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"75 anni di Diritti Umani" 12.12.2023
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Buonasera a tutti.
Grazie per aver accolto il nostro invito.
Saluto e ringrazio le autorità civili e militari presenti in questa sala, il rappresentante dell'Arma dei Carabinieri, la dottoressa Bagnardi, il quale dirigente della scuola Giovanni Pascoli, nonché il dottor Falanga, per quale dirigente del Primo Circolo del, l'Istituto Comprensivo Maria Pia.
Al contrario, perfetto.
Saluto i rappresentanti del Consiglio comunale dei ragazzi, nonché saluto al Sindaco e i relatori e i relatori presenti a questo tavolo, che evidentemente presenterò, presenterò in seguito saluto i colleghi della Giunta e del Consiglio comunale.
Quindi, 75 anni dei diritti umani, che cosa è cambiato così abbiamo voluto.
Intitolare questa questa nostra iniziativa, quindi, abbiamo ritenuto di organizzarlo nel momento in cui sono trascorsi ormai 75 anni dalla promulgazione della Carta dei diritti umani, avvenuta il 10 dicembre 1900 1948.
In quel momento l'umanità veniva fuori dal terribile conflitto mondiale della Seconda guerra, per cui, con tutte le atrocità e le e le cose orribili che si è portato appresso, motivo per il quale a livello ONU si sentire forte la necessità di formalizzare quelli che erano i diritti fondamentali per la dignità, per la salvaguardia della dignità dell'uomo,
Quindi, quello che venne fuori fu un documento che fu definito Dichiarazione universale dei diritti umani, se vogliamo un titolo piuttosto piuttosto roboante, ma che la dice lunga su quelli che erano le intenzioni del legislatore dell'epoca, ovvero il recepimento e l'applicazione di quei diritti fondamentali nella più US nella in un'area quanto più vasta più vasta possibile.
A distanza di tanto tempo, appunto a distanza di 75 anni, la domanda che viene, che viene spontanea e appunto, ma che cosa ne è stato di quei diritti fondamentali che erano incardinati in quel documento? Questi diritti, considerati appunto fondamentali, vengono applicati, non vengono applicati e se si vengono applicati tutti nella stessa misura, ovvero ci sono stati dove i diritti sono come dire poco conosciuti e quando parliamo dei diritti parliamo appunto di diritto alla dignità dell'uomo, parliamo di diritto all'eguaglianza, la libertà.
A non essere vittime di violenza e quando parliamo di vittime di violenza e non ci riferiamo evidentemente solo a quelli che sono nato la naturale conseguenza dei conflitti, dei conflitti e delle guerre, ma parliamo anche della violenza, quella con la più vicina, quella la violenza domestica,
La violenza della della porta accanto, quello che ha come vittime molto spesso le donne e quindi violi la, la violenza, la violenza di genere.
È ancora come dire fresca in tutti noi, l'emozione è come dire.
Lo stato d'animo che ci ha provocato la questione alla questione di Giulia, quando parlo di Giulia, sappiamo benissimo di chi parliamo perché per come ce l'hanno descritta la ragazza della della porta accanto vittima vittima della violenza, ma Giulia non era non era la sola Giulia più altri 107, almeno fino a adesso nel 2023 sono sono state vittime di di di film, di Fellini, di femminicidio, e quindi in questa fase noi siamo vicini alla famiglia, alla famiglia di Giulia, per quello per la perdita della figlia, ma siamo vicini anche alla alla famiglia di Di Filippo perché evidentemente mai avrebbero immaginato che il figlio sarebbe stato capace di fare quello che ha confessato di aver fatto.
Quando parliamo di diritti, parliamo anche di dei diritti, della della dignità della persona e quindi anche pensiamo a quelli che che che accade in Ucraina piuttosto che che in Medio Oriente, e pensiamo anche alla condizione delle donne in Iran, no che non possono sono prive di ogni e qualsiasi diritto.
Pensiamo a coloro che, a seguito di ciò, si rifugiano o si rifugiano nella dipendenza, 9 a coloro che, per esempio, perdono il posto di lavoro a coloro che comunque, a seguito di una separazione o o no, quindi non perdono la moglie e perdono i figli e quindi si rifugiano si rifugiano nella dipendenza della della droga piuttosto che dell'alcol o adesso c'è un'altra forma di dipendenze che la la cosiddetta ludopatia.
Quindi tutto io non voglio addentrarmi ulteriormente in questi in questi tempi, perché sicuramente lo faranno molto meglio di me i relatori che sono seduti a questo tavolo, a cui io cederò la parola dopo, eventualmente i saluti di presentati dal Sindaco, prego, Sindaco,
Grazie Presidente, ormai una scena quasi consuetudinaria, visto che normalmente, durante i Consigli comunali.
Se tu che passi la parola a me quando prendo.
Al disco, quando apriamo le discussioni per il Consiglio comunale, io mi associo ai.
Ma i saluti del Presidente intanto voglio ringraziare lui insieme con la consigliera per le Pari Opportunità, Angela Roberti, per avere fortissimamente voluto.
Questo è un momento di riflessione,
Vi ripeto, mi associo ai saluti a tutte le.
Le persone qui presenti, a cominciare dai dai nostri rappresentanti del delle scuole, cittadine la professoressa Magnanti al professor Falanga.
Agli altri consiglieri comunali, ai colleghi della Giunta che sono presenti ai rappresentanti del Consiglio comunale dei ragazzi e a tutti, a tutti coloro che in qualche modo possono anche vederci attraverso la diretta che stiamo mandando, ma mandando in onda non posso che essere onorato e felice e soprattutto voglio ringraziare,
Tutti coloro che poi prenderanno la parola dopo di dopo di noi per parlarci di questo di questo importante momento celebrativo, che sono i 75 anni, soprattutto per parlarci di che cosa è stata poi quella dichiarazione da laddove veniva e che cosa ha prodotto come come qui come conseguenza di questa dichiarazione di principio, quindi ringrazio il professor Stefanini.
Dottor Sansolini Donnino Borsci, l'avvocato Remo Pezzuto che sono molti di loro, sono degli amici che conosco da tanto tempo, altri li ho conosciuti questa sera, ma.
Veramente sono onorato di averla qui con noi 75 anni dopo, per entrare così ben veramente un un, un attimo di riflessione mia personale, 75 anni dopo questa importantissima dichiarazione non si è non sappiamo se essere contenti per quello che è successo dopo CIPE perciò che questa dichiarazione ha rappresentato per l'umanità o essere scontenti io direi arrabbiati per quello che invece ancora non non il successo o quello che sta succedendo se non ci sono state indubbiamente ce lo dirà ce lo direte, ce lo diranno loro dei passi avanti a seguito di quella dichiarazione.
E però, come ha detto anche Papa Francesco, vediamo negli ultimi giorni, probabilmente o dei passaggi che ci fanno.
O che ci danno l'impressione che si stia tornando, si stia tornando indietro, l'Italia non partecipò a quella dichiarazione, perché poi?
Entrò a far parte dell'Assemblea, se non ricordo male.
E qualche anno dopo, nel 1955, l'Italia, la culla della della cultura, la culla del diritto, la culla della cristianità non fu presente, non partecipò a quella a quella dichiarazione è, tuttavia, oggi noi siamo come come nazione in prima linea rispetto alle proprie ai problemi di difesa dei dei dei dei diritti dell'uomo ovunque esso sia in qualunque condizione si trovi.
Non parteciparono, se non ricordo male o bene o no, non si dichiararono favorevoli l'Unione Sovietica e il Sudafrica, ma è evidente perché poi ci ritroviamo, 75 anni dopo, ancora scontrarci più o meno con le stesse problematiche.
La l'apporto della Cina fu interlocutorio come come sempre, come sempre è successo nella nella storia nella storia recente, e tuttavia gli Stati Uniti d'America, che fortissimamente vollero quella dichiarazione insieme all'Europa all'Europa all'Europa che aveva vinto la guerra, non l'Italia infatti non partecipano oggi mi fa un po' riflettere. il fatto che gli Stati Uniti d'America si oppongono a una a una risoluzione dell'ONU che dichiari la tregua.
Ah nei territori di di di casa e quindi lo dico soprattutto a beneficio dei giovani, io credo che qui dentro stasera, non senza tema di essere smentito, non ci sia nessuno che fosse nato al momento della dichiarazione, tranne forse il signor Tusk ma neanche è arrivato, signor tasto non è rimasto quindi se non era nato lui vuol dire che no,
Abbiamo capito che se il più anziano di tutti, ma che almeno di 75 anni quantomeno quindi credo che tutti quanti noi siamo nati dopo quella dichiarazione d'intenti straordinariamente importante e comunque oggi tutti noi ci ritroviamo a parlare delle stesse questioni ci ritroviamo a dibattere delle stesse problematiche irrisolte e lo dico davvero con rivolgendomi al ai ragazzi che sono qui presenti perché al di là e lo sentiremo sicuramente meglio di come lo stiamo declinando io, il Presidente non sentiremo dai dai dagli illustri relatori che parleranno dopo di noi al di là delle delle dichiarazioni di principio, anche universali, anche approvato da da da organismi straordinariamente importanti come l'organismo dell'ONU, la, la, la, la, la difesa,
La de dei diritti nasce dai comportamenti quotidiani,
Quindi noi dobbiamo imparare che, al di là delle dichiarazioni bellissima, importantissima, straordinariamente chiamate con nomi roboanti universali, come giustamente diceva prima il Presidente, la difesa e la la ecco, la promulgazione di questi diritti nasce da dai comportamenti di tutti i giorni e quindi la nostra speranza è che voi non dobbiate aspettare,
Di diventare adulti o addirittura di diventare persone anziane, e continuare ancora a dibattere di queste questioni. Quindi sono certo che questi momenti, che sono importanti ma come un momento di riflessione, ma che possano servire per voi affinché vi impegnate voi come comunità di dei giovani, come comunità e si appresta a diventare poi,
Comunità adulta e soprattutto a prendere decisioni. Non dobbiamo aspettare altri 75 anni per vedere.
No, ma l'umanità che, invece di fare dei passi avanti, qualche volta rischia di tornare indietro, io davvero torna a ringraziarvi per quello che ci direte, ma e sono certo che sarà.
Assolutamente illuminante per tutti e quindi cedo volentieri la parola agli ai relatori e ringrazio tutti quanti per per la vostra presenza, grazie.
Grazie Sindaco, allora, visto che li abbiamo chiamati in causa, per ultimo, ti facciamo intervenire per prima i ragazzi, perché so che hanno delle domande da porre ai ai relatori, quindi interviene la sindaca accendi, sì, perfetto.
Prego,
Claudia sino alla Sindaca dei ragazzi viene ragazzi di San Giorgio Jonico.
Il 10 dicembre 1948 veniva adottata la Dichiarazione universale dei diritti umani memoria degli orrori e della della seconda guerra mondiale. Gli Stati membri per le neonate Nazioni Unite mostrano grande visione e coraggio, riponendo la loro fede in valori universali che tutelavano la libertà e la dignità di tutti gli esseri umani. I diritti umani sono come un'armatura, perché ti proteggono, sono norme perché ti dicono come puoi comportarti e sono come i giudici, perché puoi fare loro appello. Sono astratti, come le emozioni e come le mozioni appartengono a ciascuno ed esistono qualsiasi cosa accada e si sono come la natura, perché possono essere violati e sono come lo spirito, perché non possono essere distrutti, come la bontà, la verità e la giustizia. Potremmo non essere d'accordo sulla loro definizione, ma li sappiamo riconoscere quando rivediamo un diritto e una richiesta che siamo legittimati a fare. I cittadini hanno il diritto di eleggere un Presidente se la costituzione del loro paese lo garantisce e una bambina ha il diritto di essere portato allo zoo se i suoi genitori vi lo hanno promesso ai cittadini i diritti umani significa accettare che chiunque sia legittimato a rivendicare i propri diritti. Possiedo questi diritti, non importa cosa dica o faccia perché sono un essere umano, proprio come te ogni vettore e probabilmente d'accordo con ciò perché noi tutti riconosciamo, nelle dagli eventi che ci riguardano in prima persona, che ci sono alcuni aspetti della nostra vita e del nostro esistere e dovrebbero essere inviolabili e che nessuno dovrebbe essere in grado di toccare perché sono esistenziali al nostro essere a chi siamo e a cosa siamo e sono essenziali alla nostra umanità e la nostra dignità umana, una rivendicazione dei diritti umani e in definitiva una rivendicazione di ordine morale e si basa su valori morali. Ciò che significa realmente il mio diritto alla vita e che nessuno dovrebbe privarmi della mia vita, sbaglierebbe se lo facesse. Ad ogni individuo SBE spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente dichiarazione, senza distinzione alcuna per ragioni di razza o di colore.
Grazie Sindaco, ci sono altri interventi.
Oggi.
Schiacci il posto del microfono.
Buonasera.
Dei ragazzi di San Giorgio Jonico sono assessore all'edilizia scolastica e gli aerei di scolastici.
Oggi, in questo giorno molto importante, che l'opinione a 75 anni i diritti umani.
Causata importantissima, rappresenta, arriviamo tutti noi, cittadini, persone ed esseri umani. 75 anni fa, il 10 dicembre, in questo in questi giorni è stato fatto un grandissimo passo per la storia dell'umanità e grazie a questo quest'oggi miliardi i bambini possono vivere la propria infanzia, Hong Kong con tranquillità e facilità e miliardi di persone possano lavorare e avere una famiglia nei luoghi dove prima tutto ciò non era possibile, ma nonostante gli enormi progressi fatti nel corso di questi 75 anni,
Tuttora oggi in molti paesi questi diritti non sono rispettati del tutto, per questo ogni giorno bisogna continuare a lottare e a credere di poter portare questi diritti in tutto il mondo.
Grazie.
Prego,
Buona sera sennò, Gianluca Iacovelli del Consiglio comunale dei ragazzi, essendo Assessore all'Ambiente, allora io ho tre domande.
La prima è questa l'argomento inerente ai diritti, un argomento di cui, soprattutto in questo periodo, si parla tanto voi nel sapere che promuovete i diritti, cosa pensate riguarda la diversa possibilità di tutela dei diritti nel mondo, che purtroppo si è sviluppata,
L'altra domanda è perché in alcuni Stati i diritti umani vengono negati.
E poi l'ultima in che maniera riuscita ad agevolare la tutela dei diritti anche negli Stati meno sviluppati.
Grazie, mi pare che abbiano abbiamo messo un bel po' di di carne di carne su cui discutere carne al fuoco, allora, primo, intervenire.
Donnino Borsci, che mi onoro di di conoscere già da diverso tempo.
Presidente e fondatore della Comunità airone che opera sul territorio della Puglia con circa una decina una decina di centri, 7 perfetto.
Da questi centri sotto non sono transitati oltre 3.500 giovani che, per varie, per varie ragioni, diciamo, hanno conosciuto una fase di disagio sociale per le motivazioni che magari o si è stato sono state enunciate prima che magari magari ci dirà dopo Tonino porci veramente una istituzione nell'ambito del del recupero dei giovani.
Disadattati disagiati con varie tipologie di problemi, per cui con molta curiosità ascolteremo la la sua esperienza in questo settore, prego Donnino.
Grazie per l'invito e il tema e l'argomento è molto, molto interessante e di grande attualità.
Anche perché, considerato il momento storico che stiamo vivendo, pieno di tanti conflitti, forse diceva bene il Papa qualche giorno fa, quando diceva ormai siamo in pieno della terza guerra mondiale perché questi grida al grido di guerra, questo o questo richiamo alla guerra, questa incapacità a voler mettere oggi si parla di tregue che poi non vengono rispettate no, ecco, io credo comunque eh voglio leggervi un brano dell'enciclica di Paolo di Papa Francesco lui aveva già scritto l'enciclica molto bella, Laudato sì in cui parlava dell'ambiente del creato della bellezza e del rispetto o no che ogni uomo deve avere nel rispetto del creato questo è un diritto di tutti quello di dover trovare un mondo e viene senz'altro garantito per la puri purezza per,
Per per la bellezza, e invece succede che magari questo mondo viene spesso calpestato, il Papa dice.
Tutto ciò che ho menzionato nel capitolo precedente e più di una asettica descrizione della realtà, poiché le gioie e le speranze e le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi dei poveri, soprattutto di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze di tristezza e di angoscia e di discepoli di pista e nulla vi è di genuinamente umana che non trovi eco nel loro.
Voi non immaginate quanta gente viene in Caritas.
Alla ricerca, no,
Non solo del pane, non solo del vivere, ma anche tante volte, proprio per sentire qualche parola che possa essere di conforto possa essere.
Perché spesso attorno a noi non c'è più quel, quella carità, quell'amore fraterno, quell'amicizia, quella quella libertà, quella sera, eppure abbiamo avuto degli antichi eroi, no, nella storia di questi ultimi settant'anni noi abbiamo avuto dei personaggi meravigliosi.
No, io, visto che lui aveva liberali no, pensate che ciò si due don Luigi Ciotti, no,
E che esporsi in questo modo contro la mafia, contro la cultura mafiosa è combatterla con la propria vita, non mettendoli in parrocchia. Da me è venuto due volte in tanti anni, ma tanti anni fa, quando io ho iniziato le comunità terapeutiche, io non ho iniziato così, dico mi mese, eh eh eh, essendo parroco in un ambiente come i tamburi di allora, erano la fucina di tutte queste manifestazioni, sia per la violenza sia per il messi calano. No, voi non dice più niente, ma il messicano era tutta una storia e quindi è anche il problema del delle morti. Io mi sono trovato nel pieno sul quartiere Tamburi in cui spesso ognuno dovevano fare i funerali di ragazzi di 15 16. Vent'anni, trent'anni che morivano di droga, morivano di AIDS perché erano, negli anni 80, si è incominciato a evolversi proprio a nascere questa malattia terribile che metteva vittime.
E quindi ho dovuto lavorare seriamente perché il quartiere avesse un cambiamento, e penso senza.
Vanagloria, senza però penso di essere riuscito a modificare e oggi è difficile sentir parlare di delinquenza di malavita sul quartiere Tamburi, proprio perché ormai è completamente superato il discorso, sì, va beh, ma tu parli della delinquenza e quella spicciola, quella del sud, portare no, ma io mi sono trovato davanti alle guerre rispetto alle guerre vere e proprie investiamo arriva gente tutti i giorni,
Anche l'italiano è una cosa che vi dagli aprono la lingua che riteniamo no.
Quindi e invece oggi grazie a Dio di tutto questo non c'è più traccia proprio ormai.
È un quartiere abbastanza sano, ma anche dal punto di vista ecco il problema grosso,
E perché perché purtroppo i quartieri poveri, se sono poveri, diventano sempre più poveri, cioè non c'è una logica, non c'è una preparazione anche da parte mia, non quella di San Giorgio, ma non c'è quella mentalità delle amministrazioni che i quartieri periferici debbano essere aiutati più degli altri proprio per poter venire fuori da questa situazione di di di difficoltà di mancanza di strutture in cui si trovano e quindi sempre di più no, io ho preparato un piccolo green, così quelle dicevo, leggevo in questi giorni come sia ormai d'obbligo ritornare alla carta, perché si è giunti in un punto tale in cui ognuno interpreta a modo suo e veicola le sue idee con l'arroganza che proviene dal sostegno dei social,
Certamente i 75 anni sono tanti e hanno subito cambiamenti, situazioni completamente diverse dal tempo in cui la Costituzione è stata sottoscritta dai padri costituzionali, il progresso sociale e civile, le varie generazioni che si sono susseguite hanno evidenziato delle difficoltà in cui si sono trovate il mondo della politica della giustizia, della cultura,
Per cui si è smarrito anche il senso e il significato sociale della pista.
L'attaccamento al privato, tutto questo ci impegna a Mant mantenere manutenere nel caso.
Aggiornando il sistema giuridico e politico di protezione dei diritti umani e poi, soprattutto, di consegnarlo alle generazioni future.
Io prima ho citato la figura di don Luigi Ciotti, ma come non citare per esempio la figura di don Oreste Benzi, no.
È stato un nome che ci ha.
Che no, che ha salvato tante ragazze dalla strada, dalla prostituzione, quindi e che li ha salvati non solo togliendoli da quell'ambiente, ma dando loro una nuova dignità, cioè ha fatto scoprire la dignità di essere idoneo.
Quindi è ancora oggi le strutture Giovanni ventitreesimo, si chiamano così le strutture in cui il pensiero, l'insegnamento di don Oreste Benzi pieni ancora trasmesso, ecco.
Dico e in tanti dibattiti, anche televisivi, non si è dato importanza, per esempio, ad una difesa dei diritti proprio dal punto di vista, con un'educazione alla collettività alla comunità spesso è prevalso il pensiero privato, il pensiero, ecco,
E quindi il pensiero di coloro che magari erano appartenenti a delle logiche a delle logge più non mi rispedisca quelle massoniche, però dico, ma anche quelle sono purtroppo è incidono tanto nella nell'insegnamento, nel pensiero, nel nel modo di pensare che tante volte certi ci si cerca di vivere, di stare al di fuori ma che poi.
Diventa totalmente prestante attraverso i social che poi si si cade nell'errore di pensare allo stesso modo.
E dico qui, non è importante in questo contesto attuale, con le tante problematiche sui diritti in corso.
Diversità di genere, no, pensate un pochettino, i temi attuali di oggi, no.
Le discussioni sulla diversità di genere, l'eutanasia e il cambiamento climatico, la difesa dell'ambiente, il razzismo, l'accoglienza degli immigrati, la droga, la guerra tra Israele e Palestina, la liberazione della donna, Paesi arabi o pensate la lotta che stanno facendo adesso nei Paesi arabi le donne che hanno acquisito con un certo coraggio io ho visto che l'altra sera l'immagine dei ragazzi di 15 ragazzi di 15 16 anni di 14 anni che stanno nonostante sapendo di andare incontro alla morte,
Perché di questo sono coscienti che vanno incontro alla morte,
Quindi cioè la difesa dei diritti, la sensazione degli osservatori giuridici e politici e i diritti umani siano perdendo quella connotazione comunitaria.
E siano orientati ad una visione individualista,
Dice qui il Papa.
Lui parla di ricostruire il patto educativo globale.
Ma anche in occasione della del cammino che ha proposto per quanto riguarda l'ultimo sinodo, o che stiamo facendo camminare insieme.
Lui insiste proprio su questa insieme, no su questa capacità di camminare insieme, di discutere insieme, di parlare insieme per peso e parla di una.
Di una comune, una comunità in cui tutti si riconoscono fratelli per questo scopo desidero promuovere un evento mondiale nella e quindi questo è avvenuto nella 14 maggio 2020, quando si è incontrato per costruire il patto educativo globale no,
E il papà sta lavorando per questo fatto, e non cioè, certamente non si è esaurito in quell'incontro che si muove, che ha avuto ad Abu Dhabi il 14 febbraio scorso, il 4 febbraio scorso, ma continua ancora imperterrito perché questo Papa è abbastanza forte e quando si mette in testa una cosa la vuole perseguire e quindi tutti no dice e allora parla di un villaggio dice, in un simile villaggio è più facile trovare la convergenza globale per un'educazione che sappia farsi portatrice di un'alleanza tra tutte le componenti delle persone, tra lo studio e la vita, tra le generazioni, tra i docenti e gli studenti, le famiglie e le società civili, con le sue espressioni intellettuali, scientifiche, artistiche, sportive, politiche e imprenditoriali e solidale. Un'alleanza tra gli abitanti della terra e la casa comune, alla quale dobbiamo pure rispetto un'alleanza generatrici di pace, giustizia, accoglienza tra tutti i popoli della famiglia umana, nonché di dialogo tra le religioni.
Lui, questa è la testimonianza, la strada dando, ecco perché, dicevo, ci sono degli uomini e delle persone del nostro secolo che sono delle persone che stanno lottando davvero per i diritti umani e io credo che si possa lavorare.
Dice si possa lavorare e questo dialogo è ancora in corso e il fenomeni diffusi ancora oggi, il fatto dei poveri, che sono sempre più poveri, il fatto della diffusione della droga, che continui ad essere presenti.
Il fatto anche che oggi si cerca di sminuire quelli che sono i danni che può portare l'uso delle sostanze.
Psicotrope, per cui è importante che ci sia anche una forza dall'altra parte, che abbia il coraggio di investire le migliori energie con creatività e responsabilità, io penso che noi abbiamo questo compito, l'occasione che ci viene offerta c'è propizia e quindi penso che possiamo lavorare perché davvero questi diritti non siano calpestati ma che siano portati avanti.
Grazie.
Grazie grazie Tonino per la tua, per la tua testimonianza, quindi adesso passo la parola,
Risposta.
Risposta.
Tanto al Sindaco lo conoscono tutti i dubbi.
Passavano appunto la parola la parola a Francesco Sansolini responsabile Amnesty International adottarlo, Antonio, che ci racconterà quello che era l'esperienza dell'attività che Amnesty svolge in Italia e un po' a livello internazionale per la difesa e la tutela dei diritti, prego buonasera a tutti, innanzitutto mi dispiace per i fortunati che non mi vedevano invece adesso mi dovranno vivere per forza.
Buonasera a tutti io sono Francesco Sansovino, responsabile del gruppo di Taranto, di Amnesty International, Amnesty International, come mi auguro sappiate già l'organizzazione non governativa che è la più di 65 anni si occupa della difesa dei diritti umani o medio è che noi stessi abbiamo riflettuto su questa o quest'su questa affermazione cosa facciamo, cosa significa difendere i diritti umani,
Difendere i diritti umani significa a cambiare o cercare di cambiare la vita delle persone.
Lo fa cercando di fare pressione su quei governi o su quegli enti più che altro sui Governi.
Che adottano delle leggi che creano violazioni dei diritti umani, di fatto questa cosa noi la facciamo da sempre, attraverso due tipi di pressioni a molto efficace, una è quella diretta, cioè noi ci rivolgiamo direttamente ai governi tramite comunicati tramite appunto, interventi, facendo pressione sull'opinione pubblica, in modo tale che, laddove si crea una violazione dei diritti umani, a questa possa cessare per effetto della pressione.
Qualora non dovesse bastare a raccogliamo firme attraverso gli appelli, cercando di attuare un altro tipo di pressione proveniente da tutte le persone del mondo che sono d'accordo, insomma, con noi pensate che Amnesty International, per chi non conoscesse la sua storia per come è nata è nata perché a tantissimi anni fa appunto ha più di 65,
Due ragazzi portoghesi furono arrestati perché, molto semplicemente, ebbero l'ardire di commettere il grave crimine di brindare alla libertà,
Un un poliziotto vide questa scena, lo giudico, non non sappiamo perché è troppo grave e gli arresti arbitrariamente.
Il caso solamente il caso ha voluto che un giornale pubblicasse questa notizia in fondo, ed una pagina.
È sempre il caso ha voluto che un avvocato inglese, un certo Peter, penso l'Est queste notizie e si indigna di fronte a queste notizie.
Ah io, quando racconta la storia di come nasce Amnesty International, sottolineo il verbo indignarsi perché quello che manca oggi in realtà è questo.
Il sentimento di indignazione di fronte alle notizie brutte, le notizie che non vanno.
L'indignazione, un sentimento profondo, noi molto spesso ultimamente, utilizzando anche un linguaggio un po' più, magari Giovanni.
Un po' più non non mi piace neanche la parola, ma in realtà è questo che avviene ultimamente, noi ci iscriviamo quando leggiamo le notizie brutte.
Quando leggiamo delle ingiustizie, nel migliore dei casi rimaniamo schifati.
Tendiamo a prenderne le distanze.
A cambiare canale sui cellulari, perché adesso delle notizie viaggiano sui social scorriamo poche sono le persone che effettivamente si indignano, ma che cosa comporta l'indignazione?
La voglia di far qualcosa per per cambiare, la voglia di far qualcosa per far cessare, in questo caso è una violazione dei diritti umani, questo avvocato inglese SIN si indigna di fronte alle notizie disse non è possibile che voi ragazzi siano stati arrestati per questa semplice azione se arrestano le persone per questo potrebbero arrestarli PEEP potrebbero arrestare le persone per qualsiasi motivo e comincio a raccogliere firme tra amici, parenti, colleghi,
Affittò una pagina dello stesso giornale per poter mettere in prima pagina in grande la notizie dell'arresto dei di questi due ragazzi con sotto l'appello, per chiedere a chiunque fosse d'accordo per la scarcerazione di scrivere una lettera al Governo per poter chiedere la scarcerazione di questi due ragazzi.
L'appello ebbe insomma buon buon fine, i ragazzi furono scarcerati e così nacque Amnesty International, questa organizzazione, che da 65 anni a questa parte ha più di 65 anni a questa parte.
Esercita questo tipo di pressione per risolvere i casi dapprima dei prigionieri di coscienza, per cui solamente le persone che venivano arrestate semplicemente per le loro idee, e poi abbracciando tutti e 30 gli articoli della Dichiarazione universale dell'uomo che come sappiamo O'Dea come abbiamo detto e il 10 ha compiuto 75 anni ora in questi 75 anni le cose sono cambiate radicalmente di tanto, come si diceva ah giustamente la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo la Dudu è stata istituita perché a un certo punto, dopo la seconda guerra mondiale e si è sentito la necessità di mettere un punto a determinate cose,
Tante volte nella storia ha assistiamo a momenti, ha anche dei fatti.
Semplice e singoli che lasciano interdetti all'opinione pubblica in maniera più.
Peggiore rispetto ad altri, ad altri fatti.
Certe volte ci si trova di fronte a delle situazioni ed è chiaro chiaramente la sua è stata una cosa decisamente troppo, che ti fa dire o chi no si è andati decisamente oltre a tutto quello che era considerato accettabile fino a questo momento.
Da sé in se questi 75 anni sono accaduti tanti fatti che più di una volta hanno portato all'opinione pubblica mondiale a cambiare opinione riguardo determinate cose, sia in positivo che in negativo, tant'è vero che in questi 75 anni di fatto noi possiamo avvertire e noi come Amnesty International in quanto effettivamente siamo abbastanza a rappresentiamo quasi un termometro della situazione del rispetto dei diritti umani nel mondo. Abbiamo potuto avvertire una curva ben precisa dal momento dell'istituzione della dichiarazione in poi c'è stato un lento miglioramento della situazione dei diritti umani nel mondo, dato da tante da tante cose innanzitutto,
Sia per un'opera delle organizzazioni umanitarie che hanno raccolto l'azione delle persone che avevano dalla seconda guerra mondiale in poi il bisogno di sentirsi in sicurezza, per cui c'è stata un'azione vera e propria sulle persone che giustamente gli Stati dopo la seconda guerra mondiale hanno fatto i conti con le perdite in termini di vite umane e di anche di di di potenza economica. Ma le persone, soprattutto, hanno fattiva i conti con il proprio senso di sicurezza. Hanno capito che la pace era la via e come si ottiene la pace attraverso la giustizia? Come si ottiene la giustizia attraverso il rispetto dei diritti umani? Quella carta è diventata la guida per il mondo, per cui tutti i Paesi che l'hanno sottoscritta si sono impegnati affinché non si verificasse più al di là della Shoah, che non si verificasse più una determinata situazione nel mondo, che è quella della creazione delle minoranze.
Cioè è assurdo a che ci siano persone che hanno si possa pensare che ci siano persone che hanno più diritti di altre persone, tanto più assurdo è che ci siano persone, si possa pensare che sia giusto che ci siano persone, che nemmeno diritto delle altre persone e quello è un principio fondamentale che c'è alla base della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo ed è tutto racchiuso nell'articolo 1 che tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti quella carta estesa a tutte le persone tutti e 30 i diritti si acquisiscono al momento della nascita da qualsiasi essere umano viene al mondo.
No, in qualsiasi angolo della terra.
Nel momento in cui si creano delle minoranze, si sta violando la Dichiarazione universale dell'uomo.
Ora, nella storia e nel corso della storia, c'è stato un lento miglioramento della situazione dei diritti umani.
Proprio perché la gente ha bisogno, ha sentito il bisogno di iniziare a dare l'1 per gli altri.
Ma questo lento miglioramento a un certo punto è stato interrotto da un fatto ben preciso.
Poi è arrivata a Genova.
È arrivato a Genova 2001.
G 8, sappiamo tutti quello che è successo a nella scuola Diaz e nella caserma Bolzaneto, che cosa ha comportato quel fatto, voi siete piccolini e non non non sapete quello che è successo.
È.
Quando è stato il culmine dell'Unione delle persone, quel quel periodo, perché si era creato un movimento no global care era formato da milioni e milioni e milioni e milioni di persone nel mondo e, badate bene, non c'erano i social.
Cioè la gente comunicava con con le mail, con la lettera.
Milioni milioni e milioni di persone nel mondo che dicevano ai capi delle maggiori potenze mondiali.
No, non potete pensare che, sfruttando la vostra potenza economica, potete sottrarre le risorse ai Paesi più poveri, perché così facendo i Paesi più ricchi diventano sempre più ricchi, quelli più poveri diventeranno sempre più poveri e la conseguenza sarà una violazione globale dei diritti umani nei paesi più poveri, sempre più sempre crescente, questo fenomeno della globalizzazione, noi più grandi l'abbiamo visto arrivare come un treno e abbiamo cercato di fermarlo e non ci siamo riusciti. Voi. Fortunatamente è sfortunatamente, sotto un altro punto di vista ci siete nati con la globalizzazione già in atto, per quindi offre effettivamente no. No, non avete idea di di di di di di dei danni che ha fatto a livello globale, però purtroppo è quello che è accaduto, ma che cosa è accaduto a livello del di delle persone dell'Unione, delle persone da Genova 2001 in poi le persone hanno iniziato ad avere paura.
Hanno iniziato ad avvertire il terrore, a non avere più il senso di sicurezza che c'era prima, lo stare insieme, mentre prima della sicurezza, per per una buona decade.
È diventato sintomo di insicurezza se ci facciamo vedere insieme.
Siamo presi di mira.
E questa questa cosa ha comportato uno sgretolamento della forza dei movimenti che lotta per la difesa dei diritti umani.
In questi 10 anni c'è stato si è avviato il peggioramento della situazione dei diritti umani nel mondo.
Che sta continuando a peggiorata.
Questo con per spedire questa curva, che se i mercati, di nuovo verso verso l'alto del pericolo della difesa dei diritti umani, però, a come posso dire questo senso di di di di paura di unione tra le persone?
È tornato di nuovo a funzionare perché, così come dicevo prima, ci sono dei fatti.
Che negativo cambiano la storia, ci sono dei fatti che parlano loro gravità, la cambiano anche in positivo,
Una cosa in particolare e che è arrivato internet sui telefoni e questo ha cambiato tutto, ha ribaltato la partita perché 14 anni fa.
Durante le proteste in Egitto contro Mubarak.
Un ragazzo disperato si dà fuoco.
Vorrà un altro ragazzo col cellulare, che però non era come quelli che abbiamo oggi, che fanno i video e le foto, facevano qualche foto pixel, nata male per gli MMS, scattano foto fa un hashtag su Twitter.
E descrive che cosa sta succedendo in quella piazza quel giorno, nel giro di qualche giorno milioni e milioni e milioni di persone in tutta l'area del Medioriente scendono in piazza per cercare di sovvertire le le dittature, si ricrea un movimento nato da un'azione di una sola persona,
Da quel momento.
Ricambiato un attimo la sensazione delle persone che possono tornare a fare rete e fare qualcosa di buono se si mettono insieme, perché di lì è nata la primavera araba, che tra l'altro non è ancora finita, perché in realtà quello che sta accadendo in Iran, ad esempio, è nato lì dalla dalla primavera araba di 14 anni fa.
Sono successi altri fatti sono infatti, grazie all'avvento dei social di internet sui telefoni è cambiato il modo di informare, mentre prima, quando accadeva un fatto, avevi bisogno di anni per accertarlo.
Se pensiamo, ad esempio, ai crimini di guerra.
Crimini di guerra venivano accertati, forse a distanza di di di di 10 anni, se andava bene.
Noi le prime condanne per il per il genocidio di saprà iniziale, abbiamo avute adesso.
Ma adesso ci abbiamo. Questi crimini di guerra in Ucraina sono testimoniati in tempo reale, è cambiato tutto, sono nati dei movimenti spontanei grazie ad internet e questa cosa ha aiutato un sacco, la nella difesa dei diritti umani. Io ve ne cito giusto, alcuni che avrete sentito sicuramente tipo, ad esempio il #MeToo, il movimento #MeToo, è nato perché un giorno, un'attrice ad Hollywood, ha detto vedrete che ad Hollywood e le cose non sono rose e fiori, cioè un certo produttore che ricatta sessualmente le lavoratrici, altrimenti le minacce devono lavorare più tutti speravano ad Hollywood che questa storia rimanesse lì in un angolino e invece è avvenuto l'inaspettato, perché questa persona, l'ha applicata questa storia e ha chiesto a quante altre è successa la stessa cosa. Inaspettatamente hanno iniziato ad alzare le mani, alzare le mani e le altre donne finché non hanno iniziato ad alzare le mani anche alcune attrici in Italia.
Quello che nessuno si aspettava e che a un certo punto, anche in Italia ha detto sì, è vero è successo anche a me, sì, è vero, è successo anche a me e con decine di persone sono diventate migliaia milioni e un'altra cosa che non ci si aspettava e che lavoratrici di tutto il mondo di qualsiasi ambito ha iniziato ad alzare la mano e dire sì è vero succede anche nel mio posto di lavoro.
Un movimento nato da una persona di un che denunciato abusi sul posto di lavoro è diventato un migliore, è diventato un movimento di milioni di persone che ha denunciato abusi su ogni posto di lavoro ed è andato tutto da un Twitter di una ragazza di un tweet, un altro movimento nel quale sicuramente avete sentito parlare Black Lives, metterlo ovviamente stessa dinamica il problema del razzismo delle forze dell'ordine negli Stati Uniti contro gli afroamericani è un problema risaputo, cioè nel senso che non è che è scoppiato adesso.
Che cosa è cambiato, che George Floyd è stato ripreso da un cellulare, mentre avveniva mentre avveniva con la violenza, con la violenza, è diventata virale, loro si aspettavano che, come sempre, il problema rimanesse circoscritto agli Stati Uniti, quello che non si aspettavano che dall'altra parte del mondo tante persone hanno detto a chi avesse basta, cioè vi rendete conto che vi portate avanti questo problema.
Da da da sempre adesso basta riunione delle persone, le persone in tutto il mondo hanno iniziato nuovamente ad occuparsi a prendere a cuore le cause delle persone che stanno dall'altra parte del mondo.
E questa è la cosa positiva, che cosa sta avvenendo, però adesso perché dovete sapere e con questo rispondo tra l'altro per metà a una delle domande che perché in alcuni casi in alcuni Stati i diritti non vengono rispettati, ragazzi,
Per alcuni sembra sembra ovvio, per altri, magari non lo è tutto nel mondo è regolato da questo equilibrio.
Tra chi detiene il potere e chi, quando vede violati i diritti, cerca di contrastarlo e di sovvertire lo o quantomeno di protestare contro chi detiene il potere, cosa sta avvenendo adesso negli ultimi anni, negli ultimi 4 5 anni, proprio a seguito del movimento Black Lives Matter stabilendo un fenomeno piuttosto strano,
Diciamo che ha contribuito, però diciamo che la situazione in Iran era già infuocata, da tempo sta avvenendo un fenomeno abbastanza strano, ovvero che anche nei paesi dove vi vige di vigono le democrazie più A che ci vantiamo di più nella parte occidentale del mondo.
Sia il timore di nuovo che le persone stanno sfruttando molto bene la comunicazione per unirsi e contrastare il potere.
In ogni angolo del mondo, Stati Uniti, Russia alla pari, ma anche qua in Italia e attenzione.
Il potere ha paura che le persone di nuovo siano capaci di con di creare movimenti importanti.
Tant'è vero che è capitato che appunto queste democrazie, anziché andare a favore della lotta per i diritti umani, ha iniziato ad adottare ad adottare politiche repressive nei confronti dei movimenti ah pacifisti, è successo negli Stati Uniti, dove la prima reazione Black Lives smettere è stata di estrema repressione nei confronti dei movimenti è successo in Russia nei confronti delle persone che protestavano contro la guerra.
È successo in Italia.
Il primo provvedimento che ha preso il Governo Meloni in questo Paese ed è bene che lo sappiate.
E un certo decreto rave, all'interno del quale c'è una norma che recita che sono vietate tutte le riunioni con più di 15 persone e che possono essere interrotte.
Ah in qualsiasi momento.
La promessa è quella che questa norma non verrà mai ad non verrà mai adottata, ma la norma dice.
Eh mica l'hanno cancellata, perché intanto sta.
Ora bisogna imparare questo da queste storie e il discorso è che i diritti umani sono scritti nella Dichiarazione universale, ma la Dichiarazione Universale, purtroppo non è una legge, è un trattato, di conseguenza, chi viola i diritti umani può essere denunciato segnalato, adesso abbiamo adesso abbiamo un organismo che la Commissione europea per i diritti umani che può a sancire delle sanzioni per chi non li rispetta,
Ma è sempre troppo poco, perché gli interessi economici sono sempre enormemente maggiore rispetto a a pagare una multa, che cosa possiamo fare noi, che cosa dobbiamo fare noi, beh, per prima cosa vigilare sempre e comunque non dare mai per scontato che questi diritti, che noi c'abbiamo, siccome siamo in una parte del mondo nella quale sicuramente viviamo in una condizione migliore rispetto ad altre parti del mondo, significa che noi quei diritti non ci verranno mai tolti perché intanto quella norma c'è e quella norma ci toglie il diritto alla libertà.
C'è, non l'hanno tolta.
Quello tra un po' fra due anni è diventa legge.
Un'altra cosa della quale non posso non bisogna mai sottovalutare.
Sì, sì.
E che appunto ha, bisogna stare sempre insieme.
Bisogna fare sempre il possibile per difendere i diritti umani e non pensare mai di essere.
Al sicuro diciamo,
Io chiudo vi saluto invitandovi ad andare sul sito perché appunto ha risposto a che cosa possiamo fare e innanzitutto di formarsi sulle questioni e informare sulle questioni, perché la comunicazione è molto importante e lo la diffusione delle delle informazioni è molto importante e due sostenere e a,
Ad adottare le misure e le azioni che le organizzazioni, le associazioni che se ne occupano promuovono. Nel nostro caso, stiamo mandando una campagna in questi giorni della maratona per i diritti umani, nel quale cerchiamo di raccogliere quante più ferme possibili per cui, se volete andare sullo sul sito www punto Amnesty punto it, potete trovare a parte tutti gli appelli, questi 5 potete entrare diventare attivisti per i diritti umani, se volete difendere i diritti umani e costa poco, se volete fare qualcosa fatela, chiudo dicendo una cosa ah, non possiamo risolvere tutti i problemi del mondo, ma quelli che possiamo dobbiamo, per cui quando potete farlo, fatelo.
Grazie grazie a Francesco Sansovino, responsabile Amnesty International, Taranto quindi passo la parola adesso a Remo Pezzuto dal referente coordinamento provinciale Libera, Libera, TAR.
No, va be'buonasera a tutti e tutti io vi ringrazio e ringrazio il Presidente del Consiglio Comunale per per l'invito a la domanda nascerebbe spontanea che cosa c'entra libera, lo diceva Donnino Borsci A che è un'associazione che si occupa di impegno in memoria antimafia, a questo tavolo dove si parla di diritti umani a me lo sono chiesto anche io ma di per sé,
La risposta è insita all'interno di quella che già l'acronimo della del del nome di Libera ha la libertà. Ecco o libera, è un'associazione che si occupa non soltanto di ricordare le vittime innocenti della criminalità organizzata e delle mafie, ma se io è un'associazione che si occupa anche di impegno antimafia e l'impegno antimafia sociale come dice giustamente don Luigi Ciotti è un impegno che non fonda le proprie radici soltanto su no, non si sente moltissimo su un sentimento di di di legalità ma, come dice giustamente don Luigi Ciotti, non c'è legalità, senza giustizia sociale e con la Sindaca lo ha detto bene, ma lo abbiamo ripetuto tutte e tutti noi all'interno dei nostri interventi. Ah, la giustizia sociale, la giustizia, la democrazia, quei sentimenti di dignità dell'essere umano, quel sentimento di libertà e quello che la mafia, ogni giorno violenta, sui nostri corpi, sui nostri territori.
Sulle nostre istituzioni, perché negli anni la criminalità organizzata e le mafie hanno cambiato il proprio volto, erano stupravano lo utilizzo proprio volontariamente questo termine. I territori, attraverso le azioni criminali di illeciti di spaccio di di di di di armi, ora però hanno fatto un livello successivo. Sono passati uno step successivo. Stuprano nelle istituzioni perché entrano all'interno delle Istituzioni, anche nelle organizzazioni democratiche del nostro Paese, ma stuprano soprattutto le economie che le mafie hanno cambiato, il volto in quelle che è il sentimento di economia finanziaria, delle delle dei dei loro, dei loro traffici e stuprano soprattutto i nostri territori. Quando un don Luigi quando Donnino Borsci ha parlato dell'enciclica di Papa Francesco Laudato, sì, ha parlato di quello che è l'interesse che oggi noi abbiamo come esseri umani, di tutela del nostro ambiente, ecco le mafie e la prima cosa che fanno è violentano nei territori attraverso la distruzione dell'ambiente. Avete sicuramente per sentito parlare della Terra dei fuochi, di quello che accade quando la criminalità organizzata occupa le discariche, mettendo un dei rifiuti un dei rifiuti tossici. Ecco, a 75 anni dall'anniversario dei diritti umani e la domanda che mi sono fatto io e se questa è una carta, se questo trattato sia ancora rispettato o meno. Ecco la domanda è no, perché non soltanto il non rendono rispettato all'interno di tanti Stati del mondo dove la violazione dei diritti umani parte dall'essenziale, cioè da quelle già violazione dell'articolo 1, ma la violazione dei diritti umani e all'interno di quelle democrazie che pensavamo fossero democrazie civilizzate e uscite fuori dalla Seconda guerra mondiale, compreso il il nostro Stato.
L'Italia, quando Cisco perdonate, lo lo lo chiamo così, quando il Francesco sanzionino parlava del decreto anti rave. Noi oggi dobbiamo pensare che il Governo italiano sta approvando una norma su un pacchetto sicurezza che, anziché andare a sviluppare una serie di intenzioni per prevenire, diciamo determinate situazioni attraverso la giustizia sociale, che significa che cosa lavoro, casa, reddito, istruzione e sanità. Noi oggi abbiamo pensato che la soluzione a queste tre problematiche emergenze che il nostro Paese è in crisi sta affrontando sia la repressione attraverso la permanenza dei reati all'interno del codice penale. Ecco, libera, si occupa di questo perché ogni volta denunciamo la violazione dei diritti umani nel momento in cui le mafie che sono nell'organizzazione criminale per eccellenza di violazione dei diritti umani si nutre proprio di che cosa delle povertà economiche, delle povertà educative. Lui diceva Adonnino Borsci le periferie, le periferie sono, ma se pensa a Taranto, ormai è tutta una grande periferia e la la, la città, le mafie si nutrano delle povertà economiche, cioè delle famiglie che non hanno lavoro, ma si nutrono soprattutto della povertà educativa, perché negli anni quello che noi stiamo vedendo negli anni, quello che stiamo vedendo è un impoverimento e chi fa la l'Assessore alle politiche sociali, a San Giorgio, ma penso che comunque sia si perdonami. Ma chi si occupa anche di istruzione, che quello che sta avvenendo la, l'abbandono scolastico, è quello che permette alla criminalità organizzata di appropriarsi delle menti dei più giovani e quindi il mio invito è a sensibilizzare soprattutto le studentesse e gli studenti di questo Paese a ad affrontare questa problematica, perché nei diritti umani c'è il diritto all'istruzione e la conoscenza e la più grande arma contro le mafie e la corruzione. Ecco la la voglio dire così oggi noi tutte e tutti dovremmo fare una scelta di parte, perché se c'è un peggioramento dei diritti umani anche nei Paesi occidentali civilizzati e perché dobbiamo fare un mea culpa, chi è più grande di me ma anche io stesso che appartengo alla cosiddetta classe dirigente di questo Paese forse abbiamo smesso non soltanto di indignarci, come diceva giustamente Francesco Canzolino, ma come diceva anche Pietro Ingrao indignarsi roba non basta, quindi dovremmo rimettere tutte e tutti in senso il nostro agire quotidiano per far sì che i diritti, come diceva anche un altro costituzionalista italiano, Stefano Rodotà siano diritti di tutte e tutti quindi il diritto di avere i diritti, così come ci dà proprio un suo libro è quello che noi dovremmo fare. Dovremmo fare una scelta di parte da chi capire da che parte stare capire dalla parte delle violazioni o la parte dei diritti. Ecco, in senso, gramsciano oggi dobbiamo essere partigiani.
Dei diritti umani e portare avanti quella che è un'idea di democrazia, di dignità che anche nel nostro Paese sta sta avvenendo umano e dovremmo essere tutti e tutti cittadini e sentinelle perché le norme, ci si mette poco a farli approvare all'interno dei Parlamenti e all'interno delle Istituzioni, ma basta quel poco per far sgretolare pian piano tutte le certezze che il mondo occidentale, le grandi masse politiche di lavoratrici e lavoratori hanno conquistato negli anni dopo la guerra mondiale e tocca, tanto alla mia generazione quanto alla vostra oggi tutelare questi diritti perché non riaccada più quello che stiamo vedendo che accade oggi, cioè anziché pace, come dice il nostro alla nostra Carta costituzionale e come dice la Carta dei diritti umani oggi stiamo assistendo a un aumento esponenziale delle guerre, delle violenze contro le donne, riappropriamoci di questi diritti e facciamoli di nuovo nostri affinché perdonatemi questa parte ecumenica che non mi appartiene proprio affinché quelle norme non siano soltanto spirito ma diventino anche carne.
Grazie grazie a Remo Pezzuto dice devo dire che sia stato puntuale cinque minuti, cinque minuti, va bene.
Passo la parola al professor Paolo Stefani, docente associato di diritto ecclesiastico ed interculturale, presso l'Università degli Studi di Bari, sede di Taranto, prego, professor,
Eh sì, innanzitutto buonasera, e grazie per quelli che stanno resistendo anche queste e tutela dei diritti umani, insomma, ringrazio, avevamo detto che i sette, uno che deve tutelare il vostro diritto alla pazienza, in qualche modo e grazie di avermi invitato e devo dire mi sono subito sentito molto accolto fin dal primo giorno che ci siamo visti al bar lì al Dipartimento,
Ionico di Taranto e poi anche qui subito mi sono sentito proprio come causa, quindi vi ringrazio molto qui c'ho io, amici ex studenti, quindi insomma, vengo veramente molto volentieri.
E a me tocca fare, può la parte dell'intellettualoide, fosse per dopo tutte più che delle progettuale.
E mi piace partire da una parola che ha pronunciato la Sindaca astrazione bellissima.
E dalle domande che loro hanno fatto che, se voi mi consentite, io vorrei riassumere nella nel problema dell'universalità.
Cioè, in realtà, all'interno delle tre domande che loro ci hanno rivolti, c'è il tema dell'universalità, cioè perché i diritti umani non si sono universalizzare.
E su questo tema però, a me tocca anche fare un po' l'avvocato del diavolo, cioè e avvertire i diritti umani erano un progetto etico politico, sostanzialmente nel preambolo.
C'è indicato una cosa che io a bordo con tutto me stesso, perché è l'emblema della della struttura della concezione giuridica che ha di una dei fallimenti dell'Occidente, la chiamata, il Sindaco in realtà nel suo intervento quando lui dice ma si è posto il problema della forum PAL formalità positiva dei diritti umani in realtà quello è un punto proprio di crisi.
Perché che ci porterebbe molto lontano nella filosofia del diritto, insomma però l'idea che sta nel preambolo dei diritti, nella presentazione della Carta dei diritti, cioè che non sono obbligatori immediatamente vincolanti e una cosa che richiama una tradizione giuridica dell'Occidente che fosse arrivato il momento di abbandonare,
Cioè l'idea che il segnale ecco per dircelo o no, del dell'ordinamento superiore all'ordinamento dello Stato, che quindi ha valore e dà legittimità la cosa bella dei diritti umani che i diritti umani, questa carta è un progetto etico politico.
Io, quando ho pensato alle cose che avrei voluto dire fa parlare sui diritti umani, spostare di una settimana ininterrottamente e poi alla fine finisce quando parli per ultimo e questa fortuna che riesce ad agganciare le alcune cose che sono state dette.
E qual è l'antecedente storico dei diritti umani, ho lasciato stare di Bill of Rights delle varie case ce ne sono se voi fate una ricerca storica di storici, si dilettano in queste, nel trovare nel e la Rivoluzione francese, cioè la prima grande dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1.789 dell'esito ultimo della Rivoluzione francese e questo è un punto di svolta e di crisi allo stesso momento.
Qual è il motto della rivoluzione francese libertà, uguaglianza e fraternità ora uno dei x dei, diciamo dei, come posso dire, degli slogan classici sulla libertà ragazzi è Delors, ve lo diranno sicuramente risale alla filosofia kantiana, la libertà degli uni finisce dove comincia, la libertà degli altri verrà, non significa niente che significa.
Se la mia libertà è grande, quanto questa stanza e la sua libertà è grande, questa sedia lui non se ne fa niente della libertà, sua che finiti inizia dove finisce la mia, perché la mia è talmente grande che la sua non esiste inesistente, però la Rivoluzione francese ha una risposta ce la dà anche se poi l'Occidente quella risposta la un po' tradita.
La libertà ha un senso soltanto se crede se legata attraverso l'uguaglianza e la fraternità, cioè la libertà in relazione i diritti umani sono una relazione.
Mai è sempre stato così nella nostra cultura.
E di no, no, perché l'idea dei diritti umani nasce.
Intorno al 1.500 1.600 attraverso i diritti dell'individuo.
E questa tradizione che risale a al protestantesimo, se la porta dietro per tutta la sua storia e quello contro cui combattere Papa Francesco, secondo me nel suo stesso nome, perché ha scelto Francesco no, il Papa cambia il nome e il nome è l'espressione della sua personalità e l'espressione di tutto il pontificato.
Beh, dovete sapere che alcuni storici del diritto fanno risalire proprio al francescanesimo l'idea.
L'originaria del concetto di ius che dà luogo ai diritti umani come pretesa contro il potere,
I diritti umani sono il potere delle persone contro il potere, questo è l'essenza dei diritti umani.
Noi oggi anche questo è stato detto.
I diritti umani sono del 1948, quali sono le 2 grandi questioni della metà del 900, la questione palestinese e israeliana, scusatemi ebraica anzi, in quel momento e la questione del dell'asse est-ovest sono ritornate prepotentemente all'interno dell'orizzonte politico della nostra attualità, cioè la questione di Israele e quindi il rapporto di Israele col mondo islamico.
Io, se vi posso dire la verità, non sono così favorevole a questo slogan dei due popoli, due Stati, perché sarebbero due Stati che si odierni ebbero per tutta la vita per almeno altri 100 anni, e forse perché sarebbe l'ennesimo tradimento dello spirito vero e l'universalità dei diritti umani la capacità di convivere nella fraternità,
Ha detto, chiedo scusa in nome Tonino Boscia, ho detto una cosa bellissima, cioè il papà di oggi, è il papà del dialogo, dell'apertura, si direbbe il linguaggio ecclesiologico dell'estroflessione della Chiesa, no, la Chiesa deve estro flettersi all'esterno, tant'è che ha accusato molto di non curarsi dell'interno ma secondo me è intenzionale, ci dice no, no, non ho tempo, voglio occuparmi dell'esterno, dialoga con l'Islam, dialoga con con le altre religioni, dialoga con gli omosessuali, dialoga con dialoga con tutti.
Una parola in più sull'uscita e l'estroflessione.
E il dialogo, la e la relazione che porta l'universalità dei diritti umani.
E quindi i diritti umani che sono nati, cioè ci sono tante norme che lo dicono, perché alla fine il senso vero di questa card dichiarazione di questa carta è l'universalità.
E la fuoriuscita qual è la storia, perché si arriva al 1948 nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, perché l'800, con la sua, con un suo radicamento territoriale dello Stato nazione, aveva portato a due conflitti disastrose.
Questo è stato lo spirito di questa dichiarazione, il vero spirito di coesione è quello che hanno detto loro, cioè il vero spirito di questa dichiarazione era il superamento del territorialismo chiuso in se stesso, dell'egoismo territoriale e della sovranità, pensate a tutto il problema dell'immigrazione.
Ci sono delle norme, qui dentro, bellissime, sul fatto che ogni uomo ha diritto di avere una cittadinanza, di cambiare i cittadinanza, di uscire dal suo Paese, di rientrare nel suo paese, se uno ha il diritto di uscire, ci vuole uno che ha il dovere di accogliere perché sennò il diritto di uscire non esiste.
Cioè, se io ho il diritto di circolare ci vuole ci vuole chi mi accoglie se io circolo e non mi accoglie nessuno il mio diritto non esiste quindi anche lì la libertà e in relazione.
C'è però un tema che sta dentro questa dichiarazione, che forse in quel momento non è stato esplicitato completamente, perché non lo è stato esplicitato, questa è una dichiarazione dell'Occidente.
Diciamoci la verità è una dichiarazione dei diritti umani all'occidentale, prima il Sindaco ha detto una cosa che io condivido tantissimo, cioè la posizione molto ambigua della Cina, però la fermata e la Cina, l'ha firmata ma ha sempre avuto un atteggiamento ambiguo perché ha avuto sempre un atteggiamento ambiguo perché è radicato l'individualismo occidentale in questa dichiarazione e quindi le culture che sono meno individualiste sono più comunitariste. Stentano a riconoscersi, però lei ha detto una parola magica, l'astrazione del cos'è la situazione. L'astrazione è la capacità che ha il pensiero, il linguaggio di emanciparsi dalla fattualità.
Cioè di costruire significati che si emancipano dai fatti materiali, dai fatti concreti.
E quindi di essere plastico è mutevole al significato, è vero, ha ragione, ha ragione da vendere, cioè che cos'è cioè la Ilp, la prima norma non significa tutto e non significa niente, tutti gli uomini nascono liberi e Pa in pari dignità. Che cos'è la dignità, ma io la posso declinare in miliardi di modi, ma è evoluta, evoluta e voluta proprio in ragione dell'astrazione quanto più io mio astraggo dalla realtà tanto tanta realtà io riesco a mettere dentro poi successivamente nella costruzione dei significati.
E questa è una straordinaria importanza di questa dichiarazione che ha dei tanti libri, serve il matrimonio, no, esclude tutte le culture che non hanno il matrimonio e al loro interno, no, penso alla cultura islamica, a quella a quella ULSS orientale, no, tutte le culture che non amo la co, la parola matrimonio o il concetto del matrimonio, e questo ci porterebbe a una settimana ancora di più a parlare. Qui però non si riconoscono, però ci sono delle frasi la libertà, la dignità, l'uguaglianza, la, il diritto di riunione, i diritti fondamentali, no, che sono astratti e nella loro, nel concetto di astrazione, questo vivo hai detto una cosa bellissima, ma va completata, cioè voglio il dialogo, cioè nel concetto di astrazione voluta dalla Dichiarazione dei diritti dell'uomo, sta proprio la capacità di quella dichiarazione di usare un linguaggio capace di leggere tanti fatti ed inserirvi attraverso la teoria dei significati, cioè di rendersi plastica nei confronti dei significati e questo forse è stato il limite più forte di coloro a cui è stata consegnata questa dichiarazione.
E qui e poi, chiudo, mi mi scuserete se sono pensieri così, ma è stata talmente.
Tanta la la sollecitazione che è derivata dagli interventi, il problema della globalizzazione.
Eh beh, ragazzi, questo è un tema che, come sappiamo universale o universalizzando noi.
Questa dichiarazione e alla dichiarazione che gli Stati Uniti d'America, perché è stata la moglie di Roosevelt, che va voluta no.
Gli Stati Uniti d'America, quando facevano gli Stati Uniti d'America, perché oggi non lo fanno più quando facevano gli Stati Uniti d'America, hanno consegnato al mondo nel tentativo di costruire un mondo migliore di quello che era stato all'esito del secondo conflitto mondiale della Shoah 6000000 di persone uccise senza alcuna ragione, se non l'odio etnico, l'odio nazionale, il potere e tutto questo, noi, che cosa abbiamo esportato?
Questa dichiarazione consegnava le nazioni evolute, quelle che lei giustamente ha chiamato le nazioni sviluppate di portare nel mondo. Posso usare che posso farvi una buona, la buona novella, un linguaggio cristiani, cioè l'Occidente presenta al mondo il meglio di sé, quello stesso Occidente che aveva ucciso 6000000 di persone quello stesso Occidente che è stato uno dei Paesi più importanti di quell'Occidente che ad oggi.
Checché se ne dica, nei dibattiti televisivi è stato l'unico Paese che ha usato in guerra la bomba atomica. Questo ce lo dobbiamo dire con tutto il bene che vogliamo agli americani, ma questo ce lo dobbiamo dire, parliamo tutti di bombe atomiche, attenzione, attenzione all'attenzione del Tesoro e gli unici che fino ad oggi l'hanno veramente usata. Siamo stati noi, non io not in my name, ma noi come cultura, no come civiltà.
E invece noi che cosa abbiamo fatto, abbiamo universalizzando questi diritti, no, abbiamo universalizzando.
La nostra idea di potenza economica può oggi ci arrabbiamo con i cinesi, perché i cinesi sono il periodo backup 2025 anni, fragile con un mio carissimo amico che, come diceva Paolo questi sono dei pazzi, i cinesi sono dei maghi a copiare le cose questi tra vent'anni domineranno il mondo è quello che sta avvenendo, però MOSE incassano tutti ma chi è andato in Cina a fare le fabbriche perché i lavoratori costavano poco?
Eppure questa dichiarazione dice che ognuno deve avere diritto al sostentamento, no, cioè allora le logo hanno centrato il vero problema di questa dichiarazione, questa dichiarazione aveva un progetto etico politico che fosse vincolante o non vincolante, che cos'è vincolante?
Cioè oggi lei fa parlavo l'altra sera con un amico avevo un colloquio interessantissimo sull'obbligo giuridico che sta avvenendo, su alcune cose, su alcune questioni fondamentali, non nei riguardi della legge, ma se le autorità religiose sono d'accordo con quella legge, pensate che cosa sta succedendo nel mondo, quindi, che cos'è l'obbligo giuridico? Oggi va riletto e riqualificato completamente, perché oggi c'è gente che avverte l'obbligo giuridico di certe cose all'interno della propria appartenenza culturale ed antropologica, cioè le regole antropologiche delle norme antropologiche. Oggi sono molto più forti delle norme giuridiche, in barba a tutti i discorsi che ci continuiamo a fare, noi professori di diritto occidentali, quindi io questa cosa che ha un obbligo giuridico, non ha mai c'è la a un obbligo etico politico.
E tra l'altro, è transitata e qui anche qui dovrebbe essere fatto un discorso che ci porterebbe via un'altra settimana.
Né nel concetto di diritti fondamentali, perché no, per i giuristi, i diritti umani, i diritti fondamentali non sono la stessa cosa, i diritti fondamentali sarebbero i diritti umani formalizzati positivamente, pensate, pensate ai ragazzi.
Io ho fatto un corso di diritto interculturale in un corso di laurea che abbiamo, a tal punto che ho scelto di mettermi al primo anno, perché ho detto prima che gli rovinate la testa, voi con tutte le vostre cose io li voglio prendere io proprio come come prendila dall'albero o no e quindi questo è un altro tema e lo ha portato avanti lui.
Ora però e qui veramente chiudo, perdonatemi.
Come si combatte questa globalizzazione?
Con i diritti umani, certamente, ma lavorando all'interno della della normazione della globalizzazione, su un concetto molto complesso, ma inserendo il dialogo tra le culture e tra le religioni, là dentro, provando a mettere all'interno di quel sistema i valori delle culture religiose, un po' anche quello che sta cercando di fare il Papa Francesco,
Cioè mettendo il virus culturale all'interno del del del sistema economico e provando a resettare il computer, provando a inserire un virus che fa impazzire la macchina del computer, cioè attraverso il dialogo tra culture e religioni dentro il formante delle relazioni globali che vengono veicolate dalla dal dalla globalizzazione economica.
Perché c'è una cosa che caratterizza questa dichiarazione, il rapporto tra lo spazio e il territorio,
Lo dice anche senza dirlo, il territorio degli Stati deve essere uno spazio che si apre all'Inter spazialità degli altri territori, nel dialogo continuo e costante tra le persone che attraversano il territorio. Questa è la grandezza di questa dichiarazione quando dice le persone hanno il diritto di andar via dal proprio Paese di tornare nel proprio Paese. Quelli che partono non sono gli stessi di quelli che ritornano la stessa persona, che parte non è identica se quando ritorna è questa la straordinarietà, la modificazione del territorio attraverso il concetto dello spazio globale. Questo non c'è la negazione dello Stato territoriale, ma è uno Stato territoriale completamente rivisitato attraverso la cultura dello spazio. Scusate, grazie.
Grazie dottor.
Io allora in conclusione, davvero vi ringrazio per tutti gli elementi di riflessione che ci avete fornito e anche sulla scorta delle vostre esperienze, e ringrazio i ragazzi del Consiglio comunale per gli input che che ci hanno forniti,
Prima di chiudere veramente volevo volevo appunto chiudere con un, avendo estrapolato alcune parole che fanno parte della dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani,
Non passo il Presidente dice il riconoscimento e la tutela dei valori supremi della dignità umana iscritti nella Costituzione costituiscono per la Repubblica un'esigenza irrinunciabile ovunque e in ogni circostanza, senza senza diritti umani universali e interdipendenti, non esistono né libertà, né giustizia, né pace duratura né sviluppo sociale allora io questa è la conclusione vi ringrazio per la pazienza che avete avuto ad ascoltarci e grazie e buona serata a tutti.