Ci siamo.
Insomma.
Ha avviato anche gli estremi.
Buonasera a tutti iniziamo questo primo seminario di formazione sull'anticorruzione del progetto della carovana dell'anticorruzione.
E che ci vede protagonisti, assieme a lì Spal e con il patrocinio dell'Autorità nazionale anticorruzione, e quindi do innanzitutto il benvenuto alla Presidente dell'ISP, al la dottoressa Patrizia Tomaselli, che al mio fianco accanto a me c'è il Segretario Generale, il dottore Pugliesi è collegata tramite WhatsApp ed è sempre con noi la dottoressa Marchica che come sapete, per impedimenti personali non è potuta essere presente, ma si è collegata con noi con WhatsApp e che ci darà un saluto tramite videoconferenza. Il seminario di oggi, peraltro, e anche in.
In diretta streaming sul nostro sito, per cui questa è la misura anche dell'attenzione che l'Amministrazione ha voluto dare riguardo alla tematica e riguardo anche all'esigenza di porre in essere tutta una serie di iniziative formative sulla tematica dell'anticorruzione degli appalti degli affidamenti.
Fra poco ci raggiungerà anche il Sindaco per un saluto. Prima di entrare nel merito, do la parola alla dottoressa Tommaselli, per per un saluto e poi a seguire alla dottoressa Marchica prego.
Benvenuti a tutti, grazie per essere tutti presenti, io vi porto i saluti degli spalle di tutto il Comitato tecnico degli spalle e i saluti anche della consigliera magistrato.
Laura Valli dell'ANAC, che prossimamente, forse in un altro incontro, ci farà l'onore di essere presente, ringrazio i relatori, il professor Amato e il dottor Pugliesi per aver accettato di aprire questa prima,
Serie di incontri, ci tengo molto perché.
Il terzo settore che.
È molto diciamo.
Dentro diciamo per quanto riguarda gli appalti, per quanto riguarda ed è abbastanza anche nuovo, per cui riteniamo che.
Approfondire.
Finanziamenti pubblici, perciò gli appalti nell'ambito del ai servizi sociali e della pubblica amministrazione sia molto importante per tutti.
Ringrazio anche il Sindaco per averci dato questa possibilità di essere qua e di aver aderito subito a questo a questo programma.
Perciò vi ringrazio tutti e vi auguro un buon lavoro grazie.
Grazie, allora diamo la parola alla dottoressa Marchica Enel si sente.
Aspetta senza la connessione, potete vedere la connessione perché purtroppo fa vai e vieni la l'audio cavetto, no, è la connessione.
Aspetta un secondo.
Scusate se disattivate se un Brunati Wi-Fi?
Quale Wi-Fi, siete collegati?
Vedete sennò disattivato il Wi-Fi e lo fate in connessione.
Certo.
Perfetto.
Stiamo cercando di risolvere questo problema tecnico.
No, è il segnale Toni.
La connessione farla e via.
Questa cosa.
Come da parte.
Ah sì.
No, non lo puoi fare.
ENZA proviamo ora se riusciamo.
Sì, sì, sì, sì.
Grazie Enza, io propongo però un applauso valenza che comunque.
Non non si è sottratta ed è qui con noi e la ringrazio perché ovviamente ai colleghi condividiamo.
La gran parte delle attività.
Ed è uno sforzo continuo su cui ci siamo impegnati già da tempo e che ci vede anche programmare traguardi sempre più impegnativi e più importanti da raggiungere, giusto per dire li Spal, io non l'ho presentato è un istituto per le politiche attive del lavoro dell'agenzia per il lavoro con più di vent'anni 25 anni,
Di di esperienza e di attività a Siracusa e provincia di Siracusa, e anche a livello nazionale, per cui è un partner importante. E ci troviamo appunto in questo ti contenitore formativo proprio perché pubblico e privato. Insieme trovano l'occasione per scommettersi in un percorso di formazione e informazione, cioè non è una formazione di natura formale, ma vuole essere anche un modo per approfondire delle tematiche di attualità, a confrontarci e anche sviluppare delle proposte che, il senso che anche ANAC vuole dare è quello di ri ricevere anche dal basso cosiddetti processi bottom-up, quindi ricevere, anche dal basso delle proposte delle esigenze di di chiarimento in ordine ai vari profili. Oggi inizieremo con i servizi sociali, ma tutta la tematica dell'anticorruzione.
Sarà sviscerata in tutti i vari settori e nelle varie criticità. Detto ciò, do la parola subito al Segretario e poi farò il mio intervento.
Grazie dottore, io mi unisco ai saluti, a tutti i presenti, chiunque ci segue ovviamente ringrazio per questa giornata, tra l'altro per un'iniziativa, ritengo anch'io fondamentale, ritengo fondamentale per svariati motivi, perché è una materia tra l'altro abbastanza complessa e comunque benché ormai l'anticorruzione almeno come termine sia abbastanza radicato nel nel nel nostro ambito e nel nostro ambiente soprattutto in materia di enti locali ma comunque di pubblica amministrazione ancora per alcuni aspetti e lo dico da segretario e dal responsabile dell'anticorruzione, comunque è una materia che lascia aperti moltissimi moltissimi dubbi,
Quindi dico io per iniziare questa giornata, visto che comunque l'oggetto sono le linee guida in materia, ovviamente, di affidamenti in campo ai servizi sociali come inquadramento generale di Cosenza. Ovviamente tediarvi molto dico parto dalla dalla legge sull'anticorruzione che, come tutti noi ben sappiamo, è stata introdotta lì nel 2012. È stata un po' una legge che ha creato come impatto sulla sull'amministrazione, un impatto dirompente, direi ma non dirompente, perché in realtà ha innovato rispetto a un impianto normativo che era già esistente. Non non c'è nessuna, nessuna nuova articolazione o nessuna nuova formulazione in materia di codice penale o di reati o quant'altro di reati contro la pubblica amministrazione. La legge, ovviamente, che tra l'altro era fortemente voluta dall'Unione europea. Tra l'altro, credo che l'Italia l'abbia anche recepita con con particolare ritardo era voluta proprio per affrontare il fenomeno della corruzione in generale e quindi, per essere in fondo, una legge quadro che dettava una serie di normative che dovevano individuare dei processi all'interno della pubblica amministrazione, proprio per monitorare il fenomeno della, il fenomeno della corruzione e per cercare di evitare gli eventi corruttivi che, come noi sappiamo, insomma sono stati abbastanza frequenti, soprattutto nel periodo di riferimento del dell'introduzione della norma rispetto a questo a questo impatto. La legge però non ha né diciamo, individuato delle delle misure specifiche o una procedimentalizzazione di come doveva essere gestito e di come dovevano essere calmierati. Gli eventuali pericoli corruttivi, anzi, ha demandato alle pubbliche amministrazioni e di conseguenza i nostri enti locali, trattandosi di enti locali, una una organizzazione interna che doveva essere poi enucleata nei piani triennali anticorruzione, con una disciplina dei regolamentazione dei vari processi che potevano avere un maggiore rischio corruttivo.
E torniamo all'argomento di oggi. È chiaro che gli affidamenti, il codice degli appalti era il principale rischio corruttivo che in genere veniva già individuato dall'ANAC che, come voi sapete, all'inizio si chiamava CiVIT e quant'altro e di fatto, di fatto su questa, su queste, su queste materie si è cercato di indicare, sia nel Piano nazionale anticorruzione che poi attuato nei piani, nei piani triennali, un'attenzione molto particolare ora, rispetto a questo, la difficoltà iniziale di recepimento all'interno degli enti locali all'interno delle pubbliche amministrazioni, nel quale fu fu intanto una questione culturale, perché noi siamo abituati sicuramente alla logica dell'adempimento. Siamo tutti i pubblici dipendenti e per noi la logica dell'adempimento del rispetto della norma più o meno fa parte del nostro. Diciamo pane quotidiano. La logica organizzativa diventa un attimo diversa e lo dico perché è stata una norma un po' di impatto, soprattutto negli enti locali per i, per i segretari comunali. Quindi parlo per la mia categoria perché, come voi sapete, la 190 dice che è il responsabile anticorruzione ordinariamente negli enti locali. È il Segretario comunale.
Di fatto la questione della nomina e dell'individuazione di un responsabile anticorruzione a quella legge, 190 da dei compiti specifici, che immagino più o meno sappiate il cui principale è quello di predisporre formulare questo piano, questo piano triennale, non sulla base del Piano nazionale individuato dall'ANAC, scusate perché io purtroppo devo fare una una una riunione on line ora non so come fare io direi se possiamo.
Magari io rispondo intervengono gli subito dopo la solo lascio la parola al dottore tanto il mio era una sorta di inquadramento di massimo che volevo sostanzialmente terminare dicendo.
C'è una normativa di primo grado che che la 190, poi ci sono le linee guida che sono normative cosiddette di secondo grado perché non sono leggi ma sono quasi cosiddetti. L'ANAC li chiama suggerimenti di cui la linea guida 17, di cui adesso parlerà il professore. Però è chiaro che in questa materia, in questo ambito, quello che è importante e soprattutto la procedimentalizzazione di tutte le procedure, quanto più riusciamo e all'interno e nell'ambito delle procedure di affidamento nelle procedure di gara a regolamentare con i nostri regolamenti interni, nel piano triennale e con le procedure interne, quanto più riusciamo a.
Evitare i cosiddetti possibili rischi corruttivi, io mi fermo scusatemi perché ho questo incontro, lascio la parola al al dottore, ovviamente casomai se ci sono domande, intervengo dopo grazie, grazie Segretario, allora diamo un po' nel dettaglio, io vorrei che metteste il file delle linee guida che vi ho dato in modo tale che così,
Al di là del dell'introduzione che che che farò li leggiamo insieme proprio per non essere eccessivamente astratti nella trattazione chiaro che, come sappiamo, un po' tutti, quando parliamo di anticorruzione parliamo di buona amministrazione, quindi non dobbiamo vedere solo l'aspetto patologico, ma tutto ciò che riguarda il corretto funzionamento dei pubblici poteri dei pubblici servizi.
E quindi, ma su questo devo dire il Comune di Melilli, storicamente è stato da sempre coinvolto in processi formativi possa anche che il primo corso anticorruzione,
L'ho ottenuto in altra veste in questo ente nel 2013 quasi coevo con l'entrata in vigore della 190 del 2012, quindi.
È chiaro che la 190 del 2012 è la norma madre in materia di anticorruzione, perché quella che ci porta direttamente all'interno dell'ordinamento fermiamoci lì. Per favore, ve lo dico io non.
E che ci porta all'interno dell'ordinamento nazionale, quelli che sono delle fonti che prima erano di natura internazionale, pattizia delle convenzioni internazionali e le fonti del diritto comunitario.
Oggi, peraltro, parleremo molto di diritto comunitario perché nell'ambito dei servizi sociali e delle linee guida 17 è svolge una funzione molto importante e, per certi versi, anche di di chiarimento, sia interpretativo che culturale, direi.
Peraltro la formulazione della norma della 190 e degli atti successivi non sono norme di facile consultazione, mi rendo conto, serve per la pubblica amministrazione e dei prontuari, perché sono norme in cui ci sono parecchi commi e di un di un unico articolo per cui è chiaro che è di difficile interpretazione e di difficile definizione,
Norma che è stata peraltro oggetto di vari interventi normativi sia primarie, come diceva il Segretario, sia in termini di cosiddetta soft law, quindi a livello ordinamentale, con gli interventi dell'Autorità nazionale anticorruzione, Autorità nazionale anticorruzione che desideravo dire prima di entrare nel merito delle linee guida 17,
Che anche lì, nel nostro ordinamento, se ci pensiamo la funzione dell'Autorità anticorruzione,
È una funziona abbastanza discussa, tra virgolette, nel senso che è per dire con Luigi Pirandello, è un personaggio in cerca d'autore a livello istituzionale perché nasce già nell'86 come Alto Commissariato della Presidenza del Consiglio dei Ministri per.
L'anticorruzione.
Poi diventa CiVIT, poi diventa ANAC l'ANAC stessa, Autorità nazionale anticorruzione che noi ormai conosciamo ha sviluppato anche un ruolo e una presenza istituzionale differente, anche a secondo del della Presidenza della stessa Autorità, no, quando.
C'era ora non mi sta venendo il nome,
L'allora presidente Cantone Raffaele Cantone l'ANAC aveva assunto un ruolo quasi di Superprocura in materia di anticorruzione, se ci pensate no, aveva un ruolo molto preponderante, molto incisivo,
Basta anche solo non avere un approccio tecnico, ma guardare osservare i telegiornali.
Sentivamo tutti gli interventi dell'ANAC anche alcune volte, anche in contrasto con quello che era l'attività del potere legislativo o del potere esecutivo nazionale. Quindi era svolgeva un ruolo quasi d'inchiesta a latere rispetto a quello che ordinariamente, nella separazione dei poteri, è dato al potere giurisdizionale.
E alle procure della Repubblica. In questo caso.
E l'ANAC oggi ha una dimensione più amministrativa, è un'autorità come tutte le autorità di regolazione, quindi preposta al fenomeno dell'anticorruzione, e si attaglia come punto le altre autorità nazionali di regolazione del mercato, come appunto un soggetto che segue la filiera della degli adempimenti della corruzione, della trasparenza e adotta dei provvedimenti che appunto intervengono nei vari ambiti e cercano di,
Analizzare e raddrizzare il tiro a secondo delle varie esigenze delle varie problematiche che la pubblica amministrazione, che il mercato, perché noi parliamo solo di pubblica amministrazione, ma in realtà.
La normativa anticorruzione riguarda soprattutto non solo l'interno la pubblica amministrazione che agisce, ma anche l'esterno, quindi i soggetti del mercato, le imprese e le cooperative sociali. Le ONLUS, i cittadini, quindi è un è un insieme di una pluralità di soggetti che appunto giornalmente hanno a che fare con il, con il, con il potere pubblico, con.
Con l'attività pubblica. Un altro dato che volevo dare, prima di entrare nel merito della discussione di oggi e come la normativa siam partiti nel 2012 in cui si prescriveva alla pubblica amministrazione. Quindi è solo alla parte pubblica di adottare una serie di misure per il contrasto e la prevenzione del fenomeno. Corruzione, e oggi invece siamo giunti a distanza di.
12 anni di 13 anni, siamo giunti al al punto in cui sia pubblico che privato sono insieme coinvolti paritariamente coinvolti nell'obbligo di adottare delle misure di prevenzione e di contrasto del rischio corruzione. Questo è un passaggio non da poco perché, ripeto, viene enfatizzato non solo il ruolo della pubblica amministrazione come unico soggetto che gestisce il potere pubblico e che deve.
Necessariamente in virtù di questa pubblica funzione, adottare delle misure di prevenzione, ma anche il soggetto privato. Anche l'imprenditore deve adottare delle misure che lo rendono. Occorre responsabile nei processi.
E economici. Perché, ripeto e torniamo ed entriamo nel merito dell'incontro di oggi parliamo di governo, ma di governo di danaro, che la corruzione, intesa come buon Governo, riguarda comunque dei flussi economici, quindi riguarda le attività che hanno rilevanza economica. È chiaro che un'attività meramente istituzionale, meramente priva di.
Di rilevanza economica è un'attività che non a rischio corruttivo, può avere altri rischi di natura di legittimità, di relazione istituzionale, ma sicuramente non a rischio corruttivo. Ecco il lo sforzo che il legislatore ha fatto negli anni, anche adottando modelli di responsabilità, anche adottando anche la riforma della 231 in termini di responsabilità d'impresa, responsabilità sociale d'impresa o di modelli e per l'appunto di anche di segnalazioni su whistleblowing quando faremo anche nei seminari formativi il tema del whistleblower, del dipendente pubblico, che segnala illeciti che poi in realtà non è solo il dipendente pubblico, ma è anche l'operatore economico, ma è anche il cittadino che ha a che fare col servizio. Ecco, vedete come un concetto che era nato come un piccolo, una piccola realtà, dover relegata principalmente al funzionario pubblico, è diventato un principio diffuso, per cui tutto ciò che riguarda il danaro pubblico e l'eventuale sviamento rispetto alla funzione a cui è preposto deve e può essere segnalato attraverso questi strumenti che riguardano appunto il cittadino è che chiunque può quindi, ad esempio sul whistleblowing è un dato importante e che può essere, ripeto, non solo del dipendente pubblico, non solo l'impresa affidataria del servizio, ma anche il cittadino che usufruisce per parlare dei temi in termini di servizi sociali, dell'assistenza domiciliare anziani o dell'assistenza domiciliare inabili, che segnala una distorsione della della situazione. Poi è chiaro, noi siamo figli di una cultura in cui di tutto si fa un eccesso. Lo dobbiamo dire per cui io faccio sempre questa battuta.
Sono cattolico, ma faccio sempre questa battuta. Siamo molto devoti alla Madonna, ma ogni tanto diventiamo devoti alla Madonna della lettera per cui.
E siamo molto avvezzi a fare segnalazioni denunce a scrivere poi, magari se la denuncia non si fa dai carabinieri ma si fa inviando una segnalazione tramite il sistema all'ANAC o il sistema whistleblowing. Ci sentiamo un po' più più tranquilli, tra virgolette e intanto segnaliamo anche quando sono casi che sono privi di fondamento. Questo è anche un dato oggettivo, cioè io non voglio in alcun modo dire che non si debba segnalare, ma è anche vero che quando si fa una segnalazione bisogna avere tutti gli elementi per poterla fare e bisogna essere in grado di argomentare, anche perché poi il rischio di ritorno è che intasiamo l'Autorità nazionale anticorruzione o intasiamo l'attività di un responsabile per la prevenzione della corruzione e trasparenza, esito che si troverà ad affrontare delle segnalazioni prive di irrilevanza delle segnalazioni che andrebbero trattati da altri organi specifici. Ne parlavamo anche poc'anzi con la dottoressa Tomaselli, che invece dev'vengono intanto inoltrate e che vanno a creare flusso senza motivo questo giusto, per dire uno degli elementi generali, se prendiamo io quello che volevo un po' oggi commentare con voi e cercherò di essere il più breve possibile, purtroppo mi hanno dato.
La sciagura di essere in questo momento l'unico relatore, quindi DAD, quindi mi do chi vi vi dovrò necessariamente deviare e sulle linee guida 17. Volevo vedere con voi la relazione dell'analisi di impatto sulla regolazione della relazione AIR, che è una regola che una,
È una relazione utile, perché perché ci dà degli spunti,
Di natura fenomenologica, quindi ci dà degli spunti sulla sull'impatto della norma e ci fa riflettere su diverse cose che, devo dire, non sono così scontate e che, anche per quanto riguarda uno strumentario della pubblica amministrazione, potrebbero essere utilizzati anche per argomentare meglio i nostri provvedimenti in tema di affidamenti e in questo caso di affidamenti di servizi sociali. Tante cose diamo per scontate, ma citarle riportabile anche all'interno di un provvedimento. Adesso lo dico come proprio attività pratica come strumentario come toolkit mi verrebbe da dire in inglese.
È una buona prassi per rendere i nostri provvedimenti quanto più motivati e più aderenti al dato normativo. Tutto nasce da una direttiva comunitaria, la direttiva 24 del 2014, che è quella che proprio va a disciplinare. Magari volete zoommare di più, così possono vedere meglio. La sono a pagina 3, io.
Che definisce l'ambito di applicazione della della normativa.
Io la leggo con voi e facciamo determinate riflessioni insieme. La direttiva 24 al considerando 6 riconosce agli Stati membri la libertà di organizzare la prestazione dei servizi sociali obbligatori e degli altri servizi, quali quelli dei servizi postali, ad esempio in quanto servizi di interesse economico generale o in quanto servizi.
Socio non economici di interesse generale, ovvero in quanto combinazione di tali servizi. Il considerando 7 della direttiva lascia impregiudicata la libertà delle autorità nazionali regionali locali di definire, in conformità al diritto dell'Unione, i servizi di interesse economico generale relativo ambito operativo e le caratteristiche del servizio, da prestare, quindi riconoscendo alle autorità nazionali, regionali e locali la facoltà di fornire e fare eseguire i servizi in conformità alla normativa comunitaria. E questo cosa vuol dire intanto trattiamo un primo spunto che ci dà questa prima parte. Questo incipit della relazione significa che abbiamo una fonte del diritto comunitario che è la direttiva. I considerando, peraltro sono correlati alla alla fase normativa in senso stretto della direttiva, ma che lascia subito che riconoscere, nell'ambito del settore dei servizi, alla persona dei servizi sociali, uno spazio regolativo, un'autonomia in capo alle funzioni locali.
Il diritto comunitario non intende disciplinare in maniera generalizzata e imporre la propria attività regolativa dall'alto verso il basso, ma intende lasciare appunto spazio a quella che è la regolazione nazionale e regionale e locale perché, ben conscio del fa, il legislatore comunitario è ben conscio del fatto che i vari territori, le varie regioni d'Europa, le varie realtà locali hanno dei sistemi ad esempio di welfare differenti è inutile dirlo in e noi lo sappiamo e anche chi opera nel settore dei servizi sociali lo sa.
Abbiamo una fonte nazionale, è una fonte regionale che, ad esempio, sconta una discrasia temporale notevole, la 3 2 8 del 2000 e la 22 dell'86. Quindi pensate un po' già sotto un profilo solo di date e quindi di di emanazione di fonti normative. Quanta differenza temporale c'è e anche come qualità della normazione, abbiamo una norma nazionale a una norma regionale che scontano una grande differenza di di periodo di emanazione.
Ad ogni modo, cosa dice il legislatore comunitario, il legislatore comunitario, dice bene, io ti do i parametri generali, io ti dico quelli che sono i principi della materia, poi tu a livello locale, lo declina RAI con la tua autonomia, con la tua potestà regolativa e quindi ti ad ci adatteremo a quello che il sistema locale,
Ma andiamo oltre. Il considerando 4 della direttiva chiarisce che la normativa dell'Unione in materia di appalti pubblici non intende coprire tutti gli esborsi di fondi pubblici, ma solo quelle rivolte all'acquisizione di lavori, forniture e prestazioni di servizi, a titolo oneroso e per mezzo di un appalto pubblico.
Inoltre, afferma che le situazioni in cui tutti gli operatori che soddisfano determinate condizioni sono autorizzati a svolgere un determinato compito assenza selettività, come i sistemi basati sulla scelta del cliente e i sistemi di buono di servizio non dovrebbero essere considerati i sistemi di appalto, ma sistemi di autorizzazione.
Ecco che già siamo dinnanzi a quello che è il tema, il nodo cruciale della discussione di oggi, ossia codice degli appalti, codice del terzo settore in questo caso.
E definizione di ciò che appalto da ciò che non è appalto.
Non tutto quello che è il finanziamento pubblico e appalto.
Quando qui parliamo in particolare di sistemi basati sulla scelta del cliente?
Quindi di.
Attività senza che non svolgono attività selettiva, il legislatore europeo, cosa fa riferimento, fa riferimento a sistema del,
Dei cosiddetti accreditamento, che, ad esempio, accade sovente come in materia di servizi sociali, no, in cui c'è l'accreditamento degli operatori economici e i cosiddetti voucher, che sono buoni di scelta del cliente.
Null'altro che vengono dati agli utenti fruitori del servizio.
Il legislatore comunitario ci dice, non siamo in presenza di un appalto.
Eh, ma siamo in presenza di un'autorizzazione, allora io su questo da voi, devo essere sincero,
È una questione abbastanza discutibile, perché sì, siamo secondo un'interpretazione del, secondo l'interpretazione che viene data dalla legislazione comunitaria e dalla dalla delibera dell'ANAC, siamo dinanzi a due realtà, quindi non si applica direttamente il codice degli appalti, ma d'altro canto questo va in contrasto con l'altro principio generale che comunque deve presiedere l'attività pubblica che è il principio della concorrenza e il principio della regolazione appunto del mercato per cui sì, il sistema di accreditamento è un sistema di affidamento Dis,
E questo è già un lapsus dovuto alla mia personale visione, non dovrei dire affidamento a un sistema di gestione, di autorizzazione di una prestazione, ma in realtà.
Incide sull'aspetto economico, in realtà può essere anticoncorrenziale.
Perché potrebbe creare delle cristallizzazioni, quindi il tutto dipende dalla prospettiva secondo cui andiamo a osservare il fenomeno, no, quindi se lo osserviamo solo sotto il profilo codice dei contratti, codice degli appalti o Codice del Terzo settore.
È chiaro che non siamo nelle materie strettamente del codice degli appalti, se lo guardiamo sotto il profilo della.
Della concorrenza, è chiaro che siamo dinanzi a una situazione che ha un alto rischio,
Di ledere la concorrenza, quindi di essere portatrice di problematiche ad essa correlate che riguardano l'anticorruzione, perché vedete queste linee guida che oggi stiamo trattando affrontano molto il tema degli affidamenti, quindi della contrattualistica pubblica, ma non tengono in considerazione tutto quello che è in termini generali l'anticorruzione che anche appunto soprattutto il tema della tutela del mercato.
Ad esempio l'obbligo parlo un po' così abbraccia l'obbligo motivazionale rafforzato che è ribadito in capo agli affidamenti alle società in house, perché è un obbligo particolare la società in house cosa sono società in house non sono altro che delle società partecipate.
In house con partecipazione totalitaria, ad esempio da parte dell'ente pubblico.
E quindi non sono altro che una longa manus della pubblica amministrazione, no, sono delle società strettamente connesse al all'ente locale, in questo caso che svolgono determinate attività sottoposta a controllo analogo da parte del dell'ente e via dicendo questo lo sperimentiamo anche noi come Comune di Melilli tutti i giorni è un affidamento a filiera protetta B cioè senza dubbio sì, perché oltre al controllo che fa il dirigente all'atto dell'affidamento e il responsabile unico del progetto all'atto dell'affidamento,
Comunque, la società partecipata è sottoposta al rispetto di regole pubbliche, è sottoposta al controllo analogo, quindi c'è un doppio controllo sul sull'attività, eppure il legislatore prevede l'obbligo motivazionale rafforzato.
Perché perché non solo dobbiamo guardare all'aspetto, alla qualifica, quindi alla qualità del soggetto contraente dell'operatore economico, in questo caso società partecipate in house, ma dobbiamo guardare anche al mercato, non a caso quando vengono costituite le società in house, uno degli obblighi previsti dalla normativa, non è solo notiziare la Corte dei conti al fine della sostenibilità economica dell'operazione, ma è anche notiziare l'Autorità garante del mercato al fine di accertare che non ci siano lesioni alla concorrenza.
Ecco che l'obbligo motivazionale rafforzato, ad esempio, in materia di affidamenti, giusto per non parlare di cose estremamente astratte, in materia di affidamenti di servizi sociali a una società partecipata, sta nel nell'analisi del mercato nel.
Rilevare la maggior convenienza del dell'affidamento alla società partecipata, proprio perché l'interesse pubblico non è solo quello dell'oggetto dell'affidamento,
Del servizio da dal servizio pubblico, quindi, che ne so del servizio di assistenza domiciliare, anziani, della educativa domiciliare piuttosto che dell'assistenza domiciliare, inabili e via dicendo, ma è quello di non ledere l'integrità del mercato, di non ledere le posizioni,
Di tutti gli altri operatori economici, anche perché, dall'altra parte e ritorno al a quello che dicevamo prima, il legislatore valorizza e.
Rende centrale il ruolo del terzo settore.
Il ruolo dell'associazionismo, il ruolo delle organizzazioni di volontariato, il ruolo delle cooperative sociali, quindi, ritiene che bisogna proprio preservare questo tipo di funzione e ma dall'altra parte, non si può considerare che un affidamento che avviene quindi in house a casa per dirlo in termini più volgari italiani che forse danno più l'idea diventi un modo per estromettere un comparto economico.
Cioè ci siamo, questo è un tema importante, non da poco, e voglio citare solamente questo e poi mi taccio perché non voglio tediarvi un concetto che secondo me è molto interessante ed è un istituto da quello che dicevo da da introdurre ed a utilizzare sono a pagina 5 in caso,
Che il concetto di amministrazione condivisa.
Ed è una parola chiave che dovremmo inserire in tutti gli atti che riguardano questo tipo di affidamenti quando affidiamo al terzo settore.
Ed è nasce da una sentenza della Corte costituzionale, la sentenza 131 del 2020 intervenuta nell'ambito di un giudizio di legittimità costituzionale, di una legge della Regione Umbria, la 2 del 2019, che ha.
Colto l'occasione per fare chiarezza sulla portata nel caso di specie dell'articolo 55 del codice del Terzo settore, ma questa sentenza del partito alla pronuncia ha esplicitato che l'articolo 55, disciplinando i rapporti fra enti del terzo settore e pubbliche amministrazioni rappresenta una delle più significative attuazioni del principio di sussidiarietà orizzontale valorizzato dall'articolo 118 della Costituzione.
Detta norma realizza quindi una vera e propria procedimentalizzazione dell'azione sussidiaria, strutturando e ampliando una prospettiva che era già stata configurata e quindi viene amplificata con degli strumenti e degli interventi innovativi e sperimentali in ambito sociale, in ottemperanza anche alla legge 3 2 8 del 2000 quindi, pensate ebbene come in sostanza è riconosciuta agli enti del terzo settore, quindi a tutta questo spaccato è riconosciuta una specifica attitudine a partecipare insieme ai soggetti pubblici, al realizzazione dell'interesse generale attraverso un canale di amministrazione condivisa alternativo a quello del profitto del mercato, non fondato semplicemente su un rapporto sinallagmatico, quindi non fondato solamente sul sul prezzo, sul costo.
Questa sentenza, questo principio è un principio importantissimo perché d'altronde noi ci troviamo con tantissimi soggetti portatori di interessi, enti, associazioni dalle associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale alle cooperative sociali che svolgono delle funzioni di irrilevanza e che non sempre sono ancorate al all'aspetto del profitto ovviamente non dovrebbero essere anche se non si esclude,
Che possono svolgere anche questo è un altro, un altro dato un altro dato che dovremmo sfatare è che un po' dovrebbe l'incontro anche di oggi deve servire.
Per togliere dalla cultura collettiva.
Detto che una organizzazione di volontariato o una un ONLUS non possa svolgere attività commerciale.
Non è detto.
Quindi, attività economica.
Bisogna vedere ovviamente rapporti di prevalenza dell'attività, perché è chiaro che se io ho una Onlus ma svolgo attività prevalentemente commerciale economica, è chiaro che sono in una.
Devianza di configurazione e quindi so utilizzando una tipologia associativa in luogo di una tipologia di impresa.
Ma non è del tutto escluso. Quindi, quando noi affrontiamo la tematica e ci troviamo davanti un operatore economico che afferente al terzo settore, non dobbiamo avere, mi sento di dire gli steccati mentali del fatto che è un una organizzazione ONLUS e quindi non può svolgere attività lucrativa perché in realtà la può svolgere. Bisogna attenzionare la tipologia di servizio, la tipologia di attività e, caso per caso, qualificare la natura dell'affidamento e qualificare il soggetto secondo quello che concretamente svolge. È chiaro che questa sentenza dà pari dignità ed è alla base, ad esempio, della cristallizzazione. Questo in ambito giurisprudenziale dei principi di coprogettazione e di co-programmazione, che sono quegli istituti co-programmazione prima e coprogettazione dopo.
Richiamati per l'appunto dalle linee guida. 17 e strumenti che ordinariamente e i servizi sociali,
In questo caso delle degli enti locali sono chiamati ad affrontare.
Per pianificare quelli che sono gli interventi e i servizi con gli enti, soprattutto con gli enti del del terzo settore, con le ONLUS,
E in un'ottica paritaria, in un'ottica che vede la pubblica amministrazione discutere in maniera paritaria con i soggetti privati, non sto dicendo nulla di nuovo per gli addetti ai lavori, perché già io vedo anche la dottoressa Passanisi del Comune di Augusta.
La dirigente dei servizi sociali, che anche coordina il distretto sociosanitario.
E 47, che vede noi con con il Comune di Augusta capofila, già questo lo facciamo, lo facevamo in tempi non sospetti,
E quando un po' eravamo anche io e la dottoressa bassanesi eravamo Don Camillo e Peppone, ma mi perdoni la battuta.
Eh, ma già dal 2009, questo si parlava.
All'inizio, quando sono nati i distretti sociosanitari in Sicilia si parlava della coprogettazione, della partecipazione dei tavoli di lavoro, oggi parliamo di rete territoriale, ma non è altro che.
Quella stessa tipologia. Le conferenze dei servizi, quindi, sono già strumenti che, nell'ambito delle attività di un settore, di una, oppure di un distretto sociosanitario, venivano attuati. È chiaro che lo sforzo a cui dobbiamo tendere è quello di dare maggiore enfasi e di renderli luoghi decisionali, luoghi dove c'è un'analisi del fabbisogno seria perché alla base di tutto nasce dall'analisi del del fabbisogno, nasce da un'analisi di quelle che sono le istanze sociali e.
Possono trovare in questi istituti, in questi luoghi, in questi momenti di confronto, una risposta che può avvenire in maniera paritaria dagli enti del terzo settore nel territorio. Questo è un po' l'obiettivo cardine della dell'attività, perché vedete e concludo quello che è il la volontà non detta del legislatore.
E anche a livello ordinamentale e che, ad esempio, nell'ambito di quella che sono i servizi alla persona, i servizi sociali ci sia una netta distanza fra quello che è l'appalto, quindi l'affidamento è quello che il, la co-programmazione e la coprogettazione.
Anzi, lo spirito è che, appunto, enfatizzando il principio di sussidiarietà, si portino avanti la gran parte degli interventi con in un'ottica di co-programmazione e coprogettazione, proprio perché rende l'idea di quel rapporto sia paritario fra pubblico e privato, ma anche di corresponsabilità per cui il privato che partecipa che progetta insieme al servizio sociale che pone in essere un intervento è corresponsabile di rispondere a quel bisogno sociale e di intervenire su quel dato fenomeno cui vogliamo andare a a intervenire toccare con l'azione che abbiamo programmato equo che in questo senso,
Lo spirito è quello di tenere ben separati questi questi principi e di enfatizzare questo aspetto. Io non voglio allungarmi eccessivamente, per cui se ci sono poi delle domande, possiamo approfondire, ma è chiaro. Un altro aspetto che volevo dire è che siamo in una fase anche topica per quanto riguarda la l'anticorruzione per quanto riguarda la tracciabilità dei flussi, ormai con la piattaforma digitale con il SIS, l'ecosistema digitale degli appalti, lo stiamo vedendo tutti,
Tutto va tracciato anche gli stessi CIG, prima facevamo anche in più no il codice in difesa identificativi di gara che si facevano anche scissi dal perfezionamento di un affidamento ormai la piattaforma li collega al perfezionamento proprio perché si sta facendo una scrematura notevole si tende a monitorare in maniera più pregnante, a livello informativo di flussi generali, quelli che sono gli appalti, gli affidamenti e a capire come le pubbliche amministrazioni agiscono. È chiaro che, ad esempio, la proroga extra piattaforma degli affidamenti sotto i 5.000 euro è un qualcosa che nasce solo dall'esigenza pratica di non bloccare tutte le pubbliche amministrazioni, soprattutto le pubbliche amministrazioni più piccole, che non hanno avuto la possibilità agli strumenti di potersi.
Di potersi dotare di modello, di saper utilizzare il mercato elettronico della pubblica amministrazione. Il MePA no, e quindi nasce da questo, però è chiaro che in un'ottica futura, tutto sarà digitalizzato. Tutto sarà censito. E questo questa casa di vetro che tanto abbiamo portato avanti come immagine la ritroveremo soprattutto nella delicata area della del degli affidamenti del ricorso al mercato. Concludo dicendo che l'incontro di oggi per noi è un incontro anche importante, perché domani approveremo il Piano anticorruzione domani la scadenza per la presentazione per l'approvazione del Piano anticorruzione della relazione anticorruzione all'ANAC e quindi si inserisce nell'ambito di quelle attività che sul 2025 intendiamo svolgere. Ovviamente, poi, gli altri seminari saranno sulle altre tematiche. Andremo meglio nei vari istituti dell'anticorruzione. È anche fare formazione in materia di anticorruzione. È il primo strumento per aumentare quella che è la percezione del rischio e affrontare la tematica, quindi non a caso, anche queste sono iniziative e misure attive. Per contrastare il fenomeno. Corruzione. Detto ciò, io mi taccio. Non non voglio continuare.
A tediarvi, se ci sono domande, altrimenti abbiamo terminato.
Non ci sono domande.
Vi ringrazio e sono state rilevate le presenze, poi seguirà l'attestato che che farà li spalla sulla formazione e vi ringrazio per la vostra partecipazione.
Cerchiamo di tenere questa idea della carovana dell'anticorruzione con un progetto continuo, per cui, anche laddove ci sono delle domande che vengono tra un incontro e l'altro.
Ci potete contattare, ce lo deve scrivere una mail e cercheremo di rispondere, utilizziamo la come una sorta di community,
Continua che per questi cinque incontri questi, per questo periodo che abbiamo programmato, andremo a fare sostanzialmente. Vi dico una cosa quest'anno abbiamo scelto e questo lo abbiamo scelto come segreteria generale di non utilizzare i corsi on line. Quindi non vi farete corsi on line, anche perché lo ritengo una perdita di tempo un modo inutile e sterile per adempiere a un obbligo e abbiamo preferito fare incontri in presenza, privilegiare incontri in presenza, perché perlomeno è diverso. Siamo tutti coinvolti, poi, magari on line. Ci teniamo aggiornati facendo una community, circolando le idee, anche confrontandoci, ma dobbiamo basare molto uno spirito di appartenenza di comunità di ritrovarci per affrontare insieme quelli che sono i problemi. Grazie e una buona serata.