe di scrivere i nomi di... E allora scrivetele meglio le cose. Che ti devo dire? Giro vacante... Consigliere, io leggo le cose che scrivete. O scrivete...
Speaker : PRESIDENTE.
Vi prego di non interrompere.
Speaker : SINDACO.
Scrivete cose che non stanno né in cielo né in terra, e vi dovete prendere le risposte quando scrivete le cose fatte male. Che ci posso fare io? Se non ti piace la risposta, trasformala in un’altra cosa. È già una mozione. Potevi scriverla meglio. Che ti devo rispondere? Non è così, perché non è una cosa che si può fare. Ritorneremo tra sei mesi con la stessa cosa. Quell’area è vincolata. Non si può fare niente. Non la possiamo candidare al PNRR perché non finanziano opere private. Non abbiamo i soldi per fare gli espropri, ma, anche se le espropriassimo, avremmo comunque il vincolo. Potremmo fare solo un bel giardino. Però, con tutte le necessità che ci sono, evidentemente, andremmo a prendere semplicemente un vuoto urbanistico, e non sapremmo cosa farcene. Questo è il senso.
Quindi, il mio voto è contrario perché stiamo perdendo tempo sempre sulla stessa cosa. Questa risposta è già stata data quattro anni fa, allorché fu presentata più e più volte. Bella l’idea, capisco l’idea, capisco di voler rimediare ad un errore per non aver concluso un’operazione urbanistica che andava fatta per tempo, ma non è certamente questo il modo per recuperare quel tipo di problema.
Oggi siamo davanti al fatto che il PNRR dice altro, finanzia altro e noi non abbiamo il tempo per impegnare gli uffici in una perdita di tempo.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Non ci sono altre dichiarazioni di voto. Chiuse le dichiarazioni di voto. Adesso attiverò... Attiverò la votazione. Un attimo solo. Appena fatto. Come vedete, lampeggia il tastino della presenza. Quindi, per votare bisogna marcare la presenza; poi il “2” o il “più” è il tasto per votare a favore; il “meno” o il “3” è il voto contrario; il “4” o “x” è il voto di astensione.
Chiedo alla Segretaria di procedere alle votazioni.
Perfetto. Come mi ricorda la Segretaria, essendo in presenza, invito i consiglieri a procedere alla votazione del punto n. 5) all’ordine del giorno: protocollo n. 1576 del 18/01/2022 sul comparto C8, via Ennio, via Senatore Pignatelli, presentata dai consiglieri comunali Donatelli, Traversa, Petrarulo, Carrieri e Marinelli.
Prego, consiglieri. Sì. Prego, consiglieri.
C’è un problema di visualizzazione. Come ho già ribadito prima, c’è stato un convegno sulla sicurezza questa mattina, per cui è stato danneggiato il cavo di trasmissione al videoproiettore. I dati sono visibili sulla schermata home.
Invito la consigliera D’Alò ad esprimere il voto. Perfetto.
Sono concluse le operazioni di voto:
Votanti 20
Favorevoli 4
Astenuti 1
Contrari 15
La mozione non passa.
I favorevoli sono i consiglieri Orlando, Petrarulo, Donatelli, Carrieri. Si è astenuto il consigliere Lenti. I restanti consiglieri sono contrari.
Passiamo al punto n. 6) all’ordine del giorno: mozione protocollo n. 2237 del 24/01/2022 sulle misure di sostegno alle piccole e medie imprese del settore Horeca causa pandemia Covid, presentata dal Gruppo consiliare Fratelli d’Italia.
La parola al consigliere Lenti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente.
Questa è una necessità che abbiamo avvertito proprio in virtù di due anni di sofferenza da parte delle piccole e medie imprese, oltre che da parte anche del commercio al dettaglio, una sofferenza sia in termini economici che in termini lavorativi.
Perlopiù si tratta di piccole e medie imprese, anche a conduzione familiare...
Posso?
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, consigliere Lenti...
Speaker : VINCENZO LENTI.
Altrimenti possiamo anche andare a prendere il caffè e poi torniamo. La serietà...
Speaker : PRESIDENTE.
Richiamo all’ordine l’intero Consiglio comunale e chiedo scusa al consigliere Lenti. Prego.
Speaker : VINCENZO LENTI.
No, bisogna chiedere scusa ai commercianti, bisogna chiedere scusa agli operatori delle pizzerie, dei ristoranti, di tutto ciò che rientra nel settore Horeca, non al dottor Lenti.
Questa è una problematica seria. Negli ultimi due anni questo settore ha perso oltre il 40 per cento degli incassi del 2019. Il nostro sollecitare l’Amministrazione ad avere un occhio di riguardo per queste categorie è dettato dal fatto che, a detta del MIO (Movimento Imprese Ospitalità), il 40 per cento delle imprese italiane sono state chiuse. Grottaglie, in particolare, vive molto questa forma di economia territoriale. Per cui, secondo noi, sarebbe opportuno dare un ristoro ulteriore a queste aziende, perché il ristoro derivato dallo Stato è ben poca cosa rispetto a quello che hanno perso.
Il MIO ‒ vi leggo testualmente ‒ ha già proposto al Governo nazionale il prolungamento nel 2022 della moratoria sui prestiti alle piccole e medie imprese (e mi sembra una cosa seria); reintroduzione del credito d’imposta sugli affitti dei locali (e credo sia una cosa altrettanto valida); indennizzi veloci a fondo perduto, soprattutto dell’ultimo trimestre del 2021 e del primo trimestre del 2022; abbassamento dell’IVA dal 10 al 5 per cento; cassa integrazione in deroga per chi ha dipendenti.
Quindi, non mi sembra un argomento banale, da poter affrontare con il sorriso sulla bocca. È un provvedimento serio, costruttivo, che forse questa Amministrazione, semplicemente, compatibilmente con le esigenze di bilancio, potrebbe recepire in forma di una dilazione, in forma di una rateizzazione della TARI e di tutti i tributi locali di cui, purtroppo... Adesso si è aggiunta anche l’emergenza energetica. Mancava anche questo.
Noi chiediamo semplicemente che vi sia una spalmatura dei tributi da parte dell’Amministrazione. Questo è quanto.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
È aperta la discussione. Il Sindaco ha chiesto la parola. Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Lei pone una domanda, un impegno all’Amministrazione sulla questione delle rateizzazioni, ma noi già prevediamo la rateizzazione dei tributi locali. No, la sospensione... Chiarisco un passaggio. Sui tributi le Amministrazioni comunali hanno zero margine. Noi possiamo agire e abbiamo agito tutte le volte che il Governo ce ne ha dato la possibilità e ci ha dato le risorse per poter andare incontro alle esigenze dei commercianti, e non solo dei commercianti.
Nell’ultima tornata di tributi abbiamo esentato dal pagamento dell’ultima rata tutti i commercianti. Quindi, hanno avuto questo sgravio. Abbiamo messo dei contributi in favore delle famiglie bisognose per poter avere il rimborso di una o due rate della TARI. Questa è la leva sulla quale possiamo agire. Altre leve non ne abbiamo.
Per quanto riguarda la sospensione del pagamento del suolo pubblico, è possibile attuarla solo nel momento in cui il Governo, con una legge, come ha fatto durante la fase pandemica, consente all’Amministrazione comunale di sospendere la riscossione dei tributi. Non abbiamo un’autonomia, da questo punto di vista.
Se non c’è una disposizione normativa nazionale, noi sui tributi non possiamo fare assolutamente niente. L’impegno che voi chiedete in questa mozione, quindi, è un impegno che già esiste, perché abbiamo dilazionato, da Regolamento, già in quattro rate il pagamento della TARI. Ripeto... Per la TOSAP già viene prevista nel Regolamento che abbiamo approvato lo scorso Consiglio comunale la possibilità di pagare la prima rata alla fase di avvio e di pagare successivamente a scaglioni. Questo è già previsto. Oltretutto, i tributi o, da Regolamento, sono ordinati con pagamenti rateali o non possono essere disposti autonomamente dall’Amministrazione. Devono essere ben definiti dai Regolamenti. I nostri Regolamenti già lo prevedono.
La sospensione non la possiamo disporre. O il Governo ci dice che non lo dobbiamo riscuotere, quindi ci dà la compensazione, come ha fatto allorché ha predisposto un fondone per compensare... E questo sarebbe da vedere, perché ci hanno compensato una parte di quello che ci spetta. Altro non possiamo fare.
La sospensione, tra l’altro, ove anche applicata senza una prospettiva di esenzione, non ha senso, perché poi andremmo a chiedere ai commercianti... Se non gliela chiediamo oggi, gliela chiederemo tra quattro mesi. Chiederemo tutto insieme. Quindi, viene meno pure quel principio della rateizzazione del tributo.
Da questo punto di vista, mi sento di dire che... Questa mozione viene da una vecchia interrogazione che avevate fatto, rispetto alla quale avevamo già preso l’impegno di andare incontro alle esigenze dell’Horeca. Tant’è che lo abbiamo fatto esentandoli e destinando risorse specifiche per l’esenzione dell’ultima rata. In questo momento, le condizioni non ce lo consentono. Tuttavia, aspettiamo indicazioni dal Governo. Il Decreto Energia non abbiamo ancora capito come funziona. Si parla di cifre che poi vengono modificate, e non si è capito in che modo agirà, fondamentalmente, nei confronti dei privati. Ma non abbiamo capito nemmeno come agirà nei confronti delle Amministrazioni pubbliche, che dovranno avere comunque un ristoro per i maggiori costi, tenuto conto che, poi, verrà data successivamente, con un provvedimento del Ministero, una spiegazione. Quindi, siamo tutti in condizioni di attesa.
Questa mozione, così come proposta, è fuori tempo rispetto a quello che abbiamo già fatto. Il 31 marzo la pandemia verrà, di fatto, dichiarata superata. A meno che non ci siano ‒ ci auguriamo di no ‒ ulteriori ritorni. Questa mozione in qualche modo ci consente di spiegare quello che abbiamo fatto. Era un impegno che avevamo preso nel Consiglio comunale in occasione dell’interrogazione... No, non ne faccio una colpa. È una spiegazione che, comunque, trova riscontro, o al 24 gennaio o al 10 marzo, su operazioni che abbiamo già fatto quando abbiamo esentato i commercianti dal pagamento di quel tributo. Il resto non è una autonoma decisione dell’Amministrazione. Le rateizzazioni sono già ‒ come ho detto ‒ previste nei Regolamenti che abbiamo già approvato. Ci stiamo già attivando per chiedere eventuali ulteriori sostegni, ma al momento pare che ci sia solo, nell’aria, il sostegno bollette. Quella, però, è una cosa tutta da decifrare.
Ritengo che la mozione, di fatto, sia da bocciare, perché abbiamo già risposto con i fatti alle osservazioni che ci venivano fatte dagli stessi commercianti, che abbiamo più volte incontrato, con i quali abbiamo condiviso le strategie e i passaggi per risolvere la criticità.
Si può fare sempre di più, questo è fuori di dubbio, ma non compete all’Ente locale andare oltre i poteri che sono della legge dello Stato.
Grazie per questa mozione, però abbiamo raggiunto il risultato, se vogliamo. Ulteriori impegni non li possiamo prendere, perché sono impegni che devono derivare dal Governo nazionale.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Ha chiesto la parola la consigliera Cassese. Prego.
No, attivo io.
Speaker : GIUSI CASSESE.
Il Sindaco mi ha preceduto, perché era esattamente quello che avevo intenzione di dire anche io. Noi, come Comune, come Amministrazione, non possiamo prendere questi impegni, che sono tenuti dal Governo nazionale.
Sicuramente ci sono stati tanti problemi, non soltanto per il settore Horeca, ma per tutti quanti i settori. Per quale motivo dovremmo soltanto concentrarci su uno? Sicuramente qui dentro ci sono anche consiglieri che hanno avuto... Facendo parte anche di altri settori, ha interessato praticamente tutti quanti. Quindi, non possiamo concentrarci unicamente su un settore, che ha ricevuto anche dei ristori.
Il Sindaco ha spiegato molto bene quello che volevo dire io. L’ha già fatto lui.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Cassese.
Non ho altri iscritti all’ordine del giorno.
Per dichiarazione di voto? Prego, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Il Gruppo del PD voterà a favore di questa mozione.
L’emergenza sanitaria finisce il 31 marzo. L’emergenza economica ancora no.
Devo ringraziare il consigliere Lenti per aver presentato questa mozione, perché ha dato la possibilità di trattare un settore. Poi magari sarà lei, consigliera Cassese, a presentarne un’altra per qualche altro settore e fare in modo che ognuno di noi, magari, venga coinvolto nell’interpretare le sofferenze dei vari cittadini con i vari settori, cercando di adempiere in maniera completa a quelli che sono i doveri di un consigliere comunale nell’interessarsi di tutti. Magari non tutti i consiglieri possono interessarsi di tutti, ma tutti insieme possiamo interessarci di tutti.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Ci sono altre dichiarazioni di voto? Bene.
È chiuso il punto n. 6) all’ordine del giorno.
Passiamo alla votazione del punto n. 6) all’ordine del giorno: “Mozione prot. n. 2237 del 24/01/2022 sulle ‘Misure di sostegno alle PMI settore Horeca causa pandemia Covid’ presentata dal Gruppo consiliare Fratelli d’Italia”.
Prego i consiglieri di esprimere il voto.
Il consigliere Russo si è assentato.
Dichiaro chiuse le operazioni di voto:
Votanti 20
Favorevoli 5
Contrari 15
La mozione non è passata.
Chiedo scusa. Per una trascrizione della precedente votazione, chiedo ai consiglieri di riesprimere il voto attraverso voto palese, per una conferma sul numero dei votanti.
Contrari? 15. Favorevoli? 5. Lo ribadisco: 20.
Grazie per la collaborazione.
Passiamo al punto n. 7) all’ordine del giorno: “Mozione prot. n. 6329 del 28/02/2022 sul ‘Sostegno al popolo ucraino’ presentata dal Gruppo consiliare Fratelli d’Italia”.
Al consigliere Lenti, stante la presentazione sullo stesso argomento di un ordine del giorno che, per motivi di Regolamento, sarà discusso a margine del Consiglio, chiedo la conferma di discutere questa mozione o di rimandarla all’ultimo per poter maggiormente convergere in un unico documento condiviso.
Prego, consigliere Lenti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
La presentazione di un ordine del giorno sulla guerra in Ucraina, per tentare di vanificare la nostra mozione, forse ha ottenuto il risultato opposto. Non si può presentare un ordine del giorno nel quale si parla prevalentemente di pace e non si parla, invece, della condanna di un’invasione unilaterale da parte del comunista Putin in un Paese sovrano, che aveva tutto il diritto di mantenere la propria auto-determinazione nazionale.
Ricordo che nell’ultimo Consiglio comunale il Sindaco D’Alò ci ha tacciati di far morire i bambini in acqua per non farli salvare dai naufragi. Noi abbiamo vedute opposte all’immigrazione clandestina. Noi vorremmo un’immigrazione regolare, un inserimento nel tessuto sociale nazionale e non vedere, invece, immigrati clandestini, con la connivenza anche delle ONG e con la connivenza di centri di accoglienza, favorire questo mercimonio di persone umane.
Non dobbiamo dimenticare ‒ ultimo, ma non per ultimo ‒ il “caso manzette” del coordinatore regionale della Protezione civile, Lerario, braccio destro di Emiliano, nelle quali “manzette” produceva tangenti infilate nella carne di manzo, al centro di Borgo Mezzanone, procurata da ditte a loro amiche. O il “caso Buzzi” o tanti altri casi sparsi in Italia, sui quali c’è stata una speculazione sull’immigrazione clandestina.
Caro Sindaco, già per formazione professionale, io sono portato a salvare le persone e non a lasciarle morire, né tantomeno ‒ come ha fatto il comunista Putin ‒ ad uccidere, sparare, far sparare su ospedali pediatrici, con bambini affetti da malattie oncologiche, ad aver determinato l’uccisione di oltre 600 civili, tra i quali molti bambini, semplicemente per una mera pia illusione di poter ripristinare il vecchio blocco sovietico.
Oggi al telegiornale ho notato, con rammarico lo dico, nel 2022, ho notato il primo carrarmato, di una colonna di carrarmati, esporre come capofila la bandiera con la stella e la falce e il martello che ricorda il partito sovietico. Se l’Ucraina, uno Stato nazionale indipendente, potrebbe anche crearsi... Io leggo anche che la responsabilità maggiore sarebbe dell’America e della NATO. Guardo, invece, chi ha bombardato città, palazzi. È stato il comunista Putin. È stato il comunismo, che sta dettando le regole per riprendere la sua mira espansionistica a est. È inutile prenderci in giro. Chi pagherà le maggiori conseguenze saremo noi, sarà l’Italia, succube sia di un’Europa debole che di un blocco a est molto più forte e sostenuto di noi.
Le conseguenze le pagheremo in termini energetici, come già stiamo pagando. Abbiamo perso scambi commerciali di oltre 45 miliardi, caro Sindaco. Quindi, la presa di posizione di Fratelli d’Italia è per la costituzione di un esercito europeo. Noi dobbiamo destinare il 2 per cento del nostro PIL per costituire un esercito europeo. Oggi, per come siamo messi, siamo soltanto servi sciocchi dell’Europa e siamo trattati meno del due di briscola a livello europeo, visto quello che ha detto, forse anche giustamente, il Ministro degli esteri, Lavrov, nei riguardi del nostro Ministro degli esteri. Quella è l’immagine che noi trasmettiamo, un’immagine di una banalità assoluta.
Io esorto questo Consiglio comunale, questa sera, non a parlare di pace, del “vogliamoci bene”, perché questo meccanismo di scelta, chi si trova nelle maggiori difficoltà oggi nel dire “sto con Putin” o “sto con l’Ucraina” è proprio la sinistra italiana. Io leggo che i nipoti dell’ANPI si sono schierati con Putin. Vedo che Landini, della CGIL, ha fatto la vostra stessa comunicazione. C’è il Ponzio Pilato della situazione. Poi vedo la sinistra “moderata”, che non sa che pesci prendere e si è schierata con il Governo europeo.
Per cui, noi sovranisti... Voi ci tacciate di essere sovranisti. Il sovranismo rappresenta la difesa dei propri confini. Il sovranismo rappresenta l’identità, la storia, la tradizione di un Paese. Non può essere. All’improvviso si alza un pazzo scatenato a distruggere la libertà, la voglia di libertà di un Paese. Indipendentemente dalle responsabilità, che non sono né nostre né vostre, però una condanna contro il comunista Putin va detta nettamente, perché si è comportato come e peggio di Stalin. Senza fare sorrisini, caro consigliere Annicchiarico. La gravità della situazione, la gravità del momento non determina una risposta di sorrisini, perché questo dimostra semplicemente di essere miope, nonché ignorante.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
È aperta la discussione. Ci sono interventi? Consigliere Annicchiarico, prego.
Speaker : GIOVANNI ANNICCHIARICO.
Grazie, Presidente.
Innanzitutto intervengo per fatto personale, rispedendo al mittente il termine “ignorante”. Finiamo così. Va bene così. Ci sta nel dibattito, quando non ci si rende conto di quello che si dice.
Non voglio entrare assolutamente in polemica su questo argomento. Non è intenzione del Gruppo Sud in Movimento e credo dell’intero Consiglio comunale entrare in polemica su un argomento del genere, benché ne avrei da dire rispetto alle posizioni che ha espresso. Però, in nome della pace e in nome del sostegno alla pace, alla non belligeranza e alla difesa, soprattutto, dei diritti umani, a maggior ragione dei bambini e delle donne coinvolti in questo momento, in queste ore, ancora adesso, non entrerò in polemica, non mi farò portare su quel terreno che lei ha paventato adesso.
Ho riso per una assurdità e una dicotomia rispetto a quello che lei ha detto. Di questo ne discuteremo, se vuole, fuori dalla sede comunale, per avere un confronto politico personale, fuori luogo in questo momento, proprio nel rispetto di quello che ho detto prima.
Vorrei tenderle una mano, per darle la possibilità di unificarsi a un messaggio di pace, chiedendole di ritirare questo punto all’ordine del giorno e di unirsi e valutare l’ordine del giorno che abbiamo proposto, unitamente a tutto l’intero Consiglio comunale, senza rivendicazione alcuna, di alcun singolo Gruppo, un ordine del giorno che cita il sostegno alla pace e alla non belligeranza, senza “se” e senza “ma”, senza distinzione alcuna, proprio ‒ ripeto ‒ nel rispetto, nel sostegno e nella difesa dei diritti civili degli esseri umani e della condizione dell’autodeterminazione del popolo ucraino.
La invito di nuovo a ritirare questo punto e ad aggiungersi con una firma all’ordine del giorno che abbiamo presentato.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Non è prerogativa del Presidente del Consiglio comunale, essendo un organismo super partes, proferire interventi, però credo che la natura dell’argomento mi consenta di rinnovare l’appello fatto dal consigliere Annicchiarico, nonché Capogruppo di Sud in Movimento. Credo che anche la città di Grottaglie, alla stessa stregua del Parlamento, delle Camere riunite, consigliere Lenti, in cui credo che la posizione di Fratelli d’Italia sia leggermente differente da quello che, invece, testé lei ha espresso, abbia fatto... Sì, in merito all’evento bellico. Poi sulle considerazioni, cause, motivazioni o ripercussioni di natura economica, certamente si può anche essere di opinione differente. Però la condanna unanime che c’è stata nell’arco costituzionale, da Fratelli d’Italia all’EU, che ha dato mandato pieno a Draghi di battersi, di rappresentare l’Italia e le intere Istituzioni europee per fermare con la diplomazia la tragedia in atto, credo non possa essere smentita dal Consiglio comunale di Grottaglie.
Per cui, l’invito è quello davvero che anche questa Assise possa esprimere all’unanimità un gesto di condanna e, parallelamente, un gesto di vicinanza, di programmazione, di aiuto, di solidarietà e di interventi a favore del popolo ucraino e dei rifugiati, che stanno lentamente arrivando anche nel nostro Paese.
Questo mi sentivo di dire. Credo che l’intelligenza di tutto il Consiglio comunale possa portare a una condivisione di questi appelli.
Prego, può continuare la discussione. Non ho interventi.
Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Mi aspettavo l’approvazione unanime di un documento che non parlasse di armi a queste latitudini. Capisco anche la foga con la quale il consigliere Lenti ha ripetuto la parola “comunista”. Consigliere, le dico una cosa. Quello che sfugge, secondo me, all’analisi reale del problema non è se a farlo sia un dittatore comunista o un dittatore fascista. Il problema è che quello è un dittatore. In questo caso lei lo ritiene comunista, anche se... No, non devo difendere... Io ho già detto pubblicamente che, per me, Putin è un dittatore e un criminale, quindi non sto difendendo nessuno, ma non devo fare neanche l’analisi geopolitica di quello che rappresenta Putin.
Io sto dicendo un’altra cosa. Sto dicendo che, per quello che mi riguarda, l’azione di Putin, come l’azione di chiunque altro invada un altro territorio pensando di esportare democrazia o di riprendersi democrazia, vale allo stesso modo. L’ho detto, lo dico e lo dirò sempre. L’uso delle armi è l’uso dell’ignoranza. Per parte mia, una mozione che invita ad acquistare armi è una mozione di ignoranza. Lo dico così, usando i suoi termini. Perché dico questo? Perché, evidentemente, non è che dietro le armi si nasconde qualcuno che poi dentro ci mette i fiori o un robot che dovrà portare quelle armi. Dimentichiamo come nasce l’Europa. L’Europa dei popoli, l’Europa della pace è un’Europa che non ha mai pensato e voluto la guerra come strumento di risoluzione delle controversie. Ed è uno dei motivi per cui l’Italia ha fatto parte di quella Comunità europea che ha sempre negato l’importanza delle armi, della guerra. Non ci siamo mai schierati in nessun caso con l’uso della forza. Forse in piccoli casi, quando sono stati violati i diritti umani, si è intervenuti.
Io, sinceramente, rimango basito da questa nuova moda di agire per le vie... Secondo me, bisogna agire per la via della politica. Va fatta una nuova visione della politica internazionale. Se vogliamo mettere le mani, stabiliamo che possono accedere al mercato globale, al sistema finanziario, al sistema neoliberista solamente coloro che non investono più nelle armi, quindi applichiamo sanzioni automatiche a tutti gli Stati, che, se vogliono entrare, devono iniziare a disincentivare l’uso delle armi, quindi a smontarle e a buttarle via. Quindi, puoi stare sul mercato, nel sistema finanziario, bancario, economico solo se non hai armi atomiche, se non hai armi e se metti al centro la pace. Questo è il ragionamento che, secondo me, va fatto, senza andare a sparare alle persone.
Stati Uniti, Europa, Cina vogliono chiamare la Russia... Perché, poi, il problema della Russia non è che l’Ucraina diventa della NATO. La paura è che qualcuno le metta le armi sotto casa.
Ma io sto dicendo un’altra cosa. La proposta è: vogliamo rientrare nel sistema SWIFT? Benissimo. Tutti dobbiamo cominciare a smontare le armi. È questo l’accordo di pace che va fatto, se mettiamo al centro l’economia, se mettiamo al centro l’idea di un futuro diverso. Oggi stiamo ritornando nel baratro degli inizi del Novecento. Facciamo il risiko sulla vita delle persone.
Non è la pace il lavarsi le mani. È sedersi al tavolo e dire a Putin, agli Stati Uniti, alla Cina e all’Europa: ragazzi, vogliamo veramente un sistema economico che funzioni e che ci dia benessere? Benissimo. Chi ci sta deve cominciare a smontare le armi. Questo è il senso. Queste sanzioni che stanno mettendo in campo in questo momento sono sicuramente l’arma più forte che nel lungo termine può dare una risposta a tutti. Questo è un esperimento importantissimo. Il primo nella storia, forse. È questa l’arma che deve essere usata per un nuovo accordo di pace internazionale, se non mondiale. Se vuoi accedere ai sistemi economici della ricchezza, del benessere, devi rinunciare alle armi. Questo, secondo me, è il progetto da mettere in campo, e non spendere soldi per le armi. Quelle armi qualche figlio nostro dovrà, poi, prenderle per andare a sparare a qualche altro figlio di mamma che sta difendendo e che non sa nemmeno perché si trova su quel campo da guerra.
Qual è il mondo che stiamo immaginando? Io non lo immagino questo mondo. Il mondo di questa mozione è un mondo folle. È un mondo folle. Penso che davanti a questo, non davanti a chi si arma di più... Perché le simulazioni che sono state fatte su chi si arma di più dicono che se uno schiaccia il pulsante per una bomba atomica gli altri schiacciano il pulsante di tutte le bombe atomiche che hanno. Quindi, ci distruggiamo. Che senso ha? Che senso ha? Io non sono d’accordo.
Conterò niente. Sono un granello di sabbia nel mondo di quelli che vogliono la pace? Probabilmente sì. Probabilmente sì. Probabilmente va rivisto il sistema. Ma questo è il momento di chiedere ai governanti di non armarsi, ma di disarmarsi, per rientrare in un sistema, in un equilibrio di pace, di economia e di benessere condiviso. Questo è il sistema. Questo è quello che dobbiamo proporre, non di mandare le persone a spararsi, non di mandare i MiG a buttare le bombe sugli ospedali. Ma perché, se decidiamo di armare l’Europa, poi noi ci assumeremmo la responsabilità di andare a buttare le bombe sugli ospedali della Russia, sulle scuole della Russia? Questo è quello che stiamo dicendo? Questo è l’obiettivo di questa nuova era, di questo nuovo mondo? Così facendo, noi, nel 2030, altro che nuovi obiettivi dell’agenda. Qua non rimane niente. Non rimane niente. Io sto esponendo il mio. Non sto criticando. Sto dicendo che una mozione, un ordine del giorno che prevede di armare per me è da bocciare. Io non spenderei nemmeno un euro. Spendiamo i soldi per disarmare, e questo, secondo me, è un obiettivo. Una volta che ci siamo disarmati, spendiamo i soldi per aiutare le persone che stanno morendo di fame perché noi abbiamo fatto le guerre in quei posti e ci siamo arricchiti alle spalle di quelle persone, che muoiono di fame, mentre noi buttiamo il cibo. Se vogliamo rivedere un equilibrio, questo è il senso. Questo è il momento, secondo me, per poterlo dire e per poterlo fare, se ci rendiamo conto, però, che il vantaggio di essere intelligenti sta nel fatto che bisogna spendere meno per le armi e spendere di più per disarmarci. Questo è il mio obiettivo.
Dopodiché, ci rendiamo conto che c’è una situazione di criticità, ma evidentemente la NATO non può intervenire. L’Europa non può intervenire perché, evidentemente, la questione di una terza guerra mondiale è già all’ordine del giorno, e questa è la riprova del fatto che non serve avere più armi. Perché una volta che noi siamo intervenuti a bombardare i russi da là, quelli partiranno da Mosca per andare a bombardare Roma, a bombardare Londra. Che cosa dobbiamo raccontare poi? Se è questo l’obiettivo... Secondo me, invece, va ribaltata l’opzione e va detto: mettiamo al centro il benessere, mettiamo al centro l’economia, mettiamo al centro un nuovo ordine basato sul benessere collettivo. Evidentemente, questa è condizione necessaria per stare insieme, ma il presupposto è che tutti quelli che hanno le armi le comincino a smontare, a partire da quelle atomiche. Ce ne sono 400 in Russia e 600 negli Stati Uniti. Basta la metà di quelle e il mondo esplode. Di cosa stiamo parlando? A che serve averne tante? Non è che se ne fanno 1.000 e 1.000... Non fanno in tempo a farle esplodere, perché siamo morti tutti prima. Quindi, di che roba stiamo parlando? È pure pericoloso tenerle.
La mia idea è quella di fare un documento che metta al centro questo sentiment, non quello dei politici di caratura nazionale. Ognuno con le proprie opinioni. Chi vuole andare a fare il Presidente della NATO, chi vuole andare a fare il comandante in capo di chissà quale grande... Ovviamente ci sono delle lobby, dei ragionamenti che vanno oltre il ragionamento di un ragazzo di campagna come me. Però io rimango legato a quell’idea, e non passerà per la mia Amministrazione l’idea che ci dobbiamo armare. Motivo per il quale questa mozione ritengo di doverla bocciare.
Invito, eventualmente, a fare una sintesi, raccogliendo anche alcuni passaggi. Per carità, alcuni passaggi sono interessanti. Li possiamo mettere all’interno della mozione condivisa da tutti, li possiamo aggiungere. Però, così com’è, con queste indicazioni, io mi sento di doverla bocciare.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Non ho altri iscritti a parlare.
Consigliere Lenti, prego.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Io non ho parlato di armamenti. Non ho parlato di attaccare nessuno. Attualmente l’accordo del 2008 sulle bombe nucleari è decaduto con l’entrata in guerra della Russia in Ucraina, perché lì c’era un accordo di depotenziamento delle cariche nucleari. Il nostro messaggio, che è stato completamente travisato perché qualcuno rideva o qualcuno chiacchierava, rifletteva la necessità di avere un 2 per cento di stanziamento dell’armamento a livello di esercito europeo per avere anche, a livello globale, una migliore capacità di risposta con le superpotenze, non per andare ad attaccare nessuno, ma semplicemente per utilizzare come effetto deterrente qualsiasi azione militare che possa scatenarsi in qualsiasi angolo del mondo. Non si parlava di “armiamoci e partite”. Se voi aveste fatto vostra la nostra mozione e questo ordine del giorno fosse stato preparato già una settimana fa, e non alle 16 del pomeriggio nel vano tentativo di cercare di mettere in minus la mozione di Fratelli d’Italia… Questo è quello che irrita, perché questa è stata la ragione di questa mozione. Se voi aveste detto “consigliere Lenti, consigliere Carrieri, qualsiasi altro consigliere, sediamoci intorno a un tavolo e facciamo un ordine del giorno condiviso” una settimana fa, tre giorni fa, il dottor Lenti, in qualità di consigliere comunale di Fratelli d’Italia, sarebbe stato il primo a sottoscrivere un’azione del genere. Ma io che leggo, dopo aver presentato una mozione sulla guerra in Ucraina, un ordine del giorno, con tutto quello che stiamo vivendo, il dramma che stiamo vivendo e soprattutto che stanno vivendo i cittadini ucraini, mi è sembrato una beffa. Voi non potete parlare di pace se prima non avete chiaro e netto il responsabile di questo accadimento. Voi dovete avere il coraggio e non fare i neutrali, i Ponzio Pilato, come ha fatto Landini. L’invasione dell’Ucraina andrebbe combattuta, ma non sotto l’aspetto militare.
L’Italia viene trattata a livello europeo, e lei, Sindaco, lo sa… Noi siamo stati esclusi dal vertice sulla guerra. Noi siamo delle semplici pedine, siamo colonizzati, siamo gli sherpa dell’Europa, siamo i servi sciocchi degli USA, siamo bistrattati dall’Est. Noi siamo come il famoso vaso di coccio o di creta rispetto a 10.000 vasi di ferro. E così ci trattano a livello europeo. Per cui, la dignità sarebbe stata, da parte di tutti, quella di condannare l’attacco comunista di Putin, perché la mira di Putin, leggendo qualcosa di geopolitica, qual è? Lui pian piano – lo dicono illustri politologi, non il dottor Lenti – vuole ripristinare la vecchia Unione Sovietica. Pian piano adesso conquisterà l’Ucraina, poi passerà alla Moldavia, poi passerà alla Lettonia e poi, una volta che avrà invaso la Polonia, voglio vedere il Sindaco D’Alò cosa dirà.
Questo è il messaggio. L’armamento europeo, che non conta un tubo a livello mondiale, sarebbe servito semplicemente per creare un deterrente, e basta. Quindi, è stato completamente travisato il mio discorso. Noi non siamo guerrafondai, Sindaco e consigliere Annicchiarico, noi siamo per l’equità, noi siamo per il rispetto dei confini nazionali, noi siamo contro la prevaricazione. Questo è il messaggio che volevamo dare. E questo ordine del giorno, forzatamente preparato per vanificare il nostro intervento, secondo me, ha ottenuto l’effetto opposto a quello che avrebbe dovuto tenere. Questa è la realtà. Voi potete votare quando, cosa e come volete, però una condanna seria, schietta di questo invasore nel 2022 va fatta, sia esso fosse stato fascista o comunista. Invece, qui vedo che tiriamo fuori il fiore della pace e mettiamo i fiori nelle armi. Non è così che funziona, almeno dal punto di vista dialettico.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti. Però, mi permetta di rimarcare, per correttezza di informazione, sennò a sua volta travisa lei, che questo ordine del giorno aggiuntivo è stato depositato presso l’Ufficio di Presidenza nella giornata di ieri. Oggi, per una maggiore convergenza, è stata solo raccolta la disponibilità alla sottoscrizione da parte di ulteriori consiglieri di minoranza, cosa che poi è avvenuta, e ne discuteremo, perché, al netto di Fratelli d’Italia, sono presenti le firme di tutte le forze politiche del Consiglio comunale. Inoltre, mi preme sottolineare, anche se sarà oggetto di discussione successivamente, che in uno dei punti è ribadita la forte condanna politica e morale nei confronti di Putin e delle sue azioni di guerra. Quindi, non c’è semplicemente un richiamo alla pace, ma c’è anche una presa di posizione rispetto a un atto bellico immorale, oltre che ingiustificato. Ma sicuramente il pretesto di una mozione o di un ordine del giorno serve oggi per dividere o circoscrivere le aree politiche della città di Grottaglie, che davanti a un evento così tragico credo ne possano fare benissimo a meno o possano rimandare a una prossima campagna elettorale. Grazie.
Siamo nella fase di dichiarazione di voto. Ci sono altre dichiarazioni di voto? È stata consegnata all’Ufficio di Presidenza nella giornata di ieri e implementata… Sì, perché poi è stata implementata nella giornata di oggi.
Ci sono ulteriori dichiarazioni di voto? Però, mi consenta, su un argomento così delicato… Ribadisco che anche nelle Camere riunite c’è stata massima convergenza di tutte le forze politiche dell’arco istituzionale e costituzionale italiano, non capisco perché non ci possa essere un tentativo di convergenza massima anche nell’Assise comunale di Grottaglie, anche se fosse con l’acquisizione di ulteriori disponibilità manifestate alle ore 16. Non vedo il problema.
Ci sono altre dichiarazioni di voto? No. Dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto.
Passiamo alla votazione del punto n. 7) all’ordine del giorno “Mozione prot. n. 6329 del 28/02/2022 sul ‘Sostegno al popolo ucraino’ presentata dal Gruppo consiliare Fratelli d’Italia”.
Prego, è aperta la votazione.
È chiusa la votazione.
Votanti 17
Favorevoli 1
Astenuti 1
Contrari 15
È respinto il punto n. 7) all’ordine del giorno.
Passiamo al punto n. 8) all’ordine del giorno: “Approvazione delle modifiche allo statuto dell’associazione AICC – Associazione Italiana Città della Ceramica e atti conseguenti”.
Chiedo ai consiglieri se c’è bisogno della relazione. Intanto comunico che il predetto punto è stato discusso nella seduta della IV Commissione consiliare in data 8 marzo, alla presenza di 11 consiglieri, ed è passata all’unanimità, con 11 voti favorevoli. Chiedo se c’è bisogno della relazione dell’assessore Vinci. Bene.
Prego, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Giusto per rimarcare quanto detto in Commissione. Sicuramente è buona cosa che esista e continui a esistere questa Associazione, come è buona cosa che ne faccia parte Grottaglie. Inoltre, sempre ribadendo in Consiglio comunale quello che ho detto in Commissione, naturalmente Grottaglie deve contare, e deve contare perché, secondo me, negli ultimi tempi qualcosa, come dicevo in Commissione, è stato tolto a Grottaglie, vedasi l’originalità del Pumo, che ormai non è più simbolo di Grottaglie, quando noi ad ognuno che veniva delle personalità o, comunque, quando c’era un regalo da parte dell’Amministrazione a chiunque veniva a visitare Grottaglie che rappresentava comunque qualcosa noi davamo un Pumo. Adesso credo che dare un Pumo non abbia più senso, perché adesso è diventato simbolo della Puglia. Questa è una cosa che può all’apparenza inorgoglirci, ma in realtà ci deve un attimino dispiacere, perché quello che era patrimonio della nostra terra, del nostro Comune e dei nostri artigiani adesso è diventato patrimonio di Laterza, patrimonio di Corigliano, patrimonio di altre località dove si fa ceramica, ma non si fa maiolica, si fa ceramica, ma non con la stessa tradizione e con la stessa storia di Grottaglie.
Naturalmente, quindi, esorto nell’essere presente e con vigore e validità all’interno di questa Associazione e fare in modo che Grottaglie sia, come lo era all’inizio, uno dei padri fondatori di questa Associazione e che, quindi, conti e possa esserci, quindi, un ritorno di visibilità e di valorizzazione di un prodotto tipico grottagliese.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Orlando.
Speaker : OTTAVIO ORLANDO.
Anch’io ribadisco la mia posizione, come già espressa in Commissione. Tengo a rimarcare quanto poc’anzi diceva il consigliere Petrarulo sul peso politico che Grottaglie deve avere all’interno di questa Associazione. Noi abbiamo assistito, negli ultimi anni, ad attacchi pazzeschi rispetto alla nostra tradizione ceramica, Cutrofiano, persino Venezia, dove si sono sognati di esporre il Pumo come elemento caratteristico della loro ceramica. Io credo che questa Associazione debba svolgere anche una funzione di tutela del patrimonio delle città ceramiche. Ecco perché ribadisco naturalmente il voto favorevole rispetto a questa modifica dello statuto e rivolgo l’invito al Sindaco o ai suoi delegati a far pesare il prestigio della Città di Grottaglie, che negli anni passati ha pesato molto, che deve innanzitutto essere da argine, da fronte di difesa rispetto agli attacchi che i nostri ceramisti subiscono dal mercato “spicciolo”.
Io ribadisco il mio voto favorevole. Vi ringrazio.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Orlando.
Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Lenti.
Speaker : VINCENZO LENTI.
Grazie, Presidente.
Io, invece, vorrei fare un invito al Sindaco, questa volta senza armi. Vorrei esortarlo a ripristinare, o almeno a tentare di farlo, il nostro caro vecchio amato Istituto d’Arte, perché è da lì che… C’è la possibilità. Con i vostri amici parlamentari… Noi abbiamo perso… Intanto dobbiamo renderci conto che le vocazioni per l’arte ceramica e per l’arte in genere sono in decrescita costante. Infatti, ci sono stati anche interventi di alcuni ceramisti. L’Istituto d’Arte di Grottaglie è sempre stato un’eccellenza per quanto riguarda l’arte in senso lato, ceramisti, pittori, scultori. Aver incorporato l’Istituto d’Arte nel Liceo Artistico ha determinato un danno fondamentale sia per la nostra storia, sia per la nostra cultura, sia soprattutto per il nostro futuro e per il futuro dei nostri giovani. Noi, in qualsiasi parte d’Italia si vada, troviamo professori che sono tutti di origine grottagliese, che insegnano negli istituti d’arte.
Esorto, pertanto, il Sindaco e i suoi Deputati di riferimento di fare propria questa iniziativa, che veramente sarebbe lodevole, e troverebbe Fratelli d’Italia al suo fianco per qualcosa di fattivamente concreto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Lenti.
Ha chiesto la parola il consigliere Mirto. Prego, consigliere.
Speaker : SIMONE MIRTO.
È giusto essere concreti e realisti quando si trattano alcuni argomenti. Sicuramente ad oggi bisognerà trovare nuovi strumenti di tutela per la valorizzazione del nostro repertorio ceramico. Sicuramente fatte vent’anni fa alcune cose avrebbero avuto un senso, ma visto che abbiamo guardato solo a consegnare i Pumi alle Istituzioni quando abbiamo avuto le visite, piuttosto che mettere in campo degli strumenti concreti di valorizzazione e tutela, oggi risulta abbastanza complicato, anche a fronte della produzione dei Pumi in Cina, che si vendono all’Ipercoop. Quindi, erano strumenti che andavano fatti in passato.
Al consigliere Orlando, invece, volevo precisare che a Venezia era esposto un Pumo pugliese di uno showroom di Alberobello, che dichiara sempre di vendere ceramica di Grottaglie, perché la ceramica di Grottaglie è un brand, è un valore aggiunto per i negozianti fuori.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Mirto.
Ci sono ulteriori dichiarazioni di voto? Bene.
Passiamo alla votazione del punto n. 8) all’ordine del giorno: “Approvazione delle modifiche allo statuto dell’associazione AICC – Associazione Italiana Città della Ceramica e atti conseguenti”… Ha chiesto la parola il Sindaco? Prego.
Speaker : SINDACO.
Io raccolgo le indicazioni che vengono dal Consiglio comunale. Tutte le osservazioni sono tutte giuste. Evidentemente il compito dell’Associazione è un compito tutto in salita, perché è chiaro che l’Associazione nasceva inizialmente con uno spirito molto più light, se vogliamo, era più un modo per incontrarsi, discutere dei problemi e provare in qualche modo a uscire da quelle che erano alcune dinamiche, quindi creare un mercato della ceramica che era in forte decrescita dopo il boom degli anni Ottanta, perché c’erano stati dei problemi, e quindi provavano a ragionare insieme. Le sfide, nel mentre, sono diventate tante e tante altre. Il mercato globale ha visto sicuramente il prodotto ceramico copiato, e sicuramente andavano messi in campo dei regolamenti, dei brevetti, dei marchi sui prodotti, come è stato fatto in tanti posti e per tante tipologie di prodotti. Stiamo provando a ragionare, ma questo lo stiamo facendo come Amministrazione comunale, e Ciro lo sa perché […] dei professionisti che si occupano di questo e stiamo lavorando ad un progetto con i ceramisti per tutelare il marchio e il prodotto. Ovviamente, come diceva Simone, in alcuni casi le mucche sono scappate dalla stalla, per cui è difficile oggi dire “il Pumo è mio e lo vendo solo io”, però paradossalmente possiamo agire su tutto il resto.
Il lavoro dell’Associazione, in realtà, è cresciuto tantissimo e ha provato a guardare le esigenze intanto delle botteghe, perché abbiamo fatto il marchio per rendere commerciabile il prodotto per i fini alimentari, quindi abbiamo fatto quel corso MOCA, i ceramisti di Grottaglie si sono adeguati, hanno avuto le autorizzazioni, abbiamo avuto dei finanziamenti a livello europeo per la formazione di giovani artisti, che sono andati a fare esperienze all’estero, il nostro locale, Giorgio di Palma, ma non solo, tanti altri, ed è un modo per tenere insieme non la ceramica industriale, perché quella è un’altra cosa, parliamo della ceramica artigianale, quella lavorata, quella della bottega e dei singoli artisti. E, comunque, noi all’interno dell’Associazione contiamo, tant’è che ci accusano di essere troppo forti. Io faccio parte del Consiglio direttivo nazionale. Insomma, siamo stati riconosciuti per un lavoro all’interno dell’Associazione di collaborazione. Del resto, non è mettersi la medaglia. Ecco, il lavoro di Grottaglie in questa organizzazione viene dal fatto che non abbiamo pensato di fare la guerra a Faenza o ad altri comuni, ma abbiamo pensato di lavorare insieme per portare Grottaglie ai livelli di quelle che sono le eccellenze che hanno già in precedenza avuto un grande rilievo sul panorama nazionale e internazionale perché hanno iniziato prima la promozione, pur non avendo cinquanta botteghe come le abbiamo noi. Il paradosso è che Grottaglie riemerge pur avendo l’unico quartiere al mondo che produce ceramica, mentre gli altri hanno una o due botteghe, hanno i singoli artigiani e i singoli artisti che fanno pezzi. Quindi, siamo un po’ un riferimento adesso. Abbiamo ottenuto il Mondial Tornianti due anni fa. Comunque, sono cose che in qualche modo segnano il passo di una città che si misura con le grandi città della ceramica, conosciute per la tradizione, così come lo siamo noi.
Evidentemente c’è un problema di marchio, di brand, dove bisogna metterci le mani, e ci stiamo lavorando, lo porteremo avanti. Qui ci si è posto anche il problema, sentendo l’Associazione, su una discussione che nasceva da Grottaglie perché sono stati copiati dei pezzi di artigiani da parte di aziende, quindi il discorso della tutela legale di salvaguardare il prodotto artigianale. D’altronde, basta che un soggetto va in una bottega, fa una foto, lo realizza uguale e lo registra, quello paradossalmente può vendere l’olio o il vino in barattolo di ceramica, e chi l’ha inventato, non avendolo registrato, non può dire niente ed è costretto pure a non vendere quel prodotto. Questo è accaduto. Su questo stiamo lavorando per tutelare i nostri artigiani. Ma l’abbiamo portato all’attenzione del Direttivo nazionale e dell’Assemblea nazionale della AICC, perché c’è un ritorno alla ceramica per un grande lavoro di comunicazione e di promozione, penso a “Buongiorno Ceramica”, “Scarpette rosse”, tutto questo lavoro che si sta facendo nella comunicazione nazionale, la RAI ne parla. Ecco, il prodotto ceramico oggi non è più solo la ceramica d’uso tipica delle nostre latitudini, ma è anche un oggetto di design, che riesce a catalizzare le attenzioni delle grandi boutique, delle grandi catene del lusso, perché la ceramica sbarca anche nel lusso da questo punto di vista. A Milano ho visto che in moltissimi negozi della “Milano bene” sono esposti prodotti di ceramica come composizione all’interno delle vetrine. Quindi, parliamo di un prodotto che sicuramente ha un grande rilievo.
Dobbiamo fare di più certamente. Questo è all’ordine del giorno ed è la ragione per cui questa Associazione si autoriforma. Questo regolamento è un’autoriforma che consente di avere gli strumenti giusti per relazionarsi con il mondo e non andare incontro a quelle che sono un po’ le contraddizioni delle norme, il Sindaco può essere o non può essere, di cosa può far parte, l’incompatibilità, tutta una serie di cose che sono state conferite come incarico a dei professionisti, che hanno organizzato uno statuto che ci consente di stare tutti più tranquilli e anche di intercettare dei finanziamenti. Tenete conto che, anche grazie all’intervento della Commissione costituita da Gianpaolo Cassese, insieme ad altri Onorevoli, sono stati destinati dei fondi, che in parte dovranno essere utilizzati e gestiti attraverso il Consiglio nazionale ceramico, ma che passeranno anche attraverso il funzionamento di questa AICC, che quindi diventa una cinghia di trasmissione tra il territorio e le Istituzioni. Quindi, si sta facendo un lavoro importante. E su questo non ci può essere divisione, ma ci deve essere unione. Badate, non è un voto al Sindaco, qui stiamo parlando di un voto ad un’organizzazione che tiene dentro la Città di Grottaglie e di cui Grottaglie fa parte a buon titolo, a buon grado, fa parte di quelli che sono gli organismi direttivi di questa Associazione. Ovviamente, questo non potrà essere per sempre perché, come emerge, già ormai da cinque anni siamo ai massimi livelli, quindi bisognerà anche dare lo spazio, senza perdere importanza, e la rappresentanza ad altri. Su questo bisognerà fare dei ragionamenti. Noi ovviamente terremo duro, perché è importante essere in quei luoghi. Però, devo dire che i nostri ceramisti hanno avuto un buon feedback con l’Associazione. Sono venuti qui da Faenza e da tutte le parti per conoscere le botteghe e hanno avuto modo di relazionarsi con il mondo. Ecco, l’idea era proprio quella di creare una contaminazione culturale e di esperienze tra le città delle ceramiche. Devo dire, anche per conoscenza, anche se è già stato detto, che io faccio parte anche dell’Associazione Europea Città delle Ceramiche. Siamo stati a Lisbona e in Francia a promuovere, e c’è stata l’adesione di Lisbona, ma adesso ci saranno anche altre organizzazioni, altre città, altre nazioni che aderiranno all’Associazione Europea Città delle Ceramiche.
Stiamo facendo un grande lavoro, perché poi, di fatto, creare una rete europea delle città delle ceramiche, non di quelle che producono in serie, ma di quelle che producono l’opera d’arte, è una visione strategica, che rafforza. Del resto, sentir parlare del “modello Grottaglie” a Lisbona, parlare agli imprenditori di quella città di Grottaglie è anche una grande campagna di comunicazione che abbiamo fatto. Tant’è che li abbiamo visti venire qui e anche ritornare a Grottaglie per vedere il nostro quartiere, perché quando andiamo in queste conferenze si spiegano anche le dinamiche delle città. Questo è importantissimo.
È un lavoro che si fa per crescere, si fa per mettere al centro la nostra vera tradizione, che dobbiamo sostenere e dobbiamo continuare a promuovere. Devo dire che in Puglia ho incontrato l’assessore al turismo e si sta parlando di riconoscere la Città della Ceramica, così da riuscire, un po’ come è stato fatto, con legge, per la promozione e la tutela del vino e del pane, a farlo anche per la ceramica. Questa è una proposta che ho rappresentato all’assessore al turismo, che l’ha condivisa, ieri o avantieri, in un incontro e che mi ha detto che è disponibile a portare avanti questo ragionamento per le città delle ceramiche. Dunque, anche quest’altro passaggio è importante, che può rappresentare un modello. La Puglia può essere un modello per il riconoscimento di queste città, in modo che venga esportato anche in altre regioni e le città delle ceramiche diventino una filiera riconosciuta e riconoscibile, ma soprattutto protetta, perché chiaramente dobbiamo stare attenti a quelli che, come dicevo prima, vengono a comprare i pezzi e magari cancellano sotto il nome e ci scrivono con il pennarello un’altra cosa. Lo dico ovviamente banalizzando. Però, succede anche questo.
Approviamo, quindi, questo regolamento. Grazie a tutti per il lavoro e per la condivisione. Ovviamente, sapete che tutto ciò che facciamo per la nostra ceramica lo facciamo perché è un tratto identitario della nostra città. Negli incontri pubblici che faccio, dico sempre che Grottaglie ha la forza in queste due dita: la ceramica si lavora al tornio con queste due dita e con queste mani si fanno i pezzi tecnologi della Alenia. Ecco, il grande lavoro delle mani che c’è qui non è solo un lavoro di mani, ma è anche un lavoro di intelligenza e di saper creare le cose belle e le cose che funzionano. Questo, secondo me, è il grande vero patrimonio della Città di Grottaglie. Questa è la visione, secondo me, che ha consentito a questa città di vivere e sopravvivere ai passaggi della storia che in qualche modo hanno segnato altri territori, ma qui devo dire che il quartiere è rimasto sempre vivo, la nostra agricoltura ha sempre avuto quella forza trainante sotto il profilo economico e i nostri operai, i ragazzi che lavorano presso l’Alenia, fanno scuola perché, a parte la prima fase iniziale in cui c’è stata quella difficoltà, poi una volta avviata la fase produttiva della fusoliera, si sono messi in moto e hanno dimostrato questa grande capacità. Quindi, secondo me, Grottaglie è uno dei territori dove si riesce a creare non solo con le idee, ma anche con il lavoro manuale.
Io, quindi, voterò a favore di questo statuto che stiamo andando ad approvare.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Invito i consiglieri a passare alla fase di votazione del punto n. 8) all’ordine del giorno “Approvazione delle modifiche allo statuto dell’associazione AICC – Associazione Italiana Città della Ceramica e atti conseguenti”.
È aperta la votazione.
È chiusa la votazione.
Votanti 19
Favorevoli 19
Il punto n. 8) all’ordine del giorno passa all’unanimità dei presenti.
Passiamo al punto n. 9) all’ordine del giorno: “Regolamento per la disciplina dei controlli interni – Approvazione”.
Informo che il presente punto all’ordine del giorno è stato discusso nella seduta della I Commissione consiliare del 9 marzo, alla presenza di n. 10 consiglieri, con voti favorevoli 7 e astenuti, 3.
Chiedo ai colleghi consiglieri se è necessaria la relazione. Bene, passo la parola alla Segretaria comunale per illustrare il Regolamento dei controlli interni. Prego, Segretaria.
Speaker : CRISTINA VENUTO, Segretario generale.
Buonasera a tutti.
Come ho già detto in Commissione, l’esigenza di revisionare questo Regolamento sui controlli interni nasce da una duplice esigenza. La prima è sicuramente quella di riguardare e riaggiornare, dopo dieci anni di esperienza di controlli interni, un Regolamento che risaliva al 2013. Come tutti gli Enti locali, effettivamente abbiamo approvato la prima regolamentazione sui controlli interni all’indomani della legge del 2012. La seconda esigenza è quella di dare attuazione alla delibera n. 149 della Corte dei Conti, che risale a ottobre 2021, con cui sostanzialmente si è chiesto all’Ente di integrare e di rendere più efficiente e funzionale il sistema dei controlli interni, andando a ravvisare una serie di elementi di criticità che cerchiamo oggi, con questo Regolamento, quantomeno di regolamentare e di darne poi attuazione completa.
Chiaramente è più facile revisionare completamente un Regolamento, piuttosto che modificarne singole parti, perdendo magari la visione d’insieme. La visione d’insieme dovrebbe partire in questo Regolamento attraverso la formalizzazione e la procedimentalizzazione di quelli che sono i controlli previsti dall’articolo 147, quindi chiaramente i cinque controlli. Una è la legge, l’altra è l’articolo, il 147 del decreto n. 267/2000. Quindi, si parla di controlli di regolarità amministrativa, controllo strategico, controllo di gestione, controllo degli equilibri e controllo di qualità, tutti controlli che nascono e devono essere come controlli integrati. Che cosa voglio dire? Voglio dire sostanzialmente che l’esigenza della circolarità di questi controlli nasce dal fatto che si dovrebbe superare una finalità adempimentale di questi controlli e garantire che, quindi, da una corretta programmazione e dall’individuazione di obiettivi, che devono essere necessariamente misurabili, perché se non lo sono in realtà non si riesce a controllare, si dovrebbe poi arrivare alla fase di monitoraggio e alla fase di rendicontazione.
Sto facendo chiaramente una relazione di massima. Poi, se vogliamo, entriamo nel merito di tutte le tipologie di controllo.
Si parte dal controllo strategico, che vede il Consiglio coinvolto, che prevede l’attribuzione e l’individuazione di obiettivi, come dicevo, misurabili, che vengono poi a declinarsi negli obiettivi operativi, che è quello che facciamo nel Piano della performance. Quello che probabilmente è mancato oggi è di andare a integrare il controllo di gestione con un controllo strategico, con un controllo operativo e probabilmente anche con un controllo di qualità.
Con questo Regolamento dobbiamo sicuramente cercare di attuare nel corso di questo anno un Piano della qualità che possa tener conto di due elementi. Uno è la Carta dei servizi, e per Carta dei servizi intendo tutti i servizi a domanda individuale, che possono essere la biblioteca, l’asilo nido, il trasporto pubblico, cioè una serie di servizi che necessariamente devono individuare degli indicatori di qualità, che ci dobbiamo prefiggere, che deve essere anche misurata dagli stessi utenti attraverso dei questionari di gradimento. Questo è quello che ci chiede la Corte dei Conti di fare, che, alla fine, è un sistema, come tutte le altre forme, di controllo che consente, se fatto attraverso anche report infra-annuali, all’azione amministrativa di autocorreggersi e di porre in essere azioni correttive.
Il controllo strategico e il controllo di gestione guardano più che altro alla valutazione dei costi di un servizio in rapporto al risultato e, quindi, alla qualità di quel servizio erogato. Quindi, si può pensare anche di mantenere il costo effettivo di un servizio, ma deve migliorare almeno la qualità del servizio stesso, con la possibilità di misurare quel servizio.
Diciamo che la sfida sarebbe quella di creare un sistema di controlli che sia davvero nell’interesse dell’efficientamento della macchina amministrativa, perché lo stesso controllo di regolarità amministrativa, che poi è deputato al Segretario e che comunque ha dei rapporti periodici che vengono anche comunicati al Consiglio comunale, dovrebbe sostanzialmente tendere non solo a garantire la legittimità degli atti in maniera tempestiva per sollecitare un’eventuale autotutela, ma anche a garantire una maggiore qualità nella redazione degli atti amministrativi, quindi più leggibili e più comprensibili. È una sfida che speriamo di attuare, auspicando di poter dare attuazione a tutti gli elementi di criticità che la Corte dei Conti ci rileva.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, dottoressa Venuto.
È aperta la discussione. Prego, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
La Segretaria è stata chiarissima, come lo è stata in Commissione. Naturalmente essendo il Consiglio un luogo un po’ più pubblico, le dovrò fare la stessa domanda che le ho fatto in Commissione. Se non ci fosse stata la delibera della Corte dei Conti, con delle indicazioni specifiche, io direi anche con degli ammonimenti, noi staremmo a discutere del Regolamento? Del resto, l’articolo 147 del decreto n. 267/2000 è molto chiaro. Tant’è vero che il Regolamento, di fatto, nella copia è un po’ più chiaro, è un po’ più espanso per quanto riguarda le parti delle responsabilità. Ma la domanda è quella: noi staremmo a discutere di questo? Anche perché si parla – ne avrò contezza anche questa sera con gli interventi che ci saranno, se ci saranno – di responsabilità che ha lo stesso Consiglio comunale, con ogni consigliere, che ne è direttamente responsabile per tutto ciò che riguarda la materia finanziaria e, quindi, del bilancio e tutto ciò che ne consegue. Non so se ogni consigliere è consapevole di essere direttamente responsabile con le proprie proprietà, se ne ha, naturalmente. Perché dico questo? Perché non ci deve essere un ammonimento affinché ci sia un’acquisizione di responsabilità al riguardo. Poi, il Regolamento si può pure fare per specificare e agire in maniera strategica e in maniera più chiara, sicuramente. Ma in questi anni non c’è mai stato. Perché questa volta la Corte dei Conti fa più di un ammonimento al riguardo?
Questo deve essere – lo ribadisco – un campanello d’allarme non tanto e non solo per l’attività amministrativa svolta dalla Giunta, dal Sindaco e da quant’altri, ma anche per quella svolta da ogni consigliere, perché ogni consigliere ne è direttamente responsabile. E mi chiedo quanti – avrei piacere di sbagliarmi, naturalmente – sono consapevoli di questo. Ecco perché le faccio questa domanda: se non ci fosse stato l’ammonimento della Corte dei Conti, noi staremmo a discutere di questo Regolamento?
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Prego, Segretaria.
Speaker : CRISTINA VENUTO, Segretario generale.
Ritengo che i controlli andavano fatti e potevano essere fatti tranquillamente anche con il vecchio Regolamento. Lo prevede una disposizione normativa. Certo è che, se ci sono delle criticità e dei rilievi da parte della Corte dei Conti, evidentemente se si è data attuazione sulla base di quel Regolamento, che alla fine va a procedimentalizzare dei controlli e soprattutto va a individuare chi deve fare che cosa, insomma nessuno è escluso dall’attività dei controlli su questo, Giunta, Consiglio, responsabile di servizio, revisore dei conti, NIV, sicuramente sono tutti coinvolti, il punto di partenza è necessariamente rendere più chiaro tutto. In ogni caso, come dicevo, c’era già uno strumento per poterlo fare, sicuramente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Segretario.
Ci sono altri interventi? Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Vorrei fare un intervento per chiarire un po’ cosa stiamo facendo.
Il Regolamento sui controlli di gestione l’abbiamo modificato nel 2018, quindi nel 2018 lo abbiamo fatto provando, ancora una volta, a dimensionare uno strumento non tanto per il Consiglio comunale, che di fatto deve prendere atto del lavoro che viene fatto dagli uffici. Il Consiglio comunale, però, ha il compito di verificare effettivamente che ci sia lo strumento, che è il Regolamento, che consenta di mettere in campo i controlli. Quindi, il Consiglio comunale approva il Regolamento, perché ha il compito di mettere in campo lo strumento affinché gli uffici possano realizzare i controlli e diano conto al Consiglio comunale di quello che è il lavoro corrispondente al Regolamento. Questo è il passaggio.
Noi cosa facciamo? Abbiamo fatto un Regolamento del 2018 assegnando al NIV delle funzioni, all’Ufficio Finanziario altre funzioni, al Segretario comunale altre ancora e ai funzionari alcune attività. Di fatto, però, il 2018 – il Regolamento è stato approvato a novembre – ci fanno un rilievo su un nuovo Regolamento che voleva correggere delle cose che non andavano. Quindi, a novembre 2018 approviamo il Regolamento, il rilievo riguarda l’esecuzione del vecchio Regolamento, che già noi ci eravamo accorti che non andava bene perché c’erano dei problemi di funzionamento di quel meccanismo. Evidentemente il Regolamento è del 2018, quindi bisognerà capire se il lavoro fatto dagli uffici successivamente a quel Regolamento corrisponderà alle esigenze. D’altronde, non è che non sono stati fatti. La Corte dei Conti fa un rilievo dicendo che non sono adeguati agli standard che la Corte dei Conti richiede. Quindi, ci invita ad adeguare questi controlli. Si pone un problema, evidentemente, intanto di persone. Dopo quel Regolamento del 2018, se non erro nel 2019, abbiamo assunto una risorsa con quella precipua funzione, che ha iniziato a fare delle cose. Però, ovviamente bisogna essere più attenti a questo tipo di lavoro.
Successivamente al rilievo della Corte dei Conti, ho personalmente convocato il NIV e tutti i funzionari ponendo alla loro attenzione quelli che sono i rilievi e sulla base di quei rilievi ci siamo determinati di fare delle modifiche al Regolamento per meglio attagliarlo a quelle che sono le specifiche competenze e funzioni di ognuno all’interno dell’ufficio. Adesso speriamo che questo Regolamento possa aiutare a migliorare le attività che dovranno svolgere gli uffici. Evidentemente c’è una difficoltà oggettiva legata alla carenza di personale, perché questo è uno dei problemi che non consente di mettere in campo tutte le strategie necessarie per rispondere ad adempimenti, perché si tratta di adempimenti che sono tenuti a mettere in campo gli uffici, ma che vanno, ancora una volta, sollecitati, come abbiamo sempre fatto, ovviamente. Abbiamo sempre chiesto l’attenzione a questo settore, ma evidentemente non ci sono state le possibilità per una mole di impegni straordinaria. Non dobbiamo crocifiggere nessuno da questo punto di vista. Poi, si imputa al Sindaco per legge, si imputa al Sindaco, ma io di fatto non posso mettere un dito per fare i controlli. Io devo semplicemente trasferire il referto annuale dicendo quello che abbiamo fatto. Tant’è che dobbiamo cercare di fare meglio.
Questo Regolamento serve anche per il Consiglio comunale. L’approvazione del Regolamento è la tutela che viene data al Consiglio comunale in funzione di eventuali rilievi che vengono fatti dalla Corte dei Conti su quello che sarà il futuro. Ecco perché c’è la necessità di agevolare gli uffici nello svolgere quel lavoro. Comunque, c’è il Consiglio comunale che ha preso atto e prende atto di alcuni rilievi e adegua il Regolamento. Questo è il senso di questa modifica. Non vogliamo aggirare né raggirare nessuno, ma semplicemente dobbiamo prendere atto di alcune cose che non hanno funzionato, senza dire che qualcuno non ha voluto o non ha potuto. Di fatto, però, c’è stata una difficoltà, alla quale stiamo ponendo rimedio tutti insieme, prendendo atto dei rilievi su come meglio rendere interpretabile il funzionamento di questa macchina e intellegibili i servizi, la qualità, i costi e quant’altro.
Sulla responsabilità personale, è evidente che non c’entra niente il controllo di gestione. Questa è insita nel ruolo e nella funzione. Nel momento in cui assumi la carica di consigliere comunale, sai benissimo che va incontro a delle potenziali responsabilità. Ma, ovviamente, queste responsabilità devono essere imputabili a un tuo comportamento che va in difformità rispetto a quelle che sono le norme ed eventualmente il buon funzionamento della macchina amministrativa. Ma penso che qui nessuno dei consiglieri abbia idea di mettere mani o di spostare le leve di comando prendendole in mano e mettendo da parte i funzionari. Qui siamo tutti nell’ottica del rispetto delle regole. Anzi, il più delle volte accettiamo quello che viene proposto per migliorare il lavoro del Comune, quindi magari anche mettendo da parte le idee politiche proprio perché a volte sono scelte necessitate dall’Ente in funzione di alcune questioni interconnesse. È inutile adesso stare a fare esempi. Comunque, l’idea è quella di provare a migliorare il funzionamento della macchina, che non è mia, non è nostra, la macchina è dei cittadini che si interfacciano con i servizi che offriamo e con i nostri funzionari.
Proviamo insieme, attraverso questo Regolamento, a dare una risposta con una presa d’atto di quelli che sono i rilievi, come ha detto anche la Segretaria. Quindi, stiamo facendo queste correzioni. L’impegno che rimando a tutti voi è quello di monitorare queste attività di controllo di gestione che dovranno svolgere i funzionari, perché questo è uno degli elementi che competono ai consiglieri comunali, al Sindaco, a tutti, affinché questi rilievi di controllo vengano effettivamente svolti. Peraltro, all’interno del Regolamento ci sono anche delle date e dei riferimenti. Quindi, cerchiamo di tenere a mente questa cosa. Questo Regolamento impariamolo bene, ricordiamocelo, perché quelle scadenze e quelle verifiche sono importanti tanto quanto le scadenze di bilancio. Lo dico così, nell’ordine generale delle idee. Per cui, è necessario nell’interesse prima del Consiglio comunale tutto, perché in qualche modo si adopera per risolvere un problema. Ci rimane, comunque, l’obbligo di vigilare affinché tutte queste cose vengano realizzate nel miglior modo possibile. Certamente la perfezione non è umana, però mettiamo in conto il fatto che bisogna fare almeno le cose fatte bene, per poter avere un giudizio positivo davanti alla Corte dei Conti, che non è che controlla Grottaglie per qualche ragione. Grottaglie, come tutti i Comuni, ha ricevuto questi rilievi… La stragrande maggioranza dei Comuni ha ricevuto i rilievi della Corte dei Conti su questa tipologia di problema, perché di fatto i poteri attribuiti alla Corte dei Conti nei vari passaggi normativi le danno lo strumento e l’obbligo di controllarli, perché l’obiettivo è quello di rendere la macchina amministrativa efficiente. È uno degli elementi fondamentali dei princìpi base della Pubblica Amministrazione, e quello lo devono fare per forza, e noi abbiamo l’obbligo di osservarli. Quindi, questo è l’impegno che chiedo al Consiglio comunale tutto, di collaborare su questo tema. Guardate, se la Corte dei Conti fa un rilievo, lo scrive al Sindaco, ma lo scrive per tutti noi, perché è una di quelle cose che la Corte dei Conti non contesterà solo al Sindaco, ma la contesterà a tutto il Consiglio comunale, maggioranza, opposizione neutrali e guerrafondai, per dirla con la battuta di Enzo. Quindi, l’invito è provare su questo tema a essere più trasversali possibili e portare il risultato che ci tiene tutti tranquilli nel prossimo futuro.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Petrarulo.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Stai diventando logorroico. Hai detto la stessa cosa cinquanta volte e hai ribadito con soddisfazione quello che volevo sapere io. Perfetto. Però, stai diventando logorroico. Sintetizza.
Speaker : PRESIDENTE.
Ci sono altri interventi? Bene.
Dichiarazioni di voto? Nessuno.
Passiamo alle fasi di votazione del punto n. 9) all’ordine del giorno “Regolamento per la disciplina dei controlli interni”.
Prego i consiglieri di votare. Ricordo a tutti di premere la presenza e poi di esprimere il voto. Manca un voto. Consigliere Bais, devi prima premere la preferenza. Devi premere prima l’”uno” e poi il voto. Okay. Bene, perfetto.
Sono chiuse le operazioni di voto.
Votanti 18
Favorevoli 13
Astenuti 5
È approvato il punto n. 9) all’ordine del giorno.
Come anticipato all’inizio dei lavori della seduta del presente Consiglio comunale, è stata consegnata questa bozza di ordine del giorno, con la presenza di n. 17 firme. Viste le presenze, credo siano dei 17 consiglieri comunali presenti oggi in aula, recante come argomentazione ”Ordine del giorno sul conflitto russo-ucraino”.
È aperta la discussione. Chiedo ai colleghi consiglieri se ci sono interventi in merito. Chiaramente evito di dare lettura del presente ordine giorno avendolo fatto all’inizio della seduta.
Ha chiesto la parola il consigliere Petrarulo. Prego.
Speaker : CIRO PETRARULO.
Non ho firmato prima, ma chiaramente è come se lo avessi fatto. Speravo in qualcos’altro per alcuni particolari, anche perché io credo che su un argomento che ha che fare con la guerra non si possa avere un’etimologia specifica, ma si parla di morte e non si può essere né a favore né contro le persone che muoiono. Bisogna solamente cercare di poter combattere, ma dal punto di vista giornaliero. Ognuno di noi ha una responsabilità diretta su quella che è l’educazione dei propri figli, delle persone che ci sono accanto.
Siamo a pochi chilometri. Noi pensiamo che sia dall’altra parte del mondo, ma in realtà, se ci pensate, sono poco più di duemila chilometri. Se noi attraversiamo l’Adriatico, ci troviamo Croazia, Serbia, Romania e Ucraina. Cioè, non è così lontano. Quello che vediamo in televisione è solamente una parte di quello che accade. Quello che accadrà a breve, se non dovessero mettere ragione determinate persone, credo che lo vedremo non solamente in televisione, ma lo vedremo negli occhi di bambini, donne, uomini e vecchi disperati magari anche qua a Grottaglie. Credo che i primi – Massimo ne è testimone – siano già arrivati. Adesso si parla di quasi due milioni di persone che stanno lasciando l’Ucraina, ma si prevedono, se dovesse continuare il conflitto, quasi 10 milioni. È uno tsunami di persone che scappano dalle loro case.
Adesso non mi interessa se sia Putin, se sia Biden, se sia chiunque sia, c’è di fatto che ci sono dei carri armati che sparano delle bombe, ci sono degli aeroplani che lanciano dei missili e c’è sotto gente che muore. La guerra non ha una ragione. Non può avere una ragione, la guerra. La morte di persone che non c’entrano nulla non può avere una spiegazione. Quello che possiamo fare in questo momento è essere solidali con quel popolo, con quella gente che sta soffrendo e magari in futuro poter fare qualcosa di più concreto e di più pratico quando ce li troveremo a Grottaglie.
Detto questo, voglio dire una cosa a tutti. Mi dispiace che sia andato via il consigliere Lenti. Non si può fare una questione ideologica sulla guerra. La guerra è sbagliata.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Petrarulo.
Chiedo scusa, un attimo, al consigliere Annicchiarico. Approfitto – avrei dovuto farlo già prima – per comunicare che, purtroppo, per impegni legati al mondo della scuola, è assente l’assessore alle politiche sociali e alla solidarietà. Però, mi ha pregato di riferire sullo stato dell’arte, perché, come ben sapete, al netto della condanna, come lei ha ribadito, consigliere Petrarulo, della guerra come atto disumano, in realtà parallelamente ci stiamo adoperando per quelle che sono le politiche dell’accoglienza e della solidarietà rispetto, purtroppo, all’immane tragedia che si sta palesando.
Come sapete, il Governo ha aperto una task force rispetto al tema dei rifugiati e ha designato le Prefetture come centri di coordinamento, perché è importante che questi rifugiati abbiano un’accoglienza strutturata, che si abbia traccia della loro presenza sul territorio nazionale e che si abbia anche un setting assistenziale rispetto ai fabbisogni e alle tipologie dei rifugiati che giungono nel nostro Paese degno del nostro stesso Paese. Pertanto, è stato attivato un canale con la Prefettura, che coordina anche qui nella nostra provincia le operazioni di accoglienza, e l’Amministrazione comunale di Grottaglie ha predisposto un’applicazione innanzitutto per monitorare quella che è la disponibilità in termini di accoglienza manifestata dai nostri cittadini. Diciamo che c’è stata una reazione positiva: fino a ieri – non ho i dati aggiornati ad oggi – sono giunte 99 manifestazioni di disponibilità ad accogliere i nostri rifugiati, ovviamente con la disponibilità di alloggi sia privati sia di strutture pubbliche. In più, ci sono le disponibilità di operatori, di cui è stata fatta espressa richiesta, mi riferisco a operatori sanitari, a operatori sociosanitari, a mediatori culturali e a mediatori linguistici, che sono coinvolti, come ben potete immaginare, in questa operazione di accoglienza. Anche qui, i numeri espressi dalla città di Grottaglie sono numeri che rincuorano e fanno piacere. Per cui, si sta lavorando in questi termini, dovendo, credo, a stretto giro, avere dalla Prefettura le prime indicazioni sulle fasi più operative.
Noi abbiamo fatto tutto ciò che riguarda la preparazione all’accoglienza e credo che subito dopo partirà la vera e propria macchina degli aiuti. Occupandosene questo Consiglio in prima persona, mi farò carico, in nome e per conto dell’assessore, di rendicontare tutti sullo stato dell’arte e sullo stato d’avanzamento, ovviamente con la speranza che poi possa cessare o, comunque, limitarsi a un numero esiguo, perché questo permetterebbe di sperare che il conflitto finisca prima. Se non dovesse essere così, magari con una Commissione o con la stessa Conferenza dei Capigruppo provvederemo a un aggiornamento costante sullo stato dell’arte e anche in termini di organizzazione.
Prego, consigliere Annicchiarico.
Speaker : GIOVANNI ANNICCHIARICO.
Grazie, Presidente.
In parte ha citato l’intervento che volevo fare, cioè esprimere il mio senso di orgoglio, questa parola che di questi tempi è difficile da poter pronunciare, nei confronti della cittadinanza grottagliese, che ha espresso con questi numeri e con questa forza di volontà la solidarietà e la vicinanza al popolo ucraino.
Una riflessione, oltre a fare mie quelle che sono state le parole del consigliere Petrarulo in merito alla guerra, vale a dire che è sempre una scelta sbagliata, una riflessione su questo momento storico che in questi ultimi due anni, non più di questi, ci ha fatto realizzare quanto sia fragile il sistema che abbiamo costruito, l’impostazione che abbiamo dato alle nostre vite, senza confine. Certamente la circolazione delle merci e dell’economia ci permette un “benessere”, che ci dà la sensazione di vivere bene e vivere meglio, però allo stesso tempo è un sistema fragile, fragilissimo, come ci ha dimostrato prima la pandemia e adesso ancora di più la guerra. Quanto accaduto ci dovrebbe rendere non più sensibili, ma proprio consapevoli e impegnati nel condividere prima di tutto la reimpostazione di questo sistema che porta anche queste conseguenze di rendere possibili, al di là di ogni giustificazione, ma di fatto lo sono, conflitti ancora in essere, con quelle metodologie che vedevamo oltre cent’anni fa, con gli stessi metodi, gli stessi strumenti, le stesse armi, le stesse banalità umane di cento anni fa riproposte in questo mondo così tanto evoluto e così tanto spinto alla sensazione di quel benessere che ci permette di vivere anche bene sotto alcuni punti di vista.
Non ultimo, vorrei condividere questo disagio, questa riflessione con quell’Occidente che ci riguarda. Adesso la guerra in Russia non è così lontana come lo era cent’anni fa, e lo vediamo nel nostro quotidiano. Anche non volendoci interessare, ha dei riverberi sulla nostra vita quotidiana, dal carburante alle bollette. Per quanto possiamo essere indifferenti, sta incidendo sulla nostra vita. Non per questo non dobbiamo essere sensibili a tutti gli altri conflitti che nel mondo esistono e persistono continuativamente da decenni, proprio in quei luoghi che ci approvvigionano nel nostro benessere.
Mai come oggi è necessario non soltanto un pensiero, una riflessione, ma una riorganizzazione di questo sistema, del nostro sistema di vita economico, o come lo si voglia declinare. Occorre, comunque, una forte rimodulazione di questo sistema. Non bisogna ricercare sempre di più, ma deve essere il momento di cominciare a rinunciare a qualcosa, proprio per avere qualche garanzia in più.
Ovviamente a nome di Sud in Movimento ma – è inutile dirlo – dell’intero Consiglio comunale a questo punto, senza neanche la necessità di fare i consueti cinque minuti di pausa, credo di poter dire a nome di tutti che voteremo in maniera unanime questo documento a margine di tutte quelle riflessioni che sono state fatte e che sicuramente dovremo fare e dovremo cercare di portare ai livelli più alti, così come stanno facendo tutte le altre Istituzioni in tutte le altre parti del mondo.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Annicchiarico.
Ci sono altri interventi? No.
Per dichiarazione di voto? Prego, Sindaco.
Speaker : SINDACO.
Mi riporto all’intervento che ho fatto durante la discussione del documento presentato dal Gruppo Fratelli d’Italia. Penso che la città di Grottaglie debba dimostrare di stare sempre dalla parte della pace e di difendere la vita umana al di sopra di ogni atto soverchiante, perché il valore della vita umana non può essere messo in discussione da niente e da nessuno. Per cui, mi sento di dire che Grottaglie è dalla parte della pace, e non è un disvalore.
In questi giorni numerosi commentatori politici hanno etichettato quelli che stanno dalla parte della pace come i fricchettoni che non vogliono prendere posizione. Io non condivido questa impostazione, per le ragioni che ho detto prima. C’è una soluzione, c’è un modo per uscire dalla guerra, si possono fare accordi di pace e accordi che garantiscono tutti. Questo è possibile, basta volerlo. Andava messa in campo una politica di prevenzione di queste tipologie di vicende. L’Europa ne ha buon titolo, ne ha le capacità e ne aveva le capacità. Probabilmente la pandemia ha distratto tutti da quelle che sono le logiche della diplomazia e della politica. Noi non possiamo lasciare lo spazio alle armi, non possiamo lasciare lo spazio ai dittatori, dobbiamo rilanciare il tema della pace.
Vi invito a leggere un recente articolo di Padre Alex Zanotelli, che sul tema della pace è uno dei maggiori esponenti a livello nazionale, ma credo a livello europeo e mondiale, perché porta la parola della pace in tutto il mondo. Le armi non devono essere assolutamente uno strumento né di convincimento, né di difesa, né di nient’altro. Secondo me, le armi sono la peggiore cosa che l’uomo abbia mai potuto inventare. La tentazione di usarle è sempre molto, molto forte, e secondo me quando tu hai un’arma, benché tu pensi di avercela per difenderti, alla fine rischi di usarla, e quando la usi qualcuno si fa male. Quando va bene si fa male, quando va male muore. Quindi, non credo che dobbiamo armarci, ma dobbiamo disarmarci.
Ribadisco il mio voto favorevole a questo ordine del giorno.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Sindaco.
Ci sono altre dichiarazioni di voto? È chiusa la dichiarazione di voto.
Mettiamo ai voti l’ordine del giorno così come consegnato sull’argomento della pace e del conflitto russo-ucraino.
Prego, consiglieri, potete votare.
Sono chiuse le votazioni.
Votanti 17
Favorevoli 17
Il punto all’ordine del giorno passa all’unanimità.
Con questo punto aggiuntivo si chiudono i lavori di questa seduta del Consiglio comunale.
Vi auguro una buona serata. Grazie.
Il Consiglio comunale è chiuso alle ore 20,05.