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Seminario "Identità - Innovazione - Leadership" Verso un nuovo modello di Etica pubblica - 24.11.2025, ore 10.00
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Tenuti.
Grazie per aver accolto il nostro invito, grazie per essere qui presenti per in questo seminario formativo dal titolo Identità, innovazione, leadership verso un nuovo modello di etica pubblica. Desidero ringraziare e dare il benvenuto alle gentili autorità qui presenti alle autorità militari, al capitano di vascello cacciatore Antonio comandante Capitaneria di Porto di Siracusa al capitano di vascello, Domenico Santisi comandante della Capitaneria di porto di Augusta, al capitano di vascello, San Domenico San Giorgio delegato dal comando marittimo di mani Sicilia al tenente colonnello dell'Esercito italiano Marco marziano al comandante della compagnia dei Carabinieri di Augusta, il capitano Luca Pisano al.
Al dirigente del commissariato di Polizia, di Stato di Priolo Gargallo, dottore Salvatore Pellegrino e al comandante della stazione dei Carabinieri di Melilli, maresciallo Giovanni Cappello, al comandante stazione dei Carabinieri di Villasmundo, maresciallo Salvatore Rapacioli,
Ringrazio e saluto i dirigenti scolastici la professoressa Angela Fontana, che dirige il primo istituto, comprensivo di Melilli, la professoressa Gallo, che dirige l'Istituto comprensivo di Città Giardino e di.
Belvedere un ringraziamento anche particolare va alla dottoressa Danila, costa, segretaria generale del comune di Siracusa, che è qui presente al direttore di Confindustria di Siracusa, il dottor Di Noto al parroco della chiesa madre di Melilli, donna, Adamo Puccio e mi scuso sin d'ora se mi sono dimenticato qualcuno, ma ovviamente e andremo anche in corso d'opera a ringraziare ringrazio ovviamente tutti i partecipanti e i dipendenti pubblici, i nostri studenti anche che frequentano.
La il corso di laurea in scienze infermieristiche, che uno delle offerte che il Comune di Melilli ha inteso portare avanti per rigenerare la propria attività e la propria presenza nel territorio eco. Ringrazio ovviamente tutti gli intervenuti, poi, ovviamente, nelle presentazioni e quando darò la parola mi soffermerò il ringraziamento e il benvenuto più importante. Va al dottore Francesco Tufarelli, che accolto ancora una volta la l'invito a essere presente, a onorarci della sua appunto presenze e del suo contributo, e qui avremo modo appunto di poter confrontarci e di poter meglio sviscerare queste tematiche. Io in apertura, solo due brevi battute, perché non voglio sottrarre tempo, siamo in tanti. Vorrei essere abbastanza snello e il tema, i temi dell'identità, dell'innovazione e della leadership possono sembrare tre tematiche abbastanza generiche. Sono delle tematiche che hanno ovviamente un afflato generale, sono delle tematiche che hanno una un ampio respiro, ma sono tre tematiche tre pilastri su cui si deve fondare, su cui deve fondare l'azione della della pubblica amministrazione su cui deve fondarsi quel perseguimento esclusivo del bene pubblico e, ovviamente, l'identità, l'identità che cos'è.
Di identità e capi avere la consapevolezza di chi è di chi siamo e a quale realtà apparteniamo e l'identità e deve essere qualcosa di invisibile, lo dice lo stesso termine, no identità proprio anche dal suffisso etimologico.
Dal greco e ciò che si vede.
E ciò che si vede, ma che si deve anche riconoscere. No, quindi bisogna avere un processo di consapevolezza delle proprie radici, di quelli che sono i propri valori, di quella che è il proprio ruolo e quindi, a vario titolo, l'identità è importante perché ci contestualizza, ci ci pone in un determinato scenario piuttosto che un altro, in una mansione lavorativa piuttosto che un'altra e l'innovazione, l'innovazione e ovviamente ciò che dove noi tendiamo e la tensione verso il cambiamento e la.
L'andare avanti.
Verso ovviamente ciò che è una variabile non conosciuta molte volte, ma che serve per rispondere a quelli che sono i fabbisogni dei cittadini, i fabbisogni della popolazione, la leadership, la leadership è sempre questo è un tema abbastanza particolare. Devo dire,
È sempre stato considerato nell'ambito, anche accademico, oltre che culturale, come un qualcosa da utilizzare come cliché, ma non è stata mai valorizzata appieno, come come concetto in termini positivi. La leadership non è la solo la capacità di.
E guidare il cambiamento. Per dirla con uno slogan, non è solo la capacità di dare di porsi in una posizione,
Apicale e vedere come un po' il teorema della montagna. No, il Generale vede di più rispetto a alla truppa che che è alla base, ma è una capacità di orientare e di ispirare e una conduzione rispetto a quelli che sono i processi e quindi è una attività di natura inclusiva, paritaria, partecipativa. Ecco, su questo questa è l'altra tematica importante. Questi tre pilastri ruotano attorno a un concetto fondamentale, concetto dell'etica pubblica che la condotta che deve ispirare e deve portare avanti l'azione di qualsiasi pubblico funzionario, quindi la tutela della pubblica integrità, la tutela di quella che è il patrimonio delle regole e dell'interesse pubblico superiore che deve essere sempre perseguito dalla pubblica amministrazione. Detto ciò, io non voglio.
Continuare ulteriormente do subito la parola alla presidente Alessia Mangiafico, presidente del consiglio comunale, che la padrona di casa che ci darà i suoi saluti.
Grazie, professor Amato, si buongiorno a tutti benvenuti gentili autorità, colleghi, cittadini, studenti, caro professor Tufarelli, davvero con profondo senso di responsabilità e senza neanche nascondere lo tanto sincera emozione che prendo parola oggi voglio subito ringraziare il professore Amato per l'organizzazione di questo seminario formativo, ma anche per l'attenzione che lui pone quotidianamente per la formazione e la valorizzazione del personale dipendente di questo ente. Oggi ci invita a riflettere sui identità, innovazione, leadership che sono tre parole che, se intrecciate con coerenza e visione, possono guidarci verso un nuovo modello di etica pubblica più autentico, più trasparente, ma soprattutto umano. Melilli è una comunità antica, forgiata da secoli di storia, di lavoro, di sacrifici. La nostra non è un'eredità che va custodita in una teca, ma è linfa viva che nutre ogni giorno la nostra scelta pubblica. Identità significa riconoscere chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori che ci hanno reso ciò che siamo oggi, la solidarietà, il rispetto, la dignità del lavoro, la centralità della famiglia. La forza delle tradizioni, però, proprio per questo identità non è non deve essere un concetto visto come chiusura, ma apertura consapevole, cosa significa saper raccogliere il nuovo senza perdere se stessi, ed è il coraggio di dire no a ciò che snatura e sì invece a ciò che ci arricchisce oggi. Noi viviamo in un tempo in cui il cambiamento è la sola costante. Parlare infatti di innovazione non significa solo introdurre nuove tecnologie digitali da digitalizzare i servizi, ma deve essere significa soprattutto ripensare il modo in cui la pubblica amministrazione si relaziona con i cittadini, quindi significa semplificare, ascoltare, anticipare i bisogni.
E valorizzare le competenze dei giovani, sostenere le imprese che investono nel territorio. Queste si sono tante belle parole che dette così sembrano delle azioni semplici da andare a mettere in pratica, ma questo quando avviene quando a capo di un team ci sta un leader, un leader che può essere un politico, un dirigente, un direttore generale che ricopre il ruolo non nell'esercizio di potere ma nell'esercizio di servizio e la capacità di guidare con l'esempio di decidere con l'equilibrio e di ascoltare con umiltà e la forza deve avere la forza di dire la verità anche quando è scomoda e soprattutto di assumersi la responsabilità anche quando è troppo pesante. Quindi una leadership autentica non è quella che divide, ma unisce, non cerca consenso facile, ma costruisce fiducia duratura. Bene, quindi identità, innovazione, leadership devono convergere in un nuovo modello di etica pubblica che non sia quindi solo un codice o un regolamento, ma cultura condivisa.
Questo è il compito che ci attende, sappiamo bene che non è facile, ma neanche impossibile, e soprattutto, sappiamo che è necessario io concludo questo mio intervento con un sentito, intanto, un ringraziamento alle autorità civili, militari e religiose presenti per il loro costante impegno e a tutela e a servizio del nostro territorio, un ringraziamento particolare va ai relatori, tutti qui presenti all'avvocato Virzì, che in questi anni non solo ha collaborato con questo ente, ma anche dedicato il suo tempo proprio per trasferirci il suo sapere e un saluto particolare. Voglio farlo al dottor Francesco Tufarelli, la cui presenza oggi onora quest'Assemblea a questo consesso civico, che presiedo e ci ricorda quanto sia importante il dialogo tra istituzioni locali e nazionali, tra amministratori e cittadinanza e quindi anche tra passato e futuro. Grazie a tutti per l'attenzione, andiamo avanti insieme, con coraggio e visione.
Grazie.
La scaletta un po' avrà qualche stravolgimento, alcuni relatori, alcuni intervenuti, hanno altri impegni istituzionali, quindi do la parola al Sindaco di Augusta, al dottore Giuseppe di mare, che è anche Sindaco del Comune capofila dell'asilo e del distretto sociosanitario, e ci porterà la sua testimonianza.
La sua visione su questo tema,
Grazie buongiorno a tutti vorrei innanzitutto complimentarmi con l'onorevole Carta col Sindaco di Melilli per aver organizzato questo incontro di prestigio con relatori importanti, un saluto a tutti voi, alle forze armate militari presenti a tanti giovani che vedo a tutti i relatori seduti qui al tavolo io una breve riflessione la vorrei fare su quelle tre parole che sono la guida di questa riflessione, partendo dall'identità è quel quella parola, secondo me è la parola magica, oggi più che mai di ciascun popolo parlare oggi di identità in un mondo in cui la globalizzazione ha invaso è pervaso tutti i nostri territori può sembrare.
È in contrasto, e in realtà, proprio in virtù di questo mondo globalizzato dobbiamo custodire con grande come un grande tesoro le nostre identità dei territori, le nostre identità di Paese, le nostre identità familiari, perché perché no, perché si corre il rischio di diventare tutti tutto senza ricordare da dove si viene e perché si è qualcosa a qualcuno è perché si creano creano anche quelle aggregazioni, per esempio, che io?
Umilmente presiedo, come il Siro, il distretto sociosanitario, aggregazioni tra territori che hanno in comune percorsi sociali, demografici, territoriali che hanno senso se ricordano da dove vengono, e allora la più grande paura che oggi un amministratore può avere, la più grande responsabilità è quello di creare quegli strumenti e quelle condizioni soprattutto per le giovani generazioni che sono quelle più bombardate dalla globalizzazione, anche attraverso gli strumenti dell'innovazione che sono essenziali che sono fondamentali per migliorare il nostro percorso ma che possono snaturare un popolo oggi.
Ai miei tempi mi ricordo la faccio un esempio banale, ma che è il simbolo di come stanno le cose.
Quando facevamo le somme matematiche, le facevamo con la famosa colonna nel Quaderno no, oggi sfiderei chi utilizza ancora quei metodi è banale, l'esempio per dire che l'eccessiva innovazione può a volte svuotare elementi e quindi dobbiamo riuscire a capire bene come coniugare tutte queste parole. Tutte queste parole, compresa la leadership, sono fondamentali, poi e trovano coniugazione nell'etica pubblica, nell'insieme di quei principi che ciascuno di noi deve utilizzare nel riuscire a avere valori ed azioni concrete, ben strutturate e soprattutto guidate da principi sani. Devo dire che in Sicilia abbiamo tanti esempi di eroi che hanno tracciato una strada. Penso ai giudici Falcone e Borsellino, per esempio, che ci hanno.
Ci hanno indicato un solco, dove noi possiamo sempre, anche nei momenti di difficoltà e di smarrimento, trovare la luce per avere dei comportamenti sani virtuosi e soprattutto nel rispetto della terra, dei cittadini che rappresentiamo e del ruolo che ricopriamo. Grazie e buon lavoro.
Grazie.
Bene, quindi entriamo sempre più nel dibattito nella discussione odierna, do la parola per i saluti, intanto ringrazio per la presenza il Presidente del Libero Consorzio, dottor Michelangelo Giansiracusa è il vicepresidente Diego Giarratana e do la parola per i saluti al vicepresidente Diego Giarratana.
Grazie e buongiorno a tutti è un piacere essere qui oggi per condividere una riflessione su tre temi importanti su cui costruire una pubblica amministrazione seria e concreta e quindi identità, innovazione e leadership.
Come già bene bene ha detto, il Sindaco di Augusta.
Identità, ritengo sia fondamentale avere un'identità amministrativa valoriale.
Che punti a un'azione che riconosca chi sia.
Da dove veniamo i nostri comuni?
Io ho avuto la l'onore di rappresentare il mio comune prima in qualità di consigliere comunale.
Poi, in qualità di amministratore e oggi ho il grande piacere evitando l'onore di rappresentare la nostra provincia, sono consigliere provinciale e vicepresidente del Libero Consorzio.
Una visione diversa, ma che mette al centro quella che è l'innovazione, che credo sia importantissima, che sia anche un motore per questa nuova generazione, questa nuova classe dirigente, oggi vedo qui tanti giovani, tante ragazze che ritengo abbia questa nuova generazione una grande responsabilità quella di essere in qualche modo protagonista, non c'è futuro se non si ha memoria del passato, ma e ritengo sia necessario che oggi la nuova generazione abbia un ruolo da protagonista. Ringrazio l'onorevole carte, il quale mette al centro e vedo la Giunta e il Consiglio comunale.
E tanti ragazzi che fanno parte del del gruppo dell'onorevole del Sindaco, carte che sono ragazzi, giovani che hanno la voglia e l'entusiasmo, quindi quello che mi sento di dire essendo un giovane e che sempre di più.
Noi giovani dobbiamo smentire i coloro i quali dicono che questa nuova classe dirigente sia inaffidabile e al contrario, invece, mostrare con forza e con determinazione la la, la coerenza politica amministrativa, la voglia di fare e l'entusiasmo che deve essere sicuramente accompagnato dall'esperienza.
Abbiamo poi la vide SCIP è ed è chiaro che la leadership in qualche modo impone una visione strategica, ma cosa più importante, come ho sentito dal Presidente del Consiglio, che occorre che chi è leader si assume la responsabilità, perché ritengo che oggi chi fa politica si deve assumere la responsabilità di scegliere e tante volte di fare anche scelte impopolari, ma che in qualche modo danno un beneficio al territorio. Ed ecco che questi tre punti cardine sono tre punti che, insieme al Presidente Michelangelo agenzie Ragusa, abbiamo messo al centro della nostra azione. O abbiamo avuto il piacere di confrontarci con il dottore? Questa mattina abbiamo espresso con grande franchezza le difficoltà che oggi all'Ente provinciale un ente in dissesto, un ente con un disavanzo di 60 milioni di euro, un ente che per troppi anni purtroppo non ha avuto una rappresentanza politica. Ecco dall'altra parte. Abbiamo appunto questa questa voglia di fare qualcosa di concreto, di ridare dignità politica e amministrativa all'ente intermedio il Libero Consorzio, e ritengo che queste questi incontri, fatti dal Comune di di Melilli, che che ringrazio, insieme alle amministrazioni del Consiglio comunale.
Siano esempi concreti di collaborazione e soprattutto di motore di crescita, quindi, grazie a tutti voi per l'invito e chiaramente in qualità di vicepresidente e delegato alla viabilità, sono sempre a disposizione del territorio e vi ringrazio ancora, grazie, grazie.
Bene, allora ora diamo la parola al dottor Claudio cava che il Comandante del Corpo di Polizia locale di Melilli, che ci porterà alla sua testimonianza quanto riguarda il settore della vigilanza, che è un settore abbastanza delicato, buongiorno buongiorno a tutti non abbiate dimora, io vi ruberò i tre minuti della congressistica tradizionale quindi non vi addormentata.
Il intanto grazie partecipare a questi eventi. Per me è sempre molto stimolante essere presente, quindi ringrazio l'avvocato Amato per l'invito e il la partecipazione di tutti i presenti. Il dottor Tufarelli, professor, quindi il mi sento stimolato perché quando si parla di giovani si deve poter avere la possibilità di trasmettere quello che la pubblica amministrazione fa all'esterno, cioè quello che viene percepito alla fine dalle persone che è la dai cittadini. È sempre un e una parte piccolissima di quello che è il lavoro che viene effettuato all'interno delle pubbliche amministrazioni. Definire ciò che siamo, l'identità, questa identità, definire ciò che siamo e quello che facciamo e come lo facciamo in in una situazione di questa. Oggi abbiamo questa opportunità di farvi capire quello che il, la pubblica amministrazione oggi il, il nostro modo di fare, il nostro modo di trasmettere all'esterno tutto ciò che viene creato all'interno delle pubbliche amministrazioni, se voi pensate banalmente a quello che potrebbe essere il la ricezione di.
O dei finanziamenti ministeriali per la creazione di infrastrutture, strade, piazze o banalmente di un di un parco giochi. Quello che viene viene fatto all'interno e viene percepito come c'è poi il siete ricettori del prodotto finito, vedete la strada terminata. Avete del parco giochi tutto quello che richiede la popolazione, ma quello che arriva, quello che parte dalla pubblica amministrazione è importante. C'è un lavoro dietro in incredibile, dove all'interno di questa macchina amministrativa, ci sono delle professionalità, il pensate a un veicolo, a una macchina da corsa, se il all'interno di questa macchina da corsa il pilota non dovesse conoscere il, tutte le tecnologie che sono implementate all'interno di questa macchina non potrebbe portare la macchina a correre a tal punto da poter gareggiare con altre macchine da da corsa. Quindi il importanza della leadership, cioè del pilota che guida questa macchina, l'importanza di conoscere l'innovazione, cioè quello che viene implementato all'interno di queste autovetture considerate che il Melilli ne è un esempio virtuoso perché con la propria attività è diventata leadership in una zona dove evidentemente ci sono delle importanti professionalità. Il volevo semplicemente il dirvi che una questo genere di radioattività, questo genere di azioni, non vengono fatte in in tutti i Comuni. Oggi abbiamo la possibilità, finalmente, di poter aprire le porte ai giovani, a voi che oggi siete qui e potrebbe spiegare quello che è l'attività della pubblica amministrazione con questi tre punti cardine. Quindi, non pensate che questi tre concetti siano concetti scissi fra loro, ma il concorrono tutti al buon andamento della pubblica amministrazione. Sono passati tre minuti.
Grazie.
Grazie.
Bene, allora ora diamo la parola al dottor Michelangelo Giansiracusa, Presidente del Libero consorzio comunale di Siracusa, e anche Sindaco di Ferla che anche qui abbiamo avuto un cambiamento nella scaletta perché ha altri sopravvenuti impegni istituzionali, ringrazio e saluto i Consiglieri comunali la Giunta qui presente che testimonia l'attenzione della Amministrazione tutta questo evento.
Buongiorno a tutti buongiorno e grazie per l'invito all'onorevole Carta al collega Sindaco di Melilli, al Comandante Amato, per questo seminario di approfondimento molto interessante. Purtroppo, ripeto, per come diceva il dottor Amato, per precedenti impegni dovrò lasciarvi tra poco, ma stamattina ho avuto l'onore e il piacere di accogliere negli uffici del Libero Consorzio e il dottor Tufarelli, e in questi mesi e negli ultimi mesi e negli ultimi anni, confrontandomi con Giuseppe Carta, abbiamo sempre, come dire, registrato un tema di costruzione della nuova classe dirigente. C'è il tema del nostro territorio e che c'è un deficit rispetto a questo. Noi ci stiamo mettendo la nostra. Insomma, buona azione ci proviamo. Ringrazio di rendere le forze dell'ordine presenti perché fanno un'altra parte importante rispetto a questo sistema. Ma c'è un tema appunto di leadership, e quindi di costruzione di una classe dirigente. Il seminario di oggi credo che risponda un po' a questi interrogativi e di questi mesi di questi anni.
È e lo dico perché ancora di più, la settimana scorsa ho avuto il piacere di incontrare una rappresentanza di giovani studenti degli istituti superiori della Provincia che avevano una piattaforma programmatica che portavano le istituzioni locali per avere delle risposte. È durante questo incontro e lo condivido con voi, perché ci sono tanti ragazzi presenti qui nell'Aula consiliare i ragazzi mi chiedevano tra le varie cose.
Il tema dei temi non era tanto sciorinare le loro richieste rispetto al tema della guerra, l'edilizia scolastica, a tanti altri temi, ma un tema legato alla formazione della rappresentanza, e questo è fondamentale perché molte delle rivendicazioni che loro avevano su quel tavolo non erano di competenza dell'ente Provincia. E allora abbiamo iniziato con quell'incontro a fare formazione sulla rappresentanza e credo che il seminario di oggi, i centri questi obiettivo, cioè, ovvero la costruzione della leadership, che è leadership condivisa, si ha soltanto quando le 2 cose cioè innovazione e tradizione possano camminare in maniera concorde e con lo stesso ritmo e stamattina il dottor Tufarelli. Durante questa conversazione io ho i capelli bianchi come lui e abbiamo ricordato la storia di alcuni partiti che non ci sono più. Se io dico ai ragazzi il partito della Margherita, i ragazzi vivono, cos'è una pizza, non è una pizza, un'altra storia, perché dico questo perché è partire dal passato, cioè partire dalle nostre radici storiche e etica etica pubblica. Ma anche formazione, storia politica è fondamentale. È avrete il piacere da qui a breve, di sentire il dottor Tufarelli, che ovviamente è una sorta di enciclopedia, Treccani rispetto a questo ed è stato veramente un grande piacere oggi ascoltarlo, perché poi ci siamo sintonizzati, anche se l'ho appena conosciuto su questi valori, questi valori vanno trasmessi alle nuove generazioni, ma non basta, questo, questo è un pezzo del percorso, poi c'è il tema proprio dell'innovazione, qui ci sono anche tanti funzionari pubblici, la pubblica amministrazione e in questi anni ha cambiato pelle,
E non è stato semplice, non è ancora semplice e stare al passo con la la. L'innovazione tecnologica con il progresso è stato una sfida. È stata una sfida alla pubblica amministrazione. Oggi le pubbliche amministrazioni innovative sono quelle che hanno visione, e lo diceva prima il Comandante Gava, il Comune di Melilli, in questi anni ha sperimentato azioni amministrative innovative, spesso non comprese nell'immediato, ma che poi hanno centrato l'obiettivo di rendere nella pubblica amministrazione è agente di cambiamento del territorio. Quindi questi sono gli elementi. Credo che possano costruire e rispondere alle domande che in questi anni ci siamo fatti con Beppe carta, ovvero come costruiamo la nuova classe dirigente, la costruiamo se ci sono momenti come quello di stamattina, in cui si alza il livello proprio della della dell'interlocuzione. È sì, affondando le radici del passato. Quindi, partendo da quella storia, possiamo veramente lanciare e la costruzione di nuove traiettorie e quindi parlare e chiudo di formazione della rappresentanza diventa fondamentale, e questo è il messaggio che voglio lanciare ai ragazzi. Che sono qui presenti prima comprendere come formarci per rappresentare collettività più ampie e a questo punto si costruisce una leadership che non è soltanto legata all'uomo, solo al potere, ma è una leadership realmente condivisa. Grazie e buon lavoro a tutti e saluto il Presidente Mangiafico che ci sta ospitando e il Sindaco, ovviamente grazie.
Ebbene, do ora diamo la parola al nostro Segretario generale e il dottor Salvatore Marco pugliesi.
Sì, grazie buongiorno a tutti io, come tutti, sono onorato di poter partecipare a questa bellissima giornata a questo seminario e soprattutto sono ovviamente curiosissimo, come tutti voi, di ascoltare le le parole del professore Tufarelli. I temi che ci accingiamo a affrontare e discutere già molti spunti interessanti sono venuti fuori. Sono dei temi che sicuramente sono molto ampi, che sicuramente potrebbero essere generici, però poi hanno un impatto concreto nell'agire di ogni giorno. Il comandante poc'anzi ricordava delle esperienze fatte qui al Comune di Melilli questa bella esperienza e questa forza e questa spinta che riesce a coniugare proprie detta i tre termini che oggi sono oggetto di questa giornata. Sicuramente dico, è inutile che io mi dilunghi ulteriormente, ma certamente, quando parliamo di identità dico la nostra, la nostra Repubblica è fondata proprio sul nostro territorio, no, sulle nostre realtà è fondata sui Comuni, ma già questo credo che lo dissero i nostri padri costituenti no, già nella nostra Costituzione ci sono dei principi fondamentali che si ricollegano alla identità. L'innovazione certamente è una spinta ed è una e una deve, deve deve costituire un punto di forza, ma un punto di forza che deve essere legato e deve partire proprio dalla nostra identità. Certamente tutto ruota attorno al nostro massimo principio e lo dico da funzionario pubblico che è il principio di legalità, quindi osservare le norme scrupolosamente il primo compito che ci spetta a ogni mattina, quando noi arriviamo al lavoro, però certo che questo non basta, questo non basta, e questo deve essere il presupposto solo di partenza, ma poi bisogna anche cercare di tendere sempre verso un miglioramento per cercare di dare alla alla collettività, ai nostri utenti un servizio sempre migliore e sempre più efficiente, sempre più vicino a loro. In tutto questo, ovviamente, la leadership io leadership scusate, pongo un tema anche diverso, dico nella mia esperienza di segretario comunale mi è capitato di individuare leadership anche in profili non apicali, cioè la leadership, secondo me, è un anche un metodo e un approccio e una progressiva.
Un atteggiamento che ho non solo nei confronti del lavoro, ma anche nei nei confronti del rapporto con i colleghi nei confronti del rapporto, soprattutto con gli utenti. Dico tanto ci spingiamo, dico anche noi noi segretari per cercare di creare un clima organizzativo all'interno degli enti, perché possa esserci un sistema teso a migliorare, a migliorare sempre in modo efficiente, ma sempre secondo un principio etico e l'ETI, l'etica è qualcosa che potrebbe anche non essere percepibile non essere toccata, però vi assicuro che oggi è in realtà l'elemento verso cui bisogna tendere sempre di più. Grazie scusate ancora grazie, ecco già da questi. Già da questi primi interventi viene già da fare una una piccola riflessione. No.
Come bisognerebbe riscoprire. Per certi versi, quello che si faceva una volta al giuramento di quando si entrava nella pubblica amministrazione questione che viviamo avviene facilmente proprio.
Che lo prevede l'ordinamento per quanto riguarda l'aspetto militare, ma per quanto riguarda i ruoli civili della pubblica amministrazione bisognerebbe riprendere e riattualizzare quel giuramento che si faceva quando ci si immetteva nella funzione pubblica, perché è lì il condensato di questi tre valori. No, e, come giustamente veniva detto la leadership non non la devono.
Non la devono avere i capi.
È il capo, è colui che il comandante è colui che mette ordine, non colui che dà ordini è un concetto basilare, ma non tanto scontato, e il senso di leadership deve avere il singolo dipendente pubblico. Il singolo civil servant, per usare la categoria,
Anglosassone che deve sentire dentro il senso di responsabilità proprio per quell'insieme di valori che abbiamo poc'anzi. Detto detto, ciò, passiamo a un intervento tecnico, al do la parola ed è anche un grande piacere averlo qui con noi. L'avvocato. Salvatore Virzì, presidente della corte di giustizia tributaria di Siracusa, avvocato amministrativista, giudice, già giudice del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Siciliana, persona che con cui ci confrontiamo e che ha una visione molto ampia del diritto amministrativo. È troppo facile avere una visione monotona del diritto amministrativo. E più difficile divertirsi col col diritto vedere le varie sfumature che posso che possono venire dall'applicazione del del diritto.
Do la parola a lui che ci parlerà e ci porterà la sua esperienza anche in termini di innovazione e di gestione del contenzioso tributario e buongiorno a tutti, grazie e volevo ringraziare l'Amministrazione e il Comune di Melilli, l'onorevole Carta che e amico, l'amico amico delle istituzioni da sempre da quando io lo conosco da ormai quasi 10 anni.
Il Sindaco Carta ha portato nella gestione della cosa pubblica quella amichevolezza, ma quella visione che purtroppo la politica sia territoriale sia nazionale o anche regionale, a volte non possiede.
È quello della visione, è un argomento che interessa tutti trasversalmente, in tutte le Amministrazioni, perché senza visione non c'è progresso e soprattutto non ci può essere la ricerca di tutti quegli elementi che ogni amministrazione pubblica deve curare ogni giorno.
Quando sono stato invitato?
Avevo perplessità ad accettare perché non capivo in quale di queste tre diciamo branche o segmenti di tema dovessi io dare un mio contributo.
Qualcuno mi ha suggerito che probabilmente parlare di innovazione è parlare di innovazione nell'ambito della giustizia poteva essere di interesse non solo per le istituzioni fortemente rappresentate oggi, ma anche per i giovani, perché l'innovazione parla la lingua dei giovani.
Io ho a che fare.
Per motivi ovviamente di lavoro, la età media dei magistrati tributari non è giovane, per cui i problemi principali nell'amministrazione della giustizia tributaria si hanno all'interno, perché per persone che hanno poi varia da persona a persona, ma che hanno una età che non è amichevole con la digitali ta della vita di tutti i giorni,
Può essere un grave ostacolo a quella che è la funzione pubblica, che noi dobbiamo svolgere i tempi, i tempi è una parola magica, questa i tempi non sono mai troppo corte per l'ULSS, per il cittadino, che ha bisogno di avere una sentenza subito per una per una società per gli imprenditori perché avere,
Sospesi con la, con la nostra amata e odiata Agenzia delle entrate ha delle implicazioni gravissime su quelli che sono poi le dà la vita e lo sviluppo di una impresa, per cui ci sono degli standard che ormai è necessario rispettare se si vuole che l'impresa progredisca e se poi sono società per azioni è chiaro che le azioni hanno una vita media, ma anche hanno una propensione alla al rialzo solo nei casi in cui l'impresa sia sana dal punto di vista del rating con la giustizia fiscale.
Quindi la parola è innovazione e come si fa a parlare di innovazione nella giustizia in generale e questo tema è stato molto, diciamo, così, imposto a livello europeo, perché noi già sappiamo giusto per fare il punto della situazione perché,
Qualunque fatto umano passa attraverso delle decisioni,
Giuridiche e prima ancora politiche che poi sono le nostre leggi, quindi noi non facciamo nulla che non sia stato già segnato, a volte in maniera netta, altre volte in maniera indecisa troppo da quelli che sono i nostri governanti.
A livello europeo c'è stato un passo importante, che è quello del regolamento che è stato approvato il 12 luglio 2024 e ovviamente parlerò per sintesi e senza entrare nei dettagli, perché i miei normalmente i miei inviti provengono da convegni molto tecnici, organizzati per sviluppi specifici di questioni, io quindi debbo essere generalista però voglio anche informare perché penso che il punto dell'informazione abbia un valore in sé per qualunque cittadino viva in Italia,
Quindi questo questo Regolamento che è stato approvato appena un anno fa.
Ovviamente, a delle cadenze temporali in Italia per quello che a noi interessa è stata già recepita da questo Governo con la legge 132 del 2025 che tutti chiamiamo legge sull'intelligenza artificiale.
E l'intelligenza artificiale è una è una cosa molto affascinante, perché oggi c'è la ritroviamo anche sui telefonini e nella casa di tutte le intelligenze artificiali, però l'intelligenza artificiale.
Può avere un sacco di problemi, può dare un sacco di problemi a chi non è un attento utilizzatore e l'attenzione di questa di questa, diciamo recentissima, affascinante sviluppo della dell'ingegno dell'uomo ha avuto anche delle necessarie e attenzione da parte del Consiglio superiore della magistratura perché, ebbene far premettere al allo sviluppo successivo che,
Ci sono stati già dei casi che io ovviamente non cito, perché sono casi più che altro.
Ripresi dalla stampa.
Dove un uso non oculato dell'intelligenza artificiale ha partorito dei mostri e mostri sono in questo caso, quando parliamo di giustizia sono le sentenze, per cui una sentenza che deve essere sempre giusta è sempre rispettosa delle leggi.
Non va molto a braccetto con quella che oggi come si intende, come si usa l'intelligenza artificiale tant'è.
Che l'articolo 15 di questa legge nazionale, di cui ho detto prima al primo comma, ha tenuto a precisare una cosa che evidentemente non era scontata per tutti e dice nei casi di impiego dei sistemi dell'intelligenza artificiale nell'attività giudiziaria è sempre riservata al magistrato ogni decisione sull'interpretazione e sull'applicazione della legge sulla valutazione dei fatti e delle prove e sull'adozione dei provvedimenti ma questo era già stato quello era questo era pacifico,
Perché il legislatore allora ha sentito il bisogno di precisare questo concetto, perché ci sono dei pericoli, l'intelligenza artificiale adesso io non sarò così serio dopo, quando io vi parlerò di un caso specifico che si è verificato, questo, né possiamo declinare anche diciamo le quelli che sono i numeri di serie i numeri di sentenze i luoghi dove sono avvenuti perché perché questo è un caso sintomatico il caso è uno ma ce ne sono sottotraccia a decine.
Io stesso io al momento faccio uno step, diciamo indietro io al momento, come voi ben sapete, sono qui invitato nella mia qualità di neopresidente della corte di giustizia tributaria di Siracusa.
Mi occupo ancora dalla dall'Ufficio di provenienza, di questioni che hanno problemi con l'intelligenza artificiale.
Andremo a decidere nelle prossime Camere di Consiglio, andiamo a capire meglio che cosa è successo e perché l'intelligenza artificiale che deve essere valutata e accolta come una cosa altamente positiva dell'intelligenza artificiale e uno sviluppo dell'intelligenza umana, prima l'intelligenza umana e faceva le enciclopedie poi ha fatto i computer, poi ha fatto le banche dati, tutto quello che voi sapete, anche guardando la filmografia, tutto quello che sta succedendo oggi è già stato portato sulle scene dei film famosi, che non cito già 40 anni fa. Quindi il nostro è, noi viviamo e siamo fortunati perché viviamo oggi un presente che è stato immaginato appena 40 anni fa.
Questo perché, perché la perché diciamo l'evoluzione di quello che la componente hardware e software l'hardware sarebbero le schede dei computer, le memorie, eccetera, il software, che sono gli applicativi che vengono scritti per declinare alcune funzioni, tutto questo si riassume in quello che oggi l'intelligenza artificiale è una sublimazione di quello che negli ultimi quarant'anni l'uomo ha creato.
Che cosa è successo nel caso di specie?
È un caso che ci deve far riflettere che al che ha dato ovviamente già un sacco di, diciamo di conseguenze negative, tant'è che il Consiglio superiore della magistratura ha inteso formulare una delibera che ha votato in data 8 ottobre 2025 e una raccomandazione sull'uso dell'intelligenza artificiale.
Da parte di tutti i giudici nell'amministrazione della giustizia, perché si è compreso e questo è il punto fondamentale che io intendo esporre.
L'uso dell'intelligenza artificiale non è, diciamo, ad impatto, ah, è a rischio in tante materie per cui, se si tratta di fare un uso che non ha conseguenze che serve solo per migliorare il nostro lavoro, non ci sono limiti da questo punto di vista i limiti ci sono però quando attraverso l'intelligenza artificiale si cerca di manomettere quello che il processo, il convincimento, la formazione di,
Di quello che è un collegio, ma anche dei giudici monocratici, non cambia nulla.
Di un verdetto che decide la vita o la morte di imprese,
Io personalmente abbiamo valutato sentenze in cui l'oggetto del contendere era 160 milioni di euro, voi capite che qualunque impresa, anche se è un'impresa grossa, o le imprese a livello nazionale, di fronte a questi numeri, la sentenza io sono il giudice d'appello e quindi già chi viene davanti a me ha già perso in primo grado quindi è ancora più grave perché c'è già un una sentenza di primo grado,
Cercano di avere la quella giustizia che, a volte, nel caso in cui adesso andiamo a declinare, purtroppo non c'è.
Il caso è si verifica in un banale ricorso alla giustizia amministrativa, è la stessa cosa, tenuto conto che il processo tributario, il processo amministrativo sono ontologicamente identici, sono giudizi impugnatorio entrambi e hanno la identica una identica fisionomia per cui dicono io sono stato anche il giudice amministrativo ma dicono che la giustizia tributaria e quella amministrativa siamo cugini in realtà siamo parenti molto più stretti perché utilizziamo gli stessi identici strumenti,
Il caso di cui io vi voglio parlare, che serve a un po' ad allentare l'attenzione su dati che io, seppur sinteticamente ho sciorinato fino a adesso, è il caso di un ricorso di una ragazza disabile.
Che viene bocciata alla alla scuola media superiore, quindi un liceo, frequentavano un liceo, questo avvocato, un avvocato di Milano che è la difende.
E qui i giovani è stato, diciamo così.
Ammaliato dall'intelligenza artificiale, perché ha pensato che.
Digitare una stringa con punti di domanda su dei quesiti potesse ricevere una risposta facile e nello stesso tempo anche efficace, che potesse risolvere il suo problema che in quel momento aveva nell'assistere questa ragazza che un caso particolare disabile,
Questa situazione a un certo punto, però, è sfuggita di mano, perché perché l'avvocato, nel momento in cui ha implementato questa chiave di ricerca AS, ha ricevuto perché l'intelligenza artificiale così funziona nel caso di che non siano applicazione specifica, come né nell'ambito della matematica dell'ingegneria dove lì regnano i numeri e le formule e l'intelligenza artificiale affidabile perché sa cosa deve applicare come lo deve applicare diverso è nelle questioni in cui l'uomo mette il suo giudizio, perché qui voi capite bene,
L'interpretazione di una norma non è meccanicamente preordinata, così come ha ragione alla macchina con sì o no, ci sono una serie di gradazione di sfumature che sfuggono all'intelligenza artificiale, capiremo anche perché, quindi, questo avvocato elabora questo ricorso e lo presenta.
Viene viene esaminato dal TAR, la dal TAR Lombardia, la sezione di Milano, la sezione quinta.
Che adotta in data 21 ottobre 2025 una sentenza. La sentenza, purtroppo è negativa per la ragazza, per questa studentessa che era stata bocciata, la famiglia lamenta che la scuola non era stata all'altezza perché aveva un percorso formativo, perché i disabili, come voi sapete, hanno un percorso personalizzato come paziente, come i malati, e quindi la scuola deve erogare le proprie energie e le proprie risorse non come fa con tutti gli altri normodotati, ma lo deve fare in un altro modo, e questo era il no e questo diciamo, era la lamentela della famiglia.
L'avvocato però è stato troppo zelante, da un lato troppo sprovveduto, dall'altro si è copiato quello che era il responso e l'intelligenza artificiale li aveva fornito.
E ha scritto qualcosa come 25 pagine di ricorso infarcito di decine di sentenze, per cui.
Io ve lo dico per esperienza dopo tanti anni.
Ed è come guidare grosso modo passatemi, un po' magari l'accostamento non è felice quando tu guidi, guardi i cartelli e quelli che orientano e tu, senza pensarci, sai che devi frenare o deve accelerare o comunque deve svoltare a sinistra, è una mappa,
Quando gli addetti ai lavori leggiamo una sentenza o in?
Scorgiamo dei riferimenti puntuali e allora quasi sempre li conosciamo, perché non ci può essere per chi fa questo lavoro, una cosa che tu non conosci che se non la conosce, diventa un problema.
Questi giudici vedono dei riferimenti che non conoscevano di TAR di, diciamo, di periferia.
Che normalmente non si occupano di questa materia, questo relatore che, fra l'altro,
È il Presidente di quella di quella sezione va a cercare ad uno ad uno a quelle sentenze.
E poi, nella stesura della sentenza stessa, dice guarda, tu mi hai citato 15 sentenze, la prima che dovrebbe essere tutte sentenza attinenti a quella materia che riguarda il percorso di istruzione di una disabile, la prima riguarda un Piano regolatore generale non c'entra, il secondo è un sussidio per un'impresa in difficoltà, la terza, cioè ad una ad una in quel collegio, si rende conto che di quelle 15 sentenze nessuna far riferimento al caso di cui si stanno occupando.
Per cui in maniera molto garbata dicono che quella sentenza non sono pertinenti.
Questo ha comportato il rigetto di quel ricorso perché quel ricorso era infondato, perché tutte le osservazioni e le tesi che venivano lì sostanzialmente sostenute erano basate su la chiamano.
Una allucinazione di intelligenza artificiale, ed è quello che io sto cercando di trasmettere a tutto l'uditorio ora, prescindendo da quel caso che ha avuto un esito infelice, l'avvocato è stato ovviamente io dico anche bonariamente lo hanno perdonato è stato deferito al consiglio di disciplina perché un professionista non può,
Recepire i risultati che da una macchina senza averli verificati questo è il senso dell'errore di quel professionista, ma questo è però adesso, astraendo e mi avvio alla conclusione.
Questo è il senso della intelligenza artificiale, io stesso, e però permettetemi che non vi darete quando ho iniziato a capire questa situazione.
Ho fatto delle prove, dico io debbo provare perché è uno strumento, perché cinquant'anni fa, quando furono omologati i primi computer, se le persone aver saputo questa diffidenza, oggi non avremmo uno stadio di sviluppo che ha, quindi bisogna essere aperti alla nuova e così ho fatto.
Ho tracciato dei principi, ho fatto delle domande specifiche.
Intelligenza artificiale, ti dà di tu, quindi oggi sono filtri e sente ottima domanda, tu hai capito bene qual è il problema, è il tuo problema, si risolve così e mi cita nelle sentenze il problema subito si pone perché mi cita una sentenza che avevo scritto io,
E io quella sempre in quella sentenza, ricordavo bene di questa storia non se ne parlava completamente.
Quindi mi ha dato l'input per approfondire, alla fine di un percorso che è durato un paio di settimane, mi sono reso conto che non è che l'intelligenza artificiale non sappia capire quello che noi chiediamo, l'intelligenza artificiale vuole perché è stata congegnata, questo però pochi lo sanno ancora perché noi abbiamo questa pioggia smodata nei confronti delle macchine ma voi dovete pensare all'intelligenza artificiale come un ragazzo che ha una memoria prodigiosa ma che non ha esperienza.
Se voi gli dite, mi deve recitare il sesto canto della Divina Commedia, quello te lo recita a memoria perché sa tutto.
Però, se voi gli chiedete di parlarvi, di questioni di sentimenti o di atteggiamenti che fanno parte dell'essenza dell'uomo, e allora lì i problemi cominciano allora come si può ovviare a questo problema, ovviamente ci sono i tecnici che stanno studiando degli applicativi che ci permettono a noi giudice di avere diciamo di non avere quest'ansia questo stress nell'uso del mezzo ma normalmente è bastato per avere risultati più corretti.
Prima di formulare i vostri quesiti, per cui voi lo potete accedere anche dal dai singoli telefonini, si può accedere poi dipende se sono commercia, noi abbiamo quelle a pagamento che paga lo Stato ma non sono migliori di quelle che voi avete gratuitamente nei vostri telefonini al momento.
Basta dire quindi ia cortesemente, mi devi parlare di questo, ma non devi essere accondiscendente, devi verificare i risultati, non mi devi con piacere, mi puoi dare risultati negativi rispetto alla domanda che ho formulato e devi essere serio e soprattutto non deve essere questo l'ho scritto io non devi essere lecchino perché l'intelligenza artificiale e programmata per compiacere l'uomo che questo è perché più amichevole e più lecchino è è meglio viene gradito dall'utente, quindi chiudendo la nostra.
Mi scuso se ho sforato di qualche minuto, ma vi erano stati assegnati 20 minuti o spero di essere stato nella traccia. Questa è l'intelligenza artificiale, che è una grande promessa per tutti noi, ma va come ogni cosa va gestita con oculatezza e con il senso di responsabilità. Grazie,
Grazie.
Nella tematica dell'intelligenza artificiale è una tematica molto importante. Peraltro, anche la pubblica amministrazione non ha una vera e propria intelligenza artificiale dedicata.
Diciamo che promo provocatoriamente direi che ci vuole intelligenza prima di tutto e poi tutto il resto sono sussidi e sono strumenti che ci possono aiutare a lavorare meglio. Sicuramente la pubblica amministrazione può avere degli strumenti nella intelligenza artificiale o nelle banche dati per andare oltre quello che è lo steccato del quotidiano no, perché poi la grande aberrazione che può avere la pubblica amministrazione è quella di essere meramente compilativa e quello è proprio la morte del diritto amministrativo e la routine della del del provvedimento, che poi porta con sé varie problematiche. Però è chiaro che investire su un'adeguata formazione e investire su un'adeguata e intelligenza individuale e poi anche collettiva, lavorando in in TIM lavorando con i colleghi, confrontandosi mutuando quelle che sono le best practices, ad esempio, può essere uno strumento per migliorare, migliorarci e, così facendo, investire.
E nel futuro e nella possibilità di crescere. Ecco, ora do la parola all'onorevole Giuseppe Carta, e con lui abbiamo, con la sua Amministrazione, che che guida come Sindaco del Comune di Melilli. Abbiamo varato il Piano della formazione proprio per questo Piano della formazione del personale del capitale umano. È un elemento fondamentale perché deve e portare avanti quelle che sono le competenze individuali e di gruppo dei dei pubblici dipendenti ed è una sfida che si cerca di portare avanti ogni giorno. Ovviamente l'onorevole Carta è una persona parecchio sfidante. Io lo definisco così.
Perché uno che i traguardi li pone, ma li pone sempre più in alto e quindi gli uffici che lo seguono, che seguono quelle che sono le direttive dell'ordine dell'organo di direzione politica, ovviamente devono abituarsi e tenere il passo di questo salto in alto. Sempre più che che lui ci fa fare giornalmente do la parola a lui.
Grazie benvenuti a Melilli, a tutti i presenti ho notato che la platea ci sono diversi dirigenti dei Comuni limitrofi, dipendenti comunali, studenti, dirigenti scolastici.
I vertici dei municipi che il vertice del municipio del capoluogo e ringrazio, le forze militari e di polizia e le autorità civili e militari per la loro presenza del verso padre Adamo, la Polizia locale, c'è la polizia locale di diversi comuni.
E questa idea che noi ripetiamo di discutere di identità, innovazione, leadership male. Secondo evento simile che facciamo nel giro di cinque anni è programmato per uno per dando, per dare alla alla all'azienda che ci guarda e soprattutto alla platea, che ci che ci segue di dipendenti e funzionari, un indirizzo ben preciso è quello dell'aggiornamento. Il secondo e valorizzare le cose che si fanno e quindi dire a più parti sociali, le cose che siamo stati capaci di fare le cose che non siamo stati capaci di fare, una delle condizioni che non condivido. Il fatto che Daniel ha detto che io tutti i giorni faccio questa cosa una volta a settimana, quindi prima bugia, seconda cosa che io faccio il sindaco molto meno di quanto lo facevo prima e quindi oggi c'è una barca che ha dei bravi marinai e non un uno che la guida tutti i giorni ed è chiaro che se tenere la rotta vuol dire che c'è una struttura e una leadership che funziona. Questo è senza ombra di dubbio un criterio altra cosa è che tutti hanno parlato della teoria, ma io vorrei fare degli esempi. Quando io sono arrivato Sindaco a Melilli, in una bufera perché di bufera Melilli si è sempre discusso, avevo il ricorso elettorale, quindi ogni due giorni ero ex Sindaco di Melilli.
Le grosse elettorale all'epoca me lo auguro l'avvocato vizi, che era appena uscito da magistrato del Consiglio di giustizia amministrativa.
E mi disse questa faccenda, la chiuderemo in un anno e mezzo due anni perché purtroppo i meccanismi e quindi io dovevo inventarmi qualcosa per rendermi credibile.
E facendo le prime attività natalizie, mi rendevo conto che era tutta una macchia, qualsiasi cosa si faceva c'erano tantissimi loghi, si proponeva tutto, ci immaginavamo. Sembra che il logo del Comune riscontrasse all'interno delle aziende la capacità di creare un attrattore identitario, invece, mi resi conto che Melilli era vista come la città delle discariche, il contesto inquinato, la possibilità di evitare di passare di Melilli perché qui si moriva e quindi ai miei collaboratori di dare loro le chiesi, ma mi date ai dati dei morti per tumore, i dati per l'incidenza dei tumori, dei dati per la casualità, il motivo per cui muoiono le persone a Melilli.
Sul registro tumori ed è da deputato, ci sto lavorando, non era aggiornato da circa 10 anni, quindi tutti quelli che nominano il Registro tumori sono bugiardi.
Seconda cosa, l'incidenza della mortalità Melilli e e cardiovascolare, perché perché quando uno muore a casa il medico di casa arriva lì arresto cardiaco il motivo per cui è morto non si saprà mai.
A questo aggiungo che la mortalità per tumore a Melilli era la ventesima in provincia di Siracusa, quindi su 21 comuni, il comune dove si muore meno per tumore, il penultimo era Melilli, di ho detto, ma perché siamo visti con l'identità di un Paese pattumiera e non siamo visti Dossobuono identità di un Paese che ha la sua storia che ha l'unico Santuario diocesano fuori delle mura romane.
Che sede di attività di archeologia industriale come la Pirrera, che nessuno voleva cono, era sede all'epoca. Mi ricordo che col Comandante dei Carabinieri di allora era sede di oggetto di ritrovo di macchine rubate. Tutte le cose che a Melilli potevano essere valorizzate e fatte diventare identità di fatte erano nascoste dalla o dalla incapacità noi di valorizzarla o da un meccanismo di non ordinarietà che portava alla a nascondere l'identità, e allora mi sono inventato, insieme ai miei collaboratori di allora, Melilli, terrazza degli Iblei, periodi terrazza degli ebrei, che si usava, come lo ghetto per manifestare, diciamo e dire che Melilli era presente con un contributo, una sponsorizzazione, una collaborazione, ma mai veniva utilizzato come propulsore di attrazione. E allora, insieme all'assessore, alla cultura di allora che lo stesso e all'assessore, alla cultura di adesso ci siamo detti perché non usare il veicolo dello sport e la leadership degli sportivi di Melilli per far riconoscere in giro di in giro per l'Italia in nome di Melilli. Allora su questa cosa è meriti dei razzia degli ebrei si è incominciato a lavorare e quindi abbiamo obbligato tutti a usare lo stesso colore. Abbiamo obbliga chi voleva essere, diciamo, partecipa ai contributi dell'ente. Quindi, quando si facevano gli avvisi, si diceva se tu esponi con questi colori con i colori del Comune, con il marchio del Comune, noi ti diamo la possibilità, deve darci un contributo, ma a condizione che l'unica cosa che vogliamo, in cambio, che tu divulghi il concetto di territorialità e di identità della nostra città,
Abbiamo costruito una leadership sportiva attorno al logo che ci ha visti in sede a di calcetto, in serie B di pallavolo, un'eccellenza di carcere campione italiano di karate la monoposto e di Fazzino è arrivata vice campioni d'Italia, questo logo è stato così utilizzato addirittura pure di una squadra di ciclismo che ha fatto il Giro d'Italia dilettanti e a questo voglio raccontare un piccolo episodio,
Varese darà una tappa del Giro dilettanti, mi su Facebook, somme sono infermieri, arriva il messaggio di un benzinaio della città che mi racconta di essere stato soddisfatto perché lui era un abitante di San Foca, quant'è la frazione di Melilli e avere letto Melilli in una in un mezzo che spostava ciclisti non capiva il senso allora io gli ho detto scrivi su Google meriti del razzia degli ebrei quando ha scritto su Google milizie, Melilli, razzia degli ebrei si è ricordato della festa di San Sebastiano del Carnevale.
Della sua origine e quindi ha raccolto l'identità da dove proveniamo, da dove proveniva qual è stato il concetto di identità in quell'occasione, quello di far vedere che Melilli non era solamente esclusivamente quello che è successo fra gli anni 60 e 90 e quindi scellerato utilizzo dell'ambiente solo per affari privati e che hanno fatto diventare questo territorio pattumiera dagli stessi che smaltiscono i rifiuti speciali nella zona industriale, oggi Melilli a tutte le discariche insieme ad Augusta.
Messa in sicurezza. Siamo sulla fase della MIPS, quindi a breve saranno aree idonee per impianti energetici, non ha più buchi e aree dedicate ai rifiuti, perché il Piano regolatore ha interdetto tutte le zone industriali, dalla produzione e dalla creazione di impianti di rifiuti. Abbiamo detto no all'unica discarica che volevano fare le porte di Villasmundo, e tutto questo senza nessuna protesta dei cittadini, senza nessuna azione che un cittadino o una scuola privata o un'associazione ha fatto tutto.
Dentro la compagine comunale, perché perché abbiamo creato una leadership all'esterno del nostro contesto comunale, che ci ha dato la possibilità che la gente si fidasse della attenzione che abbiamo messo verso il territorio, e questo è un esempio chiaro perché se tu tieni alla all'identità la gente capisce che tiene a qualcosa che è di tutti e quindi si affida la delega presso un'altra persona e questo lo completo con.
L'innovazione.
Perché l'innovazione innovazione, perché abbiamo dato a una città che aveva il 0.3 di raccolta differenziata, un dato che ormai confermato da circa cinque anni del 75% di raccolta differenziata, come ci siamo riusciti uno perché non vogliono raccontare poi un aneddoto che è successo all'inizio uno perché abbiamo dato gli strumenti innovativi per differenziare. Sembrava strano, ma nel 2017 avere mastelli era una cosa complicatissima, fu dato un senso di appartenenza e di identità perché mastello veniva determinato in base alle zone, quindi mettevamo i laghetti e la gente si sentiva appartenere a quel quartiere, quindi, se noi lo trovammo, un mastello di quel quartiere che era abbandonato sporco era sporco, vice abitavano quindi un elemento innovativo psicologico per poter trasportare il rifiuto. Altra cosa tutti davano i sacchetti, noi abbiamo torto i sacchetti perché il sacchetto nascondano, quindi non hai il rifiuto. Il rifiuto aperto quindi non è più trasportabile perché sacchetto ponga all'interno puoi sempre.
Fare qualcosa e poi dare la possibilità alla società che gestisce il servizio di mettere tutti i mezzi nuovi puliti. Quando c'era un mezzo pulito, le aziende tendeva a sporcare di meno, perché un mezzo che non fa puzza, che non è sporco che guidato da personale giovane trasferisce all'esterno un un impatto innovativo a quelle persone. Dicono che sta succedendo. E poi le applicazioni nell'applicazione delle varie pubblicità social, che ci hanno permesso di aggiornare quotidianamente di trasformare quotidianamente il valore rifiuto in un valore aggiuntivo. A questo poi ha portato a Melilli ad avere alcuni alcuni.
Alcuni successi. 1 involontariamente, abbiamo preso un finanziamento, creazione la leva finanziaria della Cassa depositi e prestiti in un terreno sequestrato alla mafia, sviluppando un progetto prima ancora che scoppiasse il caso in Italia della violenza sulle donne, facendo una una un edificio che rifugiarsi le famiglie che erano oggetto di violenza domestica e la Cassa depositi e prestiti insieme all'Università statale di Milano, al Politecnico, ci ha premiato come migliore comuni d'Italia per l'applicazione delle leve finanziarie in un Comune che da nove anni approviamo il bilancio preventivo con due mesi di anticipo e il consuntivo con un mese circa, e siamo l'unico Comune in Italia in questo momento ad aver approvato il 2026. Questo è un dato che ha portato a un ordine amministrativo riconosciuto dalla più e più importante Politecnico d'Italia, nessuno ha mai programmato questa iniziativa di usare un finanziamento per avere un fondo perduto di 3 milioni,
Un terreno su un terreno sequestrati alle mafie, su un oggetto che diventasse quotidianità giornalistica, sfortunatamente per il nostro Stato, tutto questo ci ha dato questa premialità, perché quelle erano gli spazi di movimento e il secondo lo dico ora, anche se.
Siamo l'unico Comune in Italia che forse è quasi certo che quest'anno. Prenderemo la menzione speciale come Comune virtuoso. Questo per tutti gli elementi che si sono alternati nel tempo da qui a da qui agli ultimi tre anni, in un momento dove io, il Sindaco, lo faccio part time, dove il Sindaco lo faccio, do forse un giorno e mezzo a settimana dove soltanto tempo a Palermo e dove c'è una struttura organizzativa innovativa, identitaria, che ha una leadership che, costruita nel tempo che ha dato la forza e la possibilità di lavorare con velocità,
Con con ordine e soprattutto con innovazione, perché di solito siamo un Comune molto copiato. Molti enti chiamano qui e chiedono le le, come si fanno le cose, come siamo riusciti a prendere i finanziamenti, come siamo riusciti ad approvare il bilancio in anticipo e questo ci onora, ma è anche vero che ci mette davanti sfide importanti. Ci espone perché a volte non siamo capaci di fare le cose. Torniamo indietro perché essere innovativi, a volte di far sbagliare e e tutto questo è il concetto di esempio che volevo portare oggi e volevo raccontarlo come senso di appartenenza. Abbiamo sfruttato lo sport per trasmettere a tutta la popolazione di innovazione, perché tutti fanno lo sport, è esploso e se lo fanno, i bambini e le famiglie sono coinvolte. Abbiamo utilizzato i meccanismi finanziari per dare concetto di innovazione nella realizzazione e abbiamo trasformato la leadership a un concetto di squadra che è diverso dal concetto di gruppo, perché il concetto di gruppo da tutti la stessa mansione, il concetto di squadra dà a ognuno di quella squadra, un concetto diverso di mansione che è molto diverso dal.
Dall'ordinaria struttura comunale. Quando arrivi tutti sono ordinariamente capaci di fare tutto e invece poi, durante il percorso ci si accorge che il primo e il Sindaco è incapace perché viene da un altro mestiere, deve comprendere gli errori e le attività che non ha mai fatto e si deve comunque documentare e affiancare. Ha perso a persone migliori di se stesso per affrontare le questioni con.
Legalità, correttezza e disciplina. Io concludo ringraziando tutti e lunedì mattina iniziamo il lunedì con una attività sicuramente molto molto apprezzata da questa Amministrazione. Ringrazio il Presidente del Consiglio per averci ospitato e spero che la prossima volta faremo queste iniziative. Dottor Tufarelli, le posso fare trovarono aula, consiliare più innovativa che abbiamo tentato di ristrutturarla più volte, ma ogni volta c'è sempre qualcosa che lo impedisce o perché ci piove entrerà acqua nel tetto o perché ci sono le scadenze programmatiche over. Peraltro, speriamo che la prossima volta possiamo avere una sala del Consiglio comunale più interattiva e più a portata della formazione e dell'accoglienza. Ringrazio tutti e auguro sin da adesso buone festività di Natale.
E il giorno 1 a Melilli, proveremo ad accendere le luminarie. Quest'anno c'è una grande attrattiva, sono le luci della terrazza, quindi proveremo a dare un po' di serenità. Diciamo alle alla nostra popolazione i cittadini e coloro che volessero portare i propri figli, i propri parenti, a vedere i presepi viventi, presieduto monumentali della nostra città, grazie.
Grazie, onorevole Carta, per la sua testimonianza e il suo intervento, ora do la parola alla dottoressa Enza Marchica che la dirigente dell'area strategica degli enti ai servizi finanziari revisore dei conti in diversi Comuni esperta di pianificazione finanziaria e che interverrà sul tema, ringrazio assoluto, comunque tutti i dipendenti che sono presenti ringrazio il dirigente risorse umane del comune di Siracusa, il dottore Cascio che qui presente do la parola alla dottoressa anarchia.
Mi sentite, e intanto grazie a quanti sono riusciti a intervenire, scusate la mia voce, ma purtroppo ha un brutto raffreddore.
Cercherò di andare veloce per non tediarvi più di tanto perché ho capito che abbiamo iniziato in ritardo e ognuno giustamente, ha le sue problematiche personali una piccola relazione che ho voluto chiamare una pubblica amministrazione più vicina alle esigenze dei cittadini e voi sapete benissimo che noi siamo una pubblica amministrazione che eroghiamo servizi, lo dico soprattutto ai ragazzi che sono qui presenti, che ci ascoltano servizi che eroghiamo attraverso la nostra struttura, quindi attraverso i nostri dipendenti, ma che possiamo erogare anche affidandoci ad aziende esterne, no, nel momento in cui ho creando società partecipata, così come abbiamo costruito una in house, quando non riusciamo ad arrivare tutto questo proprio per riuscire a dare benessere ai cittadini, alle aziende, a chi naturalmente ha bisogno di essere aiutato e come si crea. Questo valore pubblico, naturalmente è la cosa importante. È stare vicino ai cittadini e ridurre i tempi di attesa cosa, per esempio, che oggi vediamo che non c'è nella sanità. C'è questa diatriba a livello regionale perché purtroppo, quando cerchiamo di prenotare una visita non c'è e si sta cercando a livello regionale, di dare soluzione a questo problema, che è gravissimo e rendere soprattutto ai servizi più asce, accessibili e anche per le fasce più deboli dei cittadini della popolazione e i nostri servizi sociali ne sanno qualcosa.
Come si crea questa vicinanza ai cittadini, naturalmente creando una struttura interna ben solida, così come abbiamo costruito nel Comune di Melilli, e ringrazio l'Amministrazione che ha creduto sempre nella formazione, perché è da qui che si parte si parte sicuramente dalla approfondire i temi dal cercare di.
Dare prima un valore pubblico interno perché per riuscire ad arrivare all'esterno big bisogna essere ben strutturati e come si arriva, quindi investire nella formazione l'abbiamo detto, ma soprattutto attrarre i talenti, attrarre giovani perché la pubblica amministrazione, sapete benissimo che tanti giovani non vogliono venire, perché gli stipendi sono quelli che sono e quindi preferiscono fare lavori autonomi, cercare di dirigersi altrove. Però vi dico che io, che sono entrato a 23 anni nella pubblica amministrazione sono quasi da pensione e.
E mi sono innamorato della pubblica amministrazione. Mi sono innamorata perché credo che per fare questo lavoro ci voglia anche un po' di passione. Io sono entrata al Comune che ero piccola 23 anni, ma già ero all'università e sono arrivata che già avevo tre anni di studio commerciale, quindi andavo all'università, ma mi frequentava anche lo studio perché volevo prendere questa famosa abilitazione di commercialista il primo mese sono rimasto un po' stordita perché stiamo parlando? Io ho sessant'anni, quindi stiamo parlando di tantissimo tempo fa, sono rimasta stordita quando mi hanno presentato il mio cedolino, paga che era un quadratino che io aperto ho detto, ma cos'è e ho iniziato a leggere questa striscetta da sinistra a destra c'era scritto stipendio, indennità integrativa, ho detto, ma scusate, ma è una busta paga e si questa è la nostra busta paga, De Toma scusa io già dal commercialista, pur essendo piccola, noi facciamo le buste paghe con un programma ho cominciato a dire ma perché non compriamo un programma e no programma? Noi siamo abituati a farli così tutti i mesi, quindi sono partito da lì e sono partita proprio per cercare di di dire a tutti non fermatevi chi era già nella pubblica amministrazione ai colleghi più grandi di me e con cui io mi confrontavo ogni giorno ho detto non firmate dall'apparenza, ci può essere tanto altro e quindi abbiamo iniziato a comprare questo programma. I ragionieri non ci credevano che uscivano queste buste paghe, e però ho visto che ancora facevano questi mandati a uno a uno per tutto il Comune per tutti i dipendenti e ho iniziato a dire ma scusate, ma perché non prendiamo un programma che con un click faccia tutti i mandati insieme piuttosto che stare 10 giorni a fare mandati? C'era un ragioniere vecchio, stampo, buonanima, e lui stava lì dice no, ma io ho il piacere 10 giorni di stare qui seduto a fare i mandati e il signor Costa che vuole essere nominato.
E ho detto, ma guardi, ma ma sa se noi inneschiamo una procedura che collega tutto noi possiamo stampare, vi parlo questo proprio per per l'importanza dell'innovazione di cui abbiamo parlato prima e mi ha detto io ero piccola, ma guardi, lei è piccolissimo, sta arrivando ora e questa innovazione non si può fare. Non non ci credo neanche se vedo stampati i mandati, dopodiché ho detto beh, ci possiamo provare, ho contattato da un'azienda, abbiamo comprato questo programma e è rimasto sconvolto perché in un'ora abbiamo fatto tutti i mandati, tutte le buste paghe e da lì siamo partiti. Stiamo parlando di tantissimo tempo fa. Una pubblica amministrazione, appunto, deve puntare sulla formazione, perché noi siamo cresciuti formando, ci siamo cresciuti con un Comune che ha creduto nella formazione. Io purtroppo giro comuni come.
Consulente revisore, eccetera, ma vedo che in tanti Comuni non esiste la formazione non esiste perché il dipendente non è orientato e il dipendente singolarmente non ha voglia da solo di formarsi, cosa che invece io dico ai miei colleghi fatelo per curiosità, cioè la la la passione. In questo lavoro si acquisisce anche con la curiosità di voler crescere. Non è solo l'Amministrazione che ti deve dare imboccare la formazione, ma come vedete ci sono oggi tanti programmi che da soli vi possano aiutare a crescere e mi è piaciuto ciò che ha detto Paolo Zangrillo, il Ministro al Forum, PA dove ha detto una pubblica amministrazione attrattiva riparte dalla formazione come motore del cambiamento, dalla motivazione come leva per il miglioramento dal merito, come bussola per orientare le scelte. Non esiste cambiamento senza formazione continua e condanni alle. Mi sono trovata proprio benissimo perché lui la pensa la pensa precisamente come me e io sono per formare collaboratori, per farli crescere e.
Anche il fatto che prima non qui, quando sono arrivata, non c'era una banca dati, non c'era la possibilità di leggere un giornale e io ero abituata nello studio privato che noi ogni lunedì facevamo una riunione per crescere. Quindi il commercialista ci riuniva in una stanza Sole 24 ore e Italia oggi e studiavamo tutte le nuove normative. Ecco, quando sono arrivata qui al buonanima del mio capo, il ragioniere blandi forte che io ho considerato sempre un leader, perché comunque era riconosciuto in tutti i Comuni in Prefettura era un grande, davvero ben abituato al manuale, era abituato a fare tutto in maniera manuale e mi diceva, signora Enza mi chiamava così le cose si sanno. Non c'è bisogno di comprare i giornali, a spendere soldi e ho detto no, ragione c'è bisogno di spendere soldi, perché dai giornali possiamo avere in anticipo tutto ogni giorno ogni mattina, allora non c'era queste banche dati sul web che noi invece oggi, evitando di comprare dagli a oggi il Sole 24 ore possiamo accedere e quindi i nostri dipendenti hanno sul loro portatile, sul loro PC. Nella scrivania già arriva ogni giorno la notizia di tutte le norme che sono uscite e se hanno voglia aprono e studiano e leggono e sono informati. Oggi però abbiamo anche questi programmi che il Dipartimento della funzione pubblica ci ha messo a disposizione. Abbiamo Syllabus che intanto i nostri dipendenti conoscono che i ragazzi, e naturalmente non sanno cos'è, ma sono proprio delle piattaforme digitale per poter formare la pubblica amministrazione, corsi learning, appunto, dove si accede tramite SPID e ci si può formare anche da soli. Questi sono altri progetti, leadership, performance ed essere Pia che servono proprio a d'orientare i dirigenti a cercare di farli anche crescere, perché purtroppo e nella pubblica amministrazione tanti si sono trovati i dirigenti senza avere una professione, senza avere una.
Costruzione, devo dire io della dirigenza specifica, ma sono cresciuti all'interno, però per stare con i propri collaboratori per cercare di orientarli per cercare di una giusta collaborazione. Bisogna anche che noi dirigenti ci formiamo e e infatti poi Zangrillo nel Forum PA detto anche quest'altra bella cosa per affrontare le sfide del presente. Non basta sapere, serve saper fare, ma soprattutto saper essere e quindi saper essere cosa significa, significa che appunto per affrontare le sfide bisogna avere un pensiero critico, un'intelligenza emotiva, e bisogna contestualizzare tutto nel nel complesso, dove si è perché io vado in Comune diversi ma no, non mi comporto sempre allo stesso modo perché comunque ogni contesto alla sua personalità, quindi bisogna anche studiare il contesto dove si è la leadership? Oggi abbiamo parlato di innovazione, di leadership, di di nuove tecnologie, e ringrazio l'avvocato Virzì, che ci ha parlato benissimo dell'intelligenza artificiale, dove vedo che i colleghi si si mettono lì a a scrivere digitando. C'è l'intelligenza artificiale che mi può dire tutto e non è così. Leadership, appunto significa guidare, quindi è una un processo che serve a guidare un team e devo dire che qui a Melilli e la guida a noi non è mancata mala guida, come diceva qualcuno prima parte anche dal basso. Ognuno di noi possiamo essere leader, anche se non siamo a capo di un gruppo di un'Amministrazione e quindi questa abilità di guidare, di ispirare, di influenzare appunto il gruppo di persone a cosa davvero obiettivi comuni e avere obiettivi comuni significa anche essere parte di un team, sentirsi parte di un team e quindi creare anche quelli identità. Io devo dire che quando arriva qualcuno a Melilli, che non c'è mai stato e arriva al Comune, dice mah dottoressa Marchica, è bellissimo arrivare in un Comune così pulito ordinato, entrano al Comune, ma io ne sono orgogliosa perché in tutto questo mi sento parte e vorrei che ogni collaboratore, anche chi rappresenta la vigilanza e l'usciere che, come vedete sempre perfetto che ci ci segue in tutte le manifestazioni, vorrei che tutti si sentissero parte di un team. Vorrei che ogni singolo dipendente capisse che fare parte di questo di questa Amministrazione è qualcosa di importante, perché ogni obiettivo raggiunto non è l'obiettivo mio o di Daniel e l'obiettivo di tutti e la settimana scorsa noi abbiamo approvato il bilancio giovedì.
Era morto mio padre scusa.
Scusate.
E Daniel, il sindaco e la presidente sono venuti a casa e mi hanno chiesto lo rimandiamo il Consiglio perché per rispetto tuo è un obiettivo tuo, io ho detto no, il Consiglio si deve fare perché non è un obiettivo, solo mio, ci saranno i miei collaboratori presenti, l'obiettivo è di tutti, essere il primo Comune in Italia ad approvare il bilancio è un obiettivo di tutti e così è stato. Grazie,
Grazie senza.
Per il suo intervento, la sua testimonianza perché abbiamo visto vari profili, varie prospettive, no, sia da parte del di quelli che sono gli organi di governo, di direzione politica di un ente rispetto a chi è chiamato a dirigere le strutture e gli uffici, gli apparati amministrativi finanziari,
Ecco l'intelligenza emotiva è fondamentale, anche perché altrimenti diventiamo, rischiamo di essere degli autonomi e l'essere umano è e deve essere sempre valorizzato e posto al centro di ogni azione. Detto ciò, non sottraggo altro tempo perché.
La ha voglia di ascoltare,
Il dottor Tufarelli e tanta peraltro, devo dire presentarlo è quasi impossibile, Francesco De devi, devo dirtelo con estrema franchezza ricordavamo che ci siamo conosciuti di circa 23 anni fa, quando lui ha iniziato un'altra attività, perché uno degli elementi caratteristici del dottor Tufarelli è la,
Voglia di far partecipare la voglia di scommettersi di.
Di ascoltare e lo ha sempre fatto. Questo è un dato oggettivo, dottor Tufarelli. Ovviamente il Direttore generale della Presidenza del Consiglio dei ministri è stato segretario generale dell'Automobil Club italiano è stato segretario generale del CNEL, è stato direttore di SKY, Italia quindi ha una formazione a 360 gradi. Non dico le esperienze accademiche veramente Francesco un punto di riferimento per un punto di ispirazione, perché.
Lui veramente incarna quell'essere poliedrici, quell'essere.
Anche polio Metis, miniere che questo termine greco che.
Viene attribuito a Adulis. No, quindi quella sapienza che ha la capacità di abbracciare varie sfaccettature, non essere solo di un settore, ma essere appunto aperto a tante angolazioni e soprattutto mantenendo sempre una dimensione umana che il dato sostanziale che è sempre devo riconoscere in in Francesco.
Appena parola.
Grazie grazie a tutti per l'invito, assolutamente troppi, complimenti Catania, mi vuole troppo bene, poi abbiamo lavorato troppo tempo insieme, quindi non è obiettivo, chiaramente però lo ringrazio comunque.
Lezione numero 1 ai ragazzi i ragazzi, quando parlate per ultimi non vi preparate le relazioni è perfettamente inutili. Quelli che parlano prima di te diranno esattamente almeno tre quarti quello che dovevo dire tu, quindi voi non verrà preparate, aspettate perché tanto lavorato, di rimbalzo, e infatti i nostri amici che mi hanno preceduto hanno hanno raccontato tante cose, identità, innovazioni, leadership è un attentato nel senso che questo sarebbe un titolo per fare una tre giorni di lavoro. Poi Daniel ce lo fa, diciamo trattati, tant'è vero che poi ho Eurojust assolutamente. Ognuno dei relatori si è preso un pezzo e dopodiché ha detto va be'poi, il resto lo fanno gli altri. Io devo concludere, quindi l'operazione diventa un pochino faticosa, ma proveremo a farla innanzitutto appunto io adesso faccio il direttore generale della Presidenza del Consiglio ha fatto le cose che ha raccontato Danil e anche qualcos'altro, e però ho iniziato che avevo l'età. Più o meno boss ha iniziato a diciott anni come anche te, peraltro abbiamo iniziato, diciamo scalati perché lui è molto più piccolo e io ho sempre avuto la pubblica amministrazione come riferimento. Sono nato lì e suonato in uno dei quali di quei famosi archivi che citava la collega nell'84, quando per la prima volta davano i computer ed è stato un dramma ragazzi, perché perché l'innovazione dai vecchi archivisti era vista come una tragedia, prima di tutto io ho dovuto convincere il mio capo che Banca mondiale e World Bank erano lo stesso fascicolo e cosa che per lui era assolutamente incredibile e oltretutto non solo erano due fascicolo diversi, ma erano poco lontani, perché uno era B 1 W, quindi tecnicamente introvabili. Quindi voi capite che nel momento in cui questo lo sa è così è un discorso. Quando lo metti del computer, se lo metti con l'idea, che sono due cose diverse, scompaiono immediatamente e tu non li troverai mai più. Quindi io mi trovavo anche una classe dirigente che giustamente aveva ma com'era giusto avevano la terza la quarta elementare, perché lui era nato nel 34 lui quando ebbi a controllo, raccontavo prima la Presidente l'altra sera, Presidente, lui mi disse sai, io sono nato nel 34 quando o con più fatto nel 41 alla mia terza quarta elementare, l'ultima cosa che mio padre, che era contadino, pensava di farmi fare la scuola, mi mise a raccogliere dei figli EDGE, e quindi io per tre o quattro anni, fino alla fine della guerra, poi nel 50 ho fatto il concorso al Ministero, sono entrato quartiere stesso, arrestata, archivista, tutta la verità, ragazzi non ho mai imparato tanto come da lui fenomeno a mettere a posto le carte, però qual era il problema? Il fatto di essere bravo, molto bravo, non vuol dire che sei al tempo essa è in grado di misurarsi con le varie rivoluzioni industriali. L'intelligenza artificiale a tutti gli effetti, è una rivoluzione industriale. Qual è la caratteristica fondamentale delle rivoluzioni? Le evoluzioni vanno dominate, non vanno subite la prima rivoluzione industriale che individuiamo e quando l'uomo ha deciso che, invece di avere la ruota, penso fosse il periodo dell'uomo sapiens,
Quadrata ha iniziato a decidere che forse era meglio che la ruota fosse d'onda in modo che così il carro andava chiaramente. La prima difficoltà. Qual è stata il carro andava molto più veloce e quindi do Cava fermarlo, quindi questa è la prima rivoluzione industriale, le seguenti sono tutti uguali. L'intelligenza artificiale è una di quelle, è la più difficile delle sfide e chi mi ha preceduto.
Salvatore Virzì ha giustamente raccontato che l'Italia ha un merito storico. Noi siamo stati il primo Paese che ha regolamentato l'intelligenza artificiale. L'Europa è stata la prima che ha fatto un regolamento e noi, grazie al Sottosegretario Butti, che ha fatto prima un gruppo di lavoro e ha guardato dalla normativa europea, poi ha fatto la legge italiana, ha chiesto all'Unione europea se c'era qualche problema e l'Unione europea ci ha detto che c'erano molti problemi, noi abbiamo avuto due o tre rilievi importanti. Primo, perché sul Salsoul sanitario diceva l'intelligenza artificiale deve trattare i dati sanitari in maniera diversa dagli altri, perché i dati sanitari sono dati personali e quindi abbiamo avuto il primo rimbrotto.
E poi c'è da sulla nomenclatura. Ci ha detto dovete usare gli stessi nomi che usa l'Europa, non potete usare i nomi diciamo nazionali e poi ci ha detto che le nostre authority di controllo non so un po' tanto Authority, quindi forse è meglio che ci regoliamo e quindi abbiamo fatto un lavoro complicato e alla fine abbiamo fatto una normativa che è un'argomentazione che ci hanno chiesto le stesse aziende che fanno l'intelligenza artificiale, non ce la siamo inventata perché le aziende che producono e che motiva l'intelligenza artificiale sono esse stesse spaventate da quello che può succedere, perché chiaramente l'intelligenza artificiale, volendo irrefrenabile, è un po' quello che è successo quando abbiamo informatizzato il Paese. Quando abbiamo informatizzato il Paese ragazzi, il primo danno immediato è stata la privacy.
Appena informatizzato il Paese erano così veloce l'analisi, le informazioni che quello che prima era segreto era tutelato e incrociando i dati diventava evidente, e quindi noi abbiamo dovuto prima fare la riforma per quanto riguarda la digitalizzazione, ma contemporaneamente fare una riforma della legge della privacy, sennò avremmo sostanzialmente svelato tutto e questo in questo Paese non si poteva fare in Italia non abbiamo una grande cultura della privacy e quindi, sostanzialmente, noi rischiavamo di andare contro tutte le regolamentazioni europee. In quel momento stavamo aprendo tutta l'Europa, tutti i mercati, quindi tutti i Paesi erano preoccupati che l'Italia avesse una tutela della privacy importante. Quindi, come vedete le normative e finiscono evidentemente per incrociarsi, il Sindaco ha fatto un altro punto importante. È andato a toccare un altro, diciamo appunto quello della reputation, la reputazione di un paese, una persona che io conosco, che si chiamava Rudolph Giuliani, che ha fatto il Sindaco di New York e una volta mi raccontò dice vedi noi avevamo il Bronx che era un casino, ma è un casino perché chiunque stesse del Bronx titoli, visto che vedeva che era un disastro e c'erano le vetrine spaccate, le macchine spaccate, continuava a spaccare le vetrine a spaccare le macchine e quindi sostanzialmente, non aveva nessun rispetto del territorio. Dice io, in due anni ho fatto una pulizia tale di quel quartiere che alla fine la gente era inibita a rovinarlo perché evidentemente è quello era quello che diceva la collega prima no, è un posto bello e un posto, Presidente, io non lo rovino, poi ha fatto un po' di casino perché chiaramente ha alzato la soglia di quello che era la zona, diciamo di malaffare di York, quindi adesso la parte superiore al Bronx è un disastro, però ha bonificato intanto una parte della città. La reputation e il quarto elemento alla reputazione di un posto se ho posto a una buona reputazione funziona.
Detto ciò, l'intelligenza artificiale, quindi non è un nemico, è una collaborazione le vostre professoresse forse non lo sanno, ma glielo racconto io quando al Ministero della pubblica istruzione 3 anni fa si dette la versione di greco all'intelligenza artificiale, l'intelligenza artificiale sbagliò la versione.
Professori di latino e greco e festeggiavano con lo champagne chiaramente su tutte le scale, perché avevo contentissimi dicendolo veri che è una pippa e quindi non riesce a farla in realtà. È chiaro che poi quella imparato e l'anno dopo la versione l'ha fatta buona, però il problema è questo. Noi stiamo attendendo una cosa che deve imparare le intelligenze dell'intera artificiale, come tutte le macchine, va, diciamo, indirizzata e tra l'altro non è una cosa così attuale. Signori, perché noi l'intelligenza artificiale cioè abbiamo da vent'anni nel Paese è che era applicata poche cose quando io ho fatto il Segretario Generale dell'Automobil Club d'Italia, noi ci avevamo, è stata vent'anni fa questa idea, l'idea delle macchine che seguiamo noi da soli, no, le macchine che andavano senza senza guida a guida autonoma e li qual era il problema della macchina a guida autonoma a un algoritmo.
E l'algoritmo è fatto dall'uomo, le prime macchine a guida autonoma erano dei killer.
Perché la macchina era auto conservativa, perché non gli ha omesso le nostre indicazioni e quindi la macchina, dovendo scegliere fra palo, il bambino sceglieva il bambino.
Pieno perché il bambino era morbido e il palo la duro, e quindi il bambino, se lo metteva sotto la macchina, non si rovinava e invece il palo sì, quindi le prime macchine da una specie di killer autorizzati li dovremmo fermare e ringraziando Dio erano quelli dei cause di prova, il pallone andava bene. Il paradosso disastro era.
Addirittura qualcuno tanto per far capire come poi avanzo di intelligenza artificiale, disse, ma e facciamo a imparare la macchina facciamola imparare ad andare in giro e così impara sulla pratica. E ci fu un ingegnere di Caserta, dice gabinetti, questa impara, dove sto io a Caserta questa diventa un killer perché liquidano come disgraziati, quindi stamattina, per cui, come vedete, la la la, la mente umana deve arrivare in ogni momento a dare la guida e non c'è mai un momento che finisce perché l'intelligenza artificiale avrà sempre un deficit rispetto all'uomo, può essere molto più veloce, ma comunque avrà un deficit i colleghi che copiano per fare delle loro relazioni, dei discorsi all'intelligenza artificiale, se li ascoltate, ogni tanto ci hanno dei buchi, perché chiaramente lei ha ragione mezzi e a seconda dice sempre sì, tu hai ragione su a meno che tu non gli dici che tu non devi dire che hai ragione all'ora e si mette a dubitare e poi soprattutto gli devi dire anche dove devi andare a pescare, perché nel web ci sono talmente tante stupidaggini che se lei pesca a livello generico, evidentemente forma delle delle cose che non esistono.
La leadership, la leadership, ne abbiamo parlato prima, la leadership, voi la vedete tutti i giorni in classe ragazzi, la leadership è una cosa molto spesso naturale. Ci sono dei ragazzi che hanno leadership a 10 anni a 12 anni, quello della classe che riesce a mettere d'accordo tutti quello che riesce a dirvi che si va al cinema, rispetto che a teatro o si va a prendere il gelato rispetto che va la pizza, ecco molto spesso è una dote naturale, io ho conosciuto Daniel a diciott anni ed anni al diciott anni, mi coordinò un gruppo di lavoro per fare una Gonâve, un gruppo sulla convenzione dei giovani, e lui aveva diciott anni, gli atti erano tutti i più grandi, era una testa che aveva una capacità di leadership, una capacità di organizzare.
E questa non ci si può far nulla o ce l'hai o non ce l'hai,
La leadership, però si costruisce.
E si costruisce con tante cose che ormai non si utilizzano più l'ascolto, la condivisione, la partecipazione, la delega sono tutti strumenti che costruiscono dei decibel che danno la possibilità di creare un gruppo e questo non necessariamente corrisponde, come abbiamo detto a un dirigente può corrispondere a un allenatore di calcio può corrispondere a un coordinatore di una qualsiasi squadra paradossalmente nel male corrisponde anche a quelli che sono i capi di bande criminali.
La leadership è un fenomeno di attitudine al comando e capacità di essere rispettato.
Io, quando ero più giovane, dicevo che era molto importante per i ragazzi fare politica, perché la politica era una cosa che ti aiutava a sviluppare la leadership, soprattutto da piccolo, perché quando sei piccolo tu non ha nessun potere e quindi quando fra il movimento giovanile gli altri li riconoscono come capo soltanto se tu mi garantisci veramente o se tu veramente ai qualcosa più di loro e questa è una cosa ragazzi che in questo momento brutta che sta succedendo nel Paese fino a poco tempo fa la scelta era il politico deve essere il migliore per guidarci, il politico deve essere meglio di me.
Invece adesso abbiamo avuto, per una quindicina d'anni, una tendenza a dire il politico deve essere come me o meglio peggio, in modo che così io lo capisco, è così e questo ha portato a una depravazione. Da questo punto di vista, il Paese è come se tutti voi eseguire il calcio e che noi decidessimo che la squadra la fa, la curva, la curva fa, il tifo non fa la squadra, la squadra la fanno il mister, eravamo il Presidente se sbagliano li caccia, la politica uguale ci hanno mandato per cinque anni. Se sbagliano, li caccio. Non è che ogni tre giorni mi devono chiedere quello che devono fare, perché io ti ho detto che sei tu che devi farlo per i prossimi cinque anni ti ho dato un mandato, io faccio un altro lavoro.
Questo ve lo dico da tecnico, quindi da uno che potrebbe fare politica solo richiamando però è così, noi facciamo un altro lavoro, facciamo e facciamo un'altra cosa, l'innovazione.
L'innovazione è una cosa molto particolare, soprattutto quando applicata in questo momento, che tutti i ragazzi hanno idee, start-up e cose del genere, io durante la pandemia, visto che ero bloccato e chiuso in ufficio perché stavano nel Comitato di crisi.
Del Presidente Conte e ho fatto un master on line al MIT di Boston tanto stavano là dentro, quindi, giorno e notte e facendo questo master al MIT in basso c'era il mio professore che ogni volta, quando noi diciamo be perché io ho avuto un'idea lui faceva guarda che l'idea non è innovazione,
Il mondo è pieno di idee che volano in aria lui diceva la Silicon Valley è piena di garage che restano garage, voi avete l'idea no del giovane americano che dal garage fa la start up e dice tre quarti di quei garage restano garage e restano anche un grandissimo idee però le idee sono sospese nell'aria la cosa che distingue un'idea dal innovazione è che l'innovazione è un'idea messa a terra.
Quindi, sostanzialmente, che qualcuno prende l'idea e l'aggancio a un progetto concreto, la verticalizza per terra e questo richiede una squadra, rischia di gente che lavori insieme, perché l'idea da sola a terra non arriva e il mondo è pieno di idee è pieno di bolle.
L'identità e l'identità è stata.
Una cosa che spesso è stata misconosciuta, perché abbiamo iniziato a parlare del mondo globalizzato. Siamo tutti uguali, b no, non siamo tutti uguali e io l'ho visto soprattutto quando sono andato e ho fatto il delegato per il coordinamento per il periodo sconosciuto Daniel per l'allargamento dell'Unione europea. Noi siamo andati ad allargare l'Unione europea, paesi che io e l'avvocato Virzì non sapevamo neanche che esistevano quando eravamo piccoli ti ricordi, avvocato, no, nel senso noi, a a 15 anni l'Estonia, la Lituania, Lettonia, erano totalmente conosciamo la Bulgaria e la Romania perché c'erano delle squadre di calcio, così è così e quindi più o meno riuscivamo a, tra le altre, non sappiamo manco che cos'erano e non vi sto parlando del 1.500 e vi sto parlando del 1988, poi dopo l'89 abbiamo scoperto questi Paesi, siamo andati allargarci verso questi Paesi e a quel punto abbiamo scoperto che tutti questi Paesi hanno un'identità forte.
E identità si rispettano, ecco perché noi abbiamo questa difficoltà a costruire l'Unione perché rispetto agli Stati Uniti, che sono nati nel 1.500, hanno fatto la prima rivoluzione nel 1.800 e quindi 52 Stati si sono compatta dei, peraltro con una guerra sanguinosissima con grande facilità noi abbiamo Paesi, i Comuni che hanno delle storie centenari millenarie e quindi metterci insieme è una cosa complicatissima, è obbligatorio perché in questo mondo globalizzato noi come Paese non esistiamo, può esistere solo l'Unione europea, però è complicato, e allora a questo punto portare la nostra identità è un arricchimento per tutti.
Portale identità dei singoli Comuni che hanno una storia più forte delle regioni d'Italia. C'è questa cosa particolare. L'Italia è il Paese dei campanili, no degli 8.000 comuni, ognuno dei nostri Comuni è più, diciamo, antiguo delle nostre regioni e quindi ognuno di noi, quando va in giro, porta la sua esperienza. Ecco, mantenere di entità non vuol dire essere nazionalisti, vuol dire dare il contributo del vostro Paese al bene comune. Quindi, quando noi abbiamo dovuto foggiare i primi, diciamo slogan per la l'Unione europea il primo che abbiamo appoggiato era uniti nella diversità, cioè la coscienza di essere tutti diversi, con identità diverse, ma che questa fosse proprio la nostra forza, che ci crea più difficoltà di metterci insieme, ma crea un gruppo più forte con esperienze più forti e quindi l'identità non è vista in contrapposizione al discorso di essere insieme, anzi è la forza di stare insieme.
E questo per questo questi tre diciamo concetti sono profondamente legati fra di loro perché rappresentano sostanzialmente i tre drive per andare avanti quando, dopo il Covid, noi abbiamo deciso di fare una cosa unica nell'Unione europea non era stata mai fatta invece di di restringiamo la cinghia perché c'è la crisi abbiamo immesso 700 miliardi,
All'interno delle economie dei vari Paesi e perché lo abbiamo fatto lo abbiamo fatto perché ci siamo resi conto che il fatto di stringere la cinghia non era una buona idea, lo abbiamo deciso tutti insieme e, quando siamo stati lì per capir capire rivolgere ai ragazzi a chi era rivolto questo sforzo questo fondo lo abbiamo chiamato Next Generation EU quando poi è arrivato in Italia, io e i miei colleghi che siamo dei beceri burocrati, gli abbiamo dato un nome orrendo che PNRR, ma il nome non è PNRR, il nome next generation EU, perché è rivolto alla vostra generazione.
E chiudo perché sennò vado anche gli oltre i 20 e non devo andarci.
Dicendovi proprio questo, tutti vi dicono sempre che voi siete il futuro del Paese, io non sono d'accordo e secondo me voi siete il presente del Paese e, visto che io da tanto mi occupo di Unione Europea, di diritto europeo, ebbene vi dico che per esempio in questo momento noi stiamo studiando l'Unione europea fa programmi a 6 anni la programmazione 28 34.
In questi giorni stiamo chiudendo e la prima base che cosa vuol dire che bisogna 28 34. Io non ci sarò, sarà uscito, stava uscendo, farò altre cose ai ragazzi, io produco spettacoli teatrali, cinema, sto aprendo un bistrot, faccio altre cose però non sarò il direttore generale della Presidenza del Consiglio Zoppis che non lo so però qualsiasi cosa e,
E quindi, sostanzialmente, cosa succede che voi queste cose, ve le dovete guardare da subito, perché nel 34 voi sarete in campo, quindi noi stiamo scrivendo delle cose per voi ultima cosa e mi dicono spesso e anche Daniele appunto l'ha detto in apertura dice va beh, ma tu fai tutto questo, va in giro racconti le cose e cose del genere. Cosa porta questo perché non stai più al centro a fare le 2 cose? Fai butto questo per una cosa per un motivo semplicissimo, perché in questo Paese ha bisogno di staffette staffetta, generazionale e staffette fra pubblico privato.
Che che ci crediate o no. Io 30 chili fa 32, facevo i 100 metri in 10 e 96 euro 1 dopo io ho iniziato a lavorare al fine della questione e a mangiare soprattutto e la staffetta era una rottura di scatole, perché io ero più forte dei miei, però senza la staffetta non si facevano gli ultimi punti con cui la squadra avrebbe vinto e qual era il momento importante della staffetta. Non era che io facessi la mia corsa in 10 secondi, un 10 e 22, il momento importante era quei cinque secondi in cui io prendevo il testimone. Lo passava a quell'altro perché, se io sbagliavo quel passaggio perdevo molto più tempo della mia corsa solitaria.
E noi in questo momento io, in questo momento, che sono molto più grande, ho il dovere di fare la prima staffetta, la prima cosa della staffetta, e di passare bene il testimone ragazzi, ve ne parla uno che Mancino quindi per i primi sei mesi la staffetta era un casino, il mio allenatore mi diceva il testimone quando sta malattie, sembra vivo perché si muoveva, perché quello lo prendeva la destra io invece lo davo da sinistra, da un disastro, però ecco quella e io mi sono reso conto che la cosa veramente importante era quella che era quella di passare bene il testimone e di far fare il secondo tratto e io questi giri, queste chiacchierate con voi le faccio esattamente per questo. Spero di essere stato non troppo lungo e sufficientemente chiaro, ma se andiamo troppo avanti qui, si configura il reato di sequestro di persona, e se avete domande, io ci sono sempre se non avete domande, vi vengono dopo mi trovate in tutti i social del mondo, perché io sono di voti di 15 16 17 anni, quindi sono inevitabilmente ovunque grazie per la pazienza ragazzi.
Grazie.
Grazie davvero per il tuo intervento,
È pieno di spunti di approfondimento, io chiuderei la giornata di oggi, intanto ringraziando veramente tutte le istituzioni che hanno colto l'invito che sono qui presenti e le autorità civili, militari e religiose che sono qui a fare comunità con noi.
E questo è anche una espressione appunto di identità, le istituzioni sono espressione di di quell'essere tutti insieme.
E per il bene comune e chiudo perché proprio il, l'ultimo pensiero di che ha fatto il dottor Tufarelli sulla staffetta è importante no, ed è un mantra che ci diciamo chi lavora con me.
Lo sente spesso che è una cosa che io ripeto sempre nessuno deve rimanere mai indietro, è un principio fondamentale, perché ad andare ad arrivare primi è tutto bello, ma non bisogna mai lasciare persone indietro, bisogna sempre tenere d'occhio che tutto vada almeno in una certa a una certa velocità una certa sincronia ecco grazie a tutti e vi auguro una buona giornata.
Grazie.