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Consiglio comunale del 27-11-2023
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Buonasera a tutti diamo inizio alla seduta di Consiglio comunale, chiedo all'avvocato puzzo di procedere con l'appello.
Presente Michele.
Buonasera a tutti la seduta di Consiglio comunale chiedo all'avvocato appunto di procedere con l'appello.
Era RUP Emanuele presente.
Castagnini, Simone Venturini Cesarino, Bosaro, Nadia, assente giustificata, amara Mirko d'Ambrosio, Giulio.
Presidente Platania, Carmelo Bartiromo, vediamo presente razza Progestra, assente, giustificata, Martini Anna presente, Abu Saad, Safab presente, ossia Elena presente.
Grazie, diamo inizio con la prima proposta all'ordine del giorno che ha ad oggetto l'approvazione dei verbali delle sedute consiliari del 21 agosto 2023 dell'11 settembre 2023. Sono verbali depositati agli atti, quindi procederei direttamente con la votazione.
Proponiamo quindi di considerare le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento e di approvare i verbali delle seguente, se tutti consiliari seduta del 21 2023 verbale numero 26 27 seduta dell'11 settembre 2023 i verbali dal numero 28 e numero 29 favorevoli,
Tutti favorevoli.
Proseguiamo con la seconda proposta all'ordine del giorno che ha ad oggetto l'individuazione delle zone del territorio comunale non metanizzate ai fini dei benefici previsti dall'articolo 12 della legge 4 8 8 del 1999 ad oggetto la delibera l'anno 2023. Nel 1998 la legge numero 448 aveva destinato alle maggiori entrate previste dallo stesso articolo 8 la riduzione del costo del gasolio da riscaldamento e dei gas di petrolio liquefatti, distribuiti mediante reti canalizzati nelle seguenti aree geografiche comuni ricadenti nelle zone climatiche, Este province nelle quali il 70% dei Comuni ricade nella zona climatica, F comuni non metanizzati, ricadenti in zona climatica E di cui al predetto decreto del Presidente della Repubblica individuati con decreto del MEF e i Comuni della Regione Sardegna e delle isole minori.
Con DPR del 1999 numero 361, sono state confermate le riduzioni del prezzo del gasolio e anche per i comuni non metanizzati ricompresi nella zona climatica E.
Il Comune di Illasi rientra nella zona climatica E, ma è escluso dall'elenco dei Comuni individuati nella tabella allegata al decreto del MEF. Quindi, con un'apposita delibera di Consiglio, la numero 213 del 2003 sono state individuate nel comune di Illasi. Le seguenti località non metanizzate, che sono quelli oggetto poi della delibera di oggi e ve le elenco avanzi ovest Arena bocca SCA luce Ceresolo, Corte Trony, costa fredda, finito il monte casa Fiorio, maglio vistosa rive Rumi, molte Del Frate Monte valenza Montescano Monte tenda San Colombano Tramigna Val de loco americani, Busa Ferrari, Kalvar Rina con la re gabbiani Grazioli Leon Monte della padrona falesia, Parco spagnoli, sforzesco di Alba, Valdonega, costa Figarolo Gallo, crisi Mezzomonte, Cadalora Caprari cedolino, Mühsam, praterie casotti, nord ovest, San Giacometto, sud ovest, deserto, Pigno, Pigni, Monte Curto via Prè Via Casaletti, lato ovest e il numero civico. 12 di Via Sorce di sotto, oltre ad una migliore indicazione della località casotti che deve essere nominata casotti nord con successiva delibera del Consiglio comunale del 2021 abbiamo aggiunto il tratto finale di via Bonfiglio, che era fuori dal centro abitato e non servito dalle dalle linee diretta. Con successiva delibera del 2022 sempre di Consiglio comunale abbiamo aggiunto anche il tratto di via forate all'altezza dei numeri civici 5 6 situati anch'essi fuori dal centro abitato, così come individuato dal Comune.
Consideriamo altresì zona non metanizzata la fascia della larghezza di metri 80 da misurarsi a partire da entrambi i lati della conduttura del gas che risulti ubicata fuori dal centro abitato e le zone non appartenenti al centro abitato, anche se ubicata all'interno della fascia di 80 metri nell'ipotesi in cui i costi di allacciamento risultino sulla base di idonee preventivo di spesa superiori di almeno tre volte rispetto a quelli normali di queste sono le premesse della delibera che poniamo ai voti questa sera e se non ci sono osservazioni, proseguire con la votazione.
Quindi proponiamo di individuare anche per l'anno 2023 le zone non metanizzate che vi ho elencato prima, quindi comprese anche le ultima Giunta del 2021 del 2022, di considerare altresì metanizzate anche quel rispetto alla fascia degli 80 metri, con le specifiche che abbiamo detto prima di stabilire che nel caso in cui si accertasse l'esistenza di eventuali altre zone del territorio comunale non metanizzate e non comprese nel punto 2 della deliberazione il responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Illasi verificata l'esistenza di tali condizioni ne rilascerà apposita certificazione gli interessati richiedenti valida ai fini del godimento dei benefici fiscali previste dalle norme richiamate, di provvedere con successivo atto ad aggiornare le suddette zone nell'ipotesi in cui megalitiche le interrogatorio del servizio oggi comunicasse eventuali variazioni e di comunicare al Ministero delle finanze e il Ministero dell'industria del commercio e dell'artigianato la deliberazione adottata favorevoli.
Tutti favorevoli, votiamo l'immediata eseguibilità favorevoli, tutti favorevoli.
Procediamo adesso con la terza proposta all'ordine del giorno, che è una proposta sostanziosa, ma abbiamo la presenza anche del professionista che se ne è occupato, che ci illustrerà meglio il piano, l'oggetto quindi di questa delibera e il piano di accertamento di riordino delle terre di uso civico del Comune di Illasi.
L'obbligo di munirsi di questo piano di accertamento, il riordino delle terre di uso civico nasce da una disposizione regionale, da una legge regionale.
La stessa Regione che negli anni ha sollecitato il Comune di Illasi l'adozione di questo piano e poi lo step successivo sarà il riordino, e quindi la diciamo la sistemazione anche delle situazioni che sono oggi un po' in contrasto col piano di accertamento e anche quest'anno, insomma, abbiamo ricevuto una nota di sollecito da parte della Regione Veneto che ci richiedeva di prendere atto in Consiglio comunale del Piano deduzione. L'incarico al professionista al dottor Novello era stato dato ancora nel 2021 è stato un lavoro complesso perché il materiale da esaminare è stato tanto. Io inviterei il dottor Novello ad esporre un po' le risultanze di questo lavoro, di cui prenderemo atto, poi con la votazione di questa delibera.
Grazie Sindaco, grazie Consiglieri pubblico presente permettono di cogliere l'occasione per ringraziare un appartenente al pubblico, Lino Pozzerle, che sempre stato mi ha dato preziosi suggerimenti, tra cui anche la mappa che osservate per poter svolgere l'analisi, quindi grazie.
Allora si è opportuna una presentazione, direi, di un lavoro di questo tipo o per il fatto che abbraccia la tematica è molto ampia, vorrei dire e se parte della storia si va al suo aspetto giuridico sull'aspetto sociale, aspetto economico, per andare poi su temi di carattere ambientale, paesaggistico e anche alla fine urbanistico.
Quindi si copre una sfera importante, ma anche, insomma, la sanità e forse l'enogastronomia, ecco,
Però per il resto ci siamo allora ciò, ciò di cui parliamo sono terre di uso civico e chiarisco subito che il termine non doveva essere fuorviante, ovvero noi intendiamo il classico uso di pratiche che adesso sembrano obsolete, ma intendiamo tipo non so a pascolare il bestiame tipo, raccogliere frutti, eccetera, castagne, funghi, eccetera no, parliamo proprio di un utilizzo delle di terreni in forma collettiva, fin diciamo dalla notte dei tempi, cioè ovvero prima ancora che si costituisse un'entità comunale vera e propria, la popolazione insediata su un territorio per il proprio sostentamento.
Utilizzava i terreni disponibili e cercando di praticare una forma di utilizzo che fosse compatibile con il rispetto dei medesimi e col mantenimento della funzionalità nel tempo, ovvero non andando a ricavare di più di quello che i terreni potevano fornire.
E quindi ecco, erano terreni che erano in un certo modo occupati in forma collettiva e gestiti in forma collettiva, sui quali però molto spesso aggravavano anche altre forme di diciamo, di autorità o di giurisdizione che potevano essere delle Signorie di turno, potevano essere della Serenissima in epoca,
È successiva dei conti tipo i Pompei, nel nostro caso o altri, e dei vescovi di Verona, insomma, una una situazione nella quale la popolazione doveva fare i conti con entità, ci siam superiori che governavano amministrare un territorio, ma la popolazione che usufruiva comunque di beni essenziali utili, cosiddette essenziali, dice la legge del forniti dal territorio stesso ecco,
Faccio.
Faccio un breve riferimento alla realtà nazionale. Prendervi per darvi l'idea di che di che cosa stiamo parlando? Intanto la legge quadro è una legge del 1927 dal 1.007 e 66, preceduta però da un regio decreto del 1924. È importante questa questo anno, in questi due anni, perché dopo serviranno per i passaggi successivi. Quindi è una legge quadro nazionale che ha regolamentato le terre, appunto cosiddette di uso civico, mettendo assieme le situazioni molto diversificate a livello nazionale. Perché ciò che avevamo al nord era diverso da ciò che troviamo nel centro Italia o addirittura il sud. Dopo vediamo una slide in proposito, ecco, per chi eventualmente fosse collegato. Mi sto sentendo di slide per poter illustrare perché abbiamo diversi riferimenti sia cartografici che anche proprio tabellari, che sono estremamente utili, tanto per dire, in Italia non abbiamo un censimento completo e attuale delle terre di uso civico. È una carenza apparentemente paradossale, ma deriva dal fatto che con la devoluzione alle Regioni della competenza in materia 1976, lo Stato, diciamo così, non è più in grado di controllare e un censimento in tal senso. Ecco perché ogni Regione opera autonomamente, pur nel quadro della legge, per cui ci sono regioni estremamente aggiornate, come potrebbe essere nel nostro Veneto e altri invece, nei quali i lavori sono ancora molto, molto indietro. Sta di fatto che una stima.
Che si riferisce all'immediato dopoguerra, parla di una superficie di uso civico a livello nazionale dell'ordine del 10% dell'intera superficie, cioè parliamo di 30 milioni di ettari, quindi il 10%, adesso, con tutte le situazioni che sono venute a creare cioè forme di usurpazione di occupazione di alienazione da parte degli enti anche sistema che la superficie sia dimezzata venissero nell'ordine del 5%, dovrebbero essere circa 15 milioni di ettari, che comunque sono un'entità enorme e queste si riferiscono a quelli che abbiamo chiamato come terre di uso civico, cioè indifferenziati della popolazione.
Che erano collettività aperta. Ecco come possiamo vedere qua oppure anche si riferisce a proprie attività a collettività chiuse, ovvero gruppi familiari, possiamo dire gli abitanti di una frazione di un villaggio. Soprattutto questo riguarda territori alpini no, dove le comunità erano chiuse e i beni per i terreni si passavano di generazione in generazione, per cui c'erano comunità, quelli che adesso vengono chiamate regole dal latino proprio regola, cioè il regolamento che gestiscono tuttora questi terreni informe in difesa. Nella nostra realtà invece veneta, o magari il centro Italia giù diciamo che queste forme così chiuse non esiste, non esistono, forse potevano anche esistere, ma non si può mai veramente affermate. Sono rarissime eccezioni, qualcuna ce n'è, ma sforare in provincia di Verona nessuna e sono quelle attività aperte, ovvero i gli abitanti di una certa o frazioni o di un certo comune, e potevano godere di queste terre, appunto, diciamo di espressione collettiva e quindi apparteniamo alla prima delle due categorie.
Com'era la situazione a livello nazionale, osservate come abbiamo una situazione di terre cosette comuni, nel soprattutto nel nord d'Italia, quindi Alto Adige, Alto Veneto, dove ci sono le regole del Cadore per dire e anche Piemonte qualcosa anche in centro Italia, poi abbiamo la situazione delle terre comuni, invece tipica nostra, la la parte centrale qua e poi abbiamo invece le terre Colli non tanto collettiva di uso civico del meridione d'Italia, che erano terre feudale essenzialmente sui quali coloni residenti andavano a praticare determinati usi per il sostentamento, spesso in forma di mezzadri potevano anche utilizzare una parte del raccolto dei beni forniti dal terreno. Infatti c'è la si usa nuovamente a individuare queste terre dicendo Ubi feudi, ibride mania, cioè dove c'erano feudi, c'erano anche un demanio civico, nel nostro caso. Paradossalmente, pur essendo al nord, abbiamo qualcosa di simile perché c'era effettivamente un feudo della famiglia Pompei, anche se sotto la giurisdizione di Venezia, quindi una forma non così radicata come certi territori meridionali, ma qui abbiamo una situazione diciamo mista ecco, almeno per quanto riguarda Illasi per cellula invece che rimaneva sotto il precariato di San Zeno.
Lo pronunciato giusto, ovvero perché a volte?
Che rimaneva sotto le carte di San Zeno. La realtà era leggermente diverso, cioè rimaneva sotto la giurisdizione dei vescovi. Essenzialmente, però, ecco, siamo in una situazione di terre comuni, con possiamo dire delle influenze feudale. Questa è la situazione aggiornata del Veneto, le terre collettive, Apart indistinte, ciò comprese anche quelle regolieri. Intendo dire no a quello che dicevo prima collettività chiuse e si stimano intorno ai 100 150 e 180.000 ettari, e quindi vedete che siamo intorno al 9 10% della superficie regionale, quindi, rispetto a altri territori, diciamo che ci siamo mantenuti abbastanza bene se, se volessimo fare un raffronto e anche se erosioni forti che son state, vi assicuro, soprattutto in territori di pianura Comuni di pianura, dove soprattutto lungo i corsi fluviali, nelle valli, nelle valli, intendo valli Tip, tipo di pesca, insomma Baldini basse, così cioè assurde del territorio. Stefano, forme collettive e molto spesso attraverso le bonifiche. Questi terreni sono stati poi di volta in volta privatizzati lì la bonifica è stata.
Determinante sulla ancora situazioni da definire. Pensate tanto così, per la, per la cronaca tu sulla laguna veneta solo con una quello di Caorle per dire parte del del Polesine. Ci sono situazioni ancora veramente non non non accettate da da noi Province, cioè in provincia di Verona osservate come terre collettive siano concentrate al Nord nei Comuni della parte della destini, a per effetto della tradizione cimbra dei 13 Comuni veronesi questa tradizione, per cui le popolazioni che sono non mi soffermo su tre storie cimbra. Insomma, sapete che sono si sono insediate qui verso il 1.100 1.002, provvedendo probabilmente nella provincia di Vicenza e poi alimentate da altri flussi da bassa Baviera, queste popolazioni.
Gestivano in forma in forma comunitarie terreni perché avevano già una tradizione, diciamo tedesca in questo a questo proposito.
E quindi è abbastanza comune nell'altra, Lessinia, nella parte nostra, invece questo nostro Comune ecco qui la tradizione cimbra, diciamo no, non si è fermata, è arrivata sennò, magari marginalmente, per cui l'origine è più affine ai terreni di pianura, alle comunità che esistevano nella Pedemontana ecco,
Ah, sotto l'attenta, però va avanti.
Eccolo qua, su una, su questa base orto fotografica si vede bene la situazione delle terre collettive accertatevi che dicevo, poi ce ne sono tante altre tipo laguna veneta eccetera è ancora da accertare questa un po' la situazione. Vedete che nella per quanto riguarda la provincia di Verona, siamo sulla parte strutturale e parte montana pianura praticamente quasi nulla, qualcosa qui nella Pedemontana. La stessa situazione di Illasi e cellule è abbastanza modesta se guardiamo in termini di superficie, anche se significativa. Quali sono le fonti giuridiche sono corpose, si vada, dicevo, da quella legge del del 24 guerreggiò decreto del 24 che è importante perché fissa una data, cioè dice da questo momento riordinamento cosa ci riserva? Ennio? È stato introdotta questa nuova veste giuridica di questi terreni perché prima la situazione era abbastanza fluida un po' lasciata, diciamo alla volontà delle singole amministrazioni, le quali erano abbastanza sufficientemente libera dipendere di cede ad amministrare. Insomma, poi c'era sempre un controllo della Deputazione provinciale che,
Cercava di frenare, alienazioni, alienazioni che erano piuttosto stante piuttosto frequente nella seconda metà dell'800, quando c'era bisogno sia di sostenere la popolazione, che è in forte crescita demografica e in crisi alimentare, sia anche gli enti di di far cassa, insomma, quindi, è stato un periodo veramente critico per le terre civiche. La seconda metà dell'800 li abbiamo, è stato dilapidato tantissimo, molto più di quel 10% del territorio nazionale e perché quello si foto, quello fotografa una situazione a metà del 900, quando già diciamo tanti buoi erano scappati. Ecco, comunque, ecco, questa è una legge, quindi che fa riferì poi la legge quadro che ha sostituito il regio, decreto l'ha fatto proprio e quella del la 1.706 del 27, che è quella che nel corpo normativo principale poi abbiamo la legge regionale, 31 del 94 che fissa i vari criteri, tra cui quelli che per cui si è attivata questa pratica. Ma poi c'è la legge invece del 1.117, l'ultima scusate qua, c'è un errore pardon del 2017. Mi scuso che che la legge che ha tre articoli soltanto individua proprio i demani collettivi, cioè lì, come dire agli sancisce in modo più chiaro rispetto a quanto succedeva con la legge nazionale precedente, che Nodo indistinto classificato in queste terre d'uso civico.
Noi facciamo riferimento comunque alla 31 94, perché quella più vicina a noi in termini anche, ovviamente il territorio regionale, è quella che ci consente anche di operare alcune scelte, come la cosiddetta classificazione o, per esempio il mutamento di destinazione di alcune terre, guardiamo quali sono i vincoli a cui sono soggetti questi terreni e guardiamo appunto l'importanza che assumono soprattutto in un'ottica moderna, se non possiamo parlare dell'uso del Pasqua, lattico, del stramatico del vaganti Ivo usi ormai superati, però possiamo osservare come questi terreni e abbiano una uno status di beni demaniali.
Beni demaniali, non dello Stato, ma delle comunità locali, quindi sono sono intanto beni di natura pubblica, non sono soggetti a servitù, perché l'uso civico è insito proprio nella loro origine, il vincolo non si può prescrivere, sono inusucapibili, inalienabili se non particolarissimi casi e previo parere dello Stato prima della legge previa autorizzazione dello Stato prima e della Regione attualmente, quindi, non è che un Comune, una frazione o anche una comunità regolieri può decidere di vendere i suoi beni. Insomma,
Sennò, appunto, di situazioni molto particolari, i proventi sulle esclusivo godimento della popolazione residente e appartengono in questo caso non collettività aperta, aperta nel senso che chiunque venga abitare acquisisce il titolo e chi e chi se ne va via lo perde temporalmente, insomma affinché se ne sta via poi lo riacquista.
Sono soggetti a vincolo paesaggistico.
Ai sensi dell'articolo 142, lettera h, del decreto legislativo 42 2004, quello sui sui beni ambientali.
E come si opera concretamente, bisogna fare un accertamento accertamento che si basa su un'analisi storica, allora accertamento, intanto preciso, una cosa non va a costituire il vincolo di uso civico, va a dire va individuarlo.
Però il vincolo c'è prima, nel senso che anche il Lazio e che ancora non aveva un un riordino e terre di uso civico, le ha e le aveva anche in passato, adesso andiamo soltanto individuale.
Per cui questo accertamento appunto a questo valore, diciamo, di ricognitivo non definisce, non istituisce per meglio dire il vincolo di uso civico, chi a chi era il soggetto proprio giuridico che doveva effettuare queste operazioni, era il commissariato per la liquidazione degli usi civici un commissariato, un magistrato ad hoc che inizialmente aveva sede a Milano per quanto riguarda il nostro territorio qui del veronese e poi del 59 è stato trasferito a Venezia.
Le prime operazioni sono state definite proprio dal Commissario di Milano.
Il quale nel 55 pensate piuttosto tardi rispetto alla legge del 27, ha incaricato un perito tra l'altro di Milano di svolgere la perizia, il quale ci ha lavorato, ma per svariati motivi, non è mai arrivato a CAV, quantomeno ha prodotto il suo, il suo elaborati, ma poi per una serie di contenziosi che si sono aperti situazioni variegate, tra cui anche il trasferimento a Venezia, le competenze non si è mai concretizzato in un decreto. Ci sono tanti Comuni ancora di assicurare anche qui nel Veneto che non hanno ancora un decreto accertativo, mentre altri ce l'hanno, ma hanno bisogno di un riordino, perché nel frattempo sono successe svariate situazioni di vendite, legittime, odio o di occupazioni abusive. Ecco gli usi originari sui quali si basava proprio la la la tradizione erano utili o essenziali, e sono quelli storici, e non ve li leggo ma li vedete, mentre attualmente ci rendiamo conto che tutti questi beni, questo, proprio su Monte Garzon sono soggetti a vincolo paesaggistico che sia xeno, boscati oppure no, e sono, come dicevo, prima, inalienabili, inusucapibili, eccetera, per cui l'uso primigenio può esserci ancora, anzi ben venga, ma non è più determinante, tra l'altro, una cosa anche assurda che abbiamo scoperto solo svolgendo anche analisi anche in altre situazioni che la comunità stessa potrebbe azzerarsi. Pensate perché, per esempio, tutti i migrano, ma il bene rimane e quando quella comunità magari si riforma, perché qualche famiglia torna indietro, si riappropria del Bennet di uso civico, quindi è un vincolo veramente fortissimo e.
Quello che vi dicevo prima sul sull'importanza che al giorno d'oggi è proprio perché ormai il bene terra non è più no infinito, ormai, insomma, le abbiamo consumato quasi tutto sappiamo bene come sono messi i garantire che ci siano ancora dei beni indivisi, della collettività che non siano soggetti a speculazioni che non siano soggetti a,
E questioni economiche temporanei, no che possono gravare sulle Amministrazioni è una garanzia che questi beni permangano anche per le generazioni future, in pratica, e io ho sempre proprio la sensazione quando mi trovo in contesti di questo tipo, dove ci sono beni civici che le generazioni passate ci hanno compiuto ci abbiano consegnato qualcosa che noi abbiamo il dovere di mantenere, di conservare e di trasmettere quelle future.
Al di là del valore enorme o meno che abbiano, questi temi sono temi che rimangono, i tangibili, sono ben immutabili. Vorrei dire, dal punto di vista proprio della loro conformazione, che abbiamo ricevuto, che gestiamo nel migliore dei modi e che consegniamo che chi arriva dopo. Ecco, questo è una, secondo me, è un risultato da tenere ben presente. Pensate che semplicemente che l'estensione delle nostre terre civiche, che non è appunto la più vasta possibile, ma corrisponde a circa 63 metri quadri ho fatto i conti ho detto giorno 63 metri quadri a testa per tutti i residenti, che ciascun residente, oltre che non sopportava appartamento nella sua propria Casero, diciamo possiede ma in forme in divisa altri 63 metri quadri li condivide con tutti gli altri abitanti del comune per cui li deve avere a cuore. Vi deve gestire, tenere nel migliore dei modi, perché sono in piccola parte un 5.200 millesimo, anche suoi.
E le origini antiche, ecco, vado veloce su questo, perché potete capire che ci sarebbe da parlare tantissimo e si parte fin dall'epoca romana, quando c'erano le centuriazioni, c'erano lager, publicum est dello Stato con Pascuccio, tutti i terreni che erano, diciamo così, di emanazione dello Stato e spesso in divisio assegnati temporalmente i coloni poi si è passato il periodo medievale nel quale eco e interessante questo nel quale la il,
La proprietà come la conosciamo oggi, diciamo, non esisteva perché erano la proprietà stratificata, ovvero ognuno aveva determinati diritti su un bene immobile, per cui uno poteva avere il diritto di fare foraggio, per esempio, un altro poteva aver diritto di tagliare legna un altro ancora di passare attraverso quel territorio.
E un altro potere diritti di X, cioè di usufruire di una parte dei proventi dello stesso, è un diritti stratificati, non diversamente da come concepiamo oggi, invece, il fatto che quando siamo proprietari e usiamo il 100%, fatto salvo i vincoli dettati da da leggi straordinarie, diciamo che riguardano magari il vincolo idrogeologico oppure archeologico, così però, per il resto siamo proprietari al 100%, invece nelle in epoca medievale no, anche la Signoria di turno vantava la giurisdizione e il territorio poteva richiedere gravezze, decime tutto però lui l'usufrutto, diciamo il terreno era in capo alla popolazione.
Quindi, ecco, esistevano queste forme di dominio diretto utile privilegi, possesso X, come vedete no, e poi non esistevano solo i comuni cittadini, ovviamente i più grossi tipo ovviamente Verona Vicenza, Padova, ma il sistema delle comunità rurali che facevano creano queste comuni rurali.
Comuni rurali che erano gestiti da una con Vicinia, che era cioè l'assemblea dei capifamiglia all'epoca, quindi molto patriarcali, come situazione, però adesso sulla possiamo risolverla rappresentati delle famiglie, potremmo chiamarli.
Con vicini a chi governava questi territori per quello che era il dominio utile.
Cioè l'utilizzo proprio degli stessi e spesso andava in contraltare con la signoria quei Pompei qui io, con Venezia, o con prima i Cangrande poco prima, i scaligeri, eccetera andava contrattava, si portava le proprie istanze, abbiamo un proprio regolamento che i cosiddetti Statuti erano comuni rurali che dipendevano dal Comune centrale ovviamente ma che per noi la loro ragion d'essere in epoca veneziana e le cose sono si sono mantenute dal punto di vista del Comune, infatti, vedete che c'erano rappresentanti quali il Sindaco, il Massaro,
Se i Consiglieri o Scrivani sanitari c'era la, l'Assemblea è tutto, però ovviamente c'era anche la famiglia.
Feudataria, ecco, possiamo dire infeudata da Venezia, che la quale però manteneva il giurisdizione era Venezia, capo, poi c'è nel Comune di cellule e di anche perfino di sperino, adesso non solo l'entità di spegnere, un quale fosse stretta del fatto che c'è una C maiuscola sconce per niente e ma,
Ed i più forti sono grossi euro, Illasi eccellere pesanti Chillà servirà un circondario, anche piuttosto grosso, era secondo soltanto a Soave come consistenza, perché prendeva dedito anche Colognola ai Colli Porcile. Mi sembra, si chiama o porci eh sì, ecco insomma a frazioni qua intorno anche che che che appartengono al territorio di pianura, quindi era significativo quello che aveva più territorio, indiviso collettivo anche per largo l'orografia, cioè la presenza di colline ma diciamo montagne per modo di dire e garzone era proprio cellule, cellule si differenziava dell'ASI perché aveva questa maggiore presenza di terre collettive.
Qua un'immagine, ecco che Omnis due magico, ammesso che ricordano la presenza di pozze di pozze di abbeveraggio che erano di uso civico, questa qua in centro o no al vicino alla piazza qui dove adesso c'è l'area verde e questa in piazza celere qua siamo già nel 37 evitare come foto ma c'è la foto ho visto lì sopra ancora con la puzza ben visibile in piazza cellule erano Pozzelle a tutti gli effetti utilizzate per ovviamente per il bestiame, quindi che avevano un loro nella loro importanza come abbiamo fatto adesso. Cerco di andare al sodo, come abbiamo fatto a svolgere la perizia. Siamo andati a cercare fonti certe,
Per non arrivare così a dare connotazioni solo vaghe. Siamo andati prima di tutto sulla su. Abbiamo consultato il lavoro periziale, fatto nel 55 successivi da Pansa Laga, che era ed è stato il perito che non si è mai, come avevo detto, se alla fine non si è mai concretizzato e tutto poi siamo andati a vedere i registri del catasto, cosiddetto napoleonico, cioè perché è stato avviato sotto il dominio francese a inizi dell'800 e si è concretizzato per questa zona qua intorno al 1.830 quindicenni. Epoca austriaca, però, si chiama Catasto Napoleonico perché iniziato quel modo e la consistenza delle terre civiche terre collettive, per meglio dire che erano intestate alla comunità di Illasi, alla comunità di cellule d'Illasi, la frazione di Cazzano e la comunità di Illasi, ancora in questi Gasperino erano di praticamente 41,53 ettari, si misuravano importi che erano 415 e 30 pertiche.
E poi dal catasto, invece austriaco, cosiddetto austriaco, insomma, vostro italiano, che metà dell'800 qui 1.008 e 48, sennò, se non ricordo male e le terre siano un po' ridotte erano arrivati a 35 ettari per effetto di che cosa, per effetto di il problema è che vi dicevo prima, cioè che ci sia stata una serie di vendite e spesso vendite venivano, diciamo mascherate per modo di dire in contratti di livello erano il contratto di enfiteusi, cioè dove veniva dato alla famiglia in gestione al terreno a fronte di un canone annuo e la famiglia lo gestiva,
E pagando questo canone fino a potesse neanche appropriare, pagando 15 volte Cannone in un colpo solo. Insomma, no e quindi erano in anticamera un po' l'anticamera della privatizzazione e questo ha riguardato tante superfici in questa mappa austriaca, cioè che abbiamo fatto un collage di delle mappe austriache, si osserva la zona qua di Monte garzone dove ci avete un'ampia area verde che erano le terre collettive a metà 800 più sul versante est e anche sul versante ovest più vedete qua c'è una zona di Illasi con piccoli, ma pallini sparsi le pozze.
Piccole piccoli, inclusi e di scarso valore qua scarso valore in termini di superficie intendono questa proprio car San Colombano per dire che si situa, è un collage di carte, questa no sacre urbano che si torni a parte questa parte qua e là, tra Jager insieme.
Ecco, poi ah, durante nel 1.808 67 abbiamo trovato una mappa degli usurati usurpazioni, niente.
Cioè di queste eccezioni a livello che ha riguardato tantissimi terreni nelle zone del garzone, per cui potete immaginare che la situazione si è impoverita, per cui da tutta la macchia verde, che dovevamo prima all'inizio del secolo del 900 tanti inclusi erano andati persi perché privatizzati ceduti ai privati questi che vedete in marrone saranno contratti di livello cioè di quelle famose diciamo enfiteusi cessioni a livello.
E proseguendo cosa succede che negli anni a cavallo fra gli anni 70, grosso modo il Comune ha fatto delle notevoli, le acquisizioni nella zona del Carso ha ricomprato dei terreni per fare i rimboschimenti, perché terreno si era impoverito. Sono tutti conoscerete quella quella zona, lì è un terreno molto superficiale, povero. È stato Rimbaud scritto con esiti modesti, ma ma non perché sia stato fatto male, semplicemente perché è un terreno che richiede tanto tempo per evolvere, diventarne molto più produttivo. Per il momento, comunque, c'è un discreto Bosco e il Comune aveva fatto notevoli acquisizioni, per cui siamo in una condizione che dicevo prima anche al Sindaco che questo Comune, addirittura il demanio civico negli ultimi diciamo 60 anni si è allargato riconquistando terreno i vecchi, comunque non perché ha è andato sul terreno ma quantomeno acquistando terreni che erano stati perduti con le cessioni. Qui c'è un ingrandimento dove si vedono le distinzioni di colore e faccio notare come siamo sul monte Gahrton, queste parti qua avverte, con questo verde qua militare tipo sono.
Sono parti che sono di uso civico, rimangono tali sono a Bosco, in gran parte o qualche prato incolto, queste queste parti, qua in invece in marrone sono ex livelli e Trenitalia appunto in uso che adesso sono in uso a privati queste terre qua in verde scuro sono terre,
In cui che sono ancora del Comune, ma che sono in parte utilizzate da privati, però sono del Comune, vanno regolamentate con delle concessioni, questi qua sono terreni che sono mutati irreversibilmente, perché ci son su fabbricati e quindi perso perso la destinazione originaria e vanno Andrea danno quindi classificati.
E questi, invece sono terreni che sono occupate, occupati, utilizzati da privati, con contratti che vanno, vanno conciliate, che vanno rivisti perché appunto sono contratti di affitto, quando in realtà il terreno invece è di uso civico, quindi non non non sarebbe, diciamo così il suo destinazione è corretta.
Bisogna fare delle concessioni oppure fare la cessione al privato attraverso la conciliazione.
Espresso un atto.
Sì.
Okay son passato su CTR okay.
Queste sono le proposte proposte di.
Del Piano di riordino, allora dove vediamo i viola, sono terre che andarono US classificate dall'uso civico, cioè perdono lo status di sussidio, qui dove c'è una casa su non ha più senso mantenerlo e, una volta Scratch ossificate, il Comune dovrà provvedere a alienare e a renderla, insomma, ci vuole nessun contratto di compravendita e dove c'è invece il l'azzurro su terreni che sono ex livelli sui quali va fatta una.
Concede una reintegra oppure una conciliazione, c'è un contratto di accordo col attuale possessore privato per darvi un indennizzo al Comune teso comune come esponente della collettività, non si intende in modo che terreno possa restare in carico al privato visto che era un terreno ex livello e questo azzurro qua sono hanno lo stesso status è sempre terreni soggetti a reintegra ma salvo appunto la conciliazione non sono ex livelli questi quindi, di solito sono occupati da vigneti attualmente e quindi sono zone coltivate queste.
Invece queste verde scuro sono terreni che sono occupati da vigneti o coltivi, comunque che rientreranno nell'uso civico, non possono essere alienati assolutamente questi rientrano nell'uso civico, ma andranno nella cosiddetta categoria B, ovvero terreni coltivabili rispetto all'altro che son terreni PEC di uso bosco o pascolo, la parte prevalente in termini quantitativi, ecco, abbiamo questo specchietto, si legge benissimo, ma insomma si capisce.
Totale delle terre, inizialmente, prima delle riacquisizione del casomai, era di 24 ettari, sono stati acquisiti di eccetera e abbondanti, e altri tre e tre erano in possesso ex livellari totale, avevamo 37 ettari virgola 5. Se avete presente, siamo nella situazione abbastanza affine a quella che si trovava all'inizio del secolo qui e anche a metà del 1.800, quindi abbiamo conservato abbastanza. I terreni di questi rimarranno di uso civico. Questi qua e G 1 G 2, che sono circa 33 ettari, 32, nove quattro, uno sette, saranno soggetti a reintegrò conciliazione coi privati 3 3 3 e saranno tra virgolette persi, cioè andando in classificazione, ometterlo e 30. Alla fine, quindi, avremo un demanio civico che avranno a un'estensione concentrata prevalentemente su Garzon di circa 33 ettari, come vi dicevo prima, grosso modo un 63 metri quadri per abitante. E soprattutto, ecco di bello che è andato crescendo.
Rispetto a altre situazioni in cui invece si è soltanto impoverito.
Cosa si dovrà fare una volta completato l'iter che che prevederà, dopo l'adozione nel nostro Consiglio comunale, la possibilità, c'è la necessità di fare delle pubblicazioni e delle notifiche eventuali privati, possono fare ovviamente delle osservazioni se queste pervenissero, ci saranno controdeduzioni e un secondo passaggio in Consiglio comunale, altrimenti il tutto andrà in Regione. La Regione farà la sua istruttoria e, una volta che approverà con proprio decreto il riordino, queste terre saranno così identificate e si potrà riportare nel PAT PI il loro perimetro. Sarà opportuno che il Comune si doti allora di un regolamento.
Che definisca tutti quanti questi criteri, cioè chi sono i soggetti titolari, come vanno gestiti terreni, come vanno eventualmente i dati in concessione, perché si possono anche dare in concessione non in affitto ma in concessione temporanea, quali sono gli obblighi, quali sono i frutti e quali saranno anche le operazioni di controllo che potranno essere messi in atto.
Vi ringrazio.
Grazie, dottor Novello, per per l'esposizione.
Un grande lavoro di ricostruzione che parte, come abbiamo visto da tempo immemore e che ci impone oggi, ovviamente, di proseguire questo procedimento che ci chiede la Regione, ma è anche devo dire, sulla base anche delle premesse che ci ha detto lei prima un dovere che abbiamo anche noi da di amministratore di riordinare di porre insomma fine e riordinare proprio letteralmente quelle che sono queste terre di uso civico per mettere un punto fermo anche nella storia d'Illasi e di cellule e su quelle che sono le terre destinate alla collettività oltre che a sanare ovviamente situazioni che oggi non sono conformi alle disposizioni normative.
Vi chiedo se avete delle osservazioni e porre al dottor Novello se non ve ne sono, perché è stato chiarissimo, devo dire nell'esposizione.
Vi leggo e la proposta di delibera, quindi proponiamo di adottare il Piano di riordino delle terre di uso civico del Comune di Illasi, depositato il 12 dicembre 2022 del perito dottor Novello, contenente anche tutta la documentazione allegata, quindi la relazione generale, i prospetti analitici, le tavole grafiche che sono quelle che ci ha mostrato questa sera di proporre alla Regione del Veneto l'assegnazione delle terre elencate nel prospetto analitico dell'Allegato G, 1 alla categoria di cui alla lettera a dell'articolo 11 della legge del 27 in qualità di terre di uso civico del Comune di legge destina agrosilvopastorali.
Poiché ci ha elencato prima il dottor Novello di proporre alla Regione del Veneto l'assegnazione delle terre elencate nel prospetto analitico di cui all'Allegato G 2, in qualità di terre di uso civico del Comune di Illasi a destinazione agricola, di proporre alla Regione del Veneto la reintegra salvo esperimento di conciliazione stragiudiziale per le terre riportate nei prospetti litici euro,
Quindi questi sono quelli che possono essere oggetto di conciliazione di presentare istanza alla Regione del Veneto di classificazione delle terre di cui ai prospetti H 1 e H 2.
Di prevedere, con provvedimento successivo all'approvazione del riordino da parte della Regione, l'alienazione delle terre di cui al prospetto H 2, che sono quelle che hanno perso, diciamo la dimensione collettiva, di notificare alle ditte coinvolte di cui ai precedenti punti, 4 e 5, le risultanze del Piano con particolare attenzione ai possessori dei terreni oggetto di proposta di reintegra al demanio civico o classificazione ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale 31 del 94, al fine di consentire l'eventuale attivazione della conciliazione tra le parti interessate secondo quanto previsto dall'articolo 29 della legge del 27 di approvare lo schema di atto di conciliazione stragiudiziale di cui all'articolo 29 della legge del 27 come da allegato al presente provvedimento,
Dare mandato al responsabile dell'area di espletare le procedure amministrative relative a quanto previsto ai precedenti punti da 2 a 7 del presente disposto deliberativo e, in particolare, secondo quanto riportato dalla comunicazione regionale di nomina del perito istruttore del 2021 e quindi entro otto giorni dalla data di adozione della presente deliberazione di pubblicare e depositare il Piano di riordino in oggetto per 30 giorni consecutivi ai fini della presentazione di eventuali osservazioni o opposizioni da parte degli interessati, le notizie dell'avvenuto deposito deve essere effettuata mediante pubblicazione di un avviso pubblico all'albo pretorio del Comune pubblicazione del medesimo avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto e della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e le opportune affissione dei manifesti nel territorio comunale. Gli interessati hanno diritto di presentare osservazioni e opposizioni alle risultanze del piano di accertamento riordino entro 30 giorni dalla pubblicazione.
Del bando, ovvero entro 30 giorni dalle rispettive notifiche. In presenza di eventuali osservazioni e opposizioni, il Consiglio comunale deve esprimersi sulle.
La presentazione e nei 15 giorni successivi, il Sindaco trasmette alla Regione Veneto Direzione Enti locali, i procedimenti elettorali ai grandi eventi, il piano adottato unitamente alle osservazioni e opposizioni pervenute alle controdeduzioni del Comune e alle deliberazioni adottate dal Consiglio comunale. Questo perché poi sarà la Regione che si esprimerà in merito di dare indirizzo al responsabile dell'area tecnica di considerare, nell'iter di redazione del primo PII di Illasi tuttora in corso l'inserimento delle aree rientranti nel demanio civico comunale così come sopra descritto, predisponendo l'opportuna normativa di riferimento in quanto la natura urbanistica di tali aree rientra nella fattispecie di vincolo urbanistico di piano e di demandare allo stesso responsabile dell'area tecnica di provvedere alla pubblicazione del presente provvedimento. Nell'apposita sezione Amministrazione trasparente del sito istituzionale del Comune di Illasi favorevoli.
Tutti favorevoli votiamo per l'immediata eseguibilità favorevoli.
Tutti favorevoli.
Grazie, proseguiamo con la prossima proposta di delibera e ringraziamo, dottor Novello, per l'esposizione.
La prossima delibera ad oggetto la ratifica della delibera di Giunta comunale numero 107 del 2023 avente ad oggetto la variazione al bilancio di previsione 2023 2025 adottata in via d'urgenza dalla Giunta comunale questa variazione è stata adottata dalla Giunta per far fronte a due spese che sia che avevano il carattere dell'urgenza dell'urgenza e quindi oggi vengono semplicemente ratificate dal Consiglio comunale una parte delle l'intervento della variazione era l'adeguamento degli stanziamenti di spesa relativa agli incarichi professionali di ambito tecnico.
E, dall'altro, invece, l'incremento delle dotazioni di spese in conto capitale per l'acquisto, l'installazione di nuovi impianti semaforici,
La variazione già diciamo, è stata adottata, appunto d'urgenza dalla Giunta comunale e quindi oggi ci apprestiamo semplicemente a ratificare questa delibera di Giunta vi chiedo se ci sono osservazioni, ma, ripeto, è una ratifica, quindi poniamo direttamente ai voti favorevoli.
Tutti favorevoli votiamo per l'immediata eseguibilità favorevoli, tutti favorevoli.
Grazie.
Proseguiamo con la quinta proposta di delibera che ha ad oggetto la variazione del bilancio di previsione finanziario triennale 2023 2025 con applicazione dell'avanzo di amministrazione, che rappresenta l'ultima variazione che adotteremo per questo bilancio dell'anno corrente, e passerei la parola al vicesindaco, Michele Tajoli, per l'esposizione dei contenuti della variazione,
Sì, grazie allora brevemente la variazione di bilancio, come dire far recepire alcune entrate che abbiamo avuto sui poste di IMU IRPEF e soprattutto con l'applicazione di avanzo di amministrazione, allora in entrata ai capitoli sono i seguenti, allora avanzo di amministrazione 323.500 euro.
Di IMU, abbiamo un'entrata di 20.000 euro straordinaria e un'addizionale IRPEF in aumento di 40.000 euro, in sostanza, come è entrata nelle uscite, come diciamo poi c'è qui in entrata, c'è tutta una serie di movimenti di Ca' di capitoli di poca entità sulle uscite da segnalare come uscita importanti, allora dobbiamo ricordare innanzitutto,
Un contributo aggiuntivo per l'asilo nido d'Illasi di 3.500 euro.
Un un'applicazione di 7.600 euro per richieste agli impianti sportivi.
L'illuminazione del campo e la rete,
E poi abbiamo per la manutenzione straordinaria degli edifici pubblici e 9.500 euro sono delle delle rotture al all'impianto di riscaldamento, di vicolo Broletto e delle perdite nel comune di Illasi giù sotto dove c'è la la caldaia.
12.000 euro di.
Applicazione in uscita per l'acquisto di nuovi teli, della tensostruttura della di retro comune perché sono ammalorati dopo un po' di anni e vanno sostituiti.
E l'applicazione di 300.000 euro di avanzo per manutenzione straordinaria di strade interne ed esterne, quindi asfaltature o comunque interventi necessari e dovuti, ovviamente.
È una variazione importante che abbiamo tempo fino al 30 novembre, che potevamo fare entro il 30 novembre e quindi, insomma, andiamo a recepire questi questi capitoli, grazie grazie, se si tratta dell'ultimo momento in cui possiamo applicare, avanzo per l'anno corrente e anche diciamo integrare quei capitoli di spesa che si rendono necessari e che necessita di un'integrazione per le spese da qua a fine anno il termine appunto il 30 novembre il termine ultimo per l'assestamento e quindi l'ultima variazione.
Abbiamo il parere favorevole del revisore che ha esaminato la variazione e non andiamo a mutare gli equilibri di bilancio.
Favorevoli.
Tutti favorevoli.
Votiamo anche qui per l'immediata eseguibilità favorevoli, tutti favorevoli in eccolo importante anche l'applicazione di avanzo che ricordava il vicesindaco, perché è in corso questo progetto importante per Illasi proprio di asfaltature, che verrà fatto nel corso dell'anno prossimo, ma insomma già importante individuare le somme in modo da poter partire già con il mese di gennaio e febbraio del primo anno e il prossimo anno proseguiamo con l'ultima proposta di delibera all'ordine del giorno che è una delibera propedeutica.
Zione che andremo ad approvare il mese prossimo ed ha ad oggetto quindi la presentazione del Documento Unico di Programmazione cosiddetto DUP per gli anni 2024 e 2026. Il DUP è uno strumento che di fatto descrive, da un punto di vista strategico operativo quali sono gli obiettivi dell'Amministrazione, quindi parte dalle esigenze che hanno gli uffici per,
In procedura per progetti diciamo già approvati, si integra con le linee di mandato nostra, diciamo, di questa Amministrazione e va a descrivere quindi quali saranno gli obiettivi per il prossimo triennio, per essere pragmatici, anche ben comprensibile, anche per chi magari ci ascolta e segue vi darei lettura di quali sono gli obiettivi strategici che poi saranno troveranno diciamo,
Riferimento nel bilancio di previsione che approveremo a dicembre. Il bilancio è diviso per missioni, quindi ogni missione ha uno stanziamento e quindi, riprendendo quelli che sono i contenuti della parte strategica del DUP, inviterei appunto una lettura degli obiettivi che avremo per il prossimo triennio. La prima missione ha ad oggetto i servizi istituzionali generali e di gestione.
Ci impegniamo quindi a informare periodicamente ai cittadini circa le iniziative dell'ente e l'andamento dell'azione amministrativa, digitalizzare i servizi dell'Ente e abbiamo preso un contributo PNRR sulla digitalizzazione, sono in corso tutte le procedure di digitalizzazione, diminuiamo di ci prendiamo diminuire i costi gestionali dei procedimenti amministrativi gestendo i documenti in maniera informatica ci impegniamo ad agire con trasparenza nella redazione e nel monitoraggio frequente delle previsioni di bilancio di attuare un programma di razionalizzazione della spesa riducendo dove è possibile la spesa corrente per l'acquisto di beni e servizi.
Ci prendiamo contenere più possibile il contenzioso tributario, favorendo l'attività e servizi volti informare puntualmente il contribuente a promuovere uno sviluppo del territorio in grado di interpretare un beneficio economico e sociale di lungo periodo. La con il recupero e la riqualificazione del patrimonio esistente, con l'approvazione del Piano degli interventi, con la ricerca anche di finanziamenti per proseguire nei progetti di sviluppo della mobilità sostenibile con la, l'obiettivo della rigenerazione dei centri urbani, la definizione dei lavori di messa in sicurezza di via San Monte, la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade comunali, il miglioramento della qualità dell'arredo urbano, la gestione del territorio e delle manutenzioni, delle necessità tecniche dell'Ente gestire le pratiche edilizie dei privati con l'obiettivo di contenere la tempistica di rilascio delle autorizzazioni con riferimento al Palazzetto dello Sport dal sito in via catene, dovranno essere altresì privilegiati gli interventi volti al miglioramento e l'efficientamento dell'illuminazione interna dell'area gioco. Attività sportive perché ci sono.
Degli interventi da fare per sistemare l'illuminazione interna e lo faremo nel rispetto della dell'efficientamento energetico.
Il potenziamento del sito comunale per renderlo la fonte principale delle informazioni, prevenire ad un'organizzazione più snella ed efficiente anche della dal punto di vista delle risorse umane, del Comune migliorare il livello di qualificazione professionale dei dipendenti, migliorare la capacità di dare risposte ai cittadini di provvedere alla revisione dell'organizzazione dell'ente in connessione con le politiche sui servizi associati. Con riferimento alla missione istruzione e diritto allo studio, ci impegniamo a manutenere, ad efficientare gli edifici, a conservare i servizi di doposcuola per favorire la continuità formativa dell'individuo in ambito protetto e monitorato da personale qualificato, a mantenere e sviluppare i rapporti con la rete per l'orientamento a est, veronese per la realizzazione annuale del Salone, dell'orientamento e del nuovo salone delle professioni, a erogare borse di studio al merito o di elementi premianti per gli studenti del nostro territorio che si sono distinti per i risultati ottenuti.
Con riferimento alla missione Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali, ci impegniamo a promuovere la cultura nella sua ampia accezione quale strumento per favorire la crescita dell'individuo, l'aggregazione della comunità a implementare la proposta culturale e musicale, anche rivolto alla scoperta del territorio, a supportare l'attività della biblioteca per favorire l'abitudine di leggere, anche attraverso l'attivazione di corsi e iniziative volte a coinvolgere ogni fascia di età e sostenere le iniziative proposte dalle associazioni del territorio con riferimento alle politiche e alle politiche giovanili. Sport e tempo libero perché la missione 0 6 ci impegniamo a favorire lo svolgimento dell'attività sportiva in ogni fascia d'età, incoraggiare l'offerta multidisciplinare in grado di assicurare lo sviluppo dell'individuo, nonché svolgere la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti sportivi a collaborare e dare sostegno per le manifestazioni sportive presenti sul territorio, a fare interventi di promozione sportiva, a sostenere gli eventi e le iniziative organizzate dalle associazioni sportive sul territorio comunale, quali azioni promozionali di coinvolgimento della cittadinanza per ogni, fascia d'età.
A manutenere continuamente le strutture e gli impianti sportivi, anche attraverso il convenzionamento con le associazioni locali.
Per i giovani e ci impegniamo a creare una rete di sostegno al mondo giovanile, favorendone l'aggregazione attraverso una Consulta promo permanente e a promuovere i 20 e i luoghi di aggregazione per socializzare.
Proseguire nelle attività del Consiglio comunale, dei ragazzi e delle ragazze e incentivare la progettualità relativa all'appuntamento culturale sotto vari punti di vista ambientale, sociale ed etico, con riferimento alla missione 7, che è il turismo.
Ci impegniamo a migliorare le strutture di arredo urbano, di servizio ricettivo del turismo e a promuovere il marchio con marketing territoriale, il nostro territorio, a coinvolgere e coordinare le nostre attività produttive, sempre con riferimento alla valorizzazione del territorio, ad aderire ai progetti e bandi di alto interesse culturale legate alla sostenibilità, ad aderire ad associazioni o gruppi provinciali e regionali e nazionali di promozione del territorio e a dare sostegno al lavoro svolto dalla nostra Pro Loco, dalle associazioni. Con riferimento alla missione 8, che riguarda l'assetto del territorio ed edilizia abitativa, ci impegniamo ad adeguare il, gli strumenti di pianificazione territoriale alle novità legislative e alle richieste sostenibili di contenere il consumo del suolo e promuovere la riqualificazione del tessuto edilizio urbano, oltre che incentivare la realizzazione di edifici ecosostenibili. Con riferimento alla Missione 9 sviluppo sostenibile e tutela del territorio dell'ambiente, ci impegniamo a collaborare con le associazioni locale che promuovono la tutela dell'ambiente, che svolgono azioni positive concretamente tese alla salvaguardia del territorio, recupero di rifiuti e l'eliminazione della plastica alla protezione della flora e fauna locale è incrementare valorizzare il verde pubblico migliorandone il servizio di manutenzione.
A manutenere i parchi gioco con l'installazione o sostituzione dei giochi. Anche qui abbiamo vinto quel contributo relativo alle palestre all'aperto che entrerà e verrà applicato l'anno prossimo ad agevolare gli interventi di recupero del patrimonio esistente finalizzato al risparmio energetico, all'installazione di colonnine per ricarica auto sul territorio e la piantumazione di nuovi alberi e arbusti, con riferimento invece al tema rifiuti, ci prendiamo sensibilizzare la cittadinanza alla minor produzione del rifiuto secco e a potenziare le attività di promozione della raccolta differenziata.
Siamo quasi in chiusura la missione relativa ai diritti sociali, politiche, sociali della famiglia, ci impegniamo a sostenere le scuole pubbliche paritarie private e le associazioni in generale, tutti i soggetti che promuovono e svolgono servizi dedicati ai minori 0 6, oggi abbiamo firmato le convenzioni con le 2 scuole paritarie e con il nido in cui c'è una rilevante contributo del Comune per sostenere le attività delle nostre scuole materne del nido a promuovere l'integrazione sociale delle persone anziane discrezionalmente e gestire qui insieme all'Unione dei Comuni, l'emergenza sociale,
Potrei andare oltre, ma diciamo su tutti i temi che avete già sviscerato e gli ultimi. Le ultime due missioni riguardano lo sviluppo economico, quindi qui collaboriamo con le attività produttive, coinvolgendo nella promozione dei nostri territori, come abbiamo fatto con le ultime manifestazioni, anche del mese di novembre, e a promuovere e a collaborare con le Istituzioni per sostenere ovviamente il tema dell'occupazione, l'introduzione nel mercato del lavoro dei giovani, e questo noi lo facciamo con l'Informa giovani che abbiamo presso l'Unione, ma anche con l'iniziativa del salone. Ecco perché era importante soffermarsi su questo, perché di fatto questo è un documento che descrive quali sono gli obiettivi dell'Amministrazione che poi troveranno traduzione dei numeri che avremo nel bilancio di previsione per il triennio 24 26. Quindi, come vedete, si tratta di una sintesi di quelli che sono i nuovi tipi di mandato, in sintesi, anche dei progetti che abbiamo già sulle ha sul nostro tavolo e di cui stiamo già discutendo proprio in vista dell'anno prossimo.
Abbiamo anche qui il parere favorevole del revisore dei conti.
Avete osservazioni?
Altrimenti andrei alla votazione, riservandoci poi di vedere a dicembre il bilancio di previsione di pro proponiamo di deliberare di prendere atto della presentazione del Documento Unico di Programmazione 2024 26, il cui schema è già stato approvato dalla Giunta comunale e di prendere atto del parere espresso dall'organo di revisione sul DUP 2024 26 favorevoli tutti favorevoli votiamo per l'immediata eseguibilità favorevoli tutti favorevoli, vi ringrazio prossimo Consiglio comunale sarà l'11 dicembre che avrà ad oggetto la l'approvazione del bilancio di previsione buona serata.