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Cerimonia sottoscrizione Carta di partenariato Santuario Pelagos
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Buongiorno.
Vi chiedo di.
Vi chiedo di sedervi che è il caso che si vada a cominciare perché.
Abbiamo l' occasione di ascoltare una conferenza scientifica di livello assoluto grazie all' Enea e alle ricercatrici che sono qua presenti e ci tengo che la possano ascoltare i ragazzi della scuola delle scuole di Lerici che sono presenti e che chiaramente alle dodici e mezza al massimo ci devono ci devono lasciare quindi.
Ci sarà un' inversione dell' ordine dei lavori nel senso che.
Ci sarà prima un dopo un saluto dell' Ammiraglio Caligiore i Sindaci e le autorità quindi saranno invitate a d' un saluto istituzionale a dire quello che avranno voglia di di dire per l' occasione dopo la lo svolgimento della conferenza in ogni caso io voglio intanto salutare i colleghi Sindaci che sono qua per la sottoscrizione del.
Del partenariato che sono Matteo Colzani il Sindaco di Porto Venere.
Il vicesindaco Piera Gandolfi del comune di Bonassola il Sindaco Gianluigi Troiano del Comune di Deiva Marina il Comune di Albissola Marina che però mi pare non c'è ancora lo lo aspettiamo comunque Gianluca Gianluca Nasuti e il comune di Borghetto Santo Spirito rappresentato dal suo Sindaco.
Giancarlo Canepa.
Buongiorno collega.
Tengo a salutare permettetemi l' autorità militare più alta che abbiamo questa mattina che è l' ammiraglio Romano.
Ammiraglio Romano capo delle capitanerie di porto ed è stato ed è per noi una risorsa prima per la nazione oggi soprattutto per Lerici perché il narratore della della nostra storia ed è una persona veramente che devo dire noi le vicini amiamo molto ecco grazie della sua presenza anche oggi saluto il Comando provinciale dei Carabinieri nella persona del luogotenente Fabrizio Tomei.
Saluto vedo che non c'è ancora ci avevano garantito la presenza però l' ammiraglio Lazio non lo vedo comunque io a questo punto la dottoressa Sorrentino che rappresenta il Comune di Spezia.
Tengo a salutare la Lega Navale nella persona della sezione di Lerici nella persona di Maurizio Moglia e devo estendere proprio i ringraziamenti di tutta l' Amministrazione per l' aiuto e la collaborazione nell' organizzare questa manifestazione saluto Andrea Morello che è il rappresentante di strisce per l' Italia che è associazione con la quale noi vogliamo stringere stiamo stringendo un rapporto volto a imparare a tutelare il mare di cetacei niente quindi io ringrazio soprattutto l' ENEA l' Agenzia nazionale per le nuove tecnologie l' Energia e l' Ambiente nella persona in sintesi della dottoressa panacea Lulli quindi è l' istituto Thesis le Sears che per la collaborazione scientifica che che ha dato io lascio quindi la parola al all' ammiraglio Caligiore ringraziandolo.
Della presenza inevitabile perché qui per il Ministero in quanto.
Capo del Reparto ambientale marino presso il Ministero dell' ambiente ed è colui che per il Governo e per lo Stato italiano metterà la firma no a siglare questa nuovo ingresso di questi cinque Comuni della Liguria che entreranno in questa in questo nel santuario dei cetacei così mi piace chiamarlo ecco grazie ammiraglio.
Grazie a lei Sindaco.
Grazie per diverse ragioni che mi piace ricordare qualche anno fa ci siamo visti col signor Sindaco di Lerici in un contesto di sottoscrizione del partenariato Pelagos siamo scambiati poche parole però con un impegno reciproco vale a dire condurre.
Il Comune.
Direttrici da lei amministrato alla sottoscrizione.
Del partenariato se poi aggiungiamo anche altri quattro Comuni che aderiscono a questa firma di odierna diciamo che il successo è pieno e come tale glielo riconosco per i suoi impegni e per la sua diciamo tenacia nel voler conseguire il risultato detto questo doverosamente.
Al signor Sindaco devo passare a quelli che sono i saluti istituzionali.
Io oggi.
Rappresento il Ministero dell' ambiente nella misura in cui il signor Ministro mi delega a sottoscrivere insieme ai sindaci il documento di adesione al partenariato e ovviamente oltre al mio personale saluto porto quello del signor ministro.
Il dottor Gianluca Galletti.
E quello della Direzione generale rappresentata dalla dottoressa Maria Carmela Giarratano.
Chi da anni insieme ai suoi collaboratori il dottor Montanaro il signor Paolo galoppini si occupano della querelle Pelagos con tutti i risvolti burocratici amministrativi scientifici che questo impegno.
Sottoscritto dall' Italia dalla Francia e da Principato di Monaco richiedono.
Ma prima di ogni altra considerazione permettetemi di rivolgere.
Un indirizzo di saluto alle scolaresche.
Perché in fondo i veri protagonisti di un momento del genere.
Sono i ragazzi se ho capito bene si tratta di scuola media locale quindi grazie ai loro insegnanti ai loro dirigenti scolastici per aver saputo cogliere questo momento e indirizzarli a fargli vivere una giornata che è particolarissima la giornata in cui il mondo degli adulti.
Riflettendo sui guasti provocati nel passato si sforza di porre rimedio.
E quindi.
Arginare quelli che sono state come dire le politiche sconsiderate del passato e porre un freno e quindi salvaguardare quello che è ancora di salvaguardare il nostro mare ci conserva.
Mi pare di aver finito la parte introduttiva dei saluti oggi al tavolo siedono persone autorevoli.
Nel settore della ricerca scientifica.
Della formazione dell' educazione ambientale.
Persone che da anni.
Si occupa in prima persona.
Nel settore salvaguardia dei cetacei.
Ci saranno delle presentazioni interessantissime e quindi non vorrei sottrarre tempo alle considerazioni che i colleghi mi associo come dire un po' forzando ma aggrappandosi all' antico percorso di studi che ho seguito dal giovane e ascolterò con l' attenzione di sempre quelli che sono gli interventi scientifici della giornata poi proseguiremo immagino con la sottoscrizione del partenariato e poi ci affidiamo al padrone di casa per sviluppare il programma della giornata odierna grazie della vostra attenzione.
Volevo solo prima di passare la parola dottoressa appannaggio Tulli salutare la dottoressa Ingrid Roncarolo della autorità di sistema portuale del madrigale orientale ed è dell' Ufficio Ambiente e il Consigliere Presidente della Commissione ambiente regionale Andrea Costa che ringrazio di essere qua con noi e il Sindaco di Albissola che ci ha raggiunti grazie collega di essere qua dottoressa le passo la.
Buongiorno a tutti sono Federica palla Ciulli del laboratorio di diversità e servizi ecosistemici dell' ENEA e ne ha è presente sul territorio dagli anni Sessanta con un centro ricerca ambiente marino operativo nell' area che studia l' ambiente locale per cui diciamo siamo sicuramente uno dei vari centri di ricerca di riferimento sul territorio e abbiamo in questo senso ha accettato con molto piacere l' invito da parte del Sindaco che colgo l' occasione per ringraziare insieme a Claudia Cabano che si è data un gran daffare per organizzare l' evento abbiamo dicevo accolto molto volentieri questo invito organizzare questa mattinata.
Abbiamo studiato un pochino su chi ha che poteva essere la persona giusta e che le persone giuste da invitare a questo evento e abbiamo diciamo messo su una scaletta che crediamo essere interessante e che dovrebbe sicuramente avere un carattere anche divulgativo adatto ai ragazzi delle medie che peraltro diciamo un carattere divulgativo anche utile ai ragazzini anche più giovani infatti sebbene oggi siano presenti tra classe delle scuole medie e le seconde medie abbiamo intenzione di fare una.
Riprendere con un video l' evento in modo da poterlo poi proiettare nelle classi anche delle elementari e nelle restanti classi medie nei giorni a venire in modo che tutti i ragazzi diciamo del comprensivo di Lerici e se vorranno perché no altre scuole interessate basta che chiedano un possano avvicinarsi a questa realtà del Santuario Pelagos che interessa l' intero arco della Regione Liguria perché la Liguria la Toscana fino alla zona dell' arcipelago toscano rientrano diciamo nel nel santuario e di conseguenza è dovere diciamo dei giovani cittadini conoscere le problematiche e le meraviglie che questo santuario contiene quindi quest' oggi può essere vuole essere un giorno di avvicinamento a questa realtà di cui sentiremo penso nel futuro parlare sempre più spesso perché prenderà questo santuario che fino ad oggi è esistito un po' più sulla carta che nella realtà mi auguro che man mano diventi sempre più diciamo attivo nelle iniziative locali e a livello appunto diciamo regionali e internazionali visto che un pezzo del Santuario ricade anche sotto l' interesse delle coste francesi bene per introdurre i lavori proiettiamo un piccolo video di un minuto che ci illustra sommariamente che cosa è il Santuario Pelagos e poi parli a passiamo la parola ai vari relatori grazie mille.
Perfetto grazie mille e ringrazio Sabina era oli dell' Istituto Tethys per aver presentato quel che vi ho fornito questo video e presento quindi la nostra prima oratrice la dottoressa anzi professoressa Emanuela Ranelli visto che è niente Emanuela ha lavorato con noi Alenia negli scorsi cinque anni però recentemente ha vinto una posizione di professore associato all' Università Politecnica delle Marche e quindi ahimè ci lascerà il breve però per lo meno è ancora qui con noi al momento può presentarci un po' dell' attività che è stata svolta da ENEA qui nel nell' ambiente del Santuario dei cetacei negli anni passati Emanuela è un' ecologia si occupa di ambienti profondi e di catene trofiche reti trofiche immagino i ragazzi sappiano di che cosa parlo forse a Scienze hanno studiato ci illustrerà un pochettino appunto quello che possono essere gli aspetti più ecologiche che di questo santuario e alcune scoperte che abbiamo fatto di recente come lei ha qui nel santuario e che meritano insomma di di di di avere un pochino di diffusione di conoscenza grazie mille grazie Federica per me è un è un vero piacere essere qui e anche perché insomma purtroppo ci sarò ancora per poco ma ho lavorato veramente volentieri presso il centro ENEA di ricerche per l' ambiente marino dove abbiamo appunto svolto diverse attività abbiamo anche partecipato con la dottoressa ero al di una proposal per la governance del santuario è lì che un po' ci siamo iniziati anche ad occupare della parte più superficiale di questa zona perché in realtà io mi occupo di quello che c'è sotto e infatti il titolo della mia presentazione è proprio un' oasi di biodiversità dalla superficie agli abissi per cui durante la mia presentazione vi parlerò proprio brevemente del Pelagos perché appunto poi le altre relatrice andranno un po' più addentro sia sulla parte diciamo più di policy di governance e la storia un po' dell' accordo di questo partenariato vi parlerò appunto brevemente della parte di degli animali che ci sono sopra quindi del dei delfini e in particolare dei cetacei in generale che vivono in quest' area ma poi andremo un po' più sotto in quella che è l' ambiente di di fondo il bentonitico i bambini le classi che sono qui hanno avuto delle reazioni da parte nostra sia mia che dice che Federica durante un progetto previo che abbiamo svolto qui che era il Matera il pianeta Terra Mare appunto e quindi al di là delle facce un po' basiti ho visto quando parlavamo di catene trofiche in realtà dovreste saperlo ok parleremo quindi poi un po' di altri animali e anche altri ecosistemi che sono presenti del all' interno del santuario allora il sanitario è una zona marina molto ampia l' avete visto nel documentario 87.500 chilometri quadrati e lascio l' accordo fra tre Paesi sostanzialmente l Italia il Principato di Monaco e la Francia come vedete infatti parte quasi da Marsiglia ingloba tutta la Corsica una parte della Sardegna arriva fino all' Argentario in Toscana inglobando appunto tutta la Liguria e quindi tutto il territorio ligure è un' area considerata un hot spot di biodiversità è molto particolare perché il Mediterraneo non vi sono molte aree protette offshore cioè dell' largo ok generalmente tutte le aree marine protette cambiamo il Mediterraneo sono aree marine costiere ok e questo è stato il primo tentativo di proteggere un' area dell' largo con tutte le difficoltà di cui vi parleranno poi le relatrici successive perché appunto proteggere uno specchio di mare così ampio è piuttosto difficile rispetto ad avere un' area marina protetta piccolina piccolina tra virgolette come può essere Portofino eccetera e sono appunto le maggiori difficoltà che incontriamo che abbiamo incontrato negli anni parliamo ormai di più di vent' anni nel proteggere quest' area è un' area ricchissima l' avete visto anche nel breve video che vi abbiamo fatto che la dottoressa ha portato qui grazie perché era veramente molto bello e nonostante il Mediterraneo sia una superficie veramente piccolissimo se lo vedete rispetto al pianeta Terra e a tutti gli altri oceani il Mediterraneo pensate che gli americani quando quando andiamo ai congressi e dicono che il Mediterraneo laghetto alla fine per loro per noi invece ovviamente il nostro mare nostrum noi è uno dei mari più studiati del mondo perché è stato il primo che si sono fatti un po' di indagini ospita un' elevatissima biodiversità e quest' area il santuario all' interno del Mediterraneo un altro hot spot di biodiversità perché è così ricca quest' area io ho fatto delle elezioni anche alle scuole forse qualcuno di voi se lo ricorda è un' area particolarmente ricca perché all' interno il sul fondale diciamo di questo santuario è.
Inciso da queste strutture che sono dei canyon ok canyon sono una sorta di Valli sottomarine sono incisioni da che iniziano dalla piattaforma continentale fino alla scarpata che praticamente modellano un pochino il paesaggio sottomarino lo rendono abbastanza eterogeneo rispetto a pensare una pianura tutta piatta okay e fungono da trappole per il sedimento la materia organica quindi per il cibo diciamo nella sua forma primordiale OK nutrienti che cosa succede in questi canyon in quest' area ma non solo qui ma questa è una cosa molto particolare che probabilmente molti di voi l' avranno sentito parlare di questo fenomeno che è la più Elling a quelle Inge risalita ok risalita di che cosa risalita di acque profonde fredde ricche di nutrienti infatti che cosa succede lo lo schema che vediamo a destra molto sintetico però penso abbastanza illuminante in tal senso e ci mostra un esempio di appello in un canyon ok cosa succede normalmente quando ci sono dei venti molto forti che spirano sulla superficie letteralmente spostano l' acqua superficiale che è più calda questo movimento di acque richiama acque fredde dalle profondità queste acque fredde sono ricche di nutrienti i nutrienti che cosa fanno un po' quello che facciamo noi con i fertilizzanti quando dobbiamo piantare qualche cosa nei nostri terreni ok sono il fosforo e azoto di componenti che c'è nel nostro fertilizzante oppure negli escrementi che venivano usati da i nostri nonni per coltivare la terra alla stessa maniera funzionano in mare ok quindi alimentano ok il servono per dare il la il primo click a quella che è la catena trofica per cui i innescano la produzione primaria produzione primaria ad opera di organismi foto sintetici che si chiamano cellule del fitoplancton la figurina che vediamo sotto queste palline verdi ok il fitoplancton e il fitoplancton a sua volta appunto in una catena questa è la l' esempio classico della catena trofica in mare vengono mangiati da piccoli organismi che sono lo zooplancton non solo uno zelante un piccolo piccolo piccolo ma anche animali un pochino più grandi come vedete quelli che vedete lì che sono degli il cosiddetto krill okay di cui probabilmente avete sentito parlare perché nei due documentari non sentiamo pareti zooplancton copepodi Euphorbiaceae diciamo dobbiamo parlare di divulgazione come anche qua e quindi lo chiamiamo krill sono questi piccoli gamberetti di queste dimensioni più o meno un po' più grandi che hanno sì diciamo sviluppano in grandissime quantità proprio per questa grande produzione primaria e solo il cibo preferito in particolare dai cetacei con i baffi Misticeti quindi le balene e le balenottere come quella che vediamo nella foto con una balenottera comune quindi è una delle specie preside residenti all' interno del santuario questo krill questa abbondanza di zooplancton non serve ovviamente solamente alle balene ma incatena a tutta un' altra serie di organismi che vengono che si nutrono su di esse che a loro volta vengono predati da altri organismi pensiamo ad esempio alle sardine che vengono poi predati dai su Garelli dai toni e così via nella nostra catena trofica o rete trofica per farvi capire l' entità diciamo della ricchezza del di quest' area questa è una mappa del Mediterraneo con che ci fa vedere la concentrazione di clorofilla che viene utilizzata un po' come proxy come indicatore della produzione primaria okay e vediamo che mentre il bacino orientale quello verso appunto Israele Cipro eccetera è tutto blu quindi poca produzione la parte del bacino occidentale quella verso di noi dall' Italia verso il Mare di Alborán dello stretto di Gibilterra è un' area molto ricca il colore diciamo il il rosso ci dà più ricchezza e il blu diciamo acque meno ricche vedete che l' area del dove è ubicato il Santuario eccola qui è verdino non è proprio come l' Alto Adriatico ovviamente ma li abbiamo ancora queste batimetrie alla cui base diciamo c'è l' uscita del Po quindi è una acque molto ricche ma un' area nel contesto mediterraneo è molto produttiva.
Quali specie vengono ospitati l' abbiamo visto brevemente nel video e poi stabiliamo vi farà vedere molte più immagini suppongo otto specie residenti cioè quelle che stabilmente vivono all' interno del santuario in alto la balenottera comune è il secondo cetaceo il più grande del mondo dopo la balenottera azzurra quindi ospitiamo nel Mediterraneo proprio una popolazione residente di uno degli animali più grandi della terra il capodoglio il globi Cefalo il lo zifio il Grampus il contrario scusate il tursiope delfino comune che purtroppo non è più così tanto comune mentre se andate in qualsiasi museo archeologico vedrete i vasi antichi greci romani ma anche i mosaici romani con raffigurati questi delfini con le strisce gialle che purtroppo però non sono più tanto comuni molto più comune la Stenella che è quella di destra normalmente anche qui nel all' interno del golfo è molto facile osservare i tursiopi quando si esce con la barca addirittura a Tellaro m' è capitato una volta io vivo a Tellaro quindi uno del delle frazioni e qui del Comune di Lerici li abbiamo visto appunto fuori dalla diga una sera al tramonto quindi è un' area veramente molto molto interessante qui alcune delle foto di questi splendidi animali e quello che appunto diciamo la parte della della mia presentazione più di fondo più ben tonica inizia adesso ma anche sulle altre specie di animali non solo cetaceo è un' area ricca di altri animali squali tartarughe e altri grandi pelagici ho messo un po' di esempi di animali presi proprio qua nell' area okay che magari i bimbi hanno visto foto anche nei giornali e un che Torino quindi un altro animale che mangia plancton e lo squalo Pellegrino ha anche detto e quelli sono dei pescatori di Porto Venere che non volevano pescarlo ci tengo a dirlo perché erano molto costernati perché è una specie in secondo la Jussieu né in the ingerendo quindi è una specie diciamo che sta in una situazione abbastanza critica della sua popolazione è un animale è abbastanza piccolo quello che hanno pescato tra l' altro un giovanili avrei messo un animale che raggiunge 8 10 metri.
Uno squalo volpe questa è stato preso proprio dai pescatori di Lerici vedete lì la pescheria di Lerici sotto e Verdesca quella è una foto di una Verdesca avvistata da queste parti si pescano ogni tanto vengono pescati esemplari piccolini fuori d' Altino purtroppo dico a chi conosce pescatori locali di ributtare in mare per favore perché purtroppo sugli squali non c'è una normativa ben precisa quindi non si viene multati però sono quasi tutte le specie in a rischio vulnerabili al rischio di estinzione rari eccetera ma anche squali bianchi non è che non ci facciamo più il bagno da domani ok queste sono gli squali bianchi vivono al largo e questo è uno squalo che fu pescato a Portofino tantissimi anni fa vedete dal 54 da allora non ci sono grandi segnalazioni nell' area è un' altra specie fortemente a rischio però ci sono qualche ogni tanto ci sono avvistamenti nell' area poi tartarughe e anche specie diciamo di Manti allora quella che vedete sotto una manta vi faccio vedere scusate perché prendendo questi video trasformandoli me li ha dati un mio amico pescatore per farvi capire quanto è bello qualcosa si può vedere quando hanno un po' in acqua allora questa è una tartaruga che ha visto all' altezza del ferale quindi gli scogli lo scoglio che sta dietro andando quindi non più nel nostro golfo fuori dal Golfo lo scoglio quello rosso che si vede nelle Cinque Terre la vedete lì Caretta caretta la tartaruga comune si avvistano abbastanza frequentemente nell' area del del saltuario e quest' altro animale qua che vedrete a breve.
Non gli ha sparato ovviamente è che i pescatori subacquei amano mettere delle GoPro sul fucile verrà.
Far vedere quello che vedono vedete quella lì è un' aquila di mare ed è una Samp simile diciamo alle razze però invece le razze vivono sul fondo le aquile di mare come le mante nuotano nell' acqua.
È un' area appunto ricchissimo tant' è che tutta il nostro territorio è caratterizzato dalla presenza di diversi oltre al Parco nazionale delle Cinque Terre che anche Area marina protetta il Parco di Porto Venere e il Parco di Montemarcello ma ci sono anche sei Stich Marini quindi sei siti di interesse comunitario quindi a ribadire appunto la ricchezza la biodiversità di questo territorio abbiamo infatti tra le diciamo cose visibili a noi che andiamo solamente magari con la maschera o a voi andate con la maschera Posidonia oceanica che è un habitat considerato d' importanza Comunitaria entra nella Direttiva Habitat come habitat prioritario okay è una pianta marina ci tengo a dirlo per ogni tanto i bimbi con ottimo che schifo le alghe non posso entrare in acqua quando ci sono le foglie tutte spiaggiate no è una pianta quindi con fusto foglie fiori okay.
Questo è un corallo uno dei pochissimi coralli Erma tipici assimila i coralli delle barriere coralline proprio aromatici vuol dire che dentro delle alghe te piccolissime che gli permettono di vivere meglio ok la adopera e questo si trova proprio qui all' interno del Golfo i colleghi ne ha alcuni dei colleghi ne hanno svolto diverse ricerche quello è un evento di sbiancamento purtroppo di questo Corallo le vedremo degli altri di esempi di danneggiamenti diciamo delle attività antropiche sensu lato perché qua si tratta di cambio climatico innalzamento della temperatura che ovviamente produce diversi danni ai nostri sistemi Marini questo è un esempio con l' innalzamento della temperatura e coralli come questi sia quelli delle barriere coralline che questo nostro corallo Lachlan d' opera espellono le zone santelle quindi queste piccole al Goethe che hanno dentro e diventano bianchi ok infatti Bleach King da appunto blitz varechina è proprio uno sbancamento ok.
Queste sono delle bellissime foto di un alt a un' altra collega dell' Enea Silvio cucito le ne ha svolto tantissime ricerche sulla il popolamento coralli Gino quindi simil coralli non sono proprio non pensiamo solo al corallo rosso ma anche a queste bellissime gorgonie che sono animali ovviamente sull' isola del Tino sulle pareti del tino situazioni nel 1998 anomalia termica quindi un innalzamento della temperatura e non normale che non omogeneo rispetto alle temperature che normalmente osserviamo nel Mediterraneo questo avviene nel 2003 forse i bambini i ragazzi non se lo ricorderanno ovviamente ma noi più grandi sì e 2002 mila 4 2006 si osserva questo evento di Moria generalizzata delle gorgonie totale quasi come potete vedere quella è la stessa parete 98 2004 2006 si inizia poi un po' più tardi a osservare una regolarizzazione perché per fortuna la natura è resistente ai cambiamenti fino ad un certo punto ovviamente poi oltre una certa soglia purtroppo non c'è via non si torna più indietro ma in questo senso considerato che non ci sono state altre pressioni antropiche nell' area e il popolamento gorgonie sta recuperando e vedete quella è un' immagine del 2014.
Rapidamente altre specie presenti proprio quest' ultimo altri coralli specie simili coralli gorgonie sono presenti qui sul latino e ogni cella e la fauna associata queste si chiamano bacchette di mare okay sono tipo delle lumachina senza guscio infatti si chiama nudibranchi okay che sono abbastanza tipici della zona E l' ultimo argomento di cui volevo parlare è quello a cui ci tengo di più sono i coralli profondi perché quest' area in quest' area abbiamo scoperto quattro anni fa ormai nel 2014.
Una zona coralli profondi in uno dei canyon antistanti Monterosso i coralli profondi sono considerati ambienti vulnerabili e sono diventati un topic della ricerca proprio di chi si occupa di ecologica degli ambienti profondi come insomma quello che faccio io per profondo intendiamo sotto i 200 metri di profondità sono distribuiti come vedete un po' ovunque nel mondo e prevalentemente in acque fredde infatti vengono anche chiamati col vuoto il coro Ars coralli proprio delle acque fredde sono bianchi non hanno valore diciamo commerciale ci tengo a dirlo perché vi racconterò poi un aneddoto e siamo andati ad investigare un' area che era stata proprio mappata da un ammiraglio l' ammiraglio Fusco negli anni alla fine degli anni sessanta nel 67 e grazie alle osservazioni dei pescatori aveva detto che in queste aree perché i pescatori che andavano sopra quindi ovviamente per loro era un problema erano delle afferrature ok per un pescatore che va con lo strascico ovviamente e avevano Desy delineato vedete quelle quei cerchietti nei rosa nel cerchio grande rosso queste aree madre poiché quindi aree con questi coralli siamo voluti andare proprio grazie ad un accordo dual use quindi di scambio con la Marina con l' Istituto idrografico della Marina ma anche con alcune componenti dei qui della di.
Non mi ricordo come si chiamano i ICO sono delle sigle che mi fa faticare ricordare.
Sub sì il sub scusate di delle Grazie siamo andati a fare diverse esplorazioni questi sono degli strumenti che fanno come delle ecografie del fondo marino chiamiamoli così per.
Gli addetti ai lavori diciamo sarà un po' più facile lo dico per i bambini ovviamente si chiamano multi BIM e ci fanno un po' a vedere come ha fatto il fondo marino siamo andati proprio nell' area poi con un altro strumento che si chiama side scan sonar e proprio si fa un' asta uno scandaglio ben definito e ben dettagliato del fondo e anche con il robot il robot una specie di telecamera filo guidata che ci permette di vedere di mandarlo giù in fondo perché non possiamo arrivare fino alla giù parliamo qui di 300 400 metri di profondità e siamo andati a vedere che cosa c' era purtroppo nelle aree dove precedentemente erano stati segnalati coralli con il ROV non abbiamo trovato nulla quindi qui i coralli non c' erano più come vedete il dalle immagini e anche da questo breve video che vi mostro.
Questa è l' area dove noi ci aspettavamo di trovare i coralli che avevamo appunto scansionato dove il Fusco appunto grazie alle informazioni dei pescatori avevano trovato i coralli come vedete ci sono dei piccoli si vede ogni tanto qualche ramo Bettino che forse qualche corallo che sta regolarizzando però non c' era più niente i pescatori che sono molto utili in questo momento della ricerca perché noi stiamo cercando di capire che cosa è successo anche in passato e pescatori sono quelli che hanno più memoria perché generalmente un pescatore è figlio di pescatori se non addirittura nipote di pescatori quindi riusciamo andare indietro con le informazioni anche di 50 60 settant' anni ci hanno raccontato che nell' area a un certo punto sembra fossero arrivati dei pescatori spagnoli con delle reti e armati pesantemente con delle catene è una pratica che si usa moltissimo nei fiordi norvegesi e normalmente la rete a strascico ha un' anima da piombi ovviamente sulla parte del fondo perché sono riuscirebbe a stare a fondo ma erano state appesantite molto di più con tante catene per arare proprio questo terreno con coralli è una pratica appunto comune si fa si faceva adesso non si può più fare per fortuna in nord Europa si strascico sia al fondo si fa piazza pulita e poi si va a pescare così coralli e non danno più fastidio okay ed è la stessa cosa che probabilmente è successa qui per fortuna però appunto grazie anche sempre pescatori e ci è arrivata una segnalazione di un pescatore di Santa Margherita Ligure che aveva preso accidentalmente probabilmente sarà addormentato perché ci ha detto che erano le quattro di mattina e quindi supponiamo che la sua cala sapete le pescatori a strascico normalmente la la la cala la fanno parallelamente alla linea di costa mantenendo sempre la stessa profondità ok quindi Bordano il canyon la parte più scura che vedete che fa questa specie di meandro che sembra quasi un fiume è un canyon Bordano il canyon e probabilmente durante l' asfaltatura si è o se è un po' distratto se addormentato ha preso su un sacco di coralli c' ha chiamato ce l' ha fatti vedere e come vedete sembravano vivi perché ci sono pure dei fili di di palangaro messi dentro cresciuti insomma il corallo è cresciuto intorno ai figli dei dei palangaro quindi siamo andati là e abbiamo detto che non ci stanno più da questa parte andiamo dall' altra parte abbiamo fatto un altro scansione di un' altra area si vedevano queste zone un pochino strane ok per fortuna ora ci sono degli strumenti della tecnologia avanzata quindi è un po' più facile fare indagini in ambiente profondo.
E abbiamo trovato questa meraviglia abbiamo trovato proprio un giardino infatti si chiamano anche Gaiden questi questi giardini di di coralli incredibile dentro il canyon del Levante e per cui stiamo continuando le indagini e speriamo di riuscire ad andare nell' area perché supponiamo che al di là di questa zona piuttosto piccola che siamo riusciti ad indagare altre aree che presentano lo stesso tipo di morfologia ospitino queste meraviglie di coralli che sono proprio un è stato veramente emozionante.
Per finire quindi sì il santuario dei cetacei un' area appunto bellissima sopra ma anche sotto e in tutta l' area sono presenti coralli e tutte le volte che si viene trovato qualcosa sott' acqua qui viene trovato con coralli questo è un relitto è stato trovato fuori dal titolo il Gioberti affondato se non sbaglio nella Seconda Guerra mondiale ha ritrovato recentemente ed è stato trovato del corallo attaccato sopra nella nostra area nell' area indagata da noi appunto abbiamo trovato coralli e fuori dall' isola di Bergen gi e il il Transilvania un altro relitto sempre trovato con un' attività della Marina ospitava sempre coralli bianchi nell' area vicino a Marsiglia ci sono coralli bianchi quindi supponiamo che tutta l' area sia molto molto interessante anche da questo punto di vista motivo per cui come vi dico sopra scusate prima di finire Pelagos verso Ventus cioè sì Santuario Pelagos bellissimo sono d' accordissimo ovviamente per me la conservazione oltre viene a subito dopo la ricerca cioè la ricerca la facciamo proprio per supportare la conservazione ma pensiamo anche che potrebbe essere un vento se un parlavo Baines perché realmente sotto è tanto ricco come sopra grazie per l' attenzione.
Grazie.
Si è così espresso grazie mille Manuela per la interessantissima relazione che direi ha aperto gli occhi anche su quello che può essere il fondale che sta sotto diciamo al santuario e che sicuramente insieme alla parte diciamo che vive nella colonna d' acqua tutti i cetacei necessità di conservazione ora passo la parola alla dottoressa Sabina Airoldi dell' Istituto Tethys.
Che l' Istituto Tethys si occupa appunto dello studio dei cetacei da da da da molto tempo Sabina ci lavora dagli anni Ottanta se non sbaglio ed è il direttore responsabile del di progetto dell' ospedale 700 gli Research Project e ci parlerà quest' oggi appunto di questo progetto che interessa anche il santuario dei cetacei.
E tale Istituto Tethys fa molta attività anche di formazione e di coinvolgimento dei cittadini nelle attività di ricerca le cosiddette azioni di citizen science quindi con diciamo formazione di persone alla.
Formazione per lo svolgimento di monitoraggio in mare per l' osservazione appunto dei cetacei comunque passo la parola a Sabina e grazie.
Grazie mille e grazie per l' invito e un saluto particolare ai ragazzi che con veramente sono contentissima di vedere tutti questi giovani perché in fondo se siamo tutti qui oggi è ovviamente per il nostro Santuario Pelagos ma anche per le nostre generazioni future quindi glielo dobbiamo io oggi ho il compito e l' onore in fondo di rappresentare l' Istituto Tethys Onlus l' associazione che in fondo a.
Ha iniziato 32 anni fa l' altro ieri abbiamo compiuto 32 anni abbiamo iniziato grazie a il fondatore il dottor e professor Giuseppe Notarbartolo di Sciara che dopo dieci anni di ricerca negli Stati Uniti è tornato qui in Italia nel suo Paese per dare il suo contributo.
Proprio in in quello che è il suo era suo paese natio e abbiamo iniziato un' avventura quindi 1986 andiamo un po' indietro e io ricordo il primo incontro con con Giuseppe gli altri diceva ma che cosa sappiamo dei cetacei noi.
Cosa sappiamo dei cetacei 32 anni fa non si sapeva praticamente niente gli unici dati disponibili erano quelli che riguardavano gli animali spiaggiati gli animali trovati morti quindi ogni tanto arrivava un astenere da un delfino uno zio una balena sulla spiaggia e questi sostanzialmente erano gli unici dati disponibili e le pochissime diciamo letteratura scientifica si basava su quello e allora noi abbiamo sentito un po' questo incarico fine anni Ottanta andiamo alla scoperta dei mari italiani cerchiamo lì siamo partiti da Venezia ricordo perfettamente dalla Giudecca con la nebbia.
E abbiamo dedicato due anni 86 87 alla ricerca dei cetacei nei mari italiani.
Siamo quando siamo arrivati nel in Liguria in quest' area devo dire soprattutto nel Ponente ligure.
Abbiamo scoperto dove erano concentrati che tace perché nel giro di un mese e mezzo abbiamo trovato un mondo un paradiso di otto specie diverse.
In grossissime concentrazione.
A quel punto individuato un patrimonio così importante di cui vi assicuro nessuno prima ne aveva mai avuto reale percezione a questo punto abbiamo detto beh il nostro il nostro compito ora è quello di dirlo agli organi gestori e quindi andare dai governi di Italia Francia e Principato di Monaco spiegare loro la straordinaria importanza di questo patrimonio ambientale e naturalmente il passo successivo era quello di tutelarlo di fare qualcosa.
E quindi nel 1900 90 Giuseppe Notarbartolo di Sciara e i suoi collaboratori fra cui anche io.
Abbiamo redatto il progetto Pelagos grazie all' aiuto del principe Ranieri di Monaco e di alcune associazioni ambientaliste siamo andati a Bruxelles abbiamo presentato il progetto e dopo dieci anni nel 99 Italia Francia e Principato di Monaco firmano a Roma un accordo per l' istituzione del Santuario che diventerà una realtà.
Qualche anno dopo con l' ultima ratifica del Governo italiano nel 2002.
Un' area così importante che oggi è stata riconfermata una spasmi o sono ragazzi che cosa farà una spada e una spagnola è un' area specialmente protetta di interesse mediterraneo che cosa vuol dire vuol dire che è talmente importante Santuario Pelagos che viene riconosciuto a livello dell' intero Mediterraneo.
E questo è la nostra area di studio vedete in rosso i limiti che le le le linee che delimitano il santuario che ringrazio la collega di cui ho già parlato tutto della ricchezza di tutta la parte che hanno grafiche che sono un po' scarsa e la nostra area di studio invece quella quella in bianco di fianco.
Due dei nostri ricercatori Tethys e sotto la nostra barca da ricerca un mostro seller la Pelagos Motor seller di fianco a una balena la nostra barca è lunga 21 metri questo nella proporzione capite già più o meno la dimensione della nostra balenottera comune.
Togliamo i primi anni partiamo dal 1990.
Ma Teti SAT ha scoperto i che tace o meglio non li ha scoperti ma si è resa conto della della quantità dell' importanza del del patrimonio cetacei nel Santuario Pelagos lo ha proposto e ha iniziato monitorarlo cosa vuol dire monitorare vuol dire che noi dal 1988 ma facciamo finta al 1990 per cinque mesi e mezzo all' anno.
Quasi sei da maggio fino a ottobre noi siamo in mare tutti i giorni.
E 240.000 chilometri in questi anni.
Sono andato a vedere quanto quanto era immaginando di fare il giro del mondo lungo l' equatore sei volte noi abbiamo fatto sei volte il giro del mondo lungo l' equatore siamo stati cinque anni in mare consecutivi abbiamo visto 4000 volte le stenelle quello che quel delfino molto comune e per oltre mille volte le balene e via via.
Ti assicuro che mentre lo preparavo questa questo slancio accidenti non mi sono nemmeno resa conto io in tutti questi anni in oltre mezzo secolo che cosa siamo riusciti a fare e quanto tempo effettivamente siamo stati in mare.
5796 avvistamenti vedete questa è in quella specie di Paceco grigio in realtà sono le rotte plottate che alla fine diventano un unicum grigio.
Questi puntini sono gli avvistamenti quindi si vede si percepisce la quantità quasi 4000 vedete la Stenella striata a destra oltre mille di balenottera comune oltre 400 avvistamenti di capodoglio e poi zifio grava un po' e vedete già così di di primo acchito alla prima occhiata vi rendete conto che gli animali.
Ogni specie ha degli habitat preferiti.
Eh e poi per capire.
Come sono distribuiti che cosa quali sono i fattori sostanzialmente che incidono che ci fanno capire la struttura e la dinamica dell' ecosistema marino.
Sono proprio i le lunghe serie di monitoraggi sono proprio questi che ci fanno capire come sono gli andamenti perché adesso abbiamo dato qualche numero degli avvistamenti poi ne daremo qualcun altro sull' abbondanza ma sono in crescita sono in diminuzione.
Cos' è che crea un organo gestore chi si occupa di conservazione deve avere dei dati su come stanno andando le cose e su quali sono i fattori più importanti che influenzano quegli andamenti.
Ad esempio noi ci siamo resi conto che studiando dal 90 dal 98 in questo caso fino al 2014 che abbiamo dei problemi a livello di produttività l' avete sentito prima.
Bravissima tra l' altro fantastica non sono comunicazioni collega nel nel quanto sia importante la cloro fin dalla quantità alla base la pappa di base di qualsiasi catena trofica è quello che siamo abbiamo verificato e che c'è una diminuzione.
Così come siamo andati a studiare quali sono le pressioni antropiche sia a livello spaziale che temporale quanto danno fanno ad esempio le imbarcazioni noi ad esempio facciamo gli studi ogni 30 minuti il sopra sfruttamento della pesca che tutti questi impatti come giustamente l' ammiraglio diceva inizialmente nella nel suo saluto un po' i danni che abbiamo fatto quali sono ma quanto incidano e con quali modalità e tutto questo si riesce naturalmente va a influire su quella che è la distribuzione e l' utilizzo dell' habitat di tutte le otto specie diverse che abbiamo nel santuario.
Adesso facciamo un breve non non vo non ve li posso presentare tutte 8 più quella occidentale quindi vi presenterò solo forse quelli più rappresentative ma intanto c'è da dire una cosa a livello mediterraneo di bacino tutte le specie presenti sono in declino.
Quindi ora vedrete che ce n' è qualcuna no perché noi poi parliamo qui del Santuario ce ne sono molti concentrate qualcuno si vede anche più di prima ma è importante veramente.
Fare questo partire da questo punto sono tutte in declino quindi parliamo comunque di una sofferenza di quella che è la popolazione l' accetto fa una a livello di bacino.
Se vogliamo fare un focus qua nel nostro Santuario Pelagos.
E parliamo di balenottera la regina nei nostri mari un animale che arriva a oltre 24 metri di lunghezza.
E 60 tonnellate di peso ma sono 24 metri di lunghezza e questo lo dico sempre lo dico sempre ai ragazzi ve lo dico sempre anche in qualsiasi conferenza.
È un palazzo di otto piani non so se ieri ci ha detto che c'è un palazzo di otto piani non credo proprio temo che interverrete e vi toccherà andare in una città cercate un palazzo di otto piani immaginate di sdraiato per terra ragazzi e li avrete la balenottera comune.
All' inizio.
Quando siamo arrivati nell' 88 87 88 siamo arrivati davanti a Sanremo e abbiamo visto questa enorme quantità di balenottere concentrate abbiamo detto va beh saranno quelle dell' Atlantico che vengono in estate a riempirsi la pancia a mettere su un po' di ciccia e poi durante l' inverno torneranno nell' Atlantico.
E invece no abbiamo raccolte dei piccoli pezzi di pelle noi e i colleghi dell' Atlantico abbiamo scoperto che le balenottere sono nostre si tratta di una popolazione mediterranea vuol dire che non c'è scambio genetico quindi le nostre balenottere vivono in Mediterraneo e tanto per dare qualche numero.
Ma quante sono nell' ultimo survey aereo fatte grazie alla collaborazione e al finanziamento del Ministero dell' ambiente abbiamo avuto in estate 330 individui.
Ma sono numeri che cambiano siamo passati da 150 in una situazione in un anno fino a oltre 900 individui che strano passiamo da 150 a 900 perché per fortuna le balene non sono cozze come tutti gli altri cetacei e quindi si muovono cambiano molto la loro distribuzione parliamo sempre di fluttuazione distribuzione.
Ma comunque sono numeri importanti.
E noi ne abbiamo foto identificate e quindi ne riconosciamo individualmente nel seguiamo.
Gli andamenti di oltre 500 una sovrapposizione vedete in questa slide fuori dalla Spagna si vede la popolazione atlantica quella gialla è la nostra popolazione con una piccola zona verde in sovrapposizione.
Purtroppo noi abbiamo fondi per studiare questi animali solo d' estate che anche pochi fondi.
Facciamo i salti mortali ma d' inverno un grande punto di domanda e ci siamo chiesti ma dovevano d' inverno le nostre balena.
Almeno qualcuno resterà nella nel nostro Santuario Pelagos anche d' inverno e allora nell' ottobre del 2012.
Sempre in collaborazione col Ministero dell' ambiente abbiamo attaccato a nove balene Italgas satellitare sapete ragazzi quegli strani strumenti che si mettono sottopelle agli animali e come d' incanto tu sei davanti al suo computer a un certo punto vedi bip bip quando l' animale sale in superficie l' antenna manda il segnale al satellite Argos di satellite lo rimanda ai nostri compiuti e noi tranquilli al caldo in casa ci vediamo arrivare la posizione il bip della nostra balena guardate qua questi sono le tracce in ottobre di nove delle nostre balene va be' a ottobre erano tutti a casa erano tutte nel nostro santuario.
E durante l' inverno e durante l' inverno la stragrande maggioranza è comunque rimasta nel Santuario Pelagos anche se qualcuna vedete è sceso è andata fino davanti alla Sardegna quella Violetta è andato a farsi un giro quella azzurrina secondo me è andata fino a Barcellona per farsi un po' di movida e poi però è ritornata ancora.
Nella nella nel nostro santuario ma in realtà non tutti non tutti gli animali rimangono in Santuario perché c'è un' altra area a cui siamo andati a indagare che nella zona di Lampedusa che al momento l' unico sito riconosciuto noto.
Alimentare invernale.
Allora siamo andati abbiamo naturalmente messo un tag a questo animale.
E dopo io adesso sono nata già un po' avanti e siamo 8 aprile dopo essere rimasta vedete alcuni giorni a nutrirsi a mangiare in quest' area dove c'è un piccolo gamberetto il krill un pochino diverso dal nostro ecco che intorno a metà aprile 13 aprile ha deciso di abbandonare il il sito alimentare invernale il 14 aprile è partita e io non so quanto siete abituati voi quando girate in barca ma questa balena dopo essersi fermata un attimo nel canyon il 19 aprile 18 aprile era già nel nostro Santuario Pelagos quindi ha immediatamente come se sapesse esattamente che non valeva la pena di fermarsi da nessuna parte e direttissima dal da Lampedusa è arrivata.
Nel nostro santuario l' altro gigante dei nostri mari il capodoglio a differenza della balena che ha i baffi a questa specie di spazzolone in bocca e quindi è un film trattore.
Questo invece è il più grande predatore al mondo ragazzi sto parlando di un animale che può arrivare a 18 metri campione di Apamea.
Io credo quando il mio massimo si è riusciti a fare senza respirare quando faceva Panini ha tre minuti e qualcosa questo signore può restare tre ore senza respirare.
E raggiungere i 3000 metri di profondità pensate che stiamo sempre parlando di un mammifero e non è un pesce ovviamente quindi incredibile la capacità di questo animale di essersi adattato oppure essendo un mammifero come noi come una mucca come un cane all' ambiente acquatico anche in questo caso una popolazione mediterranea quindi Popolazione nostra noi abbiamo soprattutto maschi qui nel santuario ma.
L' anno però l' anno scorso l' estate scorsa abbiamo avuto sia noi che dai colleghi dell' Università di Genova la fortuna di trovare una mamma con il piccolo quindi anche nel santuario pare stiano arrivando le mamme con i piccoli.
E anche loro non sono cozze guardate questi abbiamo abbiamo capito una cosa che da soli non abbiamo nessuna parte avere queste serie storiche lunghissime è fondamentale e noi di Tethys abbiamo la serie storica più lunga del Mediterraneo battendo i francesi vi assicuro questo è il nostro orgoglio battuti gli spagnoli tutti nessuno ha una serie storica metteranno più lunga degli italiani nella fattispecie di Tethys ma se noi abbiamo trent' anni di dati.
Ma solo di un' area che in fondo non è neanche tutto il santuario è come se noi guardassimo il bacino dal buco di una serratura noi dal buco della serratura possiamo vedere delle cose interessantissime.
Ma sarà sempre il buco della serratura.
E se noi stiamo parlando di animali in cui qui abbiamo condiviso i dati noi ci teniamo tantissimo come Tethys a condividere perché perché il sapere si riesce solo si ottiene soprattutto in questi casi solo unendo le forze.
Ad esempio ne abbiamo scoperto che undici dei nostri capodogli foto identificati riconosciuti sono stati avvisati più volte in Gibilterra uno dei nostri animali che io ho chiamato Sabi avvistato il 7 luglio del 91 mai più rivisto bello come il sole e gli ho detto va be' oltre il numero PCB BBB BB noi gli diamo anche dei nomi ho chiamato Sabbi ragazzi io mi chiamo Sabina hanno chiamato Sabi mai più visto 2010 mi chiama collega greco Alexandros Frances che ho tanti cani Saba che anche si è calato ma due o tre cose in greco poi mi ha fatto vista ieri ma come mai vista ieri sono qua in Italia che ho vista ieri della faccio breve mi stava prendendo un po' in giro.
C' era Sabi quel capodoglio.
E in realtà è un enorme maschio speravo fosse una femmina invece un enorme maschio e vive nella zona tra il Peloponneso e Creta insieme ai gruppi familiari quindi sono animali che si muovono tantissimo.
E se vogliamo proteggerli.
Il concetto.
E che non basta neanche santuario che dobbiamo cominciare a pensare.
Con un' ottica diversa un' ottica almeno di bacino.
E finisco con il gran Po il gran può.
E vi dico perché è un è un delfino di tre metri e mezzo strano simpaticissimo e ha questa caratteristica di essere grigio ma avere tutti questi graffi bianchi che lo contraddistinguono e ci permettono di riconoscere molto facilmente un individuo dall' altro.
Io ho la fortuna di essere uno dei pochi.
Ricercatori nel mondo che studia questa specie noi nel Ponente ligure sapete la piattaforma continentale non esiste la la la profondità dell' acqua scende molto velocemente e quindi questa specie si trova vicino alla costa lo abbiamo studiato da sempre non erano tantissime santuario macero.
E purtroppo e vedete a questo quanto sono importanti le serie storiche quanto è importante che Tethys abbia dedicato trent' anni.
A monitorare i cetacei nel Santuario dal 92 al 2009 gli individui presenti erano 140 dal 2010 al 2014 la popolazione è dimezzata da 140 siamo arrivati a 70 individui.
Dal 2015 al 2017.
0 individui.
Questa specie non è più stata avvistata nella porzione Nord Occidentale usate occidentale del Santuario.
Ad eccezione davanti a Genova di un solo avvistamento.
Ora sono morti no almeno gli spiaggiamenti non ce lo dicono ma sicuramente si sono spostati.
E si sono spostati e quindi ora dobbiamo capire dove sono andati.
E perché si sono spostati perché la conservazione questo se non capiamo questo non siamo in grado di capire cosa fare per tutelarli.
Quindi le serie storiche che hanno permesso di capire che sempre nel santuario tre specie sono in aumento Stenella capodoglio zifio.
La balenottera comune è in diminuzione.
Ma soprattutto il grammo.
Ha avuto un drastico declino.
E per farci aiutare.
Perché noi ricercatori insomma la Tethys ha alla sua area di studio ci sono delle aree ma vi assicuro è sempre più difficile ottenere fondi per monitorare per studiare gli animali in mare e allora come giustamente diceva la collega ci siamo fatti aiutare il Fondo Ambiente Italiano ha finanziato un piccolo progetto.
In cui spero avremo anche il supporto della Capitaneria di porto che sarà fondamentale.
E sarà quello di fare citizen science cioè la scienza fatta dal cittadino perché la conoscenza non non è e non deve essere patrimonio del ricercatore dell' Università la conoscenza deve essere un patrimonio di tutti perché la conservazione deve essere una priorità per tutti.
E allora perché non farsi aiutare dagli utenti del mare.
Se non troviamo il i grandi facciamoci aiutare dai diportisti da chi il mare lo vive tutti i giorni facciamo entrare da loro per capire dove sono arrivati dove sono allora.
Partirà a maggio un progetto con il FAI in cui in ogni porto.
Da Ventimiglia quindi dalla Liguria fino alla Sicilia.
In ogni porto speriamo di riuscire a far mettere appunto un grosso pannello e per l' identificazione dei cetacei il codice di condotta come ci si comporta per la mitigazione del disturbo da parte dei diportisti che il più delle volte semplicemente non sanno ignorano su come ci si deve comportare.
E oltre a quello chiediamo l' aiuto.
Alla ricerca del delfino perduto chiederemo l' aiuto per cercare di capire dove sono le segnalazioni speriamo ci potranno dire se ci sono delle concentrazioni dei particolari e naturalmente a quel punto i ricercatori noi cercheremo di andare e di.
Verificare e avere una cercare di capire che cosa sta succedendo e quindi ricercatore ricercatori e appassionati di mare insieme per cercare di tutelare questi straordinari animali che purtroppo hanno abbandonato il nostro santuario.
Quindi è uno strumento veramente necessarie per capire come città che rispondono a tutti i cambiamenti e le nostre pressioni e da un strumento essenziale i monitoraggi e le serie storiche proprio per mettere a punto le azioni mirate alla gestione e per mitigare tutti i nostri impatti antropici grazie.
Grazie.
Grazie mille Sabina per l' interessantissima presentazione che ha fatto veramente luce su tanti aspetti più diciamo specifici sul mondo dei cetacei qui nel nostro santuario e non solo anche in giro per il Mediterraneo ora passiamo alla presentazione invece di Maria Sole bianco che è la presidentessa di Word Rights che è un' associazione no profit che crea e promuove progetti per la tutela dell' ambiente marino coinvolgendo i giovani e anche diciamo studenti in al neo laureati oltre a questo incarico lei anche Cocer della insieme in particolare della sezione che si dedica alle aree marine protette e a come praticamente queste possono essere diciamo come le aree marine protette dovrebbero essere tutelate e connesse le une alle altre per garantire appunto la conservazione delle specie e in esse contenute passo la parola a Maria Sole grazie grazie mille grazie per l' invito e un piacere per me essere qua con voi e condividere un po' quello che è direi un passo indietro rispetto alle presentazioni delle colleghe che sono state molto interessanti è un passo che ci porta un po' capire.
Perché abbiamo l' esigenza di proteggere il mare e che cosa sta succedendo nei nostri mari quindi è diciamo una panoramica generale della situazione e che ci porta a capire anche meglio quello che è stiamo cercando di fare ed è stato fatto con sé Santuario Pelagos che comunque l' area marina protetta più grande che abbiamo in Italia e nel Mediterraneo quindi andiamo avanti e parliamo del pianeta oceano perché non è proprio corretto chiamarlo pianeta terra giusto perché se lo guardiamo dallo spazio il nostro pianeta blu quindi sarebbe più corretto rappresentativo chiamarlo pianeta oceano perché perché l' oceano copre il 71 per cento della superficie terrestre.
E ospita il 97 per cento delle acque che troviamo sul nostro pianeta e il nostro pianeta blu non solo anche l' 80 per cento delle specie viventi l' 80 per cento delle specie viventi del nostro pianeta stanno in mare quindi assolutamente un' importanza incredibile ma una importanza incredibile anche per noi perché l' oceano è il vero polmone del nostro pianeta pensate che il 50 per cento dell' ossigeno che noi respiriamo viene dal mare.
Anzi alcuni sostengono anche di più del 50 per cento e non solo.
L' ossigeno ma anche l' oceano assorbe circa il 30 per cento dell' anidride carbonica.
Che c'è nella nostra atmosfera quindi capite l' importanza anche di questo proprio nell' ultimi contesti e nella sensibilizzazione che abbiamo ormai come opinione pubblica per quello che riguarda i cambiamenti climatici quindi il vero polmone blu del nostro pianeta ma è anche importante per tutta una serie di dinamiche perché dà lavoro a più di 350 milioni di persone molte persone dipendono dall' oceano proprio anche come fonte primaria di proteine e vedremo come perché.
Dopo averne descritta l' importanza li descriviamo un attimo quali sono le problematiche e sicuramente una delle grandi problematiche con la quale ci troviamo a interfacciarci.
È la sovrappeso che la pesca illegale cos' è successo negli ultimi anni è successo che praticamente l' 80 per cento delle specie che vivono nello strano è considerata sovra sfruttata cosa vuol dire sovra sfruttata che noi peschiamo di più della capacità delle pesci del della specie del pesce di riprodursi quindi è un po' un circolo vizioso no andiamo sempre a infierire su una risorsa che è limitata ma non solo questa percentuale.
Sale al 90 per cento su alcune specie particolari e parliamo di grandi.
Pesci pelagici quindi lo squalo pescespada quelli che sono particolarmente target i dati dalla pesca pensate che in pochi anni siamo arrivati a una diminuzione del 90 per cento della popolazione di queste specie quindi vuol dire che se anche quarant' anni fa ce n' erano 100 individui adesso ce ne sono dieci quindi venitemi a parlare di sostenibilità quando abbiamo a che fare con dei numeri così piccoli.
Eppure il mercato la richiesta continua a battere su quelle specie che ormai ci siamo.
Abituati ad avere sulle nostre tavole no quindi.
Pesce spada tonno eccetera cosa ci dice la FAO quindi l' ente delle Nazioni Unite che si occupa proprio del del cibo dell' agricoltura e della pesca che dice chiaramente che se andiamo avanti così nel 2050 non ci sarà più pesce.
Non più pesce in assoluto però più questo è commerciabile quindi dobbiamo stare molto attenti perché il trend è quello ed è un trend in picchiata.
Il fatto della sovrappeso e della pesca illegale non è solo un problema.
Legato alla gestione delle risorse e a quello che stanno su se stessa succedendo nelle popolazioni di alcune specie dei nostri mari è anche un problema di sicurezza alimentare perché una persona su cinque al mondo dipende dal pesce come fonte primaria di proteine quindi è un problema molto grave perché.
Eh dimmi sono diminuite le risorse ma aumentata la richiesta.
Un altro grandissimo problema che con cui i nostri mari il nostro cielo si interfaccia sono i cambiamenti climatici.
Cambiamenti climatici diciamo che ci interfacciamo tutti un po' con i cambiamenti climatici del pianeta in generale purtroppo sta subendo questo grande cambiamento ma una cosa che veramente interessante secondo me è che non viene mai sottolineato abbastanza è che l' oceano fino adesso è stato il nostro più grande alleato il nostro migliore amico nella lotta ai cambiamenti climatici.
Perché perché loro ci hanno assorbito pensate il 93 per cento del calore in eccesso che è stato prodotto dalle emissioni dei gas serra dalla rivoluzione industriale oggi se non ci fosse stato un accenno la temperatura della terra in questo momento sarebbe di 36 gradi superiore quindi grazie per questo ma cosa succede.
Aumenta la temperatura perché quella temperatura è andata a quel assorbire quella temperatura ha comportato dei cambiamenti.
Molto significativi proprio nell' oceano e abbiamo registrato aumenti di temperature fino a 2000 metri di profondità abbiamo fatto l' esempio prima dello sbiancamento dei coralli ci sono dei fenomeni come il Niño che sono periodici eccetera però in realtà le barriere coralline di tutto il mondo stanno soffrendo tantissimo proprio per l' aumento di questa temperatura.
E con le barriere coralline facciamo solo un esempio però io vi dico le barriere coralline occupano più o meno penso l' 1 2 per cento di tutti gli ecosistemi che troviamo nel nostro nei nostri oceani per ospitano il 25 per cento della SU della biodiversità se sparisce la barriera corallina che seppur piccolina comunque è un bel vedere perché poi parliamo anche dal punto di vista estetico cosa vuol dire.
Lasciare in eredità un mondo ai nostri figli ai nostri nipoti senza barriere coralline io mi sento male perché è uno spettacolo della natura però quelle barriere coralline seppur piccole in confronto al globo ospitando il 25 per cento della biodiversità marina quindi sparisce la barriera corallina sparisce il supporto e non vi dico quanto sono fondamentali le barriere coralline per tutte quelle popolazioni del Sud Pacifico che hanno veramente solo quella come risorsa alimentare.
Un' altra.
E diciamo un altro modo in cui si concretizzano si concretizza l' impatto dei cambiamenti climatici sull' oceano è quella della della certificazione anche questo legato a un grande favore che ci ha fatto l' oceano fino adesso perché l' oceano come abbiamo visto ha assorbito anche lì il 30 per cento delle emissioni.
Di CO 2 soprattutto che abbiamo prodotto attraverso appunto il GRA i gas serra dalla rivoluzione industriale ad esso oltre ad assorbirne costantemente il 30 per cento ogni anno come suo ruolo di polmone cosa succede con la con l' assorbimento della CE 2 che la CA 2 appena viene immagazzinata diciamo nel mare diventarci do carbonilico e quindi lentamente in questo ruolo in questo favore che ci sta facendo noi che non sta diventando sempre più acido e questo ha delle conseguenze che sono drastiche.
Per qualsiasi tipo di animale pensate che abbia una conchiglia perché è difficile in un ambiente e soprattutto perché la maggior parte di anima degli animali hanno uno scheletro calcareo no come il calcare che abbiamo in casa con cosa lo l' abbiamo no il calcare con cosa lo combattiamo con l' accetto quindi con qualcosa di acido quindi capite bene che più o meno il processo lo stesso gli organismi con scheletro calcareo si trovano in difficoltà perché aumenta la cd la Cdu da del del nostro c' erano e quindi pian piano che ha più difficoltà a formare questi scheletri.
Che anno ho fatto l' esempio qua del di queste del fitoplancton avevamo la stessa immagine perché questi piccoli.
Direi eroi perché sono quelli che ci danno praticamente il 50 per cento dell' ossigeno che respiriamo la maggior parte ha anche degli scheletri che sono calcari piuttosto che si dice e quindi loro sono i primi anche che risentono di questa aumento di questo aumento della Cdp dell' acidità cosa succede che ci stiamo compromettendo se vuoi il 50 per cento dell' ossigeno che ci arriva quindi la la la situazione assolutamente molto grave e ci deve far pensare un altro problema grandissimo e l' inquinamento inquinamento ne abbiamo di tutti i tipi soprattutto nel nel santuario bisogna.
Essere molto consapevoli di quello che è l' inquinamento.
Da metalli pesanti da pesticidi eccetera che viene accumulato nella catena alimentare quindi nella catena trofica si parla di macro accumulazione fino ad arrivare agli esemplari più grandi ma anche di inquinamento acustico perché per i cetacei il l' inquinamento l' inquinamento acustico è una delle problematiche.
Più importanti da Infront da affrontare perché ci tace si servono proprio del del suono per fare svolgere le loro funzioni vitali no del del sonar.
Si chiama proprio BIO sonar perché loro emettendo.
Delle diciamo dei suoni riescono ad analizzare come quei suoni quando gli ritornano indietro vengono processati da questa struttura che si chiama Milone che hanno qua e loro attraverso questa analisi di queste onde riescono a capire per esempio dove è una presa in che direzione sta andando quanto è grande eccetera proprio come funziona un suo un sonar a livello militare ma un altro inquinamento di cui dobbiamo assolutamente parlare è quello della plastica la plastica negli ultimi anni.
Si è rivelata in tutta la sua aperto pericolosità e nella gravità del problema dell' inquinamento della plastica in mare perché perché la pratica nasce piena di belle speranze no perché è un materiale molto.
Utile flessibile malleabile resistente.
A basso costo peccato che noi un materiale del genere con queste caratteristiche la maggior parte dell' UE maggior uso che ne facciamo è usa e getta la usiamo in media sui 5 7 minuti e cosa succede che quella classica rimane per centinaia di migliaia di anni sul nostro pianeta pensate che ogni anno finiscono nel mare circa è una media quindi potrebbe essere anche molto di più 8 milioni di tonnellate di plastica 8 milioni di tonnellate di plastica sono praticamente un camion della spazzatura pieno immaginate ve lo pieno di plastica che sversa il suo contenuto in mare ogni minuto per 365 giorni all' anno questa è la quantità di plastica che c'è nel nostro mare ed è un grossissimo problema soprattutto per i cetacei.
Perché per esempio è notizia di qualche mese fa questo zifio mi sembra trovato in in Norvegia.
È morto proprio esistenti e la magrissimo non si sapeva che cosa cosa fosse successo nel momento in cui poi l' hanno caricato a terra è stata fatta l' autopsia si è rivelato qual era il problema l' unica cosa che aveva nello stomaco erano 30 sacchetti di plastica l' unica cosa che è una morte veramente anche distinti ma non è solo lo zifio pensate che il 92 per cento circa degli uccelli marini.
Ha al suo interno è stato trovato al suo interno nel nelle ricerche fatte plastica esemplare la storia io la la trovo veramente commovente ma anche.
Apre gli occhi su quello che è il problema la storia dell' Albatros no questo questa foto qui è una foto di un albatros che nidifica su questo atollo sperduto nel Pacifico una delle zone più remote.
Bellissimo lontano da da dalle diciamo città e zone antropizzate nel nostro Paese questo atollo sì praticamente isoletta piccolissima sperduta nel Pacifico è anche sede della nidificazione è stata scelta dagli albatros per nidificare e dare alla luce i loro piccoli il problema che questa.
Piccola isola è molto vicino a una di quelle che vengono definite le isole di plastica perché tutta questa plastica che finisce in mare poi viene trasportata dalle correnti e si creano tutti dei diciamo del dei vortici dove questa plastica viene accumulata e dove rimane perché le correnti le spingono a restare in questa in queste zone e purtroppo è vicino a questa soluzione è proprio una cosa succede che quando l' Albatros piccolino nasce è completamente dipendente dalla mamma per il cibo no come a maggior parte.
Degli animali e la la cosa drammatica è che l' Albatros nutrendosi soprattutto di cose che trova diciamo vicino alla superficie dell' acqua la mamma Albatros dà da mangiare al suo bambino plastica.
E così crea praticamente la morte stessa delle nuove generazioni di Albatros perché quando l' Albatross muore il corpo inizia a decomporsi si rivela tutto quello che c'è nel nel contenuto stomaco male.
Ed è questo accendini tappi pezzi di plastica Cotton Fiocchi frammenti tutte cose dettate dal nostro uso improprio di questo materiale.
Le tartarughe marine naturalmente scambiano sacchetti di plastica soprattutto perché sono ghiotte di meduse quindi anche le tartarughe marine.
Sono vittime di questa cosa ma ricordiamoci una cosa che è questo qui è stata fatta dalla sua Ryder Foundation quello che va nell' oceano va in noi cioè noi siamo alla fine della catena alimentare chiaro quindi il fatto che siamo dei grandi predatori di pesce di grandi predatori nel senso che mangiamo pece finisce il pesce sulle nostre tavole queste piccole particelle di plastica si accumulano nella catena alimentare ma ancora di più si accumulano quelli che sono degli agenti chimici che troviamo sulla plastica alla plastica esposta al sole e al mare al moto ondoso accumula al suo interno degli agenti chimici che possono essere per esempio i pesticidi si trova molto spesso il DDT nella plastica che è stata pertanto in mare quindi cosa succede è vero che quando mangiamo il pesce noi puliamo lo stomaco no quindi non ci mangiamo il contenuto Sommacal però tutti quei pesticidi questi agenti chimici vengono trasferiti nel tessuto dell' animale quindi noi attraverso.
Il tessuto dell' animale che mangiavo assorbiamo anche queste cose qui comunque finita la cosa un po' lugubre andiamo alla speranza le soluzioni perché le soluzioni ci sono e siamo anzi investiti di una responsabilità grandissima perché siamo quella generazione che può ancora cambiare rotta cioè i problemi sono gravi le abbiamo visto ma abbiamo tempo cioè abbiamo pochissimo tempo ma abbiamo una grandissima responsabilità possiamo implementare queste soluzioni perché la scienza ci ha aiutato tantissimi negli ultimi anni ci ha indicato qual è la via da percorrere e noi dobbiamo farlo.
Assolutamente tutte quelle che vedete possono essere delle grandi istituzioni da reti selettive a partnership strategiche importantissimo questo cioè ricordiamoci come diceva Sabrina che non possiamo farlo da soli dobbiamo affidarci agli altri e non questo non vuol dire solo condividere per esempio i dati e collaborare anche tra gli enti di ricerca vuol dire intraprendere dei percorsi con tutti i settori della società perché solo insieme che possiamo fare la differenza è ricerca che deve parlare con Pubblica amministrazione è conservazione che deve parlare con Marina militare che tutti insieme dobbiamo lavorare verso uno scopo che tuteli la nostra stessa esistenza sul pianeta ma poi abbiamo un altro strumento.
Che è fantastico e sono le aree marine protette le aree marine protette sono lo strumento migliore che abbiamo per raggiungere lo sviluppo sostenibile nel mare cioè cosa vuol dire fare in modo che le risorse che abbiamo oggi siano disposizioni per le generazioni future lo stesso discorso che abbiamo fatto per le barriere coralline i benefici sono molteplici però queste aree marine protette devono avere delle grandi caratteristiche devono essere ben gestite adeguatamente finanziati.
E devono essere fatte su base scientifica.
In Italia l' area marina protetta viene divisa in tre zone principali la zona la zona B e la zona C la zona è la zona di di riserva integrale mentre la zona B la zona C per esempio nella zona B è consentito sono consentite alcuni usi sostenibili e mentre nella zona C alla zona diciamo cucina cuscinetto usi sostenibili per esempio può essere la piccola pesca artigianale mentre la zona è solo dedicato alla tutela della biodiversità questi sono i risultati 166 per cento di più di pesce nelle aree marine protette attenzione perché aumenta anche il pescato fuori dalle aree marine protette queste qui sono i dati di un' area marina protetta ben gestita anzi una media di dati fatta su uno studio globale c'è più diversità circa il 21 per cento di specie in più in un' area marina protetta questo vuol dire che un' area che più diversa e più pronta anche a far fronte a quelli che sono gli stress esterni come cambiamenti biomasse scusate.
Cambiamenti climatici.
Aumenta i ricavi per le economie locali quasi del 100 per cento e gli amici francesi ci insegnano POR CRO che per ogni euro che il Governo investe nell' area marina protetta questo ne genera 92 euro per la comunità locale non è un diciamo un investimento da non considerare adeguatamente e poi i pesci sono più grandi nell' area marina protetta circa il 28 per cento di più grandi e cosa vuol dire che i pesci più grandi fanno più uova più largo.
Io penso cioè più figli praticamente quindi vedete questo è un esempio su 50 centimetri abbiamo un milione di uova sul 60 centimetri 3 milioni quindi questa è una grande abbiamo Pelagos che l' area marina protetta più grande che abbiamo nel Mediterraneo.
E assolutamente potenzialità enormi stanno e lavorare tutti insieme per far sì che questa area marina protetta così grande possa dare tutti i risultati che potenzialmente può dare un' area marina protetta così a questo l' abbiamo già visto no e ne hanno parlato le colleghe benissimo quindi non mi dilungo.
Di più però vi dico che ai tempi dei Romani si chiamava Costa balene.
Perché era proprio famosa per questo no è la frequenza di avvistamento proprio quattro volte superiori rispetto alle altre parti dal dal 91 dal 91 siam passati dal 2002 dove viene veramente istituita vi ricordo che ve l' ho sottolineato l' importanza di avere un organismo di gestione di avere un piano di gestione perché se vogliamo veramente raggiungere dei risultati dobbiamo imporci delle regole per raggiungerli al meglio e poi vi vi lascio con questa frase che.
Secondo me è bellissimo ed è fatta da questa oceano oceanografia che si chiama Silvia e dice cinquant' anni fa pensavamo che non ci fossero limiti a quello che potevamo immettere prelevare dal mare tra cinquant' anni sarà troppo tardi per fare ciò che invece è possibile fare adesso siamo in un momento perfetto mai più ci sarà un momento migliore di questo per intraprendere azioni che possano assicurare un posto sicuro per noi stessi all' interno dei sistemi viventi che permettono la nostra stessa vita l' esistenza sulla terra.
Siamo in un punto cruciale della storia un momento unico le decisioni che prenderemo nei prossimi dieci anni andranno a determinare la direzione lo svolgimento dei prossimi 10.000 grazie.
Volevo intanto salutare il comandante del Comando dell' Alto Tirreno ammiraglio Lazio che ci ha fatto l' onore di essere qua però ragazzi dopo quello che abbiamo sentito voglio sentire da voi un impegno formale e sostanziale a non a rilasciare abbandonare mai più plastica nell' ambiente ditemi impegno forte forza mi impegno.
È più forte ecco mai più plastica abbandonata in giro eh mi raccomando.
Bene grazie mille eh grazie mille Maria Sole e per l' interessante presentazione il maestro Van del polo del distretto ligure per le tecnologie marine purtroppo si è svegliata con il febbrone l' influenza quindi non sarà oggi qui con noi poggia le sue scuse manda i saluti e passo quindi la dulcis in fundo la parola avviene alle uteri che la nostra ultima relatrice per la mattinata Vienna e la presidentessa di e Uwe elabori Institute che è un istituto di ricerca musici disciplinare per la sostenibilità applicata è anche manager di sostenibilità nel cantiere navale navale V. S. Ivo su hai dicevo i vari relatori che avete incontrato questa mattina sono persone che conoscono bene la realtà locale ma sono impegnate a livello internazionale su vari tavoli di lavoro quindi le loro testimonianze portate qui quest' oggi e sono un pochino un' eco di quello che avviene a livello appunto internazionale.
Sul sulla ricerca diretta alla diretta all' ambiente marino.
Viene anche fondatrice direttore scientifico di What the Revolution che è una piattaforma strategica che è stata riconosciuta nel 2015 dalle Nazioni Unite e che ha il compito di coinvolgere direttamente l' industria del mare nella politica di tutela dell' ambiente e anche.
Recepire le risoluzioni della ventunesima Conferenza delle Parti di Parigi e quindi tutte quelle che sono gli obiettivi dis dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite dell' agenda venti-trenta a te la parola grazie grazie Federica e grazie a tutti per l' invito sono molto felice di essere qua e molto felice come tutte le mie colleghe e tutti i presenti di avere così tanti ragazzi per questo ci tengo e veramente come si dice in questi casi sarò breve ma questa volta lo sarò veramente sia per ragioni di tempo sia per per tutte le informazioni che avete che avete accolto così così diligentemente devo dire.
Abbiamo sentito da Emanuela che tipo di ricchezza riserva il fondo del mare appena ci affacciamo qua fuori Sabina ci ha raccontato quanto è importante tutto quanto ciò che vive all' interno di questo mare e Maria Sole ci ha brillantemente sintetizzato quelli che sono le problematiche che che ci Interfax.
Con le quali ci dobbiamo interfacciare nei nostri tempi lasciatemi dare una veramente una brevissima indicazione su alcuni numeri che normalmente interessano gli adulti magari un pochino meno voi ma molto rapidamente voglio farvi partecipi di quanto sia importante far sì che lo sviluppo sostenibile di cui ci parlava Maria Sole e che ci vede tutti coinvolti a fare la nostra parte per tutelare questa grande ricchezza che abbiamo e che è veramente un patrimonio di tutti possa essere veramente ricchezza per il territorio anche da un punto di vista economico se guardiamo i numeri grandi numeri da un punto di vista generale e diciamo ci rendiamo conto di quelle che sono tutte le attività che noi svolgiamo con il mare tutto ciò che il mare ci dà possiamo effettivamente mettere insieme dei numeri importantissimi si calcola che sono circa 24 24 trilioni di dollari se mettiamo diciamo così se rendiamo se rendiamo tutto ciò che abbiamo nel mare servizio ecco sistemico sappiamo che dà alla nostra economia quindi in termini di soldi quel volume enorme che è anche impossibile quasi da pensare diciamo così da un punto di vista quantitativo questo è quello che è il mare ci dà e scusate.
Poco.
Dove sta scusami.
Ecco scusate che è un PDF diverso dal dal povero point ecco quindi questo è quanto ci dà il mare se lo mettiamo in paragone con quelle che sono le grandi economie del mondo l' economia oceano a un' economia che settima all' interno delle grandi delle più grandi economie mondiali.
Questo tutto ciò però si mantiene e si preserva si mantiene quindi questo grande fondo che abbiamo diciamo da un punto di vista economico se manteniamo le caratteristiche dell' oceano del mare così come lo conosciamo abbiamo sentito invece Maria Sole ci ha raccontato molto bene quelle che sono come il mare effettivamente assorbe funziona proprio da Carbon secca quindi da assorbì diciamo da da da Po ha la possibilità di assorbire la CO 2 che noi mettiamo nei mari in grandissima quantità assorbe appunto il 93,4 per cento del della CO 2 che noi produciamo e in questo modo un effetto benefico rispetto al controllo della temperatura e rispetto anche a tanti tanti altri fenomeni che non sto qui adesso a raccontare ma so quello che accade che l' economia di cui abbiamo parlato prima può mantenersi tale può mantenersi così ricca se il mare e mantiene anche le caratteristiche che ha oggi perché se si se si deteriora e se le caratteristiche non sono più le stesse soprattutto quelle chimico chimico fisiche è necessario naturalmente preservarle per mantenere quell' economia se determiniamo queste caratteristiche l' economia naturalmente non sarà più la stessa quindi che cosa possiamo fare e soprattutto perché prendendo atto abbiamo sviluppato un' agenda a livello internazionale che chiamiamo appunto l' agenda dell' Agenda 2030 trasformi in una word cioè dobbiamo trasformare il nostro modo di relazionarci rispetto al sistema natura e nel mare nello specifico perché altrimenti perdiamo il nostro grande fondo di questo il grande tesoro diciamo così che abbiamo nel mare per questa ragione la comunità internazionale facendo diciamo dei grandi passi avanti dagli anni Settanta ad oggi veramente si è presa carico di quello che è la possibilità di fare qualcosa per preservare quello che è il nostro capitale naturale quindi all' interno di quest' agenda tutti siamo chiamati a fare qualcosa e naturalmente quello che andiamo a firmare oggi la carta del partenariato diciamo l' impegno che i comuni assumono a livello del territorio per tutelare questo grande patrimonio che abbiamo nel mare di fronte a noi e naturalmente è un passaggio importantissimo ed è una delle azioni previste appunto all' interno di questa grande azienda che ci vede tutti protagonisti ma che cosa possiamo fare nello specifico e qual è il mio lavoro nello specifico.
Uno dei grandi obiettivi che la comunità internazionale si è dato è appunto quello del gli hub in generale gli obiettivi di sviluppo sostenibile che sono in totale 17 ma il quattordicesimo parla proprio della tutela di ciò che c'è sotto il mare cioè ciò che c'è nel mare che cosa possiamo fare per essere parte di questo grande di quanti questo grande sforzo e impegno comune che ho sentito appunto avete appena sottoscritto anche voi.
Facciamo parte del grande programma chiamato blue economy che cosa può fare la blue economy può lavorare innanzitutto nel tutelare la il capitale naturale con gli strumenti che conosciamo e che riguardano impegni come questo cioè le aree marine protette le aree di tutta e tutela a diverso titolo ma quello che possiamo fare che è molto importante e parimenti importante per tutelare il nostro capitale naturale è quello di alleggerire quella che se che si chiama la nostra impronta ecologica cioè le risorse naturali che noi utilizziamo nella vita di tutti i giorni quindi se buttiamo un sacchetto di plastica ma anche se lasciamo aperto il rubinetto dell' acqua quando ci laviamo i denti diciamo tutte quante quelle piccole abitudini che possono avere un' incidenza positiva rispetto al nostro utilizzo delle risorse ma ci sono dei grandi attori che utilizzano tante risorse che sono le industrie che non sono i cattivi della storia ma sono semplicemente tutte quelle realtà che poi ci forniscono i beni di cui godiamo tutti i giorni ma è veramente necessario che anche le industrie adottino tutte quanti quegli strumenti che ci vengono dall' innovazione che ci vengono diciamo dalle nuove conoscenze per alleggerire in modo strutturale le proprie le proprie la propria impronta ambientale che cosa succede in questo caso succede che riusciamo ad utilizzare uno strumento straordinario per il nostro vivere comune e per la tutela del capitale naturale adottiamo una pianificazione pianificazione che vuol dire vi sintetizzo semplicemente con l' ultima parola veramente decidere di diventare 100 per cento buoni e farlo sul serio perché perché oggi abbiamo tecnologie importantissime che ci consentono da una parte di alleggerire la nostra pressione sull' ambiente quindi di diventare più leggeri più sostenibile.
In questo modo reinvestendo risorse nel capitale naturale quindi nell' istituzione di questo tipo di di strumenti che ci consentono appunto di tutelare il mare investire nella ricerca investire appunto nelle attività di osservazione e di monitoraggio e quindi in generale appunto di di supporto ecco del sistema mare riusciamo veramente a raggiungere l' obiettivo al cento per cento per parlarvi in due parole di quanto sia importante cambiare il senso della nostra del nostro vivere il territorio e del nostro investire nelle attività che possiamo fare sul territorio posso portarvi un esempio immediato e molto concreto del beneficio portato a la Spezia ad esempio e in tutto quanto il territorio circostante quindi naturalmente Lerici e Porto Venere tutte quante le i Comuni che insistono sul territorio.
Ah diciamo concentrarsi ecco su questo tipo di modello cioè alleggerire l' impronta ecologica e di investire in risorse di tutela del mare ha portato qui l' attenzione della comunità scientifica internazionale che ha deciso di portare qui il l' appuntamento annuale alla conferenza annuale per lo studio dei cetacei e quindi la società la European se Tasia è un society cioè la più importante organizzazione diciamo a livello internazionale la più importante conferenza sui cetacei marini sarà ospitata proprio qui ad aprile che cosa vuol dire questo vuol dire portare un' economia diversa un' economia che tutela il mare ma al tempo stesso e a beneficio dei cittadini del territorio oltre questo ci saranno nuovi appuntamenti sta a me diciamo così in questo caso testimoniare il beneficio di occuparsi concretamente di questi temi e veramente lavorare tutti insieme perché la ricchezza Mare è veramente un bene di tutti è di tutti noi grazie.
Grazie mille a Vienna sei stata velocissima è super diciamo diretta efficace e quindi direi attraverso le nostre operatrici della mattina fra l' altro tutte donne non vorrei dire e abbiamo svolto abbiamo fatto una carrellata non da poco su tutto quello che sarà la tematica santuario mare e non solo quindi per dai fondali alla colonna d' acqua i cetacei per arrivare alle problematiche e gli impatti che l' uomo diciamo esercita sul sul mare per arrivare poi a nuove forme di tutela e di reinvestimento appunto per rendere sostenibili le nostre attività economiche che comunque devono continuare a coesistere con quel patrimonio naturale e renderle speriamo per un futuro appunto più sostenibili prima di passare la parola alla firma della Carta dei partner di ATI penso che l' ammiraglio Carlone voglia porgere i suoi saluti ecco chiedo a voi se c'è il tempo si è certo ecco allora.
Un passo a lei la parola grazie buongiorno buongiorno a tutti come è molto importante essere qui oggi io sono il nuovo direttore marittimo della Liguria e quindi per me è un momento importante fa parte delle nostre attività qualche giorno fa parlavo con la direttrice del dell' Acquario di Genova ci stiamo impegnando proprio per seguire questi i cittadini che spesso spiacciono sulle nostre coste quindi queste iniziative sono molto importanti perché nel nostro mare ci sono questi cetacei che dobbiamo proteggere dobbiamo tutelare e insieme si possono fare tante cose quindi sia le istituzioni sia gli enti locali in particolare ma anche le il mondo scientifico è molto importante essere uniti per per affinché possiamo preservare queste risorse che sono fantastiche è unica quindi grazie e buon lavoro.
Io do la la parola all' ammiraglio all' ammiraglio Caligiore sono contento che qualche ragazzo sia rimasto perché così potrà vedere in concreto la firma del documento con i colleghi Sindaci che prego di venire da questa parte lascio a lei intanto per dare una sintesi di quello che che abbiamo visto stamattina grazie Sindaco grazie alle relatrici.
Tutte del gentil sesso grazie alla nostra moderatrice che ha saputo cogliere gli spunti di interesse di ogni singolo relazione.
Mi.
Lusinga molto.
L' apparentamento che viene fatto con la Forza armata con la Guardia costiera in ordine alla possibilità di implementare la nostra azione.
Rivolgo uno sguardo.
Di saluto affettuoso alle scolaresche che ancora resistono dopo due ore e passa di chiacchiere da adulti saluto il comandante di marina Nord nella regione Lazio il direttore marittimo della Liguria l' ammiraglio Nicola Carlone che nonostante le difficoltà odierne ha voluto essere con noi richiamo brevemente ma per rafforzare quello che è stato detto e per dare anche un significato ai nostri Sindaci che vedo già con la fascia tricolore che.
Abbiamo fatto voli pindarici bellissimi di alta scienza di alto profilo ci sono state spunti anche di interesse assolutamente alto.
E di questo ringrazio ancora i relatori ed anzi scusate siete soltanto femminile quindi le relatrici non c'è nessun tipo di mediazione però devo aggiungere qual è lo spirito di Pelagos qual è il ruolo dei comuni rivieraschi che oggi sottoscrivono come quelli che già hanno sottoscritto mi piace ricordare che in Liguria e Toscana stanno in seguendo da vicino il successo pieno conseguito dalla Regione Sardegna mancano pochi comuni per poter dire ai francesi che sono non la controparte sono diciamo il Paese che insieme a noi ha sottoscritto Pelagos che noi italiani una volta tanto arriviamo prima però questo piccolo vantaggio che nel numero deve trovare radicamento e consolidamento nella sostanza delle cose che i Comuni fanno.
Partiamo dai piccoli perché questo quanto di educazione ambientale mi riallaccio alla campagna che il corpo sta svolgendo la quinta campagna nazionale di tutela ambientale dove giust' appunto i referenti sono le scuole.
I direttori marittimi d' Italia incluso il neo direttore marittimo tra le altre importante cose da fare anno quello di.
Far continuare questi contatti tra il proprio personale e le scolaresche che ne fanno richiesta c'è da aggiungere che una vera educazione ambientale un vero sostegno per Pelagos consiste soprattutto anche da fare in modo che la sensibilità l' interesse l' attenzione per le popolazioni di cetacei che ancora per fortuna nostra solcano queste acque siano preservate siano conosciute quindi i binomi se mi posso permettere.
Di educazione e formazione deve essere la guida che partendo dalle singole entità territoriali.
Che oggi sottoscrivono si possa sviluppare e raggiungere mete sempre più alte sempre più ambiziose laddove poi si decide e mi rivolgo in modo particolare al Parlamento europeo alla Commissione europea che sono le i luoghi preposti alla scelta che poi vincono tutti e grazie ancora per le bellissime le tentazioni m' avete fatto ascoltare.
Grazie ammiraglio io prima tanto per arrivare a firmare consapevolmente lascio un attimo la parola anche a voi se per un saluto l' amico Matteo Bazzani Sindaco di Porto Venere e ringrazio tutti della bellissima giornata e soprattutto complimenti alle relatrici che sono state veramente molto competente molto brave un ringraziamento va anche l' ammiraglio Caligiore e al mio amico e padrone di casa Leonardo per aver organizzato questa bellissima manifestazione ma è chiaro che per noi è motivo di orgoglio poter sottoscrivere la carta di partenariato Pelagos eravamo uno dei pochi Comuni ancora insieme agli altri colleghi a non a non averlo mai fatto e noi che siamo anche Parco naturale regionale e abbiamo l' area di tutela Marina a Portovenere insieme a quella delle Cinque Terre qui nel nostro nel nostro territorio era motivo aggiunto appunto per.
Impegnarci in quello che è un obiettivo fondamentale quello della salvaguardia della biodiversità mi fa piacere anche che ci siano tanti bambini oggi qui insieme a noi che capiscano qual è quanto è importante cercare di fare questo questo sforzo che per noi anche motivo assolutamente di di orgoglio perché è una delle nostre peculiarità del nostro territorio che cerchiamo di.
Conservare e che anche quello che ci permette di essere così belli e così fra virgolette famosi all' interno del panorama turistico e ci permette anche quindi di vivere all' interno del nostro territorio lavorando per cui ancora grazie a tutti coloro che hanno reso possibile la firma di oggi e speriamo di continuare in questa direzione e quindi viva Pelagos.
Si sono sindaco di Borghetto Santo Spirito innanzitutto mi permetto di portare un saluto personale alle autorità civili e militari presenti e un ringraziamento particolare va al padrone di casa perché l' accoglienza è stata eccezionale l' organizzazione pure e non è assolutamente scontato in questi casi come dire oggi.
Ci è stato descritto con estrema competenza e completezza qual è il valore e l' importanza del patrimonio che abbiamo tutti i giorni davanti agli occhi ci è stato anche ricordato quali sono i rischi possibili di scelte scellerate e decisioni sbagliate e che potremmo prendere in questo in questo momento.
E ho ricevuto anche una conferma a una consapevolezza che ho maturato in questi primi mesi di amministrazione e cioè che questo vale per molti settori ma soprattutto per le politiche ambientali le politiche ambientali sono efficaci solo quando sono comuni e condivise perché il mare di Lerici e lo stesso mare che abbiamo Borghetto Santo Spirito non esistono confini non esistono muri e di conseguenza è che non è concepibile che.
Politiche virtuosi del mio collega di Lerici possono venire inficiate da un' inerzia un lassismo nel mio Comune quindi oggi qua a Borghetto Santo Spirito è qua per sottoscrivere questo questo patto questo accordo perché vuole dare il suo contributo un contributo che magari anche modesto però non dimentichiamoci mai che anche il più vasto degli oceani è composto da tante gocce volevo Stato Santo Spirito vuole essere una di quelle gocce e vuole cercare di rendere un pochino più blu il nostro mare anche in virtù del fatto che probabilmente quest' anno sarà per il quinto anno di fila bandiera blu grazie.
Grazie grazie complimenti.
Albissola.
Buongiorno sono Sindaco di Albissola Marina mi unisco anch' io ai saluti e ai ringraziamenti porto anche il saluto della mia Amministrazione e ringrazio il Sindaco del Comune di Lerici per questa per questa splendida giornata noi siamo onorati di sottoscrivere l' accordo di raccordo per la carta Pelagos.
Mi sembra che la come dire questa bella giornata confermi vuol dire una una cosa che per noi che abitiamo di fronte al mare e forse scontata e non ce ne rendiamo troppo conto cioè che il mare oltre che essere una meraviglia per gli occhi è una ricchezza è la vera grande ricchezza della nostra vita e secondo me preservarne la come dire preservarlo in tutte le sue.
Sfaccettature è un dovere un dovere è un' opportunità e un obbligo morale e civile che abbiamo e credo che quest' questi accordi siano la come dire la soluzione migliore perché tutti insieme possiamo collaborare per raggiungere un obiettivo che.
Parrebbe scontato perché chi chi chi può non essere d' accordo nella conservazione della ricchezza del nostro mare però purtroppo siamo i primi che poi la minacciamo quotidianamente con politiche con azioni che come dire che non è che ci fanno dimenticare quanto sia importante del nostro mare e quindi in bocca al lupo a tutti noi grazie.
Grazie grazie Sindaco.
Comune di Bonassola son Piera Gandolfi il vicesindaco intanto porto i saluti della mia amministrazione e ringrazio chi ci ospita il sindaco al Comune di Lerici il Ministero degli anni dell' ambiente e tutti coloro che sono qui e un saluto particolare agli studenti e anche il nostro Comune ovviamente onorato e orgoglioso di aderire di firmare questa Carta di partenariato noi crediamo moltissimo in in queste azioni e crediamo soprattutto nelle azioni condivise e una sola per esempio ospita un laboratorio del CNR che si occupa di ricerche marine e da due anni è monitorata dal distacco dall' Università di Genova è Monni il nostro mare è monitorato e cosa facciamo.
Facciamo anche delle azioni nel senso che come ha detto una relatrice prima non mi ricordo più chi era ma ha detto una cosa molto interessante che il sapere deve essere condiviso infatti di cui il nostro Comune e ogni estate ma anche fuori del periodo estivo fa delle conferenze sul mare e su quello che il CNR ha studiato fa delle conferenze sulle onde e il distacco di Genova spesso fa delle conferenze sulla salute del nostro golfo e inoltre collaboriamo anche con il CEA col Centro di educazione ambientale del Parco delle Cinque Terre proprio per educare i nostri ragazzi e i ragazzi che sono ospiti in estate nel nostro Paese e io credo molto nelle azioni condivise credo molto che le amministrazioni debbano partecipare in modo attivo e tutti dobbiamo essere coinvolti proprio anche nelle questioni più pratiche spero che di onore speriamo di onorare in modo eccellente le azioni che ci vengono proposte da questa sottoscrizione della carta di partenariato e voglio finire con un ricorso emozionale una ventina di anni fa andai con mio padre.
Ha in cima al promontorio di Bonassola la Madonnina della Punta era una vigilia di Natale con una bonaccia mare grigio cielo grigio vedemmo dei delfini dei tonni è un capodoglio e mio padre mi disse guarda che cosa la natura ci offre questa vigilia di Natale ecco io questa natura vorrei che anche i nostri figli e i nostri nipoti la vedessero grazie.
Grazie.
Comune.
Di Deiva Marina grazie davvero saluto tutte le autorità militari colleghi Sindaci che son presenti tutti le persone presenti ma soprattutto i ragazzi ai quali purtroppo passiamo un testimone che noi non abbiamo onorato perché la mia generazione non è che ha fatto granché per portarvi un territorio un mare molto pulito quindi spero che voi sappiate farlo molto meglio di noi ci son stati dei miglioramenti nonostante tutto quello che si è sentito dire perché quando io ero un bambino non mi ricordo che se ne andava in spiaggia non c' era giorno che non tornavi a casa che poi te lo devo poi togliere il catrame con Dell' Olio dai piedi dal costume perché c' era una vecchia abitudine delle petroliere di lavare le cisterne al largo e poi scaricare l' acqua diciamo in mare.
Noi abbiamo un territorio bellissimo la Liguria io dico sempre che siamo dei privilegiati diciamo che l' abbiamo violentato abbastanza negli ultimi cinquant' anni abbiamo una ricchezza enorme al mare l' ho visto anche scritto in una delle slide che son passate che ha servito negli anni indietro per dare sostentamento a tutte le attività e oggi ancora di più perché.
La Liguria arriva dal mare sotto tutti i profili anche turistico economico.
Abbiamo un dovere perché è un onore senz' altro firmare.
Il partenariato della Pelagos però noi abbiamo soprattutto un dovere di cercare di fare qualcosa in più di quello che è stato fatto sino ad oggi e il dovere lo abbiamo specialmente noi sindaci è vero è stato detto nessuno può fargli interna solo tutti insieme qualcosa possiamo fare ci stiamo muovendo la raccolta differenziata credo che sia già un qualcosa di importante perché probabilmente evita che molta plastica vada a finire in mare perché ci arriva anche tramite i fiumi poi questa roba in mare quindi chi l' accetta non sono in mare ma anche nei fiumi poi alla fine la manda in mare e abbiamo visto in quel ciclo che noi siamo a fine che ci rimangiamo la plastica che andiamo a gettare in mare quindi impegniamoci ancora di più sulla differenziata impegniamoci a mettere dei cartelli Io fa come diportista mi sono reso conto leggendo qualcosina in questi giorni qui proprio su internet che ho fatto un sacco di errori io vi sto un mucchio di delfini andando in giro con il mio gommone tendevo avvicinarvi c'è un errore ho letto che è meglio starci a una certa distanza se non li disturbi che sono tutte piccole cose che possiamo in qualche modo fare se lo facciamo tutti insieme diamo una mano a conservare quello che è questo meraviglioso territorio questo meraviglioso mare auguri a tutti.
Prima di di di di firmare e chiedo un applauso a due eroi veri del perché Danilo o poche settimane fa ha salvato sia gettato in mare nonostante fosse inverno ci fosse parecchio freddo e ha salvato un Delfino che si era spiaggiato e.
Facendo il passaggio.
E il delfino è tornato è tornato in mare grazie Danilo se è stato veramente prezioso e poi en Andrea Morello che è un altro dei nostri angeli dei cetacei è il rappresentante italiano dissi Scheffer che è una associazione è un Onlus internazionale che difende il mare dal dai dalla pesca dai metodi di pesca abusivi hanno una struttura molto importante con navi che solcano gli oceani ed hanno il coraggio di andare materialmente fisicamente a combattere affermare chi le organizzazioni di pescherecci internazionali e spesso anche di Stati di Governi che in violazione delle norme che tutelano i cetacei i mammiferi marini e il pesce in generale vanno ad aggredire quegli archi di quegli ecco sistemi che poi.
Mettono a rischio la nostra stessa sopravvivenza quindi grazie di cuore grazie della vostra serietà e del vostro coraggio e della vostra consapevolezza soprattutto grazie passiamo passiamo alla firma si.
Aiuta Maurizio Moglia Presidente della Lega Navale di Lerici che tra l' altro ha anche preparato dei Crest per per quindi Ammiraglio cominciamo con le Richie.
Grazie.
Giustamente voi chiedete.
Ancora peggio.
Va bene.
Però.
Non viene applicata.
Io.
Al CIPE.
Dice.
No no.
Devo mettere la bandiera perché sono rilevabili dal catasto.
Con lui.
E volevo dire che le indagini sono state stornate.
Ha detto bene quando ha finito.
D' accordo valutare ogni collega ha citato la scorsa ci siamo sentiti un paio di mesi fa sembrava che la fusione dei Comuni a prevedere.
Ricordo che quando vogliamo.
Bene.
Sì sì.
Dirò qualcosa.
Ah.
Sì.
Questa.
Nel.
Io.
Anche nella.
Sì.
Lo scorso anno.
È stato ricordato.
Buona fortuna.
È un processo.
Al riguardo a sua volta bene o no.
Però.
Avverto che se non è chiaro però che.
Senta.
Va bene.
Giunte e Commissioni.
No.
No.
Ecco qua.
Vuol dire.
Così come l' ammoniaca.
Più appropriata.
Con degli obiettivi precisi.
Credo che.
Noi siamo.
Chi la presenta.
Grazie.
Va bene.
Do la parola afferma un aspetto un apporto se avete la bandiera.
A mio avviso abbiamo.
È.
Ascoltati.